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L’ASSENZA DI GRAVITA’

L’ASSENZA DI GRAVITÀ

Grazie alla gravità, il corpo di qualsiasi essere vivente, è imprescindibilmente in “contatto” con una superficie che è il suolo, (esso genera una limitazione bidimensionale dei movimenti, attraverso un piano), la sua forza viene avvertita in qualsiasi momento e circostanza, è quello che ci da un peso e regola i riferimenti spaziali durante qualsiasi istante della nostra vita. Nello Spazio, con l’assenza di gravità, i riferimenti cambiano, il corpo si ritrova privo di peso e di conseguenza orbita senza avere un orientamento definito. Il corpo deve trovare un equilibrio tra se stesso e ciò che lo circonda: essendo l’unico mezzo in grado di rendere proprio lo spazio è il corpo stesso a dare origine al suo individuale sistema di riferimento. In assenza di gravità, la concezione spaziale è sferica, come è stato affermato anche da Kubrick, regista di “2001: Odissea nello spazio”, il corpo continua a ruotare in qualsiasi direzione. Quando nasce il bisogno di relazionarsi con altri individui o oggetti, non essendo possibile definire la loro posizione corretta, il corpo ruota istintivamente per mettersi in relazione con essi. L’ingombro del corpo in uno spazio privo di gravità, riporta in mente la frase di Foucault in “Il corpo, luogo di utopia”: <<quel corpo è il frammento di spazio con il quale faccio letteralmente corpo>>. Egli stesso afferma che il corpo è ciò che definisce ciò che sta sopra, ciò che sta sotto, a destra e a sinistra, intento di sottolineare gli elementi di contiguità. Il corpo, stabilendo un sistema di riferimento, ne diventa il punto zero, il centro, l’origine.

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2001: Odissea nello Spazio, Stanley Kubrick, 1968

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