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Architetture per l'osservazione scientifica della montagna
Il presente lavoro di tesi ha come base l’esperienza del Workshop introduttivo alle lauree magistrali “Atelier 2000. Scenari di progetto in alta quota” organizzato dal Politecnico di Torino, che si è svolto all’interno di un rifugio valdostano con lo scopo di provare in prima persona necessità e criticità del progettare in alta quota. Si è quindi deciso di approfondire questa tematica e utilizzare come caso studio la struttura che ci ha ospitato, per una settimana nell’ottobre dello scorso anno, e che ha aperto una riflessione su possibili nuovi utilizzi di questi edifici. La struttura in questione è il Rifugio Crête Sèche, collocato all’imbocco dell’omonima comba a quota 2410 m s.l.m., che costituisce un buon punto di osservazione e studio della molteplicità di ambienti che costituiscono il paesaggio della Valpelline. Partendo da un reale bisogno espresso, durante il Workshop, dal presidente del C.AI. sezione Aosta e dalle guide alpine della Valpelline di riqualificare la struttura, si è pensato di procedere andando anche ad inserire una nuova funzione con lo scopo di creare un nuovo polo attrattivo e di rilancio del Comune di Bionaz, necessità comunicata anche durante l’esperienza di cui sopra. Lo sviluppo progettuale si è quindi strutturato su due tematiche principali:
la risistemazione funzionale interna della struttura presa in analisi e la realizzazione di un laboratorio di osservazione e studio dei cambiamenti climatici. La prima tematica è stata affrontata sfruttando i consigli e le richieste avanzati dal presidente del C.A.I. sezione Aosta, Ivano Reboulaz, e della guida alpina della Valpelline coinvolta nel progetto “Montagna sarvadza”, Cristian Brédy. Per quanto riguarda la seconda tematica invece, ricollegandosi ad un più ampio discorso di studio e ricerca in ambito montano, si è deciso di realizzare un laboratorio di osservazione e studio del clima; esso è stato strutturato sulla base dell’esempio dell’Istituto Angelo Mosso, edificio storico d’alta quota dedicato completamente allo studio scientifico, visitato sotto la guida del professor Michele Freppaz, docente di Pedologia all’Università degli Studi di Torino, e seguendo i consigli del professor Valerio De Biagi, docente di ingegneria del Politecnico di Torino.
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