Il mondo Pop Up

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Il mondo Pop Up Maria Luisa Fazio



Indice

Le origini del Pop UP .................................................................................. .11 . Che cos’è un Pop Up? Definizione ........................................................... .13 . Piegare la carta, Origami ............................................................................ .14 . Storia, le origini .......................................................................................... .16 . Come piegare la carta, tipologie di libro animato ............................... . 18 Il Pop Up contemporaneo, 1949 - 2013 ................................................. .25 . Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo, 1949-2009 ................ . 27 . Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo, 2009- 2013 .............. . 35





Le origini del Pop Up



Le origini del pop up

Che cos’è un Pop Up? Definizione

La definizione più comune per libro pop up è: Libro animato generalmente destinato ad un pubblico infantile, con figure a comparsa. Grazie a tecniche di piegatura della carta ho l’illusione del movimento e della tridimensionalità.

Fig.1 Esempio di Pop - Up Little Red Riding Hood del 1864, Dean & Son.

Fig.2 Esempio di Pop - Up, ...e un punto rosso, David A.Carter, 2005.

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Piegare la carta Origami

L’Origami è l’antica arte giapponese che mi permette di ottenere varie figure piegando più volte e in modo diverso un foglio di carta. (Corriere della sera/ dizionario italiano, 2014)

Fig.3 Esempio origami classico: la Gru, simbolo di purezza.

Da non dimenticare, quando si parla del libro pop-up o in generale della piegatura della carta, è la tecnica dell’origami che trova la sua origine proprio con l’invenzione della carta stessa. Il termine origami è una parola giapponese che significa letteralmente piegare la carta o carta piegata, questa tecnica permette di realizzare figure e forme di ogni tipo, grazie alla piegatura della carta. L’invenzione della carta risale al 105 d.C. in Cina, il nuovo materiale aveva, tra i molti pregi quello di poter essere piegato senza strapparsi. Ma solo nel 610 d.C. un monaco buddista portò la tecnica di fabbricazione in Giappone. La prima forma di origami è di origine religiosa: il go-hei (Fig.4) è un oggetto cerimoniale del culto shintoista che simboleggia la purificazione, è costituito da un bastone da cui pendono strisce di carta bianca.

Fig.4 Esempio Go-Hei. 14


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Fig.5 Esempio di costruzione del Noshi-Awabi.

Le forme di piegatura del go-hei erano molto semplici è per questo motivo che l’origami come lo conosciamo noi, viene attribuito all’epoca Muromachi (1392-1573). Sempre legato ad una cerimonia religiosa è il noshi-awabi: (Fig.5-6)

Il noshi, una striscia di carne di mollusco marino seccata al sole offerto ai samurai come simbolo di immortalità e buona fortuna, veniva avvolto in un particolare foglio di carta piegato e senza tagli che da origine all’origami moderno. Solo tra il 1500 e il 1600 la tecnica di piegatura dell’origami si diffonde in Europa e nel 1700 viene inventato il Il ventaglio magico: una larga striscia di carta pieghettata a fisarmonica nei due sensi che, sapientemente manipolata, dava origine alle più svariate figure. Ed è proprio dal 1700 in poi che vennero realizzati i primi libri popup. L’origami è, oggi, considerato una forma d’arte con cui dare una nuova dimensione alla propria creatività. (Raffaele Leonardi, 1997) Fig.6 Esempio di Noshi-Awabi. 15


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Come piegare la carta Tipologie di libro animato Il termine libro pop up indica, oggi, indifferentemente un libro tridimensionale o animato anche se completamente diversi dal punto di vista tecnico. Esistono dunque diverse tipologie di libro animato: Carousel Formato da quattro a sei scene che aperte contemporaneamente formano un libro giostra. (Fig.7) Peep Show Illustrazioni posizionate una di seguito l’altra, normalmente da 6 a 10, in una struttura a fisarmonica. La dimensione esterna rimane invariata, in ogni foglio è disegnato un elemento illustrativo in più rispetto a quello precedente. Attraverso un foro centrale nel primo cartoncino, è possibile o vedere tutti gli elementi in piani sovrapposti. (Fig.8) Mechanical picture All’interno dei libri animati, possiamo trovare una serie di levette in cartoncino queste permetto alcuni movimenti, come il muoversi di determinati oggetti, paesaggi o parti anatomiche. (Fig.9) Changing Picture Il Changing Picture è composto da due immagini sovrapposte, tagliate in strisce uguali in senso verticale o orizzontale, si alternano tirando una levetta. Revolving Picture Il Revolving Picture è composto da due illustrazioni di forma circolare una sopra l’altra, queste si alternano grazie ad un movimento di rotazione che va a sovrapporre e intrecciare le due immagini. (Fig.10) Lift the flap (Fig.11) Alza e scopri, Si tratta di alette che, sollevate, mostrano: l’interno dell’oggetto disegnato, una parola, un’immagine o un elemento che contribuisce alla narrazione. Multiple layers Un’illustrazione multiple layes, a più livelli, è quella realizzata su più piani incollati in successione. 16

Fig.7 Esempio di Carousel.

Fig.8 Esempio di Peep Show.


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Scenic book Grazie a questa tipologia di libro animato vado a creare dei veri e propri teatrini, i piani, infatti sono paralleli tra loro e incollati ad una base orizzontale. Panorama picture Il panorama picture è una tecnica derivante dal peep show, perde la copertina frontale e ci mostra direttamente la successione dei disegni. (Fig.19) Floting layes Nel Floting layes tutti i piani sono separati, piegati in due parti, sollevati e distanziati l’uno dall’altro da piccole linguette. Stand Up La figura poggia in modo simmetrico sulle due facciate del libro che funzionano come leve, quando il libro viene aperto a 180 gradi le figure si sollevano. È una tipologia di struttura usata come base per composizioni più complesse. V Fold Il V fold è un elemento dell’immagine che deve staccarsi dal piano base piegandosi in due parti, segue una struttura a V. Pop - Up Nei libri pop-up alcuni elementi dell’immagine si sollevano dalla pagina, quando il libro viene aperto e creano strutture volumetriche che si ripiegano su se stesse richiudendolo. Le costruzioni più semplici si ottengono tagliando e piegando direttamente il cartoncino su cui è stampata l’immagine, quelle più complesse incollando e aggiungendo elementi ai piani di sfondo. E’ necessario, perché il pop-up si sollevi, che la struttura sia collegata a due facciate adiacenti, perché è l’apertura del libro a creare l’effetto tridimensionale e, qualche volta, anche il movimento. (Patrizia Ghirardelli, Il libro ha tre dimensioni 1994/2008) 17

Fig.9 Esempio di Mechanical picture, Dean & Son, 1861.

Fig.10 Esempio di Revolving Picture, The Magic Window Ernest Nister, 1895.

Fig.11 Esempio di Lift the flap, The Toilet, a book for Young Ladies di William Grimaldi 1821.


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Fig.12 Una delle prime illustrazioni in movimento, una volvella appartenente al trattato De sphaera mundi, Giovanni Sacrobosco 1230.

Fig.13 Cosmographicus Liber (Cosmographia) Petrus Apianus 1524.

Storia Le origini Il termine pop up, Saltar su, viene introdotto dall’editore Blue Ribbon Press nel 1934, una definizione associata al libro pop up Goldilocks and the Three Bears, (Riccioli d’oro e i tre orsi) di Carey Cloud. Il libro pop up e animato, oggi è associato ad un albo illustrato per l’infanzia, ma nasce come strumento didattico per studiosi che illustravano teorie nel campo scientifico. I primi libri animati risalgono al Medioevo, ne sono un esempio le illustrazioni del matematico e astronomo inglese Giovanni Sacrobosco (1195 -1256). Una delle prime illustrazioni in movimento la troviamo nel trattato di astronomia del 1230, De sphaera mundi, una volvella (1) che rappresenta il movimento della terra rispetto al sole e alla luna. Le successive illustrazioni vengono associate al l’astronomo tedesco Peter Apian (1495 -1552) e al suo libro Liber 18

Cosmographicus (1524) contenete molti meccanismi che mostrano il movimento delle stelle. Lo studioso realizzò alcune incisioni calcografiche e collegò le varie parti con fili sottili in modo che potessero ruotare. È grazie Peter Apian che vennero inventati intorno al ‘700 i primi libri passatempo. Sempre di origine scientifica sono strumenti come: la lanterna magica (2), le macchine ottiche, i pantoscopi (3), i peep show (4) e la scatola ottica (5), proprio da questi oggetti derivano i primi libri pieghevoli. Le prime immagini a scopo esclusivamente ricreativo risalgono al 1765 realizzata dall’editore londinese Robert Sayer (1725–1794) un esempio è Le Harlequinades (Fig.15). Questa illustrazione ha le caratteristiche di un Lift the flap. Costituita da un unico foglio, tagliato in quattro parti e ripiegato perpendicolarmente su se stesso.


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Fig.14 Goldilocks and the Three Bears, Carey Cloud 1934.

I due disegni si andavano, così, a sovrapporre. Sollevando alcune parti del foglio, le immagini si ricomponevano in nuove combinazioni, ironiche e canzonatorie. Tra il 1810 e 1812 la casa editrice londinese S.and J. Fuller propongono alcuni libri che contengono ognuno sette, otto figure con abiti diversi senza, però, la testa. Questa era disegnata su un cartoncino a parte con una linguetta sotto il collo che permetteva di essere infilata nella scollatura dell’abito. (Fig.16) Nel 1821 venne pubblicato The Toilet, a book for Young Ladies di William Grimaldi (1751-1830), miniaturista inglese, pioniere del libro interattivo in particolare del Lift the flap. Questo progetto mostra gli oggetti da toletta di una giovane donna, ispirato alla propria figlia Stacy, sotto ogni oggetto era scritta una virtù a cui aspirare. es. Dietro un incantevole specchio compare la parola umiltà. (Fig.11) 19

Fig.15 Le Harlequinades, Robert Sayer 1765.

Fig.16 S. and J. Fuller, The History of Little Fanny 1810.


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Fig.17 L’Internationaler Circus di Lothar Meggendorfer, 1887.

Fra il 1860 e il 1900 la Dean & Son pubblicò circa cinquanta titoli utilizzando numerose tecniche di costruitone e diventò la prima casa editrice di libri animati per l’infanzia. Little Red Riding Hood del 1864 viene considerato il primo libro tridimensionale. Numerosi sono i successori a questi libri animati che anticiparono le tecniche di costruzione dei nostri libri pop up, alcuni esempi sono: Nel 1887 vengono venduti in Germania, Inghilterrra, Francia, Belgio e Spagna diversi libri giocattolo con le caratteristiche di un scenic book un esempio è l’Internationaler Circus di Lothar Meggendorfer. (Fig.17) Nel 1800 Thomas Dean fonda a Londra la Dean & Son, la prima dedicata alla produzione su scala di quelli che chiamava toy-book (libri giocattolo).

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Fig.18 Esempio Pop Up J. L. Giroud.


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Fig.19 The Magic Window Ernest Nister 1895.

Nel 1847, suo figlio George succede al padre, apre laboratori di produzione con artisti e artigiani che crearono numerosi libri, tra cui una serie di fiabe e avventure pubblicate intorno 1856 con il titolo di New Scenic Books. Nel 1861 la Dean & Son pubblicò The Royal Punch & Judy as Played before the Queen un esempio dei primi Mechanical picture. (Fig.9) Ernest Nister (1842-1909) Uno dei primi ad introdurre i Panorama Picture con Peeps into Fairy Land del 1896 e il Revolving Picture con The Magic Window 1895. (Fig.19) Nel periodo fra le due guerre, poche case editrici continuarono a proporre libri animati e tridimensionali fino al 1929 con la pubblicazione del primo libro di J. L. Giroud, precursore del pop up vero e proprio, con elementi che saltano fuori dalla pagina. (Fig.18) Fino al 1934 con la pubblicazione del libro pop up Goldilocks and the Three Bears di Carey Cloud. (Fig.14)

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Patrizia Ghirardelli e Massimo Missiroli, Il libro ha tre dimensioni 1994/2008



Note: 1. Volvella: Una volvella ci mostra, con forme cartonate tagliate circolarmente e posizionati una sopra all’altra, il movimento degli astri celesti. 2.Lanterna Magica: Apparecchio costituito da una sorta di scatola fornita di un obiettivo per proiettare su uno schermo immagini fisse di soggetti dipinti a mano su vetrini. (Dizionario italiano, 2011)

3.Pantoscopio: Una grande scatola di legno con un foro provvisto di lente e uno o più sportellini sui diversi lati, ebbe grande diffusione nel ‘700. Sulle piazze delle piccole città, nei giorni di festa o di mercato, gli spettatori richiamati dal suono della ghironda o dei tamburelli, dai canti e dalle filastrocche di questi antenati dei cantastorie, potevano assistere ad uno spettacolo meraviglioso. (IPERS,Tecnica del flap, 2011)

Fig. Rappresentazione grafica di una Lanterna Magica.

4. Scatola ottica: Sono teatrini portabili di vario formato, attraverso apposite lenti, si aprono alla vista situazioni e panorami variegatissimi, in grado di sfruttare la luce naturale e artificiale per cambi repentini di scenari. 5. Peep show: È uno strumento che permette di vedere una serie di immagini o oggetti attraverso un foro o una lente d’ingrandimento. (Wikipedia, 2014)

Fig. Rappresentazione pittorica di un Peep show.

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Il Pop Up contemporaneo 1949 - 2013



Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo 1949-2009

Fig.20 La mela e la farfalla, Iela e Enzo Mari 1970.

Nel periodo successivo alle due guerre, a partire dagli anni ‘50 del XX secolo, il libro per bambini acquista una nuova funzione, non più solo educativo ma uno strumento di esplorazione fantastica, fisica e interiore. Nascono nuove case editrici e vengono pubblicati libri come: La mela e la farfalla, Iela e Enzo Mari 1970 (Fig.20), il piccolo bruco Maisazio, Eric Carle 1969 (USA) (Fig.21), Nel paese dei mostri selvaggi, Maurice Sendak, 1967 (Fig.22), “Non rompere Giovanni” David McKee 1980 ecc ... .

Fig.21 Il piccolo bruco Maisazio, Eric Carle 1969 (USA).

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Fig.22 Nel paese dei mostri selvaggi, Maurice Sendak, 1967.


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Bruno Munari Bruno Munari (1907-1998) Designer, scultore e scrittore italiano. Considerato uno dei massimi esponenti dell’arte, del design e della grafica del XX secolo. Estremante creativo, indaga sulla forma e sulle capacità comunicative che questa possiede, creando oggetti, libri, giocattoli innovativi. Inizialmente vicino al futurismo, se ne allontana poi gradualmente dedicando la sua ricerca all’approfondimento di forme e colori e all’autonomia estetica degli oggetti. Tra le realizzazioni più emblematiche le macchine inutili (dal 1933), congegni meccanici presentati come modelli sperimentali che indagano sulle possibilità percettive, che fecero di Munari un precursore dell’optical art.

Fig.23 Nella nebbia di Milano, 1968.

( Treccani, 2014)

A metà del XX sec. sviluppa l’idea che: È il libro in se a comunicare indipendentemente dalle parole su esso stampate. Nel 1949 realizza i primi libri illeggibili (Fig.24), opere che definitivamente rinunciano alla comunicazione testuale a favore della sola funzione estetica. Nel 1955 alcuni esemplari sono esposti al MoMA di New York, sono tuttora conservati nove libri illeggibili. Nel 1968 pubblica Nella nebbia di Milano (Fig.23), un libro composto da acetati, carte diverse fustellate o disegnate. Grazie al vedo non vedo, alla sovrapposizione dei vari livelli, si crea un percorso suggestivo che coinvolge bambino ed adulto. Nel 1980, Bruno Munari si occupa anche dei bambini più piccoli con l’invenzione dei Prelibri.

Fig.24 Esempio, libri illeggibili, Bruno Munari, 1949.

Lo scopo è quello di portare il bambino ad esperienze percettive ed estetiche, deve essere estremamente chiaro e semplice. I prelibri (Fig.25), pubblicati per la priva volta da Bruno Danese (Danese Edizioni, Milano), sono una serie di 12 piccoli libri (10 x 10 cm) dedicati ai bambini che non hanno ancora imparato a leggere e scrivere, disegnati per adattarsi alle loro mani e assemblati usando diversi tipi di materiali, colori e rilegature. Offrono una varietà di stimoli, sensazioni e emozioni, che nascono dall’accostamento di percezioni e immagini. (Corraini Edizioni, Marcella Terrusi, Albi illustrati 2012) 28

Fig.25 I preibri Bruno Munari, 1980.


Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo, 1949-2009

Brucoverde Loredana Farina pubblica il libro gioco. Un po’ mestiere un po’ passione e nel 1977 viene fondata da Domenico Caputo, Giuliana Crespi, Giorgio Vanetti e dalla stessa Loredana Farina La Coccinella Editrice, alla quale collaborò anche Bruno Munari. È grazie alla collaborazione Loredana Farina e di Giorgio Vanetti nel 1976 il progetto del Brucoverde (Fig.26-27) e altri viene portato alla fiera del libro di Bologna e nel 1977 viene pubblicato. Era il primo libro fustellato per bambini da 0 a 3 anni. Molti furono i successori di questo libro, con le stesse caratteristiche: spesse pagine di cartone, fustellate e rilegatura a spirale. es. Gioca e scopri 1980, I Buchevoli 1984, Giocaditino 1986, Buchi per guardare dentro le cose 1987 ecc ... . La forma del libro assume un ruolo importante, l’immagine non è solo di accompagnamento al testo ma è il libro in se a comunicare. Vennero stabilite delle regole per la buona realizzazione di un libro fustellato per i più piccoli: Il libro doveva essere cartonato, adatto alle mani di un bambino, la rilegatura, strettamente a spirale così che potesse rimanere aperto da solo, il bianco doveva essere il colore di sfondo, così da far risaltare i colori delle figure principali. Proprio dai Prelibri di Munari, i libri fustellati, come Brucoverde, derivano: I libri di gomma o stoffa, i libri che si smontano, libri con personaggi con cui interagire, i libri giganti i libri animati e pop up.

(Corraini Edizioni, Marcella Terrusi, Albi illustrati 2012) 29

Fig.26 Progetto di Giorgio Vannetti, Brucoverde, 1977.

Fig.27 Brucoverde, Giorgio Vannetti, 1977.


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Blue Ribbon Books Harold B. Lentz La società della Blue Ribbon Book venne fondata nel 1932 ed ha sede a Chicago e a New York.

Fig.28 Pinocchio, 1933, Jack the Giant Killer and Other Tales 1932, Harold B. Lent.

Fig. 29 Topolino al circo, Harold B. Lentz, 1934.

Abbiamo parlato, precedentemente di questa società come prima casa editrice ad utilizzare il termine pop up, oggi internazionale. Viene associato al libro Goldilocks and the Three Bears, (Riccioli d’oro e i tre orsi) di Carey Cloud. (Fig.14) La Blue Ribbon ha lavorato con vari illustratori e paper engineer (ingegnere delle carta), tra i quali Harold B. Lentz che elaborò un certo numero di opere animate: Cinderella and Other Tales New York 1933 (Fig.30), Pinocchio: Being the Life and Adventures of a Wooden Puppet Who Finally Became a Real Boy 1932 (Fig.28), Jack the Giant Killer and Other Tales 1932 e alcuni personaggi Disney (società del 1923), (Fig. 29). 30

Fig.30 Cinderella and Other Tales, Harold B. Lentz, 1933.


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Maestri del pop up Robert Sabuda Robert Sabuda nasce a Wyandotte nel MIchigan nel 1965.

Fig.31 The Wonderful Wizard of Oz, Robert Sabuda, 2000.

Conosciuto come illustratore fin dall’età di 23 anni, la sua attenzione si rivolge al libro pop up. Il suo interesse per il libro per bambini ha inizio durante uno stage presso Dial Book for Young readers (Penguin) durante il quale lavora come package designer. Il suo primo libro venne pubblicato nel 1987, Bulky Board Books (Fig.33). Ma solo nel 1994 con la pubblicazione dei suoi ingegnosi libri pop up ebbe il dovuto riconoscimento. Robert Sabuda cambia il modo convenzionale di illustrare e inventa nuove e ingegnose tecniche di costruzione del libro pop up. Tra il libri recentemente pubblicati troviamo The Wonderful Wizard of Oz 2000, Alice’s Adventures in Wonderland 2003.

Fig.32 Alice’s Adventures in Wonderland, Robert Sabuda, 2003.

Fig.33 Bulky Board Books, Robert Sabuda, 1987. 31


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David A. Carter David A. Carter è un illustratore americano nasce nel 1957, conosciuto per i suoi libri pop up per bambini e adulti.

Fig.34 Copertina, The Elements of Pop Up, james Diaz, David A. Carter, 1999.

Grazie ad una borsa di studio in arte, studia presso la Utah State University a Logan, nello Utah. Non riuscendo a pagare l’università torna a Salt Lake City e lavora come grafico pubblicitario fino al 1980. Nel 1980 si trasferisce a Los Angeles lavorando come graphic designer incontra diversi paper engineer. Si sposa nel 1985 e nel 1987 si concentra sulla realizzazione di libri per bambini con la tecnica del pop up. Insieme alla moglie Noelle pubblicherà diversi libri tra i quali, nel 1999 The Elements of Pop Up (Fig.34-35). Tra i più recenti troviamo ...e un punto rosso (2005) (Fig.36), 600 punti neri (2007) (Fig.37), Un quadro giallo (2009), (Fig.38). Fig.35 The Elements of Pop Up, james Diaz, David A. Carter, 1999.

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Fig.36 Esempio di Mechanical picture, ...e un punto rosso, David A.Carter, 2005.

Fig.37 Esempio di Lift the flap, 600 punti neri , David A.Carter, 2007.

Fig.38 Un quadro giallo, David A.Carter, 2009.

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Fig.39

Fig.40

Fig.42

Fig.41

Fig.43

Fig.44

Analizziamo ora i libri pop up più vicini a noi, le cui caratteristiche derivano dai libri pop up più antichi: Dalla volvella di Giovanni Sacrobosco(1230)(Fig.12), Le Harlequinades, Robert Sayer(Fig.15), The Toilet a book for Young Ladies di William Grimaldi (1821)(Fig.16), The Magic Window Ernest Nister (1895) (Fig.19), i libri pop up di J. L. Giroud(Fig.18), Harold B. Lentz, Robert Sabuda e David A. Carter. Fig.39 Copertina, Bestiario universale del professor Revillod, Miguel Murugarren e Javie Sàez Castàn, 2010 Fig.40 Copertina, C’era una volta, Benjamin Lacombe, 2013. Fig.41 Copertina, Animatti , Francesco Pittau, Bernadette Gervais, 2012

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Fig.42 Copertina, L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe, Sébastien Perez, 2012 Fig.43 Copertina, Il piccolo bruco maisazio, Pop-Up, Ecic Carle, 2009. Fig.44 Copertina, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013


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Il piccolo bruco maisazio Il libro Pop-Up Eric Carle

Fig.45 Il piccolo bruco maisazio, Pop-Up, Ecic Carle, 2009.

La prima edizione di Very Hungry Caterpillar, (il piccolo bruco Maisazio) venne pubblicata nel 1969 per festeggiate il quarantesimo anniversario del piĂš celebre libro per bambini mai creato, nel 2009 viene pubblicata la sua versione pop up. Il libro strutturato come leporello, possiede molte delle componenti di un pop up viste in precedenza, a partire da elementi che si muovono grazie a piccole levette di cartone (Mechanical picture), piccoli buchi (fustelle) rappresentanti il morso del bruco e in fine elementi che si sollevano con il muoversi della pagina (Flap). Il piccolo bruco Maisazio diventa cosĂŹ una bellissima farfalla a due dimensioni. 36

Fig.46 Particolatre, Il piccolo bruco maisazio, Pop-Up, Ecic Carle, 2009.


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Bestiario universale Mirabolante almanacco della fauna mondiale Revillod, Miguel Murugarren Javie Sàez Castàn Il Bestiario Universale è progettato come grande gioco, invita il fruitore a combinare 16 illustrazioni di animali comuni e le loro descrizioni, per creare animali fantastici e descrizioni altrettanto fantasiose. L’albo illustrato ricorda le illustrazioni dei bestiari del XIX secolo, false incisioni a scopo umoristico e ludico. Il libro diviso in tre parti rispettivamente di 63 mm, 52 mm, 63 mm, è caratterizzato da flap sollevabili che mostrano il soggetto successivo ( Lift the flap), simile a The Toilet, a book for Young Ladies di William Grimaldi (Fig.16) o Le Harlequinades di Robert Sayer. (Fig.15) Aggiunge alla struttura storica dei precedenti libri, una copertina cartonata, carta più pesante e la rilegatura a spirale così da facilitare la lettura anche ai più piccoli.

Fig.48 Struttura interna Lift the flap, Bestiario universale del professor Revillod, Miguel Murugarren e Javie Sàez Castàn, 2010.

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Fig.47 Struttura interna Lift the flap, Bestiario universale del professor Revillod, Miguel Murugarren e Javie Sàez Castàn, 2010.


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L’erbario delle fate Benjamin Lacombe Sébastien Perez

Fig. 49-50 Fustella, L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe, Sébastien Perez, 2012.

In questo albo illustrato Benjamin Lacombe si trova ad illustrare il testo scritto insieme a Sébastien Perez, un mondo fantastico e leggendario il cui protagonista, un botanico russo del secolo scorso cerca l’elisir di immortalità. Il racconto si presta alle illustrazioni di Lacombe, alla tecnica della fustellatura, all’utilizzo di fogli di acetato e all’UV serigrafico che mette in evidenza particolari dell’illustrazione.

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È possibile associare alcuni elementi che compongono questo libro ai loro antenati. Uno dei primi ad utilizzare i fogli acetato all’interno di un albo illustrato fu Bruno Munari nel suo libro Nella nebbia di Milano (1968) (Fig.23). Così come Nella nebbia di Milano, anche nell’Erbario delle fate troviamo elementi che si intravedono sotto un velo di acetato, qui a rappresentare creature e piante fantastiche. Allo stesso modo, derivante dai primi libri gioco come Brucoverde (Fig.27), troviamo delle pagine fustellate, tagliate ad arte per mostrare e nascondere alcuni elementi presenti nella pagina successiva.


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Fig.51-52 Acetato, L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe, Sébastien Perez, 2012.

Fig.53-54 UV serigrafico, L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe, Sébastien Perez, 2012.

Fig.55-56 Acetato, L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe, Sébastien Perez, 2012. 39


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Animatti Francesco Pittau Bernadette Gervais

Fig. 57 Silhouette, Animatti , Francesco Pittau, Bernadette Gervais, 2012.

Animatti fa riferimento all’albo illustrato precedentemente analizzato il Bestiario Universale del professor Revillod, Miguel Murugarren e Javie Sàez Castàn (Fig.48). Le illustrazioni che ci troviamo difronte, non ricordano più incisioni del XIX secolo, anche se mantengono il realismo illustrativo che ricorda l’illustrazione scientifica. Grazie a questo libro è possibile imparare a conoscere gli animali più comuni ma anche quelli meno conosciuti. Posso aprire, sollevare, mescolare pagine scoprendo animali sempre nuovi e le caratteristiche che lo identificano, come la texture del suo manto. Ogni doppia pagina, grazie a giochi di alette e finestrelle, propone ai bambini un’attività divertente stimolando la loro voglia di imparare. 40

In questo libro troviamo esempi di Multiple Layers e Lift the flap: Alzando un cartoncino sulla quale è rappresentata la texure del manto di un animale troviamo l’animale a cui appartiene il manto stesso. (Fig.60-61) Allo stesso modo alzando il cartoncino sul quale viene rappresentata la silhouette di un animale, troviamo il disegno dell’animale a cui appartiene. Nel libro ritroviamo il gioco del Bestiario Universale, nel quale gli animali sono ricomponibili grazie ai tre cartoncini che li costituiscono. (Fig.58-59) Inoltre sono presenti diversi giochi di composizione, di associazione e nascondigli per gli animali che coinvolgono il bambino nella lettura. (Fig.62-63)


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Fig.58-59 Gioco di combinazione, Lift the flap , Animatti , Francesco Pittau, Bernadette Gervais, 2012.

Lift the flap

Fig.60-61 Multiple Layers Animatti , Francesco Pittau, Bernadette Gervais, 2012.

Fig.62-63 Lift the flap , Animatti , Francesco Pittau, Bernadette Gervais, 2012.

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Il piccolo teatro di Rébecca Dautremer Rebecca Dautremer Rebbecca Dautremer, illustratrice francese nasce a Gap nel 1971.

Fig. 64 Struttura fustella guida per albo illustrato, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

Le petit theatre de Rebecca Dautremer, pubblicato nel 2013 racchiude in un unico libro tutti i personaggi delle storie illustrate dall’artista: Pollicino e i suoi fratelli, Principesse dimenticate o sconosciute, Innamorati, Una ragazza nel paese delle meraviglie ecc ... . Il piccolo teatro di Rebbecca Dautremer coinvolge circa cento protagonisti tratti dai suoi albi illustrati, il libro ha pochissime parole, solo qualche frase e citazione, parla attraverso la forma e il gioco di intaglio.

Fig.65 Vista dall’alto, composizione del libro, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

Le illustrazioni si basano tutte su una forma ad arco (Fig. 64) sulla quale vengono aggiunte gradualmente ambientazioni e personaggi sempre più piccoli. Il risultato finale è effettivamente un teatrino che ricorda la tecnica del Peep Show (Fig.8). Ricordiamo, infatti, che nel Peep Show potevo vedere, attraverso un foro posto sul primo livello della struttura, i piani che componevano il libro in una illusoria, unica illustrazione. Fig.66 Prima pagina del volume, tutti i livelli sovrapposti, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

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Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo, 2009-2013

Fig.67Scorrendo le pagine, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

Fig.68 Scorrendo le pagine, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

Fig.69 Scorrendo le pagine, Il piccolo teatro di Rebecca, Rébecca Dautremer, 2013.

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Il mondo Pop Up

C’era una volta Benjamin Lacombe José Pons Ognuna delle immagini tridimensionali dell’illustratore parigino Benjamin Lacombe (1982), ci mostra la sua interpretazione delle fiabe classiche: Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Barba Blu, Madama Butterfly, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pollicina, Peter pan e La bella addormentata nel bosco. Le tecniche del pop up grazie a José Pons si fondono per la creazione di albo illustrato unico che possa stupire bambino e adulto. L’illustrazione dedicata a Pinocchio (Fig.70) unisce la tecnica del panorama picture (Fig.19), con la quale viene rappresentato il teatrino che circonda il protagonista, a quella del pop up tridimensionale con cui è rappresentato Pinocchio stesso. Grazie alla composizione della pagina e gli elementi tridimensionali il suo naso sembra allungarsi all’apertura della pagina. La tecnica del panorama picture si presenta nuovamente nell’illustrazione dedicata a Barba Blu (Fig.71). Dietro gli alberi, divisi in due piani, intravedo la figura di Barba blu e della donna che rincorre. Un’illustrazione molto interessante è quella dedicata ad Alice nel Paese Delle Meraviglie (Fig.72), la sua composizione ricorda la struttura realizzata nel 2003 da Robert Sabuda. Girando la pagina ho l’impressione che le carte cadano davvero sopra la povera Alice distesa a terra spaventata.

Fig.72 Alice nel Paese delle Meraviglie, C’era una volta, Benjamin Lacombe, 2013. 44

Fig.70 Pinocchio, C’era una volta, Benjamin Lacombe, 2013.

Fig.71 Barba Blu, C’era una volta, Benjamin Lacombe, 2013.


Dal libro illeggibile al Pop Up contemporaneo, 2009-2013

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Il mondo Pop Up

Bibliografia: Visual Design, Riccardo Falcinelli, Enaudi, Torino 201. Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia, Marcella Terrusi, Carocci Editore, 2012. Bestiario universale del professor Revillod. Mirabolante almanacco della fauna mondiale, Miguel Murugarren e Javie, Sàez Castàn, Logos, Modena, 2010. C’era una volta, Benjamin Lacombe, José Pons, RCS libri S.p.A.Rizzoli, Milano, 2013. L’erbario delle fate, Benjamin Lacombe e Sébastien Perez, Libri S.P.A. Milano, Rizzoli, Cina, 2012. Animatti, Francesco Pittau, Bernadette Gervais, Electa Kids, 2012. Il piccolo teatro di Rébecca, Rébecca Dautremer, RCS libri S.p.A.Rizzoli, Milano, 2012. Il libro-gioco. Un po’ mestiere un po’ passione, Loredana Farina, Tipografia cugini pagani srl- Marcallo con Casone (MI) 2004. Nella nebbia di Milano Bruno Munari, Emme edizioni,1968. Il piccolo bruco Maisazio, Eric Carle, Mondadori, 1989. Brucoverde, Giorgio Vannetti, la coccinella, 1977. Sitografia: Ricerca: fare un libro pop up, sito di riferimento:WikiHow, http://it.wikihow.com/Fare-un-Libro-Pop-Up Ricerca: fare un libro pop up, sito di riferimento:Youtubehttps://www.youtube.com/watch?v=aUdn524Yy44 Ricerca: Origami origini, sito di riferimento: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Origami Ricerca: primi libri pop-up, sito di riferimento: Wikipedia http://fr.wikipedia.org/wiki/Livre_anim%C3%A9 Ricerca per immagini: Lo script Sacrobosco Johannes De Sphaera mundi data del 1230, sito di riferimento: DigitalStudies, le champ numérique, http://www.digitalstudies.org/ojs/index.php/digital_studies/article/view/192/203 Ricerca: Petrus Apianus, sito di riferimento: Onbux in ye olde mowrnings, http://alfius.blogspot.it/2012/11/petrus-apianus-cosmographicus-liber.html Ricerca: definizione libro pop up, sito di riferimento: POP-UP - LIBRI O GIOCATTOLI? http://www.parodos.it/archivio/popup.htm Ricerca: Goldilocks and the Three Bears, sito di riferimento: ebay, http://www.ebay.com/itm/The-Pop-Up-Goldilocks-and-the-Three-Bears-illustratedby-C-Carey-Cloud-1934-/111233074369 Ricerca: Goldilocks and the Three Bears, sito di riferimento: vintagepopupbook.com, http://www.vintagepopupbooks.com/GOLDILOCKS_AND_THE_THREE_BEARS_p/m-6.htm#axzz3Q2hSdqGM Ricerca: Giovanni Sacrobosco, sito di riferimento: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Tractatus_de_Sphaera Ricerca: Giovanni Sacrobosco, sito di riferimento: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Sacrobosco Ricerca per immagini: Volvella De Sphaera, sito di riferimento: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Tractatus_de_Sphaera#mediaviewer/File:Sacrobosco_Lunar_eclipse.jpg Ricerca: Petrus Apianus, sito di riferimento: Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Petrus_Apianus Ricerca: Cosmographicus Libe, sito di riferimento: The History and Future of the book, http://www.headlesschicken.ca/eng204/texts/CosmographicusLiber/index.html Ricerca: lanterna magica, sito di riferimento: Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Lanterna_magica Ricerca: lanterna magica, sito di riferimento: Dizionario italiano , http://dizionari.repubblica.it/Italiano/L/lanterna.php Ricerca: lanterna magica, sito di riferimento: Marco Pucci, antenati del cinema, http://www.marcopucci.it/antenati-del-cinema/ 46


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