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"Oltre i muri, dentro le mura": al via il progetto per il carcere di San Giorgio 18-02-2012 / Attualità / Ilaria Sorini LUCCA, 18 febbraio - “Oltre i muri, dentro le mura”; questo il titolo dell'iniziativa rivolta ai detenuti della casa circondariale San Giorgio e promossa dal Comitato popolare di Piazza San Francesco, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Un progetto importante che ha una duplice finalità; quella di alleggerire i disagi della popolazione carceraria - spesso legati alle ben note problematiche di sovraffollamento – e quello di sensibilizzare l'opinione pubblica lucchese sulle condizioni di marginalità a cui sempre più spesso i detenuti sono soggetti. Dopo una mappatura dei bisogni dei detenuti – resa possibile grazie al prezioso supporto del cappellano Don Giuseppe Giordano – il progetto ha potuto entrare nella sua fase operativa. “Abbiamo scoperto – sottolinea Simona Bottiglioni, del Comitato San Francesco – che c'erano esigenze primarie particolarmente urgenti, come ad esempio quelle legate al vestiario, ed abbiamo unito a questo aiuto di tipo materiale, una serie di attività di natura socializzante”. Oltre al rifornimento di biancheria e materiale elettrico, infatti, sono partiti dalla scorsa settimana tre corsi di ginnastica ed attività motoria - finalizzati al ripristino muscolare - e tenuti da quattro istruttori dell'associazione Libertas. “Circa il 60% dei detenuti – specifica Francesco Ruello, direttore della casa circondariale – sono di origine straniera e molto di loro, essendo senza fissa dimora, hanno davvero bisogno di materiali di prima necessità.” A ciò ha fatto seguito un altro importante intervento mirato ad integrare la biblioteca interna; la raccolta di 300 volumi, alcuni dei quali anche in lingua araba, per arricchire le attività educative dei detenuti. Tutte queste iniziative – di natura esclusivamente “volontaria” - sono tese a scongiurare situazioni di marginalità e soprattutto a concentrare l'attenzione su un aspetto (troppo spesso dimenticato o messo in secondo piano) e cioè quello rieducativo e riabilitativo della pena. Il reinserimento dei detenuti, infatti, non può che passare attraverso il loro coinvolgimento attivo. Un tema, questo, che di pari passo con quello del sovraffollamento delle carceri è particolarmente dibattuto in
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19/02/2012
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questo periodo, come ci ricorda l'onorevole Raffaella Mariani: “Proprio questa settimana, alla Camera, abbiamo votato il decreto salva-carceri. Com'è noto, sono tante le necessità di tali strutture nel nostro paese. Questo progetto consente di accendere i riflettori su una questione particolarmente delicata e di sottolineare il fatto che anche la comunità, con le sue migliori energie, può fare molto”. Prezioso, per la realizzazione pratica del progetto, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. “Negli ultimi anni – specifica Ela Mazzarella – la Fondazione sta diventando un vero e proprio osservatorio. Ci arrivano richieste che denotano situazioni di vera e propria emergenza. Siamo convinti che – laddove le istituzioni non riescono ad intervenire – sia necessario dare la priorità a progetti che, come questo, sono in grado di attivare le risorse del territorio”.
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