Vitae

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Vitaæ In questo contesto filosofico e spirituale “il design deve porsi di fronte all’uomo come immagine sensibile di se stesso e delle sue molteplici esperienze. Può offrire il suo apporto importante alla soluzione dei problemi se è capace di avere in sè qualità in termini di spazi, forme, colori e materiali, contribuendo alla crescita dell’individuo autonomo e responsabile e dell’incontro tra gli uomini, identificandosi nell’equilibrio tra la forza vivificatrice della natura e quella cosciente della cultura umana, sorreggendo i processi vitali nell’uomo ed esprimendo al contempo la tensione della ricerca scientifica e tecnica della società moderna” (S. Andi). L’Arabescato Orobico è uno splendido marmo italiano estratto dalla Cava Cornalita del comune di Camerata Cornello in Val Brembana (Bergamo, Italia). La colorazione di base grigia con venature rosa ed oro, conferisce all’Arabescato Orobico particolari caratteristiche cromatiche che, insieme alle singolari caratteristiche tecniche, gli riconoscono una posizione di rilievo nel panorama delle pietre ornamentali italiane. L’arabescato è caratterizzato da intense ramificazioni, di tonalità più carica del fondo, che

richiamano le caratteristiche stratificazioni della crosta terrestre. In questo senso il marmo richiama alla memoria il suolo, i suoi caratteri dinamici, la giacitura, la morfologia, il clima, che rappresentano tra l’altro i principali elementi naturali che direttamente concorrono all’espressione qualitativa di un vino. Questo viaggio mentale, estetico e figurativo, ci conduce per associazioni fino ad una immagine paesaggistica. Quel paesaggio costruito dall’agire secolare del viticoltore e di cui oggi disponiamo. L’uomo, in questo caso coltivatore della vite, con il suo impegno e la sua dedizione, è l’attore principale del paesaggio, al quale ha dato forma e armonia, risultato dell’interazione tra gli elementi naturali e il suo agire. L’Arabescato Orobico in questo progetto vuole rappresentare tutte queste cose: l’universo straordinario di vigne e di antichi saperi che ha dato origine nella storia a territori e varietà di paesaggi con una gamma espressiva così ampia e ricca di sfumature. I riferimenti al mondo della viticoltura e in particolare alle botti e ai tini, introducono nella sala da bagno l’uso del legno, impiegato a doghe di Rovere, come da tradizione costruttiva. Così la vasca e il lavabo,

sono costituiti da un basamento/rivestimento in legno e un invaso in Corian, dove la pulizia delle forme è stata raggiunta anche grazie all’impiego di un’innovativa e intelligente piletta di scarico dotata di un sistema di troppo pieno automatico. Questo design, sintesi del gesto progettuale tra memoria e contemporaneità, ricerca l’origine delle cose. Il piatto doccia è senza limiti e si estende idealmente per l’intera sala da bagno. L’invaso e lo scarico, sono celati dalle lastre in marmo flottanti, conservando la continuità del pavimento sia nella zona di lavaggio che nella zona di asciugatura. Un design che vuole trascendere il tempo e le mode, caratterizzato dalla purezza e dalla semplicità delle forme. Un progetto al tempo stesso con un grande carattere materico, disegnato attraverso linee precise e pulite, in cui il marmo e il legno si affiancano secondo chiari principi di riferimento e di reinterpretazione di forme archetipe. Con moderazione, senza enfasi, con quel senso di opportunità e di misura nell’esibire gli elementi della composizione, ottenendone per contrasto una sottolineatura più efficace.


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