THE FOLD

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The Fold


Atelier Progetto Urbanistico C Corso Di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Politecnico di Torino, A.A. 2015-2016 prof. Angelo Sampieri (Urbanistica) prof.ssa Silvia Crivello (Sociologia dell’a mbiente) collaboratori: Leonardo Ramondetti, Quirino Spinelli


massimiliano manco pat r i c i a g a r c Ă­ a m o r a l e s s o n i a pa u C r i s t i a n a T r o m b at o r e



Indice 1.Via Genova: un asse denso landmark e confini leggibilità e complessità stabilità e sorpresa focalizzazione densità

2. Il grattacielo disteso

3. Gli abitanti indagare l’ambito percezioni

4. Il villaggio strategie SOVRAPPORRE: i balconi e la doppia facciata collegare: il percorso al bosco chiudere: il sottopasso lingotto coprire: il mercato urbano



1.Via Genova: un asse denso



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Via Genova è una delle strade principali della città di Torino e si trova precisamente a sud della città, a confine con il comune di Nichelino. Si presenta come un asse stretto, compreso tra due parallele perlopiù veicolari (Via Nizza e Via Ventimiglia) e tra i confini della ferrovia, del Parco Italia ’61, e del fiume Po. Nell’intorno si trovano manufatti architettonici di grande dimensione ed interesse: il Palazzo delle Mostre, realizzato nel 1959 e meglio conosciuto come “Palavela”, costituisce una struttura polifunzionale dove si svolgono attività sportive, mostre e concerti; il Palazzo del Lavoro, nato nel 1961 in occasione della celebrazione per il Centenario dell’Unità d’Italia, era una struttura espositiva, ma oggi risulta completamente abbandonato a causa degli ingenti costi di gestione; il centro 8 Gallery Lingotto, nato come uno dei principali stabilimenti di produzione della fabbrica automobilistica Fiat, oggi trasformato in centro polifunzionale e diviso in terziario, abitazioni e albergo; ed il Grattacielo della Regione Piemonte che rappresenta il centro amministrativo della città di Torino e che è ancora in fase di costruzione. Quest’ultimo, con i suoi 209 metri di altezza, diventa l’edificio più alto dell’intera città, superando la storica Mole Antonelliana e creando l’idea di una città che si estende ai suoi piedi. Questi vari elementi creano così una costrizione della strada che rende Via Genova un paese all’interno della città: le attività sociali e commerciali si concentrano lungo la via e nei dintorni, rispondendo ai bisogni dei suoi abitanti. Tuttavia i tempi dell’abitare sono rallentati dai cantieri per la costruzione del grattacielo e della nuova stazione metropolitana. Proprio per le caratteristiche sopra descritte Via Genova può provare a perseguire una diversa dimensione urbana attraverso la riprogettazione della sua sezione e dei suoi spazi.

I confini progettuali sono rappresentati da Corso Piero Maroncelli e Piazza Giacomini e includono, oltre a Via Genova, spazi quali: il parcheggio del supermercato Carrefour; un giardino privato e inutilizzato che reso pubblico collegherebbe la Via al Parco Italia ‘61; e il sottopasso Lingotto che ad oggi risulta elemento di divisione del quartiere a cui la Via appartiene.


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via genova angolo via nizza 389 via genova angolo via vinovo


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via genova angolo via valenza via genova angolo via giaglione


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componenti insulari e trama


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mappa organizzata


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VIA GENOVA

via genova e landmark

costruito

costruito fiume po

Landmark e confini


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grattacielo della regione piemonte


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8 gallery lingotto palavela


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palazzo del lavoro fermata della metropolitana


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leggibilità, complessità L’area, nonostante sia altamente densa, non si rivela di difficile lettura: aspetti morfologici quali la rete viaria regolare, la relativa omogeneità nell’allineamento degli edifici, la compatibilità degli stili architettonici e aspetti sociofunzionali quali la presenza di diversi poli di attrazione inerenti al terziario, la presenza di segnali, la corrispondenza tra caratteri fisici e sociali ,contribuiscono a rendere il luogo leggibile. Unico elemento di disorientamento spaziale sono i cantieri su Via Nizza che obbligano alla deviazione del percorso su Via Genova. Oltre alla leggibilità è elevata anche la complessità, in quanto per morfologia viaria (tre grandi strade parallele collegate tra loro da strade trasversali) le possibilità di percorso sono molteplici e l’eterogeneità funzionale e sociale è da subito esplicita nella presenza di svariate attività commerciali, ma anche sociali e istituzionali.

deviazioni su via genova


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landmark

via genova

deviazione

costruito

strade secondarie

doppio senso di circolazione

ferrovie

nodi

senso unico di circolazione

aree verdi fiume Po

viabilita’ e morfologia


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STABILITA’ E SORPRESA Carattere permanente della zona è la presenza di elementi che ne conferiscono riconoscibilità e stabilità (si pensi al parco e al centro 8 Gallery Lingotto), ma allo stesso tempo i continui nuovi cantieri e lavori che rallentano i tempi dell’abitare e modificano più o meno temporaneamente luoghi e percorsi. Ultimo fra questi è proprio il cantiere per il Palazzao della Regione Piemonte e per la nuova stazione della metropolitana annessa. Il parco è uno dei luoghi che conferisce stabilità all’area: esso, oltre a essere familiare per chi abita in zona, è anche ricco di stimoli; tuttavia inquietudine e instabilità aumentano con l’avvicinarsi al Palazzo del Lavoro ad oggi abbandonato. Il centro 8 Gallery Lingotto è il centro commerciale più grande della zona e il maggior luogo di ritrovo per gli abitanti, ma, proprio per la sua funzione, pur essendo un luogo di alta stabilità non è sempre ricco di nuovi stimoli. Posti dalla stabilità e dalla sorpresa bassa che conferiscono anche inquietudine sono i vicoli vicino al cantiere del grattacielo che restringono lo spazio pedonale, lo inscuriscono e non offrono ulteriori vie d’uscita.

via nizza: cantiere del grattacielo


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parco italia ‘61 8 gallery lingotto


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focalizzazione Per poter realizzare l’analisi della focalizzazione degli spazi urbani, si è eseguito uno studio diretto dell’area, dove si analizzano gli aspetti fisiologici e socioculturali del territorio. Dall’analisi si evince che il quartiere si alterna tra aree ad alta densità sociale e a bassa densità sociale, questo è dovuto alle svariate attività e ai grandi poli che si trovano nell’intorno di via. Le aree di maggior interesse di studio, sono state analizzate prima secondo i criteri dell’individuazione di zone ad alta e bassa densità fisica e sociale, poi è stata studiata la frequentazione dell’area ed in seguito la regolazione del comportamento sociale. Un’ area a bassa densità non focalizzata è sicuramente il Parco Italia ’61, dove non vengono svolte attività specifiche e viene poco frequentato proprio per questo motivo. Via Genova, essendo molto estesa, presenta un’alternanza di densità e focalizzazione, infatti la zona a sud del sottopasso Lingotto si presenta come un’area a bassa densità non focalizzata, mentre la zona a nord del sottopasso si presenta come una zona densa non focalizzata per la presenza di quartieri animati. Il centro 8 Gallery Lingotto costituisce sicuramente un luogo denso, dove all’interno si alternano zone focalizzate e non focalizzate proprio per la polifunzionalità dell’edificio, che si divide in zona commerciale, cinema, albergo ed università. Il Palavela è un luogo denso focalizzato dove la sua funzione principale è costituita dall’attività sportiva.

parco italia ‘61 8 gallery lingotto


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zona densa focalizzata zona a bassa densità non focalizzatA zona densa non focalizzata

0 50 100

200 m

zona a bassa densità focalizzatA zona aD ALTERNANZA DI FOCALIZZAZIONE fiume Po

FOCALIZZAZIONE


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DENSITA’ FISICA Il quartiere nella sua dimensione fisica risulta essere densamente popolato da studenti, anziani, ma anche famiglie. La costrizione, provocata dai manufatti archittettonici a cui si è già accennato, determina aree a bassa densità fisica nei luoghi di localizzazione degli stessi: la ferrovia, il polo del grattacielo, il parco con l’università, il Palavela, il Palazzo del Lavoro etc. Quindi la popolazione abita perlopiù le aree interne a Via Ventimiglia e Via Nizza riversandosi su Via Genova e alternando isolati ad alta densità con altri pochi a media. Uniche aree di respiro sono quelle occupate dalle scuole, dai centri sportivi e sociali e dal supermercato Carrefour. In particolare, si può parlare di bassa e media densità, nella zona del sottopasso, in cui si concentrano due diversi istituti scolastici e dei campi da calcio che contribuiscono al taglio dell’area in due parti collegate dal solo asse di Via Genova. Il sottopasso Lingotto diventa pertanto occasione di progetto. Dai grafici immediatamente affianco invece ( tratti dall’ufficio pubblicazioni e analisi statistiche) si riscontra come la zona, appartenente al quartiere del Lingotto, e quindi alla circoscrizione nove, abbia una percentuale di residenti pari all’ 8,3 % della popolazione torinese residente e come i nuclei familiari più diffusi siano quelli costituiti da una, due, tre o massimo quattro persone. Questi dati, accoppiati all’età media tra le maggiori di Torino e all’elevato numero di uomini e donne sole residenti, fanno presuppore una forte presenza di anziani che vivono da soli. Il numero di residenti stranieri non si attesta ai massimi livelli tuttavia anche tale presenza non può essere trascurata.

POPOLAZIONE PER CIRCROSCRIZIONI

NIZZA MILLEFONTI, LINGOTTO, FILADELFIA 74 735 ab

pop. torinese residente: 898 714 circoscrizione 9: 8,3 % pop.torinese

residenti circoscrizione 9: 35 403 47% residenti età media:49

39 332 53% residenti età media:45

NUCLEI FAMILIARI PER NUMERO DI COMPONENTI

= 42% di 37 014

= 30% di 37 014

= 16% di 37 014

= 10 % di 37 014

+

= 2 % di 37 014


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ALTA DENSITÀ

via genova

MEDIA DENSITÀ BASSA DENSITÀ

0 50 100

200 m

FIUME PO

DENSITÀ FISICA


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14:00 -19:0 0 9:00-12:00

:00 0-22 20:0

feriali

festivi

0 -19:0 14:00 9:00-12:00

14:00 -19:0 0 9:00-12:00

20:00 -22:0 0

Via Genova

:00 0-22 20:0

feriali

festivi

0 -19:0 14:00 9:00-12:00

sottopasso Lingotto

9:00-12:00

:00 0-22 20:0

14:0 0-19 :00

20:00 -22:0 0

L’area è ricca di servizi: dai grandi centri dell’8 Gallery Lingotto su Via Nizza e quelli sportivi su Via Ventimiglia, al piccolo terziario occupante soprattutto l’asse di Via Genova e i dintorni. Ciò la rende una zona dalle molte “attività attrattive” che ne incrementano la densità sociale. I grafici a lato rappresentano il variare della densità sociale durante l’arco della giornata: al mattino, al pomeriggio e alla sera; differenziando tra sopralluoghi avvenuti in giorni feriali e in giorni festivi per tre aree diverse che saranno centri d’interesse per il futuro progetto. Quel che ne risulta è una generale vivacità del quartiere durante le ore diurne; tenendo conto che nella zona del sottopasso, in cui vi sono concentrate le scuole, tale vivacità si riduce soprattutto alle ore scolastiche. Tuttavia avviene una drastica diminuzione della presenza di persone per strada durante le ore notturne.

20:00 -22:0 0

DENSITà SOCIALE

feriali

festivi

0 -19:0 14:00 9:00-12:00

mercato cittadino

sopralluoghi


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attivita’ attrattive via genova fiume po

0 50 100

200 m

didascalia in maiuscoletto (small caps) Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing attivita’ attrattive


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via genova angolo via millefonti via genova angolo via vado


2.Il grattacielo disteso


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La sezione rivela l’entità del grattacielo sulla città circostante: esso, raggiungendo i 209 m, è l’edificio più alto a Torino. Il rapporto col contesto è dato dai contrasti: esso si erge come landmark assoluto, dalla forma contemporanea propria di una realtà urbana da grande metropoli, in un contesto periferico degli anni ‘60. E’ quindi naturale la presenza di posizioni opposte da parte della popolazione: chi lo accetta e ne auspica un futuro come nuovo polo attrattivo della città, chi ne accusa la mancanza di rapporto col contesto e i disagi susseguiti alla sua costruzione negli ultimi cinque anni. L’abitato circostante è composto perlopiù da palazzine alte cinque-sei piani di cui il piano terra è a destinazione d’uso commerciale e i piani superiori a destinazione abitativa. L’abitato, denso sull’asse di Via Genova, va a diradarsi sempre di più con la vicinanza al grattacielo al cui asse direzionale corrispondono edifici maggiori a destinazione commerciale quale appunto il Lingotto. Dall’altra parte della sezione urbana è costante la presenza del fiume e del parco che interrompono gradualmente l’edificato sostituendo alla funzione abitativa quella istituzionale dell’università e quella attrattiva di vari centri sportivi.

il grattacielo della regione piemonte


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via genova angolo via garessio via genova angolo via lavagna


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7

6

5 4

3 2

1

superfici verdiVERDI SUPERFICI superfici calpestabili SUPERFICI CALPESTABILI terreno TERRENO 0 50 100

200 m

superfici stradali SUPERFICI STRADALI fiume po FIUME

sezioni territoriali


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1

2

0

20

50m

sezioni territoriali


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superfici verdiVERDI SUPERFICI superfici calpestabili SUPERFICI CALPESTABILI terreno TERRENO superfici stradali SUPERFICI STRADALI FIUME fiume po


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3

4

5

0

20

50m

sezioni territoriali


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SUPERFICI superfici verdiVERDI SUPERFICI CALPESTABILI superfici calpestabili terreno TERRENO superfici stradali SUPERFICI STRADALI FIUME fiume po


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6

7

sezioni territoriali


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Di seguito è riportato uno studio delle funzioni, differenti da quella dell’abitare, degli edifici commerciali adiacenti a Via Genova e di quelli che per destinazione d’uso risultano importanti per l’intero quartiere. Dalle planimetrie emerge come nella zona non manchino strutture utili e servizi commerciali. Vi sono scuole, strutture socio-sanitarie, luoghi di culto, campi sportivi e attività commerciali di vario tipo: da quelle alimentari a quelle per la cura della persona. La presenza di così tanti servizi rende Via Genova un potenziale “grattacielo orizzontale”; per cui sorge spontaneo conferirle un’impronta progettuale che ne rafforzi tale ruolo. Un’analisi più attenta permette di notare come siano invece assenti, escludendo gli spazi sportivi, i luoghi di ritrovo comune per le diverse fascie di età, i luoghi di ritrovo serale e gli spazi che permettono al cittadino di partecipare alla vita urbana al di fuori dalle logiche di una zona marginale. Quanto detto rappresenta quindi spunto di riflessione e di partenza per il progetto.


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strutture socio-sanitarie

sport e tempo libero

scuola e istruzione

via genova

sicurezza

fiume po

0 50 100

200 m

luoghi di culto

attivita’ via genova


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servizi

fiume po

alimentari, market, punti di ristoro altro terziario

0 50 100

200 m

via genova

attivita’ commerciali via genova


3.Gli abitanti



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indagare l’ ambito Un’ indagine diretta sul luogo può aiutare, nei suoi limiti, a definire meglio le problematiche dell’area di progetto. Lo strumento di indagine utilizzato, in quanto l’ambito territoriale è piuttosto limitato, è l’intervista, composta da poche domande mirate a persone incontrate nella zona, le quali ci vivono, lavorano o la frequentano di passaggio. Le domande a cui i testimoni hanno dovuto rispondere riguardano: il motivo per cui si trovano nella zona, gli aspetti positivi e negativi della stessa, la percezione di sicurezza che l’area trasmette e infine la loro opinione su un’eventuale trasformazione di Via Genova in una shared street. Naturalmente, poiché buona parte dei testimoni interpellati non conoscono l’appellativo sopra utilizzato, è stato chiarito il significato di shared street e che cosa essa comporti in termini di progettazione, oltre alle conseguenze sul traffico motorizzato e non. Sono stati scelti una ventina di testimoni differenti per età, sesso e ruolo nel contesto: dall’abitante, allo studente, al lavoratore. Di seguito sono riportate a titolo significativo tre interviste in cui viene esposta una differente posizione nei confronti del progetto.


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percezioni QUESITI: 1) Per quale motivo si trova in zona? 2) Quali sono gli aspetti che crede positivi di questa zona? 3) Quali quelli che ritiene negativi? 4) Crede che questa sia una zona sicura? 5) Che ne pensa della possibilità che Via Genova si trasformi in una shared street? L’OTTIMISTA Donna di quarant’anni con cane: 1) Vivo in zona 2) E’ una zona molto ben servita sia di attività commerciali, sia sportive, sia per i collegamenti 3) Il lato negativo è il rumore, la mancanza di parcheggi e la mancanza di pub e locali 4) E’ una zona molto sicura 5) Sono contenta della shared street, ne ho viste altre nei miei viaggi in altre città europee ed è una tipologia di strada che apprezzo molto. IL DUBBIOSO Ragazzo studente di ventiquattro anni 1) Vivo in zona 2) Vi sono molti servizi ed è ben collegata 3) Non ci sono locali notturni e posti per i ragazzi in cui incontrarsi; c’è molto traffico 4) E’ una zona tranquilla e sicura 5) Sono dubbioso sulla shared street perché c’è molto traffico e credo che porterebbe all’intasamento della Via.

IL PESSIMISTA Signore di circa settant’ anni 1)Vivo qui da tanti anni 2)E’ una zona ben servita ma io non esco 3)Trovo che non ci sia niente di negativo ma non viene rispettata la differenziata 4)E’ assolutamente sicura 5)Non sono assolutamente d’accordo con la shared street perché secondo me creerebbe troppi disagi a chi si muove in auto e a chi vuole parcheggiare vicino a casa.


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studente di 24 anni donna con cane signore anziano

0

50 100

200 m

interviste


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Dalle interviste svolte si trae che le problematiche più riccorenti riguardano il traffico, le difficoltà sorte dai cantieri e l’assenza di spazi di incontro e socializzazione che non siano prettamente commerciali. Ciò ha reso possibile un approfondimento delle analisi dell’area precedentemente svolte e ha indirizzato meglio il progetto. Premettendo l’impossibilità di controllo sui cantieri , si è scelto di dare spazio e soluzione alle difficoltà di ritrovo degli abitanti. In questo senso la shared street ben si colloca a dare una nuova dimensione urbana a Via Genova che, da tipico asse cittadino acquisirebbe l’aspetto più familiare del villaggio. Luogo di ritrovo dei cittadini diventerebbe la strada dove convivialità, gioco, socializzazione sono possibili grazie ad un’inversione dei ruoli solitamente dominanti: a prevalere sul traffico veicolare sarà infatti quello pedonale incentivato dalla pavimentazione del corso che si attesta su un unico livello, cioè senza distinzioni di quota tra asse stradale e marciapiede.

Priorità


4.Il Villaggio


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via genova e spazi annessi fiume connessioni


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stato di fatto


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via genova e spazi annessi fiume connessioni

0 50 100

200 m

via genova e nuovi spazi


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strategie Il progetto di Via Genova propone il perseguimento per essa di una diversa dimensione urbana: essa è un grattacielo disteso dove gli abitanti trovano offerta ai propri bisogni e sfruttano gli spazi e gli edifici con le loro funzioni. Manca tuttavia, oltre al parco, uno spazio comune di incontro scevro dal fine prettamente commerciale e consumistico. Per questo la Via si candida alla nuova frontiera di mobilità dello spazio che in tante città d’Europa ha già trovato luogo: una Shared Street dove convivialità e socializzazione avvengono nello spazio strada, dando priorità al pedone senza incidere sulla funzione di transito propria di una strada carrabile. Ciò avviene in due fasi: la prima, tipica delle shared street, che consiste nell’abolizione dei cartelli stradali, dei semafori e dei marciapiedi: la superficie stradale diventa unica, ad unico livello e trattata al medesimo modo. Questa nuova concezione di mobilità si basa sul principio per cui “il pericolo è buona cosa, e l’insicurezza rende più attenti”. Quindi, costringendo pedoni e automobilisti a condividere lo stesso spazio, si indurrebbe questi ultimi a responsabilizzarsi maggiormente nei confronti dei primi. La seconda fase consiste nel sovrapporre ai prospetti degli edifici esistenti delle strutture di sostituzione e ampliamento dei balconi, creando così una serie di terrazzi che intervengono nella sezione stradale, conferendole un aspetto più familiare. Come in un villaggio, l’ambiente domestico interno ed esterno si fonderebbero, rendendo la città maggiormente vissuta e familiare.

Nel progetto tuttavia non si concepisce una shared street isolata: ad essa sono annessi ulteriori spazi diversamente progettati.

Il primo di questi è un giardino ora privato che da pubblico diventerebbe la principale connessione tra Via Genova e il parco Italia ‘61. Qui l’azione è quindi quella della connessione che attraverso “il bosco del villaggio” collega il verde allo spazio stradale condiviso e alle abitazioni.

Il secondo spazio progettuale è il sottopasso Lingotto. Chiudendo questo con un “velo” costituito da un’unica lamina, laddove possibile per non incidere sulla funzionalità dello stesso, si crea uno spazio polifunzionale che unisce sullo stesso livello il corso stradale. Si elimina così la barriera prima esistente e si connettono due parti di città ad oggi divise.

sovrapporre

COLLEGARE

chiudere

Ultimo luogo individuato è quello affianco al supermercato Carrefour . Ad oggi lo spazio è un parcheggio all’aperto. Attraverso la sua copertura, esso potrebbe diventare un luogo di mercato e street food che arricchirebbe di nuove funzioni la shared street facendola diventare anche luogo di ritrovo serale. A questo scopo, si prevede una copertura sostenuta da dei semplici pilastri costituita da un piano terra e un primo piano dove potersi sedere. COprire


il progetto


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sovrapporre: i balconi e la doppia facciata Il perimetro stradale presenta facciate dalla qualità architettonica media che conferiscono a Via Genova l’aspetto di un asse periferico ma densamente popolato. Sovrapporre significa qui intervenire su tale aspetto per sovvertirlo e avvicinarlo all’idea del villaggio animato e familiare. L’azione del sovrapporre si attua attraverso la costruzione di strutture che, laddove il privato decida, possano essere inserite a sostituzione del proprio balcone, sovrapponendosi così alla facciata preesistente. Si immagina quindi la possibilità di una nuova normativa comunale che possa dare la concessione al privato. Le strutture sono molto semplici: uno scheletro in acciaio sostiene solai profondi tre metri e larghi quanto l’ambiente interno corrispondente, un semplice parapetto protegge dalla caduta, mentre il resto rimane completamente aperto ed infine una copertura di listelli ripara il solaio dell’ultimo piano. La sovrapposizione di questa struttura alle facciate contribuirebbe a conferire assieme alla pavimentazione un aspetto più armonico e organico alla strada che diventerebbe così l’ampliamento del focolare interno, in quanto gli abitanti sarebbero spinti a usufruire di questo nuovo spazio.


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acquerello su carta britannia 210x297 mm


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superficie calpestabile superficie edificata

0

5

10

15

20 m

i balconi e la doppia facciata


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i balconi e la doppia facciata


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collegare:il percorso al bosco Ad est di Via Genova, fra Via Millefonti e Via Giaglione, un giardino privato chiuso da un cancello, separa l’asse dal parco dell’Italia ‘61. L’apertura di questo permeterebbe un collegamento verde ad esso. Collegamento che amplierebbe la shared street e la aprirebbe all’esterno facendo quasi scomparire la superficie calpestabile nel verde. Il verde acquisirebbe il ruolo di Bosco del villaggio che si alterna all’edificato e lo invade.


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acquerello su carta britannia 210x297 mm


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superficie verde superficie calpestabile superficie carrabile

0

5

10

20

30 m

IL BOSCO


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IL BOSCO


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chiudere: il sottopasso lingotto Su Corso Caduti sul Lavoro si estende il sottopasso che collega Corso Eusebio Giambone con Via Ventimiglia e che, come uno squarcio, divide in due parti il quartiere. Unica connessione è quella dell’asse di Via Genova. Il progetto occupa lo spazio ad Ovest di questa e propone il recupero della superficie aperta chiudendo lo spazio con un’ unica lastra che si piega e raggiunge altezze diverse. Le parti laterali della “lastra” sono chiuse attraverso dei vetri che lasciano entrare la luce nel sottopasso e garantiscono la permeabilità visiva tra le strade adiacenti.


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acquerello su carta britannia 210x297 mm



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0

5

10

20

30 m

il sottopasso


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IL SOTTOPASSO


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coprire: il mercato Una semplice copertura può cambiare lo stato di fatto di un luogo, rendendolo da inutilizzato o incompiuto a luogo partecipato. E’ con questo presupposto che il parcheggio del supermercato Carrefour si può trasformare in un ampliamento della shared street con funzione di mercato all’aperto e di street food. Ciò animerebbe di nuova vita la zona e contribuirebbe al ritrovo giornaliero e serale delle persone. L’azione del coprire avviene attraverso una struttura composta da due coperture sostenute da pilastri: una alta 12m, estesa quanto l’intero spazio sottostante, e un primo piano alto 6m con un’estensione minore. Le coperture sono concepite come ripetizione di un modulo quadrato sei per sei. I moduli sono sostenuti da un unico pilastro centrale.


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acquerello su carta britannia 210x297 mm


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superficie calpestabile superficie edificata superficie carrabile

0

5

10

15

20 m

il mercato


71

il mercato



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