Palm beat

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Palm Beat

Massimiliano Marrazzo

Prof.Luca Capuano Fotografia II

Isia Urbino a.a.2014/2015








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₁ Intimate

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Metropolis: Urban Subjects in the Modern City, Vittoria di Palma, Routledge, 2008

“Su Google Maps c’è sempre il sole”

Questa frase è più che vera, Google mostra il mondo in chiave personale, attraverso degli scatti satellitari, ormai passati. La visione che ci offre è di giorni, mesi e anni fa. Abbiamo un occhio nel tempo passato, congelato; una sorta di quinta dimensione in cui tutto è palesato davanti ai nostri occhi ma senza la presenza del presente e del futuro. Quello che ci appare è quindi un piccolo furto al pianeta, per un secondo, inconsapevole; la fotografia viene scattata da un satellite e i satelliti non si vedono; il pianeta non era in posa, non sapeva di essere ripreso. È come quando scattiamo una foto ad un amico e questo non ne è consapevole; apparirà naturale, come siamo abituati a vederlo anche noi. Nel caso della Silicon Valley, in particolar modo nella zona di San Jose, avviene qualcosa di curioso perchè il pianeta “inconsapevole” sembra invece essere “consapevole” e ci manda dei segnali, degli impulsi. Questa zona dell’America, da più di quarant’anni, sta subendo una violenta trasformazione continua che ha portato il territorio ad un uso sregolato del segno visibile unicamente da una prospettiva aerea, come un’invocazione. Il tutto fa rumore, sembra suonare e muoversi come una sinestesia, come se in qualche modo il lamento della Terra venisse palesato con la forma il colore, il movimento.


2 L’ordine

complicato come costruire un’immagine, Yona Friedman, Quodlibet, 2011

Ciò che ha dell’incredibile è il fatto che sia tutto strettamente legato a sè stesso, o meglio, che ogni cosa sia la conseguenza di quello che le sta accanto. Yona Friedman dice “il movimento non è un’azione di una cosa, è sempre un cambiamento, l’oscillazione di uno stato dell’universo nel suo 2 insieme.” Questo sintetizza essenzialmente il mio pensiero e ritorna il concetto del pianeta inconsapevole che non si dimostra tale. L’uomo ha provato a costruire senza tener conto di ciò che lo circondava, con una certa randomicità, ma non c’è riuscito, il suo tentativo è fallito; ora la Terra si prende quasi gioco del gioco stesso con cui l’uomo si è divertito.

Bibliografia Intimate Metropolis: Urban Subjects in the Modern City, Vittoria di Palma, Routledge, 2008 L’ordine complicato - come costruire un’immagine, Yona Friedman, Quodlibet, 2011 Suburban Nation: The Rise of Sprawl and the Decline of the American Dream, Elizabeth Plater-Zyberk, Jeff Speck, North Point Press, 2001






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