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SOMMARIO CONTENTS
Nato per sostenere la ricerca visiva contemporanea sui temi dell’industria e del lavoro e dare voce ai talenti emergenti, il MAST Photography Grant on Industry and Work, promosso con cadenza biennale da Fondazione MAST, offre a cinque giovani fotografi internazionali l’opportunità di sviluppare un progetto originale e innovativo e di essere protagonisti di una mostra allestita negli spazi espositivi di MAST e accompagnata da un catalogo.
Nel tempo questa iniziativa ha permesso la creazione di un significativo corpus fotografico di artisti contemporanei che rappresenta oggi il nucleo più giovane e dinamico della collezione di fotografia dell’industria e del lavoro della Fondazione MAST, ampliandone l’offerta culturale con sguardi inediti.
Questa settima edizione del MAST Photography Grant presenta le opere dei cinque finalisti: Farah Al Qasimi, Hicham Gardaf, Lebohang Kganye, Maria Mavropoulou e Salvatore Vitale. Selezionati da una giuria internazionale di fotografi, editori e critici tra cinquantatré candidati provenienti da tutto il mondo, questi giovani fotografi hanno elaborato nell’arco di un anno i progetti che danno vita oggi a questa esposizione – alla cui apertura verrà annunciato il vincitore del Grant 2023.
I cinque progetti affrontano temi di grande attualità, mettendo a fuoco le radicali trasformazioni in atto nel mondo del lavoro: la convivenza tra cultura occidentale e cultura araba in un centro urbano industriale degli Stati Uniti (Al Qasimi); la sopravvivenza di un mestiere antico, il venditore ambulante, caratterizzato da ritmi lenti, nella frenesia di una grande città come Tangeri (Gardaf); l’evocazione tra fantasia e realtà di una professione perduta quale quella delle guardiane dei fari in Sudafrica (Kganye); le possibilità creative che sembrano rivendicare i nuovi software di Intelligenza Artificiale (Mavropoulou); lo sfruttamento – e l’immaginaria rivolta – dei lavoratori della gig economy, messa in relazione con l’attività mineraria e con l’idea di sabotaggio dei mezzi di produzione (Vitale). Nella mostra, alle opere dei protagonisti dell’edizione 2023 si affiancano i lavori di tutti i ventiquattro finalisti delle precedenti edizioni, a formare una grande, multiforme rassegna, una sorta di giro del mondo per immagini, che vuole celebrare sia il decennale della inaugurazione di MAST, sia i quindici anni di impegno nell’organizzazione del Grant per i giovani fotografi (il primo è stato assegnato nel 2008).
Quindici anni che hanno permesso di conoscere e sostenere nuovi talenti di ogni nazionalità spesso destinati a carriere brillanti e a premi prestigiosi; che hanno consentito di scoprire realtà sconosciute o lontane ma sorprendentemente interconnesse alla nostra vita e al nostro lavoro; che hanno dato la possibilità – come fa sempre l’arte – di posare lo sguardo su un futuro che si avvicina a grande velocità.
Isabella Seràgnoli
Set up in order to support contemporary visual research into the themes of industry and work and to give a voice to emerging talents, the biennial MAST Photography Grant on Industry and Work gives five young international photographers the opportunity to develop an original and innovative project and to showcase it in an exhibition, with an accompanying catalogue, presented in the gallery spaces of the Fondazione MAST.
A significant body of photographic work by contemporary artists has been built up over time as a result of this initiative, and it now makes up the youngest and most dynamic core of the foundation’s photography collection on industry and work, broadening its cultural offer with new perspectives. This seventh edition of the MAST Photography Grant presents the works of the five finalists: Farah Al Qasimi, Hicham Gardaf, Lebohang Kganye, Maria Mavropoulou and Salvatore Vitale. Selected by an international jury of photographers, publishers and photo-historians among fifty-three candidates from around the world, these young photographers have developed over the last year the projects culminating in this show. The winner of the 2023 Grant will be announced at the opening.
The five projects address highly topical issues, focusing on the radical changes taking place in the world of work: the coexistence between Western and Arab culture in an industrial urban center in the United States (Al Qasimi); the survival of the ancient trade of the street vendor, with its slow rhythms, in the frenetic context of a large city like Tangier (Gardaf); the evocation, in a blend of imagination and reality, of a profession that has been lost, that of female lighthouse keepers in South Africa (Kganye); the new creative possibilities that seem to be claimed by AI software (Mavropoulou); and the exploitation—and imaginary revolt—of workers in the gig economy, as related to mining and to the idea of sabotaging the means of production (Vitale).
Alongside the projects of the five finalists, the show will also feature works from all twenty-four finalists of the previous editions, forming a large-scale, multiform display, a kind of tour of the world in images, intended to celebrate both the tenth anniversary of the inauguration of MAST and fifteen years of commitment to organizing the MAST Photography Grant for young photographers (the first one was awarded in 2008).
In these fifteen years it has been possible to get to know and to support new talents of many nationalities, who have then often embarked on brilliant careers and won prestigious awards; to discover realities and themes that were unknown or remote yet surprisingly intertwined with our own lives and work; and to rest our gaze—as art always enables us to do—on a rapidly approaching future.
Lebohang Kganye
Rivendita di palline da golf / Reselling golf balls, 2022
Inkjet print ritagliate su supporti di legno / Inkjet photographic cutout prints on wooden stands, 90 × 60 × 40 cm
Prigioniero al lavoro alla manutenzione / Prisoner doing the general work, 2022 Inkjet print ritagliate su supporti di legno / Inkjet photographic cutout prints on wooden stands, 90 × 60 × 40 cm
Hicham Gardaf
Khalid (dittico / diptych), 2022
Stampa ai sali d’argento / Gelatin silver print, 42 × 36 cm ciascuna / each
Hicham Gardaf
Senza titolo (Carretto) / Untitled (Cart), 2022
C-print colorata manualmente / C-print, colour hand print, 68 × 80 cm