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RUBRICA Come eravamo A pag
La notizia di aumenti dei trattamenti economici dei politici ed amministratori fa sempre discutere. Lo è stato anche di recente in occasione dell’aumento, che scatterà peraltro dal primo gennaio 2023, delle indennità dei sindaci trentini. Le polemiche possono anche essere comprensibili, specie in un momento di difficoltà generale della situazione economica. Però, tolta la tara dell’emotività, questi nuovi trattamenti sono giustificabili? E parimenti - visto che siamo in tema - sono comprensibili e motivati anche i trattamenti economici dei consiglieri provinciali? Prima di esprimere qualche valutazione, vediamo in sintesi alcune cifre. I sindaci di Comuni fino a 500 abitanti riceveranno 2.210 euro mensili lordi. Nei comuni fino a 2 mila abitanti l’indennità salirà a 2.747, fino a 5 mila abitanti 4.394, fino a 10 mila abitanti 5.549. Nulla cambierà per i sindaci di Comuni superiori a 10 mila abitanti, tipo Arco e Riva dove il trattamento economico è di 7.461 euro, sempre lordi. Cambierà, invece, per il sindaco di Trento che dal 2024 passerà da un compenso mensile di 9.432 a 10.040 euro. Continuiamo con le cifre riferite però ai consiglieri provinciali: un consigliere provinciale porta a casa al netto delle imposte 5.896 euro mensili, cui si aggiungono 750 euro come rimborsi forfettari, quindi in totale 6.646 euro. Poi ci sono altre voci minori come indennità, trasferte ecc. Non ci sono più i gettoni di presenza per commissioni ma è rimasta comunque una ricca ciliegina sulla torta, ovvero l’indennità di fine legislatura che è un regalino di circa 60/70 mila euro netti. Diversi, ovvero maggiori, sono gli emolumenti per il presidente della Giunta, gli assessori, il presidente del Consiglio e l’ufficio di presidenza. Torniamo ai sindaci. Le cifre esposte sono lorde, sicché significa abbassarle di un 30/40 per cento. Certo c’è Comune e Comune perché un conto è amministrare Massimeno – il più piccoli dei Municipi trentini con 139 abitanti – e un conto è dirigere un Comune di 20 mila abitanti. Probabilmente i piccoli Comuni non esigono una presenza a tempo pieno, al contrario dei maggiori. Che poi al giorno di oggi il concetto di tempo pieno va riletto. Una volta si intendeva la presenza fisica in ufficio tutti i santi giorni, oggi una parte del lavoro di sindaco può essere svolto a distanza, col computer o con lo smartphone. Tuttavia, grandi o meno grandi, tempo pieno o tempo parziale ci pare che il compenso sia dovuto se non altro per la responsabilità e l’impegno sociale che richiede l’incarico di sindaco, personaggio che – lo ricordiamo – esige sempre di essere a disposizione dei concittadini e risolvere rogne e problemi di ogni genere, spesso imprevedibili e curiosi. Ricordo un sindaco che, non dico il nome ovviamente, un giorno dovette ricevere una signora che insisteva da molto tempo per parlargli. Quando fu seduta davanti al sindaco la signora senza tanti preamboli esclamò: “Sono una puttana e per questo nessuno vuole aiutarmi, spero che almeno Lei possa darmi una mano “. Il sindaco un paio di mesi dopo riuscì a trovarle un posto di lavoro. La storia non racconta se la signora comunque proseguì o meno nella più antica delle professioni. La piccola citazione per dare un’idea dei mille imprevisti ai quali può trovarsi davanti un primo cittadino. Va tenuto poi conto di un altro aspetto: tanti sindaci lavorano più di tanti consiglieri provinciali. Questo non vuol dire che i consiglieri provinciali non producano – sia ben chiaro – ma alcuni semplici consiglieri – se vogliono – possono limitarsi al minimo, in gergo marinaro si direbbe “alla via così” ovvero partecipazione ai consigli provinciali e alle commissioni, un minimo di documentazione et voilà ecco planare nelle loro tasche gli oltre seimila euro mensili. Se poi un consigliere provinciale fa parte della maggioranza il carico è ancora più leggero perché se deve votare sì o no ad un determinato provvedimento glielo dice il capogruppo, senza che debba spremere le meningi o leggere chissà quali delibere. Ricordo a tal proposito, tanti anni fa, che in consiglio provinciale a Trento c’era un consigliere, battezzato dai suoi “il bue muto” perché non apriva mai bocca. I bene informati giurano che in una consiliatura non avrebbe mai pronunciato un intervento di un certo peso. Restiamo con l’obiettivo sui consiglieri provinciali. Dal compenso sopra descritto devono togliere la quota destinata al partito che varia da partito a partito. A suo tempo i consiglieri di Forza Italia, tanto per fare un esempio, versavano un dieci per cento. Maggiori, si diceva, erano le percentuali di partiti come il Pd o la Lega. Tolta questa quota il compenso rimane comunque ragguardevole. Ovviamente anche qui siamo in presenza di un metro di giudizio variabile: se il consigliere fa bene il suo lavoro la cifra rimasta pare giustificata, se va in aula per scaldare i banchi un po’ meno. Insomma, anche qui la differenza è costituita dell’impegno e dalla serietà con la quale un consigliere affronta il suo lavoro. Quindi, in definitiva, nessun giudizio negativo, salvo in un caso, ovvero quello del doppio lavoro. In che senso? Ci sono consiglieri provinciali che, prima di essere eletti, erano, e sono, imprenditori, commercialisti, avvocati, professionisti. Diventati consiglieri continuano, seppur a tempo ridotto, ad occuparsi dei loro affari imprenditoriali? E’ una semplice domanda. L’ipotesi è possibile ed il dubbio c’è, a prescindere dalle dichiarazioni dei redditi personali. Ci vorrebbe una norma che escludesse in modo chiaro la sovrapposizione togliendo ogni ombra di dubbio, cosa peraltro assai difficile. Anche in questo caso siamo di fronte alla coscienza e serietà personale: chi è serio si occuperà a tempo pieno dell’incarico, chi è meno coscienzioso troverà sempre il tempo di gestire al meglio la propria azienda o il proprio ufficio. D’altronde non possiamo pensare di vietare di candidarsi agli imprenditori, agli avvocati, ai piccoli professionisti. Così va il mondo. Ed è anche per questo che su questo scivoloso terreno è rischioso esprimere giudizi rigidi e definitivi. Per questo, parlando dei nostri sindaci, non ci associamo alle ricorrenti critiche, che hanno solo il risultato di aumentare il solco che separa i cittadini dalla politica.
I conti in tasca a sindaci e consiglieri
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di Ettore Zampiccoli Ha fatto discutere l’aumento delle indennità ai sindaci trentini, previsto per il 2023. Al di là di emotività e, diciamocelo, un po’ di invidia sociale, i conti tornano o no?
Bim del Chiese: Approvato il bando Energia Rinnovabile
Il Consorzio Bim del Chiese ha approvato anche per l’anno 2022 il bando Energia Rinnovabile. Questo importante strumento permette di dare un aiuto concreto alle famiglie finanziando interventi che puntino al risparmio energetico e, specialmente in questo ultimo periodo, anche al risparmio economico. Il bando ricalca quello degli anni precedenti, in quanto è un risultato orami rodato e conosciuto dalla popolazione del bacino imbrifero montano del Chiese, con l’introduzione di piccole novità sul sentito tema del fotovoltaico e dell’accumulo. Gli interventi previsti dal bando sono l’installazione di collettori solari termici, la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, l’installazione di caldaie a condensazione e generatori di calore a biomassa, pompe di calore, installazione di impianti di ventilazione con recuperatore e stazioni domestiche di ricarica di veicoli elettrici. Possono fare domanda tutte le persone fisiche che siano titolari di un diritto reale o personale di godimento e titolari della relativa utenza domestica. Il bene oggetto di intervento deve essere di tipo residenziale privato utilizzato come prima casa e ubicata nel bacino del Bim del Chiese e nello specifico nei comuni di: Sella Giudicarie (per i territori riconducibili a Bondo, Roncone e Lardaro), Pieve di BonoPrezzo, Valdaone, Castel Condino, Borgo Chiese, Storo, Bondone e Ledro (per la sola frazione di Tiarno di Sopra). Per ogni intervento sopra elencato è prevista una percentuale massima di contributo concedibile sempre in relazione alla spesa sostenuta. Il contributo massimo concedibile, in caso di cumulo di più interventi, ammonta a 7.000,00 euro e comunque entro il limite massimo del 90% della spesa sostenuta. Questa importante volontà è stata fortemente portata avanti dalla commissione energia del Consorzio la quale ha portato sul tavolo dell’Assemblea il nuovo bando aggiornato secondo le esigenze d’oggigiorno e successivamente approvato dal Direttivo lo scorso 5 maggio 2022. Il bando Energia Rinnovabile promosso dal Bim del Chiese rientra in un quadro provinciale che vede protagonista ciascun Consorzio Bim per il proprio bacino. In un’ottica di sinergia e collaborazione con il Bim del Sarca-Mincio-Garda, Bim dell’Adige e Bim del Brenta si è stilato un accordo di programma sottoscritto congiuntamente dall’Associazione Artigiani, dalla Federazione Trentina della Cooperazione e dalla Provincia Autonoma di Trento per la definizione di iniziative concordate e coordinate per l’attuazione di interventi di promozione e sostengo di iniziative finalizzate alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il bando energia Rinnovabile del Bim del Chiese scade alle ore 12.00 di venerdì 14 ottobre 2022; la domanda può essere presentata tramite PEC oppure compilata online attraverso il nuovo portale presente sul sito del Consorzio. Sul sito istituzionale del Bim del Chiese (www.bimchiese.tn.it) nell’area bandi di contributo è presente il bando completo nonché la modulistica necessaria per presentare la domanda.
AGOSTO 2022
PAG. 33 La Cassa Rurale destina risorse importanti a favore dei progetti condivisi e sostenuti dalla Comunità
La Cassa Rurale Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella promuove il “Bando Fund Raising di Comunità”, una nuova opportunità per gli enti senza scopo di lucro e le associazioni del territorio. Si tratta di un bando sfidante, ma con un obiettivo avvincente: sostenere le associazioni che investono in iniziative di rilievo, condivise dalle comunità locali e in grado di portare valore sul nostro territorio. Il “Bando Fund Raising di comunità” coinvolge quindi tre attori: l’associazione promotrice del progetto, la comunità di riferimento e La Cassa Rurale. Ecco come funziona: 1. L’associazione presenta un progetto importante, in grado di generare un elevato impatto in ambito culturale, turistico e sociale, che deve prevedere una spesa minima di 80.000 euro e promuove una raccolta fondi a sostegno del dell’iniziativa, ponendosi l’obiettivo di raccogliere tra i 10.000 e 20.000 euro. 2. La Comunità partecipa alla raccolta fondi donando risorse a sostegno del progetto e dimostrando in questo modo di condividere l’iniziativa dell’Associazione. Il coinvolgimento della popolazione è un requisito fondamentale per la partecipazione al bando, poiché è prerogativa de La Cassa Rurale, in quanto ente finanziatore, sostenere un’idea che le persone che vivono sul territorio appoggiano e incoraggiano. 3. Una volta raggiunto l’obiettivo della raccolta fondi e realizzato il progetto, La Cassa Rurale eroga all’associazione un contributo pari all’importo raccolto tramite la campagna di raccolta fondi (tra i 10.000 e 20.000 euro), raddoppiando in questo modo le risorse donate dalla Comunità e valorizzando così un progetto sostenuto da tutta la popolazione. “Con questo bando La Cassa Rurale intende essere, oltre che ente sostenitore di progetti innovativi, anche stimolo per generare sviluppo territoriale attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva dell’intera Comunità per il perseguimento del Bene Comune – commenta la Presidente Monia Bonenti - Credo che essere parte di una Comunità significhi anche questo, ovvero sentirsi partecipi e legati da un obiettivo comune.” Il regolamento e la modulistica del “Bando Fund Raising di Comunità” sono disponibili sul sito www.lacassarurale.it. Le domande dovranno essere inoltrate entro il prossimo 15 novembre 2022. Per maggiori informazioni o chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio Relazioni de La Cassa Rurale all’indirizzo relazioni@lacassarurale. it oppure ai numeri 0465 896510 – 0465 896511.
Adamello Giudicarie Valsabbia Paganella
Bando Fund Raising di Comunità
Raddoppia la tua donazione
Bando per il sostegno di progetti ad elevato impatto in ambito culturale, turistico e sociale. ASSOCIAZIONE COMUNITÀ LA CASSA RURALE
Promuove il progetto e attiva la campagna di raccolta fondi Sostiene il progetto attraverso le donazioni Raddoppia la donazione della comunità con un contributo tra € 10.000 e € 20.000
Sono previsti degli incontri di consulenza individuale per un supporto sulle modalità di presentazione della domanda e di realizzazione della campagna di raccolta fondi. Segnala il tuo interesse a partecipare inviando una mail a relazioni@lacassarurale.it entro e non oltre il 17 ottobre 2022. Termine di presentazione delle domande: 15 novembre 2022
Bando e modulistica sono disponibili sul sito www.lacassarurale.it
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni via mail all’indirizzo relazioni@lacassarurale.it oppure telefonicamente ai numeri 0465 896510 – 896511.