Matera - Dormire nella storia - Palazzo Gattini Luxury Hotel

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lo Stemma di Famiglia All’entrata si può vedere lo stemma della mia famiglia, in cui è raffigurata l’immagine del casato: un gatto che morde un serpente. Ora il bassorilievo è privo di colori, ma dovete immaginare un cielo azzurro, dei monti verdi e il gatto color argento. La corona imperiale che lo sormonta è un privilegio che Federico II di Svevia ha concesso al mio antico casato. Lo stemma originario rappresentava una gatta con un topo in bocca, poi sostituita con un leone in bassorilievo con una pigna nelle fauci. Ma il nostro motto è rimasto sempre lo stesso: In Umbris Radiant, per ricordare lo splendore degli occhi del gatto che si irradia nell’ombra.

The Family Coat of Arms. Entering the lobby you can admire the coat of arms, a depiction of our family descent: a cat biting a snake. Today the bas-relief has no colours but try to imagine a blue sky, green hills and the silver painted cat. The imperial crown above is a privilege given to my ancient descent by Frederick II of Swabia. The original coat of arms was the image of a cat with a mouse in its mouth, then replaced by a lion in bas-relief with a pine cone in its jaws. But our motto has always remained the same: In Umbris Radiant, to remind the brightness of the cat’s eyes that shines in the dark.


Il palazzo Il mio palazzo si affaccia sulla piazza della Cattedrale, nel cuore della Civita che è la parte più antica di Matera ed è stato costruito alla fine del XV secolo, assieme alle altre dimore nobiliari che lo circondano. Tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 è stato completamente rifatto e quella che vedete ora è la facciata settecentesca, leggermente concava, divisa su tre piani. Sulla piazza si apre un grande arco ribassato dal quale si scende verso i Sassi e sulla destra si apre il portale d’ingresso al Palazzo. Al primo piano vi erano le stanze di rappresentanza e le stanze private, dalle quali si poteva guardare la Piazza affacciandosi al lungo balcone, mentre al piano superiore erano le altre stanze di servizio, tutte con belle finestre dalle cornici modanate e piccoli balconcini.

The Palace. Overlooking the Cathedral Square, my Palace is situated in the heart of the Civita, the oldest part of Matera, and was built in the late 15th century, along with other noble dwellings surrounding it. Between the late 17th century and the early 18th century the building was completely restored and what you can see now is the 18th century façade, slightly concave, split over three floors. A large segmental arch opens over the square from which it descends towards the Sassi, with the main entrance to the Palace on the right. On the first floor there were the reception rooms and the bedrooms, with a splendid view of the Square from the long balcony, while on the upper floor there were the service rooms, all having beautiful windows with molded cornices and small balconies.


L’Ingresso Entriamo insieme e lasciamo la carrozza nell’androne del Palazzo, che noi chiamiamo “lamione”, coperto con una volta a padiglione e poi saliamo a sinistra il grande scalone che ci porta negli appartamenti privati. Al di sotto della volta a botte che copre le scale vi era una volta l’affresco con lo stemma ufficiale del casato, di cui purtroppo non c’è più traccia. Vi prego di osservare, nell’ingresso del primo piano, una magnifica tela raffigurante l’albero genealogico della mia famiglia. Possiamo ora attraversare le stanze dove ricevevo gli ospiti e dove ci riunivamo la sera con la famiglia, la cappella privata dove spesso pregavamo assieme ed anche le stanze da letto.

The Entrance. Follow me inside while we leave the carriage at the entrance hall of the Palace, also known as “lamione”, covered by a pavilion vault. We may then go up the grand staircase to the left, that leads to the private apartments. On the barrel vault over the staircase once you could have admired a fresco of the official coat of arms of my descent. Unfortunately, there is no trace left of it. In the lobby of the first floor please admire a magnificent painting representing the family tree of my lineage. We may now proceed through the rooms where I used to receive guests and where my family and I would gather in the evening. Here you may also see the private chapel where we often prayed together. Then we proceed to the bedrooms.



La Sala degli stemmi Tutte le stanze, come era di moda ai miei tempi, avevano il soffitto e le pareti decorati con motivi e colori diversi. Questa era la stanza degli stemmi: la volta è dipinta in grigio molto chiaro e al centro vi è una cornice ottagonale decorata che racchiude una composizione di armi, con spade, corazze e scudi, simboli di forza e nobiltà. Nei pennacchi sono dipinti quattro stemmi tra i quali potete riconoscere quello della famiglia Gattini. Nelle quattro lunette, un riquadro dal contorno mistilineo contiene una composizione di foglie d’acanto, simmetrica e molto elaborata.

The Hall coats of arms. Every room, as was the fashion in my days, had the ceiling and walls decorated, each with different patterns and colours. This was the hall coats of arms: the vault is painted in light gray and at the center there is a decorated octagonal frame that encloses a composition of weapons, with swords, armours and shields, symbols of strength and nobility. The spandrels represent four coats of arms from which you can easily recognize the one of the Gattini family. In the four lunettes, the frame of the mixtilinear contour contains a symmetrical and very elaborate composition of acanthus leaves.

Primo Piano /First floor Suite 201 V I A

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Il Salottino Il salottino è la mia stanza preferita, qui ricevevo gli amici più intimi e qualche familiare. La volta a padiglione ha una decorazione dai toni molto chiari, a finti stucchi, con un grande rosone al centro lavorato a scanalature, che mi fa pensare all’interno di una conchiglia incastonata nel centro della volta: un giro di perle le fa da cornice. All’esterno vi sono foglie d’acanto e di palma. Per il resto della decorazione ho chiesto all’artista di creare delle composizioni con un ovale al centro, riempito da un motivo geometrico a rete e larghe volute di foglie d’acanto, nastri e girasoli, con piccole ghirlande di fiori colorante.

The drawing room is my favorite room and is where I would receive my closest friends and some family members. The pavilion vault is decorated with fake plaster of pale shades of gray, with a large fluted rosette in the middle, that reminds me of the inside of a shell set at the center of the vault, framed by a string of pearls. All around there are acanthus and palm leaves. As for the rest of the decoration I asked the artist to create a composition with an oval in the middle, filled with a geometric net pattern and large volutes of acanthus leaves, ribbons and sunflowers, with small garlands of colorful flowers.

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Primo Piano /First floor Suite 203

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La Sala della musica Nel mio palazzo non poteva mancare un salone della musica, che tutti in famiglia amavano moltissimo. Per questo salone avevo chiesto agli artisti locali di sorprendermi, ed infatti hanno decorato il soffitto a padiglione inserendo nel tondo centrale, una cornice d’oro che sembra un pizzo e hanno dipinto un cielo chiaro su una soffice nuvola, dove una volta si vedevano cinque amorini intenti a giocare con dei rami di foglie e fiori bianchi. Tra le cornici bianche e dorate che formano un rettangolo alla base della volta, si alternano foglie d’acanto, che si intrecciano e si uniscono a conchiglie, nastri e foglie.

The Music Room. My palace wouldn’t be complete without a music room, that the entire family loved. For this hall I asked the local artists to amaze me. As a matter of fact they decorated the pavilion ceiling with a golden frame that looks like a lace in the central tondo and they painted a clear sky with on a soft cloud, where once they saw five cupids busy playing with branches covered with leaves and white flowers. Between the white and golden frames that form a rectangular at the bottom of the vault, alternate acanthus leaves intertwine with shells, ribbons and leaves.

Primo Piano /First floor Suite 202 V I A

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Il Salottino Margherita Tra le stanze di rappresentanza della mia dimora, troverete un altro piccolo salottino, con la volta a padiglione decorata con toni di grigio. L’ornato descrive una cornice con al centro un grande rosone, si tratta di una grande margherita incorniciata tra volute di foglie d’acanto. Una sottile linea in verde ricalca la cornice, che divide la volta in tre settori nei quali vi sono altre piccole decorazioni formate da volute di foglie d’acanto.

The Drawing Room Margherita. Among the reception rooms in my home you will find another small drawing room, with the pavilion vault decorated with shades of gray. The ornamentation describes a frame with inside a large rosette, the representation of a daisy framed by volutes of acanthus leaves. A thin green line traces the frame that divides the vault in three areas adorned by small volutes of acanthus leaves.

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Primo Piano/First floor Suite 204

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La gorgone The Gorgon. Back in my day, in this small room there was a doorway to the near Archbishop Palace, now walled-up. On the lintel of the door you can still read this ancient holy motet from the Officium Defunctorum “Domine secundu[m] ac[t]um meum noli mei”. The vault of the room is decorated in gray and pink. In the centre of the vault, inside a round frame with a geometrical pattern, there is the representation of a Gorgon on a black background. The Gorgons were three monstrous characters of the Greek mythology: Sthenno, Euryale and Medusa, the most famous, killed by Perseus who was looking her image reflected in the shield; they had golden wings, hands with bronze claws, boar tusks and snakes instead of hair. Anyone who dared looking at them was immediately turned into stone!

In questa piccola stanza si apriva ai miei tempi un vano di accesso al vicino Palazzo Arcivescovile sull’architrave della porta si può leggere un antico motto sacro dell’ Officium Defunctorum: Domine secundu[m] ac[t]um meum noli me i[udicare]. La volta della stanza è decorata in grigio e rosa. Al centro della volta, in una cornice tonda dal motivo geometrico, vi è la rappresentazione di una Gorgone su sfondo nero. Le Gorgoni, personaggi mostruosi della mitologia greca, erano tre, Steno, Euriale e Medusa, la più famosa, uccisa da Perseo il quale ne guardava l’immagine riflessa sul suo scudo; avevano tutte ali dorate, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli. Chiunque osava alzare lo sguardo su di loro rimaneva immediatamente pietrificato! V I A

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Primo Piano/First floor Suite 205

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La Stanza dei pavoni Questa stanza ha una decorazione del soffitto molto particolare, noi la chiamiamo la stanza dei pavoni; se osservate attentamente tra le cornici geometriche che delimitano la volta, potete vedere delle composizioni con una margherita al centro, ma soprattutto, quasi nascosti, due volatili, di cui uno è un maestoso pavone di colore verde. Tutto l’ornato è realizzato con toni di grigio, su uno sfondo azzurrino.

The room of the peacocks. This room has a very particular decoration of the ceiling and we call it the room of the peacocks; if you look closely between the geometric frames of the vault, you may observe the decorative compositions with a daisy in the middle but, in particular, almost hidden, two birds, of which one is a majestic green peacock. The ornamentation is in shades of gray, on a pale blue background.

Primo Piano/First floor Suite 209 V I A

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La Cappella del Sacro Cuore di Gesù Al mio Palazzo è annessa anche una grande cappella, con il soffitto a botte interrotto da pennacchi incavati e decorato con cornici in grigio e arancio; da un grande ovale al centro prende luce tutto l’ambiente. La chiesa, intitolata al Sacro Cuore di Gesù, è stata costruita dal mio vicino, Duca di Santa Candida Marco Malvezzi, nel 1893. Essa veniva utilizzata durante le cerimonie solenni sia dalla mia famiglia che dalle famiglie nobili che abitavano nei dintorni. Un grande altare con la raffigurazione del Cristo decora la parete di fondo, mentre sul lato opposto vi è in alto una balaustra che delimita una zona riservata alle donne della famiglia o agli ospiti di particolare riguardo.

The Chapel of the Sacred Heart of Jesus. A large chapel is annexed to my Palace. Its barrel ceiling with spandrels is decorated with gray and orange frames; a large central oval window gives light to the entire room. The church, dedicated to the Sacred Heart of Jesus, was built by my neighbour, Duke of Santa Candida Marco Malvezzi, in 1893. It was used during the solemn ceremonies both by my family and by other noble families living nearby. A great altar with the figure of Christ decorates the background wall, while up on the opposite side there is a balustrade that designates an area reserved for the women of the family or for very important guests.

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La Biblioteca In questa stanza avevo allestito la mia preziosa biblioteca, dove erano conservati diversi volumi, manoscritti antichi, quasi un migliaio di pergamene ed anche reperti archeologici dissotterrati nei dintorni di Matera, tra cui antiche monete romane e vasellame antico. Un mio avo, Giambattista Gattini, morto nel 1812, fu prete benedettino presso la vicina Abbazia di Montescaglioso dove potè frequentare la ricca biblioteca del monastero, divenendo eccellente filosofo, teologo, paleografo, matematico, astronomo e poeta. Di quella biblioteca fu archivista e, dopo la soppressione dell’Ordine Benedettino nel Regno di Napoli del 1807, si ritirò in questo Palazzo, portando con sé molti preziosi codici che ora arricchiscono la mia biblioteca*, tra i quali una raccolta di Privilegi di Papi, Imperatori, Re, Arcivescovi, Duchi e Conti, il riassunto di un antichissimo codice dell’Abbazia di Nonantola e una preziosa Mappa dell’eclisse solare dell’11 febbraio 1804 da lui stesso osservata nella città di Lecce, dove era Maestro dei Novizi benedettini fino al 1806. Le pareti della volta sono decorate solo nel margine inferiore con una stretta cornice a nastri e una fascia piatta beige delimitata da una linea, che verso il centro diventa un motivo a volute e riccioli di foglie d’acanto.

The Library. In this room I set up my precious library, where I would store various books, ancient manuscripts, nearly one thousand parchments and also archaeological finds unearthed near Matera, including ancient Roman coins and ancient pottery. An ancestor of mine, Giambattista Gattini, who passed away in 1812, was a Benedictine priest in the Abbey of Montescaglioso. There he had the fortune to attend the rich library of the monastery, thus becoming an excellent philosopher, theologian, paleographer, mathematician, astronomer and poet. Giambattista Gattini was the clerk of that library and, after the suppression of the Benedictine Order in the Kingdom of Naples in 1807, he retired into this Palace and brought many of the valuable manuscripts that now enrich my library*, including a collection of Papal Privileges, Emperors, Kings, Archbishops, Dukes and Counts Privileges, the summary of an ancient manuscript of the Nonatola Abbey and a precious Map of the solar Eclipse of February 11, 1804 that he himself observed in the city of Lecce, where he was Master of Benedictine novices until 1806. The walls of the vault are decorated only in the lower edge with a narrow frame of ribbons and a beige flat stripe bordered by a line that, towards the middle of each side of the room, becomes a motif of swirls and curls of acanthus leaves.

* La collezione Gattini è attualmente conservata presso la Biblioteca Provinciale T. Stigliani nel Fondo Gattini. * The collection is currently kept at the T. Stigliani Provincial Library in the Section Gattini.

Primo Piano/First floor Suite 207 V I A

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La Cappella di famiglia Come in tutti i palazzi delle famiglie nobili, anche qui c’è una piccola cappella privata, dove ci ritiriamo a pregare, racchiusa all’interno dell’intrico di stanze e salotti. La volta è suddivisa in quattro lunette, altrettanti pennacchi ed una zona centrale quadrata dove ho fatto dipingere, su uno sfondo azzurro intenso, una simbolica colomba bianca in una nuvola, di forma circolare, dalla quale partono quattro fasci di raggi dorati. La cornice che racchiude quest’immagine descrive una croce. Nei quattro pennacchi ci sono i simboli cristiani dell’uva e delle spighe di grano e alle estremità le teste alate di angeli. Due delle lunette maggiori sono decorate con dei rosoni con scanalature.

The Family Chapel. As it was the custom in every palace of a noble family, here too there is a small private chapel enclosed within the entanglement of rooms and lounges, where we would retreat to pray. The vault is divided into four lunettes, four spandrels and a squared central area where I asked the artists to paint the background in bright blue and in the foreground a white dove on a round cloud with four golden rays streaming from it. The frame that holds this image has the shape of a cross. Within the four spandrels there are the Christian symbols: grapes and ears of wheat; the ends depict winged angel heads. Two of the major lunettes are decorated with flutes rosettes.

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La Cantina Dalle campagne di proprietà della mia famiglia provenivano molti prodotti, vino, olio, cereali, grano, latte, formaggi, così vi era la necessità di conservare le derrate in luoghi adatti, per poterli avere a disposizione durante l’anno. Sotto al Palazzo sono stati scavati nel tufo degli ambienti proprio con queste funzioni: la cantina dove immagazzinare le botti e le fiasche di vino, le dispense per l’olio e i foggiali per le granaglie e il frumento, che venivano scaricati direttamente dall’esterno, attraverso un grande foro aperto nella facciata del Palazzo, a sinistra dell’ingresso.

The Cellar. Many products came from the land owned by my family: wine, oil, grain, wheat, milk, cheese. That is why it was necessary to preserve them in suitable places, available throughout the year. Below the Palace, environments having this function were dug in tuff: the storage cellar for barrels and flasks of wine, oil pantries and pits for grain and corn, put there directly from the outside, through a large opening in the façade of the palace, on the left from the entrance.

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La Formaggiera Vi erano poi alcuni ambienti che noi chiamavamo formaggiere, nei quali venivano disposte le forme di cacio su appositi scaffali in tufo. Una rete di cisterne di varie forme e dimensioni, ci assicurava poi il rifornimento dell’acqua per tutti gli usi quotidiani.

The Cheese Cellar. There were places that we used to call cheese cellars, where cheese frames were placed on proper tuff racks. A network of tanks of various shapes and sizes ensured the daily supply of water.

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Parco delle chiese Rupestri della Murgia Materana Villaggio Neolitico di Murgia Timone

Il Terrazzo

Jazzo Gattini Centro di Educazione Ambientale

Belvedere (S.S. 7 per Taranto)


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