Materia Prima - Il disagio di chi cura

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CURATRICI: Simona Gazzotti – PhD, Psicologa e Psicoterapeuta ANEB, Docente presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB Costanza Ratti – PhD, Psicologa e Psicoterapeuta ANEB, lavora presso Fondazione Esperia a Milano, Coordinatrice area News ANEB Introduzione a cura di Giorgio Cavallari – Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore Generale ANEB, Direttore Scientifico Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB e Responsabile Scientifico area editoriale.

Intervista al Dott. Giorgio Rossi Direttore S.C. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza - ASST Sette Laghi di Varese L’epidemia di COVID-19 ha visto in prima linea, in difesa della vita, il personale medico e infermieristico dei pronto soccorso e delle terapie intensive dei nostri ospedali, di cui tutti abbiamo ammirato l’impegno e il coraggio. Altri operatori sanitari si sono però spesi generosamente nel drammatico periodo della pandemia: ci riferiamo ai neuropsichiatri infantili, psicologi, infermieri, personale dei reparti e dei servizi dedicati alla salute mentale dell’infanzia e della adolescenza. Come è noto, i pazienti in età pediatrica, bambini e adolescenti, anche quando contagiati dal COVID-19 non hanno sviluppato le forme cliniche gravi e talvolta mortali viste nella popolazione adulta. I mesi della pandemia hanno però mostrato un rilevante incremento del numero di soggetti in età evolutiva con forme anche gravi di sofferenza mentale. In particolare, si è assistito ad un drammatico incremento dei comportamenti autolesivi, e fra questi anche di veri tentativi di suicidio in non pochi casi con esito mortale, e dei disturbi alimentari, aumentati nella loro consistenza numerica e gravità clinica. In altre parole, un incremento significativo della sofferenza psichica di molti minori (e delle loro famiglie) che merita considerazione, giusta preoccupazione e rispetto, e che dovrebbe attivare a vari livelli una concreta volontà di dare vita ad interventi finalizzati di prevenzione, di sostegno, di studio dei problemi e di cura. In questa prospettiva, proponiamo in queste pagine l’intervista ad un protagonista dell’impegno per la difesa e la promozione della salute mentale in età evolutiva, a partire dalle considerazioni sul difficile periodo della pandemia; perché una comunità umana “sana” dal punto di vista fisico e psichico

nasce anche dalla attenzione meditata e attiva alla salute, anche psichica e relazionale, dei soggetti umani in età evolutiva.

Dottor Giorgio Rossi

Il Dott. Giorgio Rossi è direttore S.C. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ASST Sette Laghi di Varese. È stato docente presso la Scuola di Specializzazione in NPI, il Corso di Laurea per terapisti della Neuro psicomotricità dell’età evolutiva e il corso di Laurea in Psicologia Magistrale dell’Università di Pavia. Attualmente è docente presso la Scuola di Specializzazione in NPI dell’Università di Brescia. Dal suo punto di osservazione, in qualità di direttore di un’unità di Neuropsichiatria Infantile, volevo chiederle se può darci le sue impressioni sull’impatto della pandemia COVID-19 sui pazienti che avete incontrato in questo anno e mezzo, sul numero di accessi e sull’evoluzione dei casi che avete seguito in reparto e negli ambulatori di neuropsichiatria. Comincio con qualche dato. Negli ambula-


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