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AUTRICE: Greta Capelli – Dottoressa in Psicologia Clinica e Neuropsicologia nel Ciclo di Vita. Tirocinante presso l’Istituto ANEB da ottobre 2020 ad aprile 2021. SUPERVISIONE: Alda Marini – Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa analista (CIPA, IAAP), esperta in psicosomatica (ANEB). Docente e supervisore (ANEB, CIPA), Responsabile dei contatti con le istituzioni scientifiche e della rete interdisciplinare.
Essere psicologa tirocinante all’interno del progetto Ascoltare il disagio di chi cura. Una testimonianza riguardo l’esperienza ed il significato relativi alla gestione del primo contatto telefonico Durante il periodo storico definito dall’ emergenza sanitaria da Covid-19, trovarmi a ricoprire le vesti di neolaureata in psicologia, devo ammetterlo, mi ha inizialmente condotta a sperimentare lo stato psichico tipico della frustrazione. Nonostante tale momento mi abbia infatti permesso di riscoprire l’enorme valore della presenza dell’alterità nelle nostre vite, della solidarietà, del volontariato e del mutuo aiuto, mi ha però anche profondamente portata ad avvertire la volontà e la necessità di dedicarmi ad attività di supporto più squisitamente psicologiche. Certo non sarebbe stata l’esperienza professionale maturata nel tempo lo strumento sul quale avrei potuto fare affidamento, quanto piuttosto l’entusiasmo e la soddisfazione inappagabile legati alla possibilità di poter mettere le conoscenze teoriche acquisite durante gli studi al servizio della collettività, declinandole in una pratica terapeutica. Non avendo però ancora conseguito il titolo di abilitazione alla professione, e non potendo di conseguenza esercitarla, mi sono allora posta in un’ottica perlopiù osservativa di questo tempo extra-ordinario. E se al principio della mia formazione, nell’attraversare un’esperienza comunitaria tanto intensa, l’osservazione può essermi parsa un’azione riduttiva, mi è divenuto presto chiaro come questa rappresenti invece un potente ed imprescindibile strumento di apprendimento per la professione psicologica. Avvicina ed abitua infatti alla pratica clinica e diviene il primo mezzo attraverso il quale assimilare e fare propri i modelli di agire e di sentire dei maestri ai quali si fa riferimento. Osservare con curiosità e prestare attenzione ai cambiamenti percepiti, forse prodotti dal mio stesso sguardo sulla realtà, mi ha indirizzata
ad intraprendere il mio tirocinio professionalizzante presso l’Istituto di Ecobiopsicologia e Psicosomatica ANEB. È durante questa esperienza che mi si è presentata la preziosa opportunità di essere coinvolta come parte attiva all’interno del progetto Ascoltare il Disagio di chi Cura, sportello online di supporto psicologico rivolto agli operatori sanitari. Questa che mi è stata proposta, ha rappresentato per me la tanto attesa occasione di mettermi attivamente in gioco in un momento definito paradossalmente da un lato dallo stallo e dall’impasse, e dall’altro dalla frenesia che caratterizza le situazioni di emergenza. Mi è stata affidata la gestione del primo contatto telefonico con l’utenza che si rivolge allo sportello. Nello specifico, il mio compito consiste nell’accogliere le richieste di medici, infermieri, OSS e soccorritori che contattano il numero telefonico in mio possesso, e nel mettere poi in contatto queste persone con uno dei terapeuti resisi disponibili ad offrire dei colloqui gratuiti, seguendo un elenco precostituito delle disponibilità di ciascuno di questi ultimi. Oltre a ciò, il primo contatto prevede la raccolta di alcune informazioni e la sottoscrizione del modulo relativo alla privacy ed al trattamento dei dati personali. Se, in primo luogo, tale procedura può apparire fredda e asettica, si rivela invece essere una manifestazione rassicurante di rispetto ed attenzione rivolta all’interlocutore. Inoltre, nel mio ruolo di tirocinante psicologa, mi sono impegnata affinché potesse risultare un’azione terapeuticamente rilevante, validando empaticamente le emozioni degli utenti e riconoscendo come atto di cura il loro dar voce al bisogno di richiedere aiuto. Il mio obiettivo ultimo è certo quello di