Milano, 9 luglio 2012
ORDINE DEL GIORNO Oggetto: Richiesta giudizio costituzionale sull’IMU. PREMESSO -
che il governo Berlusconi con D.Lgs n. 23 del 14 marzo 2011 (artt. 7,8 e 9) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 23 marzo 2011 stabiliva l’introduzione dell’Imu a partire dal 2014 limitatamente agli immobili diversi dall’abitazione principale (art. 8 comma 2); che il governo Monti con Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6 dicembre 2011 – Suppl. Ordinario n. 251), recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici (noto come “manovra Salva Italia”) poi convertito, con modificazioni, in Legge dalla n. 214 del 22 dicembre 2011 (Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011 – Suppl. Ordinario n. 276) ha profondamente modificato la natura dell’imposta rendendola di fatto una nuova Ici sulle abitazioni principali ed anticipandone l’introduzione, in via sperimentale, a partire dal 2012 per poi essere applicata a regime a partire dal 2015; RITENUTO
-
-
che le tasse ci riguardino, prima ancora che come contribuenti, come cittadini, uomini di coscienza, individui che esprimono scale di valori in cui la libertà è presente con spicco. Esse determinano la qualità della nostra vita anche non materiale, ben oltre quanto può sembrare fermandosi all’economia dei tributi. Non modificano solo la nostra ricchezza, ma mutano la condizione umana spirituale; che l’Imu sia una gabella tra le più odiose e nefaste, assurda e contraria al minimo buon senso e che leda palesemente una serie di norme costituzionali, come ad esempio: a) art. 3: viene sancito solennemente il principio di uguaglianza e di ragionevolezza. Prevedere l’esenzione degli immobili in proprietà delle fondazioni bancarie, siccome enti no profit, e non prevedere eguale esenzione completa per la prima casa (cioè per la sede, per così dire, istituzionale della famiglia, cioè di un ente che non ci pare di poter ritenere ente con fine di lucro) non risulta essere aderente a principi di giustizia e di ragionevolezza; b) artt. 29 e successivi: vengono previsti il riconoscimento e la tutela della famiglia come nucleo naturale fondamentale del corpo sociale, come cellula basilare della società e vengono prefigurati in capo ai genitori il diritto-dovere di mantenere e istruire la prole. Che la proprietà della casa di abitazione sia uno dei pilastri sui quali si fonda la famiglia italiana è fuori di dubbio. Andare a colpire tale pilastro significa colpire la famiglia stessa; c) art. 42: viene riconosciuto e tutelato il diritto di proprietà in ogni sua forma. Non ci risulta che le tasse siano forme di tutela …
d) art. 47: viene sancito solennemente che la Repubblica tutela il risparmio in ogni sua forma e, in particolare, agevola l’accesso alla proprietà della casa di abitazione (e in applicazione di tale precetto, leggi tributarie hanno infatti concesso agevolazioni fiscali per l’acquisto della cosiddetta prima casa): inutile dire che è a dir poco contraddittorio agevolare fiscalmente l’acquisto della prima casa e poi percuotere in perpetuum la proprietà della stessa. Non occorre scomodare Aristotele e il principio di non contraddizione. e) art. 53: viene previsto il principio che la tassazione debba avvenire secondo la capacità contributiva e con criteri di progressività: ora, sparare indiscriminatamente sulla prima casa (che appartenga all’operaio oppure al milionario), è chiara violazione anche di questa norma; IL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO ESPRIME 1) forti dubbi sulla costituzionalità della norma in oggetto; 2) la propria contrarietà all’introduzione dell’imposta in questione da parte dell’attuale governo, solo nominalmente definita un’imposta municipale, ma trattasi in realtà di una “patrimoniale mascherata”, a tutti gli effetti una sciagurata gabella, rigida, ingiusta e onerosa; INVITA l’Amministrazione Comunale a proporre a Regione Lombardia di valutare la possibilità di richiedere un giudizio costituzionale sull’Imu in via principale e, in caso di mancata adesione di Regione Lombardia a questa proposta, di valutare la fattibilità di arrivare ad un giudizio costituzionale sull’Imu in via incidentale.