PARLAMENTO EUROPEO SCHEDA DI DEPOSITO DI UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE INTERROGAZIONI ORALI Destinatario: CONSIGLIO COMMISSIONE
INTERROGAZIONI SCRITTE Destinatario: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO CONSIGLIO COMMISSIONE VICEPRESIDENTE / ALTO RAPPRESENTANTE
Interrogazione con richiesta di risposta orale seguita da discussione (art. 115)
IT
✘
Interrogazione con richiesta di risposta scritta (art. 117) ✘
Interrogazione prioritaria (art. 117, par. 4)
AUTORE(I):
Matteo Salvini
OGGETTO:
Ricorso a metodi inutilmente violenti da parte delle autorità turche in risposta alle manifestazioni di protesta.
(da indicare)
TESTO:
Da oltre una settimana in Turchia si stanno svolgendo manifestazioni contro la decisione del governo di trasformare un parco di Istanbul in area edificabile; piazza Taksim, nell'ultimo periodo, è stata al centro delle manifestazioni antigovernative. Le contestazioni ebbero inizio il 28 maggio, quando circa 100 attivisti realizzarono un sit-in di protesta. In seguito, in data 30 maggio, la polizia mise in atto un rastrellamento, avvalendosi anche di lacrimogeni e di getti d'acqua ad alta pressione, per costringere i pacifici dimostranti ad abbandonare l'area, per poi incendiare le tende e gli oggetti personali lasciati sul campo dagli attivisti. Il primo giugno i moti di protesta iniziarono ad estendersi ad altre città turche; l'11 giugno, i reparti antisommossa della polizia entrarono in piazza Taksim. Nel frattempo, l'oggetto delle proteste si è spostato sulla mancanza di rispetto per i diritti umani e per i propri cittadini dimostrata dal governo. La risposta del governo è consistita nel ricorso a metodi inutilmente crudeli, nel tentativo di stroncare le manifestazioni di dissenso. La polizia ha utilizzato quasi ogni notte getti d'acqua ad alta pressione, spray al peperoncino e gas lacrimogeni per stroncare le manifestazioni. Tre persone sono morte e più di 5000 sono state medicate per le ferite riportate durante le proteste o per gli effetti dei gas lacrimogeni; inoltre, molte persone sono state incarcerate o poste in stato di fermo con l'accusa di incitare alla rivolta attraverso i social network e per aver condiviso su twitter “informazioni fuorvianti e diffamatorie”. Fin dal 2007, l'Unione Europea eroga annualmente contributi alla Turchia per finanziare una riforma in senso democratico delle istituzioni turche e supportare cooperazione transfrontaliera e sviluppo regionale, umano e agricolo, al fine di aiutare la Turchia ad adeguarsi agli standard europei per potersi così candidare a divenire paese membro dell'Unione Europea. Questi contributi ammontavano a 497,2 milioni di euro nel solo anno 2007, e sono poi aumentati ogni anno fino a raggiungere una cifra pari a 653 milioni di euro nel 2010, 860 milioni nel 2012 ed infine un totale stimato di oltre 935 milioni nel 2013. Chiediamo pertanto alla Commissione se essa intende continuare ad erogare contributi europei alla Turchia nonostante il comportamento dell'attuale governo turco e le gravi violazioni dei diritti umani più fondamentali. Firma(e):
Data: 12 Giugno 2013