The Living Hotel

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Politecnico di Milano - Polo territoriale di Mantova Scuola di Architettura e SocietĂ Laurea triennale in Architettura e produzione edilizia A.A. 2014/2015

THE LIVING HOTEL Riqualificazione e ampliamento di una struttura alberghiera

Relatore di tesi: Prof. Davide Pincella

Laureandi: Camponogara Andrea Santangelo Matteo

793671 795969


A Nino, il leone di Alcamo....


INDICE 6 Introduzione 8 CAPITOLO 1 Inquadramento, analisi storiche, territoriali e architettura locale

52 CAPITOLO 2 Analisi storica ed evoluzione dell’edificio

70 CAPITOLO 3 Rilievo stato di fatto

118 CAPITOLO 4 Obiettivi progettuali

144 CAPITOLO 5 Proposta progettuale

174 CAPITOLO 6 Vivere l'hotel

204 APPENDICE 248 Riferimenti bibliografici e crediti fotografici


INTRODUZIONE Dalla seconda metà del ventesimo secolo il turismo ha conosciuto un notevole sviluppo in tutto il mondo diventando sempre più un business con forte attrattività per molti imprenditori. L’Italia, con i suoi trentacinquemila alberghi, un milione di camere e due milioni di posti letto possiede il quarto patrimonio immobiliare alberghiero al mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Cina. In Europa, l’Italia è prima nel settore sia per numero di camere che per numero di posti letto, sopravanzando Germania (920 mila camere e 1,7 milioni letti), Spagna (840 mila camere e 1,7 milioni letti) e Francia (630 mila camere e 1,3 milioni letti); le presenze turistiche annuali ammontano a 374 milioni, di cui 252 milioni alberghiere e 122 milioni extralberghiere; il Bel Paese si trova inoltre tra i primi quattro paesi al mondo per fatturato prodotto dal turismo assieme a Stati Uniti, Francia e Spagna, con un giro d’affari di oltre 100 miliardi di euro annui. L’Italia è dunque un gigante indiscusso di un settore che è diventato uno dei maggiori fenomeni economici del pianeta ed è destinato a crescere ulteriormente negli anni a venire. Un settore capace di produrre un tale 4

giro d’affari (il 10% del PIL italiano deriva proprio dal turismo) merita indubbiamente degli approfondimenti specifici, approfondimenti che proveremo a trattare in questo volume, nel caso specifico del restyling e ampliamento di una struttura alberghiera; è doveroso puntualizzare che l'intero lavoro è stato svolto in collaborazione con due studentesse laureande in Interior Design dell'accademia Santa Giulia di Brescia, Paola Gilmozzi e Camilla Leonardi, a cui vanno i nostri sentiti ringraziamenti per il grande impegno mostrato durante tutto il percorso di tesi. Il volume vuole costituire un utile caso studio che, partendo da analisi preliminari (inquadramenti territoriali, analisi storiche, studi di fattibilità, definizione del target etc.) passa per il vero e proprio progetto analizzandone e descrivendone le varie componenti (camere, zone comuni, spazi di servizio, percorsi del personale etc.) scontrandosi con i regolamenti e le normative locali e nazionali. L’approccio progettuale adottato è il quanto più realistico possibile, con un particolare riguardo alla conservazione dei caratteri architettonici dell’hotel e al potenziamento di specifici servizi


offerti ai clienti; il settore alberghiero è in continua evoluzione e ciò che un cliente si aspetta da un soggiorno in albergo è profondamente mutato dal passato, ragion per cui le strutture ricettive odierne necessitano di costanti ammodernamenti per stare al passo con questo business. La struttura oggetto di tesi si trova a Cavalese, in provincia di Trento, località che ha necessitato di una fase di inquadramento ed analisi preliminare particolarmente approfondita per via delle proprie tradizioni vernacolari fortemente radicate nel territorio. Successivamente si esporrà la storia ed evoluzione dell’edificio, anch’esso soggetto negli anni a numerose modifiche e ampliamenti; si accompagnerà il lettore nella conoscenza approfondita della struttura e del suo passato, così da rendere comprensibili le scelte progettuali adottate. Un rilievo approfondito dello stato di fatto della fabbrica precederà la fase di esposizione degli obiettivi progettuali dettati dalla committenza in seguito a numerosi incontri; in questa fase “filtro” tra analisi e progetto, si tenterà di esporre nella maniera più chiara possibile il laborioso processo

di raccolta dati da PRG, codice dell’urbanistica, decreti nazionali, leggi provinciali, regolamenti comunali e dalle numerose interviste effettuate a professionisti coinvolti in diversi settori. Verranno poi esposti i vari elaborati tecnici spiegando le scelte progettuali adottate ed esplicando i criteri di progettazione delle parti funzionali di una struttura alberghiera moderna, raccolti da numerosi manuali settoriali; L'approccio adottato durante tutto il percorso di tesi è stato volto alla valorizzazione della struttura alberghiera come macchina efficiente al cui interno avvengono incontri e si creano relazioni tra le diverse figure (cliente-cliente o cliente-personale), ragion per cui sono state rivolte attenzioni particolari agli aspetti funzionali dell'hotel piuttosto che all'approfondimento di dettagli tecnici esecutivi o formalità compositive architettoniche. Il lavoro svolto è esposto in maniera molto intuitiva e composto da numerose immagini, modelli 3d, grafici, assonometrie, planimetrie e viste fotorealistiche in modo che il percorso intrapreso possa risultare fluido e facilmente comprensibile così da poter poi comprenderne il risultato finale. 5


CAPITOLO 1 Inquadramento e analisi territoriali Trentino-Alto Adige Il Trentino-Alto Adige è una regione italiana autonoma a statuto speciale dell’Italia nord-orientale di 1.051.951 abitanti, con capoluogo Trento. In seguito all’entrata in vigore del nuovo statuto di autonomia nel 1972, la regione è stata ampiamente esautorata e gran parte delle competenze trasferite direttamente al Trentino, corrispondente alla provincia autonoma di Trento, e all’Alto Adige, corrispondente alla provincia autonoma di Bolzano. Questo assetto istituzionale è riconducibile alla diversa composizione linguistica della popolazione, quasi completamente di lingua italiana in Trentino e in maggioranza di lingua tedesca in Alto Adige. Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige appartengono alla macroarea geografica del Triveneto; Insieme al Tirolo, fa inoltre parte di un’associazione di cooperazione trans-frontaliera istituita nell’ambito dell’unione europea, l’euro-regione 6

Tirolo-Alto Adige-Trentino, che accorpa i territori dell’antica contea del Tirolo. Tra le iniziative più importanti dell’Euroregione, la costituzione di un comune ufficio di rappresentanza presso l’Unione Europea a Bruxelles e l’approvazione congiunta delle giunte delle due province e dello stato del Tirolo il 26 gennaio 2001 del “Manifesto delle Alpi”, con lo scopo di coordinare i progetti riguardo agricoltura e foreste, tutela della natura, turismo, imprese, trasporti, istruzione, formazione e ricerca e cultura.

Storia La storia del Trentino, territorio situato in posizione mediana rispetto all’area mediterranea di cultura latina e l’Europa centrale germanica, ha contribuito nel passato e in epoca moderna a farne un’area di incontro fra civiltà diverse. Le diverse valli che ora compongono il Trentino furono abitate in epoca


mesolitica e gli insediamenti più rilevanti si concentrarono nella valle dell’Adige, la zona più adatta alle attività umane per il suo clima e la posizione di centralità rispetto alle valli laterali. Si ipotizza che i primi insediamenti siano relativi a cacciatori provenienti da zone più basse della pianura Padana e delle prealpi Venete, che si spostarono in Trentino a seguito dello sciogliersi del ghiaccio che copriva i territori alpini. Attorno al 500 a.C. si assiste alla comparsa nel territorio trentino del popolo dei Reti, popolo che lo storico latino Tito Livio afferma essere di origine etrusca e che già occupavano ampi spazi dell’area alpina centrale e orientale; in età romana l’intero territorio del Trentino-Alto Adige, unito ad altre zone confinanti, era conosciuto come Retia. L’integrazione della regione nei domini di Roma avvenne solo nel I secolo a.C. La sconfitta definitiva dei Reti, avvenuta nei pressi di Bolzano, si ebbe a seguito delle campagne militari nelle Alpi di

Druso e Tiberio nel 16/17 a.C., nel I secolo a.C. venne fondata anche la città di Tridentum, attuale Trento; a partire dal V secolo l’area trentina assistette ad una serie di invasioni provenienti da nord e da est: prima gli Ostrogoti, seguiti da Baiuvari, Longobardi e Franchi; a differenza dell’area altoatesina, posta a nord, quella trentina comunque riuscì a mantenere il suo carattere di territorio profondamente romanizzato. Nel 774 l’area passò sotto il dominio dei Franchi ed entrò a far parte del Regno Italico, nel quadro dell’Impero Carolingio, con la formazione di una contea (comitatus) o marca che ricalcava il precedente ducato longobardo. Dopo la morte di Carlo Magno (814) l’area visse un periodo di turbolenza che durò fino al 951-952, quando Ottone I di Sassonia scese in Italia e nel 962 ottenne la corona imperiale: il Trentino entra così a far parte del Sacro Romano Impero di Germania. Dopo la morte di Ottone III (1002), salì al trono imperiale Enrico II che scese 7


Fig.1

Stemma ufficiale della Provincia di Trento raffigurante l’aquila di San Venceslao, stendardo ufficiale del piccolo esercito del Principato Vescovile di Trento dal 1339

in Italia per ripristinare la sua autorità contro il rivale, il re Arduino d’Ivrea, poi sconfitto anche grazie all’aiuto del vescovo di Trento, Uldarico I. Per ricompensare il vescovo, l’imperatore lo avrebbe nominato principe; l’origine del Principato vescovile tridentino risalirebbe dunque già al 1004, anno in cui il vescovo di Trento ottenne dall’imperatore il diritto di esercitare tutte le funzioni pubbliche, di riscuotere i tributi e di amministrare la giustizia autonomamente. Il Trentino rimase a lungo sotto il controllo dei principi vescovi anche se, col passare dei secoli, la loro autonomia si ridusse sensibilmente, fino ad essere, nel 1815, totalmente subordinata al potere asburgico, che procedette all’annessione dell’intero Trentino al Tirolo; l’assolutismo asburgico avviò una politica snazionalizzatrice a danno della minoranza etnica italiana che il 19-20 marzo 1848 portò alla sommossa di Trento, in chiave 8

autonomistica e antitirolese, collegata alle contemporanee sommosse nei centri di Milano e di Padova, anch’essi sotto occupazione austriaca. Soprattutto negli ambienti borghesi presero piede gli ideali dell’irredentismo, che sostenevano l’annessione del territorio di lingua italiana del Tirolo al Regno d’Italia, costituitosi nel 1861. Durante la terza guerra di indipendenza le truppe guidate da Giuseppe Garibaldi, vittoriose a Bezzecca, arrivarono nei pressi della città di Trento, ma dalle autorità italiane giunse l’ordine di ritirarsi, deludendo le aspettative degli irredentisti trentini. Nel Consiglio della Corona del 12 novembre 1866, l’imperatore Francesco Giuseppe ordinò di cancellare l’italianità della Dalmazia, della Venezia Giulia e del Trentino (chiamato nell’amministrazione asburgica Südtirol, ovvero “Tirolo meridionale”).Poiché egli era convinto che gli italiani suoi sudditi


Fig.2 I 15 circoli costituenti il regno di Baviera nel 1808, nel cerchio azzurro l’attuale Trentino 9


fossero solitamente d’idee irredentiste, egli diede l’ordine tassativo di “opporsi all’influsso dell’elemento italiano ancora presente in alcuni Kronlander e mirare alla germanizzazione o slavizzazione, a seconda delle circostanze, con tutte le energie in Tirolo meridionale, Dalmazia e Litorale adriatico”; tutte le autorità centrali ebbero l’ordine di procedere sistematicamente in questo senso. In risposta alle restrizioni asburgiche nel 1896 venne inaugurato un monumento a Dante Alighieri a Trento,in contrapposizione alla statua del cantore medievale Walther von der Vogelweide a Bolzano, per simboleggiare l’uso storico della lingua italiana in Trentino. Il 3 novembre 1904, a Innsbruck, scoppiarono sanguinosi scontri fomentati dai pangermanisti a danno degli studenti italiani, la facoltà italiana venne chiusa prima ancora dell’inizio dei corsi universitari; tra gli studenti italiani arrestati dalla polizia figurano Cesare Battisti e Alcide De Gasperi. L’economia trentina fu in quegli anni di repressione fortemente danneggiata dalle misure prese dalle autorità imperiali per spezzare i legami culturali ed economici che legavano il Trentino alle regioni italiane limitrofe. Il risultato fu che i commerci, il movimento fisico delle persone e l’insediamento d’imprese furono ostacolati o talora impediti, si misero limiti allo stesso allaccio di linee telefoniche ed alla creazione di canali 10

e condotte d’acqua che unissero il Trentino alle regioni italiane circostanti. Mentre per il resto d’Italia la prima guerra mondiale ebbe inizio nel 1915, in Trentino, in quanto parte dell’impero austro-ungarico, il conflitto ebbe inizio un anno prima; nel frattempo Cesare Battisti e diversi altri irredentisti, fuggirono in Italia e inviarono un indirizzo a Vittorio Emanuele III affinché dichiarasse guerra all’Austria e liberasse le terre irredente. Nel corso della prima metà del 1915 il governo italiano cercò di negoziare con gli austro-ungarici la neutralità del Regno in cambio del Trentino e di parte della Venezia Giulia, allettato tuttavia dalle offerte della Triplice Intesa (che garantiva all’Italia in caso di intervento anche l’Alto Adige, l’Istria, la Dalmazia e altri territori), il governo italiano, con l’appoggio del Re, dichiarò il 24 maggio 1915 guerra all’Austria-Ungheria e successivamente, il 25 agosto 1916, alla Germania. Con le decisive vittorie italiane il 3 novembre 1918 veniva firmato l’armistizio, lo stesso giorno le truppe italiane occupavano Trento; il bilancio per il Trentino fu di oltre 11.000 morti, 14.000 feriti, 12.000 prigionieri, 75.000 sfollati in Austria e 35.000 nel resto d’Italia. In base al Trattato di Saint-Germainen-Laye (1919) il Trentino in quanto parte del Tirolo a sud del Brennero fu finalmente annesso al Regno d’Italia.


Fig.3

Monumento di Dante nell’omonima piazza a Trento, inaugurato nel 1896 come simbolo dell’italianità della città, in contrapposizione a piazza Walther di Bolzano

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Fig.4

Localizzazione schematica della regione Trentino-Alto Adige e delle provincie autonome di Trento e Bolzano

Geografia

Il Trentino-Alto Adige è la regione italiana più settentrionale ed è pressoché completamente montuosa, le catene montuose si innalzano fino a quote altimetriche di oltre 3900 m; nella parte meridionale della regione, presso la riva trentina del lago di Garda, l’altitudine scende fino a 65 m s.l.m. Dal punto di vista geologico la Provincia di Trento presenta complessi montuosi di origine diversa. Nel lembo occidentale del Trentino, al confine con la Lombardia, dominano per la loro struttura massiccia, la presenza di nevi perenni e le loro elevazioni il Gruppo dell’Adamello e il Gruppo della Presanella. Attraversando la valle del fiume Noce, si arriva nel settore dominato dal gruppo Ortles-Cevedale, 12

caratterizzato da ampi ghiacciai. In Trentino sono poi presenti diversi gruppi dolomitici, costituiti cioè da dolomia. Nella parte occidentale della Provincia, le Dolomiti di Brenta rappresentano l’unico complesso dolomitico situato a ovest del fiume Adige. Nella parte orientale della Provincia si estendono poi altri gruppi dolomitici, spesso in continuità con il Veneto e il vicino Alto Adige. Fra questi, basti ricordare la “Regina delle Dolomiti”, la Marmolada, l’estrema varietà di forme, paesaggi e guglie delle Pale di San Martino; il massiccio “castello” del Gruppo del Sella (condiviso con le province di Belluno e Bolzano); i pinnacoli e i campanili del Latemàr e le


inconfondibili forme del Sassolungo e del Catinaccio (situati fra Trentino e Alto Adige). Nel Trentino orientale sono presenti poi l’ampia catena montuosa del Lagorai e il massiccio granitico della Cima d’Asta, che rappresentano i territori più incontaminati e selvaggi della Provincia. Infine, meno elevate ma non meno importanti sono le vette della Paganella e del Monte Bondone, non lontani dal capoluogo, nonché le porzioni trentine delle Prealpi venete, costituite dai settori settentrionali del Monte Baldo, dei Monti Lessini, delle Piccole Dolomiti e del Pasubio, al confine meridionale con il Veneto. Con i suoi 13.607 km² il TrentinoAlto Adige è una delle regioni meno densamente popolate con una densità di 77 ab/km², molto al di sotto della media nazionale. Considerata l’orografia del territorio vi sono notevoli differenze fra la densità di abitanti delle zone di alta montagna e quella delle valli principali, in particolare la Valle dell’Adige, dove sorgono i capoluoghi Trento e Bolzano. La regione confina a est e sud-est con il Veneto, a ovest e sud-ovest con la Lombardia, a nord e a nord-est con i Länder austriaci del Tirolo e di Salisburgo, a nord-ovest con il cantone svizzero dei Grigioni; i confini fisici sono rappresentati dalle Alpi centrali

e quelle orientali,dal lago di Garda e dalle Prealpi venete a sud. Le valli trentine sono la Val di Cembra, la Val di Fassa, la Val di Fiemme, la Vallagarina, la Valle dei Laghi, la Valle di Ledro, la Valle dei Mocheni, la Val di Sole, la Valle di Non, la Val Rendena, la Valle delle Giudicarie e la Valsugana. Sono invece altoatesine la val Passiria, la valle Isarco, la val Gardena, la val Pusteria, la val Badia e la val Venosta. La valle principale è però la Valle dell’Adige che si sviluppa da Merano a Rovereto passando per i capoluoghi Bolzano e Trento. L’idrografia del Trentino è composta dagli affluenti dell’Adige, fiume principale che attraversa l’omonima valle; Il Noce, l’Avisio, il Fersina e il Leno sono i principali. Inoltre attraversano, seppur solo in parte la regione anche il Po e il Brenta, ne fa parte anche una piccola porzione settentrionale del lago di Garda.

Fig.5 Le undici valli della provincia di Trento 13


Etnie e minoranze linguistiche Il Trentino è quasi completamente italofono o parla dialetti trentini, con comunità storiche germanofone: mocheni nell’alta valle del Fersina, detta anche valle dei Mocheni e cimbri, questi ultimi concentrati nel comune di Luserna, ma presenti in alcuni comuni vicini delle province di Vicenza e Verona. L’Alto Adige è invece a maggioranza germanofona (parlante generalmente il dialetto sudtirolese), con una minoranza italofona in calo, oggi circa al 26% (era il 34% nel 1961). In Trentino-Alto Adige è poi presente una minoranza linguistica ladina, una lingua retoromanza, parlata anche nel vicino Veneto; ogni vallata ladina possiede la propria variante linguistica, spesso molto differente dalle altre. Per dare impulso ad uno sviluppo linguistico-culturale dell’area si è pensato, attraverso il progetto SPELL, di creare una lingua standard (“ladino standard”), che riunisca gli aspetti più simili delle varie parlate ladine. Un corpo linguistico ladino è presente anche nelle parlate delle valli di Non (nones) e Sole (solandro), sebbene questi dialetti ladini risentano una maggiore influenza delle parlate lombarde e trentine. In occasione del censimento decennale della popolazione gli abitanti del Trentino-Alto Adige 14

dichiarano la propria appartenenza ad uno dei gruppi linguistici riconosciuti dallo statuto di autonomia: italiano, tedesco, ladino, mocheno e cimbro. Al 1º gennaio 2011 i cittadini stranieri residenti in regione sono 90 321:

5,8 %

13,6 %

ALBANIA ROMANIA

6,2 %

MAROCCO

9,1 %

11,6 %

MACEDONIA GERMANIA


SETTORE PRIMARIO AGRICOLTURA Foraggio; mele; pere; uva da vino

SETTORE PRIMARIO ALLEVAMENTO Latte; formaggio

TRENTINO- ALTO ADIGE SETTORE SECONDARIO INDUSTRIA Energia elettrica

SETTORE SECONDARIO ARTIGIANATO Mobili; artigianato artistico

SETTORE TERZIARIO TURISMO Alberghi; centri benessere; malghe; impianti sciistici

Economia Il Trentino-Alto Adige è la terza regione italiana per PIL pro capite con 29.358 € (2012), preceduta dalla Valle d’Aosta e dalla Lombardia. Delle due province, quella di Bolzano è la più ricca con un PIL pro capite di 32. 284 €, contro i 26.547 € della provincia di Trento. Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2014 ammontava al 4,9%, il più basso d’Italia (5,7% in Trentino e 4,2% in Alto Adige). Nonostante le caratteristiche del territorio, prevalentemente montano, il settore agricolo è piuttosto rilevante; nel campo della frutticultura il Trentino-Alto Adige detiene il primato produttivo con il 59,3% della produzione nazionale di mele (1.338.761 tonnellate nel 2008),

anche la viticoltura è notevolmente sviluppata in regione. Storicamente significativo anche l’allevamento, in passato uno dei mezzi di sostentamento più importanti nelle vallate alpine; testimonianza di ciò è la presenza in quasi tutto il territorio regionale di malghe e ricoveri estivi per il bestiame, in parte tuttora utilizzati per la pratica dell’alpeggio. Il settore zootecnico più rilevante è relativo ai bovini da latte, da cui si ricava una grande varietà di prodotti caseari tipici (tra cui il Trentingrana). Le imprese sono concentrate nelle valli e sono spesso di piccole-medie dimensioni, attive nei settori tessile, edilizio, della meccanica, del legno e della carta. 15


Fig.6

Veduta del gruppo delle pale di S.Martino; le Dolomiti sono riconosciute patrimonio Unesco e attraggono ogni anno migliaia di visitatori in Trentino

Molto sviluppata è l’industria alimentare. In particolare l’Alto Adige fa da cerniera con il mondo di lingua tedesca e ospita stabilimenti di imprese in particolare dalla Germania. Grande importanza riveste il turismo, in particolare invernale, che caratterizza le località sciistiche. L’offerta museale comprende tra l’altro il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART), il Museo delle Scienze di Trento (MuSe) e il Museo archeologico dell’Alto Adige. Gli arrivi turistici stranieri della regione nel 2013 sono stati 5.299.763 (quinto posto in Italia), le presenze straniere 26.039.520 (secondo posto dopo il Veneto). 16

Anche il settore dell’istruzione e della ricerca è ben sviluppato in Trentino-Alto Adige, con la presenza dell’Università di Trento e della Libera Università di Bolzano. Un ruolo primario nell’economia regionale viene svolto dal settore pubblico, viste le ampie competenze da amministrare e le corrispettive risorse finanziare da gestire. Il Trentino-Alto Adige è inoltre una delle regioni italiane più all’avanguardia per quanto riguarda l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. La regione conta il maggior numero di impianti idroelettrici d’Italia dopo il Piemonte (392 nel 2009) e la maggior produzione di energia idroelettrica dopo la Lombardia (3.112,5 MW nel 2009).


Arrivi negli esercizi alberghieri in Trentino (1987-2014)

Turismo

Nel periodo estivo il Trentino è meta ideale per chi ama le attività all’aria aperta: alpinismo, sentieri, camminate, nordic walking e molto altro; per gli amanti degli sport dell’acqua, la vela o il windsurf nei laghi più grandi, il rafting o il canyoning negli impetuosi torrenti. Nella stagione invernale si attivano i modernissimi impianti di risalita che servono circa 800 km di piste per lo sci alpino, sci di fondo, snowboard, ciaspole e sci alpinismo. In Italia, la seconda meta prediletta per le vacanze, seconda soltanto al mare che comanda la classifica con il 46%, è proprio la montagna, con una percentuale del 14%, inoltre in Trentino sono presenti molti laghi, meta turistica del 7% del turismo italiano complessivo.

2014

2013

2012

2011

2010

2005

2000

0

1995

0

1990

2.000.000

1987

500.000

2014

4.000.000

2013

1.000.000

2012

6.000.000

2011

1.500.000

2010

8.000.000

2005

2.000.000

2000

10.000.000

1995

2.500.000

1990

12.000.000

1987

3.000.000

Presenze negli esercizi alberghieri in Trentino (1987-2014)

Grazie a queste incantevoli e uniche risorse, sia italiani che stranieri trascorrono le proprie vacanze nella zona per una durata media di circa 4/5 giorni (stime 2008/2012). Confrontando le presenze di italiani negli ultimi anni con le stagioni precedenti è evidente un calo dell’8% circa, mentre i tedeschi rimangono sostanzialmente una presenza stabile, i polacchi sono invece in aumento. Le costanti presenze sono dovute soprattutto ai servizi offerti, sempre all’altezza delle aspettative, e al patrimonio naturale unico della regione. Val di Fassa, Val di Sole, Campiglio, Paganella e Fiemme rappresentano il 73% delle presenze alberghiere invernali del Trentino. 17


Fig.7

Planimetria della Val di Fiemme, i paesi che la compongono e le strade principali

Valle di Fiemme La Val di Fiemme (Fleimstal in tedesco) è una delle principali valli dolomitiche, è situata nel Trentino orientale e può essere definita un vero e proprio parco, grazie alla vastissima estensione dei boschi che hanno rappresentato una fonte di sussistenza per la popolazione locale. Il paesaggio tipicamente alpino della Val di Fiemme è caratterizzato soprattutto dall’abete rosso che riesce a sviluppare un’altezza di 50 metri, con esemplari che raggiungono 18

una circonferenza fino a 6 metri e un volume di tronco di 25/30 metri cubi: la quantità necessaria per costruire una casa. I boschi della Val di Fiemme appartengono quasi esclusivamente ai Comuni e alla “Magnifica Comunità di Fiemme” (antica istituzione di stampo longobarda, la quale ancor oggi gestisce l’immenso patrimonio boschivo e tiene viva l’identità storica, sociale e culturale della Valle). Dal punto di vista amministrativo costituisce la Comunità territoriale della


Val di Fiemme, una delle comunità di valle della provincia. La valle è costituita dai seguenti comuni, elencati dall’estremità sudoccidentale della valle: Capriana, Valfloriana, Carano, Daiano, Varena, Castello-Molina di Fiemme, Cavalese, Tesero, Panchià, Ziano di Fiemme e Predazzo. L’economia della valle si basa sul turismo, sia invernale che estivo, su diverse attività artigianali e sullo sfruttamento delle risorse naturali. Un

prodotto tipico dell’economia locale è il legno della foresta di Paneveggio, dalle eccezionali caratteristiche acustiche, utilizzato negli strumenti ad arco ed a pizzico più pregiati.

Viabilità La principale via di accesso alla valle è costituita dall’arteria stradale che sale dalla Valle dell’Adige, la Strada statale 48 delle Dolomiti, che giunta 19


Fig.8

Viaggio inaugurale della ferrovia di Fiemme, 18 ottobre 1917

a Predazzo prosegue verso la Val di Fassa; la principale arteria stradale di attraversamento è la strada provinciale della Val di Fiemme SP232. Importanti anche le strade che conducono in valle attraverso la Val di Cembra: la provinciale Fersina-Avisio e la statale della Val di Cembra. La Val di Fiemme è connessa con altre valli del Trentino-Alto Adige e del Veneto anche grazie a numerosi valichi alpini: da Predazzo, il Passo Rolle conduce a San Martino di Castrozza e a Primiero; il Passo Valles collega Paneveggio alla Valle del Bios, il Passo di Lavazè conduce da Varena in Val d’Ega (Alto Adige) e infine il Passo Manghen porta da Molina in Valsugana. Dalla prima guerra mondiale fino al 1963 è stato attivo un servizio ferroviario, la Ferrovia della Val di Fiemme, che percorreva l’intera valle partendo da Ora fino a Predazzo. 20

Fig.9

Ultimo viaggio del “trenino” di Fiemme, 10 gennaio 1963

Storia La valle è stata per secoli dominio del principe-vescovo di Trento, che garantì alla comunità fiemmese un certo margine di autonomia e di autogoverno delle proprie risorse, attraverso la costituzione della Magnifica Comunità di Fiemme, un ente comunitario che gestiva il patrimonio silvo-pastorale valligiano. La Magnifica Comunità di Fiemme è attestata come già esistente dai cosiddetti Patti Gebardini del 1111 che servirono a concordare con il conte Gebardo, vescovo di Trento, le modalità di amministrazione della giustizia e le imposizioni fiscali in valle. Fin dal XIII secolo viene poi attestato che oltre al territorio della Comunità, da essa amministrato a nome dei propri vicini (abitanti), esistevano anche i territori delle singole Regole (comuni), anch’essi amministrati dai


rappresentanti dei vicini. La vicinanza non era cosa da poco in quanto i forestieri potevano abitare e lavorare a Cavalese senza esserne di fatto cittadini, e ciò comportava il pagamento per alcuni servizi, come l’utilizzo di pascoli e boschi, che per i vicini erano gratuiti. La Comunità nel 1234 risultava composta da 8 Regole, divenute 9 nel 1564 ed infine 11 nel 1782, più precisamente: Moena, Predazzo, Tesero (diviso nel 1782 nelle tre Regole di Tesero, Ziano e Panchià), Cavalese (diviso nel 1564 nelle due Regole di Cavalese e Varena), Daiano, Carano, Castello e Trodena. Durante l’era napoleonica e il governo bavarese le “Regole” vennero trasformate in Comuni; sotto la dominazione austriaca la Comunità mantenne solamente l’amministrazione dei propri beni, continuando a

garantire l’unione economica e gestionale degli 11 paesi che ancora oggi la compongono. La sede della Magnifica Comunità di Fiemme è a Cavalese, in un pregevole palazzo rinascimentale, che ospita oltre all’archivio storico dell’Ente anche un’interessante pinacoteca, composta da dipinti della cosiddetta “Scuola pittorica fiemmese”. La Magnifica Comunità amministra un patrimonio collettivo soggetto a uso civico, appartenente alla Communitas dei Vicini di Fiemme, ovvero alla comunità delle persone residenti nelle undici Regole che la compongono (i nove Comuni della Valle di Fiemme più Moena e Trodena). Il patrimonio collettivo odierno consta di 20.000 ettari di bosco e pascoli, dello storico Palazzo vescovile che si erge nel centro di Cavalese e alcuni immobili di pregio.

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Fig.10 Scorcio di Cavalese, capoluogo amministrativo della valle; a sinistra, il campanile di San Sebastiano; a destra, il palazzo della Magnifica ComunitĂ di Fiemme

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Economia L’economia della Valle di Fiemme si basa sulle attività turistiche, sia estive che invernali, sulla selvicoltura, sulle attività connesse con la lavorazione e la trasformazione del legno, sull’allevamento del bestiame e sulla produzione casearia. Accanto ad un turismo di grande potenzialità e con una promettente espansione per il futuro, la valle di Fiemme si pone all’avanguardia anche per una vasta gamma di prodotti dell’industria e dell’artigianato. In Valle di Fiemme ci sono industrie dell’abbigliamento di grande prestigio che producono ed esportano maglieria, giacconi, piumini, scarpe da roccia e doposcì. Oltre alla presenza di un’azienda leader nel settore della plastica (tubazioni e fittings), in Fiemme operano anche importanti artigiani che si occupano della lavorazione della ceramica per la produzione delle caratteristiche stufe a “ole” nei due rinomati centri di Molina e Panchià; un po’ in tutti i paesi della valle operano invece i caratteristici “fumisti”, vale a dire gli abili artigiani che sanno predisporre in perfetto equilibrio statico e architettonico gli elementi di terracotta nei soggiorni e nei salotti. Non mancano naturalmente gli artigiani, altrettanto abili, che riescono a dare conforto e calore alle case,

attraverso la produzione di moderne cucine economiche e stufe in acciaio e ghisa, che si adattano a qualsiasi tipo di ambiente, sia rustico che raffinato. In questo settore in Val di Fiemme, operano ditte con alle spalle una lunghissima e qualificata tradizione nel settore delle stufe, dei fornelli a legna e delle termocucine. Nel settore industriale, oltre alla produzione di gesso alabastrino, molto ricercato per l’industria odontotecnica, vitale da secoli è la produzione del legname, di ottima qualità, tanto da essere usato come paragone nei capitolati anche internazionali; la valle infatti è sempre stata produttrice di quel legno detto di “risonanza” che è fornito dall’abete maschio di cui sono ricche le foreste fiemmesi, un legno eccezionalmente temprato, la cui fibra sembra essere quasi intessuta con la seta. Di conseguenza la valle ha anche un artigianato che si occupa della produzione di strumenti musicali come gli armonium ed organi per la musica sacra, pianoforti verticali a coda e a mezza coda che poi vengono esportati in tutto il mondo. Paese centrale per questa attività è Tesero, definito in passato “la cittadella dell’artigianato trentino”, che offre anche numerose altre interessanti attrattive come botteghe di scultori, di intagliatori, decoratori, mobilieri ed imbalsamatori. 23


Fig.11 Foresta di abete rosso, legno dalle eccezzionali qualità acustiche e di resistenza, utilizzato nella produzione di strumenti musicali e di moderne costruzioni in legno

Altro volto dell’artigianato fiemmese è costituito dalla lavorazione del ferro e del rame, che annovera valentissimi artisti. Anche in campo gastronomico c’è di che dilettarsi cominciando dalla produzione della pasta, al formaggio, al prelibato miele di montagna, prodotto dagli apicoltori locali. Altro fiore all’occhiello della Valle è la lavorazione e il taglio delle pietre dure eseguito dagli abili artigiani, usciti dall’istituto Gemmologico Mediterraneo di Cavalese.

Attrazioni turistiche La Valle offre molte attività ai visitatori sia in inverno che in estate; durante la stagione fredda è molto frequentata dagli sciatori che possono scegliere tra le 3 skiarea presenti in zona:

• Alpe Cermis;

23 km di piste 867 m quota min - 2267 m quota max Raggiungibile da Masi e Cavalese

• Skicenter Latemar;

48 km di piste 1550 m quota min - 2500 m quota max Raggiungibile da Pampeago, Predazzo e Obereggen

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Fig.12 Panorama del tramonto sulla valle di Fiemme dall’altezza di Tesero

• Alpe Lusia;

29 km di piste 1370 m quota min - 2210 m quota max Raggiungibile da Moena e Bellamonte

Tutte le aree sono attrezzate con kindergarten e snowpark per le esigenze delle famiglie, inoltre l’Alpe Cermis e Obereggen offrono la possibilità di sciate in notturna. Oltre allo sci alpino la Val di Fiemme è anche un importante centro per lo sci di fondo, ospitando due centri attrezzati per praticarlo, 150 chilometri di piste fra boschi e scenari dolomitici nella valle che ha ospitato tre Campionati del Mondo di Sci Nordico, nel 1991, 2003 e 2013 e ospita annualmente la

famosa Marcialonga che la attraversa da cima a fondo. Il Centro di Lago di Tesero, illuminato anche di notte, vanta strutture all’avanguardia e offre l’emozione di sciare sulle piste dei Campionati del Mondo mentre il Centro Passo LavazéOclini è un ambiente naturale fra i più affascinanti grazie a stupefacenti scenari dolomitici e all’altitudine favorevole (1.800-2.100 m. slm) In estate la Valle vanta più di 1000 Km di itinerari ciclabili dai più semplici ai più estremi, su asfalto e sterrati, attraversando spettacolari scenari tra boschi, pascoli, laghi alpini e i due parchi naturali, quello del Monte Corno e quello di Paneveggio Pale di 25


Fig.13 Planimetria della valle; in rosso le Ski-area circostanti, in blu la ciclabile della valle S.Martino, offrendo servizi ad hoc per i ciclisti come noleggi, impianti di risalita, E-bike, istruttori ed eventi e gare come Fiemme senz’auto, Marcialonga cycling e La Vecia Ferovia by bike. La Val di Fiemme inoltre è attraversata dalla Pista Ciclabile delle Dolomiti che la collega con la Val di Fassa fra prati, ruscelli e masi di montagna. Con un dislivello di appena 600 metri, si possono percorrere quasi 50 km, da Molina di Fiemme fino a Canazei. 26

Dall’ultima settimana di giugno fino alla prima settimana di settembre vi è la possibilità di percorrere la pista in discesa, utilizzando le navette Fiemme Fassa Bike Express per la risalita, che permettono di caricare la bici; dalla pista partono tour su strada che si estendono fino al Parco Naturale di Paneveggio (83 km), o fino ai quattro passi dolomitici del Sellaronda (120 km).


Nei percorsi estivi ci si può rifocillare nelle numerosissime malghe presenti in tutto il territorio che puntano molto sulla qualità del cibo caratteristico del luogo e offrono veri e propri itinerari di gusto e tradizioni. Naturalmente sono presenti numerose altre attività come il rafting sul torrente Avisio o gli adventure acropark di Ziano e di Molina, percorsi in sospensione integrati in aree boschive tramite cavi, piattaforme aeree in legno e cordame

che coinvolgono dai giovanissimi agli adulti. Molto popolare è anche l’Alpinecoaster di Predazzo, una sorta di montagna russa tra i prati estivi delle piste da sci del Latemar.

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Esercizi alberghieri in Val di Fiemme ** Maria *** Touring; Liz; Montanara; Cimon Dolomites; Vinella; Rosa * * *S Sass Maor, Bellaria **** Ancora

*** Negritella; Zanon; Pont Hotel; Genzianella * * *S Montanara; Villa Jolanda **** Polo

PREDAZZO

** Al Cervo; Lucia * **S Villa di Bosco; Erica **** Rio Stava; Shandrani; Miramonti

** Edy *** Ganzaie

DAIANO

ZIANO DI FIEMME

TESERO

PANCHIA’

CAVALESE

** La Stua; Stella *** Panorama; Excelsior; Trunka Lunka; Salvanel; San Valier; Sacro Cuore; Garden; Orso Grigio; Des Alpes * * *S Park Hotel Azalea **** Bellavista; Lagorai;Bellacosta; Grunwald; La Roccia; Laurino

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*** Rio Bianco; Panorama; Fonte dei Veli; Regina **** Castelir Suite

CAPRIANA

*** Dolomiti


Fig.14 Alcune delle manifestazioni più importanti della valle: la Marcialònga, la notte dei fuochi di San Martino a Predazzo e il processo alle streghe nel parco di Cavalese

Eventi e manifestazioni

In inverno ed in estate sono numerose le manifestazioni che si svolgono in Val di Fiemme. Un ricco programma di eventi culturali e tradizionali, come i presepi di Tesero o la “Desmontegada de le caore” di Cavalese, manifestazioni sportive come la rinomata Marcialonga o la “10 giorni Equestre” di Predazzo. Le attività in inverno sono concentrate sulla neve dove quella principe è la Marcialonga, la storica gara di sci di fondo fondata nel 1971 che si snoda per un percorso di 70 km, attraversando

le due valli dolomitiche di Fiemme e Fassa; ogni anno raggiunge circa i 4.000 partecipanti e richiama gente da tutto il mondo. Altro importante evento annuale è la Coppa del Mondo delle tre discipline nordiche, di cui la Valle di Fiemme è una delle tappe. Fanno parte di questa gara le prove di fondo e il salto con gli sci nel prestigioso stadio dei trampolini di Predazzo, per un totale di sei gare che, per la loro rilevanza agonistica, possono essere paragonabili a una piccola olimpiade nordica. 29


M O L I N A E VA L F LO R I A N A CAVA L E S E 30

Carnevale dei Matòci Periodo di Carnevale

Festa del boscaiolo Settembre

Lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti che percorre la strada fino alla piazza principale di Casatta.

Organizzata dalla Magnifica Comunità, la gara mette alla prova le abilità dei boscaioli nello stupendo lariceto di “Piazzol”.

La desmontegada de le càore Settembre

Il processo delle streghe Gennaio

Rievocazione storica suggestiva che celebra il rientro in paese del bestiame dall’alpeggio.

Rievocazione dei processi per stregoneria che si svolsero nel 1500 nella Valle, effettuata su spunto dei verbali originali dell’epoca.


TESERO

I Presepi di Tesero Dicembre-Gennaio

Le Corti de Tiezer Luglio-Agosto

Evento che riempie il paese di un’atmosfera unica grazie a un presepio a grandezza naturale in Piazza Cesare Battisti e i “Presepi nelle Corte”.

Il centro storico di Tesero si trasforma in palcoscenico con una serie di eventi di tradizioni musicali, gastronomiche e folcloristiche messe in scena nelle “corte”,gli angoli più caratteristici del paese.

P R E DA Z ZO

I fuochi di S.Martino 11 Novembre

10 giorni equestre Luglio

La sera di San Martino vengono accesi 5 falò in punti panoramici del paese, attorno ai quali si organizzano numerose feste.

La “10 Giorni Equestre” propone tre appuntamenti: un concorso UNIRE, il concorso “B” e il concorso “A” con il classico Derby in chiusura.

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Altre manifestazioni locali di rilievo sono i presepi di Tesero, visitabili nel periodo natalizio tra le vie dell’omonimo paese ed il Fiemme Ski Jazz, il quale riunisce in valle alcuni dei più grandi interpreti della musica jazz internazionale, impegnati in un festival sulle montagne davvero unico. In estate le manifestazioni all’aria aperta diventano ancora più numerose, grazie alla complicità del clima mite. Di particolare interesse la “10 giorni Equestre” di Predazzo, uno degli appuntamenti sportivi ricorrenti più prestigiosi dell’estate turistica della Val di Fiemme; propone tre appuntamenti: un concorso UNIRE, il concorso “B” e il concorso “A” con il classico Derby in chiusura. Altri eventi ricorrenti sono le tappe del Giro d’Italia e la caratteristica festa della Desmontegada de le caore. Altre manifestazioni interessanti da segnalare sono i “Suoni delle Dolomiti” (Concerti trentini in alta quota), “Andar per malghe in Val di Fiemme” (una serie di escursioni al mercoledì per conoscere le tradizioni dell’alpeggio), “Lagorai Val di Fiemme” (suggestivo trekking a cavallo tra i monti della catena del Lagorai) e tante altre.

Materiali locali e edilizia tradizionale Nonostante il notevole sviluppo turistico, in Val di Fiemme la tradizione edilizia trova ancora un certo rispetto. 32

L’impiego della pietra va di pari passo con quello del legno, data l’abbondanza delle rocce che coesistono con le foreste di pregiate essenze legnose. Nell’edilizia locale, in relazione alla tipologia,le costruzioni hanno copertura a due falde, ballatoi e sovrastrutture in legno; nelle facciate difficilmente manca l’affresco con raffigurato un soggetto sacro, attestazione di una religiosità profondamente radicata. A basse quote, la muratura prevale sul legno, ma di mano in mano che si guadagna quota le posizioni s’invertono, le falde si allungano e le coperture si fanno di scandole (tavolette in legno di larice tagliate manualmente). I più significativi esempi di questa edilizia si hanno a Castello, a Cavalese (prototipo fastoso e illustre è il Palazzo della Magnifica Comunità), a Tesero e a Predazzo; se ne ritrovano però anche negli altri villaggi di queste costruzioni fra il signorile e il rurale e dappertutto si rileva una dovizia di motivi architettonici e ornamentali. Il regno delle baite, nelle quali è sovrano il legno, è a Bellamonte, sopra Predazzo. In mezzo ai prati ondulati, nello scenario del Lagorai e delle Pale di San Martino sono sparsi i grossi “tabià” costruiti a blocco ligneo con una modesta appendice in muratura: il primo è riservato al fienile, la seconda alla cucina degli alpeggianti. Del tutto assente nel territorio


fiemmese, come del resto in quello fassano, è il castello, poiché all’epoca medievale le ingerenze dei feudatari non andarono al di là di Castello. L’unico esemplare è stato smantellato fin dall’inizio del 1300 e sull’area è stata eretta, poco più di un secolo fa, la parrocchia di Castello. I principali materiali utilizzati nell’edilizia della valle sono le pietre locali provenienti dalle cave di Castello di Fiemme, Varena e Predazzo che forniscono gesso, marmo, porfido, inerti e granito rosa; tuttavia, il prodotto locale per eccellenza è il legno, patrimonio gestito tutt’oggi dalla segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, con sede a Ziano di Fiemme, che fornisce il celebre abete rosso della Val di Fiemme, oltre che l’abete bianco, il larice, il pino silvestre e il pino cembro.

uso quotidiano nella valle, privilegiati sono i soggetti artistici delle leggende locali: il “Re Laurino” e i nani della sua corte e il “Salvanel”, gnomo delle fiabe fiemmesi. Altro artigianato locale è quelo delle statuine dei presepi, che si ricollegano a un’antica tradizione espressa nella mostra-itinerario allestita ogni anno, nel periodo natalizio, nelle “corte” del centro storico di Tesero, con esemplari risalenti fino al ‘700/’800. Radicata anche la fabbricazione dell’arredamento rustico: non solo mobili in legno, ma anche i rivestimenti delle camere, in cui rientra la “stube”: il soggiorno tipico della casa fiemmese, reso ancor più caldo e accogliente dalla stufa “a ole”, alimentata rigorosamente a legna.

Artigianato e tradizioni In Val di Fiemme l’artigianato riveste un ruolo molto importante. Tra cultura e tradizioni si intreccia l’artigianato artistico ed il trattamento del legno per l’arredamento tipico. Molti sono gli artisti e gli artigiani che in Val di Fiemme perpetuano la tradizione della lavorazione del legno: tra questi anche gli scultori Marco Nones, con “bottega” a Cavalese, e Federico Vanzo, nel suo laboratorio di Masi di Cavalese. Assieme a molti oggetti un tempo di 33


Fig.15 Vista di Cavalese dalla pagòda sull’altura di Montebello; a destra svetta sull’abitato il campanile della chiesa di San Sebastiano

Cavalese Cavalese è un comune di 4.045 abitanti della provincia autonoma di Trento, fa parte della Magnifica Comunità di Fiemme e ne è il centro amministrativo, culturale e storico, insieme a Predazzo. Situato a 1000 metri sopra il livello del mare, è una località turistica, animata in inverno per le adiacenti piste da sci e apprezzata in estate per i suggestivi paesaggi, la sua tranquillità e il clima mite. Il paese ha origini medievali ma con radici nella preistoria; i punti di forza 34

della sua economia, oltre al turismo, sono il settore secondario e il terziario. L’abitato si stende su di un verde terrazzo fluvio-glaciale, poco al di sopra del fiume Avisio; attraversato dal Rio Gambìs, comprende alberghi, residence e seconde case, che hanno racchiuso il centro storico, ricco di monumenti di grande valore, e si estende sui pendii che tendono a salire verso la strada statale delle Dolomiti. Il paesaggio è quello tipico dei villaggi alpini, con il caratteristico campanile


Fig.16 Il “banco dela resòn”, immerso nel parco della Pieve di Cavalese; risalente al secolo XVI, vi si discutevano e risolvevano le più importanti questioni della comunità

svettante tra le caratteristiche case del luogo. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, spicca una croce patente smaltata di rosso.

Evoluzione del paese nella storia Nel presentare, anche brevemente, l’antico paese di Cavalese, non si può non inserirlo nella storia della Magnifica Comunità di Fiemme, della

quale faceva e fa tuttora parte. La Regola di Cavalese era il “capoluogo” della Comunità di Fiemme, ciò dovuto soprattutto al fatto che era sede di tutte le assemblee, annuali e straordinarie, sede del parroco di Fiemme e dell’amministrazione della giustizia; inoltre ospitava l’annuale fiera sul prato del parco della Pieve, dall’8 al 10 settembre, con un gran numero di mercanti e venditori provenienti da tutto il territorio circostante, dalla bassa atesina ma anche da Veneto e 35


Fig.17 Via Bronzetti nei primi anni del ‘900; cartolina dall’hotel Ancora, uno dei quattro alberghi del paese già presenti alla fine dell’800

Lombardia, ed un numero assai elevato di visitatori e compratori. Nei secoli XVI e XVII Cavalese divenne luogo di villeggiatura dei vescovi e dei nobili trentini, che vi fecero costruire i loro palazzi. Il palazzo dei vescovi sarebbe poi divenuto, nel XIX secolo, la sede della Magnifica Comunità. La storia e l’evoluzione socioeconomica di Cavalese negli ultimi 150 anni conferma il suo ruolo che la poneva come una tra le località più qualificate del Trentino sin dagli ultimi decenni dell’800. Questa realtà ebbe una concreta attestazione della sua 36

vitalità nella presenza di una moderna rete di alberghi, servizi ed esercizi commerciali già sul finire del secolo. Nel 1895 Cavalese contava una popolazione di 2.979 abitanti e vi erano quattro alberghi in attività: Ancora, Uva, Angelo d’Oro e Stella, ai quali si aggiunse, pochi anni dopo, il Corona; i primi motivi di richiamo per l’ospite erano le bellezze della valle, la ricchezza delle passeggiate e la comodità delle escursioni in montagna. L’arrivo sempre più numeroso di ospiti spinse il gruppo dei pionieri del turismo cavalesano a dar vita alla “Società di abbellimento”, benemerita


QUALCHE IMMAGINE DI HOTEL PRIMI NOVECENTO

Fig.18 Processione all’inizio del secolo nei pressi dell’albergo Reale, oggi hotel Orso Grigio associazione che operò per decenni a sostegno delle attività turistiche. L’arrivo dell’elettricità nel fine ‘800, conferì poi un notevole impulso a tutta l’economia, in particolare al turismo, mentre le attività artigianali continuarono per anni a rimanere legate all’utilizzo prevalente della forza idraulica del Rio Gambìs, affluente dell’Avisio che scorre nel centro storico del paese; i tre lustri che precedettero lo scoppio della guerra nel 1914 furono dunque per Cavalese un periodo di grande espansione, che permise la crescita di una rete qualificata

di esercizi alberghieri, di attività commerciali e artigianali (segherie, falegnamerie, fucine, concerie, attività tessili e produzione di vasellame). Gli alberghi di Cavalese, insieme a quelli di Predazzo, erano considerati i migliori dell’intera vallata dell’Avisio e, oltre ai bagni di fieno, offrivano all’ospite acqua calda e fredda, luce elettrica, telefono e sale di ritrovo. In questo contesto s’impose con forza l’idea di un collegamento ferroviario tra Fiemme e l’asse dell’Adige.

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Fig.19 16 agosto 1914, reparti di Landesschützen provenienti da Predazzo fanno il loro passaggio a Cavalese; si dirigono ad Ora, ai treni che li porteranno in guerra

Il 28 giugno 1914, l’erede al trono dell’Impero Austro-Ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando e la sua consorte, vennero assassinati da un irredentista serbo a Sarajevo, creando una forte tensione diplomatica che scaturì presto nella prima guerra mondiale; il 23 luglio l’Austria inviò a Belgrado l’ultimatum, il 28 luglio Vienna dichiarò guerra alla Serbia, il 30 luglio vi fu l’affissione dei manifesti che annunciavano l’ordine di mobilitazione per le classi d’età dai 21 ai 42 anni. Il 31 luglio, nella piazza d’armi di Cavalese, fu schierato il battaglione dei Feldjager, al quale il comandante 38

indirizzò un discorso di circostanza, si raggiunse poi piazza dello Scario dove si tenne una dimostrazione patriottica inneggiante all’Impero, alla Germania e anche all’Italia alleata che, tuttavia, due giorni dopo si dichiarò neutrale per poi passare dalla parte dell’Intesa e dichiarare guerra all’Austria il 24 maggio 1915. Sin dai mesi iniziali, anche a Cavalese, entrò in vigore il razionamento dei generi alimentari e degli indumenti, rendendo subito più difficili le condizioni di vita. Su una popolazione totale di 386.000 abitanti dell’attuale Trentino, nel corso


Fig.20 Reparti di Landesschützen in piazza Scopoli, si dirigono al fronte del conflitto furono oltre 65.000 i “tirolesi italiani” che indossarono l’uniforme austriaca e di essi oltre 11.500 non fecero più ritorno alle loro case. Dopo 4 anni di conflitti, il 7 novembre 1918, come è stato attestato dalle suore del Sacro Cuore dell’Istituto di Cavalese, un gruppo di militari italiani giunse a Cavalese in avanscoperta, prendendo contatto con il sindaco e con gli irredentisti locali, il comune provvide così ad innalzare il grande arco in legno che si usava nell’anteguerra per le grandi occasioni.

Sabato 9 novembre, gli alpini italiani del battaglione “Feltre” fecero il loro ingresso a Cavalese, segnando di fatto il passaggio del paese e del Trentino dall’Austria all’Italia. Gli anni seguenti videro gli abitanti della valle e del paese affrontare un duro periodo di ripresa; i campi erano stati trascurati durante gli anni di guerra e dunque rendevano poco, inoltre il passaggio all’Italia aveva implicato un cambio alla lira molto svantaggioso che aveva portato la valle sull’orlo del lastrico. Tuttavia, dal 1925 si assistette ad un periodo di ripresa e consolidamento 39


Fig.21 Maggio 1945; alzabandiera quotidiano sul campanile di San Sebastiano a Cavalese durante i mesi dell’occupazione militare americana

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dell’attrattività turistica con una serie di progetti come il nuovo acquedotto, l’oratorio, campi da tennis, l’elettrificazione della ferrovia e la costruzione dell’avveniristico teatro comunale e di due nuove strutture alberghiere, l’hotel Bellavista e l’hotel De Paoli. Gli anni proseguirono in pace fino al 10 giugno 1940, giorno in cui la popolazione si radunò in piazza Scopoli e ascoltò in diretta radiofonica il discorso di Mussolini che annunciava l’entrata in guerra dell’Italia, la piazza di Cavalese rimase ammutolita. Dopo cinque anni di conflitti, il 6 maggio 1945 entrarono a Cavalese le truppe americane e con esse la pace, la libertà e la fiducia in un nuovo avvenire; il comando statunitense fu insediato all’Angelo d’Oro e all’albergo De Paoli mentre, dal giorno successivo fino alla fine dell’occupazione americana, sull’asta del campanile di San Sebastiano sventolò la bandiera a stelle e strisce.

La ripresa economica negli anni successivi fortunatamente fu rapida grazie alla forte esportazione di legname in tutta Italia necessario alla ricostruzione, ciò permise al comune di investire in una serie di consistenti opere pubbliche come la canalizzazione del Rio Gambis, la costruzione dell’ospedale, delle scuole elementari e medie e della scuola di avviamento commerciale. Negli anni ’60 il paese si presentava turisticamente ben organizzato, con una dotazione di 34 alberghi e pensioni e numerosi servizi presenti sul territorio; i villeggianti arrivavano a Cavalese in treno per trascorrervi uno o anche due mesi di soggiorno ospitati nelle molte strutture ricettive. Furono quelli gli anni d’oro del “trenino” della Val di Fiemme che svolse onorevolmente il suo servizio sino alla fine, il 10 gennaio 1963, trasportando ogni stagione decine di migliaia di turisti verso i paesi di Fiemme e Fassa.

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Inaugurazione della stazione sciistica “Alpe Cermis”

1967

1971

Nascita della Marcialonga

Inaugurazione del nuovo campo sportivo

1976

1985

Inaugurazione della piscina comunale coperta

L’affermazione del turismo nella seconda metà del ‘900 Lo sviluppo economico di Cavalese è sempre andato di pari passo con la sua affermazione turistica, la crescita di quest’ultima si impose in modo particolarmente significativo per la presenza di classi politiche capaci e lungimiranti; nello scorrere dei decenni si possono identificare alcune fasi che consentirono il ripetersi di veri e proprio salti di qualità, tale periodizzazione è riscontrabile nei tre lustri che precedettero la Grande Guerra (1910-1914) e negli anni compresi tra il 1925 e il 1940; entrambi i periodi videro la modernizzazione di Cavalese e la sua affermazione sulla scena turistica nazionale. Considerando invece la seconda metà del secolo è possibile individuare altri momenti decisivi: 42


Costruzione dello stadio del ghiaccio coperto e inizio lavori per la strada fondovalle

1987

1991

Campionato del Mondo di sci nordico

2003

Costruzione del palacongressi e Campionato del mondo di sci nordico

2013

Ristrutturazione e ampliamento della piscina coperta; Campionato del Mondo di sci nordico

Nel 1967 l’inaugurazione dell’Alpe Cermis fu una fase fondamentale in quanto diede ai turisti la possibilità di avere dei moderni impianti turistici a pochi passi dal centro; la storia degli impianti è stata poi travagliata dalle due tragedie datate 1976 e 1998, in cui persero la vita rispettivamente 42 e 20 persone. Altro momento cruciale fu la nascita della Marcialònga, gara di sci nordico di caratura internazionale tutt’oggi presente che, partendo dalla val di Fassa, arriva a Cavalese dopo 70 chilometri. Negli anni ‘70 ci fu poi la costruzione di opere pubbliche come il campo sportivo, la piscina comunale e lo stadio del ghiaccio coperto; negli anni ‘90 e 2000 la valle ha ospitato ben tre Campionati del mondo di sci nordico, nel ‘91, ‘03 e ‘13. 43


Fig.22 Planimetria di Cavalese; in evidenza la viabilitĂ principale, i servizi presenti sul territorio e il rio Gambis

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Location, servizi e viabilità Cavalese confina con Castello-Molina di Fiemme a sud-ovest, con Carano, Daiano e Varena a nord, con Tesero a est e con la frazione di Masi di Cavalese a sud. L’abitato è attraversato dalla S.S. 48 delle Dolomiti che collega il Trentino al Veneto e percorre tutta la valle costituendo la principale arteria di comunicazione locale tra i paesi. La S.S. 620 del Passo del Lavazè collega la Provincia Autonoma di Bolzano a quella di Trento mediante l’ omonimo passo, partendo da Cavalese e passando per i paesi confinanti di Daiano e Varena. Per raggiungere Cavalese è inoltre possibile percorrere la S.P. 232 della Valle di fiemme, costruita nel 1992 con la funzione di variante a scorrimento veloce, in parte in viadotto e in parte in galleria, tra il comune di CastelloMolina di Fiemme e il bivio per il passo Rolle, poco prima di Predazzo. Questa infrastruttura ha costituito un investimento cospicuo che ha però permesso di smaltire il traffico sempre in aumento sulla SS48, dando un percorso alternativo a chi volesse arrivare in Val di Fassa senza dover percorrere tutta la Val di Fiemme paese dopo paese. Via Marco è la strada che, dal paese, porta direttamente nella strada fondovalle ed è quindi molto

frequentata. Il casello dell’autostrada e la fermata della linea ferroviaria Verona-Brennero si trovano entrambi a Ora, un paese in provincia di Bolzano a trenta chilometri da Cavalese; a collegare il paese con il resto del mondo, dopo la scomparsa della ferrovia nel ‘63, resta soltanto la stazione degli autobus situata nell’edificio della vecchia stazione dei treni. Il paese offre diversi tipi di servizi, dai più basilari fino alla moderna piscina comunale, campi sportivi, campi da tennis, cinema/teatro, palazzo dei congressi, biblioteca comunale, palazzo del ghiaccio, impianti sciistici, locali di vario tipo e una discoteca. Ultimo ma non meno importante l’ospedale, l’unico tra tutta la valle di Fiemme e la vicina val di Fassa; recentemente si è dibattuto sulla possibile chiusura di quest’ultimo, il che ha scatenato numerosi dissensi tra i politici locali e la popolazione di tutte e due le valli che, alla fine, sono riuscite a salvare la struttura. Sono presenti inoltre tre supermercati, tre chiese e tre istituti scolastici (elementari, medie e superiori). L’istituto d’istruzione superiore “la Rosa Bianca” attrae i giovani studenti di tutta la valle e offre quattro corsi di studio: costruzioni, scienze umane, scientifico e linguistico. 45


Fig.23 Schizzo raffigurante l’assetto urbanistico originale di Cavalese con l’evidenziazione delle fasce di sviluppo artigiano e commerciale attorno al rio Gambis

Evoluzione Urbanistica Il primo assetto urbanistico di Cavalese nasce sviluppandosi attorno a due elementi: il primo è la strada di scorrimento che congiunge i vari poli di interesse, dentro e fuori il paese mentre il secondo è il torrente che lo attraversa, il Rio Gambis, vera e propria fonte di energia attorno alla quale traggono sostentamento le attività artigianali. Tangente all’incrocio tra le due linee vitali, nel quadrante nord-ovest, era 46

collocato il centro rappresentativo del potere civile (il palazzo vescovile) mentre l’edificio del culto (la pieve) era collocato nel quadrante opposto, a sudest rispetto all’incrocio dei due assi; di fronte al primo, in piazza, si svolgevano le attività pubbliche indirette, volte all’amministrazione della giustizia, attorno al secondo, al “banco de la reson”, si svolgevano invece le attività pubbliche dirette, come le assemblee dei vicini e dei regolani.


Fig.24 Evoluzione dell’assetto urbanistico nel periodo rinascimentale; si può notare come

la maglia viaria si sia sviluppata in maniera parallela rispetto ai due assi viari originali

Tale assetto è rimasto invariato per tutto il Medioevo e fino al Rinascimento, quando il formarsi di una classe imprenditoriale legata ai cospicui traffici di legname portava al realizzarsi di un tessuto edilizio, costituito da edifici residenziali improntati ad una certa signorilità; la maglia viaria che si sviluppa in questo periodo rimane parallela ai due assi originali. Il terzo momento in cui si può notare un decisivo cambiamento nell’assetto

urbanistico del paese è senza dubbio nell’800, i fatti salienti che lo determinano sono due: • Il terremoto politico conseguente alle campagne napoleoniche, segnando la fine del Principe Vescovo, segna anche la fine della sua presenza a Cavalese lasciando di fatto sguarnito l’edificio più importante e rappresentativo dell’intera Val di Fiemme; il palazzo vescovile diviene da questo momento 47


Fig.25 Evoluzione dell’assetto urbanistico nell’800; la nuova viabilità di scorrimento genera l’arteria lungo la quale il paese si svilupperà sino ai giorni nostri

sede della Magnifica Comunità che trarrà da questo evento nuovo lustro per il suo prestigio. • Il terremoto sociale conseguente alla rivoluzione francese porta alla ribalta della borghesia e alla nascita di nuove forze sociali che promuovono e portano alla costruzione della nuova strada di collegamento della Val d’Adige con la Valle di Fiemme, allo scopo di facilitare e quindi incrementare i traffici commerciali. 48

Un ulteriore momento di ri-assetto territoriale fu nel 1917, anno di costruzione della ferrovia della valle, poi dismessa nel 1963. L’ultimo dopoguerra infine, si caratterizza dalla tendenza, da parte dell’edilizia pubblica, alla dislocazione occasionale di edifici disancorati da ogni contesto e, per quanto riguarda quella privata, dalla crescita a macchia d’olio e dalla tendenza alla saturazione di ogni spazio libero.


Fig.26 Panorama di Cavalese da Montebello nel 1934; le aree verdi attorno alle strade sono oggi pressochè completamente edificate

Fig.27 Veduta aerea di Cavalese negli anni ‘60; l’abitato, negli anni a seguire, si è molto compattato riempiendo le zone inedificate tra gli edifici

49


Articoli di giornale che “investigano” sull’origine del nome Trunka Lunka. Esistono varie versioni a riguardo, più o meno esotiche, ma la verità è che “Trunka Lunka” era il soprannome con il quale la baronessa Maria Teresa Bordonaro, prima proprietaria della villa, veniva chiamata dal nonno: Teresa lunga, per via della sua altezza, divenne poi Teresa lunca e infine Trunka Lunka.

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CAPITOLO 2 Analisi storica ed evoluzione dell’edificio

“Trunka Lunka” del paese, a poche centinaia di metri a sud-est dal centro storico e a pochi passi dall’antico parco della Pieve; nei secoli l’abitato del paese si è espanso in maniera abbastanza compatta, non raggiungendo la zona in questione, che è quindi rimasta inalterata fino agli inizi del XX secolo. Tuttavia, la strada antica che ha collegato per secoli, e collega tuttora, i paesi della valle tra loro, costituisce il confine meridionale del lotto in questione. Agli inizi del XX secolo vi si edifica una segheria privata, che avrà però vita breve, sopraffatta dall’incontrastata segheria della Magnifica Comunità di Fiemme che ha sempre provveduto ai bisogni di legname della valle in maniera eccellente e sopravvive ancora al giorno d’oggi come istituzione millenaria simbolo dell’autonomia della Valle di Fiemme. Il comparto, come già accennato, non fa parte del nucleo storico del paese, Lotto e intorno bensì costituisce un’area d’espansione La fabbrica sorge su un terreno a sud della seconda metà del XX secolo, Nel seguente capitolo si proverà ad esporre la nascita e l’evoluzione negli anni dell’edificio oggetto della tesi, denominato oggi “Park Hotel Villa Trunka Lunka”; le informazioni sono state reperite grazie alla collaborazione e disponibilità della famiglia Vinante, attuali proprietari e gestori dell’hotel, all’Arch. Cesare Micheletti, figlio di quel Vittorio Micheletti autore del primo grande ampliamento del 1982, e grazie anche ad una buona dose di ricerche bibliografiche e storiche in archivi e biblioteche nonché nell’ufficio tecnico comunale. Il fabbricato è stato sottoposto a importanti trasformazioni e ampliamenti negli anni, non sempre consoni al contesto e alla struttura esistente ma che, nel complesso, hanno contribuito a renderlo uno dei rari esempi di architettura contemporanea degni di nota a Cavalese e in tutta la valle.

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Fig.1 Ortofoto del comparto sud di Cavalese, l’area del lotto oggetto di studio è evidenziata in rosso; si può notare la concentrazione di servizi di svago nell’immediato intorno

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scelta per la posizione dominante sulla vallata che si apre appena al di sotto di quest’ultima; la necessità di un’area libera in cui espandere il paese era dovuta al continuo aumentare del flusso turistico, motivo per cui vi si trovano soprattutto edifici a direzione di svago, come la piscina comunale, lo stadio del ghiaccio, la partenza degli impianti sciistici, i campi da tennis e altre due strutture alberghiere, nonché alcune strutture ad uso residenziale. Il turismo cavalesano, come già descritto nel capitolo precedente, ha avuto tre principali momenti di grande notorietà e attrattività turistica: il primo è riconducibile ai tre lustri che precedettero la grande guerra, periodo di costruzione dei primi hotel del paese e della fondazione della “società di abbellimento” di Cavalese che contribuì, con un accurato passaparola, al riconoscimento del paese come meta estiva da parte di villeggianti di tutta la regione trentina, veneta e lombarda. Il secondo momento coincide con gli anni tra il 1925 e il 1940, periodo in cui l’amministrazione investì molto sulla costruzione di opere pubbliche quali l’ospedale di Fiemme, l’acquedotto, il teatro, alcuni lungimiranti imprenditori investirono inoltre nella costruzione di ulteriori strutture alberghiere che si aggiunsero a quelle già radicate nel territorio dal finire dell’800. Il terzo momento ebbe atto per buona parte della seconda metà del XX secolo,

e fu proprio in questa fase che il paese si espanse nella zona in questione con la costruzione di servizi mirati soprattutto allo sviluppo del turismo

La nascita della villa (1963) Correva l’anno 1963, un nobile appartenente alla famiglia Pasquazi e sua moglie Maria Teresa Chiaramonte Bordonaro di Gebbiarossa, si innamorarono di Cavalese e decisero di costruirvi una dimora per le loro vacanze estive. L’amministrazione del paese, in quel periodo, stava puntando nuovamente molto sullo sviluppo del turismo, attrezzando Cavalese con i servizi necessari ad attrarre sempre più visitatori. La nobile coppia optò per l’acquisizione del lotto in via Degasperi, un terreno a sud-est rispetto al centro storico, non troppo trafficato e a due passi dal meraviglioso parco della Pieve. La villa Trunka Lunka nacque dunque come dimora nobiliare per villeggiature estive; il progetto venne redatto dall’ingegner Luigi Zadra di Trento. La tecnica costruttiva utilizzata fu quella dei muri portanti in cls per le pareti perimetrali, con una fila di quattro pilastri intermedi a spezzare la campata delle travi principali in legno. Il progetto prevedeva due volumi principali leggermente ruotati l’uno rispetto all’altro e collegati da un terzo 53


Fig.2

Immagine della villa Trunka Lunka tratta da una cartolina degli anni ‘70

volume ospitante ingresso e corpo scale; il primo volume, di due piani, era costituito da un corpo longitudinale da 10x7metri, a quota -2,70, raggiungibile tramite rampa, dove si trovavano i garage, i depositi e le camere della servitù mentre a quota +0,00 si trovava l’ampio salotto con caminetto, rimasto invariato fino ad oggi; il secondo volume, da 16x8metri, a quota +0,00 ospitava sala da pranzo, cucine e spazi di servizio per il personale, a quota +2,70 vi erano le camere nobiliari, 5 per l’esattezza. I due volumi erano traslati verticalmente tra loro della misura di un piano, le due coperture a doppia falda seguivano la stessa direzione ma erano ben divise da questo differenziale di altezza, l’ingresso era poi ben riconoscibile da 54

una bassa ma lunga copertura a falda unica a se stante, presente tutt’oggi. Nel progetto era infine previsto un grande giardino a quota +0,00 ed un campo da tennis privato ad ovest dell’edificio. I materiali utilizzati principalmente furono il legno per infissi, balconi e rivestimenti esterni, tutti in abete color marrone mordentato scuro, e per le strutture portanti dei solai e i rivestimenti interni in abete al naturale; la pietra venne utilizzata largamente per le strutture portanti perimetrali, per il rivestimento di alcune pareti esterne e di alcuni elementi portanti verticali in granito rosa e per i comignoli; le coperture infine furono rivestite interamente in coppi romani.


Pianta piano sottostrada -2,70m

Pianta piano terra Âą0,00m

Pianta piano primo +2,70m Fig.3 Piante originali del progetto risalente al 1963 55


Prospetto Nord

Prospetto Sud

Prospetto Est Fig.4 Prospetti originali del progetto risalente al 1963 56


Sezione A-B

Sezione C-D

Sezione E-F Fig.5 Planimetria del lotto e relative sezioni originali del progetto risalente al 1963 57


Prospetto Sud

Prospetto Est Fig.6 Prospetti della conversione in hotel del 1983; disegni dell’arch. Vittorio Micheletti

La conversione in hotel (1982) Negli anni a seguire, la nobile famiglia Chiaramonte Bordonaro di Gebbiarossa frequentò sempre meno la villa, fino a giungere alla decisione di metterla in vendita nel 1979, anno in cui la famiglia Vinante, su esplicito consiglio dell’architetto Vittorio Micheletti, decise di comprarla per convertirla in una struttura alberghiera a carattere familiare di dimensioni ridotte ma di grande classe, destinata al flusso turistico che in quegli anni stava incontrando una costante ascesa. Vittorio Micheletti, allora presidente dell’APT (azienda di promozione turistica), fu il principale promotore del progetto dell’alpe Cermis e 58

progettista di importanti opere tra le quali troviamo il pittoresco cimitero comunale e il palazzo dei congressi; personaggio eclettico molto attivo nella vita sociale di Cavalese, rivive oggi attraverso le parole di testimonianza del figlio Cesare, anch’egli architetto e principale redattore delle varianti del PRG di Cavalese. Cesare ci ha gentilmente concesso un lungo incontro in cui ci ha parlato del padre, scomparso nel 1985, e della sua idea di architettura, nonché di qualche interpretazione riguardante il PRG e qualche utile consiglio per il futuro. Altre testimonianze cruciali che ci hanno aiutato molto nell’interpretazione del


Prospetto Nord

Prospetto Ovest

personaggio Micheletti e della struttura Trunka Lunka vengono anche dalla famiglia Vinante, in particolare dalla signora Rosanna, titolare dell’hotel, e dal marito Natale, i quali sono stati sempre disponibili a fornire chiarimenti riguardo tutto il periodo di gestione che li ha visti protagonisti, dal 1979 ad oggi. La progettazione della conversione della villa in hotel è durata in tutto tre anni, dal ’79 all ’82, ed è stata seguita interamente da Vittorio Micheletti, dalla parte compositiva a quella ingegneristica,dai computo-metrici fino all’arredamento interno; la formazione di Micheletti ha contribuito a renderlo

un professionista in grado di seguire tutti gli aspetti progettuali: diplomato all’istituto d’arte, con un esperienza alle spalle nella progettazione di opere ingegneristiche come ponti e gallerie e infine la carriera pluriennale di architetto. Dal momento in cui vide la villa ne colse subito le immense potenzialità date dal posizionamento strategico che poteva consentire vedute mozzafiato dell’intera vallata e del parco della Pieve, assicurando un altissimo grado di tranquillità dato dall’accesso quasi esclusivo (se si escludono le due villette con cui è condiviso); mise subito al corrente della sua visione 59


l’imprenditore locale Natale Vinante che credette nel progetto e lo finanziò senza esitazione. Rosanna Vinante racconta come, negli anni della progettazione, ricordi l’immagine dell’architetto Micheletti, impegnato per pomeriggi interi a “girovagare” per il lotto con il suo album da schizzi e la fedele matita, annotando ogni idea e pensiero; la sua idea era che fosse l’architettura a dover sottostare al terreno e alle sue forme e non il contrario, l’architettura doveva dunque esplicitarsi e prendere forma dal lotto e dalle sue isoipse, proseguendo il progetto di erosione e dilavamento che madre natura aveva attuato nei millenni antecedenti in un lotto rimasto pressoché incontaminato; il genius loci nella forma più pura. Il progetto finale è costituito da una lunga struttura, composta da due grandi volumi e un terzo che li collega, la quale non svetta mai dal lotto, seguendone le forme e prediligendo l’orizzontalità attraverso la creazione di numerose logge con profondità variabili che proiettano una miriade di ombre sulle pareti; altro fondamentale tema del progetto di conversione di Micheletti è quello delle coperture: il volume pre-esistente rimase pressoché invariato, se non per la sovrapposizione, sulla vecchia copertura, di un grande volume con tetto a doppia falda con timpano orientato verso la vallata; nella parte ovest del lotto, la creazione 60

a nuovo di un grande corpo di fabbrica ospitante 15 appartamenti, anch’esso coperto da un unico grande tetto a doppia falda con timpano orientato verso sud, caratterizzato dalla presenza di tutte le logge degli appartamenti al suo interno; a collegamento dei due volumi principali, un “ponte” sospeso sorretto da pilotis, con una copertura leggera invertita rispetto ai due volumi maggiori. Il risultato finale è un fabbricato in linea funzionalmente diviso in due parti: nella parte ovest del lotto, il nuovo volume ospita i garage e quindici appartamenti di superfici variabili, ognuno diverso dagli altri e gestiti in maniera indipendente dall’hotel; nella parte est del lotto, il volume preesistente della villa, già costituito da 5 camere al piano primo più 3 a quota del terreno a valle (-2,70metri) venne integrato da una sopraelevazione e dal “ponte” sospeso, ospitanti rispettivamente 4 e 5 camere. Tre ulteriori appartamenti da cinquanta metri quadrati, questi ultimi gestiti dall’hotel, vennero ricavati a livello del terreno a valle, sotto la terrazza/ solarium; I materiali utilizzati furono il legno per gli infissi e per i rivestimenti esterni, in listelli di abete mordentato scuro come nella villa esistente, cemento armato per le strutture portanti verticali e laterizio per i muri di tamponamento esterni; le pareti esterne vennero


Fig.7 Ritagli delle dediche di alcuni ospiti illustri dell’hotel negli anni ‘80: Lello Arena, Bobbi Solo, Lino Banfi, Christian De Sica, I Camaleonti e Carmen Russo.

trattate in semplice intonaco rosa. Il progetto finale di Vittorio Micheletti è ben esplicato dalla relazione tecnicodescrittiva originale, gentilmente concessaci dal figlio Cesare e riportata in appendice. La prima stagione di apertura fu quella dell’estate del 1983 e fu subito un successo: ancor prima di aprire, l’hotel venne interamente prenotato dalla squadra di calcio del Verona, in quegli anni in lotta per lo scudetto. La pubblicità che ne derivò fu molta e, anche grazie al periodo d’oro che stava vivendo Cavalese dal punto di

vista del turismo, l’albergo lavorò a pieno regime per tutti gli anni ‘80, costituendo la struttura più moderna e lussuosa della Cavalese di quegli anni.

61


1986-allargamento delle aperture delle ex camere della servitù al piano sottostrada; apertura della “sala colazioni” al piano rialzato, ora stube

1988-soprelevazione sopra il volume d’ingresso con conseguente aumento di 4 camere

Fig.8 Modifiche subite dalla struttura dal 1986 al 1994

Le ulteriori modifiche (1986-2015) Dal 1982 ad oggi l’hotel ha poi subito alcuni ampliamenti e integrazioni più o meno coerenti con la struttura originale.; nel 1986, un anno dopo la scomparsa di Micheletti, vi furono dei piccoli lavori di sistemazione: l’apertura della caratteristica stube rustica vetrata, adiacente al salotto e alla sala da pranzo, a discapito di una terrazza e l’allargamento delle finestre delle ex camere della servitù, evidentemente troppo buie con i soli fori esistenti. Nel 1988 la struttura fu coinvolta da un ulteriore progetto di soprelevazione, importante perché sconvolse la 62

percezione dei volumi pensata da Micheletti; un nuovo corpo venne sovrapposto al volume dell’ingresso, senza seguire alcun criterio compositivo e andando a complicare ulteriormente il già fragile equilibrio percettivo delle coperture. Questa soprelevazione, raggiungibile attraverso una scalinata stretta e ripida che va a guadagnare il proprio spazio dal bagno di una delle camere storiche del ’63, ospita quattro camere, due orientate a valle e due a monte; nel 1990, tutte e quattro le camere vennero coinvolte da una ridisposizione generale delle tramezzature interne


1990-sistemazione delle partizioni verticali interne delle 4 nuove camere e dotazione di queste ultime di balconi

1994-ampliamento della piccola zona bar

e successivamente vennero dotate di balconi, il che non è da considerarsi un bene dal punto di vista architettonico se si pensa che a monte, quindi a nord, l’intera struttura non era stata dotata di un singolo balcone prima d’allora.

Nello stesso anno si adeguò l’intera struttura ai requisiti delle attuali norme antincendio, dotandola delle necessarie porte REI, estintori, vernici, lampade di emergenza e segnaletica varia.

Nel 1994 il piccolo bar venne ampliato e delimitato da pareti vetrate, nel 2005 la sala da pranzo fu leggermente allargata togliendo spazio agli spazi di servizio delle cucine, si creò così una piccola saletta di dimensioni non adeguate al comodo passaggio del personale durante i servizi e quindi scarsamente utilizzata.

Alla fine della stagione invernale 2012 si procedette finalmente alla costruzione di un ascensore, richiesto negli anni a gran voce dai clienti abituali; durante quest’ultimo intervento si risistemarono anche i bagni comuni del piano terra, questo costituisce l’ultimo intervento alla struttura degno di nota fino ad oggi. 63


• 1963, nascita della villa “Trunka Lunka

• 1982, conversione della villa in “Park Hotel Villa Trunka Lunka”

64


• 1986, apertura della saletta colazioni, ora utilizzata come stube

• 1988, soprelevazione di un piano, aumento di 4 unità abitative

65


• 1994, ampliamento della zona bar

• 2012, posizionamento ascensore

66


LEGENDA   1963   1982   1986   1988   1994   2012

Piano Secondo +5,60 m

Piano Primo +2,70 m

Piano Rialzato ±0,00 m

Piano Sottostrada -2,70 m

67


CAPITOLO 3 Rilievo stato di fatto

Relazione tecnico-descrittiva L’Hotel Villa Trunka Lunka, di carattere familiare e accogliente, è situato in Via De Gasperi n° 6 a Cavalese. L’albergo risulta essere una complessa operazione di ampliamento e ristrutturazione della storica Villa denominata “Trunka Lunka” di Cavalese, una delle più belle residenze della Valle di Fiemme per linea architettonica, ampiezza ed ubicazione. La villa fu costruita agli inizi degli anni ‘60, come residenza di montagna per una famiglia nobile, ai margini dello storico parco della Pieve in posizione aperta e soleggiata. Negli anni ‘80 passò di proprietà alla Famiglia Vinante che con opportuni ampliamenti e adattamenti, in modo da non snaturarne l’impianto originario, decise di cambiare il tipo di fruizione e 68

di trasformarlo in un piccolo albergo. Attualmente il fabbricato, impostato su un terreno in declivio, si articola su quattro piani, di cui uno seminterrato nella parte a monte, ma completamente fuori terra a valle. Poichè la strada di accesso si sviluppa a monte dell’edificio a quota +0,00 sono stati collocati la hall, con annessa zona di ricezione e ufficio, il soggiorno, una stube dedicata al relax, il bar, i servizi igienici, la sala da pranzo e la cucina con annessa saletta per il personale. L’ingresso, il soggiorno e la sala da pranzo sono pavimentati in legno di noce a parquet; la zona ricettiva e il bar in cotto e la cucina in piastrelle. Nel piano a quota -2,70, nella parte seminterrata, sono ubicati i locali di deposito, la lavanderia, la centrale termica, alcune stanze per il personale,


la zona wellness con servizi annessi e l’adiacente sala dedicata al relax, i servizi igienici ad uso comune, tre camere per gli ospiti (n°18,19 e 20), la skiroom e tre appartamenti destinati alla clientela composti da cucina, soggiorno, bagno e due camere da letto. Nel piano a quota +2,70, primo sopra il piano d’ingresso principale, sono collocate cinque camere da letto risalenti all’antica villa (n° 21,22,23,24 e 25) e altre cinque facenti parte dell’ampliamento dell’82 (n° 26, 27, 28, 29 e 30). Tutte le stanze sono provviste di bagno privato e balcone. Altre quattro stanze, di cui due dotate di balcone, sono ubicate a quota +5,60, secondo piano dell’edificio (n° 31, 32, 33 e 34). Anch’esse fanno parte del primo ampliamento del 1982.

Sempre al secondo piano, ma non direttamente collegate all’ala sopra citata, si trovano altre quattro camere, poi ridotte a tre (n°35, 37 e 38) causa l’aggiunta dell’ascensore. In totale l’albergo è dotato di venti stanze e tre appartamenti, per un totale di ventitre unità abitative. Le camere, una diversa dall’altra, sono dotate di servizi privati, con asciugacapelli, radio, Wi-Fi, TV color e telefono indipendente e cassaforte. Completano la struttura un’ampia terrazza, un vasto giardino attrezzato con parcogiochi e un parcheggio.

69


Planimetria scala 1:2000

70


N

71


Planivolumetrico scala 1:500

72


N

73


Piante stato di fatto scala 1:200

74


N

Pianta piano sottostrada; -2,70m 75


76


N

Pianta piano rialzato; Âą0,00 m 77


78


N

Pianta piano primo; +2,70 m 79


80


N

Pianta piano secondo; +5,60 m 81


Prospetti stato di fatto scala 1:200

Prospetto Sud-est 82


Prospetto Nord-est 83


Prospetto Nord-ovest

Prospetto Sud 84


85


Sezioni stato di fatto scala 1:200

Sezione A-B 86


B C

G

N

E A

F D H

Sezione C-D 87


Sezione E-F 88


Sezione G-H 89


Rilievo fotografico Per dare una visione complessiva della struttura si è deciso di effettuare un rilievo fotografico a conclusione della fase di rilievo dello stato di fatto. Dal punto di vista architettonico il fabbricato è stato descritto in maniera esaustiva partendo dalla sua nascita e analizzandone l’evoluzione negli anni con parole, elaborati originali, esplosi assonometrici e rappresentazioni tridimensionali; lo stato di fatto è stato poi rappresentato tramite l’ausilio di disegni catastali già presenti, per i quali si ringrazia il geom.Groff Monica, poi implementati e corredati da rilievi da noi effettuati; sembrava infine un passaggio logico quello del rilievo fotografico, per avere una visione d’insieme del fabbricato visto dalle aree ad esso adiacenti ma soprattutto per rilevare gli interni, l’arredamento, l’ambiente e l’atmosfera che lo contraddistinguono. 90

I rilievi hanno avuto luogo in più fasi data la natura dell’edificio, di per sè complesso nelle sue parti funzionali e nelle geometrie e soprattutto spesso occupato dai clienti; è stato possibile infatti fotografare le unità abitative soltanto nel periodo di chiusura dell’esercizio ricettivo. Il rilievo fotografico è stato effettuato nei giorni 03/01, 03/04, 04/04 e 07/04 /2015, sia dell’esterno che dell’interno. La parte esterna comprende la strada principale a nord che porta all’ingresso dell’hotel, i parcheggi, il giardino, la terrazza e le facciate dell’intera struttura. La parte interna è divisa invece in: ingresso dell’hotel (hall), reception, zone comuni, sala da pranzo, camere da letto e aree riservate al personale. Nella catalogazione delle fotografie si è deciso di suddividere per aree tematiche le varie zone dell’hotel.


91


Rilievo ingresso da strada a Nord 6 3 2

5 4

1

PRO

92

CONTRO

• Strada adiacente poco trafficata

• Difficoltà d’ingresso pedonale

• Prospetti e forme architettoniche molto riconoscibili

• Parcheggi inadeguati • Strada di proprietà altrui

N


1

4

2

5

3

6 93


Rilievo da strada a Sud N

6 5 4 2 3 1

PRO

CONTRO

• Affacci sul parco della pieve e sull’intera vallata

• Aree verdi non sfruttate

• Posizione rialzata che isola la struttura dalla strada sottostante

• Difficoltà di attraversamento pedonale dall’accesso sud verso gli impianti di risalita

94


1

4

2

5

3

6 95


Rilievo hall d’ingresso e reception

1

4

2 5

PRO

3

CONTRO

• Ambiente molto intimo e raccolto

• Reception non individuabile da subito

• Hall ben collegata a tutti gli spazi comuni

• Mancanza di uno spazio per il deposito dei bagagli

96


1

3

4

2

5 97


Rilievo salotto, zona bar, terrazza e stube

2

1 3

5 4 6

PRO

CONTRO

• Salotto e stube dall’arredamento tipico molto caratteristico

• Zona bar in contrasto con lo stile del resto degli ambienti

• Zona bar vetrata affacciata sulla terrazza/solarium a sud

98

• Salotto poco illuminato e con spazi non ben sfruttati


1

4

2

5

3

6 99


Rilievo sala da pranzo e cucina 6 4 1

PRO • Sala da pranzo vetrata e affacciata sulla vallata • Arredamento congruente allo stile dell’hotel

100

5 2

3

CONTRO • Cucina sottodimensionata e vincolata dalla struttura • Sala da pranzo dalla forma complessa e quindi difficilmente sfruttabile


1

4

2

5

3

6 101


Rilievo lavanderia e zona delle camere del personale

1 2

4

3

PRO

CONTRO

• Posizionamento che non interferisce con i percorsi dei clienti

• Altezze interne non in regola secondo le vigenti normative

• Ambienti ben sfruttati in tutta la loro superficie

• Numerosi gradini e tra le zone e dislivelli

102


3

1

2

4 103


Rilievo zona wellness, relax e ski-room 6 3

4

2 1

PRO • Ski-room in posizione ottima e largamente utilizzata • Zona relax dall’atmosfera calda e caratteristica

104

5

CONTRO • Zona wellness sottodimensionata rispetto alle richieste • La zona wellness non viene rinnovata da decenni


1

4

2

5

3

6 105


Rilievo unità abitative piano sottostrada 4

5

1 6

2 3

PRO

CONTRO

• Appartamenti molto comodi per la loro flessibilità

• Arredamento antiquato e non più adatto

• Tutte le unità sono affacciate a Sud

• Camere 18,19 e 20 stonano con il resto delle unità abitative dell’hotel

106


1

4

2

5

3

6 107


Rilievo unità abitative del “ponte”, piano primo

3

4 5

1

2

6

PRO • Camere 29 e 30 molto ariose e con terrazze ampie • Corridoio di distribuzione molto funzionale

108

CONTRO • Struttura intelaiata del ponte molto rigida, rende difficile ogni tipo d’intervento • Camere 26,27 e 28 di superficie molto ridotta, ad oggi in deroga


1

4

2

5

3

6 109


Rilievo unità abitative dell’ala storica, piano primo

5

1 4 3

6

2

PRO

CONTRO

• Risalenti alla prima villa, dal sapore storico

• Presenti molti mobili su misura

• Affacci a sud e ampi balconi

• Posizione poco intuibile dai clienti

110


1

4

2

5

3

6 111


Rilievo unità abitative della soprelevazione del 1988, piano secondo

5

1

2 3 4

PRO • Recentemente riviste per via del posizionamento dell’ascensore • Arredo più fresco rispetto al resto delle unità

112

CONTRO • Difficile raggiungimento se non tramite ascensore • Camera 35 presenta l’unico balcone a nord dell’intera struttura


3

1

4

2

5 113


Rilievo unità abitative della soprelevazione del 1982, piano secondo 2

1

4 3

PRO • Sottotetto con travi e tavolato in legno a vista molto caratteristico • Corridoio di distribuzione molto funzionale

114

CONTRO • Altezza del sottotetto molto bassa ai lati della falda (h=1,5m) • Camere 31 e 34 affacciate a nord e senza balcone


1

3

2

4 115


CAPITOLO 4 Obiettivi progettuali

Richieste della committenza A conclusione del processo di analisi, che precede la fase del progetto vero e proprio, è sembrato corretto includere un capitolo che descrivesse, seppur in maniera sintetica e schematica, le aspettative della committenza per quanto riguarda il progetto di ampliamento e rinnovamento dell’hotel. Cercheremo di illustrare il percorso effettuato partendo proprio dalle richieste della commessa, trattando il lavoro effettuato per la verifica di fattibilità delle stesse, analizzando piani e regolamenti vigenti, indagini di mercato e interviste a funzionari provinciali, dipendenti dell’hotel e aziende attive nel settore alberghiero locale. Il primo incontro con la famiglia Vinante è avvenuto in data 03/01/2015 e le richieste sono qui riportate in maniera schematica per un’immediata comprensione:

116

• Svolgimento di una indagine di mercato per identificare il target di clientela adatto • Aumento della classificazione dell’hotel (hotel-rating) • Incremento significativo delle unità abitative dell’hotel tale da giustificare l’investimento • Conferire più funzionalità agli spazi di servizio così da agevolarne la gestione • Maggiore flessibilità delle unità abitative • Potenziamento dei servizi offerti, in particolare della zona wellness • Aumento del numero di parcheggi • Rinnovamento dello stile e dell’immagine mantenendo però i caratteri originali • Pianificazione dei lavori in modo che non compromettano il funzionamento dell’hotel nei periodi di esercizio Ogni punto verrà qui di seguito trattato in maniera più approfondita.


Indagine di mercato

La prima richiesta da parte della committenza è stata quella di identificare la clientela che si intende attrarre, studiandone le relative esigenze e cercando di analizzarne le aspettative. Tutta la fase di progettazione dev’essere infatti condizionatadal target di clientela, partendo dalla dimensione delle camere, quantità e tipologia dei servizi, costo di costruzione, prezzo di vendita delle camere etc. Per l’individuazione del futuro target è stato necessario studiare preventivamente quello attuale, partendo dai dati gentilmente concessi dalla signorina Gaia, attuale gestore del Trunka Lunka; tramite i dati raccolti si sono potute individuare le richieste delle varie tipologie di stanza e l’età della clientela nei vari periodi dell’anno. Inoltre, per avere un quadro generale nell’identificazione del target, si è deciso di consultare anche l’A.P.T. (Azienda di Promozione Turistica), dalla quale sono stati ricavati i dati relativi al

periodo che va dal 2011 al 2014; le informazioni raccolte riguardano gli arrivi e le presenze, sia della clientela italiana che straniera. Nell’elaborazione dei grafici riassuntivi si è tenuto conto di tre distinti periodi dell’anno per via della netta variazione di target nelle diverse stagioni (Estate, Inverno e Febbraio-Marzo) Il gestore dell’hotel ha confermato che il target si differenzia nelle varie stagioni per poi rimanere immutato negli anni, molti dei loro clienti tornano infatti a cadenza regolare. Per quanto riguarda i servizi più richiesti e le attività più popolari, attualmente il centro benessere è largamente utilizzato, tuttavia la struttura non riesce ad accontentare tutte le richieste; date le dimensioni ridotte dell’ambiente il servizio è gestito tramite prenotazione. Una buona parte della clientela si dedica ad attività sportive ed usufruisce delle aree dedicate all’interno dell’hotel (ski room e bike parking). 117


La clientela over 60 è presente soprattutto nel periodo estivo e le relative necessità si traducono in spazi relax come la terrazza/solarium e la zona salotto; va tenuto in considerazione che questa tipologia di clientela prenota il soggiorno tramite viaggi organizzati in gruppo e, nella maggior parte dei casi, richiedono camere singole. Altra rilevante categoria è quella relativa alle famiglie, la quale si è evoluta dalla tradizionale struttura a tre o più persone ad un nucleo composto da un genitore single e un minore; questa variazione sottolinea come il crescente numero di divorzi e separazioni sia aumentato e ciò modifica il concetto di vacanze familiari e le relative necessità connesse.

118

In ultimo si è notato che dal 2013 si è registrato un calo della clientela straniera ed un aumento di quella italiana; dai grafici prodotti si è potuto notare che gli arrivi di turisti italiani sono aumentati nel corso degli ultimi quattri anni, con un picco rilevato nel 2013; al contrario, gli arrivi dei turisti stranieri è diminuito progressivamente. Le presenze di turisti italiani hanno visto un leggero aumento negli ultimi due anni ma mantendendosi sempre tra le 2500 e 3000 presenze annue, fatta eccezione per l’annata 2012; le presenze di turisti stranieri hanno avuto un drastico calo negli ultimi due anni. Inoltre si può notare che all’aumentare del turismo estero si ha un calo di quello italiano e viceversa.


ARRIVI E PRESENZE NELL’HOTEL TRUNKA LUNKA Periodo 2011-2014 fonte dati: APT

ARRIVI ITALIA

ARRIVI ESTERO

600

600

500

500

400

400

300

300

200

200

100

100

0

2012

2011

2013

2014

0

PRESENZE ITALIA

2012

2013

2014

PRESENZE ESTERO

3500

4000

3000

3500 3000

2500

2500

2000

2000

1500

1500

1000

1000

500 0

2011

500 2011

2012

2013

2014

0

2011

2012

2013

2014

119


STANZE OCCUPATE E ETA’ CLIENTI NELL’HOTEL TRUNKA LUNKA Periodo giugno - settembre 2014 fonte dati: APT

Tipologia di stanza

Età della clientela

SINGOLE

0 - 18

DOPPIE

19 - 35

TRIPLE

36 - 55

QUADRUPLE

> 56

Dalla raccolta dei dati relativi agli arrivi del periodo da Giugno a metà Settembre 2014 si è potuto notare che la tipologia di stanza che è stata venduta maggiormente è quella doppia, seguita dalla stanza singola, tripla e all’ultimo posto quadrupla. La maggior parte della clientela ricopre la fascia d’età over 56, seguiti dalla fascia 36-55, 0-18 ed infine quella intermedia dei 19-35 anni. Si è potuto notare che l’afflusso della clientela è soprattutto di anziani che viaggiano in gruppi e cercano un periodo di relax lontani dal caldo delle città. 120


STANZE OCCUPATE E ETA’ CLIENTI NELL’HOTEL TRUNKA LUNKA Periodo dicembre 2014 - gennaio 2014 fonte dati: APT

Tipologia di stanza

Età della clientela

SINGOLE

0 - 18

DOPPIE

19 - 35

TRIPLE

36 - 55

QUADRUPLE

> 56

Dalla raccolta dei dati relativi agli arrivi del periodo da Dicembre 2014 a fine Gennaio 2015 si è potuto notare che la tipologia di stanza che è stata venduta maggiormente è quella doppia, seguita dalla stanza tripla, quadrupla e all’ultimo posto quella singola; la maggior parte della clientela ricopre la fascia d’età 36-55, seguita da 0-18, over 56 ed infine quella intermedia dei 19-35 anni. Si è potuto notare che l’afflusso della clientela è composto prevalentemente da coppie o famiglie con uno o due bambini piccoli. 121


STANZE OCCUPATE E ETA’ CLIENTI NELL’HOTEL TRUNKA LUNKA Periodo febbraio - marzo 2015 fonte dati: APT

Tipologia di stanza

Età della clientela

SINGOLE

0 - 18

DOPPIE

19 - 35

TRIPLE

36 - 55

QUADRUPLE

> 56

Dalla raccolta dei dati relativi agli arrivi nel periodo di Febbraio e Marzo 2015 si è potuto notare che la tipologia di stanza che è stata venduta maggiormente è quella doppia, seguita dalla stanza tripla, singola e all’ultimo posto la quadrupla. La maggior parte della clientela ricopre la fascia d’età che va dai 36 ai 55 anni, al secondo posto per età si trovano gli over 56, seguiti dalla fascia 0-18 ed infine quella intermedia dei 19-35 anni; inoltre, si è notato che la richiesta di doppie è stata effettuata prevalentemente da una persona adulta con un minore a carico. 122


FAMIGLIE TIPOLOGIA CAMERE ETA’ CLIENTELA PERIODO PERMANENZA

COPPIE

GRUPPI

Triple e Doppie quadruple; Doppie (adulto più minore)

Singole e doppie

Tutte le tipologie

36 - 55; 0 - 18

36 - 55; Over60

>60

Tutte le età

Alta e bassa stagione invernale

Alta e bassa stagione invernale e estiva

Bassa stagione invernale per gli stranieri; Estate per gli italiani

Alta e bassa stagione invernale e estiva

- Implemento di camere quadruple

-Aree relax e -Aree relax e divertimento di ritrovo

-Servizi dedicati -Servizi RICHIESTE E alle attività sportive wellness ASPETTATIVE -Maggiore flessibilità delle camere

Fig.1

OVER60

-Aree relax e di ritrovo

-Servizi wellness

-Implemento di camere quadruple

-Maggiore flessibilità delle camere

-Servizi dedicati alle attività sportive -Maggiore flessibilità delle camere

Tabella riassuntiva del target attuale e delle relative esigenze

A conclusione di questa piccola indagine di mercato si è deciso di puntare sul mantenimento del target attuale e di incrementare i servizi in risposta alle mutate esigenze. Inoltre, dalle analisi relative alla Valle di Fiemme si è dedotto che molti turisti non sfruttano il luogo solo come vacanza rilassante ma usufruiscono dei numerosi servizi legati allo sport. Come già detto, la valle offre molte attività sportive: piste da sci, percorsi

per camminate in montagna, ciclabili, parchi avventura, palazzetti dello sport e del ghiaccio e il target interessato a questo tipo di servizi ricopre ogni fascia d’età. Altro fattore importante è quello relativo alle gare organizzate nel territorio locale che ogni anno richiamano migliaia di turisti da tutto il mondo, per questo si è deciso di implementare al target attuale quello definito come “target sportivo”. 123


Aumento della classificazione L’aumento della classificazione dell’hotel è naturalmente vincolata dalla struttura esistente; la fattibilità di questa richiesta va dunque verificata studiando i requisiti imposti dalla normativa e la loro adattabilità all’edificio in oggetto. La normativa nazionale italiana che definisce i requisiti che una struttura deve avere per ottenere una determinata classificazione è la DPCM 21/10/2008, i cui estratti più significativi sono stati riportati in appendice, così come tutte le altre normative di cui si tratterà. Tale decreto specifica che la classificazione è basata su un codice rappresentato da un numero di stelle crescente e che gli standard nazionali sono applicabili soltanto in caso di nuova costruzione, lasciando perciò inalterata la classifica degli hotel che non apportano modifiche alla struttura. La base del decreto è però la definizione di una serie di parametri quantitativi relativi al numero di servizi minimi forniti e alle metrature minime delle unità abitative, soltanto accennando ai parametri qualitativi attraverso l’istituzione di un sistema di rating, associabile alle stelle, che consenta la misurazione e valutazione della qualità del servizio reso ai clienti. I punti su cui si focalizza riguardano la definizione dei servizi di ricevimento, 124

servizi alle camere, sale comuni, servizi igienici e metratura delle camere, oltre che alle dotazioni minime dell’esercizio alberghiero (riscaldamento, ascensore, tv, telefono, lingue parlate, arredamento base delle camere e dei bagni). L’art.2 del DPCM 21/10/2008 recita però che “le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano introducono, ove ritenuto opportuno, livelli di standard migliorativi rispetto a quelli minimi definiti a livello nazionale, nonchè provvedono a differenziare la declinazione di dettaglio dei servizi previsti con indicazioni che più aderiscano alle specificità territoriali, climatiche o culturali dei loro territori”; ciò significa che il decreto rimanda direttamente alla provincia autonoma di Trento la definizione degli standard delle strutture ricettive, a condizione che gli standard definiti siano migliorativi rispetto a quelli nazionali. Il documento che regola il nostro intervento è la legge provinciale numero 7 del 15 maggio 2002, la quale fa chiarezza sulla definizione di attività alberghiera, le tipologie di alberghi, la classifica, parametri e requisiti minimi, specificando che ulteriori informazioni più approfondite sono date dal regolamento di esecuzione della legge stessa. Gli strumenti conoscitivi necessari al dimensionamento dei vari spazi dell’albergo sono esaustivamente


descritti nel regolamento, che ci ha quindi permesso di verificare la classificazione attuale dell’hotel e le potenzialità dell’esercizio in caso di ampliamento. Innanzitutto, ancor prima di qualsiasi schizzo preliminare, si è resa indispensabile l’analisi delle normative locali (PRG e codice dell’urbanistica) per quantificare con precisione le possibilità di espansione dell’hotel all’interno del lotto. All’interno di una delle tavole illustrative del PRG il lotto era indicato con il numero 35, il che indicava un edificio ad “espansione controllata” del 10% del volume già esistente; ulteriori approfondimenti del documento, la cui prima stesura risale al 1998, ci hanno permesso però di capire che nel comune di Cavalese vige un principio conosciuto come “rettangolo di pianta”, strumento unico in Trentino e forse anche in Italia, atto a regolare le espansioni dei fabbricati esistenti con formule tabellate. Tale principio è basato sull’inquadramento di ogni fabbricato all’interno di un rettangolo di pianta, di dimensioni definite nel documento di piano, all’interno del quale ogni ampliamento deve limitarsi;assieme agli indici urbanistici, il rettangolo di pianta ci ha portati a definire chiaramente la volumetria edificabile. Successivamente, per aumentare la volumetria disponibile si è ricorsi

al cosiddetto “bonus energetico”, incentivo provinciale che permette, agli edifici che raggiungono una certa classe di prestazione energetica superiore alla B, di avere una certa quantità di volume calcolata a scaglioni ed edificabile al di fuori del rettangolo di pianta, altrimenti invalicabile. Il volume così ottenuto, in base ad un progetto preliminare successivamente redatto, non ci avrebbe permesso di raggiungere un risultato tale da giustificare l’investimento della commessa; il progetto si è così ridimensionato, ridotto ad una ristrutturazione che sarebbe riuscita unicamente a risolvere i problemi di parcheggio dell’hotel, ad ampliare la zona wellness ed aumentare il numero delle camere da 23 a 27. Nei giorni successivi decidemmo di prendere un appuntamento con l’architetto paesaggista Cesare Micheletti per due motivi principali, il primo derivava dal fatto che, essendo figlio di Vittorio Micheletti, progettista della trasformazione da villa ad hotel Trunka Lunka, avrebbe potuto darci qualche utile informazione riguardo suo padre e la sua idea di architettura; il secondo motivo era che il signor Cesare Micheletti compariva nella variante del PRG di Cavalese del 2010 come principale redattore e quindi ci avrebbe potuto fare chiarezza sulle disposizioni contenute in esso. Durante l’incontro si è parlato 125


Fig.2 Estratti di tavole del PRG di Cavalese che individuano l’hotel come “edificio a cui è richiesta una trasformazione controllata” del 10% del volume esistente

126


Fig.3 Estratti del documento delle norme tecniche di attuazione di Cavalese; l’edificio oggetto di tesi è individuato in un rettangolo di pianta di 50x20m

127


principalmente dell’hotel, e soltanto alla fine abbiamo chiesto delucidazioni riguardo la variante da lui redatta; egli ci ha spiegato che il piano regolatore di Cavalese risulta di fatto obsoleto in molte delle sue parti al giorno d’oggi. Quando gli abbiamo esposto il ragionamento da noi fatto per calcolare il volume edificabile lui ci ha subito chiarito che in quel caso specifico, avrebbe prevalso il principio della trasformazione controllata sul rettangolo di pianta, permettendoci di edificare il 30% della volumetria già esistente. Tuttavia, ci ha anche illustrato l’inutilità nel conferire una percentuale arbitraria di ampliamento ad un edificio sulla base di un piano di 17 anni fa, piano che andrebbe, secondo la sua opinione, rifatto da zero dato il cambiamento del contesto sociale attuatosi negli ultimi anni. Infine ha parlato della predisposizione del comune ad incentivare la costruzione, ristrutturazione e ampliamento di strutture alberghiere attraverso deroghe dirette unicamente a questo tipo di offerta turistica; l’amministrazione nel passato ha permesso la costruzione di numerose seconde case che hanno portato ingenti danni all’economia del paese e per risollevare la situazione stanno puntando molto sul turismo alberghiero, più propenso a spendere nelle attività commerciali del paese 128

rispetto al turismo delle seconde case. Alla conclusione dell’incontro avevamo chiaro il quadro generale: il piano regolatore, nel caso di ampliamento di un hotel, è da seguire alla lettera soltanto per quanto riguarda le norme più restrittive (distanze dai confini e dai fabbricati, altezze massime, dimensionamento dei posti auto, ecc.) , l’amministrazione avrebbe poi potuto approvare il progetto mandando in deroga le disposizioni del piano del ‘98, a condizione che il progetto non avesse sconvolto il paesaggio e che comunque ogni decisione fosse stata correttamente giustificata. Il passo successivo fu l’attenta analisi del regolamento d’esecuzione della legge 7 del 15 maggio 2002 per dimensionare servizi offerti e unità abitative a seconda del rating desiderato. Dopo un attenta analisi del regolamento si è concordato un appuntamento per il giorno 2 aprile 2015 con la signora Paola Giovanazzi, funzionaria della provincia autonoma di Trento dell’ufficio ricettività turistica, per fare chiarezza su alcuni dubbi. I dubbi riguardavano il numero di unità abitative destinate a disabili, l’eventuale possibilità di deroga per interventi su edifici esistenti, il dimensionamento di suite e junior suite e altri ancora; la signora Giovanazzi ha prontamente chiarito tutto e ci ha dato inoltre una serie di contatti interessanti


per visionare altri hotel recentemente costruiti in provincia di Trento. A quel punto tutto era stato rettificato ed avevamo a disposizione il materiale necessario per ipotizzare le potenzialità di classifica della struttura TrunkaLunka, oltre che l’autoclassificazione dell’hotel redatta a seguito dell’inserimento dell’ascensore, qui riportata in appendice, che riassume i parametri quantitativi dell’hotel allo stato attuale. La risposta alla richiesta della committenza di alzare il rating dell’hotel è che la struttura attuale, seppur con qualche limitazione strutturale, potrebbe raggiungere qualsiasi numero di stelle in quanto la classifica non definisce un numero minimo di camere ma soltanto le loro superfici minime, inoltre impone solamente standard quantitativi e non qualitativi, il che significa che un esercizio alberghiero potrebbe dotarsi di 5 stelle nonostante una bassa qualità dei servizi offerti; ciò naturalmente andrà rivisto quanto prima possibile a livello nazionale, cosa che il DPCM del 2008 si è preposto di fare con l’istituzione dello strumento del rating di qualità facoltativo. La possibilità della struttura di raggiungere un alta classifica risiede inoltre nel fatto che quest’ultima è sovradimensionata negli spazi comuni, il che permetterebbe l’aggiunta di numerose camere lasciando intatte le metrature degli spazi comuni.

Le stelle sono comunque conferite secondo ulteriori parametri, cosiddetti funzionali, che vanno oltre la semplice progettazione ed investono la parte gestionale, come ad esempio il numero di lingue parlate, il numero di dipendenti in relazione ai clienti, gli orari di apertura della reception ecc.)

Incremento delle unità abitative L’hotel Trunka Lunka, come scrisse Vittorio Micheletti nella relazione tecnico-descrittiva del progetto di conversione in hotel, nasce come albergo di dimensioni non grandi, ma di grande classe. Nel corso degli anni sono state apportate numerose modifiche e adattamenti ma lo stile è rimasto sempre lo stesso e, dopo più di 30 anni di attività, la committenza esprime il desiderio di voler rinnovarne l’immagine; un intervento di rinnovamento comprende la modifica di spazi e funzioni, apportando cambiamenti che rispecchiano la necessità e la volontà di rimanere al passo con le esigenze della clientela in continua mutazione. Un albergo moderno viene sottoposto ad interventi migliorativi mediamente ogni dieci anni proprio per la natura di questo business che richiede continui investimenti per continuare ad attrarre la clientela. La famiglia Vinante esprime la necessità di un aumento di camere significativo per 129


giustificare l’importante investimento e ripagare i costi del re-styling in un tempo ragionevole; attualmente la struttura è dotata di 20 camere e 3 appartamenti, con una capacità ricettiva di 55 posti letto dichiarati. La committenza ha reso chiara la propria disponibilità ad affrontare i lavori soltanto nel caso in cui il progetto riesca a prevedere un aumento del numero delle camere tale da giustificare l’investimento. La richiesta iniziale della famiglia Vinante, a seguito del primo incontro, è stata di un numero di camere che si aggiri sulle 35-40, corrispondenti ad un’ottantina di posti letto. La volontà di raggiungere un elevato numero di unità abitative non deve naturalmente compromettere la qualità delle stesse che, come già detto, devono essere progettate in modo tale da rispettare le superfici minime dettate dal regolamento di esecuzione della legge provinciale numero 7 del 15 maggio 2002, riportata in appendice assieme al relativo regolamento d'esecuzione. Oltre alle camere di nuova costruzione facenti parte del volume in ampliamento, vanno adattate ai nuovi standard anche tutte le camere esistenti; la legge infatti dispone che, in caso di aumento di classificazione dell’hotel, tutte le unità abitative devono essere adeguate asecondo i requisiti del livello di classificazione richiesto, con la sola possibilità di derogare il 20% delle camere per valori di superficie che non 130

eccedono il 10% in difetto. Es. la normativa stabilisce che la superficie minima di una camera doppia di un hotel con quattro stelle superior sia di 18 mq e il bagno annesso di 4 mq. Si supponga che il progetto preveda un totale di 40 unità abitative, tutte doppie. La legge consente che il 20% delle unità (40x20%=8unità) può avere superficie inferiore ai 18 mq per un difetto che non ecceda il 10% della superficie minima richiesta (18x10%=1,8mq→18mq -1,8mq=16,2mq) Nel caso specifico, 8 unità su 40 possono avere superficie di 16,2 mq anzichè 18. Un aumento consistente nel numero delle camere deve inevitabilmente portare ad un adeguamento delle superfici delle zone comuni (sala ristorante, zona bar, salotto ecc) e delle zone di lavoro (cucina, lavanderia ecc); una struttura esistente è vincolata dal lotto e dalla struttura stessa dell’edificio che determinano i veri e propri limiti di espansione dell’esercizio. In appendice si propone il modulo di autoclassificazione del Trunka Lunka del 2012, a seguito della costruzione dell’ascensore; il documento contiene tutti i dati strutturali e gestionali dell’esercizio alberghiero. Il modulo di autoclassificazione è obbligatorio per legge a seguito di ogni modifica apportata ad una struttura ricettiva, anche se tale modifica non influisce nel livello di classificazione totale.


Maggiore funzionalità degli spazi di servizio La natura residenziale della struttura originale comporta una sorta di inadeguatezza “fisiologica” della fabbrica ad assolvere la funzione di albergo. I moderni hotel vengono concepiti con estrema razionalità, ottimizzando ogni spazio per rendere più funzionale e capiente la struttura; esistono schemi distributivi ricorrenti per la progettazione di hotel, disposizioni tipo che permettono di sfruttare al meglio l'area a disposizione. Un albergo è una macchina i cui ingranaggi devono essere concepiti con la maggiore fluidità possibile per massimizzarne il rendimento: i percorsi del personale devono essere studiati in maniera tale da interferire il meno possibile con i fruitori e allo stesso tempo facilitare loro il processo di riassetto delle camere, pulizia dei corridoi, carico e scarico delle derrate alimentari; le camere sono normalmente disposte in maniera lineare e intuitiva in modo che il loro raggiungimento da parte dei clienti avvenga senza difficoltà, inoltre le tipologie delle camere e gli arredi sono spesso ripetute in modo da facilitare la gestione, la pulizia e l’eventuale riparazione di mobili o arredi danneggiati. Attualmente la conformazione dell’hotel Trunka Lunka costringe il

personale ad effettuare percorsi assai tortuosi e spesso interferenti con quelli dei clienti, causando discomfort e rendendo difficoltoso il processo di riassetto al personale di servizio, rallentando il processo di pulizia delle camere e dei corridoi; gli spazi di deposito della merce non deperibile sono raggiungibili solo percorrendo delle scale ripide e strette; le celle frigorifere si trovano anch’esse in uno spazio poco funzionale al caricoscarico. Oltre agli spazi e ai percorsi di servizio, anche le camere sono disposte in maniera poco intuitiva, sono tutte diverse tra loro e presentano una miriade di pezzi di arredo su misura, impossibili da sostituire e perlopiù difficili da riparare dopo più di 30 anni d’onorato servizio. Naturalmente queste caratteristiche, qui descritte come debolezze, possono essere interpretate anche come punti di forza che rendono unico, distinguibile e mai banale l’hotel agli occhi del cliente, tuttavia si rivelano essere oggettivamente causa di una difficile gestione dell’esercizio. Durante il colloquio con la committenza si è parlato molto di questi aspetti, che rendono unico il Trunka Lunka e a cui loro non vogliono rinunciare. La richiesta è dunque quella di intervenire sugli spazi di servizio in modo tale da rendere più facilmente gestibile la struttura senza perdere 131


Fig.4 Schemi distributivi per hotel per la definizione del piano tipo 132


però i caratteri familiari e caratteristici dell’albergo, studiare nuovi percorsi per i clienti e per il personale e uniformare l’arredamento nelle camere. Ulteriore richiesta è stata quella di concepire la nuova ala in maniera molto più razionale e facilmente distinguibile dall’esistente, progettando le nuove camere e suite in maniera lineare seguendo un preciso schema distributivo che prevede i corridoi affacciati a nord e le camere tutte rivolte a sud, valorizzando la vista dominante sulla vallata.

Aumento dei servizi offerti e ampliamento del centro benessere L’indagine di mercato necessaria all’individuazione del target di clientela ha portato successivamente alla definizione dei servizi da annettere a quelli già presenti. Mentre la camera d'albergo, negli anni, si è evoluta molto lentamente, gli spazi comuni sono stati oggetto di maggiori trasformazioni. Numerosi studi effettuati nel campo del mercato alberghiero negli ultimi anni hanno dimostrato un forte cambiamento nelle aspettative dei clienti che frequentano gli hotel; oggi in albergo il cliente non cerca più un surrogato della propria casa, ma vuole provare un'emozione sensoriale straordinaria, e desidera quello che normalmente non trova nella sua

abitazione. L'albergo deve diventare, quindi, il luogo dove i sogni del cliente possano trasformarsi in realtà. Inoltre il fruitore si aspetta sempre più servizi, motivo per cui stanno nascendo sempre più alberghi tematici come gli sport-hotel dedicati agli sportivi, i family-hotel o gli alberghi dog-friendly, per soddisfare richieste sempre più mirate. La componente più rilevante della superficie complessiva di un albergo è costituita dalle camere, ma quello che differenzia maggiormente i vari tipi di hotel è la qualità e la quantità degli spazi pubblici; la dotazione di ristoranti, lounge bar, centri benessere, sale conferenze e meeting ed altri spazi comuni di vario tipo definisce nettamente il mood dell'hotel, orientandolo verso uno specifico target. Dato il contesto circostante (vicinanza delle piste da sci, eventi ciclistici estivi sempre più frequenti, numerosissime piste ciclabili) e il target già affermato delle famiglie, si è deciso di destinare appositi spazi ricreativi a queste fasce di clientela; SPA, palestra, ski-room/ bike-room e sala giochi sono i servizi che, dopo indagini e ricerche su numerosi casi studio, si è deciso di annettere all'hotel. La ski-room, già presente nel piano sottostrada dell'hotel, può essere 133


Fig.5 Palestra, play-zone e playground, skiroom/bikeroom e SPA sono i servizi su cui si punterà per raggiungere il target di famiglie e sportivi

convertita in bike-room durante la stagione estiva, dove i ciclisti possano depositare le proprie biciclette in completa sicurezza. La zona giochi può consistere semplicemente in una stanza dotata di poufs, televisione e giochi da tavolo, dove i più giovani possano svagarsi lasciando ai genitori del tempo libero dai figli. Questo genere di offerta riscuote sempre più successo specialmente nei family-hotel, dove si offrono innumerevoli servizi per la famiglia e in particolare per i più piccoli; è ovvio che le strutture di cui stiamo parlando dispongono di centinaia di metri 134

quadrati e personale specializzato votato unicamente alla soddisfazione dei giovanissimi; va fatto notare però che ad oggi in valle nessun hotel dispone di servizi appositamente pensati per le famiglie e che quindi, la semplice predisposizione di un'area giochi potrebbe costituire un interessante punto di partenza verso questo tipo di offerta nel caso in cui si riscontrasse una risposta positiva da parte del target delle famiglie. Per quanto riguarda palestra e SPA, si è deciso di rivolgersi ad un'azienda locale specializzata nel settore, la Starpool®, con sede a Ziano di Fiemme. Starpool®, specializzata in


progettazione e produzione di centri benessere, è stata assorbita dalla Technogym® per il 40% ed è stata dunque molto utile anche per le informazioni riguardanti il progetto per la palestra. Abbiamo ottenuto un intervista il giorno 19 maggio 2015 con un agente di zona Starpool® che ci ha chiarito ogni dubbio riguardo le nuove tendenze, i nuovi prodotti, i criteri di progettazione di spazi, vasche e impianti, oltre che il processo di ideazione e produzione dei loro prodotti. Il centro benessere è una zona fondamentale del progetto che verrà trattata con particolare attenzione nell'ultimo capitolo del volume.

Maggiore flessibilità delle unità abitative La camera d'albergo costituisce il nucleo fondativo e la componente più importante da definire nel progetto di un hotel; questo spazio, insieme al bagno, suscita nei clienti un'impressione assai più duratura di quella prodotta da tutti gli altri ambienti comuni. Il progetto delle singole stanze e delle suite, insieme a quello degli spazi pubblici e di rappresentanza, anche se riguarda più l'interior design che l'architettura, assume un ruolo fondamentale. L'attuale gestore della struttura ha esplicitato, oltre alla volontà di

rinnovare profondamente il look delle camere, anche la necessità di offrire una maggiore varietà tipologica di stanze. Al momento le camere presentano un grado di flessibilità nullo, con un numero di stanze comunicanti pari a zero; inoltre la tipologia di camera quadrupla è del tutto assente. Le unità abitative degli hotel più moderni vantano invece un altissimo grado di flessibilità grazie alla progettazione di camere comunicanti che posso trasformarsi da doppie a triple o perfino quadruple; il progetto proverà a prendere spunto proprio da soluzioni comunicanti per dare la flessibiltà richiesta da gestore e committenza. Tutte le modifiche dovranno rispettare le normative vigenti e si terrà in considerazione il documento DPCM del 21 Ottobre 2008 che definisce le tipologie dei servizi forniti dalle imprese turistiche nell’ambito dell’armonizzazione della classificazione alberghiera e del decreto del presidente della provincia del 25 settembre 2003, n. 28-149/Leg. che disciplina gli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promuove la qualità della ricettività turistica; quest’ultimo si differenzia dal DPCM in quanto riguarda esclusivamente le province autonome di Trento e Bolzano, e come si legge nel decreto all’articolo 2, esse si pongono degli obiettivi migliorativi rispetto a quelli minimi nazionali. 135


Sistemazione dell’area parcheggi La previsione di una adeguata quantità di parcheggi, al di là del rispetto dei semplici parametri urbanistici, è un elemento che può diventare cruciale in alcuni tipi di hotel, sia dal punto di vista del budget che da quello degli spazi e della viabilità. Un albergo che potenzialmente potrebbe avere una grande capacità ricettiva può vedere limitata la proprio operatività dall'insufficienza di parcheggi; attualmente questo tema rappresenta una seria problematica per la struttura in oggetto. I parcheggi sono attualmente inadeguati rispetto alla richiesta e decisamente scomodi per quanto riguarda le manovre in entrata e in uscita; essi sono posti all'ingresso dell'hotel, ai lati della strada di accesso e su di una piazzola scoscesa al lato est del lotto. In condizioni di piena operatività l'albergo non riesce a soddisfare interamente la richiesta di posti auto e i clienti si ritrovano costretti a parcheggiare in piazzole esterne al lotto. I parcheggi dovrebbero essere il più possibile nascosti e lontani dalla strada di avvicinamento all'hotel, in modo da offrire all'ospite un'esperienza dall'approccio sereno e rilassante, purtroppo avviene invece il contrario, con una strada di accesso resa stretta e quasi inattraversabile dalla costante 136

presenza di auto parcheggiate a lato. La richiesta di adeguare la struttura alla richiesta di posti auto è senz'altro ardua dato anche il poco spazio a disposizione, si ritiene quindi indispensabile la progettazione di almeno un piano interrato di parcheggi. Il codice dell'urbanistica della provincia di Trento prevede che gli esercizi alberghieri debbano disporre di un posto auto assicurato per ogni unità abitativa presente, questa disposizione può andare in deroga soltanto nel caso in cui si dimostri l'impossibilità fisica del lotto ad ospitare un numero tale di parcheggi. In fase di progettazione bisognerà tenere conto che l'ingresso del garage dev'essere facilmente accessibile dagli ospiti e deve prevedere un sicuro e adeguato percorso interno dal garage alla lobby dell'hotel, solitamente tramite ascensore; un ulteriore punto a favore sarebbe un garage ampio e luminoso che riduca la sensazione di claustrofobia negli ospiti. Di seguito si propone un estratto del codice dell'urbanistica che regola il dimensionamento dei parcheggi in provincia di Trento.


Fig.6 Estratti dal codice dell'urbanistica della provincia di Trento; le disposizioni per la progettazione dei parcheggi si trovano nelle tabelle allegate

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Rinnovamento stilistico dell'hotel con il mantenimento dei caratteri originali Data la storia della struttura e la sua particolare e affascinante conformazione architettonica subito distinguibile nel paesaggio cavalesano, la richiesta del mantenimento dei caratteri originali del Trunka Lunka appare quasi obbligata. La committenza ha voluto però specificare come oltre alla conservazione dei caratteri architettonici impressi alla struttura da Zadra, primo progettista, e Micheletti, autore della conversione in hotel, essi desiderino soprattuto mantenere il carattere intimo e familiare che si respira all'interno dell'hotel. Dal punto di vista architettonico si cercherà di riportare alla luce la prima villa, sovrastata negli anni da ampliamenti e soprelevazioni, e contemporaneamente di mantenere le particolarità del lavoro del Micheletti; naturalmente l'ampliamento dovrà essere riconoscibile dall'esistente e porterà anch'esso ulteriore carattere al complesso. Altro tema da affrontare sarà quello degli spazi interni divisi tra quelli comuni e quelli delle camere. In ogni angolo si dovrà respirare la tipicità del luogo: forme, materiali, colori. Le zone che rimarranno strutturalmente invariate saranno rivisitate secondo il 138

canone dell'arredo esistente mentre per le zone modificate strutturalmente si attuerà una progettazione che descrive e racconta la storia del luogo tramite arredi classici riletti in chiave moderna. Nello studio del rinnovamento stilistico sono stati considerati diversi fattori: • tipologia della zona d’interesse, ogni zona è trattata differentemente in base alla filosofia da noi adottata; • tradizioni e materiali locali; • studio delle esigenze del target; • formalità che richiamino il luogo in questione; • studi di settore; • versatilità dell’arredo e degli spazi Per ogni ambiente, come da normativa, ci dovrà essere un equipaggiamento adeguato alla classificazione che si intende raggiungere, la quale si integrerà nell’arredo da noi progettato. Nel complesso, la struttura, avrà un’immagine completamente nuova ma manterrà i caratteri di quella attuale.


Pianificazione dei lavori in modo che non interferiscano con l'operatività dell'hotel Il momento più redditizio per un esercizio alberghiero è quando quest'ultimo riesce a raggiungere la massima capacità ricettiva, in caso di lavori di ampliamento o ristrutturazione sull'esistente bisogna quindi cercare di compromettere per il minor tempo possibile l'operatività dell'albergo. I lavori dovrebbero essere impostati a scaglioni in maniera tale da poter procedere in zone differenti nei periodi tra una stagione e l'altra. Tuttavia, i metodi dell'edilizia tradizionale vincolano il cantiere a tempistiche molto lunghe e poco flessibili che comportano l'impossibilità di una rapida costruzione e quindi la chiusura dell'esercizio ricettivo per una o più stagioni; nel caso in cui la presenza di un cantiere operativo non sia seguita dalla chiusura dell'albergo ciò comporterebbe comunque un alto grado di discomfort per la clientela dato sia dal fattore visivo che, soprattutto, da quello uditivo dato dai lavori in corso. Questo fattore ci ha portati ad optare per un sistema di costruzione diverso da quello tradizionale che, dato il contesto della valle di Fiemme, non poteva che essere la tecnologia delle costruzioni in legno. In Italia il legno è un materiale tradizionalmente presente nelle

costruzioni per la realizzazione di tetti e solai. Nei decenni passati, il diffuso utilizzo del latero-cemento ha tuttavia relegato il legno a funzioni marginali, come la produzione di serramenti interni ed esterni o di pavimenti; solo negli ultimi anni si è assistito a un ritorno alle tecniche costruttive tradizionali, che ha gradualmente restituito al legno le sue funzioni originarie. Al contrario, nei paesi del Nord Europa, questo materiale ha sempre trovato un largo impiego per la realizzazione di strutture verticali e anche di interi edifici, completamente in legno, tipici delle zone alpine, Val di Fiemme compresa. Il legno è una materia prima naturale ed ecologica, soprattutto se il prelievo ed il taglio del legname sono seguiti da un'adeguata e regolare piantumazione delle foreste all'interno di un ciclo chiuso e pienamente sostenibile, proprio come quello costituito dalle foreste gestite dalla Magnifica comunità di Fiemme, prima realtà nazionale ad ottenere la doppia certificazione forestale PEFC e FSC.

Fig.7 Loghi

PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification) e FSC (Forest Stewardship Council)

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Il tipo di legno di cui la valle è più ricca è l'abete rosso, principale materiale da costruzione utilizzato dai produttori del settore: si tratta infatti di un'essenza legnosa ampiamente diffusa nelle zone di produzione delle case in legno, ovvero zone alpine e gran parte del Nord Europa. L'abete è una specie arborea rustica a crescita rapida, assai indicata per rimboschimenti ed estremamente versatile, e per questo impiegata con eccellenti risultati anche per la realizzazione di strumenti musicali. E' un legno resinoso con un basso peso specifico e piuttosto tenero, quindi facilmente lavorabile e trasportabile. L'essiccamento risulta rapido e non richiede particolare attenzioni se non avviene troppo velocemente. L'abete rosso trova molteplici applicazioni in edilizia, sia in forma massiccia, che come legno lamellare, essendo utilizzato per realizzare travi, pilastri, pannelli e tavolati, elementi di finitura interni ed esterni e serramenti. Dopo un'ulteriore ricerca tra le aziende locali del settore si è deciso di puntare sulla Rasom®, impresa certificata CasaClima e fornita direttamente dalla segheria della magnifica comunità; La Rasom®, con sede a Predazzo, ci è sembrata la scelta più adatta per i fattori di seguito elencati: • La vicinanza della fabbrica al cantiere (12 km) determina un grado di sostenibilità del progetto 140

notevolmente alto • La ditta dispone di una quantità di legname limitato: il legname tagliato non supera mai il legname prodotto dalla foresta, ulteriore punto a favore della sostenibilità • Rasom® dispone di un sistema certificato chiamato SistemaAlberghi, con pacchetti di muri e solai già testati e adatti alle esigenze degli alberghi e allo specifico clima trentino E' stato fissato un appuntamento con la Rasom® il giorno 20 maggio 2015 ed ogni dubbio è stato chiarito riguardo il sistema costruttivo, fino ad allora da noi poco conosciuto, e gli ipotetici tempi di costruzione: dopo una attenta fase progettuale e la realizzazione in falegnameria dei pannelli e di tutti i componenti in legno dell’edificio, la costruzione impiegherà un tempo molto ridotto. Quando un edificio è progettato e deliberato, il cantiere procede spedito fino alla completa realizzazione. La gestione del planning del cantiere ottimizza tutte le fasi di montaggio e finitura: questo assicura anche costi più bassi per trasporti, mezzi di supporto e gru. Inoltre l’edificio risulterà subito abitabile, in quanto il sistema non prevede materiali che debbano asciugarsi, ciò vuol dire poter accogliere i clienti con una stagione di anticipo almeno, rispetto ad una edificazione in muratura.


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CAPITOLO 5 Proposta Progettuale Concept di progetto I dati finora acquisiti sono stati necessari per definire un concept progettuale dell’intervento che potesse soddisfare le richieste di cui si è parlato nel capitolo precedente. Si cercherà, in questo capitolo, di descrivere il progetto in tutte le sue parti, iniziando dalle fasi più generiche fino ad arrivare alle disposizioni e arredi delle camere. Il concept è stato semplificato graficamente nelle immagini riportate a lato così da agevolarne la rapida comprensione. Si è pensato che un buon punto di partenza fosse l’apposizione di volumi approssimati, a rappresentare le parti funzionali della struttura, all’interno dei confini del lotto, così da ridefinire i percorsi del personale e di emergenza e risolvere la situazione dei parcheggi, fino ad’ora critica. Nella prima immagine è rappresentata la struttura alberghiera allo stato attuale, alla quale è stata giustapposto il volume del nuovo corpo scale di servizio e d’emergenza, visibile in 142

1_Park Hotel Villa Trunka Lunka allo stato attuale

2_Nuovo corpo scale di servizio e d’emergenza

3_Parcheggi interrati a quota -2,70m


figura 2, necessario per soddisfare la richiesta della committenza di rendere più funzionali i percorsi di servizio; inoltre, il corpo scale può essere considerato come un volume anomalo, che funge da rottura tra nuovo ed esistente, dunque adatto ad essere la parte iniziale dell’ampliamento ad est, necessariamente riconoscibile e differenziabile dai volumi esistenti. Il ragionamento successivo è stato quello di livellare il terreno, eccessivamente scosceso e poco sfruttabile ad oggi, così da ricavarne un piano di parcheggi interrati ospitante 14 posti auto alla stessa quota della lavanderia; i parcheggi interrati sono stati poi ripetuti al piano terra, a livello delle cucine. Il posizionamento di pilotis, in figura 5, permetterebbe poi la sovrapposizione sui parcheggi del volume di due piani che costituisce la nuova ala dell’albergo (figura 6 e 7), interamente dedicata alle nuove unità abitative, concepite in maniera più lineare e funzionale rispetto alle camere esistenti.

4_Parcheggi all’aperto a quota ±0,00m

5_Pilotis di sostegno per il volume d’ampliamento

6_Primo piano del nuovo volume ad est

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Il ragionamento successivo, atto a risolvere l’intricata situazione delle coperture, riguarda il rifacimento dell’ultimo piano di camere esistenti; il fabbricato, come già descritto, è il risultato di numerosi interventi di ampliamento tra loro sconnessi e poco riconoscibili, i quali hanno contribuito a snaturarne l’uniformità compositiva. La parte in cui si nota di più la convulsa sovrapposizione di volumi su volumi è l’ala centrale, fulcro di collegamento dei tre volumi longitudinali che compongono l’hotel. Si tenterà quindi di ricomporre la copertura dell’ultimo piano, creandone una nuova che possa ridare una certa omogeneità non solo al nuovo intervento, ma anche a quelli che lo hanno preceduto (figura 8). Il risultato delle fasi descritte è stato seguito poi da un calcolo sommario della capacità ricettiva raggiunta dalla struttura: 28 posti auto nei nuovi parcheggi coperti, che aggiunti ai 4 posti auto scoperti di fronte all’ingresso dell’hotel costituiscono un totale di 32 posti auto garantiti per 32 unità abitative raggiunte. L’ultima parte coinvolta dall’intervento è il prato scosceso a sud-est, sotto la sala da pranzo, anch’essa affacciata ad est; con un aumento di qualità e di unità abitative di questo tipo l’albergo avrebbe indubbiamente bisogno di un offerta di servizi più ampia rispetto a quella presente ad oggi. 144

7_Secondo piano del nuovo volume ad est

8_Nuova copertura ad unificare nuovo ed esistente

9_Ampliamento sala da pranzo e SPA

La parte più adatta al suddetto ampliamento è proprio quella esterna confinante con la piccola zona wellness, rappresentata in figura 9. L’intervento prevede un offset dei muri perimetrali esistenti di circa 4 metri e si propone di ricalcare le isoipse del terreno, diminuendo drasticamente l’impatto visivo e riprendendo l’idea del


Micheletti secondo la quale è il terreno a dover dare forma all’architettura e non il contrario. Nella figura sottostante è rappresentato, in maniera semplificata, l’insieme degli interventi di ampliamento previsti dal concept plan.

Ovviamente, il progetto prevede inoltre la sistemazione di spazi comuni, servizi e unità abitative esistenti che qui si sono tralasciati per essere poi descritti con accuratezza nelle pagine seguenti.

Fig.1 Struttura attuale e concept di progetto finale; evidenziati in rosso i nuovi volumi previsti 145


Planivolumetrico di progetto; Scala 1:500

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N

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Demolizioni e nuove costruzioni

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N

Pianta piano sottostrada; -2,70m 149


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N

Pianta piano rialzato; Âą0,00 m 151


152


N

Pianta piano primo; +2,70 m 153


154


N

Pianta piano secondo; +5,60 m 155


Piante di progetto scala 1:200

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N

Pianta piano sottostrada; -2,70m 157


158


N

Pianta piano rialzato; Âą0,00 m 159


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N

Pianta piano primo; +2,70 m 161


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N

Pianta piano secondo; +5,60 m 163


Prospetti di progetto scala 1:200

Prospetto Nord-est

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Prospetto Sud-est

Prospetto Nord-ovest 165


Sezione A-B

Sezione E-F 166


B C

N

A

E

F D

Sezione C-D 167


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Relazione tecnico-descrittiva In fase progettuale, come precedentemente anticipato, si è scelto di adottare il sistema costruttivo proposto dalla ditta Rasom®; le svariate ricerche condotte sulla tecnologia X-lam da loro proposta ci hanno permesso di sfruttarne i vantaggi a livello compositivo e di prevedere i ridotti tempi di realizzazione dell’opera. L’innovativo sistema a pannelli portanti “Cross-lam”, più comunemente conosciuto come “X-lam”, nasce da un progetto europeo (COST Action E5) che, a partire dal 1996, ha permesso di analizzare e risolvere tematiche riguardanti l’isolamento acustico e termico, i disegni e i calcoli strutturali, il comportamento al fuoco e al sisma. In Europa, sulla scia percorsa da K. Wachsmann e W. Gropius con il “General Panel System”, le nuove tendenze portano a sistemi preassemblati, “aperti” e flessibili, facilmente combinabili con altri sistemi e materiali, che evidenziano profondi cambiamenti sia della concezione strutturale sia del linguaggio architettonico; inoltre l’industria dei prodotti derivati dal legno per uso strutturale si è chiaramente orientata verso la produzione di componenti caratterizzati da proprietà meccaniche elevate e controllate. L’ottimizzazione del processo è data dalla fornitura 170

di elementi pre-assemblati (limitati soltanto dalle dimensioni dei mezzi di trasporto e gli spazi di manovra degli stessi per arrivare a destinazione) e dai tempi di realizzazione dell’edificio estremamente contenuti. Si tratta di pannelli caratterizzati da elementi di grandi dimensioni, connessi con “giunti a pettine”, a vari strati incollati a tessitura incrociata, che ne garantisce la resistenza a flessione in entrambi i versi. Dimensioni, spessori e assemblaggio, dettagli delle connessioni, posizione degli strati isolanti e tipologie di specie legnose impiegate dipendono dai brevetti, dalle ditte costruttrici, dalle necessità statiche e dai risultati architettonici che si vogliono ottenere. La Rasom® utilizza il “sistema CasaFiemme”, il quale non è altro che un’insieme di stratigrafie dei vari componenti di un’abitazione, già studiate ed analizzate specificamente per il contesto climatico della val di Fiemme; la stessa ditta propone ulteriori pacchetti specifici per le esigenze degli hotel, il “sistema Albergo”, Questo sistema costruttivo pone una particolare attenzione alle tempistiche di costruzione, che vengono ridotte drasticamente, al risparmio energetico, l’isolamento acustico ed il benessere abitativo interno. Il sistema a pannelli X-lam è ampiamente testato; con il progetto


SCOFIE (Sistema Costruttivo casa Fiemme), promosso dalla provincia autonoma di Trento, al quale anche Rasom ha collaborato, sono stateieseguiti vari test in Italia e all'estero, i due più significativi sono stati eseguiti su tavole vibranti: quella del NIED a Tsukuba, in Giappone, dove è stato sottoposto a tre ondate sismiche un edificio di tre piani, e quella di Miki, a Kobe, nel 2007. Quest’ultima è la tavola vibrante più potente al mondo e l’edificio testato era di sette piani, il test è stato perfettamente superato grazie alla leggerezza del materiale e i particolari giunti che riescono a dissipare grandi quantità di energia dinamica. Come riportato negli elaborati grafici della proposta progettuale, la riqualificazione prevede un allungamento dove saranno situati un parcheggio interrato, un piazzale adibito a parcheggio all’aperto al piano terra sopra al quale si andranno a sviluppare i due piani destinati all’aumento delle unità abitative. Grazie alla flessibilità del sistema a pannelli è stato possibile conciliare l’utilizzo dell’X-lam con la classica tecnologia a telaio in cls armato, quest’ultima sarà infatti utilizzata per la realizzazione del parcheggio interrato, del solaio del primo impalcato e delle travi e pilastri a sostegno dell’opera in X-lam. Sui pilastri del piano terra verrà posto 171


un solaio pieno, lo spessore ridotto che ne deriva (≈30cm), viste alcune luci tra pilastri maggiori dei classici 5/6 metri, permetterà la perfetta connessione in altezza tra nuovo ed esistente, inoltre l’imposta dei pannelli X-lam sul solaio pieno non richiede ulteriori massetti per l’aggancio a quest’ultimo; ultimo ma non meno importante è l’aspetto dell’omogeneità dei materiali in cantiere. La costruzione del primo e del secondo piano verrà eseguita completamente con pannelli X-lam che, come si puo’ vedere dai dettagli tridimensionali rappresentativi, permettono l’agevole realizzazione delle scelte architettoniche adottate: partenza su solaio in cls, sbalzi dei balconi sul fronte sud e dei corridoio sul fronte nord. Il sistema scatolare è costituito dalle pareti esterne legate tra loro da connettori metallici (hold-down, angolari) fissati con chiodi o viti nel legno e con tasselli o barre filettate nel cemento armato. Ci sono poi le pareti interne, che variano di spessore e numero di pannelli a seconda della tipologia di divisorio e di necessità strutturale e fungono da controvento e sistema portante primario o secondario a seconda dello schema strutturale adottato. La parete X-lam può essere interrotta ad ogni piano o continua, mentre l’appoggio del solaio deve prevedere 172


l’inserimento di opportune guarnizioni per garantire un corretto taglio acustico. Tra i due elementi di parete si inserisce generalmente un materiali fibroso con funzioni di isolamento ed assorbimento acustico. Particolare attenzione va posta nell’installazione degli impianti tecnologici, i quali vanno adeguatamente svincolati dalla struttura stessa. Le applicazioni per il rivestimento delle facciate sono molteplici e spaziano dal legno, all’intonaco tradizionale o alla pietra, a seconda della scelta del rivestimento viene poi scelta la stratigrafia da utilizzare con conseguente variazione degli spessori. Per i solai intermedi valgono le stesse considerazioni fatte per la parete divisoria portante, inoltre si devono prevedere adeguate soluzioni per l’isolamento acustico. Con gli spessori standard dei pannelli X-lam possono essere realizzati sbalzi

fino a 2 metri, mantenendo la continuità del pannello del solaio verso l’esterno. La parete del piano superiore viene semplicemente appoggiata, con taglio dritto sull’estremità dello sbalzo ed opportunamente ancorata. Sarà possibile adottare lo stesso metodo per la costruzione dei corridoi nella parte posteriore, la velocità e la sicurezza del montaggio vengono garantite dalla posa preventiva degli angolari di acciaio sul solaio in modo da agevolare la posa precisa ed il bloccaggio delle pareti con le viti. La copertura e le sue parti portanti saranno anch’esse realizzate in pannelli X-lam: sulla linea di colmo i pannelli possono essere accostati e giuntati con un taglio verticale secondo la pendenza della copertura. All’estradosso viene posato il pacchetto isolante ed il manto di copertura.

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CAPITOLO 6 Vivere l'hotel L'arrivo in hotel In seguito alla presentazione degli elaborati tecnici progettuali si è scelto di dedicare un ultimo capitolo alla spiegazione delle motivazioni che ci hanno guidati verso le scelte funzionali adottate. La bontà del progetto, a nostro parere, sta infatti nella particolare attenzione riservata agli spazi interni, alla distribuzione, ai percorsi differenziati tra clienti e personale, alla facile adattabilità della struttura ad eventuali esigenze future; è stata scelta una precisa filosofia per la struttura e quest'ultima è stata sempre presa in considerazione in ogni singola modifica attuata, pensando al comfort dell'utente, alla facilità di gestione, alle esigenze di famiglie e sportivi ma anche di italiani e stranieri. Come già detto, in un albergo così come in un qualsiasi meccanismo, ogni ingranaggio deve essere al proprio posto e funzionare al meglio, se così non fosse ne risentirebbe l'intero meccanismo; ebbene, gli ingranaggi dell'hotel non sono altro 174

che il personale, il gestore, i cuochi, i fornitori ecc; un progetto che cura la parte funzionale non può certamente trascurare il fondamentale aspetto degli spazi e dei percorsi di servizio, anche questi ultimi verranno dunque analizzati nelle successive pagine. Il lavoro verrà illustrato con un metodo non convenzionale rispetto alla maggior parte dei progetti: per rendere facilmente comprensibile il tutto anche ai non tecnici, spesso non abituati a leggere ed interpretare il linguaggio di piante e sezioni, l'insieme delle scelte progettuali verranno narrate accompagnando un ipotetico cliente nella sua vacanza al Trunka Lunka, evidenziando come determinate soluzioni adottate possano comportare un aumento o una diminuzione del comfort nell'esperienza complessiva dell'utente. Il capitolo è quindi una storia che narrerà delle dinamiche che avvengono all'interno della struttura, le relazioni e i rapporti che si creano


tra le varie figure, la vita all'interno dell'hotel che inizia con l'arrivo del cliente in albergo e che si conclude con la sua partenza. Le spiegazioni verbali saranno accompagnate da piante focalizzate sulle singole parti funzionali e viste fotorealistiche; ci è sembrato corretto esporre il lavoro in questa maniera per valorizzare i numerosi ragionamenti fatti durante l'intero percorso di tesi e renderli quanto piÚ possibile intuibili.

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Prima impressione e parcheggio Il cliente, arrivato a Cavalese, comincia a percorrere viale Mendini fino al momento in cui l'insegna dell'albergo è ben visibile, a quel punto imbocca via Alcide Degasperi, la parte del residence alla sua destra mentre si avvicina all'hotel vero e proprio. Avvicinandosi all'hotel in macchina è possibile sin da subito coglierne gli aspetti qualitativi, essi contribuiscono a prefigurare nel cliente la qualità del soggiorno che lo attende e la cosiddetta "prima impressione". Allo stato attuale via Alcide Degasperi, in piena stagione, sarebbe occupata dalle vetture dei clienti dell'hotel, costretti a parcheggiare sul lato della strada creando notevole disagio già al momento dell'arrivo, il progetto ha quindi voluto risolvere l'attuale inadeguatezza degli spazi di parcheggio prevedendo un parcheggio interrato da 14 posti auto a quota -2,70 m ed un ulteriore spazio coperto da 15 posti auto al piano terra; 29 posti auto da aggiungersi ai 4 già presenti nella piazzola di fronte all'ingresso per un totale di 33 posti auto esclusivamente dedicati all'hotel. La questione dei parcheggi è stata risolta considerandone l'importanza cruciale, le prime sensazioni riguardanti un luogo sono infatti fondamentali perchè influenzano sempre quelle successive. 176

L'utente ha tre possibilità nella scelta del parcheggio: • Parcheggiare nella piazzola di fronte all'ingresso ed avviarsi comodamente verso la hall, a pochi passi dalla sua vettura. Questa soluzione è forse la più comoda e immediata per il cliente ma anche la meno riparata dalle intemperie. • Parcheggiare nello spazio coperto al piano terra e dirigersi all'ingresso tramite il camminamento coperto dallo sbalzo dei corridoi sovrastanti. Tale soluzione è stata pensata in modo che i clienti possano posizionare le proprie vetture in maniera agevole, riparata dalle intemperie ma non relegata in un garage sotterraneo. • Percorrere la rampa verso i parcheggi interrati; in questo caso, dopo aver parcheggiato il veicolo, l'ingresso all'hotel avviene attraverso un corridoio sotterraneo che porta direttamente all'ascensore per raggiungere la hall d'ingresso. Il cliente potrebbe sperimentare in questo caso un primo impatto negativo con la struttura, dovuto alla sensazione di claustrofobia tipica dei parcheggi interrati, per questo motivo si è deciso di destinare delle ampie finestre a nastro verso la valle che inondino l'ambiente di luce naturale.


Fig.1 Le immagini mostrano il progressivo avvicinamento all'hotel nello stato attuale; durante questo percorso il cliente prefigura la cosiddetta "prima impressione"

4 posti auto scoperti, la reception è collocata a pochi passi dal parcheggio 15 posti auto coperti, raggiungimento reception tramite camminamento esterno coperto 14 posti auto interrati, raggiungimento reception tramite corridoio coperto e ascensore

Fig.2 Assonometria esplicativa delle tre differenti alternative offerte al cliente per il parcheggio; le linee continue rappresentano il percorso delle vetture, quelle tratteggiate il relativo percorso a piedi per raggiungere la reception

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Check-in Dopo avere parcheggiato la propria macchina l'ospite è pronto per recarsi alla reception. Le strutture alberghiere devono necessariamente essere dotate di percorsi di collegamento sicuri ed adeguati tra parcheggi e lobby d'ingresso, come si è già visto ciò è stato previsto per tutti i parcheggi. Una volta raggiunta la hall d'ingresso, posizionata al piano terra, l'ospite ha una seconda "prima impressione" fondamentale, determinante per tutta l'esperienza del soggiorno. Allo stato attuale l'hotel accoglie i propri ospiti attraverso una piccola hall da cui si respira subito il carattere intimo e familiare dell'albergo, il problema risiede nel fatto che la reception non è immediatamente individuabile da chi entra per la prima volta, e soprattutto, non vi è uno spazio di deposito bagagli adeguato, il che crea spesso situazioni di disagio e sovraffollamento proprio nella hall. Il progetto prevede lo spostamento della reception in posizione simmetrica rispetto all'ingresso, sfruttando la forma della scalinata d'ingresso alla sala da pranzo; in questo modo, le sensazioni dei clienti all'ingresso rimarranno invariate, mantenendo quel carattere di familiarità tanto caro alla committenza, allo stesso tempo essi individueranno subito il bancone 178

della reception ed il personale al suo interno che a sua volta potrà avere uno sguardo complessivo su chiunque entri od esca dalla struttura. Oltre che a caratterizzare in maniera determinante l'immagine dell'hotel, la lobby funge anche da spazio di circolazione principale, indirizzando gli ospiti verso la reception, gli ascensori, il ristorante, il bar, il centro benessere e le terrazze/solarium, è proprio per questo che la sua posizione è di fondamentale importanza. Il cliente che entra trova subito la reception dove effettuare il checkin, nel frattempo ha la possibilità di depositare i propri bagagli all'interno di un vano destinato appositamente a questa funzione e successivamente di visitare gli spazi pubblici del salotto e del bar, dove potrà eventualmente accomodarsi e rifocillarsi dopo il viaggio. Dal punto di vista del personale, la comodità di una reception e di un ufficio in posizione baricentrica rispetto agli spazi pubblici e di distribuzione offre tutti i vantaggi del caso, con un notevole aumento del controllo sui movimenti degli ospiti all'interno dell'hotel.


Stato di fatto

Stato di progetto

Fig.3 Pianta di confronto tra stato di fatto e di progetto; si può notare come il fulcro dei percorsi sia stato spostato al centro della hall, di fronte al banco della reception

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L'arrivo in camera L'arrivo, il parcheggio ed il check-in sono avvenuti in maniera fluida e senza disagi, la prima impressione del cliente nei confronti della struttura alberghiera è positiva ed è ora pronto a dirigersi verso la stanza assegnatagli. Una problematica relativa all'hotel nello stato attuale è l'individuazione della propria camera, oltre che la mancata connessione di tutte le ali attraverso l'ascensore. Il progetto si è preposto prima di tutto di eliminare le stanze posizionate in maniera inadeguata, destinandole all'ampliamento del centro benessere, e ripensare l'accessibilità a tutte le unità abitative. Di seguito si analizzerà l'impatto del cliente con le unità abitative nelle diverse ali della struttura, descrivendo la disposizione interna e configurazione di una camera per ogni ala, 4 in totale: ala sottostrada, ala sul "ponte", ala storica e ala nuova.

Ala sottostrada Il cliente, nel nucleo sottostrada, si trova a poter fruire di due tipologie, suite e appartamenti. Il valore aggiunto di questa zona è la possibilità di poter servire una richiesta di connessione tra più moduli, la struttura è stata concretizzata collocando ad ogni modulo degli accessi a quelli adiacenti. Nello specifico sono presenti due appartamenti e due suite. Per la progettazione degli arredi di questa zona si è deciso di sfruttare al meglio gli 180

spazi a disposizione utilizzando dei richiami riferiti all'atmosfera locale, dei pretesti per portare il fruitore con gesti semplici o sensazioni nel background trentino. Varcando la soglia del primo appartamento il cliente viene accolto nella zona giorno, dotata di zona cottura composta da tutti gli elettrodomestici essenziali per fruire autonomamentedelservizio,mantendendo il più possibile una composizione libera da volumi visivamente ingombranti e rispettando un sapore tradizionale dato dalla matericità del legno. Proseguendo, alla destra del cliente, sono collocati i servizi igienici, Il design stilistico si è posto come obiettivo quello di richiamare, tramite la formalità del lavabo, l'uso gestuale del catino utilizzato tipicamente dalle lavandaie. Altro inserimento materico importante, riportato in tutta la progettazione, è l'uso dell'ottone come ulteriore accento sull'interpretazione di materiali, usi e costumi tipici locali. Esso viene ampiamente utilizzato nelle zone comuni e inserito come gioco stilistico nella progettazione degli elementi di contenimento. Nella parte finale del modulo il cliente può rilassarsi e, grazie ad un'ampia vetrata e comode sedute, godere del panorama alpino. L'ampio terrazzo presente è il pretesto ideale per rilassarsi ed osservare un magico tramonto che inonda di colore la stanza risaltando le cromie e profumando l'ambiente di calde sensazioni. Nella zona notte sono presenti due stanze, il


cui linguaggio stilistico è il medesimo; l'uso del larice e dell'ottone viene svecchiato tramite l'accostamento di grafiche a muro e l'utilizzo di oggetti rivisitati dalla tradizione. Un focus particolare è stato dato alla fonte luminosa presente nella camera matrimoniale che risulta essere sintesi del connubio tra il naturale spettacolo circostante e la necessità funzionale di servizio al cliente. La lampada è stata progettata richiamando la formalità delle ramificazioni dei larici che circondano l'hotel, a cui è stato inserito un piano d'appoggio che funge da comodino. Il plus ulteriore di questo elemento d'arredo è la possibilità di essere spostata su necessità del fruitore. Altro elemento d'arredo costruito su misura ai bisogni del moderno modo di vivere la vacanza, con relative necessità, è il modulo

armadio, composto principalmente da tre elementi che svolgono funzioni di contenimento, appendiabiti e specchiera. Questi elementi sono pensati per adeguarsi alle esigenze della struttura e del numero di fruitori della stanza. Per quanto riguarda la pavimentazione essa è stata trattata in modo omogeneo, con una finitura resinata di tonalità neutra cosi da valorizzare la matericità dell'arredo utilizzato. Uguale filosofia è stata utilizzata per l'altro modulo destinato ad appartamento; esso si differenzia soltanto dalla disposizione del vano cucina e dei servizi igienici. La scelta progettuale è stata dettata dalla struttura, dotata di aperture su entrambi i lati, che non permetteva la collocazione degli spazi come nel modulo sopra descritto.

Fig.4 Pianta della disposizione interna dei due appartamenti progettati per l'ala sottostrada 181


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Il cliente può anche decidere di alloggiare in una delle due suite disponibili che si differenziano a livello progettuale dagli appartamenti per la distribuzione degli spazi e per alcune scelte stilistiche dettate anche da ricerche effettuate da cui si è potuto notare che gli spazi maggiormente soggetti ad innovazione comprendono gli ambienti comuni (la hall, la lounge, il ristorante) ma specialmente nelle suite, si è sperimentata una maggiore fusione tra lo spazio della camera e quello del bagno. Entrando è infatti individuabile la zona lavabo e doccia che, grazie ad una parziale schermatura in vetro opaco, si compenetra con la zona notte. Lo spazio dedicato ai sanitari è nascosto alla prima vista del cliente in quanto ritenuto parte meno nobile del bagno. Un pretesto per creare movimeto visivo di continuità tra le due zone, zona lavabo e doccia, ci ha portati a ricreare un rivestimento in legno di larice,

che comprende il pavimento e le pareti in un gioco circolare che accompagna il cliente tramite una passerella al relax di una doccia luminosa e ristoratrice. Dalla doccia si può intravedere il legno pregiato del letto matrimoniale sospenso quasi nel nulla, una dolce culla che accompagna lo sguardo verso una tela decorata che lo completa. Gli elementi di contenimento, con ugual filosofia, sono la sintesi perfetta delle esigenze del moderno cliente che necessita di versatilità e semplicità di utilizzo. Visivamente ciò si concretizza con una smaterializzazione della struttura dando l'illusione che gli abiti appesi galleggino incorniciati da cassettoni ed elementi contenitivi in legno naturale. Il valore aggiunto è dato dalla trasparenza che permette alla luce d'inondare la stanza e al contempo funge da divisorio prettamente concettuale dalla zona relax retrostante.

Fig.5 Pianta della disposizione interna delle suite progettate per l'ala sottostrada 184


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Ala del "ponte" Diversamente, nell'ala del ponte il costumer ha la possibilità di soggiornare in una fra le cinque camere disponibili. Questo nucleo è composto da due camere matrimoniali, due singole e una tripla cosi da soddisfare il maggior numero di richieste. In ogni camera è stato ripreso il modulo contenitivo poichè esso è stato progettato per rispondere all'esigenza di un arredamento su misura e vincolato dalla struttura che disegna gli spazi rendendoli unici. Ove possibile, il frigo bar è stato inglobato nel modulo per garantirne la continuità visiva e la coerenza stilistica. In aggiunta il cliente può usufruire di un tipico arredo trentino da noi riletto e progettato

in chiave moderna. Ipotizzando la necessità business del fruitore, munito di portatile o altro supporto tecnologico, la stanza riserva un'area dedicata ad esso con appoggio e seduta correlata. Il concetto dei servizi igienici è rimasto coerente con la preesistente progettazione utilizzando un arredo dalle linee pulite e un sapore moderno senza snaturare la filosofia del luogo. Anche qui, i materiali principali sono il legno e l'ottone. Particolare attenzione è stata dedicata alla camera numero 30, favorita da ampie dimensioni che permettono al cliente di poter vivere la permanenza sfruttando le diverse aree che si sono venute a creare all'interno della stanza.

Fig.6 Pianta della disposizione interna di una delle camere progettate per il "ponte" 186


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Ala storica Ultima soluzione, facente parte della struttura originaria, sono le camere storiche. Con queste stanze l'intento è quello di proiettare il cliente nello spirito tradizionale del luogo e guidarlo tra le mura della struttura e la storia che si nasconde tra di esse, infatti ad ognuna è dedicato il nome dei componenti della famiglia Chiaramonte Bordonaro di Gebbiarossa. Un uso del legno più omogeneo, sia per la pavimentazione che per gli arredi, riscalda l'ambiente anche grazie all'uso di formalità tipiche trentine. Anche la disposizione degli spazi è stata trattata in modo più tradizionale ed un ulteriore elemento caratteristico di queste stanze è l'inserimento a parete in cui si può ripercorrere l'albero genealogico della famiglia storicamente proprietaria della villa. Le cinque stanze sono dotate di letto matrimoniale.Induediesselospaziodedicato all'armadio sfrutta delle nicchie strutturali, nelle restanti è presente un'armadiatura che accoglie il letto matrimoniale

incorniciandolo. Queste stanze nascono con l'intento di coccolare il cliente e a tal fine in una di esse è stata inserita una sauna, antico rituale di benessere, per rendere ancor più preziosa la sua permanenza. Inoltre nei bagni si è preferito inserire delle vasche da bagno per sottolineare l'atmosfera accogliente e rilassante, immaginando di proiettare il fruitore in un lungo bagno ristoratore illuminato dalle fiamme danzanti delle candele. Valore aggiunto è stato dato alla camera, situata prima del nuovo nucleo, donando ampio spazio al terrazzo che diviene pretesto per vivere anche questo magico spazio e godere del panorama mozzafiato.

Fig.7 Pianta della disposizione interna della suite con sauna progettata per l'ala storica 188


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Ala nuova Il cliente può anche scegliere di soggiornare nell'ala nuova, distinta su due piani ed ogni camera ha la possibilità di essere connessa con quella adiacente. In esse, entrando, è possibile intravedere la zona lavabo, che prosegue naturalmente nella zona doccia. Anche qui, i sanitari non sono direttamente visibili preferendo riservagli maggiore privacy. Addentrandosi nella camera l'occhio si posa sulle pareti decorate che trasportano il cliente nell'adiacente parco dal profumo silvestre e muschiato. Tra le fronde degli alti tronchi volteggia,

quasi sospeso, il letto illuminato da gocce di luce. Trovando ristoro su di esso è possibile vedere gli elementi contenitivi posti in un gioco di linee orizzontali e verticali, progettati in legno per rimarcare i pieni e i vuoti presenti in natura, dal linguaggio semplice e spontaneo. La sorpresa della natura e la sua magica unicità è resa ancor più speciale dagli abitanti che la vivono e, come due cervi attendessero sul ciglio, sono state inserite due sedute la cui formalità richiama le loro corna.

Fig.8 Pianta della disposizione interna delle camere comunicanti progettate per l'ala nuova 190


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Spazi comuni

Ristorante e cucina A questo punto si presume che il cliente si possa dirigere all'interno del ristorante per cenare. I ristoranti offrono l'opportunità di caratterizzare ulteriormente la struttura e rendere un soggiorno di piacere memorabile; questi servizi variano moltissimo in qualità e carattere in base a numerose variabili. I ristoranti degli hotel hanno incontrato favori altalenanti in Italia: per lungo tempo hanno goduto di una cattiva reputazione in quanto considerati di qualità mediocre e poco curati dal punto di vista del design. La loro cattiva fama era probabilmente dovuta al fatto che venivano utilizzati quasi esclusivamente per la colazione, raramente a pranzo ed ancor meno a cena. Nel tempo divenne poi evidente che un servizio di ristorazione efficiente e di qualità poteva costituire un fattore capace di incrementare i soggiorni in hotel. Parlando con il personale dell'hotel si è potuto acquisire un ottimo grado di conoscenza sui pregi e i difetti relativi alla funzionalità della sala da pranzo, dell'office camerieri e dell'area delle cucine. 192

• La sala da pranzo è un ambiente molto apprezzato dagli ospiti, con un'atmosfera molto calda, accogliente e di classe grazie alla presenza del parquet in legno scuro, gli arredi antichi in legno e il particolare soffitto con travetti in legno a vista disposti a raggiera; tuttavia le sue forme irregolari la rendono una zona difficilmente servibile, con la presenza di molti spazi inutilizzati, inutilizzabili e talvolta scuri per la lontananza dalle aperture finestrate. La superficie disponibile è ampia e potrebbe ospitare molti più coperti di quelli ad oggi disponibili se non fosse per la forma particolare vincolata purtroppo dalla presenza di numerosi muri portanti. • L'office dei camerieri è la zona filtro tra ristorante e cucina, attualmente molto utile al personale dell'hotel per alcune faccende per le quali non è necessario rivolgersi alla cucina, come la preparazione di caffè e gelati, il dispensamento di companatici e bevande varie da servire ai tavoli. La problematica principale relativa a questa zona è la larghezza ridotta, sono infatti


frequenti dei piccoli "incidenti" • Come già descritto nella parte tra camerieri che, incontrandosi in di analisi dell'ingresso e della questo stretto corridoio non trovano reception, l'entrata alla sala da lo spazio necessario per passare pranzo è stata spostata per lasciare entrambi, finendo per scontrarsi. spazio a quest'ultima; è stata inoltre • Anche la zona delle cucine è dotata di rampa per l'adeguamento caratterizzata da una forma ai disabili e ampliata grazie anche irregolare, lunga e stretta, che la alla ridisposizione e regolarizzazione rendono poco funzionale. La cucina della geometrie di office e cucine: le professionale viene solitamente scale di servizio sono state rimosse a identificata nella sola area cottura favore dell'ampliamento dell'office quando in realtà si dovrebbe e conseguentemente delle cucine, parlare in maniera più corretta di un la sala da pranzo ha perso lo spazio "sistema" di produzione del pasto dell'angusta saletta ma ne ha che va dall'arrivo delle derrate, guadagnato con la previsione di fino alla distribuzione del pasto; un'area in ampliamento a copertura tutto ciò è stato considerato e la del centro benessere sottostante. sistemazione dell'area cucine ha Grazie a questa serie di operazioni, profondamente modificato, oltre seppur non aumentando che le modalità di preparazione, considerevolmente la superficie anche le modalità di carico/scarico, complessiva, si è riusciti ad ottenere deposito e stoccaggio dei cibi. una forma più funzionale e quindi un notevole aumento di coperti ed una maggiore facilità di percorribilità da In seguito alla fase di analisi e parte del personale. La superficie considerazioni sull'area ristorante e attuale è di circa 114 mq, con cucina, nonostante la poca esperienza l'ampliamento arriverà a circa 145 in materia di progettazione interna di mq; tale dimensione rispetta il spazi di questo tipo, si è passati alla fase coefficiente di dimensionamento della ridisposizione funzionale, la quale generico per le sale da pranzo di ha coinvolto tutte e tre le parti citate. hotel di 1,8 mq a coperto per un 193


totale di 80 coperti disponibili. 145 mq ÷ 1,8 mq/cop = 80 coperti • L'office è stato ampliato a discapito dell'angusto spazio di distribuzione del personale di servizio, quest'ultimo completamente ripensato come volume terminale a divisione tra esistente e nuova costruzione. L'attuale forma a "corridio" dell'office è stata rivisitata e sostituita da una forma più simile ad un atrio, luogo più funzionale e che possa servire da filtro tra due zone senza causare problemi relativi alla percorribilità e alla sicurezza. • La progettazione delle cucine è stata la più difficoltosa e laboriosa date le limitate conoscenze tecniche relative al settore; solitamente le cucine vengono infatti progettate da ditte specializzate che conoscono perfettamente le esigenze degli chef. Ad ogni modo, si è deciso di tentare comunque una ri-disposizione, seppur sommaria, preceduta da una fase di "formazione" preliminare. Quale normativa regola la progettazione degli spazi delle cucine? Esistono schemi tipo nella disposizione dei macchinari? Le risposte sono state trovate in parte all'ufficio igiene,alimenti e nutrizione e all'ufficio igiene pubblico di Cavalese, per cui si ringraziano la 194

dott.sa Zuccali e il dott. Nardelli, i quali ci hanno fornito nozioni e criteri di progettazione generici e successivamente consigliato di prendere come riferimento un regolamento d'igiene di un altro comune, in quanto quello locale non dava informazioni utili a livello progettuale; estremamente utile è stato in questo frangente il regolamento d'igiene del comune di Milano, il quale dedica un'apposita sezione ai coefficienti di dimensionamento ideali per cucine e sale da pranzo oltre che numerosi esempi e schemi di disposizione. Altra utile fonte di informazioni sull'argomento è stata il manuale dell'architetto con alcuni schemi tipo di disposizione delle aree cucina. In seguito all'acquisizione dei criteri di progettazione ci si è informati sui veri e propri macchinari e le relative dimensioni, ricavati dalla Angelo Po®, ditta specializzata in cucine professionali. Il risultato finale è una cucina più funzionale e spaziosa, dotata di celle e spazi di stoccaggio che prima si trovavano lontani, spogliatoi per il personale situati al piano sottostante e un percorso di caricoscarico attentamente studiato per limitarne le difficoltà. Il coefficiente di dimensionamento ricavato dal comune di Milano è qui verificato: 0,5 mq/cop x 80 coperti = 40 mq


Fig.9 Pianta di confronto tra stato di fatto e di progetto; la sala da pranzo è stata ampliata e la forma resa piÚ regolare, la stessa operazione ha coinvolto anche office e cucine

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Bar, salotto e terrazze La zona bar consiste in una veranda vetrata affacciata ad un ampia terrazza/ solarium, ad oggi utilizzata per aperitivi estivi e invernali e molto apprezzata dai clienti dell'hotel per l'ottima posizione e orientamento che permettono di passare dei pomeriggi rilassanti sotto il sole trentino. La zona è stata ampliata nel 1994 e ad oggi necessita sicuramente di un restyling, ma non di ulteriori ampliamenti in quanto già sovradimensionata; tuttavia, lo spostamento della reception e la rimozione delle scale secondarie al piano sottostrada hanno lasciato spazio ad un ampliamento "spontaneo" della zona bar, che secondo il progetto diventerebbe una grande sala la quale potrebbe ospitare serate danzanti ed eventi tematici di vario tipo, così come il gestore dell'albergo aveva inizialmente auspicato. Per salotto si intende l'area soggiorno e l'adiacente stube, entrambi ambienti molto caratteristici ed apprezzati dagli ospiti; l'unico problema riguardante il salotto è il ridottissimo apporto di luce naturale che, abbinato al legno scuro che lo riveste internamente, lo rende un ambiente eccessivamente buio che contrasta eccessivamente con le confinanti zone, stube e bar, completamente vetrate. Le dimensioni del soggiorno ad oggi non destano preoccupazioni ma, data 196

la necessità di luce naturale e l'aumento di unità abitative previste nel progetto, le quali ovviamente comporterebbero un maggiore afflusso di clienti nelle zone comuni, si è scelto di ampliare il soggiorno a sfavore della loggia coperta di passaggio, di fatto poco sfruttata. L'intervento di ampliamento vede a chiusura del soggiorno verso l'esterno un'ampia vetrata che possa far filtrare la luce esterna; l'irraggiamento eccessivo è risolto dal notevole aggetto della copertura sovrastante e può essere ulteriormente ridotto con il semplice utilizzo di doppie tende. Il soggiorno diventerebbe così uno spazio più ampio, luminoso ed attivo, luogo di incontri e passaggi da un ambiente all'altro, tuttavia senza togliere la tranquillità e raccoltezza della stube, non toccata dal progetto. Un ultimo appunto va fatto sulla nuova grande terrazza/solarium, la quale costituisce la copertura dell'ampliamento della zona wellness; questa terrazza è una comoda alternativa a quella fronteggiante il bar in quanto presenta un orientamento diverso, in questo modo il cliente avrà la possibilità di scegliere dove prendere il sole a seconda dell'ora della giornata.


Fig.10 La pianta mette in risalto le zone comuni strettamente connesse tra loro: bar, salotto, stube e terrazze/solarium; la linea rossa evidenzia i possibili percorsi tra una zona e l'altra

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Ski & Bikeroom Sia sportivi che famiglie potrebbero essere portati ad optare per l'hotel Trunka Lunka in quanto struttura più vicina agli impianti sciistici rispetto ad ogni altro albergo non solo del paese, bensì dell'intera valle; si presuppone quindi che gli ospiti invernali frequentino assiduamente le piste da sci dell'alpe Cermis, motivo per cui si è deciso di ampliare la zona della Skiroom in modo da favorirne il già frequente utilizzo. Inoltre, un restyling della zona può permettere, tramite arredi facilmente trasportabili, la modifica di funzione durante la stagione estiva in modo da favorirne l'utilizzo come bikeroom, stanza dove i numerosi ciclisti che soggiornano in valle possano sentirsi liberi di parcheggiare la propria bicicletta in completa sicurezza.

Palestra Un ulteriore spazio dedicato al target degli sportivi è la palestra, ricavata nell'area dove ora si trovano le camere destinate in passato alla servitù; durante le giornate uggiose l'amante dello sport può tenersi allenato con le attrezzature cardio Technogym®: 2 tapis-roulant, 2 cyclette e 1 ellittica. Gli attrezzi sono stati scelti consci del fatto che i clienti degli alberghi tendono a non utilizzare macchine 198

forza prediligendo piuttosto attrezzi cardio; gli attrezzi predisposti possono essere inoltre utilizzati facilmente da chiunque, uomini e donne, grandi e piccini. Nella palestra sono previste anche due spalliere e qualche fitball per lo stretching. La zona gode della vista panoramica sul parco della Pieve grazie alle ampie vetrate verso le quali sono state orientate tutte le macchine.

Play-zone A fianco all'entrata della palestra risiede una spazio dedicato esclusivamente ai giovanissimi; la cosiddetta "playzone" ospita qualche computer, delle sedute a pouf ed un megaschermo, i bambini possono riunirvisi a giocare con videogames e giochi da tavolo o semplicemente passare qualche ora in compagnia guardando un film con i coetanei. Zone di questo genere sono molto apprezzate sia dai bambini che dai genitori, questi ultimi hanno la possibilità di far trascorrere ai propri figli delle serate in un luogo sicuro e monitorato potendo ritagliarsi del tempo per serate romantiche o momenti di relax. Il tipo di arredo pensato per questo ambiente è caratterizzato da superfici lavabili e materiali resistenti e "a prova di bambino".


SPA Una piccola SPA è già presente in albergo, tuttavia allo stato attuale non è di dimensioni tali da soddisfare le crescenti richieste dei clienti, i quali apprezzano e pretendono sempre più dai centri benessere degli hotel; come già accennato nei capitoli precedenti, l'attuale gestore dell'hotel si ritrova costretto ad affidare la zona wellness ai clienti su prenotazione, creando problemi sia per quanto riguarda la gestione che per il comfort dei clienti che spesso devono prenotare anche qualche giorno prima. Si è deciso quindi di puntare molto sul progetto di ampliamento della SPA, coordinando la progettazione con Starpool®, azienda locale leader del settore la quale ci ha gentilmente messo a disposizione materiale molto interessante da cui prendere spunto per lo specifico contesto del Trunka Lunka. Le informazioni reperite riguardo le attuali tendenze nei centri benessere ci danno numerose informazioni sul tipo di ambientazione da ricreare, i macchinari più in voga e relativi locali tecnici oltre che al fondamentale aspetto dei percorsi. L'area wellness di progetto è stata divisa in due macrozone comunicanti ma ben distinte, una zona "over 16" ed una "under 16", questo per poter garantire sempre un ambiente

rilassante senza comunque precludere la possibilità ai più piccoli di seguire i genitori nell'area; le due zone sono collegate da una porta scorrevole ad accesso controllato tramite card cosicchè gli adulti possano accedervi senza che i bambini possano valicarla, i servizi igienici sono in comune tra area under e over 16. L'ambiente "under 16" è diviso in due macroaree ben distinte: • un ambiente "molto rumoroso" con una vasca bassa dove i ragazzi possono divertirsi e sfogarsi sotto gli occhi dei genitori comodamente seduti sui pouf predisposti. • un ambiente "mediamente rumoroso", il quale funge da filtro tra la vasca bassa per bambini ed il resto della wellness zone; area frequentata sia dai più giovani che dagli adulti, è dotata di una grande vasca con sedute idromassaggio e permette ai genitori di rilassarsi senza allontanarsi troppo dai proprio figli. L'ambiente "over 16" è stato progettato sulla base della quantità di luce nelle diverse aree, quest'ultima ha determinato il mood dell'ambiente e i giochi di luce adottati; altro fattore chiave per il progetto è stato la lontananza dalle zone più rumorose (palestra, play-zone e zona under 16), che ha determinato il livello di quiete delle diverse stanze. Il cliente che entra nell'area wellness "over16" si trova inizialmente in una piccola sala con getto antimicotico, due 199


poltrone sospese ed un mobile con tisane e asciugamani di ricambio; la saletta serve a "preparare" l'utente al vero e proprio ingresso, infatti egli si trova in un ambiente separato ma dal quale può già vedere le zone limitrofe dalle pareti vetrate che le delimitano. L'impatto è rilassante e il mood viene gestito dall'illuminazione artificiale: colori molto caldi per le zone ad alta temperatura, colori freddi per quelle a temperatura più bassa; in questo modo l'utente può lasciarsi guidare dall'istinto visivo verso le aree di suo gradimento. Un'area relax tematizzata al salgemma può comodamente ospitare 5 persone le quali, accomodandosi nelle chaiselongue con la propria tisana possono abbandonarsi di fronte alla calda parete in mattoni di salgemma. L'area successiva ospita una grande sauna finlandese, due docce ed una doccia con fiotto, dispenser di ghiaccio per la reazione termica ed una spaziosa grotta con vasca salina antigravitazionale. La sauna finlandese può ospitare fino ad 11 persone ed è un macchinario ancora molto apprezzato soprattutto da sportivi e stranieri; i fasci di luce proiettati attraverso le assi di legno delle sedute della linea classic di Starpool® si fondono con la calda luce che penetra dalla piccola finestra verso l'area relax al salgemma. L'ospite che esce dalla sauna può farsi una doccia fresca, inondarsi di acqua ghiacciata con il tradizionale fiotto o cospargersi di ghiaccio; dopo essersi rigenerato può immergersi nel 200

magico ambiente della vasca salina antigravitazionale, zona dove il silenzio e l'oscurità contribuiscono al relax più totale, l'ospite può abbandonarsi completamente e galleggiare disteso ad occhi chiusi sulla superficie dell'acqua salata. La macroarea successiva è un'ambiente di passaggio ospitante i servizi igienici, un simpatico geyser ed una piccola biosauna tematizzata al fieno, con temperature molto più miti rispetto alla sauna finlandese e facilmente sopportabili anche per i meno abituati. Il percorso continua, avvicinandosi sempre più alla luce delle vetrate a sud, attraverso un percorso doccia emozionale, un bagno di vapore e due ulteriori docce, indispensabili in gran numero nelle SPA moderne dove la reazione termica caldofreddo è un fattore chiave per il buon funzionamento. Si giunge infine all'area più luminosa della wellness zone, una sala con pareti vetrate affacciate sul magnifico panorama della valle; la stanza è dotata di 4 chaise-longue, un mobile con tisane, asciugamani e un suggestivo camino al bioetanolo per conferire calore ed intimità all'ambiente nei tardi pomeriggi invernali; un ripiano rialzato in assi di legno è sede di due sedute pouf ed una vasca idromassaggio da 3-4 persone adiacente alla parete continua vetrata. Il percorso si conclude nella piccola zona relax vetrata ed insonorizzata affacciata ad est, verso l'imponente monte Cornon.


Fig.11

Pianta del piano sottostrada raffigurante palestra, playzone e SPA

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Zone di servizio Un ultimo paragrafo va dedicato ad alcune considerazioni riguardanti le zone ed i percorsi di servizio, parti fondamentali per il buon funzionamento di qualsiasi hotel. Lavanderia, spogliatoio e camere del personale sono state accorpate al piano sottostrada, raggiungibili tramite il nuovo vano scale di servizio pensato appositamente per facilitare il lavoro del personale dell'albergo; il nuovo vano scale è infatti il "fulcro" dell'hotel in quanto permette di non far incrociare i percorsi del personale di servizio con quelli dei clienti dell'hotel. In quest'ottica è stato previsto un apposito montacarichi per la biancheria cosicchè gli addetti alla pulizia delle camere possano avere un collegamento diretto con la lavanderia e non debbano continuare a salire e scendere le scale dei vari piani, migliorando in questo modo la velocità e la qualità del servizio; in ogni piano, a fianco del montacarichi, si trova una parete attrezzata dove depositare la biancheria pulita, coperte, cuscini e i prodotti della linea di cortesia. Altro discorso per la lavanderia, quest'ultima è stata ampliata e regolarizzata per poter meglio affrontare il maggiore lavoro derivante dall'aumento del numero di camere e della superficie della zona wellness. La posizione delle camere del personale 204

è rimasta invariata, esse sono servite da un unico corridoio alla fine del quale si trovano i grandi bagni, divisi per sesso e dotati di docce e spogliatoi per tutto il personale dell'albergo. La progettazione dei percorsi è stata studiata e differenziata anche per il personale di servizio che si reca in camera o negli spogliatoi rispetto al personale della lavanderia in modo che le diverse figure, impegnate in momenti diversi durante la giornata, non si disturbino a vicenda. Il nuovo vano scale di servizio funge anche da filtro per le operazioni di carico/scarico degli alimenti per le cucine al piano rialzato: il fornitore può sostare nella piazzola di parcheggio e trasportare i prodotti dal volume delle scale all'adiacente vano di stoccaggio degli alimenti.


Fig.12 Organizzazione interna e percorsi del personale negli spazi di servizio del piano sottostrada;il percorso degli addetti della lavanderia non interferisce mai con quello del personale di riposo

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APPENDICE Relazione tecnico-descrittiva della conversione della villa in hotel Vittorio Micheletti, 1982

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DPCM 21 ottobre 2008 Definizione delle tipologie dei servizi forniti dalle imprese turistiche

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LeggeLEGGE Provinciale numero 7 del 2002, 15 maggio 2002 PROVINCIALE 15 maggio n. 7 Disciplina degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica INDICE Titolo I - Disposizioni generali Art. 1 - Finalità della disciplina Titolo II - Ricettività alberghiera Capo I - Disciplina della ricettività alberghiera Art. 2 - Definizione dell'attività alberghiera Art. 3 - Gestione unitaria Art. 4 - Dipendenze dell'esercizio alberghiero Capo II - Tipologie Art. 5 - Tipologie degli esercizi alberghieri Art. 6 - Pertinenze degli esercizi alberghieri Capo III - Classifica Art. 7 - Classifica alberghiera Art. 8 - Requisiti minimi Art. 9 - Parametri per la classifica Art. 10 - Procedimento per la classifica Art. 11 - Diminuzioni temporanee dell'offerta ricettiva Art. 12 - Denominazioni Art. 13 - Visto di corrispondenza Titolo III - Marchio di qualità e marchi di prodotto Art. 14 - Generalità Capo I - Marchio di qualità Art. 15 - Caratteristiche del marchio di qualità Art. 16 - Creazione, modificazione e approvazione del marchio di qualità Art. 17 - Sostegno provinciale Capo II - Marchi di prodotto turistico Art. 18 - Riconoscimento dei marchi di prodotto turistico Titolo IV - Prezzi e pubblicità Art. 19 - Prezzi dei servizi degli esercizi alberghieri Art. 20 - Tabella e lista dei prezzi Art. 21 - Cartellino dei prezzi Art. 22 - Reclami Art. 23 - Elenchi degli esercizi alberghieri e altre pubblicazioni Titolo V - Sanzioni amministrative Art. 24 - Sanzioni per la violazione delle disposizioni concernenti la classifica alberghiera Art. 25 - Sanzioni per la violazione delle disposizioni concernenti i marchi Art. 26 - Sanzioni inerenti i prezzi Art. 27 - Recidiva e rivalutazione Art. 28 - Vigilanza Art. 29 - Disciplina applicabile alle sanzioni amministrative Titolo VI - Ricettività extra-alberghiera Capo I - Tipologie

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-2Art. 30 - Tipologie degli esercizi extra-alberghieri Capo II - Definizione e caratteristiche Art. 31 - Esercizi di affittacamere Art. 32 - Esercizi rurali Art. 33 - Bed and breakfast Art. 34 - Case e appartamenti per vacanze Art. 35 - Ostelli per la gioventù Art. 36 - Casa per ferie Art. 37 - Utilizzo di immobili diversi Capo III - Norme comuni Art. 38 - Adempimenti amministrativi Art. 39 - Rilevazioni statistiche Art. 40 - Requisiti minimi Capo IV - Prezzi e pubblicità Art. 41 - Disposizioni concernenti i prezzi Art. 42- Elenco degli esercizi extra-alberghieri Capo V - Sanzioni e vigilanza Art. 43 - Sanzioni Art. 44 - Vigilanza Art. 45 - Disciplina applicabile alle sanzioni amministrative Titolo VII - Disposizioni varie Art. 46 - Modificazioni della legge provinciale 14 luglio 2000, n. 9 (Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande e dell'attività alberghiera, nonché modifica all'articolo 74 della legge provinciale 29 aprile 1983, n. 12 in materia di personale) Art. 47 - Diminuzione del numero di stelle degli esercizi alberghieri Art. 48 - Deroghe urbanistiche Titolo VIII - Disposizioni finali, transitorie e finanziarie Art. 49 - Regolamento di esecuzione Art. 50 - Disciplina transitoria Art. 51 - Abrogazioni Art. 52 - Disposizione finanziaria

IL CONSIGLIO PROVINCIALE ha approvato

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE promulga la seguente legge: Titolo I Disposizioni generali

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-3Art. 1 Finalità della disciplina 1. La presente legge disciplina la tipologia e la classifica degli esercizi alberghieri nonché la tipologia e le caratteristiche degli esercizi extra-alberghieri e reca disposizioni volte a favorire la realizzazione di un marchio di qualità e di marchi di prodotto con riferimento all'offerta degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri, al fine di promuovere la qualificazione del turismo trentino e di garantire al consumatore l'effettivo rispetto del livello dei servizi offerti. Titolo II Ricettività alberghiera Capo I Disciplina della ricettività alberghiera Art. 2 Definizione dell'attività alberghiera 1. Gli esercizi alberghieri sono esercizi ricettivi a gestione unitaria dotati di almeno sette unità abitative e organizzati per prestare al pubblico, verso corrispettivo di un prezzo, servizio di alloggio nelle unità abitative e servizio di prima colazione, nonché eventuali servizi di somministrazione di alimenti e bevande e altri servizi accessori. 2. Si intendono per unità abitative, sempre che siano dotate dei requisiti previsti dal regolamento di esecuzione: a) le camere; b) le suite; c) gli appartamenti con o senza servizio autonomo di cucina. 3. La prestazione del servizio di alloggio e di quello di prima colazione nonché, se previsti, dei servizi di somministrazione di alimenti e bevande e degli altri servizi accessori deve essere fornita all'interno dell'unico immobile costituente l'esercizio alberghiero, salvo quanto disposto per le dipendenze dall'articolo 4 e per i villaggi alberghieri dall'articolo 5, comma 5. Art. 3 Gestione unitaria 1. Si considerano unitarie, fermo restando il rispetto di quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, le gestioni che in alternativa: a) facciano capo a un unico soggetto per la fornitura dei servizi di alloggio e di prima colazione, degli eventuali servizi di somministrazione di alimenti e bevande e di ogni altro servizio accessorio; b) prevedano in capo a soggetti diversi dal fornitore del servizio di alloggio la fornitura dei servizi di prima colazione, di somministrazione di alimenti e bevande o di altri eventuali servizi accessori rilevanti ai fini della classificazione; in tal caso la gestione del settore separato è affidata mediante apposita convenzione. 2. I soggetti gestori ai sensi del comma 1, lettera b), dei servizi di prima colazione, di somministrazione di alimenti e bevande e degli altri servizi accessori sono tenuti a munirsi delle autorizzazioni previste dalle normative vigenti in materia per le specifiche attività

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-4svolte. 3. Alle convenzioni per la gestione di cui al comma 1, lettera b), si applicano le disposizioni di cui all'articolo 12 della legge provinciale 14 luglio 2000, n. 9 (Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande e dell'attività alberghiera, nonché modifica all'articolo 74 della legge provinciale 29 aprile 1983, n. 12 in materia di personale) e le relative norme di esecuzione. Ulteriori contenuti obbligatori delle convenzioni per la gestione di cui al comma 1, lettera b), possono essere stabiliti dal regolamento di esecuzione della presente legge. Art. 4 Dipendenze dell'esercizio alberghiero 1. Negli esercizi alberghieri costituiti da più immobili, ovvero da più strutture di un unico immobile aventi ingressi separati e autonomi, sono dipendenze gli immobili o le strutture diversi dalla sede, detta "casa madre", nella quale sono ubicati il servizio di ricevimento e almeno sette unità abitative. 2. L'esercizio alberghiero può disporre di una o più dipendenze, che devono essere dotate di servizio di ricevimento o in alternativa di idoneo sistema di sorveglianza. 3. I servizi possono essere offerti ai clienti sia nella casa madre che nelle dipendenze. 4. Alla casa madre e a ciascuna dipendenza è attribuita una propria classifica. Alle dipendenze non può essere attribuito un livello di classifica superiore a quello attribuito alla casa madre. Qualora in relazione ai requisiti posseduti debba essere attribuito alla dipendenza un livello di classifica inferiore a quello posseduto dalla casa madre, l'eventuale differenza tra la casa madre e la dipendenza non può essere superiore ad una stella. 5. Il regolamento di esecuzione stabilisce il percorso massimo tra la casa madre e le dipendenze e le modalità per la sua misurazione nonché il numero minimo delle unità abitative di cui le dipendenze devono essere dotate. Capo II Tipologie Art. 5 Tipologie degli esercizi alberghieri 1. Gli esercizi alberghieri si distinguono in: alberghi; alberghi garnì; residenze turistico alberghiere; villaggi alberghieri. 2. Sono alberghi gli esercizi alberghieri che forniscono servizio di somministrazione di alimenti e bevande nonché alloggio e prima colazione agli ospiti in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina o fornite di detto servizio per una quota massima del 30 per cento dei posti letto. 3. Sono alberghi garnì gli esercizi individuati al comma 2 qualora non venga fornito agli alloggiati il servizio di somministrazione di alimenti ad eccezione della prima colazione. 4. Sono residenze turistico alberghiere gli esercizi alberghieri che forniscono alloggio a) b) c) d)

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-5agli ospiti esclusivamente in unità abitative dotate di servizio autonomo di cucina ovvero in unità abitative dotate di servizio autonomo di cucina per una quota minima del 70 per cento dei posti letto. Nel caso in cui tutte le unità abitative siano dotate di servizio autonomo di cucina gli esercizi alberghieri non sono tenuti a fornire il servizio di prima colazione, né di somministrazione di alimenti e bevande; negli altri casi devono essere assicurati tali servizi. 5. Sono villaggi alberghieri gli alberghi e le residenze turistico alberghiere, situati in un'unica area delimitata secondo i criteri definiti dal regolamento di esecuzione, che forniscono servizi centralizzati agli ospiti di unità abitative dislocate in più stabili. 6. In ogni caso il gestore del servizio di alloggio deve avere la disponibilità dei locali in cui è svolto il servizio. In caso di vendita, di locazione o di ogni altra forma di cessione, ivi compresa quella in multiproprietà, delle unità abitative che faccia venir meno nelle medesime la prestazione del servizio di alloggio, la classifica alberghiera è revocata. 7. Il regolamento di esecuzione individua le dizioni riservate a ciascuna tipologia e stabilisce le modalità per la traduzione e l'utilizzo in lingua estera della dizione italiana riservata a ciascuna tipologia. Art. 6 Pertinenze degli esercizi alberghieri 1. Sono considerate pertinenze degli esercizi alberghieri le aree, non direttamente collegate all'area principale, destinate all'erogazione di servizi accessori nell'immediata prossimità dell'esercizio alberghiero. Capo III Classifica Art. 7 Classifica alberghiera 1. La classifica consiste nel riconoscimento della denominazione, della specifica tipologia e dei requisiti posseduti da ciascun esercizio alberghiero. 2. In relazione ai requisiti posseduti, gli esercizi alberghieri sono classificati in cinque livelli, contrassegnati in ordine decrescente da 5, 4, 3, 2 e 1 stella. 3. Fermo restando il possesso dei requisiti minimi prescritti dall'articolo 8, gli esercizi alberghieri privi dei requisiti previsti per la classifica a una stella sono classificati e possono operare con la dizione, agli stessi riservata, di "locanda". I predetti esercizi per finalità diverse da quelle di cui alla presente legge sono equiparati agli esercizi a una stella. Gli esercizi alberghieri esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, la cui denominazione contenga il termine "locanda", possono continuare a usare tale termine. 4. Gli esercizi classificati con quattro stelle possono assumere la dizione aggiuntiva "superior" quando sono in possesso degli standard tipici degli esercizi di classe internazionale come indicati nel regolamento di esecuzione. La dizione aggiuntiva "superior" viene identificata con il segno distintivo "S" posto dopo il numero di stelle attribuito all'esercizio alberghiero. 5. L'attribuzione di un livello di classifica o della dizione di locanda è obbligatoria, precede ed è presupposto per il rilascio e per il mantenimento della licenza di pubblico esercizio e ha validità a tempo indeterminato.

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-66. Ciascun esercizio alberghiero deve utilizzare nella ditta, nell'insegna, nella promozione e nella commercializzazione la tipologia e il livello o la dizione di locanda assegnati in sede di classifica, più gli eventuali marchi. E' comunque fatta salva la possibilità di non utilizzare in tali sedi alcuna tipologia. 7. Il segno distintivo di ciascun esercizio alberghiero, contenente la tipologia e il numero delle stelle o la dizione di locanda, deve essere in ogni caso esposto all'esterno e all'interno dell'esercizio rispettivamente in prossimità dell'ingresso principale e nella zona di ricevimento. Il modello e le caratteristiche dei segni distintivi sono stabiliti con determinazione del dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo. 8. Per la classifica degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande aperti al pubblico annessi ad esercizi alberghieri si applica la normativa specifica prevista per tale tipo di esercizi. Art. 8 Requisiti minimi 1. Gli esercizi alberghieri, a pena di diniego o di revoca della classifica, devono assicurare in ogni caso i seguenti requisiti minimi: a) pulizia giornaliera delle unità abitative; b) cambio settimanale della biancheria; c) servizio di chiamata ventiquattro ore su ventiquattro; d) lavandino con acqua corrente calda e fredda in tutte le unità abitative; e) almeno un bagno completo a uso comune nell'esercizio e in ciascuna dipendenza, in luogo funzionale alle unità abitative, salvo che ciascuna delle unità abitative disponga del bagno completo; f) almeno un apparecchio telefonico a uso comune; g) sale comuni per una superficie complessiva di almeno un metro quadrato per posto letto; h) servizi igienici distinti per sesso per i locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande. 2. Il regolamento di esecuzione specifica i requisiti minimi di cui al comma 1 e individua gli ulteriori requisiti necessari. Art. 9 Parametri per la classifica 1. Il regolamento di esecuzione individua i parametri strutturali e funzionali per la classifica e prevede ulteriori parametri in relazione al numero delle stelle. In relazione all'assetto urbanistico del territorio provinciale il regolamento di esecuzione può altresì prevedere i casi in cui è possibile derogare ai predetti parametri. 2. Il conseguimento e il mantenimento della classifica relativa agli esercizi alberghieri sono subordinati in ogni caso alla circostanza che il numero di addetti sia idoneo in relazione alla potenzialità ricettiva dell'esercizio e al suo livello di classifica, tenuto conto in particolare dei servizi offerti agli ospiti alloggiati e dei servizi offerti ai non alloggiati. Il regolamento di esecuzione determina le soglie minime e i criteri di applicazione del presente comma. Art. 10 Procedimento per la classifica

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-71. Il gestore dell'esercizio alberghiero presenta al servizio provinciale competente in materia di turismo, anche per il tramite del comune sul cui territorio è situato l'esercizio alberghiero, una dichiarazione concernente l'autoclassifica dell'esercizio debitamente compilata e contenente l'indicazione della denominazione dell'esercizio, degli elementi necessari per la classifica, del livello di classifica, della tipologia da assegnare all'esercizio. Tale dichiarazione va presentata per i nuovi esercizi e per segnalare tutte le variazioni intervenute negli elementi di classifica anche se non comportino mutamenti nel livello di classifica o nella tipologia. 2. La dichiarazione di autoclassifica deve essere presentata da un unico soggetto anche nel caso delle gestioni unitarie di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b). 3. La dichiarazione di autoclassifica diviene efficace trascorsi trenta giorni dalla data di presentazione ovvero prima di detto termine a seguito di apposita comunicazione in senso favorevole da parte del servizio provinciale competente in materia di turismo, salvo che il dirigente del medesimo servizio, sentiti gli interessati, entro il predetto termine, avendo riscontrato incoerenza fra i requisiti denunciati e quelli risultanti dalla documentazione allegata o in atti od anche fra requisiti denunciati e livello e tipologia autoattribuiti, non provveda direttamente a classificare l'esercizio, rideterminando il livello o ridefinendo la tipologia autoattribuita ovvero non emani provvedimento di diniego della classifica in caso di mancanza dei requisiti minimi prescritti. 4. Avverso il provvedimento negativo o di rideterminazione della classifica è ammesso ricorso alla Giunta provinciale che si pronuncia entro trenta giorni dalla presentazione del ricorso. 5. La Giunta provinciale individua con propria deliberazione gli elementi della dichiarazione di autoclassifica, le modalità di presentazione della medesima nonché la documentazione da allegare alla dichiarazione, specificando quella indispensabile ai fini dell'efficacia della stessa. 6. La classifica quale risulta dalla dichiarazione di autoclassifica o dal provvedimento di classifica è modificata o revocata d'ufficio dal dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo, secondo quanto previsto dal comma 3, qualora venga accertata in qualunque momento l'intervenuta variazione di elementi di classifica o l'insussistenza di requisiti dichiarati che comportino mutamenti nel livello di classifica o nella tipologia attribuita o che comportino la non classificabilità dell'esercizio. 7. Le dichiarazioni di autoclassifica ovvero i provvedimenti di classifica o di revoca o modifica della classifica sono trasmessi dal dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo al comune in cui ha sede l'esercizio entro trenta giorni rispettivamente dalla loro assunzione di efficacia o dalla loro adozione, unitamente alla relativa documentazione. Art. 11 Diminuzioni temporanee dell'offerta ricettiva 1. In deroga a quanto previsto dall'articolo 10, il gestore dell'esercizio alberghiero non è tenuto a presentare la dichiarazione di modifica dell'autoclassifica qualora l'offerta ricettiva sia inferiore per quantità o qualità a quella normalmente disponibile per circostanze eccezionali o per ragioni legate a temporanee difficoltà di organizzazione gestionale ovvero all'esecuzione di opere di ristrutturazione. 2. Nei casi di cui al comma 1, la continuazione dell'attività senza necessità di modifiche alla classifica è subordinata al previo assenso del dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo, ferme restando le norme in materia di pubblici esercizi. 3. Il regolamento di esecuzione individua i casi in cui l'attività ricettiva può essere

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(Registrato alla Corte dei conti il 29.10.2003, registro 1, foglio 14) di esecuzione della legge provinciale 15 maggio 2002, n. 7 "Disciplina DPPRegolamento 25 settembre 2003, n.28-149/Leg. degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica" Regolamento di esecuzione della legge provinciale 15 maggio 2002 n.7 (b.u. 11 novembre 2003, n. 45) IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA -

-

visto l’art. 53 e 54, comma 1, punto 1, del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, recante “Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo Statuto speciale per il Trentino - Alto Adige; vista la deliberazione della Giunta provinciale n. 2330 di data 19 settembre 2003, recante “Approvazione del Regolamento di esecuzione della legge provinciale 15 maggio 2002, n. 7, concernente ‘Disciplina degli esercizi alberghieri ed extraalberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica’”, emana

il seguente regolamento: Titolo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto 1. Il presente regolamento contiene le norme di esecuzione della legge provinciale 15 maggio 2002, n. 7 (Disciplina degli esercizi alberghieri ed extra-alberghieri e promozione della qualità della ricettività turistica). 2. La legge provinciale n. 7 del 2002 nel proseguo del presente regolamento è denominata “legge provinciale”. Titolo II Ricettività alberghiera Capo I Unità abitative Art. 2 Definizione 1. Ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della legge provinciale per unità abitative

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s’intendono gli spazi dell’esercizio alberghiero destinati all’alloggio degli ospiti e costituiti da uno o più locali tra loro comunicanti e dotati di un unico accesso esterno. 2. Le unità abitative di cui al comma 1 sono: a) la camera costituita da un locale adibito a stanza da letto e da un eventuale bagno privato completo; b) la suite costituita da almeno una camera, un locale adibito a soggiorno privo di posti letto, ed un bagno privato completo; c) la junior suite costituita da una camera, un vano soggiorno privo di posti letto annesso alla camera e da questa non separato ed un bagno privato completo; d) l’appartamento con servizio autonomo di cucina che assume la denominazione di “appartamento” ed è costituito da almeno una camera, un vano cucina o locale giorno adibito a cucina privi di posti letto ed un bagno privato completo; e) l’appartamento senza servizio autonomo di cucina che assume la denominazione di “unità bicamera” ed è costituito da almeno due camere e da un eventuale bagno privato completo. 3. Fermo restando quanto previsto dagli articoli 4 e 6 della legge provinciale, le unità abitative e le sale comuni degli esercizi alberghieri di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a), b) e c) della legge provinciale devono essere raggiungibili unicamente attraverso passaggi chiusi. Art. 3 Calcolo delle superfici 1. Ai fini del calcolo della superficie utile delle unità abitative si considera la superficie del piano calpestabile libero da ogni arredo e delimitato dalla porta; per il raggiungimento della superficie minima delle camere si considera anche la cabina-armadio fino ad un massimo di 2 metri quadrati e, nelle unità abitative previste all’articolo 2, comma 2, lettere a), b) e c), lo spazio di accesso alla camera compreso tra la porta dell’unità abitativa e l’eventuale porta della camera medesima. 2. Nelle unità abitative previste all’articolo 2, comma 2, lettera d), la superficie utile del locale adibito a soggiorno o del locale giorno adibito a cucina o della camera nei casi di cui all’articolo 12, comma 3, si calcola considerando anche lo spazio di accesso compreso tra la porta dell’unità abitativa e l’eventuale porta del locale medesimo. Art. 4 Letto aggiunto 1. In ciascuna camera è consentita l’aggiunta occasionale e temporanea di un letto nel caso in cui gli ospiti accompagnino un minore di età; l’aggiunta di un letto è consentita anche nelle camere in cui è ricavato lo spazio per la consumazione dei pasti ai sensi dell’articolo 12, comma 3. 2. In deroga a quanto previsto all’articolo 2, comma 2, lettere b) e d), nel locale adibito a soggiorno o nel locale giorno adibito a cucina è consentita, a richiesta dell’ospite che accompagna minori di età, l’aggiunta occasionale e temporanea di uno o due letti, eventualmente anche a scomparsa, purché la superficie minima utile non sia inferiore a quella prevista dall’allegata tabella A, sezione F); qualora nel locale adibito a soggiorno e nel locale giorno adibito a cucina siano aggiunti uno o due letti non è consentita l’aggiunta di alcun letto nelle camere. 3. Nei casi di cui ai commi 1 e 2 i letti aggiunti vanno rimossi al momento della partenza dell’ospite o, nel caso di letti a scomparsa, vanno ripiegati nell’apposito

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contenitore o trasformati a seduta poltrona/divano. Capo II Gestioni unitarie Art. 5 Autorizzazioni per la gestione dei servizi 1. Nel caso di affidamento della gestione del servizio di prima colazione o del servizio di somministrazione di alimenti e bevande realizzato ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera b) della legge provinciale, si applicano le disposizioni previste dall’articolo 12 della legge provinciale 14 luglio 2000, n. 9 (Disciplina dell’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e dell’attività alberghiera, nonché modifica all’articolo 74 della legge provinciale 29 aprile 1983, n. 12 in materia di personale) e dall’articolo 11 del decreto del Presidente della Giunta provinciale 14 giugno 2001, n. 2172/Leg. (Regolamento di esecuzione della legge provinciale 14 luglio 2000, n. 9). 2. Nel caso di affidamento della gestione dei servizi accessori realizzato ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera b) della legge provinciale, il soggetto gestore deve munirsi dell’autorizzazione prevista dalle normative vigenti in materia per la specifica attività svolta. 3. Nei casi di cui al comma 2 e fatto salvo quanto previsto all’articolo 16, alla scadenza della convenzione o nei casi di interruzione della gestione del servizio accessorio prima della scadenza, il soggetto fornitore del servizio di alloggio deve assicurare, dotandosi della relativa autorizzazione, la fornitura del servizio accessorio fino a quando non sia nuovamente affidata la gestione. Art. 6 Convenzioni per la gestione unitaria 1. Le convenzioni di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), della legge provinciale sono stipulate per iscritto fra il soggetto fornitore del servizio di alloggio e uno o più soggetti fornitori dei servizi di prima colazione, di somministrazione di alimenti e bevande o di altri servizi accessori. 2. Le convenzioni di cui al comma 1 devono prevedere: a) l’obbligo a carico del soggetto fornitore del servizio di alloggio e dei soggetti gestori previsti al comma 1 di avvalersi per il periodo di validità della convenzione di dotazioni, impianti ed arredi e di prestare servizi coerenti al livello di classifica attribuito ai sensi dell’articolo 10 della legge provinciale nonché l’impegno a garantire il buon funzionamento dell’esercizio alberghiero nel suo complesso; b) l’obbligo a carico del soggetto fornitore del servizio di alloggio di consegnare ai soggetti gestori di cui al comma 1 una copia delle dichiarazioni di autoclassifica dell’esercizio alberghiero presentate ai sensi dell’articolo 10 della legge provinciale ovvero dei provvedimenti di rideterminazione del livello o della tipologia autoattribuita emanati dal dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo; le dichiarazioni presentate successivamente alla stipulazione della convenzione per segnalare le variazioni intervenute negli elementi di classifica secondo quanto previsto dall’articolo 10, comma 1, della legge provinciale devono essere sottoscritte anche dai soggetti gestori di cui al comma 1 se la variazione riguarda il settore ad essi assegnato;

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c) l’obbligo a carico dei soggetti gestori previsti al comma 1 di comunicare al soggetto fornitore del servizio di alloggio il numero di addetti impiegati nel settore assegnato ed ogni variazione successivamente intervenuta. 3. Nel caso di stipulazione delle convenzioni di cui al comma 1 i soggetti gestori previsti al medesimo comma sono direttamente responsabili nei confronti della pubblica amministrazione dell’attività gestita, fatta salva la responsabilità solidale del soggetto fornitore del servizio di alloggio. Capo III Caratteristiche e requisiti degli esercizi alberghieri Art. 7 Dipendenze degli esercizi alberghieri 1. Le dipendenze devono essere dotate di almeno 4 unità abitative. 2. La distanza fra la casa madre e le dipendenze non deve superare i 200 metri ed è calcolata misurando il percorso pedonale che collega i rispettivi ingressi principali. Art. 8 Aree delimitate dei villaggi alberghieri 1. La delimitazione dei villaggi alberghieri deve essere realizzata con adeguata recinzione in soluzione continua e fornita di ingressi per gli ospiti dotati di idoneo sistema di sorveglianza. Art. 9 Dizioni riservate 1. L’uso delle dizioni previste dall’articolo 5 della legge provinciale è riservato esclusivamente agli esercizi alberghieri classificati con la tipologia corrispondente. 2. In alternativa alle dizioni indicate dall’articolo 5 della legge provinciale agli esercizi alberghieri è consentito utilizzare le seguenti dizioni, anch’esse riservate: a) l’albergo può utilizzare le dizioni alternative di “hotel” o, nel caso in cui tutte le unità abitative siano costituite da suite o da junior suite come definite dall’articolo 2, comma 2, lettere b) e c), di “suite hotel”; b) l’albergo garnì può utilizzare le dizioni alternative di “garnì” o di “hotel garnì”; c) la residenza turistico-alberghiera può utilizzare le dizioni alternative di “residence hotel” o di “apart hotel”. 3. Gli esercizi alberghieri di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge provinciale classificati con quattro o con cinque stelle possono utilizzare la dizione alternativa di “grand hotel” o di “palace hotel”. Art. 10 Traduzioni in lingua estera 1. Le dizioni riservate agli esercizi alberghieri possono essere tradotte in lingua estera per fini promozionali ed informativi; l’utilizzo nell’insegna della dizione tradotta in lingua estera deve accompagnarsi alla dizione riservata.

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2. Non è consentita la traduzione in lingua estera della denominazione riconosciuta agli esercizi alberghieri ai sensi dell’articolo 7 della legge provinciale. Capo IV Requisiti minimi Art. 11 Requisiti degli esercizi alberghieri 1. Il cambio settimanale della biancheria che gli esercizi alberghieri devono assicurare ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera b) della legge provinciale riguarda le lenzuola e le federe, nonché il tovagliato e il necessario per il vano cucina o il locale giorno adibito a cucina; l’esercizio alberghiero deve altresì assicurare il cambio bisettimanale degli asciugamani e dei teli da bagno. 2. L’esercizio alberghiero deve assicurare ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera e) della legge provinciale, un bagno completo ad uso comune per le unità abitative senza bagno privato nella misura di un bagno ogni dodici posti letto o frazione. 3. Ai fini della determinazione della superficie complessiva delle sale comuni prevista dall’articolo 8, comma 1, lettera g) della legge provinciale è presa in considerazione: a) l’intera superficie dei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande; b) la superficie dell’area di ricevimento limitatamente alla parte che eccede i 15 metri quadrati; c) l’intera superficie delle sale utilizzate dagli ospiti per il soggiorno e lo svago ad esclusione di quelle costantemente attrezzate per l’offerta di servizi accessori quali il centro benessere, il centro sportivo, la piscina, la discoteca e simili. 4. I servizi igienici, di cui all’articolo 8, comma 1, lettera h) della legge provinciale, devono essere dotati di anti-gabinetto con lavabo. 5. Gli esercizi alberghieri devono inoltre assicurare: a) un servizio igienico riservato al personale dotato di wc e lavabo ed ubicato in prossimità dei locali adibiti alla preparazione, manipolazione e somministrazione di alimenti e bevande; b) il servizio di riscaldamento nelle sale comuni e nelle unità abitative. Art. 12 Dimensioni delle unità abitative 1. Le camere autorizzate per uno o due posti letto devono avere una superficie minima utile rispettivamente di 8 e 12 metri quadrati; tale superficie minima utile è aumentata, rispetto alla misura di 12 metri quadrati, di 6 metri quadrati per ogni ulteriore posto letto autorizzato. 2. Il vano cucina deve avere una superficie minima utile di 2 metri quadrati e deve essere separato con una porta dalle camere dell’appartamento se annesse al vano medesimo; la superficie minima utile del locale giorno adibito a cucina non può essere inferiore a 8 metri quadrati. 3. Lo spazio per la consumazione dei pasti va ricavato nel locale giorno adibito a cucina o in altro locale dell’appartamento avente la medesima superficie minima; qualora lo spazio per la consumazione dei pasti sia ricavato all’interno della camera, la superficie della stessa deve essere aumentata, rispetto alle dimensioni minime previste al comma 1, nella misura di 1 o 2 metri quadrati per ogni posto letto autorizzato nell’appartamento a

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seconda che la camera sia o meno dotata di letti a scomparsa. 4. La superficie minima utile del locale adibito a soggiorno e del vano soggiorno non deve essere inferiore rispettivamente a 8 e 6 metri quadrati. 5. I bagni privati devono essere annessi alle unità abitative ed avere una superficie minima utile di 3 metri quadrati. 6. I bagni ad uso comune devono avere una superficie minima non inferiore a quella prevista dai regolamenti edilizi comunali per le stanze da bagno delle abitazioni private. Art. 13 Dimensioni alternative per gli appartamenti 1. Le unità abitative di cui all’articolo 2, comma 2, lettera d), possono essere realizzate anche in deroga a quanto previsto dall’articolo 12, comma 1, purché siano rispettate le dimensioni degli altri locali come previste dal medesimo articolo 12, nonché le seguenti dimensioni minime: a) superficie minima utile dell’appartamento con due posti letto autorizzati non inferiore a 30 metri quadrati e superficie minima utile dell’unica camera non inferiore a 10 metri quadrati; b) superficie minima utile dell’appartamento con tre posti letto autorizzati non inferiore a 36 metri quadrati e superficie minima utile dell’unica camera non inferiore a 15 metri quadrati; c) superficie minima utile dell’appartamento con tre posti letto autorizzati non inferiore a 38 metri quadrati e superficie minima utile delle due camere non inferiore a 10 metri quadrati per la camera doppia e a 8 metri quadrati per la camera singola; d) superficie minima utile dell’appartamento con quattro posti letto autorizzati non inferiore a 42 metri quadrati e superficie minima utile delle due camere doppie non inferiore a 10 metri quadrati ciascuna. Art. 14 Dotazioni delle unità abitative 1. La dotazione minima delle unità abitative deve essere costituita da un tavolo, un armadio o cabina-armadio e, per ogni posto letto, un letto, una sedia o una seduta poltrona/divano e un comodino o equivalente; nelle unità abitative senza bagno privato ciascuna camera deve essere inoltre dotata di specchio, presa di corrente, lavandino con acqua corrente calda e fredda e asciugamani in numero adeguato agli ospiti. 2. Nelle camere in cui è ricavato lo spazio per la consumazione dei pasti ai sensi dell’articolo 12, comma 3, è consentito sostituire il letto con il letto a scomparsa purché sia predisposto in modo da assicurare l’immediato utilizzo al momento dell’apertura e possa essere ripiegato nell’apposito contenitore o trasformato a seduta poltrona/divano. 3. I bagni privati si considerano completi se dotati almeno di un lavandino, una vasca o una doccia ed un wc; per le unità abitative senza bagno privato il bagno completo ad uso comune deve essere dotato dei requisiti minimi previsti dai regolamenti edilizi comunali per le stanze da bagno delle abitazioni private. 4. Il locale adibito a soggiorno e il vano soggiorno devono essere dotati dell’arredo idoneo ad assicurare un standard di qualità corrispondente al livello di classifica assegnato nonché di poltrone o divani in misura proporzionale al numero di posti letto autorizzati nell’unità abitativa.

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Capo V Classifica alberghiera Art. 15 Parametri per la classifica alberghiera 1. L’allegata tabella A individua i parametri strutturali e funzionali per la classifica alberghiera, ivi compresi i parametri per l’attribuzione della dizione aggiuntiva “superior”, nonché ulteriori parametri correlati alla presenza minima di strutture e di servizi accessori. 2. Ai sensi dell’articolo 9 della legge provinciale, il numero minimo degli addetti per ogni esercizio alberghiero è stabilito dall’allegata tabella C; a tal fine, si considerano addetti: a) il titolare dell’impresa, i soci amministratori e i soci d’opera della società se prestano la propria attività all’interno dell’esercizio alberghiero; b) i dipendenti dell’esercizio alberghiero; c) i collaboratori esterni che prestano la loro attività all’interno dell’esercizio alberghiero; d) i collaboratori familiari che prestano la propria attività all’interno dell’esercizio alberghiero in modo non occasionale. 3. A richiesta degli incaricati della vigilanza sull’attività alberghiera devono essere presentate le prove certificative della qualità di addetti secondo il comma 2. 4. L’allegata tabella D individua le dimensioni minime delle unità abitative di cui all’articolo 2, comma 2, lettera d), qualora siano realizzate in deroga a quanto previsto dall’articolo 12, comma 1. Art. 16 Diminuzioni temporanee dell’offerta ricettiva 1. Nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 11 della legge provinciale il gestore dell’esercizio alberghiero può continuare l’attività senza necessità di modifiche della classifica nei seguenti casi: a) indisponibilità di alcune unità abitative, anche se il numero minimo scende al di sotto di quello di cui all'articolo 2, comma 1 della legge provinciale; b) indisponibilità totale o parziale di sale comuni; c) indisponibilità di servizi accessori; d) indisponibilità del servizio di ristorante, anche a seguito dello scioglimento della convenzione di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b) della legge provinciale, fuori dai casi di cui all’articolo 17 e fermo restando il rispetto della normativa provinciale in materia di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico; e) indisponibilità dei servizi igienici per i locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande negli esercizi alberghieri che effettuano tale servizio esclusivamente a favore delle persone alloggiate. 2. Nei casi di cui al comma 1 il gestore dell’esercizio alberghiero deve presentare preventivamente al dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo una richiesta motivata con l’indicazione del tipo di diminuzione dell’offerta ricettiva e del termine entro cui l’esercizio alberghiero assicurerà nuovamente una offerta ricettiva coerente al livello di classifica attribuito ai sensi dell’articolo 10 della legge provinciale. 3. Il periodo di temporanea diminuzione dell’offerta ricettiva non può superare i 180 giorni decorrenti dalla data di presentazione della richiesta di cui al comma 2 ed è rinnovabile per una sola volta dal dirigente del servizio provinciale competente in materia di turismo, previa richiesta motivata del gestore dell’esercizio alberghiero.

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unità abitative interessate.

Tabella A PARAMETRI STRUTTURALI

*

**

***

****

****S

*****

√ √ √

√ √ √

√ √ √

Sezione A) LOCALI A SERVIZIO DEGLI ALLOGGIATI 1) Vano adibito a guardaroba e deposito bagagli 2)

Postazione di lavoro internet

3)

Locale per deposito attrezzature sportive e di svago Sezione B) SALE COMUNI OBBLIGATORIE 1) Sala prima colazione separata dalla sala ristorante 2) Sala bar in apposito locale ovvero area bar per le residenze turistico-alberghiere 3) Sala soggiorno/lettura fornita: dei principali quotidiani nazionali dei principali quotidiani nazionali ed internazionali Sezione C) SERVIZI IGIENICI E BAGNI AD USO COMUNE 1) Servizi igienici destinati ai locali di somministrazione di alimenti e bevande con gabinetti distinti per sesso, ma con antigabinetto in comune 2) Servizi igienici destinati ai locali di somministrazione di alimenti e bevande con gabinetto e anti-gabinetto distinti per sesso 3) Bagni completi ad uso comune sullo stesso piano delle unità abitative prive di bagno privato nella misura di un bagno ogni sei posti letto o frazione Sezione D) UNITÀ ABITATIVE Percentuale minima di: unità abitative con bagno privato completo suite e/o junior suite (con un minimo di una unità) appartamenti dotati di locale giorno adibito a cucina rispetto al numero totale di appartamenti Sezione E) SUPERFICIE SALE COMUNI 1) Albergo superficie minima delle sale comuni come individuate dall'articolo 11, comma 3 del regolamento - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto (sala ristorante separata dalle altre sale comuni e funzionalmente collegata alla cucina) superficie minima della sala prima colazione (quando obbligatoria per l'attribuzione del livello di classifica) - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina

√ √

-

232

40

80

1,8

2

100

100 5

100 5

100 10

30

30

40

2,8

3,0

3,2

2,4

0,8


2)

Albergo garnì: superficie minima della sala prima colazione e delle sale comuni di cui all'articolo 11, comma 3, lettere b) e c) del regolamento, in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto (sala prima colazione separata delle sale comuni) 3) Residenza turistico alberghiera: superficie minima della sala ristorante in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina superficie minima della sala prima colazione per le residenze turistico alberghiere che forniscono esclusivamente il servizio di alloggio e prima colazione e quando obbligatoria per l'attribuzione del livello di classifica - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina superficie minima delle sale comuni di cui all'articolo 11, comma 3, lettere b) e c) del regolamento, in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto Sezione F) SUPERFICIE UNITÀ ABITATIVE E BAGNI PRIVATI Superficie minima delle unità abitative e dei bagni privati completi espressa in metri quadrati: camera singola camera doppia per ogni ulteriore posto letto aumento di superficie della camera in cui è ricavato lo spazio per la consumazione dei pasti ai sensi dell'articolo 12, comma 3 (per ogni posto letto autorizzato nell'appartamento): nel caso di letto tradizionale nel caso di letto a scomparsa bagno privato completo locale adibito a soggiorno (aumentata di 4 metri quadrati in caso di aggiunta occasionale e temporanea di due letti) vano soggiorno vano adibito a cucina locale giorno adibito a cucina (aumentata di 6 e 8 metri quadrati in caso di aggiunta occasionale e temporanea rispettivamente di uno o due letti) Sezione G) DOTAZIONI DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO 1) Ascensore per edifici superiori ai due livelli compreso i piani interrati qualora forniti, anche in parte, di locali a servizio degli ospiti 2) Impianto di ricambio dell'aria: nei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande nelle sale comuni 3) Impianto di condizionamento dell'aria: nei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) nelle sale comuni (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) nelle unità abitative regolabile dal cliente

1,0

1,2

1,4

1,8

2,0

2,2

1

1

1,2

1,4

1,4

1,6

0,4

0,4

0,4

0,6

0,6

0,8

0,8

1

1,2

1,4

1,6

1,6

8 12 6

8 12 6

8 14 6

10 16 8

12 18 8

12 18 8

2 1 3 8

2 1 3 8

2 1 3 8

2 1 3 8

2 1 4 10

2 1 4 10

6 2 8

6 2 8

6 2 8

6 2 10

8 2 10

8 3 12

50%

50%

100%

80%

100%

100%

233


(per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) 4) Televisione ad uso comune qualora le unità abitative siano prive di televisione Sezione H) DOTAZIONI DEI SERVIZI IGIENICI 1) Spazio per il maquillages

Sezione I) DOTAZIONI DELLE UNITÀ ABITATIVE Dotazioni delle unità abitative: 1) Ripiano apposito che consenta l'apertura dei bagagli 2) Una seduta poltrona/divano aggiuntiva 3)

Citofono

4)

Telefono

5)

Cassetta di sicurezza

6)

Televisione

7)

Rete TV satellitare

8)

Attacco per accesso a internet

9)

Frigobar (esclusi gli appartamenti)

Dotazioni degli appartamenti: 1) Cucina composta da mobilio cucina, piano di cottura con due piastre, cappa aspirante, lavello con scolapiatti, frigorifero, portarifiuti 2) Lavastoviglie 3)

3)

Utensili per la preparazione e consumazione dei pasti Set da tavola anche monouso

4)

Set da tavola in stoffa

Sezione L) DOTAZIONI DEI BAGNI PRIVATI 1) Asciugamani e teli bagno in numero adeguato agli ospiti 2)

3)

Oggettistica e materiale d'uso per l'igiene della persona Asciugacapelli

4)

Accappatoio

√ √ √

√ √ √ √ √ √

√ √ √ √ √ √

√ √ √ √ √ √

√ √

√ √

√ √

√ √

√ √

√ √

Forno a microonde

Dotazioni degli appartamenti proporzionali al numero delle persone alloggiate: 1) Tavolo da pranzo con sedie 2)

√ √

√ √

√ √

√ √

√ √

√ √

PARAMETRI FUNZIONALI Sezione M) SERVIZI VARI 1) Servizio di ricevimento e portineria 12/24 ore, per le ulteriori 12 ore assicurato servizio di chiamata tramite campanello 18/24 ore con addetto, per le ulteriori 6 ore assicurato servizio di chiamata tramite campanello 18/24 ore con almeno due addetti, per le ulteriori 6 ore assicurato con almeno un addetto 2) Servizio fax 3)

234

Servizio di trasporto bagagli a mezzo carrello -

4)

√ √

a cura di addetto

Servizio di custodia servizio di custodia valori a cura del gestore


-

servizio guardaroba e deposito bagagli

√ √

-

servizio guardaroba e deposito bagagli in vani appositi Sezione N) SERVIZIO DI BAR 1) Servizio di bar reso al tavolo anche negli spazi comuni: 12/24 ore

2)

-

16/24 ore, di cui 8/24 da addetti

-

24/24 ore, di cui 16/24 da addetti

√ √

√ √

√ √

16/24 ore

Carta delle consumazioni

Sezione O) SERVIZIO DI PRIMA COLAZIONE Servizio di prima colazione reso anche nelle unità abitative Sezione P) SERVIZIO DI RISTORANTE 1) Servizio di ristorante reso: da addetti coordinato da un direttore di sala

-

2) 3)

4)

da addetti, da un sommelier e coordinato da un direttore di sala Servizio di ristorante reso anche nelle unità abitative Menù comprendente: piatti a lista fissa scelti anche al momento della consumazione piatti a lista fissa scelti al momento della consumazione ulteriore possibilità di ampia scelta di piatti alla carta Lista bevande comprendente: vini trentini e nazionali

Servizio di bar reso anche nelle unità abitative: 12/24 ore -

3)

-

Almeno 2 menù Almeno 3 menù

√ √

vini pregiati trentini e nazionali

-

5)

vini pregiati e di annata trentini, nazionali e internazionali Cambio del tovagliato da sala: almeno 2 volte alla settimana -

a giorni alterni

-

tutti i giorni

√ √

Sezione Q) SERVIZIO DI CUCINA 1) Servizio di cucina coordinato: da chef -

da chef e diviso in partite

Sezione R) SERVIZIO ALLE UNITÀ ABITATIVE 1) Servizio di pulizia nelle unità abitative una volta al giorno

2)

una volta al giorno con riassetto pomeridiano Cambio della biancheria nelle unità abitative: a) biancheria da camera (#) almeno 1 volta alla settimana

√ √

-

b)

-

almeno 2 volte alla settimana

-

a giorni alterni

-

tutti i giorni

√ √

√ √

biancheria da bagno (#)

235


c)

-

a giorni alterni

-

tutti i giorni

-

2 volte al giorno

biancheria da cucina (#) almeno 1 volta alla settimana -

almeno 2 volte alla settimana

-

tutti i giorni

√ √

√ √

√ √

(#) salvo diversa scelta del cliente a tutela dell'ambiente 3) Servizio di lavaggio e stiratura biancheria ospiti 4)

Disponibilità di addetto per i servizi ai piani: 10/24 ore -

√ √

16/24 ore

Sezione S) DIVISE PER IL PERSONALE Divise per il personale

236

PARAMETRI ACCESSORI

*

**

***

****

****S

*****

n. minimo di punti da totalizzare con riferimento alle dotazioni e servizi sotto elencate messe a disposizione dell'ospite all'interno dell'esercizio alberghiero 1) Area benessere (centro estetico, sauna e/o bagno turco e simili) 2) Dotazioni sportive e ricreative (piscina, tennis, minigolf, palestra e similari) 3) Dotazioni per svago dei bambini (parco giochi attrezzato per bambini, piscina bambini) 4) Spazi meeting dotati di attrezzatura idonea (sala riunione, sala congressi) 5) Presenza di parametri strutturali richiesti per i livelli di classifica superiori - punteggio per ogni parametro 6) Adesione ad un marchio di prodotto turistico riconosciuto ai sensi dell'articolo 18 della legge provinciale - punteggio per ogni marchio 7) Attribuzione del marchio di qualità di cui all'articolo 15 della legge provinciale 8) Parcheggio (assicurato per almeno il 50% delle unità abitative) 9) Terrazza o giardino solarium attrezzati con tavolini e sedie 10) Locale officina per moto e/o biciclette 11) Locale per parrucchiere uomo/donna 12) Cantina degustazione 13) Teatro/Anfiteatro per animazione 14) Biberon room 15) Videoteca e videoregistratore o proiettore DVD 16) Biblioteca 17) Disponibilità biciclette e/o altre attrezzature sportive 18) Disponibilità giornaliera di almeno due quotidiani nazionali ed un quotidiano locale 19) Possibilità di pagamento attraverso carta di credito 20) Possibilità di pagamento attraverso servizio POS 21) Conoscenza di almeno una lingua straniera da parte del personale che si rapporta con gli ospiti 22) Ristoranti tematici (vegetariano, biologico, ecc.) 23) Servizi per bambini (animazione, baby sitting) assicurati nei periodi di alta stagione 24) Animazione assicurata nei periodi di alta stagione

1

3

6

8

9

10

3 3 2 2 1 2 4 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 1 1 2


NB: i parametri accessori, inseriti nella tabella A, si applicano ai nuovi esercizi alberghieri ovvero nei casi di cui all'articolo 39, comma 2, lettere a) e d).

Tabella B PARAMETRI STRUTTURALI

*

**

***

****

√ √ √

Sezione A) LOCALI A SERVIZIO DEGLI ALLOGGIATI 1) Vano adibito a guardaroba e deposito bagagli 2)

Postazione di lavoro internet

3)

Locale per deposito attrezzature sportive e di svago Sezione B) SALE COMUNI OBBLIGATORIE 1) Sala bar in apposito locale ovvero area bar per le residenze turistico-alberghiere 2) Sala soggiorno/lettura fornita dei principali quotidiani nazionali Sezione C) SERVIZI IGIENICI DESTINATI AI LOCALI DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE 1) Servizi igienici con gabinetti distinti per sesso, ma con anti-gabinetto in comune 2) Servizi igienici con gabinetto e anti-gabinetto distinti per sesso Sezione D) UNITÀ ABITATIVE Percentuale minima di: unità abitative con bagno privato completo appartamenti dotati di locale giorno adibito a cucina rispetto al numero totale di appartamenti Sezione E) DOTAZIONI DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO 1) Ascensore per edifici superiori ai due livelli compreso i piani interrati qualora forniti, anche in parte, di locali a servizio degli ospiti: 2) Impianto di condizionamento dell'aria: nei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) nelle sale comuni (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) nelle unità abitative regolabile dal cliente (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) 3) Televisione ad uso comune qualora le unità abitative siano prive di televisione Sezione F) DOTAZIONI DELLE UNITÀ ABITATIVE Dotazioni delle unità abitative: 1) Ripiano apposito che consenta l'apertura dei bagagli 2) Una seduta poltrona/divano aggiuntiva 3)

Telefono

4)

Cassetta di sicurezza

5)

Televisione

6)

Rete TV satellitare

7)

Linea per accesso a internet

8)

Frigobar (esclusi gli appartamenti)

Dotazioni degli appartamenti: 1) Cucina composta da mobilio cucina, piano di cottura con due piastre, cappa aspirante, lavello

√ √

√ √

100 30

√ √ 80 %

√ √ √ √

√ √ √ √ √ √ √ √ √

237


2)

con scolapiatti, frigorifero, portarifiuti Lavastoviglie

3)

Forno a microonde

√ √

Dotazioni degli appartamenti proporzionali al numero delle persone alloggiate: 1) Tavolo da pranzo con sedie 2) 3)

Utensili per la preparazione e consumazione dei pasti Set da tavola anche monouso

4)

Set da tavola in stoffa

√ √

√ √

√ √

Sezione G) DOTAZIONI DEI BAGNI PRIVATI 1) Asciugacapelli

Tabella C 1)

2) 3)

NUMERO MINIMO DI ADDETTI

*

**

***

****

****S

*****

Esercizi alberghieri senza servizio di somministrazione di alimenti e bevande, ad esclusione della prima colazione Esercizi alberghieri con servizio di somministrazione di alimenti e bevande: Esercizi alberghieri che non realizzano i servizi di cui ai punti 1) e 2)

2

2

2

4

5

6

2

2

4

6

8

10

1

1

2

2

3

3

*

**

***

****

****S

*****

30

30

32

34

36

38

10

10

11

12

12

13

36

36

38

40

45

47

15

15

16

17

17

18

38

38

40

45

47

49

10 8

10 8

11 8

12 9

12 9

13 10

42

42

45

48

52

54

10

10

11

12

12

13

Tabella D TIPOLOGIA DEGLI APPARTAMENTI 1)

2)

3)

4)

Appartamento con due posti letto autorizzati: superficie minima utile dell'intero appartamento superficie minima utile della camera (per un massimo di una camera) Appartamento con tre posti letto autorizzati: superficie minima utile dell'intero appartamento superficie minima utile della camera (per un massimo di una camera) Appartamento con tre posti letto autorizzati: superficie minima utile dell'intero appartamento superficie minima utile delle due camere: camera doppia camera singola Appartamento con quattro posti letto autorizzati: superficie minima utile dell'intero appartamento superficie minima utile di ciascuna delle due camere doppie

Il presente decreto verrà pubblicato nel “Bollettino ufficiale” della Regione. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Trento, 25 settembre 2003 IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA - L. Dellai -

238


Modulo di autoclassificazione della struttura alberghiera 05/12/2012 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO TURISMO

PARK HOTEL VILLA TRUNKA LUNKA *** DATI ESERCIZIO ALBERGHIERO tipologia alberghiera tipo servizio offerto ubicato nel comune di frazione/località cap località turistica indirizzo (via/piazza e numero civico) a mt (quota frazione s.l.m.) adeguato ai disabili

38033 CAVALESE VIA A.DEGASPERI, 4 1000 Attivo

stato attività

27/12/1982

data inizio attività data fine attività

diminuzione offerta

ALBERGO Pensione completa CAVALESE (TN)

-

dal - al

telefono

0462-340233

email

info@trunkalunka.it

fax

sito internet

posti letto

0

0462-340554

www.trunkalunka.it

DATI DEL TITOLARE cognome, nome

VINANTE, SONIA

nato a

CAVALESE

codice fiscale

residente nel comune di frazione/località cap

VNNSNO71A51C372K PANCHIA' (TN) 38030

indirizzo (via/piazza e numero civico)

VIA VENZAN, 2

telefono

0462-231087

email

info@vinantecostruzioni.it

fax

0462-231433

LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA SOCIETA' ragione sociale, forma giuridica partita iva

codice fiscale

con sede nel comune di

frazione/località cap

indirizzo (via/piazza e numero civico)

SOLIDEA HOTELS SRLSRL 02001990221

CAVALESE (TN) 38033

VIA A. DEGASPERI, 6

telefono

239

fax

email data di stampa

05/12/2012


ESERCIZIO ALBERGHIERO DENOMINATO: NUOVO ESERCIZIO ALBERGHIERO:

pp.ed.

2

3,55

52,35

2,00

4,00

X

2

12,96

2

3,88

53,00

2,00

4,00

X

4,99

18,75

12,04

2

UNITA' ABITATIVA CON SUPERFICI IN DERAGO

12,92

12,49

U. A. ADEGUATA DISABILI

MQ CAMERA

2

19,02

NUMERO TOTALE DI CAMERE DELL'UN. AB.

POSTI LETTO

12,92

4,65

TOTALE MQ UNITA' ABITATIVA

MQ CAMERA

18,81

Appartamento

Appartamento

MQ BAGNO

MQ SOGGIORNO

4,91

2

POSTI LETTO

MQ VANO CUCINA

1

-1

POSTI LETTO

N° UNITA' ABITATIVA

-1

2

TOT. POSTI LETTO

PIANO

1

TIPOLOGIA UNITA' ABITATIVA

DIMENSIONI TABELLA D

NR. PROGRESSIVO

TOTALE POSTI LETTO U.A.

TIPOLOGIA UNITA' ABITATIVE E RICETTIVITA' CAMERA - JUNIOR SUITE - SUITE - BICAMERA - APPARTAMENTO - CAMERA SENZA BAGNO - BICAMERA SENZA BAGNO

3

-1

3

Appartamento

12,73

2

3,80

52,31

2,00

4,00

X

4

-1

18

Camera

19,06

3

5,24

24,30

1,00

3,00

X

5

-1

19

Camera

12,01

2

2,05

14,06

1,00

2,00

X

6

-1

20

Camera

13,69

2

3,62

17,31

1,00

2,00

X

7

-1

8

1

21

Camera

13,33

2

3,70

17,03

1,00

2,00

X

9

1

22

Camera

17,63

3

2,75

20,38

1,00

3,00

X X

Bagno comune

3,63

10

1

23

Camera

14,38

2

2,97

17,35

1,00

2,00

11

1

24

Camera

16,96

2

3,76

20,72

1,00

2,00

12

1

25

Camera

23,15

3

4,26

27,41

1,00

3,00

13

1

26

Camera

14,85

2

4,83

19,67

1,00

2,00

14

1

27

Camera

11,18

1

3,04

14,22

1,00

1,00

15

1

28

Camera

8,96

1

3,03

11,99

1,00

1,00

16

1

29

Camera

18,39

2

2,83

21,22

1,00

2,00

17

1

30

Camera

28,89

4

6,29

35,18

1,00

4,00

X

18

2

31

Camera

22,16

3

3,26

25,42

1,00

3,00

19

2

32

Camera

15,65

2

2,74

18,39

1,00

2,00

X

20

2

33

Camera

15,19

2

2,96

18,15

1,00

2,00

X X

21

2

34

Camera

17,91

3

3,26

21,17

1,00

3,00

22

2

35

Camera

12,01

1

3,17

15,18

1,00

1,00

23

2

37

Camera

11,77

1

3,23

15,00

1,00

1,00

24

2

38

Camera

13,80

2

3,06

16,86

1,00

2,00

25

240

Pagina 1 di 1

X


DATI GENERALI TIPOLOGIA TIPOLOGIA

LIVELLO DI CLASSIFICA

X ALBERGO

□ R.T.A.

□ ALBERGO GARNI'

□ VILLAGGIO ALBERGHIERO

□ 1 STELLA □ 2 STELLE

□ 4 STELLE □ 4 STELLE SUPERIOR

X 3 STELLE

□ 5 STELLE

□ 3 STELLE SUPERIOR SALE - LOCALI E SERVIZI

A. SALE COMUNI MQ

ADEGUATA DISABILI

EVENTUALE NOME O NUMERO

SALA SEPARATA

35,61

x

TAVERNA

x

16,56

x

HALL

x

0

Stube/Tavernetta Hall (per la parte che eccede i 15 mq) Sala Bar

51,28

x

BAR

x

0

Sala Ristorante

89,25

x

RISTORANTE

x

0

Sala Soggiorno

58,50

x

SOGGIORNO

x

0

Stube/Tavernetta

26,71

x

STUBE

x

PIANO -1 0

SALE COMUNI AUTORIZZATE

TOTALE MQ

IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA

IMPIANTO DI RICAMBIO DELL'ARIA x

277,91

B. PARAMETRI E DOTAZIONI ACCESSORIE A SERVIZIO DEGLI ALLOGGIATI PERTINENZA

ADEGUATA DISABILI

TIPOLOGIA

PIANO -1

Area/Centro Benessere

0

Dotazioni sportive e ricreative

0

Terrazza o giardino solarium attrezzati con tavolini e sedie

C. SERVIZI E ALTRI LOCALI/VANI A SERVIZIO DEGLI ALLOGGIATI PERTINENZA

ADEGUATA DISABILI

TIPOLOGIA

PIANO -1

Locale per il deposito di attrezzature sportive/svago

-1

Servizi igienici somm. alimenti e bevande, con antibagno solo donne

-1

Servizi igienici somm. alimenti e bevande, con antibagno solo uomini

0

Postazione di lavoro internet

0

Servizi igienici somm. alimenti e bevande, con antibagno solo donne

0

Servizi igienici somm. alimenti e bevande, con antibagno solo uomini

0

Servizio di custodia valori a cura del gestore

0

Servizio fax

0

Servizio guardaroba e deposito bagagli

0

Wc per il personale

RIEPILOGO VOLUMI VOLUME TOT. STRUTTURA AL NETTO DEI VOLUMI DESTINATI A PARCHEGGIO VOLUME ALLOGGIO DEL GESTORE (SE PRESENTE)

VOLUME CAMERE DEL PERSONALE (SE PRESENTI) TOT. VOLUME ALLOGGIO GESTORE + CAMERE DEL

5768,00

241


TABELLA DI RIEPILOGO NUMERO UNITA' ABITATIVE PER TIPOLOGIA PIANO

N° CAMERE

-1 0 1 2

TOTALI

N° JUNIOR SUITE

3 0 10 7

N° N° APPARTAMENTI SUITE

0 0

0 0

20

TOTALE U.A.

3 0

N° UNITA' BICAMERA

N° N° BAGNI UNITA' BICAMERA COMUNI SENZA BAGNO

N° CAMERE SENZA BAGNO

0

0 0

0 0

TOTALE CAMERE TOTALE NELLE UNITA' POSTI LETTO ABITATIVE

1 0

9 0 10 7

1

3 23

2

19 0 22 14

26

55

PERC.

POSTI LETTO IN APPARTAMENTO

12

21,1

UNITA' ABITATIVE CON BAGNO PRIVATO

23

100

UNITA' ABITATIVE SENZA BAGNO PRIVATO

0

0

SUITE E/O JUNIOR SUITE

0

0

APPARTAMENTI DOTATI DI LOCALE GIORNO ADIBITO A CUCINA UNITA' ABITATIVE CON IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA REGOLABILE DAL CLIENTE mt/slm)

0

0

SALE COMUNI CON IMPIANTO DI RICAMBIO DELL'ARIA

(per E.A. ubicati sopra i 500 mt/slm)

(per E.A. ubicati sotto i 500 0

0

35,61

12,8

POSTI LETTO IN UNITA' ABITATIVE SENZA BAGNO PRIVATO IN RAPPORTO AI BAGNI COMUNI

0

SUPERFICIE TOTALE SALE COMUNI

MQ

277,91

SUPERFICIE PER POSTO LETTO

MQ

5,05

242


PARK HOTEL VILLA TRUNKA LUNKA

***

LOCALITA’ TURISTICA

ALBERGO COMUNE DI

CAVALESE (TN)

REQUISITI MINIMI DEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI

1. 2.

3.

4.

5.

6.

$

DEROGA REQUISITO FINO APPLICAZIONE INTERVENTI PREVISTI ART. 39 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO DI ESECUZIONE

D

DEROGA REQUISITO PER ALBERGHI ESISTENTI SE NON CLASSIFICATI

DOTAZIONI MINIME DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO 1 almeno un apparecchio telefonico ad uso comune

SERVIZI MINIMI DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO 1 servizio di chiamata ventiquattro ore su ventiquattro 2 servizio di riscaldamento nelle sale comuni e nelle unità abitative

SUPERFICIE MINIMA DELLE SALE COMUNI 1 Sale comuni, come individuate dall'articolo 11, comma 3 del regolamento, per una superficie complessiva di almeno un metro quadrato per posto letto

X

$

X X

D

X

DOTAZIONI MINIME DELLE UNITA' ABITATIVE 1 un tavolo 2 un armadio o cabina armadio 3 per ogni posto letto:

a un letto b una sedia o una seduta poltrona/divano c un comodino o equivalente 4 bagni privati dotati di un lavandino, una vasca o doccia ed un wc 5 nelle unità abitative senza bagno privato ciascuna camera dotata di: a Specchio b presa di corrente c lavandino con acqua corrente calda e fredda d asciugamani in misura adeguata agli ospiti

SERVIZI IGIENICI E BAGNI AD USO COMUNE 1 Servizi igienici destinati ai locali di somministrazione di alimenti e bevande con gabinetti distinti per sesso, ma con anti-gabinetto in comune. L'antigabinetto deve essere dotato di lavabo 2 un bagno completo a uso comune per le unità abitative senza bagno privato nella misura di un bagno ogni dodici posti letto o frazione. 3 Servizio igienico riservato al personale dotato di wc e lavabo ed ubicato in prossimità dei locali adibiti alla preparazione, manipolazione e somministrazione di alimenti e bevande SERVIZI MINIMI ALLE UNITA' ABITATIVE 1 Pulizia giornaliera delle unità abitative 2 Cambio settimanale della biancheria da camera (lenzuola e federe) 3 Cambio settimanale del tovagliato e del necessario per il vano cucina o il locale giorno adibito a cucina 4 Cambio bisettimanale degli asciugamani e dei teli da bagno

X X X X X X

D

D

X

$

X X X X X

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ALBERGO

LOCALITA’ TURISTICA

COMUNE DI

PARAMETRI STRUTTURALI

OBBLIGO DI ADEGUAMENTO ENTRO 5 ANNI ENTRATA IN VIGORE L.P. N.7/2002

$

DEROGA REQUISITO FINO APPLICAZIONE INTERVENTI PREVISTI ART. 39 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO DI ESECUZIONE

A LOCALI A SERVIZIO DEGLI ALLOGGIATI 1 Vano adibito a guardaroba e deposito bagagli 2 Accesso internet 3 Locale per deposito attrezzature sportive e di svago B SALE COMUNI OBBLIGATORIE 1 Sala prima colazione separata dalla sala ristorante 2 Sala bar in apposito locale 3 Sala/Area bar per le residenze turistico-alberghiere 4 Sala soggiorno/lettura fornita: a dei principali quotidiani nazionali b dei principali quotidiani nazionali ed internazionali C SERVIZI IGIENICI E BAGNI AD USO COMUNE 1 Servizi igienici destinati ai locali di somministrazione di alimenti e bevande con gabinetti distinti per sesso, ma con anti-gabinetto in comune 2 Servizi igienici destinati ai locali di somministrazione di alimenti e bevande con gabinetto e anti-gabinetto distinti per sesso 3 Bagni completi ad uso comune sullo stesso piano delle unità abitative prive di bagno privato nella misura di un bagno ogni sei posti letto o frazione D UNITA' ABITATIVE (Percentuale minima di:) 1 unità abitative con bagno privato completo 2 3

suite e/o junior suite (con un minimo di una unità) appartamenti dotati di locale giorno adibito a cucina rispetto al numero totale di appartamenti

E SUPERFICIE SALE COMUNI 1 Albergo: a superficie minima delle sale comuni come individuate dall'articolo 11, comma 3 del regolamento - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto (sala ristorante separata dalle altre sale comuni e funzionalmente collegata alla cucina) b superficie minima della sala prima colazione (quando obbligatoria per l'attribuzione del livello di classifica) - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina 2 Albergo garnì: a superficie minima della sala prima colazione e delle sale comuni di cui all'articolo 11, comma 3, lettere b) e c) del regolamento, in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto (sala prima colazione separata dalle sale comuni) 3 Residenza turistico alberghiera: a superficie minima della sala ristorante in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina b superficie minima della sala prima colazione per le residenze turistico alberghiere che forniscono esclusivamente il servizio di alloggio e prima colazione e quando obbligatoria per l'attribuzione del livello di classifica - in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto collocati in unità abitative prive di servizio autonomo di cucina c superficie minima delle sale comuni di cui all'articolo 11, comma 3, lettere b) e c) del regolamento, in rapporto al numero dei posti letto espressa in metri quadrati per posto letto

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CAVALESE (TN)

STELLE 1

2

3

4

4S

5

100%

100%

100,0

%

5%

10%

0,0

%

30%

40%

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3

3.2

mq per 4,93 persona

0.8

mq per 0,00 persona

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40%

80%

$

100%

100%

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5% 30%

1.8

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2

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X

1

1.2

1.4

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2

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mq per persona

1

1

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mq per persona

0.4

0.4

0.4

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mq per persona

0.8

1

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1.4

1.6

1.6

mq per persona


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LOCALITA’ TURISTICA

COMUNE DI

PARAMETRI STRUTTURALI

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OBBLIGO DI ADEGUAMENTO ENTRO 5 ANNI ENTRATA IN VIGORE L.P. N.7/2002 DEROGA REQUISITO FINO APPLICAZIONE INTERVENTI PREVISTI ART. 39 COMMA 2 DEL REGOLAMENTO DI ESECUZIONE

CAVALESE (TN)

STELLE 1

2

3

4

4S

5

$

$

$

$

$

$

F SUPERFICIE UNITA’ ABITATIVE E BAGNI PRIVATI Vedi dettaglio tabella “Tipologie Unità abitative e ricettività – Bagni comuni” G DOTAZIONI DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO 1 Ascensore per edifici superiori ai due livelli compreso i piani interrati qualora forniti, anche in parte, di locali a servizio degli ospiti 2 Impianto di ricambio dell'aria: a nei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande b nelle sale comuni 3 Impianto di condizionamento dell'aria: a nei locali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) b nelle sale comuni (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) c nelle unità abitative regolabile dal cliente (per esercizi alberghieri ubicati sotto i 500 m. s.l.m.) 4

Televisione ad uso comune qualora le unità abitative siano prive di televisione H DOTAZIONI DEI SERVIZI IGIENICI 1 Spazio per il maquillages I DOTAZIONI DELLE UNITA' ABITATIVE 1 Dotazioni delle unità abitative: a Ripiano apposito che consenta l'apertura dei bagagli b Una seduta poltrona/divano aggiuntiva c Citofono d Telefono e Cassetta di sicurezza f Televisione g Rete TV satellitare h Attacco per accesso a internet i Frigobar (esclusi gli appartamenti) 2 Dotazioni degli appartamenti: a Cucina composta da mobilio cucina, piano di cottura con due piastre, cappa aspirante, lavello con scolapiatti, frigorifero, portarifiuti b Lavastoviglie c Forno a microonde 3 Dotazioni degli appartamenti proporzionali al numero delle persone alloggiate: a Tavolo da pranzo con sedie b Utensili per la preparazione e consumazione dei pasti c Set da tavola anche monouso d Set da tavola in stoffa L DOTAZIONI DEI BAGNI PRIVATI 1 Asciugamani e teli bagno in numero adeguato agli ospiti 2 Oggettistica e materiale d'uso per l'igiene della persona 3 Asciugacapelli 4 Accappatoio

$

50%

100%

100%

100%

80%

50% $

D

13,82

%

D

%

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X

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X X X X

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X

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X X X

X X X

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LOCALITA’ TURISTICA

COMUNE DI

PARAMETRI FUNZIONALI 1.

SERVIZI VARI 1 Servizio di ricevimento e portineria a 12/24 ore, per le ulteriori 12 ore assicurato servizio di chiamata tramite campanello

CAVALESE (TN)

STELLE 1

2

3

b 18/24 ore con addetto, per le ulteriori 6 ore assicurato servizio di chiamata tramite campanello

4

4S

2.

3. 4.

SERVIZIO DI PRIMA COLAZIONE 1 Servizio di prima colazione reso anche nelle unità abitative SERVIZIO DI RISTORANTE 1 Servizio di ristorante reso: a da addetti coordinato da un direttore di sala b da addetti, da un sommelier e coordinato da un direttore di sala 2 Servizio di ristorante reso anche nelle unità abitative 3 Menù comprendente:

5.

246

SERVIZIO DI CUCINA 1 Servizio di cucina coordinato: a da chef b da chef e diviso in partite

X

X X

X

X

Almeno 2 menù

b piatti a lista fissa scelti al momento della consumazione

5 Cambio del tovagliato da sala: a almeno 2 volte alla settimana b a giorni alterni c tutti i giorni

a piatti a lista fissa scelti anche al momento della consumazione c ulteriore possibilità di ampia scelta di piatti alla carta Lista bevande comprendente: a vini trentini e nazionali b vini pregiati trentini e nazionali c vini pregiati e di annata trentini, nazionali e internazionali

SERVIZIO DI BAR 1 Servizio di bar reso al tavolo anche negli spazi comuni: a 12/24 ore b 16/24 ore, di cui 8/24 da addetti c 24/24 ore, di cui 16/24 da addetti 2 Servizio di bar reso anche nelle unità abitative: a 12/24 ore b 16/24 ore 3 Carta delle consumazioni

4

POSSESSO REQUISITO

X

c 18/24 ore con almeno due addetti, per le ulteriori 6 ore assicurato con almeno un addetto 2 Servizio fax 3 Servizio di trasporto bagagli a a mezzo carrello b a cura di addetto 4 Servizio di custodia a servizio di custodia valori a cura del gestore b servizio guardaroba e deposito bagagli c servizio guardaroba e deposito bagagli in vani appositi

5

X Almeno 3 menù

X

X


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LOCALITA’ TURISTICA

COMUNE DI

PARAMETRI FUNZIONALI 6.

7.

ALBERGO

SERVIZIO ALLE UNITA' ABITATIVE 1 Servizio di pulizia nelle unità abitative a una volta al giorno b una volta al giorno con riassetto pomeridiano 2 Cambio della biancheria nelle unità abitative: a biancheria da camera (#) - almeno 1 volta alla settimana - almeno 2 volte alla settimana - a giorni alterni - tutti i giorni b biancheria da bagno (#) - a giorni alterni - tutti i giorni - 2 volte al giorno c biancheria da cucina (#) - almeno 1 volta alla settimana - almeno 2 volte alla settimana - tutti i giorni (#) salvo diversa scelta del cliente a tutela dell'ambiente 3 Servizio di lavaggio e stiratura biancheria ospiti 4 Disponibilità di addetto per i servizi ai piani: - 10/24 ore - 16/24 ore DIVISE PER IL PERSONALE 1 Divise per il personale

CAVALESE (TN)

1

2

STELLE 3 4

4S

5

POSSESSO REQUISITO

X

X

X

X

X

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LOCALITA’ TURISTICA

ALBERGO COMUNE DI

CAVALESE (TN)

PARAMETRI ACCESSORI DEROGA PARAMETRI ACCESSORI FINO APPLICAZIONE INTERVENTI PREVISTI ART. 39 COMMA 2, LETT. a) e d) DEL REGOLAMENTO DI ESECUZIONE NUMERO MINIMO DI PUNTI DA TOTALIZZARE CON RIFERIMENTO ALLE DOTAZIONI E SERVIZI SOTTO ELENCATE MESE A DISPOSIZIONE DELL'OSPITE ALL'INTERNO DELL'ESERCIZIO ALBERGHIERO

1

Area Benessere (centro estetico, sauna e/o bagno turco e simili) 1 Bagno turco 2 Doccia essenze/rivitalizzante 3 Sauna Soft (Temp. 50-60°C / Umidità 40-60%) 4 Solarium U.V.A. 5 Vasca idromassaggio

2

3

4

1

3

6

8

3

3

Dotazioni per svago dei bambini (parco giochi attrezzato per bambini, piscina bambini)

2

4

Spazi meeting dotati di attrezzatura idonea (sala riunione, sala congressi)

5

Presenza di parametri strutturali richiesti per i livelli di classifica superiori punteggio per ogni parametro

6

Adesione ad un marchio di prodotto turistico riconosciuto ai sensi dell'articolo 18 della legge provinciale - punteggio per ogni marchio

7

Attribuzione del marchio di qualità di cui all'articolo 15 della legge provinciale

8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21

Parcheggio (assicurato per almeno il 50% delle unità abitative) Terrazza o giardino solarium attrezzati con tavolini e sedie Locale officina per moto e/o biciclette Locale per parrucchiere uomo/donna Cantina degustazione Teatro/Anfiteatro per animazione Biberon room Videoteca e videoregistratore o proiettore DVD Biblioteca Disponibilità biciclette e/o altre attrezzature sportive 1 Mountain bike

5

9

10

PUNTI PER POSSESSO REQUISITO

3

3

Dotazioni sportive e ricreative (piscina, tennis, minigolf, palestra e similari) 1 Tennis tavolo - ping pong

A3 B2 E1a

4S

PUNTI PER LIVELLO

2

1 2 3

2

3 0 0 3

1

2

0

4

0

1 1 1 1 1 1 1 1 1

1 1 0 0 0 0 0 0 0 1

1

Disponibilità giornaliera di almeno due quotidiani nazionali ed un quotidiano locale

1

1

Possibilità di pagamento attraverso carta di credito

1

1

Conoscenza di almeno una lingua straniera da parte del personale che si rapporta con gli ospiti 1 Inglese 2 Tedesco

2

Possibilità di pagamento attraverso servizio POS

1

22

Ristoranti tematici (vegetariano, biologico, ecc.)

23

Servizi per bambini (animazione, baby sitting) assicurati nei periodi di alta stagione

1

24

Animazione assicurata nei periodi di alta stagione

2

TOTALE PUNTI

248

STELLE 1

1

1 2

0 0 0 17


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LOCALITA’ TURISTICA

COMUNE DI

CAVALESE (TN)

STELLE

NUMERO MINIMO DI ADDETTI 1

2

3

4

4S

5

Esercizi alberghieri senza servizio di somministrazione di alimenti e bevande, ad esclusione della prima colazione

2

2

2

4

5

6

2

Esercizi alberghieri con servizio di somministrazione di alimenti e bevande:

2

2

4

6

8

10

3

Esercizi alberghieri che non realizzano i servizi di cui ai punti 1) e 2)

1

1

2

2

3

3

1

($)

indicare il numero di addetti

POSSESSO REQUISITO ($)

4

249


Riferimenti bibliografici

Sitografia ufficiale

E. Cavada, I. Giordani, G. Defrancesco, Cavalese - La storia di un borgo antico, AlcionEdizioni, Lavis 2014

www.visitfiemme.it

A. Molinari, La strada della valle di Fiemme, Manfrini, Cavalese 1990

www.provincia.tn.it

P. Crivellaro, Guida alle case di legno, Terra Nuova Edizioni, Firenze 2012 T. Aglieri Rinella, Hotel Design – Fondamenti di progettazione alberghiera, Marsilio Editori, Venezia 2011 C. Benedetti, Costruire in Legno – edifici a basso consumo energetico, University Press, Bolzano 2009 L.Zevi, Il nuovissimo manuale dell’architetto, Mancosu editore, Roma 2009 E. Commessatti (a cura di), Mille legni - Woods, Dindi editore, Tavagnacco 2007 L. Corbo, Edilizia alberghiera, Pirola, Milano 1995 O. Riewoldt, Alberghi contemporanei, Logos, Modena 2002 R. Andreoletti, Manuale dell’edificio alberghiero – Dal progetto di fattibilità alla ristrutturazione, Tecniche Nuove 2009 P. Jodidio, Architecture now! Wood, Taschen, Colonia 2011 Ass. Artigiani e piccole imprese, Artigianato artistico e di qualità del Trentino, Publistampa, Trento 2000 G. Gerosa(a cura di), Beni architettonici in valle di Fiemme, Provincia autonoma di Trento, 2003

250

www.comunecavalese.it

www.rasom.it www.starpool.com www.aptcavalese.it www.technogym.com


Crediti fotografici

Cavalese - La storia di un borgo antico: p. 11, Fig. 2; p. 22, Fig. 8; p. 22, Fig. 9; p. 38, Fig. 17; p. 39, Fig. 18; p. 40, Fig. 19; p. 41, Fig. 20; p. 42, Fig. 21; p. 48, Fig. 23; p. 49, Fig. 24; p. 50, Fig. 25; p. 51, Fig. 26; p. 51, Fig. 26; p.51, Fig. 27;

Courtesy of Arch. Cesare Micheletti: p. 57, Fig.3; p. 58, Fig. 4; p. 59, Fig. 5; p. 60, Fig. 6; p. 64, Fig. 8 Courtesy of Hotel Trunka Lunka: p. 63, Fig. 7

www.boorp.com: p. 18, Fig. 6

www.comunecavalese.it: p. 128, Fig. 2; p. 129, Fig. 3;

www.residencecavalese.com: p. 24, Fig. 10

Hotel Design: p. 134, Fig. 4;

www.timberg.it: p. 26, Fig. 11

www.hotel-paris.cz: p. 36, Fig. 5;

www.simonefavilli.com: p.27, Fig. 12

www.luxifitness.it: p. 36, Fig. 5;

it.wikipedia.org: p. 10, Fig. 1; p. 13, Fig. 3; p. 15, Fig. 5

www.stock.at: p.36, fig.5;

www.visitfiemme.it: p. 31, Fig. 14; p. 36, Fig. 15; p. 37, Fig. 16 Courtesy of De Gregorio photographer: p. 56, Fig. 2;

www.provincia.tn.it: p. 139, Fig. 6 www.rasom.it: p.143 Costruire in Legno: p. 171; p.172;

Ci scusiamo se per cause del tutto indipendenti dalla nostra volontĂ , avessimo omesso o citato erroneamente alcune fonti.

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Ringraziamenti generali Un sentito ringraziamento è dedicato al Prof. Pincella che ci ha sin da subito sostenuti ed aiutati nello sviluppo del tema della tesi; grazie per la disponibilità, cordialità e supporto dimostratici durante questo percorso da noi intrapreso in cui credevamo molto. Grazie anche a tutti i docenti che con professionalità, passione e dedizione ci hanno seguiti e formati in questi anni, tra alti e bassi, lezioni, provette, revisioni ed esami finali, tutto questo ha contribuito ad ampliare il nostro bagaglio culturale. Un pensiero speciale va inoltre riservato al personale del PoliMi: Nicola e Alberto del PoliPrint, autori di numerose gag, Elena e Paola dell'ufficio gestionale, le quali ci hanno fatto sudare sette camicie per assecondare le loro folli richieste, Ambra della segreteria studenti, sempre disponibile a chiarire ogni dubbio, Simone "TheBiblioMan", animatore delle numerose giornate passate in biblioteca; ultime ma non meno importanti, tutte le ragazze della portineria, assidue fornitrici di ciabatte elettriche e impeccabili buttafuori nelle calde notti universitarie. Grazie anche a tutte le figure che hanno contribuito alla stesura della tesi: La famiglia Vinante al completo, committente sempre bendisposto ad ogni chiarimento; Gaia, simpaticissimo gestore dell'hotel, anch'essa sensibile al tema dell'ampliamento e quindi fonte inesauribile di utili informazioni; Antonello, maÎtre dell'hotel che ci accolti come fossimo ospiti paganti, sempre viziati e riveriti dalle sue continue attenzioni; Lo staff dell'hotel al completo, che con pazienza ha sempre risposto alle nostre continue domande, anche alle più scomode; Monica, bellissima geometra di Cavalese che si è prodigata nel recupero e nell'interpretazione delle complicate normative locali; L'arch. Cesare Micheletti, che con passione ci ha illustrato la storia dell'ampliamento dell'hotel e chiarito gli innumerevoli dubbi riguardo il PRG di Cavalese; La signora Paola Giovanazzi, funzionario della provincia autonoma di Trento nell'ufficio ricettività turistica, la quale ha riesumato vecchie autoclassificazioni dell'hotel e ce ne ha spiegato il funzionamento; La ditta Starpool, in particolare il Fiacca e la Mana, fonti inesauribili d'ispirazione e insegnamenti per quanto riguarda la progettazione di centri benessere; La ditta Rasom, la quale ci ha gentilmente fornito materiale tecnico e dettagli costruttivi per la progettazione di costruzioni prefabbricate in X-Lam. Ultime, ma certamente non meno importanti, Paola e Camilla, colleghe laureande della facoltà di design dell'accademia Santa Giulia di Brescia, compagne d'avventura e di mille notti insonni che hanno collaborato attivamente alla stesura della tesi, dalle analisi più generiche fino ai dettagli di design.

252


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Ringraziamenti Andrea Questo è un giorno tanto felice quanto triste per me, perché si chiude per l’ennesima volta un capitolo della mia vita e so che saranno di più gli addii che gli arrivederci, ma voglio provare a citare tutti quelli che ricorderò in maniera particolare del mio soggiorno mantovano: Giu Giu, Bomber, Glo e Sbara con i quali abbiamo condiviso casa, nervosi, sbronze, pianti e tante gioie; Luis con la sua bontà d’animo, Andrea che resterà il mio idolo insieme al suo accento fiorentino; tutti i compagni di classe che hanno iniziato con me in particolare Ari, Marta, Valentina, Bice, Gioia, Anna, Marcella, Giovanna, Sara, Carola, Alice, chiara, Sabrina, Cordolo, Samu, Greg, Daniele, Fede, Gianlu, Baffo, Mattia, Ricky, i Veci, Beg, Francesco, Nico, Gio, Simo, e tutti quelli che mancano per avermi sempre sopportato, per le grasse risate, le partite a call of Duty durante le ore di lezioni, tutti gli appunti e i riassunti che mi avete passato, i mega ripassoni, le nottate, le ansie condivise e le nostre super cene di classe; Un grazie speciale a Nino (el me teron preferito) per le sue coniugazioni verbali e tutto quello che abbiamo condiviso in questo ultimo bellissimo anno; Un pensiero a tutte le persone dell’uni e dintorni con le quali ho condiviso pensieri e festeggiamenti vari con Sara, Elena, Caste, Besco, Gabri, Fravez, Debi, Flavio, Bomma, Marti, Vale, Grazia, Jhonny, Piero, Michael, Sabri, Marta, Veronica, Manu, Carletto, Clelia, Elisa e tutti quelli che in seduta stante mi sfuggono, sentitevi citati; I ragazzuoli di scienze che mi hanno accolto in maniera indimenticabile alla loro cenetta, Sara, Silvia, Marta, Alberto, Ale, Leo e Tomas; Chiara e la torta di rose; Simone, super bibliotecario e fonte di saggezza infinita. Un grazie agli amici dell’epico gruppo “ghe on fiume” , Alice, Sara, Mara, Shalfi, Stefano, Bicio e Campo e a tutti gli altri amici di casa Sara, Wolly, Ilaria, Laura, Luca, Nicolò, Silvia, Luana, Valentina, Erika; ai miei Fratelloni delle superiori Albe, King, Luca, Prando e Tame per i mille disastri fatti insieme e le indimenticabili risate; agli amici speciali del collegio di Padova in particolare Andrea e il suo indescrivibile Comelico, Paolo con la sua voglia di fare, le impennate e i garini a due ruote, e non potrebbe mancare Giulio il tutto fare, primo compagno di camerata e amico indimenticabile. Un grazie a Nicola, per la disponibilità e il tempo che ha speso ad aiutarmi a risolvere i mille intrighi strutturali dei progetti di questi anni. avvicinandomi un po’ con i legami voglio ringraziare i nonni con Ida e i suoi super maglioni di lana, Lino e Augusta; i miei zii che hanno sempre tifato per me in questi anni e con loro i cugini Maria, Samuele, Daniele, Antonio, Danilo, Fabio, Damiano, Daniele, Ilaria, Roberto e Davide e parenti tutti. Ormai alla fine non mi resta che ringraziare alcune persone davvero speciali: la Cami e la Paola che ci hanno supportato e sopportato in questi mesi di fuoco, con loro il papà Ivan per la simpatia, l’ospitalità trentina e le mille prelibatezze, i “bogoni” soprattutto, ed Enrico, chef specializzato in pronto soccorso agli affamati; Matteo, al quale va un pensiero indescrivibile, per tutto quello che abbiamo passato

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insieme, perché senza lui questa tesi non sarebbe stata LA TESI, e rimarrà per me il ricordo di una delle persone più importanti che lascio con Mantova; voglio ringraziare la sua famiglia con il nonno Natale e la nonna Rosanna e lo zio Luca, per tutte le gentilezze, ma soprattutto un grazie alla super Gaia e a Lorenzo, che ci hanno sostenuto con una forza indescrivibile compensando tutti i nostri alti e bassi come dei genitori. E non restano che loro, i più importanti, ai quali devo tutto, perché nonstante i mille litigi e le divergenze di pensiero mi hanno sempre sostenuto e incoraggiato a non mollare, è per loro che sono arrivato a questo traguardo e non ci sono parole che possano descrivere i mille pensieri che vorrei dedicare a loro: Mamma Luciana, sempre dura e inattaccabile, che da quando ho ricordo fino ai vent’anni non mi ha mai dato un bacio della buonanotte, ma l’amore che mi ha trasmesso in tutti i gesti di vita quotidiana è stato infinito; Papà che con la sua pazienza e dolcezza è sempre stato il mediatore di famiglia, per le sue coccole che non mancano mai, ma soprattutto lo voglio ringraziare per il sostegno finanziario che mi ha permesso di arrivare fin qui; Beatrice, sorella silenziosa, custode di tante confessioni e che per me, a costo di fare salti mortali, c’è sempre stata; Argo, eri un cagnone piagnucolone sempre in cerca di carezze, non scorderò mai le mille corse e la compagnia che mi hai fatto quando eravamo a casa da soli. Grazie a tutti di cuore.

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Ringraziamenti Matteo I miei sentiti ringraziamenti vanno alle persone che, in questi anni, mi sono state vicine e mi hanno supportato e sopportato durante tutto il percorso di studi, pieno di ostacoli, di momenti belli e periodi duri, nottate in bianco e mattine in coma, feste e lunghissimi ramadan; risate, malumori, crisi, deliri, ansie, paure, gioie, indecisioni, rabbia, frustrazione, stanchezza, dedizione, caldo d’estate, freddo d’inverno, incomprensioni, litigate, insegnamenti e a volte pianti. Un super grazie ai compagni di università con cui ho condiviso molte, forse troppe ore di studio e nottate insonni, Grazie Campo per essere come sei, difetti compresi (tutti ne abbiamo); sei una persona buona, anche troppo, l’unica veramente capace di sopportarmi durante l’intero percorso, compresa la tesi. Quanto abbiamo riso e discusso in questi anni, non lo dimenticherò mai! Grazie Nino per avermi ascoltato sempre e per avermi consigliato, grazie per le serate di Champions a casa tua, le feste e le bevute, le spese al simply con il carretto da nonno, le lezioni di italiano correggiuto ed i frenetici e ansiosi ripassi dell’ultimo minuto prima degli esami; anche tu hai sempre avuto pazienza con me e posso soltanto immaginare quanto sia stato difficile! Con voi ho trovato in università due amici VERI, quelli che si contano sulle dita di una mano, mi avete insegnato molto e anche se le nostre strade si divideranno vi porterò sempre nel mio cuore!!! Grazie anche a Stefano, Bice e Gioia, indimenticabili compagni del primo anno, abbiamo riso un sacco e passato moooolte più notti insonni del necessario. Grazie ad Ari, Vale e Marta, tre ragazze fantastiche, dolci e generose, con una calma ed una pazienza a prova di Ambroge. Grazie anche a tutti i colleghi di studio, feste ed aperitivi vari: Riccardo, Cami, Sart, Beg, Giugiu, Cordolo, Spadi, Anna, Sara, Carola, Daniele, Marcella, Federico, Gianluca, Bomber, Simone, Greg, Sbara, Matteo, Adalberto e tutti gli altri. Grazie a tutti i professori e al personale del PoliMi, in particolare a Simone “TheSuperBiblioMan”, a Paola ed Elena, ad Alberto e Nicola del PoliPrint, ad Ambra della segreteria e a tutte le ragazze della portineria, sempre simpatiche e disponibili. Un gigantesco, immenso grazie alla mia famiglia, Grazie Mamma, anche se non sei qui con noi a festeggiare questo traguardo io so che da lassù mi guardi e sorridi, fiera del tuo ometto; Grazie Papà per avere sempre creduto in me senza aver mai gettato la spugna, (neanche durante gli anni di adolescenza), quanta pazienza hai avuto ed hai tutt’ora, te ne sarò per sempre grato!

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Grazie Gaia, per avermi sempre motivato e aiutato per qualsiasi problema o dubbio, mi sei stata vicina nei periodi più difficili e mi hai aiutato nelle scelte più dure, sei una donna fantastica! Mara, grazie per avermi sgridato e punito in mille modi diversi, anche se per te non è mai stato facile, mi hai insegnato cosa sia la disciplina, mi hai reso in parte ciò che sono oggi! Nonna e Nonno, grazie per gli insegnamenti e per la pazienza avuta negli anni, grazie per le motivazioni che mi avete dato, a modo vostro, senza (forse) nemmeno saperlo! Zio Luca, grazie per avermi ispirato in più di un'occasione; Zia Sonia, non dimentico i sacrifici fatti per prenderti cura di me, anche se ci vediamo poco un grande grazie è riservato anche a te. Un grazie speciale anche a Ivan che mi ha "adottato" in casa sua senza mai farmi sentire di troppo nemmeno per un secondo, permettendomi di stare sempre vicino al mio ultimo grazie: Paola; grazie compagna di vita, mi hai tenuto la mano dal primo all’ultimo giorno di università, aiutato nelle scelte più difficili, insegnato ciò che non sapevo e rimesso in riga quando serviva; siamo cresciuti e stiamo ancora crescendo insieme, da ragazzi a ciò che siamo ora. Sei parte di tutti i risultati che ho conseguito finora, non avrei mai potuto fare tutto da solo. Sei la mia motivazione, la mia avversaria, il mio traguardo, la mia fan numero uno! Spero di proseguire questo lungo viaggio con te perché non esiste compagna migliore al mondo!

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