Dal turismo dei resort al turismo culturale un'ipotesi strategica nella repubblica dominicana

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA

FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di laurea specialistica:

Beni Culturali per la Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Tesi di laurea in: Economia e gestione delle imprese turistiche e culturali

Dal turismo dei resort al turismo culturale: un’ipotesi strategica nella Repubblica Dominicana.

Laureando: dott. Matteo Stavole matricola: 0121725

Relatore: Chiar.mo Prof. Annalisa Cicerchia

Correlatore: Chiar.mo Prof. Mario Liguori

Anno Accademico 2008/2009


A chi ha sempre creduto in me e mi ha sostenuto con tutte le sue forze.


Dal turismo dei resort al turismo culturale: una ipotesi strategica nella Repubblica Dominicana. Introduzione

Capitolo 1 Verifica / analisi dell’obiettivo: è possibile sviluppare il turismo culturale in Repubblica Dominicana? 1.1 Predominanza di strutture “resort all inclusive” (t.o. prevalentemente internazionali) 1.2 Crescita del mercato interno 1.3 Orientamento del governo al mercato interno 1.4 Legislazione sul turismo 1.4.1 Legislazione nazionale sulla struttura turistica 1.4.2 Leggi sul regolamento e classificazione delle strutture ricettive

Capitolo 2 Analisi di contesto 2.1 Economia locale 2.2 Il sistema produttivo industriale 2.3 Il sistema produttivo agricolo 2.4 L’offerta turistica: 2.4.1 L’offerta turistica esistente 2.4.2 Competenze generali dell’offerta 2.4.3 Dati statistici e tabelle

Capitolo 3 Analisi del mercato turistico 3.1 Analisi della domanda 3.2 Dati statistici 3.3 Studi internazionali


3.4 Indagini di opinione 3.5 Opinione di esperti 3.6 Tendenze internazionali e italiane

Capitolo 4 Progetto “pilota”: benchmark e buone pratiche 4.1 Agriturismo italiani 4.2 Il “Sendero del Cafè”. 4.3 Il “Sendero del Cacao” 4.4 Viaggiare il mondo in fattoria 4.5 Il turismo responsabile ecologico: il birdwatching, il Whale watching, il trekking 4.6 Turismo culturale: le programmazioni musicali come accrescimento dell’offerta turistica

Capitolo 5 In Repubblica Dominicana è possibile un “altro turismo”? 5.1 Alcuni spunti per il cambiamento: PROINVEST Agriturismo Alberghi diffusi Gemellaggi musicali tra festival internazionali

Conclusioni

Ringraziamenti.

Riferimenti Bibliografici e Sitografia.



Introduzione Questo lavoro vuole essere il coronamento a conclusione degli studi accademici svolti nelle Università di Teramo, Universitat de la Illes Balears (Palma de Majorca), Università di Ferrara e Università di Roma Tor Vergata sui sistemi turistici culturali e il completamento di una esperienza lavorativa svolta in un tirocinio formativo promosso dalla Fondazione Crui e da Assocamerestero. La Fondazione Crui è nata nel 2001 come strumento operativo e progettuale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, ed è un’agenzia al servizio dell’innovazione universitaria. La forte integrazione tra la CRUI e la Fondazione garantisce un processo continuo di studio, progettazione e verifica dei risultati, per un supporto costante alle 80 Università associate. Da anni impegnata nella promozione e nell’adozione di modelli migliorativi per il sistema, la Fondazione ha sviluppato una vasta esperienza nel coordinamento e nella valorizzazione delle attività degli Atenei, riuscendo a costruire una rete accademica sempre più solida e organizzata. Il diritto allo studio, la mobilità studentesca, la promozione di stage, lo sviluppo delle ICT, il rafforzamento dei legami con il territorio, sono alcuni dei temi affrontati nelle numerose iniziative della Fondazione, sempre mirate a elevare la qualità dell’offerta universitaria per il rilancio competitivo dell’intero sistema. Assocamerestero è l´Associazione delle Camere di Commercio Italiane all´Estero (CCIE), nata alla fine degli anni ´80 per valorizzare le attività delle Camere e per diffondere la conoscenza della rete delle CCIE presso le istituzioni italiane ed internazionali e presso le organizzazioni imprenditoriali. Assocamerestero svolge una costante azione d’indirizzo strategico per le attività svolte

dalle

Camere

di

Commercio

Italiane

nel

mondo

a

sostegno

dell’internazionalizzazione delle PMI e la promozione del Made in Italy, rappresentando le esigenze e le potenzialità delle CCIE attraverso un’assistenza specifica, sia sul versante organizzativo, che su quello progettuale. La sua funzione di rappresentanza e di lobbyng istituzionale è avvalorata dalla continua ricerca di collaborazioni con soggetti pubblici e privati, e da un’intensa azione di comunicazione verso i media italiani, le istituzioni e le imprese.

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Nello svolgimento dell’attività rivolta al raggiungimento degli scopi sociali gli organi rappresentativi e direttivi di Assocamerestero adottano comportamenti improntati a principi di responsabilità etica, sociale, di correttezza, sia all’interno che verso i terzi, come indicato nelle linee guida di indirizzo deontologico dell’Associazione. Assocamerestero fornisce alle Camere supporti e strumenti per renderle sempre più attive nel campo dei servizi per l’internazionalizzazione. In particolare l’Associazione: - gestisce accordi-quadro, intese e collaborazioni, con soggetti istituzionali e non, per sviluppare e potenziare tutte le attività di promozione delle Camere; - realizza progetti di marketing territoriale con il sistema camerale italiano; - supporta le CCIE in azioni che prevedono una progettualità di rete con lo scopo di potenziare la crescita organizzativa del sistema. Nello specifico il tirocinio si è svolto presso la Camera di Commercio Dominico Italiana di Santo Domingo, Repubblica Dominicana, ha avuto la durata di sei mesi con oltre mille ore di tirocinio sia presso gli uffici della CCDI sia con distaccamenti in iniziative specifiche che la Camera ha operato sul territorio Dominicano. La Camara de Comercio Dominico Italiana (CCDI) è stata fondata in Santo Domingo de Guzmán, capitale della Repubblica Dominicana, il 30 marzo 1987 da un gruppo di imprenditori italiani e dominicani, in forma di libera Associazione operante senza fini di lucro, in conformità con le disposizioni della Legge No. 42 del 17 luglio 1942 della Repubblica Dominicana; riconosciuta nel 1991 dal Governo Italiano come Camera di Commercio Italiana all’Estero alla stregua della Legge No. 518 del 1 luglio 1970 della Repubblica Italiana, da allora é membro di Assocamerestero, l'associazione delle Camere di Commercio Italiane all'Estero. Alla data attuale annovera circa 250 soci, operanti nei principali settori economici. L' attività della CCDI è orientata a due obiettivi principali: 1. Operare incessantemente per la tutela degli interessi della propria compagine associativa, anche attraverso azioni mirate di RR. PP. e lobbying a vari livelli, mantenendo importanti contatti con autorità istituzionali e soggetti commerciali prominenti;

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2. contribuire a promuovere una costante crescita dei sistemi economici di Italia e di Repubblica Dominicana, attraverso il fomento delle relazioni economiche, industriali, commerciali e turistiche tra i due Paesi ed il supporto tecnico e legale all’attivazione di sinergie produttive e commerciali di rilievo. Il contesto altamente competitivo nel quale si collocano tanto la clientela, quanto i soci della CCDI e, più in generale, la crescente interdipendenza dei mercati e delle economie nazionali, sono circostanze in grado di generare una domanda particolarmente articolata e orientata ad un servizio di supporto che sia congruo con attività imprenditoriali massimamente improntate all’efficienza. In tale scenario, la CCDI stessa, come “fabbrica di servizi”, compete e collabora con istituzioni omologhe che sono rappresentative di sistemi economici ad elevata capacità di penetrazione e, dunque, altrettanto validamente posizionate sul mercato. Ben consapevole di questo panorama complessivo e dei pertinenti indirizzi concretamente palesati dagli organi di governo dello Stato Italiano circa i profili evolutivi della politica estera nazionale, questa Camera, con il costante supporto ed il monitoraggio di Assocamerestero, ha predisposto e sta implementando un processo di allineamento strutturale ed operativo a parametri qualitativi di alto profilo. Gli effetti di siffatto processo di innovazione hanno trovato particolare espressione nella riubicazione di un organico allargato in nuova sede operativa, nella strutturazione di una rete locale e caraibica di rappresentanza onorifica e nell’efficace contributo all’implementazione dell’alleanza strategica e operativa generata dall’Accordo di Partenariato d’Area ACCA, per la gestione delle opportunità di business da e verso l’Area. Per tale ordine di motivi, osiamo affermare che, negli anni, questa Istituzione è diventata un importante punto di riferimento in e per ambedue i Paesi, sia per la promozione dell'Italia in Repubblica Dominicana, sia per quanto concerne il servizio di assistenza e consulenza alle aziende orientate a stabilire o sviluppare relazioni commerciali con l’estero. In tal senso, la Camera:

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Contribuisce ad appianare il cammino di quelle imprese che hanno optato per l’internazionalizzazione, operando al fine di evitare alle medesime le problematiche che possano profilarsi al loro ingresso sul mercato di destinazione. Consolida le relazioni commerciali tra le imprese, promuovendo accordi di collaborazione tra loro. Sviluppa azioni di RR. PP. e lobbying a vari livelli, mantenendo importanti contatti con autorità istituzionali e soggetti commerciali prominenti. Nella realizzazione delle attività proprie si avvale del know-how a più alta specializzazione e professionalità, messo a disposizione dalla propria struttura, dai propri associati e dai migliori professionisti e consulenti locali. Somministra informazioni relative ad opportunità di business ed investimento sull’Area e sull’Italia. Si impegna nello sviluppo di progetti ed azioni puntuali di marketing territoriale ovvero diretti alla captazione di investimenti sui territori di competenza. Realizza e promuove attività di stimolo dei flussi turistici e di diffusione informativa sulle opportunità specifiche di investimento in questo settore. In generale, mantiene un ruolo attivo d'appoggio ad azioni di natura eminentemente sociale, informativa e culturale in grado di contribuire a creare un ambiente favorevole per gli scambi economici. Questa tesi di laurea specialistica è nata dal costruttivo confronto con il Segretario Generale della CCDI, dott. Pietro Pomari, attento a valorizzare le conoscenze del tirocinante e propositore di una discussione sul mercato turistico in generale, oltre che dell’offerta turistica, della Repubblica Dominicana. Dal confronto e dallo sviluppo delle idee è emersa chiaramente la necessità di introdurre nella Repubblica Dominicana l’idea di un mercato turistico locale, gestito da imprese dominicane radicate sul territorio. La prospettiva data al lavoro è quella di introdurre nelle aree più periferiche ma di grande valore paesaggistico ambientale, culturale e naturalistico l’idea del turismo sostenibile. Un turismo alternativo a quello di massa già presente sull’isola in maniera rilevante. La spinta data da questo nuovo approccio metodologico al mercato creerebbe ricchezza non solo per le imprese stesse, ma anche per il territorio e la società dominicana tanto da accrescerne competenze e sviluppo.

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Lo scopo principale che mi sono preposto è comunque quello di individuare azioni che possano far progredire l’economia dominicana in maniera sostenibile, cogliendo il meglio delle pratiche e delle innovazioni presenti soprattutto in Italia ma anche nel resto del mondo. Scegliendo di favorire la formazione, l’emancipazione sociale, la consapevolezza della salvaguardia ambientale a volte ancora non presenti in maniera chiara e decisa tra le popolazioni dell’isola. La presente tesi, nello specifico, è sostanzialmente un lavoro preparatorio allo sviluppo di progetti tendenti a raggiungere i suddetti scopi Verrà eseguita quindi l’analisi dello stato attuale del mercato turistico dominicano riferito sia all’offerta che la Repubblica Dominicana in questo momento presenta sui mercati nazionali e internazionali, sia alle principali tendenze della domanda turistica mondiale. Nello stesso ambito del lavoro verranno citate alcune delle migliori pratiche di successo riguardanti il turismo sostenibile. In particolare il turismo rurale, l’agriturismo e l’ecoturismo che permettono uno sviluppo più profondo del tessuto economico coadiuvando altresì attività già presenti nell’isola, le quali da sole non consentono l’autonoma emancipazione della popolazione. Le politiche regressive di sostegno assistenziale per i mercati più remunerativi dalle grandi aziende multinazionali, tutt’oggi non hanno interesse al raggiungimento di tale scopo. In fine verranno indicate alcune proposte concretamente attuabili dai vari stakeholders dominicani collaborando con la Camara de Comercio Dominico Italianae e gli altri enti locali interessati. Il senso di questo studio è frutto di un coinvolgimento diretto nella vita sociale dominicana, che mi ha dato la possibilità di apprezzare le potenzialità del turismo culturale come mezzo di riscatto e di emancipazione delle popolazioni legate al territorio con tradizioni e costumi propri.

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Capitolo 1

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Verifica / analisi dell’obiettivo: è possibile sviluppare il turismo culturale in Repubblica Dominicana? In questo capitolo affronterò l’analisi del mercato turistico in Repubblica Dominicana. L’analisi vuole senz’altro essere improntata sui fattori macroeconomici, ma vuole valutare altresì la vocazione sociale degli investimenti e l’incidenza che le imprese economiche hanno sul territorio inteso come contesto socio economico generale. In funzione di questo mi sono posto un quesito principale su cui si baserà tutto il lavoro che svilupperò: “In Repubblica Dominicana c'è la possibilità di sviluppare un sistema turistico culturale alternativo ai resort "all inclusive" che possa coinvolgere le attività produttive rurali e quindi sviluppare una ricchezza diffusa tra la popolazione nel territorio?” Per rispondere a questa tesi c’è necessità di analizzare innanzitutto l’economia della Repubblica Dominicana e le sue peculiarità geografiche.

Approfondimento sulla Repubblica Dominicana.

Contesto culturale, politico ed economico. Con una posizione geografica strategica che le permette di accedere facilmente al mercato degli Stati Uniti, dell'America Latina e dei Caraibi e con una economia in constante crescita la Repubblica Dominicana sviluppa una forte modernizzazione della società, rinforzata da misure aggressive di apertura ed integrazione commerciale, così come da stabilità politica e consolidazione democratica.

Informazione generale Geografia La Repubblica Dominicana é situata nei Caraibi, tra Cuba e Porto Rico. Divide l'isola di Hispaniola con Haiti, occupando i due terzi della stessa. Con una

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estensione di 48.442 chilometri quadrati è, dopo Cuba, il secondo paese più esteso delle Antille. Questa strategica posizione geografica ha consentito di farla divenire la principale destinazione turistica dei Caraibi e in un luogo ideale per la realizzazione di investimenti e scambi commerciali. Il clima é semi-tropicale, con una temperatura media annuale di 26°C (78°F). L' umidità dell' aria oscilla tra il 65 e l'80 per cento e vi sono due principali stagioni della pioggia: da maggio a luglio e da ottobre a novembre. La Repubblica Dominicana possiede una grande diversità geografica, fatta di estese spiagge di sabbia bianca, valli fertili di un'esuberante vegetazione, zone desertiche con formazioni di dune, imponenti catene montagnose tra le quali Pico Duarte, la montagna più alta dei Carabi (3.175 metri) , così come numerosi parchi naturali e riserve scientifiche che sono considerati protetti. Nel paese s'incontra anche il punto più basso dei Carabi, che è il lago Enriquillo (144 metri al di sotto del livello del mare). La capitale é Santo Domingo. Altre città importanti sono Santiago de los Caballeros, San Pedro de Macorís, La Romana, Puerto Plata e Barahona.

Bacino dei Caraibi

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Repubblica Dominicana

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Rassegna storica Quando gli spagnoli giunsero nell'isola il 5 dicembre 1492, questa era popolata da un gruppo di Indios Araucos chiamati "Tainos", i quali si estinsero rapidamente dopo che furono scoperti, in seguito ai pesanti lavori fisici che furono forzati ad eseguire. Battezzata dai colonizzatori con il nome di Hispaniola, l'isola diventò la base dell'espansione dell'impero spagnolo nel Nuovo Mondo, e le principali spedizioni verso gli altri territori dell'America e dei Carabi salparono dalle sue coste. La città di Santo Domingo (originariamente chiamata La Isabella) fu fondata nel 1946, e rapidamente divenne la sede della prima cattedrale, del primo ospedale e della prima università delle Americhe. L'isola risentì dei confronti sorti tra le monarchie europee per le nuove terre, rimanendo colonia spagnola fino al 1697, quando un terzo della stessa fu ceduto alla Francia con il Trattato di Ryswick. Con il Trattato di Basilea nel 1795, l'isola intera divenne dominio della Francia. Nel 1804, la parte occidentale della isola divenne indipendente tramutandosi in Haiti. La parte orientale rimase sotto il dominio francese fino al 1808, momento in cui tornò ad essere nuovamente una colonia spagnola. Solamente un anno dopo aver ottenuto pacificamente la sua indipendenza dalla Spagna nel 1821, la parte orientale dell'isola fu occupata da Haiti. Occupazione che terminò il 27 febbraio del 1844 con la proclamazione dell’Indipendenza Nazionale. Nel 1861 il paese fu annesso nuovamente alla Spagna, recuperando finalmente la sua indipendenza nel 1865 con il Movimento della Restaurazione. Dal 1882 al 1889 il paese fu sotto la dittatura di Ulises Hereaux. Nel 1916 gli Stati Uniti occuparono il paese militarmente, per assicurare il pagamento del debito pubblico, rimanendo per un periodo di otto anni. Nel 1930 il dittatore Rafael Leonidas Trujillo ottenne il potere, che mantenne con mano ferrea per 30 anni, fino a che fu assassinato nel 1961. Dopo il rovesciamento di Trujillo, il paese attraversò momenti d'instabilità politica caratterizzati dalla successione di governi di breve durata. Nell'anno 1965, seri disordini civili provocarono un altro intervento militare da parte degli Stati Uniti, che culminò con la celebrazione delle elezioni nell'anno 1966.

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Da quel momento iniziò il processo di consolidazione democratica e lo sviluppo delle strutture produttive nazionali che ha contribuito alla stabilità politica ed economica di cui gode al momento il paese. Da quella data, hanno avuto luogo nuove elezioni democratiche, in cui si sono alternati al potere i tre maggiori partiti politici: il Partito Riformista Sociale Cristiano (PRSC), nel 1966, 1970, 1974, 1986, 1990 e 1994 (Joaquín Balaguer), il Partito della Liberazione Dominicana (PLD) nel 1996 (Leonel Fernández), e il Partito Rivoluzionario Dominicano (PRD), nel 1978 (Antonio Guzmán), 1982 (Salvador Jorge Blanco), e 2000 (Hipólito Mejía, che sarà Presidente della Repubblica fino all'anno 2004).

Popolazione e Demografia In conformità con l'ultimo censo effettuato nell'anno 2002, la Repubblica Dominicana ha approssimatamente 9,7 milioni di abitanti, per un rapporto di 50.15% di donne 49.85% di uomini. Come risultato del forte processo di urbanizzazione che ha attraversato il paese negli ultimi due anni, più dei due terzi vivono nei centri urbani delle principali città della nazione. La capitale di Santo Domingo conta una popolazione che raggiunge approssimativamente la cifra di due milioni di abitanti. La maggioranza della popolazione dominicana è il risultato di un processo di incrocio tra la razza europea e quella africana. Lo spagnolo è la lingua ufficiale del paese e la maggior parte della popolazione è cattolica, anche se esiste anche un'importante comunità di protestanti. Il tasso di disoccupazione oscilla tra il 15% e il 20% della popolazione economicamente attiva, mentre la disuguaglianza nella distribuzione delle entrate si riflette nel 20% della popolazione più ricca che partecipa con un 57.2% degli introiti statali e il 20% della popolazione più povera che partecipa con un 4.4.% degli introiti.

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Forza Lavoro e Infrastruttura Il paese conta una forza lavoro varia che comprende laureati universitari a livello dirigenziale, professionisti a livello tecnico e lavoratori con conoscimenti basici. La popolazione attiva è stimata attorno 2,7 milioni, dei quali un 49% è dedito all'agricoltura, un 39% al settore terziario e un 18% all'industria. L'infrastruttura, con eccezione dell'elettricità, è abbastanza sviluppata e le agevolazioni di trasporto a livello nazionale e internazionale sono molto buone. La rete stradale è una delle migliori della zona, e i servizi aerei e marittimi includono le principali linee a livello mondiale. I tre principali aeroporti ricevono carichi e passeggeri direttamente provenienti dall'America del Nord, dall'America del Sud e dall'Europa. Il paese possiede anche vari porti importanti, tra i quali spicca il Porto di Haina, situato a ovest della città di Santo Domingo, ed è uno dei più moderni porti dei Carabi. Il sistema delle telecomunicazioni è uno dei più avanzati ed efficienti, non solamente dei Carabi, ma anche a livello mondiale. La fornitura di energia elettrica continua ad essere insufficiente per soddisfare la domanda sempre più grande della popolazione e dell'industria del paese, e tutti i settori soffrono di tagli d'elettricità. La maggior parte delle attività commerciali e molte case hanno piccoli generatori per sopperire alle loro necessità durante i black out elettrici. Considerato come il principale ostacolo per lo sviluppo dell'economia nazionale, si attende che la fornitura di energia migliori con la ristrutturazione del settore che avrà luogo con l'applicazione della nuova Legge Generale dell'Elettricità deliberata nell'anno 2001, questo consentirà al settore di avere accesso a importanti fonti di finanziamento.

Situazione Politica e Economica La Repubblica Dominicana sta attraversando un importante processo di consolidazione democratica. La guida politica tradizionale, che aveva governato il paese dagli inizi del processo di democratizzazione negli anni sessanta, sta venendo sostituita da una generazione di leader più giovani che cercano di ottenere un progetto economico realizzabile che comprenda competenza globale,

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responsabilità del settore pubblico e decentralizzazione. Mentre questo processo viene realizzato, il paese sta sperimentando i tassi di crescita economica più alti dell'America Latina, come risultato della stabilità macroeconomica costante e l'aumento graduale della partecipazione del settore privato. In questo senso, la crescita sperimentata dall'economia dominicana durante l'anno 2000, ha catturato l'attenzione della comunità internazionale, essendo stata elogiata da istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Economica per l'America Latina e i Caraibi, che nella sua relazione preliminare di detto anno ha confermato che la Repubblica Dominicana ha mostrato i tassi di crescita più alti della zona. Questa ha osservato che era il quinto anno consecutivo in cui il paese ha superato il suo record di crescita annuale. Durante l'anno 2001 nonostante i fattori avversi esterni ed interni, l'economia è cresciuta di un 2.7%, un tasso cinque volte maggiore della crescita media in America Latina. Ugualmente nell'anno 2002, l'economia è cresciuta a un ritmo di 4.1%, il secondo tasso più alto della zona. Tuttavia, la difficile situazione che attraversa l'economia mondiale ha colpito seriamente i settori dipendenti dal mercato estero, come quelli delle zone franche e del turismo, costituendo una sfida per le autorità il continuare a mantenere la stabilità macroeconomica e cambiaria entro l'ambito di stasi che colpisce i mercati internazionali, perciò si stanno utilizzando rigidi mezzi di disciplina fiscale, riduzione della spesa pubblica e contenimento della pressione sul tasso di cambio. Finalmente, bisogna mettere in evidenza che anche se tutti gli indicatori di povertà sono anch'essi migliorati negli ultimi anni, la disuguaglianza nella distribuzione delle entrate non è cambiata molto, e circa il 25% della popolazione dominicana ancora vive in povertà. Concentrazioni di povertà persistono nelle aree rurali e urbane, soprattutto nella regione di confine con Haiti, che presenta tassi di analfabetismo e mortalità infantile maggiori della media nazionale, fatto che rende ogni giorno più ovvia la necessità di un intervento pubblico, per trovare soluzioni adeguate a questa situazione. Per questo i nuovi programmi di governo, sono ogni volta più focalizzati sulle riforme sociali, al fine di permettere a tutta la popolazione di partecipare e beneficiare dello sviluppo economico sperimentato dal paese.

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Economia Struttura Economica L'economia dominicana presenta due profili economici chiaramente differenziati: da un lato esiste l'economia esterna , la cui principale variabile di crescita è stato il turismo e le zone franche industriali; dall'altro esiste l'economia domestica, i quali settori dinamici sono stati le comunicazioni, l'edilizia, l'elettricità, il commercio e i trasporti. Le zone franche e il turismo sono sviluppati in forma isolata rispetto al contesto commerciale generale del paese: la legislazione ha protetto i diritti degli investitori stranieri, una struttura tributaria speciale ha fornito una scena equa per i nuovi partecipanti, locali e stranieri, nell'industria, e un ambiente competitivo ha favorito l'innovazione. I rischi associati alla vulnerabilità esterna del paese sono stati principalmente relazionati con le perdite potenziali nelle entrate di valuta dei settori del turismo e delle zone franche, che hanno rapporti molto stretti con la domanda esterna, è chiaro che rimarrebbero seriamente colpiti da una recessione economica degli Stati Uniti e dalla seguente riduzione dell'afflusso di denaro e della domanda dei beni e servizi esportabili, che essa comporterebbe. Questi rischi si sono resi palesi nell'anno 2001, quando le esportazioni si sono abbassate più del 7% e i settori del turismo e delle zone franche sono diminutite del 4%. Ciò nonostante, grazie a una politica deliberata per promuovere una riduzione nei tassi di interesse locali al fine di incentivare lo sviluppo dell'attività economica locale, le autorità fornirono un equilibrio alla decelerazione di questi settori che hanno permesso all'economia di crescere di un 2.7% D'altra parte, durante gli ultimi anni si osserva una relazione inversa tra i settori più dinamici dell'economia dominicana e dell'occupazione: tanto maggiore è la crescita del settore, quanto minore è la partecipazione nel PIL e nell'occupazione. Ugualmente, le cifre economiche mostrano una tendenza in cui s'incrociano delle importazioni nazionali crescenti e delle esportazioni decrescenti; una capacità decrescente dell'economia domestica di produrre denaro; e un finanziamento importante delle importazioni e del consumo domestico da parte dell'economia esterna. Il risultato è stato un alto deficit nella bilancia commerciale.

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Nel considerare la struttura economica nazionale, un altro aspetto che si osserva è una trasformazione accelerata verso un'economia di servizi, un processo che normalmente si associa ai paesi industrializzati. Nelle economie sviluppate i processi di deindustrializzazione sono principalmente il risultato di maggiori incrementi di produttività nella manifattura e nei servizi, mentre nell'economia dominicana i progressi nella produttività sembrano essere maggiormente associati al settore dei servizi e dei beni immobili, specialmente quelle parti di servizi che sono state esposte ai mercati più aperti e di maggiore competenza.

Evoluzione Economica e sue Prospettive La fase attuale di stabilità dell'economia della Repubblica Dominicana segue il periodo compreso tra il 1987 e il 1990, durante il quale il deficit fiscale, la politica monetaria non coerente con la realtà macroeconomica, la forte salita di capitali e soprattutto la sfiducia nei mezzi della politica economica portata a termine dalle autorità, hanno dato come risultato una forte crisi economico-finanziaria e socioeconomica del paese. Nel 1991, le autorità vigenti ricorsero al Fondo Monetario Internazionale, arrivando a concordare il Patto di Solidarietà Economica con i seguenti obiettivi: • Crescita sostenuta dall'economia • Riduzione dell'inflazione • Incremento del risparmio • Controllo dei prezzi e dei salari • Rinegoziazione del debito estero • Incremento delle esportazioni • Incentivo all'investimento estero • Privatizzazione delle imprese pubbliche non produttive • Riduzione dell'evasione fiscale I risultati di questo programma si sono scorti immediatamente, attraverso la riduzione dell'inflazione e il miglioramento della maggioranza delle variabili macro-economiche (deficit fiscale, tipo di cambio, tassi d'interesse, bilancia dei pagamenti, ecc.) che si sono consolidati con la crescita sostenuta del PIL.

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In effetti, la crescita mostrata dalla Repubblica Dominicana negli ultimi anni evidenzia il miglioramento sostanziale in materia economica del paese, la cui velocità media di espansione del Prodotto Lordo Interno, nel periodo 1991-1995, salì del 5.0% e, tra il 1995 e il 1999, raggiunse un considerabile livello del 7.18%. Questi valori hanno situato la Repubblica Dominicana nel gruppo dei paesi dell'America Latina di maggior progresso in materia economica, conferendole la distinzione dell'economia di maggior dinamismo della zona. Le zone franche e i settori del turismo, delle telecomunicazioni e dell'edilizia, sono state le principali fonti di crescita, con tassi superiori al 10% annuale. Per l'aspetto estero, l'aumento del deficit di bilancia commerciale è stato compensato in gran misura dagli utili del turismo e dalla crescita delle zone franche. Durante gli ultimi due anni, il contesto internazionale avverso ha costituito una grande sfida per l'economia dominicana, e le autorità hanno dovuto prendere strette misure per far fronte alla situazione attuale, malgrado la quale l'economia, anche se a un ritmo minore rispetto agli anni precedenti, si è mantenuta crescente. In effetti, negli anni 2001 e 2002 l'economia è cresciuta di un tasso del 2.7% e del 4.0%, rispettivamente. In questo senso, bisogna segnalare che in conformità con le previsioni della rivista The Economist, nell'anno 2003 l'economia dominicana avrebbe dovuto sperimentare un livello ancora più basso di crescita. Tuttavia, nel 2004, il recupero dell'economia mondiale ha incrementato la domanda nelle aree del turismo e delle zone franche, e ciò provocherà una ripresa dell'economia del paese.

La Repubblica Dominicana è uno stato, come visto nell’approfondimento, di recentissima maturità politica e democratica, come la maggior parte degli stati latino americani. Da un’attenta analisi delle pubblicazioni economiche più diffuse e soprattutto dalle informazioni assunte sul campo essendo stati a contatto con il mondo economico ed imprenditoriale e con le istituzioni nazionali, si intuisce a volte l’ingenuità del mercato soprattutto nei livelli ultimi della distribuzione e nei territori periferici alle grandi aree urbane.

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Si possono quindi individuare già due grandi aree socio-economiche, quella compresa negli agglomerati urbani e quella più periferica che potrò identificare come zona rurale. Le zone urbane sono caratterizzate da una più alta scolarizzazione della popolazione, dalla presenza promiscua di popolazione di alta fascia economica con popolazioni più umili. Queste ultime lavorano nelle attività commerciali o nei servizi. Pur vivendo in una separazione anche fisica tra quartieri di fascia più alta e zone più popolari, di cui alcune rasentano condizioni di vita molto precarie, le popolazioni sono amalgamate e lavorano giorno per giorno a contatto tra loro. Nella capitale Santo Domingo la separazione tra le classi sociali è data anche dal confine fisico dell’alveo del fiume Ozama, attraversato ogni giorno da centinaia di migliaia di persone che si recano a lavoro nella sponda opposta del fiume. Ciò permette in ogni caso un’apertura sociale maggiore rispetto anche alle popolazioni straniere. Nelle zone rurali invece le fasce più umili sono distribuite sul territorio e nella maggior parte dei casi sono in condizioni precarie di vita, senza servizi di prima necessità quali acqua, elettricità e servizi igienici. Si sostengono tramite un approvvigionamento saltuario di derrate ottenuto dall’attività lavorativa saltuaria o dalla vita agricola non intensiva. La presenza di fasce più abbienti invece è concentrata in residence ben delimitati e molto lussuosi, completamente staccati dalla struttura sociale rurale. Esiste, però, un luogo di contatto dove le popolazioni rurali e le classi appena poco più facoltose s’incontrano e sono “Las Fincas” o “Los Conuncos” ovvero le fattorie di grandi proprietari terrieri che sfruttano vaste aree di terra con una piantagione intensiva a monocoltura. Queste fattorie sono caratterizzate dall’impiego massiccio di mano d’opera locale o haitiana a basso costo con l’uso di pochi mezzi industriali. Le produzioni, come vedremo più dettagliatamente in seguito, sono quelle tipiche dei paesi tropicali: cacao, caffè, frutta esotica, legumi per l’uso alimentare e tabacco o fiori tropicali per l’uso commerciale ma soprattutto canna da zucchero. Quest’ultima è stata considerata per un lungo periodo di tempo un prodotto molto redditizio e di conseguenza è una delle poche produzioni dell’isola che ha sviluppato una vera filiera industriale. I grandi

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proprietari terrieri in tempi passati sono riusciti ad appropriarsi sia della produzione sia della commercializzazione sia della trasformazione ma soprattutto anche della distribuzione internazionale. È noto, infatti, come si sono formate per questa ultima funzione le cosiddette “ZONAS FRANCAS” zone industriali in regime agevolato di tassazione, con produzioni che rendono l’industria dominicana solo zona di passaggio per mercati più ampi quali il nord America e l’Europa. Il mio obiettivo quindi può dirsi fondato sulla base di queste considerazioni che nei prossimi capitoli approfondirò nel dettaglio. La visione di uno sviluppo sostenibile per emancipare le popolazioni rurali senza che esse siano contagiate da economie insostenibili dal punto di vista ambientale e sociale è necessaria. Già alcune sporadiche aree gestite dalle popolazioni residenti senza una pianificazione appropriata e una consapevolezza ecologica sono state intaccate e ciò sta portando ad avere spiagge, un tempo paradisi naturali, simili a discariche a cielo aperto, non essendo stato attivato il banale servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che i turisti per loro natura producono. Nel seguente paragrafo analizzeremo le strutture ricettive esistenti in Repubblica Dominicana cercando di identificarne la vocazione.

Carta geografica delle principali città del paese

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Scheda sintetica del paese 48.730 km2 Santo Domingo de Guzmán 31 provincie e un distretto nazionale 9.507.133 abitanti 176,31 abit./km2 Spagnolo Repubblica presidenziale Passaporto, “Tarjeta de Turista” Tropicale, minime variazioni di temperatura e cambiamenti stagionali determinate da forti piogge. Massima: 29º a 31º C Minima: 19º a 23º C -6 h GMT (con ora solare in Italia) -5 h GMT (con ora legale in Italia)

Superficie terrestre Capitale Divisione territoriale Popolazione Densità demografica Lingua ufficiale Regime politico Requisiti migratori Clima Temperatura Fuso orario

1 gennaio (Año nuevo) 6 gennaio (Día de Reyes) 21 gennaio (Nuestra Señora de La Altagracia) 26 gennaio (Nacimiento de Duarte) 27 febbraio (Independencia Nacional) Variabile (Viernes Santo) 1 maggio (Día del Trabajo) Variabile (Corpus Christi) 16 agosto (Día de la restauración) 24 settembre (Nuestra Señora de Las Mercedes) 6 novembre (Día de la Constitución) 25 Dicembre (Navidad)

Ricorrenze nazionali

Sistema educativo ufficiale:

Laico, gratuito e obbligatorio Cattolici in maggioranza (94%), la costituzione afferma libertà di culto

Religione Aspettativa di vita

66,9 anni per gli uomini 74,2 anni per le donne

Moneta

Peso oro dominicano (RD$)

19


1.1 Predominanza di strutture “resort all inclusive” Il governo dominicano nel corso degli anni ha varato leggi importanti sullo sviluppo turistico e in parallelo ha attuato ben quattro piani strategici nazionali. Ho visionato gli ultimi due che contengono degli approcci completamente differenti alla materia. Queste due linee di pensiero sono date dalla differente estrazione politica dei governi che li hanno elaborati. Ho notato diverse differenze anche nella stessa stesura, nell’approccio scientifico e nella trasposizione fattiva delle azioni individuate. Ritengo per questo motivo di arrogarmi l’onere di descrivere con una mia esposizione l’offerta ricettiva dell’isola adottando quella che vuole essere sia una sintesi delle letture sia una esposizione terza al contesto dominicano. Ho cercato innanzi tutto il numero di strutture ricettive e la loro tipologia, contattando la maggiore associazione di categoria e unica interlocutrice degli albergatori con il governo dominicano: ASONAHORES. Da questa ho ricevuto l’elenco degli hotel e il numero di stanze che essi hanno, ma non è stato possibile reperire una loro classificazione qualitativa perché di fatto nella realtà inesistente ufficialmente. Solo nel 2008 il governo ha iniziato una nuova fase di riclassificazione delle strutture con l’istituzione di una commissione e lo stanziamento di fondi ma, a tutt’oggi, l’azione ancora non si è conclusa e sul campo non se ne vedono i reali risultati. In un paese come la Repubblica Dominicana intervenire su prassi o titoli acquisiti è estremamente difficile per la struttura stessa dello stato, ancora con molta poca autorevolezza rispetto a poteri economici predominanti molto radicati. Affrontando questo problema ho allora seguito una prassi poco ortodossa dal punto di vista scientifico ma molto efficace. Con l’aiuto di varie guide turistiche, elenchi telefonici, cataloghi di tour operator e degli uffici-informazione per i turisti, pagine informative commerciali (Pagine Gialle della Repubblica Dominicana, ndr) ho individuato la tipologia di hotel che veniva citata sugli elenchi. Nella tabella riportata di seguito sono riportati il numero di hotel e il numero di stanze distribuiti sul territorio nelle varie province dello stato dominicano.

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Tabella numero di hotel e stanze per provincia

Numero

Numero

Hotel

stanze

Azua

3

26

Bahoruco

0

0

Barahona

22

585

Dajabón

9

114

Duarte

10

251

El Seibo

4

0

Elías Piña

1

22

Espaillat

6

96

Hato Mayor

4

33

Independencia

1

12

La Altagracia

83

31046

La Romana

11

649

La Vega

19

104

María Trinidad Sánchez

40

1964

Monseñor Nouel

5

111

Monte Cristi

8

143

Monte Plata

4

32

Pedernales

4

58

Pervia

3

73

158

15354

Salcedo

0

0

Samaná

69

2959

San Cristóbal

3

39

San José de Ocoa

0

0

San Juan

12

335

Provincia

Puerto Plata

21


San Pedro de Macorís

32

3623

Sánchez Ramírez

5

74

Santiago

29

1346

Santiago Rodríguez

7

66

Santo Domingo

126

6570

Valverde

10

183

Totale

688

65868

Come si può vedere il numero di hotel è notevolmente concentrato solo in alcune province e in questi hotel la concentrazione del numero di stanze è molto alta. In altre parole esistono dei poli turistici con tanti hotel e di grosse dimensioni (nel paragrafo 2.4 di questo lavoro saranno descritti con più evidenza ed elencati uno per uno). Per farsi un’idea visiva più esplicita ho costruito una mappa tematica con l’aiuto dei sistemi GIS e MAPINFO che ci fa notare la concentrazione degli hotel sul territorio e individuare le province più sviluppate sotto questo punto di vista. Sicuramente la provincia di “L’Altagracia” che include la famosa area turistica di Punta Cana, il “Distritto Nacional” che include la città di Santo Domingo de Guzmàn, Puerto Plata e la provincia di Samanà sono le quattro province che significativamente hanno una capacità ricettiva notevolissima e molto concentrata. Si porta in evidenza come si sono sviluppate contemporaneamente le infrastrutture che più erano a servizio dello sviluppo intensivo del turismo di massa piuttosto che infrastrutture a sostegno dello sviluppo complessivo del territorio. Per esempio gli aeroporti internazionali di Las Americas per Santo Domingo e la baia di Boca Chica, l’aeroporto di Punta Cana, di Puerto Plata e in dimensioni più contenute di Samanà. Si è venuta a creare nel tempo una situazione paradossale che permetteva ad un americano residente a Miami o Puerto Rico o a un Venezuelano o Colombiano di raggiungere Punta Cana più velocemente via aerea piuttosto che un cittadino dominicano via terra residente a Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana, o a Santiago de los Caballeros, seconda città della nazione situata nell’entroterra. Fino a pochissimi anni a dietro la scarsa

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presenza di vie di comunicazione e la totale assenza di ferrovie non permetteva agevoli spostamenti sull’isola. Le principali autostrade sono state costruite da meno di dieci anni e di ferrovie ne esistono solamente alcuni tratti che dalle piantagioni di canna da zucchero arrivano ai porti di smistamento e lavorazione. Dall’analisi effettuata nel corso dei sei mesi trascorsi in Repubblica Dominicana emerge la chiara predominanza di hotel “resort all inclusive” di proprietà o gestione dalle più grandi imprese alberghiere e Tour Operator del mondo. Prevalentemente incotriamo la presenza di aziende spagnole che hanno origine a Majorca. I grandi albergatori majorchini, con lunga esperienza nel campo data dal radicamento fortissimo del turismo nelle isole Baleari, hanno puntato con grande coraggio sull’espansione nei caraibi. Hispaniola, che per metà è l’unica isola dell’arcipelago in cui si parla la lingua spagnola, è stata la meta preferita delle potenti famiglie con grandi capitali da investire.

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Numero di Hotel per provincia

24


Ho rilevato la presenza delle seguenti catene alberghiere più importanti: -

Amhsa con sette strutture nell’isola.

-

Bahia Principe con nove strutture sull’isola e un grande residence

in costruzione. -

Barcelò con ben diciassette strutture tra resort e hotel nelle

principali città. -

Best Western.

-

Blau Hotel.

-

Blue Bay.

-

Casa de Campo.

-

Club Med.

-

Coral Hotels & Resort.

-

Courtyard.

-

EdeNH.

-

Embassy suite by Hilton.

-

Fiesta Hotel Group.

-

Grupo Pinero.

-

H10 Hotels.

-

Hilton con tre strutture.

-

Hodelpa con sei strutture.

-

Hotetur.

-

Iberostar con cinque strutture.

-

Ifa Hotel.

-

Marriot.

-

Melià.

-

Oasis.

-

Occidental con ben 9 strutture affiliate su tutta l’isola tra hotel e

resort. -

Punta Cana.

-

Riu Hotel famosa catena Majorchina con otto centri vacanza.

25


-

Viva-Wyndham (compartecipazione tra Wyndham Hotels e Viva,

impresa con capitale italiano) con tre diverse strutture sparse sull’isola. Naturalmente oltre a queste principali catene esistono numerosissimi piccoli hotel gestiti da proprietari unici, in gran parte stranieri anch’essi ma dal punto di vista qualitativo nettamente inferiore. Questi hotel si trovano principalmente nelle città più importanti, meta anche di viaggi d’affari, e nelle periferie dei grandi poli turistici citati in precedenza. Questa tipologia di ricezione alberghiera in prossimità dei resort è usata sempre di più dagli stessi cittadini dominicani che in numero crescente stanno sviluppando un mercato interno del turismo vacanziero per il riposo dall’attività lavorativa. Con l’entrata in vigore di leggi che tutelano il lavoro, i dominicani con lavoro saltuario stanno stabilizzando la propria posizione sociale. I giovani che hanno una formazione più avanzata anche di tipo universitario non si esentano dal trascorrere periodi di vacanza leisure anche nelle stesse strutture di lusso dei resort per pochi giorni o appunto nei piccoli alberghi di categorie minori per periodi più lunghi. Per capire l’importanza e la grandezza di progetti di resort, residence, alberghi e nuove lottizzazioni favorite dalla legge sullo sviluppo turistico (Legge 158-01 del 9 ottobre 2001) riportiamo un esempio dimostrativo di un progetto in corso di costruzione. La legge 158-01 permette agli investitori esteri di costruire progetti turistici in determinati poli citati dalla norma (modificata recentemente anche con nuove integrazioni di più ampi territori) con l’esenzione della tassa ITBIS (corrispondente all’IVA italiana, ndr), delle tasse sulla proprietà e delle tasse di urbanizzazione per la durata di 10 anni dall’approvazione del progetto. Nelle figure seguenti è mostrato il progetto complessivo con il master plan di tutta l’area interessata. Di seguito, ingrandimenti e fotografie fanno capire l’ampiezza e la vastità di territorio consumato dalla lottizzazione.

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Master plan del progetto Playa Nueva Romana

27


Il progetto prevede un resort di lusso all inclusive dichiarato a 5 stelle già esistente e operativo. Sono in corso di costruzione un campo da golf da 27 buche, una darsena turistica per l’approdo di barche da diporto, alcuni condomini, un centro commerciale e una lottizzazione di centinaia di lotti per ville, sia intorno al campo da golf, sia sulla prima linea del mare. Ingrandimento della lottizzazione, del campo da golf e del resort

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Ingrandimento sul resort già attivo

Nell’ultimo ingrandimento sono visibili gli edifici già esistenti, le lottizzazioni adiacenti e il fronte spiaggia. Nelle foto di seguito è mostrata una panoramica a “volo d’uccello” sul resort con le quali è possibile notare la grandezza ma soprattutto il contesto dove è stato costruito. Si può notare che il territorio che sarà lottizzato è attualmente allo stato selvaggio; sono presenti delle cosiddette “zone umide”, e sono state introdotte palme da cocco che palesemente non sono presenti nell’habitat naturale circostante. In fine è evidente il profondo isolamento del lotto

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da zone urbane, lontane decine di chilometri. Ciò non permette dei servizi base nel nuovo insediamento che si troverà privo di strutture sanitarie, lontane almeno un’ora di auto, e renderà necessario, come avvenuto in altre lottizzazioni come Casa de Campo e Punta Cana, l’implementazione di un eliporto ad esclusivo fabbisogno del residence. Pongo l’accento su questo aspetto perché è uno degli elementi base che mi spingono a introdurre nel progetto di sviluppo turistico della Repubblica Dominicana il concetto della sostenibilità, dello sviluppo sociale, dell’emancipazione delle popolazioni che serviranno da volano per la nazione. In altre parole in queste urbanizzazioni si svilupperanno dei grandi villaggi dove lavoreranno anche cittadini dominicani che vivranno nelle vicinanze ma che non avranno una scuola, un ospedale, dei servizi statali. Veduta aerea del resort, Bahia Principe La Romana (veduta verso ovest)

30


Veduta aerea del resort, Bahia Principe La Romana (veduta verso est)

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1.2 Crescita del mercato interno Dai dati che illustrerò nel corso di questo lavoro emergerà chiaramente lo sviluppo di un mercato interno fatto di dominicani e di stranieri residenti nell’isola che vorranno trascorrere sempre di più soggiorni relax e momenti di turismo ricreativo nei periodi di pausa dal lavoro. La Repubblica Dominicana è uno stato in pieno sviluppo economico con il prodotto interno lordo in crescita costante e sostanziosa, tranne che nel 2003 e nel 2004, dove si è avuta una forte recessione dovuta al crollo finanziario di alcune banche. Con il cambio di governo è tornata la stabilità finanziaria e la crescita nonostante la crisi internazionale si attesta nel 2009 al 3,5 % Variazione del PIL annuo dal 1997 al 2009

10,7 9,3 8,5

8,0 7,0 6,7 5,8

5,3

(%)

5,7

3,5 1,8

1,3

anno PIL

32

09

08

20

20

07

20

06

20

05

20

04

20

03

20

02

20

01

20

00

20

99

19

98

19

19

97

-0,3


Nell’ultimo quinquennio la crescita si è stabilizzata in media tra il 5 e il 6 % del PIL, ma ciò è dovuto anche al maggiore controllo dell’inflazione da parte del governo e del Banco Central Dominicano consci della brutta esperienza fatta nel 2004. Ciò mi porta ad affermare che il vero nuovo mercato per la Repubblica Dominicana non è all’estero, ma al suo interno. Con una popolazione totale di circa 9.700.000 abitanti, esclusa l’immigrazione Haitiana che si attesta a valori molto alti tra i 500.000 e il 1.000.000 di persone. Un terzo degli abitanti stanzia nella capitale Santo Domingo de Guzmàn (circa 3.000.000 di abitanti), in Santiago de los Caballeros (circa 1.000.000 di abitanti) e negli altri capoluoghi di provincia, principalmente nei poli turistici. Si può affermare che in un immediato futuro il mercato interno dominicano avrà una espansione notevole come argutamente ha colto il Ministero del Turismo. Nel prossimo paragrafo, infatti, verrà illustrata l’evoluzione della campagna promozionale fatta dallo Stato che per la prima volta viene differenziata anche tra estero e Repubblica Dominicana e tra Europa e USA. Per avvalorare ancora di più questa tendenza, riportiamo alcuni dati che evidenziano la notevole crescita della spesa turistica dei dominicani residenti. La spesa turistica infatti diminuisce per gli stranieri non residenti del -3.02% rispetto al 2008 passando da 110.35 US$ al giorno a 107.02 US$. Per i dominicani che tornano in vacanza in patria, ma che ormai non sono più residenti, la spesa cresce del 1.30% durante la permanenza passando da 737.13 US$ a vacanza a 746.73 US$.I dominicani residenti, infine, esprimono un incremento più che significativo che arriva al 6.22% in più a vacanza spendendo anche più dei non residenti passando da 755.97 US$ a soggiorno a 802.97 US$.

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1.3 Orientamento del governo al mercato interno Nel corso del 2009 viene palesata da parte del governo la volontà di rivolgersi alla domanda turistica in maniera meno generalizzata, segmentando la domanda e quindi le rispettive azioni di marketing. Oltre alla consapevolezza del crescente mercato interno le campagne pubblicitarie sono state caratterizzate non più per l’offerta di spiagge, sole e mare, ma per una molteplicità di attrazioni soprattutto naturalistiche con particolare rilevanza per le attrazioni del territorio interno dell’isola, delle montagne, dei monumenti naturali e delle rapide. Confrontando i loghi delle campagne pubblicitarie noto la consapevolezza che l’industria turistica affronterà il suo sviluppo sull’isola in maniera più sostenibile e responsabile. Siamo passati dallo slogan “Republica Dominicana Inagotable” (Repubblica Dominicana Interminabile) dove viene espressa la illimitatezza delle risorse dell’isola ad una campagna differenziata.

oppure

La nuova campagna pubblicitaria lanciata nell’estate nel mese di luglio del 2009, propedeutica al periodo di alta stagione nei Caraibi, tra novembre e febbraio, si è distinta con varie tematiche.

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In primo luogo, vengono distinti vari mercati e in particolare: il mercato europeo, quello statunitense e infine, come innovazione, un mercato interno. Per il mercato europeo il claim del logo diventa “Republica Dominicana Lo Tiene Todo” (La Repubblica Dominicana ha tutto) ovvero come espressa nei cartelloni pubblicitari esposti anche in Italia “[ha]Tutto quel che sogni”. Manifesto campagna pubblicitaria all’interno della metropolitana di Milano

Il Ministero del Turismo vuole comunicare con questo messaggio pubblicitario la complessità dell’offerta dominicana, che intende soddisfare ogni esigenza immaginata dal turista. Viene trasmesso in maniera ancora più evidente nei video pubblicitari in visione nelle fiere e nei mass media. Vengono mostrate le attrazioni naturali, quelle culturali, pochi resort e poche spiagge ma molta cultura, ecologia e accoglienza. Per il mercato statunitense viene accompagnato il nuovo logo “has it all” da un claim ulteriore “la Republica de los colores” (La Repubblica dei Colori o Colorata). Come spiegato nella conferenza stampa del 20 luglio scorso dal Ministro, a cui ho avuto la fortuna di partecipare, la campagna è rivolta ai turisti statunitensi ma altrettanto agli emigrati dominicani in USA. La diaspora

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dominicana negli Stati Uniti D’America è una comunità numerosissima con questo slogan il Ministero vorrebbe invogliare un viaggio di ritorno nella propria terra di origine e soprattutto far scoprire agli statunitensi e dominicani che le bellezze dell’isola sono molteplici e varie, non solo “Sol y Playa” come viene ripetutamente detto tra gli operatori del paese. Messaggio campagna pubblicitaria in rivista statunitense

Finalmente la campagna rivolta al turismo interno, la più interessante e seducente, è la vera innovazione secondo il mio punto di vista proprio per le motivazioni dette in precedenza. Per le potenzialità del mercato turistico della Repubblica Dominicana e del vicino stato di Haiti con oltre 9.000.000 di abitanti (anche se il disastroso terremoto ha minato almeno per il futuro più prossimo la speranza di uno sviluppo consistente della nazione francofona) le campagne pubblicitarie vengono realizzate in modo propedeutico soprattutto per fortificare la consapevolezza delle proprie ricchezze turistiche. Il senso patriottico espresso anche nei claim degli spot annullano il logo delle campagne effettuate all’estero e introducono il concetto del “Turismo para Todos” (turismo per tutti) ovvero la possibilità di essere tutti turisti nella propria terra. Il pubblico è persuaso a pensare alla vacanza come status simbol sociale da raggiungere. Questo è avvalorato inoltre dagli slogan a corredo degli spot pubblicitari: “Este es el mejor pais del mundo”(Questo è il migliore paese del mondo) oppure “Este pais es unico”(Questo paese è unico) e in fine “Este es el pais de las meravillas” (Questo è il paese delle meraviglie). Tutti questi slogan penso siano finalizzati ad esorcizzare un eventuale esodo di vacanzieri in altri paesi del mondo o nelle vicine isole caraibiche.

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Fondale della scenografia mostrato durante la conferenza stampa

Le prospettive internazionali che si prefigurano nella conca dei Caraibi sotto questo punto di vista sono molto interessanti. Si prefigura l’entrata della Repubblica Dominicana nel CARICOM che è l’unione economica dei Caraibi. Il trattato del CARICOM è impostato come quello dell’attuale Unione Europea con un’integrazione di regole, mercati, di una corte internazionale e in prospettiva di una moneta unica. Purtroppo però alcuni stati facenti già parte del CARICOM sono a sovranità limitata essendo territori d’oltre mare di Gran Bretannia e Francia e ciò limita molto il processo evolutivo del trattato. La Repubblica Dominicana sarebbe inoltre la prima nazione di lingua spagnola ad entrare nella confederazione con una forte influenza degli interessi statunitensi nella sua economia, in contrasto con lo spirito di aggregazione dovuto allo svantaggioso rapporto di forza dei piccoli stati rispetto alle influenti grandi potenze economiche. L’apertura alla circolazione libera tra gli stati caraibici, l’imminente apertura all’economia mondiale di Cuba rende il mercato interno e quindi poi interno al CARICOM un punto di non ritorno dello sviluppo turistico e strategico della regione.

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1.4 Legislazione sul turismo 1.4.1 Legislazione nazionale sulla struttura turistica Lo stato dominicano sostanzialmente ha due leggi fondamentali per il turismo e non possiede una normativa approfondita come quella che può esserci in stati più sviluppati come l’Italia o la Spagna. La prima legge è quella che istituisce il Ministero del Turismo come struttura governativa stabile e con autonomia economico finanziaria. La seconda invece è la legge sugli investimenti stranieri per le opere a carattere turistico nei poli identificati come sottosviluppati. Il Ministero del Turismo è un organismo importantissimo del governo e mi sono reso conto che, per valore d’importanza, è pari ai ministeri delle Finanze e dell’Agricoltura o dell’Industria. Dal governo dominicano il turismo è considerato un asse portante dello sviluppo della nazione e viene dato sempre il maggior risalto possibile a tutte le iniziative che vengono sviluppate dal dicastero del turismo. La promozione, in primis, è l’azione più importante e sostanziosa della struttura, la pianificazione strategica dell’industria turistica e delle opere ad essa connessa. Il Ministro ha infatti facoltà di istruire progetti per strade, ospedali, porti che può finanziare anche autonomamente con fondi propri o in compartecipazione con finanziamenti esterni. Oltre all’azione esecutiva il Ministro si occupa anche di concertare con le associazioni di categoria sia nazionali che territoriali. ASONAHORES, per esempio, è il maggior interlocutore del ministero ed è impossibile, a mio avviso, l’esecuzione di alcuna opera o promozione senza l’accordo tra i due organi. Esempi concreti sono la partecipazione alle fiere internazionali dove rigorosamente la Repubblica Dominicana è presentata sia dal Ministro sia dal Presidente di ASONAHORES.

Approfondimento sulla legge che istituisce il Ministero del Turismo. LEY NO.84 DEL 26 DE DICIEMBRE DE 1979. GACETA OFICIAL NO.95 QUE MODIFICA LA LEY NO.541 DEL 31 DE DICIEMBRE DE 1969 ORGÁNICA DE TURISMO DE LA REPÚBLICA DOMINICANA

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CONGRESO NACIONAL EN NOMBRE DE LA REPÚBLICA

CONSIRERANDO: Que el Gobierno Nacional debe adoptar cuantas medidas sean necesarias para la promoción, fomento y expansión del turismo, actividad de vital importancia para el desarrollo económico y social del país, principalmente como fuente generadora de divisas y nuevos empleos, así como por su incidencia positiva en la redistribución del ingreso nacional.

CONSIDERANDO: Que la implementación coherente y armónica de la estrategia oficial para el desarrollo del turismo requiere la creación de un organismo rector del mas alto nivel dotado de todos los recursos necesarios para el logro de sus objetivos;

CONSIDERANDO: Que la dirección Nacional de turismo e información, debido alas limitaciones de su estructura actual, se ve imposibilitada de implementar todos los mecanismos que permitan alcanzar el desarrollo turístico del país, por lo que se hace necesario convertirla en Secretaría de estado.

HA DADO LA SIGUIENTE LEY:

Art.1.- Dirección Nacional de Turismo e Información, queda convertida en Secretaría de estado de Turismo. Dispondrá de dos Subsecretarios de Estado y tendrá como organismo adscrito a la Corporación de Fomento de la Industria Hotelera y Desarrollo del Turismo.

Art.2.- La Secretaría de Estado de Turismo tendrá las funciones siguientes: a) Planear, programar, organizar, dirigir, fomentar, coordinar y evaluar las actividades turísticas del país, de conformidad con los objetivos, metas y políticas nacionales que determine el Poder Ejecutivo; b) Programar, promover, y fomentar el desarrollo d e la industria turística en el país;

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c) Organizar, promover y fomentar la inversión estatal y privada en el campo el turismo; d) Determinar y supervisar los polos de desarrollo turístico en el país, y orientar los proyectos a llevarse a cabo en los mismos; e) Orientar, de conformidad con las regulaciones al respecto, el diseño y construcción de todas las obras de infraestructura que requieren el desarrollo de los distintos proyectos turísticos; f) Coordinar, a través d e la Corporación de Fomento de la Industria Hotelera y Desarrollo del Turismo, las actividades nacionales tendentes al desarrollo de la empresa hotelera y a al promoción turística en el país, mediante la adquisición, construcción, financiamiento, mejoramiento y conservación de empresas hoteleras y turísticas en general; g) Autorizar, regular, supervisar y controlar el funcionamiento de los servicios turísticos, tales como las agencias de viajes, guías para turistas, guías para chóferes, hoteles, restaurantes, bares, centros nocturnos de calidad turística, transporte de turista, y todas las empresas y personas que brindan servicios a los turistas y/o realizan actividades turísticas; h) Coordinar la acción de todas las dependencias del Estado relacionadas con el turismo, a fin de lograr los mejores resultados en cuanto a servicios, protección y facilidades; i) Dirigir la propaganda oficial y promover y orientar la propaganda privada en materia de turismo, tanto en el país con el extranjero; j) Sugerir al Poder Ejecutivo la celebración de Convenios o Tratados con otros gobiernos u organismos internacionales para incrementar el turismo nacional y extranjero y mejorar los servicios turísticos; k)

Fomentar

la

celebración

de

congresos,

excursiones,

audiciones,

representaciones y otros eventos culturarles, deportivos, tradicionales y folklórico, que contribuyen al fomento turístico; l) Respaldar los trabajos y programas de la Oficina de Patrimonio Cultural, así como incentivar al sector privado en proyectos, acciones y medidas dirigidos a la protección y conservación de monumentos históricos y artísticos, de parajes típicos y de parques nacionales de interés turístico;

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m) Preparar y someter a la aprobación del Poder Ejecutivo, proyectos de tarifas de los servicios destinados a los turistas, tales como transporte, hoteles, moteles, y paradores, guías, excursiones, espectáculos y otros, y controlar la aplicación de esas tarifas; n) Crear, con la aprobación del Poder Ejecutivo, cuantas oficinas nacionales o internacionales sean necesarias con fines de promover el turismo y de brindar toda la información que requieran los turistas; ñ) Realizar cualquier actividad acorde con la política turística nacional, no señalada en este artículo.

Art. 3.- En todas las leyes, decretos, reglamentos, resoluciones y documentos donde diga Dirección Nacional de Turismo e Información, se entenderá que dice Secretaría de Estado de Turismo.

Art. 4.- El Poder Ejecutivo dictará los reglamentos de organización y funcionamiento de la Secretaría de Estado de Turismo, así como los demás reglamentos que sean necesarios para la mejor aplicación de estas Ley.

Art. 5. La presente Ley modifica, en cuanto sea necesario, la Ley Orgánica de Turismo de la República Dominicana No.541, del 31 de diciembre de 1969 y cualquier otra que le sea contraria

La seconda legge invece è importantissima dal punto di vista economico sociale. Essa infatti regolamenta una pratica molto vantaggiosa per gli investimenti esteri in Repubblica Dominicana normandoli in maniera abbastanza completa e precisa. Vengono individuate delle aree detti “polos turisticos” i cui terreni possono essere utilizzati da progetti a scopo turistico, non necessariamente ricettivo, sotto uno speciale regime fiscale che esenta da tutte le tasse dello stato per la durata di dieci anni dall’approvazione dell’investimento fatto. L’approvazione è fatta da una commissione a cui partecipa il Ministero del Turismo, Ministero dell’Ambiente, ASONAHORES, Ministero delle Finanze e il Ministero della Cultura.

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Se i progetti sono valutati positivamente hanno la possibilità d’essere esecutivi e quindi di sostenere tutte le spese esenti da IVA, sia per le strutture edili, sia per gli arredi e le suppellettili. Si intuisce come questa occasione sia molto appetibile da parte di investitori con liquidità che vogliono sviluppare progetti esecutivi in poco tempo per poi rivenderli entro la scadenza dei dieci anni comprensivi delle facilitazioni. Tra i progetti vi sono sia hotel, resort, grandi urbanizzazioni residenziali per case vacanze, condomini non esiste una categoria privilegiata, ma viene valutato caso per caso dalla commissione CONFOTUR (spiegata nell’approfondimento di seguito, con la traduzione della legge). Nel 2008 sono stati valutati novanta progetti, nel 2009 invece solo 17 e non tutti sono risultati idonei all’approvazione.

Approfondimento sulla legge degli investimenti turistici esteri in Repubblica Dominicana LEGGE 158-01 DEL 9 OTTOBRE 2001 SULLO STIMOLO ALLO SVILUPPO DEL TURISMO NEI POLI DI SCARSO SVILUPPO E DI NUOVI POLI DI SVILUPPO NELLE PROVINCE E LUOGHI DI GRANDE POTENZIALE.

Articolo 1 .- Si stabilisce la legge per la promozione dello sviluppo del turismo per i poli sottosviluppati e di nuovi poli di sviluppo nelle province e città con un grande potenziale e si istituisce il Fondo Ufficiale di Promozione Turistica.

Paragrafo I. - La presente legge ha lo scopo di accelerare un processo di sviluppo razionale del settore del turismo in zone con grande potenziale o con ottime condizioni naturali per lo sfruttamento turistico in tutto il paese, che, dopo essere stati dichiarati o no zone turistiche non hanno raggiunto, ad ora, il livello di sviluppo, che sono di seguito elencati: 1. Polo Turistico n. 4, Jarabacoa e Costanza (decreti n. 1157 del 31 Luglio 1975 e il 2729, del 2 settembre 1977); 2. Polo Turistico IV esteso: Barahona, Baoruco, Indipendenza e Pedernales (decreto n ° 322-91, datato 21 agosto 1991);

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3. Polo Turistico V, ampliato: Montecristi, Dajabón, Santiago Rodriguez e Valverde (Decreto n ° 16-93 del 22 gennaio 1993); 4. Polo Turistico VIII, estesa, compresa la provincia di San Cristobal e la città di Palenque; Peravia provincia e la provincia di Azua Compostela; 5. María Trinidad Sánchez provincia ei suoi municipi. (Mod. in base alla legge 184-02); 6. Polo Turistico in provincia di Samaná (Decreto n ° 91-94, 31 Marzo 1994); 7. La provincia di Hato Mayor e dei suoi municipi, le province e Seibo i loro municipi e la provincia di San Pedro de Macoris e municipi, la provincia e i municipi di Espaillat: Gaspar Hernandez, Higuerita, José Contreras, Villa Trina e JAMA nord;Ramírez Sánchez provincia e Monsignor Nouel; Provincia Monte Plata, in provincia di La Vega, Jarabacoa e municipi, Costanza e Guaigüí; la città di Castillo e Luperon e La Isabella Historica, Provincia di Puerto Plata, e la zona Coloniale di Santo Domingo. (Mod. come legge 184-02); 8. La provincia di Santiago e dei suoi municipi; 9. La città di Las Lagunas de Nisibón, e le sezioni di El Macao, Uvero Massime e Juanillo, Provincia di La Altagracia.

Paragrafo II .- A tutti gli effetti , abbiamo stabilito con il presente atto e i suoi regolamenti, gli incentivi saranno assegnati come stimolo a progetti e a investimenti che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi e mete identificati.

Paragrafo III .- La località turistica di Puerto Plata e Amber Coast, e i loro municipi, e Cabeza de Toro Punta Palmilla a La Altagracia provincia; Santo Domingo, Samana con i suoi municipi, e altri che avevano tratto un vantaggio o incentivo per strutture alberghiere, nel presente trarranno beneficio secondo i seguenti termini e campi di applicazione:

a) Gli investimenti che si realizzeranno nello sviluppo di attività turistiche e offerte complementari di cui all'articolo 3, Legge No.158-01 del 9 ottobre 2001, modificato dalla Legge No.184-02 del 23 novembre 2002, con l'eccezione del

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paragrafo 1, corrispondente agli alberghi, villaggi vacanza e/o complessi alberghieri, beneficeranno del cento per cento (100%) di regime di esenzione stabiliti dalla presente legge; b) Gli investimenti in attività turistiche riportati nella paragrafo 1 dell'articolo 3 della legge No.158-01 del ottobre 9 2001, come modificata dalla legge No.184-02 del novembre 23 2002, per alberghi, villaggi vacanza e/o complessi alberghieri sulle strutture esistenti ad oggi, beneficeranno solo di una deroga ai sensi dell'articolo 4, paragrafo c), legge N. 158-01 del 9 ottobre 2001, come modificata dalla legge No.184-02, per quanto riguarda l'esenzione del cento per cento (100%) dei dazi e altre imposte che sono applicati su macchine, attrezzature, materiali, e beni

mobili

necessari

per

l'ammodernamento,

il

miglioramento

e

la

ristrutturazione di queste strutture previo il compimento dei requisiti della presente legge, sempre che loro possino dimostrare l’esistenza da almeno cinque (5) anni. (Mod. Secondo la legge 318-04)

Paragrafo IV .- Con l'eccezione dei comuni e le sezioni di cui comma 9 del paragrafo I del presente articolo,che sono i seguenti: il comune di Las Lagunas de Nisibón e le sezioni di El Macao, e Uvero Alto Juanillo di provincia di La Altagracia, che beneficeranno di tutto il sistema esenzione stabiliti dalla presente legge, la provincia di La Altagracia e i suoi comuni solo disporranno per l'esenzione dal pagamento di imposte per la costruzione e l'equipaggiamento dei suoi alberghi, non dell'esenzione dall'imposta sul reddito per un periodo di dieci (10) anni, come altri settori disciplinati dalla presente legge. Le stesse limitazioni si applicano alla provincia di Santiago e dei suoi comuni. (Mod. Secondo la legge 184-02)

SUGLI INCENTIVI

Articolo 2 .- possono beneficiare di incentivi e prestazioni offerte da questa legislazione tutte le persone fisiche o giuridiche domiciliate nel paese le quali impegnino, promuovano investimenti di capitale in qualsiasi attività di cui

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all'articolo 3 e nei poli turistici e/o provinciali e/o comuni cosi come descritto nel precedente articolo. Paragrafo: potranno beneficiare degli incentivi e dei benefici di questa legge, le persone o le società che sviluppino nuovi progetti o di offerte complementari contenuti all'articolo 3, per concessione, per locazione, o qualsiasi altra forma di accordo con lo Stato Dominicano nei poli turistici di cui all'articolo 1 del presente atto. (Aggiunto dalla legge 184-02)

Articolo 3 .- si dichiara di particolare interesse per lo Stato Dominicano lo stanziamento nel territorio nazionale di attività turistiche indicate di seguito: 1. Hotel, resort e/o complessi alberghieri 2. Costruzione di strutture per convegni, fiere, congressi festival internazionali, spettacoli e concerti. 3. Compagnie che si occupano di promozione delle crociere con porto di partenza e destinazione finale delle barche, uno dei porti di cui al presente atto; 4. Costruzione e gestione di parchi di divertimento e/o parchi ed ecologici o parchi a tema; 5. Costruzione e/o la gestione delle infrastrutture portuali e marittime servizi turistici, come i porti e le marine; 6. Costruzione e/o la gestione di infrastrutture turistiche, come ad esempio acquari, ristoranti, campi da golf, impianti sportivi e di qualsiasi altro elemento che potrebbe essere classificato come appartenente alla attività turistiche; 7. Piccole e medie imprese il cui il mercato si basa principalmente nel settore del turismo (artigianato, piante ornamentali, pesci tropicali, aziende allevamento di piccoli rettili endemici e di altri simili); 8. Infrastruttura società di servizi di base per l'industria del turismo, come acquedotti, impianti di trattamento fognario, di igiene ambientale, raccolta di rifiuti e rifiuti solidi.

Paragrafo: La deroga concessa per le attività descritte nei paragrafi 2, 3, 4, 5, 6, del presente articolo si applicano anche agli alloggi turistici o altri servizi o attività di qualsiasi natura costruita o incoraggiata a completo, quali, ville, terreni

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edificabili, lotti, appartamenti, posti barca ecc, che sono destinati ad essere gestiti dai promotori o sviluppatori o venduti ad altre persone o società, a condizione che facciano parte di un disegno o modello. (Aggiunto dalla legge 184-02)

INCENTIVI E BENEFICI CHE EROGA LA LEGGE

Articolo 4 .- Le società domiciliate nel paese che beneficiano degli incentivi e dei benefici della presente legge, sono esenti dal pagamento di imposte al cento per cento (100%), applicabile ai seguenti elementi: a) Le imposte sul reddito oggetto di incentivi, come specificato nell'allegato all'articolo 2 della presente legge. b) le imposte comunali e della formazione di imprese, per l'aumento di capitale di società già costituita, le imposte nazionali e comunali per il trasferimento di diritti sugli immobili, per vendita, per permute, per i contributi in natura qualsiasi altra forma di trasferimento di diritti di proprietà, per le imposte su proprietà di lusso e lotti non edificati (IVSS). Così come le tariffe, le tasse e le quote per la redazione di piani di studi, di consulenza e per la supervisione e la costruzione delle opere da eseguire in materia di turismo sul progetto in questione, quest'ultima esenzione si applica ai contraenti incaricati dell'esecuzione dei lavori (come Mod. legge 18402) c) I dazi all'importazione e delle altre imposte, come i tassi di dazi, supplementi, rincari compresi e le imposte sul trasferimento di beni e servizi industrializzati (ITBIS) che sono applicabili relativamente alle macchine, attrezzature, materiali e arredi che sono necessari per la costruzione e l'attrezzatura e per la prima messa in funzionamento della struttura turistica in questione. (Mod. in base alla legge 18402)

Paragrafo I. - Non saranno soggette al pagamento di tasse o di ritenzioni, i finanziamenti nazionali e internazionali, né dei loro interessi, accreditati a società soggette a tali incentivi;

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Paragrafo II .- Le persone o le società potranno detrarre o dedurre dal loro reddito netto imponibile l'importo dei loro investimenti in progetti turistici rientranti nel campo di applicazione della presente legge, applicando l’ammortamento di tali investimenti fino ad un venti per cento (20%) del loro reddito imponibile al netto di ogni anno. In nessun caso il periodo di ammortamento sarà superiore a cinque (5) anni. ( Mod. come legge 184-02)

Paragrafo III .- Vi è assoluta e totale esenzione di macchinari e attrezzature per raggiungere un alto profilo della qualità dei prodotti (forni, incubatori, impianti di trattamento del controllo di produzione e laboratori, in particolare), al momento dell'impianto.

Paragrafo IV .- Le esenzioni previste dalla presente legge se ne avvarranno individui o imprese che effettueranno qualsiasi investimento, direttamente o con i promotori o gli sviluppatori in una qualsiasi delle attività di cui all'articolo 3, e nei poli turistici e province e comuni di cui all'articolo 1, restano escluse da qualsiasi beneficio i successivi trasferimenti a terzi acquirenti. (Aggiunto dalla legge 18402)

Articolo 5 .- E 'vietata la creazione di nuove imposte, arbitrii, tariffe e così via durante il periodo di esenzione fiscale.

Articolo 6 .- La concessione di incentivi e benefici per i quali la presente legge deve essere rigorosamente limitata ai nuovi progetti, la cui costruzione è iniziata dopo che ne è stata data disposizione.

PERIODO DI ESENZIONE

7 .- Il periodo di esenzione fiscale per ciascun progetto, le imprese o impresa turistica è di dieci (10) anni a decorrere dalla data di completamento dei lavori di costruzione e delle attrezzature del progetto oggetto di tali incentivi. Si dà un termine che in ogni caso non si può superare di (3) tre anni per iniziare in forma

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sostenuta e continuativa il funzionamento del progetto approvato, il cui mancato termine porterà alla perdita ipso facto del diritto di esenzione acquisito. Articolo 8 .- L'attuazione di questa legge sarà guidata da un Consiglio della Promozione Turistica, la cui sigla è (CONFOTUR). Il consiglio sarà presieduto dal Segretario di Stato del Turismo e, inoltre, da: 1. Il Segretario di Stato per le finanze o un suo rappresentante. 2. Il Segretario di Stato per l'ambiente e delle risorse naturali, o il suo rappresentante. 3. Il Segretario di Stato per la cultura, o dal suo rappresentante. 4. Un rappresentante della Associazione di Alberghi e Ristoranti (ASONAHORES). 5. Un rappresentante della Segreteria Tecnica del Turismo, che agirà come segretario. 6. Un professionista per l'impatto ambientale di riconosciuta capacità selezionato dal Ministero dell'Ambiente e delle risorse naturali, e 7. Un rappresentante del Ministero della Cultura.

Articolo 9: Le domande di classificazione dei soggetti interessati per beneficiare i termini di questa legge devono essere depositate presso l'ufficio di Segretario di Stato per il Turismo, che tiene un registro di tali richieste come da regolamento imposto da CONFOTUR.

Articolo 10 .- I fascicoli presentati al Consiglio di Stimolo al Turismo (CONFOTUR) deve essere approvata o respinta, con fondati motivi, in un periodo non superiore a un totale di sessanta (60) giorni.

Articolo 11 .- Le domande di classificazione che saranno accolte con favore dal CONFOTUR saranno oggetto di una risoluzione contenente la dichiarazione delle caratteristiche tecniche ed economiche che sono servite come base per la loro approvazione.

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Articolo 12 .- Il Ministero del Turismo garantirà il fedele rispetto delle disposizioni del presente atto, per mezzo di ispettori, che, debitamente autorizzati, potranno effettuare controlli in tutta l'area della zona, e in caso di violazione delle disposizioni legislative, regolamentari o regolamentazioni, dovranno esporre atti probatori che faranno fede fino a prova contraria.

Paragrafo .- Il verbale di verifica della violazione deve essere presentata dal Ministero del Turismo al Procuratore generale, che lo trasmetterà al procuratore fiscale del tribunale distrettuale.

Articolo 13 .- In caso di violazione di questa legge, da parte di persone o imprese, implica la perdita automatica degli incentivi e il pagamento dei valori non pagati, alla luce della legge di incentivazione.

DEI REQUISITI PER LA PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE

Articolo 14 .- I nuovi progetti che vogliono beneficiare degli incentivi e benefici creati da questa legge devono essere formulate e presentate insieme ai seguenti documenti: 1. Uno studio di impatto ambientale che tenga conto del tipo di progetto, delle infrastrutture necessarie, la zona di impatto e la sensibilità dell’area, approvato dal Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali ai sensi della legge generale per l'ambiente e Risorse Naturali, n. 64-00 del 18 agosto 2000, i suoi regolamenti, norme e leggi di settore. 2. Un prestudio architettonico, con un preliminare ingegneristico, preparato da un professionista o professionisti dominicani riconosciuti idonei alla firma, legalmente in esercizio. Di consulenza, consultazione o la partecipazione di specialisti nella formulazione di preliminare architettonico/ingegneria, o in fasi successivo sviluppo del progetto saranno intraprese, in ogni caso, attraverso firma di un professionista locale o debitamente autorizzato ad esercitare, sarà responsabile per la redazione e la responsabilità legale per essa;

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3. I progetti che intendono gestire volumi di carburanti e/o pesanti che comportano il traffico di navi, dovrebbe essere accompagnata da un piano di emergenza per prevenire e controllare fuoriuscite di combustibili.

Paragrafo .- I progetti devono avere l'approvazione del preliminare la pianificazione urbana le agenzie e le autorità comunali di competenza della stessa.

Articolo 15 .- Prima di iniziare la costruzione, e dopo aver ottenuto le approvazioni a tal fine necessarie, tutti i progetti infrastrutturali devono presentare una garanzia bancaria o cauzione a copertura dei costi di risanamento ambientale se, per negligenza del promotore, il danno è causato per l'ambiente.

Articolo 16 .- Il Ministero dell'Ambiente e delle risorse naturali sarà responsabile a garantire che nessun progetto di infrastruttura sia approvato entro le aree protette o parchi nazionali, a meno che, attraverso lo studio di impatto ambientale approvato da dicastero dell’ambiente, a dimostrazione che il progetto non rappresenta alcun pericolo per la conservazione delle risorse naturali o minacciare la flora e la fauna, nè mutilerà l'integrità della stessa.

Paragrafo: Un regolamento redatto dal Ministero dell'Ambiente e Risorse Naturali e approvato dal comitato esecutivo, determinerà criteri, le norme e le procedure che disciplinano l'approvazione dei progetti all'interno di aree protette o parchi nazionali, sempre in conformità con i requisiti della legge generale per l'Ambiente e Risorse Naturali, n. 64-00 del 18 agosto 2000, La Legge di settore sulle aree protette, e il piano Management e gestione del territorio di ciascuna area protetta, adottato dal Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali.

DELLE SANZIONI

Articolo 17 .- Le società che sono stabilite in base agli incentivi e benefici della presente legge devono garantire la conservazione di tutte le risorse naturali e la corretta tutela ambientale, come indicato nella Legge generale per l'ambiente e

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delle risorse naturali, n. 64-00, 18 Agosto 2001, le sue norme, regolamenti e leggi settoriali.

Paragrafo I. - Il Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali, sarà responsabile delle operazioni di qualsiasi società già autorizzata ai benefici della presente legge, che si rispettino e preservino tutte le risorse ambientali e naturali, e per questo dovrà richiedere un adeguato studio di impatto ambientale, così come definito nella legge generale per l'ambiente e Risorse Naturali n. 64-00 del 18 agosto 2000, i suoi regolamenti, norme e leggi di settore.

Paragrafo II .- Anche se non soddisfano i requisiti di cui sopra, la società non potrà ricevere gli incentivi stabiliti della presente legge, pertanto alcun incentivo potrà essere concesso se l'investitore non ha la debita autorizzazione ambientale rilasciata dal Ministero dell'Ambiente e Risorse Naturali.

Articolo 18 .- Gli incentivi concessi con il presente atto sono persi: 1. Quando una società o degli investitori violano delle leggi, norme e regolamenti che disciplinano l'attività turistica, in base al Ministero del Turismo. 2. Quando una società o degli investitori violano delle linee guida e norme stabilite nel Piano di Gestione territoriale, della zona dove si effettua l’investimento, secondo il dettame del Ministero per Ambiente e Risorse Naturali. 3. Quando una società di pratiche nocive per l'ambiente e risorse naturali e ambientali autorità accerta l'esistenza di un crimine ambientale, in base alla legge generale per l'ambiente e risorse Naturali n. 64-00 del 18 agosto 2000, i suoi regolamenti, norme e leggi settoriali.

Paragrafo I: Per l'imposizione di una sanzione che comporti la sospensione degli incentivi, il Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali, o Ministero del Turismo, a seconda del caso, dovranno emettere una risoluzione al rispetto raccomandando al Ministero delle Finanze, la sospensione della incentivi concessi.

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Paragrafo II: Le sanzioni di cui ai paragrafi precedenti sono indipendenti da qualsiasi altra materia civile o penale, imposti dalle leggi Dominicane, e in particolare dalla legge generale per l'ambiente e Risorse Naturali, n. 64-00 del 18 agosto 2000.

Paragrafo III .- I diritti di un progetto di turismo o di prestazioni concordate con una decisione del Consiglio per lo sviluppo turistico (CONFOTUR), ai sensi della presente legge, può essere trasferita con l'approvazione del Consiglio. Tale autorizzazione di trasferimento deve essere richiesta al Consiglio per lo sviluppo turistico (CONFOTUR) da parte degli investitori e dalla persona a favore della quale è sollecitata. Il Consiglio per lo sviluppo turistico (CONFOTUR) può richiedere ulteriori informazioni necessarie per stabilire la migliore valutazione del caso. La decisione del Consiglio per lo sviluppo turistico (CONFOTUR) in merito a tali domande deve essere adottata entro 60 sessanta giorni dalla data di ricevimento. (Aggiunto dalla legge 184-02).

Paragrafo IV .- La necessità di approvazione da parte del Consiglio di Sviluppo Turistico (CONFOTUR) di cui al presente articolo si applica esclusivamente per il trasferimento dei diritti che comportano il trasferimento, e il controllo effettivo della proprietà e gestione del progetto in quanto tale, non esiste alcuna limitazione o restrizione ai promotori/sviluppatori di progetti, trasferiti liberamente e senza ulteriori formalità di diritto comune, per l'investitore-acquirenti che corrispondono a diritti acquisiti e le strutture del territorio, quali come l'energia solare, lotti, ville, appartamenti, ecc. (Aggiunto dalla legge 184-02)

LA SPECIALIZZAZIONE DI FONDI PER LA PROMOZIONE TURISTICA

Articolo 19 .- Con l'obiettivo di promuovere la più efficace promozione della Repubblica Dominicana sui mercati internazionali, gli emittenti di turisti stranieri, e in base a tale legge la creazione di nuove località turistiche, è stabilito il Fondo Ufficiale per la Promozione del Turismo, che è gestito dal Ministero del Turismo e saranno assistiti dal settore privato principalmente dalla Associazione Nazionale

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Hotel e Ristoranti (ASONAHORES) e altre istituzioni del settore. Tale fondo sarà gestito secondo le seguenti disposizioni: 1. Di tutti i valori che sono raccolti applicando la tassa per aerei passeggeri in entrata e in uscita, sui voli internazionali di linea e non di linea o charter, riscossi dalla Direzione Generale dell'Aviazione Civile, il 50% sarà devoluto (cinquanta per cento) al Fondo Ufficiale di Promozione del Turismo sotto la gestione del Ministero del Turismo; 2. Il restante 50% sarà corrisposto al fondo di gestione della Direzione generale dell'aviazione civile, per essere utilizzati in programmi specifici della stessa Direzione, al fine di migliorare la sicurezza dell'aviazione civile nella Repubblica Dominicana; 3. Tutti gli importi generati dalla carta turistica in tutti gli aeroporti e porti del paese devono essere depositati direttamente nel conto del Fondo Ufficiale della promozione del Turismo, sotto la gestione del Ministero del Turismo.

ALTRE DISPOSIZIONI

Articolo 20 .- è concesso un periodo di centoventi (120) giorni di tempo per l'esecutivo, dalla pubblicazione della presente legge, per sviluppare e pubblicare norme corrispondenti ad esso.

Articolo 21 .- Le dichiarazioni contenute nella presente legge devono prevalere su qualsiasi

disposizione

per

stabilire

precedenti

leggi

o

provvedimenti

amministrativi che sono state precedentemente rilasciate dal direttore esecutivo.

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1.4.2 Leggi sul regolamento e classificazione delle strutture ricettive Ho voluto separare questa parte legislativa in un paragrafo a parte perché è difficile avere un approccio approfondito alla normativa sulla classificazione delle strutture ricettive. Queste leggi varate da molti anni sono complicate e molto approfondite tanto da non essere poi di fatto applicabili in maniera rigorosa. La classificazione degli Hotel o dei Ristoranti viene fatta più che su metodi qualitativi e quantitativi su valutazioni di tipo etico e di galateo. Resta esercizio complicato, dunque, fare un’analisi veritiera su come vengono applicate le classificazioni. Questa è una delle lacune più evidenti del sistema Dominicano che deve essere affrontato guardando a normative più semplici e moderne di stati con una più consolidata esperienza nella ricezione. Nelle leggi vengono per esempio spiegati come devono essere serviti i pasti o come devono essere conservati, le apparecchiature che deve avere una struttura per il rilascio della certificazione ma non viene menzionata la qualità oggettiva del servizio che offre l’azienda. Nel corso del 2008 e del 2009 il ministero ha rifinanziato una commissione che riesamini le licenze date per valutare di nuovo la categoria di hotel e ristoranti, ma vedendo le prassi e le consuetudini del paese, non crediamo che questo lavoro abbia un esito concreto. Esiste la necessità, anche per uniformarsi a standard internazionali, di intervenire su questo campo cercando di omologarsi a canoni più diffusi nel resto del mercato turistico.

Approfondimento sulla normativa delle strutture ricettive turistiche (hotel e ristoranti)

REGLAMENTO NO. 2115 DE CLASIFICACIÓN Y NORMAS PARA ESTABLECIMIENTO HOTELEROS DE FECHA 13 DE JULIO DE 1984.

CAPITULO 1 DISPOSICIONES GENERALES

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Art. 1.- Son empresas de hotelería las dedicadas de modo profesional a proporcionar habitación a las personas, con o sin otros servicios de carácter complementario, por un precio determinado.

PÁRRAFO.- La simple tenencia de huéspedes en casas particulares no será considerada como actividad hotelera.

Art. 2.- Los establecimientos hoteleros tendrán la categoría de públicos, siendo libre el acceso a los mismos, todo ello sin perjuicio del derecho de admisión reservado a los establecimientos para ser ejercido por razones de edad, moralidad e higiene.

Art. 3.- Se declaran permisibles las actividades propias de las empresas hoteleras, tanto en lo que se refiere a la posibilidad de su ejercicio por cualquier persona, como al lugar en que puedan instalarse los establecimientos, sin perjuicio del cumplimiento de los requisitos que se prevén en el presente reglamento, así como en cualquier otra disposición legal.

CAPITULO II PROCEDIMIENTO PARA LA CLASIFICACIÓN

Art. 4.- Para la aplicación de este reglamento y del reglamento de Clasificación y Normas para Restaurantes, se crea un Comité de Clasificación que estará radicado en la Secretaría de Estado de Turismo. Este comité estará integrado por el Secretario de Estado de Turismo quien lo presidirá; dos (2) miembros del sector oficial designados por la Secretaría de Estado de Turismo, uno de los cuales será el Director del Departamento de Empresas y Servicios de la Secretaría de Estado de Turismo, quien fungirá como Secretario Ejecutivo, quienes podrán hacerse representar por otros funcionarios de sus dependencias y dos representantes designados por la Asociación Nacional de Hoteles y Restaurantes, los cuales podrán hacerse representar por miembros suplentes designados por esa entidad.

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Art. 5.- Son funciones del Comité de Clasificación las siguientes: 1) Solicitar de las empresas explotadoras de establecimientos hoteleros que comuniquen su apertura a dicho organismo gubernativo, para estar acogidos a los preceptos de la presente reglamentación. 2) Fijar y, en su caso, modificar sus categorías. 3) Vigilar el cumplimiento de lo dispuesto en materia de precios. 4) Inspeccionar sus condiciones de funcionamiento para asegurar en todo momento el perfecto estado de sus instalaciones, la correcta prestación del servicio y el buen trato dispensado a la clientela, sin perjuicio de las facultades inspectoras de otros organismos gubernamentales. 5) Resolver las reclamaciones que puedan formularse en relación con las materias objeto de la presente reglamentación. 6) Imponer las sanciones que procedan, según la magnitud de las infracciones a la presente reglamentación. 7) Establecer las normas y criterios cualitativos y cuantitativos de los diversos equipos, utensilios, insumos requeridos para

cada categoría de modalidad de

establecimiento hotelero. 8) Dictar procedimientos internos para la mejor aplicación del presente reglamento.

PARRAFO.- La Secretaria de Estado de Turismo podrá resolver los recursos que las empresas interpongan en contra de las decisiones adoptadas en el ejercicio de sus funciones por el Comité de Clasificación.

Art. 6.- Copias de los expedientes relativos a las solicitudes de clasificación y apertura de los establecimientos hoteleros, serán remitidas para fines de estudio, a los miembros del Comité por lo menos diez (10) días antes de la fecha de la reunión en que serán conocidos.

Art. 7.- El comité se reunirá válidamente con la asistencia de más de la mitad de sus miembros y las resoluciones se tomarán por simple mayoría de los presentes. En caso de empate decidirá el voto del Secretario de Estado de Turismo. El

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Comité deberá reunirse siempre que existan asuntos pendientes de conocimiento y decisión relativos a su competencia.

Art. 8.- Cuando alguno de los miembros del Comité de Clasificación tenga algún interés directo e indirecto en cualquier asunto sometido a la consideración del Comité, deberá abstenerse de participar en la discusión y decisión del mismo, y en dicho caso ocupará su lugar el suplente certificado.

Art. 9.- La Secretaría de Estado de Turismo al conceder la autorización para la apertura de un establecimiento hotelero, otorgará a éste la clasificación en la categoría y modalidad que le haya sido fijada previamente por el Comité de Clasificación.

Art. 10.- A efectos de esta clasificación, las empresas deberán acompañar a la solicitud de apertura, la siguiente documentación: a) Proyecto y memoria relativo al edificio destinado al hotel. b) Relación total de habitaciones en la que se indique el número de cada una, su superficie y servicios de que estén dotadas. c) Documentación que acredite la propiedad del inmueble y constitución de la sociedad titular o explotadora, en caso, si se tratara de una persona moral. d) Localización del hotel e) Clasificación que solicita f)

Cualquier

información

documental

que

permita

evidenciar

que

el

establecimiento cuya clasificación se solicita, se ajusta a los criterios y normas de la categoría y modalidad pretendida.

Art. 11.- Los citados documentos se presentarán en la Secreta-ría de Estado de Turismo, la cual iniciará el oportuno expediente de apertura y clasificación, y a la vista del informe técnico y de la documentación aportada, expedirá la autorización y clasificación que hubiere sido fijada por el Comité de Clasificación correspondiente.

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PÁRRAFO.- Contra esta resolución podrán los interesados recurrir ante el Secretario de Estado de Turismo en un plazo de treinta (30) días.

Art. 12.- Si los establecimientos estuvieran simplemente proyectados, las empresas podrán solicitar de la Secretaría de Estado de Turismo que se les indique la categoría de modalidad que pudiera corresponderles, en función de sus características, situación geográfica y tipo de explotación, para lo cual se expondrán con precisión los detalles necesarios en el proyecto y memoria correspondiente. En este supuesto la clasificación que se indique tendrá carácter exclusivamente indicativo y sólo coincidirá con la provisional y la definitiva si se acredita que el proyecto presentado para ser clasificado y la construcción e instalaciones del mismo se ajustarán al establecimiento proyectado.

PÁRRAFO 1.- Una vez el Comité reciba una propuesta de clasificación debidamente acompañada de la documentación correspondiente, deberá dentro de un plazo de treinta (30) días dictar una resolución fijando la categoría y modalidad provisional del establecimiento hotelero sometido a clasificación.

PÁRRAFO II.- Una vez realizado el proyecto en su totalidad del establecimiento hotelero sometido a clasificación provisional, el Comité, dentro de un plazo .de treinta (30) días a partir de la fecha de su conocimiento oficial, deberá fijar la clasificación definitiva del establecimiento.

PÁRRAFO III.- Los plazos señalados en los párrafos precedentes podrán ser prorrogados hasta treinta (30) días más por el Comité cuando la naturaleza y magnitud del proyecto así lo requieran.

Art. 13.- En el caso del proceso de clasificación de los establecimientos existentes al momento de entrada en vigencia del presente reglamento, no se observarán necesariamente los plazos preindicados.

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Art.14.-Toda modificación sustancial en las características estructurales o sistemas de explotación de los establecimientos que pueda afectar a su clasificación o modalidad, deberá ser notificada para su aprobación a la Secretaría de Estado de Turismo y al Comité de Clasificación.

Art. 15.- El Comité de Clasificación dispensará a un establecimiento determinado construido o en proceso de construcción al momento de entrada en vigencia del presente reglamento, de alguna o algunas de las condiciones exigidas como mínimas.

Art. 16.- La designación del gerente o administrador lo hará la empresa, debiendo notificarlo a la Secretaria de Estado de Turismo. Cuando se trate de un extranjero, la Secretaría de Estado de Turismo estará facultada para ratificar o no en su cargo a la persona propuesta, en razón a su condición moral o profesional, o si hubiere oportunidad de designar un nacional con condiciones para el cargo.

Art. 17.- Para estos fines, la Secretaria de Estado de Turismo proveerá a los establecimientos de un formulario bilingüe por triplicado, contando de un original color blanco, destinado a esa dependencia oficial; una copia color azul para el cliente, y otra color rosa para el establecimiento.

Art. 18.- Se instalará en los hoteles un buzón de quejas el cual únicamente podrá ser abierto por los inspectores de la Secretaría de Estado de Turismo, quienes recogerán los formularios dejando copia de los mismos a la gerencia del establecimiento.

PÁRRAFO 1.- Es obligatorio por parte del establecimiento facilitar al cliente en cualquier momento o circunstancia, el citado formulario, debiendo el establecimiento colocar en un lugar visible un letrero en donde se indique la existencia de dichos formularios. En ningún caso se pondrá impedimento, obstáculo o demora a su entrega, considerando falta grave su incumplimiento.

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PÁRRAFO II.- Cuando se produzca una reclamación o queja, el cliente deberá hacer constar en la misma, el nombre, domicilio y número de cédula de identificación personal o pasaporte, detallando a continuación la naturaleza de la misma.

Art. 19.- En cada establecimiento hotelero existirá un libro de Actas de Inspección, según modelo oficial que será provisto por la Secretaría de Estado de Turismo, a fin de que consignen en él la fecha, motivo y resultado de cuantas visitas realicen los Inspectores de Turismo a dichos establecimientos.

Art. 20.- En cuanto a los nombres comerciales de las empresas y en los rótulos de sus establecimientos, se observará en todo caso, lo dispuesto en la legislación sobre nombres comerciales y marcas de fábricas.

Art. 21.- La Secretaría de Estado de Turismo está facultada, para realizar de oficio el cambio de nombre a aquellos hoteles que no respondan fielmente a sus actividades o que se estime puedan crear cierta confusión al cliente, sin perjuicio de lo dispuesto por la legislación de la especie.

CAPITULO III NORMAS SOBRE PRECIOS Y RESERVAS HOTELERAS

Art. 22.- Los precios a percibir por la industria hotelera por concepto de habitaciones, y demás servicios, serán notificados por las empresas y autorizados posteriormente por la Secretaría de Estado de Turismo.

Art. 23.- Los precios notificados para cada año no podrán ser alterados durante el transcurso del mismo, salvo caso de fuerza mayor debidamente comprobada.

Art. 24.- Cuando se trate de habitaciones, se señalará un precio máximo y otro mínimo entre los cuales deberá establecerse un porcentaje que será el mismo en todas las categorías de establecimientos hoteleros y para los distintos tipos de

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éstas que el mismo posea y en razón de los servicios de que estén dotados, quedando a la libre voluntad de la empresa la aplicación de uno y otro límite o la de cualquier precio intermedio en atención a la época o a cualquier otra circunstancia.

PARRAFO 1.- El cliente deberá ser notificado en el momento de su admisión, del precio que dentro de dichos límites le será aplicado, entendiéndose que en caso de no hacerlo se le facturará el precio mínimo señalado para la habitación que ocupe.

PARRAFO II.- El establecimiento deberá de colocar en la recepción y detrás de las puertas de las habitaciones, los precios de sus servicios, los cuales deberán estar sellados por la Secretaría de Estado de Turismo.

Art. 25.- Cuando una habitación doble sea ocupada por un solo cliente, el precio máximo a percibir será el mínimo autorizado para dicha habitación. Cuando los establecimientos hoteleros ofrezcan descuentos a niños, grupos o por cualquier otra circuns-tancia, se entenderá que estos descuentos se aplicarán en lo que se refiere a las habitaciones dentro de los precios máximos autorizados.

Art. 26.- Ningún establecimiento podrá exigir de sus clientes que sujeten su estancia al régimen de pensión completa, entendiéndose como tal la suma del precio de la habitación más el de los servicios de comedor, pudiendo los clientes por tanto limitarse al uso de la habitación, salvo aquellos establecimientos cuya modalidad de operación establezca el régimen de pensión completa.

Art. 27.- Se entenderá que el hospedaje comprende el uso y goce pacífico de la habitación y servicios complementarios anexos a la misma o comunes a todo el establecimiento, no pudiendo percibirse suplemento alguno de precios por la utilización de estos últimos.

PARRAFO 1.-Tendrán la consideración de servicios comunes los siguientes: a) Piscinas

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b) Las hamacas, toallas, sillas y mobiliarios propios de piscinas, playas y jardines. c) Parqueos d) Los parques infantiles

PARRAFO II.- Podrá percibirse suplemento al precio por los siguientes servicios: a) Peluquería y salones de belleza. b) Campos de golf, pistas de tenis, boleras, y medios para la práctica de equitación. c) Discotecas y salas de fiestas. d) Equipo para la práctica de deportes náuticos. e) Igualmente podrá percibirse suplemento al precio por cualquier otro servicio adicional cuya naturaleza así lo justifique.

Art. 28.- La Secretaria de Estado de Turismo determinará las dimensiones y características que para cada categoría deberán reunir los establecimientos hoteleros y fijará la capacidad de cada habitación, en atención a su superficie, señalando el número de personas que puedan ocuparla.

PARRAFO.- La instalación de camas supletorias estará condicionada a lo establecido en este artículo; podrá autorizarse a petición expresa de los clientes no pudiendo exceder al precio de ésta del 25% del precio máximo de la habitación. La posible instalación de cunas para niños menores de dos años, estará sujeta a un pago que no excederá del 10% del precio máximo de la habitación.

Art. 29.- El precio de la habitación se contará por día o jornadas, conforme al número de pernoctaciones.

Art. 30.- Salvo pacto en contrario, la jornada hotelera terminará a las 12 horas. El cliente que no abandone a dicha hora el alojamiento que ocupe se entenderá que prolonga su estancia un día más.

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Art. 31.- El disfrute del alojamiento y demás servicios inherentes al hospedaje, durará el tiempo convenido entre el establecimiento y el cliente, plazo que habrá de constar expresamente en la notificación entregada al mismo en el momento de su admisión. La continuación en el disfrute de dicho servicio por mayor tiempo del convenido estará siempre condicionada al mutuo acuerdo entre la empresa y el cliente.

Art. 32.- El titular del alojamiento podrá exigir a los que efectúen una reserva de plaza un anticipo de precio, equivalente al importe mínimo de un día por habitación que se reserve, estando obligada la empresa a confirmar por escrito dicha reserva.

Art. 33.- Los clientes tienen la obligación de satisfacer el precio de los servicios facturados en el tiempo y lugar convenidos. A falta de convenio se entenderá que el pago deben efectuarlo en el mismo establecimiento y en el momento en que les fuese presentada el cobro de la factura.

CAPITULO V DE LAS SANCIONES

Art. 34.- El incumplimiento de las condiciones mínimas exigidas en este reglamento

a

los

establecimientos

hoteleros,

dará

lugar

a

sanciones

administrativas, conforme a lo dispuesto en la Ley Orgánica No. 541, en su Artículo 4, Letra q.

PARRAFO 1.- Con independencia de las sanciones que hubiere lugar la percepción de precios superiores a los aprobados producirá, en todo caso, la obligación inmediata de restituir lo indebidamente percibido.

PARRAFO II.- Las sanciones de carácter administrativo, no excluirán la responsabilidad penal o civil en que se pudiera incurrir. Cuando existan indicios de responsabilidad civil o penal se pasará a los tribunales competentes.

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Art. 35.- En la imposición de las sanciones se considerarán la naturaleza y circunstancia de la infracción, antecedentes del infractor, así como los perjuicios originados a los clientes y al prestigio de la profesión.

Art. 36.- Las infracciones que se cometan contra lo preceptuado en este reglamento se castigarán, con amonestaciones o degradación de categoría o ambos a la vez.

PARRAFO.- En lo relativo a la degradación, si cualquier establecimiento clasificado incumple con el presente reglamento se le requerirá por escrito en un plazo adecuado la corrección de dicha irregularidad. De no ser ésta corregida en el plazo otorgado se le aplicará dicha sanción. El establecimiento sancionado en la forma antes dicha podrá obtener la reposición de su categoría tan pronto se compruebe la corrección de las irregularidades que dieron origen a la sanción.

CAPITULO V CATEGORÍAS Y MODALIDADES

Art. 37.-

Los establecimientos hoteleros, en función de sus instalaciones y

servicios, se clasificarán en las siguientes categorías: Cinco Estrellas, Cuatro Estrellas, Tres Estrellas, Dos Estrellas y Una Estrella.

Art. 38.- En consideración a la situación geográfica, caracterís-ticas de explotación y prestación de servicios, se otorgarán las siguientes modalidades: a) Hoteles de Ciudad; b) Hoteles de Playa; c) Hoteles de Montañas; d) Hoteles de Apartamento (Apartahoteles); e) Bungalows o Cabañas y Villas;

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PARRAFO.- Las disposiciones contenidas en este reglamento no incluyen las operaciones de los Apartahoteles, Cabañas y Villas.

Art. 39.- En todos los establecimientos hoteleros será obligato-ria la exhibición, junto a la entrada principal, de una placa uniforme en la que figure la categoría y modalidad, distintivo que, así mismo, deberá aparecer en la publicidad, correspondencia y facturas. La Secretaria de Estado de Turismo deberá indicar el tamaño, modelo, material, etc. de la placa.

Art. 40.- El Comité de Clasificación dispensará de alguna o de algunas de las condiciones requeridas para la obtención de una categoría determinada en el proceso de clasificación, a aquellos establecimientos hoteleros que se encontraren edificados o en pro-ceso de edificación al momento de entrada en vigencia del presente reglamento, o aprobados por el Directorio de Desarrollo Turístico, siempre y cuando las condiciones e instalaciones del estableci-miento correspondan ampliamente a la categoría pretendida.

CONDICIONES MÍNIMAS EN LOS ESTABLECIMIENTOS HOTELEROS

Art. 41.- Para que un establecimiento pueda ser clasificado deberá reunir, además de las condiciones exigidas para la categoría que le corresponde, las siguientes: a) Sus dependencias deben constituir un todo homogéneo, con entradas, ascensores y escaleras de uso exclusivo. b) Facilitar al público tanto el servicio de alojamiento como el de comidas, con sujeción o no al régimen de pensión completa, a la elección del cliente, salvo lo establecido en el Articulo 26 de este reglamento.

DE LAS CATEGORÍAS HOTELERAS DE CINCO ESTRELLAS

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Art. 42.- Condiciones Generales. Los hoteles de cinco estrellas deberán estar instalados en edificios que se destaquen por sus condiciones de lujo y confort y ocupar la totalidad del edificio o complejo turístico.

Art. 43.- Las instalaciones generales del establecimiento, así como las particulares de las habitaciones, serán de óptima calidad y reunirán los perfeccionamientos más modernos de la técnica hotelera. Los suelos, paredes y techos de todas las dependencias a utilizar por los clientes estarán construidos o revestidos con materiales nobles o pinturas que proporcionen al establecimiento un aspecto y ambiente suntuosos.

PARRAFO.- El mobiliario, tapicería, lámparas, cuadros y, en general, todos los elementos decorativos, así como la vajilla, cristalería, cubertería y lencería, destacarán por su excelente calidad.

Art. 44.- Tanto las dependencias de uso general para los clientes, como las habitaciones estarán climatizadas mediante un eficaz sistema de aire acondicionado.

Art. 45.- Dispondrá de algunas "suites" y de un 5% al menos, de habitaciones con salón privado. CONDICIONES PARTICULARES: A) DE LAS DEPENDENCIAS E INSTALACIONES DE USO GENERAL PARA LOS CLIENTES.

Art. 46.- Existirá una entrada principal, dotada de marquesina o cubierta y otra u otras para el personal de servicio, equipaje y mercancías.

Art. 47.- En el vestíbulo se encontrarán, claramente diferencia-das, la recepción y servicios de botones y servicios telefónicos.

Art. 48.- Existirán, como mínimo, dos ascensores de subida y bajada que comunicarán con todas las plantas de utilización para los clientes. Cuando en

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atención a la estructura del edificio, capacidad receptiva y velocidad de los ascensores resultaren insuficientes los dos exigidos, deberán instalarse mayor número de ellos.

Art. 49.- La escalera principal relacionará todas las plantas de utilización por los clientes y su anchura no podrá ser inferior a 1.50 metros.

Art. 50.- Los pasillos tendrán una anchura mínima de 1.70 metros y estarán alfombrados en toda su longitud y debidamente decorados, dotados además de puntos de luz en techos o paredes.

Art. 51.- La suma de superficies de los distintos salones socia-les será, como mínimo de 3.00 metros cuadrados por habitación o "suite." En uno de los salones estará instalado un receptor de televisión.

Art. 52.- El bar, instalado en un lugar confortable y debida-mente independizado, deberá estar dotado de toda clase de instalaciones que permitan su servicio eficaz.

Art. 53.- El comedor tendrá una superficie mínima de 2.00 metros cuadrados por habitación, pudiendo estar distribuido en varias dependencias.

Art. 54.- Los aseos generales serán independientes para seño-ras y caballeros y ambos con más de un lavabo e inodoro. Estarán dotados de jabón y de toallas en una sola utilización o secadores. Los aseos de caballeros contarán con baterías de urinarios.

Art. 55.- Los establecimientos hoteleros de esta categoría estarán dotados de peluquería.

Art. 56.- El garaje o parqueo, tendrá una capacidad en vehículos equivalente al 50% del total de habitaciones.

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B) DE LAS HABITACIONES, SUS INSTALACIONES Y EQUIPOS.

Art. 57.- Las habitaciones estarán compuestas, como mínimo, de dormitorio, vestíbulo o corredor de acceso y cuarto de baño, dotado de bañera, ducha, lavabo e inodoro.

Art. 58.- En los dormitorios, la altura de suelo a techo tendrá como mínimo 2.40 metros y la superficie, sin incluir la del vestíbulo o corredor, será de 17 metros cuadrados para las habitaciones dobles y de 10 metros cuadrados si son individuales.

PARRAFO 1.- Estarán dotados de aislamiento sonoro y la mayor parte de su suelo cubierto por alfombras o materiales de primera calidad.

PARRAFO II.- Los dormitorios dispondrán de armarios empotrados o no, con una profundidad útil de al menos 0.60 metros y una anchura mínima de 2 metros, con luces interiores y espejos de cuerpo entero, salvo que éstos se encuentren instalados en otro lugar del dormitorio de mando para graduar el aire acondicionado, de instalación central de radio y música y de conmutador de luces junto a las cabeceras de las camas.

Art. 59.- El vestíbulo o corredor, separará la puerta del dormitorio del resto de la habitación y tendrá una anchura mínima de 1.20 metros.

Art. 60.- Los cuartos de baño, tendrán una superficie mínima de 4 metros cuadrados. Las paredes estarán cubiertas de mármol o revestidas de azulejos y suelos deberán ser, así mismo de mármol y otros materiales nobles. Los elementos sanitarios así como la grifería y demás accesorios, serán de primera calidad, los baños, duchas y lavabos dispondrán de agua corriente, caliente y fría a todas horas, con mezclador o regulador de temperatura en la ducha. El inodoro estará completamente independizado del resto de las instalaciones sanitarias en las

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"suites". La longitud de la bañera será de 1.50 metros. Los cuartos de baño de las habitaciones "suites" dispondrán de dos lavabos.

Art. 61.- Las habitaciones con salón privado, deberán reunir las condiciones de las habitaciones y el salón, dotado asimismo con teléfono. tendrá una superficie mínima de 12 metros cuadrados.

Art. 62.- Las habitaciones con terraza, para ser consideradas como tales, deberán tener una superficie de al menos 4 metros cuadrados, con anchura mínima de 1.60 metros.

C) DE LAS DEPENDENCIAS E INSTALACIONES DE LA ZONA DE SERVICIO.

Art. 63.- Las escaleras de servicios y ascensores relacionarán todas las plantas de habitaciones y comunicarán con todos los cuartos de desahogo.

Art. 64.- Los cuartos de desahogo existirán en todas las plantas, dotados de teléfono interior, fregadero, vertedero de aguas y armarios para utensilios de limpieza.

Art. 65.- La cocina dispondrá, además de los elementos principales que habrán de estar en proporción con la capacidad del establecimiento, de cuartos de desahogo, almacén, bodega con cámara frigorífica, despensa, cuarto frío con cámara para carnes y pescados, mesa caliente y fregadero. Entre el comedor y la cocina existirá un pequeño corredor con doble puerta.

Art. 66.- También contarán con local para equipajes y almacén de lencería.

Art. 67.- Las dependencias del personal de servicio, estarán compuestas de vestuarios y aseos independientes para el personal masculino y femenino, con armarios o taquillas individuales. Los aseos estarán dotados de duchas, lavabos e inodoros. Habrá un comedor para el personal.

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D) EN CUANTO A LA PRESTACIÓN DE LOS SERVICIOS.

Art. 68.- El servicio de recepción y botones, estará permanentemente atendido por personal experto y distinto para cada uno de los servicios. El jefe de Recepción y el Bell Capitán conocerán además del español otro idioma. Los demás recepcionistas y botones, incluso los que presten servicios durante la noche, hablarán inglés, además del español.

PARRAFO.- Dependerán del Departamento de botones, el portero exterior, los ascensoristas, si los hubiere los mozos de equipajes y las ordenanzas, botones y mensajeros.

Art. 69.- Los servicios de pisos, esto es el mantenimiento de las habitaciones, así como su limpieza y preparación, estarán a cargo de una ama de llaves, auxiliada por el personal de su departamento, cuyo número dependerá de la capacidad y ocupación del establecimiento.

PARRAFO 1.- El servicio de comidas y bebidas en habitaciones estará atendido por un Departamento de Alimentación y Bebidas, auxiliado por los camareros y ayudantes necesarios. El personal del citado departamento, además del español, deberá poseer otro idioma. Algunos de los camareros hablarán un idioma extranjero.

PARRAFO II.- La carta de vinos será amplia y contendrá llamadas de los clientes, así como de facilitar en las habitaciones bebidas e infusiones comprendidas en la carta que el establecimiento ofrezca para este servicio, por un período de 24 horas. Art. 70.- El servicio del comedor, estará atendido por un "Maitre" o Jefe de Comedor, asistido del personal necesario, según la capacidad del establecimiento.

PARRAFO 1.- Se ofrecerá una carta con variedad de platos de la cocina internacional y otros típicos de la cocina dominicana.

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PARRAFO II.- La carta de vinos será amplia y contendrá marcas de reconocido prestigio. En todo caso, el menú del hotel deberá permitir al cliente la elección entre tres o más especialidades dentro de cada grupo de platos.

Art. 71.- Para el servicio telefónico, existirá una centralista atendida permanentemente por personal experto y suficiente para facilitar un servicio rápido y eficaz. Las telefonistas deberán poseer, además del español, otro idioma.

Art. 72.- El hotel tendrá servicios de lavandería y planchado, para la ropa de los huéspedes, así como lencería del establecimiento.

HOTELES DE CUATRO ESTRELLAS: CONDICIONES GENERALES

Art. 73.- Los hoteles de cuatro estrellas deberán estar instala-dos en edificios que construidos en materiales de primera calidad, ofrezcan condiciones de alto confort y distinción.

Art. 74.- Sus instalaciones, tanto las generales del establecimiento como de las habitaciones, serán de excelente calidad. Los suelos, paredes y techos de todas las dependencias a utilizar por los clientes estarán revestidos con materiales nobles o pinturas que armonicen con el ambiente y la categoría del establecimiento.

PARRAFO.- El mobiliario, tapicería, lámparas, cuadros y, en general, todos los elementos decorativos, así como la vajilla, cristalería, cubertería y lencería destacarán por su calidad.

Art. 75.- Tanto las dependencias de uso general para los clien-tes como las habitaciones, estarán climatizadas mediante eficaz sistema de aire acondicionado. Condiciones Particulares.

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A) DE LAS DEPENDENCIAS E INSTALACIONES DE USO GENERAL PARA LOS CLIENTES.

Art. 76.- Existirá una entrada principal y otra u otras para el personal de servicio, equipaje y mercancías.

Art. 77.- En el vestíbulo se encontrarán claramente diferencia-das la recepción y el Departamento de Botones y existirán servicios telefónicos.

Art. 78.- Si el edificio consta de al menos dos pisos, estará dotado de ascensores de subida y bajada, que comunicarán con todas las plantas de utilización para los clientes y cuyo número dependerá de la capacidad receptiva del establecimiento y de la estructura del edificio.

Art. 79.- La escalera principal relacionará todas las plantas de utilización por los clientes y su anchura no podrá ser inferior a 1.50 metros.

Art. 80.- Los pasillos tendrán una anchura mínima de 1.50 metros y estarán alfombrados con material de similar calidad en toda su longitud.

Art. 81.- La suma de la superficie de los distintos salones sociales será, como mínimo, de 2.50 metros cuadrados por habitación o "suite".

Art. 82.- El bar estará instalado en local independiente o en uno de los salones.

Art. 83.- El comedor tendrá una superficie mínima de 1.50 metros cuadrados por habitación, pudiendo estar distribuido en varias dependencias.

Art. 84.- Los aseos generales, serán independientes para señoras y caballeros y ambos con más de un lavado e inodoro. Estarán dotados de jabón y de toallas de una sola utilización o de secadores. Los de caballeros constarán con batería de urinarios.

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Art. 85.- El garage o parqueo, tendrá una capacidad de automóviles equivalente al 35% del total de habitaciones.

B) DE LAS HABITACIONES, SUS INSTALACIONES Y EQUIPO.

Art. 86.- Las habitaciones, estarán dotadas de cuarto de baño compuesto de bañera de (1.40 metros de longitud), ducha, lavado e inodoro.

Art. 87.- En los dormitorios la altura de suelo a techo tendrá como mínimo de 2.40 metros y la superficie, incluyendo el vestíbulo o corredor si lo hubiere, de 16 metros cuadrados para las habitaciones dobles y de 9 metros cuadrados si éstas son individuales.

PARRAFO 1.- Estarán dotados de aislamiento sonoro y la mayor parte de su suelo cubierto por alfombras de primera calidad.

PARRAFO II.- Los dormitorios dispondrán de teléfono, de armarios, empotrados o no, con una profundidad útil de al menos 0.50 metros y una anchura de 1.50 metros; con luces interiores, y espejos, salvo que éstos se encuentren instalados en otro lugar del dormitorio, de mando para graduar el aire acondicionado y de conmutador de luces junto a la cabecera de las camas.

Art. 88.- Los cuartos de baño y aseo, tendrán una superficie mínima de 4.00 metros cuadrados. Las paredes estarán revestidas de azulejos o de cerámica hasta el techo y los elementos sanitarios, así como la grifería y demás accesorios, serán de primera calidad. Los baños, duchas y lavabos dispondrán de agua corriente, caliente y fría a todas horas.

Art. 89.- Las habitaciones con salón privado, con terraza o "suites", en el caso de que sean ofrecidas por el establecimiento y para ser consideradas como tales, deberán reunir las siguientes condiciones.

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a) Habitaciones con salón privado: La superficie mínima del salón será de 10 metros cuadrados. b) Habitaciones con terraza: Esta deberá tener al menos una superficie de 4 metros cuadrados con anchura mínima de 1.60 metros. c) "Suites": Los dormitorios, así como los cuartos de baño, deberán reunir las condiciones establecidas anteriormente y al menos uno de los salones tendrá una superficie mínima de 10 metros cuadrados. d) De las dependencias e instalaciones de las zonas de servicios.

Art. 90.- Las escaleras de servicios y ascensores, relacionarán todas las plantas de habitaciones y comunicarán con todos los cuartos de desahogo.

Art. 91.- Los cuartos de desahogo existirán en todas las plan-tas, dotados de teléfono interior, fregadero y vertedero de aguas para utensilios de limpieza.

Art. 92.- La cocina dispondrá además de los elementos principales que estarán en consonancia con la capacidad del establecimiento, de almacén, bodega, despensa, cámara frigorífica para carnes y pescados y fregaderos.

Art. 93.- También contarán con local para equipajes y almacén de lencería.

Art. 94.- Las dependencias del personal de servicio estarán compuestas de vestuarios y aseos independientes para el personal masculino y femenino, con placares o taquillas individuales. Los aseos estarán dotados de duchas, lavabos e inodoros. Habrá un comedor para el personal.

D) EN CUANTO A LA PRESTACIÓN DE SERVICIOS.

Art. 95.- Los servicios de recepción y botones, estarán permanentemente atendidos por personal experto y distinto para cada uno de los servicios. El Jefe de Recepción y el Bell Capitán conocerán además del español, otro idioma.

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PARRAFO.- Dependerán del Departamento de Botones el portero exterior, ascensoristas si los hubiere, los mozos de equipajes y los ordenanzas, los botones y mensajeros.

Art. 96.- Los servicios de piso, esto es el mantenimiento de las habitaciones, así como su limpieza y preparación, estarán a cargo del Ama de Llaves auxiliada por el personal de pisos, cuyo número dependerá de la capacidad del establecimiento, y su ocupación.

PARRAFO 1.- El servicio de comidas y bebidas en habitaciones estará atendido por un encargado del servicio de pisos o en su defecto, por uno de los jefes del Comedor, auxiliado por los camareros y ayudantes necesarios. El citado encargado de servicios de pisos además del español, deberá de conocer el idioma inglés.

PARRAFO II.- Durante la noche existirá un servicio encar-gado de atender las llamadas de los clientes, así como de facilitar en las habitaciones agua mineral en todo caso, y otras bebidas o infusiones comprendidas en la carta que el establecimiento ofrezca para este servicio.

Art. 97.- El servicio de comedor, estará atendido por un "Maitre" o Jefe de Comedor, asistido por el personal necesario según la capacidad del establecimiento y su ocupación. Los Jefes de Comedor deberán poseer, además del español, otro idioma.

PARRAFO.- Se ofrecerá una carta con variedad de platos de la cocina internacional, y otros típicos de la cocina dominicana. La carta de vinos será amplia y contendrá marcas de reconocido prestigio. En todo caso, el menú del hotel deberá permitir al cliente la elección entre tres o más especialidades dentro de cada grupo de platos.

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Art. 98.- Para el servicio telefónico, existirá una centralista atendida permanentemente por personal experto y suficiente para facilitar un servicio rápido y eficaz. Las telefonistas deberán poseer, además de español, el inglés como mínimo.

Art. 99.- El hotel tendrá servicio de lavandería y planchado para las ropas de los huéspedes así como la lencería del establecimiento.

REGLAMENTO NUM. 2116 DE CLASIFICACIÓN Y NORMAS PARA RESTAURANTES CAPITULO I DISPOSICIONES GENERALES

Art. 1.- Serán considerados como restaurantes aquellos establecimientos de servicios que de manera habitual o profesional sirvan al público en general comidas y bebidas, para consumir en el mismo local por un preciodeterminado.

PARRAFO.- Dichos establecimientos deberán cumplir con las condiciones y requisitos del presertte reglamento y cualesquiera otras disposiciones anexas.

Art. 2.- Quedan excluidos, sin embari>, del ámbito de aplicación del presente reglamento: a) Los comedores universitarios y escolares, los comedores para los trabajadores de una empresa, los comedores populares y en general, todo establecimiento dedicado únicamente a servir comidas y bebidas a grupos particulares en áreas calificadas como privadas. b) Los restaurantes en clubes sociales, deportivos y otros, en los ~ales la entrada está limitada únicamente a los socios y sus familiares, es decir, todos aquellos que no tengan carácter "público". c) Los servicios de comedores en naves marítimas y aéreas.

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Art. 6.- Es competencia del Comité de Clasificación creada por el reglamento Número 2115 de fecha 13 de julio de 1984, de Clasificación y Normas para Establecimientos Hoteleros: a) Solicitar de las empresas explotadoras de establecimientos gastronómicos, que comuniquen su apertura a dicho organismo gubernativo, para estar acogidos a los preceptos de la presente reglamentación. b) Fijar y en su caso, modificar sus categorías. c) Vigilar el cumplimiento de lo dispuesto en materia de precios. d) Inspeccionar sus condiciones de funcionamiento para asegurar en todo momento el perfecto estado de sus instalaciones, la correcta prestación del servicio y el buen trato dispensado a la cuéntela, sin perjuicio de las facultades inspectoras de otros organismos gubernamentales. e) Recomendar las medidas adecuadas para fomento, protección y conocimiento de los establecimientos gastronómicos a fin de promocionar, dentro del sector turístico, la cocina dominicana. f) Resolver las reclamaciones que puedan formularse en relación con la materia objeto de la presente reglamentación. g) Establecer las normas y criterios cualitativos y cuantitativos de los diversos equipos, utensilios, etc., requeridos para cada cate goría o modalidad de establecimiento. h) Dictar procedimientos internos para la mejor aplicación del presente reglamento. i) Imponer las sanciones que procedan, según la magnitud de las infracciones a la presente reglamentación.

Art. 7.- El Secretario de Estado de Turismo podrá considerar y revolver los recursos que las empresas interpongan en contra de las Clasificación.

SANCIONES

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Art. 8.- El incumplimiento de las condiciones mínimas exigidas en este Reglamento a los Restaurantes, dará lugar a sanciones administrativas, conforme con lo dispuesto en la Ley Orgánica No. 541, en su Artículo 4, Letra q.

Art. 9.- Independientemente de las sanciones que hubiere lugar, la percepción de precios superiores a los aprobados producirá, en todo caso, la obligación inmediata de restituir lo indebidamente percibido.

Art. 10.- Las sanciones de carácter administrative, no excluirán la responsabilidad penal o civil en que se pudiera incurrir. Cuando existan indicios de responsabilidad penal o civil se pasará a los tribunales competentes.

Art. 11.- En la imposición de las sanciones se considerarán la naturaleza y circunstancias de la infracción, antecedentes de! infractor, asícomo los perjuicios originados a los clientes y al prestigio de la profesión.

Art. 12.- Las infracciones que se cometan contra lo preceptuado en el Reglamento de Restaurantes se hará efectiva mediante amonestación o degradación de categoría.

PARRAFO.- En lo relativo a la degradación, si cualquier establecimiento clasificado incumple con el presente reglamento, se. le requerirá por escrito en un plazo adecuado la corrección de dicha irregularidad. De no ser ésta corregida en el plazo otorgado se le aplicará dicha sanción. El establecimiento sancionado en la forma antes dicha podrá obtener la reposición de su categoría tan pronto se compruebe la corrección de las irregularidades que dieron lugar a la sanción.

Art. 13.- Cuando alguno de los miembros del Comité de Clasificación tenga algún interés directo e indirecto en cualquier asunto sometido a la consideración del Comité, deberá abstenerse de participar en la discusión y decisión del mismo, y en dicho caso ocupará su lugar el supplente certificado.

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CAPITULO 11 PROCEDIMIENTOS PARA LA CLASIFICACIÓN

Art. 14.- Para obtener la clasificación, y sin perjuicio de la presentación de los documentos que se exigen para obtener la autorización de apertura de los establecimientos, la solicitud de clasificación se ajustará al modelo oficial, a la cual las empresas deberán acompañar el plano del establecimiento a escala 1:100, en el que se reflejará claramente el nombre, destino y superficie de cada dependencia, así como la capacidad del comedor y con indicación del número de plazas (asientos).

PARRAFO 1.- Copias de los expedientes relativos a las solicitudes de clasificación y apertura de los establecimientos serán remitidos para fines de estudio, a los miembros del Comité de Clasificación por lo menos diez (10) días antes de la fecha de la reunión en que serán conocidos.

PARRAFO 11.- Estos documentos se presentarán por duplicado ante el Comité de Clasificación, el cual examinará la solicitud de apertura y clasificación, visto el informe técnico correspondiente, otorgado en su caso, la autorización y categoría que, de acuerdo con sus instalaciones y servicios, corresponda al establecimiento dentro de un plazo no mayor de 30 días después de recibido. Contra esta resolución podrán los interesados recurrir ante la Secretaría de Estado de Turismo en un plazo de treinta (30) días.

Art. 15.- Si los establecimientos estuvieran simplemente proyectados, podrán solicitar al Comité de Clasificación que se les indique la categoría que pudiera corresponder al establecimiento, con carácter exclusivamente indicado, que sólo coincidirá con la provisional y definitiva si se scredita que las instalaciones, mobiliarios, equipos y prestación de servicios ajustan al proyecto y documentación presentado para fines de clasificación finalmente instalado.

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PARRAFO 1.- Una vez el Comité reciba una solicitud de clasificación debidamente acompañada de la documentación correspondiente, deberá dentro de un plazo de treinta (30) días dictar una resolución fijando la categoría provisional del establecimiento sometido a clasificación,

PARRAFO 11.- Una vez terminados los trabajos de construcción del establecimiento sometido a clasificación provisional, el Comité, dentro de un plazo de treinta (30) días a partir de la fecha de terminación de los trabajos, deberá fijar la clasificación definitiva del establecimiento.

Art. 16.- Los señalados en los párrafos precedentes podrán ser prorrogados hasta treinta (30) días más por el Comité cuando la naturalezza

Art. 17.- El Comité de Clasificación, dispensará a un establecimiento determinado constituido en proceso de construcción al momento de la entrada en vigencia del presente reglamento, de algunos o algunas de las condiciones exigidas como mínimas.

PARRAFO.- Cuando se trata de establecimientos instalados o por instalarse en edificios históricos, artísticos o típicos del país, podrá especialmente el Comité hacer uso de esta facultad.

CAPITULO III GENERALIDADES SOBRE SU FUNCIONAMIENTO

Art. 18.- Los restaurantes serán establecimientos públicos siendo libre de acceso a los mismos, todo ello sin perjuicio del derecho de admisión reservado a los establecimientos para ser ejercido por razones de edad, modalidad, higiene y enfermedad.

Art. 19.- Se prohIbe la venta de objetos en el interior de los restaurantes.

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Art. 20.- No podrán ser consumidas en los restaurantes otras comidas o bebidas de las que sirvan los mismos.

Art. 21.- Los establecimientos comprendidos en el presente reglamento cuidarán especialmente la calidad y limpieza de sus servicios de toda índole, de acuerdo con sus respectivas categorías, debiendo en todo caso esmerarse en los siguientes aspectos: a) En la preparación de comidas y bebidas, utilizando alimentos e ingredientes en perfecto estado de conservación. b) En la adecuada presentación de cada plato, de acuerdo con el rango del establecimiento. c) En el trato amable y cortés a la clientela, atendiéndola con rapidez y eficacia. d) En la limpieza de los locales, mobiliarios, cubertería, cristalería, loza y lencería en general. e) En el perfecto funcionamiento y decoro de los servicios sanitarios. f)En la correcta presentación del personal, incluido en la cocina.

Art. 22.- Los restaurantes darán la máxima publicidad a los precios de los platos y bebidas que componen sus cartas y, en general, a los de cuantos servicios faciliten, debiendo estos exhibir las cartas o menú a la entrada del establecimiento en un lugar claramente visible.

PARRAFO 1.- Para estos fines en las cartas y menús se consignará claramente y por separado, el precio de cada servicio debiéndose consignar claramente el peso del ingrediente principal que conforma el plato.

PARRAFO 11.- La carta de platos, así como la de bebidas, deberán ser conjuntamente ofrecidas al cliente en el momento en que éste solicite los servicios.

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PÁRRAFO 111.- En el mismo impreso de la "carta de platos" y en forma destacada se hará constar la existencia y precio de cualquier menú que voluntariamente ofrezca el establecimiento.

PÁRRAFO IV.- En el caso de que el establecimiento se ofreciese al público espectáculo, baile o cualquier otro motivo de atracción, el sobreprecio, si lo hubiese, será objeto de la máxima publicidad y colocado independientemente en la facturación.

Art. 23.- Será obligatorio en todos los restaurantes la expedición de facturas, en las que deberán figurar los distintos conceptos con sus preciso respectivos y siempre en escritura legible para el cliente. El original de la factura quedará en poder del establecimiento, entregando copia al cliente que así lo solicite como comprobante de pago.

PARRAFO.- Sin embargo, en la facturación de los menús previamente contratados que se ofrezcan a grupos, se consignará únicamente su composición y el precio total, el cual no podrá exceder los precios fijados en la carta del establecimiento.

Art. 24.- Las facturas estarán numeradas correlativamente, tanto los originales como los duplicados. Los originales de las facturas deberán ser conservados.

Art. 25.- Cuando se produzca una reclamación o queja, el cliente deberá hacer constar en la misma, el nombre, el domicilio y número de cédula de identidad o de su pasaporte, detallando a continuación la naturaleza de la misma.

Art. 26.- En cada restaurante existirá un libro de actas de inspección, según modelo oficial, que será provisto por la Secretaría de Estado de Turismo, a fin de que se consignen en él la fecha, motivo y resultado de cuantas visitas realicen los inspectores de turismo a dicho establecimiento.

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Art. 27.- Se prolu'be el empleo de la denominación "Restaurantes" sin el previo cumplimiento de los requisitos establecidos en e! presente reglamento, para el ejercicio de esta actividad. Asimismo, ningún "Restaurante" podrá usar denominaciones e indicativos distintos de

PARRAFO.- En los nombres comerciales de las empresas y en los rótulo de sus establecimientos, se observará en todo caso lo dispuesto en la legislación sobre nombres comerciales y marcas de fábrica.

Art. 28.- No podrán adoptarse como título o subtítulo del establecimiento los términos 'Turismo" o "Turístico" o palabras derivadas del mismo o de su distintivo específico y, en general, de cualquier otro término que pueda crear confusión al usuario.

Art. 29.- La Secretaría de Estado de Turismo está facultada acorde a lo dispuesto en el artículo anterior para realizar de oficio el cambio de nombre a aquellos establecimientos que no respondan fielmente a sus actividades o que se estime puedan crear cierta confusión al cliente, sin perjuicio de lo dispuesto por la Legislación de la especie.

CAPITULO IV CLASIFICACIÓN

Art. 30.- Los restaurantes se clasifican, en atención a sus características, instalaciones, mobiliario, equipo y por la calidad y cantidad de servicios que ofrezcan, en las siguientes categorías: cinco, cuatro, tres, dos y un tenedores.

Art. 31.- En todos los restaurantes será obligatoria la exhibición, junto a la entrada principal, de una placa normalizada en la que se consignará la categoría asignada por la Secretaría de Estado de Turismo.

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Art. 32.- Los restaurantes con distintivos de cinco tenedores deberán reunir como mínimo, las siguientes condiciones: a) Entrada para los clientes independiente de la del personal del ser vicio. b) VestI'bulo o sala de estar, en la cual podrá instalarse un bar. c) Comedor con superficie adecuada a su capacidad y que permita un eficaz servicio, acorde con la categoría del establecimiento. d) Servicios de teléfono. e) Aire Acondicionado. f) Servicios sanitarios independientes para ambos sexos, con instalaciones de primera calidad y confort, y con agua fría y caliente en los lavamanos. g) Ascensor, si el establecimiento ocupa una planta superior a la segunda, y escalera para el personal de servicio. h) Decoración en armonía con la categoría del establecimiento. i) Muebles, cuadros, alfombras y/o pisos de similar calidad, tapicería, cubertería, vajilla, cristalería y mantelería de primera calidad. j) Flameadores para el servicio de las mesas. En todo caso, el servicio se efectuará mediante el uso de la mesa auxiliar,

PARRAFO 1.- La cocina de los restaurantes de cinco tenedores dispondrán, además de los elementos principales, de: a) Almacén y despensa. b) Bodega con cámara frigorífica. c) Cuarto frió con cámara para carnes y pescados por separado. d) Cuarto de desahogo de cocina. e) Estufa con número de quemadores suficientes. f) Horno. g) Parrilla para carnes y pescado. h) Fregaderos. i) Mesa caliente. j) Útiles de cocina de primera calidad.

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PARRAFO 11.- El personal de servicio tendrá a su disposición armarios, roperos y servicios sanítarios independizados para cada sexo, con ducha.

PARRAFO 111.- El persona! de servicio debidamente uníformado, será el necesario, de acuerdo con al capacidad, circunstancias y categoría del establecimiento. En todo caso, el primer Jefe de Comedor d~berá conocer, además del español, el idioma inglés.

PARRAFO IV.- Se ofrecerá una carta con variedad de platos de la cocina internacional y en lo posible incluirá especialidades típicas de la cocina dominícana y, como mínímo, tendrá la composición que determina el Artículo 45 del presente reglamento. La carta de bebidas, que se ofrecerá por separado, será amplia y contendrá marcas de reconocidos prestigios nacionales e internacionales.

Art. 33.- Los restaurantes con distintivos de cuatro tenedores deberán reunir como mínimo, las siguientes condiciones: a) Entrada para los clientes totalmente independiente de la del personal de servicio. b) Comedor con superficie adecuada a su capacidad, que permita un eficaz servicio, de acuerdo con la categoría del establecimiento. c)Teléfono. d) Aire Acondicionado. e) Servicios sanitarios independizados para cada sexo, con inastalaciones de primera calidad y con agua fría y caliente en los lavamanos. ería, vajilla, cristalería y mantelería de primera calidad. g) Ascensor, si el establecimiento ocupa una planta superior a la ter cera, y escalera para el personal de servicio. h) El Servicio se efectuará mediante el uso de la mesa auxiliar.

PARRAFO 1- La cocina de los restaurantes de cuatro tenedores dispondrán, además de los elementos principales de: a) Almacén, despensa y bodega con cámara frigorífica.

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REGLAMENTO NUM. 2116 DE CLASIFICACIÓN Y NORMAS PARA RESTAURANTES, DE 13 DE JULIO DE 1984.

NUMERO: 816-03 CAPITULO I DISPOSICIONES GENERALES

Art. 1.- Serán considerados como restaurantes aquellos establecimientos de servicios que de manera habitual o profesional sirvan al público en general comidas y bebidas, para consumir en el mismo local por un precio determinado.

PARRAFO.- Dichos establecimientos deberán cumplir con las condiciones y requisitos del presertte reglamento y cualesquiera otras disposiciones anexas.

Art. 2.- Quedan excluidos, sin embari>, del ámbito de aplicación del presente reglamento: a) Los comedores universitarios y escolares, los comedores para los trabajadores de una empresa, los comedores populares y en general, todo establecimiento dedicado únicamente a servir comidas y bebidas a grupos particulares en áreas calificadas como privadas. b) Los restaurantes en clubes sociales, deportivos y otros, en los hales la entrada está limitada únicamente a los socios y sus familiares, es decir, todos aquellos que no tengan carácter "público". c) Los servicios de comedores en naves marítimas y aéreas.

Art. 6.- Es competencia del Comité de Clasificación creada por el reglamento Número 2115 de fecha 13 de julio de 1984, de Clasificación y Normas para Establecimientos Hoteleros: a) Solicitar de las empresas explotadoras de establecimientos gastronómicos, que comuniquen su apertura a dicho organismo gubernativo, para estar acogidos a los preceptos de la presente reglamentación. b) Fijar y en su caso, modificar sus categorías.

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c) Vigilar el cumplimiento de lo dispuesto en materia de precios. d) Inspeccionar sus condiciones de funcionamiento para asegurar en todo momento el perfecto estado de sus instalaciones, la correcta prestación del servicio y el buen trato dispensado a la cuéntela, sin perjuicio de las facultades inspectoras de otros organismos gubernamentales. e) Recomendar las medidas adecuadas para fomento, protección y conocimiento de los establecimientos gastronómicos a fin de promocionar, dentro del sector turístico, la cocina dominicana. f) Resolver las reclamaciones que puedan formularse en relación con la materia objeto de la presente reglamentación. g) Establecer las normas y criterios cualitativos y cuantitativos de los diversos equipos, utensilios, etc., requeridos para cada cate goría o modalidad de establecimiento. h) Dictar procedimientos internos para la mejor aplicación del presente reglamento. i) Imponer las sanciones que procedan, según la magnitud de las infracciones a la presente reglamentación.

Art. 7.- El Secretario de Estado de Turismo podrá considerar y revolver los recursos que las empresas interpongan en contra de las Clasificación.

SANCIONES

Art. 8.- El incumplimiento de las condiciones mínimas exigidas en este Reglamento a los Restaurantes, dará lugar a sanciones administrativas, conforme con lo dispuesto en la Ley Orgánica No. 541, en su Artículo 4, Letra q.

Art. 9.- Independientemente de las sanciones que hubiere lugar, la percepción de precios superiores a los aprobados producirá, en todo caso, la obligación inmediata de restituir lo indebidamente percibido.

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Art. 10.- Las sanciones de carácter administrativo, no excluirán la responsabilidad penal o civil en que se pudiera incurrir. Cuando existan indicios de responsabilidad penal o civil se pasará a los tribunales competentes.

Art. 11.- En la imposición de las sanciones se considerarán la naturaleza y circunstancias de la infracción, antecedentes de! infractor, asícomo los perjuicios originados a los clientes y al prestigio de la profesión.

Art. 12.- Las infracciones que se cometan contra lo preceptuado en el Reglamento de Restaurantes se hará efectiva mediante amonestación o degradación de categoría.

PARRAFO.- En lo relativo a la degradación, si cualquier establecimiento clasificado incumple con el presente reglamento, se. le requerirá por escrito en un plazo adecuado la corrección de dicha irregularidad. De no ser ésta corregida en el plazo otorgado se le aplicará dicha sanción. El establecimiento sancionado en la forma antes dicha podrá obtener la reposición de su categoría tan pronto se compruebe la corrección de las irregularidades que dieron lugar a la sanción.

Art. 13.- Cuando alguno de los miembros del Comité de Clasificación tenga algún interés directo e indirecto en cualquier asunto sometido a la consideración del Comité, deberá abstenerse de participar en la discusión y decisión del mismo, y en dicho caso ocupará su lugar el supplente certificado.

CAPITULO 11 PROCEDIMIENTOS PARA LA CLASIFICACIÓN

Art. 14.- Para obtener la clasificación, y sin perjuicio de la presentación de los documentos que se exigen para obtener la autorización de apertura de los establecimientos, la solicitud de clasificación se ajustará al modelo oficial, a la cual las empresas deberán acompañar el plano del establecimiento a escala 1:100, en el que se reflejará claramente el nombre, destino y superficie de cada

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dependencia, así como la capacidad del comedor y con indicación del número de plazas (asientos).

PARRAFO 1.- Copias de los expedientes relativos a las solicitudes de clasificación y apertura de los establecimientos serán remitidos para fines de estudio, a los miembros del Comité de Clasificación por lo menos diez (10) días antes de la fecha de la reunión en que serán conocidos.

PARRAFO 11.- Estos documentos se presentarán por duplicado ante el Comité de Clasificación, el cual examinará la solicitud de apertura y clasificación, visto el informe técnico correspondiente, otorgado en su caso, la autorización y categoría que, de acuerdo con sus instalaciones y servicios, corresponda al establecimiento dentro de un plazo no mayor de 30 días después de recibido. Contra esta resolución podrán los interesados ecurrir ante la Secretaría de Estado de Turismo en un plazo de treinta (30) días.

Art. 15.- Si los establecimientos estuvieran simplemente proyectados, podrán solicitar al Comité de Clasificación que se les indique la categoría que pudiera corresponder al establecimiento, con carácter exclusivamente indicado, que sólo coincidirá con la provisional y definitiva si se scredita que las instalaciones, mobiliarios, equipos y prestación de servicios ajustan al proyecto y documentación presentado para fines de clasificación finalmente instalado.

PARRAFO 1.- Una vez el Comité reciba una solicitud de clasificación debidamente acompañada de la documentación correspondiente, deberá dentro de un plazo de treinta (30) días dictar una resolución fijando la categoría provisional del establecimiento sometido a clasificación,

PARRAFO 11.- Una vez terminados los trabajos de construcción del establecimiento sometido a clasificación provisional, el Comité, dentro de un plazo de treinta (30) días a partir de la fecha de terminación de los trabajos, deberá fijar la clasificación definitiva del establecimiento.

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Art. 16.- Los señalados en los párrafos precedentes podrán ser prorrogados hasta treinta (30) días más por el Comité cuando la naturalezza

Art. 17.- El Comité de Clasificación, dispensará a un establecimiento determinado constituido en proceso de construcción al momento de la entrada en vigencia del presente reglamento, de algunos o algunas de las condiciones exigidas como mínimas.

PARRAFO.- Cuando se trata de establecimientos instalados o por instalarse en edificios históricos, artísticos o típicos del país, podrá especialmente el Comité hacer uso de esta facultad.

CAPITULO III GENERALIDADES SOBRE SU FUNCIONAMIENTO

Art. 18.- Los restaurantes serán establecimientos públicos siendo libre de acceso a los mismos, todo ello sin perjuicio del derecho de admisión reservado a los establecimientos para ser ejercido por razones de edad, modalidad, higiene y enfermedad.

Art. 19.- Se prohIbe la venta de objetos en el interior de los restaurantes.

Art. 20.- No podrán ser consumidas en los restaurantes otras comidas o bebidas de las que sirvan los mismos.

Art. 21.- Los establecimientos comprendidos en el presente regolamento cuidarán especialmente la calidad y limpieza de sus servicios de toda índole, de acuerdo con sus respectivas categorías, debiendo en todo caso esmerarse en los siguientes aspectos: a) En la preparación de comidas y bebidas, utilizando alimen tos e ingredientes en perfecto estado de conservación.

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b) En la adecuada presentación de cada plato, de acuerdo con el rango del establecimiento. c) En el trato amable y cortés a la clientela, atendiéndola con rapidez y eficacia. d) En la limpieza de los locales, mobiliarios, cubertería, cristalería, loza y lencería en general. e) En el perfecto funcionamiento y decoro de los servicios sanitarios. f)En la correcta presentación del personal, incluido en la cocina.

Art. 22.- Los restaurantes darán la máxima publicidad a los precios de los platos y bebidas que componen sus cartas y, en general, a los de cuantos servicios faciliten, debiendo estos exhibir las cartas o menú a la entrada del establecimiento en un lugar claramente visible.

PARRAFO 1.- Para estos fines en las cartas y menús se consignará claramente y por separado, el precio de cada servicio debiéndose consignar claramente el peso del ingrediente principal que conforma el plato.

PARRAFO 11.- La carta de platos, así como la de bebidas, deberán ser conjuntamente ofrecidas al cliente en el momento en que éste solicite los servicios.

PARRAFO 111.- En el mismo impreso de la "carta de platos" y en forma destacada se hará constar la existencia y precio de cualquier menú que voluntariamente ofrezca el establecimiento.

PARRAFO IV.- En el caso de que el establecimiento se ofreciese al público espectáculo, baile o cualquier otro motivo de atracción, el sobreprecio, si lo hubiese, será objeto de la máxima publicidad y colocado independientemente en la facturación.

Art. 23.- Será obligatorio en todos los restaurantes la expedición de facturas, en las que deberán figurar los distintos conceptos con sus precios respectivos y

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siempre en escritura legible para el cliente. El original de la factura quedará en poder del establecimiento, entregando copia al cliente que así lo solicite como comprobante de pago.

PARRAFO.- Sin embargo, en la facturación de los menús previamente contratados que se ofrezcan a grupos, se consignará únicamente su composición y el precio total, el cual no podrá exceder los precios fijados en la carta del establecimiento.

Art. 24.- Las facturas estarán numeradas correlativamente, tanto los originales como los duplicados. Los originales de las facturas deberán ser conservados.

Art. 25.- Cuando se produzca una reclamación o queja, el cliente deberá hacer constar en la misma, el nombre, el domicilio y número de cédula de identidad o de su pasaporte, detallando a continuación la naturaleza de la misma.

Art. 26.- En cada restaurante existirá un libro de actas de inspección, según modelo oficial, que será provisto por la Secretaría de Estado de Turismo, a fin de que se consignen en él la fecha, motivo y resultado de cuantas visitas realicen los inspectores de turismo a dicho establecimiento.

Art. 27.- Se prolu'be el empleo de la denominación "Restaurantes" sin el previo cumplimiento de los requisitos establecidos en e! presente reglamento, para el ejercicio de esta actividad. Asimismo, ningún "Restaurante" podrá usar denominaciones e indicativos distintos de

PARRAFO.- En los nombres comerciales de las empresas y en los rótulo de sus establecimientos, se observará en todo caso lo dispuesto en la legislación sobre nombres comerciales y marcas de fábrica.

Art. 28.- No podrán adoptarse como título o subtítulo del establecimiento los términos 'Turismo" o "Turístico" o palabras derivadas del mismo o de su

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distintivo específico y, en general, de cualquier otro término que pueda crear confusión al usuario.

Art. 29.- La Secretaría de Estado de Turismo está facultada acorde a lo dispuesto en el artículo anterior para realizar de oficio el cambio de nombre a aquellos establecimientos que no respondan fielmente a sus actividades o que se estime puedan crear cierta confusión al cliente, sin perjuicio de lo dispuesto por la Legislación de la especie.

CAPITULO IV CLASIFICACIÓN

Art. 30.- Los restaurantes se clasifican, en atención a sus características, instalaciones, mobiliario, equipo y por la calidad y cantidad de servicios que ofrezcan, en las siguientes categorías: cinco, cuatro, tres, dos y un tenedores. Art. 31.- En todos los restaurantes será obligatoria la exhibición, junto a la entrada principal, de una placa normalizada en la que se consignará la categoría asignada por la Secretaría de Estado de Turismo.

Art. 32.- Los restaurantes con distintivos de cinco tenedores deberán reunir como mínimo, las siguientes condiciones: a) Entrada para los clientes independiente de la del personal del ser vicio. b) VestI'bulo o sala de estar, en la cual podrá instalarse un bar. c) Comedor con superficie adecuada a su capacidad y que permita un eficaz servicio, acorde con la categoría del establecimiento. d) Servicios de teléfono. e) Aire Acondicionado. f) Servicios sanitarios independientes para ambos sexos, con insta laciones de primera calidad y confort, y con agua fría y caliente en los lavamanos. g) Ascensor, si el establecimiento ocupa una planta superior a la segunda, y escalera para el personal de servicio. h) Decoración en armonía con la categoría del establecimiento.

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i) Muebles, cuadros, alfombras y/o pisos de similar calidad, tapicería, cubertería, vajilla, cristalería y mantelería de primera calidad. j) Flameadores para el servicio de las mesas. En todo caso, el servicio se efectuará mediante el uso de la mesa auxiliar,

PARRAFO 1.- La cocina de los restaurantes de cinco tenedores dispondrán, además de los elementos principales, de: a) Almacén y despensa. b) Bodega con cámara frigorífica. c) Cuarto frió con cámara para carnes y pescados por separado. d) Cuarto de desahogo de cocina. e) Estufa con número de quemadores suficientes. f) Horno. g) Parrilla para carnes y pescado. h) Fregaderos. i) Mesa caliente. j) Útiles de cocina de primera calidad.

PARRAFO 11.- El personal de servicio tendrá a su disposición armarios, roperos y servicios sanítarios independizados para cada sexo, con ducha.

PARRAFO 111.- El persona! de servicio debidamente uníformado, será el necesario, de acuerdo con al capacidad, circunstancias y categoría del establecimiento. En todo caso, el primer Jefe de Comedor d~berá conocer, además del español, el idioma inglés.

PARRAFO IV.- Se ofrecerá una carta con variedad de platos de la cocina internacional y en lo posible incluirá especialidades típicas de la cocina dominícana y, como mínímo, tendrá la composición que determina el Artículo 45 del presente reglamento. La carta de bebidas, que se ofrecerá por separado, será amplia y contendrá marcas de reconocidos prestigios nacionales e internacionales.

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Art. 33.- Los restaurantes con distintivos de cuatro tenedores deberán reunir como mínimo, las siguientes condiciones: a) Entrada para los clientes totalmente independiente de la del per sonal de servicio. b) Comedor con superficie adecuada a su capacidad, que permita un eficaz servicio, de acuerdo con la categoría del establecimiento. c)Teléfono. d) Aire Acondicionado. e) Servicios sanitarios independizados para cada sexo, con instalaciones de primera calidad y con agua fría y caliente en los lavamanos. ería, vajilla, cristalería y mantelería de primera calidad. g) Ascensor, si el establecimiento ocupa una planta superior a la ter cera, y escalera para el personal de servicio. h) El Servicio se efectuará mediante el uso de la mesa auxiliar.

PARRAFO 1- La cocina de los restaurantes de cuatro tenedores dispondrán, además de los elementos principales de: a) Almacén, despensa y bodega con cámara frigorífica.

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Capitolo 2

96


Analisi di contesto Per quanto riguarda il quadro macroeconomico, secondo quanto riportato dal Bilancio Preliminare delle economie dell'America Latina e dei Caraibi, pubblicato dalla

Commissione

Economica

per

l’America

Latina

e

i

Caraibi

(CEPAL/ECLAC), ed alla luce dei dati preliminari forniti dalla Banca Centrale Dominicana, l’economia locale misurata attraverso il Prodotto Interno Lordo ha fatto registrare nel 2009 un incremento del 2,5%. Testimoniando così i riflessi di un processo di decelerazione in atto a partire dal secondo semestre del 2008, anno in cui si è scatenata la crisi globale partita dagli USA e che ha raggiunto la Repubblica Dominicana in anticipo rispetto all’UE. Nonostante il dato riferito rappresenti il tasso più contenuto degli ultimi 5 anni, è in ogni caso superiore al tasso di crescita demografica, ragione per cui il PIL pro capite ha mostrato un incremento di circa il 3,5 %. Come per il caso dell’anno 2008, l’evoluzione del PIL dominicano nel 2009 è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna. Questa variabile ha rivelato un crollo rispetto al 2008, che aveva avuto un aumento reale del 13% su base annua; nel 2009 invece si attesta al 4,6 %. Il costante aumento dei prezzi di alimenti e petrolio sui mercati internazionali, come pure gli effetti delle tormente tropicali sul prezzo di diversi beni agricoli di consumo diffuso, si sono ripercossi sensibilmente sul tasso d’inflazione. L’inflazione annua si attesta per il 2009 su un valore del 5,76 %. Quando ancora le condizioni generali erano di crescita economica sostenuta nel corso del primo semestre 2008, il tasso di disoccupazione ampliata ha fatto registrare una sensibile diminuzione; nel 2009 la tendenza è stata di un leggero rialzo dello 0,9 %.

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Tasso di disoccupazione annuale

I risultati di ottobre 2009 dell’Inchiesta Nazionale sulla Forza Lavoro proiettano di fatto una stagnazione rispetto ai valori rilevati nell’aprile 2009. Si stima che sino ad ottobre 2009 il tasso di disoccupazione allargata sia rimasto invariato (14,9%), di poco superiore rispetto ai livelli del 2008. Al termine del 2009, l’economia dominicana ha registrato un incremento del PIL del 3,5% superando le aspettative dell’inizio dell’ anno 2009 basate su uno scenario economico molto sfavorevole. PIL a confronto degli stati latino americani e caraibici

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Un altro elemento a favore del paese è stato l’andamento complessivo dei prezzi al consumatore. Come possiamo vedere nella matrice seguente è tra gli stati latino americani che hanno avuto una diminuzione, seppur minima, nella variazione percentuale. Confronto indice dei prezzi al consumatore

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Elemento di nota sull’analisi di contesto è il peso dell’industria turistica sull’economia rispetto agli altri paesi latino americani. Nella tabella seguente viene indicato un indice in doppia cifra ormai da molti anni e per la sola Repubblica Dominicana è stato rilevato almeno dall’anno 1990. I dati che raccolto sono riferiti solo fino all’anno 2005 quindi non si possono considerare completi. Nonostante ciò notiamo la tendenza alla riduzione di questo indice che denota come l’economia dominicana cerca di sviluppare anche altri comparti, non abbandonando del tutto il peso del turismo con una percentuale ancora del 12,5 % sul PIL della nazione. Peso del consumo di turismo in arrivo sul PIL dei paesi Latino Americani

100


101 2,9

Centroamérica c 3,7

Bolivia, Colombia, Ecuador, Perú y República Bolivariana de Venezuela.

Argentina, Brasil, Chile, Paraguay y Uruguay.

0,6 3,8

0,5

0,5

1,1 1,0 0,7 1,2 0,3 1,5 0,1 5,2 1,5 1,4 1,8 1,4 0,9 1,7 1,3 2,8 1,0 0,2 9,5 3,0 0,8 9,9 57,3 … 29,6 11,6 13,5 22,3 7,4 23,4 38,6 71,0 8,3 0,1 2,0

1992

4,6

0,6

0,5

1,1 1,0 0,7 1,2 0,2 1,6 0,1 6,2 1,5 1,1 1,8 1,3 1,7 1,5 2,1 2,7 1,7 0,2 12,7 3,0 1,0 8,3 60,6 … 32,3 12,4 14,7 25,5 6,6 19,6 36,6 74,4 8,8 0,1 1,8

1993

4,6

0,6

0,5

1,1 0,9 0,8 1,2 0,2 1,5 0,1 6,1 1,4 1,1 1,6 0,2 2,1 1,5 1,4 3,0 1,7 0,2 13,7 3,6 1,4 12,2 58,7 … 34,6 12,3 15,1 29,6 5,7 19,9 34,7 86,0 8,5 2,3 1,7

1994

4,6

0,5

0,5

1,0 0,9 0,9 0,8 0,1 1,3 0,1 5,8 1,3 0,9 1,4 3,3 2,0 2,2 1,6 3,4 1,7 0,1 13,2 3,2 1,1 12,7 50,0 … 33,3 12,5 18,8 27,5 4,9 18,5 27,5 86,4 9,6 4,1 1,5

1995

4,8

0,5

0,4

1,0 0,9 1,0 0,8 0,1 1,2 0,1 6,0 1,3 0,8 1,4 3,2 2,8 2,0 1,6 3,9 1,6 0,1 13,4 3,5 1,3 12,7 47,7 … 33,0 14,5 18,7 26,4 14,6 16,8 27,8 84,5 11,3 1,8 1,9

1996

5,1

0,4

0,5

1,0 0,9 0,9 0,8 0,1 1,3 0,1 5,8 1,2 1,3 1,5 3,3 3,1 1,8 2,4 3,7 1,4 0,1 13,9 3,5 0,7 13,0 47,9 … 30,0 14,5 19,7 24,4 13,7 15,2 26,0 86,4 12,0 1,0 3,4

1997

Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Haití, Honduras, Nicaragua, Panamá y República Dominicana Fuente: Comisión Económica para América Latina y el Caribe, sobre la base de información oficial proporcionada por los países.

c

b

a

0,5

0,5

Cono Sur a

Comunidad Andina b 0,6

1,1 1,0 0,4 1,2 0,2 1,8 0,1 4,8 1,5 1,3 1,5 1,3 1,0 1,9 1,0 3,0 1,5 0,2 10,0 3,0 1,0 9,7 55,6 … 27,5 10,2 13,0 22,5 0,0 18,8 35,3 67,8 6,5 0,1 2,0

1991

1,1 1,0 0,7 1,2 0,3 1,6 0,1 3,9 1,7 1,7 1,5 1,1 1,0 2,1 0,1 2,8 1,7 0,2 10,3 2,6 1,1 9,1 59,1 … 29,6 9,3 11,9 22,4 0,0 16,4 27,4 61,0 7,1 0,1 1,9

América Latina y el Caribe América Latina Argentina Bolivia Brasil Chile Colombia Costa Rica Ecuador El Salvador Guatemala Haití Honduras México Nicaragua Panamá Paraguay Perú República Dominicana Uruguay Venezuela (República Bolivariana de) Caribe Antigua y Barbuda Bahamas Barbados Belice Domínica Granada Guyana Jamaica Saint Kitts y Nevis Santa Lucía San Vicente y las Granadinas Suriname Trinidad y Tabago Agrupaciones

1990

5,1

0,4

0,5

1,1 1,0 1,0 0,8 0,2 1,4 0,1 6,5 1,3 1,7 1,6 3,0 3,2 1,8 2,8 3,5 1,4 0,1 13,6 3,1 0,8 12,6 45,4 … 30,0 14,4 17,9 23,6 13,4 15,5 24,8 89,5 11,6 0,2 3,3

1998

5,7

0,5

0,7

1,3 1,1 1,0 1,0 0,3 1,2 0,1 7,0 2,1 1,8 1,9 3,3 3,8 1,5 3,3 3,5 1,1 0,2 14,3 3,1 0,6 13,8 44,5 … 27,7 13,8 19,0 23,2 14,4 16,6 22,7 79,7 11,4 1,4 3,1

1999

6,2

0,4

0,6

1,3 1,1 1,0 0,8 0,3 1,1 0,1 8,2 2,5 1,7 2,5 3,5 4,3 1,4 3,3 3,9 1,0 0,1 14,5 3,5 0,4 13,5 43,7 … 27,9 13,3 17,8 22,6 9,1 16,8 17,8 83,7 12,0 2,2 2,6

2000

AMÉRICA LATINA Y EL CARIBE: PESO DEL CONSUMO TURÍSTICO RECEPTOR EN EL PIB

5,8

0,4

0,7

0,8 0,7 1,0 0,9 0,3 1,2 0,1 7,2 2,0 1,5 2,7 3,0 4,0 1,4 3,4 4,0 1,1 0,1 13,0 3,3 0,5 12,7 39,0 … 27,4 12,8 17,4 21,1 7,3 15,2 18,1 67,4 13,4 2,3 2,3

2001

5,7

0,4

0,7

0,9 0,7 1,5 1,3 0,4 1,3 0,1 6,9 1,8 1,7 2,7 3,5 4,6 1,4 3,3 4,2 1,2 0,2 12,6 2,9 0,5 13,1 38,1 … 25,3 13,1 17,9 22,6 6,0 14,4 16,0 58,2 13,3 0,5 2,5

2002

6,5

0,5

0,8

1,0 0,8 1,5 2,1 0,5 1,2 0,2 7,4 1,5 2,6 2,5 0,0 5,0 1,5 3,9 4,5 1,1 0,3 19,2 3,1 0,4 13,4 39,4 … 28,1 15,2 20,0 23,7 4,7 16,7 20,7 75,0 12,7 0,5 2,3

2003

6,6

0,8

0,8

1,0 0,8 1,5 2,2 0,5 1,2 0,2 7,9 1,5 2,8 2,9 0,0 5,7 1,6 4,2 4,9 1,0 1,7 17,1 1,4 0,4 13,6 41,6 … 27,8 15,0 22,0 18,0 0,0 16,3 26,2 76,3 12,5 2,2 3,9

2004

6,3

1,1

0,6

1,0 0,8 1,5 2,2 0,5 0,0 1,0 8,6 1,5 3,2 2,8 0,0 5,7 1,6 4,1 5,5 1,1 1,7 12,4 1,2 0,5 … … … … … … … … … … … … … …

2005


2.1 Economia locale

Ho già ampiamente esposto il sistema economico della nazione in esame, ma credo ci sia necessità anche di fare dei focus più approfonditi su alcune questioni importanti della struttura economica. Tra queste vorrei evidenziare come l’economia locale sia ancora in una fase acerba e in alcuni particolari casi sottosviluppata. Noto infatti che la distribuzione al dettaglio, per esempio, ha per molti versi ancora una dimensione non avanzata. La grande distribuzione alimentare di multinazionali è sbarcata sull’isola da pochissimi anni ed è presente solamente nei grandi centri urbani. La vendita al dettaglio di prodotti artigianali o di produzioni alimentari proprie come quelle agricole vengono fatte ancora con standard ormai non consoni alla civiltà economica evoluta, sia dal punto di vista economico, cioè senza un rigoroso protocollo fiscale da seguire, sia dal punto di vista igienico per le attività alimentari. Esclusi i supermercati le altre forme di distribuzione tra la popolazione tendono ad essere improvvisate e precarie. Il Banco Central Dominicano certifica nella seguente tabella il peso dei comparti produttivi, agricoli, industriali e dei servizi.

102


Valori assoluti e tasso di crescita del PIL

103


Partecipazione percentuale alla formazione del PIL dominicano

104


2.2 Il sistema produttivo industriale

Lo Stato dominicano essendo un paese in via di sviluppo non ha ancora implementato una raffinata e capillare struttura industriale. Essendo una delle isole più grandi, dopo Cuba, Hispaniola è dotata di risorse e materie prime, che nelle altre Antille non sono presenti. Per questo motivo uno dei più importanti comparti industriali è quello minerario, per estrazione di pietre soprattutto, di rame, ma ci sono anche importanti impianti di produzione di cementi e calcestruzzi. Uno dei più grandi cementifici infatti è anche a capitale italiano del gruppo FINANCO. Oltre alle attività di estrazione mineraria e trasformazione molto rilevante è la presenza di imprese di trasformazione delle produzioni agricole. Anche in questo ambito è da rilevare una struttura molto grande del gruppo PARMALAT originariamente con capitale italiano. Di seguito troviamo presenza di grandi impianti di raffinazione del frumento e riso, quindi mulini industriali e industrie di confezionamento e relativa commercializzazione di tali prodotti. Le imprese più importanti però, sia per rilevanza nazionale che per diffusione mondiale, sono le industrie di lavorazione della canna da zucchero con produzioni tipiche caraibiche come il Rhum, i sigari e il tabacco per esportazione. Da notare la presenza anche di impianti di raffinazione petrolifera che però stanno vivendo un momento di transizione dal controllo diretto statale a quello privato. Il capitale fa comunque riferimento allo stato Venezuelano che punta a detenere il monopolio della commercializzaione del petrolio nel Mar dei Caraibi. In regime speciale la Repubblica Dominicana ha istituito delle zone franche che secondo le stime ufficiali più recenti nel 2009 risultano essere 53 parchi attivi, tanto di proprietà pubblica come privata, nei quali operano 560 aziende. Le zone franche sono aree ben delimitate sottoposte ad un regime doganale e fiscale speciale stabilito dalla Legge 8-90, in virtù del quale è consentita l’installazione di imprese che indirizzino la propria produzione di beni o servizi al mercato estero. È stabilita in generale l’operatività di un regime di sospensione d’imposta per il periodo di 6 mesi dall’importazione, a patto che sia rispettato il limite massimo

105


del 20% di vendite della produzione annua complessiva sul mercato interno. La legge prevede inoltre la fattispecie delle Zone Franche speciali e delle Zone Franche di frontiera (localizzate sul confine con la vicina Repubblica di Haiti). Gruppi di prodotti esportati dalle zone franche, incremento percentuale

Come si può ben notare dalla tabella su riportata le imprese che lavorano in regime di zona franca sono soggette a variazione notevoli di produzione. I prodotti confezionati fanno riferimento a mercati difficili da prevedere e con commesse conto terzi di cui poco ci si può fidare per stabilità degli ordini e dei pagamenti. Noto quindi che c’è una notevole variazione nelle confezioni tessili, una caduta delle produzioni elettriche, la flessione delle esportazioni di articoli di bigiotteria e dei tabacchi lavorati. Al contrario sono in forte crescita le nuove produzioni che si potrebbero definire a vocazione sanitaria ovvero medicinali e strumentazione medica e chirurgica. Purtroppo se si indaga la consistenza dei rami di attività si nota come la maggior parte delle industrie sia proprio quella che più ha sentito la crisi di domanda internazionale e quindi, in questa contingenza storica, più in difficoltà.

106


Diversificazione in percentuale delle attivitĂ nelle zone franche

Nella tabella seguente sono indicate il totale delle esportazioni di tutta la Repubblica Dominicana, divise per categoria, con volumi e il valore in migliaia di dollari. Dai dati si capisce quanta importanza abbia il settore legato alle produzioni agricole, quello delle estrazioni minerarie e dei combustibili derivati da petrolio. Tasso di crescita del prodotto interno lordo per settore produttivo 2009

107


Esportazioni della Repubblica Dominicana per Volumi, Valori e variazione percentuale

108


2.3 Il sistema produttivo agricolo Il sistema produttivo rurale è basato su produzioni tradizionalmente tipiche delle zone caraibiche. Sicuramente c’è da segnalare per il grande valore commerciale l’importanza del tabacco e in particolare delle manifatture artigianali di sigari che sono richiestissimi sul mercato mondiale. Si nota la notevole quantità di farina di grano prodotta sull’isola per il fabbisogno interno e per esportazioni. Nella tabella qui di seguito vengono riportate le produzioni agricole; purtroppo non sono riuscito ad avere una lista organizzata dei prodotti

base e vengono elencati solo i prodotti già trasformati da processi

industriali. Non si evince a colpo d’occhio la grande importanza delle produzioni di cacao, parcellizzate nei vari prodotti semilavorati. Le industrie sono costituite da grandi imprese con capitale straniero, soprattutto stunitense, ma anche di facoltose famiglie dominicane. Tra le più famose e prestigiose si cita la famiglia di orgine italiana VICINI che dalla metà dell’ottocento insedia nell’isola numerose attività produttive prevalentemente rivolte al mercato della canna da zucchero e di Rhum. Nella tabella inoltre non sono indicate le grandissime produzioni di fiori ornamentali esotici, anch’esse produzioni di grande importanza qualitativa. QUANTITÀ

VALORE

(KG)

(US$)

CIGARROS HECHOS A MANO

11.640.764,92

242.940.575,94

TABACO EN RAMA (TRIPA DESPALILLADO DE OLOR)

2.300.924,63

53.380.757,47

HARINA DE TRIGO

41.957.920,14

21.512.370,31

CALDO DE POLLO

7.453.385,48

17.560.923,55

CREMA DE COCO

9.795.586,71

13.843.073,66

CACAO EN GRANO ORGANICO TIPO HISPANIOLA

4.202.403,00

12.476.499,76

CUBITOS DE CALDO DE POLLO 100/50/4GRS.

4.566.812,76

11.125.843,48

ARROZ PARTIDO

16.844.053,11

9.734.749,10

ACEITE DE SOYA

9.053.927,33

8.018.882,62

SAZONADORES Y CONDIMENTOS PREP.

7.162.930,59

7.594.780,36

TABACO TIPO CAPA PARA CIGARROS

919.641,85

7.573.218,61

CAFE TOSTADO EN GRANO

2.328.735,50

7.567.892,76

PRODUZIONE AGROALIMENTARE 2009

109


MANTECA DE CACAO

1.497.014,04

7.202.748,96

LECHE DE COCO

5.739.860,43

7.018.793,71

CACAO EN GRANO ORGANICO TIPO SANCHEZ

2.268.751,00

6.017.379,54

CIGARROS (PURO) HECHOS A MAQUINA

325.412,92

5.682.865,31

SAZONADORES DIVERSOS

3.075.262,46

5.384.586,50

PASTAS DE TOMATE (SALSA DE TOMATE)

7.615.869,96

5.287.393,97

JUGOS DE SABILA (ALOE)

8.550.730,87

5.227.194,93

SEMOLA Y GRAテ前NES DE MAIZ

9.171.374,57

4.108.884,08

TABACO EN RAMA ORGANICO (DESPALILLADO DE

96.017,95

4.100.361,76

CAFE TOSTADO MOLIDO

962.443,25

3.532.289,59

ACEITE DE MAIZ

3.535.834,02

3.415.892,33

PAPAS FRITAS

699.053,16

3.328.101,68

CACAO EN GRANO ORGANICO

1.132.490,90

3.268.823,69

PIELES CURTIDAS

1.256.125,47

3.196.129,64

BANANOS FRITOS (GUINEOS)

764.841,02

2.919.871,03

COMESTIBLES DIVERSOS

1.729.962,01

2.734.682,48

DESPERDICIOS DE TABACO (SCRAP )

1.381.566,52

2.541.405,29

CATCHUP

1.588.190,37

2.316.808,31

SEMOLA Y GRAテ前NES DE AVENA

1.846.146,99

2.254.822,44

HABICHUELAS ROSADAS ENLATADAS

3.090.978,00

2.206.790,92

ALIMENTO PARA CERDO

3.412.605,05

2.146.687,40

GALLO O GALLINA (POLLO EN TROZOS Y DESPOJOS)

3.591.329,18

1.978.750,50

SOPAS Y POTAJES ENVASADOS

731.969,42

1.831.746,76

JUGO DE NARANJA

2.895.810,82

1.820.736,91

ARENQUES

877.789,11

1.725.262,55

PAPEL TABACO SIN AROMATIZAR

70.274,40

1.715.183,57

PIELES FRESCAS O SALADAS DE ANIMAL

4.076.966,01

1.698.665,02

TABACO EN RAMA TIPO CAPOTE PILOTO

563.106,72

1.696.571,33

AVENA

1.391.299,85

1.625.130,51

CARIBAS YUQUITAS 1.4 ONZAS

367.331,67

1.485.592,89

SALCHICHON

1.024.688,96

1.423.865,66

CIGARRILLOS RUBIO

114.697,71

1.422.067,47

SOFRITOS ENLATADOS

825.759,71

1.205.558,29

QUESOS FRESCOS

319.623,40

1.159.577,14

HABICHUELAS COLORADAS ENLATADAS

1.550.355,00

1.097.047,95

OLOR)

CONGELADOS

110


BASE PARA ALIMENTOS AVICOLA

1.957.653,15

1.073.611,57

LANGOSTAS REFRIGERADAS (COLAS)

57.426,69

1.000.202,00

HABICHUELAS ENLATADAS

1.399.336,83

994.099,82

PIELES FRESCAS (ANIMAL)

3.276.440,00

991.919,18

CASABE

552.112,09

911.125,88

COCO RALLADO CON AZUCAR

735.222,48

910.749,14

CONDIMENTOS CONC.EN CUBITOS

304.016,07

889.468,13

AVENA EN HOJUELA

726.765,82

880.077,96

CIGARRILLOS NEGROS

68.907,77

861.864,81

GUANDULES ENLATADOS

1.251.321,41

845.962,46

CASCARA DE COCO MOLIDA

4.043.801,00

839.746,47

DULCE DE GUAYABA EN PASTA

748.207,94

812.650,68

HABICHUELAS NEGRAS ENLATADAS

1.161.449,00

768.742,92

HABICHUELAS PINTAS ENLATADAS

1.071.806,00

762.260,07

AGRIO DE NARANJA

1.164.389,62

759.971,29

CAFE VERDE EN GRANO ESPECIAL (GOURMET)

242.088,00

743.553,76

GARBANZOS ENLATADOS

1.030.987,73

728.338,00

CACAO EN POLVO AZUCARADO

478.144,08

719.575,05

JUGO DE LIMON PARA MARINAR 12/32 ONZ.

1.029.696,00

704.899,13

LANGOSTA FRESCA REFRIGERADA ENTERA

45.132,00

699.326,00

PALITO DE QUESO

278.009,10

666.152,49

MANTEQUILLA

262.119,47

631.272,65

CHOCOLATES

304.370,00

603.013,84

ALIMENTOS PREPARADOS P/GANADO

981.879,34

579.317,23

SALCHICHAS

300.505,29

552.018,44

PREPARADOS PARA SOPAS

213.845,49

537.805,17

TORTA DE CACAO

375.089,00

521.230,75

ROSETAS DE MAIZ

129.292,76

519.105,59

HARINA DE MAIZ

1.128.806,94

516.917,07

ACEITE CASTOR

6.677,27

505.106,00

BACALAO

194.255,01

484.811,13

ABONO VEGETAL

1.876.128,02

444.040,48

HELADOS INCLUSO CON CACAO

283.324,61

433.084,26

CACAO EN POLVO AMARGO

215.408,96

430.111,24

POLLOS CONGELADOS (GALLOS-GALLINAS)

286.150,74

423.744,49

JUGO DE PERA

625.761,45

392.728,19

MAIZ MOLIDO (CASCADO)

1.276.735,34

384.836,70

111


HABICHUELAS BLANCAS ENLATADAS

524.577,00

379.053,00

GALLO O GALLINA (POLLO EN TROZOS Y DESPOJOS)

392.178,56

365.361,20

TABACO EN RAMA TIPO CAPOTE OLOR

176.791,55

362.360,71

JUGO DE GUAYABA

631.264,19

352.478,22

JUGO DE PIÑA

506.427,00

352.396,82

CAFE VERDE EN GRANO ORGANICO

99.429,00

344.507,47

MARGARINA

262.821,42

337.238,67

PULPA DE GUAYABA

767.822,00

334.972,55

JUGO FRUIT PUNCH

530.092,06

321.865,66

GRASAS Y ACEITES VEGETALES Y SUS FUNCIONES

272.166,79

316.131,36

MAYONESA (SALSA)

242.469,84

309.123,46

CACAO EN GRANO TOSTADO ORGANICO

100.980,00

297.158,40

ACEITE DE PALMA

772.440,00

294.327,75

LECHE AZUCARADA ESTERILIZADA

25.181,00

285.450,64

JUGO DE NARANJA PUNCH

259.907,87

278.856,13

PICADURA DE TABACO PARA PIPA

79.226,84

275.950,70

CARBON VEGETAL

1.680.962,28

273.197,30

PULPA DE AGUACATE

311.751,00

271.308,00

CREMA O EMULSION DE COCO

208.449,09

266.272,16

PULPA DE CHINOLA

138.997,14

238.904,55

CASCOS DE GUAYABA

342.313,31

233.754,85

MEZCLA PARA ELABORAR ALIMENTO/AMIMAL

194.951,48

232.738,00

PULPA DE MANGO

610.133,76

228.794,50

MANTECA DE CACAO ORGANICO

52.272,00

228.700,00

ALIMENTOS PREPARADOS PARA AVES

474.705,93

227.684,51

JABONES DE NIM

141.687,20

221.709,90

MALTA TOSTADA

352.147,11

214.977,19

TABACO PARA PICADURA

36.827,96

214.694,67

JUGO DE MANGO

306.665,00

209.912,34

CASCARAS, CASCARILLAS DE CACAO

199.383,00

207.706,68

PASTA DE CACAO SIN DESGRASAR

121.816,00

203.763,75

JUGO DE MELOCOTON

338.067,00

201.297,47

TAJADA DE LECHOSA EN ALMI.(PAPAYA)

238.098,92

197.856,19

DULCE DE LECHOSA EN ALMI. (PAPAYA)

204.681,00

191.905,80

PULPA DE ZAPOTE

213.926,74

189.561,55

PULPA DE MANZANA DE ORO

150.419,00

188.829,40

FRESCOS O REFRIGERADOS

112


FUNCHI

10.747,66

187.437,72

MEZCLA /ELABORAR ALIMENTO /ANIMALES

162.892,88

186.759,25

EXTRACTO DE BIJA

106.124,00

178.490,64

JARABE DE GLUCOSA

18.159,25

174.469,38

PASTA DE CACAO SIN DESGRASAR ORGANICO

40.349,00

173.136,00

DULCE DE LECHE

37.675,99

171.692,87

CONCENTRADOS DE CITRICOS

108.200,05

164.276,45

PESCADOS FRESCOS, REFRIGERADOS

59.969,00

162.534,08

CACAO ORGANICO EN POLVO AZUCARADO

81.924,70

162.278,02

PASTA DE CACAO DESGRASADA TOTAL O

40.433,75

162.104,00

ALMIDON DE MAIZ

134.812,45

159.539,95

PIÑA COLADA

164.800,00

159.251,58

TABACO NEGRO PROCESADO CRIOLLO

12.385,72

148.552,21

ACEITE DE CASCARA DE NARANJA

2.300,19

143.209,04

JUGO DE NARANJA CONGELADO

189.174,70

142.236,51

DULCE DE LECHE EN PASTA

84.809,94

136.946,44

JUGO DE CHINOLA

273.037,27

136.388,50

HABICHUELAS ROJAS ENLATADAS

226.825,00

134.855,30

CONDIMENTO C. DE CARNES POLLOS

42.179,96

133.259,36

JUGO DE ALBARICOQUE

205.163,00

128.893,45

ACEITES DE MANTECA DE CERDO

99.972,61

122.735,50

AJIES MOLIDOS O PICADOS

130.531,23

119.115,00

ACEITE DE LINAZA (CRUDO)

299.361,80

117.697,12

HARINA DE SOYA

307.428,72

111.866,60

JAMONES

69.250,66

109.593,87

MADERA DE PINO

119.061,91

105.421,23

MADERA ASERRADA DE PINO

45.656,81

102.260,56

VINAGRE

69.045,31

101.044,52

TABACO EN RAMA ORGANICO (SIN DESPALILLAR )

34.829,00

100.974,96

AZUCAR DIETETICA

62.858,72

100.464,31

PARCIALMENTE

(DESPALILLADO A MANO)

ALTRI TOTALE

246.506.048,69 563.776.304,58

Elencati i volumi e i valori ho indagato sulla distribuzione geografica delle produzioni e sono riusciti a reperire una mappa con segnalate le aree di

113


produzione di prodotti agricoli della Repubblica Dominicana. Nella raffigurazione non viene espressa la quantità degli elementi ma solo la presenza o meno delle tipologie. PiÚ volte ho cercato di contattare il Ministero dell’Agricoltura dominicano ma purtroppo non ho avuto riscontri positivi su questo ambito di investigazione. Mi sembrava comunque significativo riportare questo documento che permette di capire la diffusione di alcune produzioni soprattutto di frutta tipica tropicale e gli allevamenti di cui non abbiamo dati quantitativi. Distribuzione delle produzioni agricole sul territorio dominicano

114


2.4 L’offerta turistica: 2.4.1 L’offerta turistica esistente L’offerta turistica dominicana ha delle peculiarità che la rendono simile a tutti i paesi latino americani. Si nota infatti come le strutture di ricezione turistica siano differenziate in due principali categorie. Una caratterizzata dalla sfarzosità, il lusso, il confort, la grandezza di hotel e resort di alta categoria. L’altra invece al contario è un’offerta di più modeste pretese che non bada alle raffinatezze ma che dà un servizio essenziale per il pernottamento con alcune strutture spesso carenti anche dei servizi igienici di base nelle stanze. Quest’ultima categoria viene chiamata nel centro america “ApartaHotel”. Una via di mezzo tra appartamento, infatti il più delle volte c’è anche l’angolo cottura nella stanza o in comune con il resto dell’edificio, e un hotel. Potrebbero essere paragonati ai più europei affitta camere che proliferavano anni or sono nel vecchio continente. Questa caratterizzazione fa notare una mancanza che è cruciale nello sviluppo di un turismo diffuso e socialmente sostenibile: la categoria degli hotel di modeste pretese, senza troppi servizi accessori che hanno come core business proprio quello di ospitare visitatori che non passano il loro tempo in hotel o che non usano l’aparta-hotel per sopperire a una provvisoria necessità abitativa. In Italia si potrebbe identificare questa tipologia nella miriade di alberghi cosiddetti “3 stelle” a conduzione famigliare. Piccole strutture flessibili e accoglienti che hanno la funzione anche di punto di riferimento affidabile per il turista ospitato e che tanto fidelizza la clientela. Il rapporto tra cliente e operatore diventa cordiale quasi amichevole e ciò spinge a tornare nei luoghi di vacanza. L’offerta dominicana ha i record degli hotel da 1776 stanze del Bahia Principe Bavaro, grupo Pinero, o 1059 stanze, del Melià Caribe Tropical. Per fare un paragone si potrebbe citare l’Ergife Palace Hotel di Roma con sole 650 stanze o lo Sheraton Roma Hotel con 640. Lo standard dei resort infatti si attesta tra le 350/400 stanze fino alle 600 delle strutture più numerose. Affiancati dai numerosi apartahotel che generalmente non superano le 50 stanze per struttura, anche se in media sono diffuse quelle dalle 15 alle 30 stanze.

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Strutture di ricettivitĂ turistica della Repubblica Dominicana

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L’offerta ricettiva si caratterizza da una stabile e costante crescita del numero di stanze a disposizione: nel 2009 si è arrivati a circa 67.197 stanze con un incremento dell’1,52% rispetto all’anno precedente. Si registra anche una buona percentuale di occupazione delle stanze che è arrivata al 70 % nel 2008 sulla media annuale. Nel 2009, a causa dell’effetto crisi e dello stesso incremento del numero di alloggi, è scesa al 66% con una flessione del 6,25%. Indicatori turistici (ingressi per il turismo, tassa sul turismo, ITBIS, spesa media stranieri non residenti, soggiorno medio di stranieri non residenti, occupazione media per stanza)

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2.4.2 Competenze generali dell’offerta In questo paragrafo vorrei esporre più che un dato statistico un dato dal punto di vista qualitativo ed empirico. Frequentando gli hotel, i resort, gli apartahotel ma anche le scuole secondarie e le Università con corsi per il turismo riscontrando una evidente arretratezza nella formazione professionale e universitaria. Gli operatori di bar e ristoranti, ma soprattutto degli hotel, basano la propria professionalità unicamente sullo spirito dell’accoglienza, estremamente positivo e marcatamente evidenziato. Risulta altresì carente delle norme più comuni di professionalità indicate per strutture che vantano la pretesa di essere classificate 5 stelle, a volte Gran Lusso. Camerieri, servizio al piano e operatori non sono abbastanza formati con scuole e corsi professionali specifici. Si nota come sono addestrati dalle stesse strutture che però non possono sopperire alla mancanza di una didattica specifica. Per quanto riguarda i livelli di formazione universitaria ho notato che corsi i corsi erano più orientati alla formazione di animatori turistici, con lezioni di ballo, coreografia e scenografia più adatti a stage e corsi di studio in ambito artistico piuttosto che turistico. Nel complesso però il personale è gentile e disponibile: all’accoglienza in reception si cerca sempre di affrontare eventuali problemi assistendo il cliente e tenendo in considerazione la sua opinione. Vengono somministrati frequentemente questionari a tutti gli ospiti dell’hotel in forma anonima durante il soggiorno per la rilevazione della custumer satisfation. Si può intervenire in questo modo con azioni immediate per correggere errori nella ristorazione o nell’intrattenimento, nonché sulle strutture dell’hotel. Dunque le competenze fondamentali sono sicuramente lo spirito dell’accoglienza, il cosiddetto “sorriso dominicano”, la propensione ad espandersi e a crescere nelle strutture e nelle professionalità. A mio parere potrebbero essere affinate alcune mancanze sulla formazione, sulla consapevolezza ecologica, sullo spirito di responsabilità ambientale. Il più dannoso forse tra gli argomenti citati è proprio la totale mancanza di cura e mantenimento delle zone comuni pubbliche che, a parte nei quartieri particolarmente ricchi di città e nei residence di altissimo livello, rischia di minare per sempre l’ambiente. Le spiagge che non sono gestite da hotel sono lasciate in balia di uomini che vivono di espedienti tralasciando tutti quelli che sono i doveri di pulizia, mantenimento dell’igiene pubblica e pace sociale. Un

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punto di debolezza al quale il governo dominicano prima o poi dovrĂ far fronte in maniera incisiva se non vuole correre il rischio di una presenza insostenibile di rifiuti e discariche, al posto delle paradisiache spiagge sponsorizzate negli spot pubblicitari.

Indicadori di Hotels, Bar e Ristoranti 1980 - 2008 Numero di Periodo stanze totali

Anno 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

5.394 6.132 6.165 6.527 7.133 8.562 9.862 12.043 15.997 18.478 19.043 21.510 24.410 26.801 29.243 32.846 36.273 40.453 44.665 49.623 51.916 54.034 54.730 56.519 59.054 59.992 63.342 64.868

Tasso di occupazione

Ingresso per il turismo

Posti di lavoro generati per l'attivitĂ Totali Diretti Indiretti

(%)

(milioni di US$)

Persone

58,5 59,5 55,5 60,3 57,0 61,8 63,3 74,1 70,6 70,7 68,8 64,5 69,3 74,7 72,1 76,8 72,6 76,2 69,7 66,9 70,2 66,3 62,8 72,7 74,2 73,9 73,0 72,2

172,6 206,3 266,1 320,5 370,6 451,0 506,3 571,2 768,3 818,4 817,6 840,4 1.007,1 1.223,7 1.428,8 1.570,8 1.780,5 2.099,4 2.153,1 2.524,0 2.860,2 2.798,2 2.730,4 3.127,9 3.151,6 3.518,3 3.916,8 4.025,5

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20.388 23.180 23.305 24.693 26.986 32.364 37.278 45.522 60.468 69.846 88.549 97.871 111.066 112.564 122.821 126.458 126.956 155.744 156.328 159.786 167.170 154.106 157.388 164.694 171.478 172.116 188.289 190.259

6.796 7.727 7.768 8.231 8.995 10.788 12.426 15.174 20.156 23.282 28.564 27.963 31.733 32.161 35.092 36.131 36.273 44.498 44.665 45.653 47.763 44.031 44.968 47.055 48.994 49.176 53.797 54.359

13.592 15.453 15.537 16.462 17.991 21.576 24.852 30.348 40.312 46.564 59.985 69.908 79.333 80.403 87.729 90.327 90.683 111.246 111.663 114.133 119.407 110.075 112.420 117.639 122.484 122.940 134.492 135.900


2.4.3 Dati statistici e tabelle Di seguito sono riportati gran parte dei dati statistici utilizzati per realizzare questo studio accademico. Tramite un approfondito lavoro di ricerca e classificazione delle periodiche pubblicazioni del Banco Central Dominicano, del Ministero del Turismo, degli enti camerali e delle organizzazioni internazionali è stato possibile reperire i dati e le tabelle selezionate riportate nel seguente paragrafo. Inoltre le tabelle offrono elaborazioni di informazioni dettagliate e approfondite degli indici economici e sociali della Repubblica Dominicana.. Tasso di occupazione alberghiera secondo numero di stanze per hotel

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Tasso di occupazione medio annuale delle strutture ricettive per localitĂ e anno

Tasso di occupazione medio mensile delle strutture ricettive

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Valore aggregato delle attivitĂ di Hotel, bar e ristoranti, abitazioni disponibili totali, ingressi stimati

Tasso di occupazione alberghiera secondo disponibilitĂ camere delle strutture ricettive

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Capitolo 3

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Analisi del mercato turistico In questo terzo capitolo affronterò l’analisi del mercato turistico facendo una sintesi delle previsioni e delle stime degli operatori del settore, riportando i risultati delle indagini sui viaggiatori e le tendenze mondiali studiate dal mondo accademico. Per individuare i trend del mercato di medio e lungo termine, oltre ad una quantità rilevante di dati sulle serie storiche dei principali indicatori turistici, integrerò l’analisi con l’esposizione delle opinioni rilevate da un modesto panel di esperti. Essendo stato a contatto con operatori economici del paese, vivendo la realtà del tirocinio in una Camera di Commercio, ho raccolto le opinioni di specialisti del settore turistico ed economico da molto tempo operanti sull’isola. Ritengo che queste opinioni siano necessarie per dare una chiave di lettura anche qualitativa oltre che quantitativa di tutti i dati statistici. Nel settore turistico le variazioni delle mode, le intuizioni di marketing sono parte consistente del lavoro di sviluppo aziendale ed è complicatissimo elaborare un piano di governance del territorio a lungo termine. A seguito di quanto ribadito nel corso degli studi accademici, per individuare al meglio gli obiettivi da raggiungere, bisogna scomporli fino ad arrivare ad azioni concrete e le più semplici possibili. È necessario dunque avere un quadro, sia statistico di dati concreti inconfutabili su cui elaborare tendenze, sia ascoltare e individuare gli umori, le opinioni, le idee di esperti portatori di conoscenza in quanto esplicitano concretamente l’argomento in discussione.

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3.1 Analisi della domanda Dal punto di vista statistico degli arrivi e delle presenze turistiche riporto i dati piĂš importanti su cui ci si può basare per elaborare delle stime sulle tendenze del prossimo immediato futuro. Per quanto riguarda gli arrivi si registra una costante crescita. In Repubblica Dominicana è relativamente facile reperire questi dati, essendo un’isola, i turisti arrivano obbligatoriamente da aeroporti e porti, con flussi facilmente controllabili. Arrivi totali per via aerea secondo residenza.

Tendenza arrivi in RD Serie1 5000000

numero di arrivi

4500000

4000000

tendenza di crescita degli arrivi

3500000

3000000

2500000 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 anno

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Dai dati rinvenuti presso il dipartimento di statistica del Banco Central Dominicano si può stimare che gli arrivi previsti, nonostante le tendenze internazionali, saranno in crescita per il 2010. Nel biennio 2008 e 2009 alcune contingenze come la crisi finanziaria americana e la crisi turistica per l’allarme dell’influenza suina, hanno solo rallentato la forte tendenza a crescere che dal 2002 al 2007 è stata netta come si può vedere dal grafico. Gli arrivi dei turisti stranieri invece hanno subito delle modificazioni tra il 2007 e il 2008. Sono cresciuti i viaggiatori dell’America del Nord soprattutto del Canada. I canadesi, in particolare, hanno dato origine ad un aumento di flussi molto consistente verso il mercato turistico dominicano. In flessione gli arrivi dei paesi vicini nell’area caraibica. L’America del Sud, invece, cresce di molto: si sta sviluppando una nuova domanda dal mercato venezuelano, brasiliano e argentino. Il Venezuela è vicino per interessi politici e finanziari alla Repubblica Dominicana, quindi le affinità economiche permettono una diffusione reciproca sui mass media dei due paesi. Il Brasile è il nuovo mercato emergente per il turismo d’elitè dei Boutique Hotels e dei resort esclusivi meta della nuova classe ad alto reddito che si sta formando nel paese. L’Argentina invece ha contatti per la comune tradizione dei due paesi sulla doma di cavalli di razza che rendono la Repubblica Dominicana meta di concorsi, gare e raduni. Nei due grafici seguenti vengono mostrate le variazioni tra gli anni 2007-2008 e dell’anno 2009. Si nota la tendenza del mercato europeo a diminuire di percentuale sul totale degli arrivi in Repubblica Dominicana. Nello specifico nelle tabelle a seguire vengono dettagliate le variazioni in percentuale per ogni paese di residenza dei viaggiatori arrivati nell’isola.

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Arrivi di turisti stranieri secondo paese di provenienza 2007/2008

Arrivi di turisti stranieri secondo paese di provenienza 2009

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Evoluzione dei principali mercati dal 2005 al 2008

Questa matrice conferma, come già rilevato in precedenza, che il mercato nord americano è caratterizzato da un notevole incremento dei viaggiatori Canadesi i quali sono aumentati del 10,81% nel 2008 anche se le performance degli anni precendeti sono state anche migliori arrivando a variazioni del 22,85%. Il mercato che però richiama più l’attenzione è quello dell’Argentina con una performance percentuale notevole (36,19%) ma con numeri assoluti di viaggiatori ancora molto esigui (23.198 turisti). Nella tabella successiva denominata “Cuadro 3.1.1” sono esplicitati alcuni indici riassuntivi della performance di mercato. Si evidenzia come i dominicani stessi abbiano avuto un incremento sugli arrivi di oltre otto punti percentuali. Si tratta di dominicani che però non sono residenti nel paese. Esiste una migrazione di ritorno da paesi come Stati Uniti e Canada di emigranti stabilmente residenti all’estero o comunque di turisti con cittadinanza dominicana e migranti di seconda generazione che tornano in patria per trascorrere vacanze. Il fenomeno ha una tendenza, a mio avviso, in crescita perché il flusso in uscita della stessa categoria sia molto più alto in valori assoluti. Posso affermare che i dominicani emigrano in numero sempre più grande dal paese ma che tornano volentieri in patria per periodi di villeggiatura. Essi soggiornano e spendono sempre di più per le vacanze: l’incremento infatti della spesa che

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dominicani non residenti, 1,30%, e residenti, 6,22% hanno fatto nel 2009 è notevole e ciò conferma ancora una volta la crescita del mercato interno. Principali indicatori del settore turistico

I dominicani tornano di più, spendono di più e soggiornano per più tempo nelle strutture ricettive nel 2009 rispetto al 2008. Nel 2009, nonostante la crisi economica la media dei giorni che un dominicano residente trascorre nelle strutture turistiche è di oltre 13 giorni, mentre i dominicani non residenti soggiornano in patria per oltre 17 giorni. Nonostante questa propensione dei cittadini dominicani, e forse, anche accentuato dall’aumento del numero di stanze disponibili sull’isola, diminuisce di molto il tasso di occupazione alberghiera. Questo dato meriterebbe una indagine più

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approfondita da parte del governo dominicano perchÊ esiste la possibilità che ci sia un’accoglienza complementare a quella alberghiera che non figura in queste statistiche usata proprio dagli oriundi in villeggiatura. Arrivi passeggeri via aerea secondo caratteristiche 2007

Arrivi passeggeri via aerea secondo caratteristiche 2008

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Arrivi passeggeri via aerea secondo caratteristiche 2009

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3.2 Dati Statistici Sono riuscito a reperire i dati completi delle relazioni sulle statistiche del settore turistico dal 2003 ad oggi e mi è sembrato opportuno però riportare qui solo le tabelle degli ultimi tre anni: 2007, 2008, 2009. Nelle seguenti tabelle vengono classificati i vari arrivi in Repubblica Dominicana a seconda del paese di residenza del turista e del mese in cui ha effettuato il viaggio.

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Arrivi mensili di passeggeri via aerea, secondo nazionalitĂ 2007

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Arrivi mensili di passeggeri via aerea, secondo nazionalitĂ 2008

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Arrivi mensili di passeggeri via aerea, secondo nazionalitĂ 2009

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Arrivi mensili di stranieri non residenti via aerea secondo residenza 2009

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Serie storica dal 2000 al 2009 degli arrivi di stranieri non residenti, via aerea, per paese di residenza

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Spesa, soggiorno medio e distribuzione percentuale della spessa dei turisti stranieri

Spesa durante il soggiorno dei dominicani residenti e non residenti e sua strutturazione

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Tasso medio mensile di occupazione delle strutture ricettive

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3.3 Studi Internazionali Nelle ricerche bibliografiche è stato trovato un articolo dell’anno 2002 molto interessante scritto da Sergio Moreno Gil, Daniel F. Celis Sosa y Teresa Aguiar Quintana dell’Università di Las Palmas de Gran Canaria, che fa un’analisi molto interessante sul caso della Repubblica Dominicana. Nell’articolo si analizza la soddisfazione del turista rispetto alle attività ricreative della destinazione. Questo documento valuta il livello di soddisfazione del cliente attraverso un viaggio offerto da un tour operator con un pacchetto turistico. Si sono studiati i diversi servizi connessi ad attività di svago e il processo di godimento del tempo libero nella destinazione; hanno quindi ottenuto la soddisfazione dalla componente principale di questi servizi e le loro implicazioni. A tal proposito, uno studio è stato sviluppato empiricamente attraverso 956 interviste personali condotte nella destinazione Repubblica Dominicana, e sono state svolte nei suoi due principali aree turistiche: Puerto Plata e Punta Cana. Al termine vengono messi in risalto le importanti differenze significative rispetto alla soddisfazione dei clienti tra i vari attributi del servizio prestato dal tour operator della destinazione. Soddisfazione generale del cliente

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Come primo quesito è stata analizzata la soddisfazione generale del cliente per i vari servizi fruiti. Si sono avuti dei risultati molto positivi perché sia nella soddisfazione complessiva della destinazione sia quella degli hotel più del 60% degli intervistati ha dato un parere di molta soddisfazione, un pò meno ma altrettanto molto soddisfatti sulla validità delle guide e delle escursioni. Valutazione delle proposte di ricreazione del Tour Operator

Si è continuata l’indagine insistendo su quel servizio che prima aveva avuto i più bassi livelli di gradimento, le escursioni. Si è determinato che gli intervistati erano soddisfatti della gamma delle escursioni, che le escursioni erano abbastanza attraenti,che le informazioni date erano soddisfacenti, ma colpisce come sono parzialmente d’accordo sul prezzo dato alle escursioni. Si è passati dunque ad analizzare il processo di acquisto e di relazione con il venditore delle escursioni.

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Metodo di prenotazione delle escursioni

A parte il giudizio sui lunghi tempi di attesa sembrerebbe che gli intervistati sono stati molto soddisfatti del trattamento ricevuto. Come molto soddisfatti, con pochissimi in disaccordo, sono stati del servizio ricevuto dalla guida del tour operator, di fatto come anche notato dai ricercatori, l’unica persona stabilmente a contatto con i turisti. Soddisfazione del servizio di guida del Tour Operator

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Valutazione delle escursioni realizzate

Il giudizio sullo svolgimento dell’escursione è di alta soddisfazione anche se non si è riscontrato lo stesso entusiasmo del servizio fornito dalla guida. In un settore come quello turistico, dove la concorrenza aumenta di giorno in giorno, ottenere un alto livello di soddisfazione è un obiettivo prioritario( Sergio Moreno Gil, Daniel F. Celis Sosa y Teresa Aguiar). Non solo però il turista deve essere soddisfatto ma deve anche rimanere entusiasta del servizio ricevuto e delle attenzioni avute dagli operatori (Pechlaner). Questo aiuta a fidelizzare il cliente e ad avere un positivo riscontro nel marketing del passaparola. D’altra parte, la sola attenzione al cliente e l’istaurazione di un contatto per chiedergli della sua soddisfazione, è un fatto valutato molto positivamente dal cliente (Pizam y Ellis, 1999), che influisce sulla valutazione positiva della destinazione turistica. Sergio Moreno Gil, Daniel F. Celis Sosa e Teresa Aguiar nello studio fanno anche ulteriori considerazioni finali indicando come la valutazione delle escursioni accessorie al soggiorno turistico siano di grande importanza per la visione positiva di tutta la destinazione. Non solo i tour operator privati ma anche gli organi di governo dovrebbero sviluppare un metodo di rilevazione della soddisfazione e

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dell’entusiasmo su queste prestazioni “esterne” ai servizi direttamente erogati dagli operatori quali l’hotel, il volo e il metodo di prenotazione della vacanza. In questo senso, conoscendo gli attuali livelli di soddisfazione della clientela, si facilitano l’implementazione di obiettivi più realistici e impegnativi (Dutka, 1994). Pertanto, questo studio permette di considerare e stabilire fattori determinanti per la soddisfazione, differenziando tra fattori fornitori di soddisfazione dai fattori fornitori di insoddisfazione, ai fattori critici che agiscono in ambedue i sensi (Cadott e Turgeon, 1998). È importante porre l’accento sull'importanza di quest’analisi alle autorità competenti nel turismo del paese, non solo per le aziende che vi operano. Le autorità competenti dovrebbero essere le prime a favorire lo sviluppo di misure per correggere gli aspetti meno soddisfacenti identificati in questo studio. Ad esempio, la guida ha dimostrato l'importanza della soddisfazione del cliente. Gli studiosi dell’ateneo Canario consigliano alle agenzie di gestione delle destinazioni di impegnarsi a facilitare il lavoro delle guide, per realizzare la loro integrazione nella destinazione, e si raccomanda anche la fornitura di taluni manuali per un'adeguata formazione su alcuni aspetti di base della destinazione.

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3.4 Indagini d’opinione Il Banco Central della Repubblica Dominicana ha iniziato il rilevamento dei Sondaggi sul Turismo Spese e motivazione negli aeroporti internazionali di Puerto Plata e Las Americas negli anni '70, al fine di determinare il paese d’origine dei visitatori, la frequenza, e il motivo del viaggio e la spesa da parte dei turisti, tra le tipologie di viaggiatori. Nel 1991, si espande la copertura della ricerca includendo gli aeroporti di Punta Cana International e La Romana. Tuttavia, il modulo corrispondente al parere e la motivazione è stato sospeso nel 1993 per espandere il reperimento delle informazioni relative alla spesa turistica, al fine di migliorare le stime tanto per la contabilità nazionale quanto per la bilancia dei pagamenti. Su richiesta dei vari settori del turismo dell'economia nel gennaio 1999 è stato aggiunto di nuovo il modulo sulle spese applicato a stranieri non residenti, il questionario sulle opinioni, atteggiamenti e motivazione. In questo senso, oltre a fornire informazioni di base sui dati di spesa e i giorni di permanenza media dei turisti, ha puntato su altri aspetti di grande interesse per il processo decisionale, la pianificazione e le strategie del campo turistico, dal momento che attraverso le seguenti informazioni si ottengono: -

Principali motivi dei turisti a scegliere la Repubblica Dominicana

come meta turistica. -

Mezzo di comunicazione per cui ci si è resi conto di voler visitare

il paese. -

Valutazione dei prezzi dei servizi ricevuti durante il loro soggiorno.

-

La qualità di strutture e servizi ricevuti.

-

Opinione sul ritornare nel paese come destinazione turistica.

-

La decisione di tornare negli stessi luoghi dove hanno trascorso il

loro soggiorno. -

La classificazione delle aspettative del loro viaggio.

-

Visite in altri paesi dei Caraibi negli ultimi tre anni.

Per le conclusioni dell' Encuesta de Gasto, Opinión, Actitud y Motivación e il modulo aggiuntivo di indagine sulla spesa turistica, il progetto della dimensione del campione viene eseguito utilizzando come quadro di riferimento le partenze

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della popolazione campione dello stesso trimestre dell’ anno precedente. Si stima la varianza e si istituisce una dimensione ottimale. Ogni aeroporto è considerato un dominio di studio autonomo poiché vi sono diverse caratteristiche specifiche di ciascun terminal aeroportuale per il livello di distribuzione del paese di residenza e abitudini di consumo dei turisti. Il rilevamento delle informazioni è stato eseguito simultaneamente negli aeroporti internazionali de Las Americas, Puerto Plata, Punta Cana, La Romana, il Cibao e El Catey Samana, con una frequenza di 2-3 volte alla settimana, utilizzando a tal fine personale che lavora come intervistatore nel sistema statistico del flusso turistico (SEFT) del Banco Central Dominicano. Le interviste sono direttamente applicabili agli stranieri non residenti in sala d’attesa prima di imbarcarsi sull'aereo. Il numero totale di interviste nel corso del 2009 applicato è stato 9,881. I risultati dell’inchiesta sono stati calcolati sulla base del paese di residenza dei turisti intervistati. Mezzo per il quale ha conosciuto la Repubblica Dominicana

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Motivi per i quali ha scelto la Repubblica Dominicana come destinazione, secondo residenza del turista straniero

Motivi per i quali ha scelto la Repubblica Dominicana come destinazione, secondo residenza del turista straniero

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QualitĂ percepita dei servizi dai turisti stranieri

QualitĂ percepita dei servizi dai turisti stranieri

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Valutazione dei prezzi per il servizio ricevuto

Valutazione dei prezzi per il servizio ricevuto, secondo residenza

Opinione sul ritorno nel paese come destinazione turistica, per residenza del turista

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Opinione sul ritorno nel paese come destinazione turistica, per residenza del turista

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Motivi e ragioni per i quali ha scelto la Repubblica Dominicana come destinazione per le vacanze, secondo il paese di provenienza , valore percentuale 2008

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Motivi e ragioni per i quali ha scelto la Repubblica Dominicana come destinazione per le vacanze, secondo il paese di provenienza , valore percentuale 2009

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Valutazione dei prezzi in rapporto ai servizi ricevuti, secondo paese di residenza

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QualitĂ percepita dei servizi dal turista

QualitĂ percepita dei servizi dal turista

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Parere di ritornare in Repubblica Dominicana per trascorrere le vacanze, secondo paese di residenza, media nazionale, 2008

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Parere trimestrale sul ritornare nello stesso luogo come destinazione turistica, secondo paese di residenza, media nazionale, 2009

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3.5 Opinione di esperti Nella permanenza, durante il tirocinio, nella Camara de Comercio Dominico Italiana ho avuto la possibilità di essere in contatto con due principali esperti locali, uno sul turismo e uno sull’economia dominicana in genere. Giacomo Dilauro è il vice presidente di Viva Wyndham Resort Dominicus Beach di Baiaybe. Durante l’intervista effettuatagli mi ha parlato dell’evento di degustazione di cioccolato organizzato presso il suo resort. Dilauro era molto entusiasta dell’evento che ha portato circa 700 persone alla degustazione e poi alla successiva visita presso le piantagioni di cacao. L’entusiasmo è dovuto, oltre che dal successo, anche per il grande traguardo raggiunto nell’organizzazione dell’evento. Gli enti e i soggetti interessati erano molti e non sempre in Repubblica Dominicana gli interessi di tante persone sono interessi comuni. Secondo Dilauro i resort hanno sempre più la tendenza a proporre escursioni nuove, portando innovazione al prodotto turistico. Si organizzano degustazioni, ci si immerge nell’oceano per visitare galeoni spagnoli affondati, si propongono escursione nell’isola di Saona o Catalina. Riusciamo a capire dunque che le offerte “all inclusive” non bastano più ai clienti che vogliono anche uscire dagli hotel, conoscere le città e i costumi della popolazione locale. Il dott. Pietro Pomari invece è il segretario della Camara de Comercio Dominico Italiana in Santo Domingo, con lui siamo stati a contatto per lungo tempo durante il tirocinio. Secondo la sua opinione la nazione dominicana si trova davanti al bivio tra il continuare a vivere sprecando e consumando risorse dell’isola o se cambiare atteggiamento e intraprendere uno sviluppo più sostenibile. Da quello che abbiamo capito il processo è in atto, se il governo in carica verrà rieletto

sicuramente

sarà

avvantaggiato

nell’intraprendere

uno

sviluppo

sostenibile, anche se i poteri economici più forti sanno bene che verranno intaccate le loro rendite di posizione. Nonostante ciò è stato lo stesso Pomari a suggerirci la discussione sull’implementazione di progetti per il turismo alternativo ai resort di lusso. L’idea dell’implementazione di progetti ecoturistici è la tendenza predominante tra gli operatori dell’intermediazione, perché in questo ambito i mercati si aprono ulteriormente in grande misura.

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3.6 Tendenze internazionali e italiane

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Arrivi e spesa per viaggi internazionali nel mondo (milioni di viaggiatori e miliardi di dollari a prezzi correnti)

Quote di mercato sugli introiti mondiali da turismo internazionale a prezzi e cambi correnti Valori percentuali

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Quote di mercato – principali paesi incoming

Crescita media annua degli introiti turistici (1999�2008) Valori percentuali

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Capitolo 4

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Progetto “pilota”: bench mark e buone pratiche Dopo una scrupolosa e attenta analisi del circuito turistico dominicano, avendo analizzato l’offerta, la domanda, le principali tendenze mondiali e dei turisti che sono state rilevate da indagini statistiche approfondite del governo dominicano, vorrei introdurre degli spunti di riflessione. In questo capitolo analizzerò ciò che secondo me potrà integrare il turismo dominicano di una offerta rinnovata fatta, non da nuovi grandi resort, ma da un nuovo modus vivendi degli operatori e una integrazione alla pianificazione finora fatta dai governi succedutesi alla guida della nazione dominicana. In particolare porrò all’attenzione del lettore delle “buone pratiche” già attuate in altri luoghi o nella stessa Repubblica Dominicana, ma che non hanno avuto un adeguato seguito, per la costruzione di un turismo più responsabile. Ho percepito positivamente, durante il periodo trascorso sull’isola, nell’opinione pubblica dominicana e nelle idee della classe dirigente in carica la consapevolezza che il territorio, la natura, la salubrità ambientale vanno preservati per le generazioni future mentre l’erosione del territorio porta a distruzione e non a sviluppo. Non voglio negare il bisogno di uno sviluppo necessario anche tramite il turismo di massa balneare, ma è essenziale introdurre dei nuovi concetti nel sistema imprescindibili per la sostenibilità, sia dell’economia che dell’ambiente. Sicuramente il governo dovrà rendersi conto del concetto di “capacità di carico del territorio” che non è infinita, ma anzi, molto delicata in luoghi come isole e arcipelaghi. Un turismo di massa incontrollato ha minato la possibilità di preservare habitat naturali unici al mondo come le riserve dell’Isola di Saona e dell’Isola Catalina. Gli interessi economici non possono prevalere sul disfacimento di parchi naturali unici al mondo come quello de “los Haitises” tramite lo sfruttamento incondizionato delle risorse minerarie. I progetti di sfruttamento orientati all’insediamento di impianti industriali molto invasivi, come un cementificio, non possono coincidere con la salvaguardia di una riserva naturale. Oltre al turismo naturalistico, impropriamente chiamato nelle campagne di comunicazione “Ecoturismo”, è necessario introdurre il concetto di turismo

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responsabile. Su questo concetto ho trovato numerose pubblicazioni riportate nella bibliografia che potranno far comprendere meglio come il turismo può essere corrosivo se malamente gestito. Può essere, al contrario, estremamente utile se usato in giuste dosi e con la giusta cognizione di causa. Ritengo necessario e non solo utile introdurre il concetto del turismo diffuso e socialmente sostenibile. Oltre ai grandi resort finora costruiti, sono necessarie strutture che permettano lo sviluppo delle aree più periferiche e che vitalizzino il tessuto economico rurale dell’isola. Ciò potrebbe significare per la Repubblica Dominicana l’opportunità più grande di emancipazione della popolazione nonché l’arricchimento di tutta l’economia senza costruire alcuna nuova urbanizzazione. Basterebbe rendere più accessibili alcune aree interessanti per nicchie di mercato più utili al territorio, rispetto alle masse indisciplinate e incontrollate. L’obiettivo da raggiungere esplicitato all’inizio di questo lavoro continua ad essere: “In Repubblica Dominicana c'è la possibilità di sviluppare un sistema turistico culturale alternativo ai resort "all inclusive" che possa coinvolgere le attività produttive rurali e quindi sviluppare una ricchezza diffusa tra la popolazione nel territorio?” Secondo me è possibile, con le linee di azione opportune, la volontà di tutti gli stakeholders e l’aiuto da parte di istituzioni terze. Le università e i centri di ricerca possono contribuire anche tramite questo lavoro a consegnare dei suggerimenti utili. Per stimolare l’attenzione ho individuato alcune “buone pratiche”; facendo un bench mark delle azioni che mi sono sembrate più interessati e innovative per il mercato dominicano. Alcune fanno parte delle esperienze europee ma altre sono state anche individuate nella stessa Repubblica Dominicana.

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4.1 Agriturismo italiani Gli agriturismo sono una delle più importanti e innovative pratiche introdotte nel sistema turistico ricettivo italiano che ha rivoluzionato il modo di vivere dei turisti più responsabili e più lontani dal turismo di massa. L’agriturismo è un’attività subordinata all’attività agricola, rispetto alla quale deve risultare connesso e complementare. Non c’è agriturismo senza agricoltura. Prima della riforma del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione, sull’ordinamento regionale e degli enti locali, ad opera della legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3, il potere legislativo in materia agrituristica in Italia, in quanto materia a cavallo tra agricoltura e turismo, era ripartito tra Stato e Regioni ordinarie. Queste concorrevano alla disciplina del settore: il primo stabilendo i principi fondamentali mediante leggi statali definite leggi quadro o leggi cornice; le seconde applicandole, formulando con leggi regionali disposizioni più di dettaglio, secondo i propri orientamenti e le specifiche esigenze locali. Tale sistema serviva ad impedire che emergessero, nella fattispecie, regolamentazioni troppo differenziate tra una Regione e l’altra. Venne così alla luce l’art. 6, legge 17 maggio 1983, 217 (legge quadro per il turismo), che collocava gli alloggi agrituristici nell’ambito delle strutture ricettive, e, soprattutto, la legge 5 dicembre 1985, n. 730 (disciplina dell’agriturismo), considerata sostanzialmente come legge quadro per il settore dell’agriturismo, che diventò il principale punto di riferimento per la legislazione regionale. Le Regioni, con l’entrata in vigore del nuovo art. 117 della Costituzione, hanno acquisito per il settore dell’agriturismo (o meglio, per l’agricoltura e il turismo, materie nel cui ambito è riconducibile l’agriturismo) una competenza legislativa esclusiva, piena (o primaria, come già era per le Regioni a statuto speciale). In altri termini, non sono più soggette nell’esercitare le loro competenze legislative in materia al rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi quadro dello Stato. Altre materie di competenza esclusiva dello Stato attinenti, in qualche modo, all’agriturismo sono il regime fiscale applicabile, la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. Influenti anche, ma si tratta di materie di competenza concorrente Stato – Regioni, la tutela della salute e l’alimentazione, il governo del territorio, la valorizzazione e la promozione dei beni culturali e

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ambientali. L’esito legislativo più recente in materia di agriturismo è rappresentato dall’approvazione di una nuova legge quadro statale: la legge 20 febbraio 2006, n. 96, di disciplina dell’agriturismo, che va a sostituire la precedente disciplina risalente al 1985. La Repubblica italiana, in armonia con i programmi di sviluppo rurale dell'Unione europea, dello Stato e delle regioni, ha deciso di sostenere l'agricoltura anche mediante la promozione di forme idonee di turismo nelle campagne. Il giorno 20 febbraio 2006 è stata promulgata la nuova legge di disciplina dell'agriturismo. La legge è comparsa sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 16 marzo 2006. Perno della L. n. 96/06 è l’introduzione di due tipologie di turismo e una notevole semplificazione burocratica. Il provvedimento legislativo prevede che quando un agriturismo non supera i 10 posti letto è dispensato dal dimostrare che l’attività agricola è preponderante rispetto a quella agrituristica; potrà poi utilizzare la cucina domestica nel caso di somministrazione di pasti, e per l’idoneità dei locali sarà sufficiente che dimostri il semplice requisito dell’abitabilità. Per le aziende più grandi è mantenuto l’obbligo di accertare la connessione con l’attività agricola prevalente, in base a criteri demandati alle singole Regioni. Secondo la normativa, per attività agrituristiche si intendono le attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del Codice Civile, anche nella forma di società di capitali o di persone, oppure associati fra loro, attraverso l'utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali. Coloro che possono svolgere tale attività sono gli imprenditori agricoli e i suoi famigliari. Rientrano fra le attività agrituristiche: dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri e da prodotti di aziende agricole della zona, ivi compresi i prodotti a carattere alcoolico e superalcoolico, con preferenza per i prodotti tipici e caratterizzati dai marchi DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG o compresi nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali; organizzare degustazioni di prodotti aziendali, ivi inclusa la mescita di vini;

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organizzare, anche all'esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell'impresa, attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche e di ippoturismo, anche per mezzo di convenzioni con gli enti locali, finalizzate alla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale. Sostanzialmente la normativa inserisce l’agriturismo nel comparto del turismo sostenibile, data la sua peculiare natura volta alla salvaguardia non solo delle tradizionali tecniche di coltivazione e produzione, ma anche del territorio e delle sue specificità. La Repubblica Dominicana ha una struttura rurale molto interessante, con una tradizione storica e delle peculiarità uniche, diverse da quelle dei paesi “non esotici”. Le piantagioni di Cacao, di canna da zucchero, di tabacco pregiato potrebbero diventare delle nuove strutture turistiche dove si scambia cultura, tradizione, si preservano pratiche identificative della popolazione sostenendo commerci che da soli non potrebbero raggiungere il sostentamento delle comunità più periferiche.

Approfondimento normativo: La legge italiana

LEGGE NAZIONALE N° 730/85 AGRITURISMO-LEGGE NAZIONALE 5 DICEMBRE 1985, N. 730-DISCIPLINA DELL'AGRITURISMO

Articolo 1 - Finalità dell'intervento L'agricoltura, in armonia con gli indirizzi di politica agricola della CEEe con il piano agricolo nazionale, con i piani agricoli regionali e con i piani di sviluppo regionali, viene sostenuta anche mediante la promozione di forme idonee di turismo nelle campagne, volte a favorire lo sviluppo ed il riequilibrio del territorio agricolo, ad agevolare la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali attraverso l'integrazione dei redditi aziendali ed il miglioramento delle condizioni di vita, a meglio utilizzare il patrimonio rurale naturale ed edilizio, a favorire la conservazione e la tutela dell'ambiente, a valorizzare i prodotti tipici, a tutelare e

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promuovere le tradizioni e le iniziative culturali del mondo rurale, a sviluppare il turismo sociale e giovanile, a favorire i rapporti tra la città e la campagna.

Articolo 2 - Definizione di attività agrituristiche Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'art. 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all'art. 230 bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarità rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali. Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati. Rientrano fra tali attività: a) dare stagionalmente ospitalità anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico; c) organizzare attività ricreative o culturali nell'ambito dell' azienda. Sono considerati di propria produzione le bevande e i cibi prodotti e lavorati nell'azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell'azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne.

Articolo 3 - Utilizzazione di locali per attività agrituristiche Possono essere utilizzati per attività agrituristiche i locali siti nell'abitazione dell'imprenditore agricolo ubicata nel fondo, nonché gli edifici o parte di essi esistenti nel fondo e non più necessari alla conduzione dello stesso. Le regioni, nell'ambito del programma di cui al successivo art. 10, individuano i comuni nei cui centri abitati possono essere utilizzati per attività agrituristiche gli edifici destinati a propria abitazione dall'imprenditore agricolo che svolga la propria attività in un fondo privo di fabbricati sito nel medesimo comune o in comune limitrofo. Le leggi regionali disciplinano gli interventi per il recupero del

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patrimonio edilizio esistente ad uso dell'imprenditore agricolo a fini dell'esercizio di attività agrituristiche. Il restauro deve essere eseguito nel rispetto delle caratteristiche tipologiche ed architettoniche degli edifici esistenti e nel rispetto delle caratteristiche ambientali delle zone interessate.

Articolo 4 - Determinazione di criteri e limiti dell'attività agrituristica Le regioni, tenuto conto delle caratteristiche dell'intero territorio regionale o di parti di esso, dettano criteri, limiti ed obblighi amministrativi per lo svolgimento dell'attività agrituristica in funzione dell'azienda e del fondo interessato, nel rispetto di quanto disposto dalla presente legge. Le regioni disciplinano altresì la sospensione e la revoca delle autorizzazioni di cui all'art. 8.

Articolo 5 - Norme igienico-sanitarie I requisiti degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche sono stabiliti dalle regioni. La produzione, la preparazione, il confezionamento e la somministrazione di alimenti e bevande sono soggetti alle disposizioni di cui alla legge 30 aprile 1962, n. 283, e successive modifiche e integrazioni.

Articolo 6 - Elenco regionale Le regioni istituiscono l'elenco dei soggetti abilitati all'esercizio delle attività agrituristiche ai sensi dell'art. 2 della presente legge. L'iscrizione è condizione necessaria per il rilascio dell' autorizzazione comunale di cui all'art. 8. L'elenco è tenuto da una commissione nominata con decreto del presidente della giunta regionale. L'iscrizione nell'elenco è negata, a meno che abbiano ottenuto la riabilitazione, a coloro: a) che abbiano riportato, nel triennio, con sentenza passata in giudicato, condanna, per uno dei delitti previsti dagli articoli 442, 444, 513, 515 e 517 del codice penale, o per uno dei delitti in materia di igiene e sanità o di frode nella preparazione degli alimenti previsti in leggi speciali; b) che siano sottoposti a misure di prevenzione ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e successive modificazioni, o siano stati dichiarati delinquenti abituali. Per l'accertamento delle condizioni di cui al comma precedente si

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applicano l'art. 606 del codice di procedura penale e l'art. 10 della legge 4 gennaio 1968, n. 15. Fino all'entrata in vigore delle leggi regionali che regolino la materia, gli interessati richiedono alla regione un certificato provvisorio di idoneità ai fini del rilascio dell'autorizzazione comunale, fermo restando quanto previsto nel precedente comma.

Articolo 7 - Disciplina amministrativa I soggetti di cui al primo comma dell'art. 2, che intendono svolgere attività agrituristiche, devono presentare al comune, ove ha sede l'immobile, apposita domanda contenente la descrizione dettagliata delle attività proposte, con l'indicazione delle caratteristiche dell'azienda, degli edifici e delle aree da adibire ad uso agrituristico, della capacità ricettiva, dei periodi di esercizio dell'attività e delle tariffe che intendono praticare nell'anno in corso. La regione stabilisce i documenti, pareri e autorizzazioni da allegare alla domanda, fra i quali in ogni caso la documentazione dei requisiti di cui agli articoli 11 e 92 del testo unico approvato con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e all'art. 5 della legge 9 febbraio 1963, n. 59. Fino a quando la regione non abbia disciplinato la materia, la domanda deve essere corredata, oltre che dalla documentazione di cui al precedente secondo comma, da: a) copia del libretto sanitario rilasciato alla o alle persone che eserciteranno l'attività; b) parere favorevole dell'autorità sanitaria competente, relativo ai locali da adibire all'attività; c) copia della concessione edilizia, ove necessaria, corredata della relativa documentazione; d) certificato di iscrizione nell'elenco di cui all'art. 6.

Articolo 8 - Autorizzazione comunale Il sindaco provvede sulle domande di cui al precedente art. 7 entro novanta giorni dalla loro presentazione. Trascorso tale termine senza pronuncia la domanda si intende accolta. Il sindaco, entro trenta giorni dall'accoglimento della domanda o dalla scadenza senza pronuncia del termine di cui al primo comma, rilascia

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un'autorizzazione che abilita allo svolgimento delle attività nel rispetto dei limiti e delle modalità stabilite nell'autorizzazione medesima. L'autorizzazione è sostitutiva di ogni altro provvedimento amministrativo. Al provvedimento di autorizzazione si applica l'art. 19, commi quarto e quinto, del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 . Non si applicano le disposizioni di cui alla legge 16 giugno 1939, n. 1111.

Articolo 9 - Determinazione delle tariffe Entro il 31 luglio di ciascun anno gli interessati devono presentare al comune una dichiarazione contenente l'indicazione delle tariffe che si impegnano a praticare per l'anno in corso.

Articolo 10 - Programma regionale agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali La regione, in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale e regionale e con la pianificazione territoriale, redige il programma agrituristico e di rivitalizzazione di aree rurali. Il programma stabilisce gli obiettivi di sviluppo dell'agriturismo nel territorio regionale, individua le zone di prevalente interesse agrituristico e i comuni di cui all'art. 3, secondo comma, coordina le iniziative di cui ai successivi articoli 12, 13, 14 e 15. Il programma redatto sulla base delle proposte degli enti locali sentite le autoritĂ di amministrazione e gestione delle riserve e dei parchi naturali e le associazioni e organizzazioni agrituristiche operanti nella regione. Le proposte devono contenere: a) la perimetrazione delle zone; b) l'elenco delle iniziative agrituristiche in atto; c) la sintetica indicazione del patrimonio di edilizia rurale esistente suscettibile di utilizzazione agrituristica; d) la descrizione delle caratteristiche naturali, ambientali, agricole e culturali delle zone, con particolare riguardo al patrimonio storico ed artistico; e) le previsioni sulle potenzialitĂ agrituristiche, tenuto conto anche delle strutture esistenti per la ricezione e la somministrazione di alimenti e bevande. Il programma trasmesso al Ministero dell'agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dello spettacolo.

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Articolo 11 - Attività di studio e di ricerca e formazione professionale La regione, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche e con gli enti locali, promuove attività di studio e di ricerca sull'agriturismo

e

cura,

mediante

opportune

iniziative,

la

formazione

professionale.

Articolo 12 - Promozione dell'offerta agrituristica La regione incentiva e coordina, anche in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni agrituristiche e con gli enti locali, attraverso idonee forme di pubblicità e propaganda, la formazione dell'offerta agrituristica regionale e sostiene la realizzazione di progetti-pilota per iniziative aziendali e interaziendali a carattere sperimentale. Il Ministero del turismo e dello spettacolo, d'intesa con il Ministero dell'agricoltura e delle foreste, provvede a idonee forme di pubblicità e diffusione delle iniziative regionali.

Articolo 13 - Interventi degli enti locali e piani integrati di interventi straordinari Le comunità montane, i comprensori e le associazioni di comuni, o, in mancanza di questi i comuni compresi in ciascuna delle zone di prevalente interesse agrituristico, si associano nelle forme stabilite dalle leggi regionali e statali per redigere un piano integrato di interventi straordinari, ove ritenuto necessario per le caratteristiche delle zone, con l'indicazione dettagliata delle dotazioni civili e sociali occorrenti per la realizzazione dell'attività agrituristica. Il piano integrato di interventi straordinari è approvato dalla regione che ne determina il relativo finanziamento.

Articolo 14 - Incentivi agli imprenditori ed alle iniziative collegate all'agriturismo Nelle zone di prevalente interesse agrituristico, le regioni concedono incentivi agli imprenditori agricoli per attività agrituristiche. Le regioni possono altresì concedere gli incentivi di cui al presente articolo, sentiti gli enti locali interessati anche in attesa dell'approvazione del programma agrituristico regionale e dell'individuazione delle zone di prevalente interesse agrituristico tenuto conto del

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piano di sviluppo regionale, del programma agricolo regionale e dei piani zonali di sviluppo agricolo se esistenti. Ogni anno le regioni trasmettono al Ministero dell'agricoltura e delle foreste e al Ministero del turismo e dello spettacolo una relazione sullo stato di attuazione dei programmi agrituristici regionali e sugli incentivi erogati ai sensi del presente articolo.

Articolo 15 - Regioni a statuto speciale e province autonome Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano disciplinano la materia oggetto della presente legge ai sensi delle rispettive norme statutarie e delle norme di attuazione.

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4.2 Il “Sendero del Cafè”. In Repubblica Dominicana sono nati due progetti per la salvaguardia della cultura rurale, il primo che analizzo è la “Ruta del Cafè”. Il progetto è ispirato all’agriturismo e alle “strade del vino” ed è stato finanziato da una ONG. Questo è stato concepito non come attività economica di sviluppo e crescita ma come azione umanitaria per la comunità dei coltivatori di cafè. La "Ruta del Cafè" è un affascinante percorso naturalistico che, attraverso tre sentieri, attraversa alcuni dei paesaggi più incontaminati della Repubblica Dominicana: piantagioni di caffè, sentieri percorribili sia a piedi che a mulo, vegetazione vergine ed esotica, cascate e fiumi in cui fare il bagno , una grotta di 500 metri con stalattite e stalagmite. Esperte guide locali hanno accompagnato i turisti durante tutto il tragitto, mostrando luoghi che mai sono stati raggiunti dal turismo di massa. Hanno fatto conoscenza con gli abitanti del luogo che hanno consentito di conoscere meglio la cultura Dominicana, di degustare prodotti gastronomici locali e appagato ogni loro curiosità. Mappe turistiche tematiche evidenziano i siti di maggiore interesse naturalistico e tutte le realtà produttive locali. Sono state visitate le aziende in cui viene coltivato il caffè, il cacao o altre coltivazioni tipiche, potendo conoscere le centenarie tecniche tradizionali di quando il caffè veniva tritato a mano e quelle attuali che nella "finca di cafè" producono Jamao (specie di cafè tipico); osservando il lavoro delle botteghe artigianali e avendo usufruito di strutture di ricezione turistica o di ristorazione che hanno aderito alla rete turistica locale. Le proposte di viaggio che Ucodep, unitamente ai partners locali, propone a chi è interessato a conoscere l’affascinante cultura dominicana, le sue realtà e il meraviglioso ambiente naturale, sono di tipo ecoturistico e di interscambio culturale con la popolazione del posto. Sono stati identificati tre sentieri natura (uno tematico-caffè e due di grande interesse naturalistico) resi agibili a qualsiasi tipo di turista e non solo ai trekkers. Lungo questi tre sentieri vi sono venti abitazioni volte ad ospitare i turisti. I tre sentieri hanno particolari attrattive quali: le piantagioni di caffè, sentieri percorribili sia a piedi che a mulo, vegetazione vergine ed esotica, fiumi in cui fare il bagno e una grotta di 500 metri con stalattite e stalagmite.

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È stato inoltre organizzato e promosso in Italia un pacchetto di turismo responsabile che unisce due località: Las Galeras a Samanà e La Loma di Salcedo. La prima località è sulla costa, dove un’altra ONG, ICEI è attiva con un progetto di cooperazione, la seconda è invece all’interno dell’isola. La Loma di Salcedo gode di una posizione strategica visto che si trova nella vicinanza dei principali centri turistici del paese (Puerto Plata, Cabarete e la costa nord), ma, allo stesso tempo, Salcedo e la sua zona rurale offre attrazioni di enorme bellezza sia dal punto naturalistico, culturale, gastronomico e sia dell’accoglienza delle comunità locali. I turisti vengono ospitati nelle case delle persone che abitano lungo i sentieri, condividendo in questo modo le abitudini e immedesimandosi nella cultura locale. Sono state elaborate mappe turistiche tematiche che evidenziano i siti di maggiore interesse naturalistico e tutte le realtà produttive (caffè, cacao o altre coltivazioni tipiche, allevamenti di bestiame, botteghe artigianali); numerose le strutture di ricezione turistica o di ristorazione che hanno aderito alla rete turistica locale. Grazie invece ai rapporti privilegiati di cui gode Ucodep è possibile vivere un’esperienza di volontariato internazionale a stretto contatto con le comunità locali; è possibile incontrare le varie associazioni locali partner, le istituzioni e le comunità e i giovani di Salcedo attraverso cene italo-dominicane, cineforum, partite di calcio, etc.. Grazie ad attività differenziate e di incontro con le realtà locali, il campo vuole far vivere i valori del dialogo, della convivenza e dello scambio permettendo, a chi vi partecipa, di avere un’idea più chiara del tipo di realtà vissuta da popolazioni del sud del mondo e che tipo di attività svolge in loco la ONG Ucodep. Il campo di lavoro, invece, è un'esperienza di volontariato che consiste in un breve soggiorno in un Paese povero, al quale partecipa un gruppo di giovani, con l'obiettivo di conoscere la realtà locale attraverso la realizzazione di un microprogetto di utilità sociale, che spesso ha una componente di lavoro manuale. Il campo di lavoro rappresenta, quindi, un'occasione unica non soltanto per avvicinarsi al mondo del volontariato, partecipando cioè ad attività di solidarietà facendo qualcosa di concreto e di immediatamente utile, ma soprattutto per incontrare persone di altri paesi e scoprire così la ricchezza e il fascino delle altre

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culture. Fermo restando l'utilità delle attività pratiche, che possono rappresentare un elemento di stimolo per le comunità locali a continuare i progetti dopo la fine del campo, la vera sostanza dell'esperienza risiede nel confronto tra diverse culture; sono lo scambio di idee, lo sperimentare diverse abitudini, lavorare insieme ed il confronto con stili di vita differenti, a rappresentare un momento di crescita per i singoli volontari e per le comunità locali. Grazie all'esperienza maturata e ai contatti consolidati con le associazioni e le comunità locali della Repubblica Dominicana, Ucodep in collaborazione col Comitato Aretino per la Cooperazione Decentrata con la Repubblica Dominicana, ha organizzato, per l'estate, campi di lavoro volontario con lo specifico obiettivo di favorire uno scambio fra i giovani di età compresa fra 20 e 35 anni, appartenenti a culture diverse. Il campo prevede da una parte attività lavorative e di interscambio, dall'altra attività di tipo ricreativo: le prime vanno dalla costruzione di infrastrutture destinate alle scuole delle comunità Muerto e del Podrido, nella loma di Salcedo, all'animazione di bambini in orfanotrofi, fino ai contatti con le varie associazioni locali partner e con le comunità con le quali Ucodep ha un rapporto privilegiato. Le seconde, invece, consistono in incontri con i giovani di Salcedo attraverso cene italo-dominicane preparate dei ragazzi stessi, cineforum, partite di calcio, ed infine la possibilità di visitare centri di interesse culturale e naturalistici della Repubblica Dominicananel corso di tutta l'esperienza (come Santo Domingo). I volontari dormiranno, nella prima metà del campo, in una casa colonica. La casa è dotata di ampi spazi comuni e quali la cucina e il salone. La casa colonica offre varie soluzioni: camere doppie, triple e camerate con ventilatore; alcune hanno i bagni in camera. Numerosi bagni e docce. C’è la possibilità di dormire, inoltre, alcune notti nella zona rurale (in camere doppie o singole, il bagno è quello della casa) e le ultime notti o in delle cabanas a un km dal mare o in case appositamente affittate vicine al mare (camere doppie e triple con bagno). Si mangia in ristorantini, mense, famiglie, ristoranti tipici (pasti principali). Normalmente la cucina locale è a base di riso, fagioli, platano, carne rossa o bianca, insalata. La cena sarà preparata da loro stessi. Sia le famiglie che i ristoranti dove andranno i ragazzi hanno sostenuto molti corsi sulla

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somministrazione di alimenti e bevande, sono autorizzati a farlo e vengono controllati periodicamente dalle autorità sanitarie, nonché dall'equipe di progetto. I trasferimenti sono effettuati con minibus o autobus di linea. Spesso nella zona rurale, le condizioni delle vie di comunicazione non sono eccellenti, soprattutto nei giorni dopo le piogge; in ogni caso, per arrivare alla zona rurale da Salcedo, non ci vogliono più di 45 minuti. Alcune trasferte al massimo hanno una durata di tre-quattro ore. Conformemente agli impegni c’è la possibilità di percorrere tre sentieri di grande interesse naturalistico e paesaggistico: El cafetal (facile) la confluencia (media difficoltà), la cueva (media difficoltà).

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4.3 Il “Sendero del Cacao” Progetto simile alla Ruta del Cafè ma concepito in senso opposto come pacchetto turistico di un grande resort per destagionalizzare la propria offerta turistica è “El Sendero del Cacao”. Un pacchetto turistico di una settimana per la degustazione di cacao con gita nella piantagione e seminario per oltre 700 persone. Una vera e propria escursione accessoria al turismo “sol y playa” tipico dell’isola. Si è svolto per due volte ma anch’esso è stato costruito come un’azione estemporanea, un evento unico a cui prenotarsi per passare una vacanza nel resort “diversa”. Il programma del viaggio svoltosi nel 2009 è stato così strutturato.

VIAGGIO "El Sendero del Cacao" 2009

"El Sendero del Cacao": viaggio alla scoperta delle piantagioni di cacao della Repubblica Dominicana. La Repubblica Dominicana terra di natura, divertimento, colori e sapori tropicali è una destinazione unica al mondo, ed accoglie i suoi turisti con paesaggi meravigliosi, cucina esotica, gente cordiale ed ospitale e numerose attività di svago culturale. Rum, sigari, caffè, cacao, tabacco, musica e merengue sono le esportazioni nazionali. La Repubblica Dominicana è uno dei maggiori esportatori di cacao al mondo e si posiziona al secondo posto nelle Americhe esportando il 92% del cacao coltivato. Circa il 53% della terra in grado di produrre cacao è coltivata e la maggior parte di questi terreni si trova a nord ovest. Chococlub vi offre, in collaborazione con il l'ufficio del ministero del Turismo della Repubblica Dominicana, la possibilità di scoprire questo meraviglioso mondo dal 27 giugno al 5 luglio 2009. Partenza da Milano e programma fitto di appuntamenti: Santo Domingo, Bayahibe, S.Francisco de Macoris le città che accoglieranno gli appassionati di cacao e cioccolato. Escursioni in piantagioni per conoscere il ciclo produttivo del

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cacao, degustazioni, serate con cene a tema, relax, spiagge meravigliose, ritmi e colori avvolgenti gli ingredienti di questo viaggio. Giunto alla seconda edizione "El Sendero del Cacao" offrirà la possibilità di vedere e toccare con mano la vita dei coltivatori di cacao: raccolta, apertura, fermentazione, essiccazione e tutto quanto necessario al cacao direttamente nei luoghi d'origine.

PROGRAMMA

1° giorno SANTO DOMINGO/BAYAHIBE Partenza dall'Italia con volo Milano. Arrivo all'aeroporto e trasferimento all'hotel Cocktail di benvenuto Cena e pernottamento (trattamento all inclusive)

2° e 3° giorno Relax e ambientamento, giornate libere

4° giorno BAYAHIBE /SANTO DOMINGO Trasferimento a Santo domingo City Tour della Santo Domingo Coloniale (Storia, Cultura ed Arte nella Repubblica Dominicana) con sosta per il pranzo Rientro in albergo pomeriggio tardi. Cena e pernottamento

5° giorno SANTO DOMINGO/ S.FRANCISCO DE MACORIS Meeting "Il Cacao Dominicano" presso uffici direzionali del maggior produttore di cacao della Repubblica Dominicana: visita piantagioni e processo produttivo del cacao I° fase

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Serata in un locale tipico dominicano con cena a base cacao. Sistemazione pernottamento e prima colazione

6° giorno S.FRANCISCO DE MACORIS Visita piantagioni e processo produttivo del cacao II° fase Consegna ad ogni partecipante di una piantina di cacao, che sarà collocata in piantagione e consegna attestato di proprietà dell'albero di cacao. Pomeriggio rientro a Bayahibe Cena e pernottamento

7° e 8° giorno Giorni liberi

9° giorno Rientro in Italia Struttura del viaggio nella prima edizione.

VIAGGIO "El Sendero del Cacao" 4 - 12 luglio 2005

Chococlub - Associazione Italiana Amatori Cioccolato organizza e propone il Viaggio "El Sendero del Cacao" in Repubblica Dominicana, al fine di avvicinare in maniera reale gli appassionati del cioccolato e i professionisti del settore al mondo della produzione e lavorazione del cacao. Oltre ad essere un'esperienza piacevole e turistica, il viaggio "El Sendero del Cacao" è un'occasione per scoprire la realtà di un paese produttore di cacao e per scoprire sul campo i sistemi di coltivazione e di lavorazione del cacao, vivendo a stretto contatto con gli operatori delle piantagioni.

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Il viaggio è organizzato da Chococlub, grazie alla collaborazione di un Tour Operator e di una grande azienda del cacao dominicana, inoltre l'iniziativa gode dell'appoggio e del patrocinio del Ministero del Turismo della Repubblica Dominicana.

PROGRAMMA

4 luglio - ITALIA/SANTO DOMINGO: Hotel SANTO DOMINGO SUR

-Partenza dall'Italia (Milano/Roma) con volo BLUE PANORAMA O LAUDA. -Arrivo all'aeroporto di La Romana e trasferimento all'hotel SANTO DOMINGO SUR 5* (trattamento di pernottamento e prima colazione) -Cocktail di benvenuto -Cena e pernottamento

5 luglio - SANTO DOMINGO/BAYAHIBE

Mattino -Prima colazione -City Tour della Santo Domingo Coloniale (Storia, Cultura ed Arte nella Repubblica Dominicana) con sosta per il pranzo Pomeriggio -Meeting "Il Cacao Dominicano" presso uffici direzionali del maggior produttore di cacao della Repubblica Dominicana -Trasferimento a Bayahibe all' Hotel VIVA DOMINICUS 4* o similare (trattamento all inclusive) -Cocktail di benvenuto offerto dal Ministero del Turismo della Repubblica Dominicana -Cena e pernottamento

6 luglio -BAYAHIBE

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Mattino -Prima colazione -Seminario teorico sul processo produttivo del cacao -Pranzo Pomeriggio -Giornata libera -Cena e pernottamento

7 luglio -S.FRANCISCO DE MACORIS

Mattino -Prima colazione -Partenza per San Francisco de Macoris per visita alle piantagioni cacao e processo produttivo del cacao - I ° fase Pomeriggio -Arrivo all'hotel Las Caobas (trattamento di pernottamento e prima colazione) -Serata in un locale tipico dominicano con cena a base cacao. -Consegna ad ogni partecipante di una piantina di cacao, che sarà collocata in piantagione e consegna attestato di proprietà dell'albero di cacao.

8 luglio - S.FRANCISCO DE MACORIS

Mattino -Prima colazione -Visita alle piantagioni e processo produttivo del cacao - II ° fase. -Pranzo in piantagione Pomeriggio -Rientro a Bayahibe. -Cena e pernottamento

9 luglio - BAYAHIBE

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Mattino -Prima colazione -Seminario sulla teoria e tecnica di degustazione del cioccolato. -Pranzo Pomeriggio -Giornata libera -Cena e pernottamento

10 luglio - BAYAHIBE

Mattino -Prima colazione -Mattinata libera Pomeriggio -Pomeriggio libero -Cena di saluto e consegna attestato di partecipazione al viaggio "El Sendero del Cacao" -Pernottamento

11 luglio - BAYAHIBE/ITALIA

Mattino -Prima colazione -Mattinata libera Pomeriggio -Trasferimento all'aeroporto di La Romana e volo per l'Italia

12 luglio -ITALIA -Arrivo in Italia (via Madrid)

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4.4 Viaggiare il mondo in fattoria Qui invece è descritta una interessantissima pratica anglosassone: scambio di ospitalità in località rurali in cambio di lavoro nei campi. Per un pubblico di città che necessità di “cambiare aria” e vivere un’esperienza nel mondo rurale all’insegna del biologico e della sostenibilità.

LA WWOOF

Formalmente chiamato Weekend di lavoro per Organic Farms, WWOOF è nata nell'autunno 1971, in Inghilterra, quando una segretaria di Londra, Sue Coppard, riconosciuta la necessità di garantire l'accesso alle campagne per le persone come lei che non avevano altro modo, mezzi o possibilità, e che erano desiderosi di sostenere il movimento biologico. La sua idea è iniziata con una prova di lavoro week-end, che ha organizzato per quattro persone presso l'azienda agricola biodinamica a Emerson College nel Sussex attraverso un contatto di Soil Association. Il fine settimana è stato un grande successo e le cose hanno molto rapidamente acquistato slancio. Ben presto molti più agricoltori biologici e piccoli proprietari furono disposti a prendere le persone che desideravano lavorare su questa base (WWOOFers). Sembrava che molte persone erano semplicemente disperate per stare in campagna. Ospiti e lavoratori fecero nuove amicizie e hanno goduto di una esperienza di lavoro in comune in uno scambio di assistenza e di conoscenza. WWOOF UK ha sviluppato rapidamente l'organizzazione e adattato i propri sistemi per rispondere alle esigenze di WWOOFers (contadini) e host (ospiti). L’organizzazione era flessibile e adattabile e continuava a dare ampi benefici alle popolazioni rurali entusiaste da questa novità e i feedback di base e le offerte di aiuto da parte dei membri erano incoraggiati attivamente. Tutti i suggerimenti erano trasmessi e discussi e molti attuati. Il carattere dei partecipanti al WWOOF era sicuramente in continuo progresso. Ora ci sono organizzazioni autonome WWOOF in molti paesi, tutti hanno il loro modo individuale di organizzarsi, ma in fondo hanno simili doveri di adesione,

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pubblicare una lista degli ospiti e formare una newsletter. Ospiti in paesi privi di un gruppo nazionale sono elencati nei gruppi WWOOF Indipendenti. Nel 2000 c’è stata la prima Conferenza internazionale dei WWOOF che si è tenuta con i rappresentanti di 15 paesi. Si è convenuto di: - Cercare di formare delle linee guida su cosa si intende essere un WWOOFer, un host WWOOF e di WWOOFing. - Incoraggiare e sostenere le organizzazioni WWOOF emergenti nei paesi in via di sviluppo. Negli ultimi anni molte nuove organizzazioni WWOOF sono state aiutate ad iniziare con l'appoggio di gruppi WWOOF esistenti. Quando si è verificato la domanda per periodi più lunghi nelle aziende agricole, il nome fu cambiato da "week-end di lavoro per Organic Farms" a "lavoratori volenterosi On Organic Farms". Da allora, in riconoscimento a livello mondiale dell'organizzazione e per la confusione generata dalla parola 'lavoro' (ma i WWOOFers definitivamente non sono lavoratori migranti) WWOOF ora significa "World Wide Opportunities On Organic Farms". Questo cambiamento del nome è stato accolto dalla riunione del 2000, anche se alcuni gruppi WWOOF ancora preferiscono utilizzare la versione vecchia del nome. Quando l'organizzazione ha iniziato nel 1971 non si sarebbe mai immaginato che la parola lavoro 'avrebbe potuto causare seri problemi per quanto riguarda le autorità di immigrazione. In alcuni paesi loro sono visti, i WWOOF, come un'organizzazione clandestina di lavoratori migranti. Condividendo l'esperienza dei paesi che hanno negoziato con successo il riconoscimento di WWOOF come uno scambio culturale in buona fede e un'esperienza di apprendimento, queste organizzazioni nazionali hanno ancora problemi e sperano di cambiare l'atteggiamento del loro governo. WWOOF è ora riconosciuto come un importante contributo nel resto del mondo a diffondere il concetto di biologico che porta sempre più persone in contatto diretto con i produttori biologici sia autonomamente sia attraverso altre organizzazioni che stanno cercando di influenzare la politica e la domanda dei consumatori. Attraverso la sua newsletter le organizzazioni WWOOF cercano di informare i propri membri di notizie in modo organico, con opinioni, lavoro e formazione.

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WWOOF è ancora in crescita e 'il to WWOOF' (l’azione di WWOOFare) è entrato a pieno titolo nella lingua corrente. Gli WWOOFers hanno dato 1000 ore di aiuto ai coltivatori organici e gli host WWOOF hanno dato il loro tempo e l'esperienza per i WWOOFers e hanno aperto la porta a un modo di vivere che ha cambiato radicalmente la vita delle persone. Dunque lo scopo di WWOOF è di creare conoscenza e interesse verso uno stile di vita biologico e biodinamico. Inoltre WWOOF offre la possibilità di viaggiare in tutto il mondo in modo economico ed allo stesso consente un aiuto dove è richiesto e dove se ne presenta la necessità. Come membro di WWOOF Italia adesso si può avere accesso anche alla lista delle aziende Europee di WWOOF Indipendenti (in paesi dove non c'é un organizazione nazionale). Sono 344 host in 14 paesi. In Italia esiste una organizzazione nazionale riconosciuta WWOOF Italia che ha iniziato a lavorare in via ufficiosa in Italia per circa 4 anni; con il cambiamento della legge sulle organizzazioni volontarie é stato necessario diventare una organizzazione ufficialmente riconosciuta; così un gruppo di aziende agricole, già membri del WWOOF, si sono unite ed hanno iniziato la lunga procedura burocratica. Dopo circa due anni di duro impegno lo statuto é stato finalmente registrato e WWOOF Italia é diventata una organizzazione volontaria riconosciuta legalmente. Come tale essa fornisce ai WWOOFers una copertura assicurativa contro gli incidenti ed anche una tessera associativa sia per le aziende che ospitano che per i WWOOFers in modo da giustificare la presenza di lavoro volontario nelle fattorie. La lista italiana WWOOF include aziende agricole di piccole e medie dimensioni, biologiche e biodinamiche e alcuni soci vivono delle loro coltivazioni e vendono i loro prodotti, mentre altri vogliono solamente essere autosufficienti, o semplicemente coltivare i propri ortaggi biologici. I soci WWOOF non si aspettano una vera conoscenza dei lavori agricoli al momento dell’arrivo di un ospite. Ciò che si aspettano è la voglia di imparare e di lavorare duro e la capacità di adattarsi al loro stile di vita.

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Far parte di WWOOF Italia non consente automaticamente di lavorare in altri paesi. Bisogna, infatti, essere un membro dell'associazione WWOOF di quel paese per lavorare li. Lo scambio funziona tra WWOOFers e host, l’host(ospitante) vi dovrebbe offrire da dormire e da mangiare, ma si deve verificare come viene organizzato ciò perché varia a seconda della fattoria che visitate. La maggior parte delle aziende hanno una stanza per i WWOOFers, ma alcuni possono dare sistemazioni in tenda, altri potrebbero chiedere di portarne una. Pertanto è' utile portare un sacco a pelo. Se ci sono delle richieste dietetiche particolari (per es. vegetariane) o delle allergie (per es. agli animali) si deve verificare prima di andare. Il vostro host dovrebbe stare con il WWOOFers di tanto in tanto e dovrebbe insegnare qualcosa sulla produzione e sulla vita biologica. E' molto probabile che ci si ritrovi a fare da soli e tanti lavori saranno noiosi, ma molti lo sono in agricoltura! È comunque da verificate con l’host le attività che saranno richieste. La più importante qualità di un WWOOFer (ospitante) è quella di poter inserirsi ed adeguarsi a tutte le diverse attività che si svolgono in ogni fattoria. Gli hosts si aspettano un'interesse generale nelle attività che si svolgono, e che si concordi con loro l'impegno giornaliero che si può offrire. In ogni modo si deve dare una mano con i lavori di casa (pulizie, lavare i piatti o cucinare), in modo da non creare più impegno per l’ host con la presenza dei WWOOFers. Tutti lavorano tanto e molti vivono con poche risorse e si deve accettare e rispettare questo fatto.. Il WWOOFing NON è una vacanza economica. E' un'organizzazione volontaria per diffondere in modo pratico la coltivazione biologica tra le persone; per sostenere i produttori a cui è richiesta una collaborazione di mano d'opera impegnativa. Se si cerca un modo per viaggiare e vedere l'Italia in modo facile WWOOF non fa per voi.

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4.5 Il turismo responsabile ed ecologico: il birdwatching, il Whale watching, il trekking L’ ecoturismo invece è un tipo di turismo che viene molto decantato nelle riviste e nei mass media perché molto di moda in questi anni. Il turismo ecologico, però, è concepito come turismo responsabile e rispettoso della natura. Non è una messa in scena di uno spettacolo con costi di allestimento e produzione a carico della comunità. La Repubblica Dominicana ha delle grandissime potenzialità sotto questo punto di vista ma deve capire bene cosa è il turismo responsabile, cosa significa introdursi negli habitat naturali in maniera discreta non intaccando il delicato equilibrio naturale. Il birdwatching, il whale watching e il trekking mi sembrano interessantissimi da sviluppare in un’isola tra le prime al mondo per biodiversità e teatro di spettacoli unici come l’accoppiamento delle balene megattere. Il problema è come usufruire di queste ricchezze, con autorità di parchi naturali che controllino gli ingressi e con la selezione di turisti veramente interessati e informati, che sentono la responsabilità della loro presenza in un ambiente dove l’uomo è estraneo. Una delle attività più conosciute dell’ecoturismo è l’osservazione della fauna ornitologica. Gli itinerari turistici per il fine specifico di osservare uccelli selvatici, altrimenti noto come avitourism o birding. Le persone a tutti i livelli di buona salute e conoscenze ornitologiche possono fruirne. Molti paesi hanno associazioni fiorenti di bird watching, che promuovono e sponsorizzano viaggi verso destinazioni dove c'è abbondanza di uccelli. Si stimano nel mercato globale delle dimensioni rilevanti di domanda turistica. Circa 3 milioni di viaggi internazionali sono fatti ogni anno per lo scopo principale di bird watching. Circa 20 milioni di cittadini statunitensi hanno fatto viaggi per il bird watching nel 2007, di cui la maggior parte sono stati all'interno del paese. Va notato che bird watching è spesso un obiettivo secondario di viaggio. Per esempio, i visitatori di riserve di caccia sono spesso attratti da grandi mammiferi, ma anche allo stesso tempo dall’avifauna esotica. Negli Stati Uniti, i birdwatchers si stima spendino oltre 2,5 miliardi dollari ogni anno. Nel Regno Unito, la spesa è stimata in 500 milioni dollari ogni anno.

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Il Bird watching viene segnalato come la più veloce e crescente attività outdoor in America con 51,3 milioni gli americani che affermano di guardare gli uccelli (US Fish and Wildlife Service). Il Royal Society per la protezione degli uccelli (RSPB) nel Regno Unito ha l'adesione di oltre 1 milione di persone.Non ci può essere alcun dubbio che il bird watching ha il potenziale per essere un segmento di mercato turistico significativo. Tuttavia, rimarrà sempre un mercato di nicchia, anche se la crescita dovrebbe essere forte nel corso dei prossimi 10 anni. I Bird watching sono persone in genere altamente istruiti, benestanti, interessati alla fauna selvatica, ansiosi di vedere come sono molte specie e recarsi in zone in cui l'avifauna è abbondante. Essi sono equamente suddivisi fra uomini e donne, e sono quasi esclusivamente bianchi. Quasi il 75% del bird watching degli Stati Uniti hanno raggiunto il livello di istruzione di laurea o superiore. Per molti turisti, l'obiettivo primario è quello di vedere quante più specie di uccelli possibili nel modo più conveniente. Gli operatori del Bird watching riportano che i clienti di solito viaggiano da soli o con un'altra persona (di solito il coniuge o partner). Grandi gruppi di bird watching possono viaggiare insieme anche se l'incidenza di tali gruppi è alquanto rara. I mercati americani e australiani sembrano essere dominati da persone di 40-49 anni di età, tuttavia si intuisce che l'età media è leggermente più alta. La maggior parte dei Birdwatchers sono membri del loro bird watching club locale. I mercati di maggior rilevanza sono: • Stati Uniti • Regno Unito • Europa continentale (in particolare Germania, Paesi Bassi, Francia) • Australia A causa degli istinti migratori degli uccelli indigeni americani, il principale concorrente delle destinazioni birding per i consumatori degli Stati Uniti sono il Messico e la Colombia, con destinazioni secondarie come il Venezuela, Costa Rica e Panama. In termini di luoghi d’interesse internazionale, le principali destinazioni per guardare gli uccelli dei consumatori europei si trovano in Africa, con il Kenya, la Tanzania, l’Uganda, il Botswana e Namibia. Altre mete principali sono la Nuova

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Zelanda, l’Indonesia, Papua Nuova Guinea, Brasile e Colombia. Nel mentre tutti i paesi sulle rotte migratorie stanno cercando di sviluppare questo tipo di turismo ad esempio India. Ecuador e Isole Galapagos tendono ad attrarre un numero significativo di bird watching tour organizzati. Una società statunitense suggerisce la seguente top 10 bird watching destinazioni: 1. Panama: Torre Canopy 2. Belize: Chan Chich Lodge 3. Ranches Venezuela: Hato Pinero e Cedral Hato, o il Brasile: Pantanal 4. Antartide 5. Kenia 6. Namibia e Botswana 7. Australia e Papua Nuova Guinea 8. Nord India e Bhutan 9. Manu Wildlife Centre in Perù, o Centro fauna selvatica Napo in Ecuador 10. USA: la costa del Texas

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4.6 Turismo culturale: le programmazioni musicali come accrescimento dell’offerta turistica La Repubblica Dominicana è la patria del merengue e della bachata ma ci sono davvero istituzioni che tutelino l’autenticità, l’immagine e l’organizzazione di eventi stabili per lo sviluppo di questo patrimonio artistico così caratterizzante? Riportiamo alcuni esempi italiani che potrebbero dare spunto a “buone pratiche” anche in Repubblica Dominicana. Studiandone i meccanismi, i finanziatori, la partecipazione popolare. Si tratta di festival a carattere molto popolare e radicati sul territorio, con una partecipazione di pubblico straordinaria. Queste programmazioni musicali spostano ingenti flussi turistici ma soprattutto accrescono la qualità dell’immagine della destinazione. Con i festival si trattengono turisti che altrimenti non si fermerebbero per molto tempo nel luogo decentrando l’offerta in località periferiche dalle grandi destinazioni massa. Credo che i festival di lunga durata, dai 5 ai 15 giorni, siano la soluzione ad un accrescimento e valorizzazione di località altrimenti oco note. In questo senso la Repubblica Dominicana dovrebbe istituire delle organizzazioni dedicate alla programmazione musicale come elemento di attrazione turistica oltre che di divulgazione culturale.

Approfondimento, presentazione del Festival di Melpignano FESTIVAL DI MELPIGNANO LA NOTTE DELLA TARANTA UNDICESIMA EDIZIONE 7- 22 AGOSTO, SALENTO (PUGLIA)

CONCERTONE FINALE CON L'ORCHESTRA "LA NOTTE DELLA TARANTA" DIRETTA DAL MAESTRO CONCERTATORE MAURO PAGANI

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OSPITI: ANGELIQUE KIDJO, NOA E MIRA AWAD, EUGENIO FINARDI, ALESSANDRA AMOROSO, SIMONE CRISTICCHI E IL CORO DI SANTA FIORA, Z-STAR

Dal 7 al 22 agosto nel Salento torna La Notte della Taranta, il più grande festival musicale dedicato al recupero e alla valorizzazione della pizzica salentina giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione. Il festival è promosso ed organizzato da Regione Puglia, Provincia di Lecce, Fondazione La Notte della Taranta, Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e Istituto Diego Carpitella in collaborazione con Camera di Commercio di Lecce e Gratta e Vinci.

Sabato 22 agosto, nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano, L'Orchestra Popolare “La Notte della Taranta”, diretta per la terza edizione consecutiva da Mauro Pagani, proporrà i brani classici della musica popolare salentina tra atmosfere world, venature jazz, suggestioni arabe, musica d'autore italiana e sonorità africane. L’Orchestra La Notte della Taranta, che si avvarrà anche quest’anno della presenza di Mario Arcari, assistente musicale del maestro concertatore, è composta da trenta tra musicisti (tamburelli, percussioni, batteria, basso, tastiere, fiati, chitarre, mandola, violini, viola, violoncello, organetto e fisarmonica) e cantanti. Anche per questa edizione ospite dell’orchestra Mimmo Epifani alla mandola.

Il Concertone di Melpignano sarà aperto da Iubal Kollettivo Musicale, gruppo vincitore del concorso Note per la Notte, dedicato a giovani band che rielaborano la musica popolare, realizzato in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti e che rientra nel progetto La Taranta nella Rete. Subito dopo la serata proseguirà con l'anziano cantore Uccio Aloisi, il grande mattatore della pizzica e della melodia popolare salentina, con il gruppo Alla Bua, nato dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina ed infine con Girodibanda, un'idea di Marinella Mazzotta e Cesare Dell'Anna, diventata progetto speciale: un incontro tra i suoni della banda da giro, le voci popolari, le danze e gli "sconfinamenti" balkanjazz.

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Ospiti della serata saranno Eugenio Finardi, cantante, autore, chitarrista e pianista in oltre trent’anni di carriera ha spaziato tra rock e folk, fado e sonorità acustiche; la cantante africana Angelique Kidjo, una delle più entusiasmanti ed elettrizzanti performer del mondo musicale odierno, oltre che una delle sue più originali e creative personalità. La sua missione è sempre stata, fin dagli esordi, quella di creare un linguaggio comune tra diverse culture; la cantautrice israeliana Noa e l’attrice/cantante palestinese Mira Awad. Dal 2002 sono impegnate in una campagna sociale e musicale che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sul conflitto in Medio Oriente. Con il singolo “There must be another way”, titolo anche di un fortunato cd, hanno rappresentato Israele al celebre contest musicale Eurovision 2009 di Mosca. Un emozionante inno alla pace cantato in 3 lingue (ebraico, arabo e inglese); Alessandra Amoroso, salentina vincitrice dell’ultima edizione di Amici; Simone Cristicchi e il coro dei Minatori di Santa Fiora, un progetto che vede il cantautore romano vincitore del festival di Sanremo nel 2007 al fianco di un gruppo di minatori del piccolo paese sulle pendici del Monte Amiata che ripropone il vasto e originale repertorio di canzoni tradizionali locali. Canzoni tramandate proprio dai minatori santafioresi, che erano soliti interpretarle nelle occasioni di festa e di lotta, nelle osterie o nelle piazze del paese; la stella anglosassone Z-Star, cantante, autrice, chitarrista, percussionista e poeta che propone un viaggio emozionante nella migliore tradizione soul jazz.

Novità di questa edizione sarà la speciale accoglienza rivolta a quanti raggiungeranno Melpignano in treno: il poeta e regista teatrale Pierluigi Mele accoglierà i viaggiatori leggendo brani tratti dal suo romanzo “Da Qui Tutto è Lontano” pubblicato da Lupo Editore. Le letture saranno accompagnate dalla danza e dalla musica di un’allegra e giovane compagnia teatrale. Ad ogni viaggiatore saranno poi donati fogli contenenti passi del libro, come buon viatico al Concertone. I fogli di poesia verranno successivamente donati dalla compagnia al pubblico che sosterà lungo il Convento di Melpignano, prima dell’esibizione dell’Ensemble.

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Il Festival itinerante La Notte della Taranta, che precede il concertone finale di Melpignano, si svolgerà dal 7 al 20 agosto (con la consueta pausa del 15 agosto) nelle piazze dei comuni della Grecìa Salentina (Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Soleto, Sternatia, Zollino), di Alessano, Galatina e Cursi.

La rete dei tredici concerti prende il via, come di consueto, da Corigliano d’Otranto (venerdì 7 agosto) con il concerto di Stella Grande e le Anime Bianche, Taranta Social Club, Compagnia di scherma salentina e Zimbaria.

Il Festival ospita alcuni dei gruppi più rappresentativi della scena della pizzica salentina (Officina Zoè, Alla Bua, Tamburellisti di Torrepaduli, Arakne Mediterranea, Ghetonia, Ariacorte, Zimbaria, Canzoniere Grecanico Salentino, Menamenamò, SalentOrkestra, Antonio Castrignanò, Enza Pagliara, Anna Cinzia Villani, Claudio Miggiano, Daniele Durante solo per citarne alcuni) e numerosi progetti speciali frutto delle collaborazioni sempre più frequenti tra i gruppi salentini di riproposta e musicisti di altra estrazione geografica e culturale.

Sam Karpienia, una delle voci più rappresentative della musica indipendente marsigliese, incontra i Mascarimirì di Claudio Cavallo Giagnotti mescolando tradizioni musicali e innovazioni sonore (lunedì 10 Agosto a Martano).

Il lungo percorso di ricerca e sperimentazione sul rapporto fra le musiche del Sud Italia e del Mediterraneo della Bandadriatica di Claudio Prima si fonde con l’esperienza d’autore dei Radicanto e con la vocalità di Raiz per proporre cantiche sefardite e musica mediterranea di diversa provenienza africana ed europea (mercoledì 19 agosto a Cutrofiano).

Gli Ariacorte ospitano invece l’organettista sardo Totore Chessa e l’anziano suonatore di launeddas Luigi Lai. Nella stessa serata i Kamafei duetteranno con Alessia Tondo, Cesko e Puccia degli Apres La Classe (martedì 18 agosto a Galatina).

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Canzone siciliana e salentina si confrontano sullo stesso palco con il ventottenne Mario Incudine, considerato dalla critica un interprete capace di cantare in un modo nuovo la Sicilia “fra il cantastorie e il cantautore”, e Il laboratorio etnicomusicale salentino Kalascima (lunedì 17 agosto a Carpignano Salentino).

I Malicanti, gruppo che esegue repertori tradizionali del mondo contadino del Salento e del Gargano, si confronteranno con A Paranza R' O Lione, gruppo di ricerca e di recupero delle tradizioni musicali popolari e contadine del Centro e del Sud Italia e in particolare di quelle campane, nell’ambito del progetto Tamburi di Pietra. Nella stessa serata il Festival ospita il concerto di Daniele Durante (giovedì 13 agosto a Castrignao dei Greci).

Nella tappa di Cursi (sabato 8 agosto), che vede la partecipazione degli artisti selezionati dal concorso Note per la notte Rione Junno e Dj Bellezza e dei Transalento andrà in scena “Taràn”, lo spettacolo di Maristella Martella che si ispira alle differenti danze italiane e mediterranee.

Da segnalare infine il concerto dell’Ensemble La Notte della Taranta che porterà in scena i momenti più significativi che hanno caratterizzato le edizioni del Festival dal 1999 al 2008. Durante il concerto si alterneranno momenti di grande poesia regalataci da Piero Milesi, a momenti di esplosione ritmica firmati da Stewart Copeland e Vittorio Cosma, passando per le sonorità tipicamente popolari e di grande impatto emotivo di Ambrogio Sparagna fino alla riproposta degli arrangiamenti world di Mauro Pagani. Il Festival si concluderà ad Alessano (giovedì 20 agosto) con il concerto di Enza Pagliara, affiancata da Contadine e Trattoristi di Torchiarolo, Canzoniere Grecanico Salentino e Officina Zoè.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE TIME IN JAZZ (PAOLO FRESU) XX EDIZIONE: BERCHIDDA (PROV. OLBIA-TEMPIO), 10>16 AGOSTO 2007 E’ un’edizione speciale di Time in Jazz quella che prende il via questo venerdì (10 agosto) per andare avanti fino a giovedì 16: il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda (prov. Olbia-Tempio) e in altri centri più o meno vicini del Logudoro e della Gallura, celebra infatti la sua ventesima volta. Una ricorrenza importante per una manifestazione cresciuta nel corso degli anni fino a diventare uno degli eventi più apprezzati nel panorama italiano dei festival, capace di richiamare ogni estate migliaia di spettatori in questo angolo di Sardegna. Merito della sua formula all’insegna della qualità e dell’originalità che per sette giorni propone musica (ma non solo) dal mattino a notte fonda in luoghi "canonici" – come l’arena allestita nella piazza centrale di Berchidda, teatro dei concerti serali – ma anche in spazi più insoliti, come i boschi e gli scenari naturali del Limbara, o le chiesette rupestri nelle campagne del paese e degli altri centri coinvolti: Ozieri, Tempio Pausania, Oschiri, Pattada, Nughedu San Nicolò e Golfo Aranci.

Per festeggiare le sue venti candeline, Time in Jazz abbandona per una volta la consuetudine di riconoscersi in un tema caratterizzante, comune ai diversi appuntamenti di ogni edizione: e così, sotto il semplice titolo "...e venti!", allestisce invece un cartellone più "aperto", con artisti e progetti in arrivo per la prima volta da queste parti accanto ad altri legati invece alla "storia" del festival. E, su tutti, Paolo Fresu, il suo ideatore (nel 1988) e direttore artistico, nonché presidente dell’associazione culturale Time in Jazz che lo organizza: sarà infatti l'"enfant du pays" il principale protagonista di questa edizione della kermesse berchiddese, dove è atteso da una dozzina di esibizioni nell'arco di sette giorni, con formazioni e progetti diversi: un'occasione per apprezzare tante facce dell’intensa e multiforme produzione artistica del trombettista sardo, cresciuta in parallelo con il "suo" festival.

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Capitolo 5

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In Repubblica Dominicana è possibile un “altro turismo”? In questo ultimo capitolo suggerirò alcune delle possibili soluzioni che ho pensato possano aiutare la Repubblica Dominicana a sviluppare un nuovo turismo, complementare ai “resort all inclusive”. Secondo il mio punto di vista, uno stato in via di sviluppo come quello dominicano, può ancora intraprendere strade che portino a un virtuoso esercizio di cooperazione e emancipazione sociale. È certo che per raggiungere uno status che sia più autonomo e indipendente dai grandi Tour Operator internazionali è necessario creare le condizioni che permettano di accettare il turismo diffuso alternativo ai resort non come una minaccia ma come opportunità di crescita dei flussi. Ciò permetterebbe di non trovare ostacoli che impediscano la costruzione di progetti e nuove pratiche virtuose atte all’arricchimento non solo economico dello stato ma anche sociale della popolazione. D'altronde numerosissimi studi internazionali riportati su articoli di riviste scientifiche, su pubblicazioni accademiche riportano come sia dannoso per una destinazione turistica dipendere completamente dai tour operator privati. Il governo dominicano sta già facendo molto da questo punto di vista, cercando di promuovere la destinazione in quanto sistema turistico vitale e complesso in tutte le fiere turistiche, aprendo numerosissime sedi di promozione all’estero. In questo modo partecipa attivamente all’intermediazione tra operatori privati e compratori esteri. La collaborazione con ASONAHORES è profonda e c’è quasi una commistione tra le due organizzazioni. Questo da una parte è positivo per la promozione e sponsorizzazione delle attività ma dall’altra incide pesantemente sulle decisioni di finanziamento di opere connesse al turismo. La costruzione di nuovi turismi responsabili deve essere fondata su principi ben radicati e la profonda consapevolezza innanzi tutto delle popolazioni che dovranno spingere il governo a rivedere le proprie politiche di promozione e fruizione delle risorse naturali.

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5.1 Alcuni spunti per il cambiamento: PROINVEST, Per iniziare un cambiamento concreto nelle pratiche economico-turistiche dell’isola c’è bisogno innanzi tutto dell’individuazione di un finanziamento utile alla costruzione di progetti pilota da portare sul territorio dominicano e da presentare al governo come punti di partenza per nuove strade da percorrere. Anche grazie alla collaborazione con la Camara de Comercio Dominico Italiana ho individuato un bando dell’Unione Europea utile ai nostri scopi. Il bando è strutturato come strumento di cooperazione e rafforzamento di istituzioni intermediarie che devono potenziare il proprio ruolo di stimolo degli investimenti privati nelle aree ACP. I progetti che propongo possono essere finanziati da questo organismo come stimolo a investimenti in Repubblica Dominicana e come stimolo alla crescita occupazionale del paese facente parte del gruppo di paesi ACP.

Approfondimento Bando per il finanziamento PROINVEST, un esempio

BANDO: Programma Pro-Invest - Invito a presentare proposte – Azioni di rafforzamento istituzionale degli organismi intermediari

SETTORE: Cooperazione

PROGRAMMA DI RIFERIMENTO: Pro-Invest

FONTE NORMATIVA: EuropeAid/127539/C/ACT/Multi del 02/09/2008

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AREE AMMISSIBILI: Paesi UE e Paesi ACP : Angola; Antigua and Barbuda; Bahamas; Barbados; Belize; Benin; Botswana; Burkina Faso; Burundi; Cameroon; Capo Verde; Ciad; Comore; Congo; Costa d’Avorio; Cuba; Djibouti; Dominica; East Timor; Eritrea; Etiopia;; Fiji; Gabon; Gambia; Ghana; Giamaica; Grenada; Guinea; Guinea-Bissau; Guinea Equatoriale; Guyana; Haiti; Isole Cook; Isole Marshall; Isole Salomone; Kenya; Kiribati; Lesotho; Liberia; Madagascar; Malawi; Mali; Mauritania; Mauritius; Stati Federati di Micronesia; Mozambico; Namibia; Nauru; Niger; Nigeria; Niue; Palau; Papua New Guinea; Repubblica Centrafricana; Repubblica Democratica del Congo; Repubblica Dominicana, Ruanda; St Kitts and Nevis; St Lucia; St Vincent and the Grenadines; Samoa; Sao Tome and Principe; Senegal; Seychelles; Sierra Leone; Somalia; South Africa; Sudan; Suriname; Swaziland; Tanzania; Togo; Tonga; Trinidad and Tobago; Tuvalu; Uganda; Vanuatu; Zambia; Zimbabwe. SOGGETTI AMMISSIBILI: Agenzie di sviluppo Associazioni di categoria Camere di commercio Imprese Organismi senza scopo di lucro Organizzazioni internazionali Organizzazioni professionali Parti sociali OBIETTIVI: Il Programma Pro-Invest, attraverso il presente Bando, intende sostenere gli organismi intermediari, collocati a metà strada tra settore pubblico e privato, nel loro contributo allo sviluppo del settore privato dei paesi ACP. Allo stesso tempo, si vuole che questi organismi sviluppino azioni integrate per contribuire a creare nelle diverse regioni ACP tutte le condizioni favorevoli alla promozione degli investimenti, al trasferimento di conoscenze ed alla fornitura di servizi di qualità, sia nei confronti del settore privato ACP che di parti esterne interessate.

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AZIONI: - Rafforzare il dialogo tra settore privato e amministrazioni pubbliche;

- Rafforzare la capacità degli organismi intermediari dei Paesi ACP di offrire migliori servizi alle imprese private;

- Promuovere la cooperazione e la conoscenza reciproca tra mondo finanziario dell’Unione Europea e dei Paesi ACP;

- Favorire la messa in rete di organismi intermediari provenienti da Unione Europea, Paesi ACP e, se possibile, altre aree.

SCADENZA: 29/05/2009

FINANZIAMENTO: Il bando è finanziato dal VIII Fondo Europeo di sviluppo (EDF). Il budget previsto è di 17,5 Milioni€. La sovvenzione minima ammonterà a 500.000€, e potrà coprire fino al 90% del budget richiesto se il candidato è soggetto di un Paese ACP, fino all’80% in tutti gli altri casi.

INFORMAZIONI UTILI Le attività previste dai progetti candidati devono aver luogo in uno o più paesi ACP, eccezion fatta per delle azioni necessarie per la buona riuscita del progetto, da realizzare nel territorio dell’Unione Europea. Gli interventi proposti possono riguardare qualunque settore economicofinanziario, che faciliti l’attrazione di investimenti e la creazione d’impiego nei Paesi ACP. I progetti candidati devono avere una durata programmata minima di 12 mesi, e concludere le attività entro il 31 marzo 2011.

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Agriturismo, Nell’ambito del turismo rurale grazie alla presenza di particolari e interessanti produzioni esotiche è interessantissimo riflettere sullo sviluppo di uno scambio di know how tra le istituzioni dominicane e italiane. Una iniziativa, per esempio, che illustri al governo dominicano la nostra legislatura sugli agriturismo e mostrando le varie sfumature presenti nelle leggi regionali potrebbe stimolare il legislatore dello stato caraibico a introdurre questa nuova fattispecie di attività ricettiva. Uno schematico programma di lavoro potrebbe essere: 1°fase Ricerca di contatti da parte della CCDI e dell’università di Tor Vergata di esperti in legislazione nazionale sugli agriturismi. Ricerca di esperti sulla legislazione regionale e studiosi delle diverse normative (differenze tra Toscana, Friuli, Lazio…) 2°fase Presentazione al governo dominicano del panel di esperti nel settore legislativo e richiesta per la costruzione di un seminario informativo con ministri e funzionari pubblici locali 3°fase Svolgimento di un congresso pubblico e di un seminario ristretto alle autorità sul concetto di agriturismo, produzione tipica di qualità, ospitalità diffusa. Raccolta di contatti degli intervenuti interessati allo sviluppo dell’agriturismo 4°fase Stimolare il governo e gli attori interessati partecipanti al convegno a recepire la normativa 5°fase La CCDI assumerà un ruolo di intermediario e di divulgatore della nuova norma tra gli stakeholders sul territorio dominicano

Sono numerosissime le possibilità di intercambio anche tra libere associazioni o cooperative agricole. Per questo pensiamo ad iniziative che possano intercambiare sia contatti commerciali ma anche rapporti umani atti a sostenere una

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condivisione della conoscenza sull’agricoltura, sulla lavorazione e sulla distribuzione dei prodotti di piccoli produttori agricoli. La Camara de Comercio Dominico Italiana per esempio ha come soci diverse cooperative di donne coltivatrici dirette di caffè e cacao. La CCDI potrebbe farsi promotrice di un incontro tra le cooperative sociali dominicane e le cooperative sociali operanti in Italia, sia nel settore del biologico sia nel settore del recupero sociale di persone svantaggiate.

Questo

permetterebbe

un

interscambio

di

conoscenze

e

l’introduzione di pratiche come l’agriturismo come offerta ricettiva o di agriturismo

come

offerta

gastronomica

di

prodotti

tipici

locali,

non

opportunamente valorizzati in Repubblica Dominicana.

Un semplice schema di lavoro potrebbe essere: 1°fase Ricerca e contatto con cooperative agricole italiane da parte della CCDI (consorzi agricoli, cooperative agricole, cooperative sociali, Gruppi Solidali di Acquisto) 2°fase Valutazione della compatibilità con realtà consociative locali (cooperative delle donne coltivatrici di caffè, associazioni agricole di area, consorzi di distribuzione) 3°fase Costruzione di un progetto di scambio tra le realtà coinvolte (scambio culturale con visita nelle aree di produzione, seminario didattico su settori specifici della distribuzione –e-commerce per esempio- ) 4°fase Mantenimento dei contatti e stimolo alla prosecuzione della collaborazione da parte della CCDI

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Alberghi diffusi, Un altro suggerimento che potremmo offrire alla riflessione è la pratica della originale offerta ricettiva chiamata: albergo diffuso. Nell’ambito del PROINVEST si potrebbe costruire un progetto che ambisca a introdurre questa nuova attività ricettiva in tutta la conca dei Caraibi. Tramite l’aiuto di organi di informazione come CTO TV specializzati in turismo la CCDI potrebbe sviluppare un documentario sugli alberghi diffusi italiani e promuovere così un dibattito pubblico su questa nuova forma di “albergo orizzontale”. L’esempio di Santo Stefano di Sessanio è uno dei più caratteristici e interessanti, sviluppare un albergo diffuso nelle comunità più caratteristiche delle isole caraibiche e in particolare di Hispaniola permetterebbe il contatto tra le popolazioni più autenticamente legate al territorio e i turisti provenienti da altri continenti. Facendo così assaporare la vita della tipica casa domicana in riva a una spiaggia vergine inaccessibile o tra le foreste di mangrovie dei parchi naturali o tra le piantaggioni di tabacco, cacao e caffè. Il target di mercato non sarebbe di certo in competizione con il turista di massa che pernotta in hotel lussuosi con piscina e confort vari.

Un albergo diffuso è sostanzialmente due cose: - un modello di ospitalità originale - un modello di sviluppo turistico del territorio. Se il termine “albergo diffuso” ha origine in Carnia, nel 1982 all’interno di un gruppo di lavoro che aveva l’obiettivo di recuperare turisticamente case e borghi ristrutturati a seguito del terremoto degli anni ‘70, il modello di ospitalità “albergo diffuso” è stato messo a punto da Giancarlo Dall’Ara, docente di marketing turistico, ed ha una storia che affonda le radici nello specifico dell’ospitalità italiana (calda e relazionale), ed è stato riconosciuto in modo formale per la prima volta in Sardegna con una normativa specifica che risale al 1998.

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Nel 2008 l’idea dell’albergo diffuso è stata premiata a Budapest in occasione del Convegno Helping new talents to grow come migliore pratica di crescita economica da trasferire nei paesi in sviluppo. In estrema sintesi si tratta di una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro. Ma l’AD è anche un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un Albergo Diffuso infatti non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare/ristrutturare e a mettere in rete quello che esiste già. Inoltre un AD funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta. Un AD infatti, grazie all’autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture che lo compongono, e alla presenza di una comunità di residenti riesce a proporre più che un soggiorno, uno stile di vita. Proprio per questo un AD non può nascere in borghi abbandonati.

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Gemellaggi musicali tra festival internazionali L’ambito invece del turismo culturaha portale in Repubblica Dominicana è inteso come una messa in scena degli stereotipi più comuni nell’immaginario del turista straniero. Fioriscono negozi di souvenir tipici “made in china”, viene considerata come attrazione più importante una ricostruzione della dimora di Cristoforo Colombo che però di Colombo non ha nulla. Il patrimonio immateriale è la musica, il carnevale, la vita spensierata, il sorriso dominicano. La nazione dunque non ha un ingente patrimonio materiale originale ma è molto radicata la cultura immateriale e lo stile di vita dominicano, molto differente da quello europeo o nordamericano. Per questi motivi ho pensato di proporre nell’ambito dello stesso finanziamento PROINVEST una iniziativa particolare ma che già sperimentata in Italia. A Perugia per esempio esiste la fondazione Umbria Jazz che organizza l’omonimo festival di musica jazz nel mese di luglio di ogni anno. La città si è gemellata con una realtà che è altrettanto legata alla musica del jazz come New Orleans. Questo ha portato allo “scambio” di artisti tra i festival e lo scambio di flussi turistici tra le due città durante lo svolgimento dei festival. La CCDI si potrebbe far pomotrice di mettere in contatto le più radicate e consolidate fondazioni per festival culturali e musicali con le istituzioni dominicane che organizzano periodicamente i festival delle tipiche musiche caraibiche. Questo comporterebbe a uno scambio di know how su come gestire il festival, sull’opportunitàdi istituire fondazioni che si occupino dell’organizzazione e sponsorizzazione dei festival durante tutto il corso dell’anno. Ciò permetterebbe di trasferire un bagaglio di conoscenza che servirebbe a sviluppare con consapevolezza e cognizione di causa il rapporto che esiste tra l’organizzazione di programmazioni musicali e l’accrescimento dell’offerta turistica non orientata al target del turista da spiaggia. Alcuni esempi concreti potrebbero essere il gemellaggio tra il Festival della Pizzica salentina con il Festival del Merengue dominicano. E ancora il gemellaggio tra Umbria jazz e Jazz in Dominicana.

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Approfondimento su Umbria Jazz La Fondazione di Partecipazione Umbria Jazz presenta A PERUGIA DAL 9 AL 18 LUGLIO: GRANDI NOMI E NUOVE PROPOSTE PER DIECI GIORNI DI GRANDE MUSICA. Umbria Jazz, è oramai un vero e proprio punto di riferimento nel mondo della musica e dei festival musicali. Allo stesso tempo è unanimemente riconosciuto come il Festival musicale di maggior qualità in Italia, e tra i più apprezzati a livello internazionale. Dalla prima edizione nel 1973 molto è cambiato, ma non lo spirito e l’identità che, insieme alla qualità delle proposte artistiche, ne hanno fatto la fortuna. A confermare questa attitudine sono i nomi in cartellone per l’edizione che si svolgerà a Perugia dal 9 al 18 luglio: grandi protagonisti della scena jazz come

SONNY

ROLLINS,

PAT

METHENY,

CHICK

COREA,

THE

MANHATTAN TRANSFER, HERBIE HANCOCK, ROY HARGROVE, nuove ed interessantissime proposte come MELODY GARDOT, grandi voci come TONY BENNETT E MARIO BIONDI, il grande jazz italiano con ENRICO RAVA e STEFANO BOLLANI, star che hanno fatto la storia come MARK KNOPFLER. Nomi che non hanno bisogno di presentazioni e che sono in grado di soddisfare i gusti musicali di qualsiasi appassionato. L’edizione di quest’anno vanta numerosi anniversari e progetti speciali: festeggiano infatti rispettivamente ottanta e settant’anni Sonny Rollins e Herbie Hancock, mentre i Manhattan Transfer raggiungono i quaranta anni di attività. Tra I progetti speciali la serie di sei concerti dedicati agli artisti ECM, casa discografica tedesca tra le più apprezzate per qualità e artisti prodotti, e l’omaggio alla musica del chitarrista gitano Django Reinhardt. Un Festival che conferma il trend intrapreso da alcuni anni: musica a trecentosessanta gradi per tutti ma con un’anima legata indissolubilmente al jazz e alla storia di questa musica straordinaria.

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Location principale rimane l’Arena Santa Giuliana, dove avranno spazio i grandi nomi e che, per la serata finale, aprirà le sue porte gratuitamente per il progetto “Sons e Movimentos do Desejo”. Il Teatro Morlacchi e l’Oratorio Santa Cecilia poi, luoghi di riferimento per il jazz più classico e d’autore italiano ed internazionale dove si intrecceranno le note di musicisti affermati con quelle di stelle emergenti e giovani dal futuro più che promettente. Abbinamento tra musica e cibo infine alla Bottega del Vino, al Ristorante La Taverna e all’Hotel Brufani che ospiteranno gli aperitivi, i pranzi e le cene. Ci sono infine gli spazi all’aperto, gratuiti: Piazza IV Novembre e i giardini Carducci. È l’Umbria Jazz che rappresenta la continuità con il passato, un omaggio doveroso ad una formula che ha creato il “caso” Umbria Jazz nel mondo dello spettacolo e nel costume. Da non dimenticare infine l’ormai tradizionale street parade della brass band di New Orleans che riporta tra le vie del centro la storia e le radici del jazz. Il miracolo di Umbria Jazz è stato in definitiva di aver creato un evento popolare, dai grandi numeri e dalla forte risonanza immergendolo in un ambiente assolutamente peculiare che non ha riscontri in tutto il mondo e che lo rendono unico ed irripetibile

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Conclusioni Una pianificazione adeguata dell’offerta turistica è sempre necessaria anche quando si riescono a rilevare tutti i flussi di mercato della propria destinazione turistica. Le indagini d’opinione fatte a tutti i viaggiatori aiutano solo in parte a individuare le carenze o la soddisfazione del turista perché queste non considerano i mercati esterni che non sono mai entrati nellà località turistica.

Non si può verificare se un viaggiatore amante del birdwatching può rimanere soddisfatto nel venire in Repubblica Dominicana se non viene adeguatamente invogliato a soggiornare nelle località naturalistiche. La promozione di prodotti di nicchia dunque ha bisogno innanzi tutto di una offerta adeguata alle esigenze del turista e soprattutto una adeguata campagna pubblicitaria calibrata sul target di riferimento.

È quindi necessario un immediato aggiornamento del piano strategico nazionale per il turismo della Repubblica Dominicana, ormai calibrato su vecchi parametri statistici. Insistere su mercati saturi che non rinnovano la domanda e quindi di conseguenza l’offerta aumenta lo spreco di risorse. Bisognerebbe avere il coraggio di scegliere anche altri mercati anche a discapito di interessi più consolidati dell’economia, a lungo termine ciò comporterà un rinnovo dell’immagine della destinazione e quindi un incremento di nuovi flussi.

Nel piano strategico è inoltre imprescindibile l’introduzione di nuovi concetti non ancora radicati nelle pratiche della classe dirigente dominicana. La capacità di carico soprattutto, ma anche le accezioni riconosciute dal mondo accademico del turismo culturale, ecologico, rurale e responsabile.

Per aiutare la Repubblica Dominicana a sviluppare la propria economia in maniera più sostenibile e profonda si potrebbero introdurre nuove legislazioni vigenti in altri stati e il rinnovo di quelle esistenti, rendendole più chiare e applicabili rigorosamente.

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Lo svilupppo della nazione oggetto di studio è ancora ricco di potenzialità e opportunità ma queste devono essere aiutate a rendersi più sostenibile e meno distruttive del territorio, patrimonio delle future generazioni.

Per questo suggeriamo l’introduzione nel mercato turistico dominicano del turismo culturale come offerta complementare al turismo di massa “all inclusive” necessario per lo sviluppo ma che non deve prendere il sopravvento sulle politiche di sostenibilità ambientale.

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Ringraziamenti. Si ringraziano per la gentile collaborazione alla stesura di questa tesi di laurea: La professoressa Annalisa Cicerchia che ha creduto in questo progetto con molta fiducia ed entusiasmo. Il dott. Pietro Pomari, Segretario Generale della Camara de Comercio Dominico Italiana, senza di lui non sarebbe nata l’idea di questa tesi. La segretaria Melida Perèz, assistente del dott. Pomari a Santo Domingo, senza di lei non avrei potuto realizzare la tesi suggerita dal dott. Pomari. Tutti i professori del corso di Laurea Specialistica in Beni Culturali per la Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici per il grande bagaglio tecnico che mi hanno trasmesso. Tutti i miei colleghi studenti universitari che ho incontrato lungo tutto il corso dei miei studi accademici per essere stati sempre disponibili ad aiutarmi. Tutti gli studenti conosciuti nel programma erasmus, mi hanno aperto la mente. Ringrazio, infine, tutta la mia famiglia che tanto ha voluto che mi laureassi e che è stata sempre al mio fianco durante tutti gli anni passati nelle universitĂ italiane ed estere.

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Sitografia :: Jamao - Ruta del cafè AHPTZE La Asociación de Hoteles y Proyectos Turísticos tiene por objeto promover, reglamentar y optimizar el desarrollo turístico de la zona Este de la República Dominicana. Hotels and Touristic Proyects Association of the East Zone of the Dominican Republic. Antigua and Barbuda / Homepage ArcGIS Desktop I ESRI Italia SpA - Intelligenza del Territorio Asociación para el Desarrollo Turístico de Juan Dolio y Guayacanes, Inc. Asonahores - Inicio Asonahores, asociación nacional de hoteles y restaurantes. Banco Central de la República Dominicana Banco Central de la República Dominicana Biblioteca Rafael Herrera Cabral Biblioteca Virtual en Desarrollo Sostenible | República Dominicana BpUsaTravel.com Caribbean Conference on Sustainable Tourism Development » Speakers Caribbean Conference on Sustainable Tourism Development » Speakers Caribbean Vacation Travel | Caribbean Travel - Related Sites | Caribbean Island Getaways Caribbean Travel provides information on Caribbean islands getaway ideas, hotel accommodations, activities, and more. Caribbean Travel also provides a list of related sites that will help you further plan a memorable Caribbean vacation. Caribbean vacations - official site of the Caribbean The Caribbean is the perfect place for beach vacations, golf vacations, and scuba diving. Visit the Caribbean Tourism Organisation to learn more about the Caribbean, and gather information to start planning tropical vacations. CaribSeek Dominican Republic Maps - Dominican Republic Map - Map of the Dominican Republic Colonial Tour and Travel: Incoming Tour Operator Dominican Republic

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