Maurizio Daniele Bastianelli

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Complesso parrocchiale e scolastico di Saint Colomban Date: Febbraio 2015 | Team: JM Schivo & partners | Software: Rhinoceros, 3dsmax Il progetto nasce con la precisa intenzione che esso possa essere utile per il costruttore di questo nuovo spazio di libertà, di dignità, di tolleranza e di incontro, e il cui approccio di riflessione sono stati utili capire molte cose. Ben oltre la sua forma, la chiesa deve essere uno spazio per una comunità che deve trovare il significato di queste parole che oggi si rischia di ignorare troppo frequentemente. Questa cattedrale dell’anima è la prima chiesa per uomini che cercano uno spazio per raccogliere per il loro viaggio di ricerca interno. Ma non solo. E ‘anche lo spazio di un uomo che viaggia attraverso l’Europa e in tutto il mondo a seguito di un percorso preciso e diretto. Non una strada difficile, ma un cammino spirituale fatto di incontri con altri uomini, altre idee e con gli elementi della natura. Un viaggio alla ricerca della luce, una luce che può trasformare via la paura, incertezza, dolore fugace, non l’obiettivo finale, ma come un momento di riflessione per riprendere immediatamente il viaggio, arricchito di una nuova fede e di un’intima trasformazione. Questa chiesa rappresenta un “rifugio” per meditazione in questo cammino personale e allo stesso tempo un segno rispetto al telaio lineare del paesaggio urbano emergente. Si tratta di una località di giunzione tra il simbolismo del passato, della storia e del futuro progettata per proteggere un grande, pareti luminose, messaggero di trasformazione e “Trasfigurazione”.

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PLANIMETRIA GENERALE

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GREEN solar AIRSHIP 2014 Date: Settembre 2014 Team: JM Schivo & partners Software: Rhinoceros, 3dsmax Il suo motore è stato progettato per utilizzare l’energia prodotta da superfici fotovoltaiche e permette completa autonomia e una gamma completa di volo sulle distanze quasi illimitate. Gli accumulatori sono infatti utilizzate solo durante il decollo e l’atterraggio. Materiali leggeri e innovativi, come l’alluminio, la fibra di carbonio e materiali compositi, risultato della ricerca aerospaziale, ottimizzeranno la forma e la stabilità di volo del dirigibile. La velocità media di crociera a pieno carico sarà 90 km, con punte fino a 180 km, con la possibilità di viaggiare a quote variabili tra 500 e 2500 m. La sua adattabilità permette al dirigibile di coprire una vasta gamma di applicazioni: dalla ricerca scientifica per il monitoraggio del territorio, ad usi militari, turistico ricettivi, fino al trasporto regionale di passeggeri o di carichi pesanti, e ad operazioni di assistenza aerea. Inoltre, la particolare manovrabilità dei motori elettrici consente al veicolo di effettuare manovre complesse con la massima sicurezza. In questa prima fase del progetto sono state sviluppate tre diverse applicazioni del progetto, con diverse tipologie distributive e funzionali : 1. Modello per Expo 2020 2. Modello di trasporto regionale 3. Modello per l’hotel



piante e spaccati assonometrici

Visionarium Ristorante

Bar

Area relax

Laboratorio/sala conferenze

Soluzione 1 - Dirigibile Laboratorio (Expo 2020 Dubai)

Serre

Poltrone Bar Area ristoro passeggeri

Soluzione 2 - Dirigibile per trasporto passeggeri

Camere da letto

Soluzione 3 - Dirigibile Albergo

Suite




Soluzione 1 - Laboratorio

Soluzione 2 - Albergo/trasporto regionale

Dirigibile ad attuazione solare Il suo motore è stato progettato per utilizzare l’energia prodotta da superfici fotovoltaiche e permette completa autonomia e una gamma completa di volo, su distanze quasi illimitate. Gli accumulatori sono infatti utilizzate solo durante il decollo e l’atterraggio. L’aeroporto è progettato per interagire con il sistema foto voltaico del dirigibile e contribuisce alla conservazione dell’energia della batteria, minimizzando i tempi di attesa. Materiali leggeri e le innovazioni come l’alluminio, la fibra di carbonio e materiali compositi, risultato della ricerca aerospaziale, ottimizzeranno forma e fermezza di volo del dirigibile e ne rafforzeranno la stabilità. La velocità media di crociera a pieno carico è di 90 km orari, con punte fino a 180 km, con la possibilità di viaggiare a quote variabili tra 500 e 2500 m. e di essere in grado di atterrare ovunque si desideri. Una tecnologia unica per diverse applicazioni. Il progetto mira a creare un sistema adattabile a diverse esigenze del mercato, sempre massimizzando gli investimenti e la redditività. In questa fase sono state sviluppate due soluzioni sinergiche.


1. Modello per Expo 2020 - Si tratta di un modello progettato per le riunioni, di alto livello riservato eventi, seminari, conferenze, ecc. Lo spazio è diviso in due settori. Un Accesso Centrale conduce alla prua del dirigibile, dove ci sono sale riunioni, saloni, una zona ristoro e una zona Visionarium, con 40 posti a sedere, mentre a poppa del dirigibile c’è una grande sala circolare, “il laboratorio” con 40 posti a sedere. Questo spazio, con schermi circolari per consentire una visione d’insieme e di monitoraggio della manifestazione, è dedicato agli incontri ed eventi speciali, e collegato a una rete per qualsiasi utilizzo. Alcune aree del guscio esterno del dirigibile sono progettate per trasmettere pubblicità, immagini e suoni. 2. Modello di trasporto regionale - L’organizzazione del fronte dirigibile offre alloggi per 40 passeggeri, mentre la parte posteriore è progettato per ospitare circa 80 passeggeri ed ha un giardino, un bar e tutte le attrezzature tipiche di un salotto di prima classe. Colori e materiali sono progettati secondo le specifiche imprese di costruzione. 3. Modello per l’hotel - Questa disposizione fornisce uno splendido hotel di lusso di alta con materiali e design di alta qualità. La zona di prua è pensata in ogni dettaglio per dare vita ad uno spazio raffinato e confortevole, centralmente sono posizionati il ristorante principale e il giardino interno. Alti saloni preziosi sui lati garantiscono convivialità e una vista unica del panorama, soprattutto di notte. 19 camere e una suite, che possono ospitare fino a 40 passeggeri, sono posti sul retro.



Ecocity-Earthcity Research 2012 Date: Luglio 2015 Team: JM Schivo & partners Software: Rhinoceros, 3dsmax In periodo di crisi economica mondiale, la ripresa ha bisogno necessariamente di una nuova concezione della città, i suoi processi di produzione e di energia, la sua vita sociale. Earth City è uno strumento innovativo per le autorità pubbliche, i governi e gli investitori privati disposti a perseguire una strategia fortemente articolata della pianificazione urbana sostenibile sulla base dei dati acquisiti e realizzabile in breve tempo. Earth City - Eco sistema città stabilisce un equilibrio con l’ambiente naturale in quanto rispetta il clima locale e le caratteristiche geografiche e culturali simili. Ha dei limiti dimensionale rigorosi, che garantiscono un rapporto ottimale tra le aree edificate e gli spazi pubblici, definiti dalla struttura di isolati urbani ad uso misto. È costituita da un numero limitato di blocchi strettamente correlati, ma può essere adattata a più ampie e più complessi contesti. La densità ottimale di aree edificate valorizza una ricca rete di relazioni di prossimità in modo che i residenti vivono in una zona completamente pedonale dove il car sharing elettrico è incoraggiato e supportato da un efficiente rete di trasporti pubblici per le distanze maggiori. Le politiche di sostenibilità Earth City mirano principalmente a creare un ambiente urbano con un consumo minimo di risorse naturali, conservando le biodiversità locale grazie al suo ‘cuore verde’ che copre il 40% di tutta l’area e garantisce riserve produttive e di acqua. Inoltre, l’integrazione di elementi naturali in un ‘sistema nervoso’ di reti tecnologiche intelligenti con un consumo minimo di risorse, massimizza la sostenibilità Earth City in quanto sfrutta l’energia in modo efficiente ed efficace secondo il principio del ‘just - in - time’, cioè il consumo di energia quando e dove è necessario. Il sistema sfrutta tecnologie energetiche rinnovabili per soddisfare il 60% - 100% della domanda, a seconda delle tecnologie utilizzate e sulle caratteristiche ambientali e climatiche del sito, con una riduzione di CO2 di oltre 90.000 tonnellate / anno. Foreste verdi e terreni agricoli completano l’autosufficienza e l’autoproduzione della città.

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Composizione del tessuto urbano AttivitĂ specialistiche - settore Nord Est

Esploso assonometrico settore Nord Est

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International Hotel Bahrein | New Icon hotel in Manama Date: Aprile 2014 Team: JM Schivo & partners Software: Rhinoceros, 3dsmax Il progetto per l’International Hotel Barhein, è appositamente studiato per le condizioni ambientali e climatiche negli Emirati. La sua forma innovativa è determinata dai venti prevalenti e irraggiamento solare. L’edificio dispone di elementi della facciata mobili orientabili a seconda delle condizioni meteorologiche. L’efficienza energetica è garantita dal progetto bioclimatico. Caratteristiche principali: raffreddamento naturale grazie a balconi aggettanti. L’ombra e le enormi superfici dove scorre l’acqua diventano gli elementi tecnologici che regolano il benessere ambientale e definiscono gli spazi. Vegetazione tra l’esterno e l’interno della pelle e nelle serre fornisce ulteriori ombra mentre pareti vegetali nei servizi contribuiscono a regolare la temperatura dell’aria interna. La pelle esterna e la copertura del volume al piano terra sono costituiti da fotovoltaico, moduli orientabili che seguono il sole per massimizzare la loro efficienza. Lo spazio. Il Contrasto tra i colori della natura, delle dune di sabbia, e la luce del tramonto, la luminosità della superficie del mare, definisce due superfici verticali dinamiche la cui forma scaturisce dalle traiettorie dei venti. Dalla base a forma di isola, una serie di spazi verticali prendono forma, qui si trovano le aree per le attività collettive caratterizzate da un design interno molto accurato. Il cuore della struttura è formato da un giardino verticale costituito da pareti verdi e d’acqua, vero e proprio cuore bioclimatico, in grado di mitigare il microclima interno e raffrescare i moti convettivi dell’aria naturalmete. Oltre alle stanze, sono presenti attività di ristoro e dedicate al benessere, spa, ristoranti e aree VIP per le riunioni. Il piano terra è autosufficiente dal punto di vista funzionale, grazie alla presenza di negozi, centri commerciali, ristoranti, spazi per attività culturali spazi. L’intervento è completato da un ristorante immerso nell’oceano da dove sarà possibile mangiare ammirando, attraverso le ampie superfici vetrate, il mondo sottomarino.


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sistema di facciata - Soluzione 1 - Facciata Cinetica

Il processo per la generazione del design della facciata

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sistema di facciata - Soluzione 2 - Lamelle I colori del mare sono inseriti nella struttura geometrica delle facciate

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Le due soluzioni a confronto: in alto vista Sud Est, soluzione 2 con sistema di facciata a lamelle, in basso vista Nord Est soluzione 1


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Master INARCH - Progettista di architetture sostenibili Date: Dicembre 2013 | Docenti: F. Tucci, A. Battisti, M. Annunziato, M. Campari, M. Cimillo, P.P. Anella, F.Cipriani, F. De Carolis, F. Margiotta, M. L. Palumbo, S. Sassi, A. Scognamiglio, G. Bombaci con M. Costanzo (2A+P/A studio associato) | Team: Maurizio Bastianelli, Marialuisa Vario, Fabrizio Petrucci Software: Revit, 3dsmax Il tema progettuale prevede il recupero architettonico, energetico e funzionale del complesso di edifici dell’ex Residence Roma, in via di Bravetta 451. Attualmente il complesso, costituito da cinque edifici di sette piani fuori terra, giace in stato di abbandono, scarnificato al solo telaio strutturale. Il Residence Roma ha una lunga e complessa storia alle spalle. Costruito nel quartiere di Bravetta tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, viene dichiarato abitabile nel 1982. Il complesso edilizio, è formato da sei fabbricati. Il primo è destinato ad essere un centro commerciale; il secondo, la palazzina A, è costituito da sei piani ad uso residence; gli altri, le palazzine B, C, D ed E, identiche tra loro, sono formati da sette piani adibiti anch’essi ad uso casa-albergo.Diverse le comunità straniere che prendono dimora al residence pagando regolarmente l’affitto: prima quelle africane, poi la sudamericana e solo negli ultimi anni quelle rom e dell’est Europa, provocando, nel giro di pochi anni, il sovraffollamento del luogo e l’acuirsi delle tensioni sociali nel quartiere.La via di uscita definitiva consiste in un cambio di destinazione d’uso, da ricettivo a residenziale. Nell’agosto del 2007 viene completato il drammatico sgombero di tutte le palazzine e, onde evitare una successiva occupazione dei locali, gli edifici vengono scarnificati e ridotti al solo telaio strutturale.

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L’arco monumentale per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 - Tesi di laurea Date: Luglio 2012 | Relatori: G.Testa, F.Romeo | Software: Rhinoceros

La tesi si propone di chiarire il percorso progettuale, le difficoltà e le ragioni che non consentirono la realizzazione di uno dei più importanti progetti previsti dal piano regolatore dell’esposizione universale di Roma del 1942. Il tema trae origine dalla possibilità, paventata nel 2010 da alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, di costruire nell’ attuale contesto del quartiere EUR di Roma quest’opera architettonica progettata dall’ architetto razionalista A.Libera e dall’ing. V.Di Berardino nel 1937. La fattispecie della correttezza o meno di tale ipotesi da un punto di vista delle metodologie restaurative è toccata in maniera marginale. Dall’ indagine storica emerge sin da subito la complessità del tema, anche per l‘ esistenza di più di un progetto di arco, molto diversi tra loro: dal materiale costruttivo, alle dimensioni, financo alla collocazione nel piano regolatore della esposizione. Tenendo fede alle iniziali intenzioni che hanno motivato l’indagine, si è anche proceduto in ultima istanza a ricostruire le parti del manufatto rimaste non risolte, sviluppando e integrando la progettazione, partendo da dati certi e incontrovertibili. In questo modo si sono ricostruiti gli elementi di collegamento verticale che conducevano i visitatori sin nella zona di chiave dotata di passerella panoramica da cui era possibile ammirare l’intera esposizione.

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