Bollettino 2 2018

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PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXXIII - N° 2 - 2018 APRILE/MAGGIO/GIUGNO


In questo numero: descrizione articolo

pagina

Chiamati ad essere costruttori di pace

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Sulla Tua Parola...

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Nessuno escluso...

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Parlare di emozioni al Seratorio!

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Costruiamo per “Costruire”

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San Giuseppe... papà dei papà!

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Una bella iniziativa

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Sui passi del Vangelo con i giovani trentini

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Una gradita sorpresa

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Gesù sei l’amico che perdona

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Festa del Sacerdozio

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48 H... aspettando Pasqua

40

Quello che conta è la sostanza non la forma...

47

In comunione di cuore...

49

Vieni Spirito e soffia su di noi

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Avanti insieme

58

Accoglienza in parrocchia

60

Attorno alla mensa

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NOI Assemblea

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Campi oratorio in festa

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Assieme... per creare comunione

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Suor Maria Cristina... un grande dono

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Quale Gioia?

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Un prete umile e semplice

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Una giornata di amicizia e allegria

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Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


CHIAMATI AD ESSERE COSTRUTTORI DI PACE Vorrei condividere con voi le parole di Papa Francesco in visita a Molfetta il 20 marzo ricordando la grande figura di don Tonino Bello, Vescovo di questa Diocesi e morto a soli 53 anni a causa di un tumore!…

Ci sono due «elementi centrali» per la vita cristiana: «il Pane Eucaristico e la Parola». Infatti «senza di Lui, Pane di vita, ogni sforzo nella Chiesa è vano. "Non bastano le opere di carità, se manca la carità delle opere. Se manca l’amore da cui partono le opere, se manca la sorgente, se manca il punto di partenza che è l’Eucaristia, ogni impegno pastorale risulta solo una girandola di cose"». «Vivere per… è il contrassegno di chi mangia questo Pane». È il «"marchio di fabbrica" del cristiano». E «si potrebbe esporre come avviso fuori di ogni chiesa». «Don Tonino tra voi è stato un Vescovo-servo, un Pastore fattosi popolo, che davanti al Tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente». Don Tonino «sognava una Chiesa affamata di Gesù e intollerante ad ogni mondanità, una Chiesa che "sa scorgere il corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, della sofferenza, della solitudine"». Perché, diceva, «"l’Eucarestia non sopporta la sedentarietà" e senza alzarsi da tavola resta "un sacramento incompiuto"». Il «Pane di vita» è infatti anche «Pane di pace». La pace non viene quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo per conto suo». -3-


La pace «è qualche cosa di più: è convivialità». È «mangiare il pane insieme con gli altri, senza separarsi, mettersi a tavola tra persone diverse», dove «l’altro è un volto da scoprire, da contemplare, da accarezzare». Perché i conflitti e tutte le guerre «trovano la loro radice nella dissolvenza dei volti» E noi, che condividiamo questo Pane di unità e di pace, siamo chiamati ad amare ogni volto, a ricucire ogni strappo; ad essere, sempre e dovunque, costruttori di pace». Altro «elemento centrale» della vita cristiana, «la Parola». Non dobbiamo cadere nell’errore della gente «paralizzata dal discutere sulle parole di Gesù, anziché pronta ad accogliere il cambiamento di vita chiesto da Lui». E don Tonino, «proprio nel tempo di Pasqua, augurava di accogliere questa novità di vita, passando finalmente dalle parole ai fatti». Perciò esortava accoratamente chi non aveva il coraggio di cambiare: “gli specialisti della perplessità. I contabili pedanti dei pro e dei contro. I calcolatori guardinghi fino allo spasimo prima di muoversi”». Infatti -4-


«a Gesù non si risponde secondo i calcoli e le convenienze del momento, ma col “sì” di tutta la vita». Egli «non cerca le nostre riflessioni, ma la nostra conversione: punta al cuore» Bisogna rialzarsi sempre, guardare in alto, perché l’apostolo di Gesù non può vivacchiare di piccole soddisfazioni, ma deve andare, uscire, nonostante tutti i problemi e le incertezze. Dobbiamo essere portatori di speranza pasquale, “cirenei della gioia”, come diceva don Tonino; servitori del mondo, ma da risorti, non da impiegati». Bisogna essere «“corrieri di speranza”, distributori semplici e gioiosi dell’alleluia pasquale» Dobbiamo imparare l’umiltà. Perché «umile non vuol dire timido o dimesso, ma docile a Dio e vuoto di sé». Allora anche le umiliazioni «diventano provvidenziali, perché spogliano della presunzione e permettono a Dio di rialzarci». E «la Parola di Dio fa così: libera, rialza, fa andare avanti, umili e coraggiosi al tempo stesso». Non fa di noi «dei protagonisti affermati e campioni della propria bravura, ma dei testimoni genuini di Gesù morto e risorto nel mondo». Dobbiamo vivere ciò che celebriamo!» Così, «come don Tonino, saremo sorgenti di speranza, di gioia e di pace»..

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Con l’augurio di fare nostri questi preziosi insegnamenti di don Tonino Bello, affinchè anche la nostra vita sia piena di gioia! Vi saluto cordialmente Il

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Parroco don Giorgio


SULLA TUA PAROLA Interessante incontro con don Rolando … per scoprire la bellezza e la ricchezza della Parola di Dio

La nostra Diocesi sta organizzando una nuova iniziativa: “Sulla Tua Parola”. La gioia del Per la nostra unità pastorale è stata Vangelo riempie presentata all’oratorio di Predazzo, da il cuore e la vita don Rolando Covi, sabato 3 marzo. intera di coloro Divisi in gruppetti, abbiamo potuto fare che si incontrano una prima esperienza. con Gesù» Grazie a una traccia ben studiata, Papa Francesco non c’è bisogno di un capogruppo, perchè il brano del Vangelo proposto è accompagnato da un paio di riflessioni, che contestualizzano la scena e forniscono già le chiavi di lettura. Il vero animatore del gruppo è lo Spirito Santo, che viene invocato all’inizio: “Vieni, Spirito di Dio, donaci il silenzio dell’ascolto, accogli i gesti di gratitudine e di amore di cui tu stesso ci rendi capaci”. Nella condivisione che segue la lettura del Vangelo, ciascuno può dire quali caratteristiche del volto di Dio ha incontrato, cosa dice questo Dio alla sua vita, quali difficoltà o dubbi emergono. Abbiamo sperimentato che quanto l’altro comunica può essere un vero dono, che arricchisce reciprocamente, perchè, partendo dallo stesso brano, ciascuno sa cogliere una sfumatura diversa. Questo scambio fa nascere RELAZIONI positive tra le persone del -7-


gruppo, perchè condividere un pensiero intimo, magari con un po’ di fatica, crea un legame, che va al di là del superficiale “Ciao, come vala? Ma che temp stravert che ‘l fa...” Importante però avere queste attenzioni: attenersi alle domande, evitare di commentare/giudicare gli interventi degli altri, permettere a tutti di parlare. Una preghiera conclusiva, già predisposta, aiuta a mettere nelle mani del Signore le riflessioni maturate, per chiedere a Lui la forza per tradurre nella vita la Parola meditata. Il tutto non può durare più di un’ora, per evitare dispersione. A chi è interessato a fare un piccolo passo avanti nella fede, non resta che aderire agli appuntamenti che la parrocchia proporrà in futuro e dire al Signore: “SULLA TUA PAROLA , in comunione con gli altri, vorrei continuare la mia vita”. Elena Per ciascuno di noi, la Parola è come un campanello d’allarme che di tanto in tanto risuona dentro e ci rimette sul giusto binario. E’ l’alfabeto per imparare ad amare. Certo, vivere la Parola è un rischio, perché di colpo ci può mettere controcorrente, in ogni ambiente. Ma porta con sé una forza nuova. E facciamo sempre di nuovo l’esperienza che il Vangelo è vero, che mantiene le sue promesse e che a qualsiasi impresa ci accingiamo, se la confrontiamo e la fondiamo sul Vangelo, costruiamo sulla roccia. Chiara Lubich Un paio di volte l’anno, normalmente nei momenti “forti” quali Avvento e Quaresima, don Giorgio invita noi, collaboratori parrocchiali, ad un momento di ritiro e riflessione, per ritrovare il senso e l’entusiasmo per il servizio che offriamo, e nello stesso tempo crescere personalmente come cristiani. Nell’ultimo incontro, tenutosi a inizio marzo, don Rolando Covi ci ha invitato a fermarci sull’importanza del vangelo nella nostra vita -8-


quotidiana, e sul suo messaggio sempre attuale. Ci è stata presentata l’iniziativa della diocesi trentina “ Sulla Tua Parola”, che prevede alcuni incontri, a piccoli gruppi, di lettura e analisi di alcuni brani del Vangelo, cercando di osservare il testo da un punto di vista diverso, cercando di scoprirne, anche attraverso domande guidate, il volto umano, e non divino, di Cristo, e ciò che esso dice alla nostra vita. Il suo è stato quindi anche un invito aperto a tutti e per tutti, perché «nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”. La proposta sta trovando buon riscontro in varie zone e comunità della nostra regione, e prevede un ciclo di quattro incontri e relativi Vangeli in primavera e autunno, nonché un incontro con coloro che hanno partecipato nell’intera regione con il nostro Vescovo, don Lauro. Il Vangelo diventa quindi una rete che unisce anche realtà molto diverse fra di loro. L’incontro è stato molto gradevole anche perchè siamo stati coinvolti in maniera attiva, e don Covi molto piacevole da ascoltare. Sicuramente non poteva passare inosservato il sorriso che spiccava sul volto di don Rolando mentre parlava, forse proprio il sorriso che ogni cristiano che pone la sua speranza in Cristo, dovrebbe avere... Serena -9-


NESSUNO ESCLUSO... Giornata di amicizia, gioia , condivisione con i salesiani

Eravamo a catechesi e con nostra grande sorpresa ci è stato proposto di partecipare alla “festa dei ragazzi 2018” a Jesolo. All’inizio la gran parte di noi non sembrava molto convinta dell’idea, ma con qualche spintarella delle catechiste alcuni di noi hanno accettato con entusiasmo. Così, la mattina dell’11 marzo, anche con un tempo non troppo favorevole, ci siamo svegliati alle 4 e mezza di mattina e con molto sonno ci siamo recati in piazza dove ci aspettava l’autobus che ci avrebbe portato alla festa. Il viaggio, anche se un po’ troppo lungo (5 ore), è stato molto divertente: abbiamo ascoltato musica ad alto volume, abbiamo chiacchierato e giocato a carte. Siamo arrivati verso le 10:15, e appena entrati nel palazzetto abbiamo sentito un enorme boato, che sottolineava la presenza di più di 4500 persone. La festa è cominciata con una recita che parlava di pirati cattivi, che con l’aiuto del mozzo Thiara capiscono che piuttosto di morire è meglio donare agli spiriti del mare un doblone di Corinzia, che era la loro paga per il viaggio intrapreso per salvare il regno trovando la lacrima dell’ aurora, e così, da cattivi pirati diventarono molto più buoni.

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Successivamente è stata celebrata la santa messa, con la presenza di più di 50 preti. La predica aveva un collegamento riferito allo spettacolo poco prima proposto, e i 6 punti fondamentali: ◊ •SEGNO – APPARTENENZA ALLA CROCE ◊ •CARTA DI NAVIGAZIONE - VANGELO ◊ •ALBERO MAESTRO - GESÙ ◊ •CIBO - COMUNIONE EUCARISTICA ◊ •SALVAGENTE - CONFESSIONE ◊ •STELLA POLARE - MARIA Siamo tutti sulla stessa barca e se c’è collaborazione da parte di tutti il viaggio risulta più facile e più bello! Il momento della Comunione è stato molto particolare… lungo e composto! Il coro formato da molti ragazzi e vari strumenti ci ha accompagnato alla fine della messa. Poi c’ è stata una baby dance molto divertente, nella quale soprattutto le catechiste e le nostre compagne si sono divertite un mondo. Verso l’una abbiamo mangiato il pranzo al sacco portato da casa. Graziati dal tempo, per almeno mezz’ora, siamo andati con Suor Cristina a fare una passeggiata sulla spiaggia, dove abbiamo fatto molte foto di gruppo e abbiamo respirato l’aria buona del mare; durante questa passeggiata due ragazzi hanno deciso di fare una corsa nel bagnasciuga e si sono bagnati i pantaloni e le scarpe, ma per fortuna avevano il cambio; questa cosa ci ha fatto ridere tutti anche le persone che non erano del nostro gruppo. Alle due e mezzo siamo rientrati nel palazzetto dove abbiamo giocato a tre giochi che permettevano a tutti i partecipanti di divertirsi giocando, ballando e cantando. Alle 16 di pomeriggio hanno fatto la seconda parte dello spettacolo. Ci hanno poi spiegato che lo spettacolo si riferiva alla storia e al sacrificio di Gesù; che si sacrifica per salvare gli altri. - 11 -


Alle 17 siamo partiti per tornare a casa e dopo un paio di ore di viaggio ci siamo fermati per mangiare in un autogrill, ad Affi. Dopo aver mangiato un panino e ricaricata l’energia perduta durante la giornata, siamo risaliti sul pullman per proseguire il viaggio di ritorno. Sul pullman abbiamo ascoltato musica, giocato a obbligo o verità e, stranamente, anche se eravamo tutti molto stanchi, pochi si sono addormentati. Siccome molti di noi erano ancora svegli assieme a Suor Cristina abbiamo riflettuto sulla giornata passata insieme e sul suo significato. Alcune di queste riflessioni sono: ◊ Mi è piaciuto passare una giornata assieme agli amici e sarebbe bello fare una gita in due giorni. ◊ Bisogna saper condividere e non escludere nessuno, aiutare e donare quello che sei senza giudicare. ◊ nessuno escluso: anche se una persona è “diversa” (colore, religione) non deve essere esclusa perché ha sicuramente delle qualità da condividere con gli altri. ◊ È stata una bellissima giornata… e vorrei ritornare? OVVIO! ◊ Provare a mettersi nei panni degli altri per poter star bene nel gruppo e riuscire a non escludere nessuno. - 12 -


◊ Mi è piaciuto molto il palazzetto buio illuminato dalle luci dei nostri cellulari. ◊ I giochi di movimenti nel palazzetto sono stati divertenti. ◊ Non giudicare ma accettare tutti per quello che sono, questa esperienza è stata tutta bella in particolare i giochi fatti con gli animatori nei vari settori. ◊ Mi è piaciuto molto il karaoke perché erano canzoni moderne che conoscevo. ◊ Mi è piaciuto molto lo spettacolo, mi ha fatto capire che donare è meglio che ricevere, ti dà gioia aiutare gli altri. ◊ Mi è piaciuta la passeggiata in spiaggia. INSOMMA DONARE È MEGLIO CHE RICEVERE Ilaria B., Nicolò e Thomas F. (ragazzi di 2° media)

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PARLARE DI EMOZIONI AL SERATORIO

Interessante incontro con il formatore Flavio Antolini

“L’UNIVERSO HA SENSO SOLO SE ABBIAMO QUALCUNO CON CUI CONDIVIDERE LE NOSTRE EMOZIONI”

Vecio, do you now “cagot”? (vecio, sai cosa vuol dire “cagot”?)

Questa frase è stata il filo conduttore della nostra serata al seratorio del 6 marzo: le EMOZIONI. A proporre questa serata diversa è arrivato il dottor Flavio Antonini e (P.Coelho) subito abbiamo capito che si trattava di un personaggio interessante; ci ha raccontato la sua vita sottolineando l’importanza delle emozioni. Fin da piccolo il suo sogno era quello di diventare un cowboy e crescendo ha continuato a coltivarlo e, nonostante le derisioni, le prese in giro dei suoi amici che lo facevano soffrire tanto procurandogli il “cagot” non si è arreso. Finiti gli studi universitari, con un lavoro sicuro in Provincia che gli avrebbe tolto ogni preoccupazione , ha abbandonato tutto per andare in un villaggio in Venezuela a 300km dalla prima città, dal primo ospedale e dal primo telefono per aiutare i ragazzi locali a trovare il loro posto nella vita. Come in un film ha cavalcato cavalli selvaggi attraverso grandi praterie, come in un film ha mangiato la polvere, come in un film… scoprendo che era molto più difficile di quanto pensasse. - 14 -


In Venezuela ha conosciuto quella che sarebbe diventata sua moglie e con la quale, tornato in Italia, ha costruito una famiglia. In Italia ha intrapreso l’attività di “allenatore di emozioni”, aiuta gli adulti, le coppie, i maestri di sci, gli allenatori e i ragazzi a riconoscere le emozioni e farle diventare un’energia positiva e trainante. La serata è volata, perché lui, da gran comunicatore, è riuscito ad adattare il suo linguaggio a noi ragazzi , ci ha fatto ridere, riflettere, sognare e ci ha lasciato il desiderio di partecipare nuovamente a un’altra serata come questa. Carlotta

Ragazzi e adulti INSIEME... partiamo dalle piccole cose; prendiamoci il tempo! Chi l’avrebbe mai detto che una parola piccola, come EMOZIONE, possa avere un significato e un’importanza così grande nella vita di donne uomini giovani o adulti? Grazie alle due serate passate con Flavio ho capito tante cose che da sola non sarei mai riuscita ad apprendere. Con ironia e semplicità, attraverso il racconto della sua vita, il professor Antolini ha spiegato il ruolo che le emozioni svolgono nel percorso di ognuno di noi, dalla nascita fino alla morte. La cosa che più mi ha colpito è che un uomo come lui, come emozione “compagna di vita” abbia il cosiddetto “cagot”, una parola dialettale per esprimere al meglio la paura. Durante la sua esposizione ci ha spiegato tutte le difficoltà che la - 15 -


vita gli ha posto davanti e che ancora oggi gli pone e come è riuscito ad affrontarle. In poche parole, per domare le emozioni, evitando così che prendano il controllo della nostra vita, dobbiamo riuscire con pazienza e tempo a sistemarle negli appositi contenitori. Lui ha spesso nominato l’amore, una pura concentrazione di sentimenti ed emozioni contrastanti fra loro che spesso e volentieri si diverte a mandarci in confusione. Questo concetto spaventa tanto i ragazzi quanto gli adulti e ci fa indossare una maschera per paura di risultare deboli. Queste due serate non hanno aiutato solo noi ragazzi a capire come iniziare a gestire la nostra vita e come imparare a “domarla”, hanno anche aiutato gli adulti a darsi delle risposte che prima ignoravano. Sono state formative, interessanti e per niente pesanti. Riuscire ad assimilare così tante informazioni in poco tempo e senza mai annoiarsi, non è un fatto che avviene tutti i giorni e la capacità di Flavio di intrattenere così tante persone completamente da solo, è straordinaria e mi ha fatto capire che credere nei sogni è fondamentale per arrivare dove vogliamo in futuro. Chiara Dellasega

Ringrazio il Gruppo Giovani dell’Oratorio di Predazzo che ci ha dato modo di prendere parte ad un interessantissimo percorso sulle “emozioni”, una cosa talmente umana della quale, talvolta, sembra quasi che proviamo vergogna. Tali incontri si sono svolti per noi genitori ed adulti i 9 e il 24 aprile. - 16 -


Insieme al formatore dottor Fabio Antolini, molti ragazzi e genitori hanno compiuto un percorso di crescita attraverso il quale abbiamo appreso, o meglio abbiamo “ri-appreso” che le EMOZIONI sono una risorsa che va VISSUTA. Non individualmente, bensì INSIEME. Ci è stato detto che le emozioni sono “liquide” e sta a noi costruire i contenitori per conservarle, viverle e trasformarle in SENTIMENTI e VALORI. E’ stato come sedersi accanto ad un anziano nonno e sentirlo parlare, raccontare di come si viveva tanti, tanti anni fa: rispettando l’altro solo per il fatto che è un essere vivente, con le sue emozioni degne, al pari delle nostre, di essere percepite e condivise. Abbiamo appreso che il cuore della vita della famiglia non è il dialogo bensì la COMUNICAZIONE. All’inizio non riuscivo a mettere a fuoco il significato delle differenze, ma poi ho capito, grazie al bravissimo Fabio che ci ha condotto per mano alla riscoperta di un angolino di noi stessi. Ho capito che per COMUNICARE bisogna DARSI DEL TEMPO, bisogna saper interrompere ciò che si sta facendo, adulti e giovani, e aprirsi all’ascolto ma non solo della parola. Nella comunicazione è altrettanto importante il linguaggio - 17 -


del corpo che ci dice spesso molte più cose di quanto non siamo capaci di esprimere, appunto, con il dialogo. Uno sguardo, una carezza, un abbraccio fatto con l’anima comunicano quello di cui tutti noi abbiamo bisogno: amore e comprensione. Ma per fare tutto questo bisogna darsi del tempo: spegnere la Tv, lo smartphone, il tablet, il pc, alzare gli occhi dalle nostre faccende quotidiane e guardare quella splendida luce che ognuno di noi ha dentro di sé e che non aspetta altro di illuminare l’altro. Ed è stato bello in chiusura sentirsi dire che ognuno di noi deve: “esserci con quello che ha!”: senza filtri, senza maschere, senza malizia, ma con il solo obiettivo di condividere le proprie emozioni con chi ti sta vicino, per trasformarle insieme in Valori e Sentimenti. Grazie Gruppo Giovani, avete intrapreso uno splendido cammino, non abbandonatelo MAI! Fausto Aldrighetti

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COSTRUIAMO PER “COSTRUIRE”

Esperienza di comunione con il NOI di Trento

Il giorno 20 marzo presso l’oratorio di Ziano abbiamo partecipato al primo incontro sulla formazione degli animatori organizzato dall’associazione “NOI” di Trento. E’ stato molto interessante e istruttivo. La serata è iniziata con la presentazione di noi ragazzi, in seguito ci hanno divisi in 2 gruppi, i quali hanno lavorato separatamente. Abbiamo fatto dei giochi che ci saranno utili per organizzare il nostro campeggio parrocchiale che, quest’estate, si svolgerà al Passo del Ballino. Noi ragazzi ci siamo confrontati sui comportamenti che un animatore deve avere all’interno dell’oratorio e all’esterno, nella nostra vita privata; come ad esempio il rispetto verso il prossimo, accettare l’opinione degli altri e coinvolgere tutti. Infine abbiamo fatto un disegno rappresentante tutte quelle qualità ed è stato molto interessante vedere come ogni persona ha un’ opinione - 19 -


diversa sull’ essere animatore. Alla fine i 2 gruppi si sono riuniti confrontandosi il lavoro e abbiamo concluso la serata con un gioco che ha coinvolto tutti. Camilla Longo e Noemi Giacomelli

Il 5 aprile dalle 18.15 alle 22.15 si è svolto il secondo incontro del progetto “ Costruiamo per costruire” organizzato dalla Associazione NOI all’oratorio di Predazzo. Dopo un momento di gioco libero e una cena in compagnia, ci siamo tutti radunati in una sala in cui abbiamo accolto i ragazzi dell’Associazione NOI di Trento. Inizialmente ci hanno fatto scrivere su un foglio le nostre qualità per poi, attraverso alcuni giochi individuali o di squadra, farci capire cosa migliorare in noi stessi per eseguire al meglio il nostro compito di animatore. La serata si è conclusa con un momento di preghiera in cui ognuno ha potuto ringraziare per qualcosa di bello che aveva potuto sperimentare. Gaia Delugan e Martina Longo La vita non è trovare te stesso, la vita è creare te stesso! Al giorno d’oggi è di moda parlare della ricerca del proprio „IO“. Sicuramente è molto importante, ma è necessario fare un passo in più. Questo „IO“ deve piacere prima di tutto a noi stessi! Non possiamo quindi accontentarci di una semplice ricerca......dobbiamo metterci del nostro. - 20 -


Impegnarci per „costruirci“. „Costruirci“ significa porsi un obiettivo, lavorarci e soprattutto esserne poi soddisfatti nell’averlo raggiunto. Ecco allora la voglia di creare, insieme ad altri gruppi, una opportunità in più per i giovani animatori che accompagneranno bambini e ragazzi nelle varie attività parrocchiali durante l’estate o anche tutto l’anno. Per costruire case sicure sappiamo che dobbiamo partire bene già dalle fondamenta. E i nostri bravissimi giovani meritano di essere ben coltivati!!! Troppo spesso vengono criticati ed additati per i loro atteggiamenti poco inclini alle nostre aspettative, ai nostri assurdi stereotipi, a quegli schemi che, a volte, hanno “imprigionato” anche noi. La loro libertà di “essere” va accompagnata con rispetto e generosità provando a cogliere le loro emozioni e creatività con tatto, entusiasmo ed un sano orientamento pur consapevoli che i “falsi miti” della società di oggi li aspettano con “agguati” e tranelli

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che , a volte, causano pesanti e dolorosi incidenti di percorso. Il compito degli adultieducatori è quello di proporre alternative interessanti ed accattivanti mirate a coinvolgere i giovani nelle loro poliedriche sfaccettature. In questo caso la risposta è stata numerosa: ben 45 ragazzi di Predazzo – Ziano e Panchià si sono impegnati a trascorre le due serate dedicate alle attività pratiche (imparando nuovi giochi, ma più che altro „come“ giocare...) e un intero weekend ricco di riflessione e condivisione. Anche quest’anno siamo stati accompagnati da un team lodevole, i ragazzi del Noi Trento nella prima parte e, nella due giorni di Varena, da un vero seguace di don Bosco, don Emanuele Zof, giovane salesiano di Bolzano. Con splendida delicatezza e grande capacità ha messo tutti velocemente a proprio agio. Grazie a Don Emanuele e un grazie anche a Don Jean per averci messo in contatto. Guidati da queste mani esperte di gioventù abbiamo alternato momenti di ascolto a laboratori pratici su come gestire le varie situazioni che si possono presentare nei nostri oratori (dall’oratorio settimanale o nei campi da gioco, dal campeggio all’oratorio estivo). Ha contribuito ad alimentare questo spirito salesiano … “con .. e per i giovani..” anche la presenza di suor Maria Cristina della comunità “Figlie di Maria Ausiliatrice” di Ziano che ormai dallo scorso autunno collabora attivamente alle attività pastorali giovanili di - 22 -


Predazzo, Ziano e decanali. La sera, per dare un senso a quanto svolto e così imprimerlo nei nostri cuori, abbiamo affidato tutto il lavoro a Gesù, unico vero amico, con una veglia di preghiera all’aperto molto suggestiva. Non sono poi mancate le risate, i balli ed il gioco libero. La condivisione del cibo è sempre un momento dove ci si scioglie in scambi di idee, pareri e proposte. E’ stato bello conoscere più a fondo sia i ragazzi che gli animatori degli altri paesi condividendo soddisfazioni, traguardi e a volte, anche, gli insuccessi. ......ed insieme raggiungere l’obiettivo iniziale.... CREARE TE STESSO! Vogliamo ringraziare don Giorgio che sostiene sempre le attività dei giovani e tutti quelli che hanno collaborato con noi. Enzo, Mariella e Stefano

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SAN GIUSEPPE … ...papà dei papà!

Mentre Papa Francesco nella basilica di san Pietro celebrava solennemente la ricorrenza di san Giuseppe, don Giorgio nella nostra chiesa arcipretale affidava i papà e le famiglie a quel santo tanto umile ma tanto importante da essere scelto dal Padre quale custode del Figlio. La buona partecipazione a questa S. Messa sottolinea che la devozione e la preghiera verso san Giuseppe è ancora valorizzata, forse anche per il fatto che questo santo incarna tutti i “papà”, che talvolta sono messi in secondo piano rispetto alle “mamme”. Ma il Signore ha voluto che papà e mamma condividano in tutto la crescita dei figli, le gioie, i sacrifici e i dolori, le responsabilità e le gratificazioni ...; ed è proprio la differenza fra di loro che li completa nel ruolo di genitori. Il Signore ha poi voluto chiudere il cerchio con la santa Famiglia, quale punto di riferimento per le nostre preghiere e per i nostri obiettivi. E’ per questo che la celebrazione del 19 marzo ha voluto comprendere l’affidamento e la consacrazione a san Giuseppe di tutti i papà e di tutte le famiglie, in attesa di poter fare altrettanto per tutte le mamme. “San Giuseppe, prega per noi!” Marco Dellagiacoma

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RICORDA PAPÀ… Ricorda papà che se non giochi con me ora, quando tu lo vorrai io sarò già cresciuto. Ricorda papà che io apprendo ad amare, nella stessa misura che tu ci dimostri amore. Ricorda papà che l'amore e il rispetto che tu dimostri agli altri, sarà l'amore e il rispetto che io apprenderò per darlo agli altri in uguale misura. Ricorda papà che ho bisogno di te come miglior guida e consigliere, per sbagliare il meno possibile. Ricorda papà che la tua presenza nella mia vita è indispensabile per la mia sicurezza. Ricorda papà che se mi comporto male, non avere esitazione nel correggermi anche se mi vedi piangendo o arrabbiato per il tuo rimprovero. Ricorda papà che mi sento felice, quando vedo che abbracci la mamma. Ricorda papà che capisco di più, quando mi parli con tranquillità. Ricorda papà che ti amo. Ricorda papà che quando non ci sarai più, sempre i tuoi insegnamenti e la tua presenza rimarranno nella mia mente e nel mio cuore. - 25 -


UNA BELLA INIZIATIVA L’Associazione NOI propone la visione di alcuni film Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. (Ingmar Bergman)

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o partecipato con interesse al CINEFORUM proposto anche quest’anno dall’Associazione NOI. Prima di tutto un doveroso GRAZIE ad Alessandro che ha creduto in questa iniziativa e si è messo in gioco presentando via via i 4 film e animando poi il dibattito, dandoci la possibilità di riflettere su temi molto

importanti ed attuali. Il filo conduttore è stato unico e cioè: “ L’attenzione all’altro”, l’altro che, con il suo comportamento chiede aiuto, messo in evidenza : ◊ dal disagio del bambino a cui manca l’amore materno, ◊ dall’anziano solo che però sa confrontarsi e porta il giovane a riflettere sul vissuto di questa persona, ◊ dalla donna emarginata che però sa dare serenità e pace, tranquillità e dolcezza ai giovani in cerca di motivazione nella vita apparentemente vuota. Quello che ho fatto mio, riflettendo su questo temi , è questo: è sempre sbagliato giudicare l’altro in modo affrettato. Le persone possono dimostrare quello che sono realmente nel profondo solo se trovano chi ha, nei loro confronti, un atteggiamento positivo e paziente per lasciare emergere la ricchezza che ciascuno ha dentro. Luciana Chi volesse prendere in prestito i films visionati, può richiederli in segreteria parrocchiale - 26 -


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rganizzare cineforum (o rassegne cinematografiche) è da sempre una delle principali attività delle associazioni che cercano di diffondere la cultura cinematografica e audiovisiva. Ho partecipato con vivo interesse alla rassegna di Cineforum proposta da Noi Cinema ai giovani, alle famiglie e a tutti coloro che hanno una sensibilità culturale. La proposta presentata è stata un successo di pubblico, sia per la partecipazione di ragazzi e genitori, sia per la qualità delle “pellicole” presentate. I film proposti avevano tutti un filo conduttore pur partendo da posizioni e tecniche cinematografiche diverse come l’animazione, la drammaticità e la commedia. Lo scopo pedagogico degli organizzatori ha centrato l’obiettivo, è apparso evidente il bisogno di colmare una lacuna educativa di rapporti interpersonali, di amicizia e anche del semplice vivere quotidiano. Sono stimoli e proposte importanti che raramente nei canali tradizionali e sui social trovano spazio e attenzione. L’interesse dimostrato dai partecipati attraverso il dibattito finale, le numerose domande e gli interrogativi che cercavano di approfondire di volta in volta i concetti comunicati dai film hanno realizzato un’opportunità formativa per tutti i partecipanti, soprattutto per quei giovani che hanno voluto trascorrere una serata impegnativa e diversa. Non mi rimane che ringraziare Alessandro Felicetti per la disponibilità e l’impegno speso per il successo di questa iniziativa, un’ esperienza da ripetere per cercare di colmare almeno in parte la necessità e la richiesta di progetti educativi seri e autorevoli.

Lucio Dellasega

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SUI PASSI DEL VANGELO CON I GIOVANI TRENTINI Il coro giovanile di Predazzo in ascolto del Vescovo Lauro portando il contributo del canto

* Perché noi giovani abbiamo paura di annunciare la bellezza di Dio agli altri? Per quanta confidenza possiamo avere con gli amici, facciamo fatica a portare l’argomento nei nostri discorsi… * Come possiamo vincere la sfiducia che caratterizza la nostra vita e che ci blocca di fronte agli ostacoli della nostra mente? * È vero che il nocciolo della nostra vita è la risurrezione… lo sappiamo bene, lo sappiamo dalla catechesi… lo sentiamo ogni anno a Pasqua. Ma cosa significa vivere da discepoli del Risorto? * Sappiamo che stiamo camminando sulla strada della felicità tracciata da Colui che ha già rotolato via la pietra. Ma perché continuiamo a vedere insormontabili e giganti i problemi della vita? Giovedì 15 marzo il coro giovanile ha partecipato a “Parola Giovane”, un incontro per studenti universitari a Trento nel seminario con la partecipazione del Vescovo Lauro. Dopo l’introduzione è stato letto un brano del Vangelo e, in seguito, alcuni studenti di Moena hanno posto al Vescovo alcune domande - 28 -


Il Vescovo Lauro ha anche spiegato che il motivo più grande per cui credere nella Risurrezione di Gesù è dato dall’esempio di molte persone che nel tempo e ancora oggi sono capaci di amare e servire gli altri GRATUITAMENTE sapendo di non ricevere nulla in cambio, seguendo l’esempio di Gesù. In seguito è stato esposto il Santissimo e c’è stato un momento di adorazione con la possibilità di confessarsi o partecipare a delle discussioni in gruppi sul brano evangelico e sulle parole del vescovo. L’occasione è stata utile per avere un po’ di tempo per riflettere (da soli o con altri) sugli spunti che ci erano stati offerti in precedenza. Mi ha colpito anche vedere la grande partecipazione, infatti la chiesa del seminario era piena di giovani, sia nei banchi che ai lati e in fondo in piedi. Un’altra cosa che mi ha colpito e mi è piaciuta molto, è stata che i canti erano molto partecipati, infatti noi come coro cantavamo seguendo le varie voci, ma siccome i testi erano proiettati su uno schermo si sentiva proprio tutta la chiesa che rispondeva seguendo il nostro canto Davide Giacomelli - 29 -


Il 15 marzo 2018 ho avuto l’occasione di partecipare, assieme al Coro Giovanile, all’incontro “Passi di Vangelo” a Trento. Si tratta di una serie di serate volute dal Vescovo Lauro che si svolgono ormai da quasi due anni, e create appositamente per i giovani: ad ogni appuntamento viene spiegato un brano specifico del Vangelo. Siamo arrivati in seminario alle 20:00 e siamo subito stati calorosamente accolti da alcuni giovani preti e dagli organizzatori. Mentre la sala si riempiva, abbiamo mangiato una buonissima pizza offerta gentilmente da loro. Dopo cena siamo entrati tutti nella chiesetta per iniziare il vero e proprio incontro. Durante la prima parte della serata abbiamo accompagnato con le nostre canzoni l’adorazione e alcuni momenti di preghiera. Dopo questa parte introduttiva, il vescovo ha letto il Vangelo di Marco (16,1-8), nel quale si racconta che le donne incaricate di ungere il corpo di Gesù nel sepolcro fossero preoccupate di come avrebbero fatto da sole a spostare il masso che chiudeva l’entrata; tuttavia, una volta arrivate lì, il sasso era già stato fatto rotolare e un angelo disse loro che Gesù non era più lì. Le donne impaurite fuggirono e non dissero niente a nessuno. Il tema centrale della serata è stata la paura. Paura che molte volte abbiamo di annunciare il messaggio di Gesù. Capita molte volte che noi giovani quasi ci vergogniamo a dire che andiamo a Messa. Le stesse donne avevano prima la - 30 -


preoccupazione di come fare a rimuovere il sasso e poi alla vista dell’angelo sono fuggite impaurite. Infine c’è stato spazio per un’ampia riflessione personale con possibilità di fare dialoghi di gruppo, confessarsi o semplicemente restare in silenzio. Da questo incontro non avevo grandi aspettative, e sono rimasto davvero sorpreso e felice nel vedere così tanti giovani e studenti stare insieme per lo stesso motivo. Del Vescovo ho apprezzato molto il suo carisma e le sue spiegazioni: non le ho percepite come “la solita predica”, ma come dei consigli che mi possono aiutare a vedere le cose in maniera più ampia, anche al di fuori del discorso fede o religione. Se in futuro avrò l’occasione di partecipare di nuovo a “Passi di Vangelo” sarò felice di farlo. Matteo Senettin

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UNA GRADITA SORPRESA Suor Gabriella si presenta ai piccoli…

“I bambini sono il presente e il futuro della Chiesa. Hanno un ruolo attivo nell’ evangelizzazione del mondo, e con le loro preghiere contribuiscono a salvarlo e a migliorarlo”. (Giovanni Paolo II)

L’incontro di preghiera organizzato da don Giorgio nel pomeriggio di giovedì 22 marzo, è stato un susseguirsi di sorprese. Prima di tutto le due canzoni accompagnate dal suono della chitarra di don Giorgio per salutare i numerosi bambini venuti insieme alle loro mamme, papà, nonni e zii, ci hanno fatti entrare subito in un’atmosfera di festa. E poi, una gradita sorpresa : un’ ospite, suor Gabriella ,ex insegnante della scuola materna di Ziano.

I bambini sono stati subito conquistati dalla sua calda voce e stupiti dal suo abbigliamento. La curiosità dei bambini le ha permesso di introdurre in modo molto semplice la missione delle suore che dedicano la loro vita per aiutare le persone bisognose. Attraverso la visione di varie fotografie ha mostrato ai bambini il modo in cui sono vestite: una tunica , un velo sulla testa e una croce al collo, proprio come lei, croce che dà loro la forza necessaria per continuare a donare con gioia. Le suore crocerossine , invece, la portano sulla tunica ricamata di rosso, a sinistra vicino al cuore. I bambini hanno riconosciuto subito che anche la statua della Madonna, - 32 -


che si trova proprio dietro l’altare, indossa una tunica. Ha chiesto poi ai bambini se conoscevano il significato della parola “suora”, (a noi adulti sembra tutto così scontato) ci sono state due risposte: le spose di Gesù e le sorelle. Da questa affermazione è nata una domanda molto spontanea che ha formulato un bambino: ci sono anche suore maschi ? Lei con un sorriso ha risposto molto semplicemente che i maschi sono fratelli, quindi frati. Questo momento di preghiera ci ha aiutato a comprendere l’importanza e la gioia che si prova nel donare il proprio tempo agli altri! Una breve preghiera ha concluso questo incontro semplice, ma molto significativo anche per noi adulti! Ci ha dato modo di ricordare che “ c’è più gioia nel donare che nel ricevere ma soprattutto donare con gioia”! Con una canzoncina molto gradita ai nostri piccoli, suor Gabriella ci ha augurato una Buona Pasqua! E noi ci “auguriamo” di poter stare ancora in sua compagnia! Romina Morandini e Daniela Petric

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GESU’… SEI L’AMICO CHE PERDONA Festa della riconciliazione

LA SACRA LAVANDERIA Mmmh...! Che profumo! I nostri bimbi sabato 24 marzo si sono tuffati in un dolce profumo grazie alla Sacra Lavanderia: la loro Prima Confessione! Bello vederne gli sguardi ricchi di timore ma anche di gioia, di stupore e di serenità. Tutti in fila, in ordine come dei “soldatini”, si sono presentati al centro della chiesa. Ad uno ad uno le mamme li hanno chiamati per nome e loro hanno risposto con un deciso “Eccomi!”. Quindi con l'aiuto della mano della mamma e della luce della candelina, hanno raggiunto i papà felici di accompagnare i loro figli per accendere insieme la bianca candela nata dal fuoco del cero Pasquale. Don Giorgio ha accolto con gioia i bambini tra canti festanti, al suono della sua chitarra. Tutti attenti hanno ascoltato il Vangelo: “Portate il vestito più bello!” chiese il padre del figliol prodigo, ai suoi servi. Così anche i nostri figli hanno portato le loro vesti del Battesimo al cospetto di Gesù e, attraverso la loro Prima Confessione, hanno ridonato a queste vesti il candore e lo splendore dopo essersi macchiate di qualche peccato. La Sacra Lavanderia ha fatto il resto! - 34 -


Ad uno ad uno, grazie all'aiuto di Don Giorgio, il “Brasiliano” Don Lucio ed i Cinesi Don Giovanni e Don Gattuso, hanno confessato le loro mancanze al Signore che, sicuro della loro bontà e sincerità, ha concesso loro il Perdono, il DONO MOLTIPLICATO. È giunto poi il momento della festa all'Oratorio con tutte le persone che hanno accompagnato i bimbi in questo prezioso cammino: genitori, fratelli, nonni e … le grandiose Mamme Catechiste! Una merenda coi fiocchi e tanti giochi nella famosa Sala degli Angeli Custodi ha concluso questa splendida giornata in compagnia di Gesù. Mmmh...! Che profumo! : Daniela March

“Celebrare il Sacramento della Riconciliazione significa essere avvolti in un abbraccio caloroso: è l’abbraccio dell’infinita misericordia del Padre. ”

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Papa Francesco


I bambini hanno scritto…

* Mi è piaciuto molto fare l’esame di coscienza. Ero contento e nello stesso tempo preoccupato. * Mi sono molto emozionata, è stato proprio tanto bello. * Prima di avvicinarmi al sacerdote ero preoccupatissima, poi però mi sono sentita meglio ed ero felice. * A me è piaciuto molto quando il papà mi ha acceso la candela. Avevo le lacrime agli occhi per la gioia. * E’ stato bellissimo colorare la veste bianca con stelle e cuori e nel mio cuore mi sentivo bene. * A me è piaciuto andare da don Giorgio a confessarmi e mi è rimasta impressa la preghiera : ”O Gesù d’amore acceso…”L’ho imparata a memoria. - 36 -


CARO GESU’... …mi impegno ad obbedire …voglio aiutare sempre tutti, non distruggere la natura e pregare molto …prometto di non arrabbiarmi più con mia sorella e di aiutare chi ne ha bisogno …mi impegno ad andare tutti i giorni in chiesa per darti un saluto …non voglio più dire tante stupidaggini …mi impegno a far giocare tutti senza escludere nessuno, ed essere gentile con mio fratello …voglio dire sempre la preghiera mattina e sera

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FESTA DEL SACERDOZIO Attorno al Vescovo per sentirsi ancora più Chiesa

Ho partecipato Giovedì Santo alla celebrazione della S. Messa Crismale in …il sacerdote deve Duomo . essere esclusivamente Era la prima volta che vivevo di persona un uomo di Dio, deve respingere la tentazione questo momento così importante e di affermarsi in campi significativo. nei quali i fedeli non Da subito vedendo tutti quei sacerdoti hanno bisogno di (saranno stati circa 300) che in fila ordinata lui. Il sacerdote non prendevano posto nel Duomo, mi è nato nel è uno psicologo, né un sociologo, né un cuore un senso di profonda gratitudine a antropologo: è un Dio per il dono stupendo del SACERDOZIO altro Cristo, lo stesso Una tenerezza infinita mi è nata nel cuore Cristo, con il compito vedendo nei primi posti alcuni sacerdoti di prendersi cura delle anziani dell’infermeria del clero. anime dei suoi fratelli… San Josèmaria Escrivà Pensavo tra me e me: chissà cosa proveranno ripensando ai tanti anni trascorsi nelle varie parrocchie al servizio di noi poveri peccatori a volte molto criticoni e dalla lingua lunga. Non ho potuto fare a meno di notare l’età media di tutti questi preti, una media piuttosto elevata, di giovani ne ho visto ben pochi.

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Ho gustato e interiorizzato molto l’omelia del Vescovo Lauro rivolta soprattutto ai sacerdoti, ma anche a tutti noi laici, con il rinnovo delle promesse sacerdotali, e poi facendo riflettere tutti sulle parole di Shabbaz Bhatti, ministro cristiano in Pakistan assassinato il 2 marzo 2011: “Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire!” Spontanea mi è nata una riflessione sui sacerdoti. Ho pensato a quante critiche vanno incontro, a quante incomprensioni, a quante pretese da parte nostra, alla loro solitudine quando non trovano una comunità capace di fare famiglia e di accogliere pregi e difetti di questi preziosi ministri, a quanto lavoro devono svolgere. Essere lì in Duomo, assieme a tante altre persone e a tutti questi sacerdoti, mi ha fatto sentire parte viva di questa chiesa , unita al suo Vescovo e ai tanti fedeli che camminano con fatica come me , ma anche con gioia assieme a Cristo.. Grande speranza mi ha dato vedere più gruppi di cresimandi che hanno partecipato alla Messa con i loro catechisti. Guardandoli, mentre immortalavano questo momento facendo le foto di rito gruppo per gruppo con il Vescovo, ho pregato per loro e per tutti i cresimandi della mia comunità, perché il Signore scelga ancora fra loro delle vocazioni al sacerdozio! A.M. - 39 -


48 H … ASPETTANDO PASQUA Esperienza di condivisione, amicizia, riflessione di alcuni ragazzi del Decanato di Fiemme

Ho partecipato come animatrice dei ragazzi alla” 48 H” organizzata dal gruppo decanale di Fiemme. Qualcuno si chiederà: ma cosa sarà mai? Ecco subito detto: 48 ore di esperienza comunitaria in occasione delle vacanze pasquali per vivere in modo diverso i giorni più importanti dell’anno liturgico alternando momenti di amicizia, di servizio e di spiritualità! Prima di tutto sento di dover dire un grande GRAZIE a chi ha ideato questi giorni così ben strutturati: un grazie dal cuore a don Max e a suor Maria Cristina che hanno dato l’anima per questo progetto coinvolgendo tutti i ragazzi in una preparazione più consapevole e profonda del triduo pasquale, facendoli sentire parte attiva della comunità. Un GRAZIE ai ragazzi che hanno aderito rinunciando a tre giorni di vacanza…e che con spirito di umiltà e servizio hanno dato il meglio di loro stessi. Io lo ho potuto constatare in più occasioni e mi hanno anche edificato! Il loro “servizio di carità” è iniziato giovedì pomeriggio nelle varie strutture assistenziali della valle ( Casa di Riposo, Anfass, Maso Toffa…) Poi , ritornati alla sera, don Max ha spiegato molto bene il senso dell’aiuto reciproco gli uni verso gli altri . E così ha proposto ai ragazzi , come servizio, di lavare i piedi ai bambini della prima Comunione durante la messa del Giovedì Santo. Tutti hanno aderito con entusiasmo. - 40 -


In chiesa, durante la celebrazione molto partecipata, si respirava davvero un bel clima di “ Cenacolo”! Bellissimo vedere i ragazzi armati di brocca e asciugatoio!.... Molto importante quindi l’essere arrivati alla prima sera del triduo “ ben preparati e motivati”! Il venerdì santo i ragazzi hanno continuato il loro servizio nelle varie strutture: dando una mano e mettendosi umilmente a disposizione. In questo giorno dedicato al digiuno, anche loro hanno condiviso una cena povera “ riso e fagioli”, cibo “quotidiano” di molti poveri nel mondo, senza tante varianti….! La sera sui loro volti ho notato stanchezza, ma soprattutto gioia: la gioia di chi comprende che è più bello dare che ricevere. Il momento della Via Crucis, fatta alla sera in Cappella e preparato con grande cura e profondità da don Max, li ha coinvolti in una preghiera silenziosa e interiore. Il silenzio di questi ragazzi mi ha dimostrato anche la loro parte interiore più vera. Questo ha contribuito ad aumentare ulteriormente il loro spirito fraterno. La mattina del Sabato, la riflessione preparata in modo impeccabile da suor Cristina, ci ha fatto pregustare la gioia della Risurrezione. Al gruppo iniziale di ragazzi se ne sono aggiunti altri: assieme è più bello far festa….e i giovani lo sanno benissimo! - 41 -


Dopo una riflessione personale, poi a gruppetti di due, si sono preparati per una gioia ancora più profonda: sperimentando il perdono del Padre attraverso la Confessione. Il loro cuore era proprio colmo di felicità, quella vera che viene dall’amicizia con qualcuno che non tradisce mai. E loro lo hanno fatto trasparire dai loro occhi luminosi! Io devo dire che è stato molto bello stare con loro: i ragazzi sono genuini e mi hanno regalato momenti di grande gioia interiore. Nicoletta, animatrice I ragazzi scrivono ….

In preparazione alla Pasqua ho preso parte al triduo pasquale organizzato per i giovani. È stata un’esperienza molto positiva, ho avuto la possibilità di conoscere nuova gente, non solo giovani che come me hanno partecipato a quest’iniziativa, ma anche persone meno fortunate di noi. Ho avuto modo di aiutare tanta gente. In questi tre giorni ho ricevuto molte gratificazioni che mi hanno dato una carica d’energia: sentirsi dire grazie e ricevere un sorriso da una persona con diverse disabilità è veramente un grande regalo. Consiglierei quest’esperienza a tutti i giovani, non fatevi influenzare dagli altri, ma date la vostra disponibilità. Mettetevi in gioco e aiutate gli altri. Elisabetta È stata veramente un’esperienza fantastica che mi ha permesso di conoscere un mondo diverso dalla vita quotidiana che siamo abituati a vivere. Sono stati 2 giorni nei quali sono cresciuto molto e ho potuto comprendere tante cose grazie ai miei compagni, ma soprattutto alle assistenti del centro ANFAS, che sono state molto gentili e disponibili, aprendoci gli occhi su altre realtà. Filippo - 42 -


È stata un’ esperienza interessante che mi ha fatto imparare tanto! Io ero al maso Toffa a Carano con altri ragazzi della mia squadra. Il primo giorno devo ammettere che avevo un po’ di paura, ma appena arrivata ho sentito che l’ambiente era amichevole; infatti ci siamo buttati subito in un torneo di carte per poi andare a fare una passeggiata tutti insieme, tornare, bere il the e mangiare la torta per merenda; per concludere la giornata Fiorella (una ragazza molto giovane, “il capo”) ci ha spiegato cos’è Maso Toffa tramite la sua esperienza e un video. Il giorno successivo abbiamo lavorato l’argilla tutti insieme e Francesco, un signore molto bravo, paziente e ordinato, ci ha aiutato molto e ci ha dato degli ottimi consigli, poi abbiamo mangiato tutti insieme in compagnia attorno ad un tavolo grandissimo. Il pomeriggio stesso sono arrivati due musicisti molto bravi che ci hanno fatto ballare e cantare tutti assieme per festeggiare Pasqua; i volontari del maso avevano preparato delle tartine e pizzette che sono finite tutte nelle nostre pance. 48 ore è stata un esperienza incredibile, mi ha fatto conoscere dei miei coetanei di altri paesi. Quando stavamo insieme ci si divertiva molto ballando folk o altri balli di gruppi, cantando le canzoni tipiche e facendo - 43 -


altre migliaia di stupidate. 48 ore sono state un momento di aiuto reciproco e comprensione, sono stati tre giorni dove si donavano dei sorrisi e ci si faceva compagnia l’un l’altro, sperando di far piacere a qualcuno. La mia ultima affermazione riguardo a questa riflessione è “RAGAZZI L’OBIETTIVO È STATO RAGGIUNTO”! Sara I tre giorni precedenti a Pasqua abbiamo partecipato come gruppo giovani, insieme agli altri giovani della valle, alle 48 ore senza compromessi. Ci siamo trovati in casa Maria Immacolata a Predazzo verso mezzogiorno di Giovedì, dopodiché ci siamo divisi in gruppi e poi siamo andati a fare servizio di volontariato in alcune strutture della valle, io ero al laboratorio sociale di Cavalese. Oltre al volontariato abbiamo avuto anche dei momenti di divertimento, come dei momenti di preghiera. Una cosa che mi è particolarmente rimasta impressa è stata la lavanda dei piedi che abbiamo fatto Giovedì Santo in Chiesa. Io ed altri ragazzi del gruppo abbiamo aiutato don Giorgio e don Max a lavare i piedi ai bambini della Prima Comunione. È stato molto bello vedere la reazione dei bambini! Federico - 44 -


Venerdì sera era in programma la via crucis nella vie del paese, ma causa maltempo abbiamo dovuto “rimediare”… e siamo stati in cappella. È stato un bel momento di riflessione anche grazie al supporto di Don Max e Suor Cristina, che hanno organizzato la preghiera, e del coro Giovanile che ha cantato insieme a noi. Tutti insieme abbiamo ripercorso gli ultimi momenti della vita Gesù, in un modo semplice e coinvolgente appositamente creato per noi Giovani. Insomma questi tre giorni sono stati una bellissima esperienza... da rifare! Manuel

La lavanda dei piedi è stato un momento molto significativo per noi perché è stato come ritrovare nella fede tutte le grandi emozioni e soddisfazioni vissute durante la giornata. Infatti ci siamo messi al servizio dei più bisognosi proprio qui, nella nostra valle, per toccare con mano quanto in realtà possiamo fare veramente per gli altri, anche solo rimanendo qui. Questa esperienza mi ha dato tanto e mi ha mostrato che non serve fare grandi cose, perché anche un semplice sorriso ha in realtà un grande valore per chi lo riceve. Alice

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La “Quarantotto ore senza compromessi” è stata un’esperienza meravigliosa. Io sono stata al ricovero di Tesero ad aiutare gli anziani; più che aiutarli, io e il mio gruppo di lavoro abbiamo portato loro un po’ di allegria. Abbiamo parlato e riso assieme, giocato a carte, a tombola, fatto lavoretti e cantato diverse canzoni. Questi due giorni di volontariato mi hanno insegnato che basta un semplice sorriso per far sorridere un’altra persona. Molte volte quando una persona giovane o anziana è triste non servono le parole, ma solamente un grade sorriso! Grazie mille alle nostre animatrici del “gruppo giovani” per averci offerto questa opportunità!! Sofia Boninsegna

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“QUELLO CHE CONTA E’ LA SOSTANZA, NON LA FORMA” Breve riflessione di un parrocchiano

Questo è un assioma che viene citato in molte occasioni, ma a mio parere non va applicato, perlomeno non appieno, alle celebrazioni solenni di qualsiasi tempo “forte”. Può sembrare banale o se volete poco “profondo”, poiché, per esempio è semplice dire che Natale è Natale in tutti i casi, se si crede a quello che il Natale stesso rappresenta. Gesù nasce in ogni caso, che la celebrazione sia molto formale o meno, con cori professionali o meno, che la chiesa sia un tripudio di fiori o meno, ecc.. D’altronde Gesù è pur nato in un’amena grotta o in un’anonima stalla (con gli annessi e connessi del caso). Però bisogna ammetterlo, l’effetto è diverso. Ora però rivolgo il mio pensiero alla recente Quaresima e S. Pasqua, periodo focale del nostro credo. Se al Natale in teoria tutti potrebbero avvicinarsi e festeggiare perché, in pratica si potrebbe affermare che si festeggia un compleanno, in questa occasione è quello di un personaggio “famoso” questo tal Gesù nato circa 2000 anni orsono (poi su chi era veramente è un’altra questione), per la s. Pasqua no. Per la Pasqua, la resurrezione, ci vuole la fede. Pertanto si potrebbe obiettare che alla fede non servono fronzoli. O credo o non credo, con qualsiasi carta mi sia incartato il regalo. Anche qua però è d’obbligo un’ammissione, mi si consenta; Sì, la forma conta! - 47 -


- Nel periodo in questione, oltre che a Predazzo, ho avuto l’occasione di partecipare ad alcune celebrazioni in altre parrocchie, invero non molto lontano, ma senza voler fare inopportuni paragoni e tantomeno classifiche, la differenza si nota. O perlomeno io l’ho notata. Qualche esempio? E mi riferisco a Predazzo; La messa delle palme: L’entrata (di Gesù) tra le due navate piene di fedeli acclamanti e osannanti con i rami d’ulivo alzati accompagnata dalla potenza dell’organo e del coro che dava grande solennità alla figura che il celebrante rappresentava. Emozionante! Pensare e rivivere l’acclamazione a Gesù della folla (noi) che poi si trasformerà in “crocifiggilo” (sempre noi). Non è stata per me una mera suggestione emotiva da pelle d’oca bensì un fascino, un’impressione più vera, profonda. Oppure le letture dei vangeli a più voci, o il tempismo delle luci e poi ancora, ma non ultimo don Giorgio nell’atto della consacrazione con il dolcissimo cantato triplo amen, o quel “ felice colpa felice colpa….” non semplice lettura ma ancora canto. Teologia poesia e musica, tutto si eleva. Quindi un sincero e grande grazie. Grazie prima di tutti a don Giorgio e poi ai cori, ai lettori, ai sacrestani, ai chierichetti ecc.. tutti importanti cooperanti all’annuncio. - 48 -


IN COMUNIONE DI CUORE... Pomeriggio di preghiera e festa con gli amici dell’ANFASS di Pozza

Il giorno 3 aprile il gruppo Laboratorio Sociale e Anffas della Ho cercato la mia val di Fassa ha celebrato la sua festa anima, ma non di Pasqua, presso la Casa Maria riuscivo a vederla. Immacolata a Predazzo. Ho cercato il mio E’ stato un incontro ricco di fede Dio, ma il mio Dio mi e di amicizia grazie a don Giorgio sfuggiva. per la celebrazione della Messa e Ho cercato mio del gruppo di Ospitalità Tridentina fratello e ho trovato per l’accoglienza e il momento tutti e tre. conviviale che ha organizzato dopo la (Anonimo) celebrazione Eucaristica. La Messa è stata animata con passione e con gioia dal gruppetto delle voci bianche che ha animato e reso la nostra Celebrazione più coinvolgente e più vivace. Don Giorgio ha spiegato con parole adatte ai nostri ragazzi il momento che stavano vivendo dell’incontro con Gesù, ed è riuscito a catturare molto bene l’attenzione e seminato interesse ed emozione nei Ragazzi. Complessivamente è stata un bellissimo pomeriggio per l’attenzione prestataci e il desiderio di offrire un vero momento di amicizia al nostro gruppo. Siamo tornati a casa molto - 49 -


contenti e colpiti dalla spontaneità, gioia e sensibilità con cui è stato organizzato il nostro incontro. Il motivo per cui la Celebrazione della Pasqua è avvenuta a Predazzo quest’anno è stata quella di dare seguito ad una tradizione che abbiamo iniziato qualche anno fa col visitare le varie Parrocchie di provenienza dei nostri utenti, per rendere quindi loro omaggio e per conoscere più da vicino le varie realtà, per farci conoscere come gruppo, che esistiamo e siamo anche noi una parte integrante della società di una vallata. Siccome abbiamo anche due utenti provenienti da Predazzo, con quest’anno abbiamo chiuso il cerchio e terminato la nostra ”peregrinatio” parrocchiale del nostro Centro. Cogliamo l’occasione perciò per ringraziare ancora di cuore tutti quelli che ci hanno aiutato, e un arrivederci a tutti Maurizio Defrancesco

I ragazzi ci scrivono… ØØ La Messa di Pasqua è stata molto bella. Don Giorgio ci ha

parlato come se ci conoscesse da sempre, ci ha fatto sentire proprio la Resurrezione di Gesù. E’ stato bello anche il coro dei bambini. Mi ha toccato proprio il cuore. In Chiesa non volava una mosca. (Germana)

ØØ Quello che mi ha colpito era il modo del spiegare e il modo di

muovere le mani di Don Giorgio. (Patrizio)

ØØ Per me la Pasqua vuol dire stare insieme festeggiandola in

allegria sapendo che sei con amici e famigliari e la Messa di ieri celebrata nel mio paese da Don Giorgio è stata una gioia ascoltarla. (Francesca).

ØØ Ieri pomeriggio c’è stata la Messa di Pasqua nella Cappella di

Predazzo dove don Giorgio nell’omelia ci ha detto che Gesù ci chiama per nome, e ha chiesto come ci chiamavamo. C’erano le bambine delle voci bianche che hanno cantato molto bene; erano dirette da una corista molto brava. La Messa è stata proprio bella. (Giulio) - 50 -


TESTIMONIANZE...

11 Grazie ai ragazzi dell’ANFASS che ci hanno dato una testimonianza di fede genuina, leggendo la Parola di Dio e le preghiere dei fedeli con il cuore più che con la voce insegnandoci ad essere “liberi interiormente” nell’affidarci a Dio. Grazie anche ai loro educatori, così attenti alla dimensione spirituale nella cura della persona. (Elena) 11 Un grande grazie al parroco don Giorgio della bella Messa. Grazie per le parole ricche di speranza pasquale! Grazie a tutte le persone che ci hanno accolto da veri fratelli in Cristo! (Loretta)

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VIENI SPIRITO E SOFFIA SU DI NOI Il Vescovo Lauro conferisce il sacramento della Confermazione ai ragazzi di prima media

Il giorno della Cresima è stato una bellissima festa iniziata con un breve incontro a casa Maria Immacolata, dove il Vescovo Lauro ha accolto i ragazzi, salutandoli uno ad uno stringendo loro la mano. Dopo questo primo momento ha fatto un bel discorso sulla bellezza della vita e delle persone che ci circondano, aprendo un dialogo con i ragazzi dando molta importanza ai loro pensieri…. Questo è stato molto prezioso e intenso. Ci siamo poi spostati in chiesa per ricevere il sigillo dello Spirito Santo, dove ci attendevano parenti e amici pronti a condividere con noi la gioia di questo giorno tanto atteso. È stato tutto bellissimo e profondo, soprattutto la partecipazione attiva dei ragazzi, dove ognuno aveva un ruolo importante all’interno della celebrazione. Questo per me è stato molto significativo ed educativo… comprendere che tutti noi siamo importanti e che, con un po’ di impegno, possiamo collaborare per rendere speciale ogni momento della nostra vita, come lo è stato quel giorno. L’impegno e la fatica dei vari incontri di preparazione sono stati ricompensati con la soddisfazione e la gioia di aver portato - 52 -


i ragazzi a questo traguardo importante dopo un percorso fatto insieme pieno di emozioni, di arricchimento spirituale e di crescita cristiana. Auguro a questi ragazzi che il cammino che hanno fatto sino a qui continui verso Gesù, confidando nella sua guida e non sentendosi mai soli. Possano trovare nella preghiera conforto nei momenti di difficoltà e la forza di amare il prossimo come Gesù ha amato noi. Nadia Dalla Libera , catechista

00 Che bello aver visto i ragazzi giocare fra di loro senza escludere nessuno. Quel pomeriggio del ritiro è stato fantastico. Ho goduto nel vederli ridere nella semplicità , senza far niente di particolare. Il giorno della Cresima ho visto che i ragazzi hanno vissuto intensamente la Messa senza vedere volti annoiati! Il Vescovo bravissimo e gioioso di stare in mezzo ai ragazzi! La foto di gruppo con le magliette uguali mi ha dato un bel senso di unità fraterna. (una catechista)

“Solo lo Spirito Santo può suscitare la diversità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità. [...] Se ci lasciamo guidare dallo Spirito, la ricchezza, la varietà, la diversità non diventano mai conflitto, perché Egli ci spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa.” Papa Francesco - 53 -


TESTIMOMIANZE di cresimandi…. ØØ La settimana precedente la Cresima, mi è parsa impegnativa e, a volte un po’ noiosa, ma complessivamente bella e anche divertente. Il pomeriggio del ritiro (4 aprile) è stato molto divertente, ma anche profondo in certi momenti: pensando ai sette doni dello Spirito Santo ho riflettuto parecchio. La celebrazione della Cresima per me e penso per tutti i miei compagni, è stato un momento molto bello ed emozionante. In chiesa si respirava un clima di tanta gioia. Il Vescovo era allegro simpatico e stupito dalle nostre risposte. La sua omelia mi ha convinto anche perché ho visto in lui un sacerdote molto innamorato di Gesù. Un grandissimo GRAZIE alle catechiste che ci hanno accompagnato in questo lungo cammino, aiutandoci, correggendoci, sgridandoci quando era necessario e supportandoci! ØØ Mi è piaciuto perché è stato molto emozionante e pieno di amore. La predica del Vescovo Lauro mi ha fatto capire che per vivere una vita felice (bella) non ci vogliono i cellulari, vestiti alla moda o altro, ma serve l’amore e l’amicizia. Ringrazio tutti per l’amore che ho percepito. Simpatica l’idea della maglietta e mi è piaciuto ancor di più quando l’ha indossata anche il vescovo e ha posato per una foto di gruppo. ØØ Il ritiro mi è sembrato divertente perché siamo stati assieme e ci siamo divertiti. La Cresima mi è sembrata entusiasmante perché abbiamo fatto un incontro con Gesù che ci ha donato lo Spirito Santo. ØØ E’ stato bello e il Vescovo mi sembrava molto - 54 -


simpatico, mi sono piaciute anche le magliette( a parte che erano un po’ lunghe) e anche quando abbiamo preso le candele e i nastri . Ringrazio le catechiste e don Giorgio per l’impegno ØØ La Messa mi è piaciuta molto, mi sono molto divertita perchè il Vescovo faceva sembrare la messa molto meno noiosa, la predica del Vescovo era decisa e chiara. Il momento che mi ha emozionato di più è stato l’entrata in chiesa: ero molto tesa perché avevo gli occhi degli altri puntati su di me. ØØ A me è piaciuto quando siamo andati con i padrini dal Vescovo. ØØ Mi è piaciuta la predica del Vescovo, l’ha spiegata anche con i gesti e l’ha fatta corta e semplice con parole semplici !Mi è piaciuto il vescovo nella cappella quando ci ha dato la mano e ci ha salutato molto contento. ØØ Il Giorno della mia Cresima mi sono sentita come una regina che veniva incoronata in una festa molto ricca di sentimenti. Mi è piaciuto tantissimo quando abbiamo incontrato il Vescovo nella cappella perchè mi ha trasmesso cosa vuole dire fare la cresima. Quando ho ricevuto il sacramento della cresima mi sono sentita come liberata da - 55 -


un peso enorme che avevo dentro e mi sento illuminata come se fosse stata una stanza buia che viene illuminata piano piano, però arriverà a risplendere. ØØ Sabato alla Cresima ero molto felice sia di stare tutti insieme a livello familiare che con tutti i miei compagni di catechesi. Sono felice di avere fatto una nuova esperienza con Gesu’. Mi è piaciuto molto portare in chiesa quello che avevamo fatto durante il ritiro scambiando i gruppi di lavoro. ØØ Quest’anno alla catechesi è stato detto che avremmo ricevuto il Sacramento della Cresima e, assieme alle catechiste, don Giorgio e suor Cristina, ci siamo impegnati per essere pronti a ricevere lo Spirito Santo. Una bella giornata di questo percorso è stata quella del “ritiro”, infatti, dopo essere stati in chiesa, abbiamo condiviso un pomeriggio tutto di divertimento e gioia. Anche il giorno della Cresima è stato un momento di festa: conoscere il Vescovo che emozione…molto simpatico e divertente! Ha trascorso con noi ragazzi poco tempo, ma prezioso. Ricorderemo per sempre questa giornata. Grazie ! …e di alcuni genitori…. xx Durante la celebrazione della Cresima in chiesa c’era una bellissima atmosfera, serena e gioiosa. (Non ho mai visto il don così sorridente!!!). Ne conosco tanti di questi ragazzi e anche questo era motivo di commozione, sapere che sono così carini e ancora “piccoli” mi è proprio piaciuto tanto! Sento il bisogno di ringraziare le catechiste per tutto quello che hanno fatto e soprattutto per il giorno della Cresima Ho partecipato a 3 cresime ma questa è stata la più bella e coinvolgente, oltre al Vescovo che mi è piaciuto molto, mi è piaciuto tanto tutto, le canzoni, le fasce, le magliette, . Non ho fatto altro che piangere!!!!Anche un’altra mamma vicino a me... - 56 -


GRAZIE proprio di cuore!!! Si potrebbe fare sempre così....

Lara

xx Dovevo esternare la mia grande gioia per la messa della

Cresima di oggi: è stata stupenda, il vescovo fantastico, i cresimandi carichi e le catechiste bravissime. Dopo tante fatiche credo possano avere una bella soddisfazione! La celebrazione è stata assai bella! Il vescovo Lauro ti dà una carica eccezionale Flavio

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AVANTI INSIEME… “TENDENI PABOTZI”. Monica e Ibraimo condividono la loro storia con i giovani

Un grande matrimonio non si ha quando viene formata la ‘coppia perfetta’. Si ha quando una coppia imperfetta impara a godersi le proprie differenze.

“Vivevamo senza elettricità né acqua, senza le comodità a cui tutti siamo abituati; comunque felici di essere a stretto contatto con la natura e la semplicità”.

(Dave Meurer)

Questo è il pezzo del racconto di Monica che mi ha colpito di più. Ci ha confessato che i primi tempi non sono stati per nulla facili, ma dopo essere riuscita ad amalgamare la sua cultura ed il suo modo di pensare con quello di Ibraimo, ha iniziato ad apprezzare tutto ciò che la circondava, fino a decidere di restare a vivere nella meravigliosa terra mozambicana. Da ogni parola che usciva dalla sua bocca traspariva chiara la nostalgia ed il desiderio di ritornaci. Ho capito che il “mal d’Africa” non è solo una frase fatta, ma una realtà. Ibraimo, invece, ci ha spiegato perché, dopo la nascita del loro primo figlio, ha deciso con Monica di ritornare - 58 -


a Predazzo. La paura era tanta, la stessa provata da Monica nel momento in cui si era trasferita in una terra straniera, in un mondo sconosciuto e misterioso. Al suo arrivo però si è sentito subito accolto con calore, come se fosse stato un predazzano doc. Ibraimo e Monica hanno concluso il racconto della loro esperienza “regalandoci” un pensiero che tutti noi ragazzi dovremmo tenere bene in mente: “Ogni giorno della nostra vita è esperienza che ci fa crescere”. Crescere si può in tanti modi… viaggiare e conoscere nuove culture, apprezzare il diverso e saperne cogliere il positivo, come egli può ricavarlo da te. Solo così si può diventare persone migliori. Stretti insieme alla stessa tavola abbiamo concluso l’incontro. Al momento del pasto ci siamo inoltrati ancor di più nella cultura africana, perché abbiamo avuto la fortuna di assaporare un piatto e un dolce tipico. In un primo momento non sono mancati sguardi di titubanza tra noi ragazzi, ma dopo aver superato sciocchi pregiudizi ed aver così assaggiato il delizioso cibo, ci siamo resi conto che la bontà superava di gran lunga le nostre aspettative. Grazie Monica e Ibraimo per la vostra meravigliosa testimonianza di vita! Grazie per aver condiviso con noi pensieri, gioie e anche le più intime paure. Vi aspettiamo ancora, ma la prossima volta con tutta la famiglia! Cecilia

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ACCOGLIENZA IN PARROCCHIA

Weekend di gioia e condivisione con giovani lombardi

Ciao a tutti! Siamo un gruppo di ragazzi (più Non dimenticate o meno giovani) per lo più lombardi l’ospitalità; alcuni, appartenenti alla comunità terapeutica praticandola, hanno “Casa del giovane” di Pavia, una struttura accolto degli angeli che ospita persone che hanno avuto senza saperlo. varie difficoltà nella vita, soprattutto (La Bibbia) dipendenze, e che cercano di costruire una vita nuova e serena grazie all’aiuto di bravi educatori e sacerdoti. Quest’anno c’è qui con noi un seminarista trentino, Giovanni, che vive un periodo di servizio nella nostra realtà per fare un po’ di esperienza “sul campo”...siccome lo sentivamo sempre parlare bene delle sue montagne, gli abbiamo detto “Dai, organizziamo una scampagnata dalle tue parti!”. Lui non si è fatto pregare, cosicché sabato 14 e domenica 15 aprile abbiamo potuto trascorrere uno splendido fine settimana nella vostra bella parrocchia, ospiti presso Casa Maria Immacolata... Abbiamo potuto godere del meraviglioso panorama, respirare aria pura tra i boschi di val Venegia e soprattutto abbiamo sperimentato la vostra generosità nell’accoglierci! Un grazie particolare a don Giorgio e ai signori Livio e Luciana, ci hanno proprio fatto sentire a casa! Graziano, Claudio, Emanuele, Maurizio, Francesco, Domenico, Mattia, Giovanni, Nicholas, Marco, Lorenzo, Giovanni e Vincenzo. - 60 -


ATTORNO ALLA MENSA Primo incontro dei bambini con Gesù Eucaristia

Voi che farete la Prima Comunione, ricordate sempre, tutta la vita, quella giornata:il primo giorno che Gesù è venuto da noi. Lui viene, si fa uno con noi, si fa nostro cibo, nostro pasto per darci forza. E anche, non dimenticate le catechiste. Ma, voi sapete che io non ho dimenticato nella mia vita, e quando la suora che mi ha preparato è morta, sono andato lì... e ho pregato tanto, perché quella suora mi ha avvicinato a Gesù. Papa Francesco

TESTIMONIANZE... “ Vieni nel mio cuor Gesù…” questo canto che mette in musica le parole di santa Teresina, ha accompagnato i bambini della nostra comunità al primo incontro con Gesù Eucaristia. Momento molto bello ed emozionante: Come bella ed emozionante è stata tutta la celebrazione preparata con cura in ogni particolare. - 61 -


Guardando gli occhietti di questi bimbi, mentre con le mani giunte si accostavano all’’ostia benedetta, mi veniva spontaneo pensare a loro...alle loro famiglie e pregare quel Gesù che si fa pane perché questo momento non resti il ricordo di un solo giorno. Profonde le parole del Parroco: solo in Gesù, amico e compagno di viaggio, si trova la vera gioia. Parole che hanno fatto riflettere anche noi adulti e me in particolare. Mi chiedo: ma ci credo davvero a questo pezzo di pane? Come mi preparo a questo importante incontro che, se voglio e se posso, può essere quotidiano? E cosa cambia nella mia vita dopo, una volta uscita dalla chiesa? A noi…a me…la riflessione con un rinnovato impegno. Una parrocchiana ¢†¢∫

Coraggioso il nostro parroco a proporre ai bambini un momento di ringraziamento il giorno stesso alle 17, nel bel mezzo della festa. A dir la verità all’inizio sono rimasta un po’ perplessa… Poi ho capito che ha avuto proprio ragione: - 62 -


sì perché questo è il giorno dei bambini, il giorno in cui il vero protagonista è Gesù e non i regali…cosa che molto spesso viene dimenticata soprattutto da noi adulti. Questo momento, che io ho apprezzato molto e a cui ho partecipato come nonna, è stato davvero bello: vedere questi bambini davanti al tabernacolo e sentire ripetere da ognuno di loro a voce alta “ Gesù tu lo sai che io ti voglio bene, grazie” mi ha commossa e nello stesso tempo mi ha portato a pensare a quante volte Gesù è lasciato solo nel tabernacolo ad aspettarci… chissà come avrà sorriso nel vedere questi piccoli!!! Una nonna ¢†¢∫

Rimarrà per sempre impresso nel mio cuore il bellissimo ricordo di questo giorno di Festa: l’emozione di vedere i nostri bambini in candida veste bianca, sorridenti ed onorati di ricevere Gesù nel loro cuore per la prima volta! Ho chiesto a mio figlio quali sono state le sue sensazioni e lui mi ha risposto: “Mi sono sentito grande mamma e più vicino a Gesù”. La sua affermazione, tanto semplice quanto profonda, mi ha sinceramente riempito il cuore! È stato davvero toccante vedere tante persone raccolte per partecipare insieme a noi alla gioia della Prima Comunione. Don Giorgio e le Catechiste hanno preparato una celebrazione meravigliosa, ricca di momenti commoventi e pieni di dolcezza! Mi ha emozionato lo sguardo premuroso ed affettuoso delle mamme catechiste, che tanto hanno fatto per la preparazione dei nostri figli ed in molti - 63 -


abbiamo percepito l’amore dedicato ad ogni dettaglio. Mi hanno commosso le voci dei bambini, che con tenerezza hanno cantato al Signore e celebrato la Sua Parola. Ma soprattutto mi sono commossa quando, al momento della Pace, i bambini emozionati e sorridenti hanno donato una rosa bianca a noi mamme ed alle maestre: una graditissima sorpresa che mi ha ricordato la nostra importanza di educatori legati fra noi nella loro crescita quotidiana! Queste celebrazioni, per me, sono la conferma di quanto l’Amore di Dio sia vivo in mezzo a noi! Sono la conferma di quanto Esso arricchisca le nostre anime e ci unisca in una sola grande famiglia, che commossa dice GRAZIE con un’unica voce, e lieta partecipa alla gioia di ogni piccolo grande passo nel cammino verso il Signore! Grazie di cuore a Don Giorgio che, trasmettendoci la sua grande fede, riesce a rendere tutto così speciale e grazie di cuore alle Catechiste per il loro affetto ed appassionato impegno. La mamma di Simone

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I bambini della prima Comunione scrivono a suor Delia…. Cara suor Delia, siamo un gruppo di 28 bambini di Predazzo che domenica prossima riceverà la Prima Comunione. Siamo molto emozionati e felici per questo dono. Quel giorno faremo festa con le nostre famiglie; ci piacerebbe che diventasse anche un’occasione per pensare alle persone più bisognose, magari proprio a bambini come noi, che non hanno però da mangiare o non possono curarsi. Da qui l’idea, con le catechiste, di proporre alle nostre famiglie la raccolta di un’offerta in denaro durante la messa di ringraziamento (22.04.2018), magari proprio frutto di qualche semplice rinuncia in occasione della nostra festa di Prima Comunione. Ci piace pensare, suor Delia, che attraverso la tua opera - 65 -


missionaria, la nostra offerta si trasformerà in azioni concrete per aiutare dei bambini come noi! Non appena avremo raccolto le nostre offerte ci rivolgeremo a te direttamente o al gruppo missionario di Predazzo per fartele avere! Grazie per quello che fai! Pensando a te capiamo cosa significa che con Gesù nel cuore si possono realizzare opere grandi! Preghiamo per te e per la tua comunità in Congo. Un caro saluto da Predazzo i bambini della Prima Comunione, le catechiste con don Giorgio Da Congo…suor Delia fa festa con noi e ci scrive… Carissimi bambini della prima Comunione, carissime catechiste, carissimo don Giorgio, che gioia mi ha dato la vostra letterina che mi è giunta in questo pomeriggio pieno di sole, di luce, di colori e di tanti bambini che sono sulla stradina di fronte alla mia finestra. C’ è anche un bambino che piange perchè il fratello gli ha preso il pallone (fatto con tanti pezzi di stracci) dalle mani e ora sento che si rincorrono insieme agli altri bambini che fanno il tifo per l’uno e per l’altro. Vi penso in questi ultimi giorni di preparazione. Immagino l’emozione! Sapete che io mi ricordo ancora momento per momento il giorno della mia prima comunione il 30 aprile 1967... che magnifica giornata e che gioia ricever Gesù per la prima volta nel mio cuore! I miei genitori mi avevano preparato, la catechista anche lei e il nostro vice parroco... tutto era così bello persino la torta fatta - 66 -


dalla mia mamma che poi mi ha chiesto di portarne una fetta a tutti gli inquilini della casa dove abitavamo. E io sono andata da ognuno, col vestito a festa per portare quel pezzo di torta. Che gioia l’accoglienza che mi hanno riservato e l’abbraccio pieno di amore che ho ricevuto da ciascuno. Non mi ricordo che regalino mi abbia fatto la mia famiglia per quel giorno, ma ricordo bene l’emozione di ricever Gesù e il ringraziamento in ginocchio dopo la comunione. Sento ancora dentro l’intensità dell’emozione di quel giorno. Come vi auguro che sia una profonda esperienza di Gesù, da condividere prima di tutto con la vostra famiglia e poi con gli altri! Grazie per aver pensato anche ai nostri bambini! Siete meravigliosi! Pensatemi con voi domencia prossima e poi il 22 per la giornata del ringraziamento. Sono con voi, con tutti i nostri bambini che la riceveranno nel mese di maggio e con tutti quelli che riceveranno un segno della vostra condivisione. Grazie davvero di cuore! Sono certa che mi manderete anche una fotografia! Un forte abbraccione e a presto, vostra Delia

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“NOI”…. IN ASSEMBLEA per condividere le varie attività e…. ripartire con nuovo entusiasmo… Nella giornata di venerdì 27 aprile si è svolta presso l’aula magna dell’oratorio l’assemblea del NOI di Fare il Predazzo. bene senza Presente circa una cinquantina comparire. di associati, la serata è iniziata con La violetta sta un momento di preghiera assieme a don Giorgio, il quale riportando delle nascosta ma riflessioni di Tonino Bello e un brano si conosce e si del Vangelo di Giovanni, ha ribadito trova grazie al l’importanza della parola “servizio”alle suo profumo. volte usata per indicare il contrario del don Bosco vero significato . Don Giorgio ha ribadito l’importanza di fare rete con al centro Gesù non creare delle lobby, essere come dei granellini di pepe che pur essendo piccoli danno vita e sapore ad un piatto. La serata è proseguita con i saluti del presidente, il quale, avendo partecipato alcuni giorni prima all’assemblea provinciale, ha portato i saluti da Trento, quindi ha presentato alcuni dati sull’andamento dell’associazione in paese 430 soci, in Trentino 24551, una delle realtà forti a livello nazionale per quanto riguarda gli iscritti minorenni, dato che fa ben sperare per il futuro. Dopo il rendiconto economico presentato da Romina, che per motivi di altri impegni lascia l’incarico, alla quale vanno i ringraziamenti di tutta l’associazione per l’impegno svolto, hanno preso la parola i vari responsabili dei settori di cui il NOI è composto, dalla catechesi ai chierichetti, dal campeggio all’oratorio sia domenicale che infrasettimanale, dai sorveglianti all’oratorio estivo che opera assieme al Grest, dal gruppo giovani alle martine, dai cori al Noi cinema alla Ospitalitò Tridentina. - 68 -


Relazioni brevi, sintetiche, esplicative, esaustive in cui è stato ribadito da tutti l’importanza di coinvolgere sempre più gli animatori giovani. Nel corso della serata c’è stato modo, inoltre, di ringraziare l’ufficio economato della parrocchia per i lavori svolti all’oratorio con la creazione di due nuove sale disponibili per le varie attività soprattutto di catechesi, un ringraziamento poi per suor Maria Cristina per l’aiuto importante che ha dato alle catechiste nella programmazione dell’anno di catechesi, un grazie sincero è stato rivolto poi all’anonimo donatore che ha permesso di acquistare nuovi giochi per i frequentatori dell’oratorio. La serata quindi si è conclusa con un gradito rinfresco per tutti e un arrivederci al prossimo anno anzi alla prossima, perchè di lavoro ce ne è TANTO e PER TUTTI quanti abbiano volontà e tempo. Giovanni Baldessari

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CAMPI – ORATORIO IN FESTA… Torneo di calcio dei ragazzi

Domenica 13 maggio si è svolto il torneo di calcio dell’oratorio Il miglior modo per per bambini delle elementari e stare allegri è cercare ragazzi delle medie organizzato di rallegrare qualcun dall’Associazione NOI e da altri validi altro. volontari. (Mark Twainr) Questa festa sportiva ha coinvolto ben 42 iscritti tra cui qualche brava e coraggiosa ragazza. Tutto si è svolto nel migliore dei modi: partite entusiasmanti disputate sul campo grande, pranzo eccellente e merenda “ dolce” preparata e distribuita da alcuni genitori. Una sana competizione in allegria e amicizia con la premiazione finale che consisteva in un pacchetto di caramelle ognuno. Risultato finale: tante famiglie giovani coinvolte, ragazzi felici e un clima di festa da ricordare e promuovere per il prossimo anno con vero spirito di oratorio!

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Grazie a tutti e al buon Dio che ci ha donato una bella giornata di sole con qualche nuvola e niente più.! Flavio

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Come genitore di un bambino partecipante al torneo di calcetto, e anche a nome di molti altri genitori, voglio pubblicamente RINGRAZIARE chi si è speso per questa stupenda iniziativa. Organizzazione impeccabile, il tempo, nonostante le previsioni, è stato più che clemente, pastasciutta squisita

(così mi ha riferito mio figlio che ne ha mangiato due piatti e quindi un grazie anche ad Alessandro Agostini, il cuoco che si è reso disponibile), tanti volti sorridenti e felici, premiazione

secondo lo stile dell’oratorio: tutti importanti e bravi e quindi caramelle per tutti…resta comunque la soddisfazione più che logica dei vari goal e delle parate…, questi gli ingredienti di una giornata di festa! Ora attendiamo i prossimi tornei…intanto GRAZIE !!! - 71 -


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ASSIEME... PER CREARE COMUNIONE Catechiste di Predazzo e Panchià in gita-pellegrinaggio

E’ sempre un grande dono poter vivere assieme due giorni in amicizia e allegria, e anche poter riflettere su realtà diverse dalle nostre ricche di umanità e profondità. Questo il senso della tradizionale gita di fine anno delle catechiste: abbiamo goduto dello spettacolo di una natura incantevole, della gioia della condivisione in uno spirito di vera armonia, della riflessione aiutati da persone speciali! Un grande grazie a don Giorgio che ci permette tutto questo! Giorgia ¢†¢∫

Dopo aver trascorso una bellissima giornata ammirando le particolarità delle Cinque Terre, la domenica abbiamo partecipato ad una messa speciale. Nella Chiesa San Marcellino tenuta dai gesuiti abbiamo condiviso la comunione con diversi senza tetto. L’abbiamo condivisa non solo pregando, ma festeggiando con loro alla fine della celebrazione. È proprio loro tradizione festeggiare i compleanni e fare colazione tutti insieme dopo la messa, un buon modo per creare legami. Elisabetta FelicettI - 73 -


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Padre Nicola, presentandoci l’opera di recupero dei senzatetto a Genova, svolta dall’associazione San Marcellino, ci ha fatto capire quanto sia fondamentale mantenere la propria identità per ciascuno di noi, per la nostra dignità. I senza dimora perdono tutto, anche il loro nome, perché nella solitudine della strada nessuno li chiama più. L’impegno dei Gesuiti parte dal creare relazioni per ricostruire l’identità e la dignità di queste persone emarginate. Il valore di sentirsi chiamare per nome è enorme e non va dato per scontato. Le giovani guide di Pietre Vive nella visita alla Chiesa del Gesù hanno sottolineato come i Gesuiti, attraverso i dipinti, hanno concentrato l’attenzione sul nome di Gesù: il nome di Dio nella sua umanità reso vicinissimo a noi. Daniela e Giorgia ¢†¢∫

Il nome, il nostro nome è troppo importante per riconoscersi, per definire noi stessi e rafforzare la nostra identità. E nella nostra unicità poi, mettendoci in relazione con gli altri riusciamo a dare senso al nostro esistere. È fondamentale poi imparare a parlare e ad ascoltare con cuore attento ed aperto alle esigenze altrui per rendere migliore questo mondo Carmen - 74 -


La vera chiesa dovrebbe essere come una casa dove tutti devono sentirsi accolti e non giudicati e dove sentirsi a proprio agio. La piccola chiesa di San Marcellino e la sua comunità, ci hanno dato proprio questa sensazione, persone diverse che si sentono accolte come in casa di un amico. Grazie per queste due belle giornate insieme Angela Katia Nadia Berni ¢†¢∫

Ho avuto la fortuna e l’onore di incontrare delle persone che dedicano la propria vita a cercare di migliorare quella degli altri in un contesto di serenità e umiltà che mi ha fatto molto riflettere. Una Messa particolare e molto coinvolgente. Un esperienza di amicizia e condivisione che non dimenticherò più Patrizia ¢†¢∫

Grazie a tutte voi per questa bellissima occasione di incontro, di amicizia, di riflessione, di crescita!! In una splendida cornice di sole e mare abbiamo vissuto un’esperienza che unisce i cuori, fatta di condivisione di piccole cose, di momenti allegri e spensierati, di incontri speciali, di ascolto. Porterò nel cuore il dono di questa due-giorni, grazie per tutto questo!!! Cristina - 75 -


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Lo splendido sole di queste due giornate ha riscaldato la nostra bella compagnia e nella giornata della Pentecoste attraverso lo Spirito Santo ha illuminato i nostri cuori. Marika e Nicoletta ¢†¢∫

Vogliamo esprimere il nostro grazie per queste due bellissime giornate vissute assieme e per i momenti di comune unione e di amicizia che si sono creati, ma soprattutto per le occasioni di grazia vissute nei vari momenti delle due giornate trascorse... Enrica e Cristina ¢†¢∫

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UN GRANDE DONO… M. Cristina, una suora salesiana, ci aiuta a conoscere Gesù

I ragazzi della catechesi intervistano suor Cristina: 1. Suor Maria Cristina puoi presentarti? Sono suor M. Cristina, sono nata molti anni fa, esattamente 57, in un paese dove c’è pianura e un po’ di collina, la zona dei Colli Euganei, vicino a Padova, quindi sono padovana. Padova è una bella città, si può passeggiare sotto i portici, puoi camminare e girare per Padova senza prendere autobus, puoi andare in bicicletta, là è tutta pianura, bisogna stare logicamente attenti alle macchine, alle moto, hai la possibilità di arrivare in un’ora sia al mare, sia in collina, sia in montagna, quindi puoi arrivare dappertutto! Proprio un bel posto! 2. Come è nata la tua vocazione salesiana? Quando ero ragazzina come voi andavo all’oratorio e mi divertivo proprio tanto, giocavo moltissimo a “ palla guerra” (tipo palla prigioniera) Facevamo persino dei tornei regionali, abbiamo anche vinto! Così con le mie amiche abbiamo fatto un gruppo giovanile proprio bello! Ecco perché anche a voi ragazzi propongo sempre , quando sarete un po’ più - 77 -


grandi, di partecipare a questi gruppi giovanili. Noi eravamo molto contente di stare assieme, di costruire, di inventare cose, abbiamo imparato a suonare la chitarra e ci divertivamo moltissimo assieme. Allora mi sono domandata: “ Perché non potrei far felici anche altri ragazzi/e?” Ed è stato proprio questo grande desiderio a farmi decidere di donare la mia vita a far felici i ragazzi. Così ho girato un po’ in altri oratori di Italia ed ora sono capitata qui in valle! 3. Quali sono i tuoi impegni all’interno della nostra comunità parrocchiale? Sto assieme alle vostre catechiste, soprattutto di 4° , 5° elem e 1° media, ci facciamo una buona compagnia e assieme inventiamo cose per voi, cerchiamo di farci venire un po’ di idee creative, riflettiamo assieme, cerchiamo di capire anche come aiutare i vostri genitori : sappiate che noi ce li abbiamo proprio nel cuore, ci teniamo alle vostre famiglie, vorremmo che siano felici. Poi seguo il gruppo dei giovani, do una mano agli animatori sia di Predazzo che di Ziano. Durante l’estate a Ziano c’è anche il GREST, anzi se qualcuno vuole venire…o se passate venite a trovarmi. Io abito a Ziano assieme ad altre due suore, nella Casa Parrocchiale e se venite a trovarmi sarete sempre i benvenuti!

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Vogliamo dire un grande GRAZIE a suor Cristina e alle sue consorelle, grazie da parte nostra, delle catechiste, dei giovani e di tutta la comunità di Predazzo! Grazie per la disponibilità, per la sua presenza discreta, ma sempre costante, per il suo sorriso che ci fa sentire a nostro agio quando siamo con lei.

Oltre a suor M. Cristina, a Ziano, ci sono anche suor Gabriella e suor Bianca appartenenti alle suore di Maria Ausiliatrice, suore che sono il ramo femminile della congregazione salesiana fondata da don Bosco alle fine dell’800 Questo santo ha avuto già allora un particolare desiderio di avere le sue suore anche a Trento e provincia. Infatti, a Ziano, la loro presenza risale al lontano 1928 e quindi sono 90 anni che sono tra noi con un servizio semplice e prezioso !

¢†¢∫

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QUALE GIOIA? Spettacolo di ragazzi e giovani di fine attività dell’oratorio, scritto da Donato Rossat

Sempre bello e coinvolgente lo spettacolo dei bambini, ragazzi e giovani che si è svolto all’oratorio domenica 27 maggio. Così si legge sul foglietto di sala: “PERCHE’ UNO SPETTACOLO SULLA GIOIA?” Per ricordarci che abbiamo tanti motivi e tante occasioni per essere gioiosi solo che... ce ne dimentichiamo ! “Siamo talmente distratti che ci dimentichiamo di essere contenti” questa è una delle battute di questo Recital e, se ci pensiamo bene, a volte rispecchia il nostro modo di vivere. Papa Francesco continua a ricordare ai cristiani che il messaggio di Gesù è GIOIA è LIETA NOTIZIA. Noi presenteremo alcuni tipi di gioia, ma non daremo né consigli, nè suggerimenti “ognuno deve cercare la propria gioia, l’importante è trovare quella VERA” dicono così le ultime battute che diventano un augurio per Voi e anche per noi. Un GRAZIE va al Coro Giovani che, oltre alla bravura, porta un tocco di speranza e giovanile entusiasmo! Un GRAZIE ai ragazzi, quest’anno anche alcuni di Ziano e alle loro famiglie per l’impegno e la disponibilità! E un GRAZIE va ai tecnici sempre disponibili. L’attività di Oratorio domenicale si conclude… abbiamo fatto tante cose BELLE insieme anche quest’anno, ci siamo conosciuti, abbiamo giocato e ci siamo impegnati, quindi possiamo proprio ringraziarci a vicenda e insieme ringraziare il Signore che, ne siamo sicuri, è stato sempre con noi!

Ciao dal Gruppo Animatori Oratorio

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Sono un cristiano da funerale? C’è gioia nella mia vita? E su che cosa è fondata? Sui momenti di festa vissuta nello sballo? Sull’ emozione delle vittorie sportive? Sulla sicurezza del denaro messo da parte? Sulla salute... quando c’é? GRAZIE, animatori e ragazzi dell’oratorio, perché, con freschezza e allegria, ci avete ricordato che la gioia va sempre cercata, coltivata e condivisa e che la gioia più vera e duratura é quella radicata nel servizio gratuito agli altri, sull’ esempio di Gesù. Elena Morandini.

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UN PRETE UMILE E SEMPLICE Don Donato ci ha lasciato… ma il suo ricordo rimane

L’umiltà è una virtù che nel mondo di oggi e, in genere, di tutti i tempi, non gode di grande stima. Ma i discepoli del Signore sanno che questa virtù è, per così dire, l’olio che rende fecondi i processi di dialogo, possibile la collaborazione e cordiale l’unità.

Ho conosciuto don Donato nel 1975 quando, maestra alle prime armi, insegnavo a Canazei dove lui era parroco, nonché docente di religione nella locale scuola elementare. Lo ebbi quindi come “collega” per un anno. Benedetto XVI - Omelia 25 settembre 2011

Eravamo nel pieno dei cosiddetti anni di piombo, tristemente famosi per le violenze di piazza e gli atti terroristici pressoché continui, sfociati poi nella strategia della tensione e nella lotta armata. Erano altresì anni di forte fermento giovanile: collettivi politici, movimenti studenteschi e operai, manifestazioni, presìdi ecc. - 83 -


In quel periodo la chiesa e la religione non erano certo in auge, soprattutto tra i giovani. Chi non ricorda “Dio è morto”di F.Guccini,tanto per fare un esempio. Anche la scuola in quel periodo era molto politicizzata e quella di Canazei non faceva eccezione, anzi: gli insegnanti erano tanti perché vigeva il tempo pieno con il doppio organico, erano quasi tutti giovani provenienti dalla città e per lo più politicamente schierati. In un siffatto ambiente una figura come quella di don Donato poteva sembrare anacronistica. Si presentava con la sua talare lisa e consunta, quando ormai quasi nessun prete la indossava più, se non quelli anziani, e lui non lo era. Ebbene, aveva un atteggiamento così mite e umile, così rispettoso verso tutti che, non solo credo nessuno lo abbia mai irriso, ma, al contrario, aveva saputo conquistarsi la stima e la fiducia di noi tutti, anche di quelli che più apertamente osteggiavano la chiesa. Personalmente io l’ho apprezzato molto: era schivo, ma al tempo stesso faceva sentire la propria presenza, partecipava alle riunioni e interveniva con proposte concrete, esprimendo il proprio punto di vista con toni sempre pacati e se poteva rendersi utile, non si tirava mai indietro. Con i bambini era buono, paziente e sapeva anche divertirli. Da lui c’era da imparare. Questo è solo quello che appariva a noi; di tutto quello che faceva al di fuori della scuola, cioè in parrocchia, non sapevamo nulla, ovviamente, ma è sicuro che non si risparmiava, anzi. L’ho rivisto, come tutti, molti anni dopo girare per le - 84 -


vie di Predazzo, ormai in pensione e ospite della casa di riposo: la mente forse in parte obnubilata, ma non è detto, magari le sue fissazioni non dipendevano per nulla dalle facoltà mentali che invece erano rimaste del tutto integre. Questo io non posso saperlo. Posso dire, invece, che aveva mantenuto lo stesso sguardo di quando lo avevo conosciuto: uno sguardo vivo, sempre limpido e sereno. Ai suoi funerali molto partecipati e presieduti dal Vescovo, è stato ricordato senza retorica, per ottemperare a una sua precisa volontà, come era nel suo stile. Mi ha colpito una citazione che è stata fatta al termine della messa, da una nipote prima e da una rappresentante della comunità di Peio subito dopo: entrambe hanno ricordato che sulla porta della canonica aveva appeso un cartello con la scritta “AVANTI, LA PORTA È SEMPRE APERTA” Adesso, vista la carenza di preti che oltretutto sono sempre più oberati di lavoro, forse nemmeno lui avrebbe potuto mettersi a completa disposizione dei suoi parrocchiani, sempre, ma io penso che il tempo e i modi per incontrare coloro che avessero desiderato conferire con lui, li avrebbe trovati comunque, senza tralasciare nessuno, specialmente i più deboli, i più poveri ,i più soli, perché questo era don Donato.

Maria Gabrielli

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GIORNATA DI AMICIZIA E ALLEGRIA Martine e collaboratori in gita a Padova

Sempre molto attesa ed apprezzata la gita di fine anno delle “martine” e, quest’anno, allargata anche ai collaboratori volontari della parrocchia. Ed ecco, mercoledì 23 maggio puntuali alle 6 del mattino, una “squadra” di 70 persone arrivare alla stazione delle corriere pronte per recarsi a Padova. Prima meta la basilica di san Leopoldo, umile santo patrono dei malati di tumore, dove don Giorgio ha concelebrato la santa messa. Dopo un ottimo pranzo, eccoci tutti all’abbazia di Praglia: basilica stupenda e maestosa retta dai Benedettini: nessuno di noi l’aveva mai vista. E’ stato un momento molto forte dove, attraverso le parole di un monaco amico del nostro parroco, abbiamo potuto ammirare la bellezza e la grandiosità di questo luogo così ”speciale”. Ma soprattutto è stata una giornata splendida con tutto un susseguirsi di momenti di condivisione e amicizia vissuti nella semplicità dello stare insieme: tutto questo ci ricarica per continuare il nostro servizio in parrocchia in modo gratuito e gioioso. Grazie don Giorgio. Una “martina” riconoscente

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dal 1 marzo 2018 al 31 maggio 2018 HANNO CELEBRATO...

le Esequie dei

il Sacramento del

Defunti

Battesimo FELICETTI FILIPPO

DELLAGIACOMA ANNA

FELICETTI TOMMASO

DEMARTIN PAOLO

BARRANCA EMILY

DELLANTONIO CLARA

FOGGIA CHRISTIN

LONGO LUIGI

MORANDINI FILIPPO

LONGO LUISA

DEFRANCESCO MELANIE

MORANDINI MARTINO

MORANDINI MATTIA

DEFRANCESCO GIULIA

ZANONER KEVIN

CEMIN RANDOLFO

DALLE MULLE LORENZO

ZORZI CARLO

BONINSEGNA ALICE

GABRIELLI ODETTA VANZETTA don DONATO CEMIN MARIA

il sacramento del Matrimonio

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Se Dio veste così l’erba del campo non farà molto di più per voi? VOI VALETE MOLTO DI PIU’! Matteo

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Dio ha cura di ciascuno di noi!


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