Bollettino parrocchia predazzo dicembre 2014

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PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXX - N째 4 - 2014 OTTOBRE/NOVEMBRE/DICEMBRE


In questo numero: descrizione articolo

pagina

IL MATTONE “BENEDETTO” (il parroco don Giorgio)

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CUSTODIRE L’UMANO - IL BENE GRANDE DELLA FAMIGLIA

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ACCOGLIENZA SACERDOTI ANZIANI

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UN’ESPERIENZA DA NON DIMENTICARE

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“MAGICO INCANTO” A GARDALAND

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INCONTRO MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONE

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LA MONTAGNA... GIOIA E DOLORE

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PELLEGRINAGGIO A PIETRALBA

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A VERONA DA SANTA TERESA DI GESU’ BAMBINO DEL VOLTO SANTO

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FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

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CATECHESI: CAMMINO DI CRESCITA CRISTIANA

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INCONTRO CON I GENITORI

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DON BOSCO CI PARLA...

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DAL BURUNDI...

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CARO DON GIORGIO...

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VEGLIA MISSIONARIA DECANALE

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EMERGENZA CENTRAFICA

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GIUDECCCA - IL TAPPETO DI IQBAL

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GITA AUTUNNALE DEL CIRCOLO ANZIANI

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SORPRESI DALLA GIOIA

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“NUOVI ORIZZONTI” - UNA CHANCE PER GIOVANI IN DIFFICOLTA’

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GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO

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TANTE VOCI... UNA VOCE

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INAUGURAZIONE DELLA CHIESETTA DI SAN NICOLO’

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RICORDANDO REMO

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Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


Il mattone “benedetto” L’Avvento prepara il Natale…. Si costruisce il “Presepe”…. “Costruire” è un bel verbo! Si coniuga con “Vita”… La vita cristiana costruire l’abitazione di quel Dio che cerca casa…. Per ricordare…che vivere è costruire….ogni tanto è necessario “ricevere” un “bel mattone” per capire cosa e come……costruire…. Un industriale, giovane e di molto successo, stava sfrecciando con la sua Ferrari nuova di zecca. All'improvviso un mattone si sfracellò contro la porta laterale. Frenò bruscamente e fece retromarcia sino al luogo da dove era partito quel maledetto mattone. Saltò fuori dalla macchina appena in tempo per acciuffare bruscamente un bambino e inchiodarlo alla macchina. - “Perché hai rovinato questa macchina che mi è costata un occhio della testa? Ti rendi conto di quel che hai fatto?” Il ragazzino con gli occhi spaventati implorò: - “Per favore, signore, le chiedo scusa, ma non sapevo più cosa fare. Da molto tempo stavo cercando qualcuno che mi aiutasse, ma nessuno si fermava.” Piangeva disperato, mentre faceva un cenno con la mano in direzione ad alcune macchine posteggiate lì vicino.

- “Si tratta di mio fratello. Gli si è rotto il freno della carrozzella da invalido, è caduto e non riesco ad alzarlo. Per favore, potrebbe rimetterlo sulla sua carrozzella? È ferito, perde sangue ed è troppo pesante per me.” Quel giovanotto dimenticò per un istante il suo problema; emozionato alzò il paziente e lo rimise sulla sua carrozzella, gli pulì le ferite e fece l'atto di allontanarsi. - “La ringrazio di cuore e che Dio la benedica”, sussurrò il ragazzino. Il giovane impresario accompagnò con l'occhio il ragazzo che a stento spingeva la carrozzella del fratello. Fu un lungo tragitto di ritorno per il ricco giovanotto. Non permise che il meccanico gli sostituisse la porta della Ferrari. Voleva ricordarsi sempre di non correre tanto. Anche perché nessun mattone gli rovinasse un'altra volta la macchina...

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Dio sussurra continuamente al nostro cuore; a volte non lo ascoltiamo. E allora Lui deve servirsi di un mattone…

In questo momento della nostra vita, per destarci dal nostro torpore, da quale mattone vorremmo essere colpiti?

L’Avvento inizia sempre con quel monito di Gesù nel Vangelo: … «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento…… Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Buon Natale a tutti! Il parroco don Giorgio

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“ CUSTODIRE L’UMANO. IL BENE GRANDE DELLA FAMIGLIA “ Convegno a Bellamonte, 26-29 agosto 2014 Dal 26 al 29 agosto 2014 si è svolto a Bellamonte un interessante Convegno sul tema “Custodire l’umano. Il bene della famiglia” promosso dalla Fraternità Francescana e Cooperativa Sociale Frate Jacopa Nazionale . Ě stato un incontro importante La famiglia è veramente un bene grande da custodire e richiede impegno in tutti gli ambiti. Il Convegno ha avuto inizio mercoledì 27 agosto con la relazione di Mons. MarioToso “Il Vangelo della gioia. Evangelizzare il sociale alla luce dell’Evangelii Gaudium”. Nell’ introdurre i lavori la Presidente Naz. Argia Passoni ha rilevato lo stretto legame tra custodia dell’umano, famiglia ed evangelizzazione del sociale. Non si può custodire l’umano senza la famiglia che è strettamente legata alla società; se la famiglia non viene sostenuta come pilastro del bene comune ne soffre l’intera società. Il compito del custodire riguarda tutti e ancor di più come cristiani, avendo nel cuore la gioia di saperci figli nel Figlio e perciò fratelli e parte dell’unica famiglia umana. Nel suo saluto don Giorgio ha augurato a tutti i convenuti di poter fare un’ esperienza gioiosa della luce divina che viene ad illuminare ciò che Dio ha creato perché sia la nostra gioia. L’uomo con la luce di Dio diventa stupendo, come la famiglia illuminata da Dio diventa meravigliosa. Mons. Toso nella sua relazione è entrato nel vivo del tema partendo dalle motivazioni che hanno portato Papa Francesco a dare ampio spazio nell’Evangelli Gaudium all’evangelizzazione del sociale. E’ una chiamata a farci carico di evangelizzare il sociale per non correre il rischio di sfigurare la missione evangelizzatrice della Chiesa. Siamo interpellati a fare nostre le due grandi urgenze poste da Papa Francesco: l’inclusione dei poveri e la cura del bene comune, del dialogo e della pace sociale. -5-


Don Rodolfo Pizzoli, portando il saluto del Vescovo, ha offerto il contributo dell’esperienza della Diocesi dicendo come oggi sia importante convergere verso la persona e come sia utile un lavoro di insieme fra la pastorale sociale e familiare creando dei gruppi famiglia che siano di stimolo nelle loro comunità parrocchiali. La giornata di giovedì 28 agosto è entrata nel tema della famiglia a partire dall’ascolto della realtà locale con l’apporto del Sindaco Maria Bosin, di don Albino Dell’Eva e di Fiorenza Cestari. Argia Passoni ha introdotto questa ideale tavola rotonda sulla cura pastorale e civile nella realtà trentina ricordando come si renda necessario che la società promuova il dono insostituibile della famiglia per un futuro più autentico ed umano. Il Sindaco, dopo aver evidenziato l’importanza del tema, ha condiviso i percorsi di attenzione e di cura per la famiglia portata avanti fin dall’inizio del suo mandato in particolare su tre filoni, il lavoro, la casa e l’educazione dei giovani. Don Albino Dell’Eva nel suo intervento ha sottolineato che il principale compito dei cristiani è annunciare il Vangelo della famiglia. Fiorenza Cestari ha portato l’esperienza della Commissione locale famiglia e delle varie iniziative ed attività che vengono fatte coinvolgendo anche le famiglie. Interamente dedicata al cuore del tema “Custodire l’umano. Il bene della famiglia è stata la giornata di venerdì 29 agosto . P. Lorenzo Di Giuseppe con la sua riflessione “Il bene della famiglia speranza di futuro” ha posto in evidenza come la Chiesa in questo nostro tempo abbia una particolare cura e attenzione per la

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famiglia. Dai vari interventi di Papa Francesco possiamo individuare una linea di comportamento: riscoprire e far riscoprire il disegno meraviglioso di Dio sulla famiglia e all’ essere accanto ad esse con il cuore del “Buon Samaritano”. Mons. Sergio Nicolli è entrato in argomento dal punto di vista della fragilità, “Fragilità della famiglia luogo di grazia”. La pastorale della famiglia deve essere attenta alle situazioni più difficili perché la fragilità può diventare luogo in cui agisce la misericordia di Dio. La Chiesa deve essere capace di accogliere la famiglia ferita e credere in essa come luogo di speranza e di futuro. Il tema “Educare alla relazionalità” è stato affrontato dai coniugi Sala. La psicologa Patrizia Sala ha posto in evidenza come occorra più che mai oggi educare alla relazione, in un contesto in cui non si vede più la relazione come elemento fondamentale della propria vita. Don Massimo Serretti ha proposto il tema “Educare alla fede”. L’educare chiede una comunicazione e quindi una relazione che partecipa qualcosa di sé ad un altro e che rigenera l’altro. La prima consegna della fede avviene nella verità della vita di coppia; dipende dal modo in cui i genitori stanno di fronte al mistero di Dio. L’ultima relazione al Convegno è stata una speciale testimonianza da parte di Patrizia e Pietro Castronovo, due sposi della Fraternità Frate Jacopa di Roma che hanno raccontato la loro esperienza di affido di due fratellini della Costa d’Avorio, solo ora approdata, dopo sei anni, alla gioia di un’adozione speciale. Il Convegno si è concluso riportando al cuore, dal vivo di una esperienza di famiglia, come la tenerezza e l’amore costituiscano un balsamo per tutta la società e come la bellezza della famiglia possa veramente fare la differenza per un futuro più umano. Di fronte al grande compito dell’evangelizzare la famiglia, dell’evangelizzare il sociale, del custodire l’umano l’augurio è che possiamo anche noi sentirci presi per mano come l’apostolo Pietro sulle acque, nei momenti di difficoltà. La veglia di preghiera per la famiglia guidata da Don Giorgio nella chiesa di Bellamonte assieme alla comunità parrocchiale ha aperto il cuore di tutti al rendimento di grazie e all’invocazione di proseguire il cammino ciascuno nella propria realtà con coraggio e perseveranza. Marilena Lochmann

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ACCOGLIENZA SACERDOTI ANZIANI “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” Confesso che ho provato un sentimento di tenerezza e commozione entrando in chiesa mercoledì 4 settembre ad ore 11: nei primi banchi, erano seduti una quindicina degli oltre 30 sacerdoti anziani e ammalati residenti presso la casa del clero a Trento: quelli ancora in grado di affrontare un’esperienza fuori casa. Il nostro parrocco, con grande sensibilità verso i suoi confratelli anziani, li ha accolti nella nostra comunità per una giornata di svago. Tutti erano pronti a concelebrare la Santa Messa, preceduta da una presentazione della nostra chiesa da parte di don Pierino. Non conoscevo nessuno di loro, ma, dalla stola verde che avevano posata sulle spalle, ho

riconosciuto in ciascuno un ministro di Dio! Qualcuno si reggeva in piedi a fatica, altri avevano l’apparecchio acustico o erano sulla sedia a rotelle: ma ho pensato che tutti quei sacerdoti hanno donato la loro intera vita per le nostre comunità cristiane, rispondendo a una chiamata ! Questo mi ha fatto sgorgare un sentimento di riconoscenza verso il Signore e verso di loro. Chissà quante volte quelle mani, ora tremanti e rugose, sono state innalzate per benedire nuove vite, per unire in matrimonio una coppia di giovani, per offrire il pane eucaristico, per donare il perdono. Quante volte quelle voci, ora malferme, hanno proclamato la Parola di Dio e offerto parole di conforto nei momenti di lutto e di sofferenza! Quante volte quelle gambe, ora

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un po’ rattrappite, hanno solcato oratori per condividere con i giovani la gioia della vita e del gioco, per donare tempo, ascolto, incoraggiamento! Ora, per questi sacerdoti anziani e ammalati, tutto questo è passato. Agli occhi del mondo potrebbero sembrare inutili, perchè non rispondono più al requisito della società attuale: l’efficienza. Ma i pensieri di Dio non corrispondono ai nostri. “Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole, per confondere i potenti”. Attraverso la loro debolezza, con la loro visita alla nostra comunità di Predazzo, i sacerdoti della casa del clero hanno testimoniato ancora la potenza dell’amore di Dio. Come ha detto don Livio nell’omelia, “Dio è sempre disponibile a tenerci nel

palmo della sua mano, ma noi tante volte ce ne fuggiamo via, perchè vogliamo percorrere strade nostre e crediamo di riuscire a fare a meno di Lui”. Grazie, Signore, per questi sacerdoti che ti hanno amato con fedeltà, umiltà e spirito di servizio. Grazie per il dono di tutti i sacerdoti che oggi guidano le nostre comunità. Manda ancora operai nella tua messe, perchè, come supplica un nostro canto “han bisogno i figli tuoi del loro santo ministero”.

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Elena Morandini


UN’ESPERIENZA DA NON DIMENTICARE Gita-pellegrinaggio dei giovani ad Assisi 5 – 6 – 7 settembre Partiti venerdì 5 settembre con un gruppo di ragazzi dai 14 ai 18 anni, prevalentemente di Predazzo, ma ai quali se ne sono aggiunti anche di Castello e Mezzolombardo, abbiamo intrapreso l’esperienza unica sulla conoscenza della vita di San Francesco d’Assisi. Arrivati alla città ci siamo recati alla chiesa di san Damiano dove un frate ci ha accolti raccontandoci la vita del Santo, in seguito abbiamo visitato la chiesa e lasciato i ragazzi ad un momento di meditazione all’interno della stessa, momento molto gradito e sentito da tutti. Tornati nella cittadina abbiamo visitato, con Frà Andrea (frate minore di Mezzolombardo)

che ci ha guidato in questa tre giorni, la Basilica di Santa Chiara dove anche qui abbiamo fatto un momento di preghiera davanti al crocifisso di San Damiano (quello originale), visitato la chiesa e visionato le reliquie di Santa Chiara. La sera siamo stati raggiunti da due suore Francescane, Mara e Vincenza, le quali sono state poi le nostre guide sabato alla basilica di San Francesco e al santuario di Rivotorto, località a qualche chilometro da Assisi che abbiamo raggiunto a piedi passeggiando tra le colline umbre in un clima di amicizia e fraternità, e domenica a Santa Maria degli Angeli dove abbiamo partecipato alla Messa; hanno poi portato la loro testimonianza in riferimen-

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to al lavoro che svolgono (Mara è infermiera mentre Vincenza insegnante di sostegno) pronunciando la frase evangelica “qualunque cosa avete fatto ad uno dei miei piccoli fratelli, lo avete fatto a me”, frase di spunto per il lavoro di gruppo che i ragazzi dovevano poi svolgere assieme e rappresentare davanti a tutti durante la serata; questa attività è stata molto bella dal punto di vista dell’affiatamento e coinvolgimento dei ragazzi. Non voglio dilungarmi troppo perché preferisco lasciare la parola ai giovani che si sono espressi positivamente a ciò che è stato proposto, voglio solo concludere dicendo che le esperienze vengono fatte dalle persone e questa

è stata a dir poco straordinaria perché ognuno di noi è riuscito a donare qualcosa del suo e ricevere qualcosa dell’altro. I nostri ragazzi hanno un potenziale! Alle volte, magari per pigrizia o poca voglia di mettersi in gioco, non riescono ad esprimerlo, dobbiamo essere quindi noi animatori, educatori, genitori ecc ad essere da guida e sprone per questi NOSTRI ragazzi che hanno solo bisogno di essere ascoltati ed amati. Un ringraziamento particolare va a don Giorgio che ha permesso tutto ciò, ma non meno ai ragazzi che, voglio ribadirlo ulteriormente, hanno reso quest’esperienza unica. Romina

Dalla viva voce dei nostri ragazzi ….

E’ stata un’esperienza diversa, non è stata semplicemente una semplice gita. Oltre ad aver visitato nuovi luoghi e allargato la nostra cultura, abbiamo potuto conoscere nuove persone e conoscere meglio noi stessi poiché in mezzo al divertimento c’era spesso un momento di preghiera o riflessione. Dopo questo viaggio ad Assisi sono pronta per andare a Cracovia dal Papa. Elisabetta

Mi è piaciuto andare alla basilica di San Francesco. Mi è piaciuto molto anche stare con i miei amici a divertirmi e pregare. Deborah - 11-


Il viaggio ad Assisi è stato bello. Un’esperienza fantastica, sicuramente da rifare. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone nuove, speciali e fantastiche! Abbiamo imparato anche cose nuove che possono servire nella vita di ogni giorno guidati da due suore, un frate e 3 animatrici. La consiglierei a chiunque. Devo dirlo: E’ stata un’ esperienza Top con la T maiuscola. Grazie! Maria Laura

E’ stata un’esperienza utile spiritualmente, per le intense preghiere e momenti di riflessione resi speciali e diversi da Frà Andrea, Suor Mara e Suor Vincenza. Penso che ritrovarsi con ragazzi che non si conoscono ed esprimere i propri pensieri aiuti a crescere ed a essere più aperti con gli altri. Il divertimento, che non è mancato, ha completato tutto. Un pellegrinaggio da rifare. Martina

Le tre giornate passate insieme sono state fantastiche: ci sono stati spazi per il divertimento e spazi per riflettere, entrambi molto apprezzati da parte mia. Anche le visite alle chiese, in particolare alla basilica di San Francesco, sono state molto interessanti. Ho scoperto nuove cose sulla vita del santo e di quanto i dipinti possano spiegare dettagli della storia che si possono percepire però solo se qualcuno di preparato ti guida; per questo vorrei ringraziare le nostre animatrici Romina e Stefania e Frà Andrea che tra battute e momenti di riflessione ci ha fatto entrare nell’atmosfera senza rendere però il tutto pesante. Grazie per quest’esperienza, spero se ne possano fare altre. Ringrazio anche don Giorgio che ha permesso tutto ciò. Carlotta - 12 -


Abbiamo vissuto una bella e intensa esperienza durante questo pellegrinaggio ad Assisi. Mi ha colpito molto la storia di S. Francesco, la sua decisione di abbandonare la sua vita ricca ed agiata per dedicarsi ad una vita in piena e totale povertà sull’esempio di Gesù. Molto toccante anche l’episodio in cui il crocifisso di San Damiano gli parla dicendogli di riparare la sua Casa. Mi ha colpito molto anche il fatto che tanti suoi amici abbiano deciso di seguirlo, condividendo la sua scelta. Naturalmente è stata molto bella anche la compagnia di queste giornate, eravamo davvero un bel gruppo! Grazie di cuore a tutti. Sara

Il Pellegrinaggio non è stata solo un’occasione per conoscere sé stessi con la preghiera, ma conoscere anche gli altri e fare nuove amicizie. Maria Chiara

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“MAGICO INCANTO” a GARDALAND

Giornata di amicizia e svago del coro dei bambini 9 settembre 2014 Martedì 9 Settembre il Coro delle voci bianche “Magico Incanto” di Predazzo ha effettuato l’annuale gita, con destinazione Gardaland. Accompagnatrici della giornata: Marika Bettin, Giuliana Bernard e la gentile disponibilità di alcune mamme dei bambini più piccoli del coro. Durante il tragitto, che potrei definire abbastanza faticoso, ci è stato comunicato che avremmo fatto una piccola tappa al Santuario del Frassino (Peschiera del Garda, Verona), dove ad attenderci ci sarebbe stato Don Giorgio e assieme a lui avremmo recitato una preghiera di “buona fortuna”.

A mattina inoltrata siamo arrivati a destinazione, dove immediatamente abbiamo svolto alcuni giochi insieme (grandi e piccoli), dopo di che il coro è stato diviso in gruppetti più piccoli, in modo da facilitare gli spostamenti. Il rientro previsto per le 18 è stato posticipato, causa alcune problematiche sorte all’ultimo minuto, che fortunatamente si sono risolte in breve, senza conseguenze. Dopo svariate peripezie siamo arrivati sani e salvi a Predazzo, nella felicità e stanchezza generale. Valentina Giacomelli

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Impressioni varie ….

A me è rimasta impressa la storia della Madonna del Frassino che ci ha raccontato Giuliana in corriera poco prima di arrivare al santuario . Eccola: Tanto tempo fa un signore, mentre andava per i boschi, vide un serpente, ebbe paura e chiese un aiuto divino. Improvvisamente su un albero vide una bellissima statua della Vergine Maria, la portò a casa e la custodì nella sua cassaforte. Il giorno dopo però vide con stupore che la statua non c’era più: era tornata sull’albero del giorno precedente. Allora decise di costruire una chiesa proprio al posto dell’albero come se questo lo avesse voluto la Madonna stessa.

Francesca Giacomelli ™™™ A me è piaciuta moltissimo questa gita e ringrazio tanto don Giorgio e Marike a Giuliana che ci hanno permesso di farla. In particolare mi è piaciuto andare sulle montagne russe. Chiara ™™™ Che dire della gita a Gardaland? E’ stato molto molto divertente! Beh qualcuno potrebbe chiedersi come si fa a non divertirsi ad un parco divertimento. Ma la domanda non è poi così banale e scontata perché è molto importante anche il clima di amicizia che si crea. E’ stata una giornata molto bella non solo per i diversi giochi che abbiamo fatto, ma anche per le risate mentre facevamo la coda per le varie attrazioni e per i canti durante il viaggio in pullman. Per questo dobbiamo ringraziare le nostre maestre del coro Marika e Giuliana e anche don Giorgio che ci ha aiutato economicamente Chiara Giacomelli - 15 -


INCONTRO MINISTRI STRAORDINARI della COMUNIONE “Servite il Signore con letizia”….

Martedì 9 settembre scorso alle ore 20.30, presso la sala parrocchiale di Ziano si sono riuniti in buon numero, circa un'ottantina, i ministri straordinari della Comunione del decanato di Fiemme. Erano presenti, oltre al decano don Ferruccio, anche i parroci di Tesero, Predazzo e Moena. Ha introdotto la serata il decano ringraziando tutti i ministri per la buona partecipazione e soprattutto per il servizio prestato nelle varie parrocchie. Servizio che consiste appunto nell'aiutare i sacerdoti a distribuire l'Eucarestia in chiesa e a portarla nelle case agli ammalati o anziani che non possono recarsi da soli alle celebrazioni eucaristiche. Si è passati quindi a un momento di preghiera con un'invocazione allo Spirito Santo recitata tutti insieme proprio per sottolineare l'importanza di questa Santa presenza che accompagna in modo particolare i ministri in questo servizio. E' seguito poi il canto del salmo 23 "Sei tu Signore il mio pastore" e a questo proposito don Ferruccio ha voluto precisare che sono proprio gli stessi ministri a portare il segno del buon Pastore agli ammalati nelle loro case. Con la certezza di essere guidati dal Signore essi possono veramente testimoniarlo e sentirsi mani e piedi di Dio al servizio di chi si

trova in difficoltà. E quanta edificazione trovano gli stessi ministri nelle persone che incontrano, sono gli stessi ammalati o anziani che si fanno evangelizzatori con la loro gioia nell'accogliere il Signore, con la loro fede semplice ma sincera, con la loro riconoscenza e la loro testimonianza di vita. Quanti rapporti di sincera amicizia e stima si costruiscono in questi periodici incontri, dove protagonista indiscusso è il Signore presente nell'Eucarestia, ma anche la gioia di pregare insieme, di scambiare due parole e di sentirsi parte di una comunità parrocchiale. Si è poi passati a discutere un altro punto importante, ossia verificare se avesse senso o meno organizzare, a livello decanale, qualche incontro per i ministri come aggiornamento o come approfondimento di qualche tematica o anche solo come momento di preghiera. A questo proposito lo stesso Vescovo Bressan aveva invitato tutti i ministri ad incontrarsi periodicamente proprio per pregare insieme. Qui in valle era stato fissato un incontro mensile a Ziano ad ore 17, orario piuttosto scomodo per quanti lavorano, infatti il numero dei partecipanti è andato via via diminuendo sempre più.

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Dopo aver ascoltato vari interventi si decide, per alzata di mano, di ritrovarsi 2 o 3 volte all'anno in orario serale infrasettimanale, in modo che anche chi lavora può parteciparvi, invitando magari anche qualche relatore da Trento in base agli argomenti proposti. Riguardo ai momenti di preghiera la proposta è stata quella di aggregarsi alle varie iniziative già presenti in diverse parrocchie della valle, magari facendo conoscere orari e luogo di ritrovo a tutti i ministri. La serata si è conclusa con la benedizione del decano, con un arrivederci a presto e con l'augurio di buon servizio a tutti i presenti.

Marzia Cemin

Un ministro straordinario esprime le sue riflessioni…

Anche nella nostra parrocchia operano i ministri straordinari della santa comunione. Mi è stato chiesto di soffermarmi brevemente sulla figura del ministro straordinario che porta la S. Comunione ai fedeli infermi. Il ministro straordinario deve sentirsi inviato dall’assemblea parrocchiale (non agisce a titolo personale o per bontà o amicizia). Può essere anche un’occasione per arricchire la Comunità: anziani e ammalati, sentendosi così ancora membri vivi della Parrocchia, possono offrire la loro sofferenza o solitudine secondo i bisogni e le intenzioni di tutti. Se la frequentazione ha un ritmo costante, è normale che si instauri un clima di cordialità e familiarità fra il ministro straor-

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dinario e l’anziano o l’ammalato. Questi, parla molto volentieri e se ha appena ascoltato la S. Messa attraverso la radio capita che chieda spiegazioni riguardo a qualche avviso letto al termine della celebrazione, esprima un commento sull’omelia o semplicemente voglia sapere chi leggeva le singole letture. Io ho avuto modo e lo ho tuttora, di avvicinare persone che esprimono grande riconoscenza per questo servizio. Questa loro gratitudine e gioia nasce spontanea, certamente dettata dalla profonda certezza e convinzione nelle parole del Padre che dice :” Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui - ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno “. Di fronte a tanta testimonianza di fede, non si può rimanere insensibili. Il proprio stato d’animo ne viene coinvolto ed elabora nel proprio intimo emozioni molto inten-

se. E ciò mi fa ricordare una frase che avevo annotato nel corso di una lezione ai ministri straordinari detta da un relatore :” Il servizio è un dono, un privilegio, non un impegno !”

Marisa Bosin

™™™ LA MONTAGNA… GIOIA E DOLORE Santa Messa nella Chiesetta di Valmaggiore in ricordo di quanti non sono più tra noi. 11 settembre 2014

Oggi don Giorgio celebra la Santa Messa alla Chiesetta di Valmaggiore alle ore 18, per tutti quelli che amano la montagna, nel ricordo di quanti l’hanno

amata e non sono più tra noi. E’ stato allestito anche un gazebo, davanti alla chiesetta, dato il tempo “capriccioso” ma fortunatamente non ne abbiamo avu-

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to bisogno. All’inizio di questo momento di preghiera siamo invitati a riflettere sulla bellezza della natura, sulla meraviglia dei paesaggi che ci circondano, che costituiscono il tempio naturale della grandezza di Dio! Dopo la lettura del Vangelo di Matteo (25,1-13) ci soffermiamo sulle parole di Gesù “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. Siamo infatti qui radunati, pensando a quanti hanno amato questi spazi incantevoli e che non ci sono più.

Anche queste vite, molto spesso giovani, avevano tanti progetti, tanti sogni e desideri , ma sono state prematuramente interrotte e ci hanno preceduto in quello che… verrà! Per questo dobbiamo tenere a mente che noi abbiamo solo il momento presente per vivere la nostra vita, per realizzare al meglio quanto ci sta a cuore e soprattutto per amare! Così pregava Santa Teresa di Lisieux:

“La mia vita è un istante, un’ora che passa, un momento che mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, mio Dio, che per amarti sulla terra, non ho altro che l’oggi. Ti amo Gesù. Tende a te la mia anima… Sii tu il mio dolce sostegno. Regna nel mio cuore. Donami il tuo sorriso, per un giorno solo. Per oggi, per oggi. Che importa, Signore, se l’avvenire è oscuro… No, io non posso pregarti per il domani… Mantieni puro il mio cuore, coprimi con la tua ombra. E non sia che per l’oggi.” Molto intenso il canto finale del “Signore delle Cime”, una preghiera cantata da alcuni coristi e sussurrata da tutti i presenti. Al termine abbiamo ricordato anche tutti gli ammalati, tutti quelli che non possono più godere di tanta serena bellezza. Un partecipante - 19 -


PELLEGRINAGGIO A PIETRALBA Pomeriggio di amicizia e preghiera con Ospitalità Tridentina 18 settembre 2014 Anche quest’anno è arrivato il giorno del Pellegrinaggio a Pietralba con Ospitalità Tridentina e sono due i pullman che partono verso le 13.30, con il loro carico di ammalati, accompagnatori e simpatizzanti! Durante il viaggio ci viene raccontata l’apparizione della Madonna a La Salette, in Francia, di cui ricorre l’anniversario il giorno seguente. Il 19 settembre 1846 infatti, circa alle tre del pomeriggio, su una montagna vicina al villaggio di La Salette-Fallavaux, due ragazzi, una pastorella di quindici anni di nome Mélanie Calvat e un giovane pastore di undici anni di nome Maximin Giraud, stanno pascolando le mucche. Secondo il loro racconto l'apparizione si compone di tre momenti. Nel primo momento appare in una luce risplendente una bella Signora, vestita in una foggia straniera. La Signora sta seduta su una roccia, in lacrime, con la testa fra le mani. In un secondo momento la Signora si alza e, parlando ai due ragazzi sia in francese che nel dialetto del luogo affida loro un messaggio diretto all'intera umanità e quindi da diffondere universalmente. Dopo essersi lamentata per le empietà e i peccati degli uomini, che comportano l'eterno allontanamento da Dio e quindi l’inferno se avessero perseverato nel male, la Signora annuncia la Divina Misericordia per chi si converte. Successivamente comunica a ciascuno dei due fanciulli un segreto, prima di scomparire nel cielo, al di sopra del Mont-sous-les-Baisses (terzo momento dell'apparizione). Subito dopo recitiamo il Rosario avvicinandoci al Santuario, nostra meta.

Alla Santa Messa, celebrata da don Giorgio, don Pierino e padre Giuseppe, che gentilmente ci ospita, ascoltiamo un brano

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dalla Lettera di San Polo ai Co- affidarci alla Madre di Dio, a lei rinzi e il Vangelo di Luca (7,36- che ha tanto sofferto ma ha tanto 50). Nel primo, San Paolo oltre creduto! E con don Giorgio affiad esporre in due versetti il pri- diamo a lei anche tutte le permo Credo cristiano (Cristo morì sone che oggi non hanno potuto per i nostri peccati... fu sepolto... essere qui, pur avendolo desideè risorto il terzo giorno..) ci esor- rato, affidiamo alla sua intercesta a mettere Gesù al centro della sione quanti soffrono, sia fisicanostra vita, perché solo in que- mente che moralmente. sto modo possiamo avere fiducia Alla Messa segue, come trache la grazia di Dio sia con noi. E dizione, un’allegra merenda, che ne vedremo i frutti! Del Vangelo abbiamo dovuto fare all’interno di Luca ascoltiamo l’episodio del perché il sole purtroppo non ci ha fariseo Simone e della peccatri- onorato della sua presenza. ce che lava i piedi di Gesù con le Giro tra i tavoli e chiacchieransue lacrime e, dopo averli asciu- do qua e là mi sento dire che “un gati con i suoi capelli, li cosparge pomeriggio come questo fa bene di olio profumato. Gesù, davanti perché socializzare ad una certa età alla perplessità di Simone e de- è come una medicina, che in più ha gli altri commensali che errone- il pregio di non avere controindicaamente ritengono che il Maestro zioni!!”. non sappia chi sia quella donna, Un’altra voce mi conferma che afferma che i suoi “molti pecca- “un’iniziativa del genere è sempliceti le sono perdonati perché ha mente bella!” e da un’altra parte molto amato” e saluta la donna mi sento dire che “è commovente dicendole “La tua fede ti ha sal- che ci sia tanta gente che si dà fare vata; va’ in pace!” per portarci fuori, in giro, a vedere il Padre Giuseppe ci esorta ad mondo!”. Mi viene fatto presen-

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te che “questo è un momento importante di spiritualità, ma anche la merenda in compagnia non ha per questo meno importanza!” Sono ormai le 18 quando risaliamo nei pullman per tornare a casa. Guardandomi in giro dedico un pensiero...

tantissimo; ... a chi capisce che “quanto più abbracciamo la Croce, tanto più fortemente stringiamo Gesù che vi è appeso” (C. De Foucauld); ... a chi questa Croce la vive e la celebra quotidianamente, nella consapevolezza che “la nostra vita presente è una speranza” ... a chi si commuove quando (Sant’Agostino); gli rivolgi la parola sorridendo; ... a chi si adopera per orga... a chi ti ringrazia un milione nizzare momenti come questo; di volte perché gli porgi un brac... a chi avrei tanto voluto cio per salire uno scalino; venisse con noi ma non se la ... a chi si “arrabbia” perché sentiva; hai accompagnato in sala un’al... a chi sta crescendo, sta tra carrozzella prima della sua; avanzando in questa vita e a ... a chi ormai sembra non esquanto vorrei che sapesse, un serci più; giorno, apprezzare una giornata ... a chi sembra non esserci come questa; più ma appena intoniamo “Inno ... a chi non c’è più ma è semal Trentino” sussurra le parole; pre così presente nei nostri cuori! ... a chi è rilassata anche se Grazie a tutti, davvero grazie arriva in ritardo, perchè non c’è di cuore! più nessuno ad aspettare la cena; Silvia Dellagiacoma ... a chi questo nessuno manca Dama di Ospitalità Tridentina

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A VERONA DA SANTA TERESA DI GESU’ BAMBINO DEL VOLTO SANTO Gita del Coro Arcipretale Domenica 21 settembre alle 7.30 il Coro Arcipretale con il Coro di supporto che anima le funzioni funebri, è partito dalla piazza per la gita sociale alla volta di Verona, sotto la guida spirituale di don Giorgio e quella musicale di Fiorenzo. Arrivati alla parrocchia di Santa Teresina del Bambin Gesù “Tombetta”, siamo stati accolti da padre Giacomo Gubert, il quale alle 10.30 ha celebrato insieme a don Giorgio la Santa Messa animata dai nostri canti.

In quest’occasione abbiamo anche incontrato la compaesana Pia Boninsegna (Volpin) e i coniugi Passigato (Metilde Degregorio) che il giorno successivo avrebbero celebrato il 60° anniversario di matrimonio. Dopo

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qualche chiacchiera ‘n pardacian, abbiamo avuto l’onore di avere una guida speciale innamorata di Santa Teresina – padre Pio - che ci ha illustrato i luoghi salienti della basilica e del convento. La sua dialettica e il suo modo di esporre l’argomento hanno tenuto viva la nostra attenzione e ci hanno fatto conoscere un po’ di più la santa di Lisieux. La gita/pellegrinaggio è proseguita con il pranzo (“bon e bon marcà” come dice Clemente) e la visita alla città (arena, Castelvecchio, gelateria, ...). Uscendo poi da Verona siamo saliti al santuario della Madonna di Lourdes, che domina la città, dove abbiamo

chiesto l’intercessione di Maria per le nostre necessità. Ripartiti, abbiamo fatto sosta alla “Pausa” per la cena e alle 22.45 siamo scesi dalla corriera nella stessa piazza da cui siamo partiti, stanchi ma soddisfatti per l’ottima riuscita della trasferta. E allora, ringraziando la Parrocchia per l’aiuto economico, santa Teresina e la Madre celeste per l’aiuto e la presenza spirituali, … osiamo dire: alla prossima! Marco Dellagiacoma

™™™ ™™™ FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO AMORE: LINGUAGGIO UNIVERSALE Questo il messaggio che la Santa Messa di questa sera ci ha trasmesso, durante la celebrazione di Maria Regina del Santo Rosario, che abbiamo poi accompagnato in una breve processione lungo le vie del paese. Gremita la chiesa, affollata anche degli amici di Hallbergmoos presenti in queste giornate, a formare una comunità aperta, accogliente, vera Chiesa insomma! Anche il parroco tedesco ci conferma sorridendo che ha trovato grande simpatia e cordialità nel nostro paese e che gli ostacoli

imposti dalle diverse lingue trova allegra soluzione nel sentimento di accoglienza che contraddistingue il nostro gemellaggio. Nell’omelia che segue al Vangelo di Matteo (21,33-43) don Giorgio afferma che l’Amore abbatte le barriere linguistiche nella disponibilità che dimostriamo nei confronti degli altri, mentre il parroco di Hallbergmoos ci ricorda che al di là della nostra nazionalità siamo tutti figli di Dio e, di conseguenza, fratelli, indipendentemente dalla lingua che parliamo.

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Molto suggestiva la processione, riscaldata dai colori dei flambeaux. Bella la presenza della statua della Regina del Santo Rosario a sovrastare questo corteo e belle le braccia di chi la reggeva durante questo cammino in mezzo a noi: quelle dei “Coscritti del 1996”. E’ stato veramente toccante vedere questi splendidi ragazzi sorreggere la statua di Maria , la Madre della Chiesa!

Ottobre: mese del Santo Rosario. Preghiamo Maria, la Santa Madre di Dio, affinché ci aiuti a superare il nostro egoismo, le nostre chiusure, la nostra pigrizia e a rivolgere lo sguardo oltre a noi stessi. Maria ci insegna a non sminuire la polifonia dell’esistenza e degli affetti. Dio non copre tutte le gamme d’onda del nostro cuore. L’amore di Dio non risponde a tutte le lunghezze d’onda del cuore dell’uomo, né pretende di esserne l’unico geloso sbocco.

L’augurio più grande che possiamo fare loro è di avere il coraggio di portarla sempre con sé, di essere davvero tutti suoi, nella profonda e sincera consapevolezza che questo non sottrae nulla anzi, arricchisce infinitamente!

Ermes Ronchi

La povertà non consiste solamente nell’avere fame di un pezzo di pane, né nel mancare di un vestito, o nel non avere una casa dove ritirarsi. La povertà più grande può annidarsi nei cuori.

Madre Teresa di Calcutta - 25 -


Alcune catechiste di Predazzo in pellegrinaggio a Roma , in occasione dell’udienza generale del Papa, hanno pensato di scrivergli una lettera affidando alle sue preghiere tutti i ragazzi del 1996….e donando anche un … CAPPELLO DEI COSCRITTI di PREDAZZO (Val di Fiemme - Trentino)

Carissimo Papa Francesco, noi mamme catechiste dei ragazzi diciottenni di Predazzo - Valle di Fiemme Le chiediamo di ricordare nella preghiera e di accompagnare nel cammino della vita questi nostri figli. GRAZIE di CUORE BREVE CENNO STORICO Anticamente i coscritti erano i giovani dello stesso anno che si preparavano al servizio militare. Prima di sottoporsi alla visita d’idoneità si ritrovavano per far festa in compagnia usando un carro addobbato con fiori e i ragazzi, per l’occasione, indossavano un cappello anch’esso fiorato, preparato con cura da fidanzate o amiche. Dopodiché si recavano alla visita di leva dove venivano dichiarati: abili, rivedibili o scartati. La festa dei coscritti è una tradizione che continua ad esistere, anche se ora, con l’abolizione del servizio militare obbligatorio, viene considerata come un passaggio dall’adolescenza all’età adulta: un’occasione per riunire e divertire ragazzi e ragazze, anche quest’ultime con cappello e grembiule decorato, dei vari paesi. Casera Marisa, Gabrielli Iris, Varesco Carmen e March Luisa - 26 -


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CATECHESI: CAMMINO DI CRESCITA CRISTIANA ( a cura di Silvia Dellagiacoma ) Prima tappa: 2 ottobre Angeli Custodi

Credetemi: a forza di adorare e mangiare la Bellezza, la Bontà e la Purezza in questo sacramento, diventerete belli, buoni e puri.

San Francesco di Sales

Lavora come se tutto dipendesse da te, prega come se tutto dipendesse da Dio

S. Ignazio di Loyola

Iniziamo così quest’anno di catechesi: con l’Adorazione Eucaristica, divisi in gruppi per età. L’argomento di quest’anno di catechesi sarà la “Casa”, casa-Chiesa e casa-Famiglia. E cosa ci vuole per costruirla? E’ necessario un progetto! Ecco perché siamo qui, per continuare la costruzione della nostra vita… e così come il progetto di una costruzione si esegue per mezzo di linee verticali ed orizzontali, allo stesso modo il nostro progetto di vita deve delinearsi sulla base delle stesse linee, quelle che troviamo sulla Croce. Progetto di Amore che Dio ha voluto per noi e che noi vogliamo sia la base sulla quale costruire la nostra vita, perché solo così arriveremo ad un risultato sicuro. Ci affidiamo quindi agli Angeli Custodi e alla loro e nostra Mamma, Maria, perché ci accompagnino in questo cammino.

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Incontro con i genitori…” Don Giorgio incontra i genitori dei bambini e ragazzi che frequentano la catechesi, presso l’Aula Magna della Casa Maria Immacolata. La serata inizia con la proiezioni di immagini bellissime dello spazio e questo ci aiuta a capire quanto piccoli siamo in rapporto all’universo, quanto è minuscola la nostra Terra ma allo stesso tempo, essendo l’unica casa di cui disponiamo, dobbiamo averne cura!! Quest’anno il tema della catechesi sarà, appunto, la CASA, casa intesa come famiglia e come Chiesa, luoghi d’ascolto e di Comunione. Come ci spiega Papa Francesco, i 5 mattoni che costruiscono la casa della Famiglia sono le parole:

Y,Z Cari genitori, ecco cosa faremo quest’anno durante la catechesi con i vostri figli. Don Giorgio incontra i genitori, mercoledì 8 ottobre

Y,Z Di T. Berry Brazelton “Una famiglia è felice quando non esistono madri perfette, bambini sorridenti, padri nervosamente virili.

1. Per favore – permesso: è la preghiera di richiesta Ma tutti, a turno, possono 2. Grazie: è l’azione di grazia sentirsi nervosi, perfetti, sorridenti!” 3. D’accordo: è l’azione di unirsi in cordata per scalare la vita 4. Scusa – perdono: è il coraggio di scusarsi e la forza di chiarire 5. Ti voglio bene – Ti amo: è l’amore pieno, appagato, che si esprime nella lode. Usando questi “mattoni” possiamo costruire famiglie felici...! Dal brano di Renato Zero – che insieme abbiamo ascoltato – “Il dono della vita”: “Siamo l'immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublime La vita è un dono legato a un respiro Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo Ogni emozione, ogni cosa è grazia, l'amore sempre diverso che in tutto l'universo spazia e dopo un viaggio che sembra senza senso arriva fino a noi L' amore che anche questa sera, dopo una vita intera, è con me, credimi, è con me.” - 29-


Don Bosco ci parla …. 10 novembre 2014 I catechisti e i collaboratori parrocchiali incontrano don Marco Canale - Sacerdote salesiano di 34 anni, originario di Pordenone, animatore pastorale dell’Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice – per conoscere meglio la spiritualità di San Giovanni Bosco, in occasione del bicentenario della nascita, che ricorrerà il prossimo anno.

“Uno solo è il mio desiderio: quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità”

Con entusiasmo e passione don Marco ci illustra il pensiero di San Giovanni Bosco in merito ai ragazzi e più volte nel corso della serata lo definisce un “furbo genio ispirato”. Furbo evidentemente non nell’accezione negativa del termine, ma nella capacità di avvicinare quel mondo incomprensibile a noi adulti e a volte chiuso in cui vivono i bambini e i ragazzi. Genio nella sua pedagogia, nella sua tecnica del prevenire il male. Ispirato è ovvio da Chi! Questa sera don Marco ci propone il pensiero del suo illustre e santo fondatore con l’ausilio di una lettera che don Bosco scrisse nel 1884 ai suoi ragazzi da Roma e che riassume tutto il suo pensiero educativo. Viene descritto un sogno o una visione che il sacerdote dichiara di aver avuto, nella quale parla con Valfrè, uno dei primi allievi dell’Oratorio. Dalle parole che i due si scambiano emergono questi aspetti fondamentali: ØØ l’allegria, l’amicizia, la gioia portano alla familiarità, all’amore e alla confidenza e questo fa accostare i ragazzi in modo naturale ai Sacramenti; ØØ non basta amare i ragazzi, si devono accorgere di essere amati e questo lo si trasmette partecipando dei loro giochi, dei loro interessi; ØØ gli animatori, gli educatori, i genitori stessi devono farsi amare e non farsi temere; ØØ riprendere sì , correggere sì, ma senza umiliare, in maniera individuale ricordandosi della “parolina all’orecchio”; ØØ sorridere tanto, sorridere sempre; ØØ essere in pace con Dio attraverso la Confessione, che non dev’essere mero - 30 -


rituale ripetitivo ma deve sempre concludersi con un proponimento, piccolo e sostenibile. Mentre don Marco parla mi viene spontaneo pensare a don Paolo che ci aveva accompagnate durante la gita a Torino. Entusiasmo e passione sono gli stessi, accompagnati da uno smisurato amore verso don Bosco. Segno distintivo del pensiero salesiano da lui con successo seminato e che ancora oggi ne è il carisma principale. Grazie don Marco per il tempo che ci hai dedicato e per gli spunti di riflessione che ci hai proposto!

Riflessioni di una nonna ex catechista… “CHI VUOL ESSERE AMATO FACCIA VEDERE CHE AMA” Questo è ciò che mi ha trasmesso l’interessante incontro per catechiste ed ex tenuto dal salesiano don Marco. Mi sono sentita molto coinvolta nei suggerimenti che ha dato per relazionarsi con i bambini e ragazzi non come catechista, ma come nonna e zia. Ciò che si prova giocando, parlando e soprattutto ascoltando i nipoti è pura gioia, Non sono io che dono loro tempo, ma sono loro che danno a me tanta ricchezza interiore. Vorrei riuscire a seguire ogni giorno gli insegnamenti che don Bosco aveva con i suoi ragazzi: la comprensione, la dolcezza, l’attenzione e l’affetto. Grazia Morandini

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OTTOBRE: MESE MISSIONARIO Dal BURUNDI … Nel ricordo delle tre sorelle saveriane uccise barbaramente il 7 settembre 2014

Carissimi! Grazie di cuore per la vicinanza in questo momento così doloroso per la nostra Famiglia delle Missionarie Saveriane e in particolare per la nostra comunità di Kamenge in Burundi dove ieri pomeriggio e stanotte sono state barbaramente uccise Olga, Lucia e Bernardetta. Torno ora da là e non ho parole per esprimere tanto dolore. Tantissima gente ci è vicina, padri, suore di altre congregazioni, sacerdoti, gente semplice, tutti sono là a sostenerci nel nostro dolore e nel non capire il perchè di questo gesto così crudele. Affidiamo alla bontà misericordiosa del Signore le nostre sorelle e preghiamo per chi ha ucciso con tanta violenza. Grazie per la vostra vicinanza, affetto e preghiera. In settimana, con l’aiuto del console italiano in Burundi e delle autorità burundesi e congolesi, speriamo far giungere i corpi qui in Congo e salire con loro fino a Bukavu, sostando a Uvira e Luvungi, missioni dove le nostre tre sorelle hanno lavorato a lungo, nella pastorale, all’ospedale e nella formazione delle ragazze e mamme. Saranno sepolte a Bukavu – Panzi, il nostro cimitero saveriano. Che questo sangue versato per amore aiuti noi, questa chiesa locale, tutti a guardare a Cristo Crocifisso e Risorto e al quale abbiamo donato la vita per la missione, fino alla morte. Un forte abbraccio, contando sulla vostra preghiera.

Delia e sorelle

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In questa foto fatta a Bujumbura l’anno scorso, le sorelle in questione sono le tre in primo piano: Lucia è quella in primo piano con la gonna blu, Olga è quella seduta con la maglia rossa sulle spalle e Bernardetta è quella alla sinistra di Olga. Mettiamo tutte nelle mani di Dio che sa. Un forte abbraccio, Delia

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CARO DON GIORGIO…. Lettera di ringraziamento di suor Delia

Carissimo don Giorgio, eccomi per dire a te e a tutta la parrocchia un grande grazie per la vostra partecipazione attiva al nostro dolore per la perdita tragica delle nostre sorelle Lucia, Olga e Bernardetta uccise in Burundi il 7 settembre. In tantissimi e in vari modi si sono fatti vivi per condividere con noi questo dolore, per pregare, per piangere, per consolarci, per fare silenzio davanti a questo mistero… Grazie del mercatino che avete organizzato nei giorni scorsi, grazie anche per la disponibilità nel fare le fortaie la sera di San Martino… Grazie per la generosità di tutti, per il bene che mi volete e per condividere con noi anche i vostri beni affinchè anche altri possano star bene. Grazie di cuore e un forte abbraccio, Delia

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VEGLIA MISSIONARIA DECANALE Una ragazza racconta la sua esperienza in terra di missione 16 ottobre 2014 Ebbene sì, eccomi qui un anno dopo, qui dov'è partito tutto, qui dove ho potuto realizzare uno dei sogni più grandi della mia vita: andare in missione. Proprio un anno fa, alla veglia missionaria, suor Miriam parlò di quest'opportunità: un'esperienza estiva di conoscenza e condivisione di un mese in missione organizzata del centro missionario di Tento. Qualche giorno dopo ero iscritta. Prima di partire (il dove e con chi lo sceglie il centro), si partecipa ad un corso di otto incontri in cui ci si confronta, conosce, discute, si incontrano persone straordinarie con le loro testimonianze, si prega e canta tutti insieme. Ricordo che una volta una persona mi ha detto: “Anche solo frequentando il corso metà dell'esperienza è già fatta”, aveva ragione! Formati i gruppi, nostra destinazione: UGANDA. Ben presto arriva il 2 luglio... si

partee!! Ecco che affiorano paure, gioie, curiosità e impazienza di arrivare. Siamo stati fortunati, tutto è andato bene: il viaggio, noi come gruppo e il fatto di avere l'opportunità di visitare ben tre missioni: Kotido dal vescovo Giuseppe Filippi, Gulu da suor Claudia Piffer e Fratel Elio Croce e Kampala, la capitale, da padre Giuseppe Clerici. Incredibile come esistano anche qui realtà tanto diverse tra loro: dalla natura incontaminata, silenzio e capanne di Kotido, alla super trafficata e affollata capitale. Cos'abbiamo fatto? Difficile da spiegare e ancor più da capire. Una ragazza che ha fatto l'esperienza anni fa ha colto in pieno il significato di questa meravigliosa avventura dicendo: “Non è facile affrontare parenti e amici, ti chiedono com'è andata, cos'hai fatto... Ho vissuto, ecco cos'ho fatto! Ho amato,

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ho osservato, ho pianto, ho riso, ho abbracciato, ho mangiato, ho sognato, ho viaggiato, ho respirato, ho sorriso, ho ballato, ho dormito...... HO VISSUTO!” Ed è vero; abbiamo visto e conosciuto una realtà completamente diversa dalla nostra; abbiamo incontrato persone meravigliose, forti, piene di gioia e voglia di vivere, fiere della loro terra; abbiamo incrociato sguardi e sorrisi di bambini, adulti e anziani; abbiamo capito cos'è davvero importante nella vita, i nostri valori, l'importanza di chi ci è accanto e ci vuole bene ogni giorno. È stata una sfida, una sfida soprattutto per sé stessi: affrontare paure e situazioni in cui mai avremmo pensato di poterci trovare, farci forza l'un l'altro, emozionarci, fare i conti con un mondo totalmente diverso. Un'esperienza così forse non ti cambia la vita, ma ti arricchisce dentro. È diversa per ognuno di noi: siamo partiti in sei, tutti e sei ab-

biamo fatto le stesse cose, nello stesso tempo, nel medesimo posto, ma ciascuno ha vissuto un esperienza diversa. È un'esperienza che consiglio a tutti, se avete questo desiderio nel cuore o ci avete pensato anche solo per un momento, fatelo. Si torna con una marcia in più, con l'amore e la nostalgia per quella terra che per un mese è stata la nostra casa, con la cosapevolezza che ognuno di noi è importante e può fare qualcosa nel suo piccolo per un futuro migliore. Un proverbio africano dice: Per spostare una zanna d'elefante ci vogliono dieci uomini, ma essa, pur essendo pesante, non schiaccia l'elefante. La vita ci mette addosso molti pesi e sofferenze, ma dentro di noi mette tutte le risorse per andare avanti e non lasciarci schiacciare. Mi piacerebbe concludere dandoci la mano e recitando tutti insieme il Padre nostro. ​​ Alice Piazzi

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EMERGENZA CENTRAFRICA Diamo una mano a padre Fiorenzo … Il 15 e il 16 novembre è stato allestito un mercatino missionario, a favore delle emergenze causate dalla guerra nella Repubblica Centraficana dove ha operato per molti anni padre Fiorenzo Felicetti. L’impegno richiede sempre molto tempo nel preparare tanti oggetti che possono essere utili e graditi, ma la gioia nel vedere tanta partecipazione e sensibilità di fronte a questi grossi problemi è uno stimolo per andare avanti. Grazie quindi a tutti voi che avete risposto alla grande a questa proposta e alle persone che hanno collaborato in silenzio e in vari modi alla buona riuscita di questa iniziativa, anche da parte di padre Fiorenzo. …” veramente abbiamo visto trafficati i talenti di ciascuno “!!!! GRAZIE DI CUORE

Lisetta . Gilda e Luciana Felicetti sorelle di padre Fiorenzo

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GIUDECCA Il tappeto di Iqbal Nel quartiere dove la Camorra si fa Stato, “Il Tappeto di Iqbal” lotta contro tutto e tutti per la legalità e per ridare felicità ai bambini.

Y,Z La Cooperativa nasce nel 1999 a Napoli e viene così chiamata in memoria del giovane Iqbal, pakistano, assassinato il giorno di Pasqua del 1995 per aver osato denunciare lo sfruttamento del lavoro minorile, da parte della mafia del suo paese, nella produzione dei tappeti. Non si potrà parlare di civiltà né di reale progresso, finché sulla Terra esisterà un solo bambino infelice. Albert Einstein

Spettacolo teatrale /testimonianza di un gruppo di ragazzi di Napoli che vivono il disagio della camorra La Cooperativa Sociale Onlus “Il Tappeto di Iqbal” ha presentato martedì 7 ottobre lo spettacolo teatrale/testimonianza “Giudecca” alla presenza di numerosi ragazzi ed adulti che hanno riempito l’Aula Magna della Casa Maria Immacolata. Dal sito web della Cooperativa:

“Lo spettacolo dei giovani ragazzi di strada del quartiere di Barra di Napoli afflitto dalla piaga di Camorra vede gli ex ragazzi di strada promotori in Italia di una possibilità. I giovani ragazzi che girano in Italia con lo spettacolo “Figli di un La minore” raccontano un altro punto di vista, di chi la strada l’ha vissuta in maniera negativa e che oggi in strada, attraverso le azioni sociali, la vivono per “togliere le perle ai porci”. Scritto e diretto da Giovanni Savino lo spettacolo vuole mettere l’accento sulle cause che hanno generato quella che a Napoli, secondo Savino, è una tragedia sociale che vede la nuova generazione abbandonati dallo Stato e in totali balia della camorra. E’ la storia dei quartieri di Napoli che, pur vivendo le stesse tragedie di quella ormai nota Scampia, subiscono sciacallaggio mediatico solo dopo fatti eclatanti ma poi dimenticati. Quartieri, come quelli di Barra, con il numero di minori tra i più elevati di Napoli ma nello stesso tempo con altissimi livelli di dispersione scolastica e sfruttamento del lavoro minorile anche da parte della camorra. E’ un quartiere con 40mila abitanti ma dove manca tutto da un teatro a un cinema, da luoghi aggregativi e di gioco. Questo spettacolo, messo in scena veramente da ragazzi di strada racconta di chi vuole mostrare a chi sa solo giudicare dalle immagini e che “si sente assolto pur essendo lo stesso coinvolto” che seppur “Minore è pur sempre un La ovvero la prima nota da cui far ripartire una nuova melodia” . I giovani di Barra vogliono raccontare i coetanei del Rione Traiano, del Rione Salicelle, di Forcella, del Rione De Gasperi, del Bronx di San Giovanni e di tutti quelli che, vissuti nell’abbandono e nell’imbrutimento, allevati in alveari a batterie nelle case popolari fatiscenti, oppressi oggi vengono alla ribalta come più cattivi e violenti degli oppressori.”. - 38 -


Innegabile quanto ammirevole il talento artistico di questi ragazzi, alcuni dei quali di 15 o 16 anni ma soprattutto impressionante il loro racconto di vita vissuta, di dolore e di tragedia che si consuma quotidianamente così vicino a noi, nel nostro stesso Paese. Non è sufficiente parlare di criminalità quando si tocca il cuore della società: i giovani! La camorra, così come tutte le organizzazioni mafiose, non si limita ad uccidere, a violentare, a rubare... Dopo aver sottratto la libertà desidera cancellare quanto di più prezioso l’uomo ha: la speranza! Giovanni Savino dedica la sua

vita ad evitare che questo accada, a seminare speranza tra i giovani e lo fa in modo concreto, aiutandoli, attraverso l’attività teatrale a guadagnare quel tanto che occorre per continuare a studiare e a crescere in maniera serena e sana! Mi torna in mente quel Don Bosco che nasceva quasi 200 anni fa e dedicava la sua vita a togliere dalla strada i ragazzi ai quali poi avrebbe dato un’istruzione, una casa e soprattutto qualcosa che mai avevano potuto conoscere prima: Amore!

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Una famiglia presente allo spettacolo


GITA AUTUNNALE DEL CIRCOLO ANZIANI Giornata di amicizia e svago sul Garda Come ogni anno il Circolo ha organizzato la gita autunnale. Mercoledì 15 ottobre la tradizionale gita sociale ha avuto come meta il lago di Garda. Il gruppo dei soci del Circolo era guidato dal Presidente Renato Tonet. Sono stati 34 i soci partecipanti alla gita, con partenza da Predazzo alle ore 07,30, dopo una breve sosta in un autogrill dell’autostrada, si è proseguito verso Peschiera del Garda, dove presso il Santuario della Madonna del Frassino si è assistito alla SS. Messa celebrata dal nostro Parroco Don Giorgio. A seguire visita al Santuario. Alla SS. Messa ha partecipato anche la signora Katia Morandini, residente a Basilea (Svizzerra), figlia di Giuliano Morandini, in vacanza sul Garda con la famiglia, che occasionalmente si trovava al Santuario, in preghiera per il papà ammalato. Naturalmente la gioia per la signora Katia è stata tanta nel trovare i paesani del papà e rivedere persone che già aveva conosciuto in Predazzo. La gita sociale è proseguita poi a Bardolino, con pranzo principalmente a base di pesce, in un ristorante

del posto. Dopo aver gustato l’ottima cucina del ristorante “Agli Oleandri”, abbiamo visitato la città con una passeggiata nel centro storico e lungo il lago. Durante il tragitto, alcuni dei nostri soci hanno fatto visita al locale Circolo Pensionati ed Anziani di Bardolino (1300 soci circa). Erano presenti diversi soci e socie che giocavano a carte e qualcuno anche a bocce. Tra i presenti con i quali abbiamo anche conversato, diversi conoscono Predazzo per aver soggiornato in vacanza, in estate o in inverno. Un signore ha definito Predazzo “ un incantevole posto di montagna”. La gita si è conclusa in serata con il ritorno in Predazzo allo ore 19,15 circa. Si è trascorso una bella giornata, accompagnata da una temperatura più che mite per la media stagionale, abbiamo scoperto cose nuove nella realtà costiera gardesana e riscoperto il gusto di socializzare e di stare insieme.

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Renato Tonet


SORPRESI DALLA GIOIA Spettacolo Musicale della Corale Via Pacis Predazzo, 31 ottobre 2014 Via Pacis è un’associazione di fedeli laici della Chiesa Cattolica E’ composta da persone unite dal desiderio di vivere e diffondere il Vangelo della pace nella quotidianità, ricercando continuamente la riconciliazione con Dio, con se stessi e con gli altri. Per questo 31 ottobre don Giorgio ha scelto di invitare la Corale Via Pacis con il suo spettacolo musicale, facendo così un gradito regalo alla nostra comunità!

Come spesso ci ricorda anche Papa Francesco, il Vangelo è anzitutto gioia, il vero cristiano è gioioso nel trasmettere la buona notizia del Vangelo. E i ragazzi che hanno suonato, cantato e ballato questa sera sono perfettamente riusciti a trasmettere tutto questo. Di seguito alcuni brevi estratti delle canzoni che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare.

“Vieni Consolatore, dona pace e umiltà.. Vieni luce dei cuori, dona forza e fedeltà!...” da Invochiamo la Tua presenza “Siamo liberi di stare qui a guardare o metterci a gridare, no more wars (mai più guerre)..ascolta questo grido, aiutaci Signore!” da Mai più guerre

“Prendimi come sono, con tutti i miei fallimenti e le mie paure, riempi la mia vita!” da Mighty to save

“Amo l’Agnello che ha preso su di sè il mio peccato, la cui Misericordia mi ha perdonato” da Before the Throne of Grace

“Le campane stanno suonando, come un coro stanno cantando, qualcuno le sente? PACE SULLA TERRA!!” da I hear the bells

E non dimentichiamo la grandezza del “Magnificat”, la forza dell’”Alleluja” e l’invito della canzone “Penso” a guardare oltre: “Io penso rifletto e non mi fermo solo a quel che sembra, guardo fino in fondo. Guarda rifletti e non fermarti, se scappi tu non vedi, il bello che c’è dentro.” Ma le parole forse più delicate, soprattutto nei confronti dei ragazzi, trovo siano quelle cantate in “Awesome God”:

“Il nostro è un Dio meraviglioso, regna dal cielo con saggezza, forza ed amore, il nostro è un Dio meraviglioso!”

Perchè sì, Dio è Amore e sul palmo della Sua mano ci sono scritti i nostri nomi. Dio ha cura di noi, perché ciascuno di noi ai suoi occhi è di una preziosità straordinaria. Se riuscissimo anche noi a vedere gli altri in questo modo, la GIOIA sarebbe assicurata!! Silvia Dellagiacoma

Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi... Il Signore è vicino!.. E la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. (Fil 4,4-7) - 41 -


Dalla voce dei parrocchiani…. Due forme espressive ed artistiche come” musica e canto” insieme diventano la strada più corta e rapida per innalzare gioia e lodi a nostro Signore. Un altro modo di pregare, più nuovo, con voci e musica così altisonanti, così travolgenti che si innalzano sino al cielo, in un insieme di amicizia e condivisione corale dei fedeli presenti, un vero inno alla gioia. Grazie don Giorgio per averci fatto questo regalo, per averci fatto apprezzare il coro via Pacis , per averci donato una serata diversa di partecipazione ed il bello di stare insieme Gianfranco Vianello

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“NUOVI ORIZZONTI” una chance per giovani in difficoltà

La nostra parrocchia accoglie la testimonianza di alcuni ragazzi Nuovi Orizzonti è la comunità fondata da Chiara Amirante che da anni è impegnata sul fronte del disagio sociale, operando a sostegno di chi vive situazioni di grave difficoltà, con un occhio particolare per il mondo giovanile. Nuovi Orizzonti ha inizio nel 1991, quando Chiara decide di recarsi di notte alla stazione Termini per incontrare tanti giovani che hanno fatto della strada la loro “casa”. L’unico desiderio di Chiara è di poter condividere con loro la gioia che il suo cuore ha trovato all’incontro con Gesù Cristo. Chiara si rende conto di quanti ragazzi si sentono disperati, soli, emarginati e mendicanti di un amore che non riescono a trovare. Per questo a Chiara viene così l’ idea di una comunità di accoglienza dove proporre come regola di vita il Vangelo.

Durante il percorso di catechesi con i nostri ragazzi del ’96 abbiamo avuto la fortuna di conoscere, grazie anche a don Daniele, una di queste comunità che si trova al lago di Cei, dove vivono quasi esclusivamente sulla provvidenza. Vari sono stati gli incontri, tante le emozioni che i ragazzi con diverse situazioni di disagio legate a dipendenze di vario genere: droghe, alcool, sesso, gioco, internet, disturbi del comportamento alimentare sono riusciti a trasmetterci facendoci capire che con l’amore e l’aiuto di Dio tutto è possibile. Abbiamo condiviso con loro momenti di preghiera, canti, testimonianze molto forti e gioco. Ci hanno raccontato la loro vita, con le loro debolezze e con le loro paure, ma con la speranza nel cuore di riuscire con l’amore di

Gesù a superare ogni ostacolo. Purtroppo a volte ritornando in visita alla comunità abbiamo constatato personalmente che tanti ragazzi che precedentemente avevamo conosciuto non erano riusciti a superare questo grande ostacolo. Altri gruppi di catechesi sono riusciti a conoscerli e a invitarli per vari incontri all’oratorio dove i ragazzi hanno partecipato alla preghiera di adorazione della LUCE

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NELLA NOTTE ( a parole difficile da spiegare), ma per chi la vive è un ‘emozione talmente forte sia per noi adulti che per i ragazzi . Sabato 8 novembre sono stati invitati dai ragazzi di terza media per un incontro all’oratorio e successivamente alla messa delle ore 20 con tutta la comunità di Predazzo Durante la messa don Giorgio ha invitato Alessandra (Responsabile della comunità al lago di Cei) e Daniele (ragazzo ex tossico dipendente che dopo un lungo percorso è riuscito a creare una famiglia e tutt’oggi lavora in

comunità come assistente per aiutare altri ragazzi e far capire a loro che tutto è possibile) a portare una testimonianza. Due parole: AMORE E GIOIA , la chiave della nostra felicità!!! Questo è il messaggio che Nuovi Orizzonti ha lasciato in noi: anche nella quotidianità, nonostante i problemi bisogna provare a vivere con gioia: E GIOIA SIA !!! E CHE SIA VERA!!! con la gioia nel cuore e le lacrime agli occhi.

Marisa- Carmen- Iris

Voci dai ragazzi di terza media … Sabato 8 novembre, con la catechesi, abbiamo potuto ascoltare le testimonianze di alcuni giovani della "Comunità Nuovi Orizzonti" di Cei. Mi ha colpito il racconto della loro vita prima di entrare in comunità. I loro genitori litigavano spesso e non li seguivano. Per trovare la "felicità", i giovani hanno incominciato a drogarsi. Penso che noi ragazzi, in questo momento della vita un po' delicato, siamo molto fortunati ad avere i genitori che ci seguono. Io ho capito che il vero affetto viene dalle persone che ti vogliono veramente bene e non dall'esperienza con la droga e l'alcol.

Teresa Giacomelli - 44-


“noi non ci facciamo caso, ma tanti ragazzi come noi vivono situazioni di grande disagio in famiglia e non solo. Penso che qualsiasi ragazzo meriti una chance per potersi riscattare, ma sono anche convinto che poche sono le persone disposte ad aiutarli” “alla domanda se potremo aiutarli, io e miei compagni abbiamo risposto di sì, proponendo dei mercatini, inviando loro materiale da costruzione, offerte in denaro e non di meno con la preghiera” “Ho capito quanto sia importante la famiglia. I genitori a volte “rompono”, ma sono loro che con l’amore la pazienza, la dolcezza e la fermezza, ci guidano affinchè non ci perdiamo in strade da cui poi è difficile ritrovare la giusta via” “perché un ragazzo si avvicina alla droga? Questo io non lo so, ma ascoltando le storie di vita di quei ragazzi, ho capito che può essere per scelta, per gioco, per emulazione, per evasione dalla realtà quotidiana…per fortuna che ci sono delle organizzazioni che aiutano i giovani che hanno sbagliato e hanno scelto di farsi aiutare” “la fede è molto importante all’interno della comunità. Ho capito che se hai fede in Dio e fiducia nelle persone che ti vogliono bene e ti rispettano per quello che sei allora anche se è difficile puoi tornare a vivere una vita normale” Alcuni ragazzi di terza media

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GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO Santa Messa per dar lode al Signore per i doni ricevuti Domenica 9 novembre la nostra comunità si è stretta attorno alla Mensa Eucaristica per ringraziare il Signore per i doni della terra e in quell’occasione sono stati festeggiati anche alcuni anniversari importanti di matrimonio. Anche noi, come coppia, abbiamo partecipato con emozione e gioia. I nostri 25 anni di matrimonio sono volati veloci fra gioie e dolori di vario genere . La gioia dei figli, le loro tappe importanti, il nostro amore che ha visto anche grandi momenti di crisi oltre che di forti gioie, tutto è diventato materia prima di RINGRAZIAMENTO!.

La celebrazione così partecipata da tante coppie, preparata anche molto bene con significativi momenti di riflessione, ci ha permesso di sentirci ancora più uniti e di guardare avanti con speranza. Intenso e commovente il momento in cui ci siamo stretti la mano per rinnovare il nostro amore. La presenza anche dei ragazzi che si preparano al sacramento della Cresima ci ha fatto riflettere come sia sempre lo Spirito Santo che ci accompagna nel nostro cammino quotidiano. Molto bello il dono che ci ha fatto don Giorgio : un quadretto raffigurante la Sacra Famiglia sotto la cui protezione vogliamo continuare il nostro cammino di coppia. Molto significativa anche la preghiera del” COPPO TEGOLA “ che non mancheremo di recitare Un grazie di cuore a chi ha preparato tutto questo! Una coppia di sposi presenti alla celebrazione

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PREGHIERA DEL “ COPPO TEGOLA” Signore, Tu donaci ora la “Tegola Coppo del Tuo amore!

Non manchi mai nelle nostre famiglie la forza della Fede che intesse i nostri giorni del senso della vita.

Non manchi mai la “ Tegola Coppo” della Tua Parola, perché la nostra casa non si sgretoli sotto l’imperversare dei turbini delle crisi, delle fragilità e delle mode del mondo, ma rimanga salda sulla roccia della Fedeltà.

Ci protegga la “Tegola Coppo” della preghiera che intesse la nostra unità familiare con la Comunione della Tua presenza! Signore, sotto questo tetto si spezzi insieme il pane quotidiano dell’amore e della vita.

Signore, la “ tegola coppo” ci richiami continuamente quel tetto che tutti raduna, che è la tua Chiesa : la casa dove si condivide il pane della Tua Parola e il Pane e il Vino del Tuo Corpo e del tuo Sangue, nutrimento dell’Amore !

Signore, questo piccolo segno ci ricordi che a questo mondo i tetti sono tutti provvisori. C’è un altro tetto che ci attende, dove si trovano già molti di noi che ci hanno preceduto. E’ la dimora eterna dove Tu ci raduni nell’unica famiglia della gioia e dell’amore senza fine! Signore, ci venga in aiuto la Santa Famiglia di Nazareth!

Ci custodisca e ci protegga sempre con la Sua Santa Benedizione !

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TANTE VOCI…UNA VOCE Canto di lode a Dio nella messa in onore di Santa Cecilia

Y,Z Santa Cecilia (Roma, II secolo – Roma, III secolo) è stata una martire cristiana, divenuta santa. Il suo culto è molto popolare poichè Cecilia è la patrona della musica, di strumentisti e cantanti. Viene ricordata il 22 novembre.

Sposò il nobile Valeriano. Si narra che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti ai quali la vergine, accompagnandosi, cantava nel suo cuore. “Conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Ecco perché è divenuta protettrice dei musicanti.

Y,Z

Il piccolo Coro delle Voci Bianche, il Coro Giovanile, il Coro Parrocchiale, la Corale In Dulci Jubilo,il coro Edelweiss , il Coro dei Funerali e la Banda Civica hanno accompagnato questa sera la celebrazione della Santa Messa. La musica è forse l’Arte per eccellenza, quella che è in grado di accompagnare e completare tutte le altre. La principale forma di comunicazione di cui l’uomo dispone è la parola, che è essa stessa suono ed in alcune lingue assume quasi un ritmo “musicale”. Ma la musica è soprattutto armonia ed in particolare lo è nel canto, che i nostri cori questa sera, nella ricorrenza di S. Cecilia, hanno così ben interpretato. All’inizio della celebrazione don Giorgio ci ha invitati ad “armonizzarci” e altri termini “musicali” hanno poi arricchito tutta la liturgia. Tenere le voci dei bimbi più piccoli; bravi i giovani con la loro “Siamo qui a lodarti” durante la Comunione; imponente il Coro Parrocchiale e gli altri Cori e piene di energia e di forza le note suonate dalla Banda Civica; dolce il flauto durante la Consacrazione e delicata l’Ave Maria: a Lei, Maestra del Maestro ci siamo rivolti al termine della Messa... Ma, paradossalmente, il momento che mi ha coinvolto maggiormente è stato quando don Giorgio ci ha invitati a presentare al Signore le nostre intenzioni in silenzio! Ha ricordato che “il silenzio è la musica dell’Anima. Così ci rivolgiamo al Re che ci giudica sull’Amore”! - 48-


Anche sul rigo musicale, infatti, ci sono le pause... Proviamo a far spazio dentro di noi al silenzio e lasciamo che fuori, nella vita e nelle relazioni, sia... musica! Una parrocchiana

La musica aiuta a non sentire dentro, il silenzio che c’è fuori.

Johann Sebastian Bach

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INAUGURAZIONE della CHIESETTA DI SAN NICOLO’ Riaperta la chiesetta del Cimitero dopo i lavori di restauro Come Amministrazione Comunale ci siamo inseriti, come tanti prima di noi, in punta di piedi, nei 500 e più anni, carichi di storia, nella chiesa di San Nicolò. E’ sempre emozionante entrare negli spazi di un edificio sacro, il cui interno racconta momenti di devozione alternati a momenti di abbandono, di presa di coscienza e ancora, di evoluzione del rapporto che la popolazione ha con un suo luogo sacro. La memoria e l’affetto uniti ad una pratica devozionale e religiosa hanno coperto le pareti delle navate di ex-voto, gonfaloni ed arredi sacri e funerari. Siamo consapevoli di questo delicato compito, di conservare e tramandare alle nuove generazioni, il prezioso tesoro artistico che ci è stato affidato. Abbiamo seguito con costanza tutti i vari periodi della lavorazione e del recupero della struttura, che per motivi di tempo riassumo in due fasi: la parte statica dell’edificio e la parte artistica di restauro. Attualmente la chiesa è ben strutturata e sicura dal punto di vista statico, compreso il campanile, mentre il recupero artistico non è ancora tutto ultimato. Nella brochure sono spiegati i dati storici che illustrano l’iter

pittorico e di recupero artistico. Come Amministrazione Comunale vogliamo ringraziare per la dedizione e la professionalità, tutti coloro che a vario titolo sono intervenuti nei lavori ed hanno collaborato al consolidamento e al restauro della chiesa. Sono davvero parecchi coloro che si sono susseguiti in questi sei anni di impegno e fatica ed esprimiamo gratitudine per la passione, l’impegno e la professionalità che hanno profuso nella loro attività. Solo attraverso la sapiente e pronta regia della Soprintendenza sia per i beni storico artistici

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che i beni architettonici ed archeologici abbiamo conseguito e realizzato un recupero efficiente e valido. Quindi i ringraziamenti vanno estesi a tutta la Soprintendenza con gli architetti Sandro Flaim, Barbacovi Valentina, Brugnara Andrea, per i beni storico artistici il dott. Giovanni Dellantonio la dott.ssa Raffaelli …………….. Un grazie all’Amministrazione precedente per l’inizio nel 2009 dei lavori di consolidamento dell’edificio, alla Cassa Rurale che ha messo a disposizione il caveau per la protezione delle opere mobili, ancora depositate e pronte per un futuro restauro. Un ulteriore segno di riconoscenza va al prof. Arturo Boninsegna che per primo ha studiato e approfondito tutti gli aspetti storici ed artistici.

Alla neo dottoressa Valentina Trentini per aver scelto la Chiesa di San Nicolò per la sua tesi di laurea. Personalmente vorrei soffermarmi su alcuni aspetti, che in queste occasioni perdono di significato, ripercorrendo la storia della Chiesa e facendo i dovuti paragoni con la vita del secolo XV. Il committente iniziale dell’opera pittorica è “Zaneto Sartor” - dipinto sulla parete destra del presbiterio. Perciò mi sono chiesto chi erano gli altri sponsor, diremmo oggi, perché il tenore di vita in un semplice e isolato paese di montagna, che contava meno di mille abitanti, era stentato e difficoltoso. Eppure tutto questo è stato edificato e dipinto. All’arte, soprattutto all’arte sa-

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cra, veniva riconosciuto un ruolo centrale tra le attività umane, un esempio per tutti i numerosi affreschi dipinti sulle facciate delle case di Predazzo. La serie di affreschi, disposti in otto scene su due registri, con le Storie della Passione e Resurrezione di Cristo, introdotta dall'arco santo, vanno lette in coppia, da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto: si susseguono quindi a partire dall'Ultima Cena, la Preghiera nel Getsemani; la Flagellazione; L'incontro con il Cireneo; la Crocifissione; la Deposizione e la Resurrezione. Questa sequenza l’ho sempre intesa come propedeutica all’insegnamento del Vangelo per far conoscere con immediatezza il racconto biblico ai fedeli. Ma questo non mi convinceva, c’era dell’altro da scoprire per rendere ragione di questo splendido altare, della pala e di tutta l’abside. Solo osservando questo contesto ho trovato la spiegazione: noi umani siamo squilibrati, perché

siamo fatti di una doppia natura, carnale e spirituale, siamo materia mortale con esigenze immortali. Ed è così, che compare il desiderio di appagare la parte spirituale con l’arte, con la bellezza che schiude il cuore umano al desiderio profondo di conoscere. Attraverso le immagini, cinquecento anni fa come oggi, possiamo cogliere e afferrare il mistero reso visibile da tanta bellezza. Questo l’avevano capito i nostri antenati nel costruire questo capolavoro: soddisfare la parte spirituale che intimamente ci apre gli occhi alla riscoperta della visione artistica, della capacità di cogliere il senso profondo del nostro esistere. Papa Benedetto XVI, approfondendo la teologia della bellezza, suggerisce che “ la via della bellezza ci conduce a cogliere: il tutto nel frammento, l’infinito nel finito, Dio nella storia dell’umanità”.

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Lucio Dellasega


RICORDANDO

REMO ….

Prezioso collaboratore di alcune attività parrocchiali come il giornalino e il GREST

Pensare a Remo e pensare al Grest è la stessa cosa ! Remo, per quanti anni hai organizzato e guidato il Grest sempre per itinerari e sentieri sconosciuti ai tanti, ma non a te che li avevi percorsi più di una volta e li conoscevi alla perfezione; sentieri che ci hai fatto conoscere e apprezzare e che ancora adesso, noi reduci del tuo Grest, volentieri percorriamo ancora. Mi par di vederti, sempre davanti, “ pastore “ sicuro e premuroso che guida il suo gregge che arranca sui sentieri ripidi e tortuosi per raggiungere la meta … Sì Remo, eri un “ buon pastore “. Sapevi sempre dove fermarti, sceglievi luoghi privi di pericoli affinchè i ragazzi potessero cimentarsi a “ stratego “ in tutta sicurezza e

controllati dal tuo sguardo vigile. Volentieri partecipavi ai canti che Giulia intonava con voce sicura … Dopo ogni sosta, proprio come solerte pastore, contavi spesso le tue “ pecorelle” affinchè nessuna si potesse allontanare dal gregge. Ora anche per te si alza il nostro canto :” Al cader della giornata , noi leviamo i cuori a Te …” Tanti dei tuoi, dei nostri amici, hanno raggiunto altri pascoli e, adesso “Il Signore condurrà anche te sulle verdi alture, ai ruscelli tranquilli, lassù dov’è l’acqua più limpida. Là ti farà pascolare” ( salmo 22 )

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Graziano Melis


Porgiamo le nostre sentite con- posizioni e pensieri, poesie e doglianze per la dolorosa scom- lettere dei nostri missionari sono parsa di Remo Scalet alla moglie state riscritte a ciclostile ed in riGiulietta ed ai figli Leonardo, Mi- correnza delle festività con gli auchele, Lorenzo e Sandro. guri scritti a mano, fotocopiati ed Oltre al piacere di aver cono- impaginati con cura ed eleganza. sciuto Remo, per le sue doti orga- Pensare che, per anni ed anni, ha nizzative e contabili, dovute alla pubblicato con costanza ed imsua preparazione professionale pegno il giornalino in modo praacquisita quale dipendente della tico ed efficace, senza computer Guardia di Finanza, c’è un aspetto …. cose d’altri tempi! più nascosto non visibile: la sua Ti ringraziamo come parrocprofessione di “giornalista e ca- chiani per tutto il tempo che ci poredattore” per il bollettino par- hai dedicato, preparandoci ad rocchiale “Camminiamo Insieme”. essere più comunità e più fedeli Tra le tante attività di volonta- al messaggio evangelico. riato si era caricato di quest’imQuesto è l’insegnamento più pegno: portare agli anziani ed forte che ci hai lasciato: guardare alle persone ammalate un sorriso, al passato per sapere come andauna parola buona, attraverso un re avanti! semplice ciclostilato, stampato Caro Remo tutta Predazzo ti rincon l’aiuto di una macchina da grazia e ti abbraccia. scrivere portatile, assemblato con pazienza e soprattutto con l’aiuto Lucio Dellasega e collaboratori della moglie Giulietta. Quanti duplicati e ritagli, com-

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MOVIMENTO ANAGRAFICO DI PREDAZZO dal 01 settembre 2014 al 30 novembre 2014

NATI

MORTI

GIUOCO SAMUEL

GIACOMELLI DOMENICO

BENZIDIYA NOUR

BRIGADOI LUCIANO

KONJUSHA ART

BRAITO CLARA

BETTEGA ELISABETH

FELICE ALFEO

DEFLORIAN MARTIN

BRUGNARA INES FERRACCIOLI ANNA GABRIELLI ROMANO FRANCHI REMIGIO CROSIGNANI LUIGI DELLAGIACOMA GIULIO MARINO CROCE SIGIFREDO BOSIN MARIA ANTONIETTA DARMAN LUIGI MORANDINI GIUSEPPINA BRIGADOI MARGHERITA SCALET REMO SERRA BRUNO DE CUZZI PATRICK JOSEPH

MATRIMONI BONINSEGNA ROBERTO - VOLCAN CINZIA GABRIELLI DAVIDE - RECCHIA LINDA ORIAN FRANCESCO - GADLER JESSICA BRIGADOI STEFANO - TAVELLA DANIELA RIPAMONTI PAOLO - DEZULIAN GLORIA

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NATALE DI GESU’ … …e Natale sei anche tu quando comunichi la tua meraviglia, quando lavori per la pace, quando sorridi quando aiuti un altro ad essere libero, quando tu sei libero quando ami nel silenzio quando soffri con gli altri quando sei felice con loro … è allora che Dio nasce dentro di te e intorno a te!


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