Bollettino Parrocchia Predazzo 4 2015

Page 1

PARROCCHIA Santi FILIPPO e GIACOMO

CAMMINIAMO INSIEME ANNO XXXI - N째 4 - 2015 OTTOBRE/NOVEMBRE/DICEMBRE -1-


In questo numero: descrizione articolo

pagina

Ecco il Tempo favorevole…della “Misericordia”

3

Laudato Sì

7

I Giovani in pellegrinaggio da don Bosco

9

Un Amico speciale

12

L’Amore non ha confini

13

Anno dei Consacrati

17

A Pietralba con Ospitalità Tridentina

22

Ottobre... si parte alla grande!

24

Ammalati e anziani in vacanza a Cavalese

29

Porte aperte... a tutti!

31

Santa Maria madre di Dio... cammina con noi

32

Un’alternativa a Halloween

37

... E le stelle stanno a guardare!

45

Catechiste e ragazzi a Ziano: don Bosco li aspetta...

49

Nasce il ... “NOI” associazione

51

L’Amore fa rumore...

56

Sono io che parlo con te

58

Ricordando Luigi Felicetti (Panet)

61

Mercatino a favore di Padre Fiorenzo

63

Grazie Signore!

67

Ciclostilato in proprio ad uso manoscritto della parrocchia di Predazzo -2-


Ecco il Tempo favorevole…della “Misericordia” “Oggi è nato per voi il Salvatore…. “Oggi si è compiuta la parola che voi avete ascoltata… “Oggi la Salvezza è entrata in questa casa….” (dal vangelo di Luca) Tutto è già compiuto, ma noi siamo ancora troppo estranei al mistero; il mistero bussa alla nostra porta, nel nostro oggi, e noi siamo chiamati ad accoglierlo con il desiderio con cui gli antichi patriarchi e profeti attendevano il Messia. Non si tratta di riprodurre un dramma storico, ma di accogliere il Messia che bussa alla nostra porta, nel nostro quotidiano. Il Natale purtroppo è ancora visto come un ricordare un evento passato. Tanta commozione e poi tutto finisce. Il Signore invece viene, è il Veniente. Il contenuto divino dell'evento di Betlemme non appartiene al passato: è reso presente «oggi» per me! "Dio è sempre nel momento presente, sia che quel momento sia facile o difficile, gioioso o doloroso. Quando Gesù parlava di Dio ne parlava sempre come di un Dio che è quando e dove noi siamo. "Chi ha visto me ha visto il Padre. Chi ascolta me ascolta il Padre." Dio non è qualcuno che era o che sarà, ma Colui che è, e che è per me in questo momento. Perciò Gesù è venuto a spazzar via il peso del passato e le ansie del futuro. Egli vuole che noi scopriamo Dio proprio là dove siamo, qui e ora." (Henri J. M. Nouwen)

Sulla meridiana di una chiesa delle Alpi piemontesi sta scritto: "E’ più tardi di quanto crediate!” Ci sono molti orologi, e poco tempo. (Nerio De Carlo) -3-


Non è il tempo che passa, ma è l'eternità che si avvicina. Solo chi accoglie il tempo come un dono, solo chi si accorge che qualcosa di sacro e di inedito è in gioco in ogni ora che passa, diventa vero operatore di pace e costruttore di vera umanità. Quando lasciamo che il Signore abiti il nostro tempo le nostre giornate allora si allarga l’orizzonte della vita: ogni volto d’uomo diventa un figlio di Dio e un fratello da accogliere e amare. Quando Gesù cammina con noi allora i nostri passi sono sincronizzati sull’orologio del bene e della verità. L'Avvento ci pone davanti al tempo con uno sguardo diverso. Il tempo agli occhi di Dio cambia volto. Quando il tempo è di Dio, non è mai perduto, ma sempre salvato e salvaguardato perché possa essere per noi strada di passione, pazienza, preghiera e santità. Il futuro buono è Dio sempre più vicino, vicino come il respiro, vicino come il cuore, profumo di vita. Allora il “chrónos” (il tempo che corre, delle lancette dell’orologio-cronologico) diventa kairòs, tempo di Dio, assorbito dall'eternità, fissato per sempre!

Dio ci ha dato il tempo per farne un'eternità.

(T.Colsalvatico)

…e questo perché Dio si è fatto “tempo”, si è fatto uomo e ha inaugurato la “storia della salvezza”. Uniti a Gesù camminiamo verso il Regno dell’Eternità, il Regno di Dio. Dio si è fatto “miseri-cordia”,(significato:ha preso a cuore la mia miseria i miei limiti…ecc…) si è fatto tempo perché io viva l’eternità… si è fatto uomo perché io lo riconosca in ogni volto….e perché il tempo della mia vita sia scandito dall’attimo dell’Amore che tutto compie! -4-


Con le parole della poesia di Santa Teresina del Bambin Ges첫 voglio augurare a tutti un

Santo Natale

Il vostro Parroco don Giorgio

-5-


La mia vita è un sol attimo, un’ora di passaggio. La mia vita è solo un giorno che svanisce e fugge. O mio Dio, tu sai che per amarti sulla terra non ho che l’oggi ! Che m’importa, Signore, se oscuro è l’avvenire ? Io pregarti per il domani, oh, no, non posso ! Puro conserva il cuor mio, con la tua ombra coprimi, solo per oggi. Lascia che nel tuo Volto, Signor, io mi nasconda. Là non udrò più del mondo ogni rumore vano. Dammi il tuo Amore, la tua grazia serbami, solo per oggi. Pane vivo, pane del Ciel, divina Eucaristia, o Sacro Mistero che l’Amore ci ha donato ! Vieni, Gesù, Ostia Bianca, ad abitarmi il cuore, solo per oggi. O Immacolata Vergine, sei la Dolce Stella che mi dona Gesù e a Lui mi unisce sempre. Che io riposi sotto il velo tuo, o Madre cara, solo per oggi. Sant’Angelo Custode, tu con l’ala coprimi ; con la tua luce il cammino che seguo illumina. Vieni a guidarmi i passi e aiutami, ti prego, solo per oggi. A dire le tue lodi volerò io presto. Quando il giorno senza fine per me scenderà, allora sulla lira degli Angeli io canterò l’Oggi Eterno ! ( S. Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo) -6-


LAUDATO SI’ SULLA CURA DELLA CASA COMUNE Custodire la terra, coltivare l’umano Dal 25 al 27 agosto 2015, a Bellamonte, si è tenuto un convegno organizzato dalla comunità francescana. La nostra parrocchiana Marilena Lochmann ha seguito con cura gli aspetti organizzativi. I diversi relatori intervenuti, tra i quali anche il nostro Sindaco, la dott.sa Marcella Morandini, il prof. Simone Morandini, l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, la prof. Lucia Baldo, hanno avuto come filo conduttore l'attenzione alla terra in cui abitiamo. Il tutto in sintonia con l'enciclica di Papa Francesco, "Laudato si'", centrata sul tema del rispetto della natura e del profondo legame che la vita umana ha con essa. "Se la terra ci è donata, - ha scritto il Papa - non possiamo più pensare soltanto a partire da un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale. L'ambiente si situa nella logica del ricevere. E' un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva." Come genitori ed educatori abbiamo una grossa responsabilità nel vivere e testimoniare questo messaggio. Tutti noi siamo chiamati a render conto dell'uso che facciamo del nostro pianeta e a cambiare il nostro stile di vita, per ridurre i consumi. Scrive ancora il Papa: "Circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello di inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile ..." Nei tanti convegni mondiali, denuncia Papa Francesco, si sono fatti bei proclami, ma agli impegni presi non sono corrisposte azioni concrete, perché i Paesi ricchi privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale. A coloro che progettano edifici suggerisce: "Non basta la ricerca della bellezza nel progetto, perchè ha ancora più valore servire un altro tipo di bellezza: la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l'ambiente, l'incontro e l'aiuto reciproco". -7-


Il Convegno di Bellamonte è stato uno stimolo forte per farci riflettere sul fatto che l'ecologia ha una dimensione integrale, che deve partire dal nostro cuore, per tradursi nella vita quotidiana e diventare ecologia ambientale, economica e sociale. Per far questo ci vuole coraggio e impegno! Ecco perché il Papa conclude la sua enciclica "Laudato si'" con due preghiere, una universale e una cristiana. Eccone alcuni stralci: "Riversa in noi la forza del tuo amore affinchè ci prendiamo cura della vita e della bellezza. Risana la nostra vita, affinchè proteggiamo il mondo e non lo deprediamo. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra. Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature, che sono uscite dalla tua mano potente. Sono tue e sono colme della tua presenza e della tua tenerezza. Laudato si'!" Elena Morandini una partecipante al convegno

-8-


I GIOVANI IN PELLEGRINAGGIO DA DON BOSCO dal 4 al 6 settembre. Sulle orme di don Bosco, alla scoperta del Santo.

Dopo aver parlato di San Giovanni Bosco durante tutto l’anno di Seratorio mediante testimonianze di preti e suore salesiane, video e testi, siamo giunti al momento di visitare concretamente i luoghi in cui il Santo ha operato. Partiti di buon mattino il 4 settembre con una ventina di ragazzi, abbiamo iniziato questa nuova esperienza alla scoperta di questo salesiano un po’ bizzarro. Dopo 6 ore di viaggio finalmente abbiamo scorto Colle don Bosco, dove sorge la basilica dedicata al Santo; depositati i bagagli a Castelnuovo, ci siamo diretti al Colle dove avevamo in programma la visita guidata alla basilica, ci aspettava un salesiano che ci ha fatti accomodare nella basilica inferiore dove abbiamo letto e meditato un brano del Vangelo, dopodiché ci ha fatto visionare la basilica stessa facendoci notare alcuni particolari, dai dipinti sulle pareti che rappresentano la vita vissuta di don Bosco, alla reliquia posta dietro all’altare quale ricordo del luogo di nascita del Santo; saliti poi alla basilica superiore siamo rimasti tutti sbalorditi dalla bellezza e semplicità di essa: rivestita tutta in legno con un Cristo, sempre in legno, di altezza 8 m ed apertura della braccia di 6, un vero spettacolo. Dopo questa visita un altro salesiano ci ha parlato di don Bosco, della sua vita e delle sue opere e ci ha fatto visitare i luoghi in cui Giovannino ha vissuto la sua infanzia. Il giorno seguente abbiamo potuto visitare a Castelnuovo la chiesa di Sant’Andrea, rimasta sempre molto cara al giovane salesiano, dopodiché, a piedi, abbiamo fatto una bella passeggiata in mezzo alla natura raggiungendo nuovamente Colle don Bosco, passando per Morialdo e visitando i luoghi in cui anche San Domenico Savio ha vissuto. Dopo una breve preghiera assieme e una meditazione personale, abbiamo ripreso il bus e ci siamo diretti verso Torino, precisamente nel quartiere di -9-


Valdocco dove il santo ha costruito le sue opere di accoglienza per bambini e ragazzi disagiati. Ci ha accolto un salesiano il quale ci ha raccontato l’attività costruita da don Bosco e quella tuttora esercitata, dopodiché abbiamo celebrato la messa e via alla visita della città. La domenica abbiamo assistito alla visita guidata a tutta la struttura di don Bosco, le cappelle, le stanze che hanno accolto il Santo ma soprattutto la Basilica di Santa Maria Ausiliatrice, dove è esposto il corpo imbalsamato del salesiano, nella quale abbiamo partecipato alla messa festiva. E’ stata una bella esperienza soprattutto per quanto riguarda la conoscenza del Santo e della nascita dell’oratorio, è incredibile come don Bosco dal nulla sia stato capace di accogliere sotto la sua protezione migliaia di ragazzi disagiati, senza una famiglia e senza un lavoro. Voglio ringraziare di cuore tutti i ragazzi che hanno preso parte a quest’esperienza, agli animatori Enzo, Mariella, Alessandro e Stefania, ma soprattutto a don Giorgio che ha permesso tutto questo. Romina

Mi ha molto colpito il racconto di don Bosco, fattoci da due sacerdoti salesiani, che mi ha fatto capire che lui ha dedicato l’intera sua vita ai giovani, a far conoscere loro un amico eccezionale: Gesù, a farli sentire amati. I salesiani ci hanno raccontato anche il loro metodo di insegnamento, che si fonda su quello di don Bosco. È un peccato che partecipi così poca gente a queste importanti iniziative della Parrocchia. È vero che si prega e si riflette, ma Gesù non toglie nulla al divertimento, anzi, lo sa rendere più sincero e autentico. Grazie don Giorgio Sara - 10 -


Premetto che a Torino ero già stato lo scorso aprile per vedere la Sindone, che mi aveva molto colpito. Questa gita-pellegrinaggio è stata altrettanto bella ed interessante, anche perché la figura di San Giovanni Bosco è molto moderna anche ai giorni nostri. Conoscevo un po’ questo Santo perché mia nonna me ne parlava ed alla sua intercessione affidava ancora i suoi figli, ormai grandi ed i suoi numerosi nipoti e i tre pronipoti; anche per questo visitare i luoghi che hanno visto nascere e crescere la sua opera è stato particolarmente bello! Mi dispiace che pochi in realtà abbiano approfittato di quest’occasione, perdendo una bella opportunità di conoscere, di riflettere e di stare in compagnia. Grazie a don Giorgio e agli accompagnatori! Michele Bernardi

- 11 -


UN AMICO SPECIALE … TRA I BANCHI DI SCUOLA Momento di preghiera all’inizio dell’anno scolastico Il vero maestro: GESU’ Iniziamo il nuovo anno scolastico con un momento di preghiera accompagnati da don Giorgio. Davanti alla sezione di un tronco, vediamo negli anni come la pianta cresce e si trasforma; così anche noi, crescendo, cambiamo pur rimanendo in realtà gli stessi. Ma mentre la pianta ha bisogno solo di acqua e di sole per diventare grande, l’uomo ha bisogno di altro, perché non siamo solo carne, ma anche spirito. Quindi per crescere armoniosamente dobbiamo ricercare nutrimento anche per la nostra anima e lo troviamo in Gesù, nella Sua parola, nell’amicizia forte e costante con Lui. Ascoltando queste parole, mi rivolgo al Signore così:

“… aiuta noi genitori ed educatori a capire la ricchezza che abbiamo tra le mani. Aiutaci a non considerare i nostri figli come dei trofei da esibire, volendo che diventino ciò che noi sogniamo, che realizzino ciò che magari noi non siamo stati in grado di realizzare. Aiutaci a comprendere che i nostri figli non sono una nostra proprietà, bensì un dono immenso che, fidandoti di noi, hai affidato alle nostre cure. Aiutaci a trovare la forza di sostenerli sempre nel loro cammino, ma in libertà, assecondandone i talenti senza imporre loro le nostre ambizioni o i nostri desideri. Aiutaci ad educare più con l’esempio che con le parole, ad essere coerenti, ad essere dolci e amorevoli ma anche fermi e decisi. Aiutaci a comprendere la forza e le capacità dei nostri figli, evitando di scivolare nella tentazione di proteggerli sempre e comunque, perché cadere ogni tanto, aiuta ad imparare a rialzarsi! Aiuta gli insegnanti a non considerare gli alunni come dei contenitori da riempire di nozioni, di formule e di competenze, ma delle creature meravigliose in cui stimolare curiosità e sete di conoscere e di apprendere. … aiutaci ad essere testimoni credibili della fede e a mettere Te al primo posto come unico ed insostituibile Maestro di Vita e di Amore… perché, si sa, di imparare non si finisce mai!! Silvia Dellagiacoma - 12 -


L’AMORE NON HA CONFINI… ( a cura di Nadia Dalla Libera )

I ragazzi della catechesi di 5 elementare scrivono ai missionari predazzani … è la volta di suor Antonietta missionaria in Brasile

Cara Suor Antonietta, siamo un gruppo di ragazzi della catechesi di Predazzo, il tuo paese. Ti abbiamo conosciuto alcune settimane fa quando è venuta a trovarci Giovanna, tua sorella. Ci ha parlato della tua missione in Brasile e del centro dove lavori, accogliendo tanti bambini e ragazzi, offrendo loro un futuro. Siamo rimasti colpiti da tutto quello che hai fatto e capiamo che tutto questo è veramente grande e importante. Giovanna ci ha fatto vedere alcune foto dei tuoi ragazzi, delle loro case e del centro. E’ difficile per noi pensare che ci siano posti come Santa Rita dove devono lottare per la sopravvivenza, dove i bambini devono fare dei brutti lavori per portare soldi in famiglia, dove non è assicurato il pasto. Noi, che abbiamo praticamente tutto, tutte le comodità, non dobbiamo lavorare, abbiamo tanto tempo per giocare, spesso non siamo felici… vogliamo sempre di più di quello che abbiamo! Tu sai perché? Ci lamentiamo e sbuffiamo quando dobbiamo alzarci per andare a scuola e non parliamo di quando dobbiamo fare i compiti a casa o aiutare la mamma. I tuoi bambini fanno sempre tutto volentieri? Ci siamo posti ulteriori domande sulla tua missione. Su quanto sia stato difficile iniziare un progetto così impegnativo in un paese così povero e pieno di violenza. E’ stata tua l’iniziativa o sei stata appoggiata da qualcuno? Quanto tempo avete impiegato a costruirlo? Avete avuto delle difficoltà? E’ stato un progetto approvato dalla gente del posto o c’era qualcuno che non lo voleva? Avevi paura quando hai iniziato la tua missione? - 13 -


Ti parliamo ancora un po’ di noi…. Quando dobbiamo andare a catechesi non sempre abbiamo voglia ed entusiasmo, a volte non siamo interessati ad ascoltare quando ci parlano di Gesù. I tuoi bambini invece come sono? Come vivono il rapporto con Gesù? Come possiamo fare per sentirlo più vicino e rapportarsi con lui come fosse un nostro amico? Quando vediamo un nostro compagno in difficoltà non sempre siamo pronti ad aiutarlo o a difenderlo, spesso reagiamo con la forza usando le mani. Litigano anche i tuoi ragazzi? Come possiamo fare per diventare più altruisti e pronti ad aiutare il prossimo, proprio come stai facendo te? Ti ringraziamo molto per l’attenzione che ci hai dedicato e preghiamo perché tu abbia sempre la forza di affrontare le difficoltà che incontri offrendo tanto amore agli altri. Un caloroso abbraccio da tutti noi!! P.S. alleghiamo una nostra foto, per darti un idea di con chi stai “parlando”!!!

SUOR ANTONIETTA RISPONDE... Carissima Nadia , catechiste e bambini della catechesi, La vostra letterina mi ha fatto tanto piacere e mi ha dato tanta gioia. Che bello sapere che ci sono catechiste e bambini che hanno il cuore aperto al mondo. Mi sono piaciute tutte le vostre domande : siete bambini interessati e che cercate Gesú per far piacere a Lui solo. Bravi. Bellissima la vostra foto. Quando verró in Italia, desidero proprio conoscervi personalmente. Cercheró di rispondere allora alle tante domandine. Prima di tutto voglio dirvi che la felicitá non sta tanto nel possedere cose. La felicitá sta dentro di noi. I nostri bambini non hanno quasi niente, ma sorridono - 14 -


sempre e gioiscono di ogni cosa che possiamo offrire , anche di una caramella. Battono sempre le mani per esprimere la loro gioia. I nostri bambini sono felici di poter frequentare la scuola, venire al nostro Centro, anzi arrivano sempre in anticipo, tutti sudati per il bel sole o bagnati dalla pioggia, ma non mancano mai, anche perché sanno che possono mangiare qualcosa. Sono quasi 300 e ogni giorno a turno fanno la pulizia delle loro sale e lavano e asciugano i piatti sempre cantando dalla gioia per poter servire, poi in casa aiutano la mamma a prendere cura dei fratellini ecc. Riguardo alla mia missione, posso dirvi che veramente non é stato tanto facile entrare in nuove realtá di tanta povertá, violenza, droga e tante altre situazioni sociali Il nostro Centro chiamato CEFEC Centro di Formazione Educativo Comunitario,é stato costruito con gli aiuti della Regione Trentino – Alto Adige. È stato costruito in poco tempo : piú o meno 7 mesi. Il giorno dell´inaugurazione é stata una festa grandissima. Quanti bambini poveri , adolescenti, giovani, felici per poter frequentare un Centro con tantissime attivitá culturali, artistiche e sportive. Tutte le famiglie erano presenti, appoggiando tale bellissima iniziativa. Sono ormai 8 anni che il Centro funziona. Abbiamo avuto si delle difficoltá economiche, ma poi nei momenti piú difficili, la provvidenza di Dio ci é sempre venuta incontro e il progetto adozione a distanza della nostra gente di Predazzo ci ha sempre fedelmente aiutato per dar da mangiare ai bambini, per comperare materiale scolastico etc Il Signore era ed é sempre con noi quindi non abbiamo mai avuto paura. I nostri bambini poi oltre che partecipare durante la settimana alle attività del Centro, al sabato o domenica partecipano alla catechesi. I gruppi sono ben numerosi( 20 o 25) ma son ben felici di poter conoscere Gesú, quindi poterlo amare con tutto il cuore. Sentono Gesú come vero amico, e sono pronti e disponibili a vedere - 15 -


Gesú nel fratellino che piange,nella vecchietta che fa fatica a camminare, nell´ aiutare la mamma o la nonna ammalata, nel fare le faccende di casa. L´amore é ben concreto. Ogni tanto succede qualche bisticcio, ma poi si ricordano che c´é Gesú nell´altro allora sanno anche chiedere perdono. Ecco bambini un po’ della nostra storia. Certamente anche voi potete fare qualcosa per poter aiutare questi vostri fratellini lontani tanto bisognosi di tutto. Potete rinunciare a qualcosa , a qualche regalo nel giorno del vostro compleanno, potete sempre darci una piccola mano e vedrete che nel pensare agli altri , potrete avere piú gioia nel vostro cuore. Cari bambini carissima Nadia, vi saluto con tutto il cuore e ancora grazie per avermi scritto. Grazie infinite Un bacione a tutti con affetto Sr. Antonietta Defrancesco Santa Rita, Brasile, 16 marzo 2015

- 16 -


Anno dei consacrati SEMPRE AVANTI CON FIDUCIA !

Testimonianza del percorso di un « sì » a Dio ! E’ emozionante, quando incamminati verso la cima di una montagna o a metà del cammino per arrivarci, guardarsi indietro e rivedere il percorso compiuto. S’intravedono i passi fatti, le salite, i tratti pianeggianti, le discese, le scorciatoie, i luoghi soleggiati e quelli nel fitto bosco. E’ ciò che tento di fare oggi, ripensando al cammino che mi ha portato, per grazia, a dire un sì pieno al Signore e alla missione. Una ragazza come tante altre, studente alle Tambosi, impegnata nella Dolomitica, specialmente nello sci, nella pallavolo e nella corsa campestre; inserita nel gruppo missionario animato dalla indimenticabile Maestra Kostner; chiamata a dare una mano come animatrice dei giovanissimi; innamorata ad un certo punto di un biondo finanziere; attenta a tutte

le carte da compilare per iscriversi all’ISEF per diventare un giorno una professoressa di educazione fisica: era il mio sogno! Una famiglia normale, seconda figlia in mezzo a due fratelli maschi: come una fetta di salame in un panino. Papà operaio all’Enel e mamma casalinga. Carletto e Dorina, genitori con una fede dolomitica, essenziale, passata per varie prove e trasmessa a noi nel quotidiano di una vita normale, dove la preghiera aveva il suo posto e l’educazione dei figli fatta in un clima di grande libertà e responsabilità. Amore alla famiglia, al lavoro, vita piena di relazioni semplici e fraterne, passione per la natura e la montagna, apertura verso famiglie povere e bisognose. Con un gruppetto di giovani regolarmente ci troviamo a pregare, per incontri di formazione o di impegno per gli altri, trascinati prima da don Gilio, poi da don Tarcisio, due sacerdoti che incidono molto sulla nostra giovinezza

- 17 -


che sboccia alla vita e a scelte importanti. Proviamo tanta gioia ad incontrarci, parlarci, ascoltarci, partecipare ad iniziative parrocchiali e diocesane e finire le serate scherzando e ridendo in qualche bar del paese ordinando quel che c’era di più economico a quel tempo: un canarino… In questo clima di amicizia, apertura, essenzialità, ciascuno di noi comincia a chiedersi seriamente cosa fare della propria vita e come arrivare a decidersi. I missionari che a turno passano in paese, ci incontrano e lanciano i loro messaggi attraverso le giornate missionarie, mi provocano. Sr Elena arriva persino a dire in una chiesa gremita: “sono certa che tra voi c’è qualcuno che mi seguirà…”. Io sono nel primo banco e il cuore sussulta. Fr. Giacomo, P. Angelo, P. Romano, Sr. Antonietta, P. Fiorenzo e gli altri sono preoccupati di vedere qualcuno dopo di loro… Ma tutto tace. In me frullano tante idee, tante

riflessioni. Affido al mio diario segreto tutto quel che il cuore mi detta. Non ho fretta ma sento che qualcosa spinge in me… Ed eccoci a Trento, il 13 febbraio con Giulietta a un “deserto” organizzato per i giovani. Lì, alle otto di sera, una meditazione che mi tocca particolarmente e una Parola che come una magia mi conquista pur nel suo mistero: “Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince darò della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve" (Ap. 2,12-17). Nel silenzio della cappellina, mi sento chiamata e dico il mio primo sì a Dio, sì pieno pur non sapendo né come né dove. Da allora, il 13 febbraio di ogni anno per me è festa grande! Un sì nel quale sento una chiamata a pregare di più, a partecipare quotidianamente all’eucaristia, ad essere più attenta e servizievole in famiglia, a essere

- 18 -


più generosa negli impegni presi in parrocchia, a farmi carico di qualche situazione difficile che c’è in paese. Continua la mia vita normale, spensierata, impegnata. Nello studio riesco senza troppo sforzo e allora tutto il tempo libero è assorbito dalle attività coi giovani. Altri momenti di preghiera, uno in particolare dove mi attirano le parole di Gesù in croce: “Ho sete…”. In camera mia disegno un grande poster con queste parole. Sento forte la chiamata di Gesù a continuare la sua missione. Ma come, ma dove? Ho bisogno di parlare con qualcuno, ma non riesco. Parlare di me mi è difficile. Sento il desiderio di cercare di più, ma dove, ma come? Eccoci ad un campo missionario organizzato dal Centro Missionario di Trento a Fai della Paganella. Animatore, il P. Modesto Todeschi, Missionario Saveria-

no di Montesover. Resto folgorata dalla semplicità di quest’uomo di Dio. Con lui scambio qualche parola, qualche dubbio, qualche riflessione. Niente di più. Ma da allora comincia un lungo scambio epistolare tra il Burundi dove lui operava e Predazzo dove io “bollivo” dentro. Io penso di partire in missione come laica, ma ecco che ad un certo punto arriva una sua lettera con una proposta: “Perché non pensi a farti missionaria per tutta la vita? Potresti andare a Parma a conoscere le Saveriane. Sono suore, ma sembrano signorine come tutte le altre”. Nessun dubbio, devo andare a Parma. Approfitto delle vacanze di Pasqua nell’ultimo anno del Tambosi. Corriera, treno, autobus: arrivo nella Casa Madre delle Saveriane: trovo anche un’altra ragazza, di Ancona, arrivata lì come me per conoscere le missionarie. Mi dicono che il giorno prima era morto il Fondatore, P. Giacomo

- 19 -


Spagnolo. Clima di funerale, clima di mondialità con sorelle di tutto il mondo, clima di grande fede e di apertura missionaria. In quei giorni, nel mio cuore, dico il mio sì pieno a Dio nella famiglia delle Missionarie Saveriane. Ho 18 anni e il cuore pieno di gioia. Ma ora, come dirlo ai miei genitori? Come disdire l’iscrizione all’Isef, come dirlo a tutti i miei amici? Lo Spirito guida e mi fido. Appena a casa, mia mamma mi chiede come è andata. Sta facendo “i ambleti”. Io la riempio del mio entusiasmo e le confido la mia decisione. Seria, mi guarda e mi dice: “Delia non è tutto oro quel che luccica”. E tutto finisce là. Il papà non dice nulla, resta silenzioso. Mi pare di farli soffrire, ma mi avvolgono di tutta la libertà di cui ho bisogno per spiccare il volo. Anni dopo mia mamma mi confiderà che mi ha chiamata Delia perché lei, Delegata dell’Azione Cattolica, aveva come ispiratrice Delia Agostini che tanto ha lavorato per questo movimento all’inizio della sua storia e morta giovanissima in odore di santità. Avrebbe voluto che sua figlia le assomigliasse un po’… La mia gioia è alle stelle e piano piano la comunico a chi mi sta intorno e poi a tutti. Ho 18 anni, quasi 19 e dentro una grandissima gioia: poter essere tutta di Dio e partire in missione per annunciarlo a chi non lo conosce. Le reazioni sono le più disparate: c’è chi mi ammira ed incoraggia, chi mi mette i pali tra le ruote, chi non capisce come si può sprecare così la giovinezza, chi mi accompagna in silenzio con la preghiera. Nel campeggio giovani dei primi - 20 -

di settembre alla malga Casoni, ecco il saluto agli amici più cari. Nelle varie gite fatte in quei giorni, dalle vette delle Pale di S. Martino, contemplo tutto quello che si vede da lassù, felice di poter un giorno partire e annunciare oltre i confini delle mie Dolomiti quell’amore così grande e irresistibile che mi chiama. L’11 settembre 1978 la partenza da casa. Indimenticabile. Con d. Tarcisio, Giulietta e Luigino Panozzo eccoci alla volta di Parma per entrare ufficialmente nelle Missionarie Saveriane: una 112 piena di bagagli, compresa la chitarra, il pallone da pallavolo e il materasso piegato in due sul portapacchi… Uno strappo agli affetti cari e un entusiasmo verso quel nuovo che mi attira e che non so ancora cosa sarà. Una nuova Famiglia mi aspetta, mi accoglie con gioia. Da lì comincia una nuova avventura, di formazione, di preparazione, di impegno al sì definitivo a Dio e alla missione. E poi la partenza, per lo Zaire prima e per il Congo dopo. Un popolo dal quale sono amata e che cerco di amare, insieme alle mie sorelle, in


comunità e nel servizio quotidiano. Di tutto e per tutto: GRAZIE! A Dio, per come mi ha chiamata, guidata e sostenuta. Alla mia parrocchia di Predazzo, nella quale ho mosso i primi passi nella fede e che mi ha sempre accolta a braccia aperte ad ogni ritorno, accompagnata nei momenti difficili, condividendo la sua generosità coi poveri e gli ultimi. Alla mia Famiglia Missionaria, nella quale da 37 anni vivo la chiamata e la missione affidatami, per avermi accolta così come sono, coi miei doni e limiti, dandomi fiducia e incoraggiandomi sempre. Al popolo congolese che mi ha accolta e continua ad accogliermi facendomi sentire una di loro, immersa con loro in un cammino di ricerca di una vita più giusta e di pace. A tutti i sacerdoti incontrati sul mio cammino, che mi hanno fatto sentire Dio vicino e tutta l’urgenza di vivere per servire e passare ovunque facendo del bene. A tutte le persone che in un modo o in un altro sono entrate nella mia vita portandovi una parola, un esempio, un invito, un’amicizia. Sempre avanti con Colui che ci viene incontro e che ci porta su vie sicure, le sue!

Sr. Delia Guadagnini

- 21 -


A PIETRALBA... CON OSPITALITA’ TRIDENTINA La gioia di stare insieme Giovedì 17 settembre 2015… finalmente la giornata tanto attesa per il pellegrinaggio a Pietralba che, come di consuetudine, viene organizzato dal Gruppo di Ospitalità Tridentina. Il pellegrinaggio inizia già in pullman recitando il Rosario per creare da subito l’atmosfera del pellegrinaggio. Arrivati a Pietralba tutto il gruppo si riunisce con l’arrivo degli ospiti della casa di riposo di Predazzo e così ci troviamo ad essere un centinaio di persone. Eccoci pronti per la messa celebrata da don Giorgio e don Pierino. Come possiamo sentire Maria? …Rimanendo in silenzio, aprendo il nostro cuore, affidandoci a Lei come ad una madre che ci parla e ascolta…

Con queste riflessioni di don Giorgio abbiamo partecipato alla Messa concludendo con il canto tradizionale della Madonnina che ci ha fatto sentire più vicini a lei. Nel frattempo le tavole “vestite” di giallo erano tutte imbandite! E via …con una gustosa merenda! Tra canti e allegria il pomeriggio è trascorso velocemente e così, verso le 17, si ritorna a casa con il ricordo nel cuore di tanti pellegrinaggi fatti in passato a questo bel santuario, amato da tutti Carla e Giuliana Bernard

- 22 -


- 23 -


OTTOBRE …. SI PARTE ALLA GRANDE! Alla scuola dei “grandi santi” rinnoviamo impegno ed entusiasmo Teresa Martin nasce ad Alençon in Francia il 2 gennaio 1873 da Louis Martin e Zélie Guèrin. All’età di 4 anni, persa la mamma, si trasferisce con la famiglia a Lisieux. Educata dalle Benedettine di Lisieux, fin da piccolissima desidera abbracciare la vita contemplativa, come le sorelle Paolina e Maria nel Carmelo di Lisieux, ma la sua giovane età glielo impedisce. Durante un pellegrinaggio in Italia, nell’udienza concessa da papa Leone XIII ai fedeli della diocesi di Lisieux il 20 novembre 1887, con filiale audacia gli chiede il permesso di poter entrare nel Carmelo all’età di 15 anni. Ed è così che l’anno seguente – il 9 aprile – entra nel Carmelo di Lisieux dove l’8 settembre 1890 emette la sua professione religiosa. Dai manoscritti che ci ha lasciato possiamo delineare il ritratto della sua anima e le sue esperienze più intime. La morte la coglie, giovanissima, il 30 settembre 1897; aveva scritto al suo fratello spirituale missionario don Bellier, già provata dalla malattia: “Io non muoio, entro nella vita”.

Le sue ultime parole “Dio mio, io Vi amo” rappresentano il sigillo della sua esistenza. Fu canonizzata da Pio XI il 17 maggio 1925 e proclamata Patrona Universale delle Missioni, insieme a San Francesco Saverio, il 14 dicembre 1927.

Del 19 ottobre 1997 la sua proclamazione a Dottore della Chiesa universale, da parte di papa Giovanni Paolo II. Il 18 ottobre 2015, nel cuore del Sinodo sulla Famiglia, sono stati canonizzati i suoi genitori.

Iniziamo a vivere il mese di ottobre (comunemente detto del Santo Rosario perché il 7 ottobre viene celebrata la memoria della Beata Maria Vergine del Rosario) con l’intercessione di Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo (S. Teresina di Lisieux). Così lei descriveva il pregare: “Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il Cielo, è un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia, insomma è qualche cosa di grande, di soprannaturale, che mi dilata l’anima e mi unisce a Gesù.” In questi tempi difficili in cui lo sconforto troverebbe facile via per sopraffare il nostro desiderio di SPERANZA, prendiamo a prestito le parole di don Tonino Bello e rivolgiamoci con fiducia alla Regina del Santo Rosario: Santa Maria, vergine del mattino, donaci la gioia di intuire, pur tra le tante foschie dell'aurora, la speranza del giorno nuovo. Ispiraci parole di coraggio. Non farci tremare la voce quando, a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati che invecchiano il mondo, osiamo annunciare che verranno tempi migliori. - 24 -


Il 2 ottobre abbiamo pregato durante la Veglia per la Famiglia voluta da Papa Francesco in prossimità dell’apertura dei lavori della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al tema «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione». Si tratta di un appuntamento di grande importanza per tutta la Chiesa, che sta compiendo un lungo percorso di riflessione su un argomento a cui, fin dall’inizio del pontificato, papa Francesco ha dichiarato di volere dedicare un’attenzione prioritaria. Preghiamo così per tutte le famiglie, per gli anziani e gli ammalati che ne fanno parte e che, nella loro sofferenza, donano grandi insegnamenti, anche ai bambini. Nel Vangelo di Matteo (18,4) troviamo queste parole: “Chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande.” L’angelo custode, di cui oggi celebriamo la ricorrenza, è colui che accompagna ogni persona, sostenendola nella difficoltà e guidandola verso Dio. Guardando i due angioletti sopra all’altare mi torna in mente questa frase di Santa Teresina: “Lasciando alle anime grandi, ai grandi spiriti, i bei libri che non sono capace di comprendere e, meno ancora, di mettere in pratica, ringrazio Dio d’essere piccola, poiché solo i fanciulli e coloro che li rassomigliano saranno ammessi al banchetto celeste.”

- 25 -


Di seguito un bellissimo spunto di riflessione che il papa ha voluto regalare a tutte le nostre famiglie: Non è possibile una famiglia senza il sogno. Quando in una famiglia si perde la capacità di sognare, i bambini non crescono e l’amore non cresce, la vita si affievolisce e si spegne. Per questo vi raccomando che la sera, quando fate l’esame di coscienza, ci sia anche questa domanda: oggi ho sognato il futuro dei miei figli? Oggi ho sognato l’amore del mio sposo, della mia sposa? Oggi ho sognato il miei genitori, i miei nonni che hanno portato avanti la storia fino a me? Domenica 4 ottobre, S. Francesco d’Assisi, alla Santa Messa del mattino sono presenti gli ammalati del Soggiorno in Montagna organizzato da Ospitalità Tridentina gruppo di Fiemme ed anche due coppie di sposi che ricordano con la comunità il loro 50° anniversario di matrimonio. Riporto ancora le parole di Papa Francesco, che mi tornano in mente guardando la fila di carrozzelle davanti all’altare: La sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio.

E ancora: A quelli che soffrono di più, a quelli che camminano senza vedere, dico: forza per voi la brocca si è convertita in una croce pesante, ma anche voi avete qualcosa da dare. Ricordate che è sulla croce che il Signore, trafitto, si consegnò a noi come fonte di acqua viva. - 26 -


E agli sposi così si rivolge il Papa: Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. Alla Santa Messa delle ore 18 i protagonisti cambiano: sono infatti i bambini e ragazzi della catechesi a partecipare numerosi, con le loro famiglie, per l’inizio dell’anno catechistico. Molto incisiva l’apertura di don Giorgio, che si finge stupito per la presenza di tanti bambini, usciti fuori da “chissà dove”, al termine delle vacanze estive! Indicando i due angioletti che “volano” sopra l’altare, ricorda che lì si trova Gesù e lì’ li aspetta, per indicare loro come usare al meglio il tempo a loro disposizione. Il tempo infatti è come un treno, i cui vagoni sono il passato, il presente e il futuro e correndo sui binari della vita (il dono grande che è stato fatto ad ognuno di noi) ci consente di scrivere la nostra storia… ecco, Gesù e l’amicizia con lui, fanno sì che questa sia una bella storia!

Mi spogliai di quel che avevo e incominciai tutto da zero. Se vuoi essere grande, vivi con umiltà; Se vuoi essere ricco, vivi con sobrietà; Se vuoi essere giusto, vivi animato dalla carità; Se vuoi essere saggio, vivi nella verità: Se vuoi amore, amore dà: comincia qui l’eternità!

- 27 -


Testimonianza di una parrocchiana… 1° OTTOBRE: Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo Questa data mi fa ricordare il pellegrinaggio a Lisieux che ho avuto l’occasione di fare nel 2014. Io non conoscevo molto santa Teresina, ma penso che il miracolo che mi è stato fatto, sia proprio quello di averla conosciuta. L’ho scoperta la “mia” santa, la santa del quotidiano, la santa da imitare, la santa che affiora in ogni piccola esperienza, la santa dell’amore e dell’abbandono totale a Gesù. Aver percorso i luoghi per lei familiari mi ha aiutato a capirla. La santità dei suoi genitori sicuramente è stata la culla dove ha maturato scelte così radicali: lasciare una vita agiata per abbracciare la vita austera della clausura e là donarsi totalmente a Gesù e agli altri. Grazie a Lui ha trovato nella piccolezza, nel nascondimento, nella introspezione profonda la via della santità che per lei era abbandonarsi alla Sua volontà. S.Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo: non riuscivo a capire il perché di questo appellativo: “ VOLTO SANTO”! Ora so che, nel volto sofferente e santo di Gesù, lei ha capito la grandezza di quel Dio che si è fatto uomo per portarci fisicamente il suo amore infinito. Si è immersa in questo amore che le ha concesso di fare “ grandi cose”, di essere lei stessa portatrice di questo amore e dal cielo, a cui ha sempre aspirato, è sempre pronta a fare ancora del bene a tutti quelli che la invocano. “ Non serve vestirsi di onore e di gloria, ma vivere nella semplicità e coerenza la propria vocazione mettendo sempre Gesù al primo posto” sicuri che non siamo soli: anche Maria e tutti i santi vegliano su di noi … importante è ricordarlo !

- 28 -

L.F.


AMMALATI E ANZIANI IN VACANZA A CAVALESE Tre giorni di svago e amicizia con Ospitalità Tridentina Silvia intervista Carla, vice presidente di Ospitalità Tridentina Gli anziani sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada. (…) L’anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo. E se noi non impariamo a trattare bene gli anziani, così tratteranno noi. Papa Francesco Le parole di Papa Francesco riflettono in gran parte il succo della chiacchierata che ho avuto occasione di fare con Carla Bernard, vice presidente di Ospitalità Tridentina - gruppo di Predazzo, di cui fa parte da circa una trentina d’anni. Parliamo della “Tre Giorni in Montagna”, svoltasi dal 1 al 4 ottobre scorsi, che vede ospiti i malati della nostra provincia. Tre giorni all’Hotel Lagorai di Cavalese, coccolati dai volontari, appunto, di Ospitalità e dalla squisita cortesia della famiglia Peretti. La vacanza è gestita direttamente da Ospitalità di Trento, che provvede ad inviare gli inviti e a raccogliere le iscrizioni. La “Tre giorni” (che fino a

qualche anno fa si svolgeva tutti gli anni, anche il Val di Fassa, mentre ora ha cadenza biennale e si svolge in Val di Fiemme), rappresenta

un momento di svago e di divertimento per gli ammalati che vi partecipano; fino - 29 -


agli anni scorsi circa una trentina, mentre nell’ultima edizione erano poco più di venti. Due sono le gite previste durante le tre giornate e tre le serate animate in albergo. Carla mi racconta che dopo tanti anni di partecipazione alle attività di Ospitalità ha ancora lo stesso entusiasmo degli inizi, è molto di più quello che riceve dagli ammalati che assiste, rispetto a quello che dà! Mi racconta che ogni malato, anche il più sofferente o quello nelle peggiori condizioni fisiche, ha bisogno di essere trattato normalmente, senza dimostrare compassione.. E’ importante rivolgersi a loro con un sorriso, con una parola allegra.. e il dare gioia agli altri, dona gioia anche a noi stessi! Carla mi dice che cerca di dare a questi malati, quello che vorrebbe ricevere lei se fosse in quella condizione.. Da quest’incontro mi sono resa conto che dovremmo riuscire a guardare negli occhi i fratelli meno fortunati, cercando di andare oltre il loro aspetto fisico, oltre le loro difficoltà, motorie o psichiche che siano.. andare oltre, andare a fondo, per trovare ciò che, indipendentemente dall’aspetto esterno, ci abita tutti e tutti ci accomuna. Naturalmente andare OLTRE richiede uno sforzo maggiore, richiede una partecipazione maggiore, richiede soprattutto CUORE… ma ce l’abbiamo tutti, dovremmo solo ricordarcene più spesso! Grazie, Carla.

Il gruppo di Ospitalità di Predazzo è sempre lieto di accogliere nuovi volontari al suo interno… Largo ai giovani, quindi!! Fatevi avanti! - 30 -


PORTE APERTE … a TUTTI! Festa di inizio attività domenicale all’oratorio Con qualche domenica di ritardo a causa di varie manifestazioni (a Pardac l’é semper festa…) è ricominciata l’attività domenicale dell’Oratorio. La festa d’apertura si è svolta nella palestra delle Scuole Elementari e tutti i giochi avevano un tema comune “ Il Corpo Umano”. Abbiamo potuto conoscere così i virus e i batteri, i globuli bianchi e rossi, lo scheletro e le infezioni. Una sessantina tra ragazzi e animatori si sono divertiti “alla grande” concludendo il pomeriggio ringraziando il Signore con un breve canto e con la merendata in Oratorio. Una bella festa! Ora le domeniche proseguiranno in questo modo: dalle 14.30 alle 15.20 (circa) giochi tutti

- 31 -


insieme o a squadre (preparati a turno dai vari gruppi di Animatori), poi giochi liberi nelle sale con scivolo, giostre, calcetti, tam-tam-, ping-pong, freccette e i giochi da tavolo (più di 60) sempre con la presenza e la partecipazione degli Animatori, ci sono inoltre i campi da calcio, pallavolo e basket per i quali non possiamo sempre garantire la sorveglianza; un grande fascino ha, da sempre, la rivendita di caramelle dai mille colori e mille sapori che rimangono poi nel dolce ricordo di migliaia di ragazzi passati in Oratorio.

Gli Animatori sono un gruppo di giovani, con qualche adulto, che si impegnano donando parte del loro tempo e delle loro capacità per il bene dei ragazzi, in questo modo loro stessi si sentono “protagonisti” di questo servizio e parte viva di una parrocchia che “vuole“ aver bisogno di loro; un’ottima occasione per educare i giovani alla gratuità e alla disponibilità. L’Oratorio è una grande tradizione nel nostro paese e un tempo, non molto lontano, raccoglieva tutti i ragazzi del paese, oggi lo stare insieme per giocare, per fare un recital, per divertirsi con semplicità diventa una scelta libera e controcorrente di molte famiglie che noi ringraziamo, mentre invitiamo tanti altri ad approfittare di questa attività che tante parrocchie ci invidiano. ULTIMA NOTIZIA SENSAZIONALE…. Ci hanno invitato a Ziano a rifare lo spettacolo su don Bosco (fatto qui il 24/5) in occasione della mostra allestita per i 200 anni dalla nascita del Santo….mai era accaduta una cosa simile! Noi orgogliosi ed entusiasti abbiamo ripreso copioni e ragazzi e sabato 7 novembre…è stato “un successone”! La sala- teatro era strapiena e i commenti sono stati molto positivi e ci hanno ricompensato di tutta la nostra fatica… uno lo vogliamo condividere: “Ringrazio tutti per lo spettacolo stupendo, ci avete regalato una meravigliosa serata…mi avete rinfrescato l’anima con la vostra allegra giovinezza e bagnato il cuore di - 32 -


gioia, mi sono veramente emozionato, grazie e complimenti a tutti”. Anche il nuovo parroco di Ziano era molto contento (ci sembra di averlo già visto da qualche altra parte…!!!) e ha detto due parole invitando all’unità e alla condivisione fra i due paesi vicini. Ora stiamo facendo le prove per il recital natalizio che faremo il 13 dicembre, sono occasioni meravigliose per conoscere e stare insieme ai ragazzi, ma per noi Animatori ogni domenica è un’ occasione preziosa per servire il Signore nei ragazzi che incontriamo. Per il G.A.O. donato rossat

o ri

Wl ’

O

rato

- 33 -


- 34 -


SANTA MARIA MADRE DI DIO … … CAMMINA CON NOI Alla Santa Messa abbiamo potuto sentirci davvero Comunità, grazie anche alla celebrazione del 50° anniversario di matrimonio di due coppie che, con gratitudine, hanno voluto ricordare insieme a tutti noi l’importante momento raggiunto. Oltre a ciò abbiamo portato in processione la Madonna, tra due gruppi di persone, la Banda e il Coro, rendendo tangibile la presenza del suo “Sì” e del suo spirito di servizio all’interno della nostra Comunità. Don Giorgio ci ha ricordato che ognuno è invitato a mettere al servizio degli altri le proprie capacità e i propri carismi, senza per questo sentirsi unico padrone dell’attività che sta portando avanti. Gesù è stato infatti tra noi il servo per eccellenza e tuttora mantiene questo ruolo, rendendosi disponibile a farsi pane per noi, ogni volta che un sacerdote ripete “quel” gesto all’interno della Santa Messa. E’ stato molto bello vedere dei ragazzi sull’ambone a leggere le letture come pure è stato bello anche vedere la Madonna portata in corteo dalle braccia dei coscritti. Ho notato che, per la verità, sono molte di più le braccia che sollevano lattine di birra durante le varie uscite nel corso dell’anno, di quelle che portavano Maria in processione.

Domenica 18 ottobre celebriamo la Madonna del Rosario e, portandola per alcune vie del paese, preghiamo che possa insegnarci a servire umilmente e con carità, al di là dei nostri egoismi e del nostro sentirci indispensabili.

- 35 -


Al di là di questo però ho trovato molto tenero il gesto di quei coscritti di regalare alla Madonna le rose che ornavano il cuscino ai suoi piedi. Mi è venuta in mente questa frase, letta da qualche parte:

Maria, amante della vita, preserva le nuove generazioni dalla tristezza e dal disimpegno. Rendile per tutti noi sentinelle di quella vita che inizia il giorno in cui ci si apre, ci si fida, ci si dona. Guardando Maria non posso fare a meno di pensare al suo essere Madre e ho rivolto a lei questa preghiera:

Oh Maria, guardando te ai piedi della Croce, vedo una moltitudine di madri che piangono i figli malati, sbandati o persi. Vedo tanto dolore, in questa valle di lacrime! Dona a queste mamme la forza di reggere il peso quotidiano della loro croce e fa’ che, guardando te, possano continuare a sperare e ad amare. Dona a tutte le mamme, e a tutte le donne che lo diventeranno, la capacità di accompagnare i figli nella realizzazione del progetto che Dio ha su ciascuno di loro. Dona ad ogni madre la consapevolezza che i figli non sono una sua proprietà, bensì espressione dell’Amore illimitato del Padre, che li ha affidati al loro ventre, prima, ed alle loro braccia, poi.

- 36 -


UN’ALTERNATIVA AD HALLOWEEN I ragazzi della catechesi riflettono sul TEMPO Ecco quanto si legge sul volantino distribuito in sala….

“Non ci si bagna due volte nello stesso fiume… Tutto scorre, tutto cambia, tutto è in divenire…” All’inizio del percorso di catechesi di quest’anno don Giorgio ha invitato noi catechiste a sviluppare una riflessione sul Tempo, tema su cui si svolgerà tutto il cammino dei prossimi mesi. Il giorno dell’Immacolata, prossimo 8 dicembre, Papa Francesco darà l’avvio all’Anno Santo della Misericordia, riportando l’attenzione di tutto il mondo alla necessità di Misericordia. Gesù, che noi cerchiamo di conoscere e di far conoscere ai ragazzi durante gli incontri di catechesi, è il volto della Misericordia del Padre; Misericordia che è la legge che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita; è la via che unisce l’uomo a Dio. Noi abbiamo accolto l’invito di don Giorgio e quello che state per vedere è appunto il frutto di questa riflessione sul Tempo, sul suo significato generale e i ragazzi con entusiasmo ci hanno messo il loro impegno per realizzarla. Come scrisse Hans Urs von Balthasar: “Quello che sei è il dono di Dio a te, quello che diventi è il tuo dono a Dio”. e “diventiamo” proprio attraverso il Tempo, con l’utilizzo che di esso ne facciamo. Dinanzi ad un bivio, di quelli importanti nella vita, difficilmente troviamo cartelli con le indicazioni. La strada giusta l’abbiamo però già dentro di noi, essenziale è trovare il Tempo per ascoltarla ed il sostegno giusto per seguirla. E’ una nostra responsabilità in qualità di genitori e di famiglie, farci sostegno in questa ricerca dei nostri figli, ricordandoci che.. “La vita può essere migliorata e degna di essere vissuta!” Grazie a tutti voi per essere qui, grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno dato una mano, donandoci il loro… Tempo! Le catechiste - 37 -


CERCATE L’UNITA’, L’UNITA’ CHE FA LA CHIESA, CHE VIENE DA GESU’ CRISTO. LUI CI INVIA LO SPIRITO SANTO PER REALIZZARLA. (Papa Francesco)

La recita sul “Tempo” che abbiamo presentato sabato 31 ottobre è stata proprio il risultato di un impegno di unità: erano coinvolti infatti tutti i bambini e i ragazzi della catechesi dalla terza elementare alla terza media e le loro catechiste. Niente Halloween, nessuna zucca vuota, ma tanti cuori sul palco del teatro della Casa della Gioventù quella sera. Gianluca ci ha letto le parole di S. Agostino, per cui “Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro”. Il tempo è relativo. Ognuno lo percepisce a suo modo, condizionato da mille fattori esterni: quanto varia infatti lo scorrere di un’ora a seconda che si sia felici, che si soffra, che si aspetti, che si abbia paura?... Tutto passa, tutto scorre, tutto si trasforma e noi possiamo solo cercare di fare del nostro meglio per mettere a frutto il tempo che ci è dato. Tutti i ragazzi che hanno partecipato a questo lavoro hanno capito e dimostrato che: Siamo veramente ricchi di doni!

- 38 -


E li hanno messi a servizio degli altri!... Quale modo migliore di occupare il Tempo? Quante volte ci sentiamo rispondere “Non ho tempo!” o lo ripetiamo noi stessi? Troppe volte, penso io.. Ma “il Tempo non si ha.. si trova!”, è solo una questione di.. buona volontà! Valeria alla fine della serata ci ha letto che “Il Tempo è uno strumento sul quale solo Dio sa suonare”.. Aiutiamo i nostri ragazzi a far sì che sia Dio il loro Direttore d’Orchestra (perché altri presunti “maestri” fanno danni e, a volte, anche gravi!) in modo che dai loro diversi talenti e carismi, dalle loro più svariate personalità, possa uscire una perfetta armonia, priva di stonature e di eccessi, ma ricca d’Amore. Prima di iniziare la recita in cerchio, dietro al sipario chiuso, dandoci la mano abbiamo recitato un Padre Nostro ed un Eterno Riposo… Guardavo tutti quei bambini e pensavo a questa preghiera, che mi è capitata tra le mani qualche tempo fa e che mi sembra adatta a tutti loro:

- 39 -


Ho proprio bisogno di te, Gesù. Mi sono reso conto che la mia fede fa acqua e credo poco e male. Ho paura che i compagni mi prendano in giro perché sono cristiano; allora mi comporto come se non fossi tuo amico e gioco al ribasso con la fede. Aiutami invece a credere alla grande, anche quando vorrei imboscarmi senza avere il coraggio di venire a trovarti la domenica a messa e cadere nella trappola di quanti si vantano di non conoscerti. Mi piacerebbe che gli altri, incontrando me, imparino a conoscere te e a sceglierti come loro amico. Gesù, mi dai una mano?

E lo stesso vale per noi adulti! Sarebbe bello riuscire a realizzare momenti come questo con generosità e disponibilità, con la volontà di coinvolgere in queste riflessioni non solo i ragazzi, ma anche le loro famiglie. Con la volontà di mettere a frutto le nostre capacità per il solo che valga questo impegno speciale: Gesù! Silvia Dellagiacoma

Il tempo è uno strumento sul quale solo Dio sa suonare!

- 40 -


Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i piÚ non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perchÊ te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. Ti auguro tempo per guardare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha piÚ senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita. Da un parrocchiano‌ Tanti ragazzi si sono avvicendati sul palco , tutti con ruoli diversi e con i loro talenti: musicisti eleganti e folcloristici, ballerine raffinate e colorate, attori distinti e precisi nella loro parte. Nella parte centrale della serata anche un bel video sulla visita a Torino di papa Francesco che parla ai giovani di essere vivi, di vivere bene e in allegria il proprio tempo. Sul palcoscenico tanti fiori colorati, conigli salterini, montagne imbiancate facevano da coreografia. - 41 -


Poi tante altre emozioni come le belle parole lette da alcuni ragazzi, il canto di Cristine, un omaggio floreale e i biglietti colorati all’uscita con tante frasi, idee e altro per come utilizzare il nostro tempo. Insomma è stato un bello spettacolo sotto la regia di Silvia Dellagiacoma e in collaborazione con le catechiste. Complimenti a tutti , il pubblico in sala era felice di aver utilizzato bene un’ora di tempo in compagnia di questi ragazzi. Questo spettacolo mi ha emozionato tantissimo!

Da una nonna… Nonostante la mia età… è stata la prima volta che sentivo parlare della preziosità del tempo in maniera così chiara ed incisiva. Vedere i miei nipoti assieme agli altri ragazzi che parlavano di questo argomento così profondo, mi ha dato la possibilità di riflettere…e davvero mi sono resa conto di quanto tempo si sprechi in chiacchiere…giudizi …critiche non costruttive, mentre si potrebbe vivere ogni attimo in maniera meno superficiale. Mi è piaciuto moltissimo quanto letto nell’introduzione tratto da santa Teresina : vivere l’oggi di Dio! E bellissimo anche il video di papa Francesco che parlava ai giovani ! - 42 -

Flavio Boninsegna


Ma al di là di queste considerazioni ciò che mi ha colpito è stato il vedere tanti, tantissimi ragazzini uniti, mi hanno dato il senso di una parrocchia in cammino che vuole apprezzare i talenti di ognuno e fare spazio a tutti indistintamente. Il vedere i vari gruppi di catechesi collaborare e dare il meglio di sé , beh già questo è un grande segnale positivo di apertura. ( anch’ io sono stata una catechista un po’ di tempo fa …) Il mio grazie quindi va a chi ha ideato tutto questo e ha dato la possibilità anche a me e a tutti noi adulti di pensare in modo profondo

- 43 -

B.L.


- 44 -


…E LE STELLE STANNO A GUARDARE!!! Pomeriggio di amicizia e svago presso l’Osservatorio di Tesero del coro “ Magico incanto “ e dei chierichetti

Un sabato pomeriggio “un po’ autunnale”, siamo andati con il pullman a Tesero. Ci siamo incamminati poi lungo un sentiero sopra il paese. Lungo il percorso in mezzo al bosco abbiamo visto un capitello dedicato a Santa Libera e a lei abbiamo dedicato una preghiera. Dopo circa 40 minuti, eccoci giunti alla meta : il Nuovo Osservatorio Astronomico. Ad aspettarci ed accompagnarci all’Osservatorio c’era Marco, un appassionato astrofilo. Prima però di addentrarci fra stelle e pianeti abbiamo gustato una squisita merenda. Marco ci ha fatto sedere su delle poltroncine reclinabili in modo da poter osservare meglio la cupola che era sopra di noi e sulla quale venivano proiettate le immagini attraverso un computer. Con molta curiosità abbiamo osservato i pianeti e le costellazioni con nomi particolari che, come ci è stato spiegato, derivavano dalla storia greca. Infatti, già dai tempi antichi le stelle erano usate per orientarsi. - 45 -


Tutti noi eravamo affascinati e che bello vedere i nostri compagni più piccoli osservare a bocca aperta le proiezioni tridimensionali. All’uscita, abbiamo visto in una cabina posta all’esterno un grande telescopio con il quale si possono osservare da vicino le costellazioni. Verso le 17:30 ci siamo incamminati lungo la stradina del ritorno per prendere la corriera a Tesero e ritornare a Predazzo dove ci aspettava una grande PIZZATA in compagnia!!! Deborah, Cecilia, Stefania, Anna Mi è piaciuto… … … … …

imparare cose nuove sui pianeti e sulle stelle. sdraiarmi sotto la cupola e guardare le stelle. imparare delle cose in più sullo spazio. guardare le immagini sulla cupola… Peccato che ho avuto la verifica di geografia il giorno prima … vedere il telescopio … stare insieme sotto le stelle … osservare i pianeti e mangiare la pizza. … gustarmi la buonissima pizza. … tanto ma proprio tanto il planetario. … guardare i pianeti e il video … tutto quello che ho visto e mi è venuta la voglia di fare una ricerca sullo spazio Ciao a tutti.

- 46 -


…anche i chierichetti fra le stelle! … Già da qualche tempo, noi coordinatori dei chierichetti, pensavamo di organizzare un pomeriggio in compagnia dei ragazzi. Quest’occasione c’è stata offerta dall’apertura al pubblico del nuovo osservatorio astronomico di Tesero. Sentito il vice-presidente dell’associazione Astrofili di Fiemme abbiamo organizzato la trasferta. I chierichetti hanno accolto con entusiasmo la proposta e venerdì 23 ottobre in compagnia di 20 ragazzi e alcuni genitori ci siamo recati in località “Zanon” sopra Tesero. Ad attenderci c’era il responsabile che con grande disponibilità e competenza ci ha illustrato la struttura. La cosa che ha più suscitato interesse credo sia stato il tempo trascorso nel moderno planetario digitale che ci ha permesso di osservare il cielo da un punto privilegiato. Poter osservare un cratere da vicino sulla superficie della luna o la danza dei satelliti di Giove o l’immensità di una galassia ci ha lasciato tutti a bocca aperta. I ragazzi, ma anche gli adulti, hanno vissuto con entusiasmo questa bella esperienza. Per finire in bellezza la serata non mancava che un’ottima pizza che abbiamo gustato con piacere all’oratorio, accompagnata come sempre da gustosissimi dolci preparati dai genitori dei ragazzi. Un grazie di cuore a loro, che con sensibilità sanno sempre dare un tocco di dolcezza in queste simpatiche occasioni. Grazie all’ing. Marco Vedovato che con pazienza e competenza ci ha accompagnato in questo viaggio che ha portato i chierichetti tra le stelle. Grazie a don Giorgio che ha sostenuto e incoraggiato questa iniziativa. Alla prossima……….. Marco & Enzo - 47 -


Venerdì 23 ottobre don Giorgio e i responsabili del gruppo dei chierichetti ci hanno invitati a visitare il Planetario di Tesero, guidati dal gruppo Astrofili. Purtroppo però lo stesso giorno ero stato invitato al compleanno di un amico e così sono andato, al termine della festa di compleanno, all’Oratorio per la pizza in compagnia degli altri chierichetti. Cenare insieme è stato bello e divertente e abbiamo trascorso la serata chiacchierando e giocando insieme. Abbiamo conosciuto i nuovi entrati e fatto amicizia con loro! Io sono chierichetto da 3 anni e lo faccio volentieri perché è un modo per servire Gesù e di aiutare don Giorgio, perché non mi piace che sia solo a celebrare la Messa. Francesco Bernardi

… Per noi era la prima volta che entravamo in un planetario perciò è stato molto emozionante, un’ esperienza nuova! Anche i bambini più piccoli si sono dimostrati molto entusiasti e interessati all’attività presentata. La guida si è dimostrata molto aperta a ogni tipo di domanda da noi proposta. Dopo la visita del planetario ci siamo diretti all’oratorio dove abbiamo giocato e ci siamo divertiti in compagnia dei nostri “colleghi”. Successivamente abbiamo gustato tutti insieme una buonissima pizza fatta dalle nostre mamme alle quali va il nostro GRAZIE! È stata un’ esperienza eccezionale che, a parer nostro, nessuno potrà mai dimenticare Manuel e Filippo - 48 -


CATECHISTE E RAGAZZI A ZIANO : Don Bosco li aspetta… Visita alla mostra che ricorda i momenti più significativi della vita di don Bosco Nel bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco è stata organizzata un’interessante mostra sulla sua opera e sulla sua vita, allestita a Ziano di Fiemme e a Pozza di Fassa. Siamo andati a visitare quella di Ziano con i ragazzi della catechesi: partenza ore 16.30 – dalla stazione autocorriere di Predazzo di martedì 10 novembre. Ci hanno accolto le suore e don Giorgio e, con sorpresa, abbiamo constatato che non avremmo dovuto leggere i pur belli pannelli distribuiti nella sala, perché… alcune mamme erano pronte a mettere in scena una rappresentazione. Ci siamo seduti per terra e lo spettacolo ha avuto inizio. Un ragazzo dei tempi di don Bosco ci ha raccontato la sua vita e l’intervento prodigioso del grande salesiano nella sua esistenza… ci ha parlato di fame, delinquenza, prigione, violenza… ci ha parlato di mancanza d’amore! Lui, come tanti ragazzi, era perso, abbandonato e con don Bosco ha potuto ricominciare a credere e a sperare perché qualcuno, finalmente , credeva in lui! Seguendo don Bosco ha conosciuto Gesù e la sua amicizia e ha scoperto la gioia che portano le tre regole del suo insegnamento: allegria, impegno e far del bene agli altri! Allegria che non significa un sorriso ostentato ma portare nel cuore quella forza e quella pace che ti aiutano ad affrontare le difficoltà: don Bosco ha navigato in mezzo a un mare di guai e alla fine era veramente sfinito, consumato.....ma ciò che è sorto è veramente grande!!!!! Insieme a questo ragazzo si sono alternate in scena mamma Margherita, che ci ha raccontato il suo punto di vista su questo figlio tanto speciale e altre due mamme che, inizialmente, avevano un atteggiamento quasi infastidito nei - 49 -


confronti di questo sacerdote innamorato dei giovani, ma poi hanno capito l’importanza di quanto stava facendo! I nostri ragazzi erano interessati e partecipi forse anche grazie al tipo di rappresentazione a cui stavano assistendo.. sono convinta che se avessimo dovuto leggere in fila tutti i pannelli… dopo il primo ne avremmo già persi più della metà!! Grazie alle mamme Licia, Ivana, Chiara e Tatiana per il tempo, l’entusiasmo e l’energia che ci hanno regalato! E grazie a don Bosco, perché il suo insegnamento non tramonta mai! Silvia Dellagiacoma

- 50 -


NASCE IL …”N O I” associazione Questo il volantino distribuito alla popolazione domenica 15 novembre Cari parrocchiani. come forse saprete, la Parrocchia ha deciso di far nascere un’associazione senza fini di lucro che si chiamerà “SS Filippo e Giacomo” per favorire l’unione e l’armonizzazione di tutti i gruppi che operano all’interno della parrocchia. Non solo, se possibile, anche gruppi “esterni” ma che svolgano la propria attività in un’ottica cristiana per il bene di tutta la comunità. Di fatto l’associazione diverrà il braccio socio-educativo della parrocchia. Molto interessante è senz’altro la rete tra oratori-parrocchie che potrà crearsi, non solo tra paesi e valli a noi vicine, ma potrà spaziare oltre i confini regionali grazie alla diffusione su scala nazionale dell’associazione ”NOI”; essa supporta gratuitamente qualsiasi necessità di tutte le associazioni affiliate come la nostra. Da non sottovalutare inoltre è il risvolto della tutela e della sicurezza di tutti gli iscritti all’associazione “SS. Filippo e Giacomo”, ragazzi o adulti, partecipi ad iniziative facenti capo alla stessa. Sempre di più negli anni si fa avanti il bisogno e l’obbligo di legalizzare e salvaguardare qualsiasi attività svolta da ogni aggregazione sia politica, sportiva, culturale, religiosa ecc. pertanto anche noi dobbiamo fare i conti con questa realtà. Entrare a far parte di quest’associazione è molto semplice. • Bisognerà compilare il modulo da ritirare presso la segreteria parrocchiale nei seguenti giorni: lunedì, mercoledì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 11.00. • La quota associativa annuale è di € 7 per i maggiorenni e € 5 per i minorenni che coprirà le spese assicurative e acquisto di materiale per le varie attività. Per fugare il dubbio sorto a qualcuno in paese (speriamo a livello di battuta spiritosa), non è necessario tesserarsi per partecipare alla Santa Messa. Il direttivo è a disposizione per qualsiasi altra informazione. (393/6569074) Grazie di cuore per la vostra attenzione. Il Direttivo Felicetti Enzo

Felicetti Alessandro

Degregorio Romina

Il comitato NOI comprende inoltre: Armanda Croce - Angela Zanna - Giulia Piazzi - Alessandro Arici Bruno Felicetti - Graziano Melis - Giovanni Baldessari Giovanni Aderenti - Livio Boninsegna - Mirta Giacomelli Patrizio Tonini L’assistente Spirituale: Don Giorgio Broilo - 51 -


ASSOCIAZIONE “Santi FILIPPO e GIACOMO” UNA GRANDE OPPORTUNITA’ DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DI PREDAZZO

“NOI Associazione” è un’associazione nazionale di promozione sociale di oratori e circoli, nata in ambito parrocchiale, e regolarmente iscritta al registro nazionale delle associazioni di promozione sociale (APS).

“NOI TRENTO” è il comitato provinciale che raccoglie, in Trentino, 80 oratori affiliati (anno 2015).

Uniti in associazione, abbiamo scelto di essere insieme, mettendoci in gioco per coltivare la nostra profonda passione ecclesiale, civile, culturale e sociale per l’oratorio. La testimonianza, il dono e il servizio nascono dall’azione comune di chi sceglie di non agire singolarmente, di chi sceglie di ascoltare gli insegnamenti di quella scuola di aggregazione e solidarietà che da sempre sono la parrocchia e l’oratorio. Pensare e costruire un progetto di educazione e di formazione permanente, sulle orme dei valori evangelici e della visione cristiana della società e dell’uomo, ci dà forza per camminare e crescere con gli altri. Investire sulla persona e la comunità ci permette di vivere il nostro servizio insieme, con serenità. - 52 -


QUALE FUNZIONE? L’Associazione garantisce innanzitutto, dal punto di vista assicurativo e legale, tutti coloro che partecipano alle attività di catechesi, di oratorio, di animazione sociale, teatrale, sportiva e di volontariato dell’oratorio e della parrocchia (danni a cose o a terzi, infortuni ecc….). L’Associazione, con le sue caratteristiche istituzionali, contribuisce alla continuità e alla stabilità del servizio, consolidando il clima di accoglienza, proprio dello stile oratoriano e parrocchiale. Non ha fini di lucro ed è affiliata a “Noi Associazione” (nata per la valorizzazione degli Oratori in Italia). Ha come obiettivo un’educazione alla solidarietà civile, culturale e sociale rivolta in particolare alle giovani generazioni, nel pieno rispetto della libertà e dignità di ognuno. In modo particolare l’Associazione “NOI” diventa il braccio socio-­‐ educativo della parrocchia.

- 53 -


- 54 -


- 55 -


“L’AMORE FA RUMORE” Festa diocesana degli adolescenti Trento 24 ottobre 2015 Eccome se fa rumore! Con la partecipazione di 1000 e più ragazzi la festa è stata un vero successo! Personalmente parlando, è stata la mia prima festa adolescenti, che dire, organizzazione perfetta, ottimi gli spazi, puntualità, divertimento e tanti tanti giovani. 15.30 presso Inizio festa ore il Palatrento, dopo aver effettuato l’iscrizione e il ritiro del gadget (braccialettino). Molto bravi i tre giovanissimi presentatori: Nadia, Irene e Guido che ci hanno intrattenuto con canti, balli, simpatici sketch e hanno presentato tutte le attività del pomeriggio.

Ci sono stati momenti più gioiosi e divertenti, come il gioco dei selfie ed i ventiquattro giochi d’animazione svolti tutti in contemporanea! Un delirio! Ma di divertimento assicurato! Ci sono stati momenti anche più seri e riflessivi, come l’inaspettato ed entusiasmante l’intervento del Vescovo Luigi Bressan : “Voi siete un dono per gli altri. La ricchezza non sta in quello che si possiede. Nessuno è così povero da non poter dare amore agli altri. Non temete di essere pochi. Anche i discepoli lo erano: ognuno di voi è importante!”. Toccante anche la recita sull’importanza della condivisione e difficoltà dei giovani al giorno d’oggi a causa della troppa tecnologia, che li rende si moderni, ma soli e confusi; la soluzione proposta è di partecipare ad un'iniziativa di volontariato della Caritas di Trento nella primavera del 2016:

- 56 -


“72 ore solidali”, spendere del proprio tempo per aiutare gli altri! Ore 18 inizio della messa celebrata da don Lauro Tisi con l’aiuto di don Rolando (organizzatore della festa) e molti altri sacerdoti e seminaristi. Bravissimi il coro giovanile e la bandina che hanno animato i canti. Dice don Lauro nella sua predica: “La tua fede ti ha salvato, fidarsi è vincente anche se è difficile, ma se non ci fidiamo cosa rimane? Solo la paura. Di chi possiamo fidarci? E di Gesù che è vissuto duemila anni fa ed è completamente estraneo a Twitter, Facebook, Whatsapp? Molti uomini della comunicazione fanno successo e poi vengono cancellati a nastro, e Gesù Cristo? Dopo duemila anni ci ha convocati qui tutti questa sera resistendo all’usura del tempo, i nostri frati, sacerdoti, seminaristi sono ancora entusiasmati da questo Gesù che senza strumenti comunicativi c’è ancora e sapete perché? Perché invece che farsi spazio, farsi i selfie, ha lavorato per gli altri, si sottrae allo spazio: non trova posto in albergo per nascere, muore fuori dalla città, riappare in periferia. Egli ci insegna a creare spazio e se c’è qualcuno a cui piace venga dato spazio siete proprio voi giovani! Il paradosso cristiano è: chi compare scompare e chi scompare compare. Dio ha un unico limite, non riesce a dire IO”. Ore 19 cena al sacco e un po’di tempo libero. La serata continua con i “Lotus Flower”, un gruppo di giovani artisti che ispirandosi al racconto del “Piccolo principe” hanno presentato, in una suggestiva atmosfera, il loro concerto. Conclusione in allegria con la guerra di palline di carta (ben 5000 palline)!!! Spettacolare! Credo che sia un peccato perdersi occasioni come questa, un’occasione per uscire dalla valle, conoscere altri ragazzi, altre parrocchie, con cui divertirsi insieme e CONDIVIDERE la stessa fede con entusiasmo. Alla prossima, più numerosi che mai! Alice Piazzi

- 57 -


SONO IO CHE PARLO CON TE Catechisti a convegno a Trento Il Convegno si apre con una riflessione Convegno Diocesano sull’invito del Papa a leggere ogni giorno una Catechisti pagina del Vangelo, rendendo questo moSabato 14 novembre mento una preghiera di contemplazione con “Sono io che parlo con te” lo sguardo rivolto a Gesù. Scoprire e raccontare il Il nostro Arcivescovo, mons. Luigi Bresvolto di Dio san, ci ricorda che dal momento del nostro Battesimo abbiamo la corresponsabilità di condividere con gli altri la Parola di Dio, che è come l’acqua, come la neve, che non cade mai senza irrigare e portare nuovo frutto. 14 novembre 2015 La Parola è viva ed ha la funzione di darci “ Sono conoscenze e nozioni sull’uomo, ma, oltre a io, questo, ci parla della relazione con Dio stesso, che ci parla di Chi Lui sia. Dio rivela se stesso e parlo con te attraverso lo Spirito Santo, questa rivelazione ” ...scoprire diviene dialogo. e raccontare il volto di Dio Dio ci stima al punto da far camminare in mezzo a noi il Suo unico Figlio e la nostra religiosità è formata su questo incontro di Dio con noi. Rispondiamo costantemente al Suo appello! Preghiamo affinché possiamo ascoltare la Parola e riconoscere in essa il volto di Gesù e farne esperienza. Prosegue don Lauro Tisi che ci espone una modalità di lettura dei Vangeli per riscoprire una relazione con Cristo. Riprendendo Romano Guardini, ci ricorda che Gesù di Nazareth è il nucleo essenziale del Cristianesimo con la sua concreta esistenza, la sua opera e la sua esperienza. L’uomo contemporaneo è un essere molto virtuale, spesso alienato ed alienante che fatica a stare nella concretezza. Da molto tempo il dogma che va per la maggiore è che “IO sono il mondo, la realtà coincide con ciò che la MIA testa percepisce”. L’uomo di oggi si sente toto-potente, si sente in grado di autodeterminarsi, e da questo deriva anche l’esperienza di Dio, ognuno ha il suo “personale” Signore. In questa visione, dal momento che un Dio non lo si nega a nessuno, vengono inventati tanti dei quanti sono gli uomini, ognuno ha un suo riferimento trascendente, Collegio Arcivescovile di Trento 14.30-18.00

(Gv 4,26)

«La spe ranza si soltanto im guardand para o Gesù, contemp lando si impar a con la Gesù; pregh di conte mplazion iera e»

Pr o g r a m m a

Arcivescovo Mons. Luigi Bressan Preghiera iniziale con l’

Desideri e difficoltà dei catechisti nella lettura della Parola di Dio

La lettura del Vangelo per riscoprire la relazione con Cristo don Lauro Tisi Lavoro guidato nei gruppi

Indicazioni e consigli per leggere il Vangelo con i ragazzi

- 58 -

Papa Fran

cesco


un suo Dio personalizzato a cui piega testa, cuore e volontà. Il Mito dell’autodeterminazione di sé porta l’uomo a chiamare Dio il proprio IO e, ego centrato in tal modo, gli fa tre tiri di incenso e lo adora a suo uso e consumo. E qui vengono riprese le parole “Liberaci dalla seduzione del Male” perché il peggior male è proprio questa convinzione dell’uomo di bastare a se stesso, di non avvertire la necessità di rispondere a nessuno, né uomo, né creato, né… DIO! Ad un uomo che non si pone domande, che non avverte la necessità di confrontarsi, le pagine dei Vangeli non diranno nulla. Povero l’uomo che dentro di sé porta solo punti esclamativi, scritti grandi al termine di assolute certezze… Un uomo senza domande, privo di punti interrogativi è pericoloso. Di fronte alla Parola dei Vangeli devo pormi una domanda prima di tutto, che non è, come si potrebbe pensare “Cosa devo fare?”, bensì “Che cos è il Vangelo?”

Il Vangelo è… una lettera d’Amore! E’ la lettera d’amore di Dio all’uomo e sta all’incontro con Cristo come la lettera d’amore sta all’incontro con l’innamorato. E leggendolo mi devo chiedere “Che Dio incontro in questa pagina? Che Dio sta in queste righe?”. Se leggo il brano della Passione istintivamente mi viene in mente la mia enorme distanza da Cristo, la mia pochezza rispetto alla sua grandezza, ma se penso a chi c’è dietro la pagina, scopro un Dio immenso e talmente innamorato dell’uomo da sacrificare, per la sua salvezza, il Figlio. Nessun filosofo, nessun teoreta delle religioni potrebbe concepire e scrivere tali meraviglie! L’umano e il divino coincidono in quelle righe! Il Verbo si è fatto STORIA e CARNE, si è fatto servizio e amore disinteressato, si è fatto misericordia. I Vangeli narrano fatti, storia, vita ed - 59 -


eventi e non interpretazioni. L’altra domanda da porsi è “Che dici tu di Gesù di Nazareth?” Sei come il centurione ai piedi della croce che dichiara “Veramente Costui era figlio di Dio”? Sei come il ladro a fianco di Cristo sulla croce che gli chiede “Ricordami quando sarai in Paradiso”? Sei capace di intravedere il volto del Figlio di Dio, come questi due uomini che sono stati i primi Credenti? I catechisti dovrebbero essere felici di ANNUNCIARE LA CONCRETEZZA DI UNA VITA!! Gesù è il VOLTO NUOVO di un DIO NUOVO! Davanti a questa Verità, ci domandiamo ancora quale giochino inventare per iniziare l’incontro di catechesi?!?!? I Vangeli sono lettere d’amore che mi parlano di un Dio Altro, di un Altro Mondo descritto splendidamente da Matteo: un mondo in cui si perdona settanta volte sette, in cui si fanno due miglia con chi te ne chiede uno, in cui si prova la gioia di SCOMPARIRE NEL SERVIZIO! I Vangeli sono “la biografia di Dio” che desidera che la Sua vita diventi la nostra vita! Una persona che segue il Cristo si ritrova dentro la Chiesa, da virtuale diventa concreto. Noi esistiamo “con” e siamo “per”. Siamo creati per la fraternità, che è Chiesa, che ha il suo concepimento ai piedi della Croce in quel “Donna, ecco tuo figlio” e in quel “Ecco tua madre”. Ma il vero catecheta che crea nei ragazzi la beatitudine dell’incontro con Cristo è lo Spirito Santo, perché solo Lui trasforma i Vangeli nel Volto di chi li ha scritti. In sostanza:

Siate dei CATECHISTI GIOIOSI e raccontate ai ragazzi di questo MERAVIGLIOSO DIO!!!

- 60 -

Silvia Dellagiacoma


RICORDANDO LUIGI FELICETTI ( Panet )… Artista generoso e assiduo nell’allestimento dei presepi Lo scorso 22 ottobre 2014, all’età di 76 anni, si è spento Luigi Felicetti conosciuto a Predazzo come “ EL Luigi dei presepi”. Un personaggio che ha sempre avuto appunto una grande passione per i presepi e che, per un ventennio, è stato anche iscritto all’Associazione Italiana “ Amici del Presepio” che ha sede a Roma. Ha iniziato ad operare nella stagione 1996/97, nella Sala Rosa del Municipio, in collaborazione con la Scuola Materna ed il Circolo Anziani e Pensionati. L’anno seguente ha realizzato un presepio a Bellamonte, in un fienile, utilizzando delle statue di piccole dimensioni. Poi, nel 2000, il salto di qualità, con l’allestimento del primo presepio in piazza SS Apostoli, una iniziativa alla quale ha dato un contributo determinante, costruendo personalmente la capanna, acquistando le statue in grandezza naturale e facendo imbalsamare pecore, capre ed altri animali. Negli anni seguenti, ci sono state ulteriori migliorie, specialmente per quanto riguarda Gesù Bambino, le teste dei re Magi ed altre realizzazioni, tutte in legno. Da diversi anni era il promotore principale anche del presepio della chiesa, altra iniziativa particolarmente ammirata da tutti, locali e turisti. Da non dimenticare, inoltre, il bellissimo presepio curato ogni anno presso la propria abitazione lungo la strada che porta in campagna, sempre meta di molti visitatori. Una vita ed una passione spese sempre con accanto la moglie Luisa. A lui vadano il commosso ricordo e la gratitudine di tutti noi Aldo Dellantonio

- 61 -


Noi tutti “ amici del presepi “ vogliamo in queste pagine salutare e ricordare l’amico Luigi Panet. Per molti anni ha lavorato con entusiasmo, precisione e senso estetico nel preparare con estrema cura e passione il presepio sia in chiesa che all’esterno sulla piazza. Ha saputo, inoltre, coinvolgere un bel numero di persone nell’allestimento di queste opere” preziose” perché danno a ciascuno la possibilità di riflettere su questo grande avvenimento sempre uguale, ma che racchiude anche sempre delle novità: “Dio che si fa uomo !” per condividere con noi la nostra quotidianità. Grazie Luigi!!! Noi continueremo la tua strada con la sapiente regia di Luisa e tu dal cielo guida le nostre mani! Gli amici del presepio

- 62 -


MERCATINO A FAVORE DI PADRE FIORENZO MERCATINO MISSIONARIO EMERGENZA GUERRA DEKOA Sabato 14 e domenica 15 novembre

Silvia intervista le sorelle del missionario che nei giorni 14 e 15 novembre hanno allestito un mercatino proprio per le necessità della sua missione. Sono in canonica con Lisetta e Luciana Felicetti, sorelle di Padre Fiorenzo, per sentire da loro come è nato il Mercatino che oggi si sta svolgendo e come sta andando avanti. Da quando allestite questo mercatino e come è nata l’idea di organizzarlo? Tutto è partito dalla collaborazione con l’associazione Amici per il Centrafrica, nel 2005, quando abbiamo proposto la vendita dei sacchetti di riso (allora chiamati “Riso per un sorriso) ed abbiamo affiancato a questi anche la vendita di prodotti da noi realizzati, all’uncinetto, a maglia o in altri modi. Il Mercatino ha subito registrato un boom di acquirenti e da qui è seguita l’idea di proporne i prodotti come regali di Natale E’ impegnativo organizzare un evento di questo tipo? Effettivamente ci sono parecchie cose da fare; diverse persone

- 63 -


collaborano, ma principalmente con la preparazione degli articoli da mettere in vendita, ma poi rimane l’allestimento della sala, la confezione dei prodotti, il cartellone da esporre all’esterno. La manualità di diverse persone è necessaria al fine di proporre una scelta varia di prodotti, che possano soddisfare la maggior parte delle esigenze possibile. Come viene decisa la destinazione della somma raccolta? Fino ad un paio di anni fa veniva destinata al Progetto Scuola Dekoa voluto e seguito da nostro fratello. Poi però purtroppo è ripresa la guerra (vedasi articolo seguente) ed ora il ricavato di questo mercatino viene destinato appunto all’Emergenza Guerra, ai profughi del paese che non hanno di che vivere e dove andare. E quindi il Progetto Scuola?... Tutto bloccato, purtroppo, della scuola non esiste più nulla. Il progetto di nostro fratello intendeva colmare una lacuna, molto grave, provvedendo all’istruzione di bambini e ragazzi, dal momento che il Governo non pensa minimamente all’educazione scolastica. Ma con la guerra tutto si è arrestato! Comincia ad arrivare gente ed io me ne torno a casa (non senza aver preso le marmellate di Luciana, che mi dicono essere insuperabili!). Come non pensare a tanti fratelli che soffrono per colpe non loro, per l’avidità e la sete di potere di pochi? Penso a Parigi, penso a quanti telegiornali si stanno occupando e si occuperanno di quanto è successo in Francia pochi giorni fa… ma quanti telegiornali si occupano di un’Africa divorata da guerre volute da super-potenze assatanate ad accaparrarsi ricchezze inestimabili che questo paese, pur da sempre affamato, possiede? Il dolore è dolore, di qualunque colore esso sia. La sofferenza è sofferenza, qualunque sia la sua nazionalità. E Dio soffre con, e per tutti noi. Soffre nel vedere che l’uomo, libero di scegliere tra il Bene ed il Male, troppe volte sceglie quest’ultimo! L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità. - 64 -

J.F. Kennedy


LA LUNGA VIA CRUCIS DELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA Padre Fiorenzo ha svolto la sua missione nella Repubblica Centrafricana, in vari luoghi, per 21 anni, prima di rientrare in Italia. La guerra civile che sta dilaniando il paese ha avuto inizio nel dicembre del 2012, con la comparsa di una nuova unione di ribelli, sotto il nome di Seleka, di fede musulmana. Guidati dal loro capo Michel Djotodia giustificano la loro azione con la mancanza del rispetto dei patti da parte dell’allora presidente François Bozizé, in merito all’inserimento di irregolari nelle forze governative, all’indizione di elezioni libere e alla formazione di un governo di unità nazionale. Da qui si apre il precipizio sull’inferno: saccheggi, stupri ed uccisioni, la fuga del presidente, il potere in mano ai ribelli dopo che Djotodia abbandona la leadership, incapace di controllare i suoi uomini. Un fiume di sangue e di dolore che ancora oggi scorre, in un paese diviso in due: ad ovest il potere è nelle mani delle fazioni cristiane e animiste, nell’est invece in quelle dei gruppi musulmani, con persecuzioni reciproche e sfruttamento illegale del sottosuolo.

miniera d’oro

E qui arriviamo alle vere ragioni di questa guerra, secondo numerosi osservatori: il Centrafrica rappresenta un forziere di uranio, diamanti e, alle spalle dei protagonisti evidenti del conflitto, appaiono le ombre di Francia, Ciad e Sudan a supporto della Seleka; di Sudafrica e Cina a fianco delle milizie armate cristiane ed animiste. - 65 -


L’arcivescovo di Bangui, Dieudonné Nzapalainga dichiara: “Non possiamo dire che questa sia una guerra di religione. Questa è una guerra politica nata per mettere le mani sulle ricchezze del nostro paese” ed in sintonia con il suo pensiero è anche Limarn Ornar Kobine Layama, presidente della comunità islamica. L’odio religioso che ha determinato questo scontro fratricida è subentrato in un secondo momento, ma all’origine di tutto si fonda l’interesse economico. Ormai le città sono un rebus di linee di fuoco e la guerra ha determinato una mancanza di.. tutto! Non arrivano viveri, medicinali, la più elementare sopravvivenza è messa a durissima prova. Da un lato e dall’altro degli schieramenti, si giustifica la brutalità, da ambo le parti la morte del nemico è legittima e giusta, inferta con i più barbari mezzi: la gente viene giustiziata in piazza o bruciata viva in una terra dove – racconta una testimonianza – “la pace è morta assieme a qualsiasi gesto di pietà”.

- 66 -


GRAZIE, SIGNORE! Le coppie festeggiano gli anniversari di matrimonio

C’è stato chiesto di portare la nostra esperienza di 25 anni di matrimonio: un traguardo importante, che forse oggi non tutti riescono a raggiungere, ma che a noi sembra una cosa normale, come è il succedersi degli anni in tutti gli ambiti. 25 anni di vita insieme che sembrano volati, e se ci fermiamo a guardare indietro vediamo scorrere come immagini di un film i momenti più salienti, di cui il più importante è sicuramente la nascita di nostro figlio; ci scorrono davanti le ambizioni che avevamo e le soddisfazioni che abbiamo ottenuto, ma anche i momenti difficili che tutte le famiglie prima o poi devono affrontare. Non servono “ricette speciali” per vivere insieme per tanti anni, ma credo che fondamentale, in famiglia come dappertutto, siano il rispetto l’uno dell’altra, conoscere i propri limiti ed accettare quelli dell’altro, saper ammettere i propri errori e saper chiedere scusa, ma soprattutto riuscire a dialogare sempre, delle cose più banali come di quelle più importanti, perché non è sollevando barriere che possiamo risolvere eventuali problemi, ma solo parlandone si possono risolvere. Alla S. Messa per gli anniversari del 15 novembre è stato bello vedere la partecipazione di tante coppie che come noi hanno voluto ringraziare Dio del grande dono che ci è stato fatto, e il nostro augurio per tutti è di poter continuare insieme ancora per tanti e tanti anni a venire. Cinzia e Sergio - 67 -


Molto sentita la messa di domenica 15 novembre, alla presenza di 45 coppie con diversi lustri dai 5 ai 60 anni di unione matrimoniale. Tutti avrebbero da scrivere un romanzo in tutti questi anni, penso molto belli e di soddisfazione, purtroppo anche brutti, questa è la vita. Ho parlato con degli amici presenti alla Celebrazione della santa Messa: avevano le lacrime agli occhi, dovevano esserci con noi davanti all’altare, ma il destino li ha privati della compagna della vita. E’ da dire che noi presenti siamo stati fortunati. Noi personalmente, siamo tra questi, siamo arrivati ai primi 50 anni. Un grazie particolare al Signore e al parroco don Giorgio per la sua bella omelia che ha toccato i nostri cuori. Beppino ed Erminia

- 68 -


Domenica 15 novembre, giornata del ringraziamento, alla messa delle 18, abbiamo reso grazie al Signore per i lustri che ci ha concesso di vivere insieme. 40 anni sono un bel numero: siamo partiti con gioia ed entusiasmo, abbiamo condiviso felicità e difficoltà, ci siamo compresi e, a volte, ci siamo sentiti lontani, ma la voglia di costruire qualcosa di vero e duraturo ci ha fatto guardare avanti, e, come ha ribadito don Giorgio nell’omelia, solo affidandoci al Signore e lasciando che Lui viva con noi, abbiamo sperimentato che la fonte e la forza sono in quel Gesù sempre pronto a condividere con noi la vita. Che dire allora? Fidiamoci di Lui invocandolo, lodiamolo, ringraziamolo insieme e insieme proseguiremo il nostro cammino con Lui. Molto emozionante è stato il momento della S. Messa in cui don Giorgio ci ha invitato a stringere le nostre mani, quelle stesse mani in cui 40 anni fa abbiamo messo a vicenda le nostre fedi per augurarci amore eterno. Nel nostro cuore sono passate in un istante come in un film tutte le trepidazioni, gioie, dolori, difficoltà, soddisfazioni, vissute insieme. Molto significativi anche i segni come quello della candela portata all’altare. Ora dentro di noi solo un grande GRAZIE! E un grazie sentito anche al nostro Parroco che ci aiuta a rivivere momenti così forti che diventano trampolini di lancio per continuare con un amore più consapevole e maturo il nostro quotidiano. Livio e Luciana

- 69 -


Nella messa serale abbiamo ringraziato non solo per tutti i doni che ogni giorno il Signore ci concede, ma in particolare per il dono dell’AMORE che ha fatto sbocciare nei nostri cuori e proseguire per tanti anni insieme : 45 anni volati come in un soffio! Tutta la celebrazione è stata improntata su questa tematica. Nell’omelia don Giorgio ha sottolineato l’importanza di tenerci legati a Gesù, farlo entrare nel nostro AMORE perché la nostra povera umanità possa affrontare con più forza gioie e difficoltà. All’offertorio la candela accesa alla fiamma della candela posta sull’altare significa che ogni giorno vogliamo illuminare la nostra vita di sposi alla luce di Cristo. Il rinnovo delle promesse del matrimonio ci ha investiti della forza di Cristo. La preghiera conclusiva ci ha fatto sentire sempre impegnati a vivere al meglio il Sacramento del matrimonio guardando l’altro con gli occhi di Gesù, lasciando che Lui viva in noi. Anche il dono offertoci dal Parroco Il calendario 2016 “ Cinque pani d’orzo” con la Parola di Dio sminuzzata giorno per giorno, vuole invitarci ad avere al centro di tutto non tante chiacchiere o parole di falsi profeti, ma la Parola di Dio che rimane come fondamento della vita di ciascuno. Questa santa messa è stata per noi come una “ iniezione” di coraggio e speranza per riprendere con più vigore il cammino. Grazie Signore e grazie don Giorgio!

M. e C.

Noi ti benediciamo, o Dio, Creatore e Signore dell'universo, che in principio hai formato l'uomo e la donna e li hai uniti in comunione di vita e di amore; ti rendiamo grazie perché ci hai congiunti nel vincolo santo del matrimonio a immagine dell'unione di Cristo con la Chiesa. Tu ci hai guidato attraverso le gioie e le prove del cammino. Ravviva ancora la grazia del patto nuziale e accresci in noi l'amore e l'armonia dello spirito, perché insieme con i famigliari e gli amici godiamo sempre della tua benedizione - 70 -


dal 01 settembre 2015 al 23 novembre 2015 HANNO CELEBRATO... le Esequie dei

il Sacramento del

Defunti

Battesimo BASSAN GIULIO

FELICETTI DORA

BRIGADOI GIONATA

DEGAUDENZ EMANUELA

DEFLORIAN GIORGIA

DELLAGIACOMA MARIA

DELLAGIACOMA TOBIA

GIACOMELLI LIDIA

SEMBENINI VIRGINIA

GABRIELLI MADDALENA

BUCCI MANUEL

DELLANTONIO CARLO ZANIN PIETRO FELICETTI LUIGI PEDRON RITA VARESCO LUIGI DEFLORIAN ROSA LARCHER MARIA BOSIN LINO DE FAVERI ARMANDO-GUIDO BETTETO MASSIMILIANO

il sacramento del Matrimonio GIRELLI ROCCO - DELLANTONIO ALEXA (non residenti) DEMARTIN STEFANO - BANCEU ANCA MARIA DELLAGIACOMA DANIELE - PIAZZI ALICE FELICETTI ANDREA - CAVALLIN FEDERICA SMESNJAK SANDRO - PEDERIVA SAMANTHA - 71 -



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.