Giornalino artigianato febbraio 2015

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Anno LXVI N. 2 Febbraio 2015 Poste Italiane Spa Spedizione In Abbonamento Postale 70% (Trento) contiene I.R. e I.P.

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE

DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO

Cosa sta sgretolando la nostra autonomia? Primo piano Grande successo per l’Assemblea Generale Associazione Premiati 154 maestri d’opera e d’esperienza del Trentino



sommario

RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO ADERENTE A CONFARTIGIANATO

Cosa sta sgretolando la nostra autonomia?

ANNO LXVI N. 2 FEBBRAIO 2015

Direttore responsabile Stefano Frigo Comitato di redazione Paolo Aldi, Giancarlo Berardi, Alberto Dalla Pellegrina, Samantha Lira, Guido Radoani Impaginazione e stampa Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana

Editoriale Cosa sta sgretolando la nostra autonomia? (Roberto De Laurentis)

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Primo piano ASSEMBLEA GENERALE Grande successo per l’Assemblea Generale (Stefano Frigo) L’Associazione Artigiani in numeri Collegio dei Probiviri Riflessioni di Roberto Borgogno Presidente della Categoria Restauro Premiati 154 maestri d’opera e d’esperienza del Trentino (Claudio Cocco)

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Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 20 del 19.7.1949

Associazione Iscrizione all’ex Registro Nazionale della Stampa/ROC n. 5534

EDILIZIA SOSTENIBILE Edilizia sostenibile e legno in Trentino (Davide Modena)

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Tiratura 6.610 copie Online 4.415 copie

AREA APPALTI La Finanziaria Provinciale 2015 (Marzia Albasini) Banche: meno soldi alle imprese, più investimenti in titoli di stato

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Chiusura in redazione 10 marzo 2015

CONFARTIGIANATO Confartigianato protagonista dell’Expo (Ufficio Studi Confartigianato) Sistri - Rete Imprese Italia: «Il Governo ammette che è inutilizzabile, ne sospende l’operatività ma pretende i contributi dalle imprese. È un’assurdità da correggere immediatamente!»

Direzione, redazione, amministrazione Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38121 Trento tel. 0461.803800 - fax 0461.824315

FORMAZIONE Una scuola che forma per il futuro (Stefano Frigo) AGENZIA DELLE ENTRATE Cosa fare per l’Iva (Alessandro Tonina) Rete Imprese Italia: «Le nuove regole per le banche che prepara la Bce rischiano di spalancare le porte a una nuova stagione di credit crunch»

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Posta elettronica s.frigo@artigiani.tn.it

ANAP Carmelo Armellini lascia il Consiglio

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Sito internet

CULTURA

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Carta proveniente da foreste gestite responsabilmente

Rubriche AVVISI

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Ho contributi sufficienti per andare in pensione? Come devo fare per presentare la domanda? Quale sarà l’importo che mi spetta?

Se subisco un infortunio cosa devo fare?

IL PATRONATO DEGLI ARTIGIANI Il Patronato INAPA una risposta a tutte le tue domande

inapa

Il Patronato INAPA mette a tua disposizione la consulenza di medici ed avvocati

Sono andato in pensione ma lavoro ancora. Pago sempre gli stessi contributi? Qualcuno mi ha parlato di un supplemento di pensione. Di cosa si tratta?

Che cos’è il Pacchetto Famiglia? A chi posso rivolgermi per avere informazioni


editoriale

Cosa sta sgretolando la nostra autonomia? di Roberto De Laurentis

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Roberto De Laurentis Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento.

Editoriale scritto per il quotidiano “Trentino” e ivi pubblicato martedì 10 marzo

evo dire che, dell’autonomia trentina, non ne so molto più di quanto si possa trovare nei testi di storia. E, allo stesso tempo, non mi interessano per nulla né le ripetute ipotesi del governo Renzi sull’abolizione delle regioni a statuto speciale né tantomeno i ragionamenti di formidabili esperti o le riflessioni di qualificati studiosi, almeno così li definiscono i media locali, sulla necessità di consolidare piuttosto che sull’urgenza di modificare l’attuale Statuto di autonomia. A me, al contrario, interessa di più capire che cosa oggi racchiuda l’affermazione, utilizzata in ogni discorso politico e buona per ogni occasione, più o meno pubblica, trentina: “dobbiamo salvaguardare e difendere la nostra autonomia”. Un’affermazione diventata mantra, leitmotiv, frase onnicomprensiva. Sia per quanti vi ricorrono quale slogan facile – che evita la complessità del ragionamento mentre, al tempo stesso, allontana la fatica di un’analisi vera sul cosiddetto Sistema Trentino – sia per quanti trovano rifugio nel luogo comune. Che, d’improvviso, diventa formula magica, offre certezza al pensiero incerto, distribuisce verità predefinita e non contestabile. “Qui da noi la sanità funziona” mentre aumentano i tempi di attesa e sempre più trentini cercano risposta di cura in Veneto o in Lombardia. “Abbiamo una scuola di alto livello” mentre sempre più diplomati il lavoro non lo trovano e sono obbligati ad andare via per giocare altrove il proprio titolo di studio. “Il sociale conta su un volontariato unico” che, tuttavia ed oggettivamente, ha assorbito ieri – e vorrebbe continuare oggi a far proprie – risorse non più disponibili. “Il welfare è modello da esportare” fingendo di ignorare che nella nostra provincia – né più né meno dimensionata come un quartiere milanese – sono possibili soluzioni altrove non percorribili. “Il sistema delle imprese crea ricchezza, dignità, benessere per tutta la comunità” scordando che ci sono ventimila persone accomodate nel calduccio degli ammortizzatori sociali mentre sempre più imprese, con l’alibi di internazionalizzare, di fatto delocalizzano e quindi, insieme al PIL, diminuisce anche il 90% di imposte che va ad alimentare il gettito fiscale provinciale, necessario a sostenere i servizi, il sistema, l’autonomia. “Università e ricerca sono all’avanguardia” ma, io penso, nemmeno mai così lontane dalle imprese, orientate come sono più al produrre ponderosi studi di fattibilità e bibliografia assortita piuttosto che brevetti industriali. “La macchina burocratica è presente, forte, efficace e guidata da una classe politica responsabile” senza però ricordare che il pubblico in Trentino, tra enti locali e Stato, conta cinquantamila occupati contro i trentaseimila della maggiore categoria economica privata. Tralasciando, per carità di patria, di sparare sulla Croce Rossa se si guarda ai costi della politica ed alla scandalosa vicenda dei vitalizi. Fino ad ieri sera, tuttavia, queste frasi fatte esprimevano una diffusa verità poiché avevano in comune la stessa madre. Quella madre che Barbara Lorenzi, presidente del Consiglio Comunale di Rovereto, descrive così “autonomia significa innanzitutto responsabilità, significa gestire sul territorio le risorse provenienti dal territorio, significa rispondere ai bisogni della comunità in maniera diretta ed immediata, significa assumersi gli oneri di una gestione efficiente dei servizi senza poter avere alibi”. Alla definizione desidero aggiungere che per me autonomia significa anche, se non soprattutto, visione. La capacità di immaginare il domani, il dopodomani, il dopodomani ancora della nostra comunità. È in questa ottica che, nella politica associativa, si sono progettati ed avviati la sanità integrativa per i nostri imprenditori, l’aiuto nella non-autosufficienza per dipendenti e collaboratori, la mutua artigiana quale strumento operativo anche di domani, considerate le ridotte risorse che saranno a disposizione. È in questa ottica che, nella politica provinciale, si è condiviso l’accordo di Milano del 2009 (sottoscritto da Dellai, Tremonti, Calderoli considerandolo un’accettabile declinazione dei principi della nostra autonomia) laddove si stabiliva che le risorse pubbliche dipendessero esclusivamente da quanto prodotto dall’economia trentina. Insomma siamo per la visione lunga, contro la visione corta di quanti hanno quale unico orizzonte le comunali del 2015 o le provinciali del 2018. Al contrario, noi vogliamo rigenerare un’autonomia robusta che, per essere tale, deve disporre di risorse adeguate, prodotte in Trentino. Vogliamo favorire la nascita o l’entrata di nuove imprese di (non “nel”) territorio. Vogliamo tutelare quelle esistenti con i fatti e non solo a parole; senza innalzare barricate ma anche senza aprire il territorio alla bassa qualità ed ai cacciatori di appalti pubblici. Vogliamo fare crescere le imprese in valore prodotto ed occupazione tagliando e togliendo, giorno dopo giorno, il peso non più tollerabile e non più sopportabile di una struttura burocratica diventata enorme. Peraltro chiamata, da subito, a riscoprire quel senso di appartenenza alla comunità perdutosi negli anni e negli interessi personali. Una struttura che oggi è a perfetta immagine e somiglianza tanto della classe politica quanto della comunità trentina. Dove il protagonista è quasi sempre l’io e quasi mai il noi. Anno LXVI N. 2 Febbraio 2015

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Grande successo per l’Assemblea Generale Un confronto in cinque “riprese”, che ha toccato i temi della politica, del ruolo dell’artigianato, dello stato dell’Autonomia e delle risorse, delle riforme e delle necessità delle piccole imprese. di Stefano Frigo [foto Daniele Mosna]

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l 2015 è l’anno della fiducia, l’anno della ripartenza». Ha concluso così Ugo Rossi il “match” con Roberto De Laurentis. Non un combattimento tra opposte visioni (come uscire dalla crisi, le riforme da fare, il ruolo della politica, lo spazio per le imprese) come poteva suggerire il ring, con tanto di guantoni appesi alle corde, allestito nel PalaRotari per ospitare il confronto tra il Presidente della Provincia e quello dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Trentino, momento conclusivo dell’assemblea annuale dell’Associazione. Un confronto in cinque “riprese”, che ha toccato i temi della politica, del ruolo dell’artigianato, dello stato dell’Autonomia e delle risorse, delle riforme e delle necessità delle piccole imprese. Il pubblico, artigiani trentini ma anche delegazioni dell’Alto Adige e di altre categorie, ha “capito” lo spirito dell’incontro, ne ha colto i passaggi più significativi, mostrando di condividere una identica

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visione, quella di un Trentino che può farcela solo se politica e sistema economico avranno coraggio e fiducia.

Prima ripresa: il Trentino dopo le elezioni Per Rossi il Trentino ha «una grande possibilità: qui si può dare la colpa a qualcuno in modo specifico se qualcosa non funziona. Un imprenditore veneto non può dire la stessa cosa, non sa con chi deve prendersela se non gli fanno una strada. Noi invece abbiamo l’opportunità di poter gestire tante competenze, in questi termini penso che la gente trentina sia ancora vicina alla politica». A De Laurentis che chiede alla politica di «accelerare», Rossi risponde che «i cambiamenti veri una terra come la nostra li ha saputi fare, con il passo del montanaro, costante e non a strappi».


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Seconda ripresa: il ruolo dell’artigianato La slide dice tutto: le piccole imprese del Trentino sono 13.248 per complessivi 35mila addetti; 9.940 sono le imprese artigiane aderenti all’Associazione (76%) con 28mila addetti; il Pil dell’artigianato vale 2,670 miliardi di euro, il 16% dell’intero Pil provinciale (16,750 miliardi di euro). «Abbiamo necessità di confrontarci con la politica» spiega Roberto De Laurentis. «Numeri che rappresentano non solo un importante valore economico – risponde Rossi – ma che valgono soprattutto per ciò che rappresentano da un punto di vista di identità e capacità del Trentino di fare le cose bene, è il nostro fattore di competitività più forte. Una cultura del fare le cose bene in cui gli artigiani hanno una parte importante». Un problema, in particolare, sta a cuore agli artigiani: l’accesso al credito. «Se le banche non ci fanno credito – ha sintetizzato De Laurentis – non possiamo fare gli investimenti, ma così andrà a rotoli tutto il sistema, banche comprese». «Stiamo lavorando assieme al credito cooperativo per dare un luogo di maggiore propulsività alle imprese» ha risposto Rossi citando l’operazione Mediocredito, il Fondo strategico e gli enti di garanzia Confidi. «Il credito cooperativo qui sta facendo una scommessa molto forte: crediamo che ci manchi una banca di dimensioni adatte a sostenere con maggiore incisività il sistema economico locale».

Terza ripresa: cosa si è fatto Sono trascorsi tredici mesi di legislatura, cosa ha fatto fino ad ora la Giunta provinciale? «Siamo coerenti con quanto annunciato in campagna elettorale» dice il Presidente della Provincia sul ring del PalaRotari di Mezzocorona, ricordando la riforma delle Comunità di Valle («la legge è stata fatta e oggi abbiamo un sistema molto più semplice di prima»), la semplificazione urbanistica («siamo partiti dai piani regolatori: i prossimi consigli comunali impiegheranno al massimo un anno per approvarli»), l’investimento sul

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capitale umano con la modifica delle norme sull’apprendistato, l’approvazione del piano trilingue. «Abbiamo iniziato un percorso per cui le politiche economiche si orientino progressivamente dalla logica del

L’Associazione Artigiani in numeri Nella parte privata che ha preceduto il faccia a faccia De Laurentis-Rossi è toccato al Direttore generale dell’Associazione, Nicola Berardi, fare una disamina dell’attività sindacale svolta dagli organi associativi nel 2014 e un quadro economico complessivo con l’andamento dei servizi senza dimenticare ovviamente l’attività del Fondo sanitario SIARTT. Il 2014 si è chiuso con 12.984 imprese artigiane iscritte all’albo (-2% rispetto all’anno prima) di cui 9.940 iscritte all’Associazione (sostanziale pareggio). A Trentino Imprese invece troviamo 3.348 ditte clienti (-2,1%), mentre la Sapi ha effettuato 11.487 visite mediche e il registro rifiuti ha raggiunto quota 1.265. Il servizio paghe ha elaborato mediamente ogni mese 8.850 cedolini. Per quanto riguarda la riduzione delle spese si è puntato sul blocco delle assunzioni, blocco degli straordinari (se non in rare scadenze, autorizzate e programmate), azzeramento ferie residue e riduzione spese generali. Per quanto concerne l’attività sindacale si sono svolte 78 riunioni di giunte e consigli comprensoriali (Organi Territoriali), 3 consigli direttivi, 16 giunte esecutive (Organi Centrali), 155 riunioni di direttivi, 9 assemblee provinciali, 106 seminari tecnici e riunioni di categoria, 11 riunioni direttivo Donne Impresa, 6 incontri del Piano d’Ambito Gruppo Giovani (Organi di Categorie). Sul fronte SIARTT, invece, nel 2014 il fondo di solidarietà è intervenuto in sei casi (come nell’anno prima) per un importo di 44.300 euro, sono stati effettuati 16 interventi (due in più del 2013) per una spesa di 98.745 euro e sono stati rimborsati 257.320 euro a 1.081 pazienti che hanno usufruito di 2.375 prestazioni sanitarie.

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contributo alla creazione di politiche di contesto. Se utilizzassimo la leva fiscale al massimo livello – ha aggiunto Rossi – incasseremmo come gettito 339 milioni in più di quanti non ne incassiamo oggi. Oggi il sistema trentino ha tutti gli anni uno sconto fiscale di 340 milioni di euro, la metà del gettito possibile che potremmo realizzare con le leve fiscali di cui disponiamo. Un dato superiore a quello di Bolzano».

vincolo del patto di stabilità a partire dal 2016 e che il governo non possa chiederci risorse aggiuntive oltre il 10%. Abbiamo cercato insomma di blindare il più possibile i conti ottenendo maggiore libertà di azione ad esempio sul fronte fiscale».

Quinta ripresa: le riforme

«Avevamo detto fin dall’inizio che sarebbero arrivati tempi duri. Le ripetute violazioni dell’Accordo di Milano hanno originato molti nostri ricorsi ma anche la consapevolezza che era più importante stabilizzare i conti. Abbiamo lavorato per molti mesi in un ambiente difficilissimo e abbiamo portato a casa un patto di garanzia con Roma che prevede di liberarci dal

Condividendo la sottolineatura del Presidente degli Artigiani sulla necessità di sburocratizzare la macchina pubblica, Rossi ha riaffermato l’intento di por mano al riordino della dirigenza («serve un nuovo approccio culturale, nelle prossime settimane depositeremo in Consiglio provinciale un disegno di legge»), ha ricordato i provvedimenti in materia di riduzione del personale attraverso blocco del turn over e piano di prepensionamenti («risparmieremo 12 milioni di euro in due o tre anni»).

Collegio dei Probiviri

PROPOSTA NUOVO COLLEGIO DEI PROBIVIRI

Quarta ripresa: l’Autonomia

• Il Collegio dei Probiviri è nominato dall’Assemblea Generale. • I membri dei Collegio durano in carica quattro anni e possono essere rieletti alla stessa carica consecutivamente per una sola volta. • È composto da cinque membri effettivi e da due supplenti scelti fra gli associati che abbiano almeno 15 anni di appartenenza ininterrotta all’Associazione. • Il Collegio nomina il Presidente. • Il compito del Collegio è di dirimere vertenze fra gli associati e indagare, su richiesta dell’Assemblea Generale, del Consiglio Direttivo provinciale o della Giunta Esecutiva, sull’osservanza del presente statuto e, in genere, sul comportamento degli associati in quanto tali. • Si pronuncia in merito al provvedimento di riprovazione e di esclusione degli associati.

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Membri effettivi ALBERTO DALLA PELLEGRINA CASA DEL CONTACHILOMETRI SNC DI DALLA PELLEGRINA ALBERTO E DE VILLI RAFFAELLO Gardolo GIUSEPPE GENTILINI FALEGNAMERIA GENTILINI SNC DI GENTILINI GIUSEPPE & C. - Vezzano ROBERTO FRUNER GRAFICA 5 DI FRUNER ROBERTO & C. SNC - Arco BRUNO CORTELLINI CORTELLINI BRUNO - Pellizzano FRANCO BERTAMINI BERTAMINI FRANCO & C. SNC - Arco Membri supplenti 1° CLAUDIO WIDMANN ARTIGIANATO TRENTINO DI WIDMANN CLAUDIO - Coredo 2° GALILEO SPAGGIARI SPAGGIARI PNEUS DI SPAGGIARI GALILEO & C. SNC Trento


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Riflessioni di Roberto Borgogno Presidente della Categoria Restauro

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iamo qui oggi per dire un sincero grazie al Presidente De Laurentis, e al Direttore Berardi, a nome del mio nuovo direttivo, per averci permesso di svolgere l’attività di un direttivo veramente corale, quella che gode della fiducia dei vertici di un’associazione, e quella che va alla tutela e alla valorizzazione di ogni singola quota di rappresentanza del mondo dell’artigianato. I risultati raccolti nell’ultima seduta consiliare della PAT, in sede di votazione della finanziaria provinciale, non sono frutto di una sparata di una persona “fuori dal coro” ma di un solista che su una singola canzone intona un mesto ma sicuro prologo di un brano, che esalta l’armonia del gruppo. Così ci siamo sentiti come direttivo di categoria, perché pienamente supportati da ogni componente dell’Associazione. I risultati si sono visti e non saranno probabilmente solo quelli tangibili già acquisiti. Quando alcuni mesi fa sono stato sfiduciato da un paio di membri del precedente direttivo e fatto decadere dal precedente incarico, abbiamo cercato, prima come direttivo uscente e poi con buona parte dei miei colleghi, di valutare se gli obiettivi e le modalità che avevamo messo in piedi in sede di elezione erano troppo distanti dalla realtà, se bisognava viaggiare a piccolo cabotaggio per vedere una categoria sciogliersi di fronte a un ineluttabile declino provocato anche dalla crisi imperante e strisciante. Quella stessa crisi che sta portando la gente al processo del faidaté, così permeato dalla brutta abitudine di chi, carente del lavoro manuale, viene incentivato con sussidi vari a oziare o alla peggio a operare occultandosi al fisco. La risposta l’ho avuta non solo dalla rielezione, ma da quella pacca virtuale con la quale, il giorno seguente all’approvazione in aula consigliare di un emendamento tra i tanti della finanziaria provinciale, i miei colleghi hanno ribadito che bisogna comunque puntare a ottenere sempre di più.

Prima di tutte quella che i soldi trentini restino sul territorio, la stessa PROMESSA che un anno fa ci fece Rossi da questo stesso palco. Forse bisognerebbe dire che i sacrifici vanno divisi equamente e sottolineo equamente, tra tutte le realtà economiche del Trentino. Noi da sempre paghiamo per tutti, anche perché avevamo l’ingiusto marchio di “evasori” semplicemente perché lavoratori autonomi o impresari. Ora magari è il caso che abbiano per noi un occhio di riguardo. Con il nostro gesto, Presidente, sono qui per ribadire che forse le cose si possono fare o tentare di fare. Ci sono persone intelligenti anche nella politica, che se sollecitate a prendere delle iniziative e a sperimentare, sono disponibili a fornire delle opportunità, le chiedo solo di avere la stessa lungimiranza con cui ha fatto quella valutazione iniziale. La nostra peculiarità del lavoro femminile ha sicuramente inciso nei risultati, ma io lo vedrei tradotto nel lavoro sui molteplici livelli dell’amministrazione pubblica. Come il caso del lavoro a km zero di Cles che è un caso eloquente. Forse è un esperimento fallimentare e dannoso, come ci ha riportato, ma si prova a fare, l’importante è monitorarne i risultati, e dopo se non funziona chiederne i correttivi. Questo è il lavoro dell’Associazione e dei suoi rappresentanti territoriali e di categoria. Magari quello (del km zero) è un concetto che va esteso all’intera comunità trentina.

Forse e ribadisco forse, il nostro ruolo deve essere quello di coalizzare le forze che abbiamo appoggiato in sede di preferenza alle precedenti elezioni, su alcune battaglie fondamentali.

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Premiati 154 maestri d’opera e d’esperienza del Trentino

di Claudio Cocco

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el pomeriggio di sabato 10 gennaio, nel proseguo dell’Assemblea Generale dei Delegati dell’Associazione Artigiani, si è svolta al PalaRotari di Mezzocorona la premiazione degli artigiani maestri d’opera e di esperienza del Trentino. In base al Regolamento nazionale il riconoscimento viene assegnato a coloro che abbiamo svolto 25 anni o 40 anni di lavoro artigianale e che ovviamente siano soci dell’Anap. L’unico adempimento richiesto agli interessati è la compilazione di un questionario che nel 2013 è stato inviato a tutti i soci Anap e nel 2014 è stato proposto a tutti i partecipanti i tradizionali pranzi comprensoriali. La cerimonia del 10 gennaio si è svolta subito dopo l’Assemblea dei Delegati dell’Associazione Artigiani e ha visto la partecipazione di circa 330 persone, tra premiati, familiari e ospiti. Presenti numerosi membri del Consiglio Provinciale, dell’Anap e della Giunta dell’Associazione Artigiani, il Presidente dell’Anap del Veneto Valerio De Pellegrin, il Vice Presidente dell’Anap dell’Alto Adige Claudio Molinari, il Presidente dell’Anap del Friuli Pietro Botti, il Presidente delle categorie artigiane del Trentino, nonché membro del Consiglio dell’Anap Armando Maistri, la Vice Presidente dell’Anap del

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Trentino Sonia Appoloni e il Direttore dell’Associazione Artigiani Nicola Berardi. Relatori il Presidente Provinciale dell’Anap Claudio Cocco, il Presidente nazionale dell’Anap Giampaolo Palazzi e il Presidente provinciale dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis. La cerimonia è stata presentata da Paola de Boni, la quale ha coordinato anche i vari interventi. Come prologo alla cerimonia si è esibito in una performance sull’artigianato in genere, e in particolare sugli antichi mestieri, il noto comico Lucio Gardin, facendo divertire ma anche riflettere la platea. All’inizio della manifestazione il neo-riconfermato Presidente Provinciale dell’Anap del Trentino Claudio Cocco ha portato il suo saluto ai presenti e nella sua breve ma intensa relazione ha posto l’accento sul significato della premiazione, sottolineando la continuità esistente tra artigiani di ieri e quelli di oggi. Cocco ha iniziato il suo discorso parlando delle recenti elezioni e presentando il nuovo Consiglio che vede in quasi tutti i comprensori la presenza di due rappresentanti. Il Presidente ha inoltre illustrato l’attività dell’Anap e i programmi futuri, che vedranno impegnata l’organizzazione anche in una concreta opera di proselitismo. Cocco ha sottolineato come più di


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2mila pensionati per lo più artigiani frequentino il Patronato Inapa e il Caaf senza essere soci dell’Anap e proprio a loro va indirizzata molta attenzione. La necessità di aggregazione è una risposta ai tanti problemi che la vecchiaia pone e le associazioni sindacali dei pensionati hanno proprio questo compito: accompagnare gli anziani nel loro fondamentale bisogno di essere ancora protagonisti della nostra società e aiutarli nei loro momenti di bisogno. Per realizzare questi scopi è necessario, oltre un continuo confronto con le istituzioni, ribadire con azioni concrete il senso di appartenenza a una categoria come quella degli artigiani che rappresenta, non solo un modo di lavorare, ma anche uno stile di vita. Questo è il principale motivo per il quale anche quest’anno è stato scelto, di comune accordo con il Presidente e il Direttore dell’Associazione Artigiani, di svolgere la premiazione in concomitanza con l’Assemblea Generale dei Delegati. Sia detto per inciso, durante i lavori assembleari è stato nominato il Collegio dei Probiviri, che vede tra i suoi componenti numerosi soci dell’Anap, a riprova che alle affermazioni di principio sul ruolo attivo dei pensionati nel nostro sistema seguono sempre fatti concreti. L’intervento di Cocco si è concluso con l’illustrazione del profondo significato del distintivo, voluto da De Laurentis e Cocco stesso e consegnato ai premiati. L’orafo Fiorenzo Scartezzini ha realizzato con mirabile maestria il bozzetto, disegnando l’aquila simbolo dell’Associazione che racchiude in sé il logo dell’Anap. La lettura di una poesia sul significato del tempo che passa di Thomas Stearns Eliot, poeta americano premio Nobel agli inizi del ’900, ha concluso poi l’intervento di Cocco. Ha preso poi la parola il Presidente nazionale Palazzi che ha parlato dell’attività dell’Anap nazionale e ha trattato il tema delle pensioni, tema scottante e sempre di attualità. La pensione va maggiormente tutelata e adeguata al costo della vita non privilegiando i pensionati così detti d’oro. Il Presidente ha manifestato inoltre forti preoccupazioni per la riduzione del finanziamento ai Patronati, che si ripercuoterà negativamente anche sulle nostre associazioni. Richiamando quanto espresso poi dal Presidente Cocco ha ribadito il concetto che nessuno dovrebbe uscire dai nostri uffici senza sentire la necessità di iscriversi all’Anap. Vivo apprezzamento ha poi espresso al Presidente De Laurentis per come si è svolto al mattino il dibattito con il Presidente della Provincia Ugo Rossi, dove De Laurentis ha ribadito con forza e determinazione le necessità degli artigiani di lavorare senza pastoie burocratiche di ogni genere.

assemblea generale

Per ultimo, come padrone di casa, ha preso la parola Roberto De Laurentis. Come sempre De Laurentis ha saputo toccare la sensibilità dei pensionati artigiani riconoscendo loro il ruolo fondamentale che hanno avuto nello sviluppo dell’Associazione Artigiani e più in generale della società trentina. «Oggi noi abbiamo dato una prova che sappiamo fare sistema e abbiamo dimostrato tutti che l’Anap è parte integrante dell’Associazione Artigiani. Senza di voi, ha proseguito l’oratore, non avremmo riempito questa sala dando così una dimostrazione di forza e compattezza davvero uniche. Lo slogan “artigiani si nasce” trova proprio in queste manifestazioni, e in tutte quelle messe in campo nel Trentino dall’Anap, la sua concretezza. De Laurentis infine, nel suo, volutamente breve discorso, ha concluso con una frase di Gabriel García Márquez: «Un uomo comincia a capire di diventare vecchio quando si rende conto di assomigliare ai propri genitori». Sperando che i figli siano sempre meglio dei genitori e dai genitori sappiano cogliere i veri valori della vita. È stato dato quindi il via alla vera e propria cerimonia di premiazione che ha visto sfilare quasi tutti i 154 premiati di quest’anno più una cinquantina di premiati dello scorso anno. Nel riquadro a pag. 10 sono elencati tutti i nomi dei premiati le cui foto potranno essere ritirate presso tutti gli uffici dell’Associazione o, in caso di necessità, inviate per posta. In conclusione sono stati estratti a sorte tre soggiorni marini gratuiti offerti dall’Hotel Crown di Viserba di Rimini, che tradizionalmente è il punto di riferimento dell’Anap per i soggiorni marini sulla Riviera romagnola. Un ringraziamento infine va a tutti coloro che hanno collaborato al successo dell’iniziativa, in particolare al dott. Angelo Giola, a Veronica Costa, a Doriana Gottardi, a Raffaella Condini e a tutte le ragazze dell’Associazione. Un grazie infine ad Alberto Dalla Pellegrina per i suoi filmati e alla segretaria dell’Anap Lucia Bailo.

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I 154 MAESTRI PREMIATI 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76

AMADEI AMISTADI ANGELI ANGELI ANGELI BARISON BAZZOLI BELLANTE BELLOTTI BENIGNI BERNARDIS BERTEOTTI BERTOLDI BETTA BIASIOLI BOMMARTINI BONECHER BORTOLOTTI BRESCIANI BROILO BRUNELLI BUGNA CALZA’ CAROTTA CASARI CASTELLANI CATTANI CATTANI CAZZOLLI CHEMELLI CHEMINI CHIODEGA CHISTÈ CIGALOTTI COLAUTTI COMINZIOLI COMPER CONCI CONCI CORRADINI COVA COVI COZZIO DALBOSCO DALÒ DAVES DECRESTINA DEFRANCESCO DEFRANCESCO DEGASPERI DEMATTIO DEPAOLI DEVIGILI DI VALERIO DIVINA DORIGATTI ENDRIZZI FELICETTI FERRARI FLORIANI FOLETTI FONTANA FRAINER FRAPPORTI FRIZZERA GAIARDO GIACOMOZZI GIOVANAZZI GIOVANNINI GIOVANNINI GIULIANI IOB JANESELLI LIBERA LONGO LORENZI

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MARIO ACHILLE GIOVANNI IVO MARIO ANGELO BORTOLO GIUSTINO ATTILIO INES FERUCCIO ORESTE ALESSANDRO FRANCESCO ROBERTO IMERIO MARIO ALDO DANILO ENZO LINO TULLIO RENATO GINO LORENZO LUIGI OTTAVIO VINCENZO IVA MALFER ADRIANA NEREO LUIGI FRANCESCO LUIGI NARCISO RENZO LUCIANO DAVIDE GIUSEPPE MARIO ALDO FRANCO EMILIO LUIGI AURELIO GIANCARLO ELIO ELIO LUCIANO GINA FABIO FULVIO MARIO ANTONIO MARIO EMILIO MARCO MARIANO LUCIO CELSO NORBERTO LIVIO FERNANDO FABIO MARIANO LUCIANA ATTILIO FRANCO LUIGI RICCARDO ORLANDO CLARA CATTANI REMO GASTONE GIANDOMENICO NARCISO

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MACCANI MAESTRI MALACARNE MANFREDI MARCH MARCHEL MARMO MARZANI MATTEI MAZZOLENI MENAPACE MERZ MICHELAZZI MICHELI MICLET MIORI MONTIBELLER MORETTI NARDON ODORIZZI ONORATI PANCHERI PAROTTO PASQUAZZO PATERNOSTER PECORARO PEDERZOLLI PERONI PETROLLI PEZZI PISONI POLO RECLA RIGATTI RIZ ROCCABRUNA ROMANO ROSSI SARTORELLI SCARTEZZINI SERAFINI STABLUM STANGHELLINI STRINGARI STROBEL STROZZEGA STROZZEGA TADDEI TAMANINI TAMBURINI TASIN TEZZELE TOLOTTI TOLOTTI TOMASI TOMEDI TONDIN TORBOLI TRENTI TRENTINI TRINTINAGLIA TROGGIO VALENARI VALENTI VANZETTA VANZO VANZO VETTORI VIVALDELLI ZANON ZANONI ZANONI ZAPPINI ZENI ZINI ZOMER ZORZI ZORZI

GIANNI NARCISO ARNALDO CORRADO CARLO CARLO GIUSEPPE FLORA MARITAN EFREM MARIO RENZO GINO SERGIO MARIO GIOVANNI IOLANDA CARMELO GIANMARIO TULLIO LINO MARIO VALERIANO ARNALDO VITTORINO LUIGI WALTER GIANNINO RENZO ALBERTO ALESSANDRO GIORGIO FAUSTO MARIO MARIA PAOLA LUIGI SILVIO GIANNI ANTONIO ARMANDO LINO MARCO RINALDO LUIGI MELANIA ZOCCA MARINO FRANCO ALDO MARIO GIULIANO SETTIMO CELESTINO GIUSEPPE ROBERTO ITALO SILVIO REMO BRUNA LINO VALENTINO ANGIOLINO FULVIO UMBERTO RENZO NEREO GIANFRANCO SANDRO COSTANTINO PAOLO RENZO SERGIO GIULIANO FULVIO RENZO COSTANTINO VALERIANO MAURIZIO FABIO LUCIO RINO



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edilizia sostenibile

Edilizia sostenibile e legno in Trentino

piegare la gestione sostenibile del nostro patrimonio boschivo: Pefc Italia e l’Ente Acli per l’Istruzione professionale del Trentino hanno firmato lo scorso 15 gennaio un protocollo d’intesa per accrescere la preparazione di chi è già impegnato nella filiera bosco-legno e di chi si affaccia oggi nel mondo del lavoro. Presentata anche la certificazione di progetto per il modulo espositivo “Biosphera” di casa passiva e rinnovato l’accordo tra Trentino Sviluppo e Pefc Italia per la promozione dell’edilizia sostenibile e della certificazione Arca.

Per questi motivi, il Pefc Italia e l’Enaip Trentino (Ente Acli per l’Istruzione professionale) hanno deciso di sottoscrivere un protocollo d’intesa per formare alla sostenibilità, spiegando l’utilità di tracciare il legno usato dalle imprese di trasformazione e di incentivare l’uso di materie prime di provenienza locale. L’accordo è stato sottoscritto a Trento presso la sede dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Trentino durante una conferenza alla quale hanno preso parte anche esponenti degli artigiani del legno trentini, della Provincia autonoma di Trento, delle Comunità di Valle e di Trentino Sviluppo. Obiettivo: sottolineare l’importanza di fare sistema per battere la concorrenza internazionale che sempre più spesso danneggia il nostro tessuto produttivo. Un passo potenzialmente cruciale per sostenere un settore che solo in Trentino vede 131 aziende certificate con catena di custodia Pefc e 271.183,72 ettari di foresta certificata con un incremento rispetto agli anni scorsi.

Il nostro patrimonio boschivo è un tesoro spesso sottovalutato. Basta un dato per confermarlo: i 2/3 della materia prima utilizzata dalla filiera bosco-legno è importato dall’estero, nonostante una superficie boschiva in continua crescita. Per invertire il trend e rendere il legno d’origine italiana finalmente protagonista non bastano i proclami: serve un impegno di tutti gli attori in gioco per sensibilizzare sugli enormi vantaggi che la gestione responsabile del nostro patrimonio boschivo porta con sé. E in tal senso, la fase della formazione svolge un ruolo cruciale, sia per chi è già coinvolto nella filiera, sia per chi si sta affacciando ora nel mondo del lavoro.

Grazie all’intesa sottoscritta oggi i due organismi promuoveranno lezioni, stage, visite aziendali, convegni su gestione forestale sostenibile, certificazione forestale, legalità nel settore legno, politiche di acquisti verdi, progetti di valorizzazione della materia prima locale, comparazione del ciclo di vita dei prodotti. «La collaborazione tra soggetti coinvolti nelle attività di formazione professionale e quelli impegnati nella filiera bosco-legno è cruciale per rafforzare un settore che ha margini di crescita impressionanti ma molto spesso poco noti» spiega Francesco Dellagiacoma, vicepresidente del Pefc Italia. «In più è essenziale sottolineare ai ragazzi che si affacciano ora al mondo del lavoro quan-

Intese tra Pefc, Artigiani, Enaip, Trentino Sviluppo e Pubbliche amministrazioni. di Davide Modena

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to sia importante sfruttare le nostre materie prime in modo virtuoso, così da garantirne lo sfruttamento nel lungo periodo, gestire in modo attivo il territorio evitando i danni enormi prodotti dal dissesto idrogeologico e aumentare l’utilizzo del legno per migliorare l’efficienza energetica del settore edilizio». Non a caso, durante la conferenza di presentazione dell’accordo Pefc-Enaip è stata anche presentata la certificazione di progetto rilasciata dal Pefc (terzo caso in Italia e sesto nel mondo) per il progetto “Biosphera”, un modulo espositivo itinerante “passivo”, realizzato con componenti certificate secondo lo standard Pefc, energeticamente indipendente ed ecosostenibile, nato dall’esigenza di dimostrare come nasce e come si vive in un edificio passivo ad energia quasi zero. “Biosphera” è una costruzione in legno che si basa sull’uso di energia ottenuta gratuitamente dal calore solare, che è distribuita mediante un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore ad altissima efficienza che ne minimizza sprechi e dispersioni. Solo nei giorni più freddi dell’anno serve far ricorso a delle piastre elettriche radianti posizionate nelle pareti interne e collegate al sistema fotovoltaico posto sul tetto. Tramite una simulazione dinamica, che è stata effettuata durante l’intero arco dell’anno, sono state studiate in maniera dettagliata tutte le aperture, garantendo alle stesse un adeguato apporto energetico

edilizia sostenibile

gratuito durante il periodo invernale e una confortevole schermatura dal surriscaldamento estivo. La struttura portante del modulo espositivo è infatti realizzata interamente in pannelli in legno di abete con tecnologia X-Lam con certificazione Pefc di gestione sostenibile delle foreste assemblati dalla ditta Artuso Legnami. Altri componenti lignei certificati secondo lo schema Pefc sono i rivestimenti esterni (listelli in larice) e le pavimentazioni in legno. Durante la conferenza Flavio Tosi, presidente di Trentino Sviluppo – l’agenzia provinciale nata per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio trentino, sostenendo le logiche di rete e gli imprenditori intenti a fare innovazione – con Arca-Casa Legno, Dttn (società consortile di 300 imprese attive nell’edilizia e nell’energia che rappresenta il Distretto Tecnologico Trentino) e Pierluigi Ferrari, Presidente di Pefc Italia, hanno rinnovato per altri due anni il protocollo d’intesa sottoscritto a Trento il 19 aprile 2013. L’iniziativa si aggiunge alle attività di comunicazione attivate nel territorio trentino in questi anni per promuovere la conoscenza della certificazione forestale Pefc, come i Mondiali di Sci Nordico Fiemme 2013 e le Universiadi Trentino 2013, in cui Pefc è stato partner ambientale, e i Campionati del Mondo di Orienteering dello scorso luglio.

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area appalti

La Finanziaria Provinciale 2015 La Legge Finanziaria Provinciale L.P. n. 14 d.d. 30.12.2014 – in vigore a decorrere dal primo gennaio 2015 – ha introdotto importanti novità anche in tema di contratti e lavori pubblici di interesse provinciale, che vengono riassunte di seguito. di Marzia Albasini

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n riferimento agli appalti di lavori pubblici, sono state introdotte norme di adeguamento alla normativa nazionale. È stata così inserita anche nella nostra legge provinciale una particolare procedura di gara di appalto introdotta dal c.d. “Decreto Sblocca Italia” (D.L. n. 133/2014) per gli interventi di estrema urgenza in materia di vincolo idrogeologico, di normativa antisismica e di messa in sicurezza degli edifici scolastici e dei conservatori di musica, per lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria (attualmente fissata in euro 5.186mila). La nuova tipologia di appalto prevede tempi ridotti, in ragione dell’urgenza degli interventi e al fine di accelerare l’avvio dei cantieri; in particolare sono previsti termini dimezzati per la ricezione delle offerte e tempi più rapidi per la firma del contratto (inapplicabilità del cosiddetto “stand still” per il quale il contratto di appalto non può essere stipulato prima di 35 giorni dall’aggiudicazione). Il nuovo art. 33.1 della L.P. n. 26/1993 prevede che l’Amministrazione, dopo apposita ricognizione, certifichi che determinati interventi (anche su impianti, arredi e dotazioni funzionali) sono indifferibili in quanto estremamente urgenti se destinati: a) alla messa in sicurezza degli edifici scolastici di ogni ordine e grado, degli asili nido e dei conservatori di musica, comprese le nuove edificazioni sostitutive di manufatti non rispondenti ai requisiti di salvaguardia dell’incolumità e della salute degli studenti e dei docenti; b) alla mitigazione dei rischi idraulici, geomorfologici e del territorio; c) all’adeguamento alla normativa antisismica; d) alla tutela ambientale e del patrimonio culturale. Tali interventi, se di importo inferiore a 1 milione di euro saranno affidati tramite procedura negoziata con invito rivolto a 10 operatori economici; se di importo su-

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periore a 1 milione di euro (e di importo inferiore alla soglia comunitaria) si procederà con procedura negoziata gestita dall’APAC (Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti) con invito a 20 operatori economici. Sempre in tema di gare di appalto, la Finanziaria ha prorogato di altri due anni la possibilità per le Stazioni appaltanti di appaltare i lavori fino a 2 milioni di euro con Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara (proroga dell’art. 18, comma 3 della L.P. n.9/2013). Conseguentemente, fino al 28 agosto 2017, per i lavori di importo compreso tra 1 milione e 2 milioni di euro le Stazioni appaltanti potranno ancora farsi assistere dall’APAC per appaltare i lavori mediante procedura negoziata con invito diretto a 20 imprese. È stata inoltre abrogata la disciplina delle ATI prevista nella nostra norma provinciale, con la conseguenza che anche a livello territoriale trova applicazione la disciplina prevista dal Codice nazionale degli appalti (art. 37 D.Lgs. n. 163/2006). Attraverso il rinvio alla disciplina statale, è ora consentito alle imprese in ATI di modificare in corso di esecuzione la propria quota di partecipazione al raggruppamento, al fine di poter eseguire lavori anche in misura maggiore rispetto a quanto dichiarato in sede di offerta (purché in possesso dell’adeguata qualificazione). Con l’obiettivo di contenere e razionalizzare la spesa pubblica, vengono ridefinite le modalità di acquisizione di servizi e forniture del nostro territorio provinciale mediante la centralizzazione degli appalti inerenti ai servizi e le forniture in unico soggetto, individuato nell’Agenzia Provinciale per gli Appalti e contratti della nostra Provincia (APAC), art. 39 comma 2 e 40 comma 2. L’APAC assume il ruolo di “Centrale di Acquisto per l’acquisizione di servizi e forniture” oltre che di “Soggetto Aggregatore per l’acquisizione di beni e servizi” e diviene quindi l’unico soggetto che a livello provinciale gestirà gli strumenti elettronici di acquisto (mercato elettronico) e assume il ruolo di centro di aggregazione dei fabbisogni. Conseguentemente, le amministrazioni aggiudicatrici dovranno effettuare l’analisi dei loro fabbisogni, con le modalità individuate con deliberazione della Giunta provinciale, e l’APAC, sulla base dei fabbisogni rilevati, attiverà le procedure per la stipulazione di apposite convenzioni quadro che le amministrazioni del settore pubblico provinciale devono utilizzare oppure propone l’espletamento di procedure di gara in forma aggregata.


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Novità sono poi previste a decorrere dal 1° luglio 2015. La norma chiarisce che, fino a tale data, le amministrazioni aggiudicatrici affidano i contratti per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture secondo la normativa provinciale previgente. A decorrere dal 1° luglio 2015, per gli appalti di importo pari o superiore alla soglia comunitaria nel caso in cui i lavori (superiori a euro 5.186mila), servizi o forniture (superiori a euro 207mila) siano realizzati con contributi o finanziamenti a carico del bilancio provinciale, è previsto che tutte le amministrazioni aggiudicatici, con l’eccezione del Comune di Trento, si avvalgano dell’APAC (nuovo art. 36 ter 1 della L.P. n. 23/1990). Per le altre procedure di appalto, i Comuni dovranno avvalersi delle forme associative obbligatorie recentemente introdotte dalla riforma sugli enti locali (di cui alla revisione della L.P. n. 3/2006 recante “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”) oppure, qualora esenti dall’obbligo di gestione associata, dovranno convenzionarsi con altro Comune o altra forma associativa. Anche in questo caso, eccezione viene fatta per il Comune di Trento. Ai singoli Comuni rimane invece la possibilità di procedere in forma autonoma all’affidamento diretto di contratti per l’acquisizione di lavori, beni e servizi il cui valore è inferiore a quello previsto per gli affidamenti diretti dalla normativa provinciale, stabilito in euro 50mila per gli appalti di lavori ed euro 46mila per i servizi e le forniture. In un’ottica di omogeneizzazione e semplificazione degli appalti, è inoltre previsto che le amministrazioni aggiudicatrici negli appalti di beni e servizi dovranno avvalersi di Capitolati prestazionali tipo definiti dalla Provincia e approvati dalla Giunta provinciale. Sempre a decorrere dal 1° luglio 2015, la Giunta provinciale si impegna a determinare annualmente i prezzi di riferimento di beni e servizi di maggior impatto in termini di costo a carico della Pubblica amministrazione (diversi da quelli fissati a livello nazionale ai sensi del D.L. n. 66/2014). Tali prezzi di riferimento costituiranno prezzo massimo di aggiudicazione anche per le procedure di gara aggiudicate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tra le norme più discusse introdotte della Finanziaria si segnala l’art. 43 “Contenimento del costo dei lavori pubblici”, presentato con «l’obiettivo di contenimento della spesa pubblica» e al fine di «assicurare nel contempo l’osservanza del principio di adeguatezza dei valori economici delle gare di appalto rispetto all’andamento del mercato, tutelando l’effettiva concorrenza tra imprese». Tale norma è stata criticata dalla nostra Associazione in occasione dell’audizione in Commissione provinciale in quanto rappresenta un ulteriore aggravio per le imprese già colpite dalla crisi economica in atto e non appare rappresentare uno strumento idoneo al fine che si prefigge. Si ritiene, al contrario, che una simile manovra contribuisca alla concorrenza sleale tra imprese, le-

area appalti

CREDITO

Banche: meno soldi alle imprese, più investimenti in titoli di Stato Nell’ultimo anno gli impieghi bancari alle imprese sono scesi di 6 miliardi, le sofferenze, invece, sono aumentate di 29 miliardi, mentre gli investimenti delle banche in titoli di Stato sono cresciuti di 14,7 miliardi. Secondo i dati presentati dall’Ufficio Studi della CGIA, la caduta dei prestiti bancari alle imprese sta rallentando. Nell’ultimo anno (tra l’ottobre 2014, ultimo dato disponibile, e lo stesso mese del 2013) le imprese hanno subito una riduzione degli impieghi pari a 6 miliardi di euro (-0,7%). Rispetto alla fine del mese di ottobre del 2011, fase in cui ha inizio il cosiddetto credit crunch, la contrattura sfiora i 95 miliardi di euro (-9,4%). Nel contempo, le sofferenze hanno subito un vero e proprio boom: nell’ultimo anno sono aumentate di 29 miliardi di euro (+25,5%), mentre dal 2011 all’ottobre del 2014 l’incremento si è attestato attorno ai 66 miliardi di euro (+85,6%). Con la crescita dei rischi legati all’aumento delle sofferenze, le banche italiane hanno deciso di ridurre gli impieghi alle attività economiche, privilegiando gli investimenti in Bot, Btp, Cct e Ctz. Tra l’ottobre del 2011 e lo stesso mese dell’anno scorso, infatti, la quantità di titoli di Stato italiani detenuti dalle banche residenti nel nostro Paese è pressoché raddoppiata. Se tre anni fa nelle cassette di sicurezza dei nostri istituti di credito gli asset governativi ammontavano a 208,6 miliardi di euro, nell’ultima rilevazione hanno toccato i 414,3 miliardi di euro. Nell’ultimo anno, invece, lo stock è cresciuto di 14,7 miliardi di euro (+3,7%).

gittimando e standardizzando costi di gestione appalto non veritieri, considerato che appare legittimare la presentazione di ribassi d’asta con utili di impresa sempre più ridotti, con evidenti ripercussioni non solo sull’impresa aggiudicataria, ma anche sulla qualità di esecuzione del lavoro e concreta gestione dell’appalto. Anche a seguito del nostro intervento, rispetto alla formulazione originaria proposta (che prevedeva il taglio dell’8,5% delle spese generali e dell’utile di impresa) tale norma ha subito una modifica, introducendo ora la riduzione dell’8% (e non 8,5%) rispetto al valore determinato secondo la normativa vigente dei costi dei lavori, delle forniture e degli imprevisti (e non di spese generali e utile di impresa) nei (soli) progetti di lavori pubblici. La norma ha valenza transitoria: fino al 31 dicembre 2016. Le indicazioni operative sul suo funzionamento sono previste nella Circolare provinciale prot. 36733/D330 d.d. 23.01.2015) a firma dell’Assessore Gilmozzi. Per approfondimenti sul tema visita il nostro sito www.artigiani.tn.it sezione Servizi - Consulenza appalti.

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confartigianato

Confartigianato protagonista dell’Expo Le eccellenze del saper fare italiano saranno rappresentate all’Expo 2015 di Milano da Confartigianato. di Ufficio Studi Confartigianato

C

on 141 paesi partecipanti, 60 padiglioni e 20 milioni di visitatori annunciati, l’Expo rappresenta un’occasione unica per far conoscere al mondo la qualità e il patrimonio di tradizioni artigianali che sono alla base del successo del made in Italy. Un’occasione che Confartigianato non poteva far perdere alle proprie imprese che potranno contare, tra l’altro, su una presenza nel Padiglione Italia e su uno spazio espositivo esclusivo nel cuore della movida milanese: l’“Italian Makers village”. «Molte delle imprese che rappresentiamo – spiega il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – lavorano proprio nei settori di cui si occuperà l’Expo 2015. Non potevamo non esserci e ci saremo anche attraverso l’“Italian Makers village” che vedrà la partecipazione di centinaia di imprese artigiane.

SISTRI

Rete Imprese Italia: «Il Governo ammette che è inutilizzabile, ne sospende l’operatività ma pretende i contributi dalle imprese. È un’assurdità da correggere immediatamente!» «Dopo sette anni, all’assurda vicenda del Sistri si aggiunge l’ennesima beffa. Il Decreto Milleproroghe contiene l’obbligo per le imprese di pagare entro il primo febbraio i contributi per un sistema obsoleto che, è dimostrato, non garantisce in alcun modo la tracciabilità dei rifiuti. Non solo. Alla scadenza del primo febbraio si aggiunge anche quella del 30 aprile, per il pagamento del contributo 2015». Lo si legge in un comunicato stampa di Rete Imprese Italia. «Dopo le recenti dichiarazioni del ministro dell’Ambiente,

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Sarà per noi, nelle 26 settimane di durata dell’Expo, una vetrina straordinaria per lo straordinario artigianato italiano». Per avvicinare le piccole imprese, anche quelle meno strutturate, a questo evento mondiale, Confartigianato ha messo in campo interventi a tutto tondo, partendo dalla presenza nel Padiglione Italia, per l’intera durata dell’evento, con uno spazio istituzionale e un’area espositiva. Contemporaneamente, nell’ambito del progetto “Confartigianato Fuori Expo”, artigiani e piccole imprese saranno protagonisti assoluti dell’“Italian Makers village”, un prestigioso spazio di 1.800 metri quadrati, nella centralissima zona dei Navigli, che rimarrà aperto per tutta la durata dell’esposizione di Milano. Questa vetrina esclusiva ospiterà a rotazione oltre mille piccole imprese con l’obiettivo di favorire la promozione e la commercializzazione di prodotti d’eccellenza in un caleidoscopio di eventi, percorsi tematici, incontri e partnership. «È in corso una selezione per presentare al mondo il meglio dell’artigianato italiano – sottolinea il Segretario generale Fumagalli – e se l’artigianato italiano è da solo famoso nel mondo, noi ne faremo una selezione, una eccellenza, una rassegna particolare».

Gian Luca Galletti, sulla volontà del Governo di superare il Sistri – continua la nota – pareva si fosse scritta definitivamente la parola fine su questa esperienza fallimentare. Non è così! Ora si chiede di pagare per un sistema la cui operatività è stata differita di un anno e che non è mai diventato effettivamente operativo, tanto che nei prossimi mesi sarà archiviato in maniera definitiva». «Se il Governo ha compreso l’inutilità di questo sistema, non obbligando più le imprese a servirsene – aggiunge il comunicato – non rinuncia, però, a pretendere i soldi dalle imprese a fronte di un servizio inesistente. Dopo che già le imprese hanno pagato a vuoto il contributo per l’utilizzo del Sistri negli anni 2010 e 2011, rilevanti risorse sottratte agli investimenti proprio negli anni in cui la crisi ha picchiato più duro». «È necessario, dunque, correggere questa misura al più presto – conclude la nota di Rete Imprese Italia – e confermare la proroga complessiva, per operatività e pagamenti, del Sistri il tempo necessario a definire un sistema di tracciabilità dei rifiuti nuovo, efficace e condiviso con le associazioni di categoria».



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formazione

Una scuola che forma per il futuro Armando Casagranda: «Una scuola completa perché si parte dall’idea mettendola a disegno, poi si crea il modello in argilla e quindi si passa alla fase finale in pietra». di Stefano Frigo

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na scuola completa perché si parte dall’idea mettendola a disegno, poi si crea il modello in argilla e quindi si passa alla fase finale in pietra. Questo ti permette di avere una conoscenza e una manualità per arrivare alla conclusione su pietra con la più possibile precisione. Qui i ragazzi imparano ad adoperare anche la sega a bandiera, il furlone, mole a disco, palanchi e tanti altri oggetti». Le parole di Armando Casagranda, maestro artigiano del porfido e nostro associato, fanno ben intendere quanto valida sia la scuola per scalpellini e scultori di pietra di Lasa in Alto Adige. Armando è il primo trentino ad aver frequentato questa specializzazione e aver ottenuto il diploma. «Sono entrato in contatto con questa realtà proprio durante il corso maestri artigiani – riprende Casagranda. In quel periodo infatti è stata organizzata una visita nelle cave di marmo di Lasa, e là ci hanno fatto visitare anche la scuola. È stato amore a prima vista; quindi tornato a casa ne ho parlato in famiglia e grazie a un po’ di sacrifici da parte di tutti noi, in particolar modo di mia moglie Katia,

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una donna eccezionale che amerò e ringrazierò per sempre, ho potuto sospendere la mia attività di posatore pietre e frequentare l’anno scolastico 2013/2014. La direttrice della scuola è Virginia Maria Tanzer, una donna solare, simpatica e sempre disponibile a qualsiasi iniziativa». Il resto del corpo docente è invece formato da: Disegno tecnico e libero Tappeiner Reinhold, Storia dell’arte Blass Walter, Modellaggio Kier Benedikta, Pratica su pietra sig. Wieser Andreas e sig. Grassl Bernhard. «Penso che sarebbe molto interessante avere una realtà simile a Trento, visto che abbiamo sia le cave del porfido che svariate aziende della lavorazione di marmi e graniti, e anche perché, vista la situazione attuale del settore porfido, una domanda sorge spontanea: è meglio investire sui nostri giovani dando loro la possibilità di una formazione professionale o continuare ad assumere persone che non sanno neppure come si lavora una pietra? Infine vorrei ringraziare la direttrice e tutti i docenti per la professionalità, gentilezza e pazienza che hanno avuto nei miei confronti».


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agenzia delle entrate

Beni significativi prodotti

Cosa fare per l’Iva Una recente indicazione dell’Agenzia delle Entrate fa più chiarezza di Alessandro Tonina

Due esempi chiariscono la definizione: Corrispettivo pattuito complessivo di cui beni significativi DM 29.12.99

Descrizione

Importo

Posa in opera

1.500,00

10

500,00

10

Materiali (piastrelle…)

L

4.500,00 2.500,00

Sanitari e rubinetterie (beni significativi ex DM 29.12.99)

Aliquota

2.500,00

e manutenzioni ordinarie e di cui: aliquota agevolata art. 7, co. 1 L. 488/99 (1.500+500) 2.000,00 10 straordinarie su edifici a predi cui: aliquota ordinaria (2.500-1.500-500) 500,00 22 valente destinazione abitativa Imponibile al 22% Totale imponibile sono soggette a Iva con aliquota age- Imponibile al 10% 4.000,00 500,00 4.500,00 volata del 10%. IVA 10% IVA 22% Totale IVA Ne deriva che, ad esempio, l’im400,00 110,00 510,00 biancatura di un ufficio al piano terTotale fattura ra di un condominio abitativo be5.010,00 neficia di questa aliquota agevolata, così come l’eventuale imbiancatura degli appartaIntervento di rifacimento del bagno presso vs abitazione menti. Corrispettivo pattuito complessivo 5.500,00 di cui beni significativi DM 29.12.99

Questa regola subisce una (fastidiosa) eccezione quando nell’ambito della manutenzione ordinaria e straordinaria vengono forniti beni significativi. Questi beni sono dettagliatamente elencati. • Ascensori e montacarichi • Infissi esterni e interni • Caldaie • Videocitofoni • Apparecchiatura per condizionamento e riciclo dell’aria • Sanitari e rubinetterie dei bagni • Impianti di sicurezza.

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Descrizione

Importo

Posa in opera

2.000,00

10

Materiali (piastrelle…)

1.000,00

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2.500,00

10

0,00

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Sanitari e rubinetterie (beni significativi ex DM 29.12.99)

Aliquota

2.500,00

di cui: aliquota agevolata art. 7, co. 1 L. 488/99 (2.000+1.000) supera i 2.500 di cui: aliquota ordinaria (2.500-2.000-1.000) negativo e quindi pari a zero Imponibile al 22% Totale imponibile 5.500,00 0,00 IVA 10% IVA 22% Totale IVA 550,00 0,00 Totale fattura Imponibile al 10%

Nel caso di fornitura con posa in opera di tali beni o di contratto d’opera o di appalto riguardanti la fornitura di tali beni una parte della fornitura potrebbe essere soggetta a Iva con aliquota ordinaria del 22%. Più precisamente: • la parte di prestazione riguardante la posa in opera e le attività o i materiali accessori è soggetta ad aliquota al 10%; • relativamente al valore del bene una parte di tale valore pari all’importo precedente è anch’essa soggetta all’aliquota del 10%; • l’eventuale restante parte del valore del bene è soggetta ad aliquota ordinaria oggi del 22%.

5.500,00 550,00 6.050,00

In sostanza, il bene significativo fornito nell’ambito della prestazione resta soggetto interamente all’aliquota del 10% se il suo valore non supera la metà di quello dell’intera prestazione; per i beni aventi un valore superiore, l’agevolazione dell’Iva al 10% si applica entro il limite sopra precisato. La suddetta regola non si applica per interventi diversi da manutenzione ordinaria e straordinaria; infatti gli interventi più pesanti su edifici a prevalente destinazione abitativa (ristrutturazioni, restauri, risanamenti conservativi) beneficiano sempre dell’aliquota del 10% anche se comprendono forniture di beni significativi. Il problema che si presenta è quello di determinare il valore del bene significativo e questo problema è tanto più sentito per le imprese che producono tali beni (in sostanza si pone il problema di quale valore attribuire al bene prodotto: costo primo, costo

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agenzia delle entrate

pieno, altro). La Circolare ministeriale 71/2000 afferma semplicemente che, come valore dei beni significativi, deve essere assunto quello risultante dall’accordo contrattuale stipulato dalle parti nell’esercizio della loro autonomia privata. Tuttavia il rinvio alla volontà delle parti potrebbe condurre a comportamenti elusivi (ci si accorda su un valore simbolico del bene e si imputa tutto il resto ad accessori e posa in opera). Diviene quindi necessario avere un parametro di riferimento. Ebbene la Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia delle Entrate interpellata sull’argomento nel novembre del 2014 ha precisato che tale valore, pur nel rispetto dell’autonomia contrattuale delle parti, deve tener conto di tutti gli oneri che concorrono alla produzione dei suddetti beni significativi e, dunque, sia delle materie prime che della manodopera impiegata per la produzione degli stessi. In sostanza l’Agenzia fissa in tal modo un valore minimo del bene significativo (dato dalle materie prime e dalla manodopera necessaria per produrlo). Si ricorda infine che: • le parti e i pezzi staccati non assumono rilevanza e pertanto vanno assoggettati all’aliquota Iva agevolata analogamente ai beni non significativi (ad esempio il bruciatore di una caldaia); • nella fattura o ricevuta fiscale vanno indicati separatamente il valore del bene significativo e il valore complessivo della prestazione comprensivo del be-

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CREDITO / RETE IMPRESE ITALIA

«Le nuove regole per le banche che prepara la Bce rischiano di spalancare le porte a una nuova stagione di credit crunch» «Basta con nuovi provvedimenti anti-credito destinati alle banche che, inevitabilmente, rimbalzeranno in maniera pesante su tutte le imprese, ma soprattutto su quelle piccole. Dopo oltre sette anni di crisi mondiale, sopportati con enormi sacrifici dal sistema produttivo, la Banca centrale europea non può ulteriormente inasprire i requisiti del capitale degli istituti creditizi senza considerare con attenzione gli impatti che questa operazione avrà sull’economia reale, cioè le imprese e le famiglie. C’è il rischio, concreto, di spalancare le porte a una nuova, nefasta, stagione di credit crunch». Lo dichiara Daniele Vaccarino, presidente di Rete Imprese Italia, commentando l’individuazione di nuovi coefficienti patrimoniali minimi da rispettare, che la Bce si prepara ad applicare.

ne anche nel caso tutto il valore del bene sia soggetto ad aliquota agevolata; • in caso di pagamento di acconti è necessario indicare proporzionalmente il valore del bene significativo.


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anap

Carmelo Armellini lascia il Consiglio Carmelo Armellini, Socio fondatore dell’Anap, lascia la carica di Consigliere provinciale. Breve storia di un artigiano protagonista nel suo lavoro e nell’impegno sociale.

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ubito dopo la fine del primo conflitto mondiale, che si svolse in gran parte in Valsugana, rimasero sul terreno migliaia di bossoli sparati dai cannoni sia austriaci che italiani. Fu così che c’è chi pensò di utilizzare il rame contenuto nei bossoli per costruire oggetti di uso comune e opere d’arte vere e proprie. L’uomo che diede vita alla “tradizione artistica” fu Gasperini di Strigno e da lui prese l’avvio una produzione che piano piano andò affermandosi in tutta Europa. Tutto ciò stando a una narrazione orale, raccontata dallo stesso Gasperini sul finire degli anni ’70, ma confermata anche da altri grandi vecchi, protagonisti della lavorazione dei metalli in Valsugana. Dalla sua bottega uscirono numerosi operai che poi, a loro volta, si misero in proprio, dando vita a un tipo di lavorazione che, nato dalla necessità, seppe produrre opere di grande valore artistico e di artigianato tipico. Tra questi operai che avevano imparato il mestiere direttamente o indirettamente da Gasperini ci fu anche il Cav. Egidio Casagrande che divenne titolare a Borgo Valsugana della più grossa ditta operante nel settore del rame. Carmelo Armellini iniziò nel 1950 l’attività proprio nella ditta Casagrande che nel 1960 dava lavoro a più di 115 operai e divenne celebre per la famosa fontana dedicata a Evita Peron. Nel 1964

Carmelo Armellini, visto l’ottimo andamento del mercato, iniziò l’attività in proprio, arrivando ad avere alla metà degli anni ’70 ben sette operai. L’attività nel settore del rame proseguì fino agli anni ’80. Dopo di che, constatato il calo d’interesse del mercato nei confronti del rame operò una conversione produttiva e l’impresa si specializzò nel settore della carpenteria leggera. Carmelo Armellini Nel 1992 Carmelo cessò l’attività cedendo i ferri del mestiere al figlio Stefano, ma sempre collaborando con grande fervore nello sviluppo dell’azienda. Già nel 1988 però il suo interesse, oltre che verso l’associazione Alpini, si rivolse all’Anap di cui è sempre stato attivo protagonista sia in Valsugana che a livello provinciale. Tra i soci fondatori dell’Anap ha ricoperto la carica, dapprima di revisore dei conti e poi di rappresentante della valle in seno al Consiglio Provinciale. Qualche anno fa proprio per i suoi meriti lavorativi e il suo impegno nelle attività sociali, gli fu conferito il titolo di Cavaliere della Repubblica. Carmelo, persona di buon senso e conscia dei limiti che l’età impone, ha deciso di lasciare il Consiglio, nonostante non ci sia nessuna norma nello statuto dell’Anap che preveda limiti di età. Nel mentre esprimiamo il nostro rammarico per non potere più lavorare con lui, avvalendosi dei suoi preziosi consigli, ringraziamo Carmelo per quanto ha fatto in questi anni, esprimendo l’auspicio che egli stia sempre comunque vicino attivamente alla grande famiglia dei pensionati dell’Anap.

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cultura

Il Presidente della Repubblica e la cultura di Paolo Aldi

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bbiamo un nuovo Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella è succeduto a Giorgio Napolitano. Sull’elezione e la figura del nuovo Presidente abbiamo tutti letto e sentito molto nei giorni scorsi. I media hanno parlato abbondantemente delle prerogative di questo incarico politico. Da parte nostra ci interessa analizzare un po’ l’aspetto dei rapporti con l’arte e la cultura che ha il Presidente della Repubblica Italiana, indi- Sergio Mattarella pendentemente da chi lo impersona. Nella nostra nazione è previsto un determinato ministero per la cultura e quindi il Capo dello Stato non ha prerogative o incarichi specifici. Nonostante questo la Presidenza della Repubblica gestisce beni storici e organizza iniziative culturali. Il Quirinale Innanzitutto il Quirinale, la residenza del Capo dello Stato. Il palazzo storico che era la residenza dei Papi prima dell’unità d’Italia è un grande valore culturale e vale la pena andare a visitarlo. Il Palazzo del Quirinale è posto sul più alto dei sette colli di Roma ed è aperto ai cittadini quasi tutte le domeniche dalle ore otto e mezzo alle dodici. La visita dura circa sessanta minuti con un biglietto d’ingresso di dieci euro, cinque il ridotto per i 18/25enni, gratuito sotto i diciotto e sopra i sessantacinque e i diversamente abili. La biblioteca La biblioteca del Quirinale ha un ruolo di supporto all’attività istituzionale connessa all’esercizio delle funzioni presidenziali. La biblioteca produce e diffonde bollettini e cataloghi d’informazione bibliografici e cura i rapporti con le biblioteche statali. Il primo nucleo di questa biblioteca è costituito dal patrimonio librario del Ministero della Real Casa del 1871 continuamente incrementato nel corso del tempo. Nel 1927 si aggiunse un copioso numero di volumi che erano parte della biblioteca privata della Regina Margherita di Savoia. In seguito arrivarono quelli della Villa Reale di Monza.

Le carrozze del Quirinale La collezione del Quirinale raccoglie ben 105 carrozze: berline di gala e gran gala, vetture coperte e scoperte, quattro berline piemontesi e tre del Granducato di To-

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scana. Per tutto il 2015 è visitabile lo spazio espositivo nelle antiche Scuderie Sabaude al Quirinale che sono nel grande fabbricato costruito nel 1874 dall’architetto Antonio Cipolla. L’accesso è limitato dalla posizione e dall’attività presidenziale e quindi esclusivamente su prenotazione. È possibile un solo sabato il mese, solitamente l’ultimo, divisi in quattro gruppi di venticinque persone. Le visite sono gratuite ma bisogna prenotare la partecipazione. Le collezioni Sempre nella residenza del Presidente della Repubblica sono conservate numerose collezioni di arazzi, orologi, dipinti antichi e moderni, mobili, porcellane, statue e oggetti antichi. Le collezioni sono state formate con pezzi provenienti dalle più importanti regge preunitarie italiane. La collezione di arazzi è una delle più importanti a livello internazionale non solo per il numero di 261 pezzi ma anche per la grande qualità che li contraddistingue. Dal 1995 opera un centro per la manutenzione e il restauro degli arazzi. Concerti Ogni domenica di apertura al pubblico nella Cappella Paolina del Quirinale si esibiscono in concerto musicisti il cui repertorio spazia in svariati generi musicali. I concerti sono trasmessi in diretta a mezzogiorno da RAI Quirinale in collegamento Euroradio. In Italia in diretta su Radio 3. La Cappella Paolina è aperta al pubblico dalle undici e trenta per la visita e per assistere al concerto. L’ingresso è libero e gratuito sino a esaurimento dei posti. È preferibile arrivare quindici o venti minuti prima dell’inizio del concerto. L’archivio storico L’archivio storico della Presidenza della Repubblica è nel palazzo Sant’Andrea in via del Quirinale. Esso provvede alla conservazione, inventariazione e utilizzo di archivi e singoli documenti riguardanti l’attività della Presidenza. Sono conservati circa sei chilometri di documentazione liberamente consultabile. L’archivio conserva uno dei tre originali della Costituzione Italiana consegnato il 24 giugno 2009 dalla Presidenza del Consiglio. Apertura al pubblico dalle nove alle diciotto, dal lunedì al venerdì.


cultura

Tenuta presidenziale di Castelporziano

Palazzo del Quirinale

La tenuta di Castelporziano Questa tenuta presidenziale si estende quasi alla periferia di Roma su di una superficie di cinquantanove chilometri quadrati, arriva sino al litorale romano comprendendo tre chilometri di spiaggia incontaminata. La maggior parte dell’estensione è costituita da bosco con la presenza della maggior parte degli ecosistemi costieri tipici dell’ambiente mediterraneo. Altrettanto ricco l’aspetto faunistico che vede la presenza numerosa di cinghiali e daini, caprioli e cervi, martore e puzzole, faine e tassi, volpi e ricci, istrici, lepri e conigli selvatici. Tra gli uccelli possiamo trovare ghiandaie, civette e barbagianni, poiane e beccacce, tortore e altre specie. Gli allevamenti di animali domestici sono importanti e qualificati, rilevanti quelli dei bovini ed equini di razza maremmana quasi in via di estinzione. La tenuta racchiude parte di un vasto territorio conosciuto come Laurentino e frequentato dall’uomo già in età preistorica e di questo rimangono tracce, come delle ville romane sorte nel corso dei secoli. Troviamo anche un borgo e un castello, al cui interno è allestito un museo archeologico. La tenuta di Castelporziano è aperta alle visite dal primo di novembre sino al quindici giugno per gruppi che ne facciano domanda e siano composti di un minimo di trenta sino a un massimo di sessanta persone.

1897 fu acquistata da lord Rosebery, uomo politico e primo ministro britannico. Nel 1909 questi la donò al governo britannico che la utilizzò per la villeggiatura dei diplomatici in Italia. Poi fu donata allo Stato italiano. Dal giugno 1944 Vittorio Emanuele III si trasferì nella villa con la regina Elena. Dopo l’abdicazione e la partenza per l’esilio la villa fu variamente utilizzata fino a rimanere vuota e in abbandono per alcuni anni. Nel 1957 una legge dello Stato la incluse tra i beni immobili in dotazione alla Presidenza della Repubblica e ne determinò la rinascita. L’Alto Patronato Infine il Presidente della Repubblica segnala eccellenze con l’assegnazione di medaglie e onorificenze a personalità del mondo dell’arte e della cultura su segnalazione del Ministro della Cultura. Autonomamente invece il Capo dello Stato concede l’Alto Patronato a manifestazioni o enti italiani e internazionali. È un atto, come già detto, del tutto autonomo e discrezionale, non necessita di controfirma ministeriale e contro una negata concessione non c’è alcun rimedio amministrativo. Possono esserci Alti Patronati permanenti che però esauriscono la loro valenza nell’arco del mandato presidenziale in cui è stato concesso.

Villa Rosebery Questa villa napoletana si sviluppa su un declivio verso il mare e occupa una superficie di oltre sessantaseimila metri quadrati. Nella parte alta c’è la Palazzina Borbonica con numerose sale di rappresentanza, nella parte bassa i fabbricati denominati “Cascina a mare” e “Grande Foresteria” prospicienti il porticciolo. In mezzo a queste due zone si trova la “Grande Foresteria”. Tutto il resto del territorio è sistemato a parco. La proprietà ha inizio nei primi anni dell’Ottocento per mano dell’ufficiale austriaco Giuseppe De Thun, brigadiere di marina della flotta borbonica. Ampliata e modificata da altri proprietari fu acquistata dall’uomo d’affari Gustavo Delahante che la tenne sino alla fine del secolo. Nel Cappella Paolina

Rendere il Quirinale agli italiani Il Presidente della Repubblica, pur non avendo un incarico istituzionale riferito alla cultura, con questa pur sempre ha a che fare, come abbiamo visto, soprattutto per quanto riguarda le residenze. Queste sono delle vere meraviglie che non sempre è possibile visitare, soprattutto il Quirinale, per gli impegni e la presenza istituzionale della massima carica dello Stato. Ci pacerebbe che il neoeletto Presidente Mattarella, conosciuto per la sua condotta riservata e severa, si facesse promotore del ritorno agli italiani del Palazzo del Quirinale favorendone la progressiva e più ampia apertura ai visitatori, trasformandolo da Palazzo del Presidente a Palazzo degli italiani. Sarebbe un bel segno.

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GELATAI / PASTICCIERI

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Cartello unico degli ingredienti nella gelateria e pasticceria Lettera aperta del Presidente Sergio Tomasoni a Confartigianato Alimentazione e ai tecnici del Ministero.

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ualche settimana fa ho assistito a un dibattito sull’etichettatura alla fiera del gelato a Longarone. Dal dibattito è emerso con chiarezza quanto già era emerso più di vent’anni fa. Per quanto riguarda il gelato, dovendo lo stesso essere “mantecato” con una sequenza quasi ininterrotta di un gusto dietro l’altro, ovviamente un po’ del gusto precedente rimane nel seguente, rendendo praticamente SEMPRE FALSA una dichiarazione degli ingredienti gusto per gusto. Per quanto riguarda la pasticceria e panetteria è estremamente difficile, se non impossibile, sapere esattamente quanto viene immesso nei vari composti di farine, nonché, per via delle contaminazioni crociate, di fatto è estremamente difficile se non impossibile essere ESATTI nell’elenco ingredienti.

tori e quindi fare in modo che il “suo” cartello si differenzi da quello dei colleghi e fare rimarcare tale differenza ai clienti che lo richiedono. Ovviamente nulla vieta di fare l’elenco gusto per gusto, ma con la chiara indicazione sulla presenza di allergeni e che quindi tale elenco non può essere scientificamente perfetto. A parte e ben visibile prevedere un cartello degli allergeni conforme alle direttive indicate. Rendere obbligatori per gli operatori dei corsi sugli ingredienti, sugli allergeni e sul cartello. Chiarire sul cartello che devono essere i consumatori a dichiararsi “allergici” e che sono loro che devono essere informati sulla loro specifica allergia. I prodotti per gli allergici saranno curati dai colleghi che si porranno nella condizione di farlo, ovvero ritagliando con un divisorio una parte di laboratorio e utilizzarla solo per quelle preparazioni specifiche i cui prodotti saranno poi da esporre separatamente.

Fino alle direttive CE 2003/89, 2004/77 e 2005/63 molto grossolanamente si poteva fare un elenco degli ingredienti gusto per gusto. Purtroppo dopo le direttive allergeni esigere che i gelatieri/pasticcieri dichiarino gusto per gusto o prodotto per prodotto gli allergeni presenti diventa, per le ragioni esposte, assolutamente pericoloso perché si espongono gli operatori a rischi enormi nel caso il consumatore avesse uno shock anafilattico. Ricordo che le industrie saggiamente dichiarano che nei prodotti si possono trovare tracce di allergeni. Loro si tutelano così. Perché mai si vuol buttare noi allo sbaraglio?

Per i motivi sopra esposti vado a ribadire quanto dico a tutti i livelli da vent’anni e più.

Come si vede UN SISTEMA SEMPLICE E SICURO per operatori e consumatori.

• Allo stato attuale della tecnica esiste un solo modo di essere sicuri: riprendere il cartello generale ingredienti per gruppi omogenei e sollecitare le ASL a “CONTROLLARE A CAMPIONE” che gli ingredienti dichiarati siano presenti (o non presenti) nei laboratori, con la previsione di multe severe per chi non rispetta le prescrizioni. Per chi vuol evitare la paura di vedere elencati troppi additivi, non rimane che selezionare i suoi forni-

Mi è stato detto che CNA si è fieramente opposta al cartello unico; con molta evidenza a CNA sfugge il fatto che così facendo mette i propri associati nella condizione di commettere fatti gravi con tutte le responsabilità del caso.

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A disposizione per poterne discutere assieme, mi auguro che le mie proposte trovino un positivo accoglimento.


REVISORI AUTO

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Incontro con la Motorizzazione Civile di Trento

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l 2 dicembre si è svolto un incontro presso l’Associazione Artigiani di Trento con i funzionari della Motorizzazione Civile. I relatori, l’ing. Bevilacqua, Direttore dell’ufficio immatricolazioni e accertamenti tecnici e controlli sui veicoli, e l’ing. Tonini, Funzionario responsabile della vigilanza ai centri revisione, hanno illustrato alle 75 persone presenti in sala le ultime novità legate al protocollo MCTCnet2; nello specifico sono state trattate le tempistiche di attuazione e le novità procedurali introdotte dal nuovo protocollo. La serata ha dato la possibilità ai funzionari della Motorizzazione di chiarire ai presenti in sala numerose problematiche tecniche legate alla revisione dei veicoli.

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associazione

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AUTOTRASPORTATORI

Appalto di servizi di trasporto pubblico Nuove linee guida

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ono state approvate lo scorso 13 fennaio dalla Giunta le linee guida dell’appalto di servizi di trasporto scolastico e linee extraurbane in subaffidamento (nelle aree a domanda debole), per una gara destinata a garantire servizi capillari sul territorio (14.000 ogni giorno gli alunni trasportati con il servizio scuolabus) con una organizzazione di mezzi e personale di oltre 400 bus e autisti in cui le imprese private garantiscono economie di spesa e dalle quali pretendere sicurezza e qualità. L’assessore Gilmozzi ha sottoposto alla Giunta un documento di linee guida per l’affidamento dei servizi di trasporto scolastico ed extraurbani di linea subaffidati per l’anno scolastico 2015/2016 e successivi. L’importanza del servizio, anche in termini dimensionali, risulta di tutta evidenza se si considera da un lato che giornalmente sono circa 14.000 gli utenti trasportati, verso i 500 plessi di competenza, in un territorio che per le specificità orografiche richiede l’impegno quotidiano di circa 400 mezzi e, dall’altro, che i servizi di linea subaffidati garantiscono servizi di mobilità rilevanti nelle aree a domanda debole. In vista della scadenza al prossimo agosto 2015 del contratto vigente (che aveva visto quale aggiudicatario il consorzio CTA Consorzio Trentino Autonoleggiatori) si è proceduto in questi mesi ad esaminare i profili relativi alla remunerazione/km. Si è altresì proceduto ad un esame dei requisiti di qualificazione tecnica delle imprese utili a garantire la presenza di operatori in grado di assicurare il corretto adempimento delle prestazioni.

L’assessore Gilmozzi ha proposto pertanto un documento, approvato dalla Giunta, che poggia su quattro elementi fondanti: 1. criterio di aggiudicazione: criterio della gara con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa (70% qualità-30% prezzo) per la esecuzione in lotto unico – viste le interconnessioni dei servizi tra le varie valli – di 12.000.000 km circa per servizi scolastici e servizi di linea subaffidati; 2. requisiti di qualificazione: capacità tecnica attinente servizi svolti per alunni e disabili (km effettuati per portatori handicap e km effettuati sopra 800 mt) e presenza alla data del bando di almeno il 50% degli autisti necessari presenti in organico e con esperienza specifica di almeno un anno nel trasporto per alunni e portatori di handicap, oltre all’obbligo di disporre alla data di avvio del servizio di spazi di spazi di rimessa in disponibilità esclusiva per ognuno dei mezzi previsti in contratto; 3. qualità: età dei mezzi non superiore a 15 anni, con previsione di un sistema premiante proporzionato all’età del parco mezzi proposto (per mezzi con età inferiore ai 13 anni) e tutela del personale impiegato con la previsione della inderogabilità dell’applicazione al personale dipendente del contratto collettivo nazionale autonoleggio; 4. controlli: potenziamento del monitoraggio sul territorio, anche avvalendosi di indagini di customer satisfaction dell’utenza sul servizio effettuato, il tutto connesso anche alla durata dell’affidamento: 1+3 anni scolastici in relazione al corretto adempimento dell’aggiudicatario nel corso del primo anno scolastico.

Le recenti modificazione alla Lp 16/93, introdotte in sede di finanziaria 2015 (in particolare all’art. 8), laddove si prevede una definizione di requisiti di territorialità delle imprese (disponibilità di rimesse), di disponibilità e qualificazione del personale in rapporto alle caratteristiche delle aree montane da servire, pur non essendo tecnicamente riferibili all’affidamento del servizio scolastico (trattandosi in tal caso non si servizio di linea subaffidato ma di servizio di noleggio con conducente affidato agli offerenti con gara pubblica, settore nel quale la disciplina nazionale impone comunque il “radicamento territoriale” delle imprese mediante rimesse nei Comuni autorizzanti nei quali stazionano i mezzi) costituiscono comunque un utile riferimento anche per l’affidamento in esame.

L’assessore Gilmozzi ha infine precisato come la esecuzione a cura dei vettori privati dei servizi di cui al bando costituisce uno strumento, oltre che una opportunità di confronto per le imprese locali nell’ambito della gara, di razionalizzazione della spesa avviato da tempo: “La remunerazione/km erogata dalla Provincia per questi servizi nel 2013/2014, per un totale di 11.977.000 km complessivi, risulta pari a Euro 19.837.000, ovvero una remunerazione/km conseguente di 1,66 euro /km, importo di assoluta convenienza su tutto il panorama delle gare italiane del settore; nel nuovo bando abbiamo valutato di inserire margini di remunerazione del capitale coerenti con le necessità di non avere nel parco mezzi più vecchi di 15 anni e, in ogni caso, di garantire un progressivo miglioramento del parco”.

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AUTOTRASPORTATORI

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Legge sul salario minimo dall’1/1/2015 Adempimenti per il settore autotrasporto Importante: la seguente notizia riguarda le imprese di autotrasporto sia di merci sia di viaggiatori che abbiano origine, destinazione, transito o che effettuino cabotaggio in Germania. di Andrea De Matthaeis

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all’1/01/2015 in Germania è in vigore una nuova legge sul salario minimo, che prevede per tutti i dipendenti che lavorano sul territorio della Germania un salario minimo obbligatorio di 8,50 euro per ora (lordi). La nuova legge tedesca, contrariamente a quanto emerso in un primo momento, non riguarderà solo i dipendenti delle imprese tedesche, ma anche i dipendenti di aziende estere qualora svolgano attività di lavoro all’interno del territorio tedesco. Quindi tale norma si applica anche ai trasporti su strada internazionali con origine, destinazione, in transito o che effettuano cabotaggio nel territorio della Germania, sia che si tratti di merci sia di persone mediante autobus. Lo scopo principale della normativa è quello di combattere il lavoro a nero e dumping sociale, conseguentemente impone adempimenti relativi ai soli lavoratori dipendenti e nulla deve essere fatto per i lavoratori autonomi e titolari di impresa. Di seguito riportiamo gli obblighi e gli adempimenti. Il datore di lavoro deve garantire ad ogni suo dipendente che svolge un’attività in Germania un salario minimo obbligatorio di 8,50 euro lordi per ora (l’importo è in linea con la retribuzione prevista dal CCNL di settore vigente in Italia). Un salario inferiore è considerato dalle autorità tedesche come lavoro a nero e potrà essere sanzionato fino a 500mila euro. La nuova normativa antidumping sociale tedesca prevede delle specifiche formalità che possono essere sintetizzate nelle seguenti tre distinte fasi: • prima dell’inizio dell’attività: obbligo di notifica/denuncia dell’attività; • entro massimo sette giorni dal termine del viaggio: registrazione dell’inizio e della fine del tempo di lavoro sul territorio tedesco e le ore lavorate;

• nei due anni successivi: rendere disponibile per le autorità tedesche la documentazione di cui sopra. Di seguito alcuni dettagli e indicazioni pratiche. Atti preliminari La norma tedesca, che delega alla Dogana l’attività di controllo sui conducenti dei veicoli stranieri, impone ai vettori non residenti di comunicare – prima del trasporto in Germania – alcune informazioni alla Bundesfinanzdirektion West Wörthstraße 1-3 50668 Köln fax: +49 (0) 221 964 870 (Dogana Direzione occidentale di Colonia) sul rispetto del salario minimo. L’obbligo di notifica, che deve essere inviata per FAX AL NUMERO +49221964870, in forma scritta e USANDO IL MODULO in lingua tedesca, riguarda i seguenti dati: • dati dell’impresa; • settore dell’attività (autotrasporto di merci oppure autotrasporto di viaggiatori); • inizio e durata stimata dell’operazione di trasporto sul territorio tedesco; • indirizzo in cui sono reperibili i documenti (in Germania o all’estero); • dichiarazione del rispetto e pagamento del salario minimo (soltanto alla prima registrazione). • dichiarazione che i documenti sono a disposizione della Dogana tedesca e che se richiesti saranno forniti in tedesco. • cognome, nome e data di nascita del lavoratore con indicato inizio e fine stimata dell’operazione di trasporto sul territorio tedesco. Nel caso di più lavoratori si può fare un elenco. La notifica può contenere l’elenco delle operazioni per un periodo fino a sei mesi ed eventuali modifiche delle operazioni di trasporto programmate non devono essere notificate alla dogana tedesca. Trascorsi i sei mesi si deve spedire un altro modello. Sul sito delle dogane tedesche è stato pubblicato il documento di notifica da compilare da parte dell’impresa. Sul sito dell’Associazione Artigiani riportiamo il documento in lingua tedesca CHE DEVE ESSERE UTILIZZATO per la notifica unitamente al medesimo documento tradotto in lingua italiana che ha il solo scopo di aiutare e guidare la compilazione di quello ufficiale in tedesco che è l’unico da utilizzare e da inviare a mezzo fax al numero sopra indicato. Attenzione! La mancata trasmissione della dichiarazione completamente e correttamente compilata o la non tra-

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associazione

categorie

smissione in tempo utile, o trasmessa in modo inesatto, incompleta o non conforme, può essere sanzionata fino a 30mila euro. Note La notifica è effettiva con la semplice spedizione via fax del modulo compilato e firmato. Si consiglia di archiviare con cura il fax inviato con la relativa conferma di avvenuta ricezione e di fornirne copia agli autisti che saranno presenti in Germania unitamente a una copia della loro busta paga. Dagli adempimenti previsti sono esenti i lavoratori autonomi, quindi anche i proprietari del camion o bus che guidano personalmente il veicolo. A tali titolari d’impresa consigliamo di aver al seguito documentazione che attesti tale situazione, possibilmente in inglese o tedesco, per affrontare con tranquillità eventuali controlli su strada. Atti successivi alla notifica Successivamente, entro massimo sette giorni dal termine del viaggio che ha coinvolto la Germania, l’autista deve registrare l’inizio e la fine del tempo di lavoro sul territorio tedesco e le ore lavorate. Questa documentazione può essere conservata tranquillamente presso la sede dell’impresa italiana e deve essere sempre a disposizione della dogana tedesca. In ogni caso, se richiesta, deve essere fornita in lingua tedesca. Anche la mancanza di tale documentazione può essere sanzionata fino a 30mila euro. Di seguito il link al sito delle dogane tedesche dove assumere ulteriori notizie ad oggi disponibili al momento solo in lingua inglese, oltre che in tedesco: http://www.zoll.de/EN/Businesses/Work/Foreigndomiciled-employers-posting/Minimum-conditionsof-employment/Minimum-pay/minimum-pay_no de.html Precisazione importante La nuova normativa antidumping sociale della Germania NON SOSTITUISCE MINIMAMENTE L’USO DELL’ATTESTATO DEL CONDUCENTE. Di seguito ricordiamo in sintesi la questione dell’attestato del conducente. L’attestato di conducente certifica che, nel trasporto su strada in virtù di licenza comunitaria, il conducente cittadino di un paese NON comunitario è assunto dal trasportatore conformemente alle leggi e ai contratti collettivi vigenti. L’esibizione dell’attestato del conducente è obbligatoria dal 19/03/2003 per tutto il personale NON comunitario impiegato nei trasporti internazionali comunitari. L’attestato di conducente è nominativo, ed è di esclusiva proprietà del datore di lavoro ed è redatto in triplice copia: 1) una copia rimane presso la sede legale dell’impresa, ovvero presso la sede operativa dell’impresa alla quale il conducente, cui l’attestato si riferisce, è stabilmente assegnato. Nell’ipotesi di fornitura di

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AUTOTRASPORTATORI

ORGANIZZAZIONE EVENTI

Contributi a soggetti organizzatori di manifestazioni fieristiche La Giunta Provinciale, con deliberazione nr. 2404 del 29 dicembre 2014, ha notevolmente modificato la nozione di manifestazione fieristica. Si prevede infatti, in senso restrittivo rispetto al passato, che non sono da considerare manifestazioni fieristiche quelle che presentano un numero di espositori che esercitano attività di vendita al dettaglio dei prodotti esposti superiore al 50% e ciò sul presupposto che le manifestazioni fieristiche devono avere quale finalità principale la presentazione e la promozione, mediante esposizione, di prodotti e servizi e solo in via secondaria la vendita della merce esposta. La Giunta Provinciale comunica che, tuttavia, data l’estrema novità della disposizione sopra citata e per evitare altri aggravi al comparto fieristico trentino, essa non si applicherà per le domande di contributo presentate dal 1° gennaio al 20 dicembre del 2014 e a valere per le manifestazioni fieristiche da realizzare nel 2015.

lavoro temporaneo, l’attestato rimane presso la sede operativa dell’impresa utilizzatrice che ne ha fatto richiesta; 2) una copia è consegnata dal datore di lavoro al conducente nominativamente identificato nell’attestato stesso; 3) una copia rimane presso la DTL - Direzione Territoriale del Lavoro che ha rilasciato l’attestato che è quella territorialmente competente in relazione alla sede legale del datore di lavoro o alla sede operativa presso la quale il conducente interessato è stabilmente assegnato o messo a disposizione. Nell’ipotesi di fornitura di lavoro temporaneo l’ufficio competente al rilascio dell’attestato è individuato in relazione alla sede operativa dell’impresa utilizzatrice. L’attestato del conducente, oltre che in caso di rapporto di lavoro subordinato o somministrazione di lavoro temporaneo, deve essere richiesto anche: • quando il conducente NON comunitario sia il titolare, legale rappresentante, amministratore o socio dell’impresa di trasporto; • quando il conducente NON comunitario sia un collaboratore familiare o associato in partecipazione del trasportatore; • quando il conducente NON comunitario sia socio lavoratore della cooperativa trasportatrice. Il datore di lavoro è tenuto all’immediata restituzione delle due copie dell’attestato in suo possesso in caso di sopravvenuta carenza anche di una delle condizioni alle quali è stato rilasciato (ad esempio cessazione del rapporto di lavoro) o alla scadenza del periodo di validità.



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CAVATORI

Rilievi topografici dello stato di fatto di cava Attuazione dell’articolo 17 bis della L.P. 24 ottobre 2006, n. 7 “Disciplina dell’attività di cava” - Termini e modalità per la presentazione dei rilievi topografici dello stato di fatto di cava.

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a Legge provinciale 20 luglio 2012, n. 14, ha modificato la Legge provinciale 24 ottobre 2006, n. 7, “Disciplina dell’attività di cava” introducendo l’articolo 17 bis, con il quale viene stabilito che: • i soggetti titolari di autorizzazione o concessione di cava presentino annualmente alla struttura provinciale competente in materia mineraria il rilievo topografico dello stato di fatto della cava, riferito alla fine dell’anno precedente, indicante anche le eventuali aree dove è stato effettuato il recupero ambientale; • i rilievi possono essere presentati in forma cumulativa per più cave, anche da parte di consorzi di imprese o, nel caso di aree pubbliche, dai comuni interessati; • con deliberazione della Giunta provinciale sono stabiliti i termini e le modalità di presentazione dei rilievi, nonché i casi in cui la presentazione del rilievo può avvenire a scadenze pluriennali. La finalità della disposizione è quella di consentire un controllo costante delle attività di escavazione, con una maggiore responsabilizzazione delle imprese, al fine anche di favorire l’instaurarsi di forme di autocontrollo da parte degli stessi imprenditori. Con deliberazione n. 2469 del 16 novembre 2012 la Giunta provinciale ha approvato i termini e le modalità di presentazione dei rilievi topografici. A distanza di due anni, considerato questo periodo di prima applicazione della norma, con deliberazione della Giunta Provinciale n. 2144 di data 9 di-

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cembre 2014 sono state apportate alcune modifiche per affinare le procedure di controllo nonché per semplificare e ridurre gli oneri documentali a carico delle imprese. Fermo restando il termine di presentazione degli elaborati, le modifiche apportate sono sostanzialmente quelle sotto riportate: • consegna del rilievo topografico in formato “dwg” (3D) e “pdf” riferito alla fine dell’anno precedente e raffrontato allo stato autorizzato, in luogo della planimetria, delle sezioni dello stato di fatto e di quelle di raffronto con lo stato autorizzato, come previsto precedentemente; • la soglia minima al di sotto della quale la presentazione dei rilievi potrà avvenire a cadenza biennale rimane fissata a 5.000 m3 per le cave di porfido e di pietre “ornamentali”, mentre per le cave di materiali inerti e ad uso industriale tale soglia passa a 15.000 m3; • la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, da rendere ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, dovrà essere presentata sia nel caso di escavazione nulla, sia in quello di escavazione sotto soglia. Il provvedimento si può visionare sul sito. del Servizio Minerario al seguente indirizzo: www.mine rario/provincia.tn.it Rimanendo a disposizione per eventuali informazioni si porgono cordiali saluti. Alessandro Olivi



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febbraio 2015

INFORMA

Inserto a L’Artigianato, mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 20/B Legge 662/96 art. 1 e art. 2 DPCM 294/02 - DCI Trento

AREA LAVORO

Edilizia Artigianato E.V.R. Verbale di Accordo Addì, 15 gennaio 2015 Tra l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento, rappresentata dal suo Presidente Roberto De Laurentis, dal Presidente dell’Edilizia Aldo Montibeller, assistiti dal responsabile dell’Area Politiche del lavoro e Contrattazione Ennio Bordato e: • la FeNEAL UIL del Trentino rappresentata dal Segretario Generale Gianni Tomasi • la FILCA CISL del Trentino rappresentata dal Segretario Generale Fabrizio Bignotti • la FILLEA CGIL del Trentino rappresentata dal Segretario Generale Maurizio Zabbeni Premesso che: • in data 24 gennaio 2014 è stato sottoscritto l’Accordo per il rinnovo del CCNL 23 luglio 2008; • in data 16 ottobre 2014 è stato sottoscritto un Accordo nazionale di omogeneizzazione delle retribuzioni del settore edile così come previsto dall’Accordo del 24 gennaio 2014; • storicamente il sistema edile dell’Artigianato trentino ha armonizzato la parte economica retributiva, nonché le aliquote di contribuzione alla Cassa Edile di Trento agli altri CCNL del settore. Premesso altresì che: • le Parti hanno sottoscritto in data 9 novembre 2012 l’accordo di istituzione dell’Elemento Variabile della Retribuzione E.V.R. con decorrenza ottobre 2012 settembre 2014; • nel corso del 2014 le stesse Parti hanno sottoscritto due accordi ad integrazione e modifica dell’accordo E.V.R. del 9 novembre 2012, che prevedevano un di-

verso sistema di erogazione del medesimo elemento, nonché la proroga del termine al 31 dicembre 2014. Per tutto quanto in premessa, parte integrante del presente Accordo, la Parti concordano quanto segue: 1. Contributo Paritetico Cassa Edile L’aliquota contributiva relativa al “Contributo Paritetico Cassa Edile”, attualmente stabilita nella misura del 2,95%, a far data dal 1° gennaio 2015 verrà portata a 2,50%, armonizzandola agli altri CCNL del settore. 2. Elemento Variabile della Retribuzione (E.V.R.) Le Parti concordano di rinnovare l’Accordo E.V.R. del 9 novembre 2012 prorogandolo per gli anni 2015 e 2016. A tal fine, dando attuazione a quanto in esso previsto, le Parti rilevano che dalla comparazione tra medie triennali riferite agli indicatori/parametri provinciali fissati nel contratto provinciale richiamato, ai fini della determinazione dell’E.V.R., risulta che gli indicatori/parametri provinciali stessi sono: 1. Numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile della Provincia di Trento > Negativo 2. Monte salari denunciati alla Cassa Edile > Negativo 3. Ore dichiarate alla Cassa Edile con incidenza delle ore di Cig > Negativo 4. Redditività del sistema edile artigiano (media anni 2010, 2011, 2012) > 22,88% % Redditività

% E.V.R.

< 0 = 21%

1%

21,50%

3,40%

22,50%

3,50%

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% Redditività

% E.V.R.

24%

3,80%

25,50%

3,90%

27%

4,00%

28%

4,20%

Dalla tabella sopra riportata si evince che la misura dell’E.V.R. individuata a livello provinciale è pari al 3,50% della misura massima individuata con l’Accordo provinciale di data 9 novembre 2012, calcolata sui minimi di paga base in essere al 1° gennaio 2015. Per i lavoratori apprendisti la quota relativa all’E.V.R. verrà calcolata in base al Gruppo e al semestre di anzianità. Pertanto, le quote di E.V.R. da erogarsi per l’anno 2015 sono indicate dalla tabella sottoriportata: Valori orari E.V.R. per i lavoratori con qualifica operaia per l’anno 2015 Livello

Minimi paga base orari

Valore orario E.V.R.

€ 6,68

€ 0,23

€ 6,20

€ 0,22

€ 5,58

€ 0,20

€ 4,77

€ 0,17

Valori E.V.R. per i lavoratori con qualifica impiegatizia per l’anno 2015 Livello

Minimi paga base mensili

Valore mensile E.V.R.

€ 1.652,75

€ 57,85

€ 1.486,32

€ 52,02

€ 1.238,60

€ 43,35

€ 1.155,79

€ 40,45

€ 1.073,46

€ 37,57

€ 965,61

€ 33,80

€ 825,74

€ 28,90

Le parti si danno atto che le quote di E.V.R. come determinate sono relative a indicatori di produttività variabili che intercettano l’andamento del settore nel suo complesso, e che, pertanto, il presente Accordo ottempera alle norme di legge in materia di agevolazioni fiscali e previdenziali. Si specifica di seguito il calcolo dei contributi e delle ritenute fiscali sugli importi di E.V.R. accantonati Criterio convenzionale per l’accantonamento presso Cassa Edile: a) L’impresa, secondo i modi in cui vengono accantonati gli importi riferibili al trattamento economico per ferie e gratifica natalizia, provvede a calcolare

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l’ammontare dei contributi e delle ritenute fiscali vigenti a carico dell’operaio sull’intera retribuzione lorda afferente ciascun mese comprensiva dell’importo di accantonamento dell’E.V.R. nella misura individuata dal presente Accordo. b) In via convenzionale l’impresa provvede ad accantonare mensilmente presso la Cassa Edile a titolo di E.V.R., in un unico versamento unitamente agli altri contributi contrattuali da accantonare mensilmente in Cassa Edile, la seguente percentuale sulla retribuzione lorda costituita dai minimi di paga base, che provvederà a indicare nella periodica denuncia mensile: • il 3,50% lordo dei minimi di paga base oraria in vigore alla data del 1° gennaio 2015 per ogni ora lavorata. Si chiarisce che, uniformemente alla prassi relativa agli accantonamenti obbligatori presso la Cassa Edile di Trento, verrà accantonata presso lo stesso Ente la quota pari al 76,75% del 3,50% [2,68%]. c) La retribuzione netta erogata direttamente all’operaio da parte dell’impresa è costituita dalla retribuzione lorda detratti i contributi, le ritenute fiscali, l’accantonamento netto per ferie e gratifica natalizia nonché l’accantonamento a titolo di E.V.R. nelle percentuali di cui alla lettera b). d) La Cassa Edile accrediterà sul conto del singolo lavoratore le percentuali individuate alla lettera b) e provvederà a erogare gli importi accantonati al lavoratore alle scadenze previste nel contratto provinciale del 9 novembre 2012. Per gli operai il presente Accordo ha validità a partire dall’accantonamento mensile in Cassa Edile riferito al mese di gennaio 2015 da effettuarsi entro il 25 febbraio 2015 e fino all’accantonamento mensile in Cassa Edile riferito al mese di dicembre 2015 da effettuarsi entro il 25 gennaio 2016. Per gli impiegati il presente Accordo ha validità a partire dalla retribuzione di competenza del mese di gennaio 2015 fino alla retribuzione di competenza del mese di dicembre 2015. 3. Una tantum In riferimento all’Accordo 26 febbraio 2014, relativamente alla considerazione delle tre mensilità (luglio, agosto e settembre 2014) non erogate, le Parti concordano di riconoscere una cifra “una tantum” pari ad euro 50,00 da corrispondere con il cedolino paga della mensilità di aprile 2015. 4. Contributo Prevedi Le Parti, entro il corrente mese di gennaio 2015, definiranno in uno specifico accordo la destinazione del contributo mensile “Prevedi” di cui al CCNL vigente. 5. Cassa integrazione apprendisti Le Parti, in considerazione dello squilibrio gestionale 


del capitolo “Cassa Integrazione Apprendisti”, concordano di addivenire quanto prima a un accordo per

Qui di seguito riportiamo la prima stesura dell’Accordo per la corresponsione dell’E.V.R. sostituito, sempre in data 15 gennaio 2015, dal precedente sottoscritto. In relazione a quanto definito nell’Accordo di data 15 gennaio 2015 le Parti hanno concordato quanto segue: 1) L’aliquota contributiva relativa al “Contributo Paritetico Cassa Edile”, attualmente stabilita nella misura del 2,95%, a far data del 1° gennaio c.a., verrà ammortizzata al 2,50%. 2) E.V.R.: è stato prorogato l’Accordo E.V.R. di data 9 novembre 2012 per gli anni 2015 e 2016. A tal fine, in riferimento agli indicatori di cui all’accordo sopracitato per l’anno 2015 la quota di E.V.R. erogata corrisponderà alla fascia +22,5%. Pertanto le quote E.V.R. mensili da erogare per l’anno 2015 saranno come quelle di seguito riportate: Livello 7 Livello 6 Livello 5 Livello 4 Livello 3 Livello 2 Livello 1 Redditività

€ 56,02 € 50,42 € 42,01 € 39,21 € 36,41 € 32,77 € 28,01 3,5%

Calcolo dei contributi e delle ritenute fiscali sugli importi di E.V.R. accantonati - Criterio convenzionale per l’accantonamento presso Cassa Edile: a) L’impresa, secondo i modi in cui vengono accantonati gli importi riferibili al trattamento economico per ferie e gratifica natalizia, provvede a calcolare l’ammontare dei contributi e delle ritenute

la ridefinizione dello strumento e del suo finanziamento.

fiscali vigenti a carico dell’operaio sull’intera retribuzione lorda afferente ciascun mese comprensiva dell’importo di accantonamento dell’E.V.R. nella misura individuata dall’Accordo. b) In via convenzionale l’impresa provvede ad accantonare mensilmente presso la Cassa Edile a titolo di E.V.R., in un unico versamento unitamente agli altri contributi contrattuali da accantonare mensilmente in Cassa Edile, la seguente percentuale lorda costituita dai minimi di paga base, che provvederà a indicare nella periodica denuncia mensile: - il 3,50% lordo dei minimi di paga base oraria in vigore alla data del 1° gennaio 2013 per ogni ora lavorata. Si chiarisce che, uniformemente alla prassi relativa agli accantonamenti obbligatori presso Cassa Edile di Trento, verrà accantonata presso lo stesso Ente la quota pari al 76,75% del 3,50% (2,68%). La retribuzione netta erogata direttamente all’operaio da parte dell’impresa è costituita dalla retribuzione lorda detratti i contributi, le ritenute fiscali, l’accantonamento netto per ferie e gratifica natalizia nonché l’accantonamento a titolo di E.V.R. nelle percentuali di cui sopra. La Cassa Edile accrediterà sul conto del singolo lavoratore le percentuali sopra indicate e provvederà a erogare gli importi accantonati al lavoratore alle scadenza previste nel contratto provinciale del 9 novembre 2012. Una tantum: relativamente alle 3 mensilità (luglio, agosto e settembre 2014) non erogate, le Parti hanno riconosciuto un importo pari ad euro 50 da corrispondere nella mensilità di aprile 2015 a titolo di una tantum.

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Etichettatura degli alimenti. Cartello unico degli ingredienti e nuovi obblighi Interpretazioni disposizioni Reg. 1169/2011 Vi informiamo che, a seguito di quanto emerso nella ultima riunione svoltasi al Ministero dello Sviluppo economico in merito alla possibilità, messa in dubbio da parte di alcune associazioni e da parte del Ministero della Sanità, di poter ancora utilizzare il cartello unico per i prodotti di pasticceria, panificazione, gelateria e gastronomia di cui al D. Lgs. 109/92 art. 16 comma 3 in quanto idoneo per adempiere a quanto previsto dall’art. 44 comma 1 lett. a) del Reg. UE 1169/2011 ovvero l’indicazione delle sostanze allergeniche, abbiamo ritenuto di intervenire nuovamente sul MISE a riconfermare il nostro orientamento sul mantenimento di tale strumento. Abbiamo motivato la richiesta anche alla luce di quanto segnalato dalle strutture territoriali circa il diffuso utilizzo che ne fanno ancora le categorie interessate, avendo di fatto contribuito a facilitare in questi venti anni di applicazione i rapporti con gli organi di vigilanza e sostenendo la necessità della sussistenza del DM 20 Dicembre 1994 in quanto contenente schemi di compilazione del cartello stesso che costituiscono una valida guida per l’operatore a realizzare il proprio cartello. A detta nostra il cartello unico rappresenta pertanto uno strumento di adempimento di facile compilazione per l’operatore e di veloce accessibilità per il consumatore, che, pur essendo strutturato per gruppi omogenei di prodotti, può contenere anche le informazioni relative alla presenza delle sostanze allergeniche indicate per singolo prodotto. Nel caso in cui queste sostanze fossero scarsamente presenti nei prodotti il cartello unico potrebbe riportare le loro indicazioni, evitando all’operatore di dover redigere un apposito registro degli ingredienti e allergeni. Mentre nel caso in cui le stesse fossero più diffuse si potrebbe ricorrere per maggiore chiarezza a un altro strumento (es. allegato, schema, registro ecc.) richiamato nello stesso cartello unico e quindi correttamente segnalato al consumatore. In attesa di conoscere la risposta alla nostra proposta, segnaliamo che è già stato introdotto nella ultima versione del provvedimento quanto da noi richiesto sulla possibilità che le informazioni sulla presenza delle so-

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stanze allergeniche possano essere rese disponibili anche attraverso impiego di supporti digitali o tecnologie equipollenti purché direttamente consultabili dal consumatore. Nelle more dell’emanazione del DPCM di modifica del D.Lgs. 109/92 in adeguamento al Regolamento sopra citato, la cui bozza è ancora in fase di definizione, in base all’art. 44 comma 1 lett. a) dello stesso regolamento e stante la vigenza del D.Lgs. 109/92, nel cartello unico degli ingredienti all’interno dei gruppi omogenei di prodotti le sostanze allergeniche di cui all’Allegato II del regolamento eventualmente presenti devono essere evidenziate rispetto agli altri ingredienti con le modalità previste dall’art. 21 dello stesso regolamento ovvero tramite una diversa dimensione o stile del carattere o colore di sfondo con una indicazione sempre sul cartello, ove possibile, o su altro strumento richiamato, delle sostanze allergeniche presenti per singolo prodotto. Tale indicazione non è richiesta solo quando la denominazione dell’alimento fa chiaramente riferimento alla sostanza o al prodotto in questione (es. latte). N.B. La presenza in un alimento di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze deve sempre essere segnalata, anche quando essa sia solo residuale o in tracce o in forma trasformata, come ad esempio quando l’ingrediente allergenico è contenuto nei coadiuvanti tecnologici utilizzati per preparare l’alimento o negli additivi. Riteniamo che al fine di assicurare la congruità tra quanto dichiarato in fase di redazione del cartello unico circa la presenza delle sostanze allergeniche esclusivamente sui prodotti indicati e l’effettiva assenza delle stesse nei prodotti non indicati dovrebbe essere aggiornato il piano di autocontrollo. Occorrerebbe indicare in fase di produzione il rischio del verificarsi di una contaminazione crociata di sostanze allergeniche tra prodotti che le annoverano tra gli ingredienti e altri che ne dovrebbero risultare privi, descrivendo le misure appropriate da assumere atte a evitare che tale rischio si concretizzi. Questa proce- 


 dura, insieme alla comunicazione di cui sopra, fungerebbe da garanzia dell’adempimento dell’obbligo, in mancanza di una certezza giuridica della modalità assunta, anche nei confronti dell’organo di vigilanza. Riassumiamo in sintesi i principali nuovi obblighi in adempimento a partire dal 13 dicembre u. s. sempre nelle more dell’emanazione del DPCM di cui sopra. Alimenti non preconfezionati • Il legislatore comunitario ha delegato agli Stati membri la facoltà di decidere quali informazioni debbano accompagnare la vendita di alimenti sfusi, alimenti confezionati nel punto vendita su richiesta del consumatore o venduti previo frazionamento e c.d. preincartati e con quali modalità esse debbano venire fornite. • È fatto salvo l’inderogabile obbligo di indicare oltre a quanto già previsto dal D.Lgs. 109/92 art. 16 comma 2 la presenza di “allergeni” negli ingredienti e/o nei coadiuvanti tecnologici con evidenziazione, tramite dimensione o stile del carattere o colore di sfondo, rispetto agli altri ingredienti su un apposito cartello apposto sui recipienti che li contengono o nei comparti di esposizione. • L’obbligo dell’indicazione degli allergeni, oltre a quanto già disposto dal D.Lgs. 109/92 art. 16 comma 8, è previsto anche per i prodotti non preconfezionati nelle fasi precedenti la vendita al consumatore. Tali indicazioni possono essere riportate in via alternativa su un documento commerciale relativo a detti prodotti accompagnatorio degli stessi. • Per i prodotti preconfezionati sui luoghi di vendita ai fini della vendita a libero servizio, definiti “preincartati”, vi è l’obbligo di riportare sul cartello applicato al comparto oltre a quanto previsto dal D.Lgs. 109/92 comma 6 l’indicazione degli allergeni presenti. N. B. Nella bozza di DPCM in versione non definitiva tale obbligo è esteso anche all’etichetta da apporre sul preincartato e contenente ulteriori informazioni sulla data di preincarto e su quella di scadenza o di TMC (termine minimo di conservazione). Alimenti somministrati • Per gli alimenti forniti dalle c.d. “collettività” (pubblici esercizi, mense, catering) l’obbligo dell’informazione è limitato all’indicazione delle sostanze o prodotti allergenici. N.B. Nella bozza di DPCM in versione non definitiva è previsto che l’indicazione deve essere apposta sul menù o sul registro o su apposito cartello o altro sistema equivalente, ben visibile dal consumatore, prima che allo stesso venga servito l’alimento. Si segnala che la semplice indicazione della eventuale presenza nei prodotti somministrati di sostanze allergeniche con rinvio a una comunicazione verbale sulla denominazione delle stesse e sulle pietanze che le conterreb-

bero, oltre a non adempiere all’obbligo prescritto, non tutela l’operatore nel caso in cui sia citato in giudizio in quanto il tipo di comunicazione adottato non sarebbe probante della effettiva trasmissione delle informazioni. • Le acque idonee al consumo umano non preconfezionate, somministrate nelle collettività, devono riportare, ove trattate, la specifica denominazione di vendita “acqua potabile trattata” o “acqua potabile trattata e gassata” se è stata addizionata di anidride carbonica. Alimenti preconfezionati destinati alle collettività Nel caso di alimenti preconfezionati destinati alle collettività in vista della loro successiva preparazione, trasformazione, frazionamento o taglio gli operatori del settore alimentare devono trasferire le informazioni obbligatorie, tra le quali quelle relative alla presenza delle sostanze allergeniche con le modalità indicate all’art. 21 del Regolamento citato, sulla confezione o in etichetta o sui documenti commerciali accompagnatori. Alimenti destinati ad altri operatori • Nel caso di alimenti preconfezionati destinati alle collettività in vista della loro successiva preparazione, trasformazione, frazionamento o taglio gli operatori del settore alimentare devono trasferire le informazioni obbligatorie, quelle previste dall’art. 17 comma 1 del D.Lgs. 109/92 nonché quelle relative alla presenza delle sostanze allergeniche con le modalità indicate all’art. 21 del Regolamento citato sulla confezione o in etichetta o sui documenti commerciali accompagnatori. Distributori automatici • Nel caso di alimenti non preconfezionati o di bevande a preparazione estemporanea o a erogazione istantanea sui distributori e per ciascun prodotto deve essere riportata l’indicazione delle sostanze allergeniche presenti. N. B. Nella bozza di DPCM in versione non definitiva è previsto anche l’obbligo di riportare la denominazione di vendita del prodotto, l’elenco degli ingredienti, nonché il nome o ragione sociale e l’indirizzo delle impresa responsabile della gestione dell’impianto che è anche il responsabile delle informazioni. Vendite a distanza • L’operatore è tenuto a fornire le informazioni obbligatorie sul materiale a sostegno della vendita a distanza (es. sito web per le vendite online, depliant per quelle telefoniche) o con altri mezzi appropriati in modo da consentire al consumatore di poter decidere consapevolmente. Tutte le informazioni obbligatorie devono poi venire offerte in fase di consegna (art. 14.1). • Nel caso di vendita e consegna a domicilio di prodotti preconfezionati le informazioni obbligatorie preventive sono quelle previste per questa tipologia (vedi suc- 

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cessivo punto specifico) tranne l’indicazione del TMC o data di scadenza, mentre per quelli non preconfezionati (ad es. pizza e/o prodotti di gastronomia) l’informazione obbligatoria è rappresentata dall’indicazione, oltre a quanto già previsto dal D.Lgs. 109/92 art. 16 comma 2, delle sostanze allergeniche presenti nel prodotto con le modalità sopra ricordate. Prodotti preconfezionati • Sono aggiunte, rispetto alle informazioni obbligatorie vigenti, presenti direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta e previste dall’art. 3 del D.Lgs. 109/92, le indicazioni sulla presenza di “allergeni” negli ingredienti e/o nei coadiuvanti tecnologici con evidenziazione, tramite dimensione o stile del carattere o colore di sfondo, rispetto agli altri ingredienti, le indicazioni nutrizionali e quelle relative all’origine. N. B. Non è più obbligatoria l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione. • Devono essere collocate nello stesso campo visivo la denominazione di vendita, la quantità netta e ove del caso il titolo alcolometrico (art. 13.5). • Oltre alle indicazioni elencate all’articolo 9, paragrafo 1, indicazioni obbligatorie complementari sono previste all’allegato III per tipi o categorie specifici di alimenti. • Rispetto alla disciplina attuale viene meno l’obbligo di riportare nel suddetto campo visivo il termine di durabilità del prodotto la cui indicazione può richiamare ad altra parte dell’etichetta ove esso sia stampato. Dichiarazione nutrizionale • Sarà obbligatoria a partire dal 13 dicembre 2016 per i prodotti preconfezionati ed è volontaria per i prodotti non preconfezionati. Dovrà contenere le informazioni sul contenuto energetico e le percentuali di grassi acidi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale, espresse per 100 g o per 100 ml di prodotto ed eventualmente in casi specifici, su base volontaria, per porzione e/o per unità di consumo, tramite una Tabella nutrizionale da riportare in un unico campo visivo dell’etichetta. N.B. Tra il 13 dicembre 2014 e il 13 dicembre 2016 la dichiarazione nutrizionale, se è fornita su base volontaria, deve essere conforme a quanto prevede il regolamento agli articoli da 30 a 35. • Per quanto riguarda gli alimenti non preconfezionati la dichiarazione nutrizionale – volontaria in linea di principio, fatte salve le disposizioni nazionali applicabili – «può limitarsi: a) al valore energetico; oppure al valore energetico accompagnato dalla quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale». Non è richiesto l’utilizzo del formato tabellare. N. B. Consigliamo in ogni caso di consultare gli artt. da 30 a 35 insieme agli all. I, V, XIII, XIV e XV del regolamento per conoscere le modalità da utilizzare per adempiere correttamente agli obblighi.

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Paese di origine o luogo di provenienza • Il regolamento introduce alcune novità in merito all’obbligo di designare l’origine e/o la provenienza degli alimenti. In linea di massima, l’indicazione dell’origine dei prodotti alimentari (che coincide con il luogo di loro ultima trasformazione) rimane facoltativa, fatti salvi: 1) I requisiti di etichettatura stabiliti per determinati prodotti o loro categorie da specifiche disposizioni UE. 2) Quanto previsto nella legislazione relativa a DOP, IGP STG. 3) I casi «in cui l’omissione di tale indicazione possa indurre in errore il consumatore in merito al Paese di origine o al luogo di provenienza reali dell’alimento, in particolare se le informazioni che accompagnano l’alimento o contenute nell’etichetta nel loro insieme potrebbero altrimenti far pensare che l’alimento abbia un differente Paese di origine o luogo di provenienza» (art. 26.2.a) (ad es. una mozzarella prodotta in Germania e venduta in italia). • Viene introdotto l’obbligo a partire dal 1° aprile 2015 di indicare la provenienza delle carni fresche e congelate della specie suina, ovina, caprina e di pollame vendute tal quali, con le modalità che la Commissione andrà a precisare entro due anni dall’entrata in vigore del regolamento relativamente ai seguenti momenti di vita dell’animale: 1) Luogo di nascita 2) Luogo di allevamento 3) Luogo di macellazione. Denominazione dell’alimento • Il consumatore deve anzitutto venire messo nelle condizioni di distinguere la natura del prodotto offertogli, attraverso la c.d. denominazione di vendita. Il nuovo regolamento distingue tra 1) Denominazione legale (Reg. art. 2.1.n) 2) Denominazione usuale (Reg. art. 2.1.o). • Ci si riferisce in primo luogo alla denominazione legale. Ove questa non sia disponibile, si può utilizzare la denominazione usuale. In assenza anche di quest’ultima bisognerà ricorrere a una denominazione descrittiva (Reg. art. 17.1). • In ogni caso, «la denominazione dell’alimento non è sostituita con una denominazione protetta come proprietà intellettuale, marchio di fabbrica o denominazione di fantasia» (Reg. art. 17.4.). • Come già previsto nella legislazione attuale la denominazione di vendita deve essere accompagnata dalla precisazione delle condizioni fisiche o del trattamento subito dal prodotto (es. in polvere, congelato, concentrato ecc.), qualora l’omissione di tale indicazione possa indurre in errore il consumatore. Tra le novità segnaliamo: «Scongelato». Se l’alimento è stato congelato o surgelato prima della vendita e viene venduto scongelato, la denominazione di vendita deve venire 


accompagnata dalla dicitura «scongelato». Sono fatti salvi i casi di scongelamento di singoli ingredienti, di prodotti nei quali l’abbattimento di temperatura costituisca una fase di processo necessaria, di alimenti per i quali lo scongelamento non comporta conseguenze negative in termini di sicurezza e qualità. N. B. Consigliamo di prendere visione degli all. VI, VII e VIII per indicare correttamente le denominazioni dell’alimento, gli ingredienti, gli ingredienti composti e gli aromi. Leggibilità delle informazioni • Secondo quanto prevede l’art. 13 comma 1 del Regolamento «le informazioni obbligatorie sugli alimenti sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili. Nessun’altra indicazione o immagine o nessun altro elemento suscettibile di interferire deve nascondere, oscurare o separare tali informazioni o distogliere da esse l’attenzione». • Alla leggibilità delle informazioni in etichetta contribuiscono «le dimensioni del carattere, la spaziatura tra lettere e righe, lo spessore, il tipo di colore, la pro-

porzione tra larghezza e altezza delle lettere, la superficie del materiale nonché il contrasto significativo tra scritta e fondo» (Reg. art. 2.2.m). • L’altezza minima dei caratteri delle informazioni obbligatorie è fissata in 1,2 mm. (altezza media, riferita alla lettera ‘x’ minuscola) (art. 13.2). Per le confezioni la cui superficie più ampia è inferiore a 80 cmq l’altezza minima dei caratteri sarà invece di 0,9 mm (Reg. art. 13.3). Responsabilità degli operatori • In linea con i criteri stabiliti dal Reg. (CE) 178/2002 l’operatore che appone il proprio nome o ragione sociale sull’alimento destinato al consumatore finale – sia esso il produttore o il venditore – è responsabile della completezza e della veridicità delle informazioni riportate in etichetta. • Per i prodotti che provengono da Paesi extra UE, il responsabile è l’importatore. Consigliamo comunque, data la non esaustività delle informazioni date, di prendere visione dell’intero Regolamento UE 1169/2011 e dei suoi allegati.

Approvata la certificazione unica 2015 e il modello 770/2015 semplificato Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il Provvedimento n. prot. 4790/2015 del 15 gennaio 2015, ha approvato la nuova Certificazione Unica “CU 2015” dei redditi di lavoro dipendente equiparati e assimilati, dei redditi di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi nonché dei contributi previdenziali e assistenziali, con le relative istruzioni di compilazione e con il Provvedimento n. prot. 4793/2015 del 15 gennaio 2015, ha approvato il modello 770/2015 Semplificato, relativo all’anno 2014, con le istruzioni per la compilazione, concernente le comunica-

zioni da parte dei sostituti d’imposta dei dati delle certificazioni rilasciate, dell’assistenza fiscale prestata, dei versamenti, dei crediti e delle compensazioni effettuati. Si ricorda che la Certificazione Unica 2015 (redditi 2014): • deve essere consegnata ai lavoratori entro il 28 febbraio 2015; • deve essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 9 marzo 2015 (in quanto il 7, termine di scadenza dell’obbligo, cade di sabato).

Cassa integrazione in Deroga Anno 2015 La Cassa integrazione in Deroga a decorrere dall’anno scorso ha subito delle importanti modifiche rispetto alla gestione degli anni precedenti, determinate sia dalla modifica della normativa nazionale che dall’Accordo provinciale dello scorso dicembre. Novità: • Nel 2015 la cigd potrà essere richiesta per un periodo

massimo di 5 mesi nell’arco dell’anno e la richiesta potrà essere fatta per periodi distinti di almeno un mese. • La fruizione è aziendale e quindi il periodo richiesto consumerà la possibilità di richiedere periodi diversi per lavoratori che non sono stati coinvolti dalla cigd. • L’Agenzia del Lavoro richiede, inoltre, che la firma degli 

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accordi sindacali sia precedente alla presentazione della richiesta e alla fruizione della prima giornata di cigd. Pertanto, alla luce di quanto sopra, la cassa in deroga, da quest’anno, decorrerà dalla data successiva alla sottoscrizione dell’Accordo sindacale. Le aziende interessate ad avere informazioni o chiarimenti in relazione a quanto sopra esposto sono invitate

a contattare l’Area Paghe e Consulenza del Lavoro: • Tiziana Facchini tel. 0461 803708 mail: t.facchini@artigiani.tn.it • Franca Devigili tel. 0461 803710 mail: f.devigili@artigiani.tn.it • Deborah Battisti tel. 0461 803729 mail: d.battisti@artigiani.tn.it

Licenziamenti Aumentato, dal 1° gennaio 2015, il contributo Inps (c.d. Ticket Licenziamento) Dal 1° gennaio 2015 è stato aumentato il contributo all’ASpI, ossia il c.d. ticket di licenziamento, a carico del datore di lavoro per ogni caso di interruzione del rapporto di lavoro che determini il teorico diritto all’Aspi da parte del lavoratore. Il contributo, proprio per la rivalutazione del massimale Aspi, prevista dalla circolare Inps n. 12 del 29 gennaio 2015, passa da 483,12 euro a 490,10 euro per ogni anno di anzianità aziendale (fino a un massimo di 3 anni). A questo punto il massimale previsto per 3 anni di anzianità sarà di euro 1.470,30. Restano escluse dal versamento del contributo all’ASpI le seguenti cessazioni del rapporto di lavoro:

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• dimissioni volontarie (ad eccezione di quelle intervenute durante il periodo di maternità); • risoluzioni consensuali (ad eccezioni di quelle intervenute durante la conciliazione obbligatoria per licenziamento per giustificato motivo oggettivo); • decesso del lavoratore; • licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro, in applicazione di clausole sociali che garantiscano la continuità occupazionale prevista dai CCNL (l’esclusione è fino al 31 dicembre c.a.); • interruzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere (l’esclusione è fino al 31 dicembre c.a.).


INPS

Circolare n. 11 del 23 gennaio 2015

Gestione Separata Le aliquote contributive In forza della disposizione di legge che ha previsto l’aumento delle aliquote contributive dovute alla Gestione Separata per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre

2015, si riporta di seguito, oltre alla relativa tabella, l’importo del massimale di reddito per l’anno 2015.

Gestione Separata - Aliquote contributive - anno 2015 categorie

I.V.S.

Malattia, maternità e ANF

Totale aliquota

Iscritti che NON risultino assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie

30%

0,72%

30,72%

23,5%

0%

23,5%

Pensionati o Iscritti ad altra forma pensionistica obbligatoria

Massimale annuo di reddito Le predette aliquote, del 23,50% e del 30,72%, sono applicabili facendo riferimento ai redditi conseguiti dagli iscritti alla Gestione Separata fino al raggiungimento del

massimale di reddito previsto dall’art. 2, comma 18, della Legge n. 335/1995, che per l’anno 2015 è pari a euro 100.324,00.

Circolare n. 11/15

Comunicati i minimali per l’anno 2015 Con la Circolare n. 11 del 23 gennaio 2015, l’Inps comunica il limite di retribuzione giornaliera per l’anno 2015 aggiornando inoltre gli altri valori necessari per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza e assistenza sociale. In particolare, il minimale di retribuzione giornaliera, per la generalità dei lavoratori, relativo all’anno 2015 risulta essere pari a 47,68 euro; conseguentemente il minimale di retribuzione oraria applicabile ai fini contributivi per i rapporti di lavoro a tempo parziale è pari a 7,15 euro. L’Istituto previdenziale, inoltre, rende noti i valori relativi a:

• retribuzioni convenzionali in genere; • quota di retribuzione soggetta all’aliquota aggiuntiva dell’1%; • massimale annuo della base contributiva e pensionabile; • importo a carico del bilancio dello Stato per prestazioni di maternità obbligatoria; • aliquote contributive e minimali/massimali applicabili ai lavoratori dello spettacolo. Si allega alla presente tabella riepilogativa dei minimali per l’anno 2015.

Minimali 2015 Indice ISTAT 1,1% (Circ. 11 del 23 gennaio 2015)

euro

Minimo per accredito contr. settimanale (40% min. pensione)

200,76

Limite annuo per accredito dei contributi (200,76x52)

10.440

Minimale giornaliero (9,5% minimo pensione 501,89)

47,68 Minimale giornaliero x6/40

7,15

Minimale mensile

1.240

Minimale orario (per 40 ore)

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Minimali 2015 Indice ISTAT 1,1% (Circ. 11 del 23 gennaio 2015)

euro

Massimale annuo della base contributiva

100.324

Aliquota contributo IVS 1% aggiuntiva per retribuzioni superiori a cod. M950 (1% a carico lavoratori)

annua

46.123

mensile

3.844

Massimali Cig e Mobilità Anno 2015 Con la Circolare Inps n. 19 del 30 gennaio 2015, l’Istituto ha comunicato gli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariala, di mobilità, disoccupazione ASpI e mini-ASpI e l’importo dell’assegno per attività socialmente utili, relativi all’anno 2015.

Gli importi sono indicati, come di consueto, rispettivamente al lordo e al netto della riduzione prevista dall’art. 26 della Legge n. 41/1986, attualmente pari al 5,84%. Si riporta di seguito la tabella relativa ai trattamenti di integrazione salariale per l’anno 2015.

Massimali C.I.G. e C.I.G.S. 2015 Circ. 19 del 30 gennaio 2015

edilizia/lapidei

importo lordo (euro)

- 5,84% importo netto (euro)

971,71

914,96

1.167,91

1.099,70

1.166,05

1.097,95

1.401,49

1.319,64

Importo superiore a euro 2.102,24

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CCNL

Comunicazione Aziende Artigiane Una tantum A copertura del periodo di carenza contrattuale ai lavoratori in forza alla data di sottoscrizione dell’Accordo 13 maggio 2014, verrà corrisposto un importo forfetario una tantum pari a € 160, suddivisibile in quote mensili, o frazioni, in relazione alla durata del rapporto nel periodo interessato. L’importo verrà erogato in 2 tranches: • € 80 con la retribuzione di luglio 2014; • € 80 con la retribuzione di gennaio 2015. Agli apprendisti in forza alla data di sottoscrizione dell’Accordo 13 maggio 2014, l’una tantum sarà erogata nella misura del 70%, con le medesime decorrenze. L’importo forfetario sarà ridotto proporzionalmente nei casi di servizio militare, assenza facoltativa “post-par-

tum”, part-time, sospensioni per mancanza di lavoro concordate. L’una tantum è esclusa dalla base di calcolo del t.f.r. ed è stata quantificata considerando in essa anche i riflessi sugli istituti di retribuzione diretta e indiretta, di origine legale o contrattuale, ed è quindi comprensiva degli stessi. Gli importi eventualmente già corrisposti a titolo di futuri miglioramenti contrattuali vanno considerati a tutti gli effetti anticipazioni degli importi di una tantum, pertanto dovranno essere detratti da questa fino a concorrenza. In considerazione di ciò, tali importi cessano di essere corrisposti con la retribuzione di maggio 2014. L’una tantum verrà riconosciuta anche in caso di dimissioni o licenziamento.

Autotrasporto Merci Indennità di Trasferta Al personale viaggiante in servizio extraurbano viene corrisposta un’indennità di trasferta nelle seguenti misure giornaliere: Dal 1° gennaio 2015 Durata della trasferta

Servizio in territorio nazionale

Servizio in territorio estero

da 6 a 12 ore

€ 21,80

€ 29,94

da 12 a 18 ore

€ 33,02

€ 43,05

da 18 a 24 ore

€ 41,16

€ 60,49

Per le imprese beneficiarie delle norme di premialità introdotte dall’Accordo 1° agosto 2013, gli incrementi delle

misure dell’indennità di trasferta dal 1° gennaio 2014 si considerano automaticamente assorbiti nei valori delle forfettizzazioni delle trasferte contenute negli accordi aziendali. Le misure dell’indennità di trasferta per l’estero si applicano per le sole ore di servizio trascorse fuori del territorio nazionale. Nell’ipotesi di più servizi extraurbani di durata inferiore alle 6 ore il diritto all’indennità di trasferta viene determinato con riferimento alla durata complessiva dei servizi, tranne nel caso che al lavoratore sia concessa un’ora di libertà in sede per consumare il pasto nelle seguenti fasce orarie: dalle 11.30 alle 14.30 per il pasto meridiano e dalle 18.30 alle 21.30 per il pasto serale.

Area Meccanica Accordo di data 15 gennaio 2015 In data 15 gennaio 2015 tra le associazioni datoriali Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Metalmeccanica di Produzione, Confartigianato impianti, Confartigianato Orafi, Confartigianato Odontotecnici, CNA Produzione, CNA Installazione Impianti, CNA Servizi alla comunità/autoriparazione, CNA Artistico e tradizionale,

CNA Benessere e Sanità, Casartigiani, CLAAI e le organizzazioni sindacali dei lavoratori FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM-UIL, è stato siglato un accordo-ponte per il contratto collettivo nazionale di lavoro dei settori dell’area meccanica (metalmeccanica, installazione impianti, orafi, argentieri e affini, odontotecnici), che regolamenta la 

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 disciplina dell’apprendistato professionalizzante di cui all’art. 27 del CCNL, nonché l’allegato 1 relativo alla una tantum. Si riportano di seguito i punti principali della disciplina relativa all’apprendistato professionalizzante: • decorrenza. A decorrere dal 1° gennaio 2015. Ai contratti stipulati prima della sottoscrizione del presente Accordo continua ad applicarsi la previgente normativa fino alla loro naturale scadenza; • età di assunzione. Possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante giovani di età compresa da i 18 e i 29 anni (overo fino a 29 anni e 364 giorni). Per i soggetti in possesso di qualifica professionale il contratto può essere stipulato a partire dal 17° anno di età; • periodo di prova. Può essere convenuto un periodo di prova, da indicare nella lettera di assunzione, non superiore a 3 mesi. Durante il periodo di prova ciascuna delle parti contraenti potrà recedere dal rapporto di lavoro senza obbligo del preavviso o della relativa indennità sostitutiva e saranno retribuite le giornate di lavoro effettivamente prestate. In caso di malattia insorta durante il periodo di prova l’apprendista ha diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di 1 mese decorso il quale il rapporto di lavoro potrà essere risolto con le modalità del comma precedente; • durata dell’apprendistato: - Durata minima: 6 mesi. - Durata massima: è fissata sulla base delle seguenti qualifiche da raggiungere: > Settore metalmeccanico e installazione impianti Gruppo 1° 2°

Livello 1, 2, 2 bis, 3 4, 5

Durata 5 anni 5 anni

> Settore odontotecnico Gruppo 1° 2° > Settore orafo Gruppo 1° 2°

Livello 1S, 1, 2, 3 4, 5

Durata 5 anni 5 anni

Livello 1, 2, 3 4, 5

Durata 5 anni 5 anni

- Impiegati: > Per gli impiegati amministrativi di tutti i livelli di inquadramento la durata massima dell’apprendistato è di 3 anni. > Per gli impiegati tecnici la durata massima è quella prevista dai rispettivi gruppi. > Per gli impiegati addetti al centralino la durata massima è di 2 anni. Per i contratti di apprendistato professionalizzante stipulati a decorrere dalla data di sottoscrizione del presente Accordo la durata del rapporto, nella parte finale del periodo, è così ridotta:

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> di 6 mesi se in possesso di titolo di studio post obbligo attinente alla qualifica da raggiungere; > di 12 mesi se in possesso di laurea attinente alla qualifica da raggiungere. La riduzione dei 6 mesi del periodo di apprendistato professionalizzante è riconosciuta anche ai lavoratori che abbiano svolto presso la stessa azienda un periodo di stage o tirocinio di formazione e orientamento di almeno 6 mesi; • retribuzione. Il trattamento economico è determinato dall’applicazione delle percentuali riportate di seguito sulla retribuzione corrispondente al livello di inquadramento finale dell’apprendista: Gruppi

I sem

II sem

III sem

IV sem

V sem

70%

70%

75%

78%

80%

70%

70%

75%

78%

80%

Impiegati amministr.

70%

70%

75%

80%

85%

Impiegati centralin.

70%

70%

75%

80%

Gruppi

VI sem

VII sem

VIII sem

IX sem

X sem

85%

88%

92%

100%

100%

85%

88%

92%

100%

100%

Impiegati amministr.

90%

Impiegati centralin. • ferie. All’apprendista viene riconosciuto un periodo di ferie pari a quello rispettivamente per gli operai e gli impiegati dal presente CCNL; • Gratifica natalizia - Tredicesima mensilità. In occasione della ricorrenza natalizia, l’impresa deve corrispondere all’apprendista considerato in servizio una gratifica pari a 173 ore; • Malattia e infortunio. Trova applicazione quanto previsto rispettivamente per gli operai e impiegati dal presente CCNL. Allegato 1 Una tantum A integrale copertura del periodo di carenza contrattuale 1° gennaio 2013 - 31 dicembre 2014, ai soli lavoratori in forza alla data di sottoscrizione del presente Accordo verrà corrisposto un importo forfettario una tantum pari ad euro 420 lordi, suddivisibile in quote mensili, o frazioni, in relazione alla durata del rapporto interessato. L’importo una tantum di cui sopra sarà erogato in n. 4 soluzioni: • la prima pari ad euro 105 con la retribuzione di gennaio 2015; • la seconda pari ad euro 105 con la retribuzione di apri le 2015;


 • la terza pari a euro 105 con la retribuzione di luglio 2015; • la quarta pari a euro 105 con la retribuzione di ottobre 2015.

Agli apprendisti in forza alla data di sottoscrizione del presente Accordo sarà erogato a titolo di una tantum l’importo di cui sopra nella misura del 70% con le medesime ricorrenze sopra stabilite.

Servizi di Pulizia Tabelle retributive in vigore dal mese di gennaio 2015 L’ipotesi di accordo di data 18 settembre 2014 per il rinnovo del CCNL per i dipendenti dalle imprese artigiane esercenti attività di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione ha previsto, a far data dal

1° gennaio 2015, degli incrementi retributivi. Si riportano, di seguito, le tabelle retributive in vigore dal 1° gennaio 2015.

CCNL SERVIZI DI PULIZIA ARTIGIANATO Divisore orario 173 - Tabella retributiva in vigore dall’1.1.2015 Livello

Descrizione

Retribuzione tabellare 1/1/2015

Indennità speciale 1/1/2015

Indennità funzione

Totale mese

25,82 0,15

1.484,60

Q

Quadro

1.337,23 7,73

121,55 0,70

1

Impiegato con mansioni direttive

1.337,23 7,73

121,55 0,70

1.458,78

2

Impiegato concetto

1.225,82 7,08

103,58 0,60

1.329,40

Operaio specializzato provetto

1.188,12 6,87

99,86 0,58

1.287,98

3

Impiegato tecnico e d’ordine Operaio specializzato

1.147,42 6,63

91,81 0,53

1.239,23

4

Impiegato d’ordine Operaio qualificato

1.084,68 6,27

83,73 0,48

1.168,41

5

Addetto ai lavori comuni di pulizia

1.049,97 6,07

78,17 0,45

1.128,14

6

Operaio 1ª assunzione (dopo 9 mesi passa al 5° livello)

1.011,42 5,85

71,97 0,42

1.083,39

3S

Totale ora

8,58 8,43 7,68 7,44 7,16 6,75 6,52 6,26

APPRENDISTATO OPERAI 3° gruppo - durata 18 mesi retribuzione % sul livello 5 Mesi

%

Paga base

Idennità speciale

Totale ora

6 6 6

65% 80% 90%

3,94 4,85 5,46

0,29 0,36 0,40

4,24 5,22 5,87

APPRENDISTATO OPERAI 3° gruppo - durata 18 mesi retribuzione % sul livello 4 Mesi

%

Paga base

Idennità speciale

Totale mese

6 6 6

65% 80% 90%

705,04 867,74 976,21

54,42 66,98 75,36

759,47 934,73 1.051,57

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 APPRENDISTATO OPERAI 2° gruppo - durata 36 mesi retribuzione % sul livello 3°S Mesi 6 6 6

% 70% 80% 90%

Paga base 831,68 950,50 1.069,31

Idennità speciale 69,90 79,89 89,87

Totale mese 901,59 1.030,38 1.159,18

APPRENDISTATO OPERAI 2° gruppo - durata 36 mesi retribuzione % sul livello 3° Mesi % 6 70% 6 80% 6 90%

Paga base 803,19 917,94 1.032,68

Idennità speciale 64,27 73,45 82,63

Totale mese 867,46 991,38 1.115,31

APPRENDISTATO OPERAI 2° gruppo - durata 36 mesi retribuzione % sul livello 4° Mesi % 12 70% 12 80% 12 90% 12 100%

Paga base 759,28 867,74 976,21 1.084,68

Idennità speciale 58,61 66,98 75,36 83,73

Totale mese 817,89 934,73 1.051,57 1.168,41

Paga base 803,19 917,94 1.032,68 1.147,42

Idennità speciale 64,27 73,45 82,63 91,81

Totale mese 867,46 991,38 1.115,31 1.239,23

Paga base 759,28 867,74 976,21

Idennità speciale 58,61 66,98 75,36

Totale mese 817,89 934,73 1.051,57

Paga base 803,19 917,94 1.032,68

Idennità speciale 64,27 73,45 82,63

Totale mese 867,46 991,38 1.115,31

Paga base 858,07 980,66 1.103,24

Idennità speciale 72,51 82,86 93,22

Totale mese 930,58 1.063,52 1.196,46

APPRENDISTATO OPERAI 2° gruppo - durata 36 mesi retribuzione % sul livello 3° Mesi 12 12 12 12

% 70% 80% 90% 100%

APPRENDISTATO IMPIEGATI 4° gruppo - durata 30 mesi retribuzione % sul livello 4° Mesi 12 12 6

% 70% 80% 90%

APPRENDISTATO IMPIEGATI 4° gruppo - durata 30 mesi retribuzione % sul livello 3° Mesi 12 12 6

% 70% 80% 90%

APPRENDISTATO IMPIEGATI 4° gruppo - durata 30 mesi retribuzione % sul livello 2° Mesi 12 12 6

14

% 70% 80% 90%

Anno LXVI INFORMA

N. 2

Febbraio 2015


Anno LXVI

N. 2

15

Febbraio 2015 INFORMA


Inserto a L’Artigianato mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento / Confartigianato

In redazione Marzia Albasini, Deborah Battisti, Andrea Ferrari, Piergiuseppe Gasperetti, Andrea De Matthaeis

anno LXVI - n. 2 - febbraio 2015

Comitato di redazione Paolo Aldi, Giancarlo Berardi, Alberto Dalla Pellegrina, Stefano Frigo, Samantha Lira, Guido Radoani

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 20 del 19.7.1949 Direttore responsabile Stefano Frigo

Impaginazione e stampa Publistampa Arti grafiche Pergine Valsugana (TN)

Carta proveniente da foreste gestite responsabilmente.


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