Brochure Fondazione Bally 2014

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La Fondazione Bally per la Cultura La Fondazione Bally per la Cultura ha come obiettivo quello di cercare e mettere in luce artisti ticinesi che ogni anno hanno l’opportunità di essere sostenuti e supportati a livello internazionale da uno dei Brand più famosi nel settore del lusso. Dal 2007 la Fondazione Bally per la Cultura ricerca talenti di età variabile tra i 21 ed i 55 anni, nati o residenti in Canton Ticino e in grado di distinguersi nel campo delle arti figurative quali pittura, scultura, fotografia e illustrazione. Nell’universo Bally il lusso è infatti inteso come stile di vita, un concetto concreto e tangibile che si manifesta nella qualità e cura dei dettagli che caratterizzano tutte le linee di prodotto. Una filosofia espressione di una vera e propria cultura aziendale che negli anni ha portato Bally a realizzare prodotti paragonabili a vere e proprie espressioni artistiche. Ed è quindi per coerenza con i propri valori artistici che Bally ha deciso di legarsi al Ticino,

sua terra d’elezione, investendo sulla cultura e sulla creatività di talenti emergenti in grado di distinguersi nel campo delle arti figurative. Per chiarire qual è l’obiettivo del lavoro che ogni anno la Fondazione Bally si accinge a compiere, il Consiglio di Fondazione ha ritenuto opportuno rivedere il significato del sostantivo “talento” traducendolo in ingegno, capacità, attitudine, inclinazione, estro e genialità. Per un anno Bally supporta l’attività dell’artista prescelto organizzando esposizioni presso musei, acquistando un’opera, realizzando una monografia e fornendo un contributo economico mirato alla concretizzazione di un progetto artistico. Per il titolo di Artista Bally dell’anno le iscrizioni sono sempre aperte. Chiunque volesse partecipare al concorso può iscriversi in qualunque momento dell’anno compilando l’apposito formulario elettronico pubblicato nel sito: www.fondazionebally.ch



Nelly Rodriguez Artista Bally 2008

“Nelly Rodriguez colpisce per lo sguardo semplice e attento con cui osserva modi di vivere tanto diversi, uno sguardo che esprime una sensibilità partecipe. Le sue fotografie sembrano riprendere le situazioni dall’interno, quasi condividesse la vita e gli stati d’animo dei suoi soggetti in un dialogo espressivo, valorizzato dai titoli delle sue opere. Poche parole, frasi sintetiche che diventano didascalie essenziali per apprezzare le storie raccontate da inquadrature che spesso ricordano la dimensione cinematografica. Nelly dimostra una capacità di emozionare in curiosa antitesi con l’anagrafe. La sua giovane età infatti le permette di trasformare l’inesperienza in curiosità e sorpresa, superando i limiti stilistici attraverso una cifra espressiva che promette copiosi frutti per il suo futuro di artista.”

Nata nel 1981, Nelly ha conquistato i favori della Commissione selezionatrice per l’originalità e la freschezza delle sue opere, per la sua capacità di cogliere nella quotidianità quegli elementi distintivi che rendono la vita di ognuno una storia unica ed irripetibile e per la sua giovane età che, oltre ad essere propedeutica ad ulteriori miglioramenti, le consentirà di ottenere il massimo da questa opportunità che i Membri della Fondazione Bally per la Cultura hanno deciso di offrirle per il 2008. Per tutto il 2008 Bally ha supportato infatti l’attività di Nelly Rodriguez presentandola, unitamente alle sue opere, in alcune delle capitali mondiali della cultura e della moda nel corso di eventi esclusivi. Per elargire un contributo anche a livello economico, Bally ha inoltre acquisito una delle sue opere che entrerà così a fare parte della collezione della Fondazione Bally per la Cultura.



Nelly Rodriguez Artista Bally 2008



Gabriele Genini Artista Bally 2009

“Quelli di Gabriele Genini sono appunti di viaggio veramente speciali, appartenenti ad un modello non codificato ma universale, schizzi che accendono la fantasia e che danno sostanza ai sogni. Gabriele ci fa viaggiare nei dettagli di un mondo “diverso”, ritmato dai suoi tempi e, attraverso i suoi taccuini, ci racconta la bellezza di un mondo sull’orlo del naufragio e ci fa afferrare rari momenti risparmiati all’accelerazione della nostra società. La sensibilità di Genini gli consente di affrontare un ardito confronto pittorico tra passato e presente dal quale emerge un’arte senza tempo.” Nato ad Osogna il 06.01.1981, Gabriele Genini è un artista che ama rielaborare in nuovi termini stilistici le suggestioni esotiche che perpepisce nel corso dei suoi viaggi. Viaggi intesi come desiderio e “scoperta”

di nuovi orizzonti, di paesi, di popolazioni e di culture anche artistiche sconosciute. Moderno esploratore, partecipa alla mitologia del grande viaggiatore… una passione che, prima di lui, ha colpito tanti grandi artisti del passato che hanno creato due movimenti artistici fondamentali per l’arte europea tra ’800 e ’900: l’orientalismo e il primitivismo. Anche per Gabriele Genini, la Fondazione Bally, oltre ad elargire un contributo economico, acquisterà una delle sue opere che entrerà così a fare parte della collezione della Fondazione Bally per la Cultura. Inoltre la Fondazione supporterà l’attività dell’artista organizzando alcune esposizioni e consentendogli di continuare a trasformare i suoi viaggi in istantanee del suo personale modo di vedere il mondo.



Gabriele Genini Artista Bally 2009



Renato Tagli Artista Bally 2010

Artista del paesaggio, ha trasformato negli anni la sua passione in una mirabile forma di “Land Art”, un’esperienza creativa nell’ambito dell’arte concettuale che agisce direttamente sul paesaggio, modificandone l’aspetto mediante interventi naturali e sempre in sintonia con l’ambiente. Tagli crea con uno sguardo sempre rivolto al futuro in quanto il tempo, normalmente nemico dell’arte tradizionale, nelle sue opere è un protagonista positivo e previsto fin dall’inizio del progetto artistico. Programmata dall’artista e affidata all’indomita vitalità degli agenti naturali, la trasformazione nelle opere di Renato Tagli è così indissolubilmente connessa al concetto della loro persistenza.

Per Renato Tagli la Fondazione Bally ha ottenuto dalla Città di Lugano la possibilità di creare un’installazione permanente presso il Parco Ciani. Grazie al suo estro creativo ha preso forma il primo “giardino degli elementi”: uno spazio completamente inaccessibile all’essere umano e governato solamente dalle specie animali e vegetali che ne prenderanno possesso. Un vero e proprio cerchio sacro dal valore altamente simbolico all’interno del quale i quattro elementi: aria, terra, fuoco e acqua, si fonderanno per creare un’opera in continua evoluzione nel tempo.



Renato Tagli Artista Bally 2010



Pascal Murer Artista Bally 2011

Di sé ama dire: “Sul mio percorso lascio tracce di origini e di visioni, potremmo chiamarlo respiro”. Nato ad Altdorf, Uri il 16 maggio del 1966, sin da giovane Pascal Murer si dedica all’arte. Dopo la formazione alla scuola professionale di scultura di Brienz (19831987) si trasferisce in Austria. Impara la tecnica della fusione di bronzo. Frequenta l’Accademia estiva di Salisburgo (calcografia, Adriena Simotová) e dal 1990 al 1995 l’Accademia delle Belle Arti di Vienna. Seguono viaggi di studio a Berlino, Parigi, Budapest, New York e Tiflis. Nel 2001 si trasferisce a Locarno, dove fonda l’Atelier “vedo arte”. All’origine di ogni suo processo creativo vi è sempre il disegno la cui trasformazione è resa fisica in materiali quali il legno e il bronzo, grazie ai quali, attraverso una grande manualità unita al desiderio di essenza e di trascendenza, Pascal dà origine a una sintesi metamorfica di tradizione e avanguardia.

Il processo esecutivo della sua opera è così vissuto quale momento privilegiato di verifica, scambio e crescita nell’imponderabile manifestarsi della creazione artistica. In Murer la costante oscillazione tra figurativo e non figurativo si traduce in osmosi di pensiero funzionale ad una vera e propria riflessione sul tempo, sulla sua immanenza e sul suo agire dentro l’opera d’arte stessa. Nei suoi tratti e nei suoi segni Murer rivela la sua capacità unica di uscire, anche se con rispetto, dai canoni espressivi dominanti per affermare la legittimità di un’arte secolare che “per forza di levare” (cioè di sottrazione della materia superflua) non offre alcuna possibilità di ripensamento. La natura è per Pascal Murer fondamento e al contempo agente propulsore di molte delle sue sculture.



Pascal Murer Artista Bally 2011



Nevercrew

Artista Bally 2012 Pablo Togni nasce il 29.09.1979 a Bellinzona, Christian Rebecchi nasce il 20.12.1980 a Lugano. Entrambi frequentano il Liceo Artistico, la C.S.I.A. di Lugano ed in seguito il corso di Pittura del professor Nicola Salvatore all’Accademia di Bella Arti di Brera a Milano, diplomandosi nel 2005. Dal 1996 lavorano insieme con il nome di NEVERCREW e i loro lavori sono stati per anni definiti “graffiti”, per via della tecnica utilizzata (bomboletta spray), dei supporti su cui generalmente intervengono (muri) e per il fatto che negli anni ‘90 hanno effettivamente iniziato con l’idea di realizzare “graffiti”, pur discostandosi da subito dallo stile puramente hip-hop. Ultimamente trovano posto nel più vasto ed interessante mondo della “street art”, in cui si riconoscono maggiormente ed in cui trovano le possibilità per comunicare ed interagire in modo più diretto e completo. L’idea di fondo dei NEVERCREW è quella di

evidenziare la relazione tra la forma percepita e la vera essenza, tra il sistema e le sue parti, quindi con una relazione diretta con la società e la realtà. Rebecchi e Togni creano una serie di “simboli” (o “oggetti”) in continuo divenire, che raccolgono idee e concetti sotto forma di immagini e che uniti possano dare vita o semplicemente visibilità alle strutture che li riguardano, la loro realtà ed il loro lavoro. Queste immagini, dunque, diventano elementi a sé stanti all’interno del loro processo artistico, ed allo stesso tempo ne sono spiegazione, soggetto e documentazione. Partendo dalla dicotomia insita nell’idea di “duo” artistico, vorrebbero valorizzare ed allo stesso tempo unire le differenze che prendono forma nel loro lavoro e nell’incontro-scontro tra le loro personalità senza sostituire il lavoro stesso ma fornendogli piuttosto nuovi elementi.



Nevercrew

Artista Bally 2012



Matteo Fieni Artista Bally 2013

Marco Matteo Fieni (nato a Mendrisio il 3 febbraio 1976) è un fotografo che vive e lavora tra Lugano e Zurigo. Formatosi presso l’Istituto Europeo di Design (IED) di Milano tra il 1998 e il 2001, in pieno contesto metropolitano, comincia immediatamente ad intendere la fotografia come strumento e metodo di ricerca artistica, ponendosi in controcorrente rispetto alla filosofia editorialista della scuola. Consapevole delle proprie possibilità e fortemente determinato, si è avventurato nella fotografia concettuale, esponendo la serie “Virgin times” nella scena “OFF” presso Argos Project (Image festival, 2000, Vevey). Ha continuato a sperimentare nel campo della fotografia con una serie di installa-

zioni realizzate tra il 2001 e il 2003 presso La Fabbrica (Losone), tra le quali emerge la mostra Realtà Rivelata. Nel 2010, dopo un periodo di studio in Comunicazione presso l’Università della Svizzera Italiana (2007-2010, USI), ha intrapreso il discorso fotografico “RM – Ritratti Metropolitani”. Nel 2012 ha ricevuto in Italia il riconoscimento per la performance RM #26 di questa stessa serie (Metrocubo 2012, Ancona, IT). Tra i vari contributi di qualità pubblicati sulla rivista Ticinosette, emerge la critica legata all’identità e relative censure con “Good morning, Lugano” ricevendo lo Swiss Photo Award (ewz 2012, Zurigo) nella categoria editoriale.



Matteo Fieni Artista Bally 2013



Attività 2008

Nelly Rodriguez Mostra in Villa Saroli a Lugano Nelly Rodriguez Mostra al Aeroporto Zürich Kloten Nelly Rodriguez viaggin in China

2009

Gabriele Genini Mostra in Villa Saroli a Lugano Gabriele Genini Mostra ad Osogna

2010

Gabriele Genini viaggio in Giappone Gabriele Genini mostra al Chiostro Voltorre a Varese

2011

Esposizione Artisti Bally Festival del Film Locarno

2012

Pascal Murer Mostra nel Atelier Irene Weiss a Tremona Renato Tagli inaugurazione Terra-Terra al Parco Ciani di Lugano Esposizione Artisti Bally Festival del Film Locarno Esposizione Artisti Bally al Centro Ovale di Chiasso

2013

Esposizione Artisti Bally Festival del Film Locarno Pascal Murer Mostra presso la Banca UBS di Lugano Pascal Murer Mostra presso Casa Rusca di Locarno Nevercrew protagonisti al Festival del Film Locarno Nevercrew progetto decorazione sede Gruppo Labelux Londra

2014

Esposizione Artisti Bally Festival del Film Locarno Matteo Fieni progetto “From BtoY” Matteo Fieni protagonista al Festival del Film Locarno Parco Scherrer esposizione in partnership con Gardens of Switzerland



Consiglio di fondazione La Fondazione Bally per la Cultura accoglie tra i suoi Membri personalità del mondo ticinese della Cultura in grado fare trasparire un’immagine di capacità, esperienza ed integrità. Ad oggi i Membri della Fondazione sono i seguenti: Consiglio di Fondazione Stefano Sacchet GianLuca Serra Mihaela Smickoski

Presidente Membro Membro

Comitato artistico Ivo Soldini Edo Bertoglio Caterina Carletti Elisa Bortoluzzi Dubach Roberto Mazzantini

Scultore Fotografo e regista Docente SUPSI Economia aziendale Docente universitario e consulente di Relazioni Pubbliche, Sponsorizzazioni e Fondazioni Esperto di comunicazione



Edo Bertoglio Comitato artistico

Edo Bertoglio nasce nel 1951 a Lugano (Svizzera). Agli inizi degli anni Settanta si trasferisce a Parigi dove, nel 1975, si diploma in regia e montaggio presso il “Conservatoire Libre du Cinéma Français”. Dopo aver trascorso alcuni mesi a Londra, nel 1976 si trasferisce a New York dove rimarrà per quattordici anni. Negli anni trascorsi a New York collabora, dal 1978 al 1984, con “Interview” di Andy Warhol e le sue immagini vengono pubblicate dalle più importanti riviste di moda, musica, arte e costume. Realizza book fotografici per Blondie, Madonna, Grace Jones e Tim Curry. Realizza diverse copertine per case editrici musicali e nel 1981 gira il suo primo lungometraggio, “Downtown 81”, scritto da Glenn O’ Brien e prodotto da Maripol dedicato ad una giornata dell’allora sconosciuto Jean Michel Basquiat. Il film, dopo varie vicissitu-

dini, viene terminato nel 1999 ed è selezionato, nel 2000, al Festival di Cannes, nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs”. Nel 2005 porta a termine il suo secondo lungometraggio, intitolato Face Addict, nel quale, tramite il racconto diretto di alcuni personaggi di spicco (musicisti, pittori, attori, scrittori) conosciuti e fotografati negli anni ’70 e ’80 a New York, si ripropone di restituire l’atmosfera di quegli anni, di mostrare il percorso esistenziale di ciascun personaggio e di verificare che cosa resta oggi delle correnti artistiche del periodo e delle persone che le animarono. Sempre nel 2005 i suoi scatti dedicati a Jean Michel Basquiat, vengono esposti in occasione della mostra monografica “Jean Michel Basquiat Show” al Museo di Arte Moderna di Lugano e nel 2006 alla Triennale di Milano.



Ivo Soldini

Comitato artistico Il lavoro di Soldini si inscrive in quel filone della tradizione scultorea che pone al centro dell’attenzione la raffigurazione umana, in particolare l’indagine psicologica della moderna esistenza dell’uomo. Nel primo decennio della sua attività plastica Soldini sperimenta diverse modalità figurative, alternando alla via naturalistica (torsi tondeggianti, composizioni classiche) stilemi più informali ed espressionisti (arcaicità ieratica, trattazione violenta delle superfici). Tra i possibili riferimenti iniziali si possono citare Marino Marini, Giacomo Manzù, Remo Rossi, ma soprattutto Alberto Giacometti. Verso la metà degli anni ottanta si palesa con migliore efficacia la scelta fondamentale dell’artista: la figura umana resa nel suo consistere interiore attraverso l’incisività del segno. Acquista sempre maggiore forza la

presenza figurativa esplicitata come fisicità terrestre, che manifesta sulla propria pelle i segni che ne modellano l’identità. Tra i soggetti privilegiati spicca il corpo rigido e allungato: un volume stagliato obliquamente nello spazio esistenziale che ne minaccia l’equilibrio e ne scalfisce la plasticità (come nelle varie versioni dell’Inclinato). Negli ultimi il potenziale emotivo risulta imploso in enigmatici blocchi corporei, evocatori dei volumi massicci di Fritz Wotruba. Tali involucri materici traspirano però le tensioni interiori attraverso l’espressività viva delle superfici, logorate da un sofferto ‘levare’. Le inclinazioni, le torsioni e le espansioni dei volumi monolitici si contrappongono alla solidità verticale, significando da un lato l’instabilità che erode l’avventura esistenziale e dall’altra una spinta etica di resistenza.



Caterina Carletti Comitato artistico

Nata nel 1953 e laureatasi in Lettere Moderne presso l’Università Statale di Milano, dal 2002 collabora con la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, in qualità di docente di marketing e di ricercatrice nell’ambito di un progetto sulla responsabilità sociale delle imprese. Ha pubblicato il libro “Per un nuovo dialogo tra mercato e società” sui risultati di una ricerca effettuata per la Commissione per la Tecnologia e l’Innovazione del governo svizzero. Da gennaio 2007 ha assunto la direzione artistica del Chiostro di Voltorre (Va), un chiostro benedettino del 1200 adibito, dopo la ristrutturazione, a spazio espositivo museale. Nell’ambito di questo ruolo cura la programmazione di mostre d’arte, concerti ed eventi culturali. Oltre alla definizione della programmazione artistica, si occupa dell’organizzazione di eventi collaterali quali conferenze, conve-

gni, laboratori, work shop e assegnazione di premi. Inoltre sono di sua pertinenza i rapporti con le Istituzioni, i media e la Pubblica Amministrazione, oltre alle relazioni con gli sponsor. Si occupa della gestione e organizzazione di stage formativi per gli studenti della Scuola Professionale per Operatori Turistici e per gli studenti del Liceo Artistico, che offrono il loro supporto in qualità di guide all’interno degli spazi espositivi. Mantiene inoltre tutti i rapporti con il mondo dell’arte, dalle gallerie agli autori. Per mettere a punto il calendario di questa stagione, ha istituito un comitato scientifico di cui fanno parte Paul Davis, uno dei più noti illustratori americani, Vincenzo Mollica, giornalista Rai e curatore di mostre, Jesus Moreno editore, gallerista e allestitore di numerose mostre al Prado, Boris Tissot organizzatore di mostre dedicate all’infanzia al Centre Pompidou.



Elisa Bortoluzzi Dubach Comitato artistico

Elisa Bortoluzzi Dubach, Docente universitario e consulente di Relazioni Pubbliche, Sponsorizzazioni e Fondazioni, è un’esperta del settore di chiara fama e lunga esperienza; insegna in università ed istituzioni in Italia, Svizzera, Germania ed è stata capo progetto di numerose campagne nazionali ed internazionali. Leader nel settore dello sponsoring culturale e sociale, ha contribuito personalmente alla creazione di grandi Fondazioni erogative ed é consulente di Amministratori Delegati, Presidenti del Board di significative aziende nazional e internazionali, di governi e di amministrazioni pubbliche. Già membro della Commissione Cultura della città di Zugo, fa parte dal 2001 della giuria del Premio per la promozione del finanziamento privato della cultura “Mecenate” (Austria). E’ autrice di articoli di riferimento nel campo dello sponsoring e delle fondazioni erogative (pubblicati in periodici specializzati in lingua tedesca, inglese, italiana e araba). E’ suo il primo manuale

operativo in materia di sponsorizzazioni: Sponsoring - der Leitfaden für die Praxis, Paul Haupt, Bern-Stuttgart-Wien, 2011, quinta edizione, (in italiano: Sponsoring dalla A alla Z - Manuale operativo, Skira, Milano, 2009, seconda edizione), nonchè il primo manuale per la collaborazione fra mondo non-profit e fondazioni erogative: Stiftungen- der Leitfaden für Gesuchsteller, Huber Frauenfeld, Stuttgart-Wien, 2011, seconda edizione, (in italiano: Lavorare con le fondazioni – Guida operativa, Franco Angeli, Milano, 2009, seconda edizione). Elisa Bortoluzzi Dubach è socia di numerose organizzazioni nazionali ed internazionali quali fra le altre FERPI (Federazione italiana delle relazioni pubbliche), PR SUISSE (Associazione Svizzera di Relazion Pubbliche ASRP), ESB- Borsa Europea dello Sponsoring, IG Sponsoring, GetDiversity, nonché di proFonds-Organizzazione ombrello delle fondazioni di pubblica utilità svizzere.



Roberto Mazzantini Comitato artistico

Consulente di marketing e comunicazione, dal 1981-1998 è cresciuto professionalmente nella MAZZANTINI ASSOCIATI Srl, l’agenzia pubblicitaria fondata dal padre nel 1965 a Milano, ricoprendo negli anni le funzioni di copywriter, responsabile produzione, account junior, account executive e direttore generale. Iscritto dal 1988 in qualità di socio TPP all’Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti e dal 1992 all’Albo Speciale dell’Ordine dei Giornalisti italiani in qualità di direttore di numerose testate periodiche di carattere informativo, dal 1994 è titolare della MAZZANTINI & ASSOCIATI SA, agenzia di comunicazione a servizio completo con sede a Lugano, Città

dove vive dal 1998. È a Roberto Mazzantini che, nel 2007 Bally si rivolge per studiare un operazione di responsabilità sociale dell’impresa che, al termine di un’attenta analisi, sfocia nella creazione della Fondazione Bally per la Cultura. Da allora Mazzantini svolge il ruolo di coordinatore e PR. Insieme al Team dei suoi collaboratori si occupa della gestione del sito internet, dei contatti con i media, dei rapporti con gli artisti e con il comitato, dell’organizzazione degli eventi, delle mostre e della partecipazione alle più importanti manifestazioni culturali quali Festival del film di Locarno.



www.fondazionebally.ch


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