Placemaking. 5 progetti per 5 luoghi: Progetti
Vol. 2
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Potessimo cambiare Torino, cosa faremmo?
L’attività di Torinostratosferica ruota attorno a una domanda che ci poniamo sempre meno: come vorremmo che fosse la nostra città nel futuro? L’intero esperimento vuole alimentare la riflessione su una Torino ideale e costruire visioni originali, coraggiose, contemporanee alcune realizzabili, altre puramente utopiche - per i luoghi, gli abitanti, le attività e i servizi, la cultura, la percezione generale della città.
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Placema a Torino
aking o
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Placemaking a Torino 5 progetti per 5 luoghi
Prefazione Due anni fa, all’interno dell’ambiente di Torinostratosferica, iniziammo a pensare che sarebbe stato bello scendere dalla dimensione progettuale per poter arrivare a una fase di concretizzazione. Il primo passo, dal pensiero alla trasformazione di luoghi, tramite le visioni dell’associazione, è stata l’edizione del 2018: C’è vita lungo i fiumi. Per la prima volta, abbiamo proposto interventi veri per sperimentare il potere creativo dell’immaginazione urbana e l’impatto delle idee visionarie sulla città. Successivamente, è nata l’idea di passare dall’immaginare la città al progettare luoghi. Primo passo sperimentale di un impegno concreto sui luoghi della città, sono state le proposte di placemaking. Esse individuano alcuni spazi non valorizzati ma con grandi potenzialità in quartieri diversi (Barriera di Milano, Borgo Po, il Centro, Lingotto, San Paolo) e immaginano come poter “attivare” questi spazi attraverso interventi a basso budget.
La spinta per questo progetto è stata data dall’idea del Precol Linear Park: un parco lineare al momento inagibile che io vedo tutti i giorni uscendo di casa. Ogni volta mi sarebbe piaciuto andare lì e mettermi a tagliare l’erba, porre un cartello “Benvenuti nel parco lineare” e sedermi lì a godere del verde e della vista sul centro di Torino. Il seguito è arrivato spontaneamente: perché non identificare altri luoghi che hanno bisogno di un nuovo significato? In Bellissimo, tante persone si chiedevano quando Torinostratosferica avrebbe iniziato a produrre una fantasia pratica: il placemaking è stato la risposta a questa implicita richiesta. Il progetto, infatti, ha richiesto un significativo impegno fisico, come lo studio dei luoghi, le fotografie sul posto e le lunghe camminate nei quartieri, lungo i muri, le strade e le vie al fine di individuare l’area più bisognosa di novità. Facendo un passo indietro, un sabato mattina d’estate, più precisamente martedì 9 luglio, le per-
sone che, invitate circa un mese prima, sono arrivate in studio e, con loro, abbiamo avviato il processo di identificazione dei luoghi. È stato interessante vedere come fin dall’inizio il processo sia stato collaborativo e collettivo: le persone partecipavano con le proprie idee ma soprattutto con lo spirito. Tutti, in un qualche modo, avevano vissuto Torino: chi da vero e proprio residente con domicilio e chi, da turista appassionato, ne diventò un cittadino. Man mano vedemmo come le idee iniziavano a venir fuori: prima il Precol - Linear Park, poi arrivò il Sabotinaggio, il Community Cricket Ground, Piazza Juvollino e Pirates Garden. Per concludere, mi piace poter dire che la potenzialità per realizzare questi progetti c’è e mi piacerebbe poter dire, un giorno, “facciamolo”. Basterebbe poco per dare il via a un progetto del genere, ciò di cui c’è tanto bisogno è l’entusiasmo, leva necessaria per rendere un’idea concreta, ma soprattutto, colma di significato. Io di entusiasmo ne ho. Voi?
Luca Ballarini, Fondatore Torinostratosferica Giugno 2020
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Precollinear Park
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Sabotinaggio
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Community Cricket Ground
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Pirates Garden
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Piazza Juvollino
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Progetto Pirates Garden! (pp. 156)
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All’interno del Vol. 2 si trova lo sviluppo dei cinque progetti ideati da Torinostratosferica. Vengono studiati da vicino Precollinear Park, Sabotinaggio, Community Cricket Ground, Pirates Garden e Piazza Juvollino: dalla storia del quartiere in cui sono stati pensati agli obiettivi a cui mirano, dai valori urbani ai render di ognuno.
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Cose da sapere sul progetto! 18
Vol .1 & Vol. 2
Per raccontare il progetto nella sua interezza è servito suddividere i contenuti in due sezioni, anzi, in due volumi. Il Vol. 1 è una grande introduzione al Vol. 2. In altre parole, il Vol. 1 contiene tutti quelli che sono i presupposti per comprendere al meglio i cinque progetti di placemaking, contenuti nel Vol. 2. Verrà spiegato in poche parole il progetto, il proposito dell’associazione, il carattere degli interventi proposti e tutte le altre informazioni necessarie. (prima di iniziare)
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Gli ideatori
Gli ideatori dei cinque progetti sono cittadini di Torino DOC o turisti che se ne sono innamorati nel tempo. Le proposte di placemaking, essendo state ideate da persone che vivono i quartieri, rispecchiano quelle che sono le esigenze e i desideri della comunità e valorizzano gli aspetti più amati.
Utopian Hours
Placemaking: 5 progetti per 5 luoghi è un progetto esposto per la prima volta all’edizione 2019 di Utopian Hours alla Nuvola Lavazza. Utopian Hours è un progetto collettivo di city imaging nato per costruire un potente racconto per immagini, che esalti il potenziale della città e il suo posizionamento internazionale. Quest’anno Utopian Hours: The City At Stake si terrà dal 23 al 25 ottobre 2020!
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Precoll Park
Precollinear Park
linear Introduzione
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Luoghi
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Placemaking
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Obiettivi
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Sviluppi
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Introduzione
Due parole dagli ideatori 22
Luca Ballarini
Il parco lineare si potrebbe innestare su un ex tracciato dei binari. Ciò che è interessante rispetto al progetto è che sarebbe l’unico parco che ha la funzione di collegamento in pendenza tra la collina e la città centrale: è l’elemento cittadino che ti permette di salire andando verso la collina o scendere per il centro camminando in mezzo al verde.
Precollinear Park
Introduzione
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rk a P r a e ne collin o i e r z a P l i m per sfor a o r t t t e a l g o e ent Il pr blico m b l u a p n i o F c o! par n rde u e v n i è partit a i i t c t s e Gab a stri l o l s e r ini d o e C m n o r di o i r z o a za B lific z a a i u p q i e r a ad e la one m i r z e a r H e a d z onsi c n i tra piaz e s o. re n i p r e o t T a t i ne d u sono s m o C e del t r a p a d
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Binari abbandonati? Binari abbandonati in pre-collina? Binari abbandonati in precollina che portano al centro? Si presenta un’occasione unica: il collegamento tra collina e città c’è già, ciò che rimane da fare è solo trasformarlo in una zona pedonale e far crescere un po’ di vegetazione.
Precollinear Park
Introduzione
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Il tipo di proposta
Precollinear Park
Introduzione
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Ancora non esisteva, e non esiste tuttora, la possibilità di raggiungere direttamente dalla collina il centro città , passeggiando nel verde. Il Precollinear Park risolve il problema accontentando anche i residenti di Borgo Po e Madonna del Pilone: l’intervento implica la creazione di un parco lineare lungo circa 4 chilometri sui binari del tram n° 3 ormai inutilizzati da molti anni. Lungo questa striscia di parco urbano si trovano panchine e un chiosco, in questo modo diventerebbe anche un luogo di riposo e relax.
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Luoghi
La Torino al di lĂ del fiume 28
Precollinear Park
Luoghi
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Corso Gabetti Tra Borgo Po e Madonna del Pilone
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Madonna del Pilone e Borgo Po sono due quartieri pre-collinari e collinari, al confine nord-orientale della cittĂ .
Precollinear Park
Luoghi
Madonna del Pilone è una Chiesa di Corso Casale, eretta nel 1644, da cui prende il nome l’attuale quartiere. In precedenza, si trattava di un’area di carattere boschivo e selvaggio, era distinta semplicemente in Valle San Martino (attuali Piazza Borromini, Corso Gabetti e Piazza Hermada) e in collina fino ad arrivare a Superga. Successivamente, la zona collinare fu gradualmente popolata da ville, case residenziali e piccole strutture religiose. Verso la fine del 1900, in questo quartiere, così come in molti altri, furono costruiti alcuni edifici in elegante stile Liberty torinese, uno per tutti la graziosa torretta all’angolo con Corso Gabetti.
Borgo Po, invece, anche se attualmente è visto come un quartiere residenziale esclusivo, era originariamente un modesto borgo di pescatori e lavandaie che sfruttavano, per vivere, le acque del fiume che trovavano sotto casa. Il borgo è stato caratterizzato negli anni dalla presenza di un ponte che prima era in legno, poi fu ricostruito in pietra e ristrutturato un’altra volta nel periodo seguente all’invasione napoleonica, durante il quale si assistette a una grande crescita urbanistica ed economica del quartiere. Alcune delle attrazioni più conosciute che appartengono a questa zona sono la Chiesa della Gran Madre di Dio, eretta nel 1831 in stile neoclassico-adrianeo, per commemorare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia dopo l’occupazione napoleonica della città, e il Monte dei Cappuccini, in precedenza utilizzato come bastìa e trasformato poi in convento; attualmente ospita il Museo Nazionale della Montagna.
È proprio in Corso Gabetti, via che divide in due i quartieri in questione, che, da anni, non passa più il tram. I residenti della zona sperano un giorno di poter camminare su quella striscia verde finalmente liberata dai binari.
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Precollinear Park
Luoghi
Oggi
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I dati di Corso Gabetti 34
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Precollinear Park
Luoghi
Il parco che fa pendenza! 35
È dal 2013 che il tram 3 non passa più per Corso Gabetti. Lo spazio in cui correvano i binari è stato chiuso e rimasto inutilizzato fino ad oggi. Coloro che passano per quella parte di Borgo Po sono costretti a camminare per qualche chilometro senza avere la possibilità di attraversare. Come anticipato, l’idea di realizzare, sui binari, una zona pedonale immersa nel verde può essere un buon motivo per avere i vantaggi che un parco urbano, di solito, porta all’interno di una città. 2016
2017
2018
2019
2020
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I dati di Corso Gabetti
I vantaggi di un parco urbano
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A Torino piacciono i parchi urbani precollinari! Parco di Villa Abegg Parco di Villa Ottolenghi Parco di San Vito Parco del Nobile Parco di Europa Parco di Leopardi Parco della Maddalena Parco di Villa Genero Parco di Superga Parco della Panoramica Parco Cavour
Precollinear Park
Luoghi
Lotta all’inquinamento atmosferico
Riduzione degli effetti indesiderati dell’inquinamento acustico
Contributo per la riduzione delle temperature nei mesi più caldi
La vegetazione, infatti, è in grado di assorbire parte delle sostanze inquinanti ed emettere ossigeno, contribuendo così al miglioramento della qualità dell’aria in città.
Il traffico, purtroppo, è uno dei fattori che provoca più inquinamento acustico, soprattutto nelle aree metropolitane altamente urbanizzate.
Gli spazi verdi aiutano a combattere l’effetto isola di calore, evitando l’innalzamento eccessivo delle temperature causato dalla presenza di grandi superfici ricoperte da materiali impermeabili, come il cemento.
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Il potenziale e il fascino 38
La bellezza che presenta il parco lineare è la possibilitĂ di creare questo nuovo tipo di collegamento nel territorio torinese. I binari che non permettono il passaggio pedonale e che ormai sono inutilizzati da anni, capitano a pennello: hanno tenuto il posto a quello che potrebbe diventare un vero e propio parco pre-collinare e lineare! I residenti della zona per anni si sono lamentati della mancata possibilitĂ che avevano di attraversare la strada senza prima percorrere i chilometri a piedi. Ăˆ arrivato il momento di fare un favore all’aria cittadina e ai cittadini stessi.
Precollinear Park
Luoghi
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Domani
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Placemaking
Il parco che fa pendenza 42
Da anni il tram non passa più e la sede centrale di corso Gabetti è diventata una striscia verde in leggera pendenza, amata dai cani e dai loro accompagnatori. È già tutto pronto: basterebbero pochi interventi per trasformarla in un vero parco lineare, da piazza Borromini a piazza Hermada. Un portale d’ingresso, rimuovere le barriere per creare una nuova piazzetta a metà della striscia verde (all’incrocio con piazza Gozzano e via Moncalvo), magari un bar che sfrutti le pensiline ora inutilizzate: i quartieri di Borgo Po e “Mad Pil” avrebbero il primo parco urbano della precollina torinese.
Precollinear Park
Placemaking
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Precollinear Park
Placemaking
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Valori urbani I valori urbani associati al progetto Precollinear Park sono sostenibilità, spazio pubblico, mobilità, multifunzionalità e novità urbana.
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Precollinear Park
Placemaking
Sostenibilità L’intervento applicato alle piazze e ai parchi in questione viene operato con un principio di innovazione ambientale, tra cui materiali e progetti sostenibili. Infatti, la “striscia di parco urbano” contribuisce alla creazione dell’aria pulita in città, oltre all’attenuazione di inquinamento acustico provocato dalle automobili in particolar modo durante gli orari di punta.
Multifunzionalità Una delle particolarità appartenente a tutte le proposte è la disponibilità di più funzioni. Il placemaking si interroga sui luoghi, non sui progetti in sè, ed è per questo che è necessario coinvolgere più funzioni possibili per rendere un luogo più avvolgente possibile. Il progetto del parco lineare presenta un portale d’ingresso (a metà strada, all’incrocio tra piazza Gozzano e via Moncalvo), un chiosco che sfrutta pensiline inutilizzate e, infine, delle panchine in legno, lungo tutta la via.
Spazio pubblico L’insieme integrato di parchi, piazze e spazi aperti sono progettati per attirare persone di tutte le età, all’aperto, tutto l’anno. Questo approccio permette di avere tutto perfettamente integrato con i marciapiedi e piazze per creare un paesaggio accogliente. Nel particolare, il Precollinear Park permette a chi si avvia verso il centro città o, al contrario, verso la collina, di farlo in tranquillità in mezzo al verde avendo la possibilità di condividere lo spazio con altre persone, cittadini e residenti.
Novità urbana I progetti portano con sé una sfumatura di originalità in campo urbano in quanto presentano connubi di elementi e strutture che fino ad ora non si erano mai visti. Infatti, i cinque nuovi spazi pensati mostrano ciò che a Torino, ora come ora, manca. Nel caso del parco lineare è interessante vedere come, per la prima volta, venga ideato un passaggio nel verde che ha la funzione di collegare direttamente centro città e collina.
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Piano di sviluppo
Portale d’ingresso (a cui è collegato) Impianto luci per la sera 48
Bar Struttura che sfrutta pensiline inutilizzate Sedie Tavoli Gestione bar
Spazio relax Passerella in legno Pavimentazione colorata Panchine
Precollinear Park
Placemaking Luoghi
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Scusi, il conto? Di seguito un calcolo approssimativo del costo dei materiali utilizzati per realizzare il progetto Precollinear Park.
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Rimozione barriere Pavimentazione in legno Risistemazione aree verdi Pavimentazione colorata Elementi di arredo urbano
Impianti
Precollinear Park
Placemaking
Il conto del Precollinear Park 28 000 € 150 000 € 32 000 € 70 000 €
Portale d’ingresso Panchine Pensilina
5 000 € 7 000 € 28 000 €
Impianto d’illuminazione
30 000 €
Totale
350 000 €
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Precollinear Park
Placemaking
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Precollinear Park
Placemaking
#keyterms del progetto
Diversità Accessibilità Novità Equità di opportunità Multifunzionalità Inclusione
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Precollinear Park
Placemaking
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Obiettivi
High Line di Corso Gabetti 58
Precollinear Park si pone l’obiettivo della comunità cittadina di Borgo Po e Madonna del Pilone: riportare in vita un luogo ormai inutilizzato da anni, che sta a cuore a chi abita il quartiere. Si tratta di uno degli interventi con minor bisogno di risorse, perchÊ basta proprio poco per donare un nuovo significato a quella parte di verde inutilizzato.
Precollinear Park
Obiettivi Luoghi
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Principi di accessibilitĂ
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Precollinear Park
Obiettivi Luoghi
1
Permettere esperienze che prima non erano possibili.
2
Il progetto Precollinear Park è stato pensato secondo 4 semplici principi di accessibilità:
Realizzare delle infrastrutture semplici, durevoli e affidabili.
3
Progettare esperienze intuitive.
4
Dare la priorità alla comunità.
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Sviluppi
E nel 2030? Per natura, i buoni spazi pubblici che rispondono ai bisogni, le opinioni e i continui cambiamenti della comunità richiedono attenzione. I servizi si consumano, hanno bisogno di cambiare e l’ambiente urbano si sviluppa. Essere aperti alla necessità di cambiamento e avere la flessibilità di gestione per attuarlo è ciò che costruisce grandi spazi pubblici, grandi quartieri e grandi città. In un futuro prossimo si potrebbe pensare di fornire al parco lineare di Torino un’aula studio all’aperto per gli studenti che hanno piacere di studiare immersi nel verde. Saranno presenti tutti gli elementi necessari che contribuiscono allo studio: tavoli, sedie, wifi e, perché no, una libreria condivisa. Se in più accanto ci sarà il chiosco, il concetto di noia e studio non verranno più associati!
Precollinear Park
Sviluppi Luoghi
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Sabotin
Sabotinaggio
naggio Introduzione
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Luoghi
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Placemaking
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Obiettivi
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Sviluppi
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Introduzione
Due parole dagli ideatori 66
Edooardo Bergamin
Il progetto è nato pensando a cosa avrei potuto portare come contributo personale alla mostra di placemaking di Torinostratosferica, e quindi ai luoghi per me piÚ familiari in città .
Sabotinaggio
Introduzione
Dagli 0 ai 34 anni ho abitato in zona San Paolo. Anche vivendo in un’area più discosta del quartiere, piazza Sabotino è sempre stata punto di riferimento, luogo frequentato nel tempo (il cinema, pizzerie e luoghi vicini dove mangiare o trovarsi...) ma soprattutto spazio di attraversamento costante (prima con i mezzi e in bici, poi in auto). Piazza Sabotino è un luogo centrale per una porzione di città: punto d’unione di due quartieri popolosi e popolari (Borgo San Paolo e Cenisia), snodo di tante vie, ricco di attività commerciali, a pochi passi da un mercato e da una via pedonale - eppure poco vissuto come piazza, se non affatto. Tutte queste ragioni lo rendono un luogo ideale su cui concentrarsi. Lo definirei un intervento che immagina un uso più umano e sociale dello spazio pubblico al centro della piazza, oggi quasi del tutto a favore di mezzi - in questo senso un “sabotaggio”, anche se il progetto propone a tutti gli effetti uno scenario di convivenza fra vari usi dello spazio attraverso una semplice redistribuzione.
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Introduzione
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Nel farlo, pone attenzione a due aspetti. Il verde e la possibilità di vivere il luogo come spazio giochi, anche perché a ben vedere non esistono giardini nelle immediate vicinanze. Il riconoscimento della vita di comunità del luogo, che è una porzione vivace e multiculturale della città, luogo di convivenza, di forte tradizione popolare, e che vale la pena riconoscere con maggiore orgoglio (da qui l’idea di un intervento anche attraverso i colori, in omaggio appunto a questa varietà).
Sabotinaggio
Introduzione
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Tra le viuzze di Borgo San Paolo e le stradine di Cenisia si nasconde una grande piazza, a cui non piace farsi vedere. Preferisce rimanere in disparte, probabilmente perché non ha granché da mostrare. È forse giunto il momento per piazza Sabotino? Sarà la volta in cui potrà essere fiera di ciò che ha da offrire?
Sabotinaggio
Introduzione
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Forse sÏ, ma prima bisogna attuare un’opera di sabotaggio.
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Il tipo di proposta
Sabotinaggio
Introduzione
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Cosa prevede il sabotaggio di piazza Sabotino? Il piano è ridisegnare una piazza che ormai è governata da automobili, moto, scooter e tram. Ma non si tratta di un sabotaggio al traffico, in quanto l’intervento verrebbe compiuto in quelle parti della piazza accanto al corso principale: le isole di traffico e una piazzetta inutilizzata. Gli elementi che fanno parte di questo progetto sono perlopiù dedicati all’incontro e alla condivisione: panchine, un mini-parco avventura per bambini e un chiosco gestito a rotazione dalle comunità locali.
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Luoghi
Un paesino tranquillo e caotico 74
Sabotinaggio
Luoghi
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Piazza Sabotino Borgo San Paolo
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Il quartiere San Paolo è un borgo di strade e stradine caotiche che si differenzia nell’urbanistica ortogonale di Torino per la sua struttura a ragnatela.
Sabotinaggio
Luoghi
Si trova nella zona occidentale della città e appartiene alla Circoscrizione 3, insieme ai quartieri Cenisia, Lesna, Pozzo Strada e Cit Turin. Borgh San Pàul (in piemontese) è sempre stato un quartiere operaio, rosso e passionale, ora è un luogo in cui si intersecano il verde degli alberi e il grigio del traffico, le gastronomie calabresi, turche e greche. Nasce nelle campagne sud-occidentali fuori le mura di Torino agli inizi del 1600, terre di proprietà di conti liguri benestanti. Verso la fine del 1800 la zona, prevalentemente rurale, si trasformò in zona industriale. Le attività artigianali e commerciali del borgo ruotavano intorno a Piazza Sabotino e alla chiesa di San Bernardino, in Via Dante Di Nanni. Il borgo prenderà il nome grazie a un finanziamento per un progetto da parte della Compagnia delle opere pie di San Paolo, attuale istituto bancario.
Al posto degli stabilimenti industriali, nacquero nuovi insediamenti, trasformando Borgo San Paolo in uno dei quartieri simbolo della riorganizzazione di ex-aree industriali, abbellite da opere d’arte contemporanea. Oltre allo storico mercato, nel borgo nacquero nuove costruzioni, per esempio un comprensorio e un hotel residence, un centro ricreativo universitario, con a fianco un collegio, un nuovo edificio per il campus universitario “San Paolo” e le costruzioni per le Fondazioni espositive-artistiche. In concomitanza con il rilancio, sono arrivate le comunità straniere di residenti, di origine marocchina e peruviana. È importante dedicare qualche parola a Via Dante di Nanni: una linea dritta che taglia in due piazza Sabotino. La via è lunga circa un chilometro: presenta tratti pedonali ed è colma di negozi e banchi caotici. Al fondo della via c’è la chiesa di San Bernardino, composta da tanti mattoni rossi. Percorrendo la piazza fino ad arrivare alla chiesa si trova tutto ciò che caratterizza un grande paesino: tabacchi, forni, alimentari, bar e barbieri. Il quartiere è caratterizzato da una contraddizione: è tranquillo ma scompigliato. Solo una cosa è certa, il Borgo continua e continuerà a cambiare!
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Sabotinaggio
Luoghi
Oggi
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I dati di Borgo San Paolo 80
Sabotinaggio
Luoghi
Come anticipato, Borgo San Paolo è uno dei quartieri in via di sviluppo, sia dal punto di vista culturale sia sociale. È per questo che è importante dare un nuovo valore e significato anche ai luoghi che ne fanno parte. Un esempio è piazza Sabotino: vista la scarsità di aree per bambini e zone verdi nelle vicinanze, perché non approfittarne e trasformarla, attraverso piccoli interventi, in un luogo di incontro e gioco?
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I dati di Borgo San Paolo Parchi gioco
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Aree verdi 0,1 km
0,2 km
0,3 km
0,4 km
0,5 km
Sabotinaggio
Luoghi
Area della Valle (1,4 km)
Area corso Rosselli (1 km)
Piazzale Chiribiri (1 km)
Area via Malta (0,9 km)
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Giardino San Paolo (0,8 km)
Area via Rivalta (1,1 km)
Area ex Fergat (1,1 km)
Parco Ruffini (1,6 km)
0,6 km
0,7 km
0,8 km
0,9 km
1,0 km
1,1 km
1,2 km
1,3 km
1,4 km
1,5 km
1,6 km
1,7 km
1,8 km
1,9 km
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Il potenziale e il fascino 84
Piazza Sabotino, al contrario di quanto si possa pensare, presenta un grande potenziale, e perchĂŠ no, un grande fascino. Si tratta di un enorme spazio le cui dimensioni non sono sfruttate a sufficienza; in piĂš presenta tante parti non utilizzate. Sta in questa sfumatura la grande potenzialitĂ della piazza: un considerevole spazio a disposizione che non aspetta altro se non acquisire un altro valore.
Sabotinaggio
Luoghi
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86
Domani
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Placemaking
Sabotare piazza Sabotino 88
Un sabotaggio in piazza Sabotino. La piazza, su cui convergono sei strade, è il centro naturale di Borgo San Paolo e Cenisia: da un lato bar, negozi e il cinema di zona; di fronte altre vetrine, la via pedonale e il mercato. Eppure questo ovale non è che un’area di parcheggio e manovra. Per questo proponiamo un sabotaggio. E se le isole all’interno della piazza si trasformassero in spazi di incontro e di gioco? L’area per bambini più vicina è a diversi isolati di distanza. Il progetto di un mini-parco avventura e un chiosco gestito a rotazione dalle comunità locali si mette al servizio di un quartiere fra i più integrati di Torino.
Sabotinaggio
Placemaking
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Sabotinaggio
Placemaking
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Valori urbani I valori urbani associati al progetto Sabotinaggio sono sostenibilità, spazio pubblico, mobilità, multifunzionalità e novità urbana.
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Sabotinaggio
Placemaking
Sostenibilità L’intervento applicato a piazza Sabotino viene operato con un principio di innovazione ambientale, tra cui materiali e progetti sostenibili.
Multifunzionalità Una delle particolarità appartenente a tutte le proposte è la disponibilità di più funzioni. Il placemaking si interroga sui luoghi, non sui progetti in sè, ed è per questo che è necessario coinvolgere più funzioni possibili per rendere un luogo più avvolgente.
Spazio pubblico L’insieme integrato di parchi, piazze e spazi aperti sono progettati per attirare persone di tutte le età, all’aperto, tutto l’anno. Questo approccio permette di avere tutto perfettamente integrato con i marciapiedi e piazze per creare un paesaggio accogliente.
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Piano di sviluppo
Trasformazione delle isole di traffico in spazio di incontro e gioco 94
Pavimentazione colorata Aree verdi Fiori e piante
Attrezzature e arredi Panchina con fioriera Tavoli da pic nic Cabine del telefono / library Chiosco bar
Parco giochi Percorso avventura sospeso Altalena
Sabotinaggio
Placemaking Luoghi
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Scusi, il conto? Di seguito un calcolo approssimativo del costo dei materiali utilizzati per realizzare il progetto Sabotinaggio.
Trasformazione delle isole di traffico in spazi d’incontro e gioco
Attrezzature e arredi
Parco giochi
Sabotinaggio
Placemaking
Il conto del Sabotinaggio 97
Pavimentazione colorata Aree verdi Fiori e piante
35 000 € 15 000 € 5 000 €
Panchine con fioriera Tavoli da pic nic Cabine del telefono / library Chiosco bar
12 000 € 4 800 € 9 000 € 25 000 €
Percorsi avventura sospeso Altalena Scivolo Bilico
8 000 € 1 500 € 1 000 € 1 000 €
Totale
117 300 €
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Sabotinaggio
Placemaking
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Sabotinaggio
Placemaking
#keyterms del progetto
Diversità Accessibilità Novità Equità di opportunità Multifunzionalità Inclusione
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Sabotinaggio
Placemaking
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Obiettivi
Una vera piazza 4
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Piazza Sabotino è la piazza di zona, ma oggi, ha davvero poco dell’idea della piazza. Vale la pena immaginare un suo futuro come luogo di movimento e ricchezza, e non soltanto di parcheggio.
Sabotinaggio
Obiettivi Luoghi
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Principi di accessibilitĂ
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Sabotinaggio
Obiettivi Luoghi
Il progetto Sabotinaggio è stato pensato secondo 4 semplici principi di accessibilità:
1
Permettere esperienze che prima non erano possibili.
2
7
Realizzare delle infrastrutture semplici, durevoli e affidabili.
3
Progettare esperienze intuitive.
4
Dare la priorità alla comunità.
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Sviluppi
E nel 2030?
Per natura, i buoni spazi pubblici che rispondono ai bisogni, le opinioni e i continui cambiamenti della comunità richiedono attenzione. I servizi si consumano, hanno bisogno di cambiare e l’ambiente urbano si sviluppa. Essere aperti alla necessità di cambiamento e avere la flessibilità di gestione per attuarlo è ciò che costruisce grandi spazi pubblici, grandi quartieri e grandi città. Per questo motivo, si sono ipotizzate le trasformazioni di diversi elementi del progetto Sabotinaggio dieci anni dopo, quando le esigenze e le necessità della comunità saranno mutate o sviluppate.
Sabotinaggio
Sviluppi Luoghi
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Commu Cricket Ground
Community Cricket Ground
unity
d
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Introduzione
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Luoghi
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Placemaking
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Obiettivi
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Sviluppi
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Introduzione
Due parole dagli ideatori 112
Lorenzo Germak
Abbiamo organizzato Paratissima nel 2012 e 2013 negli spazi in disuso dell’Ex Villaggio Olimpico, complesso utilizzato in occasione delle Olimpiadi del 2006 e precedentemente Mercato Ortofrutticolo
Community Cricket Ground
Introduzione
della città. Ci accorgemmo subito di questa enorme piastra abbandonata e chiusa al pubblico adiacente al complesso e ne chiedemmo l’utilizzo al proprietario, che acconsentì per realizzarne un parcheggio nei giorni della manifestazione. Nei giorni precedenti alla settimana dell’arte ci accorgemmo che la piastra in questione era spesso utilizzata, soprattutto nei weekend, come campo da cricket da alcuni residenti immigrati da paesi che praticano questi sport (India, Bangladesh, ecc). Ovviamente il loro era un utilizzo abusivo, perchè entravano dai buchi della recinzione perimetrale. Trovammo però un accordo per cui potevano continuare ad utilizzare la piastra a patto di non danneggiare le nostre strutture funzionali al parcheggio. Il progetto nasce da una semplice considerazione. Molto spesso in città nei parchi, nelle aree verdi, capita di vedere e utilizzare sia i percorsi “ufficiali” progettati a tavolino sia le le soluzioni “ufficiose”, quelle scorciatoie dove l’interruzione della vegetazione sta
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Introduzione
a significare un utilizzo frequente di quella soluzione non progettata ex ante. Queste seconde piste sono la dimostrazione che l’utilizzo, la vita di tutti i giorni della cosa pubblica è essa stessa progettazione, costante miglioramento o adeguamento della proposta studiata a tavolino, o in alcuni casi soluzione temporanea ad un bisogno contingente.
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Community Cricket Ground
Introduzione
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Per anni alcune voci silenziose di appassionati di cricket espressero il desiderio di poter giocare in un luogo adatto. Si dà il caso che lo spazio di cui facevano e fanno tutt’ora uso sia molto grande, non utilizzato e, diciamolo, anche un po’ abbandonato. Sarà per caso un segno?
Community Cricket Ground
Introduzione
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Il tipo di proposta 118
Community Cricket Ground
Introduzione
Il progetto Community Cricket Ground prevede la realizzazione dell’implicita richiesta degli appassionati di cricket che, appena ne hanno la possibilità , si trovano a giocare in quello spiazzo asfaltato con un po’ di vegetazione spontanea che si trova in zona Lingotto.
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Luoghi
Un paese simbolo nella cittĂ
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Luoghi
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Borgo Filadelfia Lingotto
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Lingotto è un quartiere simbolo della storia di Torino, è situato a sud-est della città e fa parte della Circoscrizione 8.
Community Cricket Ground
Luoghi
Questa zona la si associa in particolare alla Fiat, alla presenza di più etnie e alla grande quantità di cultura. La storia di Lingòt (in piemontese) nasconde tanti aneddoti e curiosità, realtà antiche oggi rivisitate e ancora attive con nuove funzionalità. Il quartiere è nato intorno al XV secolo come latifondo rurale tra Torino e Moncalieri, nel XVI secolo prenderà poi il nome dai nobili Lingotto. Nel 1915 la Fiat impiantò il suo stabilimento di produzione di automobili prendendo il nome: Fiat Lingotto. Lo stabilimento ebbe il ruolo di trasformare il borgo, che passò a essere da una zona rurale a un quartiere operaio. Grazie alla presenza di Fiat Lingotto, fino al 1935 circa, avvenne un veloce sviluppo economico in tutta la zona. Da quell’anno in poi diversi furono gli sviluppi che portarono il quartiere a crescere sempre di più: un esempio fu la creazione del cosiddetto “villaggio olimpico” per ospitare gli atleti partecipanti alle Olimpiadi Invernali nel 2006 e il posizionamento di un arco olimpico, in lamiera rossa, con una passerella pedonale lunga 400 metri.
Negli anni, la struttura subì diverse modifiche, quella più importante però avvenne nel 1985, affidata all’architetto Renzo Piano. Lingotto divenne così qualcosa di completamente nuovo: venne costruito un centro esposizioni, un centro congressi, un auditorium, un trittico di hotel 4 stelle, un centro servizi, uffici e area shopping. In più, nel 2002 venne inaugurata la Pinacoteca “Gianni e Marella Agnelli”. In tempi moderni, rinominato “Lingotto Fiere”, divenne la sede scelta per alcune delle più importanti manifestazioni internazionali, tra le quali il Salone del Libro, il biennale Salone del Gusto e tanti altri eventi. Borgo Filadelfia, o semplicemente Filadelfia, è un sotto-quartiere situato a sud di Torino. In passato (1920-1980) veniva accomunato a una zona detta dei Mercati Generali, fino alla sua nuova ridenominazione nel 2004. Il suo nome deriva dallo storico Stadio Filadelfia, il quale, a sua volta, doveva il nome alla via eponima. Si tratta della zona in cui costruirono il villaggio olimpico e l’arco: ancora oggi viene utilizzato come spazio espositivo e ricreativo e come centro di abitazioni per il nuovo flusso di immigrati della città.
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Oggi
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I dati sul cricket a Torino 6
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Il cricket è uno sport di squadra praticato con mazza, palla e guantone giocato fra due gruppi di undici giocatori ciascuno. È nato in Inghilterra, almeno nella sua forma moderna, ed è praticato, oltre che nel paese in cui è nato, principalmente nei paesi del Commonwealth: Bangladesh, India, Sri Lanka, Pakistan, Galles, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e altri.
Community Cricket Ground
Luoghi
Caratterizzato da lunghi tempi e terminologia complicata, il cricket non è di facile comprensione a chi gioca il ruolo di spettatore. «Il cricket deve molto della sua unicità al fatto che dovrebbe essere giocato non soltanto secondo le proprie regole ma anche secondo lo Spirito di Gioco. Qualsiasi azione che sia vista come contraria a questo Spirito causa un danno al gioco stesso. La responsabilità principale di assicurarsi che il gioco sia condotto secondo lo spirito del fair play è dei capitani. Essere uniti ti consente di migliorare». Questo sport è conosciuto per essere particolarmente rispettoso e giusto, infatti nei paesi anglosassoni l’espressione “it’s not cricket” si usa per definire qualcosa di non eticamente corretto.
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I dati sul cricket a Torino Persone che giocano a cricket a Torino
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Campi da cricket a Torino
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Torino Zalmi
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circa
*
*non è un errore, non ce n’è nessuno!
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Il potenziale e il fascino 0
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La grande risorsa di questa area è la presenza di uno spazio così grande a disposizione in una zona oggi in crescita. In più, fornire a quei tanti appassionati di cricket un luogo adatto è una soddisfazione non solo dal punto di vista urbano ma anche umano.
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Placemaking
Un nuovo campo sportivo 4
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Cercate via Giordano Bruno su Google Maps e a lato dell’ex Moi troverete la segnalazione di un campo da cricket. In realtà si tratta di un semplice spiazzo in asfalto con un po’ di vegetazione spontanea, che alcuni appassionati usano per giocare a cricket. Il cricket è uno sport di squadra diffuso nei Paesi legati in passato all’impero britannico, fra cui Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka. Dopo anni di partite nei parchi e in angoli abbandonati, è giunto il tempo di creare un vero campo, con attrezzature e spazi di incontro, per tutti coloro che amano giocare a cricket.
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Valori urbani I valori urbani associati al progetto Community Cricket Ground sono multifunzionalitĂ , novitĂ urbana e infrastrutture sociali.
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Infrastrutture sociali Le nuove strutture appartenenti al progetto hanno come obiettivo la costruzione di un centro comunitario progettato per ispirare l’impegno civico e la condivisione cittadina. In questo caso, il campo da cricket compirà un’opera di integrazione, in quanto gli appassionati dello sport in questione appartengono a culture ed etnie diverse. Questo intervento permetterà, oltre a condividere una passione, di condividere un luogo, finalmente attrezzato.
Multifunzionalità Una delle particolarità appartenente a tutte le proposte è la disponibilità di più funzioni. Il placemaking si interroga sui luoghi, non sui progetti in sè, ed è per questo che è necessario coinvolgere più funzioni possibili per rendere un luogo più avvolgente.
Spazio pubblico L’insieme integrato di parchi, piazze e spazi aperti sono progettati per attirare persone di tutte le età, all’aperto, tutto l’anno. Questo approccio permette di avere tutto perfettamente integrato con i marciapiedi e piazze per creare un paesaggio accogliente.
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Piano di sviluppo
Campo da cricket Campo in erba sintetica colorata Recinzione 0
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Strutture di servizio Biglietteria Spogliatoi Magazzino Spalti
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Placemaking Luoghi
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Scusi, il conto? Di seguito un calcolo approssimativo del costo dei materiali utilizzati per realizzare il progetto Community Cricket Ground.
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Campo da cricket
Strutture di servizio
Community Cricket Ground
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Il conto del Community Cricket Ground Campo in erba sintetica colorata Recinzione
Biglietteria Spogliatoi Magazzino Spalti
Totale
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410 000 € 20 000 €
25 000 € 30 000 € 20 000 € 40 000 €
545 000 €
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#keyterms del progetto
Diversità Accessibilità Novità Equità di opportunità Multifunzionalità Inclusione
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Obiettivi
Uno spazio dedicato alla passione 0
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Ufficializzare il campo di cricket significa rispondere ad un bisogno reale di una comunitĂ locale.
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Obiettivi Luoghi
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Principi di accessibilitĂ
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Obiettivi Luoghi
Il progetto Community Cricket Ground è stato pensato secondo 4 semplici principi di accessibilità:
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Permettere esperienze che prima non erano possibili.
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Realizzare delle infrastrutture semplici, durevoli e affidabili.
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Progettare esperienze intuitive.
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Dare la priorità alla comunità.
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Sviluppi
E nel 2030? Per natura, i buoni spazi pubblici che rispondono ai bisogni, le opinioni e i continui cambiamenti della comunità richiedono attenzione. I servizi si consumano, hanno bisogno di cambiare e l’ambiente urbano si sviluppa. Essere aperti alla necessità di cambiamento e avere la flessibilità di gestione per attuarlo è ciò che costruisce grandi spazi pubblici, grandi quartieri e grandi città. Il Community Cricket Ground potrebbe, dopo dieci anni, essere fornito di un palco notturno per spettacoli musicali e partite serali. In estate potrebbe diventare una meta interessante per passare una serata diversa dalle altre, con a fianco il chiosco che serve bibite fresche. In più, si potrebbe studiare la progettazione di una copertura per il campo durante i mesi invernali, per dare la possibilità ai frequentatori dell’area di non mettere in pausa la loro attività preferita.
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Sviluppi Luoghi
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Pirates Garden
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Il nuovo Borgo dei pirati. Stesso luogo, stessa struttura, stessa comunità ma un contenuto diverso. La novità è portata dal giardino colmo di erbe aromatiche, fiori e chi più ne ha più ne metta! Questa fresca zona verde sarà affiancata da uno spazio per eventi all’aperto, cosa manca?
Pirates Garden
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Aprire il cancello!
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Il tipo di proposta 0
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Pirates Garden
Introduzione
Il capannone abbandonato presente nel Borgo dei Pirati a Torino è in disuso ormai da tempo. Basterebbe poco per donargli un altro significato: aprire il cancello, ripulire e abbellire. L’intero spazio verrebbe trasformato in un giardino con un orto e un palco per spettacoli all’aperto, lasciando che sia la vecchia struttura a ospitare queste interessanti novità.
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L’ex borgo operaio in periferia 2
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via Mottalciata Barriera di Milano
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Barriera di Milano, spesso chiamata semplicemente Barriera, è un antico quartiere di Torino appartenente alla Circoscrizione 6. Si trova nella zona settentrionale della città ed è sorto storicamente come borgo proletario e operaio.
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Nel 1853, tra un agglomerato di cascine, case sparse e botteghe di Torino, nasce Barriera. Viene eretta con lo scopo di garantire il controllo doganale sulle merci in entrata. Il quartiere prende il nome proprio da uno dei varchi che consentivano l’ingresso in città: queste “barriere” assicuravano il pagamento del dazio e fra tutte quella più nota era quella di piazza Crispi, rivolta verso il noto capoluogo lombardo: da qui, Barriera di Milano. Già dopo i primi anni Sessanta, Bariera ‘d Milan (in piemontese) è di particolare interesse industriale ed economico: era presente il biscottificio Wamar, nato in precedenza come laboratorio artigianale, l’importante polo culturale e sociale dei Docks Dora, nato come magazzino e stoccaggio merci, e la Fiat Fonderie. Il quartiere è anche sede, ancora oggi in via di sviluppo, del settore terziario e mercatale. Vi sono infatti quattro importanti mercati rionali aperti tutta la settimana. Particolarmente importante è il mercato di piazza Foroni, nel cuore del quartiere, dove si trovano ogni sorta di indumenti e tutti i generi di alimentari freschi.
Barriera di Milano ha quattro strade di una certa rilevanza toponomastica: Corso Giulio Cesare e via Cigna collegano il centro della città alla “barriera”; Corso Vercelli, con uno stile architettonico molto semplice risalente agli anni Cinquanta/Sessanta, presenta molti negozi e bar, luoghi di ritrovo che donano alla via un certo interesse; Via Bologna che, ospitando molto piccole e medie aziende del settore elettronico, telecomunicazioni e tessile, ancora oggi, presenta un importante insediamento industriale. Anche definito “il quartiere dei musicisti”, Barriera di Milano possiede molte vie e piazze, spesso adiacenti tra loro, dedicate a musicisti e compositori classici italiani. In più, a seguito di un concorso d’idee svoltosi nella primavera 2014, il “Comitato Urban Barriera” ha lanciato il progetto B-ART per la riqualificazione di tredici pareti vuote di palazzi privati e di edifici pubblici, attraverso la realizzazione di grandi “murales”, che contenessero un filo di collegamento comune.
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I dati sui luoghi abbandonati 8
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Quanti posti a Torino risultano abbandonati e quindi pericolosi da frequentare? La potenzialitĂ di questi spazi sta nel poterli rendere vivibili con pochi sforzi.
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Ex Ceat
Ex Fimi
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Villa Moglia
Ospedale Maria Adelaide
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I dati sui luoghi abbandonati
Acciaierie Lucchini
Ex Clinica San Paolo
Ex discoteca Ultimo Impero
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Il potenziale e il fascino 2
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Il luogo già prima si faceva carico di un significato: essere il Borgo dei Pirati. La bellezza di questo intervento sta nel riportare in vita e donare un valore a ciò che già prima ne possedeva uno, ma che purtroppo negli anni è andato scemando. Realizzando l’operazione di placemaking, quindi, non si metterebbe in atto non solo una pratica di buon utilizzo e destinazione degli spazi, bensì un’opera di rivitalizzazione di un luogo.
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Il giardino che non c’è 6
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Le viuzze tra corso Novara e via Bologna pare abbiano un vecchio nome, il Borgo dei Pirati. E infatti custodiscono un tesoro: un capannone di cui rimane lo scheletro (per rimanere in tema), che attende da più di vent’anni che qualcuno abbia il coraggio di riportarlo in vita. Il progetto è semplice: aprire il cancello, ripulire, abbellire, lasciando parte dello spazio a giardino e a coltivazione di orti, coinvolgendo gli anziani “pirati”. Erbe aromatiche, alberi da frutto e una serra che replica in piccolo le grandi capriate in ferro, più una zona palco per eventi all’aperto — tutto da ammirare salendo sulla “tolda” di un container terrazza. Il genere di luogo che ancora manca a Torino e che darebbe uno spazio verde a uno dei quartieri più in trasformazione della città.
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Valori urbani I valori urbani associati al progetto Pirates Garden sono spazio pubblico, infrastrutture sociali, multifunzionalitĂ e novitĂ urbana.
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Infrastrutture sociali Le nuove strutture appartenenti al progetto hanno come obiettivo la costruzione di un centro comunitario progettato per ispirare l’impegno civico e la condivisione cittadina. In questo caso, l’orto può diventare una buona maniera di condividere uno spazio e, soprattutto, vederlo crescere grazie a un’opera comune. Il palco, da un certo punto di vista, ha la stessa funzione, cioè quella di unire, tramite una singola azione, più menti e più corpi che fanno parte di una stessa comunità.
Multifunzionalità Una delle particolarità appartenente a tutte le proposte è la disponibilità di più funzioni. In questo caso, il progetto include un giardino, ovviamente, completato da una serra e un orto urbano. In più, accanto all’area verde, sarà presente la zona palco disponibile per ogni genere di evento all’aperto e un container terrazza da cui si potrà assistere alle performance e, perché no, godere del tramonto.
Spazio pubblico L’insieme integrato di parchi, piazze e spazi aperti sono progettati per attirare persone di tutte le età, all’aperto, tutto l’anno. Il nuovo giardino dei pirati offre la possibilità alla comunità di condividere un luogo, ce n’è per tutti i gusti: per chi vorrà assistere agli spettacoli all’aperto, chi ordinerà una bevanda fresca al chiosco e chi preferirà contemplare la bellezza delle piante che crescono negli orti.
Novità urbana I progetti portano con sé una sfumatura di originalità in campo urbano in quanto presentano connubi di elementi e strutture che fino ad ora non si erano mai visti. Infatti, i cinque nuovi spazi pensati mostrano ciò che a Torino manca in questo momento. Il giardino dei pirati offre un particolare dualismo: il verde, dato dal giardino e la serra, e la spensieratezza, propria del palco all’aperto, un genere di luogo, o di luoghi, che in città ancora non si era visto.
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Piano di sviluppo Riconversione area ex industriale Restauro delle strutture edili esistenti Nuova pavimentazione Nuova pavimentazione in legno (area palco)
Aree verdi Aiuole Vasche e fioriere Fiori e piante
Strutture Serra Palcoscenico Spalti Magazzino
Container terrazza Restauro container Piattaforma e scala
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Scusi, il conto? Di seguito un calcolo approssimativo del costo dei materiali utilizzati per realizzare il progetto Pirates Garden.
Riconversione ex area industriale
Aree verdi
Strutture
Container terrazza
Impianti
Pirates Garden
Placemaking
Il conto del Pirates Garden Restauro delle strutture esistenti Nuova pavimentazione Nuova pavimentazione in legno (area palco)
30 000 € 63 000 € 75 000 €
Aiuole Vasche e fioriere Fiori e piante
15 000 € 8 000 € 6 000 €
Serra Palcoscenico Spalti Magazzino
45 000 € 10 000 € 20 000 € 20 000 €
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Restauro container Piattaforma e scala
5 000 € 15 ooo €
Impianto di illuminazione
32 000 €
Totale
344 000 €
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Pirates Garden
Placemaking
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Pirates Garden
Placemaking
#keyterms del progetto
Diversità Accessibilità Novità Equità di opportunità Multifunzionalità Inclusione
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Obiettivi
Nuova vita per il Borgo dei Pirati 0
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Il borgo dei pirati: una bellissima struttura portante che non aspetta altro se non essere importante per qualcuno e avere la propria funzione all’interno del quartiere. Questo è proprio l’obiettivo dell’intervento Pirates Garden: utilizzare lo spazio vuoto a disposizione e donare un nuovo significato a un’area che ne era portatrice già in passato.
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Obiettivi Luoghi
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Principi di accessibilitĂ
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Pirates Garden
Obiettivi Luoghi
Il progetto Pirates Garden è stato pensato secondo 4 semplici principi di accessibilità:
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Permettere esperienze che prima non erano possibili.
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Realizzare delle infrastrutture semplici, durevoli e affidabili.
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Progettare esperienze intuitive.
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Dare la priorità alla comunità.
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Sviluppi
E nel 2030? Per natura, i buoni spazi pubblici che rispondono ai bisogni, le opinioni e i continui cambiamenti della comunità richiedono attenzione. I servizi si consumano, hanno bisogno di cambiare e l’ambiente urbano si sviluppa. Essere aperti alla necessità di cambiamento e avere la flessibilità di gestione per attuarlo è ciò che costruisce grandi spazi pubblici, grandi quartieri e grandi città. Il nuovo giardino dei pirati, nel tempo, potrebbe dedicare un piccolo spazio a una zona pic nic: qualche tavolo qua e là e i viveri direttamente dall’orto accanto. E perché non decorare la struttura con un po’ di street art tanto amata dalla comunità?
Pirates Garden
Sviluppi Luoghi
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Piazza Juvollin
Piazza Juvollino
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no Introduzione
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Due parole dagli ideatori 8
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Francesco Castaldo
Quando qualche anno fa ho collaborato all’allestimento di una mostra di Pittura nell’Archivio di Stato, mi aveva colpito la desolazione di uno spazio esterno, quello di piazza Mollino, che pur avendo tutte le caratteristiche per essere “vivo” e, soprattutto, “vissuto” dai cittadini, si trovava in una condizione di abbandono.
Piazza Juvollino
Introduzione
Eh sì, dico proprio abbandono, perché pur essendo nel pieno centro della città, nessuno o quasi dei torinesi ne conosce l’esistenza. Provare a chiedere in giro per credere! Un’altra città, meno ricca di emergenze architettoniche di Torino, che si trovasse ad avere la fortuna di una piazzetta con le qualità di piazza Mollino, sicuramente ne farebbe un gioiello da mettere in mostra. E invece noi torinesi, inconsapevolmente, l’abbiamo lasciata in un angolino dimenticato. Sottolineo che anch’io, prima della mostra di pittura alla quale avevo dato il mio piccolo contributo, non conoscevo Piazzetta Mollino. In essa, ebbi modo di notare allora, erano rappresentate varie stagioni della nostra storia, e in un modo straordinario. In piazzetta Mollino c’è tutto. Una manica seicentesca in cui è inserito l’Archivio di Stato (1731-33) che è opera di Filippo Juvarra, la facciata laterale del Teatro Regio che è splendida opera di Architettura Moderna-contemporanea (1973), un intervento di recupero parziale del 1993 proprio attaccato all’Archivio di
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Stato che si è dimostrato molto discreto e rispettoso del contesto. C’è persino la sensazione che manchi qualcosa: e mi riferisco al portico e alla loggia della facciata dei palazzi dell’Accademia, che c’era fino agli anni ’50, che copriva quella nuda facciata posta al fondo per chi entra da piazza Castello. Io sono convinto che, quando in uno spazio urbano si avverte la sensazione di una “assenza”, questo è il forte segnale che esso è ben vivo, e che desidera di essere portato alla luce; che possiede cioè già un’anima che deve solo essere fatta emergere attraverso il compimento della sua forma. Per questo ho scelto quel luogo: desideravo proporre l’innesco per un vero recupero, affinché soprattutto i giovani Torinesi potessero avere un altro bellissimo spazio per i loro incontri e per le loro più genuine manifestazioni, guidati dalla cultura e dalla storia dei luoghi, ma soprattutto messi nella condizione di portare essi stessi nuova cultura e nuova storia.
Piazza Juvollino
Introduzione
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“Piazzetta Mollino? Qual è?” Piazza Mollino è un piccolo spazio in centro a Torino, purtroppo sconosciuto alla maggior parte delle persone che ci vivono.
Piazza Juvollino
Introduzione
Eppure la piazzetta ha un grande potenziale: oltre alla posizione strategica, ospita, ai suoi lati, due opere architettoniche di grande valore, i cui ideatori sono Carlo Mollino e Filippo Juvarra. Sfruttando gli spazi inutilizzati potrebbe diventare l’unica lounge all’aperto della città , per turisti e cittadini!
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Il tipo di proposta 4
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Il progetto nominato Piazza Juvollino prevede la trasformazione di una delle più piccole e graziose piazze presenti a Torino in una lounge a misura di città! Per chiunque voglia fare una siesta lontano dal traffico e dal viavai del centro, the best chillout plaza in town sarà dietro l’angolo: con un bar aperto dal mattino presto fino a mezzanotte, panchine qua e là, un po’ di vegetazione e un palco per spettacoli tenuti da artisti di strada.
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Il piĂš bel villaggio del mondo 6
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Piazza Juvollino
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Piazzetta Mollino Centro
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Il Centro è il quartiere più antico della città di Torino ed è un patrimonio storico, culturale, politico e finanziario immenso. Dal 1985 costituisce, insieme al quartiere Crocetta, la Circoscrizione 1 della città. Quello che oggi viene definito Centro Storico è il nucleo primitivo del tracciato urbano, la Città delle origini.
Piazza Juvollino
Luoghi
La Città era inizialmente abitata dalla popolazione di origine ligure, i Taurini, che si installarono nel periodo neolitico nell’area che corrisponde alla Torino attuale. Successivamente, in epoca romana, la città venne chiamata Augusta Taurinorum e il territorio corrispondeva all’attuale Centro Storico. Dalla seconda metà del Cinquecento si avvia un lungo processo di ampliamento e trasformazione: i Savoia volevano conferire alla città un aspetto che rispecchiasse la funzione di capitale e la fisionomia del centro cambiò, acquisendo un aspetto monumentale. A partire dal 1673 Amedeo di Castellamonte progettò nuovi interventi che riguardarono un ampliamento verso il Po. Nel 1729, con l’arrivo in città di Filippo Juvarra, si avviò un’intensa attività di riqualificazione urbanistica: furono demoliti i vecchi edifici medioevali per fare posto a una edilizia moderna, costituita da edifici destinati a un uso residenziale. Gli aspetti urbanistici ed architettonici, nei secoli, hanno creato la bellezza della città e delineato i suoi caratteri di austera eleganza, omogeneità ed equilibrio. Ël Sènter (in piemontese) è il vero e proprio nucleo storico della città medievale caratterizzato da strade strette e spesso pedonali. In passato infatti, il centro della città corrispondeva con il perimetro tipico del Castrum e della relativa colonia di Augusta Taurinorum, la prima struttura urbanistica a “scacchiera”.
L’asse est-ovest, detto decumano maximus (l’attuale Via Garibaldi), era chiamato via Dora Grossa e collegava la cosiddetta Porta Principalis Dextera con la Porta Principalis Sinistra (da Piazza Castello a Piazza Statuto), mentre perpendicolare al decumano maximus, c’era il cardo maximus. Se fino all’inizio del XX secolo, il “Centro” era appunto suddiviso in borghi o contrade, il concetto di Centro di Torino è relativamente recente. Oggi si indica il vero e proprio “centro” della città con Piazza Castello, da cui parte la numerazione civica delle strade e delle distanze chilometriche. L’area di Via Po, via Garibaldi, Via Roma, Via Pietro Micca, Piazza Castello e Piazza San Carlo ospitano, tradizionalmente, i più prestigiosi negozi della città. Di particolare interesse inoltre sono gli importanti teatri appartenenti al passato ma che oggi sono ancora attivi: il Regio, il Carignano, l’Alfieri e lo Stabile. Il quartiere Centro contiene, in pratica, la gran parte dei maggiori monumenti e luoghi d’interesse storico, per esempio: Palazzo Reale (prima residenza dei Re d’Italia), Palazzo Madama, il Duomo, Piazza Castello, Piazza Carignano, Piazza San Carlo, Piazza Carlo Alberto, Piazza Vittorio Veneto, Via Roma, Via Po, la Mole Antonelliana e l’Archivio di Stato di Torino.
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I dati sui turisti 2016 2
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L’idea di trasformare una piccola piazza graziosa ma sconosciuta in una (l’unica) lounge per turisti e cittadini in città porta con sé grandi presupposti. La piazza ha la fortuna di trovarsi in una zona più che centrale: cosa c’è di più centrale di Piazza Castello? E soprattutto, si è ritrovata ad ospitare due grandi opere architettoniche: l’Archivio di Stato progettato da Filippo Juvarra e il Teatro Regio di Carlo Mollino. Questo meraviglioso crocevia ha sicuramente bisogno di più attenzioni!
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La lounge della città 8
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Sui due lati lunghi di questa piazzetta, sconosciuta al 99% dei Torinesi e dei turisti, si confrontano due grandi dell’architettura: da un lato Filippo Juvarra (Archivio di Stato), dall’altra Carlo Mollino (Teatro Regio). Sempre fresca, luminosa, tranquilla, la piazzetta più centrale di Torino è oggi la meno vissuta, mentre sarebbe perfetta per chi vuole fare una siesta lontano dal traffico e dal viavai del centro. La proposta: un bel bar aperto da mattina presto a mezzanotte, un palco per artisti di strada, una lama d’acqua che specchia e raddoppia le facciate, una tettoia leggera di verde sospeso, un murales che è in realtà wayfinding extra large. Così si potrebbe tornare a frequentare questo luogo unico, in pieno centro storico.
Piazza Juvollino
Placemaking
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ress t S “ : aim l c l i ore i l à i g i g è m ’ ti, c vi la s e i t r e u d t i o Per o? G c i r o t s ro da cent lla città!” de lounge
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Piazza Juvollino
Placemaking
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Vol. 2
Valori urbani I valori urbani associati al progetto Piazza Juvollino sono spazio pubblico, multifunzionalitĂ e novitĂ urbana.
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Piazza Juvollino
Placemaking
Novità urbana I progetti portano con sé una sfumatura di originalità in campo urbano in quanto presentano connubi di elementi e strutture che fino ad ora non si erano mai visti. Infatti, i cinque nuovi spazi pensati mostrano ciò che a Torino manca in questo momento. Infatti, una mega lounge all’aperto ancora non si era vista in città! Piazza Mollino, che, chissà che tra qualche anno venga chiamata Piazza Juvollino, è lo spazio giusto per ospitare questo piccolo progetto con grandi potenzialità.
Multifunzionalità Una delle particolarità appartenente a tutte le proposte è la disponibilità di più funzioni. Il placemaking si interroga sui luoghi, non sui progetti in sé, ed è per questo che è necessario coinvolgere più funzioni possibili per rendere un luogo più avvolgente. In questo caso gli elementi che fanno parte del progetto sono un bar aperto da mattina presto a mezzanotte, un palco appositamente realizzato per gli artisti di strada, una lama d’acqua che specchia e raddoppia le facciate, una tettoia leggera di verde sospeso e, infine, un murales che in realtà è wayfinding extra large.
Spazio pubblico L’insieme integrato di parchi, piazze e spazi aperti sono progettati per attirare persone di tutte le età, all’aperto, tutto l’anno. Questo approccio permette di avere tutto perfettamente integrato con i marciapiedi e piazze per creare un paesaggio accogliente. Piazza Juvollino dà la possibilità a turisti e cittadini di condividere uno spazio per rilassarsi e godersi la città senza traffico e frenesia.
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Piano di sviluppo
Elementi di arredo urbano 4
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Panchine Palco per artisti di strada Sistema di sedute a blocchi Murales (wayfinding extralarge)
Verde Aiuole Alberi Pergolato
Giochi d’acqua Vasche Lama d’acqua
Bar
Piazza Juvollino
Placemaking Luoghi
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Scusi, il conto? Di seguito un calcolo approssimativo del costo dei materiali utilizzati per realizzare il progetto Piazza Juvollino.
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Elementi di arredo urbano
Verde
Giochi d’acqua
Bar
Piazza Juvollino
Placemaking
Il conto di Piazza Juvollino 7
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Panchine Palco per artisti di strada Sistema di sedute a blocchi Murales
3 000 € 3 000 € 4 000 € 6 000 €
Aiuole Alberi Pergolato
5 000 € 14 000 € 5 000 €
Vasche Lama d’acqua
15 000 € 35 000 € 30 000 €
Totale
120 000 €
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Piazza Juvollino
Placemaking
#keyterms del progetto
Diversità Accessibilità Novità Equità di opportunità Multifunzionalità Inclusione
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Obiettivi
La piazza non si vede, ma c’è! 0
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Portare l’attenzione dei cittadini su un vero Capolavoro dimenticato di Architettura Urbana che quasi per caso Torino si è trovata ad avere.
Piazza Juvollino
Obiettivi Luoghi
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Completare la definizione del contorno dello spazio attuale. Con una delicata operazione di indagine storico-architettonica e dunque, in questo caso, ri-aggiungendo quello che a nostro avviso forse impropriamente è stato tolto. E cioè quel pezzo di facciata del palazzo dell’accademia al fondo della piazzetta attuale. Ma non con la riproposizione di un volume massiccio di mattoni e pietra, bensì attraverso la diafana presenza della sua sagoma (recuperato dopo attento studio) ripresentata in rete ed in stoffe metalliche, colorate ed illuminate anche artificialmente. Ridare un luogo alla comunità dei Torinesi riportando in esso l’allegria di un vissuto capace di intrecciare traiettorie diverse: di giovani ma anche di maturi ed anziani. Tutto questo attraverso il piacere del verde, la freschezza dell’acqua e il suono di una musica che in questo luogo, anche solo per motivi di opportunità simbolica, dovrebbe essere la padrona.
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Principi di accessibilitĂ
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Piazza Juvollino
Obiettivi Luoghi
Il progetto Piazza Juvollino è stato pensato secondo 4 semplici principi di accessibilità:
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Permettere esperienze che prima non erano possibili.
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Realizzare delle infrastrutture semplici, durevoli e affidabili.
3
Progettare esperienze intuitive.
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Dare la priorità alla comunità.
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Sviluppi
E nel 2030? 4
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Per natura, i buoni spazi pubblici che rispondono ai bisogni, le opinioni e i continui cambiamenti della comunità richiedono attenzione. I servizi si consumano, hanno bisogno di cambiare e l’ambiente urbano si sviluppa. Essere aperti alla necessità di cambiamento e avere la flessibilità di gestione per attuarlo è ciò che costruisce grandi spazi pubblici, grandi quartieri e grandi città. Piazza Juvollino, tra qualche decina d’anni, potrebbe essere integrata con uno spazio dedicato al deposito di bagagli dato che, viste le statistiche, c’è una prospettiva positiva per quanto riguarda l’affluenza di turisti. E perché non trasformare le panchine in pietra pensate inizialmente in una vera e propria piccola arena? In questo modo gli artisti e i performer diventerebbero i veri protagonisti della serata, della giornata o del momento.
Luoghi
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Placema a Torino
aking o
Crediti pp. 44, 45 — 48, 49. Render Precollinear Park. Massimo Guglielmotto
pp. 52 — 57. Fotografie Precollinear Park. Emma Cavigliasso
pp. 52 — 57. Illustrazioni Precollinear Park. Nicoletta Carbotti
pp. 90, 91 — 94, 95. Render Sabotinaggio. Massimo Guglielmotto
pp. 98 — 103. Fotografie Sabotinaggio. Michele D’Ottavio
pp. 98 — 103. Illustrazioni Sabotinaggio. Nicoletta Carbotti
pp. 136, 137 — 140, 141. Render Community C. G. Massimo Guglielmotto
pp. 144 — 149. Fotografie Community. C. G. Michele D’Ottavio
pp. 144 — 149. Illustrazioni Community. C. G. Nicoletta Carbotti
pp. 178, 179 — 182, 183. Render Pirates Garden. Massimo Guglielmotto
pp. 186 — 191. Fotografie Pirates Garden. Emma Cavigliasso
pp. 186 — 191. Illustrazioni Pirates Garden. Nicoletta Carbotti
pp. 222, 223 — 226, 227. Render Piazza Juvollino. Massimo Guglielmotto
pp. 230 — 235. Fotografie Piazza Juvollino. Michele D’Ottavio
pp. 230 — 235. Illustrazioni Piazza Juvollino. Nicoletta Carbotti
Placemaking: 5 progetti per 5 luoghi © 2020 Torinostratosferica Associazione culturale Torino Stratosferica Via Regaldi 7 int. 12/A 10154 Torino C.F. 97803230016 © 2017-2019 Torinostratosferica Direzione creativa Marta Doria Caratteri tipografici Sole Serif Merriweather Stampato in Italia presso TechArt Via Massimo d’Antona 17/1 10028 Trofarello (TO) Tutti i diritti sono riservati. Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.