SESSO, PSICHE E TABU’ Rubrica di sessuologia e psicologia
A cura di Roberta Gianfrancesco Psicologa clinica specializzanda in Psicoterapia ad approccio Umanistico-bioenergetico, e iscritta presso l’Istituto di sessuologia clinica(Isc).
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SESSO, PSICHE E TABU’ Rubrica di sessuologia e psicologia
A cura di Roberta Gianfrancesco Psicologa clinica specializzanda in Psicoterapia ad approccio Umanistico-bioenergetico, e iscritta presso l’Istituto di sessuologia clinica(Isc).
L’idea di questa rubrica nasce dal desiderio di introdurre i lettori nel mondo della psicologia e della sessuologia, annullare tabù e reticenze, lasciando spazio all’informazione e alla curiosità.
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Cybersex: sesso in pixel
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Cybersex: sesso in pixel
A cura di Roberta Gianfrancesco Psicologa clinica specializzanda in Psicoterapia ad approccio Umanistico-bioenergetico, e iscritta presso l’Istituto di sessuologia clinica(Isc).
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Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che l’amore avrebbe potuto affondare i suoi passi anche nel mondo virtuale, che avremmo potuto scegliere un partner sessuale o sentimentale con la semplicità con cui cerchiamo una t-shirt o un jeans su Amazon, senza aspettare però i tempi di spedizione. Nessuno avrebbe mai immaginato che attraverso uno schermo e una webcam avremmo potuto vestire di pixel una nuova idea di sessualità. Il “Cybersex”, anche definito sesso virtuale, è una pratica che permette di avere rapporti sessuali online tramite la condivisione di proprie azioni e fantasie con un partner “virtuale” che a sua volta restituisce le proprie.
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Cybersex: sesso in pixel
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Tante sono le modalità che internet e la diffusione di nuove piattaforme social offrono per lo scambio di piacere tra utenti: messaggeria instantanea, chat room dedicate, applicazioni specifiche per smartphone e tablet, portali web che mettono in contatto sconosciuti attraverso videochat. Il cybersex compie una vera e propria rivoluzione del concetto di sessualità rispetto alla pornografia, dove il rapporto tra utente e contenuto era univoco. Il semplice utilizzo di un webcam, oggi, permette un rapporto in tempo reale tra i due utenti conferendo cosi un respiro più reale ad un intimità di per sé virtuale. Gli studi in materia concordano sulle caratteristiche che tipicamente contraddistinguono i fruitori .
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Cybersex: sesso in pixel
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Si tratta di persone timide, riservate (e spesso vergini) che tentano di assecondare la propria curiosità e la propria sessualità attraverso una modalità che li rende più sicuri rispetto ad ansie da prestazione che caratterizzano il loro approccio sessuale nella vita reale. Nel mondo virtuale l’utilizzo del proprio corpo in maniera narcisistica e seduttiva risulta più facile, porta ad una soddisfazione dell’autostima, ad una maggiore libertà pur garantendo un maggior controllo rispetto alla realtà. Secondo dati emersi recentemente in Italia tale dipendenza riguarda prevalentemente maschi eterossessuali, dai 33 ai 55 anni, sposati nel 60% dei casi e separati nel 13%, capaci di passare da 11 a 35 ore settimanali davanti al computer, spesso in orario lavorativo.
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Cybersex: sesso in pixel
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Ma quando tutto ciò diventa pericoloso? Quando avviene il passaggio da fantasia a patologia? Sicuramente il cybersex ha dei risvolti positivi rispetto alla vita sessuale di alcune categorie di persone. Per alcune minoranze sessuali (es.: popolazione LGBTI) è considerato spesso uno sfogo che permette di normalizzare il proprio comportamento nella vita reale e ridurre così comportamenti a rischio. D’altro canto offre spunto a numerose problematicità: facilità l’incontro con partner occasionali esponendo al rischio di malattie sessualmente trasmissibili, spesso induce a comportamenti devianti come l’adescamento sessuale nei confronti di donne o minorenni oltre che sfociare in forme di dipendenza.
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La “Cybersex addiction” consiste in un vero e proprio stato di dipendenza da sesso on line, con conseguenze che possono ledere la vita sociale-lavorativa e annullare le relazioni interpersonali. Tale dipendenza, a differenza di altre, ha a che fare con il piacere fisico, caratteristica che rende notevolmente più difficile il processo di disintossicazione. In molti hanno associato cybersex addicted ai tossicodipendenti per la difficoltà che entrambe le categorie trovano nell’arrestare il loro comportamento autodistruttivo che li porta ad ignorare conseguenze fisiche, emotive e interpersonali. Non è l’uso di internet ad essere incolpato ma il suo abuso, che comporta rischi psicopatologici, tanto gravi quanto è più precoce l’età in cui compare la condotta di dipendenza.
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Cybersex: sesso in pixel
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Le ragioni di tali deviazioni sono da ricercare nel contesto socio-culturale nel quale viviamo la nostra quotidianità. L’eros dovrebbe essere una dimensione intima e personale che si realizza alla fine di un percorso di crescita individuale di scoperta del proprio corpo mentre oggi i rigidi modelli di mascolinità e femminilità largamente diffusi scoraggiano tale ricerca. La sfida odierna nella realizzazione del proprio eros sta proprio nel superamento di tale visione e nell’accettazione della propria e altrui imperfezione.