IL CANTA STORIE

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IL CANTASTORIE


I Normanni conquistano la Sicilia

I Normanni si trovavano già nell’Italia meridionale e trovarono naturale estendere le loro conquiste anche alla Sicilia e liberarla dalla presenza e dal dominio dei Saraceni. Le lotte per la conquista dell’isola si protrassero fino al 1091, quando cessò la resistenza degli ultimi presidi musulmani. L’emiro di Catania, allora in lotta con l'emiro di Girgenti chiese aiuto a Roberto e Ruggero e con questo pretesto invasero la Sicilia. Così, nel febbraio del 1061, Ruggero sbarcò a Messina e da lì i Normanni avanzarono quasi indisturbati sino a Castrogiovanni e Girgenti riuscendo ad occupare la parte dell'isola orientale che maggiormente era rimasta legata alla cristianità. Nel 1063 Ruggero riportò un'altra celebre vittoria contro i Musulmani nelle vicinanze di Cerami. Nel 1068 con l'aiuto di Roberto, Ruggero assediò Palermo; ma fu costretto ritirarsi. Ciononostante il suo dominio andava crescendo: giunto a Misilmeri con un buon numero di guerrieri, vinse l'esercito saraceno, assai più numeroso del suo.


La presa di Palermo

Nell'anno 1070 i due fratelli volsero alla conquista delle principali città della Sicilia. Roberto nominò così nel 1071 Ruggero Gran Conte di Sicilia e tenne per sé Messina e Val Demone. Nel 1072, i due fratelli attaccarono la città di Palermo dal mare e dalla terra, Roberto espugnò la Kalsa, passando per la porta BaB Al Futuh. I due fratelli si divisero i territori siciliani conquistati e Palermo toccò a Roberto. Gli arabi rimasero nel quartiere della Kalsa e si occuparono di commercio; i latini occuparono le zone dell’Albergheria e i Greci si stanziarono attorno alla Cattedrale.


Mazara

Nel 1072 Mazara cadde sotto la dominazione Normanna, per opera di Ruggero d'Altavilla, il quale fece costruire mura di difesa rafforzando un preesistente castello arabo. Gli arabi, nel 1075, guidati dal nipote del re di Tunisi, Tenemisio, riuscirono a sopraffare i normanni. La riconquista venne però impedita dall'arrivo del conte Ruggero d'Altavilla, che, all'ottavo giorno d'assedio arabo, riuscì a penetrare Mazara e a scacciare i Saraceni. Tra questi c'era il condottiero Mokarta, la cui disfatta è rappresentata su un bassorilievo situato sulla facciata della Cattedrale. Riconquistata la città, i Normanni iniziarono la costruzione di diverse opere di fortificazione, per difendere la città da possibili attacchi nemici, e la costruzione di diverse chiese, con lo scopo di rinnovare l'indebolita fede cristiana. Mazara fu inoltre, per un breve periodo, centro del potere normanno: Ruggero I vi convocò nel 1097, una delle prime assise parlamentari della storia: fu un'assise consultiva, itineranti fino al 1130, quando venne deciso di assegnargli una sede definitiva: il palazzo reale di Palermo. Per ordine del conte Ruggero, la città venne circondata da mura alte, spesse e robuste, che inglobarono però solo una parte del centro abitato.


La ricostruzione

Riconquistata la città, i Normanni non furono accolti con grande entusiasmo. Una buona parte della popolazione aveva infatti abbracciato la fede islamica. Il governo normanno fu, come il suo predecessore, tollerante verso i cittadini di credo diverso, sebbene questi dovessero pagare una tassa per la loro incolumità fisica e libertà religiosa. La nuova dominazione curò la riorganizzazione del culto cristiano, non con la forza, ma con l'erezione di nuove chiese. Mazara usufruì di questa politica, e vide, tra il 1086 ed il 1093, l'erezione della Cattedrale. In quello stesso anno, fu istituita la Diocesi di Mazara del Vallo, il cui diploma originale fu confermato nel 1100, dalla bolla apostolica di papa Pasquale II. La diocesi comprendeva un territorio vastissimo, che si estendeva fino alle periferie di Palermo ed Agrigento. Il primo vescovo ad essere nominato fu Stefano Ferro di Rouen (documentato dal 1093 al 1124), parente del conte Ruggero, benedettino proveniente dall'abbazia di Sant'Eufemia in Calabria e fautore dell'insediamento di parecchi monasteri benedettini (femminili e maschili) nel territorio. Poi il vescovo fu consacrato da papa Urbano II. Oltre alla Cattedrale, diverse furono le chiese costruite dai Normanni.


Chiese e monasteri

Chiesa di San Nicolò Regale.

Chiesa di Santa Veneranda.

Chiesa di San Vito a Mare. •

Chiesa e Monastero di San Michele.

Chiesa di San Francesco.

Chiesa della Madonna delle Giummare.

Chiesa di San Martino.

In questo clima di fervore cristiano, sorsero anche chiesette e cappelle nel cuore delle campagne: Sant'Elia, Santa Maria di Gesù, San Cusumano, San Nicola, San Peri. La diocesi di Mazara fu la prima diocesi eretta dai Normanni in Sicilia, con un diploma del 1093 del "gran conte" Ruggero d'Altavilla, che aveva conquistato la città nel 1072. Essa era l'erede dell'antica diocesi di Lilibeo, scomparsa durante la dominazione araba dell'isola. Inizialmente molto vasta, si estendeva dalla foce del Belice sin nelle vicinanze della città di Palermo, comprendendo quindi l'attuale provincia di Trapani e parte di quella del capoluogo. Il diploma, confermato da Ruggero II nel 1144, conteneva anche tutta una serie di donazioni di carattere feudale, «che ponevano il vescovo di Mazara alla testa della nuova aristocrazia feudale della Sicilia occidentale».


Il primo Parlamento

Sotto i Normanni non si arrestò lo sviluppo che Mazara aveva già conosciuto durante la dominazione musulmana, anzi nuovi sbocchi commerciali si aprirono con altri porti del Mediterraneo e dell’Italia stessa, e l’agricoltura continuò a prosperare, anche se le concessioni feudali dei sovrani normanni favorirono la rinascita del latifondo e le coltivazioni estensive, soprattutto di grano, presero il sopravvento su quelle intensive dell’epoca precedente. La testimonianza dell’Edrisi si riferisce al secolo XII, e in un documento del secolo successivo (1273) Mazara risulta gravata da diciassette gabelle o “dohane”, a differenza di altre città della Sicilia occidentale (Marsala, Salemi, Alcamo, Trapani, Castelvetrano) sottoposte invece ad un numero inferiore. Visto che ogni gabella si riferiva ad una precisa attività economica, significa che ancora nel XIII secolo l’economia mazarese era prospera di ben 17 attività economiche e, oltre quelle elencate nel documento (attività agricole, commerciali, industriali: dalla produzione di datteri alla fabbrica di manufatti di cotone e lino, dalla macellazione alla viticoltura, dalla panificazione alla caccia e alla manifattura di finimenti per animali da sella), altre attività ancora fiorirono in quel periodo, come la fabbricazione di vasi, la produzione di salnitro in alcune grotte di Miragliano e le attività connesse all’esistenza di mulini, tonnare e saline. Mazara fu inoltre, per un breve periodo, centro del potere normanno: Ruggero I vi convocò una delle prime assise parlamentari della storia nel 1097. Era un'assise consultiva: sarebbero state itineranti fino al 1130, quando la sede definitiva fu il palazzo reale di Palermo.


Malta 1091

Ruggero volle poi anche dedicarsi alla conquista dell'isola di Malta, da dove i Saraceni potevano con le loro incursioni preoccupare i Normanni. Ruggero partÏ nel luglio 1091. Arrivato a Malta, ingaggiò una battaglia e cinse d'assedio la città . I Saraceni e il loro capo, chiesero la pace e l'ottennero a condizione di mettere in libertà tutti gli schiavi cristiani; di pagare una grossa somma di denaro e in avvenire un tributo annuo; di far giuramento che avrebbero aiutato il conte quando e come lo avesse richiesto.


Re Normanni e le monete La costituzione del regno normanno di Sicilia fu approvata nel 1130 dall'antipapa Anacleto II ma il relativo atto, come altri, fu annullato. La conferma di papa Innocenzo II giunse nel luglio 1139. La dinastia degli Altavilla (capostipite: Tancredi di Hauteville) ebbe la seguente successione in Sicilia. Ruggero I (conte di Sicilia inizialmente divise il potere con Roberto il Guiscardo) Simone di Sicilia (successore virtuale del padre Ruggero, morì giovanissimo) Ruggero II (fratello di Simone, conte di Sicilia, poi re dal 1130) Guglielmo I (detto il malo, 1154-1166) Guglielmo II (detto il buono,1166-1189) Tancredi (figlio naturale di Ruggero III di Puglia e nipote di Ruggero II 1189-1194) Guglielmo III (secondo genito di Tancredi, fu re virtuale nel 1194)

Successivamente l'imperatore Enrico VI, quale marito di Costanza d'Altavilla, assunse per poco tempo il titolo di re di Sicilia; alla sua morte fu incoronato come re il figlio Federico (poi imperatore come Federico II) I normanni continuarono a coniare monete come il tarì e talora la kharruba, ma usarono anche i follari ed i trifolari (paria a 3 follari) in rame ed altre monete d’argento più sovente usate nella parte continentale de regno. Inizialmente le monete indicavano i re normanni con il loro titolo arabo (con il titolo almu’azzam- il grande.

Tarì oro di Palermo (1073) -Roberto il Guiscardo

aureo coniato durante il regno di Guglielmo I

aureo coniato durante il regno di Guglielmo II

aureo coniato durante il regno di Tancredi


IL Cantastorie

L’episodio della conquista di Mazara divenne oggetto di cantastorie. Purtroppo venne trovato soltanto un'ottava, attualmente conservata da Giuseppe Pitrè e riportata dallo storico Filippo Napoli. Il cantastorie girò tutta la Sicilia a cantare le gesta del grande normanno e divulgare la sua fede per Cristo. I siciliani avevano imparato a raccontare le gesta di grandi imprese principalmente dai greci con gli “aedo”. Anche se la dominazione araba durò un lungo periodo, i siciliani avevano continuato a tramandarsi di generazione in generazione racconti orali. Il conte Ruggero invitò il cantastorie al castello di Mazara per ascoltare di presenza come cantava le sue gesta. (Siciliano)

(Italiano)

«Sugnu risortu a farivi sintiri a zoccu fici lu Conti Ruggeri, amurusu di Cristu e di la fidi, unitu a quattrucentu cavaleri. Cc'era a Mazara tanti saracini, Muarta sulu arzava li banneri. Cci fu 'na guerra, sintistivu diri. Persi Muarta, e cu vincìu? Ruggeri.»

«Sono tornato a farvi sentire cosa fece il Conte Ruggero, che adorava Cristo e la Sua fede, insieme a quattrocento cavalieri. C'erano a Mazara tanti saraceni, solo Mokarta alzava gli stendardi. Ci fu una guerra, l'avete sentito dire. Perse Mokarta, e chi vinse? Ruggero.»


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