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Utilizzi terapeutici ed estetici della Carbossiterapia

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GRAVI MALATTIE CARDIACHE STROKE IPERTENSIONE (NON TRATTATA) INFEZIONE ATTIVA TUMORI

Basata sulla somministrazione sottocutanea di anidride carbonica, la carbossiterapia può essere associata a terapie biorivitalizzanti e trattamenti integrati che ne consentono una maggiore efficacia e durata.

Tra i primi in Italia a studiare ed utilizzare la terapia (gli studi clinici sono iniziati dal Novembre del ’96), il Professor Cesare Brandi ha svolto la sua professione presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria “Le Scotte” di Siena. La sua specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva lo ha portato ad approcciarsi a nuove tecniche capaci di soddisfare le esigenze dei pazienti. Ha scritto uno dei primi manuali disponibili per medici che iniziano a praticare la tecnica.

Professor Brandi, quali sono gli utilizzi della carbossiterapia ?

Uno dei vantaggi più noti della carbossiterapia è legata alla sua azione sul microcircolo e alla sua efficacia nel trattamento della cellulite, e del grasso sottocutaneo, che ha tra le sue espressioni cliniche quello dell’aspetto a buccia d’arancia. Questo trattamento, grazie alle innovazioni tecnologiche viene oggi utilizzato per aiutare a scolpire il corpo rimuovendo il grasso in eccesso in aree specifiche. L’iniezione di anidride carbonica in queste aree è volta non solo a ridurre il numero di cellule adipose ma anche a ottenere un rassodamento della pelle. La carbossiterapia viene spesso utilizzata in associazione a trattamenti medici (mesoterapia, radiofrequenza, ultrasuoni, crioterapia etc) e chirurgici (liposuzione) per il rimodellamento del corpo.

La terapia è anche uno dei più efficaci trattamenti delle smagliature. L’iniezione di anidride carbonica agisce da un lato ossigenando i tessuti e, dall’altro, con la stimolazione di cellule chiamate fibroblasti che producono collagene, elastina e acido ialuronico. È legata a questi effetti clinici la riduzione delle dimensioni delle smagliature e la mitigazione della decolorazione cutanea.

Un ulteriore utilizzo della carbossiterapia è l’effetto antiaging sul viso, collo e décolleté. Anche la zona perioculare migliora grazie all’azione del gas che agendo positivamente sulla circolazione sanguigna ed il derma cutaneo riduce le rugosità presenti.

La carbossi viene utilizzata anche, in combinazione con altri trattamenti, con la finalità di aiutare a guarire le ferite croniche che possono svilupparsi con condizioni come il diabete e le malattie della circolazione periferica.

L’anidride carbonica favorisce il rilascio di ossigeno da parte dell’emoglobina, provocando un’ ossigenazione dell’area e una dilatazione dei vasi sanguigni, contribuendo così a migliorare il trofismo cutaneo. Oltre all’effetto chimico di ossigenazione dei tessuti, la carbossiterapia ha anche un effetto diretto a livello cellulare, stimolando le cellule a lavorare meglio ed aumentando l’elasticità della pelle.

La carbossiterapia rientra oggigiorno tra le più efficaci e sicure strategie terapeutiche volte a trattare diverse forme di alopecia, una condizione che porta alla caduta dei capelli.

La sua duplice azione sul cuoio capelluto può essere compresa meglio se si paragona a quella dell’irrigazione di un campo: l’azione sulla circolazione sanguigna della carbossiterapia ha effetti simili a quella dell’acqua che apporta nutrimento alle piante garantendo una migliore ossigenazione dei bulbi. A questo si associa una diretta e positiva stimolazione delle cellule, con l’effetto di ottenere la nascita di un capello più forte e stabile. L’azione sul cuoio capelluto è simile a quella del PRP (il “vampire treatment” utilizzato nel Regno Unito), con il vantaggio di non essere legati alle limitazioni, cliniche e legali, dovute al prendere/utilizzare il sangue.

Professor Brandi esistono effetti collaterali della carbossiterapia?

La carbossiterapia è un trattamento che, se praticato con tecnica e tecnologia adeguati, è indolore senza effetti collaterali. Si può percepire una leggero fastidio mentre il gas viene iniettato sotto la pelle. In alcuni casi possono verificarsi lividi nell’area delle iniezioni che, generalmente, durano meno di una settimana.

Dopo una sessione di carbossiterapia, se correttamente eseguita, è avvertibile una sensazione di “gambe leggere” causato dall’incremento della circolazione sanguigna.

L’area iniettata potrebbe anche subire un leggero gonfiore con senso di crepitio alla palpazione ma questo migliorerà man mano che il corpo assorbe il gas iniettato.

Professor Brandi, cosa succede durante una sessione di carbossiterapia?

In genere, non è richiesta alcuna preparazione speciale prima di una sessione di carbossiterapia, non esistono problematiche legate al clima e non viene utilizzata alcun tipo di anestesia. Durante il trattamento, il medico inserisce un minuscolo ago sotto la pelle e inietta una piccola quantità di gas che fuoriesce da una macchina certificata che consente di regolare flusso e temperatura.

Il tempo di trattamento varia a seconda dell’area da trattare. Le sessioni in genere vanno da 15 a 45 minuti e vengono eseguite una o due volte alla settimana.

I risultati dei trattamenti di carbossiterapia sono in relazione alle problematiche da trattare. Alcune di queste, come ad esempio la cellulite e l’insufficienza venosa, sono per loro natura “croniche” e pertanto è necessario prevedere, in base alla condizioni cliniche, di ripetere nel tempo i cicli terapeutici. A seconda dell’area del corpo da trattare, possono essere necessarie dalle sei alle otto sessioni di trattamento per migliorare il quadro clinico.

Per condizioni come l’alopecia, ad esempio, si prevedono 8 trattamenti per ciclo mentre per la guarigione delle ferite, possono essere necessarie dalle 15 alle 20 sessioni.

I trattamenti, come già riferito, per mantenere i risultati devono essere ripetuti ogni sei-dodici mesi o in base alle specifiche condizioni cliniche dei pazienti.

La carbossiterapia è una procedura relativamente sicura con effetti collaterali minimi. Tuttavia, sono necessari più trattamenti per ottenere risultati significativi e, come sempre in medicina estetica e non solo, l’utilizzo di apparecchiature adeguate ed una corretta esecuzione del trattamento da parte del medico che la applica.

Professor Brandi in che modo si è evoluta la terapia?

La terapia è nata presso le terme di Royat in Francia, dove il gas veniva erogato tramite tubi in rame che riscaldati, erogavano e sterilizzavano il gas. Non esistevano quindi sistemi di feedback per controllare il flusso di gas.

L’azione principale era quella legata agli effetti sul microcircolo. In tali condizioni il risultato, seppur presente, era nettamente inferiore a quello attualmente ottenibile e la terapia era dolorosa.

I macchinari attuali permettono di modificare il flusso mediante sensori ad alta velocità che adattano la velocità di uscita del gas alle resistenze riscontrate nel sottocute e consentono di modificare la temperatura del gas. Tutto questo “durante” il trattamento ed in tempo reale, senza dover spegnere il macchinario, resettarlo e poi riaccenderlo.

Nonostante la notevole evoluzione dei macchinari, la tecnica rimane altamente condizionata dal medico operatore che deve regolare la profondità e la direzione dell’ago e scegliere il corretto flusso in base agli effetti che si desiderano ottenere La carbossiterapia è un trattamento per il quale efficacia, dolore ed effetti collaterali dipendono dall’operatore.

Le apparecchiature con una maggiore tecnologia ci consentono di evitare rischi e di aumentare le indicazioni e gli effetti della terapia.

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