Luigi Quarta testo di Luigi Mauta

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Luigi Quarta

Testo critico di Luigi Mauta


Frammento 21, 2012

Il gesto e la luce, semplicemente Tutte le opere poste qui in mostra non appaiono affatto pie, retoriche o vigliacche, bensÏ fortemente stentoree, poderose tanto da essere definite come tante dettagliate finestre emotive dove Luigi Quarta cerca ed ottiene un’audace confronto con il visitatore e, su questo crinale, con coraggio nuovamente riproposto, provocare scossoni alla placida calma dell’ozio, del bello delicato, della quotidiana codardia.


Giorni chiari, 2012

Ma per ottenere ciò si evince che l’intero e articolato percorso professionale dell’artista di origini leccesi sia stato contraddistinto da una significativa eloquenza espressiva, dal voler comunicare una sempre nuova scoperta utilizzando percorsi creativi che si dipanano in sentieri reconditi, scandiscono ogni suo stato d’animo gradualmente e, di conseguenza, irrompono nell’indole dello spettatore che resta soggiogato dalla padronanza artistica e dal singolare linguaggio. Sollevando lo sguardo verso l’opera, l’incauto ospite non immagina neppure lontanamente quanta energia i suoi occhi dovranno sorreg-


Frammento 15, 2012

gere quanta passione e quanta poesia sono capaci di trasmettere queste taciturne tele, queste caute tavole. Il loro silenzio è pari solo al frastuono emotivo che l’artista ha ponderato in ogni angolo materico del suo universo creativo. Occorre un respiro per orientarsi, per cogliere l’unità dei lavori, per distinguervi i tanti accenni di libertà inseriti. Ad un tratto crollano parole, paletti, orgogli, si riscopre un’appar(t)enza dell’anima non conforme al modo come la si è sempre imparata a percepirla, eppure essa risulta, mai come in questa collezione, riconoscibile in tutta la


Frammento 89, 2012

sua pienezza e complessità, in tutta la sua ribellione e nel suo continuo mutamento. Si è invogliati nel continuare a vedere. Si scruta la potenza dello spirito umano dell’artista che ha saputo modellare un sentimento, il seme primogenito che conduce all’azione. Delle opere di Luigi Quarta immediatamente stupisce la sua personale concezione stilistica che obbliga a vedere ancora: ciò che questi dipinti vogliono mostrare, il loro senso vero, la parte imprescindibile del destino umano che rivelano. Gli occhi ora esaminano questi varchi, sono meravigliati dal fitto


In alto la nuvola bianca, 2012

ripetersi di segni modulati da un ritmo ipnotico che li incrociano, figurativo, quasi come se fossero sistole e diastole, gli occhi entrano ed escono da flussi di colore irruento, indomabile. Il percorso creativo che Luigi Quarta è riuscito a comporre parte da un’irrefrenabile giocosità che travolge tutto e poi, lentamente, scema per lasciar posto ad una lirica composta e struggente. Questa maestria si scorge nei brani intelaiati di Un Giorno Vissuto o di Un linguaggio segreto, nei ritmi accelerati che Quarta a tratti esalta, come nell’opera Un'altra primavera, e a tratti, conoscendone


Il senso delle cose, 2012


Un linguaggio segreto, 2012


Un giorno vissuto, 2012


LibertĂ interiore, 2012


Favola di primavera, 2012

bene l’estremo limite di sonorità, ne mostra l’estrema fragilità in Libertà Interiore. Tutto questo diventa talmente visibile, che ci si perde, per poi ritrovarsi … e perdersi ancora.


Le opere in esposizione, come tante finestre, hanno una vita intima che si schiude tra filati, stoffe e nelle astute rivelazioni di colori che si intravedono fra loro. L’artista racconta l’inesplorato universo delle emozioni su cui si forma l’atto umano e quindi la realtà; ma lui celebra l’inizio, il timbro che intensifica il colore scoperto sotto una frattura, sotto quello strappo che rivela un nuovo obiettivo, una nuova identità. Tutto ciò trova espressione nelle stratigrafie mosse sempre dal ritmo interno che, vibrando, definisce la superficie, la ispessisce, la frantuma e diviene parte della scoperta. Luigi Quarta è riuscito ad imprigionare il mezzo tramite cui è riuscito a comporre tutto ciò: la capricciosa e rara luce, resa parte essenziale del gesto, delle sapienti scansioni di colori, dei pieni e vuoti che costituiscono la materia stessa del corpo umano, delle sue passioni, delle sue mancanze. L’unione tra il gesto ribelle e l’instabile luce annulla ogni negazione, ogni opposizione. Questa vocazione espressionista porta a sviluppare una profonda, e nello stesso tempo, inattesa riflessione su ciò che si è sempre definito necessario, appartenente alla parte di noi più vera; su ciò che si è ritenuto sempre fondamentale. Sotto questa nuova luce l’attratto viaggiatore si riscopre come quella sottile pellicola che lentamente si sta diradando, nell’atto di cedere e mostrare la parte di ogni essere umano più intima, in comunicazione incessante tra l’istinto e l’azione. Ciò che resta ancorato agli occhi del non più incauto visitatore è


Un’altra primavera, 2012

quella determinata emozione che l’artista riesce sempre a trasmettere, quella precisa nota emotiva che resta imprigionata nell’animo anche dopo aver distolto lo sguardo dalle sue creazioni che, come tanti varchi, hanno liberato passione, energia e quel senso di libertà che solo l’arte può donare.

Luigi Mauta


Luigi Quarta è nato nel 1960 a Monteroni di Lecce, e vive e lavora a Livorno. Il suo percorso, iniziato con le prime opere di studio, di carattere figurativo, già con un’ impronta personale, belle ed eleganti, si è evoluto verso l’astratto, senza abbandonare mai il riferimento al soggetto, con una attenzione particolare al colore, estremamente bilanciato, e ben dosato. Le opere realizzate a spatola, hanno tocchi raffinati che non lasciano indifferenti. Le ultime creazioni sono espresse con un linguaggio nuovo, dal tratto inconfondibile, che Quarta ha trovato e che coinvolge colore, forma, materiali. Su sovrapposizioni e incastri di stoffe, fissate o cucite in maniera tutta sua, usa un’ impressionante quantità di colore. Sono apparentemente casuali assemblaggi di stoffe e colori, che rivelano, al


di là della piacevolezza ad un primo sguardo superficiale, una costruzione attenta e pensata, frutto di una elaborazione complicata, il cui punto di arrivo è un’ analisi personale della nostra realtà, del mondo che ci circonda. (Il Melograno)


Il gesto e la luce, semplicemente LUIGI QUARTA 10 – 23 novembre 2012

IL MELOGRANO galleria d’arte Via Marradi 62/68, Livorno www.ilmelograno.eu www.gallerialivorno.it


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