Fashion by Livia Proto

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LA MODA

LIVIA PROTO // TERZA MEDIA


O s i e ’u n ’o p e ra d ’a r t e o la si indossa. Oscar Wilde

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I CONTENUTI •

STORIA

S T O R I A D E L L’A R T E / /

//

LA STORIA DELLA MODA DEL XX SECOLO. ARTE CHE SI ISPIRA ALLA E

M O D A C H E S I I S P I R A A L L ’A R T E . •

ITALIANO //

L A M O D A N E L L A L E T T E R AT U R A I TA L I A N A .

GEOGRAFIA //

L A P R E S E N TA Z I O N E D I A B I T I T I P I C I D I Q U AT T R O CONTINENTI PRIMA DELLA GLOBALIZZAZIONE.

D I S E G N O T E C N I C O / / ENERGIA SOLARE E I VESTITI.

INGLESE //

LA MODA PUNK.

SCIENZE //

L ’A N O R R E S S I A .

SPORT //

L A M O D A D E L L O S P O R T.

MUSICA

I MUSICISTI CHE USANO LA MODA

//

PER ESPRIMERE LA LORO ARTE. 3


Perche’ ho scelto moda ? Mi interessa molto questo argomento perche’ e’ collegato ai cambiamenti sempre piu’ veloci della societa’. E dunque una chiave di lettura per capire

meglio l’essere umano. In questa tesina ho voluto approfondire le notizie sul mondo della moda in tutti i suoi aspetti e contaminazioni. La moda e’ molto utile a ricostruire un epoca e anzi spesso ne e’ lo specchio socio-culturale.

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Introduzione Il termine moda deriva dal latino modus, che significa maniera, norma, regola. Questa tesina si propone di descrivere i cambiamenti nel mondo della moda attraverso i secoli, con particolare riferimento agli eventi dell’ultimo secolo. L’uso di abbigliarsi e’ sempre stato presente nella storia dell’uomo sin dalla preistoria, e si basa su tre fattori principali. Il primo rimanda al bisogno di proteggersi, il secondo si lega al senso del pudore, tipico degli uomini, come la celeberrima foglia di fico. Ultimo ma non importante e’ la funzione di ornamento che fino a tempi recenti ha rappresentato anche le divisioni sociali, distinguendosi in maniera netta tra le classi abbienti e I ceti sociali poveri. Per lunghi secoli infatti le trasformazioni dell’abito sono avvenute secondo regole molto rigide

con lo scopo di

sottolineare l’importanza gerarchica di un gruppo rispetto alla gente comune. Solo a partire dalla rivoluzione francese queste regole rigide si aprono all’inventiva e al gusto determinando il passaggio dal mondo antico al concetto di epoca moderna. 5


STORIA •

La storia della moda e’ strettamente influenzata dagli eventi socio-culturali e ne rispecchia fedelmente I mutamenti. A partire dal XX secolo, grazie alle nuove tecnologie e sopratutto sospinti dai nuovi mezzi di comunicazione, i cambiamenti nel mondo della moda si susseguono a una velocita’ mai registrata prima. L’abito, da bene artigianale di lusso citato anche nei lasciti testamentari, nonche’mezzo per ribadire la supremazia di una classe sociale, si trasforma in oggetto prodotto industrialmente e a diffusione di massa .

Inızıo XX secolo Tra l’inizio del secolo e la fine della prima guerra mondiale si assiste agli esperimenti

delle avanguadie artistiche, prima fra tutte quella del futurismo italiano.

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STORIA Il Futurismo nasce in Italia nel 1909, quando Filippo Tommaso Marinetti pubblica il Manifesto Futurista su vari quotidiani nazionali e

poi su Le Figaro. A questo primo e fortunatissimo manifesto ne seguiranno altri come quello dei Pittori futuristi. Nel 1912 gli aderenti sono 120.000. Sono invece Giacomo Balla e Fortunato Depero a introdurre il concetto di Moda Futurista. Il futurismo è poesia, pittura,

musica, gastronomia; è vita, quindi anche moda. Una speculazione tutta teorica, almeno all’inizio quando Balla presenta Il manifesto del vestito antineutrale nel settembre 1914. Una piccola parte dei modelli ideati vengono realizzati dai futuristi che li indossano, ed è una foto scattata il 14 gennaio 1924 a Torino che li ritrae all’uscita dal teatro dopo

uno

spettacolo

della

Compagnia

del

Nuovo

Teatro

Futurista. Filippo Tommaso Marinetti e Francesco Cangiullo stanno dritti e seri nei loro elegantissimi completi neri, bombetta in testa e panciotto: una moda da circolo, un modo per veicolare le proprie idee, sempre e comunque. Il vestito è il medium perfetto tra arte, vita e propaganda futurista.

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STORIA "Se dipingere è un astratto decorativismo cromatico i vestiti sono una semplice estensione di questo". Sono da abolire quei tratti noiosi e borghesi ormai troppo ottocenteschi. •

Via i colori sbiaditi, la simmetria nei tagli, i bottoni inutili, i risvolti, i polsini, l’uniformità. La geometria è introdotta nell’abbigliamento per scongiurare il rigore borghese, i vestiti devono trasmettere vitalità, i colori devono essere brillanti, le linee dinamiche, il movimento del corpo deve essere favorito, non ostruito.

Il vestito futurista deve essere energico, vitale, dinamico: via a geometrie siano esse triangoli, coni, ellissi, spirali, i colori devono essere fluorescenti, vividi, togliere il grigiore. Abiti semplici e comodi,

facili da mettere e da togliere, per le nuove vite futuriste ad alta velocità.

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STORIA

Anni’20 E’ appena finita la prima guerra mondiale e anche la moda

comincia a riprendersi.

A partire dagli anni ’20 si fa prepotentemente largo in Europa la moda Americana, supportata dalla nascita dello star system

holliwoodiano, anche se il predominio nel settore della Francia rimaneva inalterato. E’ il periodo del cosidetto stile Charleston, che prendeva il nome da un ballo molto in voga negli Stati Uniti e che rappresentava dopo gli orrori della grande guerra, la voglia

di vivere la vita gioiosamente. Risale a questo periodo un cambio decisivo nella societa’:la donna, ormai emancipata, assume un ruolo attivo nel mondo del lavoro e nel campo degli studi. Di questo periodo le invenzioni visionarie di Coco Chanel, che propone un nuovo modello di abito da donna semplice ma elegante, vagamente mascolino, tra qui spicca il tutt’ora attuale tailleur.

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STORIA

Anni 30 Il 30 gennaio 1933 Hitler viene eletto Cancelliere tedesco. Inizia il regime nazista in Germania che porta alla seconda

guerra mondiale. Vengono costruiti i primi campi di sterminio e l’antisemitismo diventa sempre piu’ marcato. Da quel momento in poi molti artisti fuggono dalla

Germania.

Negli anni trenta il look femminile,sempre piu’ veicolato dalle star del cinema, si adolcisce, mentre diventa sempre piu’ diffuso l’uso del pantolone. Fino alla fine degli anni’40, anche a causa della seconda guerra mondiale non ci sono grandi cambiamenti. 10


STORIA

Anni ’40 e il dopoguerra Benito Mussolini e Adolf Hitler sono le principali figure naziste e fasciste di questo periodo. La Germania applica i principi della guerra lampo e nel giro di pochi mesi invade la Danimarca, la Norvegia, il Belgio, Il Lussemburgo e la Francia. A causa della guerra non ci sono tanti cambiamenti in

questo periodo, finita la guerra

Rivoluzionario fu Cristian Dior che nel 1947 lancio’ il celeberrimo “new look” che simboleggiava il simbolo di un futuro positivo, che diventa l’esempio da seguire in tutto il mondo e che proponeva per la prima volta l’abbinamento dei vestiti agli accessori.

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STORIA

Anni’50 Negli anni’50, si afferma definitivamente il “pret a porter”, mutuato

dall’ espressione americana “ready to wear” che significa abito pronto da indossare, e che indica la produzione industriale di qualita’ alternativa alla “haute couture” (alta moda). In questi anni oltre al cinema, la moda comincia ad essere influenzata anche dalla musica. E’ il periodo del rock’n roll che, insieme al successo del film «Il Selvaggio»

interpretato da Marlon Brando, traina la diffusione dei blue jeans e della t-shirt. Per la prima volta la moda si impone come fenomeno di massa e si apre ai teenagers. Nello stesso periodo si sviluppa anche la moda per il tempo libero e sulle spiaggie fa la sua comparsa il bikini. In Europa sono gli anni della ricostruzione e del miracolo economico.

Anche se Parigi continua a dettar legge, nasce a Firenze l’industria della moda italiana e nel 1952 a Palazzo Pitti si tiene la prima di molte sfilate e manifestazioni. Ancora protagonista troviamo Coco Channel mentre la guida della maison Dior alla morte del suo fondatore viene presa da Yves Laurent, la cui prima collezione, chiamata linea trapezio ha un successo travolgente.

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STORIA

Anni’60 I” mitici anni sessanta” sono stati certamente il decennio caratterizzato

dal

piu’

importante

rinnovamento

generazionale del secolo scorso. Gli eventi di quegli anni avrebbero inevitabilmente influenzato e modificato I valori e lo stile di vita delle nuove generazioni. Nel campo della moda la piu’ importante novita’ rispetto al decennio precedente e che il centro si sposta da Parigi a Londra. E’ infatti l’Inghilterra il paese in cui nascono le prime ribellioni

giovanili. I giovani indossano giubbotti di cuoio borchiato, stivali,jeans sdruciti e macchiati, fazzoletto al collo da alzare sul viso e capelli tenuti alti con la brillantina.Per le donne compare una grandissima novita’: nel 1964 Marly Quant inventa la minigonna. Da adesso in poi le donne usano un

abbigliamento

estremamente

giovanile,

con

miniabiti

,tailleur, collant delle fantasie vivaci e dai colori sgargianti e fantasie optical. 13


STORIA Inoltre, dato il periodo, l’attenzione e’ rivolta verso le stelle, l’universo e I viaggi spaziali, e Pierre Cardin lancia

una collezione ispirata agli astronauti.In quest’eopca chiamata anche «swinging sixtys» si respira

aria di

progresso,di novita’ e di avanguardia in tutti i campi .I creatori di abiti , decisi a celebrare la modernita’, si concentrano sullo sviluppo di nuovi materiali e colori.

Vengono utilizzate nuove materie prime, come il vinile, il pvc, i tessuti acrilici e il poliestre:tipici di questo decennio sono il tubino di Paco Rabanne realizzato con dischietti di plastica e l’abito Mondrian di Yves Saint Laurent, ispirato alla pop art.

Dal 1968 pero’ cominciano a sorgere dei dubbi su quanto questo avanzare della tecnologia possa ripercuotersi negativamente sulla natura e sull’uomo e quindi i giovani decidono di voler tornare in armonia con la natura e di

non voler piu’ stravolgere l’ambiente. Comincia a diffondersi

il pensiero della filosofia Hippie, che ha un

atteggiamento di rifiuto verso il consumismo , verso la civilta’ occidentale,e che influenzera’gli ultimi anni sessanta e gli anni settanta. 14


Anni’70

STORIA

I primi movimenti Hippie generarono la “Beat Generation”, caratterizzata dal loro totale rifiuto di ogni forma di guerra , sintetizzato dallo slogan» mettete i fiori nei vostri cannoni». Questa cultura influenza ogni campo e, ovviamente , anche la moda, che non viene piu’ dalle sartorie ma dalle strade . Il look degli “Hippie “e’ al di la’ della moda ufficiale e diventa un vero e proprio simbolo della liberta’: i capelli si allungano e gli abiti si arrichiscono di colori sgargianti in contrasto fra loro , con disegni geometrici o motivi floreali. Altra moda che contraddistingue gli anni settanta e’ quella dei camicioni larghi e dei pantaloni scampanati, detti anche

»pantaloni a zampa». Un elemento che invece contraddistingue l’abbigliamento femminile e’ ora la gonna lunga, e questa ha origine dal movimento femminista. Infatti se inizialmente le donne ricercano e trovano nella minigonna quei simboli di emancipazione e piena autonomia sociale, adesso proprio la mini rappresenta la donna oggetto e questa visione non si adatta al movimento femminista,che nei

primi anni settanta ne sancisce la sua condanna. La donna per loro va apprezzata per i valori intellettuali e non certo per un paio di gambe, per cui deve vestire in maniera assolutamente non sexxy. Alla moda vengono collegate anche le idee politiche: i jeans di marca, i Ray Ban, le Timberland sono portati da quelli che prima a Milano , poi in tutta Italia,vengono definiti Paninari, ossia i giovani di

destra. A sinistra invece si usano jeans sdruciti , occhiali economici , camicioni e maglioni fuori taglia, borse a tracolla in cuoio naturale.

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Anni’ 80

STORIA

Negli anni 80 si assiste alla definitiva globalizzazione delle marche . In questo decenio si registra il trionfo del Made in Italy . Le case di moda ridefiniscono completamente la loro immagine usando le piu’ sofisticate strategie pubblicitarie. Le top model diventano famose quanto le star del cinema e della musica. Icona di questi anni e’ la cantante Madonna che impone un ideale di bellezza che si ispira alla donna sportiva, snella, muscolosa e ambiziosa . Caratteristici di questi anni sono i fuseaux ossia gli attuali leggings per le donne mentre gli uomini continuano a preferire i jeans, in particolare i Levi’s Strauss 501. Altro “must “del decennio e’

la felpa . Simili a quelle odierne sono le maglie con la differenza che tutte erano dotate di spalline . 16


STORIA Dagli anni’90 fino ad oggi E’ possibile sintetizzare gli anni 90 come il periodo del “melting pot” di tendenze e di stili, tanto che le riviste di moda smettono di proporre un unico modello dominante e cominciano a rendere protagoniste le

anti-moda, il grunge

diverse tendenze, spesso molto distanti l’una dall’altra. Tra gli stili che dominano la scena non si puo’ non nominare il grunge che si caratterizza con maglioni sformati, jeans strappati sulle ginocchia, camicie a quadri. 17


STORIA •

degenerazione e estremismo,

il lusso minimalista,

anti-moda,

sostenibilita’ e la moda etica,

il rinascimento dell’artigianato,

decostrutturismo,

abbigliamento sportivo,

stile di strada,

e-commerce.

sostenibilita’ e la moda etica,

Dagli anni 90 fino ad oggi stili che dominano la scena

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deconstructurismo,


STORIA

La moda Italiana La moda è sempre stata una parte importante della cultura italiana. I centri principali della moda italiana sono Milano Roma e Firenze.

Il successo della moda italiana è frutto di una lunga storia che è andata di pari passo con

l'evolversi della società e della cultura: l’eccellenza della moda italiana parte da lontano, da seicento anni fa ossia dal dal Rinascimento passando per il glamour del cinema e la sensualità delle grandi attrici che sono rimaste affascinate dal ”made in Italy”, sino alle ultime tendenze. Un fascino che nel corso dei decenni si è ampliato e continua fino ai nostri giorni.

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I famosi stilisti e le marche piu’ famose

STORIA

Giorgio Armani La produzione di Armani spazia fra abiti di ogni genere, cominciando dalle giacche, di cui rivoluziona il

design: vengono eliminati i supporti interni, vengono spostati i bottoni e modificate le proporzioni tradizionali: nascono così le giacche destrutturate, emblema assoluto del suo stile. La giacca diventa la protagonista del tailleur di taglio maschile che Armani disegna per le donne.

Valentino Valentino Garavani è considerato uno dei più importanti couturier e

innovatori della moda. Nel corso di una vacanza a Barcellona scopre l'amore per il rosso. Da questa folgorazione nascerà il suo famoso "rosso Valentino", peculiare per il suo essere cangiante fra le tonalità dell'arancio e del rosso vero e proprio.

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S T OSTORIA RIA

Gianni Versace Ritenuto uno dei più grandi nomi della moda italiana nel mondo, la sua direzione stilistica fu rivolta a collegare la moda elegante a quella sportiva, quella maschile alla femminile, dando vita ad uno stile ed un vestire italiano che ha dato successo all'italianità nel mondo. Ha fondato la Gianni Versace S.p.A.,

azienda oggi gestita dalla famiglia dello stilista.

Miuccia Prada È annoverata come la seconda donna più potente al mondo nell'ambito della moda da Time Magazine e tra i venti magnati della moda più ricchi secondo Forbes. 21


STORIA Guccio Gucci

Aprì una bottega di valigeria. Subito le realizzazioni di questo giovane stilista ebbero successo e, per inseguire un successo ancora maggiore. Nel 1947 Gucci creò una borsa del tutto nuova che lo contraddistinguerà per sempre: la borsa con il manico in bambù.

Dolce & Gabbana

Hanno lavorato per anni presso lo studio di

Giorgio Correggiari dove si sono conosciuti. Le collezioni Dolce&Gabbana sono meno influenzate dai cambiamenti della moda, e sotto questo marchio vengono prodotte anche linee di biancheria intima, costumi da bagno,

occhiali da sole e accessori. 22


STORIA Roberto Cavalli

Innovatore e sperimentatore, brevetta nei primi anni '70 un

rivoluzionario procedimento di stampa su pelle, ed inizia a realizzare i famosi patchwork di materiali e colori, messi in mostra a Parigi.

Altre marche importanti sono: Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferrè, Frida Giannini, Ottavio Missoni, Sorelle Fendi, Rocco Barocco, Laura Biagiotti, Renato Balestra, Nicola Trussardi, Alessandro Dell'Acqua, Elio Fiorucci, Nino Cerruti. La moda italiana, attira anche l’attenzione di chi vuole , imparare questo campo viene insegnata in diverse accademie come Domus Academy, Naba, Istituto europeo del design.

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S T O R I A D E L L’ A R T E

Spesso la moda si è ispirata all'arte per le sue creazioni, attingendo a opere d’arte monderne e contemporanee. Seguono alcuni degli esempi piu’ significativi… 24


S T O R I A D E L L’ A R T E

Andy Warhol e Dior Per una delle collezioni disegnate per la maison Dior, Raf Simons ha ripreso i primi disegni di Andy Warhol e li ha stampati sul bianco immacolato dei suoi abiti.

L'effetto, anche con gli abiti, è di disegni realizzati su un foglio di carta bianca.

Anche per gli accessori della collezione Dior Simons stampa dei vecchi disegni di Andy Warhol ai suoi inizi: delle scarpette stilizzate multicolore, dalla linea allungata, vagamente sixties, che ha poi ispirato tutta la collezione di abiti Dior.

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S T O R I A D E L L’ A R T E Salvador Dalì e Elsa Schiaparelli Amica dei surrealisti, rivale di Coco Chanel (che invece preferiva le linee razionaliste del Bauhaus), Elsa Schiaparelli ripropose sugli abiti la famosa aragosta di Salvador Dalì, posta sul suo Telefono Aragosta. Molte altre creazioni di Schiaparelli furono molto simili all'inventiva surrealista.

Salvador Dalí e Ágatha Ruiz de la Prada Un'altra stilista che spesso si ispira al surrealismo è la spagnola Ágatha Ruiz de la Prada. Nostra

contemporanea, de la Prada tiene viva la vena di questa avanguardia citando spesso Salvador Dalì, come nell'abito a cassetti, o negli enormi occhi posti sulle teste delle modelle. Il surrealismo coniugato alla pop art più colorata. 26


STORIA DELL’ ARTE Hieronymus Bosch e Alexander McQueen Alexander McQueen, il brand orfano del suo creatore, ha sempre messo insieme una altissima ricerca sartoriale ad una altrettanto colta dal punto di vista

visivo. In questo splendido abito, McQueen cuce pezzi del Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch, uno degli artisti piĂš visionari dell'arte del passato.

Ancora Alexander McQueen, citazioni inaspettate e rare dal mondo dell'arte. L'abito in questione sembra una realizzazione del vestito della nobildonna nel dipinto di Hugo Van der Goes.

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STORIA DELL’ ARTE

Mondrian e Yves Saint Laurent Veniamo a uno degli stilisti più innamorati dell'arte moderna e contemporanea: Yves Saint Laurent.

Qui l'abito è una riproduzione su stoffa di un quadro di Piet Mondrian.

Un altro artista amato e citato da Yves Saint Laurent è Pablo Picasso. Lo stilista francese ha riportato su una cappa un dipinto del pittore spagnolo.

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S T O R I A D E L L’ A R T E

Matisse e Yves Saint Laurent Il pittore che rivoluzionò il colore, Henri Matisse, diventa il "decoratore" di uno splendido abito di Yves Saint Laurent. Le alghe stilizzate e colorate di Matisse diventano la stampa sulla gonna dello stilista piÚ colto della moda.

Wesselmann e Yves Saint Laurent Il pittore americano Tom Wesselmann e Yves Saint Laurent. I celebri nudi pop e i volti di donna diventano stampe a tutto campo sugli abiti di Saint Laurent.

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S T O R I A D E L L’ A R T E

Mila Shön e Lucio Fontana Altra stilista molto sensibile al mondo dell’arte e’ sicuramente Mila Schön, come per esempio risulta evidente nella sua collezione dedicata all’artista concettuale Lucio Fontana.

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S T O R I A D E L L’ A R T E Van Gogh e Rodarte Passiamo a un brand gestito da due giovani

americane, le sorelle Mulleavy di Rodarte, che decidono però di rivolgere lo sguardo al passato creando una collezione tutta ispirata al pittore olandese per eccellenza, Vincent Van Gogh. In questa immaginie si vede la Notte stellata fedelmente

riprodotta su un vestito da sera .

Ancora esempi dalla collezione primavera estate 2012 di Rodarte, con i celeberrimi Girasoli di Van Gogh declinati su abiti diversi.

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S T O R I A D E L L’ A R T E Picasso e Jil Sander Per la sua ultima collezione Jil Sander, il designer Raf Simons ha recuperato dei disegni su dei vasi di Pablo Picasso, che si rifacevano alla tradizione africana. Riportati sulle maglie, quei disegni riacquistano una plasticità morbida e dinamica, grazie al tessuto e al corpo che li indossa.

Monet e Sportmax Sportmax, uno dei brand più amati del gruppo Max Mara, sceglie le Ninfee di Monet per decorare uno splendido completo estivo. I leggeri tocchi di colori del maestro dell'Impressionismo finiscono così su camicie smanicate e shorts. 32


STORIA DELL’ ARTE

Andy Warhol e Pepe Jeans Ecco uno degli artisti piĂš citati, ripresi e rilanciati dal

mondo della moda: Andy Warhol. Pepe Jeans London, per esempio, ne cita la banana, realizzata per il gruppo rock dei Velvet Underground per la copertina del loro primo album.

Ancora un'opera di Warhol, la scatola di zuppa Campbell, ripresa da Pepe JeansLondon. Il brand di moda ha firmato un accordo con la Andy Warhol Foundation per lo sfruttamento delle

immagini realizzate dal guru della pop art.

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S T O R I A D E L L’ A R T E

Andy Warhol e Versace Anche Versace ha attinto dall'arte di Andy Warhol per le sue creazioni. In questa foto, si vede la Marilyn serigrafata dell'artista pop riproposta in mille combinazioni di colori su un tailleur corto.

Lichtenstein e Converse Un altro maestro della pop art, scelto questa volta dal marchio per eccellenza

della modastreet: Roy Lichtenstein, con i suoi celebri fumetti, finisce sulle calzature più amate da giovani e non solo, le All Star di Converse. L'effetto è così azzeccato che i fumetti dell'artista sembrano pensati apposta per le sneaker.

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S T O R I A D E L L’ A R T E

Keith Haring e Vivienne Westwood, Adidas e Zara Uno degli artisti piÚ citati e persino saccheggiati dai marchi di moda dopo Andy Warhol è sicuramente : Keith Haring. Forse non tutti conoscono il nome ma sicuramente riconoscono i suoi omini stilizzati, figli di un'arte urbana che animava le strade di New York negli anni '80. Lo hanno omaggiato, riproducendolo su capi e accessori, Vivienne Westwood, Adidas, e Zara.

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La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

e’ un movimento culturale e letterario. Nasce in Germania all’inizio dell’ottocento come reazione all’illuminismo che poneva la ragione alla base di tutto e alla quale contrappone l’importanza del sentimento e della passione. Rilancia inoltre l’importanza dell’individualita’, spesso accompagnata da un’inquietudine interiore, l’esaltazione della natura e la rivalutazione della storia che porta ai concetti di popolo e nazione. Fra i piu’ importanti scrittori del romanticismo c’e’ Giacomo Leopardi. L e

c a r a t t e r i s t i c h e

p r i n c i p a l i

d e l

R o m a n t i c i s m o

Il rifiuto della razionalita’ e la rivalutazione del sentimento, delle passioni e di tutte le componenti emotive dell’animo umano, come la fantasia e l’istinto. L’esaltazione dell’individualita’ e la fiducia nelle qualita’ personali del singolo, come la forza, il coraggio e l’eroismo. Una profonda inquietudine interiore, che spinge l’eroe romantico, insoddisfatto dalla meschinita’ della vita reale, ad aspirar all’infinito e a valori assoluti che non vengono mai raggiunti. L’amore per la natura, vista come un organismo animato da una vita divina, con cui l’uomo aspira a fondersi fino a perdere se stesso. L’esaltazione per l’arte e della poesia, frutto del genio e dell’ispirazione del singolo e inteso come unico mezzo per

comprendereil mistero della realta’. La rivalutazione della storia come movimento di continuo progresso e l’interesse per epoche come il Medievo, visto come momento di origine delle tradizioni dei popoli europei.

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La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

Giacomo Leopardi Giacomo Leopardi e’ uno degli scrittori principali del romanticismo. Nasce a Recanati nelle Marche nel 1798, da una famiglia nobile. La sua vita e’ segnata gia’ durante l’infanzia da una profonda infelicita’ a causa della severita’ dei suoi genitori. Privo del calore degli affetti, Giacomo cerca sollievo alla sua solitudine nello studio. Affidato dapprima a un precettore, ben presto supera il suo maestro e, sfruttando la grande biblioteca paterna, si dedica da

autodidatta a “sette anni di studio matto e “disperatissimo”, che gli fornisce una cultura eccezionale ma minano per sempre la sua salute fisica. A partire dal 1816 Leopardi inizia a pubblicare traduzioni e studi su varie riviste italiane. Nel 1819, insofferente all’ambiente chiuso di Recanati, tenta una fuga da casa, ma fallisce. Due anni dopo si reca finalmente per un breve periodo a Roma, presso uno zio, ma l’esperienza lo delude profondamente. Rientra a Recanti e cura la pubblicazione dei suoi primi versi, usciti a Bologna nel 1824. Dal 1824 lavora alla stesura delle

Operette Morali. Afflitto da gravi problemi di salute, nel 1827 si trasferisce a Pisa, sperando di trovare un clima piu’ favorevole. Vive fra Pisa e Firenze fino all’autunno del 1828, quando fa ritorno a Recanti, dove scrive alcune tra le sue piu’ belle poesie, ma sprofonda in una cupa depressione. L’amico Pietro Colletta rende possibile il suo trasferimento a Firenze, offrendogli un assegno mensile a nome di tutti gli “amici di Toscana” a loro Leopardi dedichera’ la prima edizione dei Canti, uscita a firenze nel 1831. A Firenze il poeta vive un amore infelice per la

bella Targioni Tozzetti, che lo rifiuta, e stringe amicizia con Antonio Ranieri. Nel 1833 si trasferisce a Napoli, dove muore nel 1837, vittima di un’epidemia di colera.

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La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

L e c a ratte r i st i c h e d e l l a p o e s i a d i L e o p a rd i La poesia di Leopardi nasce da uno stato d’animo di isolamento e di profonda solitudine ed esprime una visione pessimistica della vita e della condizione umana. Infatti secondo il poeta ogni uomo ha in se’ un desiderio di felicita’ senza limiti, destinato pero’ a non essere mai soddisfatto. La natura si comporta nei confronti dell’uomo come una crudele matrigna; dapprima lo illude suscitando in lui, soprattutto negli anni dell’adolescenza, la speranza in un vita piena e felice, ma in seguito fa crollare tutte le illusioni. La vita appare allora, nell’eta’ adulta, piena di dolore e priva di scopo, destinata a concludersi con la morte, oltre alla quale non esiste nulla.

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La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

Italiano – dialogo fra la morte e la moda di Giacomo Leopardi • • • • • • • •

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Moda. Madama Morte, madama Morte. Morte. Aspetta che sia l'ora, e verrò senza che tu mi chiami. Moda. Madama Morte. Morte. Vattene col diavolo. Verrò quando tu non vorrai. Moda. Come se io non fossi immortale. Morte. Immortale? Passato è già più che 'lmillesim'anno che sono finiti i tempi degl'immortali. Moda. Anche Madama petrarcheggia come fosse un lirico italiano del cinque o dell'ottocento? Morte. Ho care le rime del Petrarca, perché vi trovo il mio Trionfo, e perché parlano di me quasi da per tutto. Ma in somma levamiti d'attorno. Moda. Via, per l'amore che tu porti ai sette vizi capitali, fermati tanto o quanto, e guardami. Morte. Ti guardo. Moda. Non mi conosci? Morte. Dovresti sapere che ho mala vista, e che non posso usare occhiali, perché gl'Inglesi non ne fanno che mi valgano, e quando ne facessero, io non avrei dove me gl'incavalcassi. Moda. Io sono la Moda, tua sorella. Morte. Mia sorella? Moda. Sì: non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla Caducità? Morte. Che m'ho a ricordare io che sono nemica capitale della memoria. Moda. Ma io me ne ricordo bene; e so che l'una e l'altra tiriamo parimente a disfare e a rimutare di continuo le cose di quaggiù, benché tu vadi a questo effetto per una strada e io per un'altra. 39


La moda nella letteratura italiana •

I TA L I A N O

Morte. In caso che tu non parli col tuo pensiero o con persona che tu abbi dentro alla strozza, alza più la voce e scolpisci meglio le parole; che se mi vai borbottando tra' denti con quella vocina da ragnatelo, io t'intenderò domani, perché l'udito, se non sai, non mi serve meglio che la vista.

Moda. Benché sia contrario alla costumatezza, e in Francia non si usi di parlare per essere uditi, pure perché siamo sorelle, e tra noi possiamo fare senza troppi rispetti, parlerò come tu vuoi. Dico che la nostra natura e usanza comune è di rinnovare continuamente il mondo, ma tu fino da principio ti gittasti alle persone e al sangue; io mi contento per lo più delle barbe, dei capelli, degli abiti, delle masserizie, dei palazzi e di cose tali. Ben è vero che io non sono però mancata e non manco di fare parecchi giuochi da paragonare ai tuoi, come verbigrazia sforacchiare quando orecchi, quando labbra e nasi, e stracciarli colle bazzecole che io v'appicco per li fori; abbruciacchiare le carni degli uomini con istampe roventi che io fo che essi v'improntino per bellezza; sformare le teste dei bambini con fasciature e altri ingegni, mettendo per costume che tutti gli uomini del paese abbiano a portare il capo di una figura, come ho

fatto in America e in Asia; storpiare la gente colle calzature snelle; chiuderle il fiato e fare che gli occhi le scoppino dalla strettura dei bustini; e cento altre cose di questo andare. Anzi generalmente parlando, io persuado e costringo tutti gli uomini gentili a sopportare ogni giorno mille fatiche e mille disagi, e spesso dolori e strazi, e qualcuno a morire gloriosamente, per l'amore che mi portano. Io non vo' dire nulla dei mali di capo, delle infreddature, delle flussioni di ogni sorta, delle febbri quotidiane, terzane, quartane, che gli uomini si guadagnano per ubbidirmi, consentendo di tremare dal freddo o affogare dal caldo secondo che io voglio, difendersi le spalle coi panni lani e il petto con quei di tela, e fare di ogni cosa a mio modo ancorché sia con loro danno.

Morte. In conclusione io ti credo che mi sii sorella e, se tu vuoi, l'ho per più certo della morte, senza che tu me ne cavi la fede del parrocchiano.' Ma stando così ferma, io svengo; e però, se ti dà l'animo di corrermi allato, fa di non vi crepare, perch'io fuggo assai, e correndo mi potrai dire il tuo bisogno; se no, a contemplazione della parentela, ti prometto, quando io muoia, di lasciarti tutta la mia roba, e rimanti col buon anno.

Moda. Se noi avessimo a correre insieme il palio, non so chi delle due si vincesse la prova, perché se tu corri, io vo meglio che di

galoppo; e a stare in un luogo, se tu ne svieni, io me ne struggo. Sicché ripigliamo a correre, e correndo, come tu dici, parleremo dei 40 casi nostri.


La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

Morte. Sia con buon'ora. Dunque poiché tu sei nata dal corpo di mia madre, saria conveniente che tu mi giovassi in qualche modo a fare le mie faccende.

Moda. Io l'ho fatto già per l'addietro più che non pensi. Primieramente io che annullo o stravolgo per lo continuo tutte le altre usanze, non ho mai lasciato smettere in nessun luogo la pratica di morire, e per questo vedi che ella dura universalmente insino a oggi dal principio del mondo.

Morte. Gran miracolo, che tu non abbi fatto quello che non hai potuto!

Moda. Come non ho potuto? Tu mostri di non conoscere la potenza della moda.

Morte. Ben bene: di cotesto saremo a tempo a discorrere quando sarà venuta l'usanza che non si muoia. Ma in questo mezzo io vorrei che tu da buona sorella, m'aiutassi a ottenere il contrario più facilmente e più presto che non ho fatto finora.

Moda. Già ti ho raccontate alcune delle opere mie che ti fanno molto profitto. Ma elle sono baie per comparazione a queste che io ti vo' dire. A poco per volta, ma il più in questi ultimi tempi, io per favorirti ho mandato in disuso e in dimenticanza le fatiche e gli esercizi che giovano al ben essere corporale, e introdottone o recato in pregio innumerabili che abbattono il corpo in mille modi e scorciano la vita. Oltre di questo ho messo nel mondo tali ordini e tali costumi, che la vita stessa, così per rispetto del corpo come dell'animo, e più morta che viva; tanto che questo secolo si può dire con verità che sia proprio il secolo della morte. E quando che anticamente tu non avevi altri poderi che fosse e caverne, dove tu seminavi ossami e polverumi al buio, che sono semenze che non fruttano; adesso hai terreni al sole; e genti che si muovono e che vanno attorno co' loro piedi, sono roba, si può dire, di tua ragione libera, ancorché tu non le abbi mietute, anzi subito che elle nascono. Di più, dove per l'addietro solevi essere odiata e vituperata, oggi per opera mia le cose sono ridotte in termine che chiunque ha intelletto ti pregia e loda, anteponendoti alla vita, e ti vuol tanto bene che sempre ti chiama e ti volge gli occhi come alla sua maggiore speranza. Finalmente perch'io vedeva che molti si erano vantati di volersi fare immortali, cioè non morire interi, perché una buona parte di sé non ti sarebbe capitata sotto le mani, io quantunque sapessi che queste erano ciance, e che quando costoro o altri vivessero nella memoria degli uomini, vivevano, come dire, da burla, e non godevano della loro fama più che si patissero dell'umidità della sepoltura; a ogni modo intendendo che questo negozio degl'immortali ti scottava, perché parea che ti scemasse l'onore e la riputazione, ho levata via quest'usanza di cercare l'immortalità, ed anche di concederla in caso che pure alcuno la meritasse. Di modo che al presente, chiunque si muoia, sta sicura che non ne resta un briciolo che non sia morto, e che gli conviene andare subito sotterra tutto quanto, come un pesciolino che sia trangugiato in un boccone con tutta la testa e le lische. Queste cose, che non sono poche né piccole, io mi trovo aver fatte finora per amor tuo, volendo accrescere il tuo stato nella terra, com'è seguito. E per quest'effetto sono disposta a far ogni giorno altrettanto e più; colla quale intenzione ti sono andata cercando; e mi pare a proposito che noi per l'avanti non ci partiamo dal fianco l'una dell'altra, perché stando sempre in compagnia, potremo consultare insieme secondo i casi, e prendere migliori partiti che altrimenti, come anche mandarli meglio ad esecuzione. 41 Morte. Tu dici il vero, e così voglio che facciamo.


La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

La moda chiama la morte che le risponde di aspettare la sua ora, ma la moda insiste continuando a chiamarla. La morte allora la manda al diavolo e le dice che verra’ quando la moda non vorra’. Ma la moda le risponde di essere immortale e la morte dice che immortale e’ impossibile e le chiede di togliersi d’attorno. La moda insiste e le dice di essere sua sorella perche’ tutte e due sono nate dalla caducita’ e che tutte e due fanno e disfano di continuo le cose del mondo anche se in modi diversi. La morte comincia ad interessarsi e chiede alla moda di parlare con la voce piu’ alta e la moda accetta benche’ sia contrario alla buona educazione. Poi comincia a dire che la loro natura comune e’ di rinnovare continuamente il mondo. Ma mentre la morte si occupa di

persone e di sangue la moda si diverte con le barbe, i capelli, gli abiti, gli oggetti, i palazzi e cose simili. La moda inoltre si diverte anche un po’ a torturare come con la moda dei buchi nelle orecchie, i tatuaggi, le scarpe strette. A questo punto la morte accetta la moda come sorella pero’ le dice di correre con lei perche’ non riesce a stare ferma.

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La moda nella letteratura italiana

I TA L I A N O

Le mie riflessioni sul testo Ho molto aprezzato questo dialogo ironico tra la moda e la morte. Mi e’ piacuto come venga fuori la vera natura della moda, il suo farsi e disfarsi incessante, il suo morire e il suo nascere in nuove forme. Mi e’ sembrata molto intelliggente fare una similitudine tra la moda e la morte che, come dice il poeta si fondano entrambe sulla caducita’ e sull’effimero.

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In questa parte si parlera’ dei vestiti tipici di quattro continenti : Asia, America Africa e Oceania. Con etnia «si identifica una comunità caratterizzata da omogeneità di lingua, cultura, tradizioni e memorie storiche, stanziata tradizionalmente su un determinato territorio. Nella moda il vestito etnico rappresenta tutte queste caratteristiche. I membri di un gruppo etnico, spesso si distinguono dagli altri, utilizzando elementi di abbigliamento per simboleggiare la loro appartenenza etnica e la visualizzazione della solidarietà di gruppo. In tutto il mondo contemporaneo così come storicamente, esistono differenze di genere in tutti i tipi di abbigliamento.

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GEOGRAFIA

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GEOGRAFIA

Nel continente asiatico, il clima si estende da tropicale ad artico.

I tipi di abbigliamento vanno da quelli semplicemente avvolti intorno al corpo

a quelli confezionati. In tutta l'India per esempio , le donne si avvolgono da sei

Sari-Choli

a nove metri di tessuto in stili specifici; questo capo e’ chiamato il sari, normalmente indossato con una camicetta (chiamata Choli ). Esistono molti stili di avvolgere i sari che distinguono le diverse etnie in India. •

Uomini indiani avvolgono da due a quattro metri di tessuto per indossare indumenti denominati lungi e dhoti che indossano intorno al loro corpo.

obi

Fra le tribù Hill della Thailandia, le donne Hmong indossano una camicia e gonna con una collana d'argento elaborata, un grembiule, un copricapo tipo turbante.

Nelle steppe dell'Asia (per esempio, la Mongolia), abiti, giacca e pantaloni su misura sono indossati con berretti e stivali.

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Cheongsam


GEOGRAFIA •

In Cina, i tipi di abbigliamento sono cambiati nel corso del tempo, in relazione al contatto con altri popoli. Turchi, Mongoli, Manciù, e altri popoli della Cina e dell'Asia centrale e ai confini settentrionali sono a loro volta influenzati dal taglio e dallo stile di capi sartoriali cinesi. Tipico indumento delle donne cinesi e’ «Le muro», con il collo alla coreana e con lo spacco al lato della gonna,

In Giappone, l’abbigliamento tipico e’ noto come kimono.

kimono

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GEOGRAFIA Settori Economici • Servizi • Manufattura • Turismo • Agricoltura e pesca

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GEOGRAFIA

In molte delle isole del Pacifico, come Samoa , l’abito avvolto è chiamato

pareo. L'abito lungo e informe chiamato muumuu, o robe mission(«abito missionario"), fu introdotto dai missionari per vestire le

donne, che tradizionalmente erano solo leggermente vestite, ed è ora ampiamente accettato come una forma di abito etnico in tutte le isole del Pacifico. Copricapi piumati elaborati sono indossati in molte parti della

Nuova Guinea. Al momento dell'arrivo degli europei in Australia, il vestito Aborigeno consisteva in mantelli di pelle animale, cinture e fasce

con piercing, scarnificazione e body paint. Il Tatuaggio nelle varie parti

muumuu

del corpo è comune tra molti gruppi nel Pacifico, come il popolo Maori della Nuova Zelanda e di alcuni gruppi di giapponesi. •

A causa della vasta colonizzazione in Asia gli europei hanno influenzato i

capi e gli accessori delle popolazioni indigene. In cambio, i colonizzatori sono stati influenzati dagli indumenti asiatici, come il fascione, il pigiama , e le bandane. 49


GEOGRAFIA

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GEOGRAFIA Si estende dal Mar Mediterraneo al Capo di Buona Speranza e dall'Oceano Atlantico all'Oceano Indiano, fornendo una vasta variazione di clima, temperature, e terreno. •

La maggior parte dei capi indigeni includono tessuti avvolti attorno al corpo. Sia gli uomini che le donne in Africa

Occidentale indossano wrapper che coprono la parte inferiore del corpo e una camicia o camicetta nella parte superiore del corpo e bandane sulla testa. •

In Ghana, i capi di alcuni uomini avvolgono il corpo con un grande rettangolo di stoffa tirato su una spalla e che arriva ai piedi, simile alla toga romana.

Tessuti stampati distintivi influenzati dalla colonizzazione Olandese in Indonesia sono altamente visibili nell’ abito etnico africano, ma i modelli e motivi sono specificamente africani e

spesso prodotti proprio nel continente africano. •

In Nord Africa, c’é inoltre un’ influenza islamica con esempi come gli abiti chiamati caftano, djellaba, ejilbab.

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GEOGRAFIA •

In particolare nelle città cosmopolite il numero degli africani che indossano l'abito etnico è particolarmente ridotto. Molti africani hanno viaggiato in altre parti del mondo, sono esposti a mass media come la televisione, il cinema,

riviste e quotidiani, e condividono la conoscenza della moda in Europa e nelle Americhe in base al loro passato coloniale. •

Dashiki

Gli europei e gli americani che hanno visitato o

la camicia Yoruba

vissuto nei paesi africani hanno preso spunto da oggetti e stili di vestiti locali. Esempi sono il dashiki, la camicia Yoruba adottata da volontari di Peace Corps che hanno prestato servizio in Africa occidentale nel corso del 1960.

Le acconciature delle donne africane (come il cornrowing) sono portate dalle donne afroamericane e bambini.

acconciature (come cornrowing) tessuto chiamato

Kente

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GEOGRAFIA

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GEOGRAFIA

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GEOGRAFIA

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GEOGRAFIA

L’america e’ una terra di contrasti. Accanto alle super economie come quella statunitense e quella Canadese

convivono alcune delle economie piu’ povere della terra.

Nella parte settentrionale del Nord America, il popolo Inuit (precedentemente noto come Eskimo) si veste con la pelliccia per mantenere i loro corpi perfettamente caldi anche durante le temperature invernali fredde.

I molti esempi di persone indigene attraverso i due continenti, spesso chiamati indiani (noti anche come i nativi americani) avevano tradizioni che si ispiravano a

varie tessiture e ricami del Centro e del Sud America. Molte tradizioni di tessitura continuano dai tempi precedenti. •

Il gaucho argentino nasce dalle tradizioni di lavoro dei cowboys argentini.

gaucho argentino 56


EDUCAZIONE TECNICA

Fonti di energia fossile (petrolio, carbone, gas naturale)

Fonti nucleari (uranio, plutonio)

Risorse limitate e non rinnovabili. Possono essere utilizzate soltanto una volta e non si riproducono naturalmente nel breve periodo di tempo.

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EDUCAZIONE TECNICA


EDUCAZIONE TECNICA

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EDUCAZIONE TECNICA

Modo più semplice ed efficace per utilizzare l’energia del sole PANNELLO 60 SOLARE


EDUCAZIONE TECNICA

IL PROGETTO SOLAR WEARABLE // Il team multidisciplinare Pauline van dongen, Christiaan olanda e Gert Jan jOngerden (esperto solar-energia). •

Le cellule solari sono stati costruiti per catturare la luce solare e convertirla in energia elettrica.

Per il progetto solar wearable sono stati progettati un cappotto, una

maglietta e un abito ponendo cellule solari vicino al corpo.

Con la luce del sole, la maglietta produce circa 1w di elettricità abbastanza per caricare un telefono in poche ore. Può caricare

smartphone, lettori mp3, fotocamere, sistemi gps e altri dispositivi palmari o portatili compatibili con usb. L'elettricità può essere conservata per un uso successivo nel pacco batteria dei vestiti che invisibilmente si trova nella tasca anteriore. 61


EDUCAZIONE TECNICA La giaccha solare di Zegna Sport’s e Tommy Hilfiger che ha delle celle fotovoltaiche per convertire la luce solare in energia elettrica. Tutte e due le giacche hanno la potenza di caricare i telefonini e gli

Äąpod.

Lo studente svedese Mae Yokoyama ha fatto una collana con mini pannelli solari e piccole lampade a LED. Prendendo energia dal sole, le lampadine si accendono come una collana di perle a incandescenza. 62


EDUCAZIONE TECNICA

Backpack di Ralph Lauren RLX Solar Panel Backpack Fatto in Italia da un materiale sottile e resistente all'acqua. Dispone di un built-in pannello solare che produce una corrente di 3,45

watt a pieno sole.

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INGLESE •

London’s punk music scene gave the world The Clash & The Sex Pistols.

British punk is mother to the style and anarchism that is connected with the movement.

Since emerging in the United States, the United Kingdom and Australia in the mid-1970s, the punk subculture has spread around the globe and evolved into a number of different forms. The history of punk plays important part in

the history of subcultures in the 20th century. •

The founders of punk style are Malcolm McLaren and Vivienne Westwood, who owned the clothing shop SEX in London. Ripped T-shirts, T-shirts with sexually graphic images, tartan-print pants, “bondage” pants and mohair sweaters were all sold in the shop. Other aesthetics associated with punk— spray-painted clothing, clothespins and piercings—were visuals taken from the musicians.

Punk fashion use clothing as a way of making a statement, often displays aggression, rebellion, and individualism.

Some punks wear clothing or have tattoos that express sociopolitical messages.

Many punks wear second hand clothing, partly as an anti-consumerist statement.

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1970’s

INGLESE

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Malcolm McLaren's shop.


INGLESE • • • • • • • • • • • •

Leather jackets, • Preferred footwear was military boots, motorcycle customised blazers, boots, shirts randomly covered in slogans, • Tapered jeans, tight leather pants, and trousers with blood, patches and controversial images, leopard patterns were popular choices. offensive T-shirts, DESTROY T-shirts. • Hair was cropped and looked messy, and was often dyed bright, unnatural colours. fishnet stockings , spike bands and other studded or jewelry, safety pins (in clothes and as body piercings), silver bracelets and heavy eyeliner were worn by both men and women. Many female punks rebelled against the stereotypical image of a woman. They were combining pretty and masculine clothes, such as a Ballet tutu with big, heavy boots. Punk clothing sometimes incorporated everyday objects for aesthetic effect. Intentionally ripped clothes and black garbage bags became dresses, shirts and skirts. Leather, rubber and vinyl clothing were common.

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INGLESE

• Hair was either shaved, spiked or in a crew cut or Mohawk hairstyle. Tall mohawks and spiked hair, either bleached or in bright colors, took on a more extreme character than in the 1970s.

•

Body piercings and extensive tattoos became very popular during this era.

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INGLESE

Different styles

Horror punk and death rock

Celtic punk

Pop punk

Dark cabaret and Gypsy punk

Street punk

Glam punk

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ANORESSIA

SCIENZE

Una delle malattie professionali piu’ diffuse nel mondo della moda che colpisce le modelle e’

sicuamente l’anoressia. L'anoressia nervosa (AN) è, insieme alla bulimia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona e la paura ossessiva di ingrassare. L'anoressia e i disturbi alimentari in generale sono una vera e propria emergenza sanitaria nei paesi occidentali industrializzati. Si possono distinguere due forme di anoressia nervosa: l'anoressia restrittiva, forma in cui il dimagrimento è causato dal digiuno e dall'intensa attività fisica, e l'anoressia con bulimia, forma in cui la persona mette in atto comportamenti che insieme al digiuno servono a diminuire il peso corporeo (abuso di lassativi e/o diuretici, vomito). 69


SCIENZE

L E C AU S E D E L L’A N O R ES S I A Le cause principali sono l’insicurezza, la solitudine, la mancanza dell’autostima in rapporti familiari problematici. •

Familiari: La difficoltà dell'adolescente nel relazionarsi con l'adulto, può portare alla comparsa di disturbi alimentari nel giovane. Alla base dell’anoressia, e degli altri disturbi del comportamento alimentare , si cela la paura da parte dell’adolescente di non essere accettato dalla propria famiglia e/o dalla società.

socio-culturali: Nei paesi occidentali industrializzati lo sviluppo dei disturbi del comportamento alimentare ruota attorno all’ideale di magrezza e al culto dell’apparenza.

psicologiche: Le cause psicologiche che possono portare all’anoressia comprendono delusioni d'amore, forte desiderio di sottoporsi ripetutamente a diete ferree per il raggiungimento di uno standard estetico; gravi difficoltà scolastiche o lavorative; alterazione della normale condizione familiare o anche una forzata separazione da questa; lutti o gravi incidenti ad amici o parenti; abusi sessuali e/o fisici.

psichiatriche: Disturbi d’ansia

genetiche: Alcuni studi hanno dimostrato che i disordini alimentari si manifestano con più probabilità tra i parenti di una persona già malata, soprattutto se si tratta della madre. Uno studio ha identificato che si potrebbe contenere geni che rendono un individuo vulnerabile allo sviluppo dell'anoressia nervosa.

immunitarie: Secondo uno studio l’anoressia e la bulimia potrebbero dipendere da un difetto del sistema immunitario. biologiche: cause dei problemi ormonali.

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SCIENZE

L E CO N S EG U E N Z E F I S I C H E • • • • • • • •

La perdita dei capelli e dei denti, la fragilita delle ossa, le ragazze non hanno piu’ le mestruazioni, nei casi estremi anche la morte Le conseguenze fisiche possono essere, tra le altre: sottopeso amenorrea (con l’assunzione della pillola il ciclo mestruale ricompare anche in caso di anoressia) disturbi gastrici e digestivi forte sensazione di freddo, dovuta ai cambiamenti subiti dal metabolismo e all’abbassamento della pressione sensibilità molto accentuata per i rumori e la luce ritardi nello sviluppo se l’anoressia ha inizio nella pubertà

Le conseguenze psicologiche e psichiche possono essere, tra le altre: • problemi di relazione con altre persone, che possono portare al ritiro e all’isolamento stati d’animo depressivi • complessi di inferiorità e abbassamento dell’autostima 71


SCIENZE DAT I N U M E R I C I •

La malattia colpisce soprattutto gli adolescenti.

Altra caratteristica tipica dell'anoressia

è quella di essere un disturbo prettamente femminile: circa il 90% dei casi, infatti, si sviluppa nel sesso femminile.

Il problema comunque non riguarda solamente le donne. Anche se gli studi sul sesso maschile sono minori, è stato stimato che sul totale degli ammalati

risultano essere presenti dal 5% al 10% di casi riguardanti ragazzi adolescenti e maschi adulti. 72


SCIENZE I M E D I A E L A M O DA / / R E S P O N S A B I L I TÀ •

I media, e la moda in particolare, hanno una responsabilità importante nel veicolare come vincente e accattivante un certo modo di apparire e di essere.

A questo proposito, nel dicembre 2006 è stato firmato il manifesto di autoregolazione della moda italiana contro l’anoressia dalla Camera Nazionale della Moda e da Altaroma (fra le principali istituzioni del settore). Con questo atto

la moda italiana ha voluto adottare e condividere alcune importanti linee etiche tra cui la promozione di un modello di bellezza diversificata, l’impegno a far sfilare modelle che non presentino un disturbo del comportamento alimentare conclamato (attraverso la valutazione di vari parametri clinici tra cui l’indice di massa corporea BMI) e l’impegno a uniformare la produzione e la distribuzione delle taglie, includendo anche la 44 e 46. 73


SCIENZE

La campagna di Oliviero Toscani contro l’anoressia •

Interroga il mondo delle passerelle, accusato da tempo di diffondere falsi miti di bellezza.

La modella francese ha accettato di esporsi nuda allo scatto di Oliviero Toscani per mostrare a tutti la realtà di questa malattia. La campagna pubblicitaria si rivolge in particolare alle giovani donne attente alle indicazioni delle mode e intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla malattia che, insieme alla bulimia, colpisce in Italia due milioni di persone ed è spesso causata dagli stereotipi imposti dal mondo della moda.

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SCIENZE

L’accusa al fashion system è di propagandare modelli di magrezza estrema che possono favorire la diffusione di disordini alimentari, soprattutto fra le adolescenti. Per combattere contro l’anoressia l’Italia, La Francia e Lo Stato d’Israele sono paesi che vietano per legge le modelle troppo magre. Le modelle non potranno sfilare o fare servizi fotografici se hanno un indice di massa corporea inferiore a 18,5. 75


SPORT

Sportswear è stato chiamato il principale contributo dell'America alla storia del fashion design , sviluppato per soddisfare le esigenze dello stile di vita sempre più frenetico delle donne americane. Il termine è nato come un termine dell’industria della moda per descrivere capi informali e intercambiabili, cioe’ bluse, camicie, gonne e pantaloncini. Sin dal 1920 il termine comprende sia l’abbigliamento casual sia i capi di solito indossati per manifestazioni sportive .

L’abbigliamento sportivo influenza la moda in termini di nuovi materiali. Il progresso scientifico tra le due guerre e le ricerche fatte dei vestiti spaziali espande il repertorio del sportswear. La crescita delle marche dell’abbigliamento sportivo si accentua nella meta’ degli anni’80.

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SPORT •

Uno dei primi esempi e’ l’accordo di sponsorizzazione tra Adidas e il gruppo di musica hip-hop Run-DMC. La canzone «My Adidas» (1986) in cui racconta la vita di strada.

Le grande case della moda lavorano con grandi designer come direttori creativi, per aumentare la varieta’ delle collezioni lavorano in collaborazione con altre marche. Ad esempio Coca Cola e Moschino, Kenzo con l’acqua minerale Francese Evian.

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SPORT

N u o ve te c n o l o g i e d e i ve st i t i •

Le marche sportive come Adidas, Nike e Speedo si fanno la concorrenza nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Uno degli esempi della collaborazione tra il designer e produttore di abbigliamento sportivo e’ Adidas e la stilista Stella Mc Cartney. Hanno creato una linea sportiva per le Olimpiadi Paralimpiche del 2012. I tessuti usati riuscivano a controllare il sudore e la temperatura corporea per garantire un ideale performans.

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SPORT

Speedo FastSkin 3 Speedo Fastskin é il costume da bagno originale modellato dalla pelle degli squali. Con tecniche avanzate, i costumi da bagno hanno lo scopo di ridurre la resistenza

in acqua e aumentare la velocità. Il costume da bagno aiuta diverse parti del corpo a muoversi nell'acqua, permettendo ai nuotatori di nuotare più velocemente .

Prima del luglio del 2008, più di 40 record di nuoto sono stati infranti dai nuotatori che utilizzano il Fastskin LZR Racer.

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SPORT •

L' adidas 1 é una scarpa da corsa, introdotta all'inizio del 2005. La scarpa si regola dopo ogni passo, utilizzando un motore nel mezzo della suola . I cambiamenti sono guidati da un sensore nel tallone, che determina quanto il tallone è compresso su ogni passo. La scarpa è a batteria , e dura circa 100 ore di funzionamento.

Il modello AdiZero e’ stato creato per basketball. Tramite wifi il modello sincronizza la velocita’ del passo, l’atttivita’ totale, l’altezza del salto con il telefonino e tutti questi

dati possono essere condivisi sui social network. Tutti queste novita’ sono importanti per il marketing dei prodotti sportivi per i giovani clienti.

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SPORT

Altre marche sportive che lavorano con famosi designer sono: Alexander McQueen-Puma, ‘Black Label’ con Hüseyin Çağlayan, Zac Posen , Proenza Schouler , Mary Ping , Derek Lam , e Behnaz Sarafpour . In questo modo i prodotti tecnologici diventano anche piu’ attraenti.

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MUSICA

Musica A partire dagli anni’50 con la diffusione dei mass media alle star di Hollywood, sinora prese come modello, si aggiungono prepotentemente i divi della musica. Il loro look comincia ad influenzare il mondo della moda. Da questo punto in poi si apre un nuovo mercato nel campo della moda: i fan cominciano a vestirsi come

loro idoli, creando delle vere e proprie tribu’.

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MUSICA

Elvis Presley Con il suo abbigliamento informale distrugge i canoni della normalita’ sino a quel punto accettata. Il personaggio va oltre alla sua musica e si

pone come modello di tutte le mode che da allora in poi si sono succedute.

Grease

E’ un grande successo cinematografico degli anni’70 che ripropone un modello degli anni’ 50. Sono gli anni in qui comincia la moda per i teenager. I giovani con la brillantina sui capelli, la t-shirt e il giubbotto di pelle.

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MUSICA

Beatles o Mozart? e’ difficile sciegliere ma senza dubbio i baronetti di Liverpool hanno condizionato e continuano a condizionare l’intero panorama musicale. Sono i creatori della musica leggera che solo in teoria si oppone alla musica classica ma difatto e’ diventata un classico. Il loro look da bravi ragazzi in giacca e cravatta li contrappone come abbigliamento alle altre icone della musica del ventesimo secolo.

Contemporanei ai Beatles ne sono in teoria la versione politicamente scorretta. Il loro rock proponeva una rivoluzione culturale. Abilissimi nella comunicazione collaborano con Andy Warhol che gli proggetta le

copertine dei dischi. Ancora oggi i loro concerti sono tra i piu’ seguiti nel mondo.

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MUSICA Saturday night fever// John Travolta Alla fine degli anni’70 nasce un nuovo stile musicale. Questo e’ soprattutto dovuto al successo mondiale del film Saturday night fever. Comincia l’epoca della disco music e il nuovo punto di aggregazione per i giovani diventa la discoteca.

David Bowie Con i suoi abiti stravaganti mette in discussione i confini tra l’abito maschile e quello femminile. 85


MUSICA I sex pistols rappresentano la protesta contro tutte le regole. La loro musica come i loro vestiti simboleggiano per provocazione il brutto. Tra la fine del 1977 e il 1978 la scena musicale venne sconvolta dall’apparazione dello stile punk volutamente volgare e selvaggio. I punk innegiavano all’anarchia nel linguaggio, nella musica e nella moda. Divennero famosi con il brano «anarchy in the UK». Rimangono famosi I loro abiti anti comformisti e in particolare I loro giubotti di pelle pieni di borchie e di spillette e le loro t-shirt colorate.

Bob Marley Inventore dello stile Reggae propose con la sua musica la filosofia rasta. Il suo abbigliamento informale che inneggiava alla liberta’ era caratterizzato dai jeans e soprattutto dai suoi capelli con le treccine che divennero un modello per intere generazioni. 86 86


MUSICA Madonna Icona della musica pop, Madonna e’ sicuramente la donna che ha meglio rappresentato la moda e lo stile anni’80. Con i suoi look estrosi e curatissimi ha fatto la storia della moda. Uno stile colorato fatto di toni vivaci e fosforescenti, leggings, gonne a palloncino, jeans sdruciti e tantissimi accesori come le collane con le croci, gli indimenticabili scalda muscoli e i guanti senza dita.

Micheal Jackson Re del pop si e’ sempre vestito in maniera vistosa. Si ricordano le sue giacche con pailettes, le divise militari, i pantoloni strettissimi e le camicie aperte.

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MUSICA Lady Gaga La popstar Italo-americana ci ha abituati ai suoi look eccessivi che puntano a fare di ogni abito uno show, aiutata in questo dal suo stilista Italiano Nicola Formichetti.

Rihanna Le immagini della campagna di Dior con Rihanna spuntano ovviamente su Instagram. Ăˆ stata la stessa popstar a postare gli scatti in cui da ribelle del palcoscenico si trasforma in dark lady. Rihanna è la prima star di colore a diventare testimonial della Maison francese.

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Grazie per avermi ascoltato LIVIA PROTO // TERZA MEDIA

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