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NOTIZIE DALL EUROPA

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CONCORSI E PREMI

CONCORSI E PREMI

NOTIZIE DALL’EUROPA 1 . La CE propone di erogare un sostegno finanziario a 15 Stati membri nel quadro di SURE La Commissione europea ha presentato al Consiglio proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di € a 15 Stati membri nel quadro dello strumento SURE.

SURE è un elemento fondamentale della strategia globale dell'UE volta a tutelare i cittadini e attenuare le gravi ripercussioni socioeconomiche della pandemia di coronavirus. Si tratta di una delle tre reti di sicurezza concordate dal Consiglio europeo per proteggere i lavoratori, le imprese e i paesi. Una volta che il Consiglio avrà approvato le proposte, il sostegno finanziario sarà erogato sotto forma di prestiti che l'UE concederà agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell'occupazione. Nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento di regimi nazionali di riduzione dell'orario lavorativo e di altre misure analoghe, in particolare rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia di coronavirus. A seguito delle consultazioni con gli Stati membri che hanno richiesto il sostegno e dopo aver valutato le richieste, la Commissione propone al Consiglio di approvare l'erogazione di un sostegno finanziario a: Belgio: 7,8 miliardi di €; Bulgaria: 511 milioni di €; Cechia: 2 miliardi di €; Grecia: 2,7 miliardi di €; Spagna: 21,3 miliardi di €; Croazia: 1 miliardo di €; Italia: 27,4 miliardi di €; Cipro: 479 milioni di €; Lettonia: 192 milioni di €; Lituania: 602 milioni di €; Malta: 244 milioni di €; Polonia: 11,2 miliardi di €; Romania: 4 miliardi di €; Slovacchia: 631 milioni di €; Slovenia: 1,1 miliardi di €. SURE può fornire agli Stati membri fino a un totale di 100 miliardi di € di sostegno finanziario. Le proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario, presentate dalla Commissione al Consiglio, comportano finanziamenti per 81,4 miliardi di € e interessano 15 Stati membri. Il Portogallo e l'Ungheria hanno già presentato richieste formali, che sono attualmente in fase di valutazione. A breve è prevista la presentazione di una proposta della Commissione relativa alla concessione di un sostegno al Portogallo e all'Ungheria. Gli Stati membri che non hanno già presentato richieste formali possono ancora farlo. I prestiti erogati nel quadro dello strumento SURE saranno basati su un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri. La Commissione prevede che il processo di conclusione degli accordi di garanzia con gli Stati membri sarà ultimato a breve.

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Dichiarazioni di alcuni membri del Collegio

La Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: "Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per preservare i posti di lavoro e i mezzi di sussistenza. Oggi compiamo un importante passo avanti in questo senso: sono passati appena 4 mesi da quando ho proposto la creazione dello strumento e ora la Commissione propone di stanziare 81,4 miliardi di € nel quadro di SURE per contribuire a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori colpiti dalla pandemia di coronavirus in tutta l'UE. SURE è un chiaro simbolo di solidarietà dinanzi a una crisi senza precedenti. L'Europa si impegna a proteggere i cittadini." Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un'economia al servizio delle persone, ha dichiarato: "Attualmente i lavoratori si trovano a far fronte a un'enorme insicurezza: dobbiamo sostenerli per superare questa crisi e rilanciare le nostre economie. Per questo motivo la Commissione ha proposto SURE, al fine di contribuire a proteggere i lavoratori e di agevolare la ripresa economica. Oggi accogliamo con soddisfazione il forte interesse manifestato dagli Stati membri ad accedere ai finanziamenti a basso costo disponibili nel quadro di SURE per sostenere regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe, e auspichiamo un processo decisionale rapido per cominciare a erogare i prestiti." Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: "SURE è stato una delle prime reti di sicurezza che abbiamo deciso di istituire per garantire che i lavoratori la cui attività lavorativa è sospesa percepiscano un reddito e che il loro posto di lavoro sia salvaguardato. SURE contribuirà pertanto a una ripresa più rapida. Presto tutti gli Stati membri avranno fornito garanzie per un totale di 25 miliardi di €, e proponiamo che i 15 Stati membri che hanno richiesto un sostegno ricevano prestiti per un totale di 81,4 miliardi di €. Si tratta di una dimostrazione della solidarietà europea e del fatto che insieme siamo più forti, a vantaggio di tutti i cittadini europei." Paolo Gentiloni, Commissario per l'Economia, ha dichiarato: "I regimi di riduzione dell'orario lavorativo sono stati fondamentali nell'attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19 sull'occupazione. SURE rappresenta il contributo dell'Unione europea a queste essenziali reti di sicurezza e contribuirà a proteggere i lavoratori dalla disoccupazione e a preservare i posti di lavoro e le competenze di cui avremo bisogno

durante la fase di ripresa delle nostre economie. La massiccia domanda proveniente dai nostri Stati membri conferma l'enorme importanza di questo strumento."

Contesto

Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto l'istituzione di SURE nell'ambito della sua risposta al coronavirus, e il 19 maggio 2020 gli Stati membri in sede di Consiglio hanno adottato il regolamento che lo istituisce. Il contributo di ciascuno Stato membro all'importo totale delle garanzie corrisponde alla sua quota relativa sul totale del reddito nazionale lordo dell'Unione europea, sulla base del bilancio UE per il 2020.

(Fonte Commissione Europea)

2. Industria automobilistica: nuove norme per veicoli più puliti e più sicuri Dal 1° settembre si applica il regolamento UE relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore. Adottato nel maggio 2018, il nuovo regolamento riforma profondamente il precedente sistema di omologazione e di vigilanza del mercato rendendolo molto più rigoroso.

Il nuovo regolamento migliora la qualità e l'indipendenza dei processi di omologazione e prova dei veicoli, aumenta i controlli sulle automobili già presenti sul mercato dell'UE e rafforza il sistema nel suo complesso tramite una maggiore sorveglianza a livello europeo. Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: "I cittadini europei vogliono giustamente guidare automobili il più possibile pulite e sicure. Per questo è necessario sottoporre a controlli severissimi le automobili immesse sul mercato e in circolazione sulle nostre strade. Questo richiede anche un'effettiva applicazione delle norme e una sorveglianza a livello europeo: per questo motivo d'ora in poi la Commissione potrà effettuare controlli sulle automobili, avviare azioni di richiamo in tutta l'UE e irrogare sanzioni fino a 30 000 € per automobile in caso di inosservanza delle norme. Questa riforma integra il nostro lavoro per una mobilità più pulita e più sicura e nel difficile contesto della crisi ciò richiede ancor più investimenti orientati al futuro nei campi delle infrastrutture e dell'innovazione. I nostri sforzi per ripristinare la fiducia dei consumatori, rafforzare il mercato unico e sostenere la redditività a lungo termine e la competitività globale dell'industria automobilistica europea vanno tutti di pari passo. Ecco gli elementi distintivi delle nuove norme UE: Indipendenza e qualità delle prove prima dell'immissione di un'automobile sul mercato: per ottenere e mantenere la designazione concessa dagli Stati membri, i servizi tecnici incaricati di effettuare le prove e le ispezioni dei nuovi modelli di automobili saranno soggetti a audit indipendenti sulla base di criteri rigorosi. Le autorità nazionali di omologazione sono ora soggette a valutazioni inter pares per garantire un'attuazione e un'applicazione rigorose delle norme pertinenti in tutta l'UE. Controlli sulle automobili già presenti sul mercato: il nuovo quadro migliora anche i controlli sui veicoli già in circolazione sul mercato e in vendita presso le concessionarie. D'ora in poi gli Stati membri sono tenuti a sottoporre regolarmente a prova un numero minimo di automobili e possono adottare sul loro territorio misure di salvaguardia nei confronti di veicoli non conformi senza dover attendere l'intervento dell'autorità che ha rilasciato l'omologazione. Sorveglianza europea: Ora la Commissione può inoltre effettuare verifiche della conformità dei veicoli in laboratorio o su strada. Nei casi in cui un costruttore violi la normativa in materia di omologazione (per esempio tramite impianti di manipolazione o false dichiarazioni), la Commissione può avviare azioni di richiamo in tutta l'UE e irrogare nei confronti del costruttore coinvolto sanzioni fino a 30 000 € per automobile. Fino a oggi tali misure potevano essere imposte solo dalle autorità nazionali che avevano omologato l'automobile. Dall'adozione del regolamento nel 2018 i costruttori di automobili, le autorità di omologazione e altri portatori di interessi lavorano senza interruzione per attuare le nuove norme e adattarsi alle prescrizioni più rigorose. La Commissione ha dotato il Centro comune di ricerca (JRC) di risorse supplementari per lo svolgimento di questo nuovo ruolo nella vigilanza del mercato, fornendo finanziamenti per il personale aggiuntivo necessario, i costi operativi e la costruzione di due nuovi laboratori all'avanguardia a disposizione del JRC per i controlli.

Contesto

L'omologazione è il processo finalizzato a certificare che un veicolo soddisfa tutti i requisiti per l'immissione sul mercato e a verificare, con metodi rigorosi, che i costruttori operino nel costante rispetto

delle norme dell'UE, compresi i limiti delle emissioni stabiliti in regolamenti specifici. Le nuove norme di omologazione sono state proposte dalla Commissione nel 2016, in seguito allo scandalo Dieselgate, e adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2018. La riforma rientra nel più ampio lavoro della Commissione per un settore automobilistico pulito, sostenibile e competitivo, come delineato nella comunicazione della Commissione "L'Europa in movimento". Le iniziative della Commissione riguardano la qualità dell'aria e le norme in materia di CO 2 , il miglioramento delle prove delle emissioni delle automobili, il sostegno alla produzione di carburanti alternativi e batterie e la difesa della competitività dell'industria europea.

(Fonte Commissione Europea)

3. Risposta globale al coronavirus: la CE aderisce allo strumento per l'accesso globale ai vaccini La Commissione europea ha confermato l'interesse a partecipare allo strumento COVAX per un accesso equo, in ogni luogo e per chiunque ne abbia bisogno, a vaccini contro la COVID-19 a prezzi contenuti.

Come parte dell'impegno Team Europa, la Commissione annuncia anche un contributo di 400 milioni di € sotto forma di garanzie a sostegno del COVAX e dei suoi obiettivi nell'ambito della risposta globale al coronavirus. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: "La collaborazione a livello planetario è l'unica soluzione ad una pandemia mondiale. Nell'ambito della risposta globale al coronavirus e della campagna “Obiettivo globale: uniti per il nostro futuro” abbiamo visto il mondo fare fronte comune. Finora sono stati impegnati quasi 16 miliardi di €, mentre i ricercatori più brillanti e le organizzazioni più attive stanno mettendo in comune i loro sforzi per fornire vaccini, test e cure che costituiranno un bene comune universale. La Commissione annuncia un contributo di 400 milioni di € a favore del COVAX per finanziare la collaborazione volta all'acquisto di futuri vaccini a beneficio dei paesi a basso e medio reddito. Sono certa che in questo modo ci avvicineremo al nostro obiettivo: sconfiggere insieme questo virus." Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: "Solo lavorando insieme a livello mondiale, animati da spirito solidale, potremo sconfiggere il coronavirus. Abbiamo bisogno di una strategia internazionale inclusiva e oggi la Commissione e gli Stati membri dell'UE stanno dimostrando il loro impegno, nell'ambito di Team Europa, per garantire il successo dello strumento COVAX e agevolare un accesso equo al vaccino, in ogni luogo e per tutti." Jutta Urpilainen, Commissaria per i Partenariati internazionali, ha dichiarato: "Solo assicurando un accesso equo al vaccino contro la COVID-19 in tutto il mondo metteremo fine alla pandemia e garantiremo una ripresa sostenibile; la collaborazione con i nostri paesi partner è fondamentale per poter 'ricostruire meglio in un mondo più sano'." Lo strumento COVAX, codiretto dalla Gavi (Alleanza per i vaccini), dalla Coalizione per l'innovazione in materia di preparazione alle epidemie (CEPI) e dall'OMS, è finalizzato ad accelerare lo sviluppo e la produzione di vaccini contro la COVID-19 e a garantire un accesso giusto ed equo a tutti i paesi del mondo. Nell'ambito dell'impegno congiunto dell'UE (Commissione, Stati membri e istituzioni finanziarie europee, in particolare la BEI) volto a mobilitare risorse per la risposta globale contro il coronavirus, la Commissione intende mobilitare fino a 400 milioni di € sotto forma di garanzie a sostegno del COVAX e dei suoi obiettivi di fondo come parte dell'azione di Team Europa. Le condizioni e le modalità dettagliate per la partecipazione e il contributo dell'UE saranno elaborate nei giorni e nelle settimane a venire. Team Europa è pronto ad attivare le proprie competenze e risorse all'interno del COVAX per accelerare e potenziare lo sviluppo e la produzione di vaccini a livello mondiale per i cittadini di tutto il mondo, nei paesi poveri come in quelli ricchi. La partecipazione dell'UE al COVAX sarà complementare ai negoziati in corso tra l'UE e le società produttrici di vaccini, il cui scopo è potenziare la capacità produttiva dei fabbricanti, contribuendo agli sforzi compiuti a livello mondiale.

Contesto

La Commissione europea è impegnata a garantire che chiunque abbia bisogno di un vaccino lo ottenga, ovunque nel mondo e non solo in Europa. Nessuno sarà sicuro fino a quando non lo saremo tutti. Per questo motivo la Commissione ha risposto all'invito ad agire lanciato dall'OMS e, dal 4 maggio 2020, ha raccolto quasi 16 miliardi di € nell'ambito della risposta globale al coronavirus, l'azione globale per l'accesso universale a test, cure e vaccini contro il coronavirus e per la ripresa globale. Pietra miliare

nell'ambito della risposta globale al coronavirus, l'azione globale per l'accesso universale a vaccini, cure e test a prezzi accessibili, ossia la campagna Obiettivo globale: uniti per il nostro futuro, è stata lanciata il 28 maggio dall'ONG Global citizen sotto l'egida della Presidente Ursula von der Leyen. Il 4 maggio la Commissione ha inoltre proposto un quadro di cooperazione per allineare gli sforzi compiuti a livello mondiale e accelerare i progressi nello sviluppo di vaccini, terapie e strumenti diagnostici per il coronavirus e nel rafforzamento dei sistemi sanitari: l'acceleratore per l'accesso agli strumenti COVID19 (acceleratore ACT). Tre partenariati, basati sulle tre priorità della risposta globale al coronavirus, sono al centro del progetto. Essi riuniscono l'industria, la ricerca, le fondazioni, le autorità di regolamentazione e le organizzazioni internazionali per collaborare su tutte le iniziative necessarie a fornire nuovi strumenti e soluzioni, dalla ricerca al settore manifatturiero e alla diffusione. Il COVAX è il pilastro dell'acceleratore ACT per quanto riguarda i vaccini ed è frutto di una collaborazione globale volta ad accelerare lo sviluppo, la produzione e un accesso equo per tutti i paesi del mondo ai test, alle cure e ai vaccini per la COVID-19. Il meccanismo COVAX, codiretto dalla Gavi, dalla Coalizione per l'innovazione in materia di preparazione alle epidemie (CEPI) e dall'OMS, è stato varato alla fine di aprile 2020 nel corso di un evento organizzato congiuntamente dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, dal presidente della Francia, dalla Presidente della Commissione europea e dalla Bill and Melinda Gates Foundation. Da allora l'UE si è impegnata attivamente con la Gavi, la CEPI e gli altri paesi partecipanti nell'istituzione della governance e degli strumenti finanziari del COVAX. Restano ancora da definire le condizioni definitive della partecipazione dell'UE alla luce della manifestazione di interesse del 31 agosto. L'obiettivo del COVAX è l'acquisto di 2 miliardi di dosi entro la fine del 2021 tramite negoziati con un insieme diversificato di fornitori di vaccini in merito a tecnologie scientifiche, termini di consegna e prezzi diversi. Lo strumento COVAX è un meccanismo di assicurazione che ridurrà i rischi per i fabbricanti, preoccupati di realizzare investimenti senza garanzie in termini di domanda, e per i paesi, cui sta a cuore riuscire a garantire l'accesso a un vaccino valido.

(Fonte Commissione Europea)

4. Norme d'origine: l'UE rafforzerà gli scambi preferenziali con i paesi paneuromediterranei La Commissione europea ha adottato un pacchetto di proposte volte ad aumentare gli scambi commerciali tra l'UE e i paesi vicini della regione paneuromediterranea, contribuendo così alla ripresa economica post-coronavirus.

Le proposte mirano ad ammodernare gli accordi commerciali preferenziali dell'UE con 20 partner PEM, rendendo più flessibili e più favorevoli alle imprese le pertinenti "norme di origine" contenute in tali accordi. Le proposte modificano gli accordi bilaterali dell'UE con i seguenti paesi: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Isole Fær Øer, Turchia, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Palestina (Tale designazione non si intende come riconoscimento di uno Stato di Palestina e lascia impregiudicate le singole posizioni degli Stati membri sulla questione), Georgia, Repubblica di Moldova, Ucraina, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Kosovo. Paolo Gentiloni, Commissario per l'Economia, ha dichiarato: "Dobbiamo fare tutto il possibile per agevolare gli scambi e le attività economiche tra l'UE e i paesi vicini dell'area euromediterranea e per promuovere l'integrazione regionale. In tal modo si contribuirà anche alla ripresa e alla ricostruzione di paesi come il Libano, sostenendo nel contempo l'accesso delle imprese europee a nuovi mercati." Le "norme di origine" sono necessarie nel quadro di qualsiasi accordo commerciale, in quanto determinano quali merci possono beneficiare di un trattamento preferenziale. Per "origine" si intende la "nazionalità economica" delle merci scambiate. Grazie alle procedure di origine le autorità doganali possono verificare l'origine di una merce e le imprese possono dimostrare l'origine dei loro prodotti. Una volta soddisfatte tutte le prescrizioni, le merci con origine preferenziale sono ammesse all'importazione ad aliquote di dazio più

basse, o anche ad aliquota zero, in funzione del pertinente trattamento tariffario preferenziale. Le nuove norme, che sono il risultato di dieci anni di negoziati, si applicheranno parallelamente alle disposizioni della convenzione regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee (convenzione PEM), in attesa che si concluda la revisione in corso della stessa.

Contesto

Il presente pacchetto, che costituisce un passo avanti verso l'aggiornamento della convenzione PEM, comprende 21 proposte di decisioni del Consiglio che consentiranno di introdurre negli accordi commerciali dell'UE con la gran parte dei paesi vicini norme di origine di più facile applicazione. Nel 2019 gli scambi commerciali con tali paesi hanno raggiunto una cifra pari a 677 miliardi di €, ossia quasi la metà degli scambi preferenziali dell'UE. I prodotti potranno beneficiare più agevolmente delle preferenze commerciali grazie alle seguenti disposizioni: semplificazione delle norme specifiche per prodotto, segnatamente la soppressione delle prescrizioni cumulative, soglie per il valore aggiunto locale più adeguate alle esigenze di produzione dell'UE e nuova doppia trasformazione per i prodotti tessili; soglie di tolleranza più elevate, dal 10% al 15%, per i materiali non originari; introduzione del cumulo "integrale", in virtù del quale le operazioni di fabbricazione necessarie all'acquisizione dell'origine per la maggior parte dei prodotti possono essere ripartite tra vari paesi; possibilità di ottenere una restituzione dei dazi (rimborso dei dazi sui componenti importati) per la maggior parte dei prodotti, in modo da contribuire alla competitività degli esportatori dell'UE. Le norme di origine applicate autonomamente, così come le disposizioni di applicazione in materia di origine, costituiscono parte integrante della normativa doganale dell'UE.

(Fonte Commissione Europea)

5. Iniziativa dei cittadini europei: la Commissione registrerà l'iniziativa "Diritto alle cure" La Commissione europea ha deciso di registrare un'iniziativa dei cittadini europei (ICE) dal titolo "Diritto alle cure" (Right to cure).

Gli organizzatori invitano l'Unione ad "anteporre la salute pubblica al profitto privato [e] a far sì che i vaccini e i trattamenti contro le pandemie siano un bene pubblico mondiale, liberamente accessibile a tutti". Gli obiettivi dell'iniziativa sono: garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la COVID-19; garantire che la legislazione dell'UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l'efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri; introdurre per i beneficiari di finanziamenti dell'UE obblighi giuridici di condivisione delle conoscenze, della proprietà intellettuale e/o dei dati relativi alla tecnologia sanitaria per la COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti; introdurre per i beneficiari di finanziamenti dell'UE obblighi giuridici di trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità unitamente a licenze non esclusive. La Commissione ritiene che l'iniziativa sia giuridicamente ammissibile perché soddisfa le condizioni necessarie, e ha pertanto deciso di registrarla, ma in questa fase non l'ha ancora analizzata nel merito.

Prossime tappe

A partire dalla registrazione ed entro 6 mesi gli organizzatori possono avviare una raccolta di firme a sostegno dell'iniziativa, per la quale avranno a disposizione 1 anno. Se nell'arco dell'anno l'iniziativa riceverà 1 milione di dichiarazioni di sostegno in almeno 7 Stati membri la Commissione dovrà reagire entro 6 mesi, decidendo se dare o meno seguito alla richiesta e motivando in ogni caso la decisione.

Contesto

Prevista dal trattato di Lisbona come strumento per dare modo ai cittadini di influire sul programma di lavoro della Commissione, l'iniziativa dei cittadini europei è stata varata ufficialmente nell'aprile 2012. Una volta registrata ufficialmente, un'iniziativa dei cittadini europei consente a 1 milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli Stati membri dell'UE di invitare la Commissione europea a proporre atti giuridici nei settori di sua competenza. Per essere ammissibile, l'azione proposta non deve esulare manifestamente dalla competenza della Commissione a presentare una proposta di atto legislativo e non deve essere manifestamente ingiuriosa, futile o vessatoria né manifestamente contraria ai valori dell'Unione. Sino ad oggi la Commissione ha registrato un totale di 75 iniziative dei cittadini e ne ha rifiutate 26.

(Fonte Commissione Europea)

6. Coronavirus: Erasmus + mobilitato per una forte risposta alla pandemia La Commissione ha adottato una revisione del programma di lavoro annuale Erasmus+ 2020, stanziando un ulteriore importo di 200 milioni di EUR per rafforzare l'istruzione e la formazione digitale e promuovere lo sviluppo delle competenze e l’inclusione attraverso la creatività e le arti.

La Commissione ha adottato una revisione del programma di lavoro annuale Erasmus+ 2020, stanziando un ulteriore importo di 200 milioni di EUR per rafforzare l'istruzione e la formazione digitale e promuovere lo sviluppo delle competenze e l’inclusione attraverso la creatività e le arti. La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto dirompente sull'istruzione e sulla formazione, facendo emergere nuovi modi di insegnamento e apprendimento che richiedono soluzioni innovative, creative e inclusive. Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, ha dichiarato: "Lo spazio europeo dell'istruzione deve promuovere l'istruzione e le competenze digitali per mitigare i disagi causati dalla pandemia e sostenere il ruolo dell'Europa nella transizione digitale. La Commissione pubblicherà un invito straordinario a presentare proposte per Erasmus+ per un importo di 200 milioni di euro, che offrirà maggiori opportunità di apprendimento, insegnamento e condivisione nell'era digitale. Soluzioni efficaci, innovative e inclusive per migliorare l'istruzione e le competenze digitali esistono già, e beneficeranno del sostegno europeo". Mariya Gabriel, Commissaria europea per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù, ha dichiarato: "Sono lieta che il programma Erasmus+ venga mobilitato per sostenere gli attori chiave nel campo dell'istruzione, della formazione e della gioventù in questi tempi difficili. Metteremo a disposizione 200 milioni di EUR per sostenere l'istruzione e la formazione digitale, l'animazione socioeducativa digitale, ma anche le competenze creative e l'inclusione sociale. Si tratta di un passo importante, che spiana la strada al piano d'azione per l'istruzione digitale, che la Commissione lancerà in autunno.” Il programma Erasmus+ sosterrà progetti volti a migliorare la didattica, l'apprendimento e la valutazione digitale nelle scuole, nell'istruzione superiore e nella formazione professionale. Offrirà inoltre alle scuole, alle organizzazioni giovanili e agli istituti di istruzione per adulti la possibilità di sostenere lo sviluppo delle competenze, stimolare la creatività e rafforzare l'inclusione sociale attraverso le arti, insieme ai settori culturali e creativi. È del 25 agosto la pubblicazione del Corrigendum alla Guida al programma Erasmus+ 2020c che comprende gli aggiornamenti sulla introduzione di Partenariati strategici in risposta alla situazione causata dalla pandemia da COVID-19. Nel documento sono indicati obiettivi e priorità dei nuovi partenariati, criteri di eleggibilità, attività possibili e il termine per la candidatura: SCADENZA:

29 ottobre, ore 12.00.

 Partenariati per l’educazione digitale

Progetti che promuovono l’apprendimento digitale, la trasformazione digitale e il supporto alle organizzazioni per fronteggiare le sfide aperte, anche legate alla crisi Covid

Settori coinvolti: SCUOLA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, UNIVERSITÀ  Partenariati per la creatività

Progetti in cui la creatività e la cultura, stimolino collegamenti tra i beneficiari e gli ambiti culturali particolarmente colpiti dalla crisi

Settori coinvolti: SCUOLA, EDUCAZIONE DEGLI ADULTI e GIOVANI.

(Fonte: Commissione Europea)

7. Giovani traduttori nelle scuole dell'UE La Commissione europea ha annunciato l'avvio di Juvenes Translatores, il concorso annuale di traduzione per gli studenti delle scuole superiori di tutta Europa.

Dalle ore 12.00 del 2 settembre, le scuole di tutti gli Stati membri dell'UE potranno iscriversi online per consentire ai propri studenti di competere con i coetanei degli altri paesi dell'Unione. Quest'anno i partecipanti al concorso dovranno tradurre un testo sul tema "Navigare in tempi difficili: insieme siamo più forti". Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l'amministrazione, ha dichiarato: "I giovani europei sanno quanto le lingue siano importanti nella società dioggi. Le lingue non soltanto aiutano le persone a comprendere meglio la cultura e il punto divista degli altri, ma possono servire per ottenere un lavoro. Invito le scuole e gli alunni a partecipare all'edizione di quest'anno del concorso Juvenes

Translatores e a scoprire la traduzione." I partecipanti potranno scegliere da quale a quale delle 24 lingue ufficiali dell'UE desiderano tradurre (le combinazioni linguistiche possibili sono 552). Nell'edizione dello scorso anno gli studenti hanno scelto ben 150 combinazioni linguistiche diverse. L'iscrizione delle scuole - la prima parte della procedura in due fasi - è aperta fino alle ore 12.00 del 20 ottobre 2020. Per iscrivere la scuola, gli insegnanti possono usare una delle 24 lingue ufficiali dell'UE. La Commissione europea inviterà 705 scuole a partecipare alla fase successiva. Il numero delle scuole partecipanti di ciascun paese corrisponde al numero di seggi del paese al Parlamento europeo. La procedura di selezione delle scuole è automatizzata e casuale. Le scuole selezionate dovranno scegliere da 2 a 5 studenti che parteciperanno al concorso. Gli studenti possono essere di qualsiasi nazionalità, ma devono essere nati nel 2003. Il concorso si svolgerà online il 26 novembre 2020 in tutte le scuole partecipanti. I vincitori, uno per paese, saranno annunciati all'inizio di febbraio 2021. Se la situazione lo consentirà, la premiazione avverrà nella primavera del 2021 nel corso di una cerimonia che si terrà a Bruxelles, dove i vincitori avranno anche la possibilità di incontrare i traduttori della Commissione e di saperne di più sul lavoro dei linguisti.

Contesto

Ogni anno dal 2007 la direzione generale della Traduzione della Commissione europea organizza il concorso Juvenes Translatores (giovani traduttori) con l'obiettivo di promuovere l'apprendimento delle lingue nelle scuole e di consentire ai giovani di provare che cosa significa fare il traduttore. Il concorso, aperto agli studenti diciassettenni delle scuole secondarie superiori, si svolge contemporaneamente in tutti gli istituti dell'UE selezionati. Juvenes Translatores ha ispirato e incoraggiato alcuni dei partecipanti a proseguire gli studi linguistici a livello universitario e a diventare traduttori professionisti e consente di mettere in evidenza il ricco patrimonio linguistico europeo.

(Fonte: Commissione Europea)

8. La Commissione chiede il parere dei cittadini sulla nuova strategia sui diritti dei minori La Commissione ha aperto una consultazione pubblica sulla nuova strategia dell'UE sui diritti dei minori, che costituirà il quadro che riunirà tutte le azioni e le politiche dell'UE esistenti e future in questo campo e affronterà le sfide persistenti o nuove riguardanti i diritti dei minori, che il programma corrente del 2011 non contempla, come i rischi connessi all'uso delle nuove tecnologie e dell'intelligenza artificiale.

Dubravka Šuica, Vicepresidente per la Democrazia e la demografia, ha dichiarato: "I minori hanno bisogno della nostra protezione e del nostro sostegno per sviluppare appieno il loro potenziale, anche nelle situazioni di emergenza, come ha dimostrato la pandemia in corso. Con la nuova strategia globale dell'UE sui diritti dei minori vogliamo garantire che tutti i minori nell'UE godano della stessa protezione e del medesimo accesso ai servizi, indipendentemente dalla loro origine o condizione sociale. Vogliamo anche rafforzare il sostegno e la protezione dei minori nel mondo tramite la nostra azione esterna. La consultazione pubblica aperta oggi sarà un elemento centrale della definizione della strategia e ne determinerà il successo.” Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha aggiunto: "Tutti i minori hanno gli stessi diritti alla salute, all'istruzione, a vivere in una famiglia, ai giochi e allo svago, a un tenore di vita adeguato e a essere protetti da abusi e pregiudizi. Ma nella pratica non è così. L'obiettivo della nostra nuova strategia è fornire un approccio coerente e globale per garantire che i diritti dei minori si applichino allo stesso modo in tutta l'UE. Per far sì che la nostra strategia sia adeguata allo scopo, lavoriamo a stretto contatto con le organizzazioni per i diritti dei minori, affinché le voci e le opinioni dei bambini e dei ragazzi diventino parte integrante dell’elaborazione di questo importante progetto. Per una strategia efficace dobbiamo anche ascoltare il punto di vista del pubblico, ragion per cui invitiamo tutti i cittadini a pronunciarsi.” La consultazione pubblica resterà aperta fino al 1° dicembre 2020. È possibile partecipare alla consultazione al seguente link.

(Fonte Commissione Europea)

9. Concorso di idee della Commissione sulle nuove missioni dell'UE La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare idee per raccogliere commenti e suggerimenti dei cittadini su come adattarsi ai cambiamenti climatici, combattere il cancro, costruire città intelligenti e a impatto climatico zero e avere oceani, suoli e alimenti sani.

Le idee raccolte contribuiranno a definire le nuove missioni nel quadro di Orizzonte Europa, una novità del prossimo programma quadro di ricerca e innovazione. Parzialmente ispirate alla missione Apollo 11 che portò i primi uomini sulla luna, le missioni europee di ricerca e innovazione mirano a trovare una soluzione ad alcune delle sfide più difficili che il mondo sta affrontando. In questo modo contribuiscono al conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo e del piano europeo di lotta contro il cancro e degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Sono stati definiti cinque settori di missione. Ogni missione è un portafoglio di azioni interdisciplinare e intersettoriale con un calendario e un bilancio. Mariya Gabriel, Commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani, ha dichiarato: "Nel quadro del futuro programma Orizzonte Europa, le missioni contribuiranno a definire obiettivi chiari e a trovare soluzioni ad alcune delle sfide più urgenti che il mondo sta affrontando e accresceranno l'efficacia dei finanziamentiper la ricerca e l'innovazione. Chiediamo dunque ai cittadini di esprimere la loro opinione, di presentare proposte e di impegnarsi nella definizione e nell’attuazione delle missioni. Insieme, renderemo l'Europa più sana, più ecologica e più resiliente." La Commissione ha coinvolto i cittadini europei nella definizione e nell’istituzione di missioni che soddisferanno le loro aspettative e le loro esigenze. A giugno, i comitati di missione, un'ampia gamma di esperti indipendenti, hanno presentato le prime proposte di missioni dell'UE e durante l'estate si sono svolti eventi online in tutta Europa per ascoltare le priorità delle persone. I risultati dell'ultimo invito a presentare idee saranno presentati in occasione delle Giornate europee della ricerca e dell'innovazione, che avranno luogo online dal 22 al 24 settembre. Le missioni selezionate saranno annunciate alla fine del 2020 e avviate nel 2021. Per maggiori informazioni cliccare qui.

(Fonte: Commissione Europea)

10. Materie prime: verso un approvvigionamento più sicuro e sostenibile La Commissione presenta un piano d'azione per le materie prime critiche, l'elenco delle materie prime critiche del 2020 e uno studio prospettico sulle materie prime critiche per le tecnologie e i settori strategici con orizzonte temporale il 2030 e il 2050.

Il piano d'azione esamina le sfide attuali e future e propone azioni volte a ridurre la dipendenza dell'Europa dai paesi terzi, diversificando l'approvvigionamento da fonti primarie e secondarie, migliorando l'efficienza delle risorse e la circolarità e promuovendo allo stesso tempo un approvvigionamento responsabile a livello mondiale. Tali azioni favoriranno la transizione verso un'economia verde e digitale, rafforzando nel contempo la resilienza dell'Europa e l'autonomia strategica aperta per quanto riguarda le tecnologie chiave, necessarie per compiere tale transizione. L'elenco delle materie prime critiche è stato aggiornato per tenere conto della loro mutata importanza economica e dei nuovi rischi di approvvigionamento in base alle relative applicazioni industriali e comprende 30 materie prime critiche. Per la prima volta è stato aggiunto all'elenco il litio, essenziale per la transizione verso una mobilità elettrica. Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni inter istituzionali e le prospettive strategiche, ha dichiarato: "Un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime è condizione essenziale per un'economia resiliente. Solo per le batterie delle automobili elettriche e lo stoccaggio dell'energia, il fabbisogno di litio in Europa aumenterà fino a 18 volte entro il 2030 e fino a 60 volte entro il 2050. Come emerge dal nostro studio prospettico, non possiamo permetterci di sostituire l'attuale dipendenza dai combustibili fossili con la dipendenza dalle materie prime critiche. Le perturbazioni provocate dal coronavirus sulle nostre catene del valore strategiche hanno reso manifesto il problema. Creeremo quindi una forte alleanza per compiere tutti insieme la transizione da una condizione di elevata dipendenza a una basata su circolarità, innovazione e su un approvvigionamento diversificato,

sostenibile e socialmente responsabile." Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: "L'Europa ha bisogno di diverse materie prime critiche per guidare la transizione verde e digitale e rimanere il primo continente industriale a livello mondiale. Non possiamo permetterci di dipendere completamente da paesi terzi o addirittura da un unico paese, come nel caso di alcune terre rare. Diversificando l'approvvigionamento dai paesi terzi e sviluppando la nostra capacità di estrazione, trasformazione, riciclo, raffinazione e separazione delle terre rare, l'UE può diventare più resiliente e sostenibile. Per attuare le azioni proposte occorre uno sforzo concertato dell'industria, della società civile, delle regioni e degli Stati membri. Incoraggiamo questi ultimi a prevedere investimenti nelle materie prime critiche nei rispettivi piani nazionali per la ripresa." Il piano d'azione per le materie prime critiche mira a: sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell'UE; ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione; rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'UE; diversificare l'approvvigionamento dai paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale, nel pieno rispetto degli obblighi internazionali dell'UE. Per conseguire tali obiettivi, la comunicazione delinea dieci azioni concrete. In primo luogo, nelle prossime settimane la Commissione istituirà un'alleanza europea per le materie prime, che riunirà tutti i portatori di interessi coinvolti e si concentrerà sulle esigenze più urgenti, ossia aumentare la resilienza dell'UE nelle catene del valore dei magneti e delle terre rare, che è di vitale importanza per la maggior parte degli ecosistemi industriali dell'UE, come le energie rinnovabili, la difesa e lo spazio. Col tempo l'alleanza potrebbe poi espandersi per affrontare esigenze relative ad altre materie prime critiche e ai metalli comuni. Al fine di utilizzare meglio le risorse interne la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le regioni per individuare i progetti di estrazione mineraria e di trasformazione nell'UE che possono essere operativi entro il 2025. Sarà dedicata particolare attenzione alle regioni carbonifere e ad altre regioni in transizione, concentrandosi specialmente sulle competenze e sulle capacità rilevanti per le attività minerarie, estrattive e di trasformazione delle materie prime. La Commissione promuoverà l'uso del programma di osservazione della Terra Copernicus per migliorare l'esplorazione delle risorse, il funzionamento dei siti e la gestione ambientale nella fase post-chiusura. Nel contempo, Orizzonte Europa sosterrà la ricerca e l'innovazione, soprattutto nell'ambito delle nuove tecnologie di estrazione e di trasformazione, della sostituzione e del riciclo. In linea con il Green Deal europeo, altre azioni si concentreranno sulla circolarità e sulla sostenibilità della catena del valore delle materie prime. La Commissione elaborerà pertanto criteri di finanziamento sostenibile per i settori delle attività estrattive e minerarie entro la fine del 2021 e mapperà il potenziale approvvigionamento di materie prime critiche secondarie ricavate da scorte e rifiuti dell'UE per individuare progetti di recupero realizzabili entro il 2022. La Commissione svilupperà partenariati strategici internazionali per garantire l'approvvigionamento di materie prime critiche che non sono disponibili in Europa. Dal 2021 partiranno i partenariati pilota con il Canada, con i paesi interessati in Africa e con i paesi del vicinato dell'UE. In queste come in altre sedi di cooperazione internazionale, la Commissione si farà promotrice della trasparenza e di pratiche di estrazione sostenibili e responsabili.

Contesto

L'approvvigionamento sicuro di materie prime per l'industria dell'UE è una questione annosa, di cui l'UE si occupa fin dall'istituzione del gruppo "Approvvigionamento di materie prime" negli anni '70, seguita dall'adozione dell'iniziativa "materie prime" nel 2008. Tale iniziativa ha stabilito una strategia per ridurre le dipendenze dalle materie prime non energetiche per le catene del valore industriali e il benessere sociale diversificando le fonti delle materie prime primarie provenienti da paesi terzi, rafforzando l'approvvigionamento interno e sostenendo l'approvvigionamento di materie prime secondarie attraverso l'efficienza delle risorse e la circolarità. Il Green Deal europeo e la nuova strategia industriale per l'UE riconoscono che l'accesso alle risorse costituisce una questione di sicurezza strategica per garantire il successo delle trasformazioni verde e digitale. Attualmente la crisi COVID-19 sta inducendo molte parti del mondo a guardare con occhio critico al modo in cui organizzano le catene di approvvigionamento, soprattutto quando si tratta di sicurezza pubblica o settori strategici. Il piano per la ripresa proposto dalla Commissione pone l'accento su una ricostruzione più verde, più digitale e più resiliente. L'Europa dovrebbe pertanto adoperarsi per sviluppare un'autonomia strategica aperta e diversificare l'approvvigionamento di materie prime.

(Fonte: Commissione Europea)

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