michela galimberti portfolio
Michela Galimberti corso Europa 51 20060 Pessano con Bornago, Milano cell. 340 – 8287199 email michela.galimberti@gmail.com linkedin it.linkedin.com/pub/michela-galimberti/89/b48/828/
about me Dopo essermi diplomata presso il Liceo Artistico Caravaggio di Milano nel Luglio 2007, ho frequentato la Facoltà di Architettura delle Costruzioni al Politecnico di Milano, dove ho conseguito la Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni nel Dicembre 2013 presentando un progetto dal titolo “Abitare la temporaneità”. Ad oggi svolgo il ruolo di assistente all’interno del “Laboratorio di Progettazione Urbana e Territoriale”, tenuto dal Politecnico di Milano per gli allievi iscritti al primo anno della laurea magistrale. Durante il percorso di studi ho affrontato diverse tematiche progettuali, dalla scala urbana e territoriale fino al progetto di unità minime e d’interni; ho anche avuto modo di collaborare con alcuni studi di architettura, sviluppando passione, competenze e maturando una prima conoscenza professionale. Sono una persona responsabile, meticolosa e organizzata che porta a termine i propri compiti e obiettivi nei tempi prefissati; sono anche creativa e flessibile circa lo svolgimento degli incarichi che mi vengono assegnati. Ritengo di essere una persona collaborativa, dinamica, volenterosa e desiderosa di imparare per accrescere le mie capacità e conoscenze.
CV informazioni personali nome, cognome indirizzo cellulare email data di nascita nazionalità
esperienze professionali da - a tipo e ruolo
Michela Galimberti corso Europa 51, Pessano c/B, Milano 340 - 8287199 michela.galimberti@gmail.com 19/10/1988 italiana
Settembre 2013 - in svolgimento Politecnico di Milano _ Assistente presso il “Laboratorio di progettazione urbana e territoriale” proff. Macchi Cassia, De Lucchi, Mello
da - a tipo e ruolo
Luglio 2012 - Ottobre 2012 Studio Bonessa Associati, Milano Stage curricolare
da - a tipo e ruolo
Novembre 2010 - Gennaio 2011 Studio60 _ Studio di Architettura e comunicazione visiva, Cassina de Pecchi, (Mi) Collaborazione
da - a tipo e ruolo
Settembre 2009 - Ottobre 2009 Studio60 _ Studio di Architettura e comunicazione visiva, Cassina de Pecchi, (Mi) Stage curricolare
da - a tipo e ruolo
Luglio 2006 Studio architetti associati Arnaboli e Partners, Milano Stage curricolare
istruzione e formazione da - a istituto qualifica voto tesi
Marzo 2011 - Dicembre 2013 Politecnico di Milano, Architettura Civile Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni 110/110 lode “Abitare la temporaneità: una torre-hotel a Cascina Merlata“ _ relatore M. G. Folli
da - a istituto qualifica voto da - a istituto qualifica voto
competenze personali madrelingua altra lingua livello di conoscenza test competenze tecniche sistemi operativi programmi
competenze comunicative e gestionali
Settembre 2007 - Febbraio 2011 Politecnico di Milano, Architettura Civile Laurea di Primo Livello in Architettura delle Costruzioni 107/110 lode Settembre 2002 - Luglio 2007 Liceo Artistico Caravaggio, Milano Maturità Artistica 95/100
italiano inglese livello B1 TOIEC Mac e Windows Adobe (In Design, Illustrator, Photoshop) Microsoft (Word, Excel, Powerpoint) Archicad Autocad 2d Sketchup Cinema 4d Capacità di lavorare in gruppo maturata sia durante gli anni universitari (in cui era indispensabile l’interazione con compagni e colleghi all’interno dei laboratori accademici), che durante le collaborazioni con gli studi di architettura. Capacità direzionali sviluppate con il ruolo di assistente universitario. Capacità di lavorare in situazioni di stress legate a scadenze e consegne.
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs n.196/2003
abitare la temporaneità: una torre-hotel a cascina merlata PROGETTO DI TESI LAUREA MAGISTRALE (dicembre 2013) Edificare una torre o un grattacielo significa costruire un edificio che si sviluppa in altezza fino a scavalcare le preesistenze limitrofe, diventando un’emergenza all’interno della città. A scala territoriale la torre vuole essere un landmark riconoscibile, un simbolo visibile dalle grandi distanze che trasforma lo skyline della città; ma, al contempo, l’edificio alto, si inserisce in un tessuto consolidato dal quale deve attingere le sue motivazioni formali, e al quale si deve rapportare diventandone parte. L’edificio non risulta quindi essere solo un elemento plastico auto-referenziale (un grattacielo), ma PROGRAMMA diventa parte integrante del territorio, diventa una torre urbana. _ SUPERFICIE DI PROGETTO 394.000 mq circa per la 394.000 mq circa Da questa duplice valenza è scaturito il fondamento progettuale torre-hotel, la quale vuole essere un elemento esternamente_ PARCO unitario (riconoscibile come volume compatto alla URBANO 200.000 grande scala), ma composto da blocchi aggregati al suo del territorio limitrofo interno, riflesso 235.000 all’area di progetto: luogo-limite tra centro e periferia, tra tessuto consolidato e tessuto diffuso, _ CENTRO COMMERCIALE 45.000 zona organica nella quale convivo- no elementi, realtà e tessuti disomogenei 15.000 e diversi tra loro. La costruzione si carica dunque di una forte valenza rappresentativa all’interno del contesto _ RICETTIVO 15.000 urbano in cui sorge, emergendo come punto di riferimento e di orientamento. 29.760 Altra tematica alla base della ricerca progettuale è l’abitare contemporaneo, ovvero lo svilup_ UFFICI 10.000 po di nuove relazioni tra forma dello spazio e funzioni, usi, stili di vita, dimensione privata e 21.750 collettiva. Trattandosi di un hotel, la questione “dell’abitare” si declina sulle tematiche dell’ac_ PLESSO SCOLASTICO 12.000 coglienza, dell’oggetto-contenitore, dell’ibridazione funzionale, della flessibilità e anche della _ RESIDENZIALE 323.000 temporaneità. L’unità abitativa non è più solo un luogo _fisico dove abitare ma anche e soprattutto un luogo CULTURALE 10.380 sociale: punto di partenza in cui una struttura sociale può prendere forma, svilupparsi, camSTRATEGIE INSEDIATIVE biare. L’edificio deve quindi essere ripensato come sistema denso e compatto, dove densità non significa più solo grandi numeri in poco spazio, ma anche molteplicità e differenziazione di attività in grado di sovrappor- si, sostituirsi e complementarsi. Un mix funzionale e sociale. Un sistema che non sia concluso in sè ma suscettibile di cambiamenti, che sia in grado di rispondere a domande tanto differenti e in continua evoluzione, di combinare insieme la grande scala e il desiderio di singole unità.
COMMERCIO
CULTURA
COMPLETAMENTO DELL'ISOLATO
UFFICI
RELAZIONE CON L'ALTA DENSITA'
ARCO ALPINO
EXPO
SISTEMA VERDE
RELAZIONE TRA SPAZI COLLLETTIVI E CONTESTO
SPAZI PER IL RELAX SPAZI-GIOCO SPAZI PER STUDIO/LETTURA CUCINA COMUNE E MENSA LAVANDERIA COMUNE
ZONA RELAX
PIANO 4 N. DI CAMERE: _ MULTIPLE _ RESIDENCE
BAR E RISTORANTE ACCETTAZIONE
03 04 totale 07
N. PERSONE AL PIANO: 54
INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI PUBBLICHE
RESIDENCE CAMERE TRADIZIONALI
CAMERE MULTIPLE
RESIDENCE
DEFINIZIONE TIPOLOGICA ALLOGGI
QUANTITA' SPAZI PRIVATI CAMERE TRADIZIONALI N. CAMERE POSTI LETTO
252 672
RESIDENCE N. CAMERE POSTI LETTO
108 180
PIANO 13
CAMERE MULTIPLE N. CAMERE POSTI LETTO
N. DI CAMERE: _ MULTIPLE _ TRADIZIONALI
51 476
03 09 totale 12
N. PERSONE AL PIANO: 55
61
NUMERO CAMERE
411 (100%)
POSTI LETTO
1328 (100%)
TRADIZIONALI RESIDENCE MULTIPLE
252 (61%)51 108 (26%) 51 (13%)
TRADIZIONALI RESIDENCE MULTIPLE
672 (51%) 180 (13%) 476 (36%)
POSTI LETTO
SPAZI COLLETTIVI
SPAZI RELAX - GIOCO - LETTURA
1.070 mq
MENSA CON CUCINA COMUNE SPAZI RISTORO
310 mq 1.250 mq 50 mq variabile al piano
LAVANDERIA
90 mq
ZONA RELAX
1.070 mq
RISTORANTE SALA BAR INGRESSO E SERVIZI AL PUBBLICO CUCINA
200 mq 90 mq 180 mq 150 mq
HALL RICEZIONE SERVIZIO AL PERSONALE
500 mq 125 mq
5.115 mq 165 mq al piano 3.782 mq 122 mq al piano
DISTRIBUZIONE BLOCCO DI RISALITA VERTICALE DISTRIBUZIONE
RAPPORTI DI SUPERFICIE
12.660 mq
(41%)
13.100 mq
(43%)
LOCALI TECNICI
4.543 mq
(16%)
totale 30.303 mq
ALLOGGI
PIANO 22
SPAZI COLLETTIVI
N. DI CAMERE: _ RESIDENCE _ TRADIZIONALI
05 13 totale 18
N. PERSONE AL PIANO: 43
+ 132.4
+ 127.8
+ 112.2
P22 + 88.50
+ 76.70
P13 + 53.20
+ 33.50
P04 + 17.80
+ 6.00
+ 0.00
POLITECNICO DI MILANO _ SCUOLA DI ARCHITETTURA CIVILE TESI DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI (ASC)
STUDENTI: GALIMBERTI Michela
770067
RELATRICE: FOLLI Maria Grazia
SCALA sezione 1:200
PARTICOLARE 1
PARTICOLARE 2
PROSPETTO NORD
TIPOLOGIA CAMERE TRADIZIONALI
TIPOLOGIA RESIDENCE
SEZIONE SCALA 1:20 PIANTA SCALA 1:20
SEZIONE SCALA 1:20 PIANTA SCALA 1:20 cucina privata _ soluzione 1: CAMERA DOPPIA + divano letto dimensioni: 21 mq
soluzione 1: CAMERA DOPPIA dimensioni: 16,5 mq
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
6 _ Lamiera grecata HI-BOND A55/P600 7 _ Trave secondaria in acciaio zincato IPE330 8 _ Sistema di sospensione in alluminio per cartongesso 9 _ Pannello in cartongesso (sp.20 m) 10 _ Parete in cartongesso FERMOCELL120 mm (doppia lastra da 10 mm e isolante in lana di roccia sp.50 mm)
1 _ Pavimentazione in legno (sp.20 mm) 2 _ Sottofondo a secco FERMACELL25 mm 3 _ Pannelli isolanti EPS (densità nominale 1150 ± 50 kg/m3) 4 _ Granulare livellante FERMACELL20 mm 5 _ Massetto in cls (sp.110 mm) con rete elettrosaldata ∅6mm p.200x200mm
2
3
4
5
6
7
8
9
10
6 _ Lamiera grecata HI-BOND A55/P600 7 _ Trave secondaria in acciaio zincato IPE330 8 _ Sistema di sospensione in alluminio per cartongesso 9 _ Pannello in cartongesso (sp.20 m) 10 _ Parete in cartongesso FERMOCELL120 mm (doppia lastra da 10 mm e isolante in lana di roccia sp.50 mm)
30
80 210
80 210
1 _ Pavimentazione in legno (sp.20 mm) 2 _ Sottofondo a secco FERMACELL25 mm 3 _ Pannelli isolanti EPS (densità nominale 1150 ± 50 kg/m3) 4 _ Granulare livellante FERMACELL20 mm 5 _ Massetto in cls (sp.110 mm) con rete elettrosaldata ∅6mm p.200x200mm
1
150
190
100
50
73
80
H. 270 90
70 210
H. 270 10
80 80 70 210
80
60
10
80
100
H. 270
70 210
55
170
H. 270
120
100
110
80
120
10
H. 270
340
100 10
200
290
265
340
190
60
510
50
200 510
180
60
230
230
490 H. 300
180 H. 210
8
8
100 300
100 300
100 300
100 300 60
100 300
120 300
120 300 60
120 300
80
H. 340
AZIONE DEL VENTO CALCOLO DELLA PRESSIONE DEL VENTO
VERIFICA DELLE TENSIONI DI PRESSO FLESSIONE
La pressione cinetica di riferimento è uguale a: 2 2 2 2 qb = 1/2 ρvb = 1/2 1,25 25 = 390 [N/m ] = 39 [kg/m ]
I momenti di inerzia rispetto ai due assi sono: I = 439,4161 m4 J = 899,0008 m4
Il coefficiente di esposizione calcolato a 12mt e in sommità della torre è: ce(z) = kr2 ct ln(z/z0)[7+ ct ln(z/z0)] 2 _ a 12mt 0,23 1,0 ln(12/0,7)[7 + 1,0 ln(12/0,7)] = 1,48 2 0,23 1,0 ln(132,3/0,7)[7+ 1,0 ln(132,3/0,7)] = 3,39
_ in sommità
La pressione del vento a 12mt e al coronamento è: p = qb * ce * cp * cd _ a 12mt
2 2 39x1,48x1,2x1,0 = 69,264 [kg/m ] = 692,64 [N/m ]
_ in sommità
2 2 39x3,39x1,2x1,0 = 158,65 [kg/m ] = 1586,5 [N/m ]
CALCOLO DELLE FORZE DI PIANO
M tot (30,5) = 348.174,2889 kNm N = 197.142,3 kN A = 36,8008 m2
Pf = qb * Bi * H Con lato pari a 31mt _ a 12mt
W
Pf = qb * Bi * H = 69,3x31,00x3,90 = 8378,37 [kg]
σ
M = Pf * z = 8378,37x12 = 100540,44 [kg m] _ a 132,3
= I / y = 439,4161 m4 / 6,8249 m = 63,384 m3 = N/A ± M/W = 197.142,3 kN / 36,8008 m2 ± 348.174,2889 kNm / 63,384 m3 = 10.850,1 kN/m2 = - 136,08 kN/m2
Pf = qb * Bi * H = 158,65x31,00x3,90 = 19180,8 [kg] M = Pf * z = 19180,8x132,3 = 2537617,8 [kg m]
M tot = 348174,2889 kNm Con lato pari a 29,5mt __ a 12mt
Pf = qb * Bi * H = 69,3x29,50x3,90 = 7972,965 [kg]
_ a 132,3
Pf = qb * Bi * H = 158,65x29,50x3,90 = 18252,6825 [kg]
M = Pf * z = 7972,965 x12 = 95675,58 [kg m]
M = Pf * z = 18252,6825 x132,3 = 2414829,895 [kg m] M tot = 331050,9632 kNm M tot (29) = 331.050,9632 kNm N = 197.142,3 kN A = 36,8008 m2
CALCOLO CARICHI VERTICALI NUCLEO CENTRALE 2
A
= 21,50mt x 15mt = 322,5 m
Avs Aeffettiva
2 2 2 2 2 = 5,63m + 16,8m + 6m + 4,74m = 33,17 m
W
2 = A - Avs = 289,33 m
σ
qmax
= N/A ± M/W = 197.142,3 kN / 36,8008 m2 ± 331.050,9632 kNm / 130,289 m3 = 7.897,9 kN/m2 = - 2.816,12 kN/m2
2 2 = g1 + g2 = (565 kg/m + 300 kg/m ) x A = 8008654,4 kg
qmin
= J / x = 899,0008 m4 / 6,9000 m = 130,289 m3
= g1 + g2 + q = I = Q = Ac * γcls * Htot = 11705580 kg
TENSIONE AMMISSIBILE CALCESTRUZZO
σamm
I N = Q + Q = 19714234,4 kg = 197142,3 KN 2
2
σc = (αcl * Rck) / γc = (0,85 x 300)/ 1,5 = 170 kg/cm = 170 KN/m MOMENTI DI INERZIA RISPETTO AL CORE CENTRALE
= 60 + (Rck - 150) /4
[kg/cm2]
con Rck 500
σamm
= 60 + (500-150)/4 = 147,5 kg/cm2 = 14.750 kN/m2
SPOSTAMENTO MASSIMO SOTTO L'AZIONE DEL VENTO
Area:
36.8008 m2
Perimeter:
74.0012 m
Centroid:
X: 6.9000 m Y: 6.8249 m
Moments of inertia:
X: 2613.1743 Y: 2191.5024
(modello eseguito con il programma Adina 900 nodi)
Elaborato N.1 Le forze sono quelle corrispondenti al momento di inerzia rispetto alla x(J), che interessano i lati Nord e Sud dell’edificio (30,5 metri). Il valore dello spostamento massimo, secondo questo primo modello, è: 1.62405E-01, 0.1624 metri, ovvero 16 cm.
Principal moments and X-Y directions about centroid: I: 439.4161 J: 899.0008
CARICO DEL VENTO tab 3.3.I Vb,0 [m/s] a0 [m] ka [1/s]
25 1000 0,01
zona rugosità esposizione
1 A V
ca vb [m/s] cr vr [m/s]
1 25 1,06 26,5
tab 3.3.II kr z0 [m] zmin [m]
Elaborato N.2 Si prendono in considerazione le spinte rispetto all’asse y(I) che interessano i lati Est e Ovest dell’edificio di dimensione 29 metri.
0,23 0,7 12
Il valore dello spostamento massimo, secondo questo primo modello, è: 1.44141E-01, 0.144 metri, circa 15 centimetri.
r [kg/m3] Coef. topografia Ct Coef. pressione Cp Coef. depressione Cp
1 0,8 0,4
AZIONE SISMICA ANALISI LINEARE STATICA
Per calcolare la forza da applicare a ciascuna massa della costruzione
T1 = C1 x H3/4
Fi = Fh x (zi x Wi /∑jzjWj)
dove: H= C1=
è necessario inoltre determinare: Peso del solaio G1 = 3,5 KN/m2 G2 = 3 KN/m2 Q = 2,4 KN/m2 Coefficiente ψ2 ψ2 (ambienti ad uso residenziale) = 0,3 ψ2 (ambienti suscettibili ad affollamento) = 0,6
l’altezza della costruzione dal piano di fondazione, in metri 0,085 per costruzioni con struttura a telaio in acciaio 0,075 per costruzioni con struttura a telaio in csl armato 0,050 per costruzioni con qualsiasi altro tipo di struttura
Nel nostro caso: T1 = 0,075 x 136,2 3/4 = 2,91 secondi
Effetti dell'azione sismica E = G1 + G2 + ψ2Q
L’entità delle forze si ottiene dall’ordinata dello spettro di progetto corrispondente al periodo T1 e la loro distribuzione sulla struttura segue la forma del modo di vibrare principale nella direzione in esame, valutata in modo approssimato.
E(g) = 6,5 E (wy1) = 0,72 E (wy2) = 1,44 Peso della costruzione
Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"
Spettri di risposta (componenti orizz. e vert.) per lo stato limite: Sd [g]
Walbergo = 64757,8406 KN Wristorante= 2297,2802 KN
Quindi Sd(g) è pari a 0,0025
Quindi:
SLD
Fh = (Sd(T1)/g) x W x λ = 167,6378 KN Quindi la forza di piano Fi = Fh x (zi x Wi /∑jzjWj) è pari a 3111,60 KN
0,045 Componente orizzontale Componente verticale
0,04
Wtot= 67055,1208 KN λ=1
Coefficiente λ
0,035
VERIFICA DELLE TENSIONI DI PRESSO FLESSIONE
NODI STRUTTURALI
0,03
I momenti di inerzia rispetto ai due assi sono: 0,025
I = 439,4161 m
4
M = 263.805,20 KNm N = 67.975,14 KN A = 36,8008 m2
0,02
0,015
0,01
=I/y
σ
= N/A ± M/W = 67.975,14 KN / 36,8008 m2 ± 263.805,20 KNm / 63,384 m3 = 6.009,12 kN/m2 = - 2.314,90 kN/m2
0,005
0
= 439,4161 m4 / 6,8249 m = 63,384 m3
W
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
T [s]
La verifica del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non essere ritenuto responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.
J = 899,0008 m4
M = 263.805,20 KNm N = 67.975,14 KN A = 36,8008 m2
W
= J / x = 899,0008 m4 / 6,9000 m = 130,289 m3
σ
= N/A ± M/W = 67.975,14 KN / 36,8008 m2 ± 263.805,20 KNm / 130,289 m3 = 3.871,8 kN/m2 = -177,65 kN/m2
POLITECNICO DI MILANO _ SCUOLA DI ARCHITETTURA CIVILE TESI DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI (ASC)
GIUNTO TRAVE PRINCIPALE - TRAVE SECONDARIA
STUDENTI: GALIMBERTI Michela
770067
RELATRICE: FOLLI Maria Grazia
GIUNTO PILASTRO - TRAVI
GIUNTO PILASTRO - PILASTRO
SCALA nodi strutturali 1:20
crossover: un quartiere per ponte lambro 2011 - 2012
E’ necessario affiancare alla pratica del progetto una dimensione sociale, esprimendo una condizione etica attraverso la qualità estetica del contributo architettonico, che emerge dal rapposto tra volontà di servire gli altri attraverso le scelte disciplinari e forme utilizzate. Si è lavorato su un nuovo quartiere in grado di offrire un ruolo urbano a coloro che lo abitano, arricchire la struttura della città, creare una nuova centralità. Una edificazione non casuale, la costruzione di una vera e attuale urbanità, della “città normale”: riferimento civile e culturale che si esprime nel legame tra alloggio, modi di abitare e configurazione urbana; nei rapporti tra residenza e servizi, tra costi e risultati reali, tra tipologia in grado di creare spazi urbani e società, tra densità e spazi aperti, tra costruzione e manutenzione, ma anche nella relazione tra habitat e città, che significa, tra architettura e costruzione della qualità urbana. E’ necessario ritrovare la capacità di soluzioni “normali”, significative della nuova dimensione culturale della città. Ciò si esprime nella tipologia capace di creare spazi urbani, nella realizzabilità al giusto prezzo per l’intera società milanese, nella capacità di avere consenso sulle scelte, nella presenza di servizi alla scala locale e di spazi collettivi, nella manutenzione possibile e programmata di ciò che si realizza. Milano, una città da abitare. Il progetto si struttura a partire da tre azioni: connessione, ovvero la volontà di creare un collegamento fisico e visivo con il quartiere di Santa Giulia e di superare la Tangenziale Est Milanese; ricucitura, cioè dare un margine definito, strutturato e strutturante a Ponte Lambro; continuità del tessuto verde che, osservato ad una scala territoriale, può divenite parte di un sistema preesistente. A questi tre gesti si affiancano altrettante fasi di costuzione: ricucitura, completamento, desificazione.
housing: edificio residenziale a forze armate
2011 - 2012
Viene affrontato il tema dell’housing, delle ‘case da abitare’ quali sintesi tra qualità architettonica e urbana, innovazione tipologica e costruttiva, sostenibilità ambientale ed economica. Il progetto si colloca in un’area dotata di un forte carattere residenziale, una porzione di città che è caratterizzata dalla presenza di veri e propri quartieri dormitorio. Da qui la necessità di concepire un masterplan attento ai temi della densità e della mixité; un’ibridazione tanto funzionale quanto sociale e tipologica. Per tale motivo il progetto prevede la compresenza di funzioni pubbliche e private: i piani terra sono adibiti ad ospitare funzioni collettive e commerciali; mentre gli altri piani ospitano residenze e uffici. La mixité funzionale è poi affiancata da un mix tipologico che prevede edifici a corte, in linea e torri, disposti secondo uno schema di apertura verso il fronte-parco e di cortina verso gli altri tre lati, ed articolati attraverso una serie di piastre (attraversabili e praticabili in copertura) e di spazi aperti che mettono in relazione il parco con gli spazi verdi limitrofi all’area. Alla scala architettonica tale ibridazione tipologica si traduce nella stratificazione dei diversi tipi di residenza e prevede svariati tagli d’alloggio per rispondere alle diverse esigenze degli utenti (dal monolocale al quadrilocale). Per il disegno di quest’ultimi, il progetto affronta i temi della flessibilità e della aggregazione degli spazi per creare unità modulari e componibili.
one man living: unità abitativa minima temporanea
2007 - 2008 Il tema è quello dell’abitare, affrontato alla piccola scala: riguarda un piccolo spazio per abitare, inteso come luogo in cui un determinato fruitore svolge, vive o compie determinate attività.
Potendo scegliere tra differenti declinazioni dell’abitare minimo, il progetto propone una soluzione d’emergenza per le aree colpite da calamità. Le dimensioni del modulo (270x270x314 cm), derivano dal materiale utilizzato: pannelli di legno OSB, 120x60x0.5 cm. A partire dai temi della compattezza, della componibilità/scomponibilità e della razionalizzazione degli spazi, l’unità abitativa, ricerca quelli che sono i fondamenti dell’architettura d’emergenza: protezione dagli agenti atmosferici, sicurezza e economicità, parallelamente alla rapidità di costruzione (e conseguentemente veloce fase di smontaggio in previsione di riuso), al lavoro in serie e all’utilizzo di materiali economici (facilmente trasportabili e leggeri). Come avveniva per la “Casa pieghevole” di B. Fuller, anche il prototipo, compatto durante la fase di trasporto, si “apre” per ospitare l’utente. Il volume si articola in quattro blocchi estraibili dal corpo principale creano la separazione tra le zone funzionali: la zona notte è definita da un letto, la zona giorno è provvista di un angolo cottura, una credenza e un tavolo richiudibile per ottimizzare lo spazio, infine il bagno; per ogni blocco funzionale (e in copertura in corrispondenza del tavolo), è presente una apertura per l’ingresso della luce e i ricambi d’aria.
scenari: panorami AUSPICABILi PER UN FUTURO SVILUPPO DELLE RELAZIONI NEL NORD ITALIA
2012 - 2013
Quella che per semplicità e comodità definiamo la città contemporanea è un insieme eterogeneo costituito da parti molto differenti tra loro. Il carattere non omogeneo dei territori in cui viviamo e su cui ci spostiamo, ha radicalmente mutato anche i modi di osservazione e di progettazione dei territori stessi, il loro uso allargato alla base delle pratiche quotidiane ha definito città profondamente diverse dal passato. La ricerca come progetto e il progetto come conoscenza può essere in grado di produrre scenari condivisi capaci di dare forma e struttura ai territori europei dando inizio così ad un processo evolutivo il cui risultato finale potrebbe portare ad un riequilibrio dei territori coinvolti in tali processi. Si vuole mettere in luce come il progetto urbanistico a diverse scale, porti avanti la realtà e come questo diventi occasione per affrontare gli squilibri sociali, economici e culturali dei territori. All’interno del progetto si possono intraprendere percorsi in cui si evidenziano mutamenti e permanenze che mettono in luce come la società abbia la necessità di essere indagata differentemente da quanto fatto in passato. Spesso alla base del progetto esiste una visione critica del mondo, generatrice di conoscenze che dimostrano come il pluralismo e l’eterogeneità vadano oltre la semplice frammentazione. A partire da una realtà che si sviluppa longitudinalmente, lungo due assi viari che tagliano il territorio da Est a Ovest, si è cercato di tracciare nuovi sistemi che rompessero questa unidirezionalità e che andassero a formare dei nuovi ambiti di relazione sia a livello locale ( nord italia) sia a livello europeo.
SCENARIO FUTURO
Persistenza dello scenario attuale che determina uno sviluppo puntuale sui nodi infrastrutturali
INFRASTRUTTURA E SVILUPPO Espansione dei nuclei urbani in relazione agli assi di collegamento a scala europea
AMBITO COSTIERO Potenziamento dei porti maggiori e continuità dei sistemi commerciale, turistico/balneare e naturale
SCUOLA DI ARCHITETTURA CIVILE _ LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA DELLE COSTRUZIONI _ ANNO ACCADEMICO 2012-2013
CORSO DI URBANISTICA E PROGETTO CONTEMPORANEO _ PROFESSORE ALESSANDRO MINGOLO _ ASSISTENTI PIETRO MACCHI CASSIA, NICOLA LORUSS STUDENTI GALIMBERTI MICHELA 770067, LAZZARI CORRADO 770047, OFFREDI MARCO 766259, PELI NICOLA 784062, VALSECCHI SIMONE 766753
AMBITI TERRITORIALI Relazioni che evidenziano i sistemi longitudinali attuali AMBITI TERRITORIALI Relazioni che evidenziano i sistemi longitudinali attuali
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NATURA DEI SISTEMI nocentrico, a Corona, Lineare, Policentrico
STIERO ori e continuità dei sistemi alneare e naturale
RELAZIONI TRA GLI AMBITI
RELAZIONI TRA GLI AMBITI
INQUADRAMENTO A LIVELLO LOCALE ED EUROPEO
13 CASSIA, NICOLA LORUSSO
MONE 766753
NATURA DEI SISTEMI Monocentrico, a Corona, Lineare, Policentrico
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PIANURA BANANA SCENARIO AUSPICABILE PER UN FUTURO SVILUPPO DELLE RELAZIONI NEL NORD ITALIA
INQUADRAMENTO A LIVELLO LOCALE ED EUROPEO
points of green: sostare, telefonare, informare
2010 - 2011
L’architettura dell’esporre comporta la possibilità di trasformare spazi indifferenziati (strutture predisposte, edifici vuoti, piuttosto che spazi urbani) in nuovi luoghi attivi di comunicazione specifica, in puntuali occasioni tematiche di approvvigionamento culturale ed emozionale. L’obiettivo è quello di comprendere le potenzialità comunicative dell’allestimento per la riattivazione di luoghi o di zone della città quali nuclei generatori di comportamenti, l’individuazione di luoghi e/o tematiche specifiche e il confronto con problematiche reali. Il progetto si colloca nella piazza antistante e nell’area retrostante l’ingresso principale dell’Ospedale “Niguarda Ca’ Granda” di Milano. Essendo la piazza caratterizzata da flussi convergenti verso la porta sud, si è voluto prendere in considerazione l’area tagliata virtualmente da questa linea di percorsi. Partendo dall’idea che gli ospedali sono corpi monumentali, percepiti come ghetti, il progetto si sviluppa cercando di spezzare questa ideologia di fondo dando continuità tra interno ed esterno (proponendo elementi puntuali ripetibili all’infinito), e contrasta la rigidità della facciata attraverso il linguaggio organicista. Per rapportarsi maggiormente alla preesistenza, si è scelto di utilizzare materiali asettici e ipoallergenici e di integrare il progetto con attraverso cromatismi che richiamano il logo del Niguarda. L’area di progetto è stata suddivisa in tre spazi funzionali: informazione, telefonia e sosta, definite rispettivamente da schermi interattivi, pannelli acusticamente isolati e sedute.
grandi luci: un museo dell’aeronautica a malpensa
2009 - 2010
Situato su un terreno direttamente dialogante con le Officine Caproni e con l’Aeroporto Milanese di Malpensa, il progetto nasce da obiettivi prefissi dopo il sopralluogo: - creare un sistema di piazze a quote differenti che avessero la funzione di collegare gradualmente i piani orizzontali rendendo meno netta l’attuale barriera tra strada e Officine - non riunire tutte le funzioni in un unico edificio ma creare un sistema uniforme d’identità riconoscibili dialoganti con l’intorno - creare maggior dinamismo compositivo prediligendo due divese direzioni: una ortogonale alle Officine Caproni e una, data dall’inclinazione verso il Terminal 1 di Malpensa, è direttrice ricavata dal tessuto agrario presente. Questo ha portato al progetto di una grande aula, un prisma a base triangolare contenente le funzioni espositive e strettamente collegate al museo, affiancato da un secondo edificio ospitante un auditorium, una biblioteca con annesso museo cartaceo e la sezione amministrativa, collegati tra loro grazie a un terzo elemento-ponte contenente il ristorante panoramico, posto sulla sommità del volume museale con accesso diretto al tetto giardino. L’intervento sfrutta i dislivelli presenti nell’area per strutturarsi a partire da un sistema di piani a quote differenti, vasche d’acqua e balze verdi. La struttura della parte a sbalzo è stata, dopo diverse varianti, esibita nella sua interezza.
michela galimberti
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