ARCHITECTURE ARCHAEOLOGY AND TOURISM 5 ° I N T E R N AT I O N A L W O R K S H O P D E S I G N I N G H E R I TAG E TO U R I S M L A N D S C A P E S
PROFESSORS R O B E R TA A M I R A N T E FRANCESCA BRUNI R E N AT O C A P O Z Z I O R F I N A FAT I G AT O EMANUELE FIDONE JOÃO ROCHA J O Ã O S OA R E S FRANCESCO VIOLA FEDERICA VISCONTI
TUTORS M A N U E L A A N T O N I C I E L LO FA B I O G U A R R E R A HUGO PIRES C L AU D I A S A N S Ò F R A N C E S C A TA L E V I G I OVA N N I Z U C C H I
GRUPPO NEAPOLIS
STUDENTS C A R O L I N A FA N E L L I V I T T O R I A G I U R I O LO FEDERICA GRILLANTE F E D E R I C A L A N UA R A A N G E L A L E M OA L MICHELE MOLITEO E M A N U E L E N OT O G U I D O TA D D E I LU C A T O S I N I SIMONA VENTIMIGLIA ANDREA VENTURA
AREA 1 - Connessioni mare-archeologia-città Piazza Adda, nuova porta urbana di accesso alla Neapolis dal suo bordo meridionale Professors RENATO CAPOZZI FEDERICA VISCONTI Tutors MANUELA ANTONICIELLO CLAUDIA SANSÒ Students FEDERICA GRILLANTE, FEDERICA LANUARA, EMANUELE NOTO, ANDREA VENTURA
AREA 2 - Scavo, riempimento, sospensione Declinazioni del rapporto tra archeologia e città lungo il bordo orientale della Neapolis siracusana Professors FRANCESCA BRUNI FRANCESCO VIOLA Tutors FRANCESCA TALEVI GIOVANNI ZUCCHI Students MICHELE MOLITEO, LUCA TOSINI, SIMONA VENTIMIGLIA
AREA 3 - Struttura e interstizio Costruire l’accoglienza tra nuovi segni urbani ed esperienza diffusa Professors ORFINA FATIGATO JOãO ROCHA JOãO SOARES Tutors HUGO PIRES Students CAROLINA FANELLI, VITTORIA GIURIOLO, ANGELA LE MOAL, GUIDO TADDEI
L’occhio innocente è cieco IMMANUEL KANT Il progetto di architettura per i contesti archeologici Archeologia e Architettura hanno una comune radice etimologica nel prefisso che rimanda all’ἀρχή ma una
Nuovi sguardi Dal recinto al sistema archeologico-urbano
differenza profonda nel guardare la prima soprattutto al lascito del tempo passato, da tutelare, la seconda alla trasformazione dell’esistente, in vista del futuro. Discipline dunque ‘sorelle’ ma per le quali raramente accade che le due diverse temporalità - il tempo passato dell’antico e quello presente della città, luogo nel quale gli uomini praticano la continuità della propria vita - si misurino con proposte che non riguardano solo il restauro o la conservazione dell’archeologia ma anche il loro utilizzo nell’attualità e quindi il loro inserimento nel funzionamento della città contemporanea, in un quadro di riorganizzazione, fisica e semantica, più ampio: ciò significherebbe guardare al patrimonio archeologico con uno sguardo nuovo e, poiché misurarsi con un progetto di architettura significa innanzitutto confrontarsi con la realtà, questo ha imposto una operazione di conoscenza - che è tuttavia già connotata da una forte intenzionalità progettuale - sulle aree di progetto, allargando lo sguardo alla storia e alla forma della città di Siracusa. Siracusa, città greca. Siracusa, città contemporanea Nel considerare il lascito siracusano - nel suo carattere eminentemente greco - si è avvertita, forte, la necessità di chiarire come possa rapportarsi la città di oggi con ciò che rimane come forma immanente a testimonianza di un importante passato. La città antica - e in particolare la città greca - insegna di un rapporto intenso tra la condizione geomorfologica dei luoghi di insediamento e la costruzione urbana e, considerando questo come un valore, si è voluto mettere in campo un approccio integrato tra il riconoscimento della forma del suolo del sito di Neapolis e i differenti caratteri urbani, tra la Siracusa archeologica e la Siracusa contemporanea, ipotizzando
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OROGRAFIA - OROGRAPHY
che esse possano convivere: superando la condizione del recinto e restituendo alla città quella continuità della quale necessita per essere, pur nella sua stratificazione e complessità, la scena fissa della vita degli uomini. In tal senso sono state condotte le analisi dell’areastudio che hanno riguardato la ricostruzione della morfologia del suolo e, in un approccio multilayer che analiticamente scompone per conoscere per poi ritrovare, attraverso il progetto, tutte le connessioni e relazioni tra i differenti ‘sistemi’, le presenze archeologiche, i tracciati, i tessuti, le coperture vegetali. Inversioni di sguardo Con coraggio e un po’ di provocazione abbiamo proposto di invertire lo sguardo. Siracusa, inserita nella World Heritage List dell’UNESCO per la sua millenaria stratificazione storica, presenta un patrimonio archeologico singolare che insiste, in maniera non sempre organica, all’interno della struttura urbana moderna. In particolare, nella nuova area di espansione della città, sulla quale il progetto interviene, si è venuta a creare nel tempo una contrapposizione tra la quotidianità caotica della città e i frammenti archeologici isolati che, anche quando di eccezionale pregio come nella Neapolis, rientrano in un sistema fast-culture di fruizione legato all’industria culturale del turismo di massa. Questa situazione porta spesso a un mancato senso di condivisione dei cittadini rispetto a quelle tracce tangibili del passato che dovrebbero invece rappresentare la memoria collettiva su cui fondare nuovi processi di trasformazione. La proposta progettuale trova quindi il suo incipit nell’idea di ribaltare la consuetudine di considerare l’area archeologica separata, ‘esclusa’ dal resto della città, per interpretarla invece come centro propulsivo di nuove e inedite soluzioni per modificare anche il contesto urbano consolidato. Le tre aree di progetto assegnate, poste sul bordo dell’area archeologica centrale e alle quali viene demandato il compito di risolvere le questioni dell’accessibilità e dell’ingresso, non restano ‘ai
SCHWARZPLAN - FIGURE-GROUND PLAN S T U D I O D E L L E S T R A D E - S T R E E T ’ S S T U DY
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margini’ ma diventano, nel progetto, le testate di un nuovo sistema d’ordine, che ricava la sua giacitura da quella dell’Ara di Ierone e che si declina, da piazza Adda a viale Rizzo e, sull’ortogonale, da viale Teracati verso il Colle Temenite, adattandosi, con sensibilità, alla forma del suolo e alle diverse condizioni archeologiche che incontra: una sorta di sistema centrifugo capace, in senso metaforico ma anche reale, di propagare i valori dell’archeologia alla città. Partendo da questi principi generali, si è quindi entrati nel merito delle differenti questioni urbane, dei modi di vivere le architetture, gli spazi, i luoghi e, infine, le singole atmosfere e le loro specifiche qualità ambientali. Strategie generali Il progetto si è fondato su alcune scelte strategiche generali che dovrebbero assumersi il compito di guidare l’approfondimento delle proposte di intervento alla scala architettonica sulle diverse aree senza che si perda il disegno complessivo. Tali strategie possono essere così riassunte: - individuare come punto propulsore della proposta proprio l’area monumentale della Neapolis - con il Teatro, l’Ara di Ierone e la Latomia del Paradiso - dalla quale propagare le eccezionali qualità intrinseche di questo patrimonio architettonico-archeologico-urbano per andare a contaminare, centrifugamente, la città contemporanea; - definire un sistema d’ordine generale all’interno dell’area archeologica e, a partire quindi dal cuore della Neapolis, riconfigurare i tre fronti del parco: piazza Adda, viale Teracati, il Colle Temenite; - affermare una strategia di spostamento dei flussi del turismo di massa verso poli intermodali esterni alle aree centrali della città, collegati ai nuovi accessi strategici all’area archeologica della Neapolis tramite un sistema agile di navette; - identificare la varietà delle ‘consistenze archeologiche’ - archeologia monumentale, archeologia dell’archeologia, archeologia nascosta, archeologia delle trecce - e tradurla in differenti approcci progettuali.
AREA NEAPOLIS - NEAPOLIS AREA
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I D E A D I P RO G E T TO - C O N C E P T
Strategie operative Seguendo un approccio interscalare, discendono da queste linee-guida generali, alcune strategie operative che riguardano le singole aree e che possono essere così sinteticamente descritte: - instaurare un nuovo ordine ‘dialogante’ tramite un elemento architettonico che mette in rapporto l’area del tempio circolare, abbandonata e attraverso il progetto restituita alla fruizione, con piazza Adda che si riconfigura come possibile nuovo accesso all’area archeologica; - integrare il Viale Paolo Orsi, affiancandogli attrezzature ed elementi architettonici per l’esperienza museale-archeologica; - eliminare la Via Cavallari, diluendo le tracce del suo attuale assetto e configurando una nuova orografia in grado di stabilire nuove relazioni urbane al contorno dell’area archeologica e al suo interno; - ipotizzare, nell’ipotesi di trasferimento in altra area dell’Ospedale Umberto I, una nuova struttura intermodale, stazionamento per le navette che guidano i visitatori agli ingressi dell’area archeologica, restituendo l’area residua a un uso prettamente urbano; - configurare sistemi interstiziali di rapporto con il suolo che aggiungano valori all’esperienza della visita; - costruire un insieme gerarchizzato di percorsi di valorizzazione dell’esperienza museale-archeologica; - piantumare ambienti con diverse consistenze vegetali classificabili a seconda delle permeabilità fisiche e visuali; - realizzare nuovi spazi di accoglienza per i visitatori capaci di evocare la spazialità dello scavo e di configurarsi come ‘nuove latomie’; - densificare i programmi per un’esperienza integrata archeologico-urbana_ridondanze.
S C H I Z Z I D I P RO G E T TO - P RO J E C T ’ S S K E TC H
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PLANIMETRIA - MASTERPLAN
Connessioni mare-archeologia-città Piazza Adda, nuova porta urbana di accesso alla Neapolis dal suo bordo meridionale
Il progetto parte dalla riconfigurazione della attuale piazza Adda che rap-
to un nuovo teatro all’aperto come ‘citazione’ del bouleterion di Atene,
presenta oggi - a scapito della sua aulica denominazione di piazza - uno
sottopassa via Elorina e arriva al porto ridisegnando anche l’area per
spazio interstiziale di forma triangolare che confluisce, insieme a isolati
l’attracco delle navi.
residenziali di una città ‘moderna’ di nessuna particolare qualità architet-
Ritornando nella nuova piazza Adda, attraverso il nuovo edificio di ingres-
tonica, in uno spazio circolare ed è utilizzato per il parcheggio delle auto.
so, che contiene servizi e attrezzature, si guadagna la quota archeologi-
Lo spazio triangolare viene riconfigurato come un piano inclinato verso
ca, finalmente resa accessibile e visitabile e, in prossimità della thòlos,
l’area archeologica della thòlos al cui termine si colloca un nuovo edificio
si attesta il terminale del percorso sopraelevato che sovrappassa viale
pubblico che diventa il nuovo ingresso all’area archeologica retrostante
Paolo Orsi e costituisce parte di quel nuovo ‘sistema d’ordine’ fondato
ed è costituito da due elementi stereotomici che ‘sorreggono’ un riparo
sulla giacitura dell’Ara di Ierone connettendo quest’area archeologica a
ipostilo, edificio stavolta tettonico costituito da colonne che sorreggono
quella del Teatro e dell’Ara stessa. Ortogonalmente a quest’asse, lungo
un tetto. La configurazione spaziale della nuova piazza si completa, alla
viale Paolo Orsi, un sistema pergolato, costruito a sbalzo dalla strada, si
greca, attraverso la adeguata collocazione di altri due edifici: un parcheg-
affaccia sull’area archeologica consentendone la visione dall’alto.
gio a piastra, con alcuni livelli interrati, che occupa l’attuale isolato tra
Come nella lezione dell’architettura greca, si disegna la forma del suolo
Largo 2 giugno e via Ofanto-via Brenta laddove è prevista la demolizione
attraverso piani, crepidoma e basamenti e i ‘solitari’ si dispongono ‘in
dell’edificio esistente e, tra il parcheggio e il nuovo edificio di ingresso,
tensione’ stabilendo relazioni a distanza.
una torre che, come un landmark, sia in grado di segnalare, anche da lontano, la presenza di un luogo singolare della città. A questo nuovo, riconfigurato, spazio urbano corrisponde un nuovo sistema di accessibilità capace di coinvolgere anche la stazione dei treni per la quale si ipotizza un raddoppio dell’edificio dal lato della piazza Adda e un collegamento interrato che connette torre, parcheggio e stazione da entrambi i lati. Il progetto ambisce inoltre a ‘conquistare’ il mare attraverso un percorso che, dalla piazza della stazione lato sud, costeggia l’area archeologica del gymnasium, della quale diventa ingresso e nella quale viene realizza-
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OROGRAFIA - OROGRAPHY
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SCHWARZPLAN - FIGURE-GROUND PLAN
S T R A ß E N BAU - S T R A ß E N BAU
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PLANIMETRIA - PLAN
P L A N O V O LU M E T R I C O D E L LO S TAT O D I FAT T O P L A N I V O LU M E T R I C O F C U R R E N T S TAT E
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P I A N TA D E L LO S TAT O D I FAT T O + 6 , 0 0 P L A N O F C U R R E N T S TAT E + 6 , 0 0
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P I A N TA D E L LO S TAT O D I FAT T O + 8 , 0 0 P L A N O F C U R R E N T S TAT E + 8 , 0 0
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P I A N TA D E L LO S TAT O D I FAT T O + 1 4 , 0 0 P L A N O F C U R R E N T S TAT E + 1 4 , 0 0
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S C H I Z Z I D I P RO G E T TO - P RO J E C T ’ S S K E TC H
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R OT B L AU P L A N - R E D - B LU E P L A N
V I S TA D A P I A Z Z A D E L L A R E P U B B L I C A VIEW FROM PIAZZA DELLA REPUBBLICA
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V I S TA D A V I A B A S E N T O - V I E W F RO M V I A BA S E N TO
IL NUOVO INGRESSO ALL’AREA ARCHEOLOGICA THE NEW GATE OF ARCHAEOLOGICAL AREA
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IL NUOVO INGRESSO ALL’AREA ARCHOELOGICA T H E N E W G AT E OF ARCHAEOLOGICAL AREA
IL COLLEGAMENTO TRA DUE AREE ARCHEOLOGICHE CONNECTION BETWEEN THE TWO ARCHAEOLOGICAL AREAS
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L A P E R G O L A LU N G O L A S T R A D A T H E P E R G O L A A LO N G T H E S T R E E T
D I AG R A M M A - D I AG R A M
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D I AG R A M M A - D I AG R A M
Struttura e interstizio Costruire l’accoglienza, tra nuovi segni urbani ed una esperienza diffusa In collegamento con le aree considerate vi sono due ambiti
INTERSTIZI
d’intervento:
Rappresenta un insieme architettonico dove percorsi, atmosfere
. Nuovo centro d’accoglienza visitatori (lato Viale Teracati)- operante sul
vegetali e soglie si organizzano in correlazione con le strutture
rapporto con il tessuto urbano
architettoniche proposte e con gli stessi elementi monumentali,
. interstizi - interventi minimali per la riorganizzazione all’interno
Latomia del Paradiso e con gli spazi dell’archeologia.
dell’area archeologica.
PERCORSI
Nella definizione del centro di accoglienza visitatori vi è una doppia
Si diversificano in base alla tipologia e in relazione alla temporalità:
finalità:
percorsi lenti che invitano alla contemplazione ma anche alla
1) riorganizzare la gestione dei grandi flussi dei visitatori (per le aree
possibilità di “perdersi”, trovandosi immersi negli spazi e nelle
archeologiche, il santuario e il Museo);
atmosfere evocate dai reperti; percorsi veloci che mettono in rapporto
2) Una connessione diretta tra la struttura urbana della città e l’area
differenti aree definite; percorsi narrativi: che enunciano delle
archeologica attuata attraverso lo spostamento dei servizi destinati ai
possibilità interpretative dei luoghi attraversati dal punto di vista
visitatori nell’area superiore del vecchio ospedale di cui è previsto un
storico o sequenziale.
imminente dismissione. Questa soluzione determina uno spostamento
PERCORSI DIFFUSI
del polo di accesso agli scavi che diventa un punto di riferimento anche
Esprimono un modo leggero e articolato di spostarsi nello spazio fra gli
per vicino Museo archeologico, ma anche per il Santuario delle Lacrime e
alberi, le ombre, gli scorci dei monumenti, frammenti
per il complesso di San Giovanni alle Catacombe. Inoltre questa
archeologici, aspetti naturalistici.
soluzione determina un effettivo alleggerimento dell’impatto dei servizi e
La rete minuta dei percorsi si configura come un dedalo disseminato di
delle attrezzature ora collocate dentro l’area archeologica.
possibilità di spostamenti che si affianca ed è aggiuntivo ai
PROGRAMMA
percorsi di carattere più funzionale che indirizzano e orientano nello
Nuova stazione intermodale_navette; fermata taxi; parcheggio.
spazio del parco.
Biglieteria; punti ristoro; bagni; negozi; bookshop.
ATMOSFERE VEGETALI
Creare una “promenade” che permette la visione e la comprensione degli
Spazi vitali legati ai cicli naturali, dalla forte caratterizzazione formale e
scavi dell’area.
sensoriale, capaci di creare strategie di rapporti visivi nella
Tale sistema è anche il punto di inizio del percorso verso il passaggio
sequenza esperienziale della visita anche attraverso le calibrazione delle
superiore che attraversa Viale Teracati e conduce all’ingresso dell’area
permeabilità visive e fisiche. Sono le zone d’ombra per la sosta; piccoli
archeologica.
pergolati con funzione di indicatori; ripristino delle culture arboree degli
Nella parte superiore della “piastra” che copre la stazione intermodale
agrumi(presenza storica nelle latomie); filari di arbusti per la protezione
sono ubicati: un punto ristoro e bookshop di qualità, un centro didattico-
di punti visivamente sensibili.
archeologico contenente parte dei materiali di deposito del museo .
SOGLIE
La grande dimensione e la sua posizione strategica del
Configurano momenti di passaggio, di pausa, di entrata e uscita.
lotto urbano reso disponibile dallo spostamento
La soglia viene anche intesa nel senso di preludio, di spazio di
dell’ospedale permetterebbe la definizione di una nuova area urbana di
decompressione, di attesa, di ritrovo. Operano inoltre l’articolazione dei
proprietà pubblica dove sarebbe auspicabile creare strutture ibride sia
differenti tipi di percorsi con le differenti atmosfere vegetali.
residenziali sia di servizi di welfare legati alla salute.
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PLANIMETRIA DI ANALISI 1:4000 P L A N A N A LY S I S 1 : 4 0 0 0
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N A R R AT I V A F OT O G R A F I C A P H OTO G R A P H I C N A R R AT I V E
PA E S A G G I N E L S I T O LANDSCAPES IN THE SITE
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P L A N I M E T R I A D E L P RO G E T TO 1 : 4 0 0 0 PROJECT PLAN 1:4000
PERCORSI DIFFUSI W I D E S P R E A D PAT H S
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PLANIMETRIA PERCORSI DIFFUSI 1:1000 P L A N O F T H E W I D E S P R E A D PAT H S 1 : 1 0 0 0
S TA Z I O N E I N T E R M O D A L E P I A N O T E R R A 1 : 1 0 0 0 I N T E R M O D A L S TAT I O N G R O U D F LO O R 1 : 1 0 0 0
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S TA Z I O N E I N T E R M O DA L E P I A N O P R I M O 1 : 1 0 0 0 I N T E R M O DA L S TAT I O N F I R S T F LO O R 1 : 1 0 0 0
S TA Z I O N E I N T E R M O D A L E P L A N O V O LU M E T R I C O 1 : 1 0 0 0 I N T E R M O D A L S TAT I O N P L A N O V O LU M E T R I C 1 : 1 0 0 0
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ASSONOMETRIA A XO N O M E T RY
V I S TA P I A N O T E R R A V I E W AT T H E G R O U N D F LO O R
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Scavo, riempimento, sospensione Declinazioni del rapporto tra archeologia e città lungo il bordo orientale della NEAPOLIS siracusana Il progetto, che nel suo complesso si propone di realizzare nuovi e più chiari accessi all’area archeologica di Neapolis, trova nel luogo i suoi punti di attacco con la città e le sue geometrie. L’impianto generale, che definisce un nuovo sistema d’ordine ricavato dalla geometria dell’altare di Ierone, si struttura lungo il bordo orientale sulla nuova direzione diagonale che lega la Chiesa di San Nicolò ai Cordari – oggi coincidente al varco di ingresso all’area archeologica-, e viale Teracati nella sua parte superiore, che diviene spina del nuovo intervento definendo uno dei punti di soglia tra città contemporanea e la Neapolis greca. Qui, data la vicinanza all’area delle Latomie, il progetto si propone una interpretazione della particolare condizione morfologica disegnando il nuovo asse di accesso all’area mediante un sistema di spazi scavati e collegati a nuovi ambienti espositivi in ipogeo. La testata di questo sistema definisce sul bordo di viale Teracati una piazza urbana che accoglie ed orienta i percorsi tra i differenti ambiti archeologici. La misura di questa piazza è data dalla dimensione dell’isolato greco ed accoglie i due assi urbani che puntano rispettivamente sulle catacombe di San Giovanni ed il museo archeologico Paolo
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Orsi, e sul Santuario della Madonna delle Lacrime e sugli scavi di piazza Vittoria. Tra il nuovo sistema delle Latomie ed il prolungamento di viale Teocrito, accesso privilegiato all’area, si definisce un ulteriore ambito destinato ad accogliere nuove attività sportive: una zolla incisa da solchi che riprendono le direzioni dell’impianto ipogeo e che accolgono le risalite. Un terzo ambito viene articolato a partire dalle direzioni delle “strigas” del tessuto urbano antico che si assumono come giaciture del progetto per la parte inferiore del parco, lì dove lo scavo archeologico compiuto ha lasciato interessanti segni nel suolo di un procedimento di indagine oggi considerato un esempio significativo di “archeologia di tecnica archeologica”. Qui si propone un nuovo sistema di filamenti che si protendono sullo scavo formati da passerelle in legno e da “zattere” che definiscono percorsi e luoghi di sosta della città affacciati sul parco consentendo al contempo il lavoro degli archeologi alla quota inferiore. Tali percorsi leggeri, sospesi sul livello archeologico, si relazionano in quota al ponte proveniente dall’area degli scavi della fontana monumentale e alla” Casina Cuti” che potrebbe così essere restituita alla fruizione urbana. In tal modo si configura un ambito permeabile tra città contemporanea e città archeologica che connette anche zone di scavo attualmente separate ed escluse da un percorso chiaro di visita, ed articolato in tre differenti parti (nuove latomie, zolla sportiva e filamenti con passerelle e zattere) sviluppate secondo tre differenti azioni progettuali -quella dello scavo, del riempimento e della sospensioneche rappresentano possibili approcci al tema del rapporto archeologia e progetto urbano.
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Direzioni Assi dell’archeologia e giaciture della città
Armature urbane orditi e trame
Ambiti Nuove latomie, zolla sportiva, parco archeologico
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b
a
c
c’
b’
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Sezione AA’
Sezione BB’
Sezione CC’
SEZIONI-SECTIONS
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