Michele Di Muro
E’ ACCADUTO 2001 - 2011 cronaca di un risveglio annunciato
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Indice 5
Prologo
PARTE PRIMA Capitolo I 0 8…LE ASPETTATIVE DEL RISVEGLIO SENERCHIESE 0 8…I.1 Senerchia a maggio 2001 0 10…I.2 Decennio in risveglio 0 23…I.3 Nuova metodologia amministrativa PARTE SECONDA Capitolo II 0 33…RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO URBANO 0 34…II.1 L’urbanizzazione primaria del piano di recupero 0 38…II.2 Il completamento del piano di zona 0 40…II.3 La bonifica ed il risanamento delle aree per gli insediamenti provvisori 0 40…II.4 La risoluzione dei vuoti urbani 4747…II.5 Ulteriori interventi migliorativi 0 52…II.6 Le scuole 0 59…II.7 Le attrezzature sportive 0 63…II.8 Il Cimitero 0 64…II.9 L’avvenuta ricucitura urbana Capitolo III 0 66…RIQUALIFICAZIONE DEL BORGO ANTICO 0 67…III.1 La messa in sicurezza di via Umberto I 0 68…III.2 La rete idrica 0 69…III.3 Il recupero degli alloggi in via Piceglia 0 70…III.4 La ricostruzione e restauro conservativo della chiesa di S. Michele Arcangelo 072…III.5 Il ripristino dell’invaso spaziale sagrato San Michele 073…III.6 Il Ripristino dell’invaso spaziale S. Antonio e via Vallone 2
0 74...III.7 Il recupero degli alloggi ed urbanizzazione primaria in via Umberto I 0 75…III.8 Il restauro di palazzo Frunzi in via Umberto I 0 75…III.9 Il restauro del mulino ad acqua in via Piceglia 0 76…III.10 L’ adeguamento del vecchio depuratore Capitolo IV 0 77…RIQUALIFICAZIONE DELLE ZONE RURALI 0 78…IV.1 La rete stradale 0 83…IV.2 L’illuminazione pubblica 0 85…IV.3 La rete idrica e fognaria Capitolo V 0 87…PIANIFICAZIONE TERRITORIALE 0 87…V.1 Il piano urbanistico comunale (P.U.C.) 91…V.2 Il piano intercomunale per gli insediamenti produttivi (P.I.I.P.) Capitolo VI 93…SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO 93…VI.1 Il Piano di assestamento forestale ed i confini territoriali 94…VI.2 La frana Serra dell’Acquara 96…VI.3 Il risanamento del vallone Forma 96.. VI.4 I sentieri naturalistici 98… VI.5 La salvaguardia delle radure montane PARTE TERZA 100… Epilogo 104…
Appendice (A): Illustrazioni di riferimento
131…Appendice (B): 137…
Riepilogo sintetico delle opere
Note
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Verum ipsum factum G.B. Vico
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Prologo
L’intervallo temporale lungo il quale si snoda questo percorso di rivisitazione delle trasformazioni urbane e territoriali di Senerchia è quello che segna il decennio da maggio 2001 a maggio 2011. In questi anni una nuova compagine amministrativa si impone sulla scena politica senerchiese. I problemi da affrontare, quelli ancora irrisolti e quelli che si sarebbero poi prospettati non sono di poco conto e questo diventerà un serio banco di prova per chi ha deciso di guidare la comunità senerchiese. Gli amministratori del Risveglio Senerchiese al loro esordio si ripropongono di imprimere una forte accelerazione all’attività amministrativa per porre fine all’emergenza senerchiese post terremoto e lasciarsi definitivamente alle spalle i segni sul territorio del tragico evento del 23 novembre 1980, oltre che di adoperarsi per creare condizioni di ripresa. Accade ciò che non necessariamente sarebbe potuto accadere, nel senso che i neofiti amministratori si ritrovano a serio rischio di potersi arenare al cospetto delle numerose problematiche che si devono e si vogliono affrontare. Accade invece ciò che è accaduto: l’impegno, la caparbietà, la passione unita alle idee chiare sul da farsi e la nuova metodologia politico-amministrativa impressa dal primo cittadino porteranno a raggiungere risultati importanti, che un riscontro obbiettivo difficilmente può non tenerne conto. La trattazione che segue si sviluppa in tre parti seguendo un percorso inizialmente imperniato sulle premesse dell’attività in generale della nuova compagine amministrativa, per poi affrontare l’argomento principale che si è voluto trattare e cioè le trasformazioni urbane e territoriali. La prima parte, di tipo introduttivo, riguarda l’attività amministrativa del Risveglio Senerchiese nel suo complesso
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ripercorrendone in modo snello l’attività nei vari settori amministrativi. La seconda parte entra nello specifico delle trasformazioni urbane e territoriali, soffermandosi sugli interventi realizzati e a realizzarsi sulla scorta di una reale programmazione. La terza parte, oltre ad una riflessione finale, raggruppa in sintesi gli argomenti riguardanti le trasformazioni urbane e territoriali con anteposti riferimenti grafici alle stesse in ambito urbano ed alle previsioni in ambito territoriale. Prendere in prestito l’assioma di Giovanni Battista Vico “la verità è nello stesso fare” risulta essere la pietra miliare di questo percorso amministrativo che nel complesso dell’attività ha segnato la realtà senerchiese di due lustri e, nello specifico di questa trattazione, dei cambiamenti strutturali urbani e territoriali che si sono manifestati. Il simbolo civico scelto nel 2001 dalla neofita compagine amministrativa raffigura un binomio territoriale inscindibile per Senerchia: il mastio medioevale con i suoi segni dovuti all’erosione del tempo e la chiesa di San Michele Arcangelo con i suoi tragici segni dovuti al terremoto del 1980. Terminata l’esperienza del Risveglio Senerchiese può dissolversi l’immagine della chiesa di San Michele semidistrutta, perché essa nel 2011 viene finalmente restituita nella sua integrità alla comunità senerchiese.
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PARTE PRIMA Eredità, piattaforma programmatica ed operatività
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Capitolo I LE ASPETTATIVE DEL RISVEGLIO SENERCHIESE
Al suo esordio la nuova amministrazione comunale trova innanzi a se un quadro certamente non molto esaltante, ma abbastanza chiaro sul da farsi per poter impostare la propria piattaforma programmatica, peraltro già dettagliatamente definita nel programma elettorale-amministrativo dell’aprile 2001. Sul finire dell’aprile 2001 il futuro sindaco Mazzone, nel presentare quella che sarebbe stata la nuova compagine amministrativa, pone come obiettivo fondamentale «il risveglio civile, il rilancio sociale, la piena rinascita della comunità senerchiese. Il nostro intento è quello di recepire le vere istanze del paese e di promuovere le condizioni per costruire una Senerchia più vivibile e moderna, capace di valorizzare risorse e vocazioni del posto».
I.1-Senerchia a maggio 2001. A cavallo tra il 1987 ed il 1988, dopo la prima fase di emergenza post terremoto caratterizzata dalla realizzazione degli alloggi provvisori e relative infrastrutture, si pone mano concretamente alla seconda fase. Questa seconda fase è caratterizzata della ricostruzione delle abitazioni private e delle pertinenze secondo l’attuazione del piano di recupero e del piano di zona, ai sensi della ex legge n. 219 del 1981 disciplinante la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma del 23 novembre 1980. La ricostruzione degli immobili privati all’interno del piano di recupero (ricostruzione in sito), del piano di zona (ricostruzione fuori sito) e nelle zone rurali viene ultimata nella prima metà degli anni novanta del secolo scorso. L’urbanizzazione del piano di zona sarà ultimata solamente sul finire degli anni
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novanta, mentre quella primaria del piano di recupero rimane ancora un capitolo aperto all’inizio del nuovo millennio. La legge n. 219 del 1981 e successivamente la legge n. 32 del 1992 saranno i due dispositivi legislativi volti a normare gli interventi nelle zone terremotate all’indomani del sisma del novembre 1980. Dal 1981 fino al 1999 verranno erogati dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) al Comune di Senerchia per la ricostruzione post-terremoto (realizzazione degli insediamenti provvisori, ricostruzione degli immobili privati, realizzazione di nuove urbanizzazioni ed infrastrutture pubbliche, spese generali di gestione) fondi statali pari ad un importo complessivo di circa 90.348.000.000 di lire (€ 46.660.848) ai sensi delle citate leggi. Nel tempo, fino a tutto l’anno 2000, questi fondi saranno destinati per il 76% alla ricostruzione degli immobili privati, per il 20% alla realizzazione di opere pubbliche, per il restante 4% alle spese generali di gestione ed al pagamento delle indennità di espropriazione.1 All’inizio del 2001 non risultano ancora spesi fondi impegnati e destinati alla realizzazione di opere pubbliche per un importo di £. 6.600.500.000 circa (€ 3.408.874) su £. 18.330.000.000 circa (€ 9.466.655) ad esse destinati nei vari anni.2 Delle somme statali spese complessivamente dal Comune di Senerchia fino a tutto l’anno 2000 per la realizzazione di opere pubbliche - oltre alle originarie opere per le aree adibite ad ospitare gli insediamenti provvisori dei prefabbricati realizzati nei primissimi anni del dopo terremoto - si registrano in quindici anni alcuni interventi strutturali di una certa importanza.3 Ma l’ambito urbano senerchiese a venti anni dal terremoto si presenta con due sole realtà ultimate: la ricostruzione privata ed il nuovo insediamento del piano di zona. Il vecchio insediamento senerchiese (l’area distrutta dall’evento sismico, quella che ne è sopravvissuta ed il centro storico) è praticamente rimasto come venti anni prima, a meno della ricostruzione delle abitazioni private. 9
I.2-Decennio in risveglio Nel 2001 il programma amministrativo del Risveglio Senerchiese guidato dal prof. Adriano Mazzone svela una impalcatura alquanto ambiziosa, lanciando una sfida non indifferente. Non potrebbe essere diversamente, considerata la lentezza amministrativa nella facoltà di spesa dei fondi statali verificatasi almeno negli ultimi sei anni e le condizioni di stallo in cui versa la comunità all’indomani della seconda fase post-terremoto, che ha portato alla ricostruzione delle abitazioni private. La sfida di iniziare la terza fase di ricostruzione complessiva del paese, che sembra oramai addormentato ed al limite dell’addomesticamento, viene pienamente accettata dai cittadini con un’apprezzabile affermazione elettorale esprimente circa il 63% del consenso popolare. La qual cosa non è irrilevante, dovendosi confrontare sul piano elettorale con una compagine amministrativa consolidatasi negli ultimi quindici anni e che ha amministrato in modo continuativo radicandosi elettoralmente nel territorio. Già i primi cinque anni saranno caratterizzati da un lavoro intenso, appagato dal forte entusiasmo e vitalizzato dalla voglia di realizzare le fasi attuative del programma amministrativo. I campi di azione saranno variegati, in quanto l’intento non è solamente quello ordinario di porre fine alla fase post-terremoto, ma anche e per certi versi straordinario perché rivolto ad una riorganizzazione complessiva del sistema di vivibilità di una comunità di circa mille abitanti. Il secondo quinquennio si svolgerà nella prosecuzione di quanto messo in atto e nella realizzazione e programmazione di nuove iniziative, che terranno fede al programma amministrativo e non troveranno nemmeno il tempo materiale per essere portate tutte a termine all’interno del secondo mandato elettorale. I.2.a La programmazione politica pre-elettorale del 2001, quella sorta di contratto con i cittadini, si realizza con le prime iniziative concrete rivolte al potenziamento operativo dell’informatizzazione degli uffici comunali raggiungendo il primo risultato evidente di 10
porre fine all’affidamento esterno dell’emissione dei ruoli tributari, con un notevole risparmio per l’ente. La struttura comunale viene riorganizzata nei suoi settori e snellita anche con alcune forme associative con i Comuni limitrofi. La struttura tecnica comunale si confronterà ben presto con molte iniziative simultanee ed impegnative, a cui non era particolarmente abituata, riuscendo peraltro a gestirle negli anni in modo più che apprezzabile. Nel giro di poco tempo sarà raggiunto l’obiettivo prefissato di instaurare il servizio di raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti solidi urbani e di razionalizzare il servizio indifferenziato con il traporto alla discarica territoriale in convenzione con il consorzio provinciale. Viene evitato in questo modo il lungo stazionamento dei rifiuti nei cassoni metallici in località Arenaccia, così come avveniva da alcuni anni. I risultati della raccolta differenziata saliranno nel tempo fino a raggiungere il valore massimo del 70% nel 2007 per poi assestarsi fino al 2010 su un valore medio del 66%. L’evidente miglioramento del servizio offerto alla comunità avrà conseguenze positive con benefici sia per l’ambiente che per le tasche dei cittadini: le tariffe per il servizio rifiuti solidi urbani così come pagate nell’anno 2000 e ribadite per il 2001 rimarranno invariate per i successivi nove anni. I.2.b Nel campo del sociale l’attenzione promessa alle fasce deboli sarà rispettata con un adeguato inserimento nelle politiche dei piani di zona sociale e dei sostentamenti della Comunità Europea. La politica sociale di aiuto alle fasce deboli compie realmente i primi passi in special modo con particolare attenzione agli ultrasessantenni a cui viene data assistenza domiciliare. A questo va ad aggiungersi l’interesse verso il mondo dei bambini con l’istituzione nei primi anni della ludoteca estiva, sempre per il tramite del piano di zona sociale. Inoltre si gettano le basi per un miglioramento dei servizi sociali con la dotazione di un poliambulatorio mobile e delle attrezzature di telesoccorso e telemedicina secondo un progetto che coinvolge oltre Senerchia (Comune capofila) anche i Comuni di Calabritto, Caposele, Teora e Lioni. L’istituzione di tale intervento avrebbe dovuto portare alla 11
ristrutturazione dell’ex mattatoio da adibire a centro operativo, ma purtroppo il finanziamento richiesto per il tramite del piano di zona sociale non avrà nel tempo esito positivo, così come non avrà esito positivo il prosieguo di tutto il progetto intercomunale (una costola di quello partorito su macro scala territoriale riguardante l’alta Irpinia) per mancanza di ulteriori fondi regionali. I.2.c L’istituzione nel 2003 della Fiera Interprovinciale del Sele risulterà una novità positiva ed assoluta non solo per Senerchia ma per l’intera valle del Sele, determinando così un salto di qualità e di visibilità di Senerchia nell’intero comprensorio, riuscendo peraltro a prevalere anche su realtà comunali ben più grandi. L’iniziativa nasce su promozione del Comune di Senerchia, con il patrocinio della Regione Campania e degli assessorati al turismo delle Province di Avellino e Salerno. “La Fiera Interprovinciale del Sele nasce nel quadro dell’integrazione della programmazione e gestione del territorio tra Province confinanti, con l’obiettivo di dare visibilità alle aree interne e promuovere un turismo culturale (enogastronomico, religioso, naturalistico) di qualità in un’area di confine tra le due Province. (…) Si intende promuovere un territorio ricco di attrattive turistiche, ponendo l’attenzione sugli itinerari turistici religiosi e naturalistici. (…) Si vogliono mettere in mostra le attività produttive agricole, artigianali e commerciali di una zona che può innescare la sua ripresa basandosi sulla valorizzazione delle risorse presenti nell’area”.4 La manifestazione si consoliderà nel tempo e risulterà in futuro uno dei rarissimi casi, se non l’unico, di prosecuzione delle iniziative del Risveglio Senerchiese, tanto che nel 2014 si terrà la 12a edizione. Inoltre, il sostenere con convinzione una manifestazione ormai tradizionale come quella della sagra del maiale (nata nel 1989 e consolidatasi nel tempo sempre in autogestione finanziaria ed in attività no-profit) ha permesso che la stessa travalicasse i limiti del comprensorio dell’alta valle del Sele e si affermasse come appuntamento a conoscenza regionale, fino ad approdare anche sulla TV di Stato nell’edizione 2006.5 Entrambe le manifestazioni 12
vedranno coronarsi di vari incontri-dibattiti fra cui spiccheranno i convegni sui prodotti tipici (fra cui il fagiolo “occhio nero”) e sulle acque. In questi anni il compito dell’amministrazione comunale si arricchisce proprio nel sostenere le iniziative di associazioni legate alla realtà locale. In questo contesto si inserisce la Pro Loco Senerchia nata in questo periodo e legata, in modo più o meno diretto, alle due iniziative precedenti e ad altre iniziative quali l’organizzazione dell’estate senerchiese, che in quest’epoca si slega finalmente dai precedenti noiosi connubi con l’amministrazione comunale. Le giornate estive senerchiesi riprenderanno vigore ed interesse con svariate manifestazioni pomeridiane e serali , fra cui si evidenzieranno il festival di gruppi musicali emergenti e le giornate musicali di Taranta Power nel 2007 con il concerto conclusivo di Eugenio Bennato. I.2.d Si sviluppa così una politica di decentramento delle iniziative di tipo culturale e sociale in modo da rendere ancora più consolidato il pluralismo in atto. In quest’ottica si inquadrano tematiche come la gestione consociata dell’oasi naturale Valle della Caccia (Comune di Senerchia-Pro Loco Senerchia-WWF Italia) e l’istituzione del Museo del lupo. L’area naturalistica Valle della Caccia, nata nel 1992 in convenzione tra il Comune di Senerchia e il WWF Italia, rimane sempre al centro di una attenta politica di salvaguardia e di sviluppo come richiamo turistico e scolastico, il che determina in questo decennio un notevole incremento delle visite con una ricaduta positiva non indifferente sul centro urbano. Aver inserito l’oasi WWF in ulteriori circuiti turistici, scolastici e di escursionismo ha contributo ad “esportare Senerchia” facendola scoprire e conoscere meglio con il risultato di aumentare il flusso turistico, che darà i suoi benefici anche al centro urbano con una migliore conoscenza del centro storico. La rivista culturale di settore Campania felix (n.8/2003) pubblica una recensione su Senerchia e l’oasi Valle della Caccia (La voce della natura. L’Oasi Valle della Caccia di Senerchia), mentre 13
numerosi tour operetors propongono pacchetti turistici combinati oasi-sagra, con una notevole affermazione sul web. L’oasi Valle della Caccia, la sagra del maiale e la Fiera Interprovinciale del Sele diventeranno in questo decennio una sorta di brand senerchiese, a cui necessariamente andrà ad aggiungersi la naturale bellezza del centro storico. L’idea del Museo del lupo appenninico nasce all’indomani del ritrovamento di un lupo senza vita investito da un autoveicolo in percorrenza lungo la strada statale fondo valle Sele. Il lavoro sinergico tra il Comune di Senerchia, l’associazione italiana World Wildlife Fund e l’assessorato agricoltura e ambiente della Provincia di Avellino, porterà alla realizzazione del diorama del lupo (ricostruzione del contesto ambientale e posizionamento del lupo imbalsamato). Il museo viene inaugurato dal sindaco Mazzone nel maggio 2003 alla presenza del dirigente scolastico, dell’assessore provinciale all’agricoltura e del presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto.6 La consacrazione si avrà l’otto maggio 2011 con la Festa del lupo organizzata dal WWF Italia-Comune di SenerchiaPro Loco Senerchia ed imperniata su una mostra didattica dedicata al lupo appenninico vivente in un ambiente ancora sano e incontaminato, come quello del Parco dei Monti Picentini. Il diorama del lupo appenninico sarà nel tempo oggetto di numerose visite, in special modo da parte di scolaresche del comprensorio. I.2.e L’ospitalità, tanto cara ai senerchiesi, nell’agosto 2002 sposa l’iniziativa di solidarietà quando un gruppo di trenta bambini del Sahara occidentale - ospitati dalla Provincia di Salerno - visita Senerchia e l’oasi Valle della Caccia, esprimendo forte entusiasmo per lo spettacolo naturalistico. Il tema dell’ospitalità sarà poi approfondito grazie ad un’operazione lungimirante come quella di concedere ad un gruppo di famiglie di Arzano (NA), associate alla locale parrocchia, l’utilizzo in fitto dei prefabbricati in legno - risanati dalle stesse famiglie nell’area C.R.T. (Croce Rossa Tedesca) per un mini villaggio residenziale aggregato ad un’area attrezzata atta al soggiorno dei giovani del gruppo parrocchiale. Ben presto nel corso degli anni le 14
famiglie arzanesi diventeranno parte integrante e considerevole della comunità senerchiese, consolidando il reciproco rapporto anche a dispetto di alcuni scettici locali della prima ora. A ciò si aggiunge l’organizzazione del Memorial day nel giugno 2003. La manifestazione - organizzata in memoria degli ufficiali e sottoufficiali statunitensi deceduti nel dicembre 1944 sulle montagne della Caccia di Senerchia a causa di un’avaria (sembra) dell’aeroplano da bombardamento Buzzer B24 (diretto da Grottaglie in Puglia a Napoli) - avrà il suo culmine con l’inaugurazione di un monumento in massi di pietra (evocanti le pareti rocciose della Caccia) con lapide commemorativa dell’evento accaduto quarantanove anni prima. La giornata commemorativa promossa dal Comune di Senerchia vedrà la presenza - oltre che del sindaco di Senerchia e dell’ideatore dell’evento Ben Yedlin - del colonnello in capo della base NATO di Napoli, del capitano del Consolato Americano di Napoli, della banda musicale VI flotta NATO di Napoli, del corpo fanteria dell’Esercito Italiano di stanza ad Avellino. Il New Service U.S. Air Forces in Europe, con un intervento del Colonnello Eric Schnaible (Ramstein Air Base, Germany) così titola il 30 giugno 2003: “WW II B-24 gunner, Italian village honor Buzzer airmen”.7 I.2.f Il mondo dell’attività sportiva sarà sostenuto attuando immediati piccoli interventi di adeguamento del campo sportivo, agevolando e stimolando varie iniziative sportive fra cui una scuola calcio. Ma il risultato maggiore si avrà con la ristrutturazione del campo sportivo grazie ai lavori di adeguamento e manutenzione degli spogliatoi, di realizzazione del nuovo fondo di gioco con manto in erba sintetica e con la realizzazione dei nuovi bagni pubblici. A questo si aggiunge il veloce completamento ed utilizzo della struttura polifunzionale al piano di zona, il cui lungo iter realizzativo riattivato finalmente nel 1996 porterà nella prima metà del 2001 ad aver completato solamente la fondazione ed una parte della strutturale portante in elevazione. Dal 2003 inizia così una politica di utilizzo misto della struttura polifunzionale, non solo dedita ad attività sportive al coperto (la struttura è messa anche a disposizione di una squadra di palla a volo 15
della vicina Calabritto) ma vocazionata per le attività culturali e sociali in genere, che in essa potessero essere ospitate e che avessero interesse comprensoriale. La struttura ospita in questo periodo interessanti manifestazioni. Nel 2003 viene allestita una importante mostra fotografica sul neorealismo realizzata in collaborazione con il Photoclub Verner Bischof di Zungoli (AV): 200 foto dei più importanti e rinomati fotografi italiani scattate nel decennio 19401950 (mostra esposta l’anno precedente al Museo Lumiere di Lione in Francia). Nello stesso anno la struttura accoglie anche una mostra di presepi. Negli anni seguenti sarà allestita una mostra fotografica sul terremoto del novembre 1980 e per due stagioni consecutive saranno ospitati i saggi di danza classica e moderna dell’associazione Invito alla danza di Oliveto Citra. Nel 2007 è la volta della mostra convegno Oasi Valle della Caccia e brigantaggio organizzata dal Comune di Senerchia con la Comunità Montana Terminio Cervialto. Nel 2008 si tiene il convegno conclusivo del corso di formazione ed educazione ambientale L’uomo tra terra e acqua promosso dal Comune di Senerchia e da Form Ambient. Il corso formativo viene rivolto ad un target giovanile vertendo su laboratori incentrati sull’acqua, sulla raccolta dei rifiuti e sul rispetto del verde. I laboratori saranno poi allargati anche agli alunni delle scuole di Senerchia e Calabritto. Il Sindaco Mazzone, nella giornata conclusiva del settembre 2008, così si esprime: «Si è investito sulla formazione di ragazzi per fornirgli le competenze necessarie di cui un futuro educatore ha bisogno. Il raggio di trasmissione del messaggio è stato ristretto anche alle scuole per un motivo strategico. Abbiamo cercato di immettere questa cultura nei bambini in quanto sono fonte di divulgazione all’interno delle famiglie».8 Queste manifestazioni, insieme ad altre di minore importanza, calamiteranno l’attenzione dell’intera alta valle del Sele e renderanno viva la struttura concretizzando peraltro anche le aspettative sul suo utilizzo da parte dei generosi cittadini di Parma, grazie al cui contributo è stata realizzata. I.2.g I numerosi interventi strutturali effettuati in ambito urbano ridurranno di molto le annose problematiche legate alle varie 16
manutenzioni ed ai frequenti interventi tampone, divenuti quasi ordinaria amministrazione negli ultimi anni. Tali interventi avevano riguardato a volte la rete idrica, a volte quella di illuminazione pubblica, a volte quella fognaria, a volte la sistemazione di svariati tratti del fondo stradale. L’incuria in cui era stata lasciata Senerchia diventerà un lontano ricordo. Gli interventi strutturali messi in atto con il piano di recupero insieme ad interventi di ricucitura del tessuto urbano ridaranno dignità al paese con il recupero di aree oramai dismesse e degradate come quelle delle tre ex piazze, che divengono decorosa cerniera tra la nuova zona ricostruita e l’esistente zona antica. Il borgo antico viene “rivissuto” grazie alle diverse e pittoresche manifestazioni del presepe vivente susseguitesi negli anni, che contribuiranno alla sua riscoperta soprattutto al di fuori dell’ambito senerchiese. La sua valorizzazione sarà poi un argomento in cui si è fortemente creduto, non solo perché le radici e la memoria storica servono al cammino ed alla crescita di una comunità, ma perché è necessariamente la fonte del futuro sviluppo senerchiese. Anche in questo caso è un lontano ricordo l’incuria in cui era stato lasciato il centro storico di Senerchia. I vari interventi realizzati e programmati (la ricostruzione e restauro della chiesa di S. Michele Arcangelo ed il nuovo sagrato, la sistemazione della percorrenza verso la Chiesa di S. Antonio, i lavori di recupero di unità abitative in via Umberto I e via Piceglia con relative urbanizzazioni, la nuova rete idrica nella parte alta, la sistemazione stradale per raggiungere il mastio medioevale, i restauri di Palazzo Frunzi e del mulino ad acqua in via Piceglia) consentono di incamminarsi verso la rinascita di un contesto insediativo particolare. Questi interventi hanno consentito e consentiranno (per quelli in atto) i primi passi verso un recupero del centro antico, già inserito durante il primo mandato nel piano di valorizzazione regionale. I.2.h L’attenzione promessa al mondo della scuola verrà rispettata con serietà ed impegno dotando da subito le scuole primarie di adeguati arredi ed attrezzature ludiche, sostenendo la 17
diffusione dell’informatizzazione, intervenendo con necessarie opere di adeguamento funzionale della scuola elementare, fra le quali prima di tutto l’eliminazione delle barriere architettoniche. Nel 2008 viene istituito il corso di formazione ambientale con laboratori scolastici a Senerchia e Calabritto. L’impegno continua e si concretizzerà in quanto la realizzazione del plesso scolastico in località Area 7 diventa di per se una realtà: Senerchia potrà dotarsi finalmente di un plesso scolastico moderno comprendente la materna, l’elementare e la media inferiore - che risulterà essere una delle pochissime strutture esistenti nel comprensorio scolastico di appartenenza (Caposele, Calabritto, Senerchia) adeguata dal punto di vista sismico e potenzialmente pronta ad ospitare eventuali alunni del comprensorio allocati in strutture non adeguate sismicamente. I.2.i Il lavoro di completamento strutturale dell’ambiente urbano permetterà di affrontare finalmente anche la revisione della toponomastica, in quanto ci si trova nelle reali condizioni di individuare e denominare tutti i nuovi settori urbani. Le strade del piano di zona ancora non hanno una denominazione dopo la loro realizzazione durante la metà degli anni novanta del secolo scorso. Nell’aprile del 2011 la giunta comunale definisce la denominazione di nuove strade e piazze dopo aver costituito l’anno precedente una commissione per la toponomastica composta da consiglieri di maggioranza e minoranza, da insegnanti delle scuole senerchiesi e da esponenti del mondo professionale e culturale locale. Purtroppo ad oggi ancora non risulta ufficializzata la nuova toponomastica. 9 I.2.l L’attività amministrativa registra anche il compimento di importanti interventi sulla rete stradale extraurbana raggiungendo rilevanti obiettivi con la sistemazione di importanti strade rurali e di strade di comunicazione con i centri urbani limitrofi e le vie di grande comunicazione. Le più importanti contrade rurali verranno dotate per la prima volta in assoluto della pubblica illuminazione, mentre finalmente verrà realizzato il tanto auspicato ponte sul torrente CacciaAcquabianca in località Puzano-Acquabianca. Le zone rurali 18
acquisteranno ben presto anche un ulteriore e notevole potenziamento della rete idrico-potabile. I.2.m Nel 2001 Senerchia non è ancora dotata di un nuovo strumento urbanistico operante, e ciò ha determinato anche alcune lentezze nelle fasi operative dei cambiamenti strutturali realizzati, dovendo sempre far fronte ai problemi che poneva uno strumento urbanistico vecchio di trenta anni. L’adozione del P.U.C. (ex P.R.G.) potrà determinare - una volta ottenuta l’approvazione provinciale che sfuggirà per poco alla compagine del Risveglio Senerchiese ulteriori condizioni di sviluppo e corretto utilizzo del territorio, nonché la possibilità di nuovi finanziamenti regionali, statali ed europei. Le direttive del nuovo strumento urbanistico senerchiese potranno permettere finalmente il perseguimento di due importanti direttive strategiche: una nuova e sostenibile disciplina degli interventi in ambito urbano ed una nuova condizione di sviluppo compatibile nell’area a valle in adiacenza alla zona industriale ed alla nascente area P.I.I.P. (Piano Intercomunale per gli Insediamenti Produttivi). A questo va ad aggiungersi proprio la volontà di aver voluto il piano intercomunale per gli insediamenti produttivi, non a caso ribattezzato dal sindaco Mazzone “parco industriale-artigianale” perché fosse un progetto concreto e legato ad un certo tipo di attività produttive ecocompatibili ed in sinergia con il territorio. L’idea nasce in un’ottica comprensoriale con i Comuni di Calabritto ed Oliveto Citra, che partecipano all’iniziativa con il Comune di Senerchia come ente capofila. I.2.n Il rischio idrogeologico a cui è sottoposto il territorio senerchiese è un fenomeno che merita sempre la massima attenzione. Non a caso i fenomeni alluvionali del 2002, che hanno funestato alcune zone del territorio, vedranno mettere in essere un tempestivo intervento di concerto con la Regione Campania ed il Genio Civile permettendo di arginare le gravi conseguenze nei valloni interessati. Anche il problema della frana Serra dell’Acquara verrà affrontato di concerto con l’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele 19
mettendo in atto una progettualità poi sottoposta a richiesta di finanziamento regionale. La tutela delle montagne senerchiesi verrà affrontata con la revisione del P.A.F. (Piano di Assestamento Forestale), con il sollevamento ufficiale del caso delle aree contese con il Comune di Calabritto ed i relativi confini, e non ultimo con l’accesso nel 2010 ai fondi comunitari per interventi di salvaguardia delle radure montane. I.2.o Come si è data particolare attenzione al mondo della scuola perché la formazione dei futuri attori del proscenio senerchiese avvenisse in ambienti e condizioni consone alla loro crescita ed alla loro sicurezza; come si è data particolare attenzione al mondo degli anziani perché potessero acquisire maggiore serenità; in eguale misura non si è abbandonato il convincimento di lavorare per il “mondo in sospeso”: l’universo giovanile come fondamenta del futuro di Senerchia. Il mondo del lavoro rimane sempre una priorità politica, che comunque comporta un continuo divenire legato alla difficile realtà di questo inizio secolo basata sulla flessibilità e precarietà del lavoro, sulle contingenze e congiunture economiche regionali e nazionali, su nuovi modelli di lavoro che si vanno affermando. Nelle linee generali, travalicando anche i confini della piccola realtà senerchiese, il mondo del lavoro è sempre visto più come dotazione di “posti di lavoro” che come creazione di “opportunità di lavoro” su cui si possa attivare la possibilità operativa dei singoli. Così si imputa la colpa all’azione politica che non è in grado di creare i “posti di lavoro”, tralasciando forse quello che dovrebbe essere il fine dell’attività politica: creare le basi e le condizioni per una opportunità di lavoro ed essere giudicata su questo, sulle modalità operative giuste o sbagliate per poter raggiungere il fine auspicato. Il tema rimane comunque sempre complesso e controverso nella sua difficile lettura e risoluzione in termini generali, e ne è prova il difficile momento nazionale che si sta vivendo da alcuni anni. Ma le sue ricadute sulla comunità senerchiese avrebbero portato alcuni anche alla facile sentenza che «tanto lavorio del Risveglio non ha 20
creato posti di lavoro», la qual cosa sembra essere più che altro la deriva del luogo comune. Valorizzare Senerchia con le opere di riqualificazione attuate, continuare a valorizzarla con le opere in fase di attuazione, vivacizzarla con le attività messe in campo, renderla finalmente visibile all’esterno, è questa anche e necessariamente la base fiduciosa perché ciò non sia fine a se stesso, perché ciò sia fortemente creduto come il potenziale sviluppo legato anche ad un modo diverso di turismo. Riqualificare Senerchia ha voluto significare in primo luogo dare dignità alla casa comune in cui si vive, ma anche renderla visibile e vivibile a chi cerca un’oasi di tranquillità in cui rifugiarsi; ed a chi provenendo da fuori possa ritenere confortevole e semmai anche conveniente investire in un luogo incontaminato, sereno ed accogliente. L’impegno e la volontà del Risveglio Senerchiese - che ha creduto in questa strada da percorrere e che non ha mai preteso di “avere la bacchetta magica” per accelerare un processo economico che purtroppo vuole i suoi tempi - si è posto in questa direzione con la convinzione di aver intrapreso il percorso giusto. Eppure l’istituzione dei servizi di raccolta differenziata e di assistenza domiciliare hanno creato comunque opportunità di lavoro da potersi consolidare in futuro; la riqualificazione urbana ha richiamato l’interesse esterno con la crescita di importanti fenomeni di acquisti di unità immobiliari; gli stessi numerosi cantieri susseguitisi nel decennio hanno creato una sorta di indotto economico per il paese; così come lo ha creato la potenzialità turistica dell’oasi Valle della Caccia con i suoi risvolti sul centro urbano e sulla conoscenza del centro storico, o la stessa sagra del maiale con la sua capacità attrattiva manifestatasi nel tempo, o ancora l’istituzione della Fiera Interprovinciale del Sele. Eppure l’insediamento della comunità arzanese avrà avuto anch’esso un significato positivo per il paese, nel momento in cui alcune famiglie hanno deciso di viverci le loro “parentesi di relax”. Eppure l’aver avuto accesso ai finanziamenti per la tutela della radure montane (cap. VI par. 5) è certamente un risultato per la 21
salvaguardia dell’ambiente montano, ma anche in questo caso è opportunità di lavoro per gli operatori necessari a tale fine. Eppure durante questo decennio Senerchia è uscita dall’anonimato in cui era sprofondata negli anni precedenti. I problemi affrontati nel decennio, risolti nella gran parte dei casi ed in via di risoluzione per la restante parte, sono stati le fondamenta per l’innesco di potenziali sinergie (pubblico-privato) volte a capitalizzare quanto realizzato. L’attività del Risveglio Senerchiese va anche vista come un decennio di semina per saper raccogliere fattivamente i frutti dell’inserimento di Senerchia in un’ area baricentrica rispetto alle direttive che hanno individuato, già dal primo decennio del 2000, il “corridoio di sviluppo” nell’asse TirrenoAdriatico e di cui ancora oggi si attendono le reali iniziative economiche del governo. I.2.p Il rapporto con le comunità senerchiesi del nord Italia, dei Paesi europei e degli Stati Uniti d’America si consolida maggiormente in questi anni grazie ad una loro attenta considerazione. Le associazioni S. Michele Arcangelo, già presenti in alcuni territori, fungeranno da “elemento collettore” per consolidare maggiormente i rapporti. La rete di legami instaurata e la trasformazione urbana di Senerchia fungeranno da volano per intensificare i soggiorni in paese da parte degli emigrati, ma anche per iniziare e consolidare in questi anni un serio programma di interscambio culturale ed istituzionale con i rappresentanti delle realtà locali in cui essi vivono. I.2.q Con l’esperienza del Risveglio Senerchiese la lunga fase post terremoto giunge finalmente al suo epilogo: nel febbraio 2011 viene finalmente effettuata la ricognizione definitiva dei fondi statali assegnati (ex leggi n. 219/81 e n. 32/92) dal 1981 al 2006 per la ricostruzione del patrimonio privato e pubblico danneggiato dal sisma del novembre 1980. Tali finanziamenti, dopo l’ultima residua erogazione di poco più di 300.000 euro “strappata” insistentemente dal sindaco Mazzone nel 2006, ammonteranno a complessivi 46.858.689 di euro (£. 90.731.073.586).
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Dopo aver effettuato la ricognizione dei fondi, delle somme complessive destinate alla realizzazione di opere pubbliche rimarranno da utilizzare per nuove iniziative “solo” 140.000 euro, ricavati da un esiguo residuo delle somme spese e già impegnate e dal ricalcolo della differenza effettiva di quanto stanziato per la ricostruzione privata e quanto accertato per contributi definitivi emessi. Il capitolo ricostruzione post-terremoto per il Comune di Senerchia è definitivamente chiuso, rimangono solo i saldi per la ricostruzione privata.10
I.3-Nuova metodologia amministrativa. La spinta propulsiva di coesione, la dinamicità e le capacità amministrative mostrate dal primo cittadino Adriano Mazzone risulteranno determinanti, durante i due mandati, per poter raggiungere gli obiettivi auspicati e sicuramente quelli più importanti per la comunità senerchiese. Si apre così una nuova fase amministrativa senza precedenti, durante la quale anche i contatti con gli enti superiori daranno risultati concreti grazie ad una politica apicale non più “con il cappello in mano”, ma propositiva e semmai anche al limite dell’imposizione delle problematiche. La sinergia con gli enti superiori non è più un luogo comune di paventato attivismo nei palazzi della Regione e/o della Provincia, ma diventa realtà fattiva. Il cambio di marcia impresso dal primo cittadino è evidente e tangibile. Lo spirito civico della nuova amministrazione ben presto registrerà i suoi risultati grazie alla ben riuscita fusione, organizzazione e gestione di diverse identità politiche, smitizzando l’assunto sbandierato per anni a Senerchia che le cose si potessero fare solamente detenendo un simbolo di partito. Lo stesso sindaco Mazzone in un’intervista ad un quotidiano irpino sostiene che «Il partito è importante ma è ristretto a chi partecipa attivamente ai fatti nazionali. Molto più importante, invece, è presentarsi al popolo per essere il sindaco di tutti e non solo di una linea 23
politica».11 Un concetto coraggioso e cristallino, mai sentito nella politica verticistica senerchiese; per certi versi un assunto lungimirante ai fini del raggiungimento di obbiettivi concreti per una piccola comunità, senza mai cadere nel perverso equivoco politico di raggiungere obiettivi personali dietro un simbolo di partito. L’appartenenza di Mazzone ad un determinato partito politico è notoria e per certi versi risulta anche utile a Senerchia nel particolare momento storico-politico della Regione Campania, ma il sindaco antepone sempre la caratteristica civica della sua compagine amministrativa: questo è fatto solo ed esclusivamente per gli interessi del paese. Senerchia nella seconda metà degli anni novanta del secolo scorso - alla stregua delle aree nazionali più in ritardo ed in particolare dell’osso territoriale irpino - subisce maggiormente le difficoltà economiche e di sviluppo. Malgrado ciò nuovi scenari si sono già aperti sul finire del secolo scorso grazie alle direttive europee e nazionali di sviluppo delle zone in ritardo economico (P.O.P 1994/1999), ma l’attività amministrativa precedente non ha saputo anticipare e seguire completamente le direttrici in atto.12 Fino a tutto il 2000 le risorse economiche impiegate e ancora da impiegare sono state in grandissima parte quelle statali per la ricostruzione post sisma 1980 (ex leggi n. 219/1981 e n. 32/1992). E’ stato questo un importante flusso finanziario calato dall’alto peraltro dovuto alla comunità senerchiese tanto martoriata e ritrovatasi a ricominciare praticamente da zero così come accaduto per le altre comunità del cosiddetto cratere irpino - che determina, in un certo qual modo, una facilità di spesa senza particolari sacrifici per reperire fondi, ma con una rigida rendicontazione degli stessi. Facilità potenziale di spesa che peraltro non ha portato ad utilizzare tutti i fondi statali per il post-terremoto messi a disposizione di Senerchia in un ventennio. Questo fenomeno riguarda un po’ tutti i paesi irpini del “cratere”, tanto che nel 1998 riprende la polemica nazionale sui fondi inutilizzati per il terremoto del 1980.13 Purtroppo a ciò si aggiunge, leggendo le cronache dell’epoca, il riscontro e l’inanellarsi di parecchie occasioni perdute a partire dal 24
1998 quando la Regione Campania revoca al Comune di Senerchia un finanziamento di £. 30.000.000 per fondi legge n.51/1978 non utilizzati.14 Nello stesso anno la Regione Campania ripartisce £. 123.000.000.000 circa per interventi in 25 Comuni irpini a seguito di recenti calamità naturali e per interventi in 60 Comuni irpini ai fini del risanamento idrogeologico: fra questi Comuni non compare Senerchia.15 Nel 1999 la Regione Campania ripartisce £. 3.700.000.000 circa per interventi legge n. 23/1996 nelle scuole di 27 Comuni irpini - fra i quali non compare Senerchia - e £. 4.500.000.000 circa per interventi legge n. 50/1985 nelle scuole di 37 Comuni irpini ed anche in questo caso Senerchia non compare.16 Ancora nello stesso anno la Regione istituisce un bando volto a destinare £. 2.000.000.000 circa per l’accensione di muti per il recupero di beni di valore storico artistico: Senerchia non compare.17 Nel 2000 si annoverano ulteriori finanziamenti della Regione Campania, dei quali Senerchia non percepisce alcun beneficio: £. 20.000.000.000 circa per 45 interventi sulle strade rurali irpine;18 £. 4.000.000.000 circa legge n. 21/1989 per la realizzazione di case di riposo per anziani in 6 Comuni irpini;19 £. 1.500.000.000 circa per interventi legge n. 21/1989 nel campo dell’assistenza sociale ed in particolare per anziani e portatori di handicap dei Comuni irpini;20 £. 40.000.000.000 circa per interventi in 20 Comuni irpini volti al recupero dei centri storici e dei beni architettonici ed ambientali, oltre che per interventi riqualificazione urbana. 21 Sempre nel 2000 la provincia di Avellino ripartisce £. 7.000.000.000 circa per interventi di sistemazione e riqualificazione della viabilità finanziando 21 progetti su altrettante strade provinciali: la strada provinciale Quaglietta-Senerchia non compare.22 All’inizio del 2001 la Regione Campania ripartisce £. 9.598.000.000 circa per investimenti di adeguamento di strutture scolastiche in 39 Comuni irpini, fra cui Caposele e Calabritto, ma Senerchia non compare.23 Ripercorrendo dopo alcuni anni queste cronache giornalistiche sembra proprio di assistere alla fiera delle occasioni perdute, 25
nonostante ci fosse sempre un simbolo di partito a vegliare su Senerchia! La riorganizzazione con razionalizzazione della spesa, l’utilizzo anche di finanziamenti non più legati all’emergenza post terremoto, l’assemblaggio sapiente di questi diversi finanziamenti, diventa il metodo del Risveglio Senerchiese ed una novità assoluta per Senerchia, che potrebbe riassumersi nello slogan “non più solo la 219 e la 32”. I fondi statali residui della ex legge n. 32/92 per le opere pubbliche e giacenti da anni nelle casse della Banca d’Italia vengono utilizzati in breve tempo grazie ad una accurata e concreta accelerazione della spesa, concretizzando gli interventi senza sprechi di danaro pubblico. Ma la compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese non si fossilizza solamente sui soldi di cassa della ex legge n. 32/92 e si attiva invece in varie direzioni percorribili. Dal 2001 la legge della Regione Campania n. 51 del 1978 (lavori pubblici e di pubblico interesse) viene utilizzata a pieno per ogni annualità per la sola parte a carico regionale senza alcuna rata a carico del Comune di Senerchia: grazie ad essa possono essere contratti i mutui per le opere pubbliche. Così accade anche con l’utilizzo delle leggi vigenti della Regione Campania n. 42/1979 (impianti sportivi), n. 49/1982 (reti idriche), n. 50/1985 (edilizia scolastica), n. 65/1987 (impianti sportivi), n. 26/2002 (valorizzazione centri storici), n. 8/2004 (finanziaria regionale lavori pubblici), n. 1 /2007 (finanziaria regionale - lavori pubblici), n. 1/2009 (recupero centri storici); e delle leggi statali n. 641/1967 (edilizia scolastica), n.65/1987 (impiantistica sportiva). Anche i fondi comunitari europei F.O.E.G.A. P.O.R. Campania vengono utilizzati quasi a pieno delle possibilità e grazie ad essi si attueranno alcune iniziative sociali e si materializzeranno i principali interventi di riqualificazione consistenti nei restauri del patrimonio storico-architettonico, in tre invasi spaziali, in due importanti strade rurali e due percorsi naturalistici, in un intervento di risanamento ambientale per l’eliminazione dei prefabbricati contenenti amianto. Solo due interventi proposti non saranno finanziati: la sistemazione 26
della strada montana mastio medioevale - Madonna del Tiglio (per motivi tecnico-burocratici legati alla non presenza di aziende agricole lungo il percorso) ed il risanamento idrogeologico del vallone Forma (quest’ultimo verrà poi inserito nella graduatoria del Parco Progetti Regione Campania). Non trascurabili saranno anche i finanziamenti regionali con fondi comunitari ottenuti per la rete idrica nel centro storico, per la costruzione del nuovo depuratore e per la predisposizione del collettore fognario in località Seperoni: fondi ottenuti per il tramite dell’ Ente ATO 4 (Ente Ambito Sele) e della Provincia di Salerno. A questi si aggiungeranno altri finanziamenti regionali con fondi comunitari ottenuti per il tramite del Piano di Zona Sociale ambito Lioni ed i finanziamenti comunitari per preservare le radure montane. Il dinamismo amministrativo in atto è senza precedenti e ciò viene riconosciuto anche da ambienti esterni a Senerchia, oltre che risultare tangibile in loco. Un’amministrazione comunale viene giudicata anche e principalmente per la reperibilità di fondi, per la capacità, velocità ed utilità di spesa, prescindendo dalle considerazioni polemiche che si sono susseguite sui piccoli paesi e sull’utilità delle spese sostenute. In questi casi si è ceduto da alcune parti anche al facile ma tragico “teorema” che «non si faccia nulla perché sono realtà destinate a morire», facendo passare ogni sforzo amministrativo di spesa pubblica per un inutile “accanimento terapeutico” su realtà in via di estinzione. Non tenendo conto semmai che la gran parte dei fondi europei utilizzati, se non proprio tutti, sono legati a misure specifiche per i “villaggi rurali”, così come gran parte delle leggi regionali legate allo sviluppo dei piccoli centri.24 Eppure negli anni trascorsi il Comune di Senerchia non è stato soggetto ad una sorta di patto di stabilità, che ancora oggi limita nella spesa molti grandi Comuni ed enti superiori sfiorando addirittura il paradosso di disporre dei soldi e non poterli spendere. A Senerchia, dal 1993 al 2000, il paradosso è consistito nell’avere i soldi della ex legge n. 32/92 e poterli spendere, ma non sono stati 27
spesi tutti arrovellandosi in svariate rimodulazioni e cambi di rimodulazioni dei fondi statali, oltre che perdendosi in idee non chiare sul da farsi. Si pensi al solo fatto eclatante e paradossale che nella programmazione dei lavori pubblici del 1998, mentre è stabilita l’accensione di un mutuo per l’acquisto di un immobile privato da destinare a municipio, ancora risultano impegnati per l’anno successivo £. 1.052.632.478 (€ 543.639) di fondi ex legge n. 32/92 per la realizzazione del nuovo municipio. Inoltre nella programmazione dei lavori pubblici del 2000 (il municipio ha già la nuova sede in via Castagni) risultano ancora impegnati per il 2002 £. 561.000.000 (€ 289.732) destinati alla realizzazione delle sede municipale. Un miliardo di lire bloccati ed inutilizzati dal 1998! 25 Durante il decennio 2001-2011, in riguardo alle sole opere pubbliche (realizzate e programmate con finanziamento accertato), vengono messe in moto complessivamente risorse finanziarie pari a circa 21.020.000 euro, così distribuite: 15% costituito da fondi statali per la ricostruzione post-terremoto ex legge n. 32/92 destinati a Senerchia e giacenti inermi da anni nelle casse della Banca d’Italia; 7% costituito da fondi regionali già acquisiti al 2000 e dai fondi di solidarietà del comitato pro-Senerchia di Parma; 78% costituito da nuove risorse reperite. I numerosi cantieri posti in essere nel decennio, altri ancora in itinere, gli ulteriori finanziamenti giunti negli ultimissimi anni del secondo mandato del sindaco Mazzone, determineranno necessariamente una normale prassi amministrativa che vuole un iter realizzativo sempre di passaggio tra un mandato amministrativo ed un altro. 26 A maggio 2011 il testimone viene passato ai nuovi amministratori senerchiesi per il prosieguo di 11 opere pubbliche già iniziate e appaltate (€ 5.700.000 circa), per la cantierizzazione di 5 opere già finanziate di recente (€ 3.000.000 circa) e di 4 opere già pronte per essere finanziate (€ 440.000 circa); con un volume complessivo di € 9.140.000 circa. 28
A maggio 2001 il testimone passato al Risveglio Senerchiese è consistito in € 3.170.000 circa di somme ex legge 32/92 spendibili negli anni precedenti e non spese (di cui due opere sono risultate cantierabili, una parte ha presentato progettualità anacronistiche ed inutilizzabili, il restante è risultato solo una “intenzione realizzativa”), € 700.000 circa relativi al prosieguo della struttura polifunzionale, € 510.000 relativi alla cantierizzazione di cinque strade rurali; il tutto per un volume complessivo di € 4.380.000 circa (ma in sostanza le opere concrete da portare avanti sono risultate essere solamente il prosieguo della struttura polifunzionale, gli appalti e le cantierizzazioni del completamento del piano di zona e della sistemazione di 5 strade rurali, per un importo complessivo di circa 1.430.000 euro). L’operatività del Risveglio Senerchiese al suo esordio - basata sulla considerazione della continuità amministrativa per l’esclusivo bene della comunità senerchiese - consiste principalmente nel non interrompere i procedimenti in atto e nell’avviare finalmente l’utilizzo delle somme statali ex legge n.32/92 inutilizzate. Nel giro di due anni vengono appalti e realizzati i lavori di sistemazione delle strade rurali precedentemente progettate e finanziate, viene ultimata la struttura polifunzionale, vengono appaltati ed ultimati i lavori di completamento del piano di zona; viene finalmente avviato l’iter per le urbanizzazioni primarie del piano di recupero, progettate ex novo ed ultimate nel 2005. Purtroppo la speranza di un modus operandi in continuità amministrativa risulterà vana: nei primi due anni e mezzo di nuova amministrazione si registrerà una sorta di congelamento sia di importanti opere già iniziate (P.I.I.P. lotto A Casaglie-Serrarote, recupero unità edilizie in corso Umberto I e via Piceglia, sistemazione di via Castagni) che di opere da poter cantierizzare immediatamente (secondo lotto del plesso scolastico, completamento 1° piano palazzo Cuozzo, campo di calcetto, piscina comunale) o ancora di opere immediatamente appaltabili mediante l’accensione di mutui già concessi (adeguamento viabilità ingresso sud plesso scolastico, restauro di palazzo Frunzi, strada 29
Acquabianca-Oasi Valle della Caccia 2° tratto in frana, P.I.I.P. lotto B Incubatore-Persanico). Solo i lavori di adeguamento delle reti idriche Bosco e Cervara verranno aggiudicati e realizzati comunque dopo poco più di un anno e quelli della pubblica illuminazione SorboCarpineto addirittura dopo due anni dalla fine del mandato amministrativo del sindaco Mazzone. Per la compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese aver messo in atto una tale mole di risorse finanziare - più che apprezzabili per un Comune con meno di mille abitanti - porterà anche ad un positivo riscontro economico per le casse comunali. L’esercizio finanziario dell’anno 2010 (ultimo anno ad intera gestione economica del Risveglio Senerchiese) si chiuderà con un avanzo di amministrazione di € 123.122,92 : la macchina amministrativa non è collassata, malgrado gli sbandierati spauracchi strumentali di un Comune sull’orlo del dissesto finanziario.27 Il presente di Senerchia al 2011 è il frutto reale di una proposta avanzata dieci anni prima e che si è concretizzata nella rivitalizzazione della comunità e negli interventi strutturali realizzati. Questo presente, in un paese che ha finalmente rimarginato tutte le ferite post-terremoto, è la base concreta di sviluppo e si lega al futuro solo ed esclusivamente con la fiducia nella continuità del modus operandi amministrativo. Il futuro è negli interventi strutturali studiati, realizzati, ulteriormente programmati e finanziati con un lavoro costante durato un decennio. Questo futuro è la sponda di approdo che si raggiunge solo con una continuità operativa per Senerchia: è il testimone che si lascia ai successori del Risveglio Senerchiese, è il peso politico di un’assunzione di responsabilità e capacità nel poter capitalizzare per il bene di Senerchia quanto realizzato nel decennio 2001/2011. Nel marzo 2011 il sindaco Mazzone, sul finire del suo secondo mandato amministrativo così si esprime, con contorni forti ed orgogliosi, in un’intervista ad un quotidiano irpino: «Il gruppo del Risveglio Senerchiese viene da una storia amministrativa che a Senerchia non ha precedenti. In questi anni
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abbiamo trasformato il paese e ridato la dignità e la libertà ad una comunità che in anni bui l’aveva persa. L’esperienza del Risveglio Senerchiese è stata un successo, ha unito tutti e ha creato un gruppo che si identifica in una certa idea di Senerchia, un paese che con i nostri interventi si è lasciato alle spalle una volta per tutte l’inefficienza e il passato, e si è rivolto con forza al futuro».28
_____________________________________ Capitolo I – Le aspettative del Risveglio Senerchiese 31
PARTE SECONDA Le opere pubbliche di trasformazione urbana e territoriale
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Capitolo II RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO URBANO
Dopo la ricostruzione in sito delle abitazioni private all’interno del piano di recupero e fuori sito all’interno del piano di zona; dopo la realizzazione delle urbanizzazioni del piano di zona ultimate alla fine degli anni novanta del secolo scorso, rimane ancora in sospeso e siamo agli inizi del 2001 - la realizzazione delle indispensabili urbanizzazioni primarie del piano di recupero. Senerchia, nelle zone parzialmente sopravvissute all’evento sismico del novembre 1980, presenta ancora la vecchia rete dei sottoservizi così come la rete di pubblica illuminazione risalenti a molti anni addietro e con un livello altamente critico in riguardo all’efficienza ed alla sicurezza (molti sono i ricordi delle perdite lungo la rete idrica con conseguenti cali di portata, o delle perdite della rete fognaria, o ancora dei black out elettrici sulla linea pubblica dopo un intenso temporale). Inoltre risultano evidenti i vuoti urbani creatisi in conseguenza della impossibilità di ricostruzione in sito. A questo si aggiunge ancora la presenza di aree con i prefabbricati utilizzati come alloggi provvisori all’indomani del sisma. Peraltro i recenti interventi di urbanizzazione del piano di zona hanno comunque lasciato in sospeso la risoluzione di alcuni problemi legati in gran parte all’accesso delle residenze. Inizia così una difficile prova di operatività e risoluzione delle problematiche, che determinerà nell’arco del decennio un investimento complessivo per la riqualificazione del centro urbano sia per le opere realizzate (compresa quella già iniziata della struttura polifunzionale) che per quelle progettate con finanziamenti approvati e quindi pienamente cantierabili - pari a circa 9.060.000 di euro, di cui il 55% è costituito da nuovi finanziamenti acquisiti.
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II.1-L’urbanizzazione primaria del piano di recupero. Nel 1987 viene approvato il progetto esecutivo in due stralci delle urbanizzazioni del piano di recupero per un importo complessivo di £. 9.477.761.000 (€ 4.894.855). La disponibilità economica per la realizzazione delle opere potrebbe concretizzarsi già nel 1993, quando con il 1° riparto C.I.P.E. post ex legge n. 219/81 viene assegnata la somma di £. 12.800.000.000 (€ 6.610.648) al Comune di Senerchia per la ricostruzione post-sisma. La scelta amministrativa è quella di utilizzare tale somma principalmente individuando tre priorità: il ripiano di una passività precedente dovuta ad uno sforamento nell’utilizzo dei primi fondi post-terremoto; l’ultimazione della ricostruzione privata con l’aggiornamento dei contributi; la realizzazione delle opere di urbanizzazione del piano di zona, dove avviene la ricostruzione delle abitazioni non più realizzabili nel sito originario. Nell’ottobre 1994 con il 2° riparto C.I.P.E. viene assegnata al Comune di Senerchia per la ricostruzione post-sisma la somma di £. 8.400.000.000 (€ 4.338.238) e di questi il Comune ne stanzia £. 2.523.000.000 (€ 1.303.021) per le opere di urbanizzazione del piano di recupero. Nell’agosto 1999, sulla scorta del 3° riparto C.I.P.E. che assegna al Comune di Senerchia una ulteriore somma di £. 2.000.000.000 (€ 1.032.914), viene stabilito uno stanziamento di £. 1.300.000.000 (€ 671.394) per le opere di urbanizzazione del piano di recupero, in aggiunta alle somme già stanziate nel 1994 e non ancora spese. Con la programmazione finanziaria per l’anno 1997 il Comune di Senerchia finalmente destina alle opere di urbanizzazione del piano di recupero £. 3.404.000.000 (€ 1.758.019): sembra essere il momento giusto per iniziare l’intervento considerato che sono pienamente disponibili le risorse finanziarie. Ma nella programmazione finanziaria per l’anno 1999 ci si ritrova ancora la previsione di realizzare le opere di urbanizzazione del piano di recupero per un importo che diminuisce a £. 2.533.555.000 (€ 1.308.472): anche questa non sarà la volta buona. Dopo le svariate 34
rimodulazioni dei fondi per la ricostruzione avvenute fino all’ultima nel giugno 2000, a maggio 2001 la disponibilità economica stanziata per le opere di urbanizzazione del piano di recupero si rivela pari a £. 3.360.000.000 (€ 1.735.295). Sono passati circa nove anni dall’approvazione del progetto per le urbanizzazioni del piano di recupero ed almeno sei anni dalla prima disponibilità finanziaria, ma i lavori non sono mai iniziati, né si è registrato un minimo e concreto tentativo per iniziarli. Questa premessa storica, seppur condita di cifre, è dovuta per avere un quadro esplicativo sulla possibilità di realizzare un’opera impegnativa ed importante come la nuova urbanizzazione del paese sopravvissuto al cataclisma del 1980, che - anche se a stralci - poteva avere inizio già nel lontano 1994, così come avvenuto per le urbanizzazioni del piano di zona realizzate in tre stralci dal 1990/1991 al 1998/1999. La compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese, che tra le priorità si è posta la realizzazione delle urbanizzazioni del piano di recupero vista la totale inerzia della precedente amministrazione, si mette al lavoro dovendo praticamente ricominciare da zero. Infatti ci si trova tra le mani un progetto anacronistico datato 1987 per l’importo di € 4.894.855 che è praticamente irrealizzabile dal punto di vista economico (si pensi di quanto possano essere lievitati i prezzi in circa 15 anni), sovradimensionato ed oltretutto inutilizzabile dal punto di vista tecnico e burocratico per gli effetti della nuova normativa statale per i Lavori Pubblici entrata in vigore nel 1994. Onde evitare ancora lungaggini temporali e maggiorazioni di spesa con la pubblicazione di un bando di progettazione ex novo (così come detta la normativa vigente al momento), nell’ottobre 2001 si decide di disporre al progettista - già incaricato anni addietro - di redigere un progetto preliminare stralcio con adeguamento del progetto precedente. L’operazione, in virtù di una convenzione stipulata anni prima, porta al risparmio sulle spese progettuali occorrenti per la nuova progettazione e ad un ulteriore risparmio sulla direzione dei lavori.
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Questa decisione parte dal presupposto di ridurre la tempistica e contenere l’intervento nella disponibilità finanziaria reale disponibile, con la contestuale scommessa che con tali risorse (poco più del 35% di quelle “pensate” nel 1997) si possano realizzare le opere necessarie nel tempo dovuto, secondo le nuove norme statali e le nuove direttive amministrative. La scommessa risulterà vincente. La realizzazione delle nuove opere di urbanizzazione primaria del piano di recupero del centro abitato di Senerchia (rete fognaria, rete idrica, rete elettrica, illuminazione pubblica, pavimentazione stradale e percorsi pubblici, regimentazione delle acque meteoriche, arredi urbani) determineranno un investimento complessivo di circa 1.750.000 di euro. Nel settembre 2001 ha inizio l’iter burocratico che porterà all’approvazione in Consiglio Comunale nel dicembre successivo del progetto preliminare-studio di fattibilità. E’ questa una scelta amministrativa di ampia democraticità, in quanto le linee guida tracciate nel progetto preliminare-studio di fattibilità possono essere valutate da tutti nel consesso comunale e contestualmente possono essere valutate ed assorbite eventuali diverse proposte, che nonostante tutto comunque non giungono dagli scranni della minoranza. A marzo 2002 viene approvato in Consiglio Comunale il progetto preliminare come variante allo strumento urbanistico vigente, che è ancora il Programma di Fabbricazione risalente agli anni settanta del secolo scorso: è questa un’operazione necessaria perché il Comune di Senerchia non si è ancora dotato di un Piano Regolatore Generale, nonostante fosse questa una delle condizioni fondamentali della ex legge n. 219/1981. Nell’aprile successivo è approvato in giunta comunale il progetto definitivo con lo studio geologico e, dopo il tempo necessario per la pubblicazione delle osservazioni, ad agosto seguente viene approvato sempre in giunta comunale il progetto esecutivo con lo studio geologico. L’iter comunale viene così concluso in circa otto mesi per dare poi inizio a quello delle approvazioni da parte degli enti superiori (ASL Avellino, Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele, CTR 36
Campania): il 30 dicembre 2002 giunge il nulla osta definitivo con decreto del Presidente della Regione Campania e pubblicazione sul BURC (Bollettino Ufficiale Regione Campania). Senerchia si è finalmente dotata del piano di recupero (opere di urbanizzazione) ai sensi della ex legge n. 219/1981: dall’approvazione del progetto preliminare sono trascorsi nove mesi. La gara di appalto viene indetta a febbraio 2003 e dopo l’aggiudicazione iniziano i lavori nel successivo mese di maggio. La prima scommessa, consistente nell’appalto dell’opera, viene vinta dopo mesi di intenso lavoro e contatti assidui con le strutture regionali: sono trascorsi diciotto mesi dall’insediamento di Mazzone a sindaco di Senerchia, e solo tredici mesi dall’inizio dell’iter burocratico per la definizione del piano di recupero. A maggio 2001 erano trascorsi tredici anni dall’approvazione del progetto datato 1987 e si constatava il nulla di fatto: la tabella di marcia è sostanzialmente diversa, il buon giorno si vede dal mattino! L’intervento pone sin dall’inizio le ovvie complessità organizzative in quanto gran parte del paese dovrà diventare un grande cantiere da suddividere in modo razionale in sub cantieri senza eccessivi disagi per la comunità, considerato che la previsione per l’ultimazione dei lavori varia da 20 a 24 mesi. Il corso Garibaldi, via Circumvallazione, via Campo Sportivo, viale Castagni, via Castagni, ex piazza Municipio, via Grotte, via Mancini, saranno tutte interessate da interventi per la realizzazione della nuova rete fognaria e di quella di regimentazione e canalizzazione delle acque meteoriche, della nuova rete idrica, della nuova rete di pubblica illuminazione con nuovi corpi illuminanti, di nuovi marciapiedi e della nuova pavimentazione stradale, che nel caso di tutto il corso Garibaldi verrà realizzata in cubetti di porfido. A ciò si aggiunge la risoluzione di quattro problemi urbanistici di non minore importanza ai fini del riammagliamento della nuova struttura urbana: il primo consiste nella definitiva sistemazione dell’area compresa tra la scuola elementare, la via Castagni (comparto n. 010) ed il corso Garibaldi; il secondo consiste nel ripristino, questa volta di tipo veicolare, del collegamento tra le ex 37
piazze Vittorio Emanuele III e Municipio (S. Maria); il terzo nell’allargamento dell’innesto di via Oliveto Citra nel corso Garibaldi; il quarto nella realizzazione della piazza limitrofa al corso Garibaldi (area di sedime del vecchio municipio) sul lato opposto al monumento ai caduti delle guerre mondiali. Non ultimo si aggiunge l’importante intervento di messa in sicurezza del muro di contenimento di piazza Vittorio Emanuele III, in modo da restituire al paese la piazza terrazzata definitivamente e dignitosamente dopo il serio danneggiamento strutturale a causa del sisma del 1980. I lavori, anche in presenza di numerose comprensibili difficoltà, procedono spediti e vengono ultimati nel settembre 2005. In soli tre anni, di cui uno dovuto all’iter burocratico praticamente iniziato da zero, si porta a termine l’intervento più importante per Senerchia, atteso almeno sin dal 1995. Il sindaco Mazzone, mostrando soddisfacimento per la realizzazione dell’opera dopo tanti anni di attese, così si pronuncia: «(…) anche se ci sono stati in alcuni periodi dei disagi per la circolazione a causa dei lavori in corso ne è valsa davvero la pena perché il piano di recupero ha fornito una nuova immagine al paese. Adesso sin dall’ingresso del centro cittadino è stato donato un decoro estetico pregevole alla nostra Senerchia».29 [Fig. 1 - Fig. 2 parte III]
II.2-Il completamento del piano di zona. Terminate le opere di urbanizzazione primaria del piano di zona sul finire degli anni novanta del secolo scorso, agli inizi del 2001 viene approvato un progetto di completamento che annovera principalmente gli interventi di sistemazione al contorno della nuova casa comunale in via Castagni. Questa progettazione viene subito rivista dalla nuova compagine amministrativa, in quanto con essa non sono stati ancora risolti atavici problemi riguardanti principalmente la pavimentazione delle vie di accesso veicolare a sei comparti edificatori e la realizzazione del percorso pedonale a nord del comparto edificatorio a monte del 38
campo sportivo. A ciò si aggiunge la regolarizzazione della strada a monte della ex falegnameria (che presenta una strozzatura proprio in questa area), di quella a monte del campo sportivo (che presenta una strozzatura in corrispondenza degli ex bagni comunali del campo sportivo) e di quella di collegamento da sud con l’insediamento di edilizia economica e popolare in località ex area A/7. Riporre mano alla progettazione non diventa un cruccio tanto per cambiare ciò che si è pensato di fare, o semmai per perdere un po’ di tempo e poi far propria l’opera. Riporre mano alla progettazione diventa un imperativo categorico perché vuol significare la risoluzione di problemi atavici con determinazione: ora o mai più, senza perdere tempo ed in continuità con le tempistiche definite dalla precedente amministrazione. Già nell’ottobre del 2001 viene approvata la nuova progettazione in variante, che - oltre alla prevista sistemazione dell’area di pertinenza del nuovo municipio con il nuovo collegamento viario sul lato est - prevede anche la risoluzione dei problemi appena evidenziati. Alla metà del 2003 i lavori vengono ultimati con un investimento di circa 220.000 euro di fondi statali per la ricostruzione post-sisma, già impegnati in precedenza. Oltre alla sistemazione dell’area pertinenziale del nuovo municipio si registra la realizzazione di dieci micro interventi che finalmente normalizzano l’assetto del piano di zona. Su questo punto vale la pena soffermarsi in quanto la qual cosa potrebbe sembrare una enfatizzazione di banali interventi, che però assumono importanza rilevante proprio perché trascurati nella loro stessa banalità risolutiva quando si è posto mano nel 1998 al terzo stralcio del piano di zona di completamento delle urbanizzazioni di superficie (la pavimentazione stradale, quella in pietra della piazza comunemente conosciuta come “ciampa di cavallo”, i marciapiedi, la pubblica illuminazione). Ma Completate queste opere si constata nel 2001 che numerose abitazioni hanno ancora l’ingresso sterrato ed in alcuni casi addirittura inaccessibile per le autorimesse. [Fig. 3 parte III]
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II.3-La bonifica ed il risanamento delle aree per gli insediamenti provvisori. Dopo un parziale intervento di dismissione dei prefabbricati avvenuto sul finire del secolo scorso con una coda in quello attuale, rimangono alcune aree degli insediamenti provvisori ancora occupate da prefabbricati non più abitati. Già alla fine del 2001 viene presentato alla Regione Campania un progetto di dismissione dei prefabbricati ancora presenti e di bonifica delle aree per accedere al finanziamento dell’opera con fondi europei FOEGA POR Campania. Il finanziamento di circa 650.000 euro viene reso esecutivo nella primavera del 2005 e dopo aver espletato l’iter burocratico di rito vengono immediatamente iniziati i lavori e conclusi nel giro di pochi mesi. Con questo intervento Senerchia si libera dei prefabbricati ancora esistenti nelle aree Caritas, A4 e A7. Finalmente non c’è più traccia nel centro abitato di baracche ad uso abitativo con i loro nefasti ricordi. Gli unici prefabbricati rimanenti saranno quelli in legno dell’insediamento C.R.T., poi affidati in fitto - dopo la loro ristrutturazione - ad una comunità di famiglie di Arzano (NA) legata alla locale parrocchia.
II.4-La risoluzione dei vuoti urbani. Avendo dato inizio nel 2003 alle urbanizzazioni primarie del piano di recupero ed avendo poi liberato il centro urbano da ogni simbolo della provvisorietà caratterizzato dalla presenza ancora di un numero cospicuo di prefabbricati, si pone da subito un problema urbanistico di primo piano per il definitivo riassetto della nuova maglia strutturale di Senerchia: i vuoti urbani. I vuoti urbani che si sono venuti a creare presentano tre cause principali: il nucleo centrale del paese completamente raso al suolo dall’evento sismico del novembre 1980 e non più ricostruibile in sito, le aree di sedime degli insediamenti provvisori dei prefabbricati, le aree create dalla nuova viabilità del piano di recupero.
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E’ questa una fase molto delicata nelle scelte operative in quanto gli interventi a farsi non sono di poco conto e non sono realizzabili in un’unica soluzione progettuale cantierabile per evidenti problemi riguardanti l’accessibilità ad un unico cospicuo finanziamento. La sfida è ardua perché è oramai finita l’epoca dei facili utilizzi dei fondi statali per la ricostruzione post sisma. Bisogna avere la capacità di saper attingere ad altri finanziamenti senza gravare sulle casse municipali. Viene così messo in moto un ambizioso programma, che darà vita negli anni (dal 2005 al 2010) a diversi cantieri per un investimento complessivo di circa 2.350.000 euro grazie al reperimento di fondi europei e regionali senza un solo centesimo a carico del Comune di Senerchia. Anche in questo caso è doveroso considerare che alcuni micro interventi, non paragonabili a quelli ben più importanti, possano risultare enfatizzati. Ma come nel caso del completamento del piano di zona ci si riconduce alla stessa considerazione che recuperare (a volte anche a bassissimo costo) alcune piccole aree dismesse e divenute ricettacolo di qualsiasi tipo di rifiuti è pur sempre stata un’operazione mai considerata in precedenza all’interno di una possibile visione globale di normalizzazione dei luoghi senerchiesi; anche i più piccoli, semmai nascosti, apparentemente insignificanti e che sembravano non meritare attenzione. [Fig. 4 parte III]
II.4.a-Ripristino degli invasi spaziali ex piazza Umberto I, ex piazza Vittorio Emanuele III ed ex piazza Municipio. E’ questo il nucleo urbano formatosi fra il XVIII ed il XIX secolo ed è l’area centrale di Senerchia prima dell’evento sismico del 1980. E’ il sito delle tre principali piazze ed il centro della vita senerchiese. Purtroppo un patrimonio oramai distrutto dal catastrofico evento naturale. L’area, a causa della imponente frana di Serra dell’Acquara, non la si è più potuta interessare dalla ricostruzione in sito delle abitazioni distrutte, che sono state delocalizzate nel piano di zona. [Fig. 5 parte III] Piazza Umberto I risulta da molti anni abbandonata a se stessa, ricoperta da erbacce annoverando anche nuove essenze arboree nate 41
addirittura all’interno del palazzo Cuozzo. Piazza Vittorio Emanuele III è un’unica spianata, compresa l’area di sedime della vecchia chiesa madre, che di recente risulta essere uno slargo asfaltato per le manovre dei torpedoni di linea. Qui resiste solo l’arco-portale del campanile in calcestruzzo cementizio armato, unico punto di riferimento per la memoria storica, considerato che alcuni mesi dopo l’evento sismico i muri perimetrali della chiesa madre - rimasti in parte eretti - sono stati definitivamente demoliti. La zona della ex piazza Municipio si presenta alla stregua di piazza Umberto I, “potenziandosi” entrambe anche come ricettacolo di svariati rifiuti. L’area nel suo complesso ha un aspetto desolante, veramente abbandonata a se stessa, a meno della citata asfaltatura dell’area di sedime della vecchia chiesa e di un nuovo tracciato di collegamento tra quest’ultima e la zona a monte di via Grotte e via Castagni, dove si sono potute riscostruire le abitazioni in sito. [Fig. 6 parte III] Nel 2003 il Comune di Senerchia approva il progetto per la sistemazione delle aree dove sorgevano piazza Umberto I, via Vittorio Emanuele III, piazza Vittorio Emanuele III. Questa progettazione partecipa al bando per il finanziamento europeo FOEGA POR Campania. L’opera viene finanziata nel 2006 ed immediatamente appaltata con l’ultimazione dei lavori in poco più di un anno. Lo spazio urbano, di notevole importanza perchè cerniera tra il borgo antico ed il nuovo paese ricostruito, viene finalmente strappato all’incuria riacquistando dignità con una sistemazione che si riallaccia a quella realizzata con l’urbanizzazione del piano di recupero. L’ex piazza Vittorio Emanuele III viene pavimentata in pietra con la realizzazione di un parco giochi nella zona a terrazza, che sarà dotata di panchine in pietra ed alberature. Anche l’ex via Vittorio Emanuele III adiacente il palazzo Cuozzo è pavimentata in pietra e dotata di panchine lapidee ed alberature. La pavimentazione in pietra dell’ex piazza Umberto I si arricchisce con la realizzazione di una gradinata ad emiciclo sul lato ovest: il centro della piazza recherà sulla pavimentazione lo stemma comunale di Senerchia realizzato in marmo policromo. Con delibera di giunta comunale n. 42
28/2011 il luogo viene denominato nel suo insieme spaziale “Piazza XXIII Novembre”. Nello stesso anno, utilizzando fondi regionali L. 51/78 su una progettualità del 2003, viene sistemata anche l’area di sedime della vecchia chiesa madre. L’intervento consiste nella pavimentazione in pietra dell’area di sedime della vecchia chiesa con l’evidenziazione del perimetro della stessa e del vecchio ingresso, nella messa a luce di un piccolo ipogeo ritrovato durante i lavori, nella realizzazione di una fontana artistica nella zona del vecchio presbiterio e nella realizzazione della torre civica in acciaio sormontante l’arco-portale del vecchio campanile, che viene rivestito in travertino. Qui sulla facciata sud è recuperata la lapide in memoria dei defunti a causa del terremoto, mentre sulla facciata nord verrà in seguito apposta una litografia del vecchio centro abitato visto dal mastio medioevale (foto risalente agli anni settanta del secolo scorso). Il luogo del simbolo cristiano di Senerchia viene restituito alla comunità in termini civici ma strettamente legati alla memoria di ciò che è stato, eliminando per giunta definitivamente l’anonimo e deprimente slargo asfaltato. Alla metà del 2004 è approvato il progetto esecutivo, poi finanziato con fondi L.R. 51/78, della sistemazione dell’area ex piazza Municipio (meglio conosciuta come piazza Santa Maria). Anche in questo caso l’intervento, completato agli inizi del 2009, consiste nella pavimentazione in pietra dell’area con particolari geometrie cromatiche e nella fine realizzazione del verde attrezzato. L’opera si caratterizza anche per l’inglobamento del monumento con lapide commemorativa realizzato nel 2003 in ricordo del tragico incidente aereo (aeroplano militare statunitense) avvenuto nel dicembre 1944 sui monti della Caccia. Ma l’intervento più interessante in loco è quello di aver portato alla luce il tratto iniziale del selciato della vecchia scala di collegamento tra piazza Municipio e piazza Vittorio Emanuele III, sepolta dal 1981. Con delibera di giunta comunale n. 28/2011 il luogo viene denominato “Piazza Santa Maria”.
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Il recupero dei soli spazi urbani però non completa il disegno di una restituzione organica dell’area, per quanto fosse possibile. In questo contesto si inserisce il restauro di palazzo Cuozzo, che viene strappato al suo rischioso futuro da rudere. La vicenda risulterà nel tempo complicata a causa delle peripezie amministrative per giungere con caparbietà al finanziamento dell’opera. Nel 2003 il Comune di Senerchia, sulla scorta dello studio di fattibilità ammesso l’anno precedente al tavolo di concertazione regionale, approva il progetto preliminare di recupero inviando le schede progettuali alla Comunità Montana Terminio Cervialto per l’inserimento nel P.I.T. (Programma Integrato Territoriale) Terminio Cervialto: la Regione Campania finanzia i primi interventi fra cui non compare Senerchia perché non rientra nel programma della Comunità Montana per i finanziamenti prioritari. Dopo la stesura della progettazione definitiva l’istanza viene trasferita al Parco dei Monti Picentini ed inserita a tutti gli effetti nel P.I.T. del Parco per accedere ai fondi europei FOEGA POR Campania, che verranno definitivamente assegnati nel 2006 ai fini della realizzazione del C.E.A. (Centro di Educazione Ambientale). I lavori potranno iniziare nel gennaio 2007 per terminare dopo circa due anni e porteranno al recupero integrale di tutto il piano terra. L’intervento, per le sue evidenti complessità operative e per fondi insufficienti, non potrà essere completo. Ecco perché, ultimato il piano terra, ci si adopera per attivare i lavori di completamento del primo piano su progetto dell’ufficio tecnico comunale grazie all’utilizzo di fondi regionali L.R. 08/04 e fondi statali per la ricostruzione ex L.32/92. I lavori di completamento del 1° piano di Palazzo Cuozzo, che includono anche il completamento del primo piano dell’attiguo ex oleificio, saranno aggiudicati ad inizio maggio 2011.30 Nel 2011, utilizzando i fondi regionali L.R. 51/78, ha inizio anche la ricostruzione dell’ex oleificio (Palazzetto Ferrara-Di Muro) in aderenza a palazzo Cuozzo lungo via Vittorio Emanuele III. L’intento è quello di realizzare un piccolo museo al piano terra legato alla vecchia destinazione d’uso e di interconnettere con palazzo Cuozzo 44
l’ambiente al piano primo (il cui completamento è inserito nel secondo intervento di recupero di palazzo Cuozzo).31 Questi cinque interventi (tre sugli spazi urbani e due sul costruito) completano definitivamente il recupero dell’area delle tre principali piazze di Senerchia, che certamente non si sono potute restituire nella loro originaria spazialità volumetrica per i noti motivi legati alla distruzione degli altri fabbricati una volta esistenti. Gli spazi vengono però restituiti alla comunità come luoghi della vivibilità e della memoria, andando a colmare l’enorme vuoto urbano creatosi all’indomani dell’evento sismico dell’ottanta e ricucendo in modo dignitoso il nuovo centro abitato ricostruito con il borgo antico che ha inizio in via Umberto I. [Figg. 7 – 7 a parte III]
II.4.b-Sistemazione dell’area a valle del comparto 10 in via Castagni. Con le opere di urbanizzazione del piano di recupero viene realizzato in quest’area un nuovo collegamento viario che ha la triplice funzione di collegare via Castagni con il corso Garibaldi, rendere accessibile il porticato del comparto 10, dotare la scuola elementare di un nuovo ingresso più sicuro ed agevole. La nuova trama viaria determina un’ampia area centrale triangolare: l’isola pedonale, usufruendo dei fondi regionali L.R. 51/78, verrà sistemata a verde nel 2009 con alberature ricavandone uno spazio centrale pavimentato in pietra, anch’esso alberato e dotato di panchine in legno nella parte circolare. L’intervento completerà finalmente l’accessibilità al porticato inferiore del “comparto 10” dove sono localizzate anche le autorimesse delle abitazioni. Con delibera di giunta comunale n. 28/2011 il luogo viene denominato “Piazza Italia”. [Figg. 8 – 9 – 9 a parte III]
II.4.c-Sistemazione del sagrato della nuova chiesa madre. Nel 2006, quando i lavori di costruzione della nuova chiesa madre ad opera del Provveditorato alle Opere Pubbliche della Regione Campania sono finalmente in via di ultimazione, vengono realizzate le opere di sistemazione del sagrato e dell’area al contorno della nuova chiesa grazie ai fondi regionali L.R. 51/78. 45
L’area viene pavimentata distinguendo la zona veicolare da quella pedonale; viene dotata di lampioni per l’illuminazione, di alberature e panchine in legno con sistemazione a verde della zona sottostante il muro di contenimento sul lato ovest, che viene rivestito in pietra. Il nuovo e decoroso luogo, con delibera di giunta comunale n. 28/2011, viene denominato “Piazza Giovanni Paolo II”. [Figg. 10 – 10 a parte III]
II.4.d-Sistemazione dell’area ex insediamento Caritas/via Castagni. Completata la sistemazione del sagrato della nuova chiesa madre è dato inizio al recupero dell’adiacente e sottoposta area occupata in precedenza dagli insediamenti provvisori donati dalla Caritas di Verona. Il cantiere per la riqualificazione di via Castagni viene allestito nell’aprile del 2011. I lavori, finanziati con fondi regionali L.R. 08/04, consisteranno nella realizzazione di un parcheggio di servizio alla chiesa madre con annessa area a verde, nella realizzazione di un nuovo muro di contenimento con marciapiede lungo via Castagni, nella realizzazione di un’ampia scalinata (di fronte al municipio) di collegamento tra quest’ultima strada ed il parcheggio sottoposto alla chiesa, anch’esso collegato a sua volta con il sagrato per il tramite di un’altra scalinata.32 [Fig. 11 parte III]
II.4.e-Sistemazione dell’area ex A/4 traversa Garibaldi. Conseguentemente all’ intervento di rimozione dei prefabbricati avvenuto nel 2005 l’area risulta finalmente libera da ingombri e nel 2010, ottenuto il finanziamento regionale ai sensi della L.R. n. 51/78, ne vengono realizzati i lavori di sistemazione. Quest’area a ridosso del corso Garibaldi viene adibita a parcheggio, ma potrà avere comunque una funzione polivalente a seconda delle esigenze. Una di queste utilizzazioni sarà negli anni a venire quella della definitiva localizzazione della sagra del maiale, manifestazione ultradecennale oramai assurta a conoscenza regionale. Con delibera di giunta comunale n. 28/2011 il luogo viene denominato “Largo Irpinia”. [Fig. 11 parte III] 46
II.4.f-Realizzazione del parcheggio al campo sportivo. A cavallo tra il 2009 e il 2010, in concomitanza dei lavori di sistemazione del campo sportivo e ristrutturazione degli spogliatoi, vengono realizzati con fondi regionali L.R. 42/79 e L.R. 51/78 i lavori del parcheggio a servizio del campo sportivo. Quest’area è stata precedentemente occupata dai prefabbricati dell’emergenza post-terremoto e dopo la dismissione dell’ultimo prefabbricato esistente - in cui erano ancora allocati alcuni uffici comunali fino al 1999 - è rimasta per alcuni anni disadorna, anche se sistemata alla meno peggio. [Fig. 11 parte III]
II.4.g-Sistemazione del parcheggio presso la scuola elementare. In questi stessi anni viene rimosso anche il prefabbricato metallico donato all’indomani del terremoto al Comune di Senerchia da una scuola francese e destinato alle scuole senerchiesi. La struttura è ormai abbandonata da diversi anni (anche se in parte è stata utilizzata per il deposito di attrezzature comunali) e risulta l’ultimo “ricordo urbano” dell’emergenza post-sisma. Liberata l’area viene realizzato un parcheggio a servizio della vicina scuola elementare. Il pur modesto intervento, realizzato con fondi statali per la ricostruzione post-sisma, assume una rilevanza non di poco conto in quanto rientra nell’ottica di pulizia e recupero dei vuoti urbani, anche i più modesti. [Fig. 11 parte III]
II.5 -Ulteriori interventi migliorativi Altri interventi puntuali, per un investimento complessivo di circa 750.000 euro, contribuiranno efficacemente nel tempo al miglioramento della qualità urbana intersecandosi e completando l’opera di ricucitura avvenuta con la risoluzione della problematica dei vuoti urbani.
II.5.a-Adeguamento della rete idrica e dei serbatoi di accumulo. Già nel luglio 2001 con piglio decisionale immediato 47
vengono commissionati i lavori di adeguamento della condotta idrica Forma, che fornisce la parte bassa del paese. L’intervento si rende necessario considerata la vetustà della condotta ed il conseguente atavico problema di insufficienza idrica durante la stagione estiva. Sul finire dell’estate successiva entrerà in funzione anche il serbatoio urbano Monolillo, oramai abbandonato da anni: i lavori di ristrutturazione interna permetteranno il rifunzionamento del catino di accumulo con una razionale distribuzione della risorsa idrica senza più problemi di erogazione a singhiozzo nel periodo estivo, considerata la promiscuità con la condotta idrica per Quaglietta. Il sindaco Mazzone così si esprime in un’intervista ad un quotidiano irpino: «Il problema dell’acqua potabile finalmente sarà risolto. Non dipendendo più da Calabritto e allacciando la rete idrica di Senerchia al serbatoio locale, i disagi saranno definitivamente accantonati e ci sarà la fornitura d’acqua 24 ore su 24 così come avevamo chiesto ai gestori».33 Nella stessa estate, dopo l’approvazione del progetto esecutivo avvenuto nell’agosto 2001, vengono affidati i lavori di messa in sicurezza delle captazioni Sorgenti Forma (già programmati dalla precedente amministrazione ma mai perfezionati nell’accensione del mutuo e nella progettualità) utilizzando fondi regionali L.R. 51/78. A questo intervento, ultimato nel 2003, si aggiungerà poi anche l’intervento di potenziamento della condotta idrica nel tratto di rete dal serbatoio di accumulo Forma a quello Monolillo.
II.5.b-Realizzazione dei bagni pubblici. Nella primavera del 2002 si mette in atto l’idea della realizzazione dei nuovi bagni pubblici con la scelta di realizzarli in luogo di quelli esistenti, che versano in avanzato stato di degrado e peraltro non adeguati. L’opera, realizzata con fondi regionali L.R. 51/78, viene ultimata nell’estate del 2004 in adiacenza al campo sportivo inserendosi peraltro nel contesto di via circumvallazione in modo discreto e non invasivo, grazie anche alle sinuosa e piccola volumetria che contribuisce a risolvere una particolare soluzione d’angolo.
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II.5.c-Sistemazione delle strade urbane. Nel 2003 si pone mano anche alla sistemazione delle strade urbane Giardino, Cimitero e Monolillo con la nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso utilizzando i fondi regionali L.R. 51/78. La sistemazione della strada che porta al cimitero e dello spazio antistante l’ingresso diventa semplicemente un atto dovuto e di completamento della sistemazione dell’area cimiteriale: tutto l’insieme, dalla percorrenza fino al luogo di culto, acquista finalmente dignità. La sistemazione di via Giardino si ritiene indispensabile come utilizzo alternativo nel caso di chiusura del corso Garibaldi, come accade nel periodo estivo con l’istituzione dell’isola pedonale. La sistemazione di via Monolillo invece diviene un atto obbligatorio dopo la messa in funzione del vecchio serbatoio idrico. II.5.d- Realizzazione dell’ illuminazione pubblica lungo via Calvario. Già nell’estate del 2002 viene approvato il progetto esecutivo per l’illuminazione pubblica dell’ingresso del paese con inizio all’altezza dall’ex mattatoio fino al calvario nuovo (incrocio con la strada per il Cimitero). I lavori, ottenuto il finanziamento regionale L.R. 51/78, verranno ultimati nell’estate 2004. La strada percorsa per decenni dai senerchiesi durante le passeggiate estive acquista nuova fisionomia ed entra a far parte a pieno titolo del contesto urbano.34
II.5.e-Interventi di arredo urbano. Con l’utilizzo di fondi regionali L.R. 51/78 si realizzano sul finire del 2005 un insieme di piccoli interventi di arredo e decoro urbano. Senerchia finalmente si dota di cestini porta carta e bacheche per l’affissione di manifesti, viene tinteggiata la casa comunale e rivestiti in pietra i muri dell’area di pertinenza; è messo in essere l’intervento di manutenzione e cosmesi del calvario nuovo all’inizio della strada che porta al cimitero. Anche questi micro interventi possono sembrare a rischio enfatizzazione, ma come in alcuni casi precedenti si presentano sotto la veste di semplici accorgimenti che si potrebbero definire di normale buon senso da parte di un’amministrazione comunale. Buon 49
senso mai riscontrato a Senerchia. Si prenda a caso l’argomento per niente futile dei cestini urbani: gli ultimi erano stati visti a Senerchia nel 1979/80! L’intervento di arredo urbano sarà coronato in seguito dalla disposizione della nuova segnaletica stradale, che inoltre per la prima volta investirà anche le zone rurali.
II.5.f-Realizzazione dell’impianto di depurazione. Il vecchio impianto di depurazione, costruito all’indomani della realizzazione degli insediamenti provvisori dei prefabbricati, aveva subito un intervento di manutenzione nel 1998 senza un effettivo adeguamento alle nuove esigenze. Dopo i lavori di urbanizzazione primaria del piano di recupero l’impianto esistente non è più in grado di svolgere il proprio servizio volto a sopperire le mutate esigenze ancor più gravose, ed inoltre non risulta adeguato alle norme vigenti. Nel 2003 viene sottoscritto un protocollo d’intesa per la realizzazione di sistemi depurativi consortili nell’ambito del bacino Alto Sele (sub ambito 3B) dell’ ATO 4 “Ente Ambito Sele ciclo integrato delle acque”. Il protocollo viene sottoscritto dalla Comunità Montana Alto e Medio Sele ed i Comuni di Calabritto, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Santomenna, Senerchia e Valva. Il tavolo istituzionale procede per alcuni mesi perdendosi nelle tipiche lungaggini italiane in sede di trattative politiche, allorquando il Comune di Senerchia propone di svincolarsi chiedendo la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione autonomo adducendo tre argomentazioni fondamentali: il Comune di Senerchia è uno dei pochi Comuni in possesso di un impianto di depurazione peraltro inadeguato; la previsione di un impianto consortile a valle prevede ingenti opere di collettamento; in riguardo a Senerchia è poi da considerare finalmente una sorta di “occhio di riguardo” per la sua “generosità idrica” nei confronti del salernitano. Questa linea pragmatica viene premiata e nella seconda metà del mandato amministrativo del Risveglio Senerchiese sarà realizzata l’importante opera.35
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II.5.g-Sistemazione della strada Senerchia-mastio medioevale. Grazie all’utilizzo di fondi regionali L.R. 51/78 nel 2003 vengono realizzati i lavori di sistemazione della strada con la nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso. Il tratto interessato è quello da via Grotte al mastio medioevale. In quest’ultima zona viene realizzato un piccolo belvedere con affaccio sul paese predominato dal mastio e con sfondo l’alta valle del Sele, il tutto in un abbraccio visivo della valle che va dai confini sud degli Alburni fino a quelli nord-est del valico di Conza.
II.5.h-Realizzazione della fontana artistica in Corso Garibaldi. A cavallo tra il 2010 ed il 2011 viene realizzata con fondi regionali L.R. 51/78 la fontana della centrale piazzetta adiacente il corso Garibaldi. L’opera, caratterizzata da giochi d’acqua, era stata già programmata nel 2005 come tassello conclusivo della sistemazione dell’intera arteria urbana con l’intervento del piano di recupero e si concretizza proprio in questo periodo ponendo fine alla sistemazione definitiva dell’area con giardinetti e sedute in pietra. Il corso Garibaldi acquista il suo nuovo volto definitivo e decoroso.36
II.5.i-Riqualificazione del ex area C.R.T. Dopo aver dismesso tutti i prefabbricati esistenti in ambito urbano, viene messa in atto un’operazione lungimirante come quella di concedere ad un gruppo di famiglie di Arzano (NA), associate alla locale parrocchia, l’utilizzo in fitto dei prefabbricati in legno dell’ex area C.R.T. per un piccolo villaggio residenziale aggregato ad un’area attrezzata per il soggiorno dei giovani del gruppo parrocchiale di Arzano. In quest’area verranno ristrutturati a cura delle stesse famiglie e della parrocchia gran parte dei prefabbricati (l’area di sedime di quelli inutilizzabili verrà destinata a verde), dei quali quelli a nord della strada Garibaldi saranno utilizzati per il campo scuola della parrocchia stessa. Il Comune di Senerchia contribuisce con la sistemazione della strada Garibaldi e dei percorsi interni al villaggio, oltre che ripristinando le reti pubbliche di servizio idrico ed elettrico. 51
Il villaggio, battezzato Sicomoro dalla comunità arzanese, rivivrà dignitosamente grazie al lavoro sinergico con l’amministrazione comunale ed alla perfetta integrazione delle famiglie del napoletano. [Fig. 12 parte III]
II.5.l-Secondo intervento di sistemazione delle strade urbane. Dopo aver realizzato la sistemazione della ex via Garibaldi che porta dal corso Garibaldi all’ex insediamento C.R.T. adibito a villaggio per famiglie del napoletano, nel 2010 viene approvato il progetto esecutivo a cura dell’ufficio tecnico comunale di adeguamento della viabilità urbana, che prevede principalmente la sistemazione dell’ingresso sud del nuovo plesso scolastico. Tale intervento, a finanziarsi con fondi regionali L.R. 51/78 pienamente disponibili a partire dalla fine del 2011, è concepito come un agevole secondo ingresso da sud alla struttura scolastica dal lato del campo sportivo.
II.6-Le scuole Anche per questa vicenda è dovuta una premessa storica come nel caso del piano di recupero, per comprendere appieno lo stato dei fatti e le risoluzioni adottate. Risulta doveroso percorrere serenamente le varie fasi per meglio addentrarsi in una problematica delicata, considerate le polemiche scatenatesi nella seconda metà del 2011 in riguardo alla reale necessità del nuovo plesso scolastico ed al suo materiale utilizzo come nuovo e sicuro luogo di studio per i giovanissimi senerchiesi. Il tema delle scuole senerchiesi viene già affrontato in anni lontani dando priorità alla volontà di costruire la scuola media, ristrutturare l’asilo infantile per poi adeguare la scuola elementare. Nel 1990 viene approvato il progetto per la costruzione della nuova scuola media da realizzarsi al piano di zona per l’importo complessivo di £. 2.957.312.000 (€ 1.527.324). Sempre nel 1990 si approva anche il progetto di ristrutturazione della scuola materna per l’importo complessivo di £. 490.506.542 (€ 253.325,00). Nel 52
2000 viene poi impegnata la somma di £. 491.000.000 (€ 253.580) per la ristrutturazione/adeguamento della scuola elementare. Solo alla metà del 1998 vengono affidati i lavori di ristrutturazione dell’asilo comunale, mentre nel 2000 ancora giace inerme il progetto per la scuola media di quasi tre miliardi di vecchie lire, che attualizzati al 2005 (anno in cui si progetta il nuovo plesso scolastico) equivarrebbero alla somma di € 2.600.000. Nel contempo la somma impegnata per la ristrutturazione della scuola elementare non è suffragata almeno dall’approvazione di un progetto preliminare, pertanto non si è a conoscenza del tipo d’intervento, a meno di informali indiscrezioni che parlano di un ampliamento per sistemarvi la scuola media. Le “idee chiare” si sono concretizzate solamente nella ristrutturazione dello stabile della scuola materna (dove verrà insediata anche la scuola media inferiore) dopo otto anni dalla progettazione!
II.6.a-Le immediate opere di manutenzione. Al 2001 si presenta questo quadro desolante e per certi versi sconcertante, considerati i buoni propositi iniziali ed anche le condizioni fruitive in cui versa specialmente la scuola elementare. La nuova compagine amministrativa si è riproposta nel suo programma amministrativo del 2001 un maggiore interessamento per le scuole di Senerchia, anche tendendo alla realizzazione di un nuovo e moderno plesso scolastico. Nell’immediato si registrano importanti interventi sulla scuola elementare (fondi ex legge n. 32/92) come il miglioramento dell’accessibilità veicolare permettendo allo scuolabus di entrare nel recinto e non lasciare gli alunni lungo il viale Castagni, la tinteggiatura esterna, la manutenzione di parte della copertura, la sistemazione del piano seminterrato fino ad allora utilizzato come archivio del municipio. Grazie all’utilizzo di fondi del Ministero dell’Istruzione si può poi mettere mano all’adeguamento dei servizi igienici con la ristrutturazione dei bagni e la realizzazione del bagno per disabili. Nel 2004 vengono forniti i nuovi arredi scolastici per le tre scuole e le attrezzature ludiche per la scuola materna, tenendo presente che 53
gli arredi esistenti hanno una datazione oramai ultradecennale. L’anno seguente vengono realizzati, grazie a fondi regionali L.R. 50/85 specifici per l’edilizia scolastica, i dovuti ulteriori interventi di manutenzione interna ed esterna della scuola elementare, oltre a piccoli interventi di adeguamento della scuola materna e media inferiore. Questi interventi realizzati nei primissimi anni sulle due strutture scolastiche porteranno ad un investimento complessivo di circa 70.000 euro permettendo nell’immediato di renderle per quanto possibile dignitose ed accoglienti, in special modo la scuola elementare la cui manutenzione è abbandonata da tempo.
II.6.b-Il nuovo plesso scolastico. All’indomani dell’evento sismico che colpisce San Giuliano di Puglia in Molise (ottobre 2002) con le note e catastrofiche conseguenze nella scuola elementare Francesco Iovine, l’amministrazione comunale del Risveglio Senerchiese si preoccupa di verificare lo stato delle due strutture scolastiche, la cui costruzione risale al 1963. Nel verbale di sopralluogo dei tecnici del Genio Civile di Avellino, avvenuto nel novembre 2002 su richiesta del Comune di Senerchia, si evidenzia che l’amministrazione comunale disponga accertamenti tecnici specifici tesi a verificare l’utilizzo dei fabbricati suddetti ai fini scolastici, fermo restando che le strutture scolastiche non pongono immediate preoccupazioni, tanto che i tecnici regionali non ne dispongono la chiusura. Nell’immediato, sollecitati anche dalla direzione didattica, ci si adopera per la reperibilità di stabili privati sismicamente sicuri dove poter ospitare gli alunni. La problematica non è di facile risoluzione in quanto la popolazione scolastica potenziale senerchiese (scuola materna, scuola elementare, scuola media) per l’anno 2003/2004 è costituita da 120 alunni. Lo stabile da reperire deve soddisfare una dotazione minima di 10 aule (superficie complessiva di circa 250 mq) di bagni e locali per insegnanti (superficie minima di almeno 40 mq). E’ del tutto evidente che bisogna reperire più di uno stabile privato, ma nel concreto il patrimonio edilizio di Senerchia non lo 54
permette. Di concerto con la direzione didattica si decide di continuare nelle strutture esistenti, tenute costantemente sotto osservazione. Proprio in seguito al crollo della scuola elementare Francesco Iovine di San Giuliano di Puglia, con la legge n. 289/2002 viene istituito un piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici scolastici, a cui segue nel marzo 2003 il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (ordinanza 3274) che definisce le norme tecniche per il progetto, la valutazione/adeguamento sismico degli edifici e prevede l’obbligo di procedere nell’arco di cinque anni, a cura dei proprietari degli immobili pubblici, alla valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici di interesse strategico, fra cui ricadono appunto le scuole. Vista l’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed i tentativi non andati a buon fine per una soluzione alternativa alle vecchie strutture scolastiche, in prima analisi ci si adopera in un’indagine sulla popolazione scolastica per individuarne il trend, valutando la situazione nei cinque anni precedenti e la stima per i futuri cinque anni. Dall’analisi dei dati ISTAT si denota nell’arco di un decennio (1999-2009) un valore non eccessivamente instabile della popolazione scolastica, con valori medi che si attestano su 115 unità e con un trend negativo di poche unità secondo una stima fatta nel 2003 per il 2009. Si nota pertanto come la popolazione scolastica, considerati il quinquennio precedente e quello successivo in proiezione, si possa stabilizzare su un valore medio ponderato compreso nella forbice di 105/110 alunni. In primo luogo si valuta l’intervento sulle due strutture esistenti ai fini del miglioramento sismico (raggiungimento del 60% della resistenza rispetto a quella di nuovi edifici) e dell’adeguamento alle misure di sicurezza (principalmente l’impiantistica ed i percorsi di esodo). I costi, tenendo presente le stime sintetiche della Protezione Civile per tali tipi di intervento, si aggirano intorno a 750.000 euro per dotare i due fabbricati scolastici di una apprezzabile sicurezza sismica (scuola elementare) e di un adeguamento alle norme di sicurezza (scuola materna e media). A questi vanno poi aggiunti i 55
costi non trascurabili di adeguamento dell’impiantistica termica. Si valuta poi la soluzione alternativa e comparativa di costruire una nuova struttura scolastica antisismica con un costo stimato di circa 1.100.000 euro per la realizzazione del plesso scolastico che includesse la scuola materna, l’elementare e la media. Viene fatta infine un’ultima considerazione di tenore più pragmatico: l’intervento sulle scuole esistenti, anche se con un risparmio stimato di circa 300.000 euro (senza un adeguamento sismico totale delle scuole), sarebbe durato minimo 18 mesi, con l’aggravio di dover recuperare le strutture atte ad accogliere circa il 65% degli alunni costituenti la popolazione scolastica senerchiese effettiva al 2003, o addirittura trasferirli a Calabritto o in altro Comune viciniore. Con la seduta del consiglio comunale del dicembre 2003 si decide di realizzare un nuovo plesso scolastico iniziando dall’utilizzo dei fondi per la ricostruzione post-sisma ancora giacenti nelle casse comunali e destinati alla ricostruzione del municipio e ad interventi nel centro storico. La strada scelta per l’utilizzo di questi fondi è ampiamente giustificata dalla constatazione di fatto che la sede comunale ha ormai già assunto una localizzazione stabile in un immobile privato acquistato per tale uso, e gli interventi nel centro storico (programmati ma senza progettazione) possono essere realizzati grazie ai recenti finanziamenti comunitari e regionali ottenuti per tale finalità e non a carico del Comune di Senerchia. Dopo aver espletato la definizione dell’iter burocratico di affidamento progettuale e dell’acquisizione dei tre livelli di progettazione, viene approvato il progetto esecutivo 1° stralcio ed eseguiti i lavori del plesso scolastico lotto A (scuola elementare e media inferiore, sistemazione esterna lotto A, la sola struttura del lotto B), iniziati nel 2008 per essere poi terminati nell’aprile 2011. Contestualmente all’ultimazione dei lavori del 1° stralcio - dopo aver acquisito un finanziamento regionale L.R. 51/78 ed aver approvato il progetto esecutivo del 2° stralcio - vengono affidati i lavori di completamento del lotto B ( completamento scuola materna ed aule speciali, sistemazione esterna). [Fig. 13 parte III] 56
La giunta comunale nell’aprile 2011 con delibera n. 30 denomina la struttura “Plesso Scolastico Falcone e Borsellino”. Il 12 maggio 2011 sarà inaugurato il lotto A alla presenza del Provveditore agli Studi della Provincia di Avellino. Nel contempo i lavori affidati ad aprile dello stesso anno per il completamento del lotto B potranno essere completati nell’arco di cinque mesi lavorativi. In questo modo all’inizio dell’anno scolastico, programmato per metà settembre 2011, gli alunni della scuola elementare e della scuola media potranno trasferirsi nella nuova struttura, mentre quelli della scuola materna potranno farlo sicuramente al massimo il novembre successivo. Purtroppo a settembre 2014 il nuovo plesso scolastico rimane ancora chiuso!37 La vicenda del plesso scolastico pone profonda amarezza per gli eventi successivi al maggio 2011 caratterizzati da pretestuose polemiche legate alla presunta inutilità dell’opera a causa della presenza di pochi alunni, alla presunta spesa eccessiva sostenuta, all’utilizzo reale ai fini scolatici, quasi a volerne creare delle comode situazioni posticce di ”cattedrale nel deserto”.38 Invece la sicurezza degli alunni deve essere sempre anteposta al loro numero, così come deve essere considerata importante la vivibilità degli ambienti in cui essi devono apprendere: questa è stata, sic et simpliciter, la considerazione del Risveglio Senerchiese, che si pone su un livello diverso da quello di aver concepito nel 1990 una sola scuola media (rimasta sulla carta) da quasi tre miliardi di lire o addirittura di sistemare nel 2014 tutti gli alunni di Senerchia (perché divenuti pochi) nella vecchia scuola elementare, rimanendo sbarrate le porte del nuovo plesso. Considerare inutile col senno di poi una struttura moderna ed antisismica concepita nel 2003 perché nel 2011 gli alunni sono semmai solamente 80 e la popolazione scolastica tenderebbe a diminuire con il rischio di chiusura delle scuole, è una teoria disarmante e disordinata in quanto comunque al 2011 il plesso scolastico esiste e non viene utilizzato, e nel contempo si è preferito sopportare negli anni successivi una doppia spesa di servizio per le
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due vecchie strutture, oltre che ulteriori ed onerosi lavori di manutenzione delle stesse: miracoli della spending review! Insistere sull’inutilità sarebbe come asserire che qualsiasi intervento nei piccoli comuni in via di spopolamento è inutile perché essi sono destinati a morire, ed i sindaci non possono essere niente altro che i certificatori di tale spegnimento per eutanasia: invece il compito di un’amministrazione comunale non è quello di rassegnarsi o saper leggere “nella sfera di cristallo” (o meglio ancora con “lettura postuma”), ma essere fiduciosi nel futuro e proteggere il futuro costituito dai giovanissimi senerchiesi. Nel caso specifico delle scuole senerchiesi e della consistenza della popolazione scolastica, è comunque da considerare che già al 2009 la popolazione scolastica frequentante è pari a quasi il 93% di quella effettiva in quanto il rimanente 7% preferisce frequentare le scuole di Oliveto Citra. Già allora si è arginato tale esodo che poteva anche essere superiore, ma dal 2011 questo fenomeno è aumentato fino a constatare che nel 2014 circa il 25% dell’effettiva popolazione scolastica senerchiese frequenta le scuole di Oliveto Citra. A questo fenomeno “emorragico” per scelta delle famiglie - le cui motivazioni si possono facilmente dedurre - si aggiunge quello forzato di tipo emigratorio iniziato in sordina sul finire del primo decennio del duemila ed accentuatosi nel triennio successivo.39 Ma ciò non giustifica il testardo rifiuto di aprire un plesso scolastico oramai realizzato e che può essere frequentato anche dagli alunni della vicina Quaglietta (anch’essi dell’Istituto Comprensivo di Caposele, Senerchia e Calabritto) o addirittura ancora da altri alunni non senerchiesi, quando prima o poi dovrà insorgere il problema dell’esistenza nel comprensorio scolastico di strutture non adeguate. Allora, le cattedrali nel deserto sono le opere incompiute o realizzate e mai aperte per carenza di fondi gestionali (questo vediamo in TV); non quelle realizzate, pronte all’uso, gestibili, ma rimaste chiuse per un piglio poco giustificato e difficilmente giustificabile: queste si vogliono far diventare volutamente e convenientemente cattedrali nel deserto!
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L’investimento complessivo per la realizzazione del plesso scolastico, con fondi L.32/92 e L.R. 51/78, è stato di circa 1.260.000 euro (e non di 2.000.000.000 di euro come asserito su un quotidiano irpino!), che attualizzati in un percorso a ritroso al 1990 (anno in cui si voleva costruire la sola scuola media con 2.957.312.000 di lire) ammontano a circa 1.350.000.000 di lire.40
II.7- Le attrezzature sportive Anche per questa vicenda è doverosa una premessa sul modus operandi del Risveglio Senerchiese. La nuova compagine amministrativa sin dal giugno 2001 e senza soluzione di continuità porta avanti immediatamente il completamento della struttura polifunzionale al piano di zona. Nell’operato di qualsiasi compagine amministrativa è questa un’operazione naturale di continuità operativa, ma ragionando con il senno di poi - viste le vicende susseguitesi dal giugno 2011 con alcune opere in itinere, altre appena messe in cantiere ed altre ancora cantierabili che sono poi risultate bloccate o rallentate nei primi due anni e mezzo di nuova gestione amministrativa - risulta essere un fatto estremamente distintivo nel modo di agire amministrativo. Nel caso poi della ristrutturazione del campo sportivo ci si trova ancora di fronte a situazioni come quelle che hanno riguardato le urbanizzazioni del piano di recupero e la realizzazione delle scuole: vecchie progettualità molto ambiziose economicamente e nel sovradimensionamento, ma rimaste sulla carta. Caso anomalo di vere cattedrali cartacee! Per la realizzazione dei quattro interventi relativi a strutture sportive si mette in atto un investimento complessivo di circa 1.710.000 euro, di cui - escludendo i fondi già accreditati per la realizzazione della struttura polifunzionale - risultano circa 720.000 euro di nuovi investimenti grazie ai fondi regionali e statali specifici. [Fig. 14 parte III]
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II.7.a-Le opere di completamento della struttura polifunzionale. La lunga e tormentata storia della struttura polifunzionale ha inizio nel 1987 quando negli ambienti di Parma si sviluppano le prime polemiche sul reale utilizzo dei circa 400.000.000 di lire raccolti all’indomani del terremoto dal Comitato pro Senerchia di Parma e divenuti circa 761.000.000 grazie agli interessi maturati negli anni. Sono trascorsi cinque anni dal potenziale utilizzo dei fondi raccolti per Senerchia e la polemica innescata dalla Camera del Lavoro di Parma si incentra sul mancato utilizzo della somma raccolta per il tramite della Gazzetta di Parma.41 La questione viene riaffrontata due anni dopo, quando nel febbraio 1989 si materializza una visita a Senerchia dei rappresentanti del Comitato pro Senerchia di Parma. All’epoca si constata che la fase di stallo perdurata negli anni sia stata dovuta alla indecisione su cosa realizzare con la somma donata ed inoltre al difficile reperimento di un’area libera di proprietà comunale. In quella sede si stabilisce di realizzare una struttura sociale per i giovani.42 Nell’autunno del 1995 la querelle dei fondi del Comitato pro Senerchia - raccolti dalla Gazzetta di Parma per la realizzazione di un palazzetto dello sport a Senerchia e di cui è disponibile da alcuni anni lo studio progettuale definitivo - approda in RAI in una nota trasmissione mattutina dopo la ventilata minaccia del Comitato Pro Senerchia di destinare i fondi inutilizzati dal Comune di Senerchia ad altre iniziative come, ad esempio, il completamento del “Palazzone” di Parma o un contributo per un ospedale pediatrico in Somalia, o ancora devolvere la somma alle famiglie alluvionate del parmense a causa delle inondazioni del 1994.43 Le motivazioni addotte sul ritardo nell’utilizzo delle somme riguardano diverse problematiche susseguitesi nel tempo, fra cui spicca anche l’impossibilità di costruire la palestra polivalente il cui progetto di massima, approvato nel marzo 1990, vuole un impegno di £. 1.778.888.000 e la somma raccolta dal Comitato pro Senerchia non è purtroppo sufficiente. La controdeduzione del Comitato pro 60
Senerchia è che la somma iniziale è lievitata nel tempo grazie agli interessi maturati e all’attualità è disponibile nella misura di £. 1.780.000.000.44 Alla fine, dopo le “incomprensioni” degli ultimi anni, nella trasmissione della televisione di stato viene annunciato che, essendo finalmente disponibile l’area comunale, i lavori della struttura polifunzionale si sarebbero potuti iniziare anche nella primavera a venire (1996). Ma i tempi di attesa si allungano ancora, così come cresce l’insofferenza negli ambienti parmensi non troppo abituati a lungaggini del genere, e per certi versi infastiditi perchè avvolti da una situazione per loro imbarazzate.45 La risoluzione del problema sembra finalmente poter arrivare nell’autunno del 1996 quando l’approvazione del progetto esecutivo cantierabile dovrebbe oramai essere sulla linea del traguardo. 46 Ma solamente nell’aprile 1998, dopo l’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione dell’opera in località Area A/7, viene sottoscritto l’atto di donazione dei fondi (£.1.910.539.000 - € 986.711) per la realizzazione della struttura polifunzionale con l’assunzione d’impegno, alla presenza dei prefetti di Avellino e di Parma, che all’alba del secondo millennio la struttura avrebbe aperto le porte.47 Però un anno dopo (primavera 1999) il consiglio comunale decide per la delocalizzazione della struttura nel piano di zona e nel luglio seguente la giunta comunale ne approva un nuovo progetto esecutivo. I lavori saranno aggiudicati nell’autunno 1999 ed inizieranno nell’autunno dell’anno successivo dopo l’approvazione di una variante tecnica avvenuta nell’estate 2000. All’alba del nuovo millennio si sono finalmente aperte, se non le porte della struttura, almeno quelle del cantiere! Nel giugno 2001 risultano realizzate circa un terzo delle lavorazioni (le fondazioni e parte della struttura portante in elevazione). La nuova compagine amministrativa porta avanti senza soluzione di continuità la realizzazione dell’opera nel convincimento che questa sia un’operazione naturale di continuità operativa e principalmente un dovere spettante a qualsiasi compagine 61
amministrativa. Non viene dato spazio a strumentali speculazioni rallentando o addirittura bloccando l’opera per un po’ di tempo a causa di presunte e svariate motivazioni semmai anche fantasiose (indispensabili varianti tecnologiche e/o architettoniche, eventuali cambiamenti di destinazione d’uso, o quant’altro si possa immaginare) in modo semmai da farla diventare poi, “alla scordata”, di propria generazione. Troppo tempo era stato sprecato in interminabili indecisioni su cosa e come fare con le somme donate dal comitato di Parma, fino a rendere cruda realtà il paventato rischio che i fondi fossero devoluti in altri luoghi del nord Italia: è tempo anche di dare reale riscontro alla generosità parmense! I lavori previsti continuano spediti per essere ultimati all’inizio dell’estate del 2002 secondo il progetto originario in variante partorito nel 2000. Nella primavera del 2003, dopo la definizione delle opere di completamento non contemplate nel progetto originario, la struttura polifunzionale con la sistemazione esterna è definitivamente consegnata alla comunità senerchiese. La giunta comunale nell’aprile 2011 con deliberazione n. 30 denomina la struttura “Centro polifunzionale Città di Parma”.
II.7.b-Il campo sportivo. Nella prima metà del 1990 il Comune di Senerchia approva il progetto di ristrutturazione del Campo Sportivo per un importo complessivo di £. 1.780.800.000 (€ 919.706). Anche in questo caso l’iter amministrativo è fermo da undici anni, sulla scia della vicenda della costruzione della scuola media. A maggio 2001 gli unici interventi che si registrano sono la copertura della parte centrale delle gradinate e l’impianto di illuminazione del campo da gioco realizzati pochissimi anni addietro. Già nel 2002, considerate le cattive condizioni del fondo di gioco in terra battuta, la giunta della Regione Campania concede un contribuito su richiesta del Comune di Senerchia per la sistemazione del fondo di gioco, che può tornare ad essere praticabile già nell’agosto dello stesso anno. Alla metà del 2005 viene approvato il progetto esecutivo consistente nella realizzazione del nuovo fondo di 62
gioco in erba sintetica, nell’adeguamento e manutenzione straordinaria degli spogliatoi e dell’area di pertinenza all’interno del recinto sportivo. I lavori finanziati con fondi L.R. 65/87 e L.R. 42/79, dopo aver esperito l’iter burocratico, vengono ultimati pochi anni dopo e l’inaugurazione ufficiale sarà caratterizzata dall’incontro di calcio tra l’Avellino a.s. ed una compagine dell’alta valle del Sele. La giunta comunale nell’aprile 2011 con deliberazione n. 30 denomina la struttura “Campo Sportivo Comunale Federico Marino”.
II.7.c-La piscina comunale. Nel 2009 viene approvato il progetto esecutivo per la realizzazione della piscina scoperta comunale in località piano di zona nelle vicinanze della struttura alberghiera S. Michele. I lavori, finanziati con fondi regionali L.R. 42/79 per attività sportive ed a carico della Regione, vengono appaltati nel marzo 2011.48 II.7.d-Il campo di calcetto. Nel dicembre 2006 si approva il progetto esecutivo per la realizzazione del campo di calcetto in adiacenza al campo sportivo nel sito prima utilizzato per gli insediamenti provvisori dei prefabbricati. L’intervento ha una doppia motivazione: l’utilizzo del vuoto urbano creatosi all’indomani dello smantellamento dei prefabbricati ed il potenziamento della struttura sportiva principale, in modo che questa non potesse essere utilizzata in modo parziale nei casi, peraltro frequenti, di manifestazioni calcistiche con meno di 22 atleti sul fondo di gioco. I lavori, finanziati con fondi regionali L.R. 42/79, vengono appaltati all’inizio del 2011.49
II.8-Il Cimitero. Nel 1992 viene definita la progettazione per la sistemazione del cimitero comunale ed alla fine del 1994 il Comune destina £. 380.000.000 (€ 196.254) di fondi statali per la ricostruzione post sisma assunti dal recente riparto CIPE di complessivi 8.400.000.000 di lire. Anche in questo caso si giunge alla primavera 63
del 2001 ed il Cimitero di Senerchia ancora si presenta praticamente come nel decennio precedente: c’è da annoverare però la realizzazione nel 1996 della cappella comunale a tre livelli per loculi privati, peraltro rimasta incompiuta nelle finiture. Nel 2002 viene approvato il necessario progetto esecutivo di sistemazione del cimitero per l’importo già impegnato nel 1994. Il progetto prevede la realizzazione di un pronao d’ingresso con copertura a padiglione, la copertura a falda dei percorsi pedonali a porticato del cimitero nuovo, la pavimentazione dei percorsi scoperti del cimitero nuovo e di quello vecchio, l’illuminazione dei percorsi principali, la rete di smaltimento delle acque piovane, la tinteggiatura del porticato del cimitero nuovo, la manutenzione della cappella contenente l’ossario, il rivestimento in pietra del muro d’ingresso con sistemazione a verde dell’aiuola antistante. Nel 2003 con l’ultimazione dei lavori così come previsti viene finalmente dato decoro al luogo di culto. L’anno successivo verranno realizzati anche i lavori di completamento della cappella comunale contenente i loculi (realizzata nel 1996 e lasciata incompleta). I lavori di completamento realizzati grazie ai fondi regionali L. 51/87 e su progettazione dell’ufficio tecnico comunale consistono nella pavimentazione interna, nel rivestimento delle scale interne, nella messa in opera di infissi, nella tinteggiatura esterna e nell’impermeabilizzazione della copertura. Seguirà poi nel 2010, grazie ancora a fondi regionali L. 51/78, la realizzazione di nuovi loculi nell’area quadrangolare del cimitero nuovo, ancora libera e di collegamento tra questo ed il vecchio cimitero. I tre interventi (avvenuti tra il 2003 ed il 2010) determineranno di fatto la sistemazione definitiva e dignitosa del luogo di culto con un investimento complessivo di circa 300.000 euro. [Fig. 15 parte III]
II.9-L’avvenuta ricucitura urbana. Alla fine del “decennio in risveglio” il paese acquista la sua nuova fisionomia urbana grazie ai diversi interventi effettuati, privi 64
apparentemente di una certa organicità progettuale e realizzativa in quanto frutto di diverse progettualità e di interventi a “mosaico”. Ma non può essere diversamente perché le problematiche createsi riguardanti i vuoti urbani sono state molteplici e non affrontabili con un unico finanziamento ed un’unica progettualità.50 Inoltre i vari interventi di riqualificazione di queste “aree bianche” saranno niente altro che interventi di rigenerazione di luoghi che non hanno potuto avere sistemazione diversa da quella di zone pubbliche attrezzate e che, nel contempo, abbisognavano necessariamente di essere strappati all’incuria che li aveva perseguitati per anni. Indugiare su come intervenire globalmente, attendere “speranzosi” l’inserimento in un ipotetico e cospicuo finanziamento regionale o europeo, o perdersi ulteriormente in disquisizioni accademiche - a volte lontane dalle realtà operative e funzionali - su come intervenire globalmente, probabilmente avrebbe portato ad anni di attendeismo ed i luoghi di Senerchia risanati e restituiti alla vivibilità sarebbero ancora rimasti vittime della trascuratezza.51 Aver scelto la strada di interventi a mosaico - in tempi diversi e con diversi finanziamenti, ma partoriti con visione organica e non dissonanti tra di loro - si ritiene essere stata veramente la scelta migliore per la ricucitura della nuova trama urbana di Senerchia e per una sua restituzione alla definitiva vivibilità ed ospitalità. [Fig. 16 parte III]
___________________________________ Capitolo II – La riqualificazione del centro urbano 65
Capitolo III LA RIQUALIFICAZIONE DEL BORGO ANTICO
Il borgo antico di Senerchia - caratterizzato da un’edilizia povera e spontanea con tipologie abitative che si adeguano alla particolare morfologia del sito integrandosi a volte anche con la roccia - ha sempre affascinato svariati visitatori ed esperti della materia. L’insediamento si presenta abbarbicato lungo un costone roccioso ed attraversato dal torrente Vallone: è tutto il contesto ambientale (naturale e costruito) che lo rende suggestivo all’occhio di chiunque lo attraversi, proprio perché ha una particolarità tipologicoinsediativa difficilmente riproponibile in altri luoghi. Questo sito riparato dai venti, protetto dalla roccia ed alimentato dal torrente che lo attraversa, ha sempre tramesso senso di protezione sin dalla prima esperienza insediativa. Già antecedentemente al 1980 alcune costruzioni sono state acquistate da famiglie del napoletano giunte a Senerchia, le quali affascinate dal luogo avevano deciso di soggiornarvi saltuariamente durante l’anno. All’indomani dell’evento sismico del novembre 1980 il borgo viene praticamente abbandonato perché i proprietari senerchiesi di gran parte delle abitazioni ne preferiscono la ricostruzione fuori sito. Solo poche unità abitative sono state ristrutturate ai sensi della ex legge n. 219/81 dai proprietari che le avevano acquistate prima del 1980. Il borgo antico è rimasto per anni abbandonato a se stesso, anche se nel passato si sono registrati alcuni tentativi di recupero legati a progettualità su larga scala volti all’intero recupero e semmai con strategie sbagliate come quella tentata sul finire del secolo scorso con l’inclusione nel Patto Territoriale Sele-Tanagro (che non ha mai avuto seguito concreto), mentre in modo quasi simultaneo il recupero del borgo medioevale di Quaglietta acquisiva finanziamenti
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per il tramite della Comunità Montana Terminio Cervialto grazie al progetto Borgo Diffuso. Anche la compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese mette in essere un potenziale intervento su larga scala tramite il Programma di Valorizzazione partecipando nel 2003 al bando pubblico di selezione indetto dalla Regione Campania, che avrebbe finanziato i programmi di riqualificazione urbanistico-ambientale. Poi, considerata la lunga tempistica regionale e le problematiche simili a quelle inerenti gli interventi di recupero delle aree dismesse nel centro urbano, ci si è attivati secondo una strategia di organici “interventi a mosaico” per porre almeno inizio al recupero ed evitare il lento depauperamento. La messa in sicurezza di via Umberto I, la manutenzione straordinaria della rete idrica, la sistemazione dell’invaso S. Antoniovia Vallone, la ricostruzione della Chiesa di S. Michele Arcangelo con la sistemazione del sagrato, il recupero delle unità edilizie ed urbanizzazioni correlate in via Umberto I e via Piceglia, il restauro di palazzo Frunzi, il restauro del mulino ad acqua in via Piceglia, l’adeguamento del vecchio depuratore: saranno queste le prime tessere musive di interventi programmati per un investimento certo di circa 4.430.000 euro. Interventi apparentemente separati ma, come le tessere di un mosaico, collegati da una logica unitaria di recupero iniziale della zona a valle connessa al nuovo centro urbano, di recupero delle aree in cui insistono due importanti chiese e di ricostruzione-restauro della chiesa di S. Michele Arcangelo, oltre che di un potenziamento del servizio idrico nella parte alta. [Fig. 17 parte III]
III.1-La messa in sicurezza di via Umberto I. Questo è il primo intervento nel centro storico messo in essere dalla compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese utilizzando i fondi regionali L. 51/78. La furia distruttrice dell’evento sismico del 1980 si è fermata alle porte di Via Umberto I, che è l’ingresso del centro antico di Senerchia. Qui le abitazioni sono state 67
seriamente danneggiate ed i proprietari hanno avuto diritto alla ricostruzione fuori sito nel piano di zona. Il patrimonio immobiliare, divenuto di proprietà pubblica, incomincia a versare in condizioni precarie dopo oltre venti anni di abbandono delle abitazioni. I lavori di messa in sicurezza per mitigare il rischio di ulteriore degrado vengono realizzati nel primo semestre del 2005. La scelta di tale intervento è dettata dall’esigenza di preservare il costruito considerate le sgradevoli vicende riguardanti la richiesta di inclusione nel PIT della Comunità Montana Terminio Cervialto di un progetto di recupero di via Umberto I e palazzo Cuozzo. Infatti nel marzo 2002 la progettazione preliminare a cura dell’ufficio tecnico comunale è ammessa al tavolo di concertazione della Regione Campania e l’anno seguente le schede progettuali da inserire nel PIT Terminio Cervialto vengono presentate alla Comunità Montana per l’effettiva candidatura al programma integrato territoriale. Nel dicembre 2003 la Regione Campania finanzia i primi interventi, ma il progetto di Senerchia non viene finanziato perchè non rientra nella programmazione prioritaria della Comunità Montana. La compagine del Risveglio senerchiese sceglie la via autonoma e realizza l’intervento di mitigazione e messa in sicurezza con i fondi regionali L. 51/78.
III.2-La rete idrica L’estate 2002 si ricorda per i problemi legati all’emergenza idrica, che investono l’intera regione ed in particolare la provincia di Salerno. Le captazioni delle sorgenti Forma, fornenti acqua potabile alla parte bassa del paese tramite una vecchia condotta, subiscono anch’esse un periodo di magra. Inoltre viene ad aggiungersi la problematica di condotte oramai fatiscenti lungo tutto il borgo antico, che determinano numerosi sprechi della preziosa risorsa idrica. Sul finire del 2002 il Comune di Senerchia approva il progetto esecutivo a cura dell’ufficio tecnico comunale riguardante la 68
ristrutturazione della rete idrica nel centro storico e ne chiede il finanziamento alla Provincia di Salerno, che a sua volta ha avuto accesso al finanziamento regionale ”emergenza idrica 2002”. I lavori, consistenti principalmente nella nuova condotta a monte del borgo (dalla chiesa di S. Antonio lungo tutta via Serrone), vengono realizzati durante il secondo trimestre del 2005, immediatamente dopo aver avuto il finanziamento regionale per il tramite della provincia di Salerno. Parlare di finanziamento da parte della Provincia di Salerno può far pensare immediatamente ad un refuso, ma non è questo il caso. Si tratta invece di una oculata operazione amministrativa effettuata sulla scia di quella più importante dell’impianto di depurazione vista in precedenza. Il Comune di Senerchia, tanto generoso con la sua risorsa idrica nei confronti del territorio salernitano, subisce anch’esso l’emergenza idrica e chiede una sorta di controrisposta di solidarietà, che viene concessa anche in questo caso grazie al sagace ed insistente impegno politico del primo cittadino.
III.3-Il recupero degli alloggi in via Piceglia. La giunta regionale campana nel marzo 2002, su richiesta del Comune di Senerchia avvenuta sul finire del precedente anno e suffragata da un progetto definitivo, approva un intervento legato all’eliminazione delle baracche post-terremoto ancora abitate con il conseguente recupero di alloggi nel centro storico. L’opera viene finanziata con decreto dirigenziale della Regione Campania nel 2003. Approntata la progettazione esecutiva, formalizzato il finanziamento regionale ed esplicate le fasi di appalto, l’opera viene aggiudicata ed i lavori iniziano nell’estate del 2005. Le unità edilizie in via Piceglia, dopo che i proprietari ne avevano richiesto la ricostruzione fuori sito all’indomani del terremoto del 1980, sono di proprietà comunale e l’intervento messo in atto volge proprio al loro recupero usufruendo della legge regionale menzionata.
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Fra i tanti interventi realizzati questo è l’unico che registra un importante incidente di percorso dopo circa due anni dall’inizio dei lavori di recupero delle otto unità edilizie abitative. Il Comune di Senerchia entra purtroppo in contenzioso con l’impresa esecutrice con la conseguenza finale della rescissione del contratto d’appalto nel gennaio 2009. Durante il 2010 viene riavviata la procedura d’appalto ed all’inizio del 2011 vengono affidati i lavori, anche se in via provvisoria avendo richiesto cautelativamente all’impresa aggiudicataria chiarimenti e precisazioni in merito ad un ribasso ritenuto eccessivo. I chiarimenti giustificativi vengono resi sul finire dell’aprile 2011. A metà maggio 2011 termina il mandato del Risveglio Senerchiese ed il testimone passa ai nuovi amministratori. I lavori saranno definitivamente riassegnati solamente dopo due anni. 52
III.4-La ricostruzione e restauro conservativo della chiesa di San Michele Arcangelo. Nelle immediate vicinanze del Castrum Senercle (così registrato nei documenti della Cancelleria Angioina a.D. 1268) e sottoposta ad esso sorge la chiesa romanica di San Michele Arcangelo, rimasta sede della parrocchia fino alla metà del 1700. L'edificio ha sempre rivestito un ruolo importante per la comunità senerchiese sotto il profilo del valore storico, religioso, affettivo. La chiesa è stata la prima fabbrica religiosa di una certa importanza realizzata a Senerchia e che si è conservata nel tempo fino all'evento sismico del novembre 1980, che ne ha determinato il parziale crollo e danni ingenti al complesso della struttura. San Michele è il Santo protettore del paese e la fede è molto radicata nella popolazione del luogo e non solo, infatti le numerose comunità senerchiesi all'estero ed al nord Italia festeggiano il Santo Patrono secondo la tradizione religiosa senerchiese. La chiesa posta sul costone roccioso sormontato dal mastio medioevale è stata sempre un simbolo identificativo territoriale per il 70
centro urbano da essa dominato, ma è stata soprattutto un simbolo forte della tradizione perché meta della processione popolare in occasione della festività patronale. Il tragico evento sismico del novembre 1980 lascia indelebili i suoi segni distruttori: la zona del presbiterio, compresa una parte dei relativi muri di perimetro e la copertura, crollano irrimediabilmente ed il muro della facciata est in parte eretto risulta non più coerente con il resto dell’apparecchiatura a causa di un serio dissesto nella tessitura cantonale nord-est. Le murature perimetrali esistenti presentano evidenti dissesti statici, così come si evidenziano dissesti nella parte basamentale del campanile. Delle arcate su piedritti della navata centrale ne rimangono solo tre vicine all'ingresso, mentre le altre in prossimità dell’altare sono completamente crollate. Dopo anni dal terremoto la fabbrica in pietra continua tenacemente a resistere, quasi fosse un organismo vivente ferocemente mutilato ma con una coriacea volontà di sopravvivere. Giunge così l’ora di un indispensabile intervento che determini il blocco di un processo di deterioramento della struttura, evitando il rischio di portarla in breve tempo allo stato di rudere. La memoria storica unitamente alla preservazione della tradizione popolare è il binomio trainante della politica portata avanti dal Risveglio Senerchiese per la salvaguardia e conservazione del patrimonio storico e culturale. Già nel febbraio 2002 la giunta comunale approva il progetto preliminare di restauro a cura dell’ufficio tecnico comunale ed acquisisce il parere favorevole interlocutorio da parte della Soprintendenza BAPPSAD di Avellino e Salerno. Viene poi sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Comune di Senerchia, la Soprintendenza e la Curia Arcivescovile di S. Angelo dei Lombardi circa l'intervento da realizzare, che mira alla stesura di una progettazione ed esecuzione seguendo le linee guida delle istruzioni generali per la realizzazione di progetti di restauro nei beni architettonici di valore storico. Il protocollo d’intesa vede il punto di forza nell’ ottimismo della volontà che si esplicita nell’attività decisionale sinergica fra il sindaco Mazzone e l’arcivescovo Nunnari: 71
nel febbraio del 2003 è approvato su committenza del Comune di Senerchia il progetto definitivo da candidare al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania. La candidatura, avanzata all’interno del PIT Parco Monti Picentini, avrà esito positivo ma il finanziamento approvato potrà essere pari al 50% di quanto richiesto.53 Su ulteriore richiesta dell’ amministrazione comunale viene allora redatto nel 2006 un progetto stralcio esecutivo volto a preservare l’integrità del fabbricato e riguardante il consolidamento e messa in sicurezza delle pareti perimetrali esistenti, la ricostruzione in pietra a vista di quelle crollate ed in pessimo stato, il consolidamento e ricostruzione delle arcate interne, il consolidamento in pietra a vista del campanile, la tinteggiatura esterna delle pareti risanate (originario protiro d’ingresso ed una parte del lato nord). I lavori iniziano nel 2007 portando a compimento la ricostruzione e consolidamento delle strutture in elevazione. Nel 2009, in rapida successione a quanto realizzato - grazie ai fondi messi a disposizione dalla C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana) su sollecitazione dell’amministrazione comunale e con la collaborazione burocratica dell’ufficio tecnico della Curia santangiolese - inizieranno i lavori per la realizzazione del tetto ed il completamento delle finiture interne. La fabbrica religiosa più importante per Senerchia, dopo trenta anni dal funesto evento sismico, verrà restituita alla comunità nella metà del 2011. Sarà questo l’evento simbolico ed affettivo più soddisfacente per il Risveglio Senerchiese.
III.5-Il ripristino dell’ invaso spaziale sagrato chiesa di San Michele. Nel 2003 viene approvato anche il progetto definitivo di rispristino dell’invaso spaziale sagrato di S. Michele. Anche quest’intervento viene candidato, contestualmente a quello per S. Antonio, al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania ed ottiene la premialità con il finanziamento nell’estate del 2004. Espletate le funzioni burocratiche di approvazione del progetto 72
esecutivo, perfezionato il finanziamento regionale e messa in atto la procedura d’appalto, iniziano i lavori quasi in simultanea con quelli della ricostruzione e restauro della chiesa di S. Michele. Il sagrato - la cui fattura originaria era in conglomerato cementizio - sarà pavimentato in pietra con matrici geometriche ed illuminato con lampioni artistici; mentre con fari a pavimento verrà illuminata la facciata est della chiesa - in modo da renderla visibile dal centro urbano anche al calar del sole - e la facciata sud il cui profilo si staglia visibile sul costone roccioso degradante verso il paese. Inoltre verrà pavimentata in pietra anche la percorrenza a gradoni sottostante il sagrato nella parte terrazzata fino all’innesto con il percorso naturalistico dell’Affacciata. Il luogo di culto più importante di Senerchia acquisterà finalmente dignità storica nel suo complesso e verrà consegnato ai posteri perché resti sempre viva la volontà di preservare il luogo identificativo di Senerchia.
III.6-Il ripristino dell’ invaso spaziale S. Antonio - via Vallone. La chiesa di S. Antonio è il secondo luogo di culto nel borgo antico molto caro alla comunità senerchiese, tanto che viene frequentata assiduamente agli inizi del mese di giugno durante la preparazione cristiana della festività del giorno tredici. La chiesetta, realizzata durante la metà del 1600, rimane cappella gentilizia per due secoli fino alla donazione alla parrocchia di Senerchia. Nel 2003 viene approvato il progetto definitivo di rispristino dell’invaso spaziale S. Antonio-via Vallone, consistente nella sistemazione del percorso fino al sagrato sterrato antistante la chiesa, anch’esso oggetto di nuova pavimentazione. L’intervento viene candidato al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania ed ottiene la premialità con il finanziamento nell’estate del 2004. Espletate tutte le funzioni burocratiche dovute, iniziano i lavori poi ultimati nella primavera del 2006. L’intervento realizzato consiste nella pavimentazione in pietra e mattoni posti a 73
spina dal primo ponte a valle lungo via Vallone fino a raggiungere la chiesa di S. Antonio, dove viene pavimentato il sagrato e sistemata a verde l’area limitrofa. Lungo il percorso verranno realizzati anche due ponti in legno e l’illuminazione “segnapassi” fino al sagrato della chiesa, la cui facciata viene illuminata con fari a pavimento. Il luogo di S. Antonio rivive.
III.7-Il recupero degli alloggi primaria in via Umberto I.
e
l’urbanizzazione
Considerate le spiacevoli vicende, di cui al punto III.1, la compagine del Risveglio Senerchiese non demorde nell’intento di recupero del borgo antico proseguendo questa volta in autonomia con l’approvazione nel 2009 del progetto esecutivo “Recupero del Borgo Antico: restauro di unità edilizie e ripristino di infrastrutture per lo sviluppo del sistema turistico”. Il progetto prevede il recupero delle unità edilizie di proprietà comunale su via Umberto I e la realizzazione dei relativi servizi infrastrutturali. Nell’aprile 2010 la giunta regionale della Campania assegna il finanziamento dell’intervento a carico dei fondi strutturali ed a valere sulle risorse della legge n° 1/2009. L’intervento consiste nel recupero delle vecchie unità abitative sul lato ovest di via Umberto I - divenute di proprietà comunale perché i vecchi proprietari ne avevano richiesto la ricostruzione fuori sito - nel ripristino dei servizi infrastrutturali e nella nuova pavimentazione fino a connettersi con quella già realizzata lungo il percorso per la chiesa di S. Antonio. Con la realizzazione di questo intervento e di quello lungo via Piceglia, la parte bassa del borgo antico potrà essere completamente recuperata. I lavori, appaltati sul finire del 2010, avranno inizio a gennaio 2011.54 La giunta comunale nell’aprile 2011 con deliberazione n. 28 denomina l’ex via Umberto I “Via Antonio Mazzone” (pregevole autore di una trilogia storica su Senerchia, oltre che di un’altra pubblicazione sui racconti senerchiesi).
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III.8-Il restauro del Palazzo Frunzi in via Umberto I Palazzo Frunzi, la cui costruzione risale alla prima metà del 1700, riveste valenza storica per i senerchiesi perché legato alla figura di S. Gerardo Maiella. Il frate - annoverato anche per un miracolo a Senerchia durante la costruzione della chiesa madre - è stato più volte ospitato in questa casa di proprietà dell’arciprete Frunzi, quando dal convento dei Liguorini di Materdomini si recava a Senerchia per la questua. E’ da premettere che con gli interventi programmati per via Umberto I non si è considerato in prima istanza il restauro di questo storico palazzo. Tale scelta è stata per certi versi voluta, in quanto l’importo della finanziabilità dell’intervento su tutte le unità edilizie di via Umberto I e relative urbanizzazioni non avrebbe permesso di inglobare un intervento di tale importanza. Ma l’operazione deve essere necessariamente completata per la rinascita completa di via Umberto I e ci si adopera per un finanziamento diverso, la cui disponibilità avviene ben presto. Il progetto esecutivo cantierabile di restauro dello storico palazzo è approvato nell’aprile 2009 e successivamente viene richiesto il finanziamento alla Regione Campania con un mutuo a valere sulla L.R. 51/78, la cui accensione è resa disponibile dall’inizio del 2012.55
III.9-Il restauro del mulino ad acqua in via Piceglia L’ingresso sud del centro storico di Senerchia è caratterizzato dalla presenza di un mulino ad acqua di particolare tipologia costruttiva, in quanto oltre al manufatto in sé insiste anche una condotta medioevale su archi in pietra per il convogliamento delle acque derivate a monte nel torrente Vallone. Il manufatto, abbandonato da anni, è allo stato di semi-rudere e l’intervento di recupero risulta interessante al fine di preservare una presenza costruttiva di particolare importanza legata peraltro al tema dell’archeologia “piccolo-industriale”. Nell’ottobre 2009 viene istituito il Partenariato Pubblico PIRAP (Progetti Integrati Rurali per le Aree Protette), finalizzato alla 75
elaborazione e realizzazione di un programma di sviluppo territoriale che riguarda anche il Parco Regionale dei Monti Picentini, con la conseguente presentazione dei relativi progetti da parte dei Comuni che rientrano nelle aree protette individuate. Il Comune di Senerchia sottoscrive il protocollo d’intesa (costituzione del Partenariato Pubblico finalizzato alla elaborazione e presentazione del PIRAP Parco Regionale Monti Picentini) e con la presentazione del progetto preliminare “Restauro del mulino ad acqua nel centro storico” - redatto dall’ufficio tecnico comunale - si candida al finanziamento dell’opera. L’intervento risulta coerente con il tema portante del PIRAP, in quanto si basa su un potenziamento dell’offerta turistica tendendo ad obiettivi di sviluppo delle aree rurali. Il progetto prevede il restauro e ripristino della condotta di adduzione su archi in pietra con le tecniche tipiche del recupero dei manufatti lapidei ed il restauro del corpo di fabbrica del mulino. Nel 2010 la progettazione acquisisce la premialità per il finanziamento con fondi europei del “Programma di Sviluppo Rurale della Regione Campania”. L’opera verrà finanziata nell’estate del 2012.56
III.10-L’adeguamento del vecchio depuratore. Nel dicembre 2005 viene approvato il progetto esecutivo di adeguamento del vecchio depuratore comunale e del collettore fognario fino alla vicina via Piceglia: l’intento è quello di ripristinare la rete fognaria del borgo antico connettendosi con le opere di urbanizzazione legate all’intervento lungo via Umberto I e via Piceglia. Per la realizzazione viene chiesto un finanziamento regionale a valere sulle leggi n. 49/82 e 8/04. L’opera verrà ammessa a finanziamento nel 2011 tramite un mutuo da contrarre a carico della Regione Campania. ___________________________________ Capitolo III – La riqualificazione del borgo antico
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Capitolo IV LA RIQUALIFICAZIONE DELLE ZONE RURALI
Considerata la mole di lavoro per il centro urbano, sarebbe potuto accadere che le zone rurali fossero trascurate durante il decennio dal programma operativo del Risveglio Senerchiese. Ma ciò non può accadere perché il programma amministrativo deve svolgersi rigorosamente a trecentosessanta gradi, nonostante il dato di fatto che nel quinquennio precedente oltre il 60% degli interventi realizzati a Senerchia interessa proprio le zone rurali. Gli interventi messi in atto dalla nuova compagine amministrativa riguarderanno la rete stradale, quella idrica e per la prima volta la realizzazione dell’illuminazione pubblica nelle più importanti contrade. Quest’ultimo si impone come un evento eccezionale considerato che gli interventi nelle zone rurali nel ventennio post terremoto sono stati caratterizzati solo ed esclusivamente dalla sistemazione stradale e dal potenziamento della rete idrica, peraltro agendo principalmente nell’area meridionale del territorio. L’attività amministrativa del Risveglio Senerchiese, continuando a non tralasciare il settore meridionale (Maglio-Cervara), amplia il suo sguardo anche alla contrada Sorbo ed alle esigenze dei settori sud-ovest (Acquabianca-Puzano), nord nord-est (Bosco) ed est (Casaglie-Valvanico e Serrarote-Seperoni): l’attività si svolge veramente a trecentosessanta gradi. L’investimento complessivo nelle zone rurali (ad esclusione di due opere a carico della Comunità Montana Terminio Cervialto) sarà di € 2.540.000 circa, di cui € 2.030.000 circa di nuove progettualità.
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IV.1-La rete stradale IV.1.a Già alla fine del giugno 2001 la giunta comunale del Risveglio Senerchiese approva due progetti giacenti di sistemazione di strade rurali (Carpineta-Serra e Serrapiano-Selva) redatti dalla Comunità Montana Terminio Cervialto su richiesta del Comune di Senerchia avvenuta qualche anno prima. Viene data così immediatamente via libera alle due opere (a totale carico della Comunità Montana Terminio Cervialto) che verranno ben presto realizzate. Nel contempo è da considerare che nella prima metà del 2000 il Comune di Senerchia approva due progettazioni di sistemazione delle strade di collegamento con altri centri urbani (SenerchiaOliveto Citra 2° lotto, Senerchia-Calabritto) e tre di sistemazione di strade rurali (Carpineto-Serre-Mufita, SorboCervara, S. Nicola), alcune finanziate con fondi statali per la ricostruzione post sisma ed altre con fondi regionali L. 51/78, per un investimento complessivo di circa 510.000 euro. La compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese - mentre è in atto il 1° lotto della Senerchia-Oliveto - nel segno di una continuità operativa che fosse esclusivamente utile alla comunità, senza perdersi in inutili e pretestuosi rallentamenti dell’iter realizzativo (come ad esempio eventuali revisioni delle progettazioni, lungaggini burocratiche o pseudo tali per l’espletamento delle gare di appalto) mette immediatamente in atto le opere programmate in precedenza senza alcuna soluzione di continuità. Dalla fine del 2001 fino alla metà del 2003 vengono appaltati e realizzati tutti i lavori di sistemazione delle strade comunali precedentemente concepite.
IV.1.b Nell’arco temporale di sette anni (2003-2010) verranno poi programmati e realizzati dal Comune di Senerchia altri 10 interventi sulla rete stradale per un investimento complessivo di circa 1.290.000 euro. Con tali interventi le vie di comunicazione più importanti al di fuori del perimetro urbano avranno degna sistemazione. 78
IV.1.b1-Sistemazione della strada Serrarote. La strada, realizzata all’indomani del terremoto per un miglior collegamento con la strada statale a valle, abbisogna oramai di un normale intervento di manutenzione rimandato da troppo tempo. L’intervento realizzato con fondi regionali L.R. 51/78 e con la devoluzione di vecchi mutui ancora giacenti e non utilizzati viene concluso alla metà del 2003 con la nuova pavimentazione e la manutenzione dei canali irrigui realizzati lungo una parte del percorso. L’intervento, anche se programmato anni addietro, non aveva mai avuto inizio sia come progettualità e sia per i ritardi dovuti al perfezionamento burocratico del mutuo a carico regionale. IV.1.b2-Realizzazione del ponte sul torrente CacciaAcquabianca. In conseguenza delle piogge torrenziali del settembre 2002 viene prodotta istanza alla Regione Campania per un finanziamento speciale legato a interventi di somma urgenza volti a ripristinare lo stato dei luoghi danneggiati. Fra questi ricade anche l’attraversamento del torrente Caccia-Acquabianca in località Puzano-Acquabianca seriamente danneggiato in conseguenza degli eventi atmosferici. La strada rurale Puzano-Acquabianca ha sempre rivestito un ruolo di primaria importanza nel collegamento tra questa contrada ed il centro urbano di Senerchia. Nel 1990 viene approvato il progetto di sistemazione della strada per un importo complessivo £. 2.600.000.000 (€ 1.342.788), ma anche questa progettazione rimane per anni sulla carta e non verrà mai concretizzata. Solo nel 1998 la sistemazione stradale sarà realizzata con fondi e nuova progettazione ad opera della Comunità Montana Terminio Cervialto per un importo di molto inferiore (circa 1/7) a quello che era stato inizialmente programmato nelle intenzioni dell’amministrazione comunale. Quest’ultimo intervento però non contempla il rifacimento dell’attraversamento sul torrente Caccia-Acquabianca costituito da una serie di tubi in calcestruzzo sormontati dal fondo stradale, che usualmente ci si è sforzati di considerarlo come un ponte: un’opera 79
precaria che a scadenza quasi annuale ha avuto sempre bisogno di piccoli interventi tampone per ripristinare lo stato dei luoghi a causa dell’ingrossamento del torrente nel periodo invernale. Dopo il citato evento del settembre 2002 si decide di intervenire radicalmente, come è giusto che sia, e l’ufficio tecnico comunale progetta il ponte sul torrente Caccia-Acquabianca. L’opera, finanziata con fondi speciali regionali per dissesti idrogeologici ed in parte con fondi comunali ex L. 32/92, viene completata nel luglio del 2003. In un’intervista ad un quotidiano irpino il sindaco Mazzone esprime il suo compiacimento per la realizzazione dell’opera: «In passato all’Acquabianca c’era solamente un “ponte abusivo”. In cinquanta anni non si è mai provveduto a risolvere questo problema. Ora, invece, c’è una strada comunale con un ponte regolare. I pericoli di un nuovo crollo in quella zona appartengono al passato».57
IV.1.b3-Sistemazione strada La selva - Oasi Valle della Caccia. La progettazione di sistemazione della strada è approvata nel febbraio 2003 e l’opera viene candidata al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania. La strada impraticabile da anni - ottenuto finalmente il finanziamento, viene sistemata nel 2007 con la regolarizzazione della sede, con piccole opere di contenimento e con la nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso fino all’ingresso dell’oasi Valle della Caccia. Si concretizza così lo spirito progettuale di un collegamento con l’oasi alternativo a quello tradizionale a valle, oltre che risolvere il problema di migliore accessibilità ai fondi agricoli lungo il tracciato. Con questo lavoro viene sistemato anche l’ingresso dell’oasi Valle della Caccia con una pavimentazione in pietra posta a secco e con la messa in opera di una piccola struttura in legno destinata a centro accoglienza: l’ingresso dell’oasi assumerà finalmente fisionomia più decorosa.
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IV.1.b4-Sistemazione strada Acquabianca - Oasi Valle della Caccia. L’intervento realizzato con fondi regionali L.R. 8/04 consiste nel consolidamento di un primo tratto della zona in frana (provenendo dalla strada Senerchia-Oliveto Citra) tramite la realizzazione di una palificata in calcestruzzo cementizio armato per arginare il perenne scivolamento della strada a valle. Nel luglio 2007 con l’approvazione del progetto esecutivo del secondo tratto potrà poi essere finanziato con fondi regionali L.R. 8/04 anche il secondo intervento finalizzato alla completa messa in sicurezza del tratto in frana. I due interventi, il primo realizzato ed il secondo a realizzarsi con la sola accensione del mutuo a carico regionale già a partire dal 2012, porteranno alla sistemazione definitiva di un importante tratto di strada anni addietro caratterizzato da frequenti sconnessioni del fondo. 58
IV.1.b5-Sistemazione strada Senerchia-Oliveto Citra 3° lotto. Nel 2009 utilizzando fondi statali per la ricostruzione post-terremoto e fondi regionali L.R. 51/78 viene ultimata la sistemazione della strada Senerchia-Oliveto Citra portando così a compimento la sistemazione definitiva del fondo stradale fino all’ingresso del paese sul corso Garibaldi.
IV.1.b6-Sistemazione della strada Tratturo-Bosco 1° e 2° lotto. Tra il 2005 (1° lotto) ed il 2009 (2° lotto), utilizzando i fondi regionali L.R. 51/78, viene programmata e realizzata la sistemazione della strada con inizio dall’innesto con la strada provinciale 92 Senerchia-Quaglietta fino al tratto dissestato più a valle in località Crogliano (2° lotto). Il secondo intervento, in prosieguo del primo, comprenderà anche la sistemazione del tratto di collegamento tra Bosco e Serra la Spina, interrotto da tempo per un importante dissesto della carreggiata.
IV.1.b7-Sistemazione della strada Valvanico. Nel dicembre 2001 è approvato il progetto di sistemazione della strada 81
per concorrere al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania. Ottenuta la premialità con il finanziamento dell’opera nel 2003, dopo aver esplicato le successiva procedura burocratica, nella primavera del 2004 saranno ultimati i lavori fino al confine territoriale con il Comune di Calabritto in località Quaglietta. La genesi dell’opera era partita dalla considerazione, peraltro anche concordata negli intenti con il Comune di Calabritto, che con un intervento simile nel territorio calabrittano si sarebbe creato un rapido collegamento con l’uscita di Quaglietta della strada statale a scorrimento veloce fondo valle Sele. L’opera realizzata, comunque utile per la zona ed in futuro per il nascente P.I.I.P., non troverà poi il suo naturale sbocco per il mancato intervento del Comune di Calabritto nel proprio territorio.
IV.1.b8-Sistemazione strade Serre Persanico e Maggese. Nel 2004 viene progettata la sistemazione di ulteriori due strade grazie a finanziamenti L.R. n. 51/78. I due interventi porteranno nel 2006 e per la prima volta alla adeguata sistemazione del fondo stradale in special modo per quanto riguarda la strada Saggese mai interessata da un intervento del genere, che permetterà una buona fruizione veicolare dei fondi agricoli della zona.
IV.1.b9-Sistemazione strada mastio medioevaleMadonna del tiglio (1° lotto). Dopo aver realizzato la nuova pavimentazione in conglomerato bituminoso del tratto SenerchiaMastio medioevale, viene richiesto alla Regione Campania lo svincolo delle somme per un vecchio progetto già finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno e mai ripreso dal Comune di Senerchia. Espletato un tormentato iter burocratico durato diversi mesi, viene finalmente pavimentato un altro tratto della strada fino a raggiungere più di un terzo del percorso. L’intero tratto di strada, da Senerchia alla cappella della Madonna del tiglio a quota 1000 metri, era stato oggetto nel 2003 di una progettualità tesa al finanziamento europeo FOEGA POR Campania, poi non ottenuto: purtroppo uno dei due unici casi di 82
mancato finanziamento (come visto nel capitolo I) tra le complessive 12 progettualità direttamente candidate negli anni dal Comune di Senerchia.
IV.1.b10-Viabilità provinciale. La strada provinciale n.92 Senerchia-Quaglietta versava già da anni in un cattivo stato di manutenzione, in particolare il tratto Senerchia- incrocio strada Serrarote (Pergola) che è quello più utilizzato per raggiungere la strada statale a scorrimento veloce fondo valle Sele. Già sul finire del 2001 viene sollecitato alla provincia di Avellino un intervento di manutenzione viste le pessime condizioni della strada sulla quale non si interviene da decenni. Anche in questo caso la sagacia martellante del primo cittadino avrà i suoi risultati. Dopo circa diciotto mesi iniziano i lavori del primo tratto SerraroteSenerchia fino all’ingresso del paese, dove verrà resa più agevole e sicura la curva d’ingresso al paese subito dopo il calvario nuovo. L’intervento si completerà nel settembre 2003 per dare poi inizio alla sistemazione del tratto Pergola-Quaglietta.
IV.2-L’illuminazione pubblica Le contrade senerchiesi - nonostante gli interventi realizzati fino al 2000 e consistenti nella sistemazione stradale e nel potenziamento del servizio idrico-potabile a servizio di alcune aree non sono mai state seriamente investite da un diverso interessamento strutturale. La compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese mette in atto già all’inizio del 2003 un programma di illuminazione pubblica che coinvolgerà inizialmente le tre contrade più popolose per un investimento complessivo di circa 360.000 euro. Gli interventi rientrerebbero in una normale ed ordinaria operazione di riqualificazione delle zone rurali dotandole di un utile e dovuto servizio, ma rivestono un ruolo “rivoluzionario” di straordinarietà considerata la scarsa se non inesistente considerazione avuta in passato su questo tema. 83
IV.2.a-Realizzazione dell’illuminazione pubblica in località Seperoni. Nel settembre 2003 si approva il progetto esecutivo da finanziarsi con fondi L.R. 51/78. Formalizzato il finanziamento con un mutuo a totale carico della Regione, nel dicembre 2005 saranno ultimati i lavori. Il tratto stradale della ex statale 91, che va dai confini con la Provincia di Salerno fino all’ingresso dell’Area Industriale di Calabritto viene completamente illuminato. L’intervento riveste un’importanza fondamentale per quest’area a valle di Senerchia, dove insiste un modesto nucleo insediativo in via di sviluppo e che risulta essere la porta sud-orientale senerchiese nelle vicinanze dell’area industriale di Calabritto.
IV.2.b-Realizzazione dell’illuminazione pubblica in località Maglio-Cervara e Acquabianca. Quasi contestualmente al primo intervento di illuminazione pubblica nelle zone rurali, sulla scorta di un progetto esecutivo del settembre 2004 ed ottenuto il finanziamento con fondi L.R. 51/78, si pone mano nel 2007 anche alla realizzazione dell’illuminazione nelle due popolose contrade a sud e sud-ovest del centro abitato. Anche quest’intervento riveste particolare importanza in quanto le due contrade, di cui la prima risulta la più popolata di Senerchia, saranno interessate per la prima volta da un tale tipo di intervento, per il quale in precedenza non era mai avvenuta nemmeno una programmazione ufficiale seppur a lungo tempo.
IV.2.c-Illuminazione pubblica in località SorboCarpineto. L’altra località rurale interessata dalla realizzazione della pubblica illuminazione sarà quella Sorbo-Carpineto lungo la strada Senerchia-Oliveto Citra. Il progetto esecutivo, a valere sui fondi L.R. 01/07, è approvato nell’ottobre 2008 e finanziato con mutuo a carico della Regione Campania, la cui disponibilità si concretizza durante il 2011.
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Questo terzo intervento, una volta realizzato, completerà il programma messo in atto dal 2003 di portare la pubblica illuminazione lungo le strade delle quattro contrade più popolate di Senerchia. 59
IV.3-La rete idrica e fognaria La compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese nonostante i vecchi interventi realizzati nel precedente quinquennio sulle reti idriche rurali e che avevano portano ad un parziale adeguamento delle stesse 60 - programma tre nuovi interventi a completamento e razionalizzazione di quelli già effettuati, potenziandone le capacità di servizio. A questi interventi si aggiunge la realizzazione della predisposizione del collettore fognario in località Seperoni. L’investimento complessivo risulterà di circa 380.000 euro.
IV.3.a-Rete idrica località Acquabianca-Caccia Serrapiano. Nella seconda metà del 2007 vengono portati a termine i lavori della nuova condotta idrica in località Acquabianca su progetto esecutivo approvato nel 2004 e poi finanziato agli inizi del 2007 con fondi L.R. 49/82. Tale intervento potenzia la portata idrica nelle zone interessate in quanto si connette direttamente alle captazioni comunali della Caccia, i cui lavori di adeguamento vengono realizzati nel 2000. L’opera permette la sostituzione della fatiscente condotta idrica nella zona ai confini con la Provincia di Salerno e la nuova condotta di collegamento con quella di contrada Sorbo, il che determinerà anche un potenziamento della portata idrica nelle contrade Sorbo e Cervara.
IV.3.b-Rete idrica località Tratturo-Bosco 1° lotto. I lavori di adeguamento della rete idrica vengono realizzati all’inizio del 2007 grazie ai fondi L.R. 49/82 resisi disponibili sul finire del 2006. Anche quest’intervento in un’area alquanto trascurata porrà
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fine alle perdite della condotta ed ai frequenti cali di portata che si manifestavano nella zona con evidenti difficoltà per gli agricoltori.
IV.3.c-Adeguamento reti idriche rurali località Bosco (2° lotto) e Cervara. Nell’autunno 2007 è approvato il progetto esecutivo di sistemazione ed adeguamento della rete idrica nelle località Bosco e Cervara. Con questo secondo intervento si potrà porre fine principalmente all’atavico problema di carenza idrica nella zona nord-est della contrada Bosco e nel settore nord di Cervara. Il finanziamento viene approvato ai sensi della L.R. 49/82 nel 2011 e anche quest’opera potrà realizzarsi grazie ad un mutuo a carico della Regione Campania.61
IV.3.d-Collettore fognario in località Seperoni. Questo intervento si riallaccia invece a quello per la realizzazione del nuovo depuratore comunale, in quanto è parte integrante del finanziamento ottenuto per il tramite dell’ ATO4 “Ente Ambito Sele”. I lavori, realizzati quasi contestualmente a quelli del depuratore urbano, consistono nella predisposizione della condotta principale del collettore fognario lungo la ex strada statale 91 per poi defluire nella vicina area industriale. Tale intervento si riallaccia alle motivazioni che hanno portato alla realizzazione della pubblica illuminazione lungo lo stesso tratto di strada nella contrada Seperoni. Le basi per le nuove condizioni di sviluppo della zona Seperoni (illuminazione pubblica, predisposizione fognaria, incubatore d’imprese P.I.I.PP, nuova normativa urbanistica) vengono così tracciate dando nuove opportunità all’area a valle di Senerchia.
___________________________________ Capitolo IV – La riqualificazione delle zone rurali 86
Capitolo V LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Nel 2001 Senerchia non è ancora dotata di un nuovo strumento urbanistico operativo e ciò ha determinato anche alcune lentezze nelle fasi determinanti dei cambiamenti strutturali realizzati, dovendo sempre far fronte ai problemi burocratici che poneva la pianificazione esistente vecchia di trenta anni. La vicenda del nuovo piano urbanistico (P.U.C.) rimarrà, per certi versi, purtroppo monca in quanto a fine mandato del Risveglio Senerchiese per un’inezia temporale non si riuscirà ad ottenere il decreto provinciale di approvazione. Il piano intercomunale per gli insediamenti produttivi (P.I.I.P.), anch’esso caratterizzato da significative vicende di tipo strumentale, approderà invece a risoluzione con l’affidamento dei lavori alla fine del 2010 dopo un lungo iter burocratico.
V.1-Il piano urbanistico comunale (P.U.C. ex P.R.G.) Nel 2001 la pianificazione urbanistica senerchiese è ancora disciplinata dal Programma di Fabbricazione (P.d.F.) approvato nella metà degli anni settanta del secolo scorso. Nel 1993 viene adottato il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Senerchia e nel 1995 il comitato tecnico regionale di controllo (C.T.R.), dopo aver chiesto chiarimenti in merito, poi forniti dal Comune di Senerchia, non approva il P.R.G. motivando tale decisione con l’elencazione degli studi ed elaborati da perfezionare, fra cui spiccano lo studio geologico, lo studio delle volumetrie in relazione alla nuova pianificazione ed i piani attuativi voluti dalla ex legge n. 219/81 (piano di recupero e piano di zona). Un elenco composto da una decina di punti, che si rivela non proprio come un problema insormontabile nel perfezionamento, in gran parte di tipo formale, richiesto dal C.T.R. 87
A dicembre 2002, atteso che alle motivazioni negative del C.T.R. non è mai stato dato seguito da parte del Comune, vengono valutate le possibilità di ripresa degli studi effettuati, ma il quadro generale con il passare degli anni è sostanzialmente variato e peraltro lo studio geologico da revisionare risulta vecchio di oltre 10 anni. Nel Marzo 2003 viene indetto dal Comune un bando di selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di progettazione del Piano Regolatore Generale e dello studio geologico. Nel giugno 2003, dopo il conferimento dell’incarico di progettazione urbanistica, la Comunità Montana Terminio Cervialto comunica di aver nominato un commissario ad acta per l’espletamento degli adempimenti relativi alla formazione del P.R.G. in quanto il Comune di Senerchia è inadempiente da diversi anni perché ha adottato lo strumento urbanistico nel 1993, ma questo non è ancora esecutivo. Il dispositivo si rivela un vero fulmine a ciel sereno destando anche sbigottimento perché la determinazione arriva giusto ad iter iniziato e non tempo prima. Il commissario ad acta nominato dalla Comunità Montana verifica la regolarità dell’incarico di progettazione del P.R.G. e lo riconferma, poi definisce i bandi per gli incarichi di zonizzazione acustica, geologia e agronomia e conferisce i relativi incarichi. Finito il mandato del commissario, nell’aprile 2004 finalmente possono iniziare materialmente le fasi operative per approntare il P.R.G. con la prima bozza di ipotesi di zonizzazione, ma nel dicembre 2004 entra in vigore la L.R. n. 16 che modifica la normativa urbanistica istituendo il P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) in sostituzione del P.R.G. L’iter burocratico subisce notevoli e sostanziali modifiche nelle varie fasi di approvazione. Dopo gli studi di adeguamento alla nuova normativa regionale e l’elaborazione della bozza definitiva di pianificazione, nell’ottobre 2005 è indetta l’audizione preliminare delle organizzazioni sociali, culturali, economico professionali, sindacali e ambientalistiche. Nel febbraio 2006, dopo un’assemblea pubblica per l’esposizione del piano, la giunta comunale approva la proposta di P.U.C. che viene pubblicata sul B.U.R.C. (Bollettino Ufficiale Regione 88
Campania) e sui quotidiani provinciali. Conseguentemente, come prevede la normativa, il P.U.C. viene inviato per l’acquisizione dei pareri al settore Ambiente della Regione Campania, all’ASL Avellino, all’Autorità di Bacino interregionale del Fiume Sele, al Parco Regionale dei Monti Picentini, al Genio Civile di Avellino, alla Soprintendenza BAPPSAE. L’ultimo parere positivo viene espresso a settembre 2009. Nel febbraio 2010 il consiglio comunale può finalmente esaminare le osservazioni al P.U.C. da parte dei cittadini e delle categorie territoriali, e nell’aprile successivo è approvato il regolamento urbanistico edilizio comunale. Ad aprile del 2010 viene adottato il P.U.C. con le norme tecniche di attuazione. Nel luglio dello stesso anno il nuovo strumento urbanistico viene inoltrato alla Provincia di Avellino, che ad ottobre indice una conferenza dei servizi per far fronte alle modifiche che si ritiene debbano essere apportate alla pianificazione elaborata. A gennaio 2011 viene svolto il primo incontro ufficioso nel quale si discute delle verifiche provinciali. Nel marzo successivo, durante il secondo incontro vengono discusse e definite le modifiche da apportare e volute dalla Provincia, che sfoceranno nella conferenza dei servizi di inizio maggio 2011. Queste modifiche già nel mese successivo avrebbero fatto parte della bozza definitiva, che perfezionata avrebbe poi portato al definitivo decreto del presidente della Provincia. Ma a maggio il testimone passerà necessariamente alla nuova compagine amministrativa. 62 L’entrata in vigore della L.R. n. 16/2004 viene presentata come una norma rivoluzionaria perché tenderà a snellire e sveltire i tempi in quanto l’approvazione dei piani urbanistici avverrà da parte delle Province. Nella realtà il tutto si rivelerà come un apparato elefantiaco con una doppia valutazione: regionale e provinciale. Dall’adozione del P.U.C. di Senerchia all’acquisizione di tutti i pareri richiesti trascorrono poco più di due anni e mezzo. L’istruttoria provinciale, breve nei tempi ma minuziosissima, risulta essere in alcuni casi anche un controllo sul controllo già avvenuto in Regione.63
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Il nuovo piano urbanistico di Senerchia (realtà insediativa con poco meno di un migliaio di abitanti e con un territorio prevalentemente montano) - considerata la realtà del patrimonio edilizio esistente dopo la ricostruzione post-terremoto, considerati i vincoli idrogeologici e quelli imposti dalla pianificazione superiore si dovrebbe rilevare nelle previsioni praticamente come un piano bloccato sullo status quo. Ma l’attuazione del P.U.C. deve comunque prevedere delle linee di sviluppo nella pianificazione e così come concepito determina ulteriori condizioni di sviluppo e corretto utilizzo del territorio. Infatti le direttive del nuovo strumento urbanistico senerchiese permettono il perseguimento di importanti direttive strategiche: una nuova disciplina degli interventi in ambito urbano con la ricucitura del tessuto ad est ed ovest (cintura urbana) considerando una fascia a destinazione agricola residenziale a basso indice di fabbricazione (0,30 mq/mc con altezze massime di mt 7,50); due zone di espansione ad est e a nord (di cui quella a nord di proprietà comunale) legate all’edilizia convenzionata (0,50 e in parte 0,80 mc/mq con altezze massime di mt 7,50); una nuova condizione di sviluppo nell’area a valle in località Persanico-Seperoni (zona di completamento rado e zona agricola residenziale con indice di 0,30 mc/mq ed altezza massima di mt. 7,50) in adiacenza alla zona industriale ed all’area P.I.I.P. Le scelte principali vertono su due condizioni analizzate: la prima è quella di creare una zona “agricola residenziale” che potesse “risanare urbanisticamente” le abitazioni ricostruite nel dopo terremoto ai bordi del centro urbano e nell’area a valle in prossimità dell’area industriale; la seconda consiste nel considerare comunque delle aree di espansione sottoposte all’edilizia convenzionata e quindi a tutte le rigide direttive non speculative ad essa legata. [Fig. 19-20 parte III] Ma il complicato e farraginoso iter burocratico investe anche un Comune di circa novecento abitanti. Quasi un anno viene perso a causa di un commissariamento da parte della Comunità Montana Terminio Cervialto ed a causa del cambio di normativa regionale.
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Dall’approvazione in giunta comunale nel 2006 della proposta di P.U.C. fino ai nulla osta degli enti preposti trascorrono più di due anni e mezzo. Poi inizia la nuova e minuziosa verifica provinciale. Questo risulterà essere un forte rammarico. Lo strumento urbanistico impaludato nelle pastoie burocratiche non ha potuto avere luce nella prima metà del 2011 solamente per pochissimi mesi, e non vedrà luce almeno nei successivi tre anni considerata l’inoperatività registrata successivamente al maggio 2011 e fino all’ottobre 2014.
V.2-Il piano produttivi
intercomunale
per
gli
insediamenti
Nel luglio 1988 il Comune di Senerchia approva la progettazione del Piano per degli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) da realizzarsi nell’area a valle della località Persanico-Serrarote, in prossimità dell’area industriale di Calabritto. L’auspicio è di realizzare l’insediamento mediante fondi statali per la ricostruzione postsisma, ma dopo l’approvazione del progetto l’intento rimane, anche in questo caso, sempre sulla carta. Di tale argomento non se ne avrà più menzione negli anni a seguire. Nel gennaio 2004 si apre una possibilità usufruendo di specifici finanziamenti regionali legati alla realizzazione di P.I.I.P. (Piani Intercomunali per gli Insediamenti Produttivi). Il Comune di Senerchia si propone come ente capofila per la realizzazione del P.I.I.P. Senerchia-Calabritto-Oliveto Citra e nel maggio dello stesso anno viene siglato l’accordo di programma tra la Regione Campania, la Comunità Montana Terminio-Cervialto, il Comune di Senerchia ed i Comuni associati sulla scorta della progettualità a cura dell’ufficio tecnico comunale di Senerchia. Nell’aprile 2005, con delibera della giunta regionale campana, viene approvato il piano di riparto dei fondi tra i Comuni che hanno presentato le istanze ai sensi della delibera di giunta regionale n. 3854/2003. Con decreto dirigenziale n° 458/2006 la Regione Campania concede il contributo di € 4.683.202 da formalizzare con 91
un mutuo Cassa Dp.Pp. a carico regionale per la realizzazione del P.I.I.P. di Senerchia-Calabritto-Oliveto Citra. Il progetto esecutivo finanziato consiste nella realizzazione in “area A” (zona alta CasaglieSerrarote) delle infrastrutture e dei lotti edificatori per attività produttive, e nella realizzazione in “area B” (zona bassa Persanicoponte Scaffettone-area industriale Calabritto) di un incubatore d’imprese costituito da una struttura coperta a diverse vocazioni. La realizzazione del P.I.I.P. è stata una vicenda tormentata sin dall’inizio a causa di fattori esterni all’attività amministrativa che hanno determinato rallentamenti nella parte centrale dell’iter burocratico prima dell’appalto. Svariati esposti alle autorità competenti (risultati poi maldestramente tendenziosi e totalmente insussistenti), insieme a consigli comunali carichi di tensione (accuse sulla pericolosità di realizzazione in un’area ritenuta geologicamente insicura) hanno calcato la scena nelle fasi salienti contribuendo solamente a rallentarne il percorso. Infatti l’opera durante l’iter burocratico, che ha poi portato all’accordo di programma con la Regione Campania, aveva già passato il vaglio delle autorità regionali competenti con esito positivo sulla fattibilità urbanistica e geologica. Nonostante ciò il Comune di Senerchia, a causa di esposti al Ministero delle Infrastrutture ed alla Protezione Civile, ha dovuto rallentare di alcuni mesi le procedure per ribadire e dimostrare che tutte le autorizzazioni ed i nulla osta erano già stati acquisiti dalla Regione Campania e dagli enti preposti con le dovute conferenze dei servizi. I lavori relativi all’area A (Casaglie-Serrarote) verranno finalmente aggiudicati definitivamente nell’ottobre 2010 con inizio nel marzo 2011. Ha così inizio la realizzazione del voluto “parco industriale-artigianale”, perché fosse un progetto concreto e legato ad un certo tipo di attività produttive ecocompatibili.64 [Fig. 21 parte III]
______________________________ Capitolo V – La pianificazione territoriale 92
Capitolo VI LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO
La compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese pone la sua attenzione anche alla salvaguardia del territorio affrontando varie problematiche riguardanti le montagne, il dissesto idrogeologico, la valorizzazione e preservazione delle aree naturalistiche. L’attività in questo ramo porterà ad affrontare problematiche delicate come la frana Serra dell’Acquara ed i confini territoriali, ma porterà anche soddisfacenti risultati inerenti la salvaguardia delle montagne stesse e la realizzazione di nuovi percorsi naturalistici.
VI.1-Il Piano di assestamento forestale (PAF) e la problematica dei confini territoriali Nel 2008 il Comune di Senerchia pone mano alla revisione del P.A.F. in fase di scadenza e nel 2009 la Regione Campania ne assegna un finanziamento di € 72.394 con relativa delibera di giunta. Contestualmente il Comune di Senerchia rivendica la proprietà di alcune particelle forestali inserite nello schema di P.A.F. del Comune di Calabritto ma ricadenti in particelle catastali del Comune di Senerchia: dopo decenni viene riaffrontato con determinazione nelle sede istituzionali il problema dei confini occidentali di Senerchia. La storia dei beni demaniali montani parte da lontano e precisamente da una vecchia controversia del 1909 tra i comuni limitrofi di Calabritto, Senerchia, Acerno e Bagnoli Irpino. Nello specifico dei Comuni di Senerchia e Calabritto la controversia riguardava la titolarità di alcune particelle catastali con la conseguente promiscuità e confinazione tra i due Comuni. Il contenzioso trovava già il suo epilogo con le sentenze del Commissario degli usi civici di Napoli del dicembre 1936, del febbraio 1938 e del giugno 1940. La sentenza del 1936 omologava la 93
linea di confine tra i due Comuni ed ordinava l'immissione nel possesso dei rispettivi demani secondo le confinazioni e le terminazioni indicate. Il dispositivo esplicitava inoltre che a seconda dei risultati delle rispettive immissioni in possesso venissero apportate le conseguenti variazioni catastali. Con la sentenza del 1938 venivano assegnati al Comune di Calabritto circa 2.600 ettari di terre demaniali libere. La sentenza del 1940 ribadiva l’omologazione avvenuta nel 1936 della relazione di perizia tecnica unitamente alle tavole planimetriche e riconfermava l’assegnazione al comune di Senerchia di circa 2.192 ettari. Da allora le particelle contese risulteranno ancora catastalmente del Comune di Senerchia, così come tutte le cartografie ufficiali riportano sempre i confini occidentali del Comune di Senerchia inglobanti la vasta area contesa tra i due Comuni. [Fig. 22 parte III] L’iniziativa in autotutela viene intrapresa dal Comune di Senerchia partendo dalla costatazione che già nel proprio P.A.F. del decennio precedente queste aree non erano state incluse, mentre ora risultano in parte incluse nel nuovo P.A.F. del Comune di Calabritto di contestuale stesura a quello senerchiese. La regione Campania nel 2010 determina di escludere dal P.A.F. del Comune di Calabritto le parti interessate dalle superfici controverse, in quanto il nuovo P.A.F. del Comune di Calabritto presenta comunque una superficie di circa 630 ettari superiore a quella determinata con la sentenza del 1938, fermo restando che la confinazione omologata non risulta ancora definita sul territorio. L’istanza del Comune di Senerchia risulta in questo modo provvidenziale perché in futuro, senza l’intervento sospensivo della Regione, si sarebbe probabilmente corso il rischio di perdere una fetta importante di territorio se si fosse incorso ancora una volta nell’errore di tralasciare la questione. 65
VI.2-La frana Serra dell’Acquara Il dissesto - sviluppatosi sotto forma di una colata di 2,5 km larga fino a un massimo di 500 mt e profonda fino a 33 mt. interessando 94
un’area di oltre venti ettari - fa parte di un’area in frana preesistente di notevoli dimensioni (periodo di quiescenza calcolato in 40 anni) che si è riattivata drammaticamente in concomitanza del terremoto del 1980. Nei continui incontri con i responsabili dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele volti alla definizione della “Rivisitazione del piano stralcio per l’assetto idrogeologico” emerge sempre l’incombente problematicità della frana Serra dell’Acquara. Viene più volte segnalata la difficoltà pratica ed operativa per il Comune di Senerchia nell’affrontare il problema in solitudine, sollecitandone peraltro l’urgenza. Nel 2007 la Segreteria tecnico-operativa dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele, su invito dell’assessore all’ambiente della Regione Campania, redige un programma di interventi emergenziali per la mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree a rischio da frana molto elevato. In questo progetto pilota ricade anche l’intervento di consolidamento della frana Serra dell’Acquara: nella seduta del dicembre 2007 il comitato tecnico dell’Autorità di Bacino esprime parere favorevole al programma e alla redazione dello studio di fattibilità per il Comune di Senerchia. Nel maggio del 2008 il Sindaco del Comune di Senerchia sottoscrive con l’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Sele il protocollo d’intesa n° 3 relativo agli “Interventi emergenziali per la mitigazione del rischio idrogeologico nelle aree a rischio da frana molto elevato”. Nello stesso anno il Comitato Tecnico dell’Autorità approva il progetto pilota “Consolidamento località Serra dell’Acquara di notevoli dimensioni a frana storica in continuo scivolamento nel Comune di Senerchia”, volto ad un’azione di stabilizzazione e di mitigazione del rischio idrogeologico dell’area situata a valle del centro abitato di Senerchia e la cui estensione è di 204.000 mq. L’approfondito studio preliminare, redatto dalla stessa struttura tecnica dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele, verte sulla mitigazione del rischio idrogeologico con l’eliminazione dei dissesti in atto per la pubblica e privata incolumità e sul recupero 95
ambientale, naturalistico e paesaggistico dell’area in evidente stato di precarietà ecologica. L’intervento di ripristino funzionale ecosistemico e messa in sicurezza del territorio prevede una spesa complessiva di circa 9.300.000 euro da finanziare con fondi europei tramite la Regione Campania. La finanziabilità si perde nelle lungaggini regionali di spesa dei fondi europei che hanno portato alle vicende polemiche e rischiose degli anni successivi fino al 2013/2014 quando la Regione Campania ha rischiato di restituire i soldi non spesi, ottenendo poi una proroga al 2015.
VI.3-Il risanamento del vallone Forma La progettualità per il risanamento del vallone Forma, a monte del centro storico di Senerchia, viene messa in atto agli inizi del secondo mandato Mazzone e si candida al finanziamento con fondi europei FOEGA POR Campania. L’intervento, che prevede una spesa di € 750.000, verrà poi inserito nella graduatoria del Parco Progetti della Regione Campania, graduatoria che nel 2010 risulta ancora aperta ai finanziamenti europei, ma senza alcun riscontro reale da parte della Regione Campania.
VI.4-I sentieri naturalistici L’area naturalistica più importante del territorio senerchiese è l’oasi naturale Valle della Caccia a gestione convenzionata Comune di Senerchia-WWF Italia. E’ questa la maggiore risorsa turistica senerchiese, che nel decennio 2001-2011 vede un incremento di presenze anche grazie al coinvolgimento dal 2005 della Pro Loco Senerchia in aggiunta al WWF Italia.66 Nella seconda metà del decennio a guida Mazzone, con la sistemazione della strada La Selva-Oasi Valle della Caccia viene anche sistemato dignitosamente l’ingresso dell’oasi con la realizzazione della pavimentazione in pietra a secco dello slargo d’ingresso, di nuovi pontili di attraversamento e di un piccolo centro di accoglienza in legno. 96
In quest’area si concentra principalmente l’interesse della compagine amministrativa del Risveglio Senerchiese mettendo in atto, in tempi diversi, due progettualità di sentieri turistici: il sentiero della Caccia e quello per la grotta Profunnata per un investimento complessivo di circa 310.000 euro.
VI.4.a-Sentiero turistico della Caccia. Il progetto comunale viene inserito nel sistema di progetti integrati del Parco Regionale dei Monti Picentini per ottenere la finanziabilità con fondi europei FOEGA POR Campania. L’opera - come prosieguo del realizzato (sempre durante questo decennio) sentiero dell’Affacciata proveniente dal centro storico di Senerchia - viene inclusa in graduatoria ed ammessa a finanziamento: l’intervento risulta coerente con gli obiettivi del PSR Campania e nello specifico con la misura operativa di riferimento in quanto si basa su un potenziamento dell’offerta turistica tendendo ad obiettivi di sviluppo delle aree rurali. Il percorso ultimato nel 2008 si snoda lungo il vecchio tracciato a monte dell’oasi Valle della Caccia con un belvedere a picco sull’area della cascata, per poi terminare nella zona in prossimità delle captazioni idropotabili della Caccia, dove viene sistemata un’area attrezzata.
VI.4.b-Sentiero turistico per la grotta Profunnata. Nell’ottobre 2009 viene istituito il nuovo Partenariato Pubblico PIRAP (Progetti Integrati Rurali per le Aree Protette), finalizzato alla elaborazione e realizzazione di un programma di sviluppo territoriale che riguarda anche il Parco Regionale dei Monti Picentini, con la conseguente presentazione dei relativi progetti da parte dei Comuni che rientrano nelle aree protette individuate. Il Comune di Senerchia sottoscrive il protocollo d’intesa per la costituzione del Partenariato Pubblico finalizzato alla elaborazione e presentazione del PIRAP Parco Regionale Monti Picentini: in quella sede viene presentato e candidato al futuro finanziamento il progetto preliminare “Sentiero per la grotta Profunnata” redatto dall’ufficio tecnico comunale.
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L’intervento consiste principalmente nella realizzazione di un sentiero attrezzato (all’interno del perimetro del Parco Regionale dei Monti Picentini) che congiunge il percorso natura “Oasi WWF Valle della Caccia” con la grotta Profunnata posta a sud- ovest di quest’ultimo. La realizzazione di questo nuovo percorso attrezzato permette la chiusura della rete di sentieri lungo il versante meridionale del Parco Regionale dei Monti Picentini: infatti il sentiero per la grotta Profunnata connette i sentieri esistenti nn. 153 e 154 del Parco, il primo che partendo dal centro storico di Senerchia si connette con il percorso natura “Oasi WWF Valle della Caccia” (sentiero dell’Affacciata) ed il secondo a Piano Canale nel territorio di Oliveto Citra. L’intervento previsto si basa su due fasi: il ripristino funzionale del percorso natura “Oasi WWF Valle della Caccia” tramite interventi di manutenzione ai ponticelli ed alle aree di sosta; la realizzazione di un nuovo percorso attrezzato della lunghezza complessiva di circa 1.700 metri, che dal cuore dell’Oasi Valle della Caccia porta direttamente alla suggestiva grotta Profunnata costeggiando in larga parte il torrente Trientale. Nel 2010 la progettazione acquisisce la premialità per il finanziamento con fondi europei del “Programma di Sviluppo Rurale della Regione Campania”. L’opera verrà finanziata nell’estate del 2012.67
VI.5-La salvaguardia delle radure montane Dopo l’intervento voluto e richiesto dal Comune di Senerchia volto alla ristrutturazione del rifugio forestale - poi realizzato dalla Comunità Montana Terminio Cervialto con fondi europei POR Campania - l’impegno per l’area montana senerchiese continua con l’acquisizione di un importante finanziamento. Nel 2009 la Regione Campania formalizza il bando di attuazione degli interventi di salvaguardia silvo-ambientali del programma europeo FEARS misura 225. La misura mira a soddisfare i bisogni e le priorità ambientali individuate sul territorio regionale per le aree boschive e forestali. 98
L’articolato obiettivo tende a conservare gli ecosistemi forestali di notevole pregio naturalistico; esaltare la funzione protettiva delle foreste in relazione alla difesa del suolo ed all’assetto idrogeologico; ripristinare gli habitat naturali; conservare la struttura dei suoli e la qualità delle acque; migliorare la gestione e la salvaguardia delle zone forestali comprese nelle aree Natura 2000 e nelle aree protette nonché delle aree destinate alla produzione di materiale di base (boschi da seme); gestire in modo efficiente i boschi e le foreste con incremento della biomassa organica morta; incrementare il numero di matricine da riservare al taglio; creare aree di riserva non soggette a taglio; proteggere, tutelare e valorizzare le radure di particolare pregio dal punto di vista botanico e faunistico mediante interventi di ripulitura, taglio e controllo di cespugli e arbusti invasivi, tenendo sempre conto dell’esigenza di conservazione del suolo. La misura operativa è dettagliata e si presta alle condizioni naturali ed ambientali delle montagne senerchiesi: è un’occasione da non perdere. Nel 2010 il Comune di Senerchia presenta l’istanza di finanziamento per interventi di mantenimento delle radure montane incluse nel piano di assestamento forestale (P.A.F.) a partire dall’annualità 2010. Con decreto dirigenziale della Regione Campania emesso nel marzo 2012 viene approvata la graduatoria definitiva dei Comuni ammessi al finanziamento degli interventi silvo-ambientali con fondi europei PSR. Fra questi ricade il Comune di Senerchia al quale è concesso - grazie alla candidatura avvenuta un anno e mezzo prima - il premio massimo annuale di € 30.000 ai fini dell’attuazione degli interventi per l’intero periodo di programmazione quinquennale del PSR Campania.
_______________________________ Capitolo VI – La salvaguardia del territorio 99
PARTE TERZA Epilogo e appendice
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Epilogo Il dibattito su macro scala - il più delle volte imperniato sullo sviluppo economico del territorio legato a progetti di riqualificazione delle aree urbane - spesso ha posto sul banco degli imputati proprio i progetti di riqualificazione e valorizzazione come potenziale elemento attrattivo o meno per lo sviluppo economico e sociale. I grandi progetti inseriti nei piani di riqualificazione urbana sono generalmente volti a ridefinire e riqualificare l’immagine della città nel tentativo di costruire una sua nuova identità moderna nella quale i flussi delle attività economiche e turistico-commerciali trovino vie di sviluppo ed un radicamento sempre più profondo. Il dibattito impone allora il suo campo di scontro tra opposte “fazioni” (nonostante si concordi sulla necessità degli interventi nelle aree urbane degradate e/o dismesse) con diverse opinioni e soluzioni incentrate sul tema se sia possibile o meno che processi di riqualificazione-valorizzazione (rigenerazione) fondati su una visione a lungo termine siano capaci di rilanciare l’economia urbana in modo efficiente, anche sotto il profilo di rilancio sociale. Il dibattito si addentra nella tematica controversa basata sulla scelta delle modalità e tipologie di trasformazione che bisogna attuare in quelle aree con evidenti sintomi di declino ambientale e sociale, così che si possano creare con le scelte effettuate le reali condizioni di sviluppo ed i conseguenti miglioramenti economici, sociali ed ambientali. Ma Senerchia è una piccola realtà e può non aver bisogno di analisi economico-sociali così approfondite e tormentate al fine di poter valutare l’esigenza o la convenienza, o ancora l’utilità degli interventi realizzati e/o a realizzarsi. E semmai alla fine tirare le somme con il banale rendiconto finale di quale “produzione” in termini di lavoro creato è stata raggiunta dopo aver agito sul tessuto urbano degradato. A Senerchia la vicenda è molto più semplice. Intervenire o no nelle aree degradate e/o dismesse? Lasciarle o no giacere nell’incuria? Preservare o no il patrimonio storico rimasto ed in via di “ruderizzazione”? Credere o no nella potenzialità ambientale del 101
territorio e nella salvaguardia delle montagne? Dotare o no il paese sopravvissuto al terremoto di sottoservizi urbanizzativi adeguati? Dotarlo o no di un depuratore? Credere o no in un luogo sicuro, sereno e confortevole per la formazione scolastica dei ragazzi? Prendere o no in considerazione le misure comunitarie europee e regionali messe in atto per salvaguardare e promuovere le piccole realtà? Credere o no in luoghi pubblici all’aperto vivibili, sicuri e non precari? Credere o no in un campo sportivo praticabile? Credere o no di illuminare le contrade? Credere o no di poter rendere vivibilità e visibilità ad un paese oramai marginalizzato e quasi collassato? Oppure lasciare tutto come era alle soglie del nuovo millennio (qui ci vorrebbe la “bacchetta magica” perché tutto tornasse come prima e potersene rendere conto), tanto prima o poi il paese sarebbe morto per eutanasia, come se ciò già fosse scientificamente assodato da un semplicistico teorema? A Senerchia in questo decennio si è scelto invece semplicemente di credere in modo positivo! Gli interventi di riqualificazionevalorizzazione realizzati e a completarsi vanno intesi proprio come semplici interventi di rigenerazione urbana, certamente non fine a se stessa o semmai di impatto scenografico, perché essi sono anche e principalmente interventi di rigenerazione umana per chi ci vive. La rigenerazione urbana avvenuta è da commisurare al suo impatto positivo sulla comunità come miglioramento del livello di qualità del luogo in cui vive e vuole vivere. La rigenerazione urbana ha dovuto necessariamente ricreare l’identità nel genius loci, con la popolazione locale che prende possesso dei processi di recupero e trasformazione potendone provare un senso di appartenenza e giovamento. La rigenerazione urbana e territoriale di Senerchia è voluta proprio essere rigenerazione sociale del senso di appartenenza al luogo, di cambiamento in positivo della sua percezione e reputazione sia da un punto di vista interno che da un punto di vista di percezione esterna per chi non vive in paese. In sintesi, è voluta essere ed è stata, l’acquisizione di una maggiore potenzialità attrattiva.
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Aver ripercorso questi dieci anni di attività del Risveglio Senerchiese, concentrandosi principalmente sugli interventi di tipo urbanistico, è voluta essere anche una necessaria chiave di lettura politico-amministrativa di accadimenti voluti ed avvenuti con impegno,condivisione e passione partecipativa dell’intera compagine amministrativa. L’elencazione in appendice (B) dei 70 interventi realizzati è meramente di “tipo conoscitivo”. Pertanto è doveroso ed indispensabile considerare che di questi (oltre i piccoli, utili e dovuti interventi di pura amministrazione ordinaria) un buon numero riveste particolare importanza per il presente ed il futuro di Senerchia, perché sono la base strutturale del suo potenziale rigenerativo. Si ritiene che molto sia stato fatto con abnegazione, dedizione e numerose difficoltà operative. Probabilmente il realizzato avrebbe potuto essere perfettibile in alcuni casi. Qualche risultato non è stato raggiunto nella sua completezza. Forse qualcosa è stato trascurato. Ma durante il decennio qualcosa di estremamente diverso e importante per Senerchia è sicuramente accaduto.
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Appendice (A)
ILLUSTRAZIONI DI RIFERIMENTO
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[Fig. 1] II.1 - L’urbanizzazione primaria del piano di recupero.
L’intervento investe tutta la trama viaria della zona sopravvissuta al terremoto del 1980. Verranno realizzate la nuova rete fognaria, la nuova rete idrica, la nuova rete di pubblica illuminazione con nuovi corpi illuminanti, i nuovi marciapiedi e la nuova pavimentazione stradale. A ciò si aggiunge la definitiva sistemazione dell’area compresa tra la scuola elementare, la via Castagni (comparto n. 010) ed il corso Garibaldi. Non ultimo l’intervento di messa in sicurezza del muro di contenimento della ex piazza Vittorio Emanuele III.
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[Fig. 2] II.1 - L’urbanizzazione primaria del piano di recupero. Il corso Garibaldi subirà un’operazione di “restailing” con la pavimentazione in porfido sia nella parte carrabile che in quella pedonale e con l’installazione di lampioni artistici. L’area di sedime del rudere di una vecchia chiesa in costruzione e mai completata (demolita all’indomani del terremoto del 1980 e rimasta per anni uno slargo anonimo) viene sistemata con una pavimentazione in porfido e ridotta nel senso longitudinale per far spazio all’allargamento della strada per Oliveto Citra, che in quel punto subiva una strozzatura. L’area di sedime dell’ex Municipio, anch’essa rimasta disadorna per anni, verrà restituita alla comunità senerchiese grazie alla realizzazione di una piazzetta, poi arricchita (con un secondo intervento) da una fontana semicircolare caratterizzata da giochi d’acqua. Il secondo intervento porterà anche alla dotazione di sedute in pietra lungo il corso e nella nuova piazza, che sarà denominata con delibera di giunta comunale n. 28/2011 “Piazza Enrico Berlinguer” (ad ottobre 2014 la nuova denominazione non risulta ancora ufficializzata).
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[Fig. 3] II.2 - Il completamento del piano di zona.
Oltre alla sistemazione dell’area pertinenziale del nuovo municipio, si registra la realizzazione di dieci micro interventi che finalmente normalizzano l’assetto del piano di zona. Vengono risolti atavici problemi riguardanti principalmente la pavimentazione delle vie di accesso veicolare ai comparti edificatori ed il percorso pedonale ad ovest del comparto edificatorio a monte del campo sportivo. A ciò si aggiungono la regolarizzazione della strada a monte della ex falegnameria e di quella a monte del campo sportivo. (
__
nuovi interventi).
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[Fig. 4] II.4 - I vuoti urbani.
I vuoti urbani sono quelle aree “bianche” che si sono venute a creare a causa di tre accadimenti principali: il nucleo centrale del paese completamente raso al suolo dall’evento sismico del novembre 1980 e non più ricostruibile in sito, le aree di sedime degli insediamenti provvisori dei prefabbricati, le aree create dalla nuova viabilità del piano di recupero. Gli interventi realizzati opereranno finalmente la ricucitura del tessuto urbano. 108
[Fig. 5] II.4.a - Ripristino degli invasi spaziali ex Piazza Umberto I, ex Piazza Vittorio Emanuele III ed ex piazza Municipio.
Il nucleo urbano formatosi fra il XVIII ed il XIX secolo è l’area centrale di Senerchia prima dell’evento sismico del 1980. E’ il sito delle tre principali piazze ed il centro della vita senerchiese, purtroppo un patrimonio oramai distrutto dal catastrofico evento naturale. Il contesto insediativo è andato completamente distrutto, e con esso quasi tutta la trama viaria di collegamento tra le tre piazze. L’area, a causa della imponente frana di Serra dell’Acquara, non può più essere interessata dalla ricostruzione in sito delle abitazioni distrutte, che vengono delocalizzate nel piano di zona.
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[Fig. 6] II.4.a - Ripristino degli invasi spaziali ex Piazza Umberto I, ex Piazza Vittorio Emanuele III ed ex piazza Municipio.
L’area della fig. 5 cosÏ si presenta dal rilievo aerofotogrammetrico del 2000. Per quasi un ventennio i vecchi luoghi delle tre piazze sono rimasti abbandonati alla natura. Gli unici segni del costruito e punti di riferimento sono il portale-arco in calcestruzzo cementizio armato del campanile della chiesa madre e palazzo Cuozzo (che qui non compare perchÊ non individuato dal rilievo aerofotogrammetrico in quanto ricoperto da vegetazione!)
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[Fig. 7] II.4.a - Ripristino degli invasi spaziali ex Piazza Umberto I, ex Piazza Vittorio Emanuele III ed ex piazza Municipio.
L’insieme degli interventi realizzati daranno una nuova e definitiva configurazione all’area. Gli spazi vengono restituiti alla comunità come luoghi della vivibilità e della memoria, andando a colmare l’enorme vuoto urbano creatosi all’indomani dell’evento sismico dell’ottanta e ricucendo in modo dignitoso il nuovo centro abitato ricostruito con il borgo antico che ha inizio in via Umberto I. Il luogo nel suo insieme spaziale (Piazza Vittorio Emanuele III, via Vittorio Emanuele III, Piazza Umberto I) viene denominato “Piazza XXIII Novembre”. La ex piazza Municipio viene invece denominata “Piazza Santa Maria”. (delibera di giunta comunale n. 28/2011).
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[Fig. 7 a]
Ad ottobre 2014 la nuova denominazione non risulta ancora ufficializzata
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[Fig. 8] II.4.b - Sistemazione dell’area a valle del comparto 10 in via Castagni.
L’area così si presenta dal rilievo aerofotogrammetrico del 2000 e doveva già essere interessata dall’intervento di urbanizzazione del piano di recupero progettato nel 1987. Fra le priorità di questo intervento ricadeva già allora l’accessibilità veicolare al blocco edilizio “comparto 10” (lato est) ricostruito su via Castagni. Accessibilità veicolare interdetta per quasi un decennio.
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[Fig. 9] II.4.b - Sistemazione dell’area a valle del comparto 10 in via Castagni
Con le opere di urbanizzazione del piano di recupero viene realizzato il nuovo collegamento viario che ha la triplice funzione di collegare via Castagni con il corso Garibaldi, rendere accessibile il porticato del comparto 10, dotare la scuola elementare di un nuovo ingresso più sicuro ed agevole. La nuova trama viaria determina un’area centrale triangolare, che verrà attrezzata a verde con un successivo intervento. Il luogo viene denominato “Piazza Italia” (delibera di giunta comunale n. 28/2011).
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[Fig. 9 a]
Ad ottobre 2014 la nuova denominazione non risulta ancora ufficializzata 115
[Fig. 10] II.4.c - Sistemazione del sagrato della nuova Chiesa Madre.
L’area viene pavimentata distinguendo la parte veicolare da quella pedonale, che sarà dotata di illuminazione, alberature e panchine in legno con sistemazione a verde della zona sottostante il muro di contenimento a monte. Il luogo sarà denominato “Piazza Giovanni Paolo II” (delibera di giunta comunale n. 28/2011).
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[Fig. 10 a]
Ad ottobre 2014 la nuova denominazione non risulta ancora ufficializzata 117
[Fig. 11] II.4.d - Sistemazione area ex insediamento Caritas/via Castagni. II.4.e - Sistemazione area ex A/4 traversa Garibaldi. II.4.f - Sistemazione parcheggio campo sportivo II.4.g - Sistemazione parcheggio scuola elementare.
I quattro interventi di recupero urbano interessano aree utilizzate nel passato per gli insediamenti provvisori dei prefabbricati post-terremoto. Al di sotto della nuova chiesa madre verrà definito uno spazio a parcheggio e verde attrezzato con la dotazione di marciapiede lungo la sottostante via Castagni. Nella ex Area A/4 verrà sistemata l’intera zona con vocazione polifunzionale. Il campo sportivo e la scuola elementare saranno dotati di parcheggio.
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[Fig. 12] La riqualificazione dell’ex insediamento C.R.T.
Villaggio Sicomoro
L’insediamento della comunità di Arzano (NA) è realizzato grazie all’opera sinergica tra il Comune di Senerchia e la stessa comunità arzanese. L’intervento porterà al risanamento/recupero dell’area e di gran parte dei prefabbricati in legno donati all’indomani del terremoto dalla Croce Rossa Tedesca. Con delibera di giunta comunale n. 28/2011 la via Garibaldi viene ridenominata via Croce Rossa Tedesca (ad ottobre 2014 la nuova denominazione non risulta ancora ufficializzata).
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[Fig. 13] II.6 - Le scuole
13/05/2011
SENERCHIA - E’ stato inaugurato ieri il nuovo polo scolastico di Senerchia. All’interno dello stesso edificio troveranno posto la scuola elementare, quella media e quella della prima infanzia. All’inaugurazione erano presenti il sindaco, Adriano Mazzone, ormai alla fine del suo mandato, e la dott.ssa Rosa Grano, Provveditore agli studi di Avellino. Con delibera di giunta comunale n. 30/2011 la struttura viene denominata “Plesso Scolastico Falcone e Borsellino”.
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[Fig. 14] II.7 - Le attrezzature sportive
Il tema delle attrezzature sportive verte sul potenziamento di quella maggiore esistente (campo sortivo) con la completa ristrutturazione e l’abbinamento del campo di calcetto (la cui realizzazione sarà annullata dalla successiva amministrazione comunale nonostante fosse stata già appaltata all’inizio del 2011); sulla dotazione di una piscina comunale scoperta nelle vicinanze dell’albergo; sulla nuova vocazione polifunzionale della struttura donata dal Comitato Pro Senerchia di Parma, ad utilizzo di tipo sportivo al coperto (basket, palla a volo, tennis) e socio-culturale per svariate manifestazioni a tema.
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[Fig. 15] II.8 - Il Cimitero Anche questo luogo di culto attendeva da troppo tempo un degno intervento di razionalizzazione fruitiva. La sistemazione ha previsto la realizzazione di un pronao d’ingresso con copertura a padiglione, la copertura a falda dei percorsi pedonali a porticato del cimitero nuovo, la pavimentazione dei percorsi scoperti del cimitero nuovo e di quello vecchio, l’illuminazione dei percorsi principali, la manutenzione dell’ossario, la rete di smaltimento delle acque piovane, la tinteggiatura del porticato del cimitero nuovo, il rivestimento in pietra del muro d’ingresso, la sistemazione dello slargo antistante.
Primavera 2011
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[Fig. 16] II.9 urbano.
Insieme degli interventi strutturali nel centro
La rigenerazione urbana ha sortito l’effetto di “riempire i vuoti” creati dal nefasto evento del 1980 e ridare nuova configurazione alla trama urbanistica oltre che nuova vivibilità al paese.
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[Fig. 17] III.3 Recupero alloggi in via Piceglia. III.4 Ripristino invaso spaziale S. Antonio e via Vallone. III.5 Ricostruzione e restauro conservativo della chiesa di S. Michele al monte. III.6 Ripristino invaso spaziale S. Michele. III.7 Recupero alloggi ed urbanizzazione primaria in via Umberto I. III.8 Restauro Palazzo Frunzi in via Umberto I. III.9 Restauro Mulino ad acqua in via Piceglia.
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[Fig. 18] La nuova toponomastica (delibera di giunta comunale n.28 del 22/04/2011). Ad ottobre 2014 le nuove denominazioni stradali non risultano ancora ufficializzate.
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[Fig. 19] P.U.C. - zonizzazione urbana
Le previsioni di piano si incentrano su quattro soluzioni fondamentali. -Nuova viabilità d’ingresso al paese e di comunicazione con l’area a nord (il più vasto insediamento provvisorio di prefabbricati, ora rimossi). -Recupero di quest’area (dove è sito anche il plesso scolastico) con attrezzature e verde pubblico, oltre alla previsione di una zona per l’edilizia convenzionata su suolo pubblico. -Inglobamento di due fasce alla cintura del paese (est e ovest) caratterizzate da edilizia privata realizzata all’indomani del terremoto, per la quale si prevede un reintegro urbanistico nel perimetro urbano. -Espansione ad est tramite edilizia convenzionata rada. 126
[Fig. 20] P.U.C. - zonizzazione località Persanico-Seperoni
Le previsioni di piano si incentrano su due soluzioni fondamentali legate alla normalizzazione urbanistica dell’edilizia privata realizzata all’indomani del terremoto, prevedendo una zona di completamento ed un’altra di tipo agricolo residenziale. Le basi per le nuove condizioni di sviluppo della zona Seperoni (illuminazione pubblica, predisposizione fognaria, incubatore d’imprese, nuova normativa urbanistica) vengono così tracciate dando nuove opportunità all’area a valle di Senerchia.
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[Fig. 21] P.I.I.P. zone A e B
Il voluto “parco industriale-artigianale” - perché fosse un progetto concreto e legato ad un certo tipo di attività produttive ecocompatibili - consiste nella realizzazione in “zona A” (zona alta Casaglie-Serrarote) delle infrastrutture e dei lotti edificatori per attività produttive, ed in “zona B” (zona bassa Persanico-ponte Scaffettone-area industriale Calabritto) di un incubatore d’imprese costituito da una struttura coperta a diverse vocazioni.
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[Fig. 22] Confini territoriali tra Senerchia e Calabritto
I confini territoriali di Senerchia, nel caso specifico quelli ad ovest (Acerno) e a nord (Calabritto) risultano sempre indicati sulle cartografie ufficiali come indicato in giallo nella precedente foto satellitare, e le attuali planimetrie catastali ne evidenziano le consistenze territoriali senerchiesi. La vertenza tra i Comuni di Calabritto e Senerchia riguarda 28 particelle forestali all’interno del foglio catastale n°1 e comprese nella particella catastale n°2; 3 part.lle forestali all’interno del foglio n°1 e comprese in parte nella part.lla n°1, in parte nella n°2, in parte nel foglio n°2 part.lla 8; 5 part.lle forestali all’interno del foglio n°2 e comprese in parte nelle part.lle n°1 e n°2. Le particelle forestali determinerebbero (nel caso non appartenessero tutte o in parte al Comune di Senerchia) un sostanziale cambiamento dei confini settentrionali ed occidentali di Senerchia, ma ciò è già in parte non possibile in quanto il Comune di Calabritto nel suo P.A.F. ha utilizzato circa 630 ettari in più di quelli che gli furono assegnati nel 1938.
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[Fig. 23] I cantieri nel decennio del Risveglio Senerchiese.
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Appendice (B)
RIEPILOGO DELLE OPERE
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Qui si sono volute raggruppare schematicamente le opere pubbliche realizzate e a realizzarsi secondo i settori tematici trattati in precedenza. Il primo settore riguarda le opere progettate e finanziate dalla precedente amministrazione comunale, iniziate nel 2001 all’indomani dell’insediamento del Risveglio Senerchiese. In questo settore compaiono opere da poco iniziate dalla precedente compagine amministrativa (i cui lavori sono seguiti senza alcun rallentamento o sospensione per presunte revisioni) ed opere mandate immediatamente in appalto, secondo una corretta procedura di continuum amministrativo dopo una attenta e veloce revisione delle progettualità che non hanno subito sostanziali variazioni. Il secondo settore riguarda le opere di riqualificazione del centro urbano progettate, realizzate e finanziate a partire dalla metà del 2001. In questo settore compaiono 28 opere progettate e concluse fino alla primavera del 2011, 4 iniziate nei primi mesi dello stesso anno o nel corso del 2010, 4 appaltate all’inizio del 2011 e 1 progettata e finanziata nel 2011. Il terzo settore riguarda le opere di riqualificazione del borgo antico progettate, realizzate e finanziate a partire dalla metà del 2001. In questo settore compaiono 5 opere progettate e concluse fino alla primavera del 2011, 2 iniziate ed in via di realizzazione, 3 finanziate e cantierabili. Il quarto settore riguarda le opere di riqualificazione delle zone rurali progettate, realizzate e finanziate a partire dalla metà del 2001. In questo settore compaiono 16 opere progettate e concluse fino alla primavera del 2011, 1 iniziata nei primi mesi dello stesso anno e 4 finanziate e cantierabili. Il quinto settore riguarda le opere di urbanizzazione del piano intercomunale per gli insediamenti produttivi (P.I.I.P.) lotto A (Casaglie-Serrarote) iniziate nel marzo del 2011 e quelle prontamente cantierabili riguardanti il lotto B (Incubatore Persanico-ponte Scaffettone).
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Opera iniziata a fine anno 2000 1. Realizzazione della struttura polifunzionale (ultimata nel 2003)
Appalto di opere già progettate nel 2000
Ia. OPERE REALIZZATE NEL PERIODO 2001/2003 1. Sistemazione strada Senerchia-Calabritto 2. Sistemazione strada Senerchia-Oliveto Citra 3. Sistemazione strada Sorbo-Cervara 4. Sistemazione strada S. Nicola 5. Sistemazione strada Carpineto-Serre-Mufita
Riqualificazione centro urbano
IIa. OPERE REALIZZATE DAL 2001 AL 2011 1. Adeguamento condotta idrica dalla sorgente Forma e serbatoio idrico Monolillo 2. Lavori di adeguamento scuola elementare 3. Lavori di piccola manutenzione campo sportivo 4. Adeguamento area captazioni sorgenti Forma 5. Sistemazione strada Senerchia-Mastio medioevale 6. Sistemazione strade via Giardino, via Cimitero, via Monolillo 7. Sistemazione Cimitero vecchio e nuovo 8. Completamento urbanizzazioni piano di zona 9. Urbanizzazione primaria e seconadria del piano di recupero 10. Realizzazione bagni pubblici 11. Realizzazione illuminazione pubblica via Calvario s.p. 92 12. Rimozione prefabbricati e bonifica delle aree 13. Adeguamento e manutenzione scuola elementare e media 14. Interventi di arredo urbano 15. Completamento cappella comunale cimitero vecchio 16. Sistemazione area ex chiesa madre 17. Sistemazione area nuova chiesa madre 18. Sistemazione ex piazze Vitt. Eman. III e Umberto I 19. Sistemazione ex piazza Municipio (S. Maria) 20. Sistemazione area a valle del comparto 10 21. Restauro Palazzo Cuozzo 22. Sistemazione/adeguamento campo sportivo e spogliatoi 23. Realizzazione parcheggio campo sportivo 24. Sistemazione area dismessa A4 25. Realizzazione parcheggio scuola elementare 26. Realizzazione impianto di depurazione 133
27. Realizzazione loculi cimitero nuovo 28. Realizzazione plesso scolastico 1° lotto funzionale ####
IIb. OPERE INIZIATE NEL 2010/2011 29. Ricostruzione ex oleificio via Vitt. Emanuele III 30. Riqualificazione urbana via Castagni 31. Completamento pubblica illuminazione via Calvario 32. Realizzazione fontana artistica al corso Garibaldi ####
IIc. OPERE APPALTATE NEL 2011 33. Completamento Plesso Scolastico 2° lotto funzionale 34. Completamento 1° piano Palazzo Cuozzo 35. Realizzazione del campo di calcetto 36. Realizzazione della piscina comunale ####
IId. OPERA PROGETTATA E FINANZIATA (CANTIERABILE) 37. Adeguamento viabilità urbana (ingresso sud plesso scolastico)
Riqualificazione borgo antico
IIIa. OPERE REALIZZATE DAL 2001 AL 2011 (38) (39) (40) (41) (42)
1. Rifacimento rete idrica via S. Antonio-Serrone 2. Messa in sicurezza Via Umberto I 3. Ripristino invaso spaziale S. Antonio/via Vallone 4. Ripristino invaso spaziale sagrato San Michele 5. Ricostruzione/Restauro Chiesa San Michele ####
IIIb. OPERE INIZIATE (43) 6. Recupero unità abitative ed urbanizzazione in via Umberto I (44) 7. Recupero 8 unità abitative in via Piceglia ####
IIIc. OPERE PROGETTATE E FINANZIATE (CANTIERABILI) (45) 8. Restauro Palazzo Frunzi in via Umberto I (46) 9. Adeguamento depuratore Piceglia e collettore fognario borgo antico ####
IIId. OPERA PROGETTATA E FINANZIATA (47)10. Restauro Mulino ad acqua in via Piceglia
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Riqualificazione zone rurali
IVa. OPERE REALIZZATE DAL 2001 AL 2011 (48) 1. Sistemazione strada Serrarote (49) 2. Realizzazione ponte sul torrente Acquabianca/Caccia (50) 3. Sistemazione strada Valvanico (51) 4. Sistemazione strada Tratturo-Bosco (52) 5. Realizzazione pubblica illuminazione Seperoni (53) 6. Sistemazione strade Serre-Persanico-Maggese (54) 7. Sistemazione/adeguamento strada Selva-Oasi Valle della Caccia (55) 8. Realizzazione Pubblica illuminazione Maglio e Acquabianca (56) 9. Acquedotto Acquabianca-Caccia-Serrapiano (57)10. Adeguamento acquedotto Tratturo-Bosco (58)11. Realizzazione sentiero rurali/montani località Caccia (59)12. Sistemazione strada Bosco (60)13. Sistemazione strada Senerchia-Oliveto C. 4° lotto (61)14. Sistemazione strada Acquabianca Oasi Valle della Caccia 1° tratto in frana (62)15. Sistemazione strada Mastio-Madonna del Tiglio 1° lotto (63)16. Predisposizione rete fognaria località Seperoni ####
IVb. OPERA INIZIATA NEL 2011 (64)17. Completamento pubblica illuminazione Maglio ####
IVc. OPERE PROGETTATE E FINANZIATE (CANTIERABILI) (65)18. Adeguamento reti idriche Bosco- Cervara (66)19. Pubblica illuminazione Sorbo-Carpineto (67)21. Sistemazione strada Acquabianca Oasi Valle della Caccia 2° tratto in frana ####
IVd. OPERA PROGETTATA E FINANZIATA (68)20. Percorso naturalistico Oasi WWF-Grotta Profunnata
Pianificazione territoriale
Va. OPERA INIZIATA NEL 2011 (69) 1. Piano intercomunale per gli insediamenti produttivi (PIIP lotto A – Casaglie/Serrarote) ####
Vb. OPERA PROGETTATA E FINANZIATA (CANTIERABILE) (70) 2. Piano intercomunale per gli insediamenti produttivi (PIIP lotto B – Incubatore Persanico-ponte Scaffettone)
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NOTE 1.
Fino al 1992 i fondi erogati al Comune di Senerchia ai sensi della ex legge n. 219/1981 sono stati pari a £. 67.143.643.187 (€ 34.676.466), di cui £. 64.641.725.382 (€ 33.384.665) destinati alla ricostruzione degli immobili privati, £. 7.532.118.169 (€ 3.890.014) destinati ad opere pubbliche (urbanizzazioni ed infrastrutture) ed oneri diversi, £. 2.050.158.520 (€ 1.058.818) destinati alle espropriazioni. Tale spesa determinerà una passività di £. 7.080.358.884 (€ 3.656.700). (Delibera di Consiglio Comunale n. 22/1995). Nel luglio 1993 vengono erogati al Comune di Senerchia ai sensi della ex legge n. 32/1992 £. 12.800.176.399 (€ 6.610.739), di cui £. 2.790.000.000 (€ 1.440.915) destinati alla ricostruzione degli immobili privati, £. 2.419.017.515 (€ 1.249.318) destinati ad opere pubbliche (urbanizzazioni ed infrastrutture), £. 510.000.000 (€ 263.393) destinati ad attività generali di gestione, £. 7.080.358.884 (€ 3.656.700) destinati al ripiano delle precedenti passività nell’utilizzo dei fondi già erogati. (Delibera di Consiglio Comunale n. 22/1995). Nell’ottobre 1994 vengono erogati al Comune di Senerchia ai sensi della ex legge n. 32/1992 £. 8.400.000.000 di lire (€ 4.338.238), di cui £. 1.606.665.000 (€ 829.773) destinati alla ricostruzione degli immobili privati, £. 6.457.335.000 (€ 3.334.935) destinati ad opere pubbliche, £. 336.000.000 (€ 173.529) destinati ad attività generali di gestione. (Delibera di Consiglio Comunale n. 23/1995). Nell’agosto 1999 vengono erogati al Comune di Senerchia £. 2.000.000.000 (€ 1.032.914), di cui £. 1.920.000.000 (€ 991.597) destinati ad opere pubbliche, £. 80.000.000 (€ 41.316) destinati ad attività generali di gestione. (Delibera di Consiglio Comunale n. 11/2000). All’anno 2000 i fondi complessivamente erogati al Comune di Senerchia risulteranno pari a £. 90.343.819.586 (€ 46.658.689), di cui circa 69.040.000.000 di lire (€ 35.656.184) destinati alla ricostruzione degli immobili privati, circa 18.330.000.000 di lire (€ 9.466.655) destinati alla realizzazione di opere pubbliche, circa 928.000.000 di lire (€ 479.272) destinati alle spese generali di gestione, mentre quelli destinati al pagamento delle espropriazioni sono pari a circa 2.050.000.000 (€ 1.058.737). 137
2.
Il Comune di Senerchia nel 2000 opera una rimodulazione dei fondi statali residui ex legge 32/92 assegnati e destinati alla realizzazione delle opere pubbliche per un importo di £. 6.600.500.000 circa (€ 3.408.899) non ancora spesi e così distribuiti: completamento dell’urbanizzazione al piano di zona, urbanizzazione del piano di recupero, sistemazione della strada Senerchia-Oliveto Citra, sistemazione della scuola elementare, recupero del centro storico, sistemazione del Cimitero, realizzazione del Municipio. (Delibera di Consiglio Comunale n. 17/2000). All’inizio del 2001 risultano approvate e cantierabili solo due progettazioni (completamento dell’ urbanizzazione al piano di zona e sistemazione della strada Senerchia-Oliveto Citra). 3. Gli interventi strutturali degni di nota realizzati con i fondi ex leggi n. 291/81 e n. 32/92, che hanno determinato un investimento complessivo di circa 9.350.000.000 di lire (€ 4.828.872), si possono individuare nei seguenti: costruzione del mattatoio comunale; realizzazione della strada comunale Serrarote; realizzazione dell’urbanizzazione del piano di zona; realizzazione della rete urbana del gas metano; acquedotti Serrarote e Acquabianca; ristrutturazione della scuola materna; sistemazione della strada Maglio. Le opere di stabilizzazione della frana Serra dell’Acquara, progettate nel 1987, saranno poi realizzate dalla Regione Campania con finanziamento C.I.P.E. triennio 1985/1987. 4. Il Corriere dell’Irpinia 26/05/2003 5. Fino all’edizione del 2002 la sagra del maiale è organizzata da un comitato di diversi volontari senerchiesi guidati dal compianto Cenzino. Lo spirito no-profit della manifestazione si materializza con iniziative come il sostentamento economico per il viaggio a Senerchia dei bambini di Cernobyl (Bielorussia) accolti da famiglie locali, ed ancora con il rifacimento del tetto della chiesa di S. Antonio realizzato nel 2010 grazie ai proventi delle edizioni 19962001. Nel 2003 la sagra si consolida istituzionalmente con il passaggio di consegne nelle mani organizzative della Pro Loco Senerchia, senza mai perdere lo spirito di volontariato e di noprofit. 6. Il Mattino 22/05/2003: “Nasce a Senerchia il primo museo del lupo. Il sindaco l’ha inaugurato e presentato agli studenti”.
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7. Inoltre, il periodico statunitense del 449° Gruppo Bombardieri “Late Pass” (segnale in codice delle chiamate provenienti dalla torre di controllo di Grottaglie in Puglia) nell’edizione del settembre 2003 dedica tre pagine all’evento: ”Buzzer and 16 449ers remembered, june 29 2003. After 10 years of search and travel, Ben Yedlin coordinates the Memorial”. La deposizione della lapide e la manifestazione commemorativa è stata tenacemente voluta da mr. Ben Yedlin che la presenzia insieme all’ospitante sindaco Mazzone. La lapide porta le seguente iscrizione in inglese ed italiano: “In memoria dei sedici ufficiali e sottoufficiali di United States Army Air Corps morti quando il loro B-24 Liberator bomber (aeroplano da bombardamento) the buzzer s/n 41-29307 si è scontrato nelle montagne di Senerchia il 9 dicembre 1944. I deceduti facevano parte del 719th Squadron 449th Bomb Group. Sette di loro erano stati appena congedati e stavano rientrando. La causa dell’incidente non è stata mai determinata”. Mr Yedlin, dopo aver visto coronato il suo sogno inseguito da anni, muore poco più di un anno dopo. 8. Irpinianews.it 16/09/2008 9. Delibera di Giunta Comunale n. 28 del 22/04/2011. [Fig. 18 parte III – pag. 133] 10. La ricostruzione delle abitazioni private distrutte e/o danneggiate dal sisma del novembre 1980 - dopo che il Comune di Senerchia ha attuato i piani operativi di ricostruzione abitativa (piano di recupero per la ricostruzione in sito e piano di zona per la ricostruzione fuori sito) - è stata affidata nella parte operativa ai singoli privati aventi diritto, ai quali spetta la rendicontazione finale ai fini del collaudo amministrativo, più comunemente conosciuto come “stato finale”. 11. Ottopagine 12/05/2006 12. La programmazione europea 1994/1999 verte sul presupposto di intervenire nelle aree rurali in ritardo per uno sviluppo duraturo e sostenibile. L’obiettivo è quello di colmare il divario tra aree ad economia forte ed aree in ritardo di sviluppo incentrandosi sulla qualificazione dei comparti agricoli, sulla realizzazione di servizi alle aziende, sull’integrazione del reddito mediante il finanziamento di attività integrative, sulla valorizzazione dei prodotti locali e sulla riscoperta del potenziale artistico-culturale di queste zone. 139
13. Ottopagine 17/04/1998: “Ricostruzione, finanziamenti in pericolo dopo le polemiche sui fondi nel cassetto. Il Governo potrebbe dirottare gli stanziamenti sul terremoto dell’Umbria”. Ottopagine 26/09/1998: “Ricostruzione, 1200 miliardi fermi. Il Governo ha già avvisato i sindaci: dal ’99 i fondi inutilizzati saranno revocati”. 14. Ottopagine 16/04/1998 15. Ottopagine 26/11/1998 16. Ottopagine 14/12/1999 17. Ottopagine 21/10/1999 18. Ottopagine 03/01/2000 19. Ottopagine 05/01/2000 20. Ottopagine 06/01/2000 21. Ottopagine 12/01/2000 22. Ottopagine 21/01/2000 23. Corriere dell’Irpinia 16/01/2001 24. Il programma operativo regionale (P.O.R. 2000/2006) verte su una serie di misure legate alla problematica delle zone interne e volte al miglioramento delle condizioni di vita, alla valorizzazione del patrimonio culturale, storico e paesaggistico, oltre che alla diversificazione e potenziamento dell’economia rurale. Le quattro misure attuate prevedono un investimento regionale di 166 milioni di euro. Particolare importanza riveste la misura 4.12 legata ad interventi per il miglioramento dei villaggi rurali e per la protezione e la tutela del patrimonio rurale. L’obiettivo è di finanziare interventi sul patrimonio storico per preservarlo, perseguire il miglioramento dell’attrattività del territorio, incidere sull’economia locale, contenere l’esodo dalla aree rurali svantaggiate. La misura è ad esclusivo utilizzo dei Comuni con carico demografico non superiore ai 5000 abitanti. 25. Il progetto per la realizzazione del nuovo municipio è datato 1983 e ne prevede la realizzazione nell’area del campo sportivo per un importo di £. 840.000.000 (€ 433.824). Nel 1987, ad appalto già aggiudicato, il nuovo municipio viene delocalizzato nell’area della vecchia sede al corso Garibaldi. Nel 1990 è sciolto il contratto con l’impresa aggiudicataria dando origine ad un contenzioso. Nel 1995 viene depositato il progetto esecutivo per la realizzazione del municipio nel vecchio sito. Nel 1998 si decide di acquistare un
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immobile privato in via Castagni per destinarlo a Municipio: all’inizio del nuovo millennio quest’ultima sarà la sede definitiva. 26. [Fig. 23 parte III – pag. 138] I numerosi cantieri messi in essere durante il decennio determineranno anche un indotto economico per il paese, così come potrà accadere per quelli in itinere e futuri. 27. L’esercizio finanziario 2011 (i primi quattro mesi sono a gestione Risveglio Senerchiese) si chiuderà in attivo con un avanzo di amministrazione di € 73.669,82 e quello 2012 con un avanzo di € 74.864,80: tutto a conferma di aver lasciato le casse comunali in buona salute, altrimenti sarebbe già stato dissesto finanziario. Inoltre è da considerare che gli amministratori del Risveglio Senerchiese durante tutti i dieci anni di attività non hanno percepito alcuna indennità di carica, né diretta né indiretta tramite rimborsi da parte del Comune ai datori di lavoro, con un risparmio per l’ente che si può stimare in almeno 290.000 euro nel decennio. 28. Corriere dell’Irpinia 08/03/2011 29. Corriere dell’Irpinia 13/09/2005 30. I lavori di completamento del 1° piano di palazzo Cuozzo avranno inizio solamente nell’agosto 2013 e ad ottobre 2014 non risultano ancora ultimati. 31. I lavori di ricostruzione dell’ex oleificio saranno terminati nel 2012 per poi poter essere integrati al primo piano dai lavori di completamento del primo piano di palazzo Cuozzo, così come da progetto originario. 32. Dopo l’allestimento del cantiere, i lavori di sistemazione dell’area ex insediamento Caritas/via Castagni vedranno il loro reale inizio solamente nel maggio 2013. Ad ottobre 2014 i lavori risultano essere in via di ultimazione. 33. Corriere dell’Irpinia 06/10/2002. 34. Negli uffici del Municipio giaceva in sospeso da anni una pratica di devoluzione di un vecchio mutuo per la manutenzione della rete di pubblica illuminazione urbana. Tale pratica viene ripresa, definita già a dicembre 2001, integrata da altri finanziamenti e destinata alla nuova pubblica illuminazione di via Calvario. 35. A metà degli anni settanta del secolo scorso vengono ultimate ad opera del Consorzio Acquedotti Sele-Calore-MonteStella le opere di captazione delle acque ad uso potabile nelle località senerchiesi della Caccia e della Piceglia. Tali opere serviranno nel tempo alla 141
fornitura idrica per un vasto comprensorio del salernitano. Nel 2003 i dati ufficiali del gestore del “ciclo integrato delle acque” denunciano emungimenti idrici sul territorio senerchiese per complessivi 360 litri al secondo (gruppo sorgivo Piceglia più gruppo sorgivo Acquabianca/Caccia). Queste acque, insieme a quelle della sorgente Ponticchio nel Comune di Calabritto (130 lit/sec), sono convogliate nel serbatoio di accumulo (18.500 mc) realizzato dopo il terremoto del 1980 in località Monolillo. Da qui parte l’acquedotto dell’alto Sele che lungo la sua estensione di 180 km fornisce acqua potabile a 35 Comuni del salernitano, vari consorzi ed aree industriali, per una popolazione di oltre 120.000 abitanti. Per tale fornitura idrica la legge nazionale istituente gli Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.) per il ciclo integrato delle acque non prevede alcun ristoro per i Comuni dove avvengono i prelievi idrici. 36. I lavori terminano nell’estate del 2011. Nell’ottobre 2014 la fontana con i giochi d’acqua ancora non è in funzione per il mancato allacciamento alla rete elettrica pubblica con l’ulteriore risultato di un deterioramento dell’impianto. Anche in questo caso si constata con rammarico una certa volontà di non rendere funzionabile un’opera già realizzata; ed insorge una sincera difficoltà nel poter comprende i reali motivi ostativi, non certo legati ai paventati e presunti “risparmi di energia elettrica”. 37. I lavori di completamento del Plesso Scolastico lotto B avranno inizio solamente nel giugno 2013 ed ultimati nel febbraio 2014. A conclusione della tormentata e strumentalizzata vicenda purtroppo bisognerà amaramente constatare che a settembre 2011 non verranno mai trasferiti gli alunni della scuola elementare e della scuola media inferiore e che addirittura tutti gli alunni (materna, elementare e media inferiore), considerata la formazione di pluriclassi, inizieranno l’anno scolastico 2014/2015 nella vecchia struttura della scuola elementare datata 1963. Se ciò non bastasse, si constata che nell’agosto 2014 la giunta comunale delibera la volontà di messa a disposizione della nuova struttura scolastica per insediarvi la caserma dei Carabinieri. Il sindaco Mazzone, il giorno dopo l’inaugurazione, così si era espresso: «Hanno partecipato gli alunni delle scuole, i loro genitori e numerosi cittadini. Abbiamo inaugurato un plesso scolastico all’avanguardia. Da oggi i bambini di Senerchia avranno le stesse opportunità di quelli della città. Quello del nuovo 142
polo scolastico è un investimento vincente, Senerchia è diventato il fulcro dell’Alta Valle del Sele. Possiamo parlare di futuro solo investendo nell’istruzione dei nostri ragazzi. Agli insegnanti va tutto il nostro appoggio, si trovano in una situazione di difficoltà, la loro professione non viene adeguatamente presa in considerazione da parte delle istituzioni. Sarebbe assurdo se i tagli riguardassero anche il mondo dell’istruzione. Un’ala dell’edificio è già utilizzabile.» (Corriere dell’Irpinia 13/05/2011). 38. Corriere dell’Irpinia 03/09/2011: “Protesta per il polo scolastico. Perché il sindaco non lo apre?” Ottopagine 21/09/2011: ”Spesi 2mln di euro dalla vecchia amministrazione per il nuovo plesso. Avrebbe dovuto ospitare 75 bambini ma resta chiuso. Una spesa inutile e immotivata. Non serviva un’altra scuola peraltro incompleta. Avrà una diversa destinazione d’uso.” Corriere dell’Irpinia 23/09/2011: “Il polo scolastico. Sono i genitori degli alunni a volerlo.” Ottopagine 01/12/2011: “La nuova scuola è pronta ma si usa il vecchio edificio. Il nostro è un Comune sismico che non rispetta le regole di prevenzione.” Ottopagine 12/12/2011: “Le strutture in uso sono agibili e sicure, il rischio è che diminuiscano gli studenti. Calata la popolazione scolastica. Il pericolo è che si debbano chiudere le scuole.” 39. I dati ISTAT a gennaio 2011 indicano una popolazione scolastica (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) di 90 alunni. La stessa popolazione scolastica, secondo i dati ISTAT, è di 106 alunni nel 2012 e 74 alunni nel 2013. Al primo gennaio 2014 i dati ISTAT indicano una popolazione scolastica (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) di 64 alunni, ma i frequentanti sono a mala pena una cinquantina: quasi il 25% degli alunni non frequenta le scuole di Senerchia scegliendo altre scuole del comprensorio, e ciò la dice lunga sull’impegno per arginare il fenomeno di esodo scolastico drammaticamente in atto da tre anni a questa parte. 40. E’ da considerare che il costo complessivo del plesso scolastico ha subito una lievitazione nell’ordine del 10% rispetto al previsto e questo a causa di due fattori: a) i prezzi del primo appalto (legati al prezzario della ex legge n. 219/81 notoriamente inferiore a quello ordinario della Regione Campania) sono risultati in parte insufficienti a causa della particolare congiuntura durante il 143
periodo di costruzione quando si sono riscontrati ovunque notevoli aumenti del calcestruzzo ed in particolar modo dell’acciaio; b) durante i lavori si sono rilevati seri problemi occulti riguardanti la vecchia condotta fognaria già esistente in zona. 41. Gazzetta di Parma 23/05/1987: “La sottoscrizione pro Senerchia. E’ a disposizione del paese terremotato (la somma con gli interessi) per la costruzione di una struttura valida. I motivi del ritardo”. 42. Gazzetta di Parma 17/02/1989: “Dalla sottoscrizione proSenerchia una struttura sociale per i giovani. Una visita del Comitato pro-terremotati nella località colpita”. 43. Gazzetta di Parma 08/11/1995: “Parma pro Senerchia. Ecco la lunga storia”. 44. Gazzetta di Parma 13/11/1995: “I fondi per Senerchia. Una lettera del Sindaco del comune irpino e la precisazione del comitato. Fino al 1993 in pratica non si è potuto costruire. Insufficienti i quattrini per una palestra. Da Parma si vuole realizzare un’opera completa”. 45. Gazzetta di Parma 02/08/1996: “Senerchia, tempi lunghi. Gli aiuti della Gazzetta al paese colpito dal terremoto del 1980. E’ ancora in alto mare l’iter amministrativo per la realizzazione del centro polivalente”. 46. Gazzetta di Parma 27/11/1996: “Senerchia, superati gli ostacoli. Più vicina la realizzazione del centro polivalente grazie all’intervento decisivo del Prefetto di Parma. Il Sindaco irpino: entro l’anno approveremo il progetto”. 47. Ottopagine 30/04/1998: “Due miliardi per il centro polivalente. La solidarietà arriva da Parma. I prefetti, le forze dell’ordine, gli amministratori a firmare l’accordo”. 48. I lavori della piscina comunale avranno inizio solamente nella primavera 2013: ad ottobre 2014 risultano incompleti e consistono nella realizzazione della vasca in calcestruzzo cementizio armato e della piccola struttura per l’alloggio dei macchinari di esercizio. 49. Nell’anno successivo la nuova compagine amministrativa decide la delocalizzazione del campo di calcetto in località piano di zona nelle vicinanze dell’albergo S. Michele. Alla metà del 2014 si rinuncia alla realizzazione del campo di calcetto destinando le risorse alle opere di manutenzione del centro polifunzionale Città di Parma.
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50. Si è volutamente sottolineato il concetto di interventi “a mosaico” nel senso di riposizionamento di tessere musive mancanti nel tessuto urbano. In termini più immediati si è cercato, come in un pazzle, di incastrare un pezzo nell’altro per dare forma ad un nuovo sistema che non facesse dimenticare - in alcuni casi per quanto possibile (l’area delle tre ex piazze) - ciò che era prima. Gli interventi “a mosaico” hanno avuto il loro risvolto economico di sostenibilità grazie a finanziamenti da poter definire “a macchia di leopardo”, indipendenti l’uno dall’altro anche nella tempistica realizzativa, ma con l’obiettivo di un risultato finale organico. 51. La parola d’ordine è stata quella di agire, onde evitare che “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” (Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata). Nel caso di Senerchia il non agire avrebbe portato a ricommettere l’errore di favorire l’ulteriore degrado di queste “zone bianche”. 52. I lavori di recupero delle otto unità edilizie abitative riprendono nel settembre 2013. A ottobre 2014 sono ancora in atto gli interventi di consolidamento e risultano realizzati poco più della metà delle lavorazioni previste. 53. Nel caso dell’intervento sulla chiesa di S. Michele è doverosa una considerazione sulla modalità di finanziamento. Il progetto originario prevedeva una spesa di poco più di 500.000 euro, ma nel riparto dei finanziamenti secondo il metodo della “parcellizzazioni” ai Comuni, viene concesso al Comune di Senerchia solo il 50% del finanziamento richiesto: quasi a considerare il recupero del patrimonio storico come una normale strada, e quindi quasi a dire “purtroppo questo può spettare a Senerchia, fate un po’ quel che potete”. La decisione non è stata certamente semplice. Se si fosse trattato di una strada, si sarebbe realizzato qualche chilometro in meno, ma con la chiesa, come si fa? Anche le vie della volontà sono infinite. Si ricostruisce e risana la struttura in elevazione e ci si attiva per reperire un nuovo finanziamento volto alla realizzazione della copertura e delle finiture interne: e così sarà. 54. I lavori di recupero delle unità edilizie abitative in via Umberto I dal luglio 2011 ad ottobre 2014 proseguiranno a fasi alterne ed a volte con lunghissime pause: dopo oltre tre anni dall’inizio dei lavori ne risultano realizzati i 2/3 di quelli previsti. 55. I lavori di restauro di Palazzo Frunzi saranno aggiudicati nell’agosto 2013. L’anno successivo non risultano ancora iniziati. 145
56. I lavori di restauro del mulino ad acqua saranno aggiudicati nel luglio 2014. 57. Corriere dell’Irpinia 30/08/2003 58. Il progetto esecutivo per la sistemazione della strada Acquabiancaoasi Valle della caccia 2°lotto (in frana), finanziato da anni dalla Regione Campania, viene finalmente “rispolverato”: riapprovato a metà del 2014 per un aggiornamento prezzi delle lavorazioni, verrà appaltato nell’ottobre successivo. 59. I lavori della pubblica illuminazione Sorbo-Carpineto saranno affidati solamente all’inizio del 2013 e realizzati in pochi mesi. 60. Dal 1996 al 2000 si registrano 5 interventi di adeguamento della rete idrica rurale per in investimento complessivo di £. 560.000.000 circa (€ 289.732): acquedotto Tratturo-Bosco, acquedotto Casaglie-Valvanico, acquedotto Maglio, Acquedotto Sorbo-Carpineto e Sorbo-Acquabianca. 61. I lavori della rete idrica nelle località Cervara e Bosco saranno affidati nel maggio 2012 e realizzati in pochi mesi. 62. Il Sindaco Mazzone nel maggio 2011 in pratica consegna ufficiosamente al nuovo sindaco insediato il P.U.C. di Senerchia in fase di definizione ultimativa. Lo strumento urbanistico, rivisto secondo le direttive della Provincia di Avellino e pronto per la stesura definitiva rivisitata, potrà essere portato in Provincia entro pochissimi mesi per il decreto presidenziale di approvazione. A ottobre 2014 Senerchia ancora una volta non è dotata di un nuovo strumento urbanistico: sarebbero bastati almeno due mesi in meno di trafile burocratiche ed a maggio 2011 Senerchia avrebbe avuto il PUC. 63. L’istruttoria provinciale dell’ottobre 2010, composta da 49 fitte cartelle, nella parte introduttiva cita tutti gli atti amministrativi trasmessi e tra questi: 1) parere favorevole preventivo A.S.L. AV1 (dicembre 2006 e febbraio 2010); 2) parere favorevole della giunta regionale ai sensi dell’art. 15 L.R. n. 9/83 ( aprile 2008); 3) parere favorevole con prescrizioni della giunta regionale in riguardo alle norme di salvaguardia del Parco Regionale dei Monti Picentini (aprile 2007); 4) Parere favorevole con prescrizioni dell’Autorità di Bacino Interregionale del fiume Sele (ottobre 2007); 5) parere favorevole con prescrizione della Regione Campania settore ambiente, ecologia e protezione civile in riguardo alla V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) (settembre 2009); 6) Nota 146
della Soprintendenza BAPPSAE. sulle proprie competenze (dicembre 2006). L’istruttoria provinciale evidenzia alcune carenze di tipo formale nella documentazione trasmessa ed altre di tipo “tecnico” fra cui spicca una carenza riscontrata nel parere regionale espresso in riguardo alla V.A.S. ed un’altra in riguardo al parere della Soprintendenza BAPPSAE. Seguono poi le incompatibilità riscontrate con il Piano Territoriale Regionale -P.T.R.- espresse in sette meticolose pagine (il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Avellino -P.T.C.P.- sarà approvato nel febbraio 2014). A questo si aggiunge la corposa e dettagliatissima analisi dei criteri d’impostazione del piano in riguardo al dimensionamento, al calcolo dello sviluppo demografico (ritenuto irragionevole), al reale fabbisogno turistico, alla zonizzazione indicata ed ai relativi criteri utilizzati per la disciplina urbanistica. Il tutto nei compiti assunti in virtù dell’art. 24, comma 4 della legge regionale n. 16/2004. (Il comma 4 così recita: “Il piano adottato è trasmesso alla Provincia per la verifica di compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriale sovraordinati (P.T.R. e P.T.C.P) e di conformità con la normativa statale e regionale vigente”). 64. I lavori del P.I.I.P. “area A” vengono sospesi nell’estate 2011 quando risultano realizzate le principali opere di sbancamento. La ripresa effettiva dei lavori, a meno di qualche sparuto intervento a singhiozzo, avverrà solamente nella primavera 2014. I motivi della sospensione vengono legati all’esigenza di ulteriori indagini geologiche per apportare quelle che sono ritenute come eventuali e poi indispensabili modifiche al progetto originario: dalla sospensione alla ripresa dei lavori trascorrono quasi tre anni di studi! I lavori dell’area B (completamente indipendenti da quelli dell’area A) a ottobre 2014 non risultano ancora affidati. 65. Dalle vicende si desume che la nuova confinazione risulterebbe ancora in sospeso, fermo restando che le particelle forestali contese risultano catastalmente nel Comune di Senerchia. La Regione Campania procede di fatto alla sospensione dei procedimenti di approvazione dei P.A.F. dei due Comuni, anche se l’anomalia è riscontrata nel P.A.F. del Comune di Calabritto. I due Comuni nel luglio 2012 sottoscrivono un protocollo d’intesa volto a “congelare” le 36 particelle forestali oggetto di contestazione, impegnandosi ad avviare le procedure necessarie volte a individuare la titolarità della 147
proprietà sulle aree in questione: ad ottobre 2014 ancora non si rilevano riscontri ufficiali della soluzione del problema. 66. Con delibera di giunta comunale del luglio 2011 viene revocata alla Pro Loco Senerchia la gestione dell’oasi Valle della Caccia fino ad allora svolta in forma associata con il WWF Italia. 67. I Lavori per la realizzazione del sentiero turistico “grotta Profunnata” saranno aggiudicati nel luglio 2014.
_______________________________________________________ E’ accaduto. 2001-2011 - cronaca di un risveglio annunciato. Novembre 2014
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