Catalogo "Nutrirsi di Luce

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Nutrirsi di Luce

Giò Bonardi Memi Cavalli Ilenio Celoria Piero Ferroglia Michelle Hold Andrea Massari Roberto Pissimiglia Alessandro Patrone Teresio Polastro Petra Probst Bärbel Ricklefs-Bahr Flavio Tiberti Bona Tolotti Daniela Vignati


ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTMOLETO via Moleto,1 Moleto / Ottiglio tel. 3347864141

TENUTA SANTA CATERINA Olivola, via Marconi, 17 Grazzano Badoglio (AT) tel. 0141.925108

GAUDIO Regione Mondalino 4 Vignale Monferrato (AL) tel. 0141 933204

Nutrirsi di Luce Nutrir si di luce

TENUTA LA TENAGLIA Strada Santuario di Crea, 15 Serralunga di Crea (AL) tel. 0142.940252

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testi di Francesco de Bartolomeis e Piergiorgio Panelli progetto di Artmoleto produzione e stampa EsteticaDesign


All’origine e nei modi >>> dell’esistenza

Luce. Se dobbiamo parlarne e scriverne e tanto più se vogliamo farla vivere come espressione nella realtà dell’arte ci troviamo immersi in una fase più o meno lunga di silenziosa riflessione che sempre si rinnova. Nella luce, come nel nulla cosmico, ci si perde e ci si ritrova. La luce è tutto come irradiazione che trascorre tra diversi gradi d’intensità (lux) dall’accecamento fin quasi allo spegnimento. Si è attratti dall’impossibilità di rappresentare la luce senza oggetti. Ma è inevitabile trovarsi in mezzo a un numero illimitato di particolarità: cose illuminate, situazioni della natura, stati del cielo nelle esperienze della quotidianità e nella lontananza delle costellazioni: e luce nelle variazioni di acque, negli incendi, nei contrasti (con ombre ferme, tremule, colorate). La luce si rompe e si compone nei riflessi, compare all’improvviso e si dissolve o persiste; esce dall’oscurità di tempeste, apparizione sempre meravigliosa, simbolo dell’inizio dell’esistere, ed è arcobaleno. Se chiudiamo gli occhi è ancora luce. Che si raccoglie e si espande inquieta, misteriosa nei pensieri e nei sentimenti, spazi interiori senza confini. Qualche accenno alla luce nell’arte contemporanea. Si può partire dagli esempi futuristi, specie da Balla che associa luce e velocità (Plasticità di luci+velocità 1913). Henri Matisse in Colpo di sole nel viale di Trivaux 1917 continua la sua ricerca sul rapporto fomacolore. In Luce d’agosto 1949 di Willem de Kooning la luce convive con una ricca varietà di forme di natura. In Luce bianca 1954 di Jackson Pollock la dominanza chiara è tessitura di filamenti, calma espansione che non si arresta. E Sam Francis in Sfondo splendente 1958 si avvale della sua esperienza di aviatore, quasi un avvicinamento alla fonte della luce. Lucio Fontana in Sole in Piazza San Marco 1961 non poteva esprimere con più intensità e stupore la pienezza della luce, nel sole.

Ho interesse scarso o nullo per l’uso della luce artificiale in assenza di invenzione compositiva (come in Dan Flavin che non va oltre effetti decorativi con tubi al neon o in Mario Merz la cui onnipresente serie di Fibonacci è fatta valere per se stessa e non con la partecipazione strutturale che ha nella natura. Altra cosa è l’Ambiente spaziale realizzato nel 1949 da Fontana nella Galleria Il Naviglio di Milano: ambiente da abitare con pareti che non chiudono per la dispersione con effetto di ampliamento di materia fluorescente colpita dalla luce nera di Wood: è nascita in uno spazio senza limiti e anche un esempio di nuove applicazioni tecnologiche alla creazione artistica. Sulla stessa linea inventiva l’illuminazione al neon dall’andamento barocco che Fontana realizza per la Triennale di Milano. All’origine e nei modi dell’esistenza Luce. Se dobbiamo parlarne e scriverne e tanto più se vogliamo farla vivere come espressione nella realtà dell’arte ci troviamo immersi in una fase più o meno lunga di silenziosa riflessione che sempre si rinnova. Nella luce, come nel nulla cosmico, ci si perde e ci si ritrova. La luce è tutto come irradiazione che trascorre tra diversi gradi d’intensità (lux) dall’accecamento fin quasi allo spegnimento. Si è attratti dall’impossibilità di rappresentare la luce senza oggetti. Ma è inevitabile trovarsi in mezzo a un numero illimitato di particolarità: cose illuminate, situazioni della natura, stati del cielo nelle esperienze della quotidianità e nella lontananza delle costellazioni: e luce nelle variazioni di acque, negli incendi, nei contrasti (con ombre ferme, tremule, colorate). La luce si rompe e si compone nei riflessi, compare all’improvviso e si dissolve o persiste; esce dall’oscurità di tempeste, apparizione sempre meravigliosa, simbolo dell’inizio dell’esistere, ed è arcobaleno. Se chiudiamo gli occhi è ancora luce. Che si raccoglie e si espande inquieta, misteriosa nei pensieri e nei sentimenti, spazi interiori senza confini. Francesco de Bartolomeis


>>> Nutrirsi di Luce 6

Se immaginassimo il reale, un dialogo sottile tra luce e tenebre, fra materia e coscienza, fra corpo e anima, forse scopriremmo una delle nostre dimensioni di esseri, oggetti e cose immersi in un’infinita scia di energia di vita fra cosmo materiale e spirituale alla ricerca illimitata di armonie poetiche, di cromatismi e forme che sottolineano l’epifania di ogni secondo per ogni universo possibile. Luce come rivelazione, come condizione indispensabile di vita: ogni forma è luce, estetica, gusto, profumo, suono, freccia che attraversa il buio del tempo come se anche il buio fosse un’entità a sé stante e non assenza di luce. Luce come pensiero, come poesia. Nell’impiego dantesco della luce vi è anche una differenziazione di tipi diversi di luminosità. In Inferno la luce è praticamente assente: possiamo dire che vi è presenza della luce sub specie contraria. In Purgatorio la luce è intesa soprattutto in senso fisico, mentre in Paradiso in senso metafisico e teologico. La luce dà forma alla materia e ciò rende possibile all’uomo dare presenza e corporeità all’arte ed alla sua tecnica. Come nel mondo fisico noi ci muoviamo in un’atmosfera di colore che la luce e la tenebra tessono continuamente, così all’interno della nostra anima viviamo in uno spazio interiore pieno di sentimenti. Fuori vive il colore, dentro di noi il sentimento. Possiamo assumere dentro di noi la luce tramite la percezione e trasformarla in luce interiore attraverso l’attività del pensiero. La luce intorno a noi diventa, dentro di noi, pensiero: pensiero e luce sono le due facce della stessa medaglia. Luce e tenebra sono un’esperienza spirituale, il movimento e i colori sono un’esperienza dell’anima. L’arte in qualche modo è lo specchio della luce e, come dice Kandinsky, la luce materiale è una raffigurazione di quella spirituale e divina “necessità interiore”. Prima del XV secolo era assai raro vedere fonti di luce rappresentate in maniera realistica: nella pittura di icone, originatasi in area bizantina a partire dal sesto secolo dopo Cristo, è il soggetto stesso, santo o divino, a emettere luce, esaltata dal fondo dorato. Non è la luce del mondo, ma luce divina, paradisiaca, emanata dalla divinità stessa. Da sempre infatti la luce materiale è raffigurazione. L’illusione dell’arte ricerca nel chiaroscuro quella penetrazione di profondità dove anima e corpo si rincorrono: lo vediamo nella simmetria dei dipinti medievali, ad esempio, le figure di sinistra ricevono

luce da sinistra e quelle di destra da destra, senza tener conto della realtà fisica della sorgente luminosa. Nel mosaico bizantino ci accorgiamo che la sua superficie è irregolare come se le tessere fossero sconnesse: l’irregolarità non è casuale ma voluta, poiché ogni tessera, esponendosi alla luce con differente inclinazione, rifrange la luce in modo diverso. È con Leonardo che si intende la luce come un elemento determinante dell’immagine: egli la dosa sapientemente nel dipinto con una raffinata applicazione del chiaroscuro, “perché il troppo lume fa crudo”. E la luce è per il Caravaggio l’elemento trasfigurante che attenua il suo incredibile realismo. Più tardi Turner imprigiona nei cieli l’energia dell’anima. Ma forse sono stati gli impressionisti a cancellare il bianco ed il nero e a reinventare le ombre come riflessi di migliaia di cromatismi, prolungamento delle realtà, ed i nostri divisionisti a giocarci con la fisicità della percezione ottica. Oggi la luce è informazione, tecnologia, elemento di comunicazione e nell’arte dagli anni Sessanta è diventata il soggetto stesso delle opere di quegli artisti che per comodità si indicano come facenti parte della Light Art. Un percorso immersivo che dalla luce naturale incolore passa alla luce colorata fluorescente e giunge a un colore che pare luce materializzata; ricordiamo nel 1914 Frank Gilbreth che introdusse una tecnica di ripresa fotografica basata su luci e su un otturatore in grado di dominare la fonte luminosa. Anni dopo questa tecnica permise il concepimento del Light Painting, una forma espressiva basata sulla rappresentazione dell’immagine sotto forma di tracce luminose fermate nel tempo e cristallizzate nella fotografia. Il primo artista pioniere del Light Painting fu Man Ray che realizzò la serie Space Writing.Il minimalismo di Dan Flavin e di altri contemporanei interagisce con la materia luminosa coinvolgendo lo spettatore in un ambiente di avvolgente energia. Dentro questa dicotomia luce/ombra noi rappresentiamo il riverbero teatrale tra realtà e sogno, fra dentro e fuori, fra vita e morte, fra Dio e assenza, fra materia e antimateria dove il fluido luminoso del pensiero avvolge gli spazi informali illimitati delle nostre anime, vere destinatarie di ogni particella, sensazione, gesto improvviso di amore senza fine, di rivelazione di vita.

Piergiorgio Panelli


Giò

Bonardi

di Luce

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“Lux-Lucis” Il corpo ancestrale dell’alchimia umana nasconde dentro luminosità a volte sconosciute ed affascinanti, nelle pieghe dell’anima esplode la purezza della pelle sfiorata dal desiderio di luce. Noi siamo luce dicono le figure scolpite, ci nutriamo di vita, perciò siamo amore.

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www.artegiobonardi.com “Uriel” 2015 90x40x40 cm Terracotta

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Memi

Cavalli

di Luce

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“Luce per nutrire e risanare, dei due lupi interiori che abbiamo, quello portatore di bellezza forza e ideali e non l’altro che vive di tenebre e odio.” La Luce di Domenico Cavalli è ricostruire ecosistemi visivi coinvolti nel gioco di equilibri plastici dove il perfetto caos naturalistico diventa fuoco di se stesso. Come Anish Kapoor utilizza la superficie monocroma della materia Cavalli sfida lo spettatore in nuove relazione tra forma e materia dove l’imprevedibile decontestualizzazione diventa poesia quasi nascosta.

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mmemi@libero.it installazione “Luce per Nutrire” 2015

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Ilenio

Celoria di Luce

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“La luce è, […] in senso figurativo, ogni manifestazione luminosa che liberi dalle tenebre dell’ignoranza intellettuale […]. La luce è il principale nutrimento del fotografo [fotografia: dal greco phos/ photos (luce) e graphein (scrivere)]” Sdoppiare rilasciare la compenetrazione della doppia verità sino a confonderne i limiti, i confini, i ricordi. Dentro e fuori la memoria dell’attimo fotografico, segnico, visivo, dove la matita è formata da una grafite luminosa, la vera luce diventa l’unione di più emozioni, vibrazioni totalitarie.

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www.ilenioceloria.it “Illumin-AZIONI” 2015 30x30 cm fotografia

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Piero

Ferroglia di Luce

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“La vita e la bellezza della natura si svelano nella luce” La plasticità di una pittura sapiente, pronta ad affrontare cieli e mari viscerali, trasformando il viaggio creativo in transumanza materica. Proprio nel viaggio metaforico e temporale tra materia e colore troviamo la poeticità del messaggio visivo mentre una luce spirituale la sorveglia.

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www.ferroglia.wix.com/pieroferroglia “Ghiaccio/Luce 2” 2015 80x80 cm olio su masonite

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Michelle

Hold di Luce

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“Luce testimonianza di un viaggio eterno” Sono riverberi di luce quelli di Michelle Hold, liberi ribalzi di scintille cosmiche che attraversano l’attimo panico di una natura sorpresa e sorprendente in ogni suo respiro. Ogni gesto è tonale come in una coreografia eterna, dove riesce ad essere aperto in preparazione del grande salto luminoso.

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www.michellehold.com “Travelling is sacred” 2015 150x150 cm acrilico su tela

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Andrea

Massari

di Luce

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“Aspettiamo la stella mattutina / dall’ala bianca che viaggia nelle tenebre / primo annunzio del sole” Jone di Ceo L’ e p i d e r m i d e m a t e r i c a q u a s i i n f o r m a l e di onirici riverberi alla ricerca della memoria atavica di notti sognate. La pasta cromatica nasconde la musicalità di sguardi alchemici rifugiati nelle maree improvvisate tra primordiali arcobaleni incolore dove il vuoto del nulla prevedeva il pensiero del tutto.

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andrea.m.massari@gmail.com “+Luce” 2014 60x60 cm tecnica mista su tela

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Alessandro

Patrone

di Luce

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“Luce… veicolo e immagine del tempo, in cui si manifesta l’esistenza…” Frammenti di verità come galassie si infrangono nell’infinito del supporto onirico. Le geometrie di irrazionali microcosmi urlano al vento del desiderio la meraviglia di mille parole luminose anche loro decomposte spezzate, sparse all’infinito ma in attesa della melodia della forma contenitore molte volte onirica.

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www.alexpath.it “Pills of Light” 2015 70x70 cm tecnica mista su tela

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Roberto

Pissimiglia

di Luce

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“ L’ a c q u a n o n l a a r g i n i : s i d i f f o n d e ovunque Il silenzio non passa inosservato: parla per te La luce non la puoi ingabbiare: ti sfugge il controllo” L’ o g g e t t o a v v o l t o e p r o t e t t o d a l c o l o r e luce quasi in un gioco concettuale, dove la decontestualizzazione diventa memoria di gesti atemporali. Non sempre la luce arriva da fuori ma in questo caso visivo esplode da dentro, la forma si allaga di riverberi, di improvvisi pensieri alchemici che si specchiano nel fruitore inconscio.

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r.pissimiglia@estetica.it “Luce in Gabbia, una Gabbia di Luce” 2015 95x40x40 cm arte povera

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Teresio

Polastro

di Luce

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“La luce cade sulla terra e sugli uomini” La luce sezionata in frammenti, ricordi rivisti nascosti da cieli scuri mentre improvvisi percorsi luminosi avanzano nel viaggio tra una natura alla ricerca di vortici luccicanti attraversati da linee che penetrano anche i nostri sogni, sino a convincerci che non esiste una sola luce ma moltissime e tutte nei nostri ricordi.

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www.teresiopolastro.wix.com/polastro “La scia delle albe di cenere” 1995 100x100 cm acrilico su tavola

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Petra

Probst di Luce

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“Una sera a casa mia incontrai la donna luce... da allora è lei che mi protegge nell’oscurità” Il rovescio della luce non sempre è il buio ma forse il vuoto, racconta Petra Probst. Le immagini luminose di sagome umane sono circondate dal buio vuoto dell’infinito che le circonda. La figura diventa specchio di se stessa, riverbero dell’energia iniziale di un’entità che attraverso il viaggio della luce comunica attraverso le dimensioni.

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www.petraprobst.com “La donna Luce 1” 2015 18x13,5 cm stampa ai pigmenti su carta cotone

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Bärbel

Ricklefs-Bahr di Luce

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“Dipingere con Luce fa la differenza” Nell’ artista tedesca materia e colore diventano una scenografia iconoclastica. Dentro essa esplosioni cromatiche diventano discese libere velocissime nelle piste ghiacciate del vento. I grigi vengono risvegliati come per magia dal calore dei rossi sino a danzare dentro forme illuminate dal tempo.

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www.ricklefs-bahr.de “Ohne Titel” 2014 40x80 cm mixed media

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Flavio

TIBERTI di Luce

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“Luce che attraversa, fissa e rappresenta il momento: l’accadimento di una sorta di rigenerazione e purificazione dell’essere umano, catarsi che avviene attraverso la luce stessa” Se cerchi la luce trovi spesso il suo contrario l’ombra. Tiberti lavora iconicamente sul corpo inscindibile dell’ombra come parte sconosciuta nascosta dell’oggetto. Noi siamo luce o ombra? La verità è il segno disegnato dalla naturalità della vita o dal nascosto rigoglio tormentato torrente dell’inconscio? Sino a viverne forse solo una proiezione.

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www.flaviotiberti.it “The Mocking” 2015 60x90 cm c-print mounted on aluminum

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Bona

Tolotti di Luce

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“Nutrirsi di luce... Enlightening, il potere della luce mi rimanda ad una dimensione spirituale…” Luce come apertura, come ricerca visiva dell’irripetibile sogno del mattino, quando ogni cosa dopo la coperta della notte è nuova. Se da una fessura si può andare oltre o attendere l’oltre, l a To l o t t i a c c o g l i e q u e s t a l u c e c o n l a saggezza della meraviglia. In fondo la vera luce è anche la meraviglia della bellezza.

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www.bonatolotti.com “Towards the Light” 2015 120x100 cm tecnica mista

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Daniela

Vignati

di Luce

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“Luce, colore, suono: ecco io sono” Isole cromatiche galleggiano nel cielo-anima di Daniela Vignati, come virus di una consapevolezza antica, il racconto del primo momento di vita. Forme si incontrano fra trasparenze tonali accarezzate da scie temporali dove non esistono notti nei sogni dei cieli-anima ma il canto inarrestabile del sole.

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www.danielavignati.wix.com/coloreamoremio “Astrale” 2015 100x100 cm olio su tela

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>>> Istituito dalla Regione Piemonte nel 2003, l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni insieme alla comunità, conserva ed utilizza per l’oggi e per il futuro, il proprio patrimonio culturale e il territorio, come storia della comunità stessa e come insieme dei beni naturali e culturali lasciati da coloro che lo hanno vissuto. L’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, da alcuni anni lavora con l’obiettivo di valorizzare l’arte come componente di un processo conoscitivo del territorio. Valorizzare il patrimonio culturale, tutelare le peculiarità che connotano la nostra realtà, è prioritario nell’operato di chi fa ricerca sul territorio, e la sensibilità con la quale gli artisti e i collaboratori di questo importante progetto individuano elementi da “riscoprire” è testimonianza di quanto sia fondamentale il coinvolgimento delle comunità. Dal 2009 il progetto ‘Arte&Natura’ raccoglie in episodi diversi le opere di artisti che hanno scelto di studiare il Monferrato casalese e di offrire attraverso il loro sguardo una reinterpretazione del paesaggio, della storia e delle tradizioni. L’Ecomuseo, mediante il dialogo con gli autori, ha inteso realizzare dei percorsi di lettura trasversale del paesaggio e delle sue componenti, e con questo progetto espositivo ha raccolto le opere di diversi artisti che hanno scelto di affrontare il tema di “Nutrirsi di Luce” attraverso la propria sensibilità e molteplicità di tecniche e stili. Non esiste un modo unico di “vedere” la luce come non esiste un modo unico per rappresentarla. Sicuramente esistono luoghi in cui il rapporto con la luce è percepito più intensamente: uno tra questi luoghi è sicuramente il Monferrato con le sue colline, i suoi vigneti, i piccoli borghi ed i suoi Infernot. Sono proprio gli Infernot, recentemente dichiarati patrimonio dell’Umanità, una delle ricchezze del nostro territorio. La ricchezza del paesaggio non è solo la conseguenza di eventi naturali che hanno modellato armoniosamente l’orizzonte, ma è soprattutto la testimonianza del “saper fare” delle persone che hanno abitato questi luoghi. Secondo il geografo Eugenio Turri l’uomo è il regista dello scenario in cui vive quindi “[...] i veri registi siamo noi, perché siamo noi a dare un significato e un valore alle diverse cose che vediamo.” Claudio Castelli (Presidente Ecomuseo della Pietra da Cantoni)

www.ecomuseopietracantoni.it

Infernot a Moleto, Casa Barberis, foto di Ilenio Celoria


Per l’edizione 2015 all’arte si affianca il food

Art Moleto

L’Associazione Culturale Artmoleto si è recentemente costituita con lo scopo di promuovere e favorire la conoscenza e lo sviluppo di attività culturali legate al mondo dell’immagine, pittura, scultura, fotografia e dell’arte nel suo più ampio significato. In particolare l’Associazione Artmoleto promuove diversi progetti d’arte internazionali ideati da Michelle Hold in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni di Cella Monte e con numerosi artisti legati a questo angolo del Monferrato. Artisti uniti dalla sensibilità del segno visivo rivolto ad una realtà introspettiva che desidera rivalutare il rapporto uomo natura, un confronto tra sensazioni, colori, emozioni. L’Associazione vuole dare continuità alle iniziative realizzate sul territorio fin dal 2009 attraverso una serie di mostre che, partendo da Moleto - vero cuore del progetto - sono state esportate in altre località italiane ed estere. Il tema del prossimo anno sarà “Dentro la Terra”. Il nostro progetto è sponsorizzato da:

Art-Aperitivo con lo chef Eugenio Boer del Ristorante Essenza www.tenutatenaglia.it www.tenuta-santa-caterina.it

www.essenzaristorante.it

www.gaudiovini.it

www.capitalcollection.it

Eugenio Boer: “è all’inizio e alla fine di tutto… Luce”


Associazione Culturale Artmoleto www.artmoleto.com 3347864141 artmoleto1@gmail.com Ecomuseo della Pietra da Cantoni www.ecomuseopietracantoni.it 0142 488161 info@ecomuseopietracantoni.it


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