TERRAE

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Ecomuseo della Pietra da Cantoni

Terrae

Moleto 3 4 settembre 2016 ArtMoleto www.artmoleto.com

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Casale Monferrato settembre 2 ottobre 2016


Dopo ‘Rosso Vivo e Infernot’, allestita al secondo piano del Castello del Monferrato, in occasione della Festa del Vino del Monferrato 2014, gli artisti del gruppo ArtMoleto tornano nel cuore del nostro territorio con una mostra che esplora un altro fra gli elementi fondamentali, non solo dell’arte, ma della vita: la terra. Dopo l’acqua, le nuvole, il silenzio, la luce, tornano a offrire un accesso culturale al palinsesto della Festa del Vino del Monferrato 2016 con una ricerca che chiama in causa il tema del paesaggio, i colori del nostro orizzonte emotivo, il nutrimento del corpo e dello spirito. La collettiva dal titolo Terrae propone una visione corale, caratterizzata, nello spirito di ArtMoleto, da diverse estetiche e sensibilità, delle possibili interpretazioni del concetto di “terra”: come parola, come aderenza identitaria, origine e provenienza, come ambiente, elemento naturale, risorsa, pianeta mondo. Grazie a questa mostra possiamo immergerci fra le tele, le sculture, i ritratti, le sfumature e perderci, per poi riconoscerci, ritrovarci con un po’ di sorpresa, in una collina, in un campo arato, guardando il paesaggio dal finestrino della nostra macchina o attraversandolo in bicicletta, mentre sorseggiamo un buon vino sul terrazzo o mentre gustiamo il frutto del nostro orto e sentirci parte, infine, di questa terra che si chiama Monferrato. Daria Carmi, assessore alla Cultura, Comune di Casale Monferrato

terra, Terra, terre Negli anni Sessanta Maria Reiche girava per gli altopiani del Perù con una scala a pioli, salendo sulla quale aveva un punto di vista “privilegiato” delle forme tracciate nel terreno della regione di Nazca. Le sue ricerche archeologiche hanno dimostrato come non ci sia bisogno di scomodare ipotesi fantascientifiche di segnali realizzati da uomini che cercavano di mettersi in contatto con eventuali popolazioni extraterrestri. Era sufficiente immaginare che tali tracce fossero servite agli uomini, sulla terra, per mettersi in contatto con il cielo per come lo potevano misurare, o con altri uomini, i loro vicini e forse i loro discendenti, o al più con i loro dei, che nella terra potevano trovare albergo, anche se immaginati nel cielo. Le ricerche di Maria Reiche sono servite a Robert Morris, uno dei protagonisti della Earth Art (definizione più corretta di quella di Land Art, per ragioni storiche e semantiche), per ritornare sul tema del “punto di vista”, che non necessariamente deve essere immaginato dall’alto, zenitale o satellitare, per avvicinare i lavori o i segni che alcuni artisti della sua generazione andavano tracciando in spazi desertici o poco noti, ma che per comprendere i lavori compiuti con la terra, in cui la terra è materia e forma, occorre in primo luogo esserci sopra o meglio ancora “dentro”, e seguirne gli sviluppi come segni di misurazione, di distanza, presa di coscienza dello spazio, attraverso forme che entrano a far parte del paesaggio. Come un rapporto diretto è inteso il legame con la terra nella lettura della sua strutturazione da un geografo americano, Edward S. Casey, nelle sue riflessioni sul concetto di “mapping”, cioè l’azione del mappare, del descrivere, raccontare o rappresentare un luogo, facendone parte, essendone più che interpreti, protagonisti. L’Earth-mapping, come lo definisce Casey, si caratterizza per una coincidenza fra luogo e mappa, mediato dalla fisicità del corpo stesso di chi vi opera. Per queste strade, il rapporto con la ”terra”, intesa come materia dell’opera, nei termini delle diverse forme e possibilità di arte “ambientale”, sembra poter ritrovare una dimensione simbolica, dove non si tratta solo di leggere le forme, ma di ritrovare il contatto con motivi che travalicano il sensibile, pur passando attraverso il visibile e il rappresentabile. Molte opere minimaliste e derivate da quella stagione, infatti, si caratterizzano per un “abbassamento” dello sguardo, che riconduce il punto di percezione e osservazione del reale a “livello del suolo”, producendo un contatto fisico che è anche dell’occhio, in una prevalenza della condizione orizzontale, dove tutto sembra ridursi a un “grado zero”. Proprio da questo, nel momento in cui sembra verificarsi il più rigido materialismo, si possono trarre le ragioni di una radicale trasformazione del reale. La “terra”, materia grezza di interventi creati in specifici luoghi, o di lavori in cui delle piccole porzioni di essa vengono traslate in spazi museali, per ricostruire un legame ideale con luoghi ora solo raccontati, ritorna a essere “Terra”, soggetto compiuto, da interrogare, sondare, ma che mantiene una dimensione che va oltre la sua qualità visibile immediata. La descrizione del mondo coincide con la sua rappresentazione. L’immagine di Maria Reiche alla quale si faceva riferimento è stata ripresa da Bruce Chatwin, interessato 2


alle forme di esplorazione che permettono di incontrare altre culture nelle quali rispecchiarsi, mediazione reale e aneddotica per un piano di conoscenza nascosto, che riguarda in primo luogo il soggetto, colui che si mette in gioco viaggiando o, attraverso il viaggio, tornando a rappresentare o mappare, come fosse la prima volta, il mondo che lo circonda. Più che riferirsi alla terra come origine e materia del paesaggio, il contatto con la terra riporta infatti a un rapporto intrinseco, profondo, “ancestrale” con la Terra come entità completa, la Ghe greca, madre delle cose umane e luogo da calcare, indagare, per comprendere, forse, i segni e i disegni che nasconde, che vi vengono nascosti, che può rivelare o far nascere. Anche semplicemente, con l’uso di una matita, di pennelli, di colori, o di una macchina fotografica, di tutti quei materiali che nel tempo hanno permesso all’uomo di descrivere o rappresentare la terra o sue porzioni, non potendo far altro che realizzare delle “terre”, operare con “terre”, scoprire luoghi che sono sempre parziali. Anche, semplicemente, con l’uso di una scala a pioli. Francesco Tedeschi

Arte e Natura Artmoleto è un’associazione culturale che nasce come progetto internazionale d’arte ideato da Michelle Hold in collaborazione con l’Ecomuseo della Pietra da Cantoni ed un gruppo di artisti legati al Monferrato Casalese. Artisti che interpretano la realtà in maniera introspettiva attraverso la forza del segno visivo e che hanno come obiettivo comune la ricerca del rapporto uomo-natura. Il progetto “Arte e Natura” nasce nel 2009 e, attraverso un percorso tematico condiviso, si esplicita con la produzione di opere nate dal confronto tra sensazioni ed emozioni che si manifestano attraverso la forza del colore. Il nostro viaggio inizia ogni anno nel piccolo borgo di Moleto, luogo del silenzio che da poco tempo è diventato patrimonio dell’Umanità. “Che ne pensi. Vorrei proporre come titolo Dentro la terra per la prossima mostra”, mi dice Michelle Hold, pittrice e fervida promotrice di collettive che partono da Moleto e toccano molti luoghi: Casale, Valenza, Torino (sede della Giunta Regionale e Museo delle Scienze) ma anche Vienna (Istituto Italiano di Cultura). Il titolo proposto è legato alle cave, non solo di Moleto, da cui nel tempo provengono piccoli blocchi di marna per la costruzione di case con infernot di una vasta area nel basso Monferrato. Uno stimolo a scrivere questa nota che si avvicina e si allontana dalla particolare situazione di Moleto. Aria, pieno sole, luce che muta per intensità e colore, prati, boschi, colline, montagne, eventi di natura, filari di alberi, orizzonti lontani, perdita nello spazio, costellazione di luoghi creati dall’uomo dalle grandi città ai piccoli borghi e a case isolate. Questo e altro ancora nel “fuori” senza limiti dell’ambiente dello scorrere della nostra vita. Ma la terra, dentro la terra che cosa è nascosto? Non consueti gesti primari: scavare anche solo con le mani la terra o graffiare una parete di marna. Sono tanti gli indizi del “dentro” e del “sotto”. Gli alberi possono darne di un’altra estensione dello stato dell’essere: le radici in parte affioranti dalla terra sono segni che lo sguardo segue fin dove i loro percorsi scompaiono. Tante e molto varie le possibilità di sperimentare ciò che è dentro la terra. È un antico invito quello della terra a noi dubbiosi a inoltrarci in grotte che porterebbero a una perenne notte se l’uomo non le avesse usate fin dall’inizio dei suoi tempi. Francesco de Bartolomeis Artisti Adriano Bacchella, Giò Bonardi, Ilenio Celoria, Anne Conway, Mark Cooper, Piero Ferroglia, Michelle Hold, Andrea Massari, Alessandro Patrone, Roby Pissimiglia, Teresio Polastro, Petra Probst, Bona Tolotti, Daniela Vignati. www.artmoleto.com | artmoleto1@gmail.com 3


Adriano

Bacchella

“Non sono uno con i piedi per terra ma amo sentire la terra con i palmi dei piedi”.

Autore di una quarantina di libri fotografici per case editrici e società private, pubblica i suoi reportages di life style su riviste italiane estraniere tra cui: Case & Country, Io Donna, Elle, AD, Gioia, ElleDecor Japan, Ville & Casali, Elle Decor Germany, Der Smaak Italie. Dello stesso autore, per la casa editrice Adarte:Case di Torino (2009), Masserie (2009), Divino Abitare (2009),Case di Montagna (2009), Case di Torino due (2010),Case di Genova (2010), Camera con Vigna (2010),Case di Portofino (2011), Camera con Vigna due (2012).

www.adrianobacchella.com

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Author of some 40 photographic books for publishers and privatecompanies, (Adriano) publishes his lifestyle stories in foreignand Italian magazines, including:Case & Country, Io Donna, Elle, AD, Gioia,Elle Decor Japan,Ville & Casali, Elle Decor Germany, Der Smaak Italie.Dello stesso autore, per la casa editrice Adarte: Case di Torino (2009), Masserie (2009), Divino Abitare (2009),Case di Montagna (2009), Case di Torino due (2010),Case di Genova (2010), Camera con Vigna (2010),Case di Portofino (2011), Camera con Vigna due (2012).


contadini siciliani dopo la raccolta delle olive, 2015, 50x70 cm 5


Giò

Bonardi

“Terra tremuit et quievit”. (da un canto gregoriano la terra tremò e tacque [...])

Giovanni Bonardi inizia giovanissimo a dedicarsi alla pittura e i primi insegnamenti li riceve dal nonno paterno, Giovanni, abile intagliatore e pittore dilettante, che amava, nelle pause dal lavoro agricolo, realizzare giocattoli per i propri nipoti. Si diploma al Liceo Artistico “Ugo Foscolo” di Vercelli e successivamente frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, sotto la guida di Domenico Purificato.

www.artegiobonardi.com

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Giovanni Bonardi was born and lives in Villanova Monferrato (AL). He dedicated himself to painting at an early age, attending first the Artistic School of Vercelli and then the Brera Academy of Arts in Milan. He furthered his studies in various painting and sculpture techniques such as frescos, mosaics, terracotta, ceramics, bronze… and experimented new expressive artistic forms through theater, performances, and using photography, video and computers.He taught painting for fifteen years in institutions of higher education before dedicating himself completely to art and the restoration of our artistic heritage. He created several works for churches and public/ private buildings.


Teste, 2015 7


Ilenio

Celoria

www.ilenioceloria.it

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“quello che mi interessa sono i segni [...], in ogni luogo l’uomo crea forme con la terra che sono manifestazione della sua cultura, impronta e proiezione di sé”.

Nato a Casale Monferrato nel 1971. Dopo la laurea in Architettura presso l’Università di Genova inizia a dedicarsi all’insegnamento ed alla ricerca in ambito fotografico. Ha insegnato Didattica della rappresentazione per immagini e Laboratorio di educazione all’immagine all’Università di Genova, Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Sanremo. Dal 2001 insegna Tecnica fotografica all’Istituto Leardi di Casale Monferrato ed è professore a contratto alla Scuola Politecnica di Genova. Ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Biennale di fotografia di Alessandria, al Museo di Scienze Naturali di Torino, agli Istituti Italiani di Cultura di Colonia e di Vienna e in gallerie di diverse città italiane e straniere. Ilenio Celoria was born in Casale Monferrato, Italy, in 1971. After graduating in architecture at the University of Genoa he devoted himself to teaching and researching in the field of photography. Since 2001 he has taught at the Technical Institute Leardi in Casale Monferrato and is a contract professor at the Polytechnic School of Genoa. He also taught Teaching of visual representation at the University of Genoa and Photography at the Academy of Fine Arts in Sanremo. He has exhibited at the Venice Biennale, the Biennale of Photography in Alessandria, the Museum of Natural Sciences of Turin, ArtBrescia and various Italian and foreign galleries.


infernot, 2016, 30X30 cm 9


“The tree is rooted firmly in the ground but the seed has no limits”.

Anne

Conway

www.anneconway.com

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Fotografa professionista da oltre 35 anni, Anne è nata e cresciuta in Inghilterra dove ha studiato fotografia prima di lanciare la sua carriera da fotoreporter. Ha viaggiato il mondo intero fotografando per molte testate ed editori, italiani e internazionali, tra cui Airone (con cui ha debuttato in Italia), la BBC, Bell’Italia, Io Donna, Marie Claire, ParisMatch, Reader’s Digest, Sunday Times, Traveller, Touring Club, per citarne alcuni. Ha pubblicato vari libri e vinto dei premi per il suo lavoro. Ha partecipato a molte mostre, sia personali che collettive. La sua prima mostra e premio è del 1978, l’ultima, ‘An Italian Affair’, si è da poco conclusa in Monferrato. Dopo aver vissuto a Londra, Parigi e Milano si è trasferita nel Monferrato nel ’90, dove si sente ormai “Monferrina” di adozione. Professional photographer for over 35 years, Anne was born and raised in England, where she studied photography before embarking on a career as freelance photojournalist. She has travelled the world shooting stories for many magazines and editors, both Italian and international, such as Airone (her first collaboration in Italy), the BBC, Bell’Italia, Io Donna, Marie Claire, Paris-Match, Reader’s Digest, Sunday Times, Traveller, Touring Club to name a few. She has published several books and won various awards. She has held many exhibitions, both collective and individual. Her first show was in 1978, the last, ‘An Italian Affair’, is currently on show in the Monferrato. After having lived in London, Paris and Milan she moved to the Monferrato in 1990, where she now feels ‘Monferrina’ by adoption.


FLYING FREE, 2015, 50X70 cm 11


“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel vedere nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Marcel Proust

Mark

Cooper

www.markcooper.eu

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Nasce a Carlisle nel 1965 e cresce a Keswick nel Lake District in Inghilterra. Dopo aver vissuto a Londra per diversi anni e viaggiato a lungo soprattutto nel Medio Oriente e in Africa settentrionale realizzando reportage fotografici, si stabilisce in Piemonte, nella provincia di Alessandria, dove vive ormai dal 1993.Negli ultimi 15 anni dedica la sua ricerca fotografica al progetto “Earthscapes – L’arte del Paesaggio”, producendo immagini frutto di una selezione che avviene necessariamente dall’alto, da una postazione privilegiata che permette una visione integrale dello stesso paesaggio e per cui gli elementi che lo compongono diventano agli occhi “brani astratti di pittura segnica e porzioni di superfici regolate da pattern in cui regna un silenzio metafisico”. Mark Cooper was born in Carlisle in 1965 and was brought up in Keswick in the Lake District, England. After living in London for several years and having travelled extensively, particularly in the Middle East and North Africa, doing photographic reportage, he settled in Piedmont, in the province of Alessandria, where he has lived since 1993. Over the past 15 years he has dedicated his photographic efforts to the project “Earthscapes – the Art of Landscape”, producing images from a selection that occurs, by necessity, from on high, from a privileged position that allows an integral vision of the landscape itself and where the elements that comprise it appear as “abstract works of pittura segnica (painting featuring calligraphic marks and signs) and portions of the surface regulated by patterns in which a metaphysical silence reigns”.


earth, 2014 13


Piero

Ferroglia

“È dalla terra/natura che nasce il sentimento della bellezza del mondo”.

Ferroglia è nato nel 1946 a Caselle Torinese, dove vive e lavora. Allievo di Filippo Scroppo e di Giacomo Soffiantino, fino al 1988 s’interessa particolarmente della pittura in relazione alla rappresentazione di situazioni e eventi naturali che studia attentamente avvalendosi anche del mezzo fotografico. Negli anni successivi inizia una attività di ricerca plastica in varie direzioni e con materiali diversi che influenza anche le originali soluzioni pittoriche rispetto alle quali la distinzione tra figurazione e astrazione perde significato. Numerose le mostre personali e collettive alle quale ha partecipato.

www.ferroglia.wix.com/pieroferroglia

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Piero Ferroglia born in 1946 at Caselle Torinese, where he still lives and works. He is a student of Filippo Scroppo and of Giacomo Soffiantino. Until 1988 he was mainly interested in painting in relation to situations and natural events which he studied attentively also with the help of photographs. Since 1988 he has amplified his research with the help of sculptures that influence his paintings consequently. He has had many personal and group exhibitions in Italy. In 2015 he won the ‘Stefano Belbo Premio Pavese’ for sculpture.


roccia / fratture, 2016, 80X80 cm 15


Michelle

Hold

www.michellehold.com

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“I close my eyes and feel the soft warm touch of mother earth. I am not afraid anymore”.

Michelle Hold, nata a Monaco di Baviera, è cresciuta a Innsbruck dove ha iniziato a studiare architettura. Si forma come artista e disegnatrice di tessuti attraverso diversi corsi a Parigi, New York, Hong Kong, Monaco e Londra. La sua pittura s’ispira prevalentemente a fatti e a eventi naturali. Le rappresentazioni superano l’espressione figurativa e approdano a un’astrazione vitale: penetrazione nell’invisibile, apertura su un mondo segreto che promette gioie sommesse. La ricerca accoglie suoni e rumori del silenzio in un dialogo spirituale. Michelle ha esposto in Italia e in vari paesi del mondo, Ultime personali del 2015: “The warriors of Light” a Debut Contemporary Londra, “Blue Mood” a Milano e a Palazzo Racchetta di Ferrara. Ideatrice di ArtMoleto. Michelle Hold, born in Munich, grew up in Austria. She started studying architecture in Austria. She lived in Paris, New York, Hong Kong and Munich, where she attended various art and textile design classes and subsequently worked as a textile designer in Milan. Her work is an exploration of the abstract, with dance-like strokes and the vibrations of color. Light, movement, nature, thoughts and new spirituality with scientific grounding are essential for her. She has exhibited in New York, Miami, Shanghai, Nantung, London, Paris, Lisbon, Berlin, Vienna, Cologne and in Italy, received many prizes and her works are found in private collections. Her last solo exhibitions: ‘Warriors of Light’ in London at Debut Contemporary in 2015 and ‘Blue Mood in Milano e Ferrara.


set me free, 2016, 120X120 cm 17


Andrea

Massari “è nella terra l’esistere di qualche cosa che non si vede ancora”. (da Novembre di Giancarlo Pozzi)

Andrea Massari, milanese, vive tra il capoluogo lombardo e il Monferrato, dove ha da tempo stabilito lo studio. Direttore di musei e collezionista, si dedica alla pittura da circa quindici anni, seguendo percorsi che traggono insegnamento dalla grande stagione dell’informale, interpretata e aggiornata attraverso esperienze, proposte e situazioni successive, orientate, nella sua ultima produzione, verso una semplificazione formale e cromatica.

www.saatchiart.com/andreamassari andrea.m.massari@gmail.com

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Andrea Massari was born in Milan and lives at present in Monferrato, where he established his studio some time ago. A former director of museums, he has been painting for fifteen years, along paths inspired by the great era of informal art.He regenerated his recent production through new experiences, proposals and situations, oriented towards a formal and chromatic simplification.


la terra ai piedi del cielo, 2016, 80X80 cm 19


Alessandro

Patrone

“La terra, madre di tutte le cose, artista originaria che tutto crea e alimenta”. Alessandro Patrone è un pittore/scultore astrattista ed un professionista nel campo della cooperazione allo sviluppo. è nato a Torino, in Italia, dove vive attualmente, dopo molti soggiorni all’estero, in diversi paesi. Le sue pitture sono ispirate a una vasta gamma di motivazioni: l’universo, la cosmologia e la teoria del tutto, o semplicemente una nuova idea che emerge ad un tratto. Ha esposto i suoi quadri in Italia e all’estero ricevendo un numero considerevole di premi e riconoscimenti.

www.alexpath.it

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Alessandro Patrone is an abstract painter/sculptor and a professional in the field of the technical cooperation. He was born in Turin, Italy, where he is presently based after having lived abroad in various countries. His paintings are inspired on a wide range of motivations: the universe, the cosmology, the interaction between consciousness and nature, or simply a new idea that emerges all of a sudden. He has exhibited his paintings in Italy and beyond receiving a significant number of awards and recognitions.


dance, 2016 21


Roby

Pissimiglia

“Terra come origine. Terra come armonia tra uomo e natura. Terra come vita, come lavoro. Terra come futuro”.

Roby Pissimiglia, editore e scrittore, vive e lavora a Torino. Da alcuni anni ha eletto le colline che circondano Moleto sua terra di adozione. Qui, nei cortili, nei fienili, nelle cantine recupera attrezzi e utensili della civiltà contadina. Poi li restaura il minimo indispensabile, li dipinge e li abbina tra loro in modo da creare installazioni artistiche inedite e sorprendenti. Le dominanti cromatiche sono spesso quelle metalliche. L’oro e l’argento sembrano conferire nuova vita e dignità a oggetti ormai dimenticati. Nascono così le opere per le rassegne di ArtMoleto. Una ricerca artistica alimentata dalla passione per la matrice contadina della nostra civiltà.

www.saatchiart.com/robypissimiglia

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Roby Pissimiglia, editor and writer, lives and works in Turin. Over the past few years he has chosen the hills surrounding Moleto as his adopted land. Here, in the court yards, hay barns and wine cellars, he recovers old farming tools and utensils, which he then restores and paints, combining pieces together in order to create his unique and surprising artistic installations. The use of dominant metallic colours of gold and silver, appears to give new life and dignity to the forgotten objects.The works presented for the expositions of Artmoleto are born in this way. An artistic research fueled by the passion for the traditions of the farming community.


..., 2016, 80X80 cm 23


Teresio

Polastro

“Terra aspra e faticata, percorsa da un vento epico che sparge e insemina fermenti di vita e di morte. Terra ferita nelle ere della sua storia, sempre si rinnova. Avara e generosa, febbricitante e solenne, come un’arancia blu ruota nel vortice dell’universo”.

Teresio Polastro., di origini monferrine, è nato a Torino. E’ stato allievo dapprima della pittrice Angiola Meucci, poi di Pippo Bercetti e infine di Filippo Scroppo. Numerose sono state le mostre personali e collettive, a partire dal 1972. Tra gli altri, hanno scritto di lui: F. de Bartolomeis, M. Corradini, G. Cordero, P. Levi, P. Mantovani, A.Mistrangelo, F. Scroppo. Ha recensito mostre d’arte che si sono svolte a Venezia a Palazzo Grassi, al Museo Correr e alla Fondazione Cini, nelle gallerie di Torino e del Piemonte, per i settimanali d’arte: “Il Corriere di Torino e della Provincia”, “Il Corriere dell’Arte”, “Iris.to”. Ha fatto parte del comitato esecutivo della Galleria d’Arte di Palazzo Lomellini di Carmagnola (To).

www.teresiopolastro.wix.com/polastro

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Teresio studied with Filippo Scroppo and has shown in many solo and collective exhibitions since 1974. Francesco de Bartolomeis, G. Cordero, P. Levi, P. Mantovani, A. Mistrangelo, F. Scroppo wrote about him.


fuochi, 2013, 70X70 cm 25


Petra

Probst

“Il respiro del mare sulla battigia, l’eco di mille voci... dentro un granello di sabbia si racchiude tutto l’universo”.

Artista, illustratrice per l’editoria d’infanzia, vive e lavora tra la Germania e l’Italia, a Monaco e Torino. I suoi libri sono pubblicati da molti editori internazionali. Realizza e gestisce progetti artistici interculturali in scuole, biblioteche e musei indirizzati a bambini e adolescenti. È specializzata in danza/movimento terapia e in tecniche di arte terapia. Collabora con pedagogisti, psicologi e assistenti sociali in aree di prevenzione del disagio giovanile. Numerose le mostre in Italia e all’estero. Nel 2015 in Sicilia ha ideato e curato insieme a Flavio Tiberti il progetto espositivo dedicato al Mare Mediterraneo “ROVI DI MARE Visioni di un orizzonte in bilico”.

www.petraprobst.com

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Petra Probst lives and works in Munich and Turin. Artist, free-lance illustrator and author, she specializes in books for children. As an expert in art didactic programmes and in art/dance therapy techniques she organizes and leads multicultural art projects for children, teens and adults. Her art works have been displayed in several individual and group exhibitions. In 2015 in Sicily/Sciacca she curated with Flavio Tiberti the exhibition dedicated to the Mediterranean Sea and its refugee victims entitled “ROVI DI MARE, Visioni di un orizzonte in bilico” that will move to Genova MUMA in 2017.


sabbie d’oro, 2015, 40X40 cm 27


Bona

Tolotti

“Ristabilire i vincoli che mi legano all’universo” Ana Mendieta

Bona Tolotti, milanese di nascita, risiede in Monferrato da più di trent’anni. Autodidatta, dopo esperienze di carattere etnografico ed antropologico in centro e sud America negli anni 70/80, si è occupata nel settore comunicazione di design, arte e architettura a Milano. Trasferitasi definitivamente in Monferrato negli anni ‘90, si dedica alla ricerca artistica. Presente ad ArtMoleto dal 2010, Bona è responsabile dell’ufficio stampa.

www.bonatolotti.com

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Born in Milan. A self-taught artist, inspired by her ethnological and anthropological experiences while travelling in Central and South America during the 70s and 80s. She is interested in design, communication, art and architecture and has worked with important agencies in Milan (1970/1990). Since 1990 she has been living in the Monferrato sharing her life and art with the painter Pietro Piccinelli. Currently she is working in research and artistic projects, participating in different exhibitions in Monferrato and in national and international projects as well as Italian Cultural Institutes together with the artists of ArtMoleto.


terra incognita, 2016, 60X60 cm 29


Daniela

Vignati

“La terra come corpo di tutte le forme di vita. Il Vaso si colma di impercettibile sostanza che nella forma diviene visibile”.

Daniela Vignati frequenta la scuola d’arte Antroposofica di Oriago (VE) dove incomincia a formarsi l’idea dell’attuale necessità di un’arte igienicosociale, idea che realizza offrendo laboratori artistico-espressivi per adulti e bambini. Approfondisce la sua formazione artistica in seminari con diversi maestri e imparando a lavorare i metalli. Per alcuni anni, a Milano collabora alla gestione di un laboratorio di creazione e realizzazione di gioielli e complementi d’arredo. Dal ’90 trasferisce studio e abitazione in Monferrato. Nel suo fare arte vuole essere ponte tra la realtà visibile e l’invisibile mondo di immagini oniriche, mitologiche e archetipiche che si possono cogliere nella sfera della fantasia.

www.danielavignati.wix.com/coloreamoremio

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Daniela Vignati, born in Milano, studies at the Anthroposophic School of Oriago (VE) where she finalizes the idea of creating social art holding workshops with children and grown ups. She also worked closely with an egyptian artist and metalworker and realized many pieces of jewelry. She lives in the Monferrato since 1990.


vasi, 2016 31


ba ÂŽ c hi uso

Adriano Bacchella Giò Bonardi Ilenio Celoria Anne Conway Mark Cooper Piero Ferroglia Michelle Hold Andrea Massari Alessandro Patrone Roby Pissimiglia Teresio Polastro Petra Probst Bona Tolotti Daniela Vignati

progetto ArtMoleto grafica Ilenio Celoria

Moleto | Castello di Casale Monferrato


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