RASSEGNA STAMPA DEL 28 SETTEMBRE 2020

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28-SET-2020 Estratto da pag. 15

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LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Il dopo elezioni pedemontana veneta

«Alluminio nei capelli di chi vive a Malo»

La galleria di Malo MALO

ALBINO SALMASO

Ci sono tracce di ferro e alluminio nei capelli di 14 residenti dell’area della Pedemontana, dove si sta scavando il tunnel della galleria di Malo. La località Vallugana è da un paio d’anni al centro di un contenzioso tra il comitato locale e la Sis, che sta costruendo la superstrada: Polvere, rumore assordante con esplosioni giorno e notte e ora anche la presenza di metalli nei capelli. A sollevare il caso con un esposto alla procura di Vicenza sono stati gli avvocati Giorgio Destro e Serena Pomaro, che tutelano i residenti della località Vallugana di Malo, insieme alla neoeletta in regione Cristina Guarda. Ieri l’ingegnere Elisabetta Pellegrini , ha replicato con una lunghissima nota in cui spiega che «alla Regione non è stato comunicato nulla in merito. Senza sollecitazioni dirette, diversamente da quanto affermato, i controlli ambientali su Pedemontana si fanno anche in contraddittorio tramite di Arpav. Il piano di monitoraggio ambientale della Pedemontana è decisa in sede di valutazione di impatto ambientale. In questo caso il piano con il tipo di analisi e i monitoraggi da effettuare, prima della costruzione, durante il cantiere e dopo tre anni, lo ha deciso il ministero dell'ambiente con la Via». —

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Il consiglio regionale straordinario sulla Marmolada nel 2018 per difendere i confini dalle pretese di Trento. A destra in senso orario Bisato, Tonella, Possamai e Camani del Pd

Il centrosinistra scommette su Lorenzoni “portavoce” Rinviate le dimissioni del segretario dem Bisato: l’assemblea dopo i ballottaggi A palazzo Ferro Fini il Pd decide il capogruppo e il vicepresidente dell’aula PADOVA

Le dimissioni di Alessandro Bisato, che ha portato il Pd alla disfatta con il minimo storico del 12%, non verranno discusse il 3 ottobre ma slittano di almeno una settimana. Ieri il segretario regionale ha preso atto che domenica prossima si torna alle urne per i ballottaggi a Castelfranco e Portogruaro dove il centrosinistra spera di giocare fino in fondo la sua partita senza essere umiliato. SCAMBIO DI TELEFONATE

Dopo una breve telefonata con il presidente dem Giovanni Tonella, c’è stato il via libera per spostare il dibattito sull’esito elettorale verso metà ottobre, con la speranza che nel frattempo maturi una leadership nuova e autorevole. Meglio tardi che mai. Lo shock per il responso delle urne ha

mandato in tilt il gruppo dirigente, che ora corregge la rotta. Paolo Giaretta, uno dei padri del Pd, commenta con amarezza che scordare la data del ballottaggio è il segnale più drammatico della perdita di contatto con la realtà, mentre l’area Zingaretti con Camani, Naccarato e Ruzzante il 30 settembre ha organizzato un dibattito con il politologo Almagisti per capire le ragioni profonde del plebiscito di Zaia. L’obiettivo è riorganizzare il Pd per evitare che scompaia come il M5s e oggi a Palazzo Ferro Fini i 9 consiglieri regionali si sono dati appuntamento per scegliere il capogruppo.

Ce la farà il centrosinistra a coprire tutte queste caselle o dovrà passare la mano? La domanda gira tra i banchi del centrodestra che non fa mistero di pensare di modificare il regolamento per prendere atto dei mutati rapporti di forza. La lista Zaia ha 24 eletti, la Lega di Salvini 9 come tutto il centrosinistra con il Pd che è il terzo gruppo con 6 rappresentanti. Poi c’è FdI con 5 poltrone. A mettere fine a tutti gli equivoci ci pensa Roberto Ciambetti, presidente in carica: i posti che spettano alla minoranza sono sacri, lo dice il regolamento, non è questione di 9 o 11.

LE POLTRONE DA ASSEGNARE

IL PORTAVOCE DEGLI SCONFITTI

Ci sono altri due ruoli autorevoli da assegnare: la vicepresidenza dell’assemblea legislativa e la guida della IV commissione di verifica e controllo.

La vera novità si chiama “portavoce dell’opposizione” previsto all’articolo 47, comma h, dello statuto. Una figura voluta da Carlo Alberto Tesserin e

Le biografie dei 41 eletti del centrodestra al vaglio del presidente A Venezia torna Corsi che ha dovuto risarcire le famiglie sinti

La condanna di Polato blocca FdI Zaia fa l’esame alla squadra GLI IMPRESENTABILI

C

i sarà Matteo Salvini domani a incontrare i 34 consiglieri di Lega e lista Zaia, ma nella squadra dei 41 eletti del centrodestra ci sono personaggi dalla lingua sciolta e qualche piccolo precedente penale

che non risulta nel casellario giudiziario perché le sentenze non sono definitive. Il caso che più fa discutere riguarda Daniele Polato, assessore alla sicurezza a Verona con il sindaco Sboarina, che nel 2019 ha lasciato FI per Fratelli d’Italia. A dicembre è stato condannato a un anno con la sospensione condizionale della pena

«attestando falsamente di aver accertato personalmente l’identità dei firmatari»: l’obiettivo era far partecipare alle regionali del 2015 la lista di Forza Nuova. Si è difeso sostenendo l’ideale della “democrazia partecipativa” e ha presentato ricorso in appello. Il 20 settembre ha raccolto 10.783 preferenze e contende ad Ele-

ARTURO LORENZONI HA RACCOLTO IL 16 PER CENTO DEI VOTI ALLE ULTIME ELEZIONI REGIONALI

Ciambetti assicura: i posti assegnati per statuto ai consiglieri della minoranza non si toccano, non è questione di 9 o 11 na Donazzan il posto in giunta regionale. A deciderà sarà Zaia che su queste vicende ha il pugno di ferro. Valga per tutti l’esclusione di Barbisan, Forcolin e Montagnoli della liste per aver chiesto i 600 euro del bonus Inps. A Palazzo ferro Fini ritorna anche il veronese Enrico Corsi, rieletto con la lista di Salvini grazie a 3.778 preferenze: nel 2008 è stato condannato a 2 mesi per propaganda razzista e al risarcimento danni ad alcune famiglie di sinti. Con un gruppo aveva diffuso volantini con frase ritenute razziste. Con loro c’era pure Flavio Tosi poi sindaco di Verona e segretario regionale della Lega, espulso da Salvini. Nella biografia di Gabriele Michieletto (Lista Zaia, 3.221

mai decollata per la frammentazione delle minoranze tra Pd, M5s, lista Tosi e transfughi delle civiche con il record di 14 gruppi e relativi assetti organizzativi e un budget di 500 mila euro l’anno per l’attività istituzionale. IL RUOLO DI LORENZONI

Con il bipolarismo perfetto stile anglosassone, quel ruolo spetta di diritto al professor Arturo Lorenzoni che però ha già bisticciato con il Pd, accusandolo di averlo lasciato solo nella sfida contro Zaia. In realtà il Covid ha costretto alla quarantena il candidato presidente del centrosinistra che ha disertato tutti gli incontri delle ultime due settimane. Peggio di così non poteva andare. Il portavoce dell’opposizione, se verrà nominato, ha diritto a partecipare alla conferenza dei presidenti dei gruppi senza però interferire con la loro autonomia organizzativa. In altre parole è probabile che vengano creati 3 gruppi oltre alla figura del portavoce: Partito democratico, Veneto che vogliamo con Elena Ostanel ed Europa Verde con Cristina Guarda. Il nodo verrà sciolto oggi. Lorenzoni speaker metterà tutti d’accordo o finirà nel Gruppo Misto? —

DANIELE POLATO ELETTO CON 10.783 PREFERENZE CONTENDE IL POSTO A DONAZZAN

Centenaro ha aggredito Canella a una sagra e dopo 3 mesi di sospensione dal partito è stato eletto in consiglio

preferenze), risalta un messaggio su Facebook per dileggiare il ministro del governo Letta Cècile Kyenge in sintonia con il pensiero di Calderoli. La Kyenge è un medico e ha fatto la volontaria a Padova durante le elezioni per garantire il voto ai malati di Covid. C’è poi la storia di Giulio Centenaro, eletto con la lista Zaia a Padova, sospeso nel 2017 per aver aggredito in una sagra Daniele Canella, oggi sindaco di San Giorgio delle Pertiche. Una litigata tra leghisti per rivalità di territorio. Finì con tre mesi di sospensione per entrambi dal partito. Canella è stato escluso dalle politiche 2018, Centenaro con 4.135 preferenze è a palazzo Ferro Fini. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


V

Venezia Estuario

Lunedì 28 Settembre 2020 www.gazzettino.it

Il vento disturba la Regata del Secolo VOGA VENETA VENEZIA Vento e pioggia non

LA PROTESTA Rappresentanti di varie associazioni in campo San Giacomo per fare il punto sulla questione Vida

(Luigi Costantini/Fotoattualità)

In campo per la Vida, 3 anni dopo

hanno fermato la “Regata del Secolo”, che ha avuto luogo ieri mattina, promossa dall’associazione benefica “Biri Biri”. Luca Quintavalle e Gaetano Bregantin si sono aggiudicati il “Trofeo della rinascita”, con il loro pupparino rosa, giungendo per primi al traguardo. La partenza ed il percorso sono stati modificati per il gran vento lungo la laguna nord: i vogatori, da Sant’Alvise, si sono diretti dalla parte opposta, ovvero verso il Tronchetto, dove è stato posto il giro del paleto. La Regata del Secolo si chiama in tal modo perché la somma delle età dei componenti di ogni equipaggio deve raggiungere o superare complessivamente i cento o più anni. Fra i dieci pupparini in gara, due si sono ritirati: il celeste di Rudi Vignotto e di Roberto Fagarazzi, e l’arancio di Valter Visnadi e Igor Rigon. Nel primo caso, Rudi sembra essersi stancato delle tante false partenze dovute a chi voleva primeggiare con colpi di remo prima del via ufficiale dato dai giudici di gara: Vittorio

Orio, Tino Fongher , Bepi Rossi “Suste” e Tarsillo Fongher. Nel secondo caso, il pupparino arancione ha cominciato ad imbarcare acqua dal fondo ed i due vogatori hanno preferito fermarsi e correre nel primo cantiere disponibile, prima di rischiare il naufragio. La muta dei pupparini era comunale, e, dopo il caso della gondola rossoverde affidata a Rudi e Mattia Vignotto, anche questa barca non era in condizioni di gareggiare. Secondi si sono piazzati Giuliano Pagan e Ivan Bognolo (canarin), terzi Angelo “Bolo” Scarpa e Mattia Colombi (verde), quarti Vito Redolfi Tezzat e Renato Zangrossi (verde). Come sempre, il ricavato della manifestazione verrà devoluto in beneficenza, secondo lo spirito e la stessa natura dell’associazione. Dopo il vento, le premiazioni, in campiello Vidmann, sono state funestate dalla pioggia. «Dopo l’acqua alta e la pandemia – ha detto il presidente della Biri Biri, Francesco Orlandi – vogliamo e periamo che questa Regata del Secolo, giunta alla 43. edizione, possa essere emblema di rinascita per Venezia». T.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le associazioni di nuovo a San Giacomo `Iniziati intanto i lavori di ristrutturazione contro l’idea di trasformarla in ristorante ma il pianino del campo blocca nuove attività `

cenza già esistente proprio all’interno della stessa zona. Oppure se il Comune cambierà il pianino del campo. «Ma risulta incompatibile con le norme urbanistiche vigenti», contestano le associazioni, e in tal senso avevano presentato un esposto alla Procura di Venezia tramite il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, poiché l’edificio è notificato. Le associazioni avevano già segnalato al Comune l’illegittimità dell’uso de La Vida, grazie alla variante al Piano Regolatore Generale per la Città Antica, che classifica l’immobile come unità edilizia preottocentesca a struttura unitaria; perciò le destinazioni d’uso compatibili sarebbero limitate: museo, sede espositiva, biblioteca, archivio, attrezzatura associativa, teatro, sala di ritrovo.

SPAZI “PUBBLICI” VENEZIA Ieri pomeriggio, la comu-

nità de La Vida ha celebrato, davanti all’edificio, i tre anni dal giorno in cui è stata occupata, e ricordato quanto fatto all’interno dagli abitanti di campo San Giacomo, prima dello sgombero ad opera delle forze dell’ordine. L’antico teatro anatomico di Venezia, infatti, è sempre più oggetto di una querelle fra la comunità del campo ed associazioni, contro i proprietari, ovvero la famiglia Bastianello, che ha comprato gli antichi locali dalla Regione Veneto senza mai celare l’ambizione di farne un ristorante. Attualmente La Vida appare circondata da barriere per lavori edilizi nell’edificio, ovvero l’adeguamento degli scarichi reflui, lavori di solito prodromici alla realizzazione di un’attività di ristorazione.

LA SITUAZIONE I lavori sono cominciati, ma a quanto consta, il Comune non ha concesso il plateatico poiché il pianino di campo San Giacomo prevede che quella sia un’area giochi. Inoltre, dal 2018 il campo è diventato una microzona regolamentata in cui non sono possibili nuove attività di ristorazione a meno che non si rilevi una li-

ESPOSTO A VUOTO

PRIMA USCITA DEL PRESIDENTE MARCO BORGHI: «CERTI LUOGHI NON SONO SOLO DEGLI EDIFICI»

«Ad oggi nessuna risposta è pervenuta né dai carabinieri e neppure dalla magistratura – hanno detto i portavoce della comunità - Sarebbe possibile per l’attuale proprietario aprire attività di ristorazione qualora dimostrasse che al 31 maggio 1996 l’immobile avesse avuto tale uso. Ma questo non è avvenuto. Sappiamo infatti che a quella data l’Antico Teatro di Anatomia era

già una sede regionale e non una trattoria, chiusa negli anni ‘70. I lavori risultano quindi privi di adeguato titolo edilizio, non potendo gli stessi essere qualificati come “manutenzione ordinaria” né, tantomeno, “straordinaria”. Chiediamo, quindi, che i lavori vengano bloccati immediatamente e che si torni a pensare all’uso degli spazi pubblici o spazi a destinazione pubblica insieme alla cittadinanza tutta».

PRIMA USCITA La festa, ricca di storie per bambini, testimonianze su quanto realizzato nei locali occupati, e la consegna del premio “Campiello La Vida”, scritto collettivamente, è anche stata anche occasione per la prima uscita pubblica di Marco Borghi, appena nominato presidente della Municipalità di Venezia Murano Burano. «Ci sono manufatti che non sono solo edifici – ha dichiarato Borghi – ma rivestono un altro significato per le comunità dei territori nei quali sono inseriti. Per questa ragione il mio primo atto è stato di andare a vedere la situazione ed ascoltare le richieste di questa collettività, aggregazioni importantissime per attuare un programma condiviso». Tullio Cardona © RIPRODUZIONE RISERVATA

Allagamenti al Lido, grandine a Malamocco LIDO (L.M.) Grandine a Malamocco. Ieri mattina il maltempo ha portato, nel borgo storico, grossi chicchi di grandine che hanno sferzato, tra le 11.30 e le 11.45, una parte dell’isola. Nel resto del Lido pioggia intensa che però non è diventata grandine. Le bizze del meteo hanno imperversato con pioggia insistente, per circa un’ora. Il piano di sicurezza comunque ha retto bene e non si sono registrati, per fortuna, gravi danni. Inevitabili gli allagamenti per le strade. La pioggia è stata breve ma molto intensa, ed era stata prevista. La grandine si è fatta sentire nella parte più a sud dell’isola, dalle Terre Per-

se, in via Malamocco fino al borgo storico, sferzato anche da un forte vento. Non ci poteva essere giorno peggiore, dal punto di vista delle condizioni meteo, per chiudere la stagione balneare 2020, dopo quasi tutto il mese di settembre in cui le temperature sono state molto miti. Pioggia e grandine hanno comportato un deciso abbassamento delle temperature. Verso le 12.30, però, la situazione si è andata via via normalizzando. A rilento il traffico, sono state allagate alcune zone del lungomare Marconi e di via Sandro Gallo a Città Giardino, a causa anche di un malfunzionamento dei tombini di scarico dell’acqua piovana.

SUL PODIO I protagonisti della Regata del secolo con il delegato Giovanni Giusto: la gara è stata condizionata dal vento

LIDO RIAPRE IL LUNGOMARE Riapre alla circolazione del traffico motorizzato il lungomare Marconi al Lido nell’area della Mostra del cinema. Sono quasi ultimati i lavori di smontaggio delle strutture e degli allestimenti montati per il festival. E per questo è stato riaperto il lungomare intanto con un senso unico alternato regolato da semaforo nel tratto da via Francesco Morosini fino a via delle Quattro Fontane. Tra qualche giorno, entro fine mese, verrà ripristinato il doppio senso di marcia, senza più semaforo, una volta eliminati gli ultimi ingombri. Anche gli autobus Actv e la linea 11 per Pellestrina torneranno alle loro percorrenze regolari.

LIDO ASFALTATURE IN VIA SANDRO GALLO Fino a venerdì 2 ottobre verrà modificata al Lido la viabilità per consentire lavori di asfaltatura, lungo via Sandro Gallo nel tratto compreso tra via Ongania e via Pezzana, e in via Malamocco, per singoli tratti di cantiere inferiori a 100 metri. Verranno istituiti il limite di velocità a 30 chilometri all’ora il senso di marcia alternato gestito da movieri o impianto semaforico e il divieto di fermata su ambo i lati. La ditta incaricata dei lavori provvederà ad installare idonea segnaletica. Il cantiere procederà per piccoli lotti in

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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modo da non bloccare lo scorrimento del traffico.

LIDO LA VIRTUS BASKET GIOCHERÀ A MESTRE La Virtus Lido si trasferisce a Mestre per giocare le proprie partite in casa del campionato di serie C Silver maschile di pallacanestro nella stagione 2020-21. La società lidense, presieduta da Pasquale Esposito, manterrà invece alla palestra “Francesco Olivi” delle Terre Perse l’attività del minibasket e del settore giovanile. Una svolta radicale che quindi porterà il team a vivere su due dimensioni in isola e in terraferma. Al Lido, invece, sono aperte le iscrizioni ai corsi di minibasket per bambini e bambine nate tra il 2009 e il 2015. Per i nuovi iscritti, vengono organizzate anche due settimane di prova gratuita per avvicinarsi a questo sport. Per ulteriori informazioni 347.5562079.

LIDO TROFEO CUORE D’ORO RACCOLTI 2129 EURO Successo, ieri pomeriggio, della prima edizione del Trofeo Cuore d’oro Memorial per Gianni e Daniela al campo sportivo “Jacopo Reggio” delle Terre Perse al Lido. Il torneo di calcio aveva l’obiettivo benefico di sostenere il nucleo Protezione civile del Lido, ed è stato organizzato dalla Asd Venezia 2007 capitanata da Emanuele Puddu, con la collaborazione della Proloco di Lido e Pellestrina. Sono stati raccolti oltre 2.129 euro.


XII

Agenda

Frmacie

Lunedì 28 Settembre 2020 www.gazzettino.it

MUSICA MESTRE Shefound fa rock. Un’at-

TRIVIGNANO Comunale Alla Chiesa Via Castellana, 204/A/B MESTRE “Centrale” - Piazza Ferretto 108

titudine e un’energia che la band vicentina sabato sera ha sprigionato sul palco del Teatro del Parco, conquistando il primo posto dell’Hybrid Music Contest, dopo tre giorni di esibizioni. I testi delle canzoni prendono spesso ispirazione dai classici della letteratura, e all’interno del nome “Shefound” è evidente la componente femminile che porta l’attenzione sul ruolo della cantante Nicole Stella. Una cantastorie moderna che trasporta l’ascoltatore in un mondo di trascrizioni musicali di racconti o romanzi, che hanno in comune un tocco di nero, una componente onirica, che scava a fondo nell’animo di chi le ascolta.

CHIOGGIA

IL VIDEOCLIP

`Lunedì 28

La band si è aggiudicata un premio di 1500 euro, e la realizzazione di un videoclip musicale che realizzerà “Metropolitano.it”, mediapartener della manifestazione. «Con questo denaro – ha detto Nicole Sella – pagheremo il nostro nuovo disco “Trees with no limbs”. Il concorso ci ha permesso di entrare nell’esistenza di uno spazio particolare come il teatro del Parco, a contatto con diverse esperienze musicali e artistiche». Il voto della giuria (composta da Giovanni Boscariol, Matteo Marcon, Elisa Bologna, Marco Castelli e Beatrice Goldoni) nel valutare le esibizioni degli artisti ha preso in considerazione quattro parametri: qualità com-

VENEZIA `Fino a lunedì 2 ottobre ore 9

In servizio 24 ore su 24 SAN MARCO Della Vecchia e al Cedro Imperiale - S. Luca, 4598 CANNAREGIO Chiaro “Al Re d’Italia” - S. Felice, 3823/A LIDO DI VENEZIA Lauretta ‘Città Giardino’ - Via S. Gallo, 108

MESTRE `Lunedì e martedì

SOTTOMARINA “All’Adriatico” - V.le Mediterraneo 157

CAVARZERE `Lunedì 28

ADRIA Sroppa - Corso V.Emanuele II 36

RIVIERA E MIRANESE `Lunedì e martedì

MARTELLAGO Rosa “Castellana” - Piazza Vittoria, 71 FIESSO D’ARTICO Pavan “Barbariga” Cia Barbariga 23-25 sostegno dalle 9 alle 21 MIRANO Volpato - via Cavin di Sala 29/c CAMPONOGARA Davì Alla Fede - via Pisa, 22

SANDONATESE `Fino a venerdì 2

SAN DONA’ Dolcetti - via Calnova, 32 JESOLO Camozzi “All’Ascensione” - p.za I Maggio, 10 CA’ SAVIO Zorzetto - Via Fausta 69

PORTOGRUARESE

VENEZIA

`PORTOGRUARO Rossi - Via San Bene-

CAPO DELL’EDIZIONE

detto n.15/A

Tiziano Graziottin REDAZIONE DI VENEZIA CAPOCRONISTA:

Davide Scalzotto REDAZIONE: Gianluca Amadori, Gianpaolo Bonzio, Roberta Brunetti, Michele Fullin, Alda Vanzan, Raffaella Vittadello REDAZIONE DI MESTRE VICECAPOCRONISTA: Francesco Antonini REDAZIONE: Monica Andolfatto, Stefano Babato, Bruno Cera, Fulvio Fenzo, Alberto Francesconi, Enrico Galeazzo, Davide Tamiello, Elisio Trevisan

Concluso dopo tre giorni di esibizione l’evento con 174 concorrenti iscritti

Un Hybrid Contest al femminile `Alla band vicentina

Shefound il concorso al Teatro del Parco positiva, originalità, esecuzione dei brani e presenza scenica.

IL PODIO Seconda è arrivata Aza, la trevigiana Chiara Oliva, che si è esibita con voce, synth, loop machine. Un progetto solista, un viaggio attraverso diverse dimensioni, in un racconto post apocalittico di sentimenti umani e visioni originarie, quotidianità e fine del mondo. Il terzo posto è andato al cantautore veneziano Vin Martin (Vincenzo Della Puppa), che canta, suona e scrive i suoi brani scritti in italiano, unendo il pop inglese al cantautorato classico italiano. Quarti classificati la rock band veneziana dei Cedes Crush, quinto posto al cantautore veneziano Nularse. Alla “call” dell’Hybrid Music Contest, concorso musicale organizzato dal Settore Cultura, aperto ai giovani dai 18 ai 35 anni e residenti in tutta la Regione Veneto, hanno risposto complessivamente 174 musicisti: 25 le formazioni provenienti dalla provincia di Venezia e 17 da altre provincie della Regione Veneto. Quaranta le giovani promesse di età inferiore ai 30 anni e 16 quelli di età compresa tra i 30 e i 35. Unanime da parte dei componenti della giuria l’apprezzamento per l’alto livello delle proposte che si sono alternate sul palco del Teatro al Parco durante le selezioni in vista della

Cinema VENEZIA

«IL GIORNO SBAGLIATO» di D.Borte : ore 17.15 - 20.10 - 22.45. MULTISALA «MISTER LINK» di C.Butler : ore 17.20. Cannaregio, 4612 Tel. 041 5226298 «CHIAMATE UN DOTTORE» di T.SegueChiuso la : ore 17.30 - 19.00 - 22.40. `MULTISALA ASTRA «THE NEW MUTANTS» di J.Boone : ore via Corfù 12 Tel. 041 5265736 17.40 - 20.00 - 22.25. «IL GIORNO SBAGLIATO» di D.Borte : «MISS MARX» di S.Nicchiarelli : ore ore 16.45 - 19.00 - 21.15. 20.15. «ENDLESS» di S.Speer : ore 17.00 - 19.15 - «PAOLO CONTE, VIA CON ME» di 21.30. G.Verdelli : ore 20.30. `CASA DEL CINEMA «IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE» San Stae 1990 Tel. 041 5241320 di A.Patelliere : ore 22.00. «RASSEGNA CINEMATOGRAFICA» : «THE VIGIL - NON TI LASCERA’ ore 17.30 - 20.30. ANDARE» di K.Thomas : ore 22.50. `ROSSINI MULTISALA San Marco 3997/A Tel. 0412417274 MESTRE Riposo `DANTE D’ESSAI Riposo via Sernaglia, 12 Tel. 0415381655 Riposo Riposo `MULTISALA IMG CANDIANI DOLO Piazzale Candiani Tel. 041 2383111 `ITALIA «PADRE NOSTRO» di C.Noce : ore 16.45 via Comunetto, 12 Tel. 041411151 - 19.55 - 22.15. Ore 00.00: Riposo «IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE» di A.Patelliere : ore 16.45 - 20.00 - 22.15. MARCON «ENDLESS» di S.Speer : ore 16.40 - 18.25 `UCI CINEMAS - 20.15 - 22.15. via E. Mattei Tel. 892 111 «TENET» di C.Nolan : ore 16.45 - 20.10. «GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDU- «MISS MARX» di S.Nicchiarelli : ore TI» di G.Farina : ore 16.30 - 19.15 - 21.40. 16.40 - 22.15. «TENET» di C.Nolan : ore 16.30 - 19.30 - «IL GIORNO SBAGLIATO» di D.Borte : 21.30 - 22.30. ore 16.40 - 18.25 - 20.15 - 22.15. «ONWARD - OLTRE LA MAGIA» di «PAOLO CONTE, VIA CON ME» di D.Scanlon : ore 16.35 - 19.45. G.Verdelli : ore 16.45 - 20.00. «AFTER 2» di R.Kumble : ore 16.40 - `MULTISALA IMG PALAZZO 19.20 - 22.20. Via Palazzo, 29 Tel. 041 971444 «DREAMBUILDERS - LA FABBRICA «WAITING FOR» di C.Guerra : ore 17.15 DEI SOGNI» di K.Jensen : ore 16.45. 19.45. «ENDLESS» di S.Speer : ore 16.50 - 19.40 «NON ODIARE» di M.Mancini : ore 22.00. - 22.10. «GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDU«JACK IN THE BOX» di L.Fowler : ore TI» di G.Farina : ore 17.15 - 19.55 - 22.00. `UCI CINEMAS 16.55 - 19.10 - 23.00. «PADRE NOSTRO» di C.Noce : ore 17.00 via Colombara, 46 Tel. 892.960 - 19.50 - 21.50. «AFTER 2» di R.Kumble : ore 19.10. `GIORGIONE

finalissima. «La competizione afferma l’assessore uscente alle Politiche giovanili Simone Venturini - testimonia come nel territorio la musica sia una forma di espressione capace di avvicinare i giovani, offrendogli un palcoscenico, occasione per essere in contatto con altre persone, trasmettere emozioni». Filomena Spolaor © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il “cicchetto” si fa happy `Ai piatti del Fritoin

il festival promosso da Confesercenti TRADIZIONI

S. DONA’ DI PIAVE `CINEMA

TEATRO DON BOSCO via XIII Martiri, 76 Tel. 0421 338911 «LA VITA NASCOSTA» di T.Malick : ore 17.45. `MULTISALA CRISTALLO via Golena riva sx Piave Tel. 042152585 «PADRE NOSTRO» di C.Noce : ore 21.00. «ENDLESS» di S.Speer : ore 21.15.

PADOVA `PORTO

ASTRA via S. Maria Assunta, 20 Tel. 199318009 «AFTER 2» di R.Kumble : ore 16.50 19.00. «PADRE NOSTRO» di C.Noce : ore 17.00 - 20.15 - 21.15. «ENDLESS» di S.Speer : ore 17.10 - 20.30. «PAOLO CONTE, VIA CON ME» di G.Verdelli : ore 17.15 - 20.20. «MISS MARX» di S.Nicchiarelli : ore 17.20 - 20.45. «GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI» di G.Farina : ore 17.30 - 20.50. «IL GIORNO SBAGLIATO» di D.Borte : ore 17.40 - 21.00.

da in carrozza” di Macaco Vino & Cicchetti, e poi in successione: Osteria Lisca, Cicchetteria Ristorante Casa Fortuna, Ceola osteria & cicchetteria, All’Ombra del Gabbiano e Osteria Cuccagna. Si tratta di ristoranti che avevano partecipato all’edizione dell’anno scorso del Festival

MESTRE Con l’ “Happy Cicchetto”

in onore del lungo “Happy Weekend” in centro, El Fritoin ha vinto l’edizione numero zero del “Festival del cicchetto”. Il crostino di pane con pomodoro ciliegino, ovetto di quaglia all’occhio e acciuga albatros ha conquistato sia la giuria popolare sia quella tecnica. L’ iniziativa, organizzata da Confesercenti in occasione dei festeggiamenti di San Michele, patrono della città, chiedeva ad alcuni ristoratori di cimentarsi nella preparazione di cicchetti gustosi e in grado di coniugare tradizione e innovazione. Il secondo posto è stato assegnato a La Torre Osteria Birreria con il cicchetto “Mestre Pastrami”, il terzo alla “Sar-

Biennale musica «MISS MARX» di S.Nicchiarelli : ore 19.20. «TENET» di C.Nolan : ore 19.20 - 22.20. «PADRE NOSTRO» di C.Noce : ore 19.30 - 22.40. «ENDLESS» di S.Speer : ore 19.50 22.50. «IL GIORNO SBAGLIATO» di D.Borte : ore 20.00 - 22.30. «GUIDA ROMANTICA A POSTI PERDUTI» di G.Farina : ore 20.10. «THE VIGIL - NON TI LASCERA’ ANDARE» di K.Thomas : ore 20.20 - 22.10. «VOLEVO NASCONDERMI» di G.Diritti : ore 22.00. «JACK IN THE BOX» di L.Fowler : ore 23.00. «THE NEW MUTANTS» di J.Boone : ore 23.10.

SHEFOUND Nicole Stella e due componenti del gruppo vincitore

Doppio appuntamento dedicato al pianoforte VENEZIA Prosegue con una giornata interamente dedicata al pianoforte il 64. Festival internazionale di Musica contemporanea della Biennale, diretto da Ivan Fedele. Protagonisti oggi lunedì 28 due importanti interpreti, William Greco e Pasquale Iannone (anche curatore del focus dedicato allo strumento), entrambi impegnati al Teatro Piccolo Arsenale, rispettivamente alle 16 e alle 20. Nell’appuntamento pomeridiano, Greco eseguirà di Beethoven le “Bagatelle op. 126” e le “Variazioni op.34”, assieme alle “Notations” e alla “Sonata n.1” di Pierre Boulez. La sera, Iannone spazierà invece dalle “Françoise Variationen 1-28” di Franco Donatoni alla “Sinfonia n.7” di Beethoven nella trascrizione di Liszt. Riflessioni, visti gli accostamenti, sull’influenza che Beethoven ha esercitato più di altri geni classici nella musica moderna e contemporanea. Sia Greco che Iannone, domani martedì 20 parteciperanno anche ad un incontro che si terrà nelle Sale d’Armi dell’Arsenale alle 12, ingresso libero, ma con biglietto da scaricare al sito: labiennale.org. (r.p) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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del Baccalà, promosso sempre da Confesercenti Metropolitana, e hanno aderito condividendo la proposta di valorizzare l’offerta gastronomica del “cicchetto” come prodotto turistico, e base per un itinerario del gusto attrattivo, divertente per i turisti, soprattutto giovani, che soggiornano a Mestre. L’“Happy Cicchetto” preparato dal Fritoin è stato premiato con lo “stendardo di Mestre”, dopo una valutazione di tutte le proposte gastronomiche, effettuata non solo dai cittadini con votazione digitale, ma anche da una giuria internazionale composta da imprenditori della ristorazione, della comunicazione di varie nazionalità e giornalisti. «Mestre - afferma il direttore di Confesercenti Maurizio Franceschi - ha alcune risorse che possono costituire un richiamo turistico giovane. Speriamo che l’edizione zero di questa festival possa affermarsi nei prossimi anni». (f.spo.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Galuppi “Appassionata” serata di repertorio barocco CLASSICA VENEZIA Fondata nel 2019 con il

sostegno della Gaspari Foundation, l’Orchestra “L’Appassionata” rappresenta una realtà emergente nel panorama degli ensemble da camera giovanili. Il gruppo, formato da giovani solisti che fanno parte delle più importanti orchestre nazionali e internazionali, è stato ospite alle Sale Apollinee nell’unico appuntamento realizzato nel 2020 dal Festival Baldassare Galuppi e della musica, reso possibile grazie al contributo della Gaspari Foundation e di Bper Banca. Le caratteristiche dell’ensemble veronese sono innanzitutto la morbidezza, la profondità e la qualità di definizione del suono, cui si aggiungono la cura per la prassi esecutiva, mai fine a se stessa ma sempre al servizio di una tensione espressiva esuberante e comunicativa. Per il debutto veneziano il direttore artistico Tommaso Benciolini e il maestro concertatore Lorenzo Gugole hanno scelto alcuni capolavori del repertorio barocco. Ad aprire la serata il Concerto per archi C. 538 di Giuseppe Tartini, reso con ampia cantabilità ed equilibrio concertante. I colori si sono accesi con l’ingresso di Maria Solozobo-

va, solista dal violinismo trascinante che ha esaltato la drammaticità del Concerto per violino e archi Bwv 1041 di J.S. Bach e opportunamente evidenziato i nessi che legano l’opera al Concerto per violino e archi n.6 op.3 di Antonio Vivaldi, scritto nella stessa tonalità, affinità particolarmente evidenti nella vitalità del tessuto compositivo e nella scrittura recitante dei due movimenti lenti. Dopo il Capriccio di Paganini n. 9 concesso come bis, il programma è proseguito con Concerto per flauto e archi Rv440 di Vivaldi, ove Benciolini si è posto quale primus inter pares con eleganza e raffinatezza. Nel fuoriprogramma il solista veronese ha presentato in prima assoluto l’Allegro di un concerto incompiuto per flauto e archi inserito nel disco inciso recentemente da L’Appassionata. Chiusura in grande stile con la “Musica notturna delle strade di Madrid” di Luigi Boccherini, lavoro del 1780 la cui concezione così moderna ha suscitato l’attenzione del compositore contemporaneo Luciano Berio. I solisti de L’Appassionata ne offrono una versione colma di brio, divertimento e attenzione alla spazialità dei diversi piani sonori. Caloroso successo. Letizia Michelon © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ABANO - MONTEGROTTO - COLLI

LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO

la manifestazione

Staffetta Codogno-Vo’ in gara Mattia Maestri il “paziente 1” del Covid La corsa era partita sabato pomeriggio, ieri mattina l’arrivo Il ricercatore: «Gambe molli, ma mi ritengo fortunato» Gianni Biasetto / VO’

C’era anche Mattia Maestri, il “paziente 1” di Codogno, tra gli atleti che ieri mattina hanno corso le ultime due frazioni, da Caselle di Noventa Vicentina a Vo’, della staffetta podistica di 180 chilometri che ha unito le prime due “zone rosse” d’Italia. «Mi sento abbastanza bene, ho le gambe molli, ma rispetto ad altri mi ritengo fortunato», ha detto il 38enne ricercatore”, all’arrivo alle 11.15 davanti al Municipio di Vo’ dopo aver corso per una ventina di chilometri. «I medici dicono che lo sport ha contribuito alla mia guarigione. Ho ripreso a lavorare, oggi ho voluto essere presente a questa bellissima iniziativa». La manifestazione ideata dal presidente del gruppo

Foto di gruppo davanti al municipio per i partecipanti alla staffetta Codogno-Vo’ (FOTO PIRAN)

Mattia Maestri (a sinistra) assieme al sindaco Giuliano Martini

podistico Casalese di Casalpusterlengo (Lodi), Gabriele Ferrari, è partita da Codogno alle 16 di sabato. Ha avuto il pieno appoggio del co-

mitato Fiasp di Padova, presieduto da Andrea Gusella, che ha aderito con una cinquantina di runner dei gruppi podistici Idee Nuove per

Vo’, Corri Este, Corri le Mura di Montagnana, Podisti Padovani, Paleorun, United Trail & Running che hanno ricevuto il testimone dai colleghi lombardi nel corso della notte in provincia di Verona. La carovana intorno alle ore 7 di ieri mattina ha sostato per circa un quarto d’ora davanti alla casa di riposo per anziani Pietro e Santa Scarmignan di Merlara, do-

ve ad attenderla c’era il sindaco Claudia Corradin e il presidente della struttura dove la pandemia ha fatto 34 vittime, Roberta Meneghetti. «Questa staffetta che segue la corsa ciclistica Codogno-Vo’ dell’11 luglio scorso, suggella il rapporto di collaborazione che c’è tra i due comuni», ha affermato il sindaco Giuliano Martini. “Lo sport è messaggero della voglia di ripartire delle no-

stre comunità. Attenzione però che il Covid non è ancora sconfitto, è tutt’ora tra di noi. Dobbiamo comportarci da responsabili affinché non si ripeta quello che è successo la primavera scorsa». A fare gli onori di casa in Piazza Liberazione è stato Andrea Gusella che ha coordinato la manifestazione assieme al segretario della Fiasp, Federico Camon. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

vo’: il progetto per le colline

Irrigazione dei vigneti in aiuto il Recovery Fund del Consorzio di Bonifica, Michele Zanato. «Un progetto che con gli anni, alla luce dei cambiamenti climatici, è diventato sempre più urgente. Bisogna procedere con celerità affinché il progetto esecutivo sia pronto per la fine del 2021, quando incominceranno ad arrivare i fondi del Recovery Fund. A giorni invieremo una comunicazione alle associazioni di categoria agricole affinché promuovano riunioni con i propri associati per avere un parere sul prototipo».

VO’

Potrebbe arrivare dal Recovery Fund la soluzione al problema dell’irrigazione dei vigneti e degli uliveti di collina nei comuni di Arquà Petrarca, Baone, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Teolo e Vo’. Un progetto di cui si parla da anni, il cui costo è stimato in 20 milioni di euro. Il prototipo di irrigazione è stato presentato nei giorni scorsi a Villa Sceriman di Vo’, nell’ambito del seminario “Viticoltura, cambiamento climatico e irrigazione” promosso dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e dal Comune di Vo’ in collaborazione con l’Anbi Veneto - l’associazione che riunisce i consorzi di bonifica della regione - e l’Università di Padova. IL PROGETTO

Informati subito: la tua filiale di zona ti aspetta. PADOVA - ccarraro@agenti.manzoni.it - mnegrisolo@agenti.manzoni.it

Il prototipo per la pluvirrigazione della parte sud-occidentale dei Colli Euganei è stato presentato da Lorenzo Frison, tecnico del consorzio. Interessa una superficie irrigabile di 1.600 ettari di vigneto e uliveto. Prevede la realizzazione di un’opera di presa dallo scolo di Lozzo e una stazione di spinta, dove verrebbe realizzato anche un bacino di accumulo in grado di garantire in 35 giorni un volu-

CONFAGRICOLTURA

Vigneti nel Colli Euganei

me d’acqua di 75.000 metri cubi. Altri bacini, vasche volano e una grande rete di distribuzione completerebbero l’opera. La scheda di progetto è stata inviata alla Regione Veneto. Il finanziamento dell’Unione Europea, se andasse a buon fine, coprirebbe il 100 per cento dell’opera, dalla progettazione esecutiva ai lavori. IL CONSORZIO

«L’idea di realizzare l’impianto irriguo prende le mosse una decina di anni fa con un’indagine conoscitiva per valutare l’interesse irriguo delle aziende agricole alla realizzazione dell’opera», spiega il presidente

Favorevole al progetto Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova. «Da tempo sosteniamo l’importanza di un sistema di irrigazione per dare un impulso a un’area che ha grandi potenzialità di sviluppo sotto il profilo agricolo», commenta Barbetta. «Pensiamo alla viticoltura, con produzioni sempre più pregiate, che ha sempre dovuto provvedere al fabbisogno d’acqua con mezzi privati. L’innalzamento delle temperature e i lunghi periodi siccitosi ci impongono di dotare il territorio di opere necessarie che siano in grado di gestire le risorse idriche disponibili». — G.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA


10

LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO

REGIONE

Il dopo elezioni Pedemontana veneta

«Alluminio nei capelli di chi vive a Malo»

La galleria di Malo MALO

ALBINO SALMASO

Ci sono tracce di ferro e alluminio nei capelli di 14 residenti dell’area della Pedemontana, dove si sta scavando il tunnel della galleria di Malo. La località Vallugana è da un paio d’anni al centro di un contenzioso tra il comitato locale e la Sis, che sta costruendo la superstrada: Polvere, rumore assordante con esplosioni giorno e notte e ora anche la presenza di metalli nei capelli. A sollevare il caso con un esposto alla procura di Vicenza sono stati gli avvocati Giorgio Destro e Serena Pomaro, che tutelano i residenti della località Vallugana di Malo, insieme alla neoeletta in regione Cristina Guarda. Ieri l’ingegnere Elisabetta Pellegrini , ha replicato con una lunghissima nota in cui spiega che «alla Regione non è stato comunicato nulla in merito. Senza sollecitazioni dirette, diversamente da quanto affermato, i controlli ambientali su Pedemontana si fanno anche in contraddittorio tramite di Arpav. Il piano di monitoraggio ambientale della Pedemontana è decisa in sede di valutazione di impatto ambientale. In questo caso il piano con il tipo di analisi e i monitoraggi da effettuare, prima della costruzione, durante il cantiere e dopo tre anni, lo ha deciso il ministero dell'ambiente con la Via». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il consiglio regionale straordinario sulla Marmolada nel 2018 per difendere i confini dalle pretese di Trento. A destra in senso orario Bisato, Tonella, Possamai e Camani del Pd

Il centrosinistra scommette su Lorenzoni “portavoce” Rinviate le dimissioni del segretario dem Bisato: l’assemblea dopo i ballottaggi A palazzo Ferro Fini il Pd decide il capogruppo e il vicepresidente dell’aula PADOVA

Le dimissioni di Alessandro Bisato, che ha portato il Pd alla disfatta con il minimo storico del 12%, non verranno discusse il 3 ottobre ma slittano di almeno una settimana. Ieri il segretario regionale ha preso atto che domenica prossima si torna alle urne per i ballottaggi a Castelfranco e Portogruaro dove il centrosinistra spera di giocare fino in fondo la sua partita senza essere umiliato. SCAMBIO DI TELEFONATE

Dopo una breve telefonata con il presidente dem Giovanni Tonella, c’è stato il via libera per spostare il dibattito sull’esito elettorale verso metà ottobre, con la speranza che nel frattempo maturi una leadership nuova e autorevole. Meglio tardi che mai. Lo shock per il responso delle urne ha

mandato in tilt il gruppo dirigente, che ora corregge la rotta. Paolo Giaretta, uno dei padri del Pd, commenta con amarezza che scordare la data del ballottaggio è il segnale più drammatico della perdita di contatto con la realtà, mentre l’area Zingaretti con Camani, Naccarato e Ruzzante il 30 settembre ha organizzato un dibattito con il politologo Almagisti per capire le ragioni profonde del plebiscito di Zaia. L’obiettivo è riorganizzare il Pd per evitare che scompaia come il M5s e oggi a Palazzo Ferro Fini i 9 consiglieri regionali si sono dati appuntamento per scegliere il capogruppo.

Ce la farà il centrosinistra a coprire tutte queste caselle o dovrà passare la mano? La domanda gira tra i banchi del centrodestra che non fa mistero di pensare di modificare il regolamento per prendere atto dei mutati rapporti di forza. La lista Zaia ha 24 eletti, la Lega di Salvini 9 come tutto il centrosinistra con il Pd che è il terzo gruppo con 6 rappresentanti. Poi c’è FdI con 5 poltrone. A mettere fine a tutti gli equivoci ci pensa Roberto Ciambetti, presidente in carica: i posti che spettano alla minoranza sono sacri, lo dice il regolamento, non è questione di 9 o 11.

LE POLTRONE DA ASSEGNARE

IL PORTAVOCE DEGLI SCONFITTI

Ci sono altri due ruoli autorevoli da assegnare: la vicepresidenza dell’assemblea legislativa e la guida della IV commissione di verifica e controllo.

La vera novità si chiama “portavoce dell’opposizione” previsto all’articolo 47, comma h, dello statuto. Una figura voluta da Carlo Alberto Tesserin e

Le biografie dei 41 eletti del centrodestra al vaglio del presidente A Venezia torna Corsi che ha dovuto risarcire le famiglie sinti

La condanna di Polato blocca FdI Zaia fa l’esame alla squadra GLI IMPRESENTABILI

C

i sarà Matteo Salvini domani a incontrare i 34 consiglieri di Lega e lista Zaia, ma nella squadra dei 41 eletti del centrodestra ci sono personaggi dalla lingua sciolta e qualche piccolo precedente penale

che non risulta nel casellario giudiziario perché le sentenze non sono definitive. Il caso che più fa discutere riguarda Daniele Polato, assessore alla sicurezza a Verona con il sindaco Sboarina, che nel 2019 ha lasciato FI per Fratelli d’Italia. A dicembre è stato condannato a un anno con la sospensione condizionale della pena

«attestando falsamente di aver accertato personalmente l’identità dei firmatari»: l’obiettivo era far partecipare alle regionali del 2015 la lista di Forza Nuova. Si è difeso sostenendo l’ideale della “democrazia partecipativa” e ha presentato ricorso in appello. Il 20 settembre ha raccolto 10.783 preferenze e contende ad Ele-

ARTURO LORENZONI HA RACCOLTO IL 16 PER CENTO DEI VOTI ALLE ULTIME ELEZIONI REGIONALI

Ciambetti assicura: i posti assegnati per statuto ai consiglieri della minoranza non si toccano, non è questione di 9 o 11 na Donazzan il posto in giunta regionale. A deciderà sarà Zaia che su queste vicende ha il pugno di ferro. Valga per tutti l’esclusione di Barbisan, Forcolin e Montagnoli della liste per aver chiesto i 600 euro del bonus Inps. A Palazzo ferro Fini ritorna anche il veronese Enrico Corsi, rieletto con la lista di Salvini grazie a 3.778 preferenze: nel 2008 è stato condannato a 2 mesi per propaganda razzista e al risarcimento danni ad alcune famiglie di sinti. Con un gruppo aveva diffuso volantini con frase ritenute razziste. Con loro c’era pure Flavio Tosi poi sindaco di Verona e segretario regionale della Lega, espulso da Salvini. Nella biografia di Gabriele Michieletto (Lista Zaia, 3.221

mai decollata per la frammentazione delle minoranze tra Pd, M5s, lista Tosi e transfughi delle civiche con il record di 14 gruppi e relativi assetti organizzativi e un budget di 500 mila euro l’anno per l’attività istituzionale. IL RUOLO DI LORENZONI

Con il bipolarismo perfetto stile anglosassone, quel ruolo spetta di diritto al professor Arturo Lorenzoni che però ha già bisticciato con il Pd, accusandolo di averlo lasciato solo nella sfida contro Zaia. In realtà il Covid ha costretto alla quarantena il candidato presidente del centrosinistra che ha disertato tutti gli incontri delle ultime due settimane. Peggio di così non poteva andare. Il portavoce dell’opposizione, se verrà nominato, ha diritto a partecipare alla conferenza dei presidenti dei gruppi senza però interferire con la loro autonomia organizzativa. In altre parole è probabile che vengano creati 3 gruppi oltre alla figura del portavoce: Partito democratico, Veneto che vogliamo con Elena Ostanel ed Europa Verde con Cristina Guarda. Il nodo verrà sciolto oggi. Lorenzoni speaker metterà tutti d’accordo o finirà nel Gruppo Misto? —

DANIELE POLATO ELETTO CON 10.783 PREFERENZE CONTENDE IL POSTO A DONAZZAN

Centenaro ha aggredito Canella a una sagra e dopo 3 mesi di sospensione dal partito è stato eletto in consiglio

preferenze), risalta un messaggio su Facebook per dileggiare il ministro del governo Letta Cècile Kyenge in sintonia con il pensiero di Calderoli. La Kyenge è un medico e ha fatto la volontaria a Padova durante le elezioni per garantire il voto ai malati di Covid. C’è poi la storia di Giulio Centenaro, eletto con la lista Zaia a Padova, sospeso nel 2017 per aver aggredito in una sagra Daniele Canella, oggi sindaco di San Giorgio delle Pertiche. Una litigata tra leghisti per rivalità di territorio. Finì con tre mesi di sospensione per entrambi dal partito. Canella è stato escluso dalle politiche 2018, Centenaro con 4.135 preferenze è a palazzo Ferro Fini. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


Spettacoli 53

L'ARENA

Lunedì 28 Settembre 2020

L’INTERVISTA. L’amministratoredelegato diArenaSrl fa ilbilancio del2020e illustragli obiettiviperil 2021

«L’Arenahariaccesolamusica Ora serve solidità nell’incertezza» GianmarcoMazzi lanciaun messaggio positivo «AsettembreVerona èstata lacapitaledel mondo Bellissimo l’anfiteatro di giorno, applausi anche in tv» Luca Mantovani

Troppi timori, poche certezze. Un’estate difficile per gli spettacoli a Verona. «È il momento dei bilanci - ammette Gianmarco Mazzi, amministratore delegato di Arena Srl - e non è stata un’estate facile. Diciamo che non è stato un anno facile. La paura dei contagi e l’emergenza Covid ha fatto saltare in aria cartelloni programmati da mesi ma la bontà di alcune scelte fatte ci hanno ridato entusiasmo, c’è la voglia di ripartire». Comeavete reagito?

Nel periodo del lockdown tutti speravano che qualcosa cambiasse, in quel periodo era normale credere che tutto potesse finire al più presto. Invece, giorno dopo giorno, ho capito che non sarebbe stato così, che non sarebbe stata una stagione «normale» e quindi dovevamo reagire. Come?

Possiamo pensare a due fasi. La prima quando abbiamo riaperto l’Arena agli spettacoli. Un’Arena deserta, «ferita». Vi ricordate il video regi-

strato da Diodato per l’Eurofestival? Il buio, la polvere, le luci... Un simbolismo forte: siamo stati colpiti ma vogliamo reagire. Poi è arrivato il video di Vittorio Grigolo, «Il canto degli italiani» trasmesso da Rai Uno, in prima serata il 2 giugno, festa della Repubblica. Registrato di giorno, il sole che faceva risplendere le pietre, brividi incredibili. Laseconda fase?

A settembre, ho portato in Arena tutto quello che potevo portare. Verona è diventato il centro del mondo. Non s’è parlato di altre città italiane, tutte immobili, comprese Roma e Milano. Verona e l’Arena sono diventate il simbolo della ripartenza. Nelmomentodimassimachiusura, l’Arena si è aperta come mai almondo...

Il 2 settembre la diretta su Rai Uno dei Music Awards ha fatto il 22 per cento di share. Molto seguita anche la Partita del Cuore e la seconda serata. E poi Heroes, un’emozione unica vedere artisti che rappresentano avanguardie musicali esibirsi in mezzo al-

le pietre, un contrasto affascinante. Infine gli Rtl 102.5 Power Hits quando è stato premiato il tormentone dell’estate. Ero convinto di aver fatto qualcosa di buono, ne ho avuto conferma quando ho visto gli occhi degli artisti, erano tutti felici di tornare sul palco, di esibirsi davanti al pubblico, qualche volta in presenza, altre solo virtuali. Tre eventi, tre modi di concepire lo spettacoloinmodo diverso...

Per i Seat Music Awards oltre alla diretta su Rai Uno gli organizzatori hanno deciso di aprire al pubblico, 3808 persone che hanno assistito a uno spettacolo unico con il palco centrale. Poi non dimentichiamo lo speciale di Nek all’interno di un contenitore come Domenica In. Un grande successo mi sono reso conto della forza dell’Arena anche di giorno. Poi Heroes e Power Hits Rtl che hanno portato nuovi esperimenti con la presenza fisica degli artisti in Arena ma le dirette streaming, a pagamento. Può essere un’idea nuova di spettacolo, un’integrazione importante grazie anche alle nuove tecnologie.

GianmarcoMazzicon AntonellaClerici davantiall’Arena Unmodonuovodifarespettacolo?

Zuccheroal centrodell’Arena,tornerànel 2021

Innovazioni importanti e non pensiamo solo al palco centrale che comunque ci ha dato grande soddisfazione. Sostengo da sempre che bisogna ragionare sullo sviluppo tecnologico all’interno di monumenti storici, a maggior ragione dell’Arena. Non saresti per niente invasivo e lo porteresti nel terzo millennio. Un messaggio anche alle nuove generazioni, lasceresti un segno nei più giovani. Da Lana Del Rey ai Kiss, da Zuccheroa Benji& Fede,se ne riparlerànel2021...

AlessandraAmoroso con i Boomdabashin Arenacon Rtl PowerHits

Molti hanno già riprogrammato le date e questo ci fa piacere, d’altronde gli artisti sono dei grandi romantici e sentono il bisogno del contatto con la gente. Ci stiamo già muovendo per fare altre cose ma l’esperienza di quest’anno mi ha fatto capire che bisogna essere lucidi e pragmatici. Stiamo lavorando per costruire un cammino solido in

una situazione incerta. In alcuni paesi, tra questi anche l’America, si parla di spostare tutti gli spettacoli al 2022. Noi possiamo fare prima e meglio ma dobbiamo pensarci bene. Saremo pronti fra sette mesi quando dovrebbe esibirsi Zucchero in Arena per quattordici date già fissate? Quanta gente potrà entrare in Arena? Zaia qualche mese fa aveva parlato di settemila persone, il Governo aveva detto mille, siamo arrivati a quattromila, non è la stessa cosa per chi deve organizzare un evento. Bisogna trovare tutte le modalità per «resistere» anche con una capienza ridotta, la sicurezza è fondamentale quindi dobbiamo pensare fin d’ora a delle soluzioni come gli ingressi a orari diversi, con turnazioni precise. Gli artisti stranieri? Ci proveremo ma molti tour sono stati spostati al 2022, non sarà facile portarli a Verona ma se riusciremo a riaccendere l’Arena per 30 o 40 serate sarà già un bel lavoro». • 28-09-2020

CINEMA&TEATRI Città CINEMA TEATRO DAVID Piazza Roma, 1 - 045/540768 www.cinemateatrodavid.it

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di Ciro Guerra con Mark Rylance, Johnny Depp. Drammatico 21.15

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di Ciro Guerra con Mark Rylance, Johnny Depp. Drammatico 21.45

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Il giorno sbagliato Il giorno sbagliato

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di Derrick Borte con Russell Crowe, Caren Pistorius. Thriller/Azione 18.00-20.50-22.20

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Il giorno sbagliato

di Derrick Borte con Russell Crowe, Caren Pistorius. Thriller/Azione 21.30


Provincia 23

L'ARENA

Lunedì 28 Settembre 2020

GARDA- BALDO AMBIENTE. Tiraun’aria di grandeinsoddisfazioneaBrenzone dopoladecisione d’interdirela consegnadelle carcasse

TURISMO. L’iniziativafinanziatadal Comune

Centrodiraccoltadeicinghiali Lazisesipromuove concanzone e video La Provincia boccia la Regione diAleFusco quartet Ladistinzione operataaVenezia tracaccia dicontrolloe selezione bloccailpianodicontenimento dell’ungulatoin continuacrescita Gerardo Musuraca

«Il provvedimento con sui sono stati creati i Centri di raccolta per gli animali selvatici abbattuti è perfettamente legittimo ed è conforme al parere del Servizio veterinario regionale, a sua volta conforme alla delibera di giunta regionale del 2009. Bloccare il Centro di raccolta a chi pratica la caccia di controllo non ha quindi alcun fondamento amministrativo». A dirlo è la dottoressa Anna Maggio, comandante della Polizia provinciale, secondo la quale «la nota della Regione, che fa riferimento ai cacciatori formati è da intendersi qualora la carcassa dell’animale abbattuto non sia visionata da un veterinario». Maggio è entrata nel merito della querelle che si è venuta a creare nell’alto Garda dove, da alcune settimane, è stato interdetto il Centro di raccol-

ta di Brenzone ai cacciatori che uccidono cinghiali con la cosiddetta «caccia di controllo» invece che con la «caccia di selezione». Secondo la dirigente della Polizia Provinciale, la posizione assunta da chi non fa accedere i cacciatori con le prede perchè eseguono la «caccia di controllo invece che la caccia di selezione, è infondata. Al momento», ha proseguito la Maggio, «non esistono cacciatori formati secondo quanto previsto da quella nota della Regione tanto che la stessa nota auspica vengano attivati i corsi». Invece, secondo i Palazzi Scaligeri, «è comunque d’obbligo l’esame per la trichinella: va da se che solo un veterinario può praticare l’asportazione e l’invio per le analisi» e questo, di fatto, «è quanto già accade nei Centri di Controllo». Ma non è tutto. La dottoressa Maggio ha spiegato: «È già stata fatta

Ilgiorno dell’inaugurazione delcentrodi raccoltadeicinghiali

una riunione coi responsabili dei Comprensori di caccia tra cui anche quello di Brenzone. La riunione aveva lo scopo di incentivare i Centri di raccolta a convenzionarsi con altri per contenere i costi di gestione e, per il cacciatore, contenere i costi del veterinario che visionerebbe, con un’uscita, più carcasse». La responsabile della Polizia Provinciale sostiene pure che «non si comprende dove sia la differenza fra un cinghiale abbattuto con caccia di selezione o abbattuto mediante il piano di controllo:

l’animale è sempre morto sparato. Le differenze amministrative non possono fare differenza sull’idoneità delle carni al consumo, nè sul controllo sanitario». Una vera e propria replica indiretta al presidente del Comprensorio Alpino di Brenzone, Luigi Giramonti che, invece, rifacendosi alla nota della Regione Veneto del 12 agosto, ha interdetto il Centro di raccolta «a chi caccia il cinghiale col piano di controllo se non risulta essere stato formato sugli aspetti sanitari ed epidemiologici»,

come aveva spiegato. Oggi, se i cacciatori uccidono i cinghiali secondo il «Piano di controllo» della Provincia dovrebbero portare poi la bestia ad uno stabilimento per analisi più approfondite di quelle che lo stesso cacciatore sarebbe tenuto a fare eseguire se avesse ucciso l'animale secondo la caccia di selezione. Le differenti modalità di caccia al cinghiale sono cioè alla base dei percorsi diversi delle carcasse degli animali abbattuti ai fini del consumo delle carni. Una burocrazia che dell'incredibile visto che, di fatto, il cinghiale che muore sparato dallo stesso cacciatore segue, da defunto, due destini diversi a seconda del «piano di caccia» con cui è stato ammazzato. Risultato ulteriore di questa situazione è che il Centro di Raccolta di Brenzone, oggi interdetto a chi pratica la caccia di controllo, era stato inaugurato nel febbraio 2019 ed era costato 16 mila euro circa. «Circa 10 mila li abbiamo messi noi cacciatori», aveva spiegato Luigi Giramonti, «e il resto, circa 6 mila euro, se lo sono suddiviso i due Comuni». Intanto i cinghiali ringraziano e proliferano sempre di più sul Baldo. •

Nelfilmato compaionoanche icommerciantidiPacengo eColà Allegra e orecchiabile: è la canzone dedicata a Lazise che l’amministrazione comunale ha scelto per promuovere il paese. «Wir kommen wieder in Lazise», ovvero torneremo a Lazise, il titolo del brano cantato e suonato dalla band Ale Fusco quartet (Alessandro Fusco, Andrea Pinamonte, Enrico Truzzi e Riccardo Dolci), composto per gioco durante il lockdown da Andrea Pinamonte per combattere la malinconia di quei lunghi giorni chiusi in casa. Che per lui, a un certo punto, sono diventati anche fonte di ispirazione creativa. La canzone è piaciuta all’amministrazione comunale, che ne ha prodotto il video diffuso in questi giorni sulle pagine social del Comune (Facebook e Youtube), alla cui realizzazione hanno contribuito come comparse persone ed esercenti del capoluogo e delle frazioni di Colà e Pacengo. Sebbene nei mesi centrali dell’estate i turisti non siano mancati a Lazise, con la percezione di una normalità ritrovata, «è un video di rilan-

cio che abbiamo deciso di diffondere adesso per allungare la stagione e in vista della prossima», ha detto l’assessore alle manifestazioni Elena Buio. È stata lei, dopo aver ricevuto la prima bozza della canzone da Pinamonte, a intuirne le potenzialità. «L’intento è anche suonarla al termine di ogni futuro concerto che faremo in piazzetta Beccherie, che è diventata un po’ la nostra casa», hanno spiegato i componenti della band. Dalle serate tenute nella piazzetta, è nata la narrazione del brano, la descrizione di alcuni personaggi di Lazise e dei loro intercalari in dialetto veronese. «Il Comune ha avuto la voglia e il coraggio di fare un video simpatico», ha rimarcato Giacomo Ballerini di Gardalandig, che ha fornito supporto alla produzione del video. Mentre la realizzazione di quest’ultimo è stata finanziata dal Comune, la band Ale Fusco quartet non ha voluto alcun compenso. «Per noi è stato un piacere e un onore», hanno detto i musicisti. • K.F.

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ITALIA

lunedì 28 settembre 2020

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Giuseppe si crede papa Francesco

Delirio di Conte: «Cambiamo questo capitalismo» Per il premier «l’economia di mercato sta cedendo il passo a una nuova fase». Ma dietro alle parole fumose non c’è nulla segue dalla prima

Giuseppe Conte ha partecipato in videocollegamento al Festival dell’Economia (LaPresse)

ANTONIO SOCCI (...) Confindustria o a Davos, probabilmente, avrebbe detto cose opposte ed è proprio per questa sua multiforme identità (per cui viene spesso rappresentato come lo Zelig della politica italiana) che riesce a rimanere a Palazzo Chigi con le più diverse coalizioni. Ieri, in quel contesto, ha annunciato – nientemeno - che «il vecchio modo di intendere il capitalismo è al tramonto» e «l’economia di mercato sta cedendo il passo a una nuova fase di mercato comunitaria», qualunque cosa ciò voglia dire. Naturalmente, a prendere sul serio il suo annuncio, a proposito del primato lapiriano del “lavoro” sul mercato, ci si dovrebbe aspettare che ne traesse le conseguenze buttando al macero le politiche tedesche di austerità fin qui imposte dalla Ue. Dovrebbe buttare al macero Maastricht che impone il primato del mercato e dei bilanci pubblici anziché del lavoro, producendo disoccupazione. Ma naturalmente quelle del premier sono solo parole. Non c’è il rigore di un pensiero. Non c’è una visione solida, né il barlume di una coerenza politica. È solo un discorso per quell’uditorio. Ed essendo parole fumose il premier si è appoggiato, visto il contesto, sulla massima autorità planetaria nell’attacco al capitalismo con parole fumose, cioè Papa Francesco, il quale, dice Conte, «ha tratteggiato i contorni di un nuovo umanesimo anche sul versante economico, che metta fine all’economia dell’esclusione e dell’iniquità, l’economia che uccide, ai sistemi economici in cui uomini e donne non sono più persone, ma sono ridotte a strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri». Questa «economia che uccide» nella visione di papa Bergoglio non è quella cinese: è quella dell’odiato capitalismo

STILI DI VITA «Oggi il capitalismo deve esprimere nuove pratiche rispetto agli ultimi decenni. I cittadini iniziano a rifiutare gli stili di vita individualistici»

occidentale. L’economia che riduce le persone a «strumenti di una logica dello scarto» e che «genera profondi squilibri» non è la tirannia rossa di Xi Jinping. È quella degli odiati Stati Uniti di Trump (infatti nelle stesse ore in cui cerca di rinnovare l’accordo firmato col regime cinese, il papa argentino si rifiuta di incontrare il segretario di Stato americano Mike Pompeo). La visione bergogliana, che Conte esalta e che il professor Loris Zanatta nel suo ultimo libro definisce “populismo gesuita”, si basa sull’idea della decrescita (che potrà illudere con un’immagi-

naria arcadia, ma significa milioni di disoccupati e molte altre cose tristi). Il professor Zanatta descrive la crociata bergogliana contro il “benessere materiale” con queste parole: «La modernità è corruzione, la storia è caducità. Perciò la terra promessa non è un orizzonte futuro ma la nostalgia d’un passato mitico. Per raggiungerlo non importa che i “poveri” salgano sulla scala della prosperità, ma che i “ricchi” ne scendano. La “soluzione” sta nella “decrescita”: bisogna “rallentare la marcia”, “ritornare indietro prima che sia tardi”. L’utopia cristiana dei “populismi gesuiti” è un inno alla povertà». Lo dimostra il recente messaggio papale sulla “Giornata per la cura del creato” che l’Huffington post ha titolato: «L’appello del Papa per una decrescita consapevole». DECRESCITA Bergoglio è oggi il paladino planetario della decrescita (in)felice. In un momento di crollo mondiale del pil, in Italia più grave che altrove (addi-

rittura di 9 punti), cos’altro proporre se non la decrescita consapevole? Significa la definitiva abolizione della ricchezza e la moltiplicazione della povertà. Il “meraviglioso” baratro del fallimento. Pare incredibile che il premier Conte aderisca a una tale visione. Ma lui è pirandellianamente uno, nessuno e centomila a seconda del contesto e del momento. E mentre fa quell’intervento bergogliano sventola la bandiera della “crescita” della nostra economia che ritiene fondamentale sostenere. Vitangelo Moscarda, nell’opera pirandelliana, è “il forestiere della vita” e Conte si può definire il forestiere della politica, è oggi qui e domani là, può essere tutto e nulla: “La vita non conclude. Sono quest’albero. Albero, nuvola, domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo…”. Con un orecchio ascolta Marco Travaglio e con l’altro Giuliano Ferrara. Si fa forte di un tweet di Trump e al tempo stesso del sostegno di D’Alema, somma quello di Grillo a quel-

TRAMONTO «Il vecchio modo di intendere il capitalismo è al tramonto. L’economia di mercato sta cedendo il passo a una nuova fase di mercato comunitaria»

lo di Renzi. Un giorno apre alla Cina, un altro è filoamericano e un altro filotedesco. Ieri governava con Salvini oggi con Zingaretti. Dopo aver rivendicato con Salvini “quota 100” e politica anti immigrazione, con relativi decreti, ora si prepara a spazzare via tutto quel che ha fatto nel suo primo governo sostenendo le posizioni opposte. È contro il Mes, ma all’occorrenza può essere anche a favore. Non c’è un “pensiero politico” di Conte. Conte è solo mediazione. Si può almeno definirlo grillino? Nemmeno. «Definirmi dei Cinquestelle mi sembra formula inap-

propriata», obiettò. «Il difetto di origine» dice Ernesto Galli della Loggia «è che Conte non rappresenta niente, nessuno. Conte è in una posizione assolutamente anomala, è il trionfo dell’anomalia politica italiana. Il fatto che a presiedere un governo ci sia un signore assolutamente sconosciuto, che si candida a presiedere qualsiasi maggioranza, prima una, poi il contrario, è una cosa che non esiste nelle democrazie parlamentari, che contraddice profondamente la ragion d’essere delle democrazie parlamentari… le sue decisioni sono solo delle mediazioni fra punti di vista, fra un M5S che deve per forza restare al governo sennò scompare e un Pd che cerca faticosamente di risalire la china dopo una sconfitta elettorale». BARATRO Ma l’Italia, sull’orlo del baratro economico e sociale, può permettersi ancora un governo così? Negli ultimi mesi hanno pensato di poter tirare a campare grazie al prestito europeo del Recovery Fund, ma ora scoprono che si sono cullati sugli allori. Ieri perfino Massimo Giannini, direttore della Stampa, glielo ha spiegato: «Ci aspettano una complessa manovra d’autunno e una trattativa sul Recovery Fund ancora più complicata. I 209 miliardi di aiuti europei sono più lontani di quanto si immaginava». Se arrivasse un altro lockdown «sarebbe il colpo di grazia per un Paese già stremato». Non è il caso di archiviare, al più presto, il “governo della decrescita” permanente e – prima del tracollo - di ragionare su un governo serio, rappresentativo del Paese e autorevole, che ci porti lontano dal baratro? www.antoniosocci.com © RIPRODUZIONE RISERVATA

Salvini all’attacco su Quota 100. Questa sera cena con Zaia ANTONIO RAPISARDA ■ Prolungare, ancora una volta, lo stato di emergenza? Se non è un salvacondotto per il governo «e ci sono motivi fondati, ce li portino in Parlamento: ce li documentino e ci regoleremo di conseguenza». A pochi giorni dalla scadenza della proroga, fissata per il 15 ottobre (ma con l’intenzione di palazzo Chigi di chiedere il rinnovo almeno fino all’inizio del 2021), Matteo Salvini conferma la linea tenuta sul punto fin da quest’estate: un conto è la prudenza, altra cosa è «vivere nel terrore. La vita a distanza deve essere una contingenza, non può essere il nostro stile di vita». Per il leader della Lega, a urne chiuse e in vista della sessione di Bilancio, il nodo è capire se l’esecutivo si sta per autoinfliggere

«Lo Stato d’emergenza? Meglio le elezioni» un lockdown politico solo per evitare di prendere decisioni sui capitoli spinosi, in attesa – quando arriveranno – dei soldi del Recovery fund. Per il momento infatti, a parte gli annunci sui decreti sicurezza e Quota 100, nella maggioranza «tutto è fermo». Assieme alla curva dei contagi, insomma, a preoccupare l’ex vicepremier sono i dati dell’occupazione accompagnati dalla leva anti-sociale rilanciata da Conte per placare gli alleati del Pd (e sulla quale la Lega promette battaglia in Parlamento). Se da un lato, infatti, «sono a rischio milioni di posti di lavoro», non si capisce che cosa accadrà dall’altro: «Se uno viene lasciato a casa a 57 anni e torna la

riforma Fornero con la pensione a 67 anni che fa? Va a rubare?». In attesa di carpire una risposta sul punto, la richiesta del voto anticipato rilanciata in trasmissione è direttamente collegata al responso di quindici regioni a cinque in mano oggi al centrodestra, ai sondaggi che danno la coalizione Lega-FdI-FI in testa con qualsiasi legge elettorale ma anche al risultato del referendum sul taglio dei parlamentari. A questo punto, ragiona Salvini, «se gli italiani potessero scegliere per un Parlamento efficiente con meno parlamentari e con una maggioranza compatta che lavora per cinque anni sarebbe la cosa migliore per superare questo momento

drammatico e di incertezza». Dopo l’intervista con Lucia Annunziata, il segretario leghista si è rituffato nella campagna elettorale. Da Voghera, in un comizio a sostegno di Paola Garlaschelli, che se la vedrà al ballottaggio contro il candidato di centrosinistra, è intervenuto smontando le notizie di tensioni continue con gli alleati: «Cercano sempre di farci litigare, ma il centrodestra è una squadra unita. I nostri avversari sono abusivamente al governo e faremo di tutto per mandarli a casa». Stesso discorso riguardo i boatos sulle anime inquiete all’interno del Carroccio: «Domani (oggi, ndr) sarò in Veneto per la campagna elettorale e cenerò con Luca

Zaia: anche con lui tentano sempre di mettermi in contrasto, ma non ce la faranno mai». Risposta chiara anche in merito all’accerchiamento giudiziario (sabato si aprirà il processo per la nave Gregoretti a Catania), coadiuvato dalle campagne di certa stampa: «Continuano a inventarsi storie sul sottoscritto: l’ultima che ho letto è che avrei una villa in Costa Smeralda, una storia che non ha nessun fondamento come tante altre». Ultima nota quella sul “giallo”, condito dalle immancabili polemiche, riguardo le sue condizioni di salute: «Non ho la febbre ho solo un forte torcicollo dovuto alla stanchezza che ho curato con due flebo di cortisone. E comunque mi sono sottoposto ieri al test sul Covid-19 e sono risultato negativo». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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lunedì 28 settembre 2020

leLettere

lettere@liberoquotidiano.it

Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L.Majno 42-20129 Milano, via fax al n.02.999.66.264 Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. segui la rubrica anche su

POSTA PRIORITARIA

FAUSTO CARIOTI

Meno male che Zaia c’è (purtroppo per la sinistra) Lega. Terzo. La finalità della “Lega per Salvini Premier” è, per statuto, «la pacifica trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale attraverso metodi democratici ed elettorali», mentre la battaglia gandhiana di Zaia è l’autonomia, sostenuta dal voto di milioni di veneti. Direi che i due traguardi vanno quantomeno a nozze. Quarto. Il Doge e il Capitano si conoscono da una vita e hanno un ottimo rapporto. Quinto. Parole di Zaia: «Penso che a me la vita abbia dedicato questo ruolo, che è quello di amministrare». Dunque, nessuna perdita di tempo dietro a mire nazionali/partitiche. Sufficit. Il leone di San Marco sta benissimo sullo scudo di Alberto da Giussano. Il rosso del Doge col blu del Capitano.. Emanuele Giraldo e.mail

Caro Carioti, nel mio Veneto il Doge è stato acclamato a furor di popolo e così i giornali locali e nazionali incensano il fu bifolco trombettando sulla vittoria bulgara di Zaia, che allontanerebbe il governatore dalla Lega e da Salvini. Leone vs Alberto da Giussano, insomma, e Doge vs Capitano. Spiegherei alcune cosette ai giornalisti tromboni. Primo. Zaia è sempre stato iscritto alla Lega, anche in consiglio regionale. Secondo. La lista Zaia si è presentata nel 2015 e nel 2010 e in altre elezioni, e i suoi candidati sono tutti della

TRIDICO/1

raone Contekamen emette un “ukaze” verbale per dire che quota 100 non verrà confermata, tornando quindi come desiderato dal mandarinato Franco Tedesco di Bruxelles alla Fornero, l’ineffabile burocrate di riferimento dei 5 Stelle Tridico, Gran Khan dell’Inps, si è visto, ovviamente all’insaputa di tutti, meno che delle sue tasche, raddoppiare lo stipendio! Ciò alla faccia di cassintegrati e partite Iva alla canna del gas! Noi quindi tapini dovremo andare a lavoro fino alla soglia dei 70 anni, magari con genitori 90enni e lui farà banchetto con il doppio dei soldi pubblici che già si piglia! Insomma cari Concittadini, ci han preso proprio per fessi! Francesco Squillante e.mail

Non c’è alcun limite alla strafottenza È proprio vero non c'è limite all’arroganza e alla strafottenza di certi "personaggi". La faccia di "tolla" del presidente grillino dell’Inps Pasquale Tridico nell’aumentarsi lo stipendio con l’aiuto del ministro Catalfo la dice lunga se ricordiamo i suoi precedenti discorsi. Ma quel che è peggio l’aver udito da un "sinistro" trovare la "cosa" per nulla indecente se si pensa ai 49 milioni che la Lega non ha ancora restituito. Per loro, come sempre, “l'attacco è la maggior difesa” Peggio del lupo che non cambia il pelo c’è il branco che glielo alliscia. Maria Zanatta e.maileviso

TRIDICO/2 I grillini ci vogliono prendere per fessi

GARKO Per la metà del cachet tutti a fare coming out

Quota 100 no, super stipendio di Tridico si! Non c'è limite al peggio con gli apprendisti stregoni giallo rossi! Si apprende che nelle stesse ore in cui il Fa-

■ ■ ■

Il tentativo di usare Zaia contro Salvini è divertente, caro Giraldo, e ci fa capire quanto siano spuntate le armi dei rimestatori di livore. Aggiungo un pensierino: il fatto che la Lega abbia tra i suoi amministratori chi, all’occorrenza, potrebbe rimpiazzare Salvini, è una pessima notizia per l’opposizione e le sue cheerleader, perché mette il Carroccio al riparo dal rischio di fare la fine di Forza Italia, condannata a subire il triste tramonto del suo fondatore. Sono convinto che faccia bene anche a Salvini sapere di non essere il solo che potrebbe guidare il partito, perché lo spinge a migliorarsi. In politica, come al mercato, la competizione è salutare. È il monopolio che rovina gli uomini e le istituzioni.

CATASTROFI Il Tg1 e le solite scene che sfiorano il ridicolo Leggevo il vostro bell’articolo sulla crisi dei catastrofisti dell'ambiente davanti a un 2020 non eccessivamente caldo. Ebbene, qualche giorno fa il tg1 ci ha provato: un bel servizio che mostrava le solite scene apocalittiche una voce parlava del 2020 come «l'anno più rovente di sempre che conferma quanto detto dagli scienziati!» Senza vergogna. Ebbene, capisco che il tg1 sia ormai il più allineato alle direttive ma qui si sfiora il ridicolo. Ma se ne rendono conto? O credono davvero di avere davanti una platea di beoti? Luca Valentini e.mail

POLITICAMENTE IDIOTI C’è chi vede il razzismo anche dove non c’è

Per la metà del cachet di Dario, quattro miei amici faranno coming out, tutti sposati con figli, e via sul Pimpinella Bus. Franco e.mail

Per essere politicamente corretti è indispensabile essere idioti? Faccio questa domanda perché individui dalle ridotte capacità intellettuali si sono scandalizzati perché in un libro di

scuola era raffigurato un bimbo di colore che diceva «Quest’anno io vuole imparare italiano bene», niente di più dolce di più sinceramente infantile, l’infantile gioiosa esclamazione di un bambino che si sente bene in un nuovo ambiente e vuole imparare a capire tutto quello che sente, vuole imparare a dire bene le parole per spiegare ai suoi amichetti i suoi desideri, i suoi sogni, la sua felicità. Gli idioti hanno accusato questa vignetta di razzismo, magari fra questi idioti molti, in perfetta coerenza intellettuale, sostengono la libertà di insultare Maometto con vignette blasfeme: non capiscono la differenza fra la simpatica illustrazione dell’una e il significato blasfemo dell’altra. Perciò li chiamo idioti non per insultarli bensì per definirli nella loro interezza. Comunque mi chiedo se costoro ritengono razzista contro i bimbi dalla pelle bianca il maestro delle elementari Marcello D’Orta, reo di aver dato alle stampe un libro contenente nel titolo una frase altrettanto infamante: “Io speriamo che me la cavo”. Roberto Bellia e.mail

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CERVIGNANO - LATISANA - BASSA

LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2020 MESSAGGERO DEL LUNEDÌ

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il lutto

Morto Vinicio Galasso, storico di Latisana Aveva 80 anni ed era stato professore universitario di Chimica a Trieste. Collaborava con gli eventi culturali della città Viviana Zamarian / LATISANA

Il rigore della sua formazione scientifica e accademica l’aveva applicato allo studio della storia di Latisana. Il professore ordinario di Chimica e Fisica all’università di Trieste Vinicio Galasso della cittadina della Bassa era senza dubbio il principale esperto. La sua era diventata la voce narrante di secoli e vicissitudini spesso non tramandate nei libri ma nascoste in documenti dimenticati in archivi, in iscrizioni, in dipinti custoditi in piccole chiese che lui riusciva a trovare e a portare alla luce. Con la sua morte, avvenuta ieri mattina a 80 anni, Latisana piange una delle figure principali del suo contesto culturale e storico, un ricercatore attento e preciso. All’ateneo triestino, dove aveva insegnato dal 1964 al 2010, era riconosciuto come un punto di riferimento e numerose sono state le pubblicazioni a sua firma di rilevanza internazionale. Una vera istituzione. Da sempre aveva coltivato la passione per lo studio della storia dove nulla era lasciato al caso o al sentito dire. Tutto ciò che era scritto

Il professore Vinicio Galasso; a destra mentre illustra al critico Vittorio Sgarbi le opere d’arte durante una sua visita nella chiesa di Sant’Antonio

nei suoi libri era documentato, approfondito, accertato anche attraverso il confronto con altri esperti. «Durante la sua giornata libera, il sabato – racconta il figlio Marco, segretario del sindaco di Latisana Daniele Galizio – amava andare a documentarsi e lo faceva

sempre con la sua precisione scientifica. Mio papà era davvero il tipico friulano, veniva sempre prima il dovere e poi il piacere. Tranne con i nipoti – aggiunge con un sorriso – da cui era amatissimo, infatti con loro c’era sempre prima il divertimento».

La sua scomparsa ha lasciato un profondo dolore nella comunità. Nessuno si aspettava che il professor Galasso ponesse fine ai suoi giorni in maniera così inaspettata e tragica. Oltre al figlio Marco lascia la figlia Giulia e la moglie Danila Ambrosio, presidente del

comitato della sezione di Latisana della Cri. «Vinicio era una figura importante nel contesto culturale e storico del nostro comune, – dichiara il primo cittadino Galizio – era molto attivo in tutte le iniziative che riguardavano la storia di Latisana. La sua

san giorgio di nogaro

lignano

Nel cda dell’Asp Chiabà entra Teresa Turco

Trabalza lascia il Consiglio e sancisce l’unione tra Io vivo qui e Orizzonte

SAN GIORGIO DI NOGARO

Sarà Teresa Turco, 28enne di San Giorgio di Nogaro, laureata in Scienze infermieristiche e ostetriche, dipendente del Policlinico Città di Udine, la nuova componente del consiglio di amministrazione dell’ Asp Chiabà di San Giorgio di Nogaro. Nominata dal sindaco Roberto Mattiussi, va a sostituire il dimissionario Demis Cristin. Il cda è così composto: il presidente Ivan Franco, il vice Riccardo Taverna, Gianna De Toni, Giacomo Venturini e Turco.

AVVISI ECONOMICI MINIMO 15 PAROLE Per pubblicare un annuncio economico chiamate il numero verde 800.700.800, attivo tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 10.00 alle 20.30. A. MANZONI&C. S.p.A. non è soggetta a vincoli riguardanti la data di pubblicazione. In caso di mancata distribuzione del giornale per motivi di forza maggiore gli avvisi accettati per giorno festivo verranno anticipati o posticipati a seconda delle disponibilità tecniche. La pubblicazione dell’avviso è subordinata all’insindacabile giudizio della direzione del giornale. Non verranno comunque ammessi annunci redatti in forma collettiva, nell’interesse di più persone o enti, composti con parole artificiosamente legate o comunque di senso vago; richieste di danaro o valori e di francobolli per la risposta. I testi da pubblicare verranno accettati se redatti con calligrafia leggibile, meglio se dattiloscritti. La collocazione dell’avviso verrà effettuata nella rubrica ad esso pertinente. Le rubriche previste sono: 1 immobili vendita; 2 immobili acquisto; 3 immobili affitto; 4 lavoro offerta; 5 lavoro richiesta; 6 automezzi; 7 attività professionali; 8 vacanze e tempo libero; 9 finanziamenti; 11 matrimoniali; 12 attività cessioni/acquisizioni; 13 mercatino; 14 varie. Costi a parola. Rubrica Lavoro richiesta 0,80 euro nelle uscite feriali e festive; rubrica Finanziamenti 3,50 euro uscite feriali e 5 euro nelle uscite festive. Tutte le altre rubriche 2,00

«La nomina di Teresa è strategica – afferma il capogruppo consigliare Fabio Fiorin –, fatta con cuore e testa. Come maggioranza abbiamo espressamente voluto un tecnico proveniente dal settore medico/infermieristico di modo che la sua esperienza sia un valore aggiunto che porti un nuovo punto di vista all’interno della casa di riposo e soprattutto perché si costruisca una solida esperienza in virtù del prossimo rinnovo del consiglio di amministrazione». — F.A.

euro nelle uscite feriali e 2,70 nelle uscite festive. Si avvisa che le inserzioni di offerte di lavoro, in qualsiasi pagina del giornale pubblicate, si intendono destinate ai lavoratori di entrambi i sessi (a norma dell’art. 1 della legge 9-12-1977 n. 903). Le tariffe per le rubriche s’intendono per parola. I prezzi sono gravati del 22% di tassa per l’Iva. Pagamento anticipato. L’accettazione delle inserzioni termina alle ore 12 di due giorni prima la data di pubblicazione. Gli errori e le omissioni nella stampa degli avvisi daranno diritto a nuova gratuita pubblicazione solo nel caso che risulti nulla l’efficacia dell’inserzione. Non si risponde comunque dei danni derivanti da errori di stampa o impaginazione, non chiara scrittura dell’originale, mancate inserzioni od omissioni. I reclami concernenti errori di stampa devono essere fatti entro 24 ore dalla pubblicazione. Per gli “avvisi economici” non sono previsti giustificativi o copie omaggio. Non saranno presi in considerazione reclami di qualsiasi natura se non accompagnati dalla ricevuta dell’importo pagato.

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Nicoletta Simoncello / LIGNANO

A circa un anno e mezzo dalle prossime Amministrative, il consigliere di minoranza Stefano Trabalza (Io vivo qui) ha annunciato le sue dimissioni, che saranno formalizzate nel prossimo consiglio comunale. A varcare la soglia del municipio sedendo tra i banchi dell’opposizione sarà, al posto di Trabalza, Manuel La Placa (Orizzonte Lignano), primo dei non eletti in occasione delle ultime elezioni. Dopo svariati mesi di collaborazione, le due civiche, quindi, si sono unite ufficialmente. Oltre quaranta persone, infatti, giovedì sera si sono incontrate da Ricky Hostaria per l’ufficializzazione della nuova alleanza sancita e per stilare un bilancio dell’attività del gruppo che, guidato da Giovanni Barberis, continuerà il proprio percorso senza Trabalza il quale ha deciso di fare un passo di lato rispetto alla scena politica lignanese, nella cui cornice ha vestito il ruolo di sindaco (dal’94 al’98) e poi di consigliere, prima di maggioranza e poi d’opposizione in questi ultimi anni con l’amministrazione Fanotto.

Da sinistra: La Placa (Orizzonte Lignano) che entra in consiglio, Trabalza, Pasquin (Io vivo qui) e Barberis (capogruppo Io vivo qui)

«Mi ero ripromesso di dimettermi a circa metà mandato dopo aver dato sostegno al gruppo politico che ho rappresentato nella scorsa campagna elettorale per dare spazio ai giovani e ora ho colto l’opportunità della presenza e dell’impegno di La Placa, a cui auguro buon lavoro – chiosa Trabalza –. Più che su singoli interventi come il rinnovamento di piazza Ursella o dell’ex pescheria – sottolinea – la futura battaglia politica, che si apre ora in vista delle prossime elezioni, si giocherà a mio parere sull’autorevolezza delle persone: Lignano, che spesso non è all’altezza di altre località, ha bisogno di un cambio di mentalità e

di un salto di qualità. Ogni campagna è a se stante e in questa auspico si esca dai soliti schemi che, purtroppo, sono il punto debole della classe dirigente. Abbiamo quindi la responsabilità di coinvolgere le persone migliori per la città e farle emergere». L’opposizione «sarà dura e inflessibile ma non certo miope – garantisce La Placa –: saremo pronti a condividere con la maggioranza eventuali proposte positive per Lignano senza preconcetti. Il dialogo è aperto, faremo tutto ciò che sarà necessario fare per garantire un futuro propositivo per la città». A essere presenti all’incontro sono stati anche il consigliere regionale Ales-

scomparsa rappresenta una grave perdita per la comunità. A Marco e a tutta la sua famiglia porgo le condoglianze da parte mia e dell’intera amministrazione comunale». Il professor Galasso, «super tifoso dell’Udinese» teneva anche dei corsi all’Università della Terza Età. L’anno scorso era stato lui ad accompagnare Vittorio Sgarbi nella chiesa di Sant’Antonio dove aveva potuto ammirare le due opere d’arte attribuite a Matteo Bortoloni e Jacopo e Domenico Tintoretto, che il critico d’arte aveva apprezzato molto. La ricorda bene quella visita l’assessore alla cultura Daniela Lizzi. «Così come ricordo tutte le altre iniziative culturali a cui il professore aveva partecipato – dice –. Domani avrebbe dovuto partecipare alla presentazione del libro “Un paese, un fiume. Storia di Latisana dal Medioevo al Novecento a cui aveva collaborato, senza di lui non sarà più lo stesso». Latisana lo saluta, saluta chi ha raccontato la sua storia. «La scomparsa del professor Vinicio ci lascia più poveri» dicono tutti. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

sandro Basso (Fratelli d’Italia) e il giornalista Mauro Mazza, già direttore del Tg2, RaiUno e RaiSport e amico di lunga data di Trabalza. Lignanese “d’adozione”, Mazza, possibile candidato sindaco alle prossime Amministrative secondo alcuni rumors, visto anche che Fanotto non potrà più ripresentarsi, stuzzica: «È ingiusto che Lignano viva solo pochi mesi l’anno: sarà complicato trovare quattro appuntamenti che diventino consolidati nel tempo e che attraggano persone anche in quei mesi in cui non c’è nulla?». A rimarcare l’importanza di un’opposizione costruttiva, testimoniata peraltro dalla presenza di alcuni consiglieri comunali e assessori, è stato Barberis che, con anche Donatella Pasquin (anch’essa componente di Io vivo qui), ha fatto il punto sull’attività tesa tra mozioni e interpellanze, alcune delle quali recepite dalla giunta, come la riduzione dell’Imu per le attività produttive. Attività che, però, ha contato anche una scissione. La civica Obiettivo Lignano, infatti, di recente si è staccata dal gruppo consiliare Io vivo qui per idee divergenti «riprendendo a operare in piena autonomia e favorendo l’ingresso nell’azione amministrativa sia dei giovani che delle donne valorizzando un percorso di condivisione che possa ispirare un programma collettivo per il rinnovamento della città, in vista delle prossime elezioni comunali» spiega il rappresentante Luca Chiminello. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


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