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LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
veneto agricoltura
Vigneti resistenti, due sperimentazioni A Borgo Valbelluna si sta svolgendo una attività su un vigneto a bacca nera. Prove di valutazione anche a Seren BELLUNO
Ottimi risultati dalla sperimentazione su vigneti di varietà resistenti che sono diffusi nel Veneto. Lo annuncia l’Agenzia Veneto Agricoltura, informando dell’attività che sta svolgendo in collaborazione con l’Associazione Piwi Veneto, ente senza fini di lucro di Mel (Borgo Valbelluna) tra i maggiori produttori di varietà “resistenti” del Veneto. In particolare, i riflettori sono puntati su un vigneto sperimentale costituito dalle ultime novità “resistenti” di viti a bacca nera che possono sovrapporsi come epoche fenologiche e caratteristiche enologiche alla varietà Pinot Nero. Il nuovo vigneto è caratterizzato da germogliamento medio-precoce e maturazione precoce che sembrano ben adattarsi alla climatologia della zona montana, soggetta a possibili gelate tardive e abbondanti precipitazioni tardo estive ed autunnali. È per questo motivo che da alcuni anni nel Veneto, nell’ottica di perseguire una politica vitivinicola regionale capace di ridurre l’impatto dei fitofarmaci in vigneto, in particolare in alcune complesse situazioni locali, si sta puntando ad una strategia in-
centrata sull’utilizzo di varietà di vite “resistenti” alle principali fitopatie. Si tratta di varietà derivate da programmi di incroci naturali con altre viti portatrici dei caratteri di resistenza alle principali malattie, a cominciare da peronospora e oidio, che da sole richiedono almeno 3-4 trattamenti all’anno. Attualmente sono circa 370 le varietà “resistenti”, ot-
Il tema è di quelli cruciali per il settore primario, per ridurre l’uso della chimica tenute in 25 Paesi, compresa l’Italia, e registrate per la coltivazione. Si tratta di selezioni che presentano caratteri del tutto tipici di Vitis Vinifera. Nell’ambito di questa ampia offerta di varietà “resistenti”, la Regione Veneto ha promosso negli ultimi anni una serie di progetti, che hanno portato all’autorizzazione di 20 tipologie di vitigni “resistenti”, con un discreto interesse tra i produttori. Veneto Agricoltura, nello specifico, ha condotto prove di valutazione riguardo a due vigneti sperimentali dislocati nella zona del Li-
son-Pramaggiore (in provincia di Venezia) e nel comune di Seren del Grappa, costituiti dalle principali varietà ammesse alla coltivazione in regione. Inoltre, nel corso del 2020, l’attività sperimentale in vigneto svolta dall’Agenzia regionale si è arricchita di ulteriori progettualità. La vendemmia è al termine, anche in provincia di Belluno, e dalla Regione continuano ad arrivare insistenti raccomandazioni a coltivare vigneti resistenti. Per il settore vitivinicolo il tema è di quelli cruciali: nei vigneti l’uso della chimica deve essere ridotto, lo chiedono il mercato, la collettività e l’ambiente. Del resto, i numeri parlano da soli: nonostante oggi la lotta fitosanitaria sia condotta con strategie che rivolgono un’attenzione sempre maggiore all’ambiente, a livello di Unione Europea, la viticoltura, pur occupando solo il 3,3% della superficie agricola, utilizza per la difesa della vite dai principali patogeni fungini circa il 65% di tutti i fungicidi impiegati in agricoltura, essendo le varietà diffuse di Vitis Vinifera sensibili ad un grande numero di malattie. – F. D. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«i responsabili saranno individuati»
Vandali in piazza Martiri contro i fiocchi rosa La condanna del sindaco BELLUNO
Non poteva passare sotto silenzio quanto accaduto durante la notte tra sabato e ieri in centro a Belluno. Qualche vandalo ha deciso di prendersela, a scarpate verrebbe da dire, con i fiocchi rosa che le associazioni Ados e Lilt hanno posizionato nei Giardini di
piazza Martiri per ricordare l’importanza della prevenzione per combattere il tumore al seno. L’assessore Marco Perale ha pubblicato la foto del fiocco distrutto e in serata è intervenuto anche il sindaco Massaro. «Quanto accaduto, la distruzione di alcuni dei fiocchi rosa posizionati da Ados nei
giardini di Piazza dei Martiri, è l’ennesima conferma del fatto che è sempre più importante intervenire sull’educazione dei giovani. Condanno fermamente, e con me tutta l’amministrazione comunale, il gesto stupido e meschino, e mi rifiuto di credere che nel mirino dei vandali ci fosse l’iniziativa Ottobre in rosa, una mani-
I vitigni resistenti in valle di Seren
longarone
L’Anas affida i lavori di via Uberti alla ditta Deon, per la conclusione LONGARONE
I lavori di via Uberti passano nella mani della ditta Deon. L’operazione, voluta da Anas, sbloccherà gli attesi lavori per una strada di sfogo che è chiusa da quasi due anni tra l’esasperazione dei residenti. Dopo che l’ultima tabel-
festazione importante per i suoi risvolti sociali e di prevenzione; credo piuttosto che, come accaduto qualche settimana fa in via Sottocastello, sia opera di ragazzi che non rispettano le più elementari regole del vivere in comunità. Sono sicuro che, come avvenuto per la targa di Loris Tormen, non passerà molto tempo prima che il colpevole o i colpevoli vengano individuati: un gesto del genere, nella piazza centrale sorvegliata dalle telecamere, non può passare inosservato», ha detto il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, condannando i danneggiamenti compiuti ai danni delle installazioni posizionate in Piazza dei Martiri. —
la di marcia con il termine dei lavori fissato per metà settembre, era chiaro che si erano manifestati alcuni problemi che andavano oltre ai normali ritardi. Il cantiere nelle ultime settimane era deserto. I lavori di via Uberti sono a carico di Anas, che li aveva appaltati alla ditta Cec Consorzio
Stabile Europeo Costruttori Scarl con un costo di circa 1 milione di euro. La soluzione è stata quella di ricorrere alla soluzione della ditta Deon che si sta già occupando di alcuni lotti dei lavori nel piano mondiali 2021, quelli all’ingresso di Longarone con la realizzazione della nuova corsia per la Val Zoldana, che sono a buon punto e quelli dei marciapiedi dalla stazione fino a Castellavazzo che al momento sono fermi proprio perché sono subordinati alla riapertura di via Uberti. — E.D.C.
RINGRAZIAMENTO Il marito, i figli e i parenti tutti della cara
ORNELLA LUCCHET in RIGHES
porgono un sentito ringraziamento a tutti coloro che con la presenza ed in ogni altra forma hanno voluto onorarne la memoria. Un particolare ringraziamento a tutto il personale della Casa di Soggiorno di Cavarzano per le amorevoli cure prestate. BELLUNO via Sois n.361, 5 ottobre 2020 O.F. ANTICO Borgo Valbelluna - Limana Tel. 0437/554487 condoglianze online www.anticodiego.com
È mancato all’affetto dei suoi cari
“Ecco, vengo o Signore! Sia fatta la tua volontà!”
EMILIO MINELLO
É tornata alla Casa del Padre lasciandoci un caro ricordo nel cuore
SILVANA DA PIAN ved. MATIZ
di anni 81 Ne danno il triste annuncio la moglie Emma, i figli Giuliana, Aldo e Dolores, i generi, la nuora, le nipoti, i pronipoti, i fratelli, la sorella, i cognati, le cognate, i parenti tutti. I funerali avranno luogo martedì 6 ottobre alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di Codissago da dove per volontà di Emilio si proseguirà per la cremazione. I posti disponibili nella chiesa sono 40, si chiede di lasciare la precedenza a familiari e parenti e di rispettare la distanza sanitaria e tutte le norme di comportamento. Ai fiori, saranno gradite offerte da devolvere alle Cure Palliative.
La famiglia porge un sentito ringraziamento al personale tutto del reparto di Oncologia e delle Cure Palliative di Belluno per le professionali cure prestate ed a quanti in ogni modo vorranno onorarne la memoria. Codissago, via II giugno n. 54, 5 ottobre 2020 CALDART di Antonio e Walter- Belluno - Ponte nelle Alpi - Tel. 0437/944754 - Condoglianze online - www.caldartbelluno.it
di anni 84 Ne danno il triste annuncio il figlio Emilio con Manuela, le sorelle Ada, Marisa ed Elsa, i nipoti ed i parenti tutti. Le esequie avranno luogo martedì 6 ottobre alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale Santa Maria Immacolata di Mussoi. Si proseguirà per il cimitero di Caprile dove la cara Silvana riposerà. I posti disponibili nella chiesa sono 70, si chiede di lasciare la precedenza a familiari e parenti e di rispettare la distanza sanitaria e tutte le norme di comportamento. La famiglia rivolge un particolare ringraziamento al dott. Fabio Bernard e a tutto il personale della Casa di Riposo di Mel e del Reparto di Geriatria dell’Ospedale di Belluno per l’assistenza e le amorevoli cure prestate.
Si ringraziano fin d’ora quanti vorranno onorarne la memoria. Belluno, 5 ottobre 2020 CALDART di Antonio e Walter- Belluno - Ponte nelle Alpi - Tel. 0437/944754 - Condoglianze online - www.caldartbelluno.it
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LOTTAAL VIRUS. Lapartenza dovrebbescattarequesta settimana
TestrapidiCovid LesquadreUlss anche nelle scuole L’inputarrivato dalla Regione èdidarepriorità assolutaalle diagnosiche garantisconorisposte sicuresull’eventuale positivitàinquindici minuti Test rapidi. La risposta, per sapere se si è positivi, arriva in 15 minuti. Se viene segnalato un focolaio si corre sul posto con gli antigeni e in quarto d’ora si ha il quadro chiaro di quanto sta accadendo senza dover chiudere tutto o far scattare misure eccessive o inutili. Inizia un nuovo corso. Si parte, quasi certamente, questa settimana. Solo test rapidi per tutti. Negli ospedali, nelle case di riposo, per i casi sintomatici segnalati da medici di base e pediatri di libera scelta, nelle scuole. Il tampone soltanto in seconda battuta come conferma diagnostica dei casi risultati positivi all’esame antigenico. Questa mattina, per decidere come fare e quando iniziare, il primario microbiologo del San Bortolo Mario Rassu incontrerà a Padova, nella sede dell’Azienda Zero, il collega trevigiano Roberto Rigoli, che il governatore Zaia ha chiamato a coordinare la gestione virologica della campagna anti-Covid. L’ordine, arrivato da Venezia, è di dare priorità assoluta ai test antigenici, di farli ovunque. A cominciare dalle scuole previo consenso informato dei genitori. «Dovremo trovare il modo – spiega il dottor Rassu - per andare noi, come personale sanitario, a eseguirli. Pensare a un’autogestione sarebbe complicato». Il rischio oggi con il tampone molecolare è di dover isolare senza ragione intere classi, di mettere in crisi interi istituti, specie nelle materne e nelle elementari. O di dover sottoporre al tampone rino-faringeo che
preleva campioni respiratori file ininterrotte di bambini inviati dai pediatri in ospedale al primo sintomo sospetto mentre magari si tratta solo di una banale sindrome para-influenzale, con il risultato che finora a Vicenza su 2 mila piccoli il responso positivo è emerso solo 4 volte. Con il test antigenico si scongiura l’utilizzo immotivato del tampone, si individuano e si isolano subito i casi, si tracciano in tempo reale i contatti, si decidono più facilmente le misure di quarantena, le microbiologie respirano, e si sprecano meno risorse, anzi si risparmia una montagna di soldi. Un test antigenico costa all’Ulss 4,50 euro contro i circa 24 del tampone classico (mentre se il privato chiede di farlo di euro ne spende 61,70). L'utilizzo dei test antigenici rapidi è, quindi, in grado di assicurare una diagnosi accelerata, con il vantaggio di poter distinguere quasi in
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Gliinfetti trovatiinpronto soccorsocon questiesamisono staticonfermati MARIORASSU PRIMARIOMICROBIOLOGO
tempo reale nei casi sospetti se si è dinanzi al Covid o a una sindrome influenzale senza dover aspettare ore o giorni tenendo sotto scacco decine o centinaia di persone. Nell’Ulss Berica, ma anche nell’Ulss Pedemontana, si passa, quindi, a questo screening su grandi numeri, che è molto efficace nell’identificare chi ha un’alta carica virale, che - come nei tamponi - va a caccia del virus, ma che, a differenza dei test molecolari Pcr con cui si ricerca la presenza di materiale genetico, serve a rilevare gli antigeni. In altre parole, i test rapidi cercano solo “il cuore” del virus, la proteina virale. Il cotton fioc, che è andato a pescare il campione di saliva e di muco, viene strofinato insieme a un liquido speciale su una “saponetta” rivestita con una pellicola di anticorpi. Se il colore del dispositivo cambia vuol dire che gli anticorpi si sono attivati, ed è questa la prova che l’infezione è in corso. Il primario Rassu anche la scorsa settimana è riuscito a processare in un giorno, grazie anche all’analisi dei tamponi in “pool”, quasi 2 mila campioni. L’adozione dei test rapidi darebbe fiato anche a questa valorosa pattuglia di specialisti che continua a reggere il peso di un’operazione giunta a numeri incredibili: 150 mila tamponi e 26 mila test sierologici. «Nel rapporto qualità-prezzo - spiega - il test migliore è sicuramente l’antigene. Se la carica virale è alta il risultato è sicuro. Tutti i casi positivi in pronto soccorso al test rapido sono stati poi confermati dal tampone». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Operatorisanitari lavoranoin undrive-inper elaborare irisultati deitest rapidianti Covid-19. ARCHIVIO
PROGETTOPILOTA. Ilmonitoraggioèstatorealizzato ad Arcugnano
Oltre400alloscreening Nessuncasodipositività Tutti gli studenti sono risultati negativi al sierologico I test sierologici effettuati sugli studenti di Arcugnano hanno dato tutti responso negativo. Tira un sospiro di sollievo la comunità dopo aver ricevuto la notizia dell’esito del primo monitoraggio sulla propria popolazione studentesca. Si è trattato di un progetto pilota della Regione Veneto, per numero di partecipanti. La buona notizia è arrivata al termine della giornata, quella di sabato 3 ottobre, dedicata allo screening, iniziata in mattinata con i bambini più piccoli e completata nel tardo pomeriggio con gli studenti universitari. Oltre la metà degli 800 “candidati” ha risposto all’appello inviato dall’amministrazione comunale. Tutti in fila, muniti di tessere sanitarie, accompagnati dai genitori, nel caso di minorenni, rispettando le
Lapalestra delle mediedi Torri trasformata inlaboratorio analisi
normative per il contenimento del contagio e indossando le mascherine, gli studenti hanno aspettato il proprio turno nella palestra delle medie di Torri, che si è trasformata per l’occasione in un laboratorio prelievi. Poi si sono sottoposti, uno alla volta, allo
screening per digitopuntura, che ha permesso di rilevare nel sangue, in tempi rapidi, gli anticorpi al Covid-19. Tutti i test sierologici sono stati eseguiti su base volontaria. Tira un sospiro di sollievo anche il sindaco, dopo aver ricevuto la notizia. «Nessun po-
sitivo sui 450 test sierologici eseguiti, sono sollevato - dice Paolo Pellizzari, sindaco di Arcugnano -. L’organizzazione è stata perfetta. Ringrazio l’Ulss 8 Berica per l’attività, per la professionalità degli operatori e per l’umanità con cui il personale ha trattato i bambini, i ragazzi e più in generale le loro famiglie. Un ringraziamento va poi ai volontari della protezione civile Ana di Arcugnano, a quelli del corpo italiano soccorso Ordine di Malta, a quelli del comitato della Croce rossa di Vicenza, al vicesindaco Gino Bedin e all’assessore al sociale, alla sanità e alle pari opportunità Loredana Zanella, che hanno seguito passo passo lo screening». «Anche in questo caso hanno vinto lo spirito di gruppo e la grande capacità di creare sinergie tra le forze del territorio» ha detto il primo cittadino, che ha poi comunicato che la lotta alla pandemia continuerà, perché «l’obiettivo è di individuare subito eventuali casi di soggetti asintomatici che potrebbero inconsapevolmente contribuire alla diffusione del contagio». • I.L. © RIPRODUZIONERISERVATA
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Franco Pepe
VI
Provincia
Lunedì 5 Ottobre 2020 www.gazzettino.it
DISTRUTTI I nastri rosa fatti a pezzi alla fontana dei Cavalli e gettati a terra in centro a Conegliano. Sotto, il comandante della polizia locale Claudio Mallamace
CONEGLIANO I nastri rosa della Lilt, simbolo della lotta contro i tumori fatti a pezzi e gettati a terra. Un gesto ignobile che aveva fatto indignare anche il governatore del Veneto Luca Zaia. E mentre in città a Conegliano e sul web saliva la rabbia dei cittadini, le indagini della polizia locale e del sindaco Chies chiudevano il cerchio sul responsabile dello scempio: un 19enne di Refrontolo che non ha saputo giustificare il suo gesto. «Avevo bevuto, non ricordo nulla». Ora ad attenderlo le conseguenze di questo gesto: una denuncia penale, se la Lilt procederà con la querela, o quanto meno un periodo di volontariato disposto dal Comune, magari proprio nell’associazione impegnata nella lotta contro i tumori.
Fatti a pezzi i nastri rosa della Lilt il vandalo è uno studente: «Scusate» Il sabotaggio nella notte, le indagini lampo dei vigili: identificato un 19enne di Refrontolo smo comune, soprattutto nel mese dedicato alla prevenzione e alla ricerca sulle neoplasie che colpiscono le donne».
IL PRIMO CITTADINO
IL RAID I nastri rosa che abbellivano la centralissima Fontana del Nettuno sono stati staccati e fatti a pezzi in un raid sabato notte. Un gesto ignobile, contro il quale ieri mattina ha tuonato il governatore del Veneto Luca Zaia che nel suo profilo Facebook ha postato anche alcune foto dei fiocchi devastati. «Vergogna! Quale lazzarone a Conegliano si è divertito a distruggere i nastri rosa della Lilt che simboleggiano la lotta contro il tumore al seno? Un gesto inqualificabile, che va oltre al vandali-
«Avevo bevuto, ho fatto una grande cavolata» Il sindaco Chies: ora faccia del volontariato
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L’INDIGNAZIONE SOCIAL DEL GOVERNATORE ZAIA: «UNA VERGOGNA» LA DELUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE «AIUTIAMO LE DONNE»
Anche il sindaco Fabio Chies usa parole durissime. «Non parlatemi di essere annoiati, di non avere motivazioni, qui si tratta di educazione, appresa in famiglia, di donarsi al prossimo». E pubblica due foto che più diverse non potrebbero essere: «Qui vedete gli Amici di Diego questa mattina partire per una giornata di solidarietà, tutti assieme con gioia, da quest’altra parte l’opera di quattro imbecilli che sabato sera si sono divertiti a scapito della Lilt. I responsabili comunque sono stati già individuati e verranno puniti. Basta buonismo verso questi dementi». I fiocchi rosa sono diventati ormai il simbolo della campagna della Lilt, del mese di ottobre dedicato alla prevenzione,
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alla sensibilizzazione alla lotto contro i tumori al seno.
L’AMAREZZA «Quello che è successo- dichiara Iva Bin, responsabile della sede di Conegliano- Ci rattrista e ci lascia perplessi. La nostra associazione cerca in tutti i modi di sensibilizzare le donne nella lotta a questi tumori che sono molto frequenti ma che, per fortuna, e grazie anche alla costante ricerca, riusciamo a combattere con efficacia rispetto a qualche anno fa. È importante per noi continuare nella battaglia per far capire alle donne che solo con la prevenzione riusciamo a diminuire notevolmente i casi. Il mio appello è di non aspettare troppo e di iniziare i controlli già dall’età di 35 anni».
LE INDAGINI Dalle prime ore del mattino gli agenti della polizia locale di
Conegliano guidati da Claudio Mallamace hanno indagato sull’episodio visionando i filmati delle telecamere e incrociando i profili social e le banche dati fino a individuare l’autore del gesto. Si tratta di uno studente 19enne di Refrontolo incensurato. «Avevo bevuto un po’ e non mi rendevo conto delle cavolate che stavo facendo - ha detto ai vigili dopo essere stato raggiunto a casa - ho fatto una cosa grave, me ne rendo conto». Oggi il giovane, che era in centro a Conegliano assieme a due amici la cui posizione adesso è al vaglio, è stato convocato in Comune dal sindaco. «I genitori sono d’accordo sull’eventualità di far fare al figlio del volontariato spiegano i vigili - magari proprio con la Lilt per capire appieno il valore di questa associazione e la nobiltà di quello che i volontari fanno ogni giorno». Pio Dal Cin © RIPRODUZIONE RISERVATA
Farra Spariti 25mila euro l’Arma sventa la truffa Tre bonifici dell’importo complessivo di 25mila euro verso un conto corrente ignoto. È la terribile sorpresa che si è trovata sul computer una 48enne di Col San Martino, vittima di un attacco informatico da parte, si scoprirà in seguito, di due foggiani, evidentemente esperti di “pishing”, la tecnica con la quale i malviventi che popolano il web carpiscono le informazioni bancarie delle vittime inserendosi in mail e conversazioni. L’ennesima truffa però è stata sventata grazie all’intervento dei carabinieri della stazione di Col San Martino.
Morto Sommariva, pioniere del Prosecco Docg Furgone impazzito: abbatte CONEGLIANO Lutto nel mondo del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Si è spento, all’età di 83 anni, Caterino Sommariva, che ne è stato uno dei pionieri. Originario di Bibano di Godega, viveva a Conegliano. Erano gli anni ‘70 del secolo scorso quando cominciò a diffondersi l’idea che un vino spumante prodotto dalle uve delle colline potesse conquistare il mondo. Proprio allora Sommariva e la moglie Urbana Saccon, con coraggio, comprarono pochi ettari di vigneto nel cuore della denominazione a Santa Maria di Feletto, dove ha ora sede l’azienda Sommariva Palazzo Rosso. Aveva visto giusto, lui
che era nativo della pianura, sulle potenzialità della zona collinare. Annata dopo annata, quei pochi ettari sono diventati 50 e oggi Palazzo Rosso è una tra le prime aziende a conduzione diretta della denominazione Conegliano-Valdobbiadene, dove cioè non solo si coltivano le viti, ma le cui uve vengono vinificate, producendo eccellenze.
va il suo lavoro: fino a che ha potuto, ha guidato il trattore nei vigneti della sua azienda» lo ricordano così le figlie Cinzia e Sabrina. A Conegliano Sommariva era stato consigliere comunale di maggioranza all’epoca della giunta del sindaco Achille Ghizzo, dall’inizio dell’estate del 1995 alla fine del 1997.
SUL TRATTORE
Caterino Sommariva lascia la moglie Urbana, le figlie Sabrina e Cinzia, il fratello Giuseppe (che è stato sindaco di Godega). I funerali avranno luogo domani alle 10 nella chiesa della parrocchia dei Santi Martino e Rosa, dove questa sera alle 18 sarà recitato il rosario. Sarà tumulato nel cimitero di San Giuseppe. Giampiero Maset
È stato presente quasi fino all’ultimo, anche se per i malanni dovuti all’età e problemi al cuore ha ceduto il testimone per la guida dell’azienda alla figlia Cinzia che ha svestito i panni di dottore commercialista e ha indossato quelli di imprenditrice agricola. «Era un uomo speciale con un carattere forte. Sapeva guardare avanti e ama-
L’ULTIMO SALUTO
IL LUTTO Caterino Sommariva, 83 anni: l’addio domani alle 10
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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muretto, pali e centralina CODOGNÈ Un boato, fortissimo, sabato sera, ha fatto scendere in strada i residenti di via Vittorio Veneto. Un furgone, fuori controllo, proveniente dal rettilineo verso Pianzano, lanciato a velocità folle, all’ingresso di una curva a gomito, è uscito di strada e, saltando sul marciapiede ha distrutto il pesante supporto dell’insegna di una delle attività situata al piano terra di un palazzo, che cadendo ha travolto alcune auto parcheggiate. Proseguendo la corsa, il furgone rosso, alla cui guida c’era un uomo sui 40 anni di origine romene, M.G. residente ad Albina di Gaiarine,
ha distrutto un muretto in cemento armato, la centralina dell’Enel e 4 pali della luce. Poi si è bloccato in strada piegato su un fianco. Illeso il conducente del mezzo. «Poteva essere una strage- dichiara il sindaco Lisa Tommasella - Sembrava di essere in zona di guerra: detriti e frammenti di vetro ovunque. Quel furgone era lanciato a una velocità pazzesca. Se ci fosse stato qualche pedone sul marciapiede sarebbe stata una strage». Sul posto carabinieri di Fontanelle e i vigili del fuoco di Conegliano. Il sindaco si è attivato per far intervenire l’Enel e ripristinare la corrente elettrica venuta a mancare in tutta la via. (pdc) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL GIORNALE DI VICENZA
laboratorio analisi - ecografie
a m b u l a to r i m e d i c i p r i va t i
CRONACADIVICENZA
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Lunedì 5 Ottobre 2020
laboratorio analisi - ecografie
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Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: cronaca@ilgiornaledivicenza.it
LOTTAAL VIRUS. Lapartenza dovrebbescattarequesta settimana
TestrapidiCovid LesquadreUlss anche nelle scuole L’inputarrivato dalla Regione èdidarepriorità assolutaalle diagnosiche garantisconorisposte sicuresull’eventuale positivitàinquindici minuti Test rapidi. La risposta, per sapere se si è positivi, arriva in 15 minuti. Se viene segnalato un focolaio si corre sul posto con gli antigeni e in quarto d’ora si ha il quadro chiaro di quanto sta accadendo senza dover chiudere tutto o far scattare misure eccessive o inutili. Inizia un nuovo corso. Si parte, quasi certamente, questa settimana. Solo test rapidi per tutti. Negli ospedali, nelle case di riposo, per i casi sintomatici segnalati da medici di base e pediatri di libera scelta, nelle scuole. Il tampone soltanto in seconda battuta come conferma diagnostica dei casi risultati positivi all’esame antigenico. Questa mattina, per decidere come fare e quando iniziare, il primario microbiologo del San Bortolo Mario Rassu incontrerà a Padova, nella sede dell’Azienda Zero, il collega trevigiano Roberto Rigoli, che il governatore Zaia ha chiamato a coordinare la gestione virologica della campagna anti-Covid. L’ordine, arrivato da Venezia, è di dare priorità assoluta ai test antigenici, di farli ovunque. A cominciare dalle scuole previo consenso informato dei genitori. «Dovremo trovare il modo – spiega il dottor Rassu - per andare noi, come personale sanitario, a eseguirli. Pensare a un’autogestione sarebbe complicato». Il rischio oggi con il tampone molecolare è di dover isolare senza ragione intere classi, di mettere in crisi interi istituti, specie nelle materne e nelle elementari. O di dover sottoporre al tampone rino-faringeo che
preleva campioni respiratori file ininterrotte di bambini inviati dai pediatri in ospedale al primo sintomo sospetto mentre magari si tratta solo di una banale sindrome para-influenzale, con il risultato che finora a Vicenza su 2 mila piccoli il responso positivo è emerso solo 4 volte. Con il test antigenico si scongiura l’utilizzo immotivato del tampone, si individuano e si isolano subito i casi, si tracciano in tempo reale i contatti, si decidono più facilmente le misure di quarantena, le microbiologie respirano, e si sprecano meno risorse, anzi si risparmia una montagna di soldi. Un test antigenico costa all’Ulss 4,50 euro contro i circa 24 del tampone classico (mentre se il privato chiede di farlo di euro ne spende 61,70). L'utilizzo dei test antigenici rapidi è, quindi, in grado di assicurare una diagnosi accelerata, con il vantaggio di poter distinguere quasi in
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Gliinfetti trovatiinpronto soccorsocon questiesamisono staticonfermati MARIORASSU PRIMARIOMICROBIOLOGO
tempo reale nei casi sospetti se si è dinanzi al Covid o a una sindrome influenzale senza dover aspettare ore o giorni tenendo sotto scacco decine o centinaia di persone. Nell’Ulss Berica, ma anche nell’Ulss Pedemontana, si passa, quindi, a questo screening su grandi numeri, che è molto efficace nell’identificare chi ha un’alta carica virale, che - come nei tamponi - va a caccia del virus, ma che, a differenza dei test molecolari Pcr con cui si ricerca la presenza di materiale genetico, serve a rilevare gli antigeni. In altre parole, i test rapidi cercano solo “il cuore” del virus, la proteina virale. Il cotton fioc, che è andato a pescare il campione di saliva e di muco, viene strofinato insieme a un liquido speciale su una “saponetta” rivestita con una pellicola di anticorpi. Se il colore del dispositivo cambia vuol dire che gli anticorpi si sono attivati, ed è questa la prova che l’infezione è in corso. Il primario Rassu anche la scorsa settimana è riuscito a processare in un giorno, grazie anche all’analisi dei tamponi in “pool”, quasi 2 mila campioni. L’adozione dei test rapidi darebbe fiato anche a questa valorosa pattuglia di specialisti che continua a reggere il peso di un’operazione giunta a numeri incredibili: 150 mila tamponi e 26 mila test sierologici. «Nel rapporto qualità-prezzo - spiega - il test migliore è sicuramente l’antigene. Se la carica virale è alta il risultato è sicuro. Tutti i casi positivi in pronto soccorso al test rapido sono stati poi confermati dal tampone». • © RIPRODUZIONERISERVATA
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PROGETTOPILOTA. Ilmonitoraggioèstatorealizzato ad Arcugnano
Oltre400alloscreening Nessuncasodipositività Tutti gli studenti sono risultati negativi al sierologico I test sierologici effettuati sugli studenti di Arcugnano hanno dato tutti responso negativo. Tira un sospiro di sollievo la comunità dopo aver ricevuto la notizia dell’esito del primo monitoraggio sulla propria popolazione studentesca. Si è trattato di un progetto pilota della Regione Veneto, per numero di partecipanti. La buona notizia è arrivata al termine della giornata, quella di sabato 3 ottobre, dedicata allo screening, iniziata in mattinata con i bambini più piccoli e completata nel tardo pomeriggio con gli studenti universitari. Oltre la metà degli 800 “candidati” ha risposto all’appello inviato dall’amministrazione comunale. Tutti in fila, muniti di tessere sanitarie, accompagnati dai genitori, nel caso di minorenni, rispettando le
Lapalestra delle mediedi Torri trasformata inlaboratorio analisi
normative per il contenimento del contagio e indossando le mascherine, gli studenti hanno aspettato il proprio turno nella palestra delle medie di Torri, che si è trasformata per l’occasione in un laboratorio prelievi. Poi si sono sottoposti, uno alla volta, allo
screening per digitopuntura, che ha permesso di rilevare nel sangue, in tempi rapidi, gli anticorpi al Covid-19. Tutti i test sierologici sono stati eseguiti su base volontaria. Tira un sospiro di sollievo anche il sindaco, dopo aver ricevuto la notizia. «Nessun po-
sitivo sui 450 test sierologici eseguiti, sono sollevato - dice Paolo Pellizzari, sindaco di Arcugnano -. L’organizzazione è stata perfetta. Ringrazio l’Ulss 8 Berica per l’attività, per la professionalità degli operatori e per l’umanità con cui il personale ha trattato i bambini, i ragazzi e più in generale le loro famiglie. Un ringraziamento va poi ai volontari della protezione civile Ana di Arcugnano, a quelli del corpo italiano soccorso Ordine di Malta, a quelli del comitato della Croce rossa di Vicenza, al vicesindaco Gino Bedin e all’assessore al sociale, alla sanità e alle pari opportunità Loredana Zanella, che hanno seguito passo passo lo screening». «Anche in questo caso hanno vinto lo spirito di gruppo e la grande capacità di creare sinergie tra le forze del territorio» ha detto il primo cittadino, che ha poi comunicato che la lotta alla pandemia continuerà, perché «l’obiettivo è di individuare subito eventuali casi di soggetti asintomatici che potrebbero inconsapevolmente contribuire alla diffusione del contagio». • I.L. © RIPRODUZIONERISERVATA
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Franco Pepe
LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2020 IL MATTINO
PADOVA
17
Coronavirus: le misure
Nella foto grande a sinistra via Roma presa d’assalto durante il weekend. In alto a destra i controlli in piazza dei Signori e sotto i padovani che affollano i bar all’ombra dell’orologio
Mascherine, Viola boccia l’ordinanza «Servono controlli non obblighi» L’immunologa interviene dopo l’annuncio di Giordani «Una norma c’è già ma nessuno la fa rispettare» Giorgio Barbieri
«Dal punto di vista scientifico l’obbligo indiscriminato di mascherina all’aperto non ha alcun senso. Una norma c’è già ed è quella che impone di usarla dalle 18 in poi. Sarebbe sufficiente farla rispettare». Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova e direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica-Fondazione Città della Speranza, interviene sulla decisione del sindaco
Sergio Giordani di voler fare autonomamente un’ordinanza se non interverranno sia il premier Conte che il presidente della Regione Zaia. La professoressa Viola, che insegna Immunologia all’Università di Padova, afferma di non voler accendere polemiche ma sottolinea che in una fase delicata come quella che si sta attraversando è necessario non mandare messaggi sbagliati alla popolazione e, soprattutto, prendere decisioni che siano so-
L’assessore Bonavina: «Verificheremo»
Venexino preso d’assalto Pedon: «Assunto vigilante» LA DENUNCIA
L
e immagini parlano da sole. Venerdì sera, intorno alle 21. 30, una fiumana di persone tra cui tanti giovani, erano sotto i portici di via San Fermo, lato Oviesse, per l’apericena dentro e davanti al noto locale “Venexino-Non Solo Caffè”. La foto è stata scattata da Anna Tono, una signora padovana che transi-
Folla sabato sera al Venexino
stenute dalle evidenze scientifiche. Il sindaco Giordani ha annunciato che a Padova si dovrebbe ricalcare l’ordinanza imposta da Nicola Zingaretti nel Lazio, dove è previsto l’obbligo in tutto il territorio (senza differenze tra periferie e centro storico) e senza limiti di orario. LA PASSEGGIATA
«Ormai abbiamo capito cosa favorisce il contagio del virus», spiega la professoressa Viola, «ossia gli assembra-
tava a bordo della sua auto ed ha sentito il dovere di segnalare l’assembramento ai vigili. «La movida by night con tanta gente, purtroppo, non è di moda solo in piazza dei Signori», osserva la donna, «ci sono anche altri punti della città dove i giovani, davanti ai locali pubblici, creano pericolosi affollamenti. Le foto le invierò anche a Diego Bonavina, l’assessore che conosco da anni». Immediata la replica di Davide Pedon, il nuovo gestore del Venexino, che ha locali anche a Jesolo, Roma e New York. «Venerdì sera ho assunto un vigilante per evitare ogni tipo di assembramento», sottolinea Pedon, detto anche il re del tramezzino,
menti che si possono verificare davanti ai mercati, lungo le vie del centro, la sera di fronte ai locali. In questi casi l’uso della mascherina è necessario. Ma voglio anche dire di più: la Regione ha emesso una ordinanza che impone l’uso del dispositivo di protezione dopo le 18. Perché questo obbligo non viene fatto rispettare? Sabato sera a Padova c’erano i cartelli che lo indicavano. Ho notato che circa il 60 per cento delle persone la indossava. La polizia andava in giro e però non diceva nulla al 40 per cento che se ne infischiava». Nella giornata di sabato la Polizia locale non ha staccato sanzioni. «Piuttosto che imporre la mascherina a tutti indipendentemente da dove si passeggia», aggiunge l’immunologa, «non sarebbe più giusto far rispettare le leggi? Perché tanto, se non si fanno i controlli, sarà sempre la stessa storia: il 60 per cento che già la usa quando serve la userà anche in passeggiata solitaria al parco (senza che abbia un senso, solo per rispetto della legge) mentre chi già non rispetta le norme continuerà a non usarla mai, tanto nessuno fa i controlli. Io per prima mi sentirei una stupida ad usare una mascherina mentre pas-
«dopo le 21.30 sono arrivati i vigili, che hanno trovato tutto a posto. I clienti avevano tutti la mascherina. Il prossimo venerdì farò lavorare a un secondo vigilante per rispettare il distanziamento. Sono il primo a prestare la massima attenzione a tali, importanti, problematiche». Sintetico il commento dell’assessore competente. «Ringrazio la signora per avermi segnalato questa nuova situazione in via San Fermo», spiega l’assessore Diego Bonavina, «ci manderò i vigili. Mai come in questo, delicatissimo, periodo, è fondamentale evitare gli assembramenti, compresi quelli davanti ai locali pubblici». — F.PAD.
seggio in totale solitudine all’Arcella. Ritengo che avrebbe molto più senso mettere dei cartelli molto visibili in cui si spiega la norma e successivamente intensificare i controlli». L’ORDINANZA
Sopra Antonella Viola, professoressa di Immunologia Sotto il sindaco Giordani
Il post: «Sabato sera in centro a Padova c’erano i cartelli che spiegavano la legge La polizia andava in giro e però non diceva nulla al 40 per cento che se ne infischiava»
Sabato mattina il sindaco Giordani ha infatti annunciato che sul suo tavolo c’è un provvedimento forte, visto che si tornerebbe alle regole di marzo e aprile, quando la pandemia era al suo apice. Il sindaco spera che l’ordine arrivi direttamente da Roma o da Venezia, prima di essere costretto a firmarlo lui. Se così non dovesse essere, però, Giordani non si tirerà indietro: «Attenderò ancora pochi giorni per verificare se dal Governo o dalla Regione arriveranno le annunciate misure che regolano in maniera ancora più prudente l’uso della mascherina anche negli spazi aperti» conferma a tal proposito il primo cittadino, «ma passato questo tempo provvederò io ad assumere delle misure particolari per Padova con un’ordinanza». Ordinanza che dovrà prevedere delle multe per chi verrà sorpreso a girare senza mascherina. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
il bollettino
Rilevati altri 38 positivi oltre mille in isolamento PADVA
Il bollettino diffuso ieri sera da Azienda Zero per conto della Regione riporta altri 38 casi di positività al Covid 19 rilevati nel Padovano, che portano così il totale dei contagi attuali a 587 tra città e provincia, su i 4.281 del Veneto. Da inizio emergenza nella nostra provincia sono state 5.376 le persone colpite dal coronavirus, 28.701
nell’intera regione. Ieri si è registrato un nuovo ricovero a Malattie infettive a Padova dove ora pazienti Covid positivi sono 21. Ne rimangono ancora quattro in Terapia intensiva e un paziente Covid è ricoverato nell’ospedale di Camposampiero. Nel Padovano risultano 1.092 persone costrette all’isolamento domiciliare, su un totale di oltre 9.500 della regione. —
Cronaca 9
L'ARENA
Lunedì 5 Ottobre 2020
Lanostraintervista
Dopomesidi epidemiatante incognite,qualchesperanza
Unmaffeiano allaWorldhealth organization
Maturità classica al Maffei, laurea in medicina a Padova, specialistica in igiene e salute a Milano, medico del Cuuam in Tanzania, Ranieri Guerra,natoa Veronanel1953, ha
ricoperto ruoli dirigenziali ai ministeri della salute e degli esteri, ha lavoratoall’Istitutosuperioredisanità, alle Nazioni Unite, quindi, dal 2017,aGinevraall’Organizzazione
mondiale della sanità dove è direttore generale aggiunto. Esplosa la pandemia l’Oms ha inviato lui, manager esperto di infezioni e malattietropicali,a guidarel’Italia.
LACITTÀ SECONDO ILVERTICE DELL’OMS. RanieriGuerraè direttoreaggiuntoall’Organizzazione mondialedella sanitàe orientaladifesadell’Italia dalcontagio
«Verona in prima fila contro il virus» «Sempreattentacontrol’epidemiaeoranellaricerca Imedicihannosaputomitigarel’impattodelCovid-19 Elascienzasafaresquadrafrapubblicoeprivato»
Inumeri
Ilreport
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MILIONENEL MONDO LEVITTIME DELCOVID
L’Organizzazionemondiale dellasanità,secondogli ultimidatidel3ottobre, calcolache levittimedel covidintuttoilmondosiano 1.025.729,delle quali 239.610inEuropa,inclusele 35.968italiane.Oltreil doppiosonoquelledelle due Americhe (565.437), mentre risultano118.098idecessi nelSudEstasiatico. Sono 62.790nelMediterraneo orientale;26.224inAfricae 13.557nelOvestPacifico.
34
MILIONINEL MONDOI CASI DICOVID 19CONFERMATI
Lasede dell’Organizzazionemondiale dellasanità aGinevra Maria Vittoria Adami
Italia promossa, con un compito da portare avanti, però: continuare sulla strada fin qui percorsa. Lo raccomanda Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità, «mente scientifica» che affianca il Governo da febbraio nell’affrontare la pandemia tentando di arginarla, nonché veronese. Da giorni la domanda che più gli si rivolge, nei programmi televisivi, è se dobbiamo attenderci una seconda ondata dell’epidemia. DirettoreGuerra,dobbiamodavvero aspettarci questa temuta secondaondata?
Non parlerei di ondata, ma di completamento del ciclo dell’epidemia. Il virus ha fatto il suo ingresso con valori alti all’inizio dell’anno, è diminuito grazie al lockdown e alle misure di prevenzione messe in atto; è calato in estate perché è un virus respiratorio e le temperature sono più miti. Siamo rimasti più spesso all’aperto continuando a usare mascherine e adottando il distanziamento. Per que-
sto è diminuita la frequenza delle trasmissioni. Ora è autunno, abbiamo aperto le scuole, le università, gli uffici pubblici, quindi la curva è inevitabile anche se non siamo ai livelli dei Paesi vicini. Perchélasituazioneoraèpeggioreall’estero?
Perché l’Italia ha avuto una capacità di intervento rapido e migliore. C’è tuttavia una crescita di contagi che ci deve mantenere attenti. Ora abbiamo l’esempio dei nostri vicini. L’Italia è stato il primo grande Paese colpito e allora ci guardavano gli altri. Adesso è il contrario. L’Italia ha mantenuto rigore nella gestione dell’epidemia e si vede. Gli altri Paesi no, e si vede anche questo. Perciò ora dobbiamo guardare a ciò che accade in Spagna, in determinate aree della Francia e in alcuni land tedeschi dove l’apertura non è stata gestita in maniera ottimale e se ne ravvisano gli effetti. Siamo soliti all’autocritica, ma possiamo dire che l’Italia è stata efficientedurantel’epidemia?
Certamente e per tre fattori. Il primo: il Governo ha dato
delle linee guida interpretando rigorosamente ciò che gli è stato indicato. Per una volta la politica ha seguito la scienza e ne ha ben compreso il messaggio. In secondo luogo, anche le persone sono state disciplinate e hanno recepito quanto occorreva fare. Anche i più giovani: i ragazzi quest’estate sono stati più leggeri, ma hanno capito, si sono corretti e ora sono più diligenti dei coetanei europei. Ilterzo fattore?
Il terzo punto è che quello che è percepito come uno svantaggio - ovvero l’avere un sistema amministrativo parcellizzato tra Governo, Regioni ed enti locali - si è rivelato un vantaggio: il Governo ha dato delle linee guida vaste. Le Regioni le hanno tradotte al meglio caratterizzandole in base al loro territorio. Sono state applicate secondo le situazioni locali. Hanno agito tutti molto bene. Con l’aperturadella scuola i nodi sono venuti al pettine, come ce lastiamo cavando?
Le difficoltà sono inevitabili, ma al momento emergono la disciplina e la preparazione
Lafotografiaglobale dell’Oms sui casi confermati dicovid 19dall’iniziodella pandemiasono34.495.176 dicui 6,6milioni inEuropa, compresii 309.908 dell’Italia;quasi16,9 nelle Americhe(sette milioni quellidegli Usa);7,2 nelSud Estasiatico;2,4 nel Mediterraneoorientale;1,2 inAfrica, e 621milanel Pacificooccidentale.Sono 1,2milioniinRussiache conta21.251morti.
322.751 IL TOTALE DEI CASI IN ITALIA DAINIZIO PANDEMIA
InItaliadafebbraio sono staticonfermati 322.751 casidicovid19.I decessiin questimesi sonostati 35.968,mentre231.217 personesonoguarite. Oggi cisono55.566casi di positiviintutto loStivale. Il Venetoèla quartaregione dopoLombardia,Piemonte edEmilia Romagna.Verona èundicesimadopo Milano, Torino,Brescia, Bergamo, Roma,Napoli,Genova, Cremona, Monzae Bologna.
RanieriGuerra durantela trasmissionetelevisiva Dimartedìsu La7
di istituti, dirigenti, insegnanti e operatori scolastici. Ora attendiamo: dovranno passare i primi 14 giorni, poi ancora una settimana, quindi valuteremo. Avremo un quadro chiaro della situazione a fine mese. Allora la questione da valutare sarà il tema delle infezioni dei ragazzi nelle famiglie, cioè se i giovani possono diventare veicolo, inconsapevole e incolpevole, del virus da scuola alle famiglie. Le cose andranno meglio dell’invernoscorso?
I segnali sono buoni. Ora mostriamo tempestività nell’ individuazione dei focolai. Abbiamo possibilità di fare 350mila tamponi al giorno. È una capacità diagnostica imponente, molto veloce e migliore di prima. Una capacità di fuoco che abbiamo maturato con grande dolore, ma che ora è stata assimilata. Cisonobuonesperanze?
Dipende da noi. Ora abbiamo il vantaggio di sapere cosa può accadere. Ma dobbiamo continuare con cautela. L’errore è aprire in modo non concertato e senza priorità. La situazione impone pro-
gressività di aperture, non possiamo all’improvviso riattivare tutto. Veronaèstatamoltocolpitadallapandemia,maèancheinprima linea nella ricerca del vaccino e della terapia basata sull’antiartrite reumatoide che blocca gli effetti della malattia prima che esploda.Cosa nepensa?
Ho un grande conflitto di interesse perché da veronese, sentire parlare di questo per me è musica. Verona ha mostrato una grande capacità dei medici di mitigare l’impatto della pandemia. La città è un crocevia di due corridoi, luogo di passaggio e quindi più colpita dal virus. Ha reagito con grandi capacità a un vero e proprio assedio. Ora aggiunge le potenzialità della scienza facendo leva su un suo grande punto di forza che è il saper tessere parternariati tra pubblico e privato. In questi giorni il grande dibattitoruotasuivacciniantinfluenzali.Ne avremo asufficienza?
L’approvvigionamento non è un problema. I ceppi del vaccino sono stati indicati a settembre. Per ciò che riguarda il servizio pubblico che privi-
Veronae provinciaconta no743 attualmente positivial Coronavirus, sono21icasi inpiùnelle ultime24 ore,secondo il bollettinodella Regione Venetodiramato ierisera alle 17.Il bilanciodei morti,residenti nella Provincia,rimane a 602. Intanto,sono6689i casi totalidiCovid intuttala provinciaveronese, compreseanche levittime echi nonè più positivo dopodue tamponi:i guariti,i«negativizzati virologici»,5344 persone. Iricoverati positivi,in tuttoil territorio veronese,sono37 negli ospedali:33inreparto e 4 interapia intensiva.Tra gli altricasidi positività non sisonoresi necessarii ricoveriinospedale.
legia le classi più a rischio (over 60, personale di strutture pubbliche e bambini) siamo coperti. Meno dosi sono andate al privato, ma non ci si deve preoccupare. Il commissario sta facendo un lavoro egregio. E non va sottovalutato anche un altro fattore: ci aspettiamo una diminuzione dei contagi dell’influenza ordinaria grazie alle misure di contenimento del virus che diminuiscono l’impatto anche dei malanni di stagione. Lo stiamo osservando in Australia. Ce la faremo. Mai come quest’anno abbiamo capito quanto aiuti guardare al mondo.Eviceversa.
È necessario per la ricerca. Con la pandemia abbiamo condiviso e girato esperienze, raccomandazioni, articoli, risultati e scoperte scientifiche. C’è stata una mobilitazione globale della scienza che non ha precedenti nella storia. E che ha prodotto un patrimonio globale. Non ci sono stati ostacoli di condivisione, è stata una grande esperienza. E mi auguro accada anche con il vaccino perché è anch’esso un bene globale. • © RIPRODUZIONERISERVATA
LOTTAAL CONTAGIO. Mentre aPadova sipreparano restrizioni, D’Arienzodel Pdinvita Zaia aimporne l’uso all’aperto
«Obbligo o no, sempre la mascherina» IlsindacoSboarina faun appelloallaresponsabilità «Perora nessuna misurain attesadi RomaeVenezia» «Senso di responsabilità». Il sindaco Federico Sboarina, con un post su Facebook, torna a raccomandare «mascherine, distanziamento sociale e lavaggio frequente delle mani, le tre abitudini che ognuno di noi deve continuare a mettere in pratica per garantire la propria salute e quella degli altri». Tuttavia, per il momento, fa sapere che «non ci sono prov-
vedimenti imminenti». Come quelli che invece sono preannunciati in altre città come Padova dove il collega Sergio Giordani ha già fatto sapere che sono in arrivo misure uguali a quelle adottate in Campania, Lazio, Basilicata e a Piacenza: obbligo di mascherina anche all’aperto per tutta la giornata. Ma se non è un obbligo, quella di indossare sempre la mascherina, «anche all’aperto», è una forte raccomandazione. «Facciamolo tutti», scrive Sboarina, «e facciamolo fare ai nostri figli quando sono fuori con gli amici». E
aggiunge: «Nessuno vuole tornare indietro ma al tempo stesso con l’autunno il Covid si sta ripresentando. Stiamo monitorando attentamente la situazione cittadina e, al momento, non ci sono provvedimenti in arrivo anche per non generare sovrapposizioni con le ordinanze regionali e il decreto governativo, atteso entro mercoledì. La salute della nostra comunità», conclude il sindaco, «è garantita dai puntuali controlli delle forze dell’ordine, della polizia locale e dei militari sul rispetto delle regole». Intanto, il sindaco della cit-
Distribuzionedimascherine nelle scuole
tà del Santo fa sapere che attenderà ancora qualche giorno «per vedere se dal Governo o dalla Regione arriveranno le annunciate misure che regolano in maniera ancora più prudente l’uso della mascherina negli spazi aperti, passato questo tempo», avverte, «provvederò io ad assumere delle misure particolari per Padova. Proteggersi», conclude, «è un gesto semplice, non possiamo tornare indietro. Non facciamo allarmismi, ma serve prudenza». Si rivolge, invece, al presidente della Regione Luca Zaia il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo. «Imponga in Veneto l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto, sempre, questa è l’ora per agire per non vanificare i sacrifici
che abbiamo fatto finora, pena un tracollo economico e sociale che non possiamo permetterci. Il virus», osserva il senatore veronese, «non conosce confini e quelli che si registrano in questi giorni», sostiene, «sono i contagi causati prima dell’apertura delle scuole, per cui è probabile che i numeri cresceranno. Quindi cosa aspetta Zaia a decidere le mascherine obbligatorie all’aperto per tutto il giorno? Meno male che la maggior parte delle persone lo sta facendo dimostrando attenzione e rispetto verso gli altri. Spero anche», conclude il senatore veronese, «che in Veneto si facciano ancora più tamponi perché senza il vaccino, gli unici antidoti sono tamponi e mascherine». • E.S.
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CORONAVIRUS. Molti istituti scaligeri hanno fatto una doppia domanda, alla Provincia e al ministero. «Rischio di danno erariale»
Ibanchisonotroppi,caosnellescuole Mascherineall’aperto,lastrettaèinarrivo.AVeronaappellodelsindaco:«Usatele».Ilprefetto:«Controlliserrati»
C’èincertezza maandràbene
L’INCHIESTA
di CARLO PELANDA
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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Verona
L’
incertezza economica è aumentata nel mondo dopo che la soluzione dell’epidemia si è spostata dall’inizio alla metà del 2021, deludendo le attese di molti. Il pilastro del mercato globale, l’America, traballa. Non solo perché ambedue i candidati presidenziali mostrano gap di affidabilità, ma perché c’è il timore di un eccesso di conflittualità tra democratici e repubblicani che blocchi gli stimoli alla ripresa. Nell’Ue sono emersi segnali che rendono probabili complicazioni nel processo di approvazione del Recovery Fund. Così come nella Bce inizia una reazione rigorista alla politica di liquidità illimitata che finora ha salvato il sistema. In Italia, come altrove, le banche temono un’ondata di fallimenti e quindi di insolvenze quando finiranno i sostegni statali e alcune hanno smesso di prestare. Quotidianamente le persone sono bombardate da allarmi non ben calibrati in materia di epidemia. Quasi tutta l’Europa fa i conti con il cambiamento climatico che aumenta le masse di vapore in atmosfera, che superano le difese contro le alluvioni, con catastrofica evidenza in questi giorni. Ma la Commissione e i governi insistono a mettere in priorità la decarbonizzazione (auto elettriche, ecc.) invece del rafforzamento di tali difese. Per tutto questo, i mercati stanno perdendo fiducia. Ma vedranno che comunque la crisi epidemica si risolverà, che l’America si stabilizzerà, che le Banche centrali sono preparate a fornire extra liquidità fino a quando servirà. I governi sono lenti nell’apprendimento su come gestire un’emergenza ma, in ritardo, poi ci riescono. Pertanto ci sono più motivi per l’ottimismo che per il pessimismo. Ma sarebbe rassicurante che l’Italia chiedesse all’Ue, in relazione agli investimenti per l’ambiente, di poter allocare spesa per la sicurezza del territorio con priorità almeno pari alla decarbonizzazione. www.carlopelanda.com
Stazione di Servizio
Veronettarestasenza studentiuniversitari Quartiereinginocchio eunSosdalleattività > MADINELLI PAG10e11
VERONA - Corso Milano, 108 Tel. 045 578048 VERONA - Via Francesco Torbido, 25/a Tel. 045 8031736 SAN GIOVANNI LUPATOTO - Via Monte Pastello, 15/a Tel. 045 8751773
ta ai contagi, il governo sta lavorando ad un decreto che potrebbe imporre l’obbligo delle mascherine all’aperto in tutta Italia. Nell’attesa il sindaco di Verona fa un appello ai cittadini: «Usatele». E il Pd preme per un provvedimento del governatore Zaia. Il prefetto inoltre, dopo la circolare del Viminale, avverte: «Controlli serrati». > PAG 2,7e9
Mascherine all’aperto: ilministro dellaSalute haannunciato chel’obbligo diusarle intuttaItalia èun’ipotesi cheilgoverno stavalutando
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MALTEMPO. Avviso di criticità emesso dalla Protezione Civile
GRANDIOPERE. Oggi lacerimoniaa Lonato
LineaTavdaBrescia partonoilavori ViaagliespropriadEst Via alla Tav. Cerimonia di avvio dei lavori della linea dell’alta velocità Brescia Est-Verona oggi alle 15 nel cantiere di Lonato del Garda. Con l’assessore ai Trasporti del Veneto, Elisa De Berti, saranno presenti il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e l’ad di Rfi Maurizio Gentile. Questo mentre a San Martino Buon Albergo partono gli espropri per la linea verso Vicenza. > ZAMBALDO PAG19
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Seconda piena per l’Adige FIUMEOSSERVATO SPECIALE.L’Adigetornaafarsiminacciosoeperoggièattesa,acausadelleforti precipitazioni,unanuovaondadipienadopoquellaarrivatatrail31agostoeilprimogiornodisettembre. Acausa delrischiodiesondazioneinAltoAdigelalineaferroviariaBolzanoeMeranoèstataieriinterrottaedèstato istituitounserviziosostitutivoferroviarioconautobus.AnchelasuperstradaMerano-Bolzanoèstatachiusa.La situazionedelfiumeèquindisottoosservazione.Allalucedelleprevisionimeteo,ilCentrofunzionaledecentrato dellaProtezioneCiviledellaRegionehaemessounavvisodicriticitàvalevolefinoalle14dioggi. > AZZONI PAG13
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COLOGNA
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MammeNoPfas presidioaRoma «Abbassareilimiti» > FIORIN PAG19
Hellasko,ilgollampocostacaro Juventusincampo mailNapoliresta inisolamento Sfidafantasma edèscontrototale
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> PAG26
Karamoh semina Dimarco, controlla sino al fondo e tocca al centro per Kurtic che mette in rete. Venticinque secondi e Parma-Verona è già decisa. Poi arriva il predominio dei gialloblù con tre palle fermate sulla linea di porta dai ducali. Ma il risultato non cambia più. L’Hellas subisce così il suo primo ko in campionato. L’allenatore Ivan Juric analizza: «La sconfitta è immeritata, abbiamo fatto un errore e questo ci ha penalizzato in maniera decisiva». > PAG30a 33
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Lonato:l’imboccodellagalleriaTav
INQUINAMENTO
CALCIO. Gialloblùfreddatia Parmadopo neppure30secondi.Juric: «Sconfittaimmeritata»
BUFERAIN SERIEA VERONA - Piazzale Porta Nuova, 3 Tel. 045 8032033
Caos sui nuovi banchi anti-Covid nelle scuole scaligere che hanno fatto doppia domanda, alla Provincia e al ministero. Gli istituti si trovano ora ad avere decine di sedie con ribaltina e banchi singoli più del previsto e hanno chiesto alla Provincia di riprenderseli. Ma l’ente replica: «Non si può, si rischia un danno erariale». Sul fronte della lot-
Kurticsegnailgol decisivo perilParma al Tardini
Vandaliinazione Rottalastatua diSant’Antonio > PAG24
14 Cronaca
L'ARENA
Lunedì 5 Ottobre 2020
TRASTORIAECULTURA. IlsindacoSboarinaei vertici di Cattolicahannopartecipato alle celebrazioniin Quirinale
DanteeVerona, un legamesenzafine Bedonie Ferraresi hannoincontrato Mattarellaalconcerto dedicatoal Poeta Verona in prima fila alle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante. Il presidente Paolo Bedoni e l’amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni Carlo Ferraresi hanno incontrato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al concerto che si tenuto sabato sera al Quirinale per ricordare il Sommo Poeta. Nel cortile d’onore del Colle, alla pre-
Ilsindaco Federico Sboarina conilpresidente SergioMattarella
PaoloBedonie CarloFerraresiconilpresidente Mattarella
TENDENZE. Evitarelo spreco, buttare ilmenopossibile creandooggetti: ilrisultato ènei mercatini del riusoin centro
Riciclo,l’artediregalare una seconda vita alle cose Dallecravattedemodè che cucite diventanoreverse opolsini, almanagerche ripuliscespiagge econ irifiutirealizza piccolidoni Anna Perlini
C’è una nuova idea del bel vivere. Ha per stile il no-spreco, lo slogan è buttare il minimo, la ragione è dare un nuovo significato agli oggetti. L’arte del riciclo si ripropone a cadenza continua nei mercatini del riuso accolti in alcuni luoghi del centro, all’Arsenale o in piazza dei Signori, e contagia i veronesi, spinti dal reperire merce rara e irripetibile perché fatta a mano. La lista dei prodotti è lunga, conta l’inventiva nel dare un tocco di classe a carta di giornali, tessuti recuperati da fine pezzature ma di ottima qualità, passamanerie e cor-
All’Arsenaleoin piazzadeiSignori giornali diventano portafogli ecopertonidibici portachiavi
dame, guanciali da imbottire con erbe varie, e poi pneumatici e plastica, bottoni e fili di metallo e di cotone. L’elenco di ciò che può essere destinato a una seconda vita è lungo, ma ingegno e creatività ne fanno un pezzo unico. C’è il giovane artista che dai copertoni delle biciclette ricava portachiavi e cinture per pantaloni rese particolari dagli inserti. Nella postazione a fianco, una designer ha messo mano a giornalini a fumetti per ricavarne portafogli e portadocumenti. Si è inventato fabbro un decoratore che modella plastica e ferro vecchio facendone strutture per lampade da tavolo o applique. Le vecchie cravatte da uomo che non vanno più di moda vengono cucite da abili sarte sui bordi di casacche, nel fondo-manica e nei reverse del collo. Handmade per professione, o per passione, perché a dare una nuova vita alle cose si cambia vita almeno per alcuni giorni dell’anno. Come
Icopertoni di biciclettediventano cinturee portachiavi
Unodeibanchidelriusosottola loggiadi fraGiocondo
succede a un manager veronese di una multinazionale che durante le vacanze al mare armato di braccio meccanico ripulisce le spiagge ricavando dalla raccolta-rifiuti oggetti che con il proprio estro trasforma in piccoli doni. E poi c’è il professionista scaligero che non resiste al fascino delle bottiglie dal design ricercato e le fa diventare elementi da decoro per la casa, ma poi non si decide a venderli. Chi lo fa per ricrearsi, chi ci costruisce una carriera. L’artista e scultore Massimo Marchiori trapiantato in città, con quello che raccoglie dalla Laguna realizza lampade, pesci e pesciolini. Anche Amia ha scoperto che questa nuova passione è contagiosa e remunerativa per chi ha buone mani e idee: nel Centro di Riuso Creativo organizza laboratori che consentono ai bambini di imparare l’arte del recupero divertendosi, agli adulti di provare il piacere di creare da sé, e agli istruttori comprendere come da ciò che sembra scarto si possano ricavare oggetti utili. Anche gli alberi caduti lo scorso 23 agosto per la tempesta avranno nuova vita, verranno trasformati in elementi di arredo urbano o serviranno a creare energia. • © RIPRODUZIONERISERVATA
senza del presidente della Repubblica, il maestro Riccardo Muti ha diretto l’Orchestra giovanile «Luigi Cherubini» e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che hanno interpretato musiche di Verdi, Mozart, Liszt e Haydn. Alla realizzazione dell’iniziativa ha contribuito anche il Gruppo Cattolica Assicurazioni. A rappresentare Verona anche il sindaco Federico Sboarina. «Verona è protagonista sulla scena culturale italiana - ha detto il primo cittadino -. È sempre un’emozione portare il nome di Verona tanto in alto e davanti alla più alta carica dello Stato. Dopo l’apertura dell’anno dantesco a Ravenna, sempre con il Presidente,
la cerimonia al Quirinale è ancora più solenne». «Una pietra miliare della letteratura mondiale, ma anche una pietra dello scandalo, per il racconto senza veli di un’umanità fragile, in perenne cammino alla ricerca di felicità - ha detto Mattarella -, una figura universale e insieme un esempio ancora attuale per la sua capacità di visione, la sua lungimiranza artistica e civile. Celebriamo il poeta italiano e civile per eccellenza, che a distanza di secoli ha trasmesso alimento e ispirazione vitale a quella generazione di poeti, artisti e uomini politici del Risorgimento che hanno costruito l’unità d’Italia, di cui Dante è padre e pilastro essenziale». •
EDICOLA& CAFFÈ
VeronaFiereè un’eccellenza PuòessereleaderinVeneto
AlbertoFaggionicompra L’Arenaall’edicolaOrsini diviaMarsala
Alberto Faggioni è un imprenditore. Compra L’Arena all’edicola tabaccheria Orsini di via Marsala, in Valdonega, e commenta le notizie del giorno. Secondo il presidente Zaia, indossare le mascherine anche all’apertoèundovere.Lasuaopinione?
Mi fido di ciò che dice chi ha a cuore la salute pubblica, perciò se l’indicazione è quella di indossare le mascherine anche all’aperto, è bene farlo. Potenziata la rete del trasporto pubblico.Servirebbero più autobusincircolazione?
Sì, ma da imprenditore credo che questo sia un problema di gestione non facile da risolvere, perché bisognerebbe acquistare più mezzi, ma a emergenza passata non si saprebbe come impiegarli. Alcunilocalisonostatisanzionati per il mancato rispetto delle
norme anti Covid. Come giudica questiprovvedimenti?
Le regole vanno rispettate. Ma va sottolineato che la categoria è tra quelle che hanno subito maggiormente gli effetti della pandemia, perciò si dovrebbe trovare il modo di ammonire, prima di sanzionare pesantemente. Un sistema fieristico che abbia comeleadershiplaFieradiVerona.Chene pensa?
In settori come quello agricolo e vitivinicolo la Fiera di Verona è un’eccellenza mondiale e ha tutte le carte in regola per essere leader nel Veneto. Compiecent’annilasezioneveronesedell'Ana...
Ho fatto il servizio di leva negli Alpini. Non è solo un corpo militare ma anche una grande famiglia fatta di persone che si spendono molto per gli altri, negli ambiti della solidarietà e dell’associazionismo. • L.PER.
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CERVIGNANO - LATISANA - BASSA
LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2020 MESSAGGERO DEL LUNEDÌ
Assembramento a Fiumicello
Troppa gente, locale chiuso per 5 giorni
I carabinieri rilevano il mancato rispetto delle norme anti-Covid e fanno numerose multe alle auto parcheggiate male FIUMICELLO VILLA VICENTINA
C’era troppa gente nel locale. Circa un centinaio di persone secondo le stime dei carabinieri. Insomma, assembramento. Per tale ragione, nelle prime ore di ieri, i militari della stazione di Villa Vicentina hanno chiuso – per cinque giorni – l’Osteria N1 che si trova in via Gramsci, a San Valentino di Fiumicello. Per questo “Wine & cocktail music bar” si tratta della seconda chiusura dall’inizio dell’emergenza coronavirus che ha portato con sé regole stringenti per i pubblici eser-
cizi. I primi di giugno, infatti, le forze dell’ordine avevano imposto uno stop di due giorni. Adesso la sosta forzata sarà più lunga proprio perché non è la prima volta. Il controllo – sempre seguendo la ricostruzione effettuata dagli investigatori – è scattato dopo l’una, anche a seguito di segnalazioni giunte dalla cittadinanza. Insieme ai carabinieri di Villa Vicentina ha operato anche il personale specializzato del Nil, il Nucleo ispettorato del lavoro dell’Arma. Quando sono arrivati gli uomini in divisa nel locale,
evidentemente apprezzato e considerato come punto di ritrovo da una numerosa clientela, c’era gente sia all’interno, sia all’esterno. I carabinieri, dopo aver constatato il mancato rispetto delle disposizioni di prevenzione del Covid-19 che dispongono il divieto di assembramento, hanno cominciato ad allontanare le persone e poi sono seguiti accertamenti più approfonditi. Stando alle prime notizie, i militari del Nil hanno poi riscontrato alcune anomalie per quanto riguarda
latisana
Pd in pressing sulla ferrovia: «La Regione prenda posizione» Paola Mauro / LATISANA
«Abbiamo votato una mozione in piena coerenza con la linea del Pd e che smentisce il presidente Fedriga di un anno fa, quando affermava che il Friuli Venezia Giulia voleva entrare nell’Alta velocità assieme a Lombardia, Veneto e Piemonte. L’assessore Pizzimenti ne prenda buona nota e avvii pure i tavoli con i territori, anche se per Latisana sarebbe sufficiente rileggere l’ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio comunale, contrario al progetto. E si informi bene: nel 2014 in un incontro tra Serracchiani, Zaia e il ministro Lupi è stato raggiunto su pressione nostra l’accordo sull’abbandono dell’invasivo “tracciato delle spiagge”. Delrio invece è il ministro da ringraziare per aver stanziato i 200 milioni per la velocizzazione della ferrovia Venezia-Trieste». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santo-
La stazione ferroviaria di Latisana
ro, replicando all’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti e all’accusa di aver cambiato posizione sul progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Venezia-Trieste. «Il Pd ha espresso chiaramente la sua posizione, ma chi dovrebbe essere assolutamente chiaro
e dovrebbe esprimere in maniera forte una posizione è la Regione», questo il commento di Santoro, che ritiene «impietoso» il rapporto costi-benefici prospettato dallo studio di prefattibilità, «un impatto così forte per un territorio non può portare a benefici così limitati».
bagnaria arsa
BAGNARIA ARSA
La rotonda sulla sr 14 tra Bagnaria Arsa, Torviscosa e Cervignano
Sono finalmente ultimati, dopo due anni, i lavori per la rotatoria sulla sr 14 al confine tra i comuni di Bagnaria Arsa, Torviscosa e Cervignano. L’opera sostituisce l’intersezione della regionale con l’ex provinciale 108 del Taglio, in località Treponti. Iniziata nell’agosto 2018, mercoledì da alcuni giorni è completamente percorribile. «Finalmente – dichiara il sindaco di Bagnaria, Cristiano Tiussi – è ultimata un’opera che va a sostituire un incrocio delicato nel quale si sono verificati in passato molti incidenti, anche mortali. L’ultimazione dei lavori consente anche la percorribilità della strada che conduce dalla regionale 14 a Castions delle Mura. Ha così
Nuova rotonda sulla sr 14 al posto dell’incrocio Dopo 2 anni finiti i lavori
la disciplina antincendio (e, in particolare, gli estintori) e l’utilizzo delle telecamere per la videosorveglianza. Su tali tematiche, tuttavia, gli accertamenti sono ancora in corso. Infine, sono scattate anche oltre una dozzina di multe per violazioni del Codice della strada: i “foglietti rosa”, infatti, sono spuntati sul parabrezza di tutte le macchine che erano state parcheggiate male, in seconda fila, contromano o comunque in modo da occupare parte della carreggiata. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quanto dichiarato da Santoro è il seguito della discussione che ha interessato il consiglio regionale giovedì sera conclusa con l’approvazione unanime della mozione 191, a firma della consigliera, Maddalena Spagnolo (Lega) unitamente ad altri consiglieri del centrodestra, per l’istituzione di un tavolo tecnico, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali interessate dal tracciato Trieste – Venezia, in particolare quella di Latisana, per riuscire a condividere delle previsioni di intervento efficaci e compatibili sotto il profilo ambientale e della sicurezza e di coerente programmazione urbanistica. La prima firmataria della mozione, Maddalena Spagnolo, richiamando le recenti esternazioni della parlamentare Pd, Debora Serracchiani, commenta che «quando si chiede strumentalmente conto della posizione ad altri, sarebbe bene prima fare chiarezza sulla propria e a Latisana i cittadini ricordano bene le posizioni che ha assunto Serracchiani. Auspichiamo – conclude Spagnolo – che nel suo attuale ruolo possa agevolare il raggiungimento di risultati decisamente diversi dal passato». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
termine un lungo periodo di disagio per gli abitanti della zona perché la chiusura di via Treponti (sulla provinciale 108) richiedeva loro una lunga deviazione attraverso via Banduzzi». «L’opera – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Tiziano Felcher – era inserita nel complesso di lavori incaricati dal Commissario per l’emergenza della mobilità riguardante l’A4 nel tratto Trieste-Venezia. È stata realizzata da Fvg Strade per un importo di 3 milioni di euro, tra opere, spese tecniche, espropri. Oltre a sostituire l’intersezione, ha comportato pure il rifacimento del ponte sul fiume Taglio e la realizzazione di un tratto di pista ciclopedonale. — M.D.M.
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Una fotografia scattata domenica notte fuori dal locale di Fiumicello
la rassegna
Un mese di eventi nell’ottobre palmarino Monica Del Mondo / PALMANOVA
Palmanova si appresta a vivere la festa della compatrona Santa Giustina e l’anniversario di fondazione della fortezza, con il momento religioso del Te Deum di ringraziamento del 7 ottobre. La necessità di contenere la diffusione del Covid ha imposto alcune scelte puntando a selezionare appuntamenti con minore rischio di assembramento. Non si svolgerà, ad esempio, la fiera con i prodotti enogastronomici dalle varie Regioni d’Italia, mentre restano confermati il luna park in piazza e (l’11 ottobre) il mercato straordinario. Sono una trentina le iniziative che si snoderanno fino a fine ottobre. «Dovendo limitare gli appuntamenti enogastronomici, abbiamo ampliato il programma dedicato a cultura e spettacoli», commenta il sindaco Francesco Martines. «Sarà garantito – prosegue la vice Adriana Danielis – il rispetto delle li-
nee guida nazionali e regionali per la prevenzione del contagio. Nonostante questo, le iniziative sono tante e di qualità». Nei giorni scorsi, ospite del Festival “Dialoghi”, è stata la giornalista Giovanna Botteri. Ritorna poi la rassegna “Il giovedì dei libri”, con l’edizione dedicata agli autori palmarini Maria Renata Sasso, Alfredo Moretti, Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella. Dal 23 ottobre al 1 novembre, approda in città l’esposizione d’arte contemporanea “20.20 Premio Midolini”. E poi ancora altri eventi espositivi, come quello filatelico dedicato alla Storia postale di Palmanova, la mostra fotografica “Palma, la stella: pòse per Palma”, l’esposizione “Oracoli” di Lorella Klun. Il 18 ottobre si conferma il pic-nic e la passeggiata ecologica sui bastioni, mentre il 31 verrà proposta la visita guidata “Com’è green la mia città”. Non mancheranno musica e spettacoli. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
aquileia
Flash-mob contro la violenza Un centinaio di persone hanno preso parte ieri in piazza Capitolo ad Aquileia al flash-mob organizzato per dire basta alla violenza. Uniti da un nastro rosso, anche per mantenere le distanze anti-Covid, i partecipanti hanno ricordato Marinella Maurel uccisa dal marito due settimane fa nella loro casa ad Aquileia.
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LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2020 LA TRIBUNA
LETTERE E OPINIONI
LA SEGNALAZIONE
L’INTERVENTO
L’armonica di Giuseppe che dispensa gratis serenità
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all’Ostiglia, dove i più attenti ne scoprono le delicate melodie mentre percorrono l’Ultimo Miglio, alla Pescheria, in pieno centro storico tra i banchi dei pescivendoli e le loro grida a richiamare la clientela, dove le leggere note della sua inseparabile Hohner meravigliano i distratti passanti e attirano, estasiati dai suoni, famigliole d’anatre e cigni che smettono per qualche momento di bighellonare attorno all’isolotto del pesce, la musica di Giuseppe non ha proprio confini. Qualcuno si ferma, sorride ascoltando l’effetto “tremolo” che lo strumento rega-
la grazie alla maestria del suonatore e cerca invano il cappello o la cassettina per gettare qualche moneta. Ma Giuseppe non è affatto un mendicante, né un suonatore di strada, è semplicemen-
te un dispensatore di buonumore musicale e, per chi è un po’in su con l’età, di ricordi ed emozioni con quelle melodie riconoscibilissime che riportano ai balli sull’aia, alle feste del paese, ai primi furti-
vi baci. Non chiede né vuole nulla, regala solo musica a chi la vuol ascoltare, seduto sulla panchina, la sua inseparabile bici Atala, vecchia e rugginosa vicino a lui con la cassettina di legno sul portabagagli dove tiene il suo kit di sopravvivenza: la Tribuna di giornata, borsellino con l’occorrente per qualche riparazione alla bisogna e bottiglietta d’acqua per qualche sorsata ad inumidire le labbra tra un pezzo e l’altro mentre picchetta il suo strumento tra le mani “come si fa col termometro per abbassare il mercurio” dice “ché serve a ricalibrarlo”. Giuseppe venne quassù da Cercemaggiore, paesello del Molise abbarbicato, come scriveva Francesco Jovine, “tra cime brulle e rocciose”. Venne con la sua Filomena per scappare dalla miseria e dalla fame trovando qui un lavoro, una casetta e una vita dignitosa. VITTORE TRABUCCO
LE LETTERE In strada Ovest Serve un parco non un nuovo supermercato Egregio Sindaco Conte, Egregio Assessore Manera, sono una cittadina di Treviso. Abito tra Viale Monte Grappa e Viale della Repubblica, una zona densamente popolata e fitta di palazzoni, vecchi e nuovi. La progettazione urbanistica degli ultimi decenni ha tenuto in considerazione solo la costruzione di edifici – con conseguente consumo di suolo, quindi – dimenticando però qualcosa di essenziale. Ed è questa la ragione per cui scrivo. In qualità di amministratori, a voi chiedo di convertire il prato al lato della rotonda del “Panorama” (lotto denominato “Repubblica 1”) in spazio verde e pubblico. Perché? Perché in quest’area abitiamo in migliaia e non abbiamo un parco pubblico in cui camminare, portare a passeggio bambini e animali, trovare riparo dal sole estivo, respirare un odore diverso da quello dei gas di scarico. Perché l’aria di Treviso è inquinata e in questa zona particolarmente irrespirabile, considerato l’incrocio di strade che la interessa: prato e alberi aiuterebbero a renderla un pochino migliore. Perché ne va della nostra salute. Perché, al posto di quel prato, non abbiamo nessun bisogno di un nuovo supermercato, dato che proprio di fronte ce n’è già uno, bello grande e fornito, e nel giro di pochi chilometri ce ne sono molti altri. Progettare significa “gettare in avanti” idee e fatti che abbiano una ricaduta di senso profondo nel futuro e ciò implica, in questo caso, capire che un parco pubblico è quello di cui abbiamo bisogno in quello spazio ora e domani. Vorrei che prendeste in considerazione seriamente la mia richiesta. Non mi rispondete che le sorti di quei fazzoletti di terra (perché c’è un altro prato che rischia di essere perduto, cementificato, dall’altra parte
della rotonda) sono state definite dalla precedente amministrazione, non mi interessa: ora ad amministrare ci siete voi e questa risposta non risolve nulla. Non mi rispondete che non avete la possibilità di intervenire, non è vero: è in vostro potere intervenire e cambiare la destinazione d’uso dell’area o almeno prevedervi una grossa percentuale di verde ad uso pubblico. Si può tornare indietro. Non mi rispondete che state già piantando alberi, perché ho a cuore che da qualche parte in città si stia facendo qualcosa per l’ambiente, ma gli alberi e il verde di cui questo quartiere ha bisogno devono trovare posto nel quartiere stesso. Grazie. Giulia Beraldo
Il caso Tridico Aumento di stipendio davvero inopportuno Caso Tridico, vicenda spiacevole e fastidiosa su cui vorrei fare le opportune precisazioni ovvero: stipendio, presumo ci fosse un regolare contratto firmato da tutte e due le parti, lasciamo perdere il livello economico, è stato accettato e presumo in contratto non ci fosse la postilla “tra due mesi è previsto il raddoppio”. Momento, politicamente il momento è assai poco opportuno, d’altro canto i 5 stelle “restituiscono” anche se sempre meno, la indennità parlamentare prevista. La scarsa opportunità del momento è facilmente deducibile, siamo in emergenza nazionale si dice, anche se l’emergenza nazionale non ha minimamente toccato buona parte del popolo. Lasciamo perdere il fatto che molti manager di valore guadagnino molto di più, ma se 62mila euro sono un inezia provi il dott. Tridico a vivere con la metà in cinque. Anche se il suo presunto valore è ancora tutto da dimostrare, fosse stato una figura di assoluto
valore nessuno avrebbe trovato nulla da ridire, vedasi Zaia votato anche dalle sinistre. Claudio Robazza . Paese
Un’analisi della Sanità I danni della medicina così frammentata Da molto tempo leggo, analisi incomplete sulla crisi della Sanità italiana; quella Sanità che, grazie alla pressante azione rivoluzionaria dei Medici dell’Anaao (Associazione Nazionale degli Aiuti e degli Assistenti Osedalieri) era transitata, negli anni ’70, attraverso la “legge Mariotti”, dalla scellerata medicina speculativa di mercato, ereditata dall’ “era monarco-fascista”, a una Sanità pubblica che l’Oms classificò seconda del mondo, dopo la Francia. (gli USA 36esimi). Come anziano ex primario medico, voglio lumeggiare una trascurata fondamentale causa dell’attuale degrado: la gloriosa grande medicina clinica europea è stata colonizzata e devastata, dal barbaro pragmatico capitalismo speculativo anglosassone, attraverso la frammentazione “specialistica” dell’atto medico. Quest’ultimo, quando non laboratoristico o tecnomedicale, o non volga a manualità chirurgiche, deve essere unitario, come unico è il cosmo cellulare costituente i corpi dei viventi. Certamente la ricerca scientifica sul corpo o sulla mente riguardante l’ “Homo sapiens” necessità di approccio specialistico in Istituti dedicati. Ma l’atto clinico, aggiornato ovviamente sui dati ricevuti dalla ricerca specialistica, deve concludersi unitario e non sbadatamente assemblato e disumanizzato. Ma ora la medicina clinica è moribonda. Spesso ormai, nella praxsis medicale, si osservano soluzioni mutilate, parziali, soprattutto non intercorrelate. Su questa frattura “specialistica” marciano trionfanti le Assicurazioni e la speculazione forense. La figura dei medici è stata demagogi-
camente frantumata e avvilita, e la burocrazia è diventata asfissiante, e paralizzante, specialmente in occasione dell’attuale pandemia, e alla fine sono enormemente dilatati i costi. Dott. Mario Ruffin . ex primario ospedaliero di medicina
Il ricordo Sergio Casotto,uomo prima che magistrato L’addio a Sergio Casotto nel Duomo di Treviso è stato l’addio solo alla persona fisica, non certo alla sua memoria. Ne hanno fatto cenno gia alcuni personaggi trevigiani soffermandosi però sulla sua figura di alto professionista nell’ambito giudiziario nel quale operò. A questo punto mi sento spinto a formulare alcune righe ricordandolo sotto l’aspetto, non meno importante, nella fase anteriore alla sua entrata nella magistratura. Lo ricordo, essendone pressoché coetaneo, nell’ambiente di Castelfranco Veneto sua patria di origine, entrambi studenti universitari: ci siamo incontrati e frequentati quasi sempre a bordo di quel treno che – in quei tempi – era l’unico mezzo di trasporto per raggiungere l’ateneo padovano. In quel mezzo sono fiorite belle amicizie: insieme si godeva per gli esami superati e si partecipava allo sconforto per le infelici bocciature. Si iniziava a sussurrare delle prime “morose”! In quell’atmosfera ricordo Sergio, serio, misurato, lui più avanti di me negli studi, il che mi consentiva talvolta di chiarire alcuni punti che la materia si presentava per me ancora poco nota, cosa che Lui era ben disposto a fare. Ma lo ricordo anche allegro goliarda; di quella goliardia che in quegli anni – siamo ancora agli iniziali ’50 – conservava e consentiva una certa spensieratezza! Da allora è passata la nostra vita, ma continuerò a ricordarti ancora così, caro Sergio. Battista Parolin
ANTONIO SILVIO CALÒ
Regionali, un plebiscito ma attenzione al pericolo mortale dell’intolleranza
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i abbia sempre il coraggio della democrazia e il rispetto di coloro che hanno votato. Il risultato delle elezioni regionali in Veneto non lascia spazio a repliche…è un vero plebiscito più alla persona che al partito. Tre su quattro veneti ritiene che il modo di lavorare e i risultati ottenuti da coloro che ci hanno governato negli ultimi dieci anni siano validi e fonte di sicurezze future. Questo è il responso delle urne. Questo risultato non è solo il frutto di un’emergenza, che certo ha pesato nella campagna politica, è il frutto di una semina che è iniziata tanti anni fa. Questo è il raccolto, un raccolto importante, significativo, che fotografa molto bene quali sono gli ideali, i modelli di riferimento di noi veneti. Una fotografia che mette in evidenza ancora una volta l’indole dei veneti, grandi lavoratori, grandi imprenditori di sé stessi, grandi artigiani, grandi volontari. Siamo gente che parte dal sudore del duro lavoro, vive del soldo ma non si dimentica di’far del ben’. Però nel corso degli ultimi trent’anni il soldo ha avuto il sopravvento, ci ha sempre più resi grezzi opportunisti, individualisti, materialisti e timorosi, timorosi di perdere il privilegio delle cose, come la casa, la piscina, gli artifici elettronici, la macchina, i viaggi, i gioielli, i vestiti. Il mondo degli’schei’è un mondo orizzontale che esclude qualsiasi verticalità, esclude chi non ha e che mira a farti diventare il più bravo consumatore, in una corsa ad avere, avere, avere, e che viene dipinta spesso come progresso. Abbiamo sposato questo mondo consumista diventando globali solo per questo. La globalizzazione è un’altra cosa. Abbiamo continuato a parlare di autonomia, di vera autonomia, dell’autonomia che ci dovrebbe riportare ai fasti di una Repubblica Veneta che resta l’apice, il faro, il porto più sicuro da raggiungere. Ma ci siamo dimenticati che la Repubblica di Venezia aveva come fondamento per creare tutta la sua ricchezza che ancora oggi si mostra in mille modi, un principio che gli uomini di oggi mal vedono e non sentono proprio, il principio di tolleranza. Un’economia dinamica, la ricchezza, lo sviluppo sono stati possibili a Venezia solo partendo e difendendo questo principio. Ricordiamoci il valore dei fonteghi e delle stamperie e facilmente capiremo. Certo l’impero ottomano chiuse le vie commerciali, l’asse storico si spostò e dal mar Mediterraneo passò all’oceano Atlantico, ma la chiusura dell’inquisizione diede il colpo di grazia…Quando l’intolleranza entrò a Venezia iniziò la sua decadenza. Oggi il pericolo si ripropo-
ne in forme e dimensioni diverse ma il succo del discorso è il medesimo. Chiusura e intolleranza sono spesso nella bocca e nelle azioni di molti. Se andremo avanti su questa strada si aprirà storicamente un periodo di inevitabile decadenza. Vorrei poi ricordare a tutti i veneti che materie prime non sono presenti nel Veneto, a meno che le persone non pensino che il prosecco sia una materia prima… scherzi a parte. In altre parole siamo una terra terziaria, votata alla trasformazione…con una parte considerevole di essa volta ai campi, all’agricoltura, e alla tradizione che essa ci ha tramandato. Dobbiamo avere il coraggio di dirci che l’unico vero polo che possiamo definire industriale era, è, il polo/porto di Marghera. Di questo polo son rimaste solo alcune appendici chimiche e la Finmeccanica che costruisce le navi da crociera. Questo ci fa capire che dipendiamo e dipenderemo sempre da altri, da coloro che posseggono le materie prime, da coloro che ci permettono di riuscire ad esprimere al meglio la nostra creatività, la nostra capacità lavorativa, il nostro ingegno. Dobbiamo quindi nei prossimi anni rimettere al centro non tanto l’autonomia quanto il valore delle relazioni a tutti i livelli quelle relazioni che sono alla base del buon vivere. Questo non vuol dire povertà, ma ricchezza, quella vera, quella duratura che ha alla base non l’io, ma il noi. Insieme non divisi. Dobbiamo sviluppare al meglio la capacità di condivisione e di cooperazione affinché tutti si sentano parte di un unico progetto che appunto non esclude nessuno. Oggi sia la destra che la sinistra stanno fallendo, chi esasperando un modello che il covid sta mettendo a nudo, chi avendo paura di chiamare le cose con il proprio nome e lascia indietro gli ultimi dimenticandosi chi eravamo e chi guardavamo per dare senso alla nostra povertà economica, morale e spirituale, quel Vangelo ormai solo eco, chi dimenticandosi che l’odore delle pecore i pastori ce l’hanno solo se sono sempre in mezzo al gregge, chi pensando che grazie alla paura si possa costruire un futuro, chi credendo che senza una verticalità, una visione, un ideale, una fede, si possa comunque costruire una identità. A tutti costoro, a voi tutti, amici e non, dico, guardate ai giovani, bianchi rossi e verdi, i giovani come Giacomo, Rachele, Pietro, Lorenzo, loro sanno già cosa devono fare per rendere grande, bella, e ospitale questa terra. Investiamo su di loro. Loro hanno imparato cosa vuol dire vera ricchezza, vera ricchezza umana, quella che va coltivata nelle coscienze, nei cuori di ognuno di noi. —