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La pediatra al tuo fianco Asma e spirometria

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Due nuove aperture

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UN VALIDO AIUTO PER L’ASMA

LA SPIROMETRIA: ECCO COME FUNZIONA E A COSA SERVE QUESTO ESAME

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a cura di Elena Calcinai Nel periodo allergenico per eccellenza, la primavera, in caso di tosse secca persistente, affanno sotto sforzo, fino al respiro sibilante, è consigliabile rivolgersi allo specialista Allergologo e Pneumologo pediatrico. Vediamo perché.

L’asma bronchiale è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata da ostruzione bronchiale, (solitamente reversibile spontaneamente o in seguito ad una terapia adeguata), e caratterizzata da ipereattività bronchiale e accelerato declino della funzione respiratoria, che può evolvere in alcuni casi in ostruzione irreversibile delle vie aeree. È proprio la situazione infiammatoria che provoca un costante danno bronchiale, causando broncostruzione a carico di diverse parti delle vie aeree. La diagnosi di asma è principalmente clinica: un’accurata anamnesi e un esame obiettivo approfondito consentono di arrivare ad una diagnosi, che sarà poi confermata dai test di funzionalità polmonare. Tra quest’ultimi sicuramente quello di maggior rilevanza è l’esame spirometrico o spirometria.

Che cos’è e come funziona la spirometria? È la misurazione dei volumi polmonari dinamici e dei flussi respiratori. Per eseguirla correttamente necessita di una discreta collaborazione da parte dei piccoli pazienti, per questo di solito viene proposta dai 6 anni di età: MODALITÀ DI ESECUZIONE: ▶ Posizione seduto o in piedi. ▶ Si usa uno stringinaso per evitare la respirazione nasale. ▶ Il bambino posiziona il boccaglio in bocca con labbra bene aderenti, evitando perdite d’aria. ▶ S’invita il bambino a respirare normalmente poi si chiede si eseguire un’espirazione lenta per svuotare completamente i polmoni, e quindi si fa fare un’inspirazio-

Presso Ars Pediatrica, la professionalità e la dolcezza di Paola Artiaco, tecnico di spirometria, aiutano i piccoli pazienti a svolgere correttamente il test spirometrico.

ELENA CALCINAI MEDICO CHIRURGO SPECIALISTA IN PEDIATRIA ALLERGOLOGIA E PNEUMOLOGIA PEDIATRICA. FONDATRICE DI ARS PEDIATRICA MILANO

ne profonda fino a riempire completamente i polmoni seguita da un’espirazione forzata fino allo svuotamento completo dei polmoni. ▶ Tempo minimo di espirazione perché l’esame sia valido è di 3 secondi nei bimbi <12 anni e di 6 secondi nei bimbi > 12 anni (ovvero la fase espiratoria oltre che forte deve essere lunga).

Il risultato spirometrico che verrà consegnato è la curva flusso-volume, che aiuterà il pediatra a spiegare a che punto è la situazione e a monitorare nel tempo la terapia. Perché l’esame sia completo è necessario, dopo aver eseguito almeno tre prove spirometriche, somministrare un broncodilatatore spray e ripetere l’esame a distanza di almeno 15 minuti dalla somministrazione. L’indice più importante da valutare è il “FEV1” che se ha un aumento del 12% rispetto al valore basale, indica un test positivo ovvero una broncoreversibilità, diagnosi di asma bronchiale. Per bambini che hanno sintomi sotto sforzo (tosse, mancanza d’aria, utilizzo di broncodilatatori dopo attività fisica) e a volte per far diagnosi di asma, in pazienti con spirometria basale nella norma, si può ricorrere anche al test da sforzo.

ARS PEDIATRICA Via Carlo de Cristoforis, 12 Tel. 02.35947783 info@arspediatrica.it www.arspediatrica.it

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