Portfolio_Miriam D'Oriano

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Portfolio Miriam D’Oriano


MIRIAM D’ORIANO

ISTRUZIONE 2015 - a tutt’oggi 2010 - 2015

CERTIFICAZIONI

DiArc 5UE Università Federico II Napoli Liceo classico Vittorio Emanuele II Napoli

Passaporto europeo informatico EIC00040026IT (EIPASS 7 moduli)

CORSI / WORKSHOP Marzo - Maggio/2019 “Statica e stabilità delle strutture murarie” DiArc, Università di Napoli Federico II Ottobre - Dicembre /2018 “Lo spazio della strada: disegnare le superfici” DiArc, Università di Napoli Federico II

DATA DI NASCITA INDIRIZZO

11 Luglio 1996 Via Nino Bixio 46, 80125 Napoli

E-MAIL miri.doriano@gmail.com NUMERO DI TELEFONO +39 333 3487849

15-19 Ottobre/2018 Viaggio studio ad Amburgo Germania Marzo - Giugno/2018 “Fotografia dell’architettura” DiArc, Università di Napoli Federico II 1 -14 Agosto/2017 Workshop “Architettura temporanea per lo spettacolo” per Villa Pennisi in Musica Acireale (CT) Gennaio - Marzo/2017 “Architettura e città a Napoli nel ‘700” DiArc, Università di Napoli FEderico II Marzo - Giugno/2016 “Architettura, storiografia, cinema. Documentari di storia dell’architettura contemporanea” DiArc, Università di Napoli Federico II


SKILLS Autocad 2D Adobe Photoshop

PARTECIPAZIONI 26 - 27 Ottobre/2019 Mostra “Strategie e progetti per il MANN e il suo contesto urbano” nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli DiArc, Università di Napoli Federico II

Adobe Illustrator Adobe InDesign Rhinoceros Archicad Lumion Microsoft Office Photoscan RDF

24 - 31 Maggio/2018 Costruzione di ReS nel palazzo reale di Portici per “AMD Festival dell’arte nei siti borbonici”, a cura di ThesignEvent 28 Aprile - 3 Maggio/2018 Mostra “La riqualificazione della Marina di Sancio Cattolico e il piano del colore” nella Chiesa di Santa Margherita Nuova a Procida (NA) DiArc, Università di Napoli Federico II


SOMMARIO


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OUTSIDEINSIDE DESIGN STUDIO

NUOVI PARADIGMI SPAZIALI NEL CARCERE DI SECONDIGLIANO

Laboratorio di Sintesi finale - prof. Marella Santangelo Riqualificazione e progettazione all’interno del carcere di Secondigliano, in particolare l’ingresso e le zone colloqui all’interno dell’alta sicurezza. Lavoro accademico singolo

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HAFENMUSEUM HAMBURG

Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 4 - prof. Ferruccio Izzo

Progetto di un nuovo museo marittimo a pochi passi dal porto della città. Lavoro di connessione con il fiume antistante e la città retrostante. Lavoro accademico singolo

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CORE ‘E MANN

STRATEGIE E PROGETTI PER IL MANN E IL SUO CONTESTO URBANO Laboratorio di urbanistica - prof. Carlo Gasparrini

Ridisegno del contesto urbano napoletano identificando il Mann come polo attrattivo in collaborazione con altri spazi ridisegnati offerti alla città, in particolare la Galleria Principe. Lavoro accademico di gruppo

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CONNETTERE | ABITARE | CONDIVIDERE

PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA MARINA DI SANCIO CATTOLICO A PROCIDA Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 3 / Architettura del paesaggio - proff. Marella Santangelo / Isotta Cortesi

Progetto di riqualificazione della Marina di Sancio Cattolico a Procida (NA) tramite il ridisegno della banchina e la costruzione di nuove residenze e spazi culturali. Lavoro accademico di gruppo

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ARMADILLO HOUSE

DIGITAL FABRICATION E ARCHITETTURA PARAMETRICA Laboratorio di costruzione delle opere di architettura - prof. Sergio Pone

Progetto di una abitazione realizzata tramite l’utilizzo dell’architettura parametrica. Lavoro accademico di gruppo

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PHOTOS


OUTSIDEINSIDE DESIGN STUDIO

NUOVI PARADIGMI SPAZIALI NEL CARCERE DI SECONDIGLIANO

Laboratorio di Sintesi finale - prof. Marella Santangelo


“È il mio primo colloquio in carcere. Dentro c’è il mio compagno. Una vecchia pena da scontare. Sono confusa e spaventata”. Associazione comunità San Benedetto al Porto, “Un’ora di colloquio”. Chi fa visita ad un detenuto in carcere attende in media circa quattro ore in fila prima di poter congiungersi con il proprio caro per un colloquio che durerà non più di sessanta minuti. Queste lunghe attese si svolgono spesso in ambienti freddi e spogli, o addirittura non hanno nessuno spazio definito a questo uso. Le famiglie che abitano lontano dal carcere si scoraggiano e arrivano a saltare uno o due incontri mensili, e chi invece ha la possibilità di recarsi al colloquio peggiora ad ogni ora di attesa il proprio stato d’animo. Per questo motivo lo scopo del progetto “verso lo spazio” racchiude tutti i momenti che il parente attraversa dall’attesa di entrare fino all’area dei colloqui, realizzando spazi che si intersecano e formano, pur se frammentati, un unico percorso dedicato appositamente. L’ingresso, infatti, è organizzato in tre accessi differenti, ognuno con una propria funzione. Da un lato vi è l’ingresso per i dipendenti della struttura e per utenze saltuarie (avvocati, magistrati, educatori, etc…) che si sviluppa su due piani con nuovi uffici per l’amministrazione, dall’altro vi è il passaggio carrabile per le auto di servizio, e quindi l’accesso diretto del detenuto in carcere. Diversamente l’ingresso dedicato alle famiglie si estende in più spazi, ognuno pensato in funzione di un particolare momento del percorso: un volume posto in prossimità della piazza organizza lo spazio della prima attesa, organizzato su due piani con ambienti dedicati a ragazzi, bambini e pensato per momenti di socialità e di ristoro. Questo volume, insieme ad uno spazio all’aperto realizzato in una simil corte, permette ai familiari di attendere in maniera adeguata il momento dei controlli; il percorso continua con gli ambienti dedicati all’identificazione, perquisizione e deposito pacchi. Superati i controlli, si è concepito un ulteriore spazio semi-coperto organizzato per il ristoro e l’attesa per colloqui. Arrivati a questo punto il parente è obbligato ad attraversare un sottopassaggio preesistente ed oltrepassare il muro di cinta. Da qui il percorso si dirama a seconda del tipo di colloquio. Il progetto prevede l’ampliamento dell’area dei colloqui esistente attraverso un modulo che si ripete in due punti diversi, con percorsi e funzioni differenti. Il modulo si basa su un telaio semplice munito di soppalco per un’area di colloquio standard e di piccoli moduli prefabbricati in XLAM attrezzati per permettere un colloquio più intimo tra gli interlocutori senza interrompere la visuale da parte della guardia giurata. È prevista, inoltre, nel blocco servizi, una stanza dedicata ai colloqui telematici, per chi è impossibilitato a partecipare agli incontri in presenza. Un modulo è posto in continuità con un’area esistente, più vicina al muro di cinta e più distante dai padiglioni detentivi dell’alta sicurezza, poiché è dedicato principalmente ai colloqui tra i detenuti e i figli minorenni, con un ampio spazio all’aperto da poter utilizzare. A questo modulo i parenti accedono tramite un nuovo passaggio coperto che prelude lo spazio aperto della nuova area colloqui, mentre i detenuti accedono tramite i corridoi preesistenti ed hanno a disposizione un’area di attesa ricavata dall’esistente. L’altro modulo, invece, è posto a pochi metri dai padiglioni detentivi, disegnando un nuovo profilo all’interno del carcere lungo il percorso principale dell’alta sicurezza. In questo caso lo spazio di attesa per i detenuti è progettato ex novo insieme all’area colloqui, alternando pieni e vuoti con spazi attrezzati all’aperto. I parenti giungono tramite percorsi preesistenti, potendo usufruire di una zona d’ombra in prossimità del modulo prima di accedere allo spazio all’aperto dedicatogli.

Assonometria di inquadramento


0

20

C (+0.15)

(0.00)

A

A’ (-4.00)

B’

B

(0.00) (+0.15) (+0.15)

C

Inquadramento -Pianta delle coperture 8

35 m


0

20

35 m

DETENUTO

ATTESA COLLOQUI AREA COLLOQUI

AREA ALL’ APERTO

Inquadramento -Sezione longitudinale A-A’ SECONDA ATTESA

DIPENDENTI/ ESTERNI

AUTO DI SERVIZIO

IDENTIFICAZIONE

PRIMA ATTESA

AREA ALL’ APERTO

PARENTE

Inquadramento -Sezione longitudinale B-B’

Inquadramento -Sezione trasversale C-C’

Inquadramento - diagramma dei percorsi

9


0

5

(+4.00)

(0.00)

(+0.15) (+4.00)

A

(0.00)

(+4.00)

A’

(+0.15)

B

(+4.00)

B’

Ingresso Alta Sicurezza - Pianta Primo Piano

C

C

(0.00)

(0.00) (+0.15) (0.00)

A

(0.00)

A’

(+0.15)

B

Ingresso Alta Sicurezza - Pianta Piano Terra 10

C

B’

(0.00)

C

20 m


(+8.40) (+4.00) (0.00)

Ingresso Alta Sicurezza - Sezione A-A’

(+8.40) (+4.00) (0.00)

Ingresso Alta Sicurezza - Sezione B - B’

(+8.40) (+4.00) (0.00)

Ingresso Alta Sicurezza - Sezione C -C’ | Prospetto Ovest

11


0

(0.00)

(0.15)

(0.15)

5

20 m

B A

(3.20) (0.15)

(0.00) (0.00)

(0.00)

A

A’ (0.15)

C’

C

B’ A’

Colloqui Alta Sicurezza - Pianta Piano Terra 12

Colloqui Alta Sicurezza - Pianta Primo Piano


Colloqui Alta Sicurezza - Sezione A-A’

Colloqui Alta Sicurezza - Sezione B-B’

Colloqui Alta Sicurezza - Sezione Prospettica C-C’

Colloqui Alta Sicurezza - Esploso assonometrico

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DEUTSCHES HAFENMUSEUM HAMBURG

Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 4 - prof. Ferruccio Izzo


Il Museo del Porto di Amburgo, siutato sul molo, segno e volontà di voler riconnettere porto e città, trasforma un’area degradata in un luogo significativo per l’industria portuale moderna. Oltre alle esposizioni permanenti e temporanee, sono presenti aree aperti a tutti: spazi pubblici, nei quali esporre opere, organizzare luoghi di sosta, passeggiate e sedute lungo il molo, favorendo una visione panoramica verso il canale. Il sito di divide in due aree, la zona ovest, organizzata come zona di sosta e considerata come possibile spazio aperto destinato al museo; la zona est è il sito di progetto del museo, composto da un edificio a stecca con copertura a falde, in cui il foyer divide il museo in due ale principali, una prettamente espositiva e una dedicata ai servizi pubblici. Anche se divisi dalla presenza dell’idrovora, le due aree sono collegate lungo l’Hanfenstrasse, costituendo un’unica promenade dall’Alten Elbtunnel verso ovest, integrandosi spazialmente ai St. Pauli-Landungsbrücken. L’ ala espositiva è organizzata al piano terra per l’esposizione temporanea e per l’esposizione “Il porto del Mito”, al primo piano, con altezza più bassa rispetto agli altri piani, per l’esposizione “i laghi e i porti interni tedeschi”, infine l’ultimo piano, caratterizzato dalla copertura a falde dell’edificio, per l’esposizione “il porto come punto focale dell’economia globale”. L’ala pubblica, invece, è organizzata al piano terra da aule e aree workshop con zone ristoro, al primo piano dalla sala conferenze, biblioteca ed uffici, infine l’ultimo piano, a falde, riservato alla zona ristorazione. L’area all’aperto destinata al museo prevede l’ancoraggio della nave storica “Peking”, ed è sviluppata come una piazza a “podii”, nei quali all’occorenza si potranno integrare installazioni museali senza interrompere il camminamento o ostacolare la vista sul fiume.

Inquadramento generale - plastico


0

Prospetto Sud waterfront

Inquadramento generale - planovolumetrico 16

20

50 m


0

20

50 m

Sezione Longitudinale

Inquadramento generale - Piano Terra

17


Sezione trasversale

Pianta Piano Terra - Quota (+ 1.20) 18

0

10

20 m


Sezione trasversale - Prospetto ovest

Pianta Secondo Piano - Quota (+ 9.80)

0

10

20 m

19


Dettaglio Sezione - Prospetto 20

0

1

5m


Vista interna ultimo piano

Vista Sud - Ovest del plastico

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CORE ‘E MANN

STRATEGIE E PROGETTI PER IL MANN E IL SUO CONTESTO URBANO Laboratorio di urbanistica - prof. Carlo Gasparrini


L’apertura della Galleria Principe di Napoli prefigura un nuovo polo di vita per la città, in cui realtà culturali e sociali riescono a convivere e a collaborare per un’idea comune in un luogo capace di accoglierli. In quest’ottica la galleria assume un ruolo di HUB d’interscambio promotrice di attività in associazione con il MANN, fautore dell’intervento. Un ruolo importante lo hanno anche le strade adiacenti alla galleria le quali consolidano l’idea progettuale e permettono la diffusione sia radiale che assiale dei principi fondatori del progetto: un percorso che accompagni l’individuo prima alla galleria e poi al Museo. L’intervento urbano può così essere promotore di una nuova visione della città. Per la galleria Principe sono state individuate nuove funzioni: una sala conferenze che affaccia sul MANN; un caffè letterario; un punto ristoro che possa affiancarsi alle associazioni che si occupano dei clochard; degli info point che raggruppino le informazioni di eventi e manifestazioni attive nel territorio e, infine, una sala lettura polifunzionale. Per i vani privi di funzione fissa si è pensato di lasciare la possibilità alla città di conferirgli l’attività che si ritiene più opportuna. Nei tridente di camminamento si collocano una serie di installazioni che fungono sia da podi che da pannelli espositivi. Con la chiusura di piazza Museo (altro intervento di strategia di progetto) si realizza una nuova viabilità della zona in cui veicoli provenienti da Via Foria svoltano su Via Santa Maria di Costantinopoli e poi su Via Broggia per poter risalire su Via Pessina. Contemporaneamente i veicoli da Via Pessina svoltano per Via Conte di Ruvo per risalire Via Costantinopoli. Per Via Bellini, agganciandosi alla pavimentazione preesistente davanti l’Accademia di Belle Arti, si è prolungata la pedonalizzazione dell’area, enfatizzando l’asse galleria-museo grazie ad un nuovo ridisegno urbano, scaturito dalle analisi degli usi, che riesca ad accogliere le diverse necessità degli isolati; installazioni e sedute vivacizzano la strada, prima adibita esclusivamente a parcheggio. L’asse termina con i giardini di Piazza Dante, ridisegnati perché incapaci di soddisfare i bisogni dell’area, con una nuova copertura, zona d’ombra mancante nella piazza. Per la parallela ad est si è realizzato un intervento di zona 30 teso a far convivere pedoni e guidatori, regolarizzando i parcheggi ed invitando ad una percorrenza a velocità moderata. Una volta aumentata la capienza dei marciapiedi ci si è preoccupati di proiettare gli ingressi privati su tutta la carreggiata per conferire maggior ordine all’assetto stradale. Sono state inserite apposite aree verdi adiacenti ai punti di ristoro, andando a configurare un nuovo spazio dello stare che dia un nuovo comfort ambientale alle aree d’interesse, collegando le piazze, Bellini e Dante, a quella più grande di Cavour.

Strategia di progetto


0

30

70 m

Breve Periodo

Apertura Galleria Principe e riorganizzazione degli spazi

Pianta di Inquadramento 24

Sezione Longitudinale urbana

0

10

25 m


Medio Periodo

Lungo Periodo

Riconfigurazione dei flussi carrabili e pedonali con inserimento di zona 30

Ridisegno del verde pubblico a piazza Dante e a piazza Bellini

25


0

30

70 m

Assonometria planimetrica funzionale

Vista interna Galleria Principe Concept di progetto per la Galleria Principe come HUB 26


Individuazione delle zone ristoro, degli ingressi e dei luoghi di interesse

Nuovi flussi carrabili e pedonali

Vista su via Bellini

Disegno della zona 30 e delle zone pedonali

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CONNETTERE | ABITARE | CONDIVIDERE

PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA MARINA DI SANCIO CATTOLICO A PROCIDA Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 3 / Architettura del paesaggio - proff. Marella Santangelo / Isotta Cortesi


L’apertura della Galleria Principe di Napoli prefigura un nuovo polo di vita per la città, in cui realtà culturali e sociali riescono a convivere e a collaborare per un’idea comune in un luogo capace di accoglierli. In quest’ottica la galleria assume un ruolo di HUB d’interscambio promotrice di attività in associazione con il MANN, fautore dell’intervento. Un ruolo importante lo hanno anche le strade adiacenti alla galleria le quali consolidano l’idea progettuale e permettono la diffusione sia radiale che assiale dei principi fondatori del progetto: un percorso che accompagni l’individuo prima alla galleria e poi al Museo. L’intervento urbano può così essere promotore di una nuova visione della città. Sono state individuate al suo interno nuove funzioni: una sala conferenze che affaccia sul MANN; un caffè letterario; un punto ristoro che possa affiancarsi alle associazioni che si occupano dei clochard; degli info point che raggruppino le informazioni di eventi e manifestazioni attive nel territorio e, infine, una sala lettura polifunzionale. Per i vani privi di funzione fissa si è pensato di lasciare la possibilità alla città di conferirgli l’attività che si ritiene più opportuna. Nei tridente di camminamento si collocano una serie di installazioni che fungono sia da podi che da pannelli espositivi. Con la chiusura di piazza Museo (altro intervento del masterplan) si realizza una nuova viabilità della zona in cui veicoli provenienti da Via Foria svoltano su Via Santa Maria di Costantinopoli e poi su Via Broggia per poter risalire su Via Pessina. Contemporaneamente i veicoli da Via Pessina svoltano per Via Conte di Ruvo per risalire Via Costantinopoli. Per Via Bellini, agganciandosi alla pavimentazione preesistente davanti l’Accademia di Belle Arti, si è prolungata la pedonalizzazione dell’area, enfatizzando l’asse galleria-museo grazie ad un nuovo ridisegno urbano, scaturito dalle analisi degli usi, che riesca ad accogliere le diverse necessità degli isolati; installazioni e sedute vivacizzano la strada, prima adibita esclusivamente a parcheggio. L’asse termina con i giardini di Piazza Dante, ridisegnati perché incapaci di soddisfare i bisogni dell’area, con una nuova copertura, zona d’ombra mancante nella piazza. Per la parallela ad est si è realizzato un intervento di zona 30 teso a far convivere pedoni e guidatori, regolarizzando i parcheggi ed invitando ad una percorrenza a velocità moderata. Una volta aumentata la capienza dei marciapiedi ci si è preoccupati di proiettare gli ingressi privati su tutta la carreggiata per conferire maggior ordine all’assetto stradale. Sono state inserite apposite aree verdi adiacenti ai punti di ristoro, andando a configurare un nuovo spazio dello stare che dia un nuovo comfort ambientale alle aree d’interesse, collegando le piazze, Bellini e Dante, a quella più grande di Cavour.

Esploso assonometrico


0

Pianta di inquadramento - planovolumetrico

ANALISI Individuazione degli users e area di pertinenza

Ristoro Commercio Servizio pubblico Area di pertinenza

30

INTERVENTO Individuazione ingressi privati

Ingressi Privati

Riconfigurazione finale della banchina

Pertinenza ambienti della cortina Pertinenza della Chiesa

Promenade Ridifinizione della banchina

55

125 m


0

5

15 m

Prospetto Marina di Sancio Cattolico

Pianta di inquadramento - Piano Terra

31


0

D’

E’

B

B’

C

C’

A

A’

D

E

D’

E’

Pianta Primo Piano - Quota (+4.68)

B

B’

C

C’

A

A’

D

Pianta Secondo Piano - Quota (+8.20)W

Sezione Longitudinale A-A’ 32

E

1

5m


0

1

5m

Sezione Longitudinale B-B’

Sezione Longitudinale C-C’

Sezione Trasversale D-D’

Sezione Trasversale E-E’

33


ARMADILLO HOUSE

DIGITAL FABRICATION E ARCHITETTURA PARAMETRICA Laboratorio di costruzione delle opere di architettura - prof. Sergio Pone


Il progetto si basa sui principi del sistema di costruzione digitale utilizzati dalla WikiHouse, progetto gestito da Open Systems Lab. È una struttura in legno disegnata tramite l’utilizzo di una catenaria, risultato della progettazione parametrica realizzata tramite il software “Grasshopper”. Questo tipo di costruzione è pensata per poter essere assemblata e smontata a seconda dell’evenenzia: infatti non presenta fondazioni, ma una base in listelli di larice 30 x 8 cm. Gli incastri riprendono il sitema costruttivo giapponese, in particolare per gli archi si è scelto gli stepped gooseneck splice, una giunzione a collo di cigno. Si è scelto di utilizzare un tipo diverso di legno a seconda delle esigenze costruttive: Teak per l’ingresso, larice per la base, Okumè e Accoya per i rivestimenti. Data la complessità della struutura, si è scelto di utilizzare dei pannelli di policarbonato lungo la “spina” dell’Armadillo in copertura per dare maggior luce agli ambienti interni. Una volta assemblata, la struttura formerà un’unità abitativa di 40 m2 .

Pianta delle coperture - Armadillo House


Legenda

1. Doghe di rivestimento interne 2. Listello trasversale 3. Doghe di rivestimento esterne 4. Supporto dell’elemento in policarbonato 5. Silicone 6. Policarbonato

Legenda

1. Listelli di base in larice (30 x 8 cm) 2. Listelli orizzontali (5 x 5 cm) 3. Listelli (5 x 8 cm) 4. Tavolato in legno (2,4 cm) 5. Isolante: Celenit N (200 x 60 x 5 cm) 6. Massetto 7. Pavimento 8. Arco 9. Incastri di sostegno 10. Listelli trasversali 11. doghe di rivestimento interne 12. Doghe di rivestimento esterne

Legenda

1. Arco 2. Isolante: lana di pecora (5 cm) 3. Doghe di rivestimento (15 x 2,5 x 3 cm) 4. Telaio fisso (1,8 x 22 cm) 5. Distanziatore (12 mm) 6. Ferma vetro ( 2 x 1.5 mm) 7. Vetro (6 mm) 8. Telaio fisso dell’infisso mobile 9. Cerniera 10. Telaio mobile

Disegni d’insieme 36

Nodi costruttivi


Prospetto principale

Vista dall’alto Esploso assonometrico - dettaglio dei nodi 37


PHOTOS

ELBPHILHARMONIE Amburgo

FONDAMENTA Venezia

38


MUSÉE D’ORSAY Parigi

ORATORIO SAN FILIPPO NERI Bologna

39



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