selected academic works 2017 - 2022
MIRIAMPORTFOLIOTOMASELLI
INDEX HOLIDAYYOGAARTFRONTERETROINTROPAVILLIONHILLHOUSEHOUSEINPORTOFINOOPENSTREETRURBANISMCORPUSDOMINIDOMUSORIONE TITLE CCBBAAAA SECTION 11630208542546884 PAGE
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sonoSalve, Miriam Tomaselli, una giovane studentessa del Politecnico di Milano. Nata nel 1999 in Sicilia, ho conseguito la laurea triennale in Scienza delle Costruzioni nel 2020, e completerò il ciclo di magistrale in Architettura delle Costruzioni a dicembre Durante2022.
il mio percorso universitario ho maturato le conoscenze su due aspetti principali: la progettazione di nuove costruzioni e il recupero di architetture abbandonate. Inoltre ho avuto la possibilità di confrontarmi con progetti urbanistici di piccola/media scala.
Nelle pagine a seguire, sono presenti alcuni progetti selezionati. Questo portfolio contiene i lavori accademici dai workshop e da attività personali, suddivisi in 3 sezioni: - la sezione A include i progetti di nuova -costruzione;lasezioneB include i progetti urbanistici; - la sezione C include i progetti di conservazione.
INTRO
PacchettoAgisoftQGisSketchUpAdobeAdobeAdobeAdobeAutocadPhotoshopIllustratorIndesignAcrobatOffice
(*da conseguire a Dicembre 2022 - media attuale: 29,42)
Diploma di Scuola Superiore presso il Liceo Classico Nicola Spedalieri (100/100)
dal 2020 al 2022*
dal 2012 al 2017
arte, cinema, Poli.Radio speaker e redattrice, grafica, natura, musica
Marzo/Giugno 2022: tirocinio presso il Politecnico di Milano all’interno del programma PhD sulla Conservazione del Patrimonio costruito, coordinato dai docenti Arch. L.Ferro e Arch. M.C.Giambruno e la Soprintendenza del Parco Archeologico di Pompei
dal 2017 al 2020
5 personalworkeducationcontactsINTROexperiencelanguageskillsinterests
miriamtomaselli.arch@gmail.comMilan-ViaG.Piranesi75+393515618025
Laurea Triennale in Scienza dell’Architettura presso il Politecnico di Milano (109/110)
italian - madre lingua english - FCE (level B2), TOEIC (score 915)
Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni presso il Politecnico di Milano - classe LM4
computer skills
6 SECTION A
7
newconstruction
8 FRONTERETROSECTION A SECTION A
1:2000planivolumetrico
ABSTRACT
Il progetto sorge presso Margherita di Savoia, precisamente ai margini settentrionali del comune, tra il litorale e la riserva naturale delle saline . L’area di intervento presenta una forma lunga e stretta ed è a sua volta composto da due lotti con caratteri differenti: un lotto trapezoidale a nord – che ospita un parcheggio per lo più frequentato durante la stagione estiva – e un lotto longilineo a sud – che attualmente ospita quattro palazzine di 5-6 piani fuori terra. Il progetto interviene sull’intero lotto attuando sia un’azione di sostituzione edilizia e sia un’azione di nuova costruzione ed è il risultato dell’interpretazione delle problematiche da risolvere e delle opportunità da cogliere che sono state individuate attraverso le analisi ed un sopralluogo virtuale. Il sito di intervento è caratterizzato da una forte sensazione di dispersione poiché lo spazio è dominato da vuoti non progettati : è dunque presente uno squilibrio tra spazi vuoti e volumi costruiti, cui deriva anche un’ assenza di spazi d’ombra che rende l’area particolarmente ostile nei mesi estivi che porta al fenomeno dell’isola di calore. Il tema dei posti auto per gli alloggi ha fortemente strutturato e influenzato il progetto, soprattutto per il vincolo della difficoltà dello scavo in un’area vicina al mare. Infatti, ciò ha permesso di sviluppare e definire due strategie di intervento in accordo con la morfologia dei due lotti. Il progetto in generale si costituisce attraverso la distribuzione di diverse densità , sfruttando lo spazio che il lotto offre e sperimentando attraverso differenti tipologie (edifici in linea ed a torre). Un punto fondamentale consiste nella creazione di spazi pubblici esterni agli edifici che attraverso dilatazioni e compressioni contribuiscono nella creazione di percorsi pedonali ed aree di sosta.
TUTORS
FRONTERETRO
SECTION A SECTION A PROJECT Social housing project LOCATIONS Santa Margherita di Savoia - Puglia TYPE Residential SCHOOL Construction Architecture - Politecnico di Milano COURSE Laboratorio di architettura delle costruzioni complesse
9 Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Tutor Francesca Calvelli Studenti Paolo Manfroni in luoghiattesaProfessori Stefano Guidarini PIANO TIPO I: 1 BILOCALE - 3 TRILOCALI PIANO TIPO II: 1 BILOCALE - 4 TRILOCALI PIANO TIPO III: 2 BILOCALI - 3 TRILOCALI POSTI AUTO: 14 PIANO TIPO I: 1 TRILOCALE - 1 QUADRILOCALI PIANO TIPO II: BILOCALE - 2 TRILOCALI PIANO TIPO III: 1 BILOCALI - 2 TRILOCALI POSTI AUTO: 8 PIANO TIPO I: 7 BILOCALI PIANO TIPO II: 7 BILOCALI POSTI AUTO 14 PIANO TIPO I: 4 BILOCALI - 1 TRILOCALI PIANO TIPO II: 4 BILOCALI - TRILOCALI PIANO TIPO III: 4 TRILOCALI POSTI AUTO: 33 SLP di progetto = mq 4.960
Stefano Guidarini, Fabio Lepratto, Paolo De’ Angelis, Giancarlo Paganin TEAM P. Mafroni, M. Tomaselli, J. Wang
Presenza di barriere architettoniche Area di sosta/parcheggio scarsamente controllata Assenza di aree verdi e di spazi rivolti alla comunità
MINACCE
S W O T
Posizione all’interno del tessuto urbano Spazio vasto di intervento Buona viabilità in ambo i sensi Elevata qualità visiva Clima mediterraneo
PUNTI DI DEBOLEZZA
esposizione alle saline, fonte di degrado sulle superfici Zona soggetta a rischio sismico
Il progetto del lotto A prevede la realizzazione di un grande piastra che funge da piazza rialzata , una torre collocata nel punto di intersezione tra diversi assi e punti di vista ed un edificio in linea che serve da fondale per le attività e la vita sulla piazza.
Il progetto interviene sull’intero lotto attuando sia un’azione di sostituzione edilizia e sia un’azione di nuova costruzione ed è il risultato dell’interpretazione delle problematiche da risolvere e delle opportunità da cogliere che sono state individuate attraverso le analisi. Il sito di intervento è caratterizzato da una forte sensazione di dispersione poiché lo spazio è dominato da vuoti non progettati: è dunque presente uno squilibrio tra spazi vuoti e volumi costruiti, cui deriva anche un’assenza di spazi d’ ombra. Dal punto di vista paesaggistico presenta ottime qualità visive, in quanto si affaccia sia alle saline e sia al mare. Il tema dei posti auto per gli alloggi ha fortemente strutturato e influenzato il progetto, soprattutto per il vincolo della difficoltà dello scavo in un’area vicina al mare. Infatti, ciò ha permesso di sviluppare e definire due strategie di intervento in accordo con la morfologia dei due lotti.
PUNTI DI FORZA
di effettuare una rigenerazione urbana sul “retro” del tessuto cittadino Inserimento di nuove aree di sosta Inserimento di nuove aree verdi per la comunità locale Vicinanza con una istituto scolastico
10 FRONTERETROSECTION A SECTION A
Possibilità
Elevata
Il progetto si costituisce attraverso la distribuzione di diverse densità, sfruttando lo spazio che il lotto offre e sperimentando attraverso differenti tipologie (edifici in linea ed a torre). Un punto fondamentale consiste nella creazione di spazi pubblici esterni agli edifici che attraverso dilatazioni e compressioni contribuiscono nella di percorsi pedonali ed aree di sosta.
vista assonometrica generale
creazione
OPPORTUNITA’
Saline Mar Ionio
masterplan di progetto
Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea Magistrale Architettura - Architettura delle Costruzioni
SPAZISPAZIEDIFICILOTTISTRADECONTESTOPRIVATIPUBBLICI Ionio Spiaggia
Alta densità e lottizzazione ordinata
Lavorare per discontinuità e distribuire Condizione di impenetrabilità dei vuoti permeabilità dello spazio
SECTION A SECTION A
Tutor Francesca Calvelli Torre
Possibilità di creare uno o più spazi pubblici che interagiscano con gli elementi limitrofi
FRONTE ORTER
MARGHERITA DI SAVOIA, VIA SALINIS
Professori Stefano Guidarini Fabio Lepratto
Il lotto B prevede la realizzazione di tre edifici in linea che, disposti alternatamente, creano compressioni e dilatazioni dello spazio pubblico.
FRONTERETRO
Condizione di impenetrabilità dei vuoti
11
Studenti Paolo MiriamManfroniTomaselli in luoghiattesa
Permeabilità dello spazio Presenza minima di luoghi pubblici e spazi d’ombra
Federica
L’edificio a torre presenta un nucleo centrale di risalita, 3 piani tipo ed una terrazza in copertura. - il piano tipo A e B presentano 4 bilocali e 1 trilocale; - il piano tipo C è costituito da 4 trilocali. Peculiare all’interno del progetto è il modulo composto da cucina e bagno che disponendosi centralmente organizzano
pianta tipo C
pianta tipo B
pianta tipo A
pianta tipo A
SECTION A SECTION A
pianta tipo C
FRONTERETRO
12
pianta piano copertura
13 organizzano gli altri spazi.
FRONTERETRO
SECTION A SECTION A pianta tipo B pianta piano copertura pianta tipo B pianta copertura
FRONTERETRO
pianta piano 0
pianta piano 2
pianta piano 3
pianta piano 3
pianta piano 2
pianta piano 1
SECTION A SECTION A
pianta piano 1
pianta piano 0
14
15
Nel secondo intervento vengono distribuite differenti densità attraverso 3 principali tipologie: bilocale trilocale e quadrilocale. L’interazione tra i diversi utenti è favorita dal disegno degli atrii di ingresso che divengono una dilatazione del ballatoio.
FRONTERETRO
SECTION A SECTION A
16
prospetto sud 1:100
SECTION A SECTION A
FRONTERETRO
prospetto sud
prospetto sud 1:100
Nei prospetti del secondo intervento è riscontrabile una corrispondenza tra i due fronti principali dell’edificio, l’uno più massivo l’altro svuotato.
prospetto nord 1:100
prospetto nord
prospetto nord 1:100
prospetto ovest 1:100 prospetto est 1:100 prospetto est prospetto ovest
SECTION A SECTION A
FRONTERETRO
prospetto ovest 1:100
prospetto est 1:100
17
FRONTERETRO
18 Sezione di dettaglio e prospetto materico_edificio in linea lotto B Strato in ghiaia s: 9cm Guaina impermeabilizzante in bitume s:0,5 cm Massetto di pendenza in calcestruzzo alleggerito s:12cm con pendenza 2% Strato isolante con pannello rigido in lana di roccia ad alta intensità, calpestabile s: 8cm Massetto per impianti in calcestruzzo allggerito s: 15 cm Scossalina a scatto in acciaio zintek Isolante a cappotto a pannelli rigidi in lana di roccia a doppia intensità s:8cmRasante e intonaco bianco s:0,4cm Massetto di pendenza s:10cm con pendenza 1% Travetti in legno 10x10 cm Pannelli isolanti rigidi in lana di roccia ad alta calpestabiliintensità,s:8cm Parapetto in acciaio verniciato bianco avvitato lateralmente tramite montanti orizzontali. Pannello oscurante di legno verniciato bianco ad apertura a libro Porta finestra in legno Controso itto con lastre in fibra di gesso (s:1,2 cm) e isolante di lana di vetro (s:4cm) Tramezze 12x23,5x50Intonacocm Guida metallica verniciata bianca aggancia ta ad un profilo metallico a C, saldato al montante inferiore del parapetto Solaio predalles s:25 cm Pannelli rigidi in lana di roccia ad alta densità, s: 8cm Getto in c.a 10 cm Getto in c.a 15 cm con pendenza del 2% con spolvero di quarzo Riscaldamento a pavimento s:5cm Pavimento in legno
SECTION A SECTION A sezione cielo/terra dettaglio costruttivoprospetto materico
19 Sezione di dettaglio e prospetto materico_edificio in linea lotto B Strato in ghiaia s: 9cm Guaina impermeabilizzante in bitume s:0,5 cm Massetto di pendenza in calcestruzzo alleggerito s:12cm con pendenza 2% Strato isolante con pannello rigido in lana di roccia non rivestito ad alta intensità, calpestabile s: 8cm Scossalina a scatto in acciaio zintek Guaina impermeabilizzante in bitume bianco s:0,5 Canalecmdi gronda esterno in acciaio zintek Piatto in acciaio verniciato bianco imbullonato al getto in c.a Massetto di pendenza in calcestruzzo alleggerito s:11cm con pendenza 1% Pannelli isolanti rigidi in lana di roccia ad alta intensità, calpestabili s: 8cm Strato di finitura a base di resina epossidicaParapetto in acciaio verniciato bianco con montanti verticali (1x5cm) saldati ad un piatto di acciaio imbullonato al c.a. Trave di bordo in c.a. pigmentato (bianco), gettato in opera s: 35 cm Solaio predalles s:22 cm Cartongesso per esterni s:1.25 Profilocmdiacciaio di giunzio ne dei due solai Predalles Pannelli isolanti in Eraclit s:5cm Solaio predalles s:25 cm Rivestimento con pannelli in compensato marino Isolanteokumèacappotto a pannelli rigidi in lana di roccia a doppia intensità Architraves:8cminc.a. Isolante a pannelli rigidi in lana di roccia non rivestiti a doppia Rivestimentointensità con pannelli in compensato marino okumè Blocchi in legnoContro25x24.5x30PorotontelaioinMassettoperimpianti in calcestruzzo alleggerito s: 15 Riscaldamento a pavimento s:5cm Pannelli rigidi in lana di roccia ad alta densità, s: 10cm Getto in c.a. 10 cm Getto in c.a 15 cm con pendenza del 2% con spolvero di quarzo Pavimento in legno Canale per deflusso acque meteoriche in acciaio
FRONTERETRO
SECTION A SECTION A sezione cielo/terra dettaglio costruttivo prospetto materico
ART PAVILION
ABSTRACT
L’obiettivo del corso consiste nella realizzazione di un’aula all’interno del parco Sempione a Milano che ospiti una funzione a scelta tra differenti opzioni: la scelta ricade nella reazione di un padiglione per l’esposizione di opere artistiche . Il progetto si posiziona lungo l’asse longitudinale del museo della Triennale ed è orientato a nord, inserendosi all’interno del parco attraverso il disegno di una forma pura , il quadrato, contraddistinguendosi dunque con gli altri elementi limitrofi. Il corso ha inoltre richiesto una configurazione del progetto di forte impatto visivo e spaziale, con lo scopo di rendere l’architettura stessa un’opera artistica da vedere: queste premesse hanno portato alla scelta progettuale di creare un progetto il cui aspetto cambiasse durante il giorno attraverso l’ uso delle ombre
20 SECTION A SECTION A
TUTORS
COURSE
PROJECT
21 SECTION A SECTION A
Sculpture museum LOCATIONS Parco Sempione, Milan - Lombardia TYPE Museum SCHOOL School of Architecture Urban Planning Construction Engineering- Politecnico di Milano
ART PAVILION
Tomaso Monestiroli, Luca Cardani
Architectural Design Studio 3
TEAM
F. Stanziola, M. Tomaselli
Il progetto in pianta prevede la realizzazione di uno s pazio unico centrale coperto e sorretto da pilastri in calcestruzzo armato e spazi minori maggiormente suddivisi lungo il perimetro, raggiungibili attraverso una serie di passerelle su differenti livelli, per mezzo di setti orientati differentemente lungo i lati del quadrato. Questa decisione piano tipo
spaccato assonometrico piano 0
22 Spaccato Assonometriaassonometricodalbasso Tavola 5 Scala 1:150 SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani Miriam Tomaselli 901285, Francesco Stanziola 893655 - Parco Sempione, Milano - Progetto per un Padiglione d’Arte al Parco. A A'B'BPiano 0 A A'B'B A'B'BA Piano -1 Piano tipo SECTION A SECTION AART PAVILION
Copertura4 Tavola 3
richiama un’opera di Le Corbusier, conosciuta come la Torre D’ombra, sebbene sfrutti il principio inverso : la luce non entra mai direttamente all’interno, ma in modo soffuso per favorire l’esposizione delle opere artistiche al suo interno.
Assonometria dal basso
URBANISTICA
Tavola 5 Scala 1:150
SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani Miriam Tomaselli 901285, Francesco Stanziola 893655 - Parco Sempione, Milano - Progetto per un Padiglione d’Arte al Parco.
assonometria dal basso
A' B' A'B'B A A'B'B A A' B' A'B'B A A'B'B
ART PAVILION
penultimo piano copertura
tipo Piano
SECTION A SECTION A
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani
A A' B' A'B'BA A B'B A B' A A'B'B A B'B
23
SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani
INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI
Piano 5 Copertura
Piano tipo Piano 4
PAVILIONSECTION A SECTION A
è
Est L’effetto
Sud
Prospetto della disposizione in pianta degli elementi riconoscibile anche nei prospetti: ne consegue la creazione di d isegni in elevato differenti per orientamenti dei setti ed ombre.
ART
prospettiche
24
prospetto sud prospetto est
Prospetto
25
ART PAVILION
Prospetto Ovest Nord prospetto
SECTION A SECTION A Tavola 4 scala 1:200
prospetto ovest
nord
Prospetto
Il
modello architettonico a supporto della grafica permette di vedere come cambi il singolo prospetto del padiglione durante la giornata. Variazione delle ombre sul modello durante lo svolgimento della giornata ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani Tomaselli 901285, Francesco Stanziola 893655 - Parco Sempione, Milano - Progetto per un Padiglione d’Arte al Parco.
26 SECTION A SECTION AART PAVILION
SECTION A SECTION AART
Parco. PAVILION
27
28 SECTION A SECTION A
ART PAVILION
29 SECTION A SECTION A
ART PAVILION
SCUOLA DI ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 - A.A 2019 I 2020 - Proff. Tomaso Monestiroli, Luca Cardani Miriam Tomaselli 901285, Francesco Stanziola 893655 - Parco Sempione, Milano - Progetto per un Padiglione d’Arte
sezione
interna
Sezione A-A’
30 SECTION A SECTION A
ABSTRACT
YOGA HILL HOUSE
Il progetto si colloca sul lago di Iseo e consiste nella creazione di una residenza su una piattaforma galleggiante di dimensioni limitate , che ospiti due persone e uno spazio per praticare attività motoria . Inoltre si richiede la progettazione di una forma atipica e non ordinaria sia in pianta che in elevato. La zona montuosa che circonda il lago è evocato la forma: si è optato per la progettazione di una forma irregolare che richiamasse le cime dei monti circostanti grazie all’utilizzo del legno X-LAM , che si presta per versatilità e leggerezza.
PROJECT
31 SECTION A SECTION A
Building Technology Studio
TUTORS
COURSE
Oscar Eugenio Bellini, Giovanni Cucini
TEAM
E. Ponno, C. Puosi, M. Tomaselli
YOGA HILL HOUSE
Floating house LOCATIONS Lago d’Iseo - Lombardia TYPE Residential SCHOOL School of Architecture Urban Planning Construction Engineering- Politecnico di Milano
Il progetto è localizzato lungo le sponde del lago ed è raggiungibile per mezzo di una passerella . Prevede un’apertura verso il lago a sud, mentre si chiude verso la terraferma a nord.
masterplan di inquadramento
32 SECTION A
pianta livello 0
La casa di distribuisce su due piani e su due differenti ambienti, entrambi di forma trapezoidale . A sinistra vi è lo spazio per praticare attività fisica (in questo caso lo yoga ), mentre a destra vi sono gli spazi propriamente domestici , come il living, la cucina i servizi e (al piano superiore) la zona notte. I due corpi si affacciano verso un’ampia terrazza con vista sul lago.
pianta livello 1
33 SECTION A SECTION AYOGA HILL HOUSE
SECTION A SECTION A esploso assonometrico
34
YOGA HILL HOUSE
prospetto sud
prospetto nord
SECTION A SECTION A
35
YOGA HILL HOUSE
La struttura portante in X-LAM permette all’edificio di svilupparsi su due livelli : i prospetti longitudinali differiscono per chiusure ed aperture trasparenti, prediligendo dunque l’affaccio verso il lago . Inoltre il progetto prevede la presenza di un’ampia terrazza rivolta sul paesaggio circostante.
YOGA HILL HOUSE
sezione di dettaglio costruttivo
36
SECTION A SECTION A
SECTION A SECTION A
37
YOGA HILL HOUSE
Il rivestimento esterno permette alla struttura di mimetizzarsi con l’ambiente per mezzo dell’utilizzo di doghe lignee in pinus radiata. L’abitazione si avvale di una piattaforma per poter strutturare il suo sistema di galleggiamento SMPantom, che sfrutta la tecnologia del cemento armato in unione ad una speciale schiuma EPS che resiste alle spinte dell’acqua sottostante. Questa tecnologia è utilizzata anche come isolamento termico e acustico in tutte quelle zone delle abitazioni che risentono di una forte criticità all’acqua e all’umido, grazie anche alla sua base di poliuretano
YOGA HILL HOUSE
SECTION A SECTION A prospetto materico
38
39
YOGA HILL HOUSE
SECTION A SECTION A
YOGA HILL HOUSE
I particolari costruttivi evidenziano il collegamento delle strutture X-LAM lungo i nodi inclinati per mezzo di piastre e staffe di ancoraggio . È presente un sistema di isolamento a cappotto ed un isolamento interno in lana minerale. Le finiture degli interni prevedono soluzioni in cartongesso e una rasatura superficiale dai toni neutri. Le ampie aperture vetrate sono costituite da serramenti con vetro selettivo .
40
SECTION A SECTION A
pianta dettaglio costruttivo
sezione di dettaglio costruttivo
41
YOGA HILL HOUSE
SECTION A SECTION A
42 SECTION A
Il corso poneva come obiettivo la progettazione di una casa per vacanze nel parco naturale regionale di Portofino , specificatamente in un’area non densamente popolata localizzata all’estremità orientale del parco. Il progetto pone un’unica limitazione dimensionale : 35 m 2 di superficie coperta.
La strategia mira ad una progettazione che rispetti la morfologia del promontorio ed a mimetizzarsi all’interno del contesto: per tal motivo la scelta è stata quella di lavorare con una pianta molto semplice, parzialmente interrata . Elemento notevole all’interno del progetto è il percorso interno mediante il disegno dell’elemento tipologico della scala circolare che collega i differenti piani dell’abitazione.
Il progetto viene collocato in una posizione strategica poiché possiede una vista ampia verso il mare ed il promontorio conosciuto come Punta Chiappa
TUTORS
TEAM Tarfanelli,
M. Tomaselli
Massimiliano Roca, Imma Fiorino, Francesco Lo Monte
S.
43 Residential SCHOOL School of Architecture Urban Planning Construction Engineering - Politecnico di Milano COURSE Architectural Design Studio 2
SOFIA TARFANELLI MIRIAM TOMASELLI arroccata Fortificazioni sul mare costruite intorno al XVI secolo come misura difensiva contro le numerose incursioni dei pirati barbareschi.
studiocollaboratori:delsuolo II studio dell’edificazione III composizione litologica IV percorsi 1:25000 CONFORMAZIONEVEGETAZIONE DEL SUOLO 7 Entrata della chiesa di San Nicolò 93 metri sul livello del mare, attorniata da un piccolo insediamento la chiesa romanica fu edificata nella prima metà del secolo XII dai Monaci di San Rufo. 3 Torre d’avvistamento arroccata Fortificazioni sul mare costruite intorno al XVI secolo come misura difensiva contro le numerose incursioni dei pirati barbareschi. Tale tipologia architettonica, presente soprattutto lungo la costa è caratterizzata da una pianta prevalentemente circolare o quadrata 4 Torre costruzioneDoriadifensiva costruita nel 1551. 5 Abbazia di San Fruttuoso di Terragona costruita nel X secolo da monaci greci come luogo di culto 2 Arroccamento e terrazzamenti Camoglidelparco naturale di Portofino 1 Villetta a torre1 - 2 3 4 - 5 6 Punta Chiappa San Fruttuoso Portofino angiosperme miste conifere oliveti costa rocciosa terrazzamenti detriti di falda satureportuali complessi caotici rocce arenitiche strada asfaltata sentiero sterrato EDIFICIINSEDIAMENTI 01 SCALA 1:15000 - 1:25000 III composizione litologica IV percorsi 3 Torre d’avvistamento arroccata Fortificazioni sul mare costruite intorno al XVI secolo come misura difensiva contro le numerose incursioni dei pirati barbareschi. Tale tipologia architettonica, presente soprattutto lungo la costa è caratterizzata da una pianta prevalentemente circolare o quadrata difensiva costruita nel 1551. 2 Arroccamento e terrazzamenti 1 Villetta a torre 4 - 5 Santa Margherita Mortola San Fruttuoso complessi caotici rocce arenitiche strada asfaltata sentiero sterrato III composizione litologica IV percorsi 3 Torre d’avvistamento
2 Arroccamento e terrazzamenti 1 Villetta a torre1 - 2 3 4 - 5 Santa Margherita San
Il progetto ha previsto inizialmente un’ analisi preliminare del territorio , dei suoi elementi architettonici rilevanti, e delle sue caratteristiche morfologiche. Ciò ha condotto alla scelta del sito prescelto per l’edificazione del progetto, nei dintorni di Punta Chiappa.
dall’interno del parco naturale di Portofino
HOUSE IN PORTOFINOSECTION A SECTION A URBANISTICAMILANO INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II Massimiliano Roca FrancescoForino Lo Monte Arch. Andrea Fradegrada Arch. Flavio Vida Arch. Sandra Maglio Arch. Giovanni Munafò Arch. Simone Natoli Arch. Paola Renda Arch. Roberta D'Agrosa Arch. Cecilia Pastore SOFIA TARFANELLI MIRIAM TOMASELLI collaboratori: I studio del suolo II studio dell’edificazione III composizione litologica IV percorsi CONFORMAZIONEVEGETAZIONE DEL SUOLO 3 Torre d’avvistamento arroccata Fortificazioni sul mare costruite intorno al XVI secolo come misura difensiva contro le numerose incursioni dei pirati barbareschi. Tale tipologia architettonica, presente soprattutto lungo la costa è caratterizzata da una pianta prevalentemente circolare o quadrata 4 Torre costruzioneDoriadifensiva costruita nel 1551. 5 Abbazia di San Fruttuoso di Terragona costruita nel X secolo da monaci greci come luogo di culto 2 Arroccamento e terrazzamenti parco naturale di Portofino angiosperme miste conifere oliveti costa rocciosa terrazzamenti detriti di falda satureportuali diffuse complessi caotici rocce arenitiche strada asfaltata EDIFICIINSEDIAMENTI POLITECNICO DI MILANO ARCHITETTURA URBANISTICA INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II 2018/19Massimiliano Roca ImmaFrancescoForino Lo Monte ARCHITETTURA E LUOGO progetto per una residenza Parco Regionale Naturale di Portofino Arch. Andrea Fradegrada Arch. Flavio Vida Arch. Sandra Maglio Arch. Giovanni Munafò Arch. Simone Natoli Arch. Paola Renda Arch. Roberta D'Agrosa Arch. Cecilia Pastore
nel
Punta Chiappa
mappa di inquadramento del territorio
Portofino complessi caotici rocce arenitiche strada asfaltata sentiero sterrato
mappa di inquadramento degli elementi notevoli
Tale tipologia architettonica, presente soprattutto lungo la costa è caratterizzata da una pianta prevalentemente circolare o quadrata
44 TESI DELL'OGGETTOstudiodelsuoloANALISI 1:25000 MAPPA DI INQUADRAMENTO 1:15000 7 Entrata della chiesa di San Nicolò 93 metri sul livello del mare, attorniata da un piccolo insediamento la chiesa romanica fu edificata nella prima metà del secolo XII dai Monaci di San Rufo. 8 Percorso di San Nicolò antico affacciatocamminamentosuGolfoParadiso
costruita 1551. Fruttuoso
HOUSE IN PORTOFINO
SECTION A SECTION A
45 01 SCALA 1:15000 - 1:25000 II studio dell’edificazione III composizione litologica IV percorsi 3 Torre d’avvistamento arroccata Fortificazioni sul mare costruite intorno al XVI secolo come misura difensiva contro le numerose incursioni dei pirati barbareschi. Tale tipologia architettonica, presente soprattutto lungo la costa è caratterizzata da una pianta prevalentemente circolare o quadrata 4 Torre costruzioneDoriadifensiva costruita nel 1551. 5 Abbazia di San Fruttuoso di Terragona costruita nel X secolo da monaci greci come luogo di culto 2 Arroccamento e terrazzamenti NicolòpanoramicoParadiso 1 Villetta a torre1 - 2 3 4 - 5 6 7 8 Santa Margherita San RoccoMortola Chiappa San Fruttuoso Portofino
HOUSE IN PORTOFINO
L’ accesso alla struttura sfrutta un percorso esistente ed avviene dall’alto attraverso una scalinata che conduce all’ingresso principale. Il senso di percorrenza dell’abitazione avviene dunque dall’alto verso il basso , e in questa direzione si presentano i vari spazi della casa che rispettivamente sono: studiolo, camera da letto e servizi, zona giorno e cucina e terrazzo.
46
SECTION A SECTION A
masteplan di inquadramento
47
HOUSE IN PORTOFINO
SECTION A SECTION A pianta livello 0 pianta livello -1 pianta livello -2 pianta livello -3
SECTION A SECTION A copertura
HOUSE IN PORTOFINO
48
sud-ovest prospetto nord-ovest prospetto sud-est
prospetto
HOUSE IN PORTOFINOSECTION A SECTION A SEZIONI 02 SCALA 1:100 - 1:50 prospetto nord-ovest - sc prospetto1:100sud-ovestprospettosud-est1:50 scesplosofotoinserimentoriferimentiassonometrico1:100Mateus pozzo di santa Cristina - Sardegna esploso assonometrico
50 HOUSE IN PORTOFINOSECTION A SECTION A sezione longitudinale sezione dettaglio costruttivo 1 1 2 3
HOUSE IN PORTOFINO
51
sezione trasversale
SECTION A SECTION A
sezione dettaglio costruttivo 2
sezione dettaglio costruttivo 3
52 SECTION B
53 cityplanning
ABSTRACT
I metodi di indagine sono stati diversi: il primo approccio è stata l’osservazione . Abbiamo voluto rappresentare i dati raccolti e il progetto dello spazio limitrofo al polo scolastico per mezzo di un nuovo strumento, più grafico e di impatto: tramite il disegno, la storyboard . Giocosamente si è deciso di vertere verso una visione fumettistica del progetto. Interviste, sopralluoghi e comprensione della necessità collettive hanno condotto alla creazione di un progetto urbano di piccola scala lungo la strada verso cui la scuola affaccia, in grado di apportare un significativo miglioramento per le attività scolastiche ed il quartiere.
Il laboratorio di urbanistica ha previsto la progettazione e l’utilizzo degli spazi e dei servizi scolastici relativi al polo Quintino di Vona , situato nelle vicinanze di piazzale Loreto (Milano). È stata dunque condotta un’i ndagine sia macroscopica che microscopica sul tessuto edilizio e sul polo scolastico , che ha permesso di definire quali fossero le problematiche correlate agli spazi forniti per la scuola.
54 OPEN STREETSECTION B SECTION B
Via Sacchini, Milano - Lombardia
Paola Savoldi, Curci Francesco
TEAM
Small sized urban project
Urban Planning Studio
PROJECT
Urban requalification for a high school
SCHOOL
TYPE
LOCATIONS
55 OPEN STREETSECTION B SECTION B
School of Architecture Urban Planning Construction Engineering- Politecnico di Milano
TUTORS
COURSE
F. Stanziola, S. Tarfanelli, M.L. Tarozzo, M. Tomaselli
Vediamo graficamente la relazione dei confini gli uni con gli altri e come si influenzano. Una visione di insieme che fa sorgere questioni da non sottovalutare: confini sono diversi, in parte correlati fra loro in parte no, in parte tengono conto della presenza di altri confini, in altri sono determinati da un proprio centro di interesse che li caratterizza senza badare troppo all’altro da sé. Altra problematica è proporre un livello di intensità ai tracciati: quanto queste barriere permettono o meno un’osmosi con l’esterno? La distinzione da noi proposta nasce in merito a riflessioni personali, in base a svariate variabili un confine può essere più o meno pesante, come fattore determinante si è preso l’individuo e la sua possibilità - in potenza - di uscita da questi L’interessato non esce mai da confini che determinano l’area di voto, che caratterizza la zona e vi lega gli abitanti in modo imprenscindibile, mentre in merito a preferenze è quasi sempre possibile cambiare la parrocchia saltuariamente e non. L’atteggiamento rispecchia le ideologie della chiesa cristiana, in grado di accogliere il fedele sempre a braccia aperte. Nel caso del Municipio e dell’ATS i confini rimangono fortemente indicatori. Vi sono poi delimitazioni che rimangono, nella vista omogenea di la scuola, che offre la possibilità dell’uso di quella del merito e C.N.G.E.I.; per quanto si presentino motivi fondati (per esempio se alla sede rimane particolarmente
varie questioni, a uno stato bilanciato:
2.8 I perimetri a confronto
graduatorie, inserendo fra le variabili
problematico a un bambino) gli interessati non hanno possibilità di accedere a un gruppo diverso, oltre alle motivazioni valide poi ci deve essere la disponibilità del gruppo nel quale si desidera entrare. Le ultime informazioni ci sono state fornite direttamente dal Fig. 2.7 Perimetro C.N.G.E.I.
OPEN STREETSECTION B SECTION B Perimetri e servizi dell’abitare quotidiano Fig. 2.1a Perimetro dei municipi 2 e 3. Fig. 2.2 Perimetro dei NIL 9 Perimetri Fig. 2.3 Perimetro del distretto 3 ATS Fig. 2.4 Perimetro del bacino di utenza scolastico 9 Perimetri Fig. 2.3 Perimetro del distretto 3 ATS Fig. 2.4 Perimetro del bacino di utenza scolastico 10 Perimetri e servizi dell’abitare quotidiano Fig. 2.5 Perimetri del decanato Fig. 2.6 Collegio elettorale 11 Perimetri
Fig. Perimetro 11 Perimetri
riguarda quest’ultimo a meno che non
il tragitto da affrontare per arrivare
2.8 I perimetri a confronto Vediamo graficamente la relazione dei confini gli uni con gli altri e come si influenzano. Una visione di insieme che fa sorgere questioni da non sottovalutare: i confini sono diversi, in parte correlati fra loro in parte no, in parte tengono conto della presenza di altri confini, in altri sono determinati da un proprio centro di interesse che li caratterizza senza badare troppo all’altro da sé. Altra problematica è proporre un livello di intensità ai tracciati: quanto queste barriere permettono o meno un’osmosi con l’esterno? La distinzione da noi proposta nasce in merito a riflessioni personali, in base a svariate variabili un confine può essere più o meno pesante, come fattore determinante si è preso l’individuo e la sua possibilità - in potenza - di uscita da questi limiti per rientrare in dei nuovi. L’interessato non esce mai da confini che determinano l’area di voto, che caratterizza la zona e vi lega gli abitanti in modo imprenscindibile, mentre in merito a preferenze è quasi sempre possibile cambiare la parrocchia saltuariamente e non. L’atteggiamento rispecchia le ideologie della chiesa cristiana, in grado di accogliere il fedele sempre a braccia aperte. Nel caso del Municipio e dell’ATS confini rimangono fortemente indicatori. Vi sono poi delimitazioni che rimangono, nella vista omogenea di varie questioni, a uno stato bilanciato: la scuola, che offre la possibilità dell’uso di graduatorie, inserendo fra le variabili quella del merito e C.N.G.E.I.; per quanto riguarda quest’ultimo a meno che non si presentino motivi fondati (per esempio se il tragitto da affrontare per arrivare alla sede rimane particolarmente problematico a un bambino) gli interessati non hanno possibilità di accedere a un gruppo diverso, oltre alle motivazioni valide poi ci deve essere la disponibilità del gruppo nel quale si desidera entrare. Le ultime informazioni ci sono state fornite direttamente dal segretario di C.N.G.E.I. di Milano.
Perimetri e servizi dell’abitare quotidiano
Un’estrema nostra riflessione in merito alla questioni è che anche nel caso di trovarsi davanti un finissimo confine e poterlo attraversare facilmente è inevitabile rimanere entro altri limitrofi e non, così da non trovare mai un’uscita diretta dall’istituzione.
La prima analisi parte dalla perimetrazione dei confini all’interno dei quali si colloca la scuola. Nella ricerca dei confini istituzionali adduciamo alla scuola il ruolo di centro orbitale, individuando quelli che sono maggiormente legati ad essa. Partendo da questioni più di ampia veduta, come Municipio o ASL, fino ad arrivare a questioni sempre più correlate all’educazione e al tema della città sostenibile, come oratori e gruppi scout. I confini tracciati non sono fisici, ma si comportano come assi direzionali che caratterizzano lo sviluppo degli abitanti e della zona. Sono stati poi individuati i servizi locali e sovralocali
perimetri e servizi su larga scala
SECTION B SECTION B
servizi di vicinato
57
OPEN STREET
I metodi di indagine
58 OPEN STREETSECTION B SECTION B 17
La scuola e gli assi viari
nella storia, nell’umano - cardini delle due analisi affrontate e quella che ci apprestiamo a fare - quanto piuttosto in un connubio di questi tre aspetti.
Inizia dunque il nostro lavoro sul campo, il quale avanza l’intenzione di raccontarlo tramite un’alternanza di visioni puramente sensibili e soggettive e visioni analitiche, operando similmente a una ricerca scientifica che fa appello a campionature e a documenti. Questo gioco ci permette di far notare come le due questioni siano strettamente correlate e complementari in due livelli sovrapposti: come se illuminassimo con luci diverse uno stesso oggetto, esso cambia senza scomporsi. É possibile pertanto concentrarsi su un aspetto soltanto, anzi talvolta è necessario scomporre, ma solamente i due coesi ci daranno una visione di insieme meritevole.
La rappresentazione proposta all’interno del progetto è un’analisi di zona non a volo di uccello, bensì a scala umana; più specificamente attraverso lo sguardo , i movimenti e le necessità di un ragazzo della scuola. Si è dunque deciso di descrivere le condizioni al contorno della scuola con una storyboard di supporto che prende in analisi le strade trafficate, le zone verdi e gli spazi di gioco nei parchi, la presenza dei servizi pubblici.
Lo studente deve avere la possibilità da un lato di formarsi quanto il più possibile, dall’altro l’opportunità di trovare un punto di accesso alla società.
Fig. 2
59 OPEN STREETSECTION B SECTION B 5 La premessa
Dove3.2
La struttura interna
alla definizione dell’offerta formativa attraverso la presenza nel consigli di classe e interclasse e nel comitato e nell’associazione in particolare, finanzia non solo l’acquisto di materiali, ma e informativi (per esempio sull’uso responsabile di internet, studenti, sull’orientamento). I genitori collaborano nella gestione attività altamente qualificanti nel piano dell’offerta formativa della scuola, attività seminariali). La scuola realizza iniziative genitori, cosicchè le famiglie possano partecipare in modo attivo alla contribuire alla realizzazione di iniziative di vario tipo. raggiungibile da qualunque parte della città sia con la metropolitana superficie. Più specificatamente si trova a pochi passi dalla linea M1, e metri il passaggio di diversi mezzi di superficie (39,55,62,65,81). collocata la scuola è storico, pertanto l’accesso in alcune parti parzialmente, a causa dell’assenza di soluzioni che permettano di architettoniche.
Fig. 6 LaboratorioAuditoriumCortileBibliotecaAulaPalestraIngresso
L’ edificio nel quale è collocata la scuola è storico , pertanto l’accesso in alcune parti dell’istituto è garantito parzialmente , a causa dell’assenza di soluzioni che permettano di superare le barriere architettoniche. La struttura interna presenta in totale 36 aule , nelle quali c’è una ricca dotazione di strumenti informatici e di attrezzature; pianta livello 0 pianta livello 2 pianta livello 1 pianta livello 3
L’edificio L’edificio nel quale è collocata la scuola è storico, pertanto dell’istituto è garantito parzialmente, a causa dell’assenza di superare le barriere architettoniche.
Piano terra Piano secondoPiano primo Fig. 6 Planimetrie della scuola
Piano terzo
60 OPEN STREETSECTION B SECTION B
Piano
Dove si trova
definizione dell’offerta formativa attraverso la presenza nel consigli di classe e interclasse e nel comitato e nell’associazione particolare, finanzia non solo l’acquisto di materiali, ma informativi (per esempio sull’uso responsabile di internet, sull’orientamento). I genitori collaborano nella gestione attività altamente qualificanti nel piano dell’offerta formativa della scuola, attività seminariali). La scuola realizza iniziative cosicchè le famiglie possano partecipare in modo attivo alla alla realizzazione di iniziative di vario tipo. raggiungibile da qualunque parte della città sia con la metropolitana Più specificatamente si trova a pochi passi dalla linea M1, e il passaggio di diversi mezzi di superficie (39,55,62,65,81). collocata la scuola è storico, pertanto l’accesso in alcune parti parzialmente, a causa dell’assenza di soluzioni che permettano di architettoniche. secondo
Piano secondoprimo
LaboratorioAuditoriumCortileBibliotecaAulaPalestraIngresso
Piano terzo
L’istituto è facilmente raggiungibile da qualunque parte della sia con i mezzi di superficie. Più specificatamente si trova conta nell’intorno di 150 metri il passaggio di diversi mezzi
Le città Le Le vitae(settimanadellesulsostienegenitori.consigliofamiglieprogetti contasiaL’istituto L’edificio superaredell’istitutoL’edificio
La struttura interna presenta in totale 36 aule, nelle quali c’è una informatici e di attrezzature (LIM in tutte le classi della scuola; 1 di lingua, 1 laboratori di scienze; 3 sale di musica con strumentazione, È presente un auditorium, che garantisce la spettacoli teatrali e musicali, proiezioni cinematografiche, Per le attività fisiche offre invece un locale attrezzato per palestre in dotazione per l’educazione motoria, a una palestra attrezzature sportive all’aperto collocate nel cortile. L’organizzazione risponde in modo ottimale alle esigenze di apprendimento laboratoriali, le dotazioni tecnologiche la biblioteca sono usati tutte le classi. La scuola inoltre è strettamente relazionata
cambiare
con la presenza umana. Fig. 9 Gli alunni affollano le scale (a sx) Fig. 10 Il cortile dureante l’intervallo(adx)
61 SECTION B SECTION B 18
62 OPEN STREETSECTION B SECTION B
Si vede una delle entrate della scuola, elemento fondamentale per lo sviluppo del progetto, che si popola e si spopola, si chiude e si apre come un sipario.
La scuola è aperta tutto il giorno, da mattina a tardo pomeriggio: in questi tempi si scandiscono attività di vario genere. I progetti al di fuori delle attività scolastiche che la scuola offre, sono organizzati nello spazio post meridiano.
63 OPEN STREETSECTION B SECTION B 9 unicum in tale zona e viene perciò sfruttato e valorizzato al massimo dalla scuola. Fig. Lo
64 OPEN STREETSECTION B SECTION B 22 raccogliere per un lavoro statistico, che g raficamente ci riconduca a varie considerazioni. La riflessione in questo caso non è immediata, ma solamente dopo aver raccolto una vasta campionatura, la g rafica può parlare e trasmettere Tuttavia abbiamo deciso di dare dei volti a questi questionari, presentati come anonimi, per ricordarci che dietro a delle semplici crocette vi è un volto e una vera identità. 23,8 25,8 23,1 15 3 14 Prima Numero medio degli alunniNumealunnirodegliintervistati Seconda Terza 7% in auto 16% con i mezzi pubblici E quanto tempo ci impieghi?Apiedi In auto Con i mezzi pubblici Con quale mezzo, di solito, vieni a scuola? a77%piedi 7% in auto 16% con i mezzi pubblici Con chi vieni a scuola? E quanto tempo ci impieghi?Apiedi In auto Con i mezzi pubblici Con quale mezzo, di solito, vieni a scuola? Da solo 16 Con gli amici 9 Con i genitori 5 Con un parente 5 0-10 min 10-20 min 20-40 min 16 Distanza (min) n° di alunni 6 2Legenda77%apiediSvolgiattività extrascolastiche? Ti fermi mai a scuola nel pomeriggio? In quali giorni della settimana? Campioneintervistato Sì 70% 27%a73%loretofuori loreto a62,5%scuolaMusicaDanzaNuoto Batteria FIT DanzaPallavoloTedescoTeatro Karate Tennis KET Kung FuGinnasticaNuoto Calcio Basket Catechismo lun mar mer gio ven sab dom 7 12 13 2 1 24 sì 7 no I metodi di indagine
Attraverso dei sondaggi distribuiti a un campione di circa 30 alunni è emerso come la maggior parte dei ragazzi svolga attività pomeridiane nel polo scolastico o nelle sue vicinanze, e la maggior parte venga non sia accompagnato lungo il tragitto. Una delle problematiche della scuola segnalata in tutti i casi è la carenza di spazi per le ore extra-scolastiche che costringono gli studenti a sfruttare lo spazio antistante di via Sacchini come luogo di sosta . Gli obiettivi del progetto nascono dunque in risposta a questa problematica e si articolano in 3 punti.
65 OPEN STREETSECTION B SECTION B
2.4 La scuola e gli scambi Saturazione dei parcheggi.
Affollamento nelle zone di ingresso.
affollamento nei due spazi di ingresso
7 Le
2.3 La scuola nascosta Introversione del plesso scolastico.
Lo spazio di recitazione si esaurisce al di fuori della scuola; diversi sono gli impedimenti che ostacolano l’avanzata di questo estro: lo studente, come citato prima, si proietta direttamente sul fronte stradale e non solo viene frenato dal frenetico movimento del traffico, ma persino quando tale movimento cessa e trova la sua quiete, non permette un’adeguata filtrazione interno/esterno. Come esempio si possono prendere i numerosi veicoli posti lungo tutto il perimetro (talvolta persino sui passaggi pedonali) del lotto: la struttura nel suo totale viene soffocata dalla copiosità dei parcheggi, i quali impediscono una corretta e sicura percorrenza del suolo. Emerge quindi il bisogno di abbattere queste barriere ed aprire lo spazio, in modo tale che esso diventi laboratorio di idee e di creatività, non solo da parte del singolo studente, ma anche dalla restante comunità.
Di conseguenza in risposta alle problematiche sinteticamente esposte si tracciano linee guida dal tratto leggero, ma deciso, volte a toccare in primis la sensibilità del
saturazione dei parcheggi
6
traffico nelle due strade di
2.1 La scuola e il mare
poiché frutto di sopralluoghi effettuati in un arco di tempo ben più ristretto di quello proprio delle analisi scientifiche, e frutto di una considerazione soggettiva nei confronti di una tematica che potrebbe ricevere una pluralità di opinioni. Premessi questi fatti, si sono individuate quattro problematiche non poco rilevanti.
2.2 La scuola sottile
Numerosi sono quegli edifici – scolastici soprattutto – il cui fenomeno della calca durante gli orari di uscita ed entrata risulta problematico. Anche nel caso dell’istituto Quintino di Vona ricorre tale fatto: nonostante la struttura abbia messo a disposizione ben due ingressi – uno su via A. Sacchini, l’altro ad angolo su via A. Costa – risulta comunque inefficiente la soluzione: gli studenti non accompagnati, come riscontrato in analisi precedenti, uscendo dalla struttura si ritrovano proiettati verso il trafficato fronte stradale, senza un filtro che si interponga a cura della loro sicurezza; talvolta invece ricorrono ad utilizzare l’ingresso, o meglio, le scale di via A. Sacchini come “luogo protetto” durante la pausa-pranzo che precede le attività pomeridiane. Per ovviare a questo problema la domanda preme per la protezione e l’integrazione degli studenti all’interno del plesso. problematiche
Procedendo lungo via A. Sacchini emerge una forte austerità del plesso scolastico in analisi: lo sguardo di coloro che si apprestano ad entrare, si ferma bruscamente all’esterno; difatti la struttura – escludendo l’arte e tecnicismi usati in facciata –non parla di sé, non lascia intravedere ciò che conserva al suo interno. Avendo appurato questa introversione da un punto di vista squisitamente sensoriale, si può confermare tale versione anche dal punto di vista organizzativo/strutturale: lo spazio si spegne nel momento in cui cessano le attività e non prosegue la sua apertura diversamente dalle attività offerte da sé stessa; inoltre non propone una percorribilità e una grande integrazione tra i luoghi dell’istituto adiacente. Constatate queste situazioni, la richiesta avanza secondo l’ideale di un continuum attivo, temporale e spaziale, dei luoghi interni e non della scuola.
Fig. 3 Gli obiettivi
raccordointroversione
Traffico nelle due strade di raccordo.
del plesso scolastico
Il plesso scolastico si trova in un lotto compreso tra due vie di raccordo verso piazzale Loreto: via Costa e via Porpora. Inevitabilmente durante l’ora di punta, tali strade risultano essere molto trafficate; ciò è dovuto non solo alla presenza di altri plessi scolastici – come l’adiacente Tito Speri o il vicino S. Caterina da Siena – ma anche l’esistenza di numerosi uffici e attività terziarie nella zona. La domanda che si pone in relazione a questa problematica si direziona dunque verso una richiesta che intervenga come punto intermediario tra la città caotica e la silenziosa scuola.
03
pedonalizzare via Sacchini creazione di un nuovo ingresso predisposizione di spazi di sosta
Gli obiettivi
Fig. 2
Fig. 1
66 5 Al progettista è richiesto di concentrarsi sulle aree di via Sacchini, il cortile della
Via Sacchini (a sinistra)
Il cortile della scuola Tito Speri (a destra)
10% predisposto servizi
SECTION B SECTION B masterplan concettuale di progetto
verde40% via1705mqSacchini
OPEN STREET
scuola Tito Speri, il marciapiede che circonda l’istituto comprensivo e l’atrio d’ingresso della scuola Quintino di Vona. In particolare è richiesto che la superficie di via Sacchini venga occupata per il 40% circa da spazio verde. Almeno il 30% dovrà essere occupata da arredo urbano, mobile e/o immobile, di cui farà parte una superficie predisposta, in alcuni momenti, ad ospitare servizi.
190 mq atrio ingresso Titocortile818mqS. piedemarcia-1200mq
suolo60%impermeabile
urbanoarredo≥30%
67 OPEN STREETSECTION B SECTION B 11 04
Piccoli grandi passi
Piccoli grandi passi
La proposta è creare un tessuto di protezione , che inviti da una parte la scuola ad uscire, dall’altra i passanti e i cittadini a fare una sosta . La scuola perderà il suo aspetto di antica fortezza, diventerà più accessibile e vivibile. Scendendo più nel concreto si forniscono parametri da seguire basati sul modo in cui si vuol spingere il progettista a ripensare e potenziare questo spazio. Lo si fa tramite una zona adibita al verde pubblico , permeabile, e il mantenere poi parte del suolo impermeabile affinché questo verde sia a sua volta perimetrato ed inaccessibile al traffico urbano.
Ciò che deve essere ben chiaro nella mente dei soggetti coinvolti è che l’alunno al di fuori del plesso possa cessare di essere tale, cominciando ad essere cittadino a tutti gli effetti. Si vuole prolungare quel camminamento verso casa, concepirlo come un momento che può durare potenzialmente l’intera giornata. Col territorio deve essere stabilita una do ut des, si dà alla città per trarne vita, instaurando un motore che si autocarbura e si mantiene vivo tramite l’incontro dei vari personaggi. Così la città diventa fluida, la microsocietà si apre e si propaga nel mondo esterno, senza paure, senza grandi salti ma naturalmente, così come se si scendessero tre scalini.
Fig. 4
ABSTRACT
68
SECTION B SECTION B
RURBANISM
L’area di intervento indaga una porzione della pianura padana , precisamente lungo il Canale Virgilio che rappresenta uno dei due elementi fondamentali del territorio. È infatti possibile inquadrare il perimetro dell’intervento, compreso tra due limiti: l’uno è propriamente naturale, e coincide con il limite dell’anfiteatro morenico; l’altro invece è artificiale ed è rappresentato dal limite del canale Virgilio. In questo inquadramento il canale si configura come un’opera significativa a livello territoriale: esso infatti determina la soglia tra l’area sub-collinare dell’anfiteatro morenico e l’area di agricoltura intensiva della pianura padana. Individuato questo perimetro, si intende indagare il rapporto tra il canale Virgilio ed i tessuti urbani che su di esso si affacciano: nell’inquadramento i centri maggiori sono rappresentati da Volta Mantovana, Guidizzolo e Medole . Il progetto di pianificazione ha lo scopo principale di creare un corridoio ecologico tra questi 3 insediamenti urbani, rivolgendosi ai principali attori coinvolti: gli abitanti di questi tessuti e i contadini.
PROJECT
SCHOOL
69
LOCATIONS
Pianification and renovation
TEAM
Rural planning in the Po Valley
COURSE
Secchi Marialessandra, Voltini Marco, Mussone Lorenzo
RURBANISM
Urban Planning Studio 2
SECTION B SECTION B
TUTORS
School of Architecture Urban Planning Construction Engineering- Politecnico di Milano
Po Valley - Lombardia TYPE
F. Stanziola, M. Tomaselli
Si è poi svolta un’indagine incentrata sul canale Virgilio. In particolare la figura mette in evidenza le aree in stato qualitativamente poco interessante - come spazi abbandonati o incolti - e la presenza dei filari che anticamente delineavano lo spazio rurale . L’intento progettuale mira alla creazione di un corridoio verde che miri a ripristinare gli spazi in disuso nei centri abitati; a tale azione si affianca la creazione di un percorso di mobilità dolce come filo conduttore.
mappatura dei centri urbani lungo il canale e differenziazione dei tessuti
70
SECTION B SECTION B
RURBANISM
individuazione macroscopica degli interventi
RURBANISM
71
SECTION B SECTION B
72
SECTION B SECTION B
I LUOGHI DEL PROGETTO VOLTA MANTOVANA Disegno dell’interventoplanimetricoprogettuale
L’operazione di riqualificazione dell’area industriale opera attraverso la modu larità del disegno. Ciò avviene tramite
RURBANISM
ragionamentocomuniravvicinataproseguechelimitrofialprimaareadiinteresse
le aree che questi spazi definiscono: l’ipotesi progettuale mira a generare un reticolo di mobilità dolce che renda a misura d’uomo la connessione tra questo
I LUOGHI DEL PROGETTO VOLTA MANTOVANA Il terzo livello di ragionamento prosegue ad una scala ancor più ravvicinata che inquadra i diversi comuni limitrofi al canale Virgilio. La prima area di interesse è rappresentata dal comune di Volta Mantovana. Questi presenta un tessuto residenziale a nord e due aree di carat tere industriale affacciate sul canale che presentano servizi commerciali di vici nato. A seguito di questa analisi emerge l’esigenza di intervenire sulle aree indus triali per riconnetterle al tessuto urbano. La strategia di progetto intende coinvol gere non solo il perimetro, bensì anche
za dei veicoli, al fine di aumentare la sicurezza delle intersezioni stradali e degli attraversamenti pedonali;
73
SECTION B SECTION B
La prima area di interesse è rappresentata dal comune di Volta Mantovana . Questi presenta un tessuto residenziale a nord e due aree di carattere industriale affacciate sul canale che presentano servizi commerciali di vicinato. A seguito di questa analisi emerge l’esigenza di intervenire sulle aree industriali per riconnetterle al tessuto L’operazioneurbano.di riqualificazione dell’area industriale opera attraverso la modularità del disegno. Ciò avviene tramite la disposizione perpendicolare al corso del canale Virgilio, di fasce industriali alternate a fasce verdi. La mobilità è caratterizzata da: - l’inserimento di un percorso ciclopedonale che dialoghi con lo spazio costruito; - una modifica della viabilità, che favorisca un senso unico di percorrenza dei veicoli , al fine di aumentare la sicurezza delle intersezioni stradali e degli attraversamenti pedonali; - l’inserimento di aree di sosta che soddisfino la domanda .
Proposta di intervento a Volta Mantovana
RURBANISM
RURBANISM
74
SECTION B SECTION B
SECTION B SECTION B
La seconda area di intervento corrisponde al perimetro sottostante al comune di Medole L’area residenziale si sviluppa a nord e presenta una notevole distanza dal canale Virgilio La strategia di progetto prevede la creazione di due spazi agricoli differenti. L’uno si rivolge maggiormente al tessuto urbano e si dispone lungo tale perimetro, offrendo l’occasione alla comunità di relazionarsi con il territorio attraverso la progettazione di orti collettivi peri-urbani . L’altro si indirizza verso la ricerca e mira alla creazione di una agricoltura sperimentale . Questi spazi sono mediati dalla presenza di una struttura architettonica che si interpone alle differenti finalità, al fine di poter collegare l’ambito specifico con quello amatoriale.
75
RURBANISM
Proposta di intervento a Medole
destinate ad uso ricreativo e residen Laziale.strategia proposta intende creare un collegamento di questi spazio con il tessuto residenziale consolidato: da una parte attraverso la progettazione di uno spazio di aggregazione che si ponga come mediatore tra le diverse densità, dall’altra attraverso la realizzazione di soluzioni abitative che permettano una maggiore permeabilità tra il comune e lo scenario rurale a sud del canale.
one e di relazione con il paesaggio. L’intervento progettuale fa riferimento alla tipologia architettonica ad aula,
In principio alla modularità adottata precedentemente, lo schema insediativo delle abitazioni si dispone ortogonal
76 RURBANISMSECTION B SECTION B
L’ultimo centro abitato che incontriamo è il comune di Guidizzolo, che presen ta una vicinanza con il canale. Nelle osservazioni condotte su questo tessuto è stato possibile individuare delle aree di intervento. Attraverso la consultazi one del PGT locale, queste aree sono preposte alla configurazione di spazi di aggregazione per la comunità. Si rende dunque necessario connubiare le finalità del PGT con un migliore rapporto con il territorio circostante. Secondo il piano le aree qui evidenziate dovrebbero essere
che incontriamo Guidizzolo, che presen canale. Nelle
I LUOGHI DEL PROGETTO GUIDIZZOLO Disegno dell’interventoplanimetricoprogettuale
In principio alla modularità adottata precedentemente, lo schema delle abitazioni si dispone ortogonal mente al canale Virgilio secondo disposizione “a pettine” che alterna costruiti a spazi intermedi verdi. unità abitativa dialoga con lo campagna retrostante grazie di una graduale differenza di secondo caso, gli intenti si dirigono la costruzione di un manufatto manifestarsi come spazio di aggregazi
I LUOGHI DEL PROGETTO GUIDIZZOLO Disegno dell’interventoplanimetricoprogettuale
destinate ad uso ricreativo e residen Laziale.strategia proposta intende creare
RURBANISM
SECTION B SECTION B
L’ultimo centro abitato che incontriamo è il comune di Guidizzolo, che presenta una vicinanza con il canale. Attraverso la consultazione del PGT locale, sono state individuate delle aree preposte alla configurazione di spazi di aggregazione per la comunità . La strategia proposta intende creare un collegamento di questi spazio con il tessuto residenziale consolidato: da una parte attraverso la progettazione di uno spazio di aggregazione che si ponga come mediatore tra le diverse densità, dall’altra attraverso la realizzazione di soluzioni abitative che permettano una maggiore permeabilità tra il comune e lo scenario rurale a sud del canale Lo schema insediativo delle abitazioni si dispone ortogonalmente al canale Virgilio secondo uno disposizione “a pettine” che alterna spazi costruiti a spazi intermedi verdi. Si prevede inoltre la costruzione di un nuovo spazio per la comunità rappresentato da un’aula .
77
Proposta di intervento a Guidizzolo
78
SECTION B SECTION B
RURBANISM
Nella disposizione a pettine ogni lotto è servito da una strada posta a sud che corre parallelamente al canale Virgilio. Ogni unità residenziale prevede la progettazione di aree di sosta in grado di soddisfare la domanda. L’accesso alle unità è regolato tramite una rete locale che definisce la distribuzione delle aree residenziali. Gli spazi che si creano tra le abitazioni possono essere adibiti ad orti o giardini privati.
SECTION B SECTION B Focus intervento a Guidizzolo
RURBANISM
79
Sezione
RURBANISM
dell’agricoltura urbana e sperimentale di Medole Spazio della residenza di Guidizzolo
SECTION B SECTION B LO SPAZIO LUNGO IL CANALE Area di sosta lungo il canale Area industriale di Volta Mantovana L’aula di Guidizzolo Area di cambio mobilità lungo il canale
Sezione
prospettica del
Sezione
80
prospettica del LO SPAZIO NEI LUOGHI Tavola 4 -L’ESPERIENZA DELLO SPAZIO
prospettica del
Spazio
prospettica del progetto per Medole
del progetto a Volta Mantovana
Sezione
Sezione prospettica
prospettica del progetto per Volta Mantovana
Sezione
del progetto per Volta Mantovana
del progetto per Guidizzolo
del progetto a Guidizzolo
del progetto per Medole
Sezione
prospettica del progetto per Volta Mantovana
Sezione prospettica
Sezione prospettica
Sezione
Sezione prospettica
81 RURBANISMSECTION B SECTION B
del progetto a Medole
Sezione prospettica
prospettica del progetto per Guidizzolo
Sezione prospettica
82 SECTION C
83 buildingconservation
L’ex convento del Corpus Domini si trova a Cremona , in via Chiara Novella 25, e fa parte di un complesso più grande che comprende altri quattro edifici accomunati dalla stessa originale destinazione d’uso, definito Parco dei Monasteri . Il convento oggetto di studio si presenta come un edificio introverso , isolato rispetto al contesto. Il corso ha richiesto il rilievo del complesso, la rifunzionalizzazione dei locali abbandonati sulla base della tematica relativa all’eccellenza culinaria della città di Cremona, ed un approfondimento sul corpo della chiesa , attraverso la realizzazione di un progetto di conservazione non-invasivo che faciliti il passaggio adiacente lungo questo spazio. Per far ciò è stata avanzata una proposta di intervento in seguito all’a nalisi dei fenomeni di degrado e ai fenomeni fessurativi della chiesa.
ABSTRACT
84
DOMINISECTION C SECTION C
CORPUS
85
DOMINISECTION C SECTION C PROJECT Recupero di un’architettura abbandonata LOCATIONS Cremona - Lombardia TYPE Multifunctional SCHOOL Construction Architecture - Politecnico di Milano COURSE Laboratorio di architettura delle costruzioni complesse
TUTORS
CORPUS
Christian Campanella, Franco Guzzetti, Elsa Garavaglia TEAM C. A. Albonico, C. Baroni, M. Tomaselli
86
CORPUS DOMINI
inquadramento territoriale
Al fine di avvicinarci al progetto di conservazione e costruito sull’esistente, si è rivelato necessario addurre ad un’analisi SWOT nei confronti dell’edificio e del contesto in cui si inserisce. Dunque, ciò ha permesso di evidenziare quali siano rispettivamente per l’architettura, il territorio e le connessioni i punti di forza (Strenght) e di debolezza (Weakness), le opportunità (Opportunity) e le criticità (Threaths).
SECTION C SECTION C
Condizioni esterne sfavorevoli
- Possibilità di aprire su più fronti l’accessibilità al complesso
- Accessibilità ridotta
- Forte relazione storica con i monasteri limitrofi
4 F O O D
- Unicità architettonica dell’edificio e iconicità sul territorio
- Presenza di parcheggi nelle vicinanze
connessioni
Punti di forza
- Introversione del complesso che smorza la continuità con il tessuto urbano
- Scarsa resistenza a carico della capriata (ala nord)
ArchiTeTTurA
TerriTorio
- Ampi spazi interni ed esterni
Condizioni esterne favorevoli
- La città di Cremona è un comune di forte importanza culturale, sociale, musicale, enogastronomica
Opportunità
- Vicinanza alla Stazione, a centri di formazione (come scuole e università) ed alla campagna
Interni all’operazione di recupero
- Presenza di numerosi degradi sulle superfici delle strutture (es.: rivestimenti)
- Consapevolezza dell’importanza storica dell’edificio tale da poter divenire polo attrattore
- Vicinanza alla stazione
- Presenza di barriere architettoniche
- Raggiungibile in tempi brevi con mezzi a motore/a piedi
- Edificio complesso
- Adeguamento impiantistico obsoleto
- Viabilità ridotta
connessioni
- Presenza all’interno del contesto di luoghi di aggregazione (es.: Istituto alberghiero)
Ricerca e sperimentazioneVendita
ArchiTeTTurA
- Pluralità di spazi offerti che interagiscono in maniera diversa con la città
e didattica
- Vincoli amministrativi
- Prolungato stato di abbandono
- Vicinanza al centro storico della città
- Occasione di integrazione tra il tessuto urbano, società e nuove funzioni
- Interventi recenti su alcune coperture
- Rapporto con i complessi limitrofi
- Territorio esposto a rischio idraulico (in particolare ad inondazione)
al dettaglioSocial welfareIstruzione
POLITECNICO
- Possibilità di accogliere molteplici funzioni
- Esposizione dell’edificio alle intemperie, causa prevalente dei degradi
DI MILANO
TerriTorio
- Possibilità di creare spazi aperti di connessione e riunione per la comunità
- Stato di abbandono
- Criticità di alcune strutture (es.: alcune capriate e solai)
connessioni
connessioni
87
- Buona disposizione delle partizioni oblique
- Solai crollati (nuovi impianti di risalita)
Ricerca e sperimentazione
Punti di debolezza Avversi all’operazione di recupero
ARCHITETTURA TERRITORIOCONNESSIONI ARCHITETTURA TERRITORIOCONNESSIONI ARCHITETTURA TERRITORIOCONNESSIONI ARCHITETTURA TERRITORIOCONNESSIONI
di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
TerriTorio
ArchiTeTTurA
- Numerosi locali
Criticità
- Riqualificazione urbana del quartiere
TerriTorio
- Viabilità a senso unico di marcia
CORPUS
DOMINISECTION C SECTION C
- Recente rifacimento di alcune coperture
- Accessi inutilizzati
Scuola
RAPPORTO CON IL CONTESTO 2 4 4 8 1. LUOGHI DI CULTO 2. UNIVERSITÀ 3. SCUOLE 4. CENTRI CULTURALI
ArchiTeTTurA
- Collocazione nel tessuto urbano
Vendita al dettaglio
- Area relativamente poco frequentata
- Posizione non baricentrica rispetto alla città
Il chiostro interno occupa un’area di circa 710 mq , dei circa 5624 mq dedicati agli spazi aperti di pertinenza del complesso ed è circondato su tre lati da un porticato che prosegue anche nel secondo piccolo giardino che troviamo a sud-est del corpo principale. Le diverse ali del convento si distinguono per la distribuzione degli spazi interni: le tre ali poste a sud-est, sud-ovest e a nord-est sono accomunate dall’ alternarsi di stanze di
Pianta piano 0
88 CORPUS DOMINISECTION C SECTION C POLITECNICO DI MILANO Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021 Pianta Piano Terra scala 1:200 RILIEVO PLANIALTIMETRICO 27.15 63.84 3.22 4.70 0.97 3.07 8.35 0.89 17.11 2.03 1.74 12.52 29.86 2.01 4.22 2.46 2.50 4.17 0.80 1.61 29.18 0.90 1.06 1.91 1.35 2.56 1.87 2.20 1.06 2.54 1.05 6.63 36.09 8.97 0.79 1.58 2.85 1.56 2.95 1.65 2.95 1.36 2.96 10.02 2.95 5.353.47 1.08 1.68 3.65 3.29 3.26 1.30 2.93 0.97 10.09 0.92 2.79 0.84 1.13 31.953.54 1.48 1.10 2.95 4.32 7.48 4.50 5.77 1.01 0.98 3.98 4.08 4.21 3.66 4.05 3.004.353.043.25 10.60 44.55 3.38 3.32 1.02 2.98 1.021.17 0.99 1.00 2.12 1.07 1.00 1.59 0.99 2.856.82 6.81 4.35 5.16 0.76 4.74 7.56 2.97 7.84 2.88 7.58 4.06 6.803.70 3.566.81 6.98 1.78 6.81 6.84 1.68 4.136.79 2.61 3.51 3.48 1.022.631.03 2.443.30 8.30 8.30 7.56 0.97 0.910.64 6.7998 3.9643 3.1730 3.1630 6.7094 6.7445 1.0096 2.59 0.99 1.400.99 1.63 0.87 0.90 1.68 3.15 5.37 1.110.810.762.69 5.43 5.46 5.49 4.97 2.69 4.63 4.53 4.55 4.59 4.62 4.74 3.51 3.47 3.4428 3.6205 3.5860 3.5860 3.4923 3.4500 3.7719 3.1936 3.38 3.44
CORPUS DOMINI
89 Prof. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA1 Pianta Piano Primo scala 1:200 PLANIALTIMETRICO GENERALE 37.02 36.19 8.97 4.33 2.25 0.92 3.17 1.00 4.04 1.00 1.01 1.02 3.64 1.011.291.04 2.28 1.44 4.81 26.46 3.503.35 22.10 3.50 1.233.481.13 2.49 7.21 7.06 25.66 25.99 3.13 10.946.98 3.69 3.50 3.12 3.12 1.46 1.45 5.08 3.88 1.19 0.90 6.28 10.79 0.96 0.49 3.52 1.453.453.411.47 0.73 0.76 0.77 2.63 3.433.43 3.46 10.38 10.29 3.463.683.47 3.45 4.24 1.94 3.63 15.21 3.63 3.63 3.63 3.35 11.49 3.40 3.44 4.60 3.59 3.45 2.714.90 0.824.72 0.78 5.043.26 2.14 2.24 5.74 4.79 4.62 5.65 5.63 4.56 4.65 4.653.40 5.79 1.15 2.634.58 4.58 3.47 3.46 4.63 4.77 10.07 3.42 1.02 1.60 44.45 3.59 1.021.331.08 5.60 1.47 1.040.83 1.10 1.00 3.77 0.98 4.03 1.75 2.78 0.92 2.69 2.77 0.93 2.78 0.95 2.75 0.98 1.02 2.72 1.02 5.96 1.00 0.97 2.53 3.46 2.59 1.41 0.95 2.64 0.95 0.95 2.67 0.95 1.501.43 0.98 2.50 0.97 2.46 0.99 1.44 28.38 28.25 26.0972
SECTION C SECTION C
era caserma. Pianta piano 1
dimensioni diverse , partendo da piccole stanze si attraversano anche sale più grandi, mentre a nord-ovest troviamo il corpo della chiesa che occupa gran parte di quest’ala e che si sviluppa in altezza su entrambi i piani , a cui si accostano delle piccole stanze derivate dalla chiusura del quarto lato del porticato esterno, nel periodo in cui l’edificio
piano 0 del corpo nord (chiesa)
CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO
Pianta
90 CORPUS DOMINISECTION C SECTION CPOLITECNICO DI MILANO Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021 Pianta Piano Terra scala 1:100 Pianta Piano Primo scala 1:100 RILIEVO PLANIALTIMETRICO DELLA 4.90 4.93 3.29 3.28 3.44 3.39 3.36 3.60 3.34 3.62 25.78 3.30 3.33 18.74 0.90 0.92 1.92 2.46 2.02 4.10 1.38 1.26 2.11 1.355.58 2.10 1.94 25.21 3.66 1.70 3.64 1.70 3.283.27 2.87 2.86 2.88 2.85 2.81 2.84 1.46 0.87 0.87 6.95 0.90 0.95 4.10 1.54 1.37 1.74 1.62 1.55 4.920.81 1.02 2.29 3.66 3.84 0.761.02 9.72 36.37 10.04 9.05 9.21 36.022 35.84 3.63 3.63 14.67 14.81 3.63 9.91 15.24 3.54 3.74 4.81 4.83 3.32 3.38 2.48 0.91 1.70 4.26 0.52 4.67 0.91 1.00 19011025.87 190110 190110 190110 190110 190110 190110 REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO 4.90 4.93 3.29 3.28 3.44 3.39 3.36 3.60 3.34 3.62 25.78 3.30 3.33 18.74 0.90 0.92 1.92 2.46 2.02 4.10 1.38 1.26 2.11 1.355.58 2.10 1.94 25.21 3.66 1.70 3.64 1.70 3.283.27 2.87 2.86 2.88 2.85 2.81 2.84 1.46 0.87 0.87 6.95 0.90 0.95 4.10 1.54 1.37 1.74 1.62 1.55 4.920.81 1.02 2.29 3.66 3.84 0.761.02 9.72 36.37 10.04 9.05 9.21 36.022 35.84 3.63 3.63 14.67 14.81 3.63 9.91 15.24 3.54 3.74 4.81 4.83 3.32 3.38 2.48 0.91 1.70 4.26 0.52 4.67 0.91 1.00 19011025.87 190110 190110 190110 190110 190110 190110
Pianta
REALIZZATO
piano 1 del corpo nord (chiesa)
91 CORPUS DOMINISECTION C SECTION CProf. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA3 Pianta soffitti Piano Terra scala 1:200 Pianta soffitti Piano Primo scala 1:200 PORZIONE INDAGATA 3.33 1.14 3.41 5.84 6.05 4.47 4.53 0.93 4.01 2.97 6.48 0.93 2.95 STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO 3.33 1.14 3.41 5.84 6.05 4.47 4.53 0.93 4.01 2.97 6.48 0.93 2.95 STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO 0.65 0.73 0.75 0.69 0.71 0.73 8.778.758.788.828.868.89 8.93 0.72 0.73 0.66 0.74 0.75 0.71 0.71 8.77 3.613.58 3.56 3.54 3.64 3.65 3.64 3.64 3.58 3.46 3.44 1.03 1.03 1.03 1.03 1.04 1.04 1.04 1.03 1.03 1.03 1.04 1.02 1.02 0.84 1.06 1.03 1.03 1.03 1.01 1.03 1.03 1.01 1.04 1.11 STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO 0.65 0.73 0.75 0.69 0.71 0.73 8.778.758.788.828.868.89 8.93 0.72 0.73 0.75 0.66 0.74 0.75 0.71 0.71 8.77 3.613.58 3.56 3.54 3.64 3.65 3.64 3.64 3.58 3.46 3.44 1.03 1.03 1.03 1.03 1.04 1.04 1.04 1.03 1.03 1.03 1.04 1.02 1.02 0.84 1.06 1.03 1.03 1.03 1.01 1.03 1.03 1.01 1.04 1.11 REALIZZATO CON UN PRODOTTO AUTODESK VERSIONE PER STUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI STUDENTIPERVERSIONEAUTODESKPRODOTTOUNCONREALIZZATO È stata eseguito un rilievo ladellaaccuratomaggiormanetedelcorponordchiesa,attraversotriangolazione.
Pianta soffitti piano del corpo nord (chiesa)
1
Pianta soffitti piano 0 del corpo nord (chiesa)
92 CORPUS DOMINISECTION C SECTION C POLITECNICO DI MILANO Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021 Sezione C-C’ scala 1:100 Prospetto nord esterno scala 1:100A A’ B B’ C C’ RILIEVO PLANIALTIMETRICO DELLA 2.81 36.10 4.60 4.47 4.51 4.53 4.514.49 9.89 2.81 2.82 2.802.792.833 1.87 2.02 1.92 1.95 2.00 4.682 1.87 0.942.203.593.623.293.41 1.242.123.413.293.411.052.202.203.410.943.623.591.052.20 1.751.82 1.751.82 1.751.82 1.751.82 1.751.82 7.33 36.6736.7910.819.54 2.81 36.10 4.60 4.47 4.53 4.514.49 9.89 2.81 2.82 2.802.792.833 1.87 2.02 1.92 1.95 2.001.87 0.942.203.593.623.293.41 1.242.123.413.293.411.052.202.203.410.943.623.591.052.20 1.751.82 1.751.82 1.751.82 1.751.82 1.751.82 7.33 36.6736.7910.819.54 Sezione ProspettoCC’nord esterno
93 CORPUS DOMINISECTION C SECTION C Prof. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA4 4.65 3.22 2.20 0.94 3.88 2.26 9.27 13.21 9.81 3.62 0.78 1.75 3.59 3.29 3.41 25° 1.05 2.20 2.12 1.24 3.41 0.20 2.89 0.56 1.53 2.47 0.71 2.20 3.29 3.41 2.12 1.24 3.41 0.94 3.62 3.59 1.05 2.20 2.322.29 2.87 0.98 2.56 0.82 2.13 5.21 13.21 9.00 Sezione B-B’ scala 1:100 Sezione A-A’ scala 1:100 DELLA PORZIONE INDAGATA 4.92 4.58 4.53 4.10 6.05 13.38 2.002.49 2.471.191.452.48 1.570.97 3.36 2.184.66 2.184.66 4.92 4.58 4.53 4.10 6.05 13.38 2.002.49 2.471.191.452.48 1.570.97 3.36 2.184.66 2.184.66 4.65 3.22 0.942.20 3.88 9.272.26 13.21 9.81 3.593.623.293.41 25° 1.052.20 1.242.12 3.41 2.891.530.56 2.470.71 2.20 1.242.123.413.293.410.943.623.591.052.202.292.32 2.872.560.980.822.13 5.21 13.21 9.00 +0.02 +0.02 Seione SezioneAA’BB’
Rilievo fotografico
Ortofoto prospetto nord esterno scala 1:50
Laboratorio
Il rilievo fotografico è stato eseguito per il prospetto esterno ed interno della parete nord della chiesa come descritto in basso.
94
utilizzo di agisoft a. perInizialmenteogni b. programmaQueste c. Si è proseguito d. verificatoDefiniti e. Successivamente
Scuola
Schema esemplicativo dei punti di presa
RILIEVO FOTOGRAMMETRICO
Ortofoto prospetto nord esterno
specifiche 1600 ISO (interno) - 100 ISO (esterno) Lunghezza focale fissa di 50 mm modalità di ripresa - Foto eseguite in ordine sequenziale per fasce orizzontali mantenendo una distanza costante dai prospetti; - Sono state eseguite sei sequenze per il prospetto interno, tre sequenze per il prospetto esterno: una sequenza ortogonale e le altre due in obliquo verso destra/sinistra con una inclinazione di 45° ca (raddoppiate all’interno per inquadrare la parte inferiore e sommitale del prospetto, data la ridotta distanza adottata per via del dimensionamento dell’ala nord); - Si è cercato di mantenere un overlap costante tra gli scatti eseguiti.
SECTION C SECTION C
POLITECNICO DI MILANO di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
CORPUS DOMINI
Corso
strumenti Fotocamera reflex Canon EOS 2000d Obiettivo 18/50mm Treppiedi
analizzate e selezionate le singole foto ogni prospetto; Queste utime sono state inserite sequenzialmente nel programmaproseguito; con un allineamento delle foto Definiti i marker per la georeferenziazione del modello, si è verificato che l’errore medio fosse < 0.02 m; Successivamente è stata elaborata la dense cloud
FOTOGRAMMETRICOInizialmentesonostate
creazione dei disegni tecnici generazione dell’ortofoto
CORPUS DOMINI
delle foto e definizione dei marker
Vista dalla dense cloud
del prospetto nord della chiesa
SECTION C SECTION C
- importazione delle dense cloud in Autocad; - creazione di sezioni orizzontali e verticali; - ricalco delle porzioni sezionate
95 Prof. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA8
- creazione mesh poligonale - creazione della texture - elaborazione dell’ortofoto - pulizia/raffinamento
Allineamento
96
SECTION C SECTION C Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021 Ortofoto prospetto nord interno scala 1:50 RILIEVO FOTOGRAMMETRICO Ortofoto prospetto nord interno
CORPUS DOMINI
SECTION C SECTION C Prof. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572 TAVOLA9FOTOGRAMMETRICO
97
CORPUS DOMINI
SCATOLARE CHIESA
- FESSURAZIONI
98
CORPUS DOMINI
SECTION C SECTION C POLITECNICO DI MILANO
Fotogrammetria scatolare e perimetrazione delle fessurazioni esistenti
SECTION C SECTION C
CORPUS DOMINI
Prof. Christian Campanella Andrea Albonico 966620
TAVOLA FESSURAZIONI
99
Carolina
PATOLOGIA: patina biologica con la presenza, in alcuni punti, di vegetazione
100
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
Intonaco muratura
legno copertura cotto portantemuratura cotto portantemuratura
cotto portantemuratura
cotto portantemuratura
ELEMENTO:atmosfericiGrata esterna
murario
ELEMENTO: rivestimento murario
CAUSA: presenza di umidità o di acqua probabilmente causato dalla vicinanza con il pluviale, elemento esposto agli agenti atmosferici, ossidazione di elementi metallici quali ferro o rame
PATOLOGIA: esfoliazione, deposito murario
ELEMENTO: rivestimento murario
CAUSA:PATOLOGIA:ELEMENTO:maltecoperturafessurazioniinfiltrazionid’acqua, mancata manutenzione legata allo stato di abbandono, naturale invecchiamento ed eccessiva sollecitazione a carichi
ELEMENTO:superficie
ELEMENTO: muratura portante
RILIEVO MATERICO PATOLOGICO
Intonaco muratura
PATOLOGIA: Mancanza, presenza di patina biologica e presenza di vegetazione
CAUSA: umidità, esposizione agli agenti atmosferici e mancata
CAUSA: umidità atmosferica, scabrosità e deformazione della superficie, dilatazioni differenziali
SECTION C SECTION C
portante
PATOLOGIA: presenza di vegetazione
ELEMENTO:manutenzionerivestimento
ELEMENTO:atmosfericimuratura
2 3 4 6 calcediIntonaco muratura
CAUSA: movimento dell’acqua all’interno del substrato, microrganismi, scabrosità della superficie
PATOLOGIA: deposito superficiale diffuso, erosione, microfratture superficiali, leggeri rigonfiamenti
PATOLOGIA: deposito superficiale diffuso, erosione, microfratture superficiali, CAUSA: esposizione ad agenti atmosferici
Prospetti materico-patologici
PATOLOGIA: lacuna e fessurazione
ELEMENTO: rivestimento murario
CAUSA: accumuli di umidità, elemento esposto agli agenti
CAUSA: infiltrazioni d’acqua, biodeteriogeni, scabrosità e deformazione della superficie, degrado di interfaccia tra laterizi e
Intonaco muratura
PATOLOGIA: erosione dei mattoni, degradazione dei letti di malta, depositi pulverolenti
PATOLOGIA: lacuna, deposito superficiale diffuso, CAUSA:polverizzazioneumidità ascendente, risalita capillare, dilatazioni differenziali, errori di posa in opera, scabrosità e deformazione della superficie
CAUSA: umidità discendente, dilatazioni differenziali, errori di posa in opera, scabrosità e deformazione della
POLITECNICO DI MILANO
CORPUS DOMINI
ELEMENTO: muratura portante
Intonaco murariotamponamento
ELEMENTO: muratura portante
CAUSA: umidità ascendente, possibile soluzione di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni, presenza di umidità o di acqua, elemento esposto agli agenti
ELEMENTO: muratura portante
cotto portantemuratura
PATOLOGIA: Ossidazione, presenza di vegetazione
CAUSA: presenza di umidità o di acqua probabilmente causata dalla vicinanza con il pluviale, elemento esposto agli agenti atmosferici
rivestimento murario
PATOLOGIA: macchia, patina biologica
battutoferro esternagrata
soprastante le fenomeni tamponamentifenomentopresenzadimurario.dellasommitaledellal’erosionedeiL’intonacodidegradoqualidellefenomeniinferioredelladegradodilacuneportantepluviale.consistonocausatodell’elementoinferiorefenomenidimancanzapresenzasoluzionedifessure.
intonaco aperturestrombatura
1 5 Scala 1:100 cementodiIntonaco muratura
ELEMENTO:vento
ELEMENTO: rivestimento murario PATOLOGIA: distacco, deposito superficiale, CAUSA:polverizzazioneumidità discendente, errori di posa in opera e uso di malte poco idonee, dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e di finitura, scabrosità della
Rame
intonaco muratura
DEGRADI INTERNO
Prof. Christian Campanella
intonaco muratura
ELEMENTO: CAUSA:PATOLOGIA:pluvialiossidazionepresenzadiaccumuli di umidità o di acqua, elemento esposto agli agenti atmosferici
copertura in coppi
DEGRADI INTERNO
DEGRADI
DEGRADI INTERNO
PATOLOGIA: esfoliazione, deposito murario CAUSA: movimento dell’acqua all’interno del substrato, microorganismi, scabrosità della superficie
PresenzaEsfoliazionedi vegetazione LacunaColaturadi intonaco
intonaco aperturestrombatura
PatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosionesuperficialebiologica
di cemento
rivestimento murario delle aperture
ELEMENTO: muratura portante PATOLOGIA: lacuna di intonaco, distacco ed erosione CAUSA: presenza di accumuli di umidità o di acqua, erosione meccanica data dalla pioggia battente e dal
DEGRADI ESTERNO MATERIALI
Prof. Franco Guzzetti
ScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionesuperficialedivegetazione
DEGRADI ESTERNO MATERIALI
Rame
Lacuna di intonaco
ELEMENTO: rivestimento murario PATOLOGIA: distacco, deposito superficiale CAUSA: umidità ascendente, dilatazioni differenziali tra materiali di supporto e di finitura
di cemento
PresenzaEsfoliazionedi vegetazione LacunaColaturadi intonaco
CORPUS DOMINI
ELEMENTO:superficie
IntonacoCottoIntonacoFerro
Lacuna di intonaco
ELEMENTO: muratura portante PATOLOGIA: macchia, patina biologica CAUSA: presenza di accumuli di umidità o di acqua, elemento esposto agli agenti atmosferici, ossidazione degli elementi metallici quali ferro o rame, probabilmente data dalla vicinanza con il pluviale
SECTION C SECTION C
101
IntonacoCottoIntonacoFerro
Prof. Elsa Garavaglia
ScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionesuperficialedivegetazione
PatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosionesuperficialebiologica
PATOLOGIA: scivolamenti, rotture puntuali CAUSA: esposizione agli agenti atomosferici, erosione meccanica data dalla pioggia battente e dal vento e mancata manutenzione legata allo stato di abbandono
ELEMENTO: muratura portante PATOLOGIA: presenza di vegetazione CAUSA: presenza di accumuli di umidità o di acqua, elemento esposto agli agenti atmosferici
intonaco tamponamentodimuratura
ELEMENTO: rivestimento murario delle aperture PATOLOGIA: presenza di vegetazione e fessurazioni CAUSA: umidità, esposizione agli agenti atmosferici e mancata manutenzione
Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli
968230965378965572966620 TAVOLA12
PATOLOGIA: esfoliazione, deposito superficiale CAUSA: movimento dell’acqua all’interno del substrato, microrganismi, scabrosità della superficie
DEGRADIDEGRADIScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionePatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosioneLacunaColaturaPresenzaEsfoliazioneESTERNOdivegetazionediintonacosuperficialebiologicasuperficialedivegetazioneLacunadiintonacoINTERNOESTERNOEsfoliazionePresenzadivegetazioneColaturaLacunadiintonacoErosioneDistaccoFessurazioniDepositosuperficialePatinabiologicaOssidazioneDepositosuperficialePresenzadivegetazioneMacchiaMancanzaScivolamentoLacunadiintonaco
intonaco muratura
murario
cotto portantemuratura rame pluviali cotto portantemuratura cotto portantemuratura cotto copertura
ELEMENTO:discendenterivestimento
ELEMENTO: rivestimento murario PATOLOGIA: deposito superficiale diffuso, erosione, microfratture superficiali CAUSA: esposizione ad agenti atmosferici
ELEMENTO: rivestimento murario PATOLOGIA: colatura CAUSA: infiltrazione e percolazione di acqua piovana, umidità
I4
PRE: eliminazione della causa generante la patologia tramite intervento di intercettamento e sbarramento
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
I5 I17
PUL: ciclo di pulitura superficiale mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione, l’aspirazione degli eventuali detriti. Seguirà una pulitura interna iniettando tramite siringa una miscela di acqua deionizzata ed alcool.
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
102
I2
POLITECNICO DI MILANO
CORPUS DOMINI
intonaco muratura intonaco strombatura aperture
CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
ELEMENTO: rivestimento murario delle INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
Intonaco muratura
CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
Intonaco muratura
sostanzedoppiaanti-tarlo,PRO:penetrazioneconsolidante,CON:superfluoaPUL:INTERVENTOcoperturaELEMENTO:bassa
SECTION C SECTION C
copertura
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
C5C3
I1
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
PUL: pulitura mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole morbide, trattamento dei cotti e dei letti di malta
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI MANUTENZIONE
legno
PUL:decoesopulitura del sottostante paramento, intonaco all’ intorno
PRE: eliminazione della causa al contorno serramenti), eliminazione dell’intonaco
Intervento conservativo prospetto nord interno
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
PUL:dell’umiditàpulitura mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole morbide ed eliminazione dell’intonaco eccessivamente decoeso. Messa in opera di nuovo intonaco di rappezzo in malta di calce
intonaco muratura
PRE: rimozione completa dell’intonaco incompatibile per mezzo di mezzi meccanici leggermente abrasivi PUL: pulitura mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole morbide. Messa in opera di nuovo intonaco di rappezzo in malta di calce CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
CON: pulitura interna tramite iniezione di una miscela di acqua deionizzata ed alcool
I9
Intonaco muratura
PUL: pulitura superficiale mediante l’utilizzo di spazzole di saggina o pennelli a setole rigide
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
CON: messa in opera di nuovo intonaco calce idraulica
ELEMENTO: rivestimento murario
CON:superfluostesura
Prof. Franco Guzzetti
CORPUS
PUL: ciclo di pulitura superficiale mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione, l’aspirazione degli eventuali detriti. Seguirà una pulitura interna iniettando tramite siringa una miscela di acqua deionizzata ed alcool.
CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
PUL: pulitura generalizzata attraverso l’utilizzo di spray di acqua deionizzata e/o distillata a bassa pressione, attraverso l’asportazione di materiale incoerente. CON: si effettuerà una stuccatura e sigillatura delle fessurazioni profonde con stucco a base di legante idraulico D3
PRE: applicazione di diversi trattamenti che mirano ad evitare possibili perdite di materiale durante la successiva fase di pulitura
CONSERVAZIONEcontorno (intervento sui dell’intonaco
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
intonaco muratura
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
a pennello morbido di prodotto consolidante, alternato con solventi per facilitare la penetrazione del prodotto
I3
Rame
103
Prof. Elsa Garavaglia
Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli
PUL: pulitura mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole morbide, eliminazione dell’intonaco eccessivamente decoeso. Messa in opera di nuovo intonaco di rappezzo in malta di calce
PRO:silicico leggera coloritura degli intonaci, tramite applicazione di velatura di tinta a calce leggermente pigmentata
delle aperture
CON: pulitura interna tramite iniezione di una miscela di acqua deionizzata ed alcool
Scala 1:50
CONSERVAZIONEparamento,eccessivamenterettificadell’intonacoinmaltadi
intonaco muratura
Intonaco muratura
ELEMENTO: muratura portante
Prof. Christian Campanella
CON: applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
ELEMENTO: struttura portante e secondaria della INTERVENTOcopertura DI CONSERVAZIONE pulitura generalizzata attraverso aria compressa bassa pressione, al fine di togliere ogni residuo
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
I1
ELEMENTO: rivestimento murario
PUL: pulitura mediante acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole morbide, eliminazione dell’intonaco eccessivamente decoeso. Messa in opera di nuovo intonaco di rappezzo in malta di calce
I3 DEGRADI INTERNO DEGRADIScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionePatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosioneLacunaColaturaPresenzaEsfoliazioneESTERNOdivegetazionediintonacosuperficialebiologicasuperficialedivegetazioneLacunadiintonaco DEGRADI INTERNO DEGRADI ESTERNO MATERIALI PresenzaEsfoliazionedi vegetazione LacunaColaturadi intonaco PatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosionesuperficialebiologica
DOMINISECTION C SECTION C
cotto muratura portante
ScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionesuperficialedivegetazione IntonacoCottoIntonacoFerro di cemento Lacuna di intonaco
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
PRO: Protezione mediante applicazione di sostanze anti-tarlo, anti-muffa e anti-fungo, applicazione in doppia mano di olio di lino cotto in ragia vegetale e di sostanze ignifughe
968230965378965572966620
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
D11
CON: consolidamento corticale con estere etilico dell’acido silicico
ELEMENTO: muratura portante
ELEMENTO: muratura portante
104
SECTION C SECTION C
CORPUS DOMINI
D4
PUL: pulitura tramite spray di acqua nebulizzata deionizzata a bassa pressione e spazzole di saggina, lavaggio finale con acqua deionizzata per asportare ogni residuo di sporco
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
ELEMENTO: muratura portante
PUL: pulitura generalizzata attraverso l’utilizzo di spray di acqua deionizzata e/o distillata a bassa pressione, attraverso l’asportazione di materiale incoerente.
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
ELEMENTO: muratura portante
Intervento conservativo prospetto nord esterno
cotto muratura portante
PUL: asportazione di muschi per mezzo di spazzole morbide, abbondante irrorazione finale del manufatto con acqua deionizzata nebulizzata
cotto muratura portante
CON: consolidamento del paramento tramite applicazione ad airless di estere etilico dell’acido silicicocotto muratura portante
PRE: applicazione di diversi trattamenti che mirano ad evitare possibili perdite di materiale durante la successiva fase di pulitura
PUL: pulitura generalizzata del paramento tramite spazzole di saggina ed acqua nebulizzata
Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
battutoferro esternagrata
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
D8
verniceoleofenolicoPRO:utilizzandoinPUL:INTERVENTOELEMENTO:interventoferroecartavetroapplicazioneoleosintetica
PRE: eliminazione causa al contorno
POLITECNICO DI MILANO
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
F1
PRO: stesura di prodotti a base silossanica
D3
cotto muratura portante
rame
PRE: applicazione di diversi trattamenti che mirano ad evitare possibili perdite di materiale durante la successiva fase di pulitura
INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
Prof. Christian Campanella
D3 Scala 1:50 intonaco muratura
cotto
Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli
ELEMENTO: rivestimento murario INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
CON: consolidamento corticale con estere etilico dell’acido silicico
DEGRADI INTERNO
I8 DEGRADI INTERNO DEGRADIMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionePatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosioneLacunaColaturaPresenzaEsfoliazioneESTERNOdivegetazionediintonacosuperficialebiologicasuperficialedivegetazioneScivolamentoLacunadiintonaco
CON: consolidamento puntuale dell’intonaco eventualmente staccato dal supporto tramite iniezioni, e applicazione ad airless di estere etilico dell’acido
DEGRADI ESTERNO MATERIALI vegetazione intonaco
PresenzaEsfoliazionedi
C7
SECTION C SECTION C
968230965378965572966620 TAVOLA14
C1
CON: ripasso manto tramite smontaggio dei coppi, verifica tramite battitura. Verifica sottomanto dell’orditura primaria e secondaria con l’aggiunta di una guaina impermeabilizzante. Inserimento di travicelli e ganci reggicoppi.
PUL: pulitura generalizzata attraverso l’utilizzo di spray di acqua deionizzata e/o distillata a bassa pressione, attraverso l’asportazione di materiale incoerente.
LacunaColaturadi
PatinaDepositoFessurazioniDistaccoErosionesuperficialebiologica RameScivolamentoMancanzaMacchiaPresenzaDepositoOssidazionesuperficialedivegetazione IntonacoCottoIntonacoFerro di cemento Lacuna di intonaco
Prof. Franco Guzzetti
ELEMENTO: l’interventoINTERVENTOpluvialiDICONSERVAZIONEconsistenellamessain opera di nuovi pluviali giuntati e sovrapposti mediante chiodatura a doppia fila e saldatura a stagno
CONSERVAZIONE copertura pluviali
PRO: stesura di prodotti a base silossanicacotto muratura portante
PRO:silicicoapplicazione di idrorepellente
CORPUS DOMINI
ELEMENTO: Grata esterna INTERVENTO DI CONSERVAZIONE intervento di pulitura puntuale utilizzando spazzole cartavetro di differente gradazione, sgrassatura utilizzando cotone idrofilo ed acetone applicazione di una mano di minio in veicolo oleofenolico ed alla stesura di una doppia mano di oleosintetica di colore opportuno
105
ELEMENTO: coppi e legno INTERVENTO DI CONSERVAZIONE
ELEMENTO: muratura portante
Prof. Elsa Garavaglia
PUL: pulitura puntuale di tutta la superficie utilizzando spazzole morbide ed aria compressa a bassa pressione
In seguito alle considerazioni emerse dall’analisi territoriale ed architettonica è emerso come nel quartiere del centro storico in cui si colloca il Convento del Corpus Domini, manchino delle funzioni legate alla vendita al dettaglio e alla promozione di prodotti alimentari.
Distribuzione funzionale
CORPUS DOMINI
Prof.
106
SECTION C SECTION CIngegneria delle Costruzioni delle Costruzioni − Milano delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021
Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselliSUDDIVISIONE FUNZIONALE RicercaCIBO e sperimentazioneVendita al dettagliowelfareIstruzione e didattica dettaglioD4F O O D sperimentazioneVendita al dettagliodidatticadettaglio Locali vendita Dispensa e cella frigorifera Infopoint Sportello d’ascolto Locali medici Sala d’attesa Locale per riabilitazione fisica Locali vendita Locali vendita Infopoint Servizi igienici Montacarichi Auditorium e sala espositiva Servizi igienici Volumi distributivi Volumi distributiivi Laboratorio Servizi igienici Volumi distributivi Laboratorio per agricoltura Servizi igienici Servizi igienici Sala riunioni Ristorante DispensaCucina e cella frigoriferaServiziLigieniciaboratori didattici Dispensa Uffici ed archivio Auditorium e sala espositiva Montacarichi Volumi distributivi
CENTRO E RICERCA D.C.A.
Legandosi alla dimensione di eccellenza culinaria della città di Cremona, si propone quindi l’inserimento all’interno degli spazi del convento di attività legate all’ambito del cibo e dell’ alimentazione , che possano creare nuove relazioni e possibilità di incontro all’interno del quartiere, riaprendo il convento alla città stessa come:
AREA DI SOSTA
107 Andrea Albonico GabottiBaroniTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA16 aboratorio per agricoltura idroponica agricoltura idroponica Distribuzione funzionale piano primo
AREA DI SOSTA
- spazi dedicati alla vendita al dettagli o di eccellenze culinarie locali e prodotti chilometro zero
LABORATORI DIDATTICI LOCALI VENDITA
AUDITORIUM E SALA ESPOSITIVA
SECTION C SECTION C
funzionale piano terra Spazi di AccessiCollegamentipercorrenzaverticaliprincipali
ORTI URBANI E FRUTTETI
LABORATORIO AGRICOLTURA IDROPONICA
CORPUS DOMINI
- laboratori didattici per gli studenti delle scuole alberghiere
- laboratori di studio e sperimentazione per l’agricoltura idroponica
Gli spazi esterni dedicati alle coltivazioni diventano anche occasione di creare un luogo di ritrovo per i cittadini di Cremona: sono infatti progettati per essere di servizio alle attività del convento, ma contengono anche la funzione di “ orti urbani ”, cioè luoghi in cui le persone possono coltivare frutta e verdura all’interno del tessuto urbano, in condivisione .
Distribuzione
- spazi per la riabilitazione per persone con disturbi dell’alimentazion e
REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI
Pianta piano terra scala 1:200Pianta piano terra
SPAZI
STUDENTIPER
Pianta giallo rossi
109 SECTION C 18OLA
Pianta giallo rossi 1:200
DI LABORATORIOAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTISPAZIMONTACARICHILOCALESALALOCALISPORTELLOCELLADISPENSALOCALIINFOPOINTAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVAVENDITAFRIGORIFERAD’ASCOLTOMEDICID’ATTESAPERRIABILITAZIONEFISICADIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVA/RIUNIONISPERIMENTALEAGRICOLTURA IDROPONICA LABORATORI DIDATTICI UFFICI,MONTACARICHIRISTORANTECUCINACELLADISPENSAFRIGORIFERAARCHIVIO
REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONE
Schema funzionale
scala
DemolitoCostruito
Pianta piano ammezzato scala 1:200Pianta piano ammezzato
REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI
Pianta giallo rossi
Schema funzionale
REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPER
SPAZI
STUDENTIPER
Pianta giallo rossi
DemolitoCostruito
111 SECTION C TAVOLA19
scala 1:200
DI LABORATORIOAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTISPAZIMONTACARICHILOCALESALALOCALISPORTELLOCELLADISPENSALOCALIINFOPOINTAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVAVENDITAFRIGORIFERAD’ASCOLTOMEDICID’ATTESAPERRIABILITAZIONEFISICADIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVA/RIUNIONISPERIMENTALEAGRICOLTURA IDROPONICA LABORATORI DIDATTICI UFFICI,MONTACARICHIRISTORANTECUCINACELLADISPENSAFRIGORIFERAARCHIVIO
Pianta piano primo scala 1:200Pianta piano primo
REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONEPERSTUDENTI
IDROPONICA
Pianta giallo rossi
Pianta giallo rossi
scala 1:200
113 SECTION C TAVOLA20 REALIZZATOCONUNPRODOTTOAUTODESKVERSIONE STUDENTIPERVERSIONE DemolitoCostruito SPAZI DI LABORATORIOAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTISPAZIMONTACARICHILOCALESALALOCALISPORTELLOCELLADISPENSALOCALIINFOPOINTAUDITORIUM,VOLUMISERVIZICOLLEGAMENTIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVAVENDITAFRIGORIFERAD’ASCOLTOMEDICID’ATTESAPERRIABILITAZIONEFISICADIPERCORRENZAVERTICALIIGIENICIDISTRIBUTIVISALAESPOSITIVA/RIUNIONISPERIMENTALEAGRICOLTURA
Schema funzionale
LABORATORI DIDATTICI UFFICI,MONTACARICHIRISTORANTECUCINACELLADISPENSAFRIGORIFERAARCHIVIO
114 CORPUS DOMINISECTION C SECTION C POLITECNICO DI MILANO Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Studi in Architettura delle Costruzioni − Milano Laboratorio di Conservazione delle Architetture Complesse - a.a. 2020-2021 ELABORATI DI PROGETTO - TAMPONAMENTI Prospetto chiostro - Ala nord (Chiesa) scala 1:100 scalaSezione1:100 scalaDettaglio1:50Esploso assonometrico Prof. Christian Campanella Prof. Franco Guzzetti Prof. Elsa Garavaglia Carolina Andrea Albonico Chiara Baroni Giulia MiriamGabottiTomaselli 968230965378965572966620 TAVOLA23ELABORATI DI PROGETTO - TAMPONAMENTIDettaglioscala1:50 Schizzo illustrativo Prospetto intervento chiostro - Ala nord (chiesa)
Esploso assonometrico
scalaSezione1:100
scalaDettaglio1:50
SezioneEsploso assonometrico
Sezione1:100
Sezione intervento chiostro - Ala nord (chiesa)
SchizzoSi riporta il focus di intervento previsto sul lato nord del chiostro , che prevede di stamponare le colonne e il portico, proponendo contemporaneamente di “ lasciare testimonianza ” di questo tamponamento realizzando una parete vetrata spostata rispetto alle colonne. Con questo intervento, le colonne vengono isolate e il loro basamento diventa una comoda seduta , a cui si accosta una parte aggiunta contenente gli impianti di ventilazione e pulizia dei vetri.
Sezione dettaglio intervento
scalaDettaglio1:50
Schizzo illustrativo
CORPUS
DOMINISECTION C SECTION C
115
Prospetto chiostro - Ala nord (Chiesa) scala 1:100
116
ABSTRACT
DOMUS
ORIONESECTION C SECTION C
L’attività dello stage svolto insieme al gruppo di dottorandi del corso di conservazione per il patrimonio , insieme alla Prof.ssa Arch. Giambruno, comprende la ricerca, l’analisi e la rappresentazione dei maggiori fenomeni di degrado sulla Domus di Orione nella Regio V pompeiana . In seguito alle prime considerazioni sviluppate attorno al caso studio il lavoro ha avuto inizio con un sopralluogo virtuale del manufatto attraverso i documenti ed i disegni appartenenti alla Soprintendenza del Parco Archeologico. L’analisi ha avuto maggiore sviluppo attraverso le revisioni settimanalmente programmate con il tutor accademico che hanno permesso di completare una mappatura generale dei principali degradi e/o alterazioni presenti sulle partizioni della Domus. Il tirocinio si è concluso con un incontro avvenuto con il tutor accademico, il gruppo di lavoro e la Sovrintendenza del Parco Archeologico di Pompei, durante il quale sono stati mostrati gli elaborati prodotti, che costituiranno la base per l’avanzamento dei progetti di conservazione sulla Domus di Orione.
DOMUS ORIONE
Internship
Maria
SECTION C SECTION C
LOCATIONS Pompei
TYPE Ridisegno e mappatura dei fenomeni
COURSE Laboratorio di architettura delle
complesse
TUTORS Cristina Giambruno, Francesca Vigotti
TEAM M. Tomaselli
117
SCHOOL Construction Architecture - Politecnico di
PROJECT with Parco Archeologico di Pompei - Campania di degrado Milano costruzioni
118 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C
119
DOMUS
ORIONESECTION C SECTION C
120 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C
DOMUS ORIONE
121 SECTION C
SECTION C
Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 1 della malta di allettamento
Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 1 (EXT 1 e 2)
Nelle pagine seguenti sono riportati tutti gli elaborati esposti alla Soprintendenza. Il lavoro ha compreso inoltre il riordino degli ambienti della Domus (abbreviati con la sigla AMB) utile al confronto delle fenomenologie di degrado sul fronte e sul retro di ogni struttura portante verticale.
ErosioneFessurazioniprofonda
122 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMB 8 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 fenomeni di degrado prevalente A’ B’ AMB 13AMB 8 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 AMB AMB 3 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14
A A’ B B’ A A’ B B’ 1:1000Keyplan
Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologica
Sezione1:50 BB’ 1:50
Sezione AA’
123 SECTION C
DOMUS ORIONE
SECTION C Usm 29 AMB 3AMB 17AMB 11AMB 13 Usm 29 Usm 29 Usm 29 AMB 3AMB 17AMB 11 Usm 29 AMB 35 Usm 875 AMB 5
A cura di Miriam Tomaselli
Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti
124 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione A A’ B’ AMB z1 AMB 11 AMB 17 AMB 13 AMB 7 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 N AMB AMB 3 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 4 AMB 5 AMB 3 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 N Umidità diLacunaintonaco Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione A B A A’ B B’ 1:1000Keyplan Sezione AA’ Sezione1:50 BB’ 1:50
Lacuna discendente) biologica
Patina
generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 2 ErosioneFessurazioniprofonda della
Studio malta di allettamento
di UmiditàMancanzaintonaco(ascendente e
A cura di Miriam Tomaselli
ORIONESECTION C Usm 30 Usm 30
DOMUS AMB 3AMB 5
AMB 5AMB 3 Erosionevegetazione Deposito Pitting Usm 29 Usm 30 AMB 35 Usm 875 AMB 5 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica
Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti
125 SECTION C
126 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMBAMB8 12 AMB 15 fenomeni di degrado prevalente A’ B’ Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 3 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 14 Usm 530 Usr 500 Us 448 Usm 530 Us 446 Usr AMB4785 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMB 7 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 Usm 867 Usm 867 Usr 882 R Usr 883 Usr 883 Usr 882 Usr 882 Usr 882 Usr 882 Usr 883 Usr 883 Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 2 (EXT 3 e 4) A A’ B B’ A A’ B B’ 1:1000Keyplan Sezione AA’ Sezione1:50 BB’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 3 AMB z1 AMB 11 AMB 17 AMB 13 AMB 7 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 N AMB AMB 3 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 4 AMB 5 AMB 3 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 N Umidità diLacunaintonaco Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione A B A A’ B B’ ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di UmiditàMancanzaintonaco(ascendente e discendente)
Patina biologica
127 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C AMB 15AMB 5 AMB 15AMB 5 Usm 550 Usr 510 Us 511 Us 893 AMB 15 _mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione dei giunti di malta nelle parti interessate dalle lacune _mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _fenomeno di umidità discendente e ascendente lungo la partizione _mancanzaverticale della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _unica lacuna che rivela dapprima gli strati di intonaco sottostante e erso l’alto rivela la stratigrafia muraria _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte inferiore della A cura di Miriam Tomaselli Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti Usm 29 Usm 30 AMB 35 Usm 875 AMB 5 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica
128 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMBAMB8 12 AMB 15 Usm Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione AMB z1 AMB 11 AMB 17 AMB z2 AMB 7 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 Usr 478 Us 448 Usr 478 Usr 509 Usr 510 AMB 5 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 Usm 867 Usm 867 Usr 882 Usr 883 Usr 883 Usr 882 Usr Usr882 882 Usr 882 Usr 883 Usr 883 Usr 554 Usm 867 Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione B A A’ B B’ 1:1000Keyplan Sezione AA’ Sezione1:50 BB’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 4 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologicaPresenzadivegetazione
_mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione dei giunti di malta nelle parti interessate dalle lacune
129 SECTION C
della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _unica lacuna che rivela dapprima gli strati di intonaco sottostante e erso l’alto rivela la stratigrafia muraria _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte inferiore della partizione verticale e in alto a destra
Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica
DOMUS ORIONE
SECTION C Us 615 562 partizione_fenomenoerso_unica_erosione_mancanza Erosionevegetazione Deposito Pitting Usm 532 Usm 550 Usr 510 Us 317 Us 615 Usr 510Usr 510 Us 511 Usm867 AMB 15
A cura di Miriam Tomaselli
Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti
_mancanzaverticale
_mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _fenomeno di umidità discendente e ascendente lungo la partizione
130 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C Amb. z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMBAMB8 12 AMB 15 _particolare fessurazione _fenomeno di umidità partizione e discendente _presenzaverticale di vegetazione Amb. z1 Amb. Usm 544 Usm 544 Usm 572Usr 542 UsrUsr542542 Us 1284 Amb. z2 Amb. Usm 569 Usm 560 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14 _particolare fessurazione verticale in alto _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte partizione e discendente in corrispondenza della _presenzaverticale di vegetazione lungo la parte inferiore _mancanza di parte della partizione verticale _deposito superificiale diffuso _lacuna lungo la quasi totalità della partizione _fenomeno di umidità ascendente e discendente Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 3 (EXT 5) A A’ B’ B C’ C D’ D 1:1000Keyplan Sezione AA’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 5 * ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento PatinaUmiditàMancanza(ascendente)biologicaPresenzadivegetazione
* NON RILEVABILE
131 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Amb. 19=z Amb. 10 AMB 19 = z AMB z1 fessurazione verticale in alto umidità ascendente lungo la parte inferiore della discendente in corrispondenza della fessurazione vegetazione lungo la parte inferiore della partizione 19=z Amb. 10 Usr 554 Usm 544 Usm 558 Usr 542 Usr 554 Usr 554 Us 1290 Us 250 Amb. z1 Usm 559 Usm 561 AMB 19 = z AMB z1 AMB z2 IIILATO 1:50sc Usm 555 Us 328 Usm 548 Usr 552 AMB 8 parte inferiore della della fessurazione inferiore della partizione verticale in sommità partizionediscendente l _mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _particolari fessurazioni inclinate 45° e verticali _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte inferiore della partizione verticale _unica lacuna che rivela sia gli strati di intonaco sottostante e la stratigrafia muraria Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica
A cura di Miriam Tomaselli
Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti
verticale _deposito
_mancanza
Sezione BB’ 1:50
132 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C Amb. z2 AMB 11 AMB 17 AMB 13 AMB 8 _fenomeno_lacuna_deposito_mancanzasuperificialelungo Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione D’ Amb. z1 Amb. Usm 544 Usm 544 Usm 572Usr 542 UsrUsr542542 Us 1284 Amb. z2 Amb. Usm 569 Usm 560 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 AMB 14
ascendente e discendente Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 3 (EXT 5) A A’ B’ B C’ C D’ D 1:1000Keyplan
verticale in sommità _mancanza della parte _erosione e deposito
di
partizione _fenomeno di
_lacuna
dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 6 Amb. 10 Usr 554 Usm 544 Usm 558 542Usr 542 Usr 554 Usr 554 Usr 554 Us 1290 Us 250 Us 1289 Usm 559 Usm 561 Usmz1560
* ErosioneFessurazioniprofonda della
IIILATO 1:50sc.
_particolare fessurazione verticale in alto _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte partizione e discendente in corrispondenza della _presenzaverticale di vegetazione lungo la parte inferiore di parte della partizione superificiale diffuso lungo la quasi totalità della umidità
Studio generale
Sezione DD’ 1:50 malta allettamento
Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologicaPresenzadivegetazione
e
Vigotti AMB z2 Usm 548 Usm 263 AMB 8 parte superiore della partizione verticale superificiale diffuso * NON RILEVABILE
A cura di Miriam Tomaselli
Sotto supervisione Giambruno Francesca
di Maria Cristina
133 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Amb. z1 AMB z1 di parte della partizione verticale in sommità superificiale diffuso lungo la quasi totalità della partizione di umidità ascendente e discendente l Erosionevegetazione Deposito Pitting 19=z Amb. 10 Usr 554 Usm 544 Usm 558 Usr 542 Usr 554 Usr 554 Us 1290 Us 250 Amb. z1 Usm 559 Usm 561 AMB 19 = z AMB z1 AMB z2 IIILATO 1:50sc Usm 555 Us 328 Usm 548 Usr 552 AMB 8 parte inferiore della della fessurazione inferiore della partizione verticale in sommità partizionediscendente l _mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superificiale diffuso _particolari fessurazioni inclinate 45° e verticali _fenomeno di umidità ascendente lungo la parte inferiore della partizione verticale _unica lacuna che rivela sia gli strati di intonaco sottostante e la stratigrafia muraria Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica
134 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C Usm 529 AMB 11 AMB 3 AMB 17 AMB 13 Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione B C D E’ E F’ F G’ G H’ H Usm 526 Usr 475 Usm 30 Usm 528 Us455 Usr 475 Usr 475 Usr 475 Usm 526 Usm 526 UsrUsr478500 Us 455 Usm 526 Usm 528 Us 301 Usr 476 Usm 527 Usm 30 Us455 Usm 527 Usm 529 Usr 476 Usm 30 Usm 526 Usm 528 Usr 476 Usm 527 Usm 30 Us455 Usm 527 Usm 529 Usr 476 Usm 526 Usm 528 Us455 Usr 475 Usm UsrUsr478500 Us 455 Usm Usm527 527 Usm 529 Usr 476 Usr 476 Usr 477 Usr 491 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 11 AMB 5 AMB 17 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMBAMB8 12 AMB 15 LATOI N Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 4 (MED 6) A’ A B’ B C’ C D’ D E’ E F’ F G’ G H’ H 1:1000Keyplan Sezione AA’ 1:50 Sezione CC’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 7 Usr 475 Usr 475 Usr 476 Usm 527 Usm 30 Us455 Usm 527 Usm 529 Usr 476 Usr 476 Usr 477 Usm 527 Usr 491 Us455 Usr 491 Usm 527 ErosionePresenza di vegetazione Deposito Sezione BB’ 1:50 Sezione DD’ 1:50 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologica
135 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Usr 475 Usr 475 Usm 527 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Usr 477 Usm 539 Usm 545 Us 322 Usr 502 Usm 538 Usm 529 Usm 29 Usr 502 Usr 477 Usm Us 56 Us 56 Usm 545 Usr Usm 545 Us Usr 502 Usm 529 Usm 29 UsrUsm475526 526 Usr 476 Usm 30 Usr 477 Usr 491 Usr 477 Usr 477 Usm 529 Usm 531 Usm 529 Usr 502 Usm 545 Us 315 Us 322 Usr 502 UsrUsm502538Usm 529 Usm 29 Us 504 Usm 326 Usr 318 Usm 545 Us 315 Us 316 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica CC’ A cura di Miriam Tomaselli Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti Sezione EE’ 1:50 Usm 545 Us 315 Us 322 Usm 538 Usm 29 Usm 545 Pitting Esfoliazione Patina biologica Sezione GG’ 1:50 DD’ Sezione FF’ 1:50 Sezione HH’ 1:50
136 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMB 11 AMB 3 AMB 17 AMB 13 B’ B A’ D’ C’ Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Usr 318 Usm 546 Us 315 Us 316 UsmUsm546 546 Usr 506 Usr 505 Usm 540 Us 730 Us 316 Us 315 Us 730 Usr 505 Usr 506 Usm 547 Usm 547 Usm 547 Us 315Us 316 Usr 505 Usr 506 Usm 547 Usm 547 Usm 547 Us 315Us 316 Usr 318 Usm 546 Us 315 Us UsmUsm546 546 Usr 506 Usr 505 Usm 540 Us 730 Us 315 Us 730 Usr 506 Usm 547 Usm 547 Us 330 Us 315 Us 330 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 11 AMB 5 AMB 17 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMBAMB8 12 AMB 15 LATOI N B’ B A’ A D’ D C’ C F’ F E’ E H’ H G’ G Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 5 (MED 7) 1:1000Keyplan Sezione AA’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 8 Usr 506 Usr 505 Us 730 Us 316 Us 730 Usr 505 Usr 506 Usm 547 Usm 547 Usm 547 Us 315Us 316 Usm 547 Usm 547 Usr 552 Usm 263 Us 316 Us 330 Us 315 Us 330 ErosionePresenza di vegetazione Deposito Sezione CC’ 1:50 Sezione BB’ 1:50 Sezione DD’ 1:50 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologica
137 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Usr 506 Usr 505 Us 730 Us 316 Us 730 Usm 547 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Usm 263 Usm 262 Usr 241 Usm 239 Us 250 Usm 239 Usm 239 Us Usm 262 Us324 Us 265 Usm 263 Usm UsrUsr242242 Usm 239 316 Usm 547 Us 316 Usm 263 Us 265 Usm 263 Us 250 Usm 263 Usm 264 Usr 242 Us 325 Us324 Us 265 Us 250 Usm 263 Usm 263 UsrUsr242242 Usr 241 Us 250 Usr 242 Usm 239 Usm 261 Usm 260 Us 250 Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica A cura di Miriam Tomaselli Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti Usr 552 Us 265 Usm 239Usm 239Usm 239 Usm 260 Usm 239 Pitting Esfoliazione Patina biologica CC’ Sezione EE’ 1:50 Sezione GG’ 1:50 DD’ Sezione FF’ 1:50 Sezione HH’ 1:50
Sezione
BB’ 1:50 Amb. 18 Amb. 12 Usm 260 Usr 508 Usm 263Usm 253 Usm 239 Usm 264 Usm 547 Usr 505 Us 256 Usr 302 Usr 302 Us 259 Us 252 Us 330 Us 330 Us 259 Us 252 Usm 260 Usm 264 Usr 242 Usr 242 Us 259 Us 259 Usr 241 Usr 255Usm 253 Usr 241 Usr 255 Us 256 Us 252 Us 252 _mancanza della parte superiore della partizione verticale _erosione e deposito superifciale di uso _assenza di particolari fessurazioni Erosionevegetazione Deposito Pitting Usm 261 Usm 239 Us 258258 Usr 255 Usm 251 Usm 251 Us 254 Us 254 Usm 558 Usm 549 Us 1288 Usr 554 Usr 554 Us 1286 Us 1286 ? Sezione CC’Sezione1:50 DD’ 1:50 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologica
138 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C IIILATO 1:50sc IVLATO Usr Usm 260 Usm 253 Usm 239 Usm 260Usm 253 Usr 241 Usm 260 biologica Amb. 18 UsrUsm508253Us 256 Us 252 AMBAMB11 4 AMB 3 AMB 17 IIILATO 1:50sc IVLATO Usm 262 Usm 261 Usm 239 Usr 242 Us 258Us 258 Amb. 18 Amb. Usm 239 Us 256 Us 252Us 252 Usr 241 Usm 253 Us 256 Us 252 Us 252 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 6 AMB 19 = AMB 12 AMB 15 H’ H G’GB’B A’ A D’ D C’ C F’ F E’ E _mancanza della parte _erosione e deposito _assenza di particolari Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 6 (MED 8) 1:1000Keyplan Sezione AA’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 9
139 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Usr 255 Us 1288 Usr 554 Usr 554 Usm 263Usm 264 Usm 264 VIILATO 1:50sc VIIILATO Usm 239 Amb.? 12 Usm 260 Usm 263 Usm 239 Usm 264 Usm 547 Usr 302 Usr 302 Us 259 Us 252 Us 330 Us 330 Us 259 VLATO 1:50sc VLATO Usm 251 Usm 251 Us 254 Us 1288 Usr 554 Us 1286 Us 1286Amb.? 12 Usm 263 Usm 547 Usr 505 Usr 302 Usr 302 Us 259Us 259 Usr 242 Us 259 Us 259 VLATO 1:50sc VILATO VIILATO 1:50sc VLATO Usr 241 UsrUsm241 251 Usm 236 Usm 236 Usr 554 UsUsm1288 236 Usm 528 Usr 509 297 Usr 510 parte superiore della partizione verticale superifciale di uso particolari fessurazioni Erosione Deposito Pitting Esfoliazione Patina biologica A cura di Miriam Tomaselli Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti VIILATO 1:50sc VIIILATO Usm 528 Usm 528 Esfoliazione Patina biologica VLATO 1:50sc. VILATO Usm 236 Usm 236 Usm 236 Usm 549 Sezione FF’Sezione1:50 EE’ 1:50 Sezione GG’ Sezione1:50 HH’ 1:50
140 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C Usm 562 Usr 255 Usr 255 Usm 867 Usm 528 Usr 478 Usr Us 191 US 297 Us 191 3 D’ E’ 1:1000Keyplan Sezione BB’ 1:50 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 10 Amb. 18 Usr 302 Usm 537 Usm 551 Usr 508 Usr 255 Us 1290 Us 571 Usm 528 Us 191Usr 346 Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMB 11 AMB 5 AMB 17 AMB 13 AMB z2 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMBAMB8 12 AMB 15 N Umidità diLacunaintonaco ErosioneMancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione Inquadramento generale dei fenomeni di degrado prevalente _Tavola 1 (EXT 1 e 2) B’ B A’ A D’ D C’ C F’ F E’ E Amb. 18 Usr Usm 253 Usm 551 Usr 508 Usr 255 Usr 255 Us 1290 Us 571 AMBAMB11 4 AMB 3 AMB 17 D’F’C’ E’ Amb. 18 Amb. 12 Usm 577 Usr 302 Usm 578 Usm 537 Usm 551 Usr 302 Usr 302 Usr 508 Usr 255 Usr 255 Us 196 Us 195 Us 1290 Us 571 Us 196 Us 195 Usr 302 Usm 529Usm 529 Usm 528 Usm 538 Usm 577 Usm 528 Usr 302Usr 302 Usr 302 Us 1297 Us 191 Us 191 Us 1297 Usr 477 Usr 491 Usr 477 Usr 477 Usm Usm 531 Us 56 Us 56 Us 1297 Usm 529 Us 1297 Usm 528 Usr 478 Usr 500 UsrUsr478500Us 191 US Usm297528 Usm 528 Us 191 Sezione AA’ 1:50 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologica
141 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Usm 528 Usm 577 Usm 578 Usr 491 Usr 491Usr 477 Usr 477 Usr 477 Usm 529 Us 56 500 Usm 529 Usm 529 Sezione CC’ 1:50 A cura di Miriam Tomaselli Sotto supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti Amb. 12 Usm 577 Usm 578 Usr 302 Us 195 Us 195 Usr 302 Usm 538 Usr 302 Us 191 Usm 577 Usr 510 Usr 510 Us 195 Usm 578 Us 195 Usr 491 Usr 491Usr 477 Us 56 Us 56 Us 1297 Usm 547 Usm 540 Us 899 Us 899 Erosione Patina biologica Amb. 12 Usm 577 Usr 302 Usm 578 Usm 537 Usm 528 Usr 302 Usr 302 Us 196 Us 195 Us 196 Us 195 Usm 538 Usr 477 Usm 528 Usr 491Usr 477 Usm 529 Usm 539 Usm 538 Usm 529 Sezione DD’ 1:50 Sezione FF’ Sezione1:50 EE’ 1:50
142 DOMUS ORIONESECTION C SECTION C AMB 3 1:1000Keyplan Sezione AA’ Sezione1:25 BB’ 1:25 Studio generale dei fenomeni principali di degrado/Domus di Orione Tavola 11 Usm 572 Usm 565 Amb.Usm Casa delle Nozze d'ArgentoAMB z1 AMBAMB11 4 AMB 5 AMB 3 AMB 17 AMB 13 AMB 7 AMB 10 AMB 18 AMB 8 AMB 6 AMB 19 = z AMB 12 AMB 15 N B’A’ B C’ C Umidità diLacunaintonaco Mancanza Fessurazioni Presenza di vegetazione AMB 3 Sezione CC’ 1:25 Usm 547 ErosioneFessurazioniprofonda della malta di allettamento Lacuna di PatinaUmiditàMancanzaintonaco(ascendente)biologicaPresenzadivegetazione
supervisione di Maria Cristina Giambruno e Francesca Vigotti Amb. z1 Amb. z2 Usm 572 Usm 567 Usm 565 Amb. z1Amb. z2 569 Esfoliazione Patina biologica Amb. z1Amb. z2 Usm 567 Usm 567Usr 542
Sotto
143 SECTION CDOMUS ORIONESECTION C Amb. z1 Amb. z2 Usm 565 Usr 542 A cura di Miriam Tomaselli
grazie per l’attenzione
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