Febbraio 2014

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oncordemente col numero precedente, entriamo a colloquio con il Venerabile Merlini attraverso i suoi scritti. È qui che don Giovanni risulta l’uomo della concretezza: per lui incarnare il Vangelo vuol dire farne un indirizzo nella risoluzione delle problematiche quotidiane. È per questo motivo che intendiamo aprire il percorso di scoperta dell’anima di don Giovanni accennando ad uno scritto impropriamente pubblicato ad apertura del secondo volume delle lettere rivolte a Santa Maria de Mattias: si tratta degli “avvisi a chi governa”. I trentuno consigli che il Venerabile dispone in queste pagine, diretti non esclusivamente alla sua figlia spirituale, richiamano palesemente lo stile merliniano in un’impostazione che ricorda le liste di prelazione a lui tanto care. Riteniamo che la riflessione su queste pagine possa aiutare soprattutto a progettare uno stile di vita cristiano, giacché ogni buon credente deve imparare a “governarsi” per vivere da protagonista della sua vita. Nella lunga serie di consigli si ritrova un cammino di discesa nel profondo

Preghiera per ottenere Grazie

dell’animo partendo da dinamiche reali e quotidiane. Dividendo lo scritto in tre parti infatti il Venerabile invita ad analizzare dapprima il proprio modo di relazionarsi con i fratelli per poi imparare ad accogliere le loro correzioni e mettere ordine all’interno della propria anima. Tra le linee fondamentali di tali consigli spicca soprattutto l’attesa paziente del tempo opportuno, per sé e per gli altri, onde sfruttare al meglio l’occasione propizia. Ma soprattutto il lasciarsi interrogare da ogni cosa che Dio permette, imparando a placare la pretesa di essere “più” degli altri e ad accogliere la Rivelazione quotidiana giacché: “Tutto entra nella bilancia della volontà di Dio”. Tanta orazione suggerisce ancora Don Giovanni, perché ci “si governa più col pregare che col comandare”, ma soprattutto perché, per realizzare il sogno di Dio su di noi, non si può delegare in eterno facendo finta che la Sua voce non parli. “Lasciar correre è un difetto. Chiuder gli occhi non piace a Dio”. Ma quale vantaggio si potrà trarre da un simile percorso di ascesi? Il “precedere tutti con il buon esempio – auspica felicemente don Giovanni concludendo l’elenco – onde si moltiplichino le divine benedizioni”.

O Santissima Trinità, con tutte le potenze dell’anima mia adoro la vostra maestà infinita e ringrazio la vostra bontà per i doni e i privilegi concessi al vostro Servo don GIOVANNI MERLINI, ardente di zelo per la salute delle anime e apostolo indefesso del Sangue Prezioso. Vi prego di volerlo glorificare anche qui in terra, e per questo vi supplico di donarmi, per sua intercessione, la grazia che umilmente chiedo. Così sia. TRE GLORIA

(Romae, die 8 Februarii 1964. Nihil obstat. Nicolaus Ferraro, S.R.C. Ads. Fidei Sub-Promotor Gen.)

“SEI GRANDEMENTE FORTUNATO...” Per sciogliere una promessa e per compiere finalmente un doveroso atto di riconoscenza verso il Venerabile Merlini, prego pubblicare – magari sintetizzando – quanto segue. Su un furgone viaggiava la famiglia di quattro miei parenti. In un pauroso incidente rimasero tutti feriti, ma l’autista fu estratto dal furgone in condizioni pietose. All’ospedale gli furono riscontrate fratture alle gambe e contusioni in varie parti del corpo; una costola spezzata e conficcata nel polmone; frattura nella zona cervicale, lesioni al cervello e stato comatoso, Una situazione disperata, gravissima che faceva dire ad alcuni: “Sarebbe stato meglio se fosse morto nell’incidente, giacché, se sopravvive, finirà immobilizzato su una sedia a rotelle”. Ci rivolgemmo allora al Ven. Giovanni Merlini con tutta la fede, con tutto il trasporto e con la più viva speranza che egli ci avrebbe certamente impetrato da Dio la grazia della guarigione del nostro infermo. E il Venerabile ce la ottenne! Oggi l’infermo è guarito; infatti egli non solo parla, non solo non ha bisogno della sedia a rotelle, ma ha ripreso la sua attività nel negozio, oltre a quella di un tempo, recandosi a installare bombole di gas presso gli utenti. I dottori, rivedendolo alle visite periodiche di controllo, gli hanno detto: “Sei grandemente fortunato, tu; o piuttosto, tu sei un miracolato!”. Maria Pagliaroli

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Anno XXX

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spiegazione del tema

Il tema di quest’anno ci fa subito pensare ad una porta che si deve aprire. Non credo che vi abbiano mai detto che tra tutte le invenzioni dell’uomo, quella della porta è una delle più antiche, e a differenza di quanto possiamo credere, la porta non nasce per nascondere qualcosa, ma per creare un passaggio. Da sempre cioè l’uomo ha sentito il bisogno di chiudersi in qualcosa, di costruirsi un rifugio. ed è quello che siamo anche noi. pensaci: i tuoi sogni sono sconfinati. eppure questi sogni sono come costretti in un confine, che è il tuo corpo. Il corpo è il confine dei tuoi pensieri. eppure il tuo corpo da confine, in senso positivo, può trasformarsi in prigione. Nel tuo corpo ti ci puoi rinchiudere murato vivo, fino a morirne. ed è quello che succede quando vivi per il tuo corpo, fino al tuo corpo e non riesci a vedere, sentire ed agire oltre il tuo corpo. allora apRItI alla VeRItÀ: apriti alla verità che il tuo

corpo, l’apparenza, quello che sembra, non dice tutto di te, non dice tutto della tua vita. perché tu sei un infinito circoscritto in un’immagine bellissima, che io e tutti oggi possiamo guardare nei tuoi occhi. perché sei creatura di Dio che è eterno, infinito, universale, bellissimo. tu porterai la vita. Quando tu cioè ti apri alla consapevolezza che, oltre il tuo corpo, tu sei infinito, nella tana del tuo corpo, una porta, un passaggio, una via di comunicazione che ti apre agli altri.

Vita, la vita che tu porti, non è la natura, l’ambientalismo, la bellezza del creato, una pianta che cresce. Vita è infinite possibilità che si rinnovano, è risorse sempre nuove ed inesauribili, è idee e fermento, è l’impronta concreta della tua infinita unicità. Vita è la ricchezza unica per cui Dio ti ha messo al mondo.

Frascati 2-5 gennaio 2014

Il Convegno è finito da pochi giorni e anche quest’anno l’emozione è stata grande così come la qualità dei contenuti offerti! Quanto dico vale per me, ma credo valga per tutti i 700 giovani presenti. Tanti gli ospiti provenienti dal mondo dello spettacolo: la scrittrice e giornalista Costanza Miriano, la presentatrice televisiva Lorena Bianchetti, l’attore e scrittore Fabio Salvatore e il presentatore Fabrizio Gatta, i quali hanno offerto la loro testimonianza di autentica sequela del Signore denunciando, dall’interno, l’ipocrisia che contamina l’ambiente dello spettacolo e che si fa nemica della verità. Il vescovo Matteo Zuppi ha tenuto una catechesi sul tema del Convegno “Apriti alla verità, porterai la vita!”, lasciando tutti colpiti per la sua semplicità e amabilità oltre che per la ricchezza dei contenuti offerti. Una mattinata è stata dedicata alla testimonianza della vita della beata Chiara Luce Badano, guidata da tre suoi amici e costellata dall’intervento dei genitori in diretta

Skype. La prima serata ha visto esibirsi la rock band “The Sun” in concerto, la seconda invece la compagnia teatrale “I commedianti di Dio”, costituita dai nostri seminaristi cpps e da alcuni giovani dell’USC, i quali hanno messo in scena lo spettacolo dal titolo Non c’è amore più grande…, sulla vita e la persona di Gesù.

Ma gli avvenimenti più forti sono stati senz’altro la Liturgia penitenziale e la Veglia Eucaristica, grazie ai quali i giovani presenti hanno potuto vivere il Sacramento della Riconciliazione e trascorrere una serata alla presenza di Gesù Eucarestia.

In questi giorni il Signore ha certamente aperto i cuori di tutti noi e ci ha mostrato che Lui solo è l’unica Verità, che consola il cuore e riempie la nostra vita.

Il prossimo appuntamento è per Frascati 2015, ti aspettiamo!


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