Ottobre 2015

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Preghiera per ottenere Grazie

00181 ROMA - Via Narni, 29 - c.c.p. 538009 Periodico di informazione del Collegio Preziosissimo Sangue Aut. Trib. di Roma n. 337/84 del 21.9.1984 Edit. C.PP.S. - Via Narni, 29 - 00181 Roma Tel. 06 93291251 - 93291255 - c.c.p. 538009 Dir. resp.: De Vincentis Nico - Stilgraf Cesena

(Romae, die 8 Februarii 1964 Nihil obstat. Nicolaus Ferraro, S.R.C. Ads. Fidei Sub-Promotor Gen.)

Dopotutto, la riconciliazione sacramentale è il ristabilimento dell’ordine su tre differenti piani: quello personale di rapporto dell’uomo con Dio, quello comunitario di relazione con i fratelli e quello ambientale della relazione più rispettosa nei confronti del creato. I missionari del Preziosissimo Sangue, come sacerdoti di riconciliazione additano e proclamano per questo il vessillo della Croce, che ricorda la possibilità di riprendere il contatto tra uomo e Dio nel suo asse verticale, riconoscendoci figli e figlie, mentre l’asse orizzontale che regge le braccia inchiodate di Cristo ci parla di un’umanità riconciliata nella quale noi diventiamo un tutt’uno con gli altri, riconoscendo la nostra condizione di fratelli e sorelle.

“SEI GRANDEMENTE FORTUNATO...” Per sciogliere una promessa e per compiere finalmente un doveroso atto di riconoscenza verso il Venerabile Merlini, prego pubblicare – magari sintetizzando – quanto segue. Su un furgone viaggiava la famiglia di quattro miei parenti. In un pauroso incidente rimasero tutti feriti, ma lʼautista fu estratto dal furgone in condizioni pietose. Allʼospedale gli furono riscontrate fratture alle gambe e contusioni in varie parti del corpo; una costola spezzata e conficcata nel polmone; frattura nella zona cervicale, lesioni al cervello e stato comatoso. Una situazione disperata, gravissima che faceva dire ad alcuni: “Sarebbe stato meglio se fosse morto nellʼincidente, giacché, se sopravvive, finirà immobilizzato su una sedia a rotelle”. Ci rivolgemmo allora al Ven. Giovanni Merlini con tutta la fede, con tutto il trasporto e con la più viva speranza che egli ci avrebbe certamente impetrato da Dio la grazia della guarigione del nostro infermo. E il Venerabile ce la ottenne! Oggi lʼinfermo è guarito; infatti egli non solo parla, non solo non ha bisogno della sedia a rotelle, ma ha ripreso la sua attività nel negozio, oltre a quella di un tempo, recandosi a installare bombole di gas presso gli utenti. I dottori, rivedendolo alle visite periodiche di controllo, gli hanno detto: “Sei grandemente fortunato, tu; o piuttosto, tu sei un miracolato!”. Maria Pagliaroli

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#bicentenario

“Piacque a Dio di far abitare in lui ogni pienezza, per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificare con il Sangue della Sua croce le cose della terra con quelle del cielo”. Alla luce di questa emblematica sintesi del messaggio della Croce di Paolo, non risulta, oggi, un passo azzardato ricondurre ad unità due aspetti, apparentemente distanti, di Giovanni Merlini. Da una parte il noto organizzatore, sistematico e rigoroso nell’ordine e nel tempo; dall’altra l’appassionato missionario, difensore della spiritualità del Sangue e creativo artista, artefice di noti e ormai riconoscibili crocifissi in cartapesta. L’animo di Giovanni Merlini ritrova dunque proprio nella croce la sintesi dell’ordine supremo del mondo, di quella sistematizzazione che dalla vita secolare egli cerca di mantenere e diffondere anche dal punto di vista spirituale. Ecco perché allora come oggi, il Missionario del Preziosissimo Sangue è, in primis, angelo di riconciliazione. Il perdono e la misericordia, che trovano nella Croce l’emblema e la sorgente, sono sostanzialmente il ristabilimento dell’ordine citato da San Paolo e caro al Venerabile.

O Santissima Trinità, con tutte le potenze dell’anima mia adoro la vostra maestà infinita e ringrazio la vostra bontà per i doni e i privilegi concessi al vostro Servo don GIOVANNI MERLINI, ardente di zelo per la salute delle anime e apostolo indefesso del Sangue Prezioso. Vi prego di volerlo glorificare anche qui in terra, e per questo vi supplico di donarmi, per sua intercessione, la grazia che umilmente chiedo. Così sia. TRE GLORIA

N. 6 - Ottobre 2015

Anno XXXI

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 Aut. GIPA/C/RM


Gaspare e del Vene‐ rabile Giovanni Mer‐ lini duecento anni dopo, come anche il far risuonare nel con‐ certo dei Bloodsound canzoni nate dal nostro percorso di crescita spiri‐ tuale e vocazionale.

#bicentenario Il ricordo spesso è ingiustamente amente etichettato come atti‐ vità nostalgica, legata al passato, incapace di farci ope‐ rare nel presente e di guardare al futuro. Questo accade quando un ricordo muore dentro di noi, lo si contem‐ pla per un minuto ma poi non vive più, non ci fa muo‐ vere, non infiamma più il nostro cuore. Oggi, con un editoriale quasi confidenziale, come in una condivi‐ sione, vi vogliamo invece far vivere e respirare a pieni polmoni quanto accaduto appena due mesi fa. Alla mezzanotte del 15 agosto, all’inizio della Solennità dell’Assunta, nell’Abbazia di San Felice di Giano in Um‐ bria, le campane hanno risuonato a festa. Non era qual‐ cosa di programmato, non segnava certo l’inizio di una celebrazione liturgica, ma si è trattato dell’esplosione di felicità della nostra comunità del seminario, imprevista e dirompente come tutte le manifestazioni spontanee di gioia. Il motivo? I duecento anni della nostra famiglia: i Missionari del Preziosissimo Sangue. Quale gioia è stata per noi seminaristi essere accolti dalla nostra comunità di Giano in quei giorni speciali, essere proprio lì nella nostra casa (perché Giano è senza

discussone per tutti noi Casa), il luogo dove d tutto è ini‐ compagni, quattro ziato con San Gaspare e i suoi primi com confratelli in tutto, a distanza di duecento anni per dire insieme a tutti i Missionari e al popolo di Dio che il sogno di San Gaspare continua. In quei giorni, nel 1815, Gaspare del Bufalo scriveva in una lettera che il concorso del popolo di Dio e le bene‐ dizioni che il Signore stava concedendo “cavava dalli occhi le lagrime”. Oggi nel 2015 le lacrime sono ancora copiose perché il Signore ha benedetto e continua a benedire quest’opera, noi ne siamo testimoni e con il cuore colmo di emozione ve lo testimoniamo. Che bello poi vedere nel chiostro dell’Abbazia i nuovi af‐ freschi con scene della fondazione ad opera dell’artista Stefano Cianti, il quale ha condiviso con noi questi giorni di festa. La provincia italiana dei Missionari, nello specifico, ha festeggiato a San Felice il bicentenario con una solenne celebrazione nel giorno dell’Assunta e con il segno del‐ l’inaugurazione di una statua della Madonna nella piaz‐

zola antistante l’Abbazia per accogliere tutti i pellegrini e ricordare che sotto il manto di Maria è nata la nostra famiglia. Noi come seminario, insieme alla presenza dei laici delle nostre parrocchie, parte integrante delle Mille Lingue volute dal nostro fondatore, abbiamo ripropo‐ sto il musical Voleva mille lingue ispirato alla vita del no‐ stro fondatore e ai primi anni di vita dell’istituto, ed un concerto ad opera della nostra band i Bloodsound. Non sappiamo come esprimervi la commo‐ zione di mettere in scena la nostra storia in questo luogo spe‐ ciale, a Casa, con le figure di San

Ancora convinti che il ricordo sia un esercizio di malinconia? Noi crediamo proprio di no! Questa festa, queste campane suonate senza preavviso sono un grazie al nostro passato, un segno del no‐ stro vivere presente e un sogno che continua per il futuro, insieme a voi lettori che siete parte di que‐ sta famiglia, di questa casa, anche voi figli di San Gaspare e soprat‐ tutto di Gesù Cristo che ci ha re‐ denti con il suo Sangue e fatto di noi un Regno per il nostro Dio. Il sogno continua… A tutta Gioia!


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