12 mercoled 9 ore 18 mozzafiato e trasversali

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Torino Teatro Vittoria

Trio Mozzafiato e Quartetto I Trasversali del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino

MercoledĂŹ 09.IX.2015 ore 18

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Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847) Lift Thine Eyes da Eliah op. 70 Tradizionale The meeting of the waters Claudio Monteverdi (1567-1643) Qual si può dir maggiore da Canzonette, Venezia 1584 Joseph Bodin de Boismortier (1689-1755) Sonata Georg Friedrich Händel (1685-1759) Minuet da Royal Fireworks Music Thomas Morley (1557-1602) It was a lover and his lass Tradizionale Captain Morgan’s March Philipp Nicolai (1556-1608) Sleepers, Wake! Georg Friedrich Händel See the conquering hero comes da Judas Maccabaeus

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Jean-Baptiste Lully (1632-1687) Bois épais da Amadis Ludwig van Beethoven (1770-1827) Die Ehre Gottes aus der Natur op. 48 n. 4 Trio Mozzafiato del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino Riccardo Albry, Giorgia Benazzi, Emanuele Poma, trombe Scuola di tromba di Paolo Russo * * * * * Giulio Briccialdi (1818-1881) Quartetto in la maggiore per flauti Allegro Andante Allegro con moto Friedrich Kuhlau (1786-1832) Grand quatuor pour quatre flûtes op. 103 Andante maestoso. Allegro assai con molto fuoco Allegro assai. Scherzo, Trio I, Trio II Adagio molto con espressione Rondò. Allegro assai Quartetto I Trasversali del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino Silvia Ruffino, Diego De Marco, Monica Gastaldi, Davide Galleano, flauti Scuola di musica d’assieme per fiati di Francesca Odling

In collaborazione con Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino 4


Dai libri sacri ai canzonieri dei miliziani, dalle accorate melodie del popolano al sottofondo delle storie degne del grande schermo: moltissimi sono i riferimenti alla tromba nella storia e nella civiltà europea. E allora avviciniamoci all’universo di questo strumento con un viaggio nel tempo e nello spazio, reso possibile dalle trascrizioni per trio di trombe delle musiche più adatte e suggestive. Fin dalla prima età moderna la tromba si è trovata a suo agio in maniera particolare nella civiltà musicale britannica, soprattutto nelle vaste composizioni sette-ottocentesche, in cui sovente questo strumento svetta sulle masse sinfoniche e vocali. Così il Trio Mozzafiato intona Lift Thine Eyes, in realtà uno dei cori dell’oratorio Eliah di Mendelssohn (composto nel 1846), dal sapore però antico e comunque solenne. E da un grande autore di pagine sinfonicovocali, il tedesco attivo a Londra Händel, provengono due brani successivi: il minuetto dalla Musica per i reali fuochi d’artificio (circa 1749) e See the conquering hero comes dall’oratorio Judas Maccabaeus (1746), un brano per coro che pure nella trascrizione non perde i suoi accenti barocchi, festivi e solenni insieme. Allo stesso modo del concerto, anche noi in queste note passiamo da un secolo all’altro e da una forma musicale all’altra: pur rimanendo nel mondo anglosassone, ascoltiamo un esempio di musica tradizionale con The meeting of the waters, un motivo popolare irlandese. Ci porta invece nell’epoca di Shakespeare It was a lover and his lass, composta originariamente da Thomas Morley per voce e liuto, sul testo della canzone che il Bardo introdusse in Come vi piace (As you like it), e pubblicata in un’antologia musicale nel 1600. Di nuovo musica tradizionale, questa volta gallese, per la Captain Morgan’s March. Ma la corte assolutista in cui risuonano le trombe non è solo quella di Her (o His) Majesty: può essere invece quella ducale di Mantova, come nel caso della trascrizione di Qual si può dir maggiore, una delle Canzonette a tre voci di un giovanissimo Monteverdi; o la corte regale di Luigi XIV per Bois épais, originariamente un’aria dell’opera Amadis (anno 1684) di Lully; o ancora la medesima corte francese, ormai settecentesca, uditorio della Sonata del prolifico Bodin de Boismortier. In questo viaggio musicale di fantasia per tutta Europa anche il mondo tedesco è rappresentato da Sleepers, Wake!, un corale su testo di Lutero messo in musica da Philipp Nicolai, uno dei primi maestri compositori ad armonizzare le melodie della Riforma: e la pagina ricorderà senz’altro Bach o Mendelssohn a più di un ascoltatore. Il messaggio filosofico della spiritualità della Natura che loda Dio – uno dei temi dell’idealismo poetico germanico – è poi affidato al conclusivo Die Ehre Gottes aus der Natur, che 5


Beethoven destinò al coro, pubblicandolo come n. 4 della sua op. 48, ormai all’alba dell’Ottocento. Per valorizzare tutta la gamma espressiva del proprio strumento, I Trasversali si affidano invece a due brani tratti da un repertorio di raro ascolto, vale a dire la letteratura per ensemble di soli flauti traversi. Friedrich Kuhlau, nato in Germania ma danese di adozione, a seguito dell’invasione napoleonica della sua terra natale, oltre che compositore di musica strumentale e per il teatro fu concertista: non flautista ma pianista. Ebbe però un’attenzione inusuale per questo strumento a fiato, soprattutto brani per flauto e pianoforte, ma anche per duo e trio di flauti. Giulio Briccialdi fu invece virtuoso e didatta, addirittura autore di innovazioni per quanto riguarda la fabbricazione dello strumento, e naturalmente compositore prolifico: concerti per flauto e orchestra, pot-pourri da opere, duetti, quartetti e quintetti tutti per flauti. Due compositori, quindi, che con il loro apporto costituiscono la gioia dei flautisti, perché si può attingere a piene mani dal loro catalogo. All’apertura del primo movimento (Allegro) del Quartetto in la maggiore di Briccialdi (la cui datazione non è precisa) gli strumenti si presentano all’ascoltatore riunendosi in accordi, ma alternandoli con scale veloci: e per stupire le scale diventano composte da cromatismi. L’Andante successivo è più cullante e pastorale; l’Allegro con moto conclusivo ricorre alla verve di evocazioni quasi ballettistiche, e nel crescendo centrale garbatamente operistiche. Nelle prime battute dell’Andante maestoso del Quartetto op. 103, composto nel 1829 e pubblicato l’anno successivo, Kuhlau invece chiede ai flauti sonorità un po’ incantate che ricordano l’apertura delle musiche per il Sogno di una notte di mezz’estate di Mendelssohn (senza che vi sia la certezza che Kuhlau le abbia conosciute). Ma nell’Allegro assai con molto fuoco immediatamente a ridosso vi sono subito altri stati d’animo, ora patetici ora delicati, ora acerbamente popolareschi come nello Scherzo. Il movimento successivo – benché Adagio – è una piazza per sfoderare l’espressività dei passaggi virtuosistici, così come nel finale Rondò, in tempo veloce: del resto siamo nel 1830, nel cuore dell’esplosione del Romanticismo europeo, vale a dire fremiti, guizzi e riscosse, anche nei salotti dove sicuramente sarà risuonata la pagina di Kuhlau. Stefano Baldi

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Il Trio Mozzafiato nasce nel 2014 dalla passione e dall’impegno di tre giovani musicisti: Riccardo Albry, Giorgia Benazzi e Luca Martinacci, ai quali si aggiunge oggi Emanuele Poma. Si definisce particolare in quanto la formazione è a dir poco atipica: infatti non è per nulla usuale incontrare un gruppo formato per l’intero da trombe. Il loro repertorio è composto per la maggior parte da trascrizioni e arrangiamenti di diversa natura e genere. I tre musicisti provengono da una formazione musicale classica, il che permette loro di avere grande padronanza dello strumento e del repertorio proposto. Nato nel 2013, il quartetto di flauti I Trasversali è composto da quattro studenti regolarmente iscritti presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Ha partecipato a diverse attività: - concerti nell’ambito delle Serate del Conservatorio di Torino; - corso di musica d’insieme per strumenti a fiato moderni e antichi all’interno del X Corso estivo di Musica Antica della città di Parzanica (Bergamo) nell’agosto 2014; - nel settembre 2014 è stato uno dei gruppi di musicisti itineranti di MITO per la Città; - classificato III al XXII International Music Competition di Cortemilia nel novembre 2014; - impiegando per l’occasione la traversa rinascimentale anziché il flauto moderno, ha partecipato a un concerto all’interno del Maggio Musicale 2015 in collaborazione con la Schola Gregoriana dell’Accademia Filarmonica di Saluzzo. Domenica 13 settembre ore 11 - Auditorium Rai Arturo Toscanini Concerto straordinario seguito da aperitivo Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Juraj Valčuha, direttore

Bedřich Smetana: La Moldava, poema sinfonico Nino Rota: La strada, suite dal balletto Johann Strauss figlio: Valzer e polke Posto unico numerato euro 10 in vendita presso la biglietteria di MITO SettembreMusica Via San Francesco da Paola, 6 tutti i giorni 10.30/18.30 e on-line www.mitosettembremusica.it

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Impaginazione e stampa: Alzani Tipografia - Pinerolo (TO)


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