www.mitoperlacitta.it smtickets@comune.torino.it 011.01124777
Impaginazione e stampa: Alzani Tipografia - Pinerolo (TO)
info
Un progetto di
per la città 07/23 09 2015
Realizzato da
#MITO15
18.IX venerdì www.mitosettembremusica.it
Main Partner
Partner
ore 21
Torino Chiesa di San Leonardo Murialdo
Quartetto Incamto Johann Christian Bach Mozart Stamitz Cimarosa Cappello
Media Partner
LA MUSICA È ASSICURATA
Johann Christian Bach (1735-1782) Quartetto in la maggiore T 309 Allegro Rondò. Grazioso Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Quartetto n. 3 per flauto e archi in do maggiore KV Anh. 171 (285b) Allegro Tema con variazioni Carl Stamitz (1745-1801) Quartetto in re maggiore op. VIII n.1 Allegro Andante amoroso Poco presto Domenico Cimarosa (1749-1801) Quartetto in re maggiore Allegro Adagio Rondò Flavio Cappello (1954) Quartetto I A Quiet Prayer II Moderately Fast Quartetto Incamto Flavio Cappello, flauto Efix Puleo, violino Svetlana Fomina, viola Margherita Monnet, violoncello
In collaborazione con Coordinamento Associazioni Musicali Torinesi Associazione Insieme Cameristico di Torino
La musica per quartetto con flauto nella seconda metà del Settecento si rivolge a un pubblico di amateurs, desideroso di godere di un raffinato intrattenimento. Sono in genere borghesi che aspirano a una legittimazione sociale: ascoltano musica e spesso la eseguono in prima persona per appropriarsi di un costume tipico della nobiltà. È questo nuovo pubblico che dà un potente impulso alla produzione e alla diffusione di opere nuove. In questo clima propizio, autori lontani nello spazio e nel tempo come quelli presentati in questo concerto, condividono alcuni tratti stilistici che saranno poi magistralmente sintetizzati da Mozart. Proprio il giovane salisburghese ci permette di intrecciare i fili del programma. Egli, quando aveva otto anni, nei suoi viaggi come bambino prodigio incontra Johann Christian Bach, che vive a Londra e sta avviando insieme ad Abel una delle prime società di concerti. Il figlio del Kantor di Lipsia è il campione di uno stile scorrevole e brillante, generalmente chiamato “stile galante”, che trova nel Quartetto con flauto la sua migliore espressione. Mozart apprende la lezione del Bach di Londra e la applica ai suoi primi quartetti per archi, che sono contemporanei a questa composizione, risalente ai primi anni Settanta e pubblicata nel 1776 in una raccolta di più autori. Avviene così un passaggio di testimone che spiega la continuità di certi elementi in quest’epoca. Il quartetto d’archi assumerà in seguito un carattere più sfaccettato, assegnando pari dignità a ogni strumento, e facendoli dialogare fra loro. I teorici coevi parlano di “stile di conversazione” e contrappongono lo stile medio del quartetto allo stile sublime della sinfonia. La presenza del flauto rimanda invece a quell’ampio repertorio di serenate, cassazioni e divertimenti che si eseguivano all’aperto con gruppi variabili di fiati. La brillantezza dei tempi veloci di queste serenate, le dolcezze notturne dei tempi lenti, trovano nel timbro del flauto la loro più perfetta sintesi. Osserviamo nel quartetto di Johann Christian Bach la struttura in due movimenti, che assegna al Grazioso il compito di concludere il brano. Più articolato e composito il Quartetto di Carl Stamitz, pubblicato a Berlino nel 1773, in una raccolta di sei quartetti dall’organico variabile: alcuni assegnano al clarinetto la parte solista, altri al flauto o all’oboe. Carl apparteneva a una dinastia di musicisti boemi: il padre Johann aveva contribuito a plasmare lo stile dell’orchestra di Mannheim, la prima orchestra moderna. Carl è un virtuoso di violino e viola: inizia la sua carriera in quell’orchestra, famosa in tutta Europa, per poi spostarsi a Parigi. I suoi viaggi gli permettono di conoscere e assorbire le più importanti novità. Eppure il quartetto con flauto mostra soprattutto i tratti dello stile di Mannheim: temi ritmicamente profilati, ampie escursioni dinamiche, passaggi brillanti del solista. L’Andante amoroso mostra invece una cantabilità tutta strumentale, immersa in un clima notturno. Il Poco presto ha un carattere vagamente umoristico, unito a una sorprendente concisione. Passando ora a Domenico Cimarosa immagineremmo di trovare uno stile ben diverso. E in effetti il modello dell’opera apporta linfa nuova al genere del quartetto con flauto. Ma sono assai numerosi anche i punti di contatto con i brani dei colleghi nordici. Non dimentichiamo che Cimarosa
raccolse i più grandi successi a Vienna col suo Matrimonio segreto. Non era solo l’opera italiana a varcare i confini degli stati proponendosi come genere internazionale per eccellenza, anche la musica cameristica circolava in tutta Europa. I caratteri italiani di questo quartetto sono riconoscibili nella cantabilità e in una certa rilassatezza ritmica che accomuna i tre movimenti. L’Adagio in minore è teneramente cantabile. Il quartetto in do maggiore di Mozart KV 285b costituisce un interessante rompicapo per i musicologi. Pubblicato nel 1788 dall’editore Heinrich Philipp Bossler a Spira, è di attribuzione incerta, in quanto accoppia una serie di Variazioni derivate dalla Gran Partita KV 361 a un Allegro che potrebbe essere spurio. La prossimità al genere della serenata qui è palese, e il passaggio dall’organico multiforme della Gran Partita alla sonorità più sobria del quartetto con flauto, non smorza la festosità dell’impianto. Il concerto si chiude con una composizione di Flavio Cappello, che sfrutta abilmente le potenzialità del quartetto. Un primo movimento dal carattere meditativo è seguito da uno più mosso, in cui una melodia ripetitiva affidata al flauto si dipana sopra un ritmo sincopato di danza. Ed è proprio il gioco ritmico fra l’ostinato del violoncello e le ripetizioni asimmetriche del flauto a rendere vario e interessante il brano. Carlo Lo Presti
Il Quartetto Incamto è una emanazione dell’Insieme Cameristico di Torino, che ha iniziato la propria attività nel 1985 come progetto atto a costituire un ensemble stabile nel tempo, con intenti programmatici e finalità musicali comuni ai propri componenti. Con un organico eterogeneo, il suo repertorio spazia, ormai, fino alle ultime esperienze delle avanguardie musicali. Collabora, inoltre, all’allestimento di spettacoli in cui confluiscono diverse espressioni artistiche. L’Insieme Cameristico di Torino, nelle varie formazioni musicali che lo caratterizzano, si è esibito nell’ambito di numerose rassegne in varie città italiane ed è stato invitato da associazioni musicali e culturali, tra cui l’Unione Musicale e il Teatro Nuovo di Torino, l’Associazione Contrattempo, il Premio letterario Grinzane Cavour, l’Artis di Verona, Lario Musica e l’Associazione culturale “Alessandro Volta” di Como. Nel 1991 ha effettuato una tournée in Danimarca, Svezia e Finlandia nella quale ha proposto l’integrale dei Quartetti per flauto e archi di Mozart. Nel 1994 è stato invitato alla Rassegna di Musica da Camera del Castello di Wildenstein (Rheinland-Pfalz) e ha suonato, inoltre, nell’ambito della stagione concertistica che si tiene annualmente nella Cattedrale di Ramstein in Germania. Oltre all’attività concertistica, in Italia e all’estero, Incamto ha allestito, curandone la direzione artistica e gli aspetti organizzativi, numerose rassegne di musica da camera in cui sono stati presentati, oltre al repertorio classico, brani in prima esecuzione assoluta di giovani compositori operanti nell’area piemontese.