Milano Sede GRUPPO 24 ORE Auditorium
Quartetto Arditti Günther Lebbing, Tom Pauwels chitarra
Venerdì 17.IX.10 ore 17
Lachenmann
° 53
Torino Milano Festival Internazionale della Musica 03_24 settembre 2010 Quarta edizione
SettembreMusica
Helmut Lachenmann (1935) Quartetto per archi n. 2 Reigen seliger Geister
5 min.
Salut f端r Caudwell, musica per due chitarristi
25 min.
Quartetto per archi n. 3 Grido Quartetto Arditti G端nther Lebbing, Tom Pauwels, chitarra
In collaborazione con GRUPPO 24 ORE
28 min.
Nuovi e mobili orizzonti sonori La venerabile tradizione del quartetto d’archi rischia di incutere soggezione a chiunque tenti di scriverne uno. Da Beethoven a Bártok a Ligeti, il quartetto è il luogo per eccellenza della sublimazione compositiva, del rigore costruttivo, dell’economia formale, dell’essenzialità espressiva. Si rivela spesso anche il luogo della ricerca e della sperimentazione del nuovo, dove si osa fare ciò che altrove non si immagina neppure. È quest’ultimo aspetto che Lachenmann cura soprattutto, prendendosi invece ampie libertà su tutti gli altri fronti. Reigen seliger Geister (Danza di spiriti beati) sfida tutte le convenzioni del genere, dalla notazione musicale alla produzione sonora, dall’accordatura degli strumenti alla scansione formale. Ogni strumento è notato con un doppio pentagramma: il primo che indica, più o meno tradizionalmente, l’altezza dei suoni e la tecnica esecutiva, il secondo che descrive la posizione dell’arco sullo strumento (alla tastiera, al ponticello, oltre il ponticello, ecc.). In questo modo le produzioni sonore risultano enormemente moltiplicate: l’arco può suonare ‘flautando’ ma cambiare il timbro del suono spostandosi lungo la corda, oppure essere premuto con forza mentre l’altra mano ferma le corde ma scorre su di esse, oppure ancora può essere usata la vite di tensione dell’arco stesso per eccitare la vibrazione della corda (solo per limitarci a pochissimi esempi). Gli strumenti hanno già in partenza un’accordatura anomala: solo la viola è accordata secondo tradizione; i violini e il violoncello si distanziano di un semitono o di un tono intero. Verso la fine del lavoro, tuttavia, il compositore richiede agli esecutori una ‘scordatura libera’, che essi attuano in tempo reale e secondo l’ispirazione del momento, rendendo così il finale del brano unico ad ogni esecuzione. L’ascolto non solo non riesce a distinguere l’articolazione formale del brano, che si muove come una fantasia: spesso è assai difficile riconoscere i ruoli strumentali, quale strumento suona cosa. Lachenmann infatti concepisce i quattro strumenti come se fossero un unico gigantesco strumento ad arco a sedici corde capace di incredibili varietà timbriche e di ricca stratificazione sonora. Anche la dinamica del super-strumento è ingigantita, soprattutto verso il limite microscopico del piano. Il suono spesso nasce dal nulla e diffonde una vibrazione appena palpabile che vive di sottilissime trasformazioni e sorprese, forse l’aspetto più affascinante e coinvolgente del brano. Percepiamo gli spiriti del titolo che danzano sulla soglia dell’udibilità, attirandoci in luoghi sonori leggeri e pulviscolari, luminosi e impalpabili come la loro beatitudine. In Salut für Caudwell di Lachenmann tutto il bagaglio di suoni, atmosfere, cultura e folklore dello strumento ‘chitarra’ viene lasciato sullo sfondo ed evocato solo da lontano attraverso una scelta di elementi tecnici e timbrici che possano servire da materiale per una costruzione musicale completamente nuova. L’intenzione non è di negare la natura o la storia della strumento, ma di evitare di utilizzare stilemi noti o addirittura logori per costruire un brano che già nel materiale di partenza risulti simile o analogo a molti altri. Più profondamente, l’intento è quello di portare all’interno del brano la dialettica tra il materiale disponibile e la novità dell’invenzione, la tensione tra la convenzione, il sedimento storico, l’aura da una parte e la volontà, persino la necessità, di esprimere liberamente se stessi dall’altra. Si va in cerca, quindi, di una libertà radicale che strappi l’arte dall’abitudine sociale e dal puro idillio estetico per conferirle una funzione rigeneratrice della coscienza e della realtà. Non a caso il brano è dedicato allo scrittore e poeta marxista Christopher Caudwell, morto trentenne nella guerra civile spagnola combattendo contro l’affermazione del regime di Franco. Il ‘saluto’ che gli si vuole tributare, nel quarantesimo anniversario della sua morte, è una sorta di omaggio onorifico che ricordi la sua persona, ma ne esprima anche la testimonianza. Perciò all’interno del brano viene elaborato un estratto dal libro
di Caudwell Illusione e realtà, affidato alla declamazione dei due chitarristi. Il linguaggio è quello, oggi sempre più desueto, della polemica contro il mondo borghese, ma lo spunto programmatico di un’arte «che conosce le sue condizioni e le esprime» rimane, nella visione di Lachenmann, irrinunciabile. Ecco la traduzione dell’estratto: «La vostra libertà è incompleta, poiché si radica solo in una parte della società. Tutta la coscienza è plasmata dalla società nel suo insieme. Ma poiché non siete coscienti di questo, credete di essere liberi. Questa illusione messa in mostra così orgogliosamente è il segno della vostra schiavitù. Sperate di dividere il pensiero dalla vita e, così facendo, di custodire una parte della libertà umana. La libertà, tuttavia, non è una sostanza da custodire, ma una forza prodotta nella lotta attiva con i concreti problemi della vita. Non esiste un mondo artistico neutrale. Dovete scegliere tra un’arte che non è consapevole di sé, che non è libera e che non è vera, e un’arte che conosce le sue condizioni e le esprime. Non smetteremo mai di criticare il contenuto borghese della vostra arte. Noi avanziamo solo la richiesta di conciliare l’arte con la vita e la vita con l’arte. Noi vi chiediamo di vivere realmente in un nuovo mondo e di non lasciare la vostra anima nel passato. Rimarrete divisi finché non potrete permettere che le logore categorie dell’arte borghese si mescolino meccanicamente tra loro, oppure che le categorie di un ambito diverso, quello proletario, le sostituiscano meccanicamente. Dovete percorrere il difficile sentiero creativo, dare nuova forma alle leggi e alla tecnica dell’arte in modo che essa esprima il mondo che sta nascendo e che costituisca una parte della sua realtà. Perciò diremo...»
È Lachenmann stesso a tracciare una linea di sviluppo tra i suoi due primi quartetti per archi, Gran torso e Reigen seliger Geister, soffermandosi soprattutto sugli aspetti esecutivi e compositivi: «La stessa prassi esecutiva tramandata dovette essere ampliata, persino straniata. Le abitudini di ascolto e di concertazione legate all’organico scelto opponevano una ‘loro’ resistenza alla mia concezione poetica, sonora e sintattica. Questa resistenza fu però fruttuosa e su di essa si affinarono, si precisarono e si ampliarono le mie visioni e anche i miei mezzi tecnici compositivi. Suono e rumore non erano opposti, bensì nascevano sempre in modo diverso l’uno dall’altro come varianti di categorie sonore superiori». Date per acquisite queste conquiste, non è facile trovare nel terzo quartetto, Grido, una tappa ulteriore di questo sviluppo. Le convenzioni, ormai, sono state frantumate, la prassi esecutiva ampliata, il linguaggio affinato. In effetti, la scrittura di Grido sembra fare tesoro delle esperienze precedenti come di un bagaglio che non ha più bisogno di essere ampliato, ma semmai semplificato e alleggerito in vista di una maggiore economia espressiva, una più profonda chiarezza poetica. Lo sviluppo va forse visto in questa ricerca di categorie sonore ancora più alte, che non si fermino, ad esempio, alla fusione tra suono e rumore, ma ridiano cittadinanza al suono puro, alle sottili varianti delle consonanze, al cangiante spessore dell’unisono. Ritroviamo la firma dei lavori precedenti nel quartetto inteso come super-strumento, nella varietà delle risorse tecniche, nella costruzione sonora sempre mobile e pulviscolare, ma avvertiamo anche una nuova profondità di campo, una tridimensionalità recuperata, forse la lontananza da cui proviene un grido. Pietro Mussino*
*Ha compiuto studi musicali presso i Conservatori di Torino e Bologna e studi filosofici all’Università di Torino. È attivo come direttore di coro, compositore, didatta e musicologo. 3
Quartetto Arditti Il Quartetto Arditti gode di fama mondiale grazie alle sue raffinate interpretazioni di musica contemporanea e del ventesimo secolo. Diverse centinaia di quartetti sono stati composti per l’ensemble fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1974, per volere del violinista Irvine Arditti. Queste opere hanno lasciato un segno nel repertorio del XX secolo ed hanno assicurato al Quartetto Arditti un posto nella storia della musica. Le prime mondiali di quartetti di compositori come Ades, Andriessen, Aperghis, Bertrand, Birtwistle, Britten, Cage, Carter, Denisov, Dillon, Dufourt, Dusapin, Fedele, Ferneyhough, Francesconi, Gubaidulina, Guerrero, Harvey, Hosokawa, Kagel, Kurtag, Lachenmann, Ligeti, Maderna, Nancarrow, Reynolds, Rihm, Scelsi, Sciarrino, Stockhausen e Xenakis mostrano la vastità del repertorio del Quartetto Arditti. L’ensemble ritiene che una stretta collaborazione con i compositori sia vitale per il processo di interpretazione della musica moderna e quindi cerca sempre di lavorare insieme ad ogni compositore di cui esegue le musiche. L’impegno del quartetto in campo educativo è dimostrato dalle frequenti masterclass e dai laboratori a favore di giovani musicisti e compositori provenienti da tutte le parti del mondo. Dal 1982 al 1996 i membri del quartetto sono stati resident string tutors ai Corsi Estivi per la Nuova Musica di Darmstadt. L’estesa discografia del Quartetto Arditti comprende più di centosessanta registrazioni, di cui 42 sono state pubblicate per l’etichetta francese Naïve Montagne. La serie presenta opere di numerosi compositori contemporanei così come la prima registrazione digitale della musica completa per quartetto d’archi della Seconda Scuola Viennese. Uno dei dischi più recenti comprende la registrazione del poco conosciuto Helicopter Quartet di Stockhausen. L’integrale dei Quartetti di Luciano Berio è stata registrata in presenza del compositore, poco prima della scomparsa del Maestro. Le incisioni più recenti comprendono musiche di Donaueschingen 2006, Lachenmann, Moe, Nancarrow, Paredes e Spahlinger. In trent’anni di carriera, l’ensemble ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo lavoro. Ha vinto il Deutsche Schallplatten Prize diverse volte ed il Gramophone Award per la migliore registrazione di musica da camera contemporanea nel 1999 (Elliott Carter) e nel 2002 (Harrison Birtwistle). Al Quartetto Arditti è stato inoltre assegnato, nel 1999, il prestigioso Ernst von Siemens Music Prize alla carriera. Irvine Arditti, violino Ashot Sarkissjan, violino Ralf Ehlers, viola Lucas Fels, violoncello
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Günther Lebbing e Tom Pauwels, chitarra Tom Pauwels e Günther Lebbing sono specializzati nel repertorio del XX e XXI secolo. Dal 2005 fanno parte della produzione Movements for Lachenmann in collaborazione con il coreografo Xavier LeRoy. Günther Lebbing, nato in Germania, ha studiato chitarra con Reinbert Evers e Wolfgang Weigel a Münster e si è perfezionato con Staatliche Musiklehrerprüfung e Künstlerische Reifeprüfung. Ha terminato gli studi a Karlsruhe sotto la guida di Harald Lillmeyer con il Konzertexamen. Si esibisce in numerose produzioni radio (WDR, R3, Radio France…). Il suo disco con i lavori di Jolivet, Migot e altri è pubblicato da Musicaphon. Numerose collaborazioni si contano in tutta Europa, come Wien Modern, Ultraschall (Berlino), Festival D’Automne (Parigi), Agora (Parigi), Dialoge (Salisburgo), Ruhrtriennale (Essen), Ars Musica (Liege). Tom Pauwels (Bornem, Belgio, 1974) ha studiato chitarra classica a Brussels, Colonia e Münster con Albert Sundermann, Hubert Käppel e Reinbert Evers. Nel 1995, durante i suoi studi al Conservatorio di Brussels è stato coinvolto nella fondazione della Black Jackets Company, un collettivo di compositori ed esecutori. Fin da questi primi esperimenti è stato attivo nel campo della musica contemporanea, sia con la chitarra classica che con quella elettrica. Dal 1999 al 2001 diviene un membro stabile della Champ D’Action di Antwerp, formazione per la musica sperimentale. Dal 2002 ha lavorato come esecutore e vice direttore artistico per la nuova formazione ICTUS di Brussels. Ha inoltre collaborato con Champ D’Action, ‘Anglo-Belgian octet Plus-Minus’ ed Elastic3, un trio con Eva Reiter e Paolo Pachini. Ha registrato composizioni di Craenen, Lachenmann, Shlomowitz, Van Eycken e per Cyprès (Ictus) lavori da Oehring, Harada, Romitelli e Aperghis. Dopo un lavoro di ricerca di cinque anni sulla musica per chitarra, si laurea presso l’Orpheus Institute con la tesi De Echo van ‘t Saluut. Dal 2002 è stato responsabile dell’insegnamento della nuova musica per chitarra al conservatorio di Gent, dove ha sviluppato un nuovo programma per master ponendo l’accento sulla musica da camera contemporanea, in collaborazione con Spectra ensemble e Ictus. Questo programma è pensato per i musicisti rispetto all’esigenza di coniugare l’esecuzione di musica contemporanea e musica da camera, attraverso un alto grado di specializzazione per lo sviluppo della loro carriera. (Maggiori informazioni su http://www. ictus.be/manama/). Il grande interesse per l’esecuzione l’ha portato a collaborare con diversi coreografi, come Xavier Leroy e Maud Le Pladec.
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Il FAI presenta i luoghi di MITO SettembreMusica Sede del gruppo 24 Ore La nuova sede del gruppo editoriale “24 ore”, punto di riferimento del mondo dell’economia e della finanza italiane, sorge nei pressi di piazzale Lotto e della circonvallazione esterna, in un incrocio di strade importanti che conducono alla sede originale della Fiera di Milano. I lavori, durati dal 1998 al 2004, sono stati commissionati dal Gruppo per l’esigenza di razionalizzare i propri spazi a Milano con la creazione di un nuovo quartiere generale che per la prima volta radunasse tutte le diverse attività, che abbracciano testate giornalistiche, agenzie di stampa, radio e siti internet. La scelta è caduta su un’area occupata dai vecchi stabilimenti Italtel, da tempo dismessi. Il complesso consisteva in cinque blocchi rettangolari disposti intorno a un cortile centrale. Quest’ultimo è stato trasformato nel cuore verde del complesso, la parte più interna visibile tuttavia anche dall’esterno, grazie alla trasparenza delle vetrate a tutta altezza della facciata principale. Autore del progetto della nuova sede è stato il Renzo Piano Building Workshop, che ha creato 28.000 metri quadrati di superficie per i nuovi uffici. Piano ha lavorato per sottrazione: ha mantenuto la vecchia struttura portante, alleggerito i volumi dei piani bassi ed eliminato il corpo edilizio su viale Migliara per consentire la realizzazione della collina-giardino e dei tre blocchi principali. Come spesso accade nelle realizzazioni dell’architetto genovese, il dialogo tra interno ed esterno si rivela costante e fondamentale. Esternamente, infatti, l’edificio si presenta trasparente e leggero grazie alle facciate in vetro che si sovrappongono alle vecchie strutture industriali. Dall’ingresso principale lo sguardo può spaziare fino alla corte interna, lasciando percepire la chiarezza strutturale e la luminosità dell’intera costruzione. Tale effetto è stato ottenuto anche grazie alla rottura del fronte stradale, giocato su un’alternanza di aggetti – la tettoia trasparente, i blocchi di collegamento e dei servizi – e arretramenti, dal basamento alla zona dell’ingresso. Le ‘torri’ dei servizi introducono inoltre fughe verticali sul prevalente tema orizzontale, conferendo maggiore dinamicità al geometrico complesso. Di particolare originalità sono le soluzioni adottate per la copertura, che sembra quasi sospesa, e per le ‘tende’ esterne, costituite da un sistema oscurante di colore verde, che ripropone nella parte esterna dell’edificio il verde naturale della sua corte. Il ruolo importante affidato all’aspetto cromatico emerge altresì nel rivestimento del basamento, che crea un effetto di contrasto con il vetro delle facciate. L’apparenza ‘verde’ del complesso rispecchia infine la particolare attenzione riservata all’impiantistica e alle soluzioni a basso consumo energetico, che rendono l’edificio un modello di intervento sostenibile. Al secondo piano interrato si trova l’auditorium, dotato di 270 posti a sedere, rivestito da pannelli in legno di faggio e con le poltrone che riprendono il caratteristico colore verde delle tende.
Si ringrazia
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MITO SettembreMusica è un Festival a Impatto Zero® Il Festival MITO compensa le emissioni di CO2 con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, e in Madagascar Una scelta in difesa dell’ambiente contraddistingue il Festival sin dall’inizio. Per la sua quarta edizione, MITO SettembreMusica ha scelto di sostenere due interventi dall’alto valore scientifico e sociale. Contribuire alla creazione e tutela di aree all’interno del Parco Rio Vallone, in Provincia di Milano, un territorio esteso su una superficie di 1181 ettari lungo il torrente Vallone che nel sistema delle aree protette funge da importante corridoio ecologico, significa conservare un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, a nord-est della cintura metropolitana. In Madagascar, isola che dispone di una delle diversità biologiche più elevate del pianeta, l’intervento forestale è finalizzato a mantenere l’equilibrio ecologico tipico del luogo. Per saperne di più dei due progetti fotografa il quadrato in bianco e nero* e visualizza i contenuti multimediali racchiusi nel codice QR.
Visualizza il filmato sui due progetti sostenuti dal Festival *È necessario disporre di uno smartphone dotato di fotocamera e connessione internet. Una volta scaricato il software gratuito da www.i-nigma.com, basta lanciare l’applicazione e fotografare il quadrato qui sopra. Il costo del collegamento a internet varia a seconda dell’operatore telefonico e del tipo di contratto sottoscritto. In collaborazione con
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MITOFringe, tanti appuntamenti musicali che si aggiungono al programma ufficiale del Festival MITOFringe nel mese di settembre a Milano la trovi... … in metro Tutti i giovedì, venerdì e sabato MITOFringe arriva nella metropolitana milanese con tre concerti al giorno nelle stazioni Cordusio, alle ore 16, Cadorna, alle ore 17, e Duomo, alle ore 18. Fringe in Metro inaugura sabato 4 settembre alle ore 16.30 con tre ore di musica non stop nella stazione Duomo. In collaborazione con ATM. … in stazione Martedì 7 e martedì 21 settembre, alle ore 17.30, la nuova Stazione Garibaldi si presenta ai milanesi con due appuntamenti musicali. I concerti, il primo nel Passante di Porta Garibaldi e il secondo in Porta Garibaldi CentoStazioni, sono dedicati alla musica funky e jazz. In collaborazione con Ferrovie dello Stato e CentoStazioni. … nei parchi Tutte le domeniche del Festival, la festosa atmosfera delle bande musicali anima i parchi cittadini. Il 5 settembre alle 12 nei giardini pubblici Montanelli di Porta Venezia, il 12 settembre alle 12 al Parco Ravizza e il 19 settembre alle 11 al Parco Sempione. … nelle piazze e nelle strade della periferia milanese Nei weekend trovi MITOFringe nelle piazze e nelle strade della periferia milanese con concerti nelle zone Baggio (sabato 5 alle 20.45), San Siro (venerdì 10 alle 21), Casoretto (sabato 11 alle 21), Pratocentenaro (venerdì 17 ore 21) e Isola (domenica 19 ore 21). I cinque appuntamenti, realizzati in collaborazione con Unione del Commercio, sono riservati alla classica, al folk, al jazz e alla musica etnica. … nei chiostri, nelle strade e nelle piazze del centro Concerti nei chiostri e negli angoli più suggestivi di Milano guidano i cittadini alla scoperta di un patrimonio artistico e architettonico a molti sconosciuto. Lunedì 13 alle 17.30 nel chiostro di via Santo Spirito e lunedì 20 alle 18 nel chiostro della sede della Società Umanitaria. Tutti i lunedì inoltre eventi musicali nelle zone del centro: il 6 settembre alle 13 in Corso Vittorio Emanuele (ang. Via Passarella), il 13 alle ore 18.30 in via Fiori Chiari (ang. Via M. Formentini) e il 20 alle ore 13 in via Dante (ang. via Rovello). Il 7, 8 e 22 settembre, alle 18.30, MITOFringe dà appuntamento alle colonne di San Lorenzo per tre concerti dedicati alla musica classica ed etnica. … nelle Università Tre appuntamenti in un percorso musicale che invita i cittadini in tre luoghi storici della città. Martedì 14 alle 16.30 il tango nella sede dell’Università Statale, mercoledì 15 alle ore 17 all’Università Cattolica un appuntamento di musica classica e il 16 alle ore 12.30 al Politecnico di Milano un concerto di musica barocca. … in piazza Mercanti con artisti selezionati dal web Uno spazio ai nuovi talenti: musicisti ed ensemble selezionati tra quelli che hanno riposto all’invito sul sito internet del Festival inviando il loro curriculum e una proposta artistica, si alternano con set di 15-20 minuti sul palco per le libere interpretazioni allestito in Piazza Mercanti. Mercoledì 8 settembre, dalle 13 alle 15, il palco è riservato alle formazioni di musica corale, mercoledì 15 settembre, nello stesso orario, si esibiscono gli ensemble di musica da camera. Domenica 12 settembre, dalle ore 15, un pomeriggio dedicato ai bambini under 12 e alla gioia di suonare in famiglia. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www.mitosettembremusica.it /programma/fringe.html 8
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MITO SettembreMusica Promosso da Città di Milano Letizia Moratti Sindaco Massimiliano Finazzer Flory Assessore alla Cultura
Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura e al 150° dell’Unità d’Italia
Comitato di coordinamento Presidente Francesco Micheli Presidente Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Massimo Accarisi Direttore Centrale Cultura Antonio Calbi Direttore Settore Spettacolo
Città di Torino Sergio Chiamparino Sindaco
Vicepresidente Angelo Chianale Presidente Fondazione per le Attività Musicali Torino Anna Martina Direttore Divisione Cultura, Comunicazione e promozione della Città Angela La Rotella Dirigente Settore Spettacolo, Manifestazione e Formazione Culturale
Enzo Restagno Direttore artistico Francesca Colombo Segretario generale Coordinatore artistico
Claudio Merlo Direttore generale
Realizzato da Associazione per il Festival Internazionale della Musica di Milano Fondatori Alberto Arbasino / Gae Aulenti / Giovanni Bazoli / Roberto Calasso Gillo Dorfles / Umberto Eco / Bruno Ermolli / Inge Feltrinelli / Stéphane Lissner Piergaetano Marchetti / Francesco Micheli / Ermanno Olmi / Sandro Parenzo Renzo Piano / Arnaldo Pomodoro / Davide Rampello / Massimo Vitta Zelman Comitato di Patronage Louis Andriessen / George Benjamin / Pierre Boulez / Luis Pereira Leal Franz Xaver Ohnesorg / Ilaria Borletti / Gianfranco Ravasi / Daria Rocca Umberto Veronesi Consiglio Direttivo Francesco Micheli Presidente / Marco Bassetti / Pierluigi Cerri Roberta Furcolo / Leo Nahon / Roberto Spada Collegio dei revisori Marco Guerreri / Marco Giulio Luigi Sabatini / Eugenio Romita Organizzazione Francesca Colombo Segretario generale, Coordinatore artistico Stefania Brucini Responsabile biglietteria Marta Carasso Vice-responsabile biglietteria Carlotta Colombo Responsabile produzione Federica Michelini Assistente Segretario generale Luisella Molina Responsabile organizzazione Letizia Monti Responsabile promozione Carmen Ohlmes Responsabile comunicazione
Lo Staff del Festival Per la Segreteria generale Chiara Borgini con Eleonora Tallarigo Per la Comunicazione Livio Aragona Responsabile edizioni / Marco Ferullo Ufficio stampa Marta Francavilla Responsabile redazione web / Roberta Punzi Referente partner e sponsor / Uberto Russo Ufficio comunicazione con Elisabetta Villa e Francesca Carcucci / Cristina Castiglioni / Lorenza Giacardi Margherita Maltagliati / Valentina Meotti / Francesco Monti / Maddalena Pais Alberto Raimondo / Daniela Valle Per la Produzione Ludmilla Faccenda Responsabile logistica produzione / Nicola Giuliani, Matteo Milani Andrea Minetto Direttori di produzione con Grazia Bilotta / Francesco Bollani Niccolò Bonazzon / Angelica Buoncore / Stefano Coppelli / Paola Rimoldi e Elisa Abba / Claudio Bardini / Giacomo Carabellese Stefano Chiabrando / Diego Dioguardi / Consuelo Di Pietro / Laura Ginepri Marta Masnaghetti / Bianca Platania Per la Promozione Alice Fantasia / Federica Mulinelli e Lea Carlini Per la Biglietteria Monica Montrone Responsabile gestione del pubblico Andrea Rizzi Responsabile infopoint con Alberto Corielli / Giulia De Brasi / Silvia Masci Marida Muzzalupo / Chiara Sacchi e Arjuna Das Irmici via Dogana, 2 – Scala E, II piano 20123 Milano telefono +39.02.88464725 / fax +39.02.88464749 c.mitoinformazioni@comune.milano.it / www.mitosettembremusica.it
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I concerti di domani e dopodomani Sabato 18.IX
Domenica 19.IX
ore 17 ragazzi Teatro Collegio San Carlo Suoni di sabbia °, Britten, Peterson, Musiche di Martinu Ellington Discovery Ensemble Luigi Di Fronzo, direttore Luigi Palombi, pianoforte Massimo Ottoni, artista visuale Posto unico numerato € 5
ore 12 antica Basilica di San Marco Johann Sebastian Bach Messa in si minore BWV 232 Akademie für Alte Musik Berlin Cappella Amsterdam Daniel Reuss, direttore Joanne Lunn, soprano Maarten Engeltjes, contralto Thomas Walker, tenore Peter Harvey, basso Celebra Don Luigi Garbini Ingresso libero
ore 17 contemporanea Teatro Elfo Puccini, Sala Shakespeare Musiche di Lachenmann, Schönberg mdi ensemble Paolo Casiraghi, clarinetto Lorenzo Gentili Tedeschi, violino Paolo Fumagalli, viola Giorgio Casati, violoncello Simone Beneventi, percussioni Luca Ieracitano, pianoforte Ingresso gratuito ore 18 incontri Piccolo Teatro Grassi Musica e Teatro Incontro su Sconcerto in programma il 19 settembre. Partecipano: Giorgio Battistelli, compositore Franco Marcoaldi, autore del testo Toni Servillo, regista e attore con Sergio Escobar, Francesca Colombo, Angelo Curti Ingresso gratuito ore 18 classica Galleria d’Arte Moderna - Villa Reale, Sala da Ballo Un’ora con Chopin e Schumann Antonio Di Dedda, pianoforte Ingressi € 5 ore 21 classica Auditorium di Milano, Fondazione Cariplo Musiche di Rihm, Lachenmann Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Matthias Hermann, direttore Jörg Widmann, clarinetto Quartetto Danel Ingresso gratuito ore 22 jazz Officina Teodosio ATM, Reparto Verniciatura Mosche elettriche “Around Jimi” Giovanni Falzone, tromba, elettronica Valerio Scrignoli, chitarra elettrica Michele Tacchi, basso elettrico Riccardo Tosi, batteria Ingressi € 15 12
ore 17 Teatro Sala Fontana Nel paese del tramonto Un racconto di Astrid Lindgren con la musica di Edvard Grieg Milena Vukotic, voce recitante Angela Annese, pianoforte posto unico numerato € 5
ragazzi
classica ore 18 Galleria d’Arte Moderna - Villa Reale, Sala da Ballo Un’ora con Chopin e Schumann Patrizia Salvini, pianoforte Ingressi € 5 ore 21 contemporanea Piccolo Teatro Strehler Sconcerto Teatro di musica per Direttore - Attore Orchestra Musica di Giorgio Battistelli Testo di Franco Marcoaldi con Toni Servillo Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli Marco Lena, direttore regia di Toni Servillo Posti numerati € 15, 25 ore 22
performance
Teatro Out Off Cheval Una pièce ludico-musicale e tecnico-sportiva di Antoine Defoort e Julien Fournet Prima esecuzione italiana Posto unico numerato € 10
www.mitosettembremusica.it Responsabile editoriale Livio Aragona Progetto grafico Studio Cerri & Associati con Francesca Ceccoli, Anne Lheritier, Ciro Toscano
MITO SettembreMusica
Quarta edizione
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Il Festival MITO a Milano è a Impatto Zero®. Aderendo al progetto di LifeGate, le emissioni di CO2 sono state compensate con la creazione e tutela di foreste in crescita nel Parco Rio Vallone in Provincia di Milano, e in Madagascar
Si ringrazia • per l’accoglienza degli artisti
Fonti Lurisia COM.AL.CO. Sas Guido Gobino Cioccolato
ICAM Cioccolato Galbusera S.p.A.
• per l’abbigliamento dello staff
• per il sostegno logistico allo staff
GF FERRÉ
BikeMi
-5 Milano Torino unite per l’Expo 2015