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Torino Auditorium Giovanni Agnelli Lingotto

San Francisco Symphony Michael Tilson Thomas direttore

GiovedĂŹ 16.IX.2010 ore 21

Wagner Mahler

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Richard Wagner (1813-1883) Ouverture da Der fliegende Holländer (L’Olandese volante)

Gustav Mahler (1860-1911) Quinta Sinfonia Parte I I Trauermarsch. In gemessenem Schritt. Streng. Wie ein Kondukt (Marcia funebre. A passo misurato. Severamente. Come un corteo funebre) II Stürmisch bewegt. Mit größter Vehemenz (Tempestosamente mosso. Con la massima veemenza) Parte II III Scherzo. Kräftig, nicht zu schnell (Scherzo. Vigoroso, non troppo veloce) Parte III IV Adagietto. Sehr langsam (Adagietto. Molto lento) V Rondò-Finale. Allegro. Allegro giocoso. Frisch (Rondò-Finale. Allegro. Allegro giocoso. Brioso)

San Francisco Symphony Michael Tilson Thomas, direttore

In occasione del 150° anniversario della nascita di Gustav Mahler

Il Tour Europeo 2010 della San Francisco Symphony è generosamente sostenuto da Ann and Gordon Getty Foundation, Brayton Wilbur, Jr. Endowed Fund for Touring, Frannie and Mort Fleishhacker Endowed Touring Fund.

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Videoimpaginazione e stampa • la fotocomposizione - Torino


ell’estate del 1839, per sfuggire ai creditori, Richard Wagner lasciò precipitosaN mente Riga, dove viveva con la prima moglie, l’attrice Minna Planer, e svolgeva le mansioni di maestro di cappella. Si imbarcò su un mercantile diretto a Londra ma, durante la traversata dal Mar Baltico al Mare del Nord, una tempesta costrinse la nave a riparare sulle coste della Norvegia. Il ricordo di quest’episodio si ritrova nell’opera Der fliegende Holländer, composta a Meudon, cittadina a ovest di Parigi, tra il 1839 e il 1841: la tempesta che investe la nave del capitano Daland all’inizio dell’opera, i cori dei marinai norvegesi che Wagner asseriva essere gli stessi da lui uditi durante quella traversata avventurosa. Dettagli autobiografici a parte, Der fliegende Holländer è considerata unanimemente la prima opera matura del musicista: in essa, si palesano compiutamente i temi della maledizione e della redenzione, dell’amore che solo nella morte trova il suo coronamento; i pezzi chiusi si fanno ampi e complessi, la vocalità accosta elementi tradizionali all’innovativo declamato privo di qualsiasi stroficità che caratterizza la parte dell’Olandese. Wagner non riuscì a far rappresentare l’opera a Parigi. La prima messa in scena si ebbe al Teatro di Corte di Dresda, il 2 gennaio 1843, e una totale incomprensione da parte del pubblico ne determinò la caduta. Per lungo tempo godette di ampia popolarità solo l’Ouverture, rimaneggiata dal compositore nel 1860, in vista di un’esecuzione concertistica a Parigi. La forma è quella che si ritroverà nelle ouverture di Tannhäuser e dei Meistersinger von Nürnberg, basata su due temi principali: il tema di quinte dell’Olandese e il tema cosiddetto “della redenzione di Senta”, la cui opposizione è nel contempo drammatica e strutturale: il primo in re minore (Allegro con brio), il secondo in fa maggiore (Andante), creano i presupposti per una forma-sonata in cui, come in molte opere coeve puramente sinfoniche, sviluppo e ripresa sono riuniti in un’unica trascinante elaborazione che si espande verso l’apoteosi del tema redenzione/amore di Senta. Altri elementi tematici contribuiscono alla grandiosa struttura sinfonica: un inquietante disegno cromatico che segue il tema di quinte vuote dell’Olandese, il motivo della tempesta, il tema del coro dei marinai del terzo atto. Nelle ultime battute è l’eco del tema di quinte dell’Olandese a recare la conclusione in un liberatorio re maggiore. Che la Quinta Sinfonia segni una svolta nella produzione sinfonica mahleriana è reso evidente da diversi fattori: Mahler stesso sottolineò che in essa aveva adottato «uno stile completamente nuovo», che si realizza in una nuova densità polifonica e in una ricerca di chiarezza e rigore strutturale; nella sua genesi non c’è traccia di alcun «programma»; è la prima di un trittico di sinfonie puramente strumentali e non contiene alcuna diretta citazione di Lieder, se non un fugace e ironico accenno, all’inizio dell’ultimo movimento, al Lied Lob des hohen Verstandes (Lode dell’alto intelletto). Paolo Petazzi mette in guardia dalla sopravalutazione di tali elementi e di collegamenti troppo semplicistici con la situazione biografica del compositore: la posizione ormai saldamente consolidata alla direzione dell’Opera di Corte di Vienna, una grave emorragia all’inizio del 1901, la conoscenza di Alma Schindler e, nel 1902, il matrimonio; così come l’assenza di qualunque traccia conosciuta di un possibile “programma interiore” (inneres Programm), alla luce delle opinioni più volte espresse in proposito da Mahler, può essere letta più che altro come una «precisa e risoluta scelta pratica», dettata dalla consapevolezza del fatto che la comprensione della sua musica non doveva più necessitare di ciò che il compositore aveva definito «cartelli indicatori» o «carte astronomiche» 1. Per quanto concerne la rinuncia all’apporto vocale, è proprio la polifonia orchestrale che supplisce; e si sa che nel 1901 Mahler studiava con passione i mottetti bachiani. L’assenza di diretti legami con la produzione liederistica, infine, non deve ingannarci, giacché la composizione della Quinta s’intreccia strettamente con quella di Der Tamboursg’sell, l’ultimo Lied il cui testo è tratto dalla raccolta Des Knaben Wunderhorn, e di alcuni Lieder su testi di Friedrich Rückert, fra cui i primi tre


Kindertotenlieder. Mahler chiudeva un ciclo, quello della poesia di intonazione popolare, e ne apriva un altro, rivolgendosi alla poesia d’arte, alla Literatur-poesie, terminando nel contempo le cosiddette Wunderhorn-Symphonien, strettamente legate alla raccolta di Arnim e Brentano per l’uso di testi e di ampie elaborazioni liederistiche in forma strumentale. Ciononostante, nella Quinta Sinfonia risuona l’eco dei Lieder “militari” e in particolare del Tamburino disertore condotto al patibolo, così come si ritrova il lirismo, l’intimismo raccolto, le atmosfere strumentali dei Lieder di Rückert. La strumentazione della Quinta richiese a Mahler un impegno senza precedenti. Dopo la prima stesura, iniziata nell’estate del 1901 con lo Scherzo e portata a termine nell’estate successiva, nel 1903 lavorò alla strumentazione, ma già durante le prove per la prima esecuzione (che ebbe luogo a Colonia il 18 ottobre 1904) apportò importanti modifiche, riducendo fra l’altro le parti delle percussioni. Negli anni successivi intervenne ancora con significative revisioni, cosicché la versione definitiva si ebbe solo pochi mesi prima della morte del compositore: nel febbraio del 1911 dichiarò in una lettera al direttore d’orchestra Georg Göhler di aver «terminato la Quinta» e di averla, in pratica, interamente ristrumentata «poiché uno stile completamente nuovo richiedeva una tecnica nuova». L’articolazione della sinfonia presenta cinque movimenti, disposti a coppie intorno allo Scherzo, secondo un disegno espressivo che evolve dalle tenebre verso la luce e propone «il trionfo dell’uomo e del creatore sul dolore e sulla morte» (La Grange): Marcia funebre in do diesis minore, un “irruente, veemente” allegro in la minore, lo Scherzo “vigoroso” in re maggiore, l’Adagietto “molto lento” in fa maggiore e il Rondò-Finale in re maggiore. Mahler consigliava di non indicare la tonalità della sinfonia, sia perché un’unica tonalità non c’è, sia perché è il secondo movimento, in la minore, che Mahler intendeva come allegro in forma-sonata, ad assolvere alla funzione tradizionalmente affidata al primo tempo; nel contempo, però, i legami tematici configurano lo Stürmisch bewegt come uno sviluppo della Trauermarsch. La «lunga pausa» che Mahler prescrive in partitura evidenzia lo stacco tra la disperazione cupa e desolata della Trauermarsch e i furiosi conflitti di questa prima parte della sinfonia e lo Scherzo: ampia e complessa costruzione che, malgrado la denominazione tradizionale usata qui per la prima volta da Mahler, se ne distacca non tanto per l’uso predominante di andamenti di Valzer e di Ländler, quanto per l’arditezza della concezione compositiva, che unifica materiali eterogenei attraverso un lavoro di ritorni, variazioni, sviluppi di una densità senza precedenti. Lo Scherzo, il movimento più lungo dell’intera sinfonia, costituisce da solo la seconda parte. La terza è formata da due movimenti opposti e complementari: l’Adagietto per archi soli e arpa, interludio lirico, quasi “Lied senza parole”, affine a uno dei Lieder su testo di Rückert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (Sono perduto ormai al mondo) e il vitale Rondò-Finale, che si apre con esitanti motivi dei fiati concatenati, senza stacco, alle note degli archi dell’Adagietto che si spengono in pianissimo. Il tema principale, esposto dai corni in tempo Allegro giocoso. Frisch, dà il via al primo dei fugati che costituiscono i pilastri di questo finale, in cui la funzione di protagonista del temaritornello è soffocata, tacitata, contraddetta dall’apporto continuo di nuove idee, dai caleidoscopici giochi contrappuntistici, dai ritorni trasfigurati di reminiscenze dei tempi precedenti: il più rilevante è un tema cantabile derivato da quello dell’Adagietto, con andamento molto accelerato e timbricamente trasformato, ma anche il corale in re maggiore che apre la coda rimanda a quello udito nel secondo movimento, irruzione della luce che si scioglie, alla fine di tutto, nella giocosa stretta finale. Rosy Moffa 1 L’argomento venne affrontato da Mahler in una lunga lettera di straordinario interesse, indirizzata al critico e compositore Max Marschalk nel 1896, all’epoca della composizione della Terza Sinfonia.


Fondata nel 1911, la San Francisco Symphony è considerata una delle istituzioni musicali più innovative. Sotto la direzione di Michael Tilson Thomas presenta più di 220 concerti all’anno nella propria sede alla Davies Symphony Hall e nel corso di tournée nazionali e internazionali. Nel corso del tour 2006 in Asia si è esibita per la prima volta in Cina, nel 2007 la tournée europea ha compreso due apparizioni teletrasmesse ai BBC Proms di Londra e concerti nei maggiori festival; nel settembre 2008 ha inaugurato la stagione della Carnegie Hall con un gala in onore di Leonard Bernstein, trasmesso dalle emittenti nazionali e uscito in ottobre in dvd per la propria etichetta SFS Media Label con il titolo A Celebration of Leonard Bernstein: Carnegie Hall Opening Night 2008. Per la stessa etichetta ha inciso con Tilson Thomas tutte le sinfonie di Mahler, i balletti di Stravinsky, una raccolta di musiche di Gershwin e il disco Charles Ives: An American Journey, fra gli altri, vincendo numerosi premi fra cui spiccano undici Grammy Award, il Japan’s Record Academy Award e il Grand Prix du Disque. Nel 2006 con Tilson Thomas ha lanciato il progetto multimediale Keeping Score, ideato per rendere accessibile la musica classica a persone di tutte le età e con diverse esperienze culturali. Il progetto comprende serie radiofoniche e televisive, produzioni di dvd con esibizioni dal vivo, un programma educativo e un innovativo sito web, www.keeepingscore.org: fino a oggi circa cinque milioni di persone si sono accostate a questo progetto. La San Francisco Symphony fornisce il più ampio programma educativo e di comunicazione disponibile oggi negli Stati Uniti, Concert for Kids, Music for Families, destinato a ogni bambino dalla prima alla quinta classe delle scuole di San Francisco, che promuove l’insegnamento della musica integrato con le altre arti, oltre alla formazione della SFS Youth Orchestra.


Nato a Los Angeles, Michael Tilson Thomas ha studiato pianoforte con John Crown e composizione con Ingolf Dahl alla University of Southern California. A 19 anni, come direttore musicale della Young Musicians Debut Foundation, ha collaborato con Stravinsky, Boulez, Stockhausen e Copland dirigendo spesso le prime esecuzioni di loro opere. Dopo aver vinto il Koussevitzky Prize di Tanglewood, ha ottenuto il posto di assistente al Festival di Bayreuth e alla Boston Symphony Orchestra. Direttore ospite principale a Boston e alla Los Angeles Philharmonic, nel 1988 è diventato direttore principale della London Symphony Orchestra, inaugurando una collaborazione che prosegue tuttora come direttore ospite principale. Costante è l’attenzione di Tilson Thomas per i giovani musicisti: dal 1971 al 1977 ha registrato insieme alla New York Philharmonic i Young People’s Concerts, mentre nel 1987 ha fondato la New World Symphony, composta dai migliori diplomati dei Conservatori statunitensi. Nel 1995 ha assunto la carica di undicesimo direttore musicale della San Francisco Symphony, coronando così una relazione iniziata vent’anni prima. Conosciuto anche come compositore, con la San Francisco ha diretto numerose prime esecuzioni di suoi lavori, tra cui ricordiamo Three Songs to Poems by Walt Whitman con Thomas Hampson, Poems of Emily Dickinson con Renée Fleming, Urban Legend, Island Music, From the Diary of Anne Franck del 1991 (concerto di beneficenza per l’UNICEF, voce narrante Audrey Hepburn), Shówa/Shoáh del 1995 per il cinquantesimo anniversario della bomba su Hiroshima. Michael Tilson Thomas ha ottenuto numerosi riconoscimenti per la sua attività, tra cui il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres, il Musical America Award come direttore dell’anno 1995, il Columbia University’s Ditson Award per la sua costante attenzione alla musica americana e il Performance Today Award della National Public Radio come esecutore dell’anno 1999.


San Francisco Symphony September 2010 Tour Michael Tilson Thomas, Music Director and Conductor Donato Cabrera, Assistant Conductor Herbert Blomstedt, Conductor Laureate

Primi violini Alexander Barantschik Concertmaster Naoum Blinder Chair Nadya Tichman Associate Concertmaster San Francisco Symphony Foundation Chair Mark Volkert Assistant Concertmaster 75th Anniversary Chair Jeremy Constant Assistant Concertmaster Mariko Smiley Paula & John Gambs Second Century Chair Melissa Kleinbart* Katharine Hanrahan Chair Yun Chu Sharon Grebanier* Naomi Kazama Hull Yukiko Kurakata Catherine A. Mueller Chair Suzanne Leon Leor Maltinski Diane Nicholeris Sarn Oliver Florin Parvulescu Victor Romasevich Catherine Van Hoesen* In Sun Jang† Robin Sharp† Sarah Knutson† Zoya Leybin†

Secondi violini Dan Nobuhiko Smiley Principal Dinner & Swig Families Chair Dan Carlson Associate Principal Audrey Avis Aasen-Hull Chair Paul Brancato Assistant Principal Kum Mo Kim The Eucalyptus Foundation Second Century Chair Raushan Akhmedyarova David Chernyavsky John Chisholm Cathryn Down Darlene Gray Amy Hiraga Frances Jeffrey* Chunming Mo Kelly Leon-Pearce Polina Sedukh* Isaac Stern Chair Robert Zelnick Chen Zhao* Elbert Tsai† Dan Banner* Janelle Meyer* Viole Jonathan Vinocour Principal Yun Jie Liu Associate Principal Katie Kadarauch Assistant Principal John Schoening Joanne E. Harrington & Lorry I. Lokey Second Century Chair Nancy Ellis Gina Feinauer David Gaudry David Kim Christina King Seth Mausner* Wayne Roden Nanci Severance Adam Smyla Virginia Lenz*


Violoncelli Michael Grebanier Principal Philip S. Boone Chair Peter Wyrick Associate Principal Peter & Jacqueline Hoefer Chair Amos Yang Assistant Principal Margaret Tait Lyman & Carol Casey Second Century Chair Barbara Andres The Stanley S. Langendorf Foundation Second Century Chair Barbara Bogatin Jill Rachuy Brindel* Sébastien Gingras David Goldblatt Christine & Pierre Lamond Second Century Chair Carolyn McIntosh Anne Pinsker Shu-Yi Pai* Contrabbassi Scott Pingel Principal Larry Epstein Associate Principal Stephen Tramontozzi Assistant Principal Richard & Rhoda Goldman Chair S. Mark Wright Charles Chandler Lee Ann Crocker Chris Gilbert Brian Marcus William Ritchen* Ken Miller† Andy Butler* Flauti Tim Day Principal Caroline H. Hume Chair Robin McKee Associate Principal Catherine & Russell Clark Chair Linda Lukas Alfred S. & Dede Wilsey Chair Catherine Payne Ottavino

Oboi William Bennett Principal Edo de Waart Chair Jonathan Fischer Associate Principal Pamela Smith Dr. William D. Clinite Chair Russell deLuna Corno inglese Joseph & Pauline Scafidi Chair Clarinetti Carey Bell Principal William R. & Gretchen B. Kimball Chair Luis Baez Associate Principal Clarinetto in mi bemolle David Neuman Jerome Simas† Clarinetto basso Sassofono David Henderson† Fagotti Stephen Paulson Principal Steven Dibner Associate Principal Rob Weir Steven Braunstein Controfagotto Corni Robert Ward Principal Jeannik Méquet Littlefield Chair Nicole Cash Associate Principal Bruce Roberts Assistant Principal Jonathan Ring Jessica Valeri Kimberly Wright* Doug Hull† Darby Hinshaw†


Trombe Mark Inouye Principal William G. Irwin Charity Foundation Chair Glenn Fischthal Associate Principal Peter Pastreich Chair Mike Tiscione Jeff Biancalana† Ann L. & Charles B. Johnson Chair

Archivista John G. Van Winkle Principal Librarian Nancy & Charles Geschke Chair

Tromboni Timothy Higgins Principal Robert L. Samter Chair Paul Welcomer John Engelkes Trombone basso Mark Lawrence†

Gli orchestrali elencati in ordine alfabetico cambiano periodicamente posizione in orchestra.

Tuba Jeffrey Anderson Principal James Irvine Chair Arpa Douglas Rioth Principal Karen Gottlieb† Timpani David Herbert Principal Percussioni Jack Van Geem Principal Carol Franc Buck Foundation Chair Raymond Froehlich Tom Hemphill James Lee Wyatt III Victor Avdienko† Timothy Dent† Artie Storch† Tastiere Robin Sutherland Jean & Bill Lane Chair

*On Leave †Acting member of the San Francisco Symphony

John D. Goldman President Brent Assink Executive Director John Kieser General Manager Gregg Gleasner Director of Artistic Planning Nan Keeton Director of Marketing, Communications and External Affairs Robert Lasher Director of Development Rebecca Blum Orchestra Personnel Manager Joyce Cron Wessling Manager, Tours and Media Production Tim Carless Production Manager Vance DeVost Stage Manager Tecnici di palcoscenico Dennis DeVost Rob Doherty Mike Olague


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