ML Magazine n.1 FEBBRAIO

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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI FEBBRAIO ‘13 N°1 anno XX

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ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITÀ STILE.VIAGGI.DESIGN

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IL BENESSERE IN AZIENDA FOCUS

Sulle strade del mondo DOSsier

ENERGIA E AMBIENTE

BIT 2013: Le Marche protagoniste

LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE:

Pierino Guzzini

tendenze

Ci vediamo in ufficio ISSN 20367589

Lanfranco Beleggia

“Credo “Credo che che noi noi italiani, italiani, se se ce ce la la mettiamo mettiamo tutta, tutta, siamo siamo imbattibili!” imbattibili!”

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Bit 2013: LE Marche grandi protagoniste Gian Mario Spacca

“Mai come quest’anno la nostra offerta turistica ha registrato l’interesse dei buyer internazionali”

Endurance Lifestyle

Lo sceicco sceglie ancora le marche

“Urbino e le Marche”

candidata a capitale europea della cultura 2019

Il volto social e web

del turismo made in Marche

Il Campionato Mondiale di Vela al Conero “Le Marche con Stile” alla Bit 2013

Max

Morelli la Bess Italia è pronta a sbarcare a Londra

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Benessere

Cultura

Gift

i l r ega lo giusto p er o gn i gus to ! 6


Gusto

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L’Angelica sostiene la

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SOMMARIO

dal territorio 32 news dal mondo 34 YOUNG NEWS 31 brevi

Le grandi famiglie marchigiane

LafrancoBeleggia

36 Pierino Guzzini

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Un fascio di ricordi: dal nulla, qualcosa…

ALTO ARTIGIANATO 40 Studio A Tre

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dove le geometrie diventano gioielli

BORSA

VITA DA MANAGER 44 Stefano Uggeri

MaxMorelli

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“La mia sfida? Rilanciare la sete di formazione”

consulenza

48

Al via la Legge di Stabilità 2013

42

acquisizioni e cessioni

cREDITO

54

Tutelarsi dal rischio di insolvenza: il primo passo per la crescita

PierinoGuzzini

36

INNOVAZIONE

56 Michele Luconi

“Il segreto? Far crescere le persone e rispondere al cambiamento”

imprese

Rubrica

15 L’editoriale di Flavio Guidi

60 Brugiatelli

“Design per noi significa dare forma alle emozioni”

62 Capitani

PRIMOPIANO

minuterie metalliche

16 Benvenuto Stracca

64 Ossigeno per le start up innovative

COVERSTORY

66

“Il mondo è patria comune a tutti”

18 Lanfranco Beleggia

“Credo che noi italiani, se ce la mettiamo tutta, siamo imbattibili!”

CONTROCOPERTINA 24 Max Morelli

la Bess Italia è pronta a sbarcare a Londra

ilpersonaggio 28 Gianluca Mei

Dalla nautica al web, approdando all’e-commerce

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LE MARCHE CHE SPICCANO Il settore vitivinicolo marchigiano: In excellentia veritas

Internazionalizzazione 70 Emmedue

Come avere clienti all’estero e dare lavoro in Italia

Mare nostrum 72

Accademia Mediterranea, passaggio ad Est

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Carriere e poltrone

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Contributi e bandi


Speciale: Benessere in Azienda 79

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Rapporto uomo-lavoro, se ne occupano anche le leggi

80 Marco Luchetti

“È necessaria una rivalutazione etica del lavoro”

82 Amilcare Brugni

La sicurezza sul lavoro: un imperativo categorico

84 Moreno Menotti

“Bisogna puntare sulla formazione ”

86 Sandro Rossi

“Senza i rapporti umani il lavoro di squadra sarebbe impossibile”

dossier: energua e ambiente 120 Andrea Bordoni

“Le linee guida: risparmio energetico, rinnovabili ed efficienza”

123 Sfida ai colossi dell’energia Da marzo arriva Goldenergy 124 Flavio Guidi

Verso un nuovo modello di sviluppo sociale

128 Ester Foppa Pedretti

Quale ruolo per l’azienda agricola?

130 Giuseppe Toscano

Energia? Dal legno e dalle biomasse

88 Gioietta Fibbi

132 Giovanni Riva

Un “Libro verde” per scrivere il cambiamento

Le prospettive delle filiere agroenergetiche

Direttore EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it

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Valore Lavoro: premio alla Provincia di Pesaro Urbino

134 Sogenus Spa, COME smaltire l’eternit

COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it

136 Percorsi didattici, api, piante e fiori

Direttore responsabile Paolo Duranti p.duranti@mlmagazine.it

94 Maria Paola Palermi

Le buone idee vengono giocando

96 Luciana Bufarini

“In Bufarini voglio solo i migliori”

in assoluta sicurezza

per un progetto innovativo

138 Astea per l’ambiente, impegno a tutto campo

REDATTRICE Silvana Coricelli s.coricelli@mlmagazine.it

98 Daniela Bianchi

“È importante avere ben chiaro il proprio ruolo e il contributo che si può dare”

Focus Sulle strade del mondo 102 Gian Mario Spacca

109 E il Micam approda a Shanghai 110 Un gigante del mare

Gioiello di Crn e del made in Italy

114 Lamberto Tacoli

inchiesta 142 la robin tax è pagata dai consumatori? 143 speciale

“Impegno e passione”: Crn avanti tutta

Anticipazioni Nel Numero di Marzo

A casa di...

156 Palazzo Dalla Casapiccola

Viaggi

160 Per staccare la spina 161 Proposte a due passi da casa 162 I viaggi di Michela 164 Itinerari del gusto Turismo 165 Ciao, Alessandra 166 Missione Israele

L’impresa in rosa: un ricco speciale dedicato all’universo delle donne in azienda vi aspetta sul prossimo numero di ML. Idee, sfide, successi, che vi porteranno a conoscere una realtà davvero sorprendente, attraverso una galleria di interviste al femminile. Una ragione in più per non perdere la prossima uscita, che sarà ricca di novità dal mondo dell’economia, del design e della cultura, offrendo, come sempre, una selezione di notizie importanti dal territorio e dal mondo.

bit 2013

Cultura 150 Arnaud Bernard La forza della suggestione

“Noi, pionieri in Cina”

108 Quadro delle relazioni Marche-Cina

CAPOREDATTRICE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it

tendenze

170 Spa-glam

Cosa indossare in un centro benessere

172 Ci vediamo in ufficio

Salute e benessere 174 Telethon e malattie rare I grandi 176 Danilo Bei

chef

COORDINATORE DI REDAZIONE Marco Palumbo m.palumbo@mlmagazine.it UFFICIO COMMERCIALE commerciale@ggfgroup.it Tel. 071 2912331 Editrice GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2133300 redazione@mlmagazine.it HANNO COLLABORATO AL NUMERO Ivan Antognozzi Roberto Antonella Alessandra Balducci Margherita Camilletti Letizia Ciaccafava Tommaso Costantini Fabio Di Giulio Laura Osmani Cristina Panara Enrico Picchio Michela Rossi Michele Sasso Alessandro Stecconi Chiuso in redazione il 19/02/2013 progetto grafico: Ricciarelli Comunicazione (An) stampa: Grafiche Ricciarelli (An) Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona Una copia euro 1,00 Arretrati euro 2,00 Abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 abbonamenti@mlmagazine.it Editore GGF Group

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EDITORIALE di Flavio Guidi

Comportamenti green, verso un nuovo modo di vivere la socialità Il contesto in cui siamo chiamati a vivere, dopo cinquant’anni di storia, è completamente mutato: un diverso modello culturale dovrà permeare tutto il nostro divenire

I

l patrimonio e il reddito mondiale stanno crescendo, la cultura sta sempre più diffondendosi, i confini e le barriere diventano sempre più inesistenti, le distanze - con i mezzi di telecomunicazione e di trasporto - sempre più vicine, gli scambi culturali ed economici sempre più intensi. Nel mondo è in atto un processo di integrazione e al contempo di maggiore aggressività, emulazione e competitività; siamo chiamati a vivere in un contesto più ampio, ma più trasparente, e anche più aggressivo. Per conservare il benessere bisogna vivere meglio in casa e diventare più capaci nel confronto internazionale. In presenza di un costo dell’energia più elevato, di un crescente costo delle materie prime, di un sempre maggiore bisogno di migliorare la vivibilità ambientale e problemi di smaltimento in aumento, si dovrà necessariamente convergere verso un nuovo sistema di rapporti sociali, nonché di comportamenti e di atteggiamenti, dove la green-economy e la eco-efficiency dovranno farla da padrona. Una nuova cultura. Un nuovo modo di percepire la realtà e di vedere il futuro. Come si integrano sempre più i continenti e gli Stati, così anche a livello di micro-realtà sociali si deve obbedire allo stesso processo di integrazione. Un nuovo modello culturale e con esso i comportamenti green economy, dovranno permeare tutto il nostro divenire. Le istituzioni, in primis la filiera formativa, sono chiamate ad educare ed orientare le persone - giovani e meno giovani - a comportamenti e scelte che tengano conto di nuovi valori caratterizzanti il loro agire. Più predisposizione al cambiamento, alla ricerca del bello e del bene comune, alla solidarietà e all’aiuto reciproco, ad un maggior altruismo, rispetto, impegno, riconoscimento del merito; ad una maggiore laboriosità, efficienza, nonché semplicità e frugalità: questi sono i valori che dovranno essere presenti nei rapporti civili della società futura.

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PRIMO PIANO

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Benvenuto Stracca “Il mondo è patria comune a tutti” Fu il giureconsulto che propugnò l’autonomia del diritto commerciale rispetto a quello civile di A.Dachan

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n occasione della ricorrenza dei 2.400 anni della città di Ancona, ML ha voluto dedicare la rubrica Primo Piano ad un anconetano doc, Benvenuto Stracca (Ancona, 1509 – 1578). La sua figura è certamente una delle più importanti nel panorama del diritto commerciale in Italia e in Europa. Studiò diritto a Bologna; dopo essere stato podestà ad Ascoli Piceno, ritornò ad Ancona, dove esercitò la professione legale e partecipò attivamente alla vita politica e amministrativa della città. Noto giurista ed economista, fu il primo a considerare il diritto commerciale come un complesso di norme a sé, ben distinte dal diritto civile, offrendone un’esposizione sistematica, che teneva conto degli usi e degli istituti locali sviluppatisi per rispondere alle nuove esigenze della vita dei traffici. La sua opera principale è il “De Mercatura sive de mercatore” (1533), con interessanti approfondimenti in tema di fallimento e di diritto marittimo. Scrisse anche trattati: “De proxenetis atque proxeneticis” (1558), “De adiecto” (1569), “De assecurationibus” (1569), appendici dell’opera principale, e “Annotationes ai Responsa d’Aimone Cravetta” (1580). È celebre il suo detto: “Il mondo è patria comune a tutti”. La sua città natale, Ancona, gli ha dedicato la piazza davanti alla sede comunale, il Palazzo degli Anziani e il Regio Istituto Tecnico Commerciale. In occasione della celebrazione dell’anniversario della morte, nel 1980, Benvenuto Stracca fu ricordato in un convegno i cui atti sono pubblicati a cura dell’Accademia delle Scienze, Lettere e Arti.

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COVER STORY

Lanfranco Beleggia Imprenditore carismatico, Cavaliere del Lavoro, Marchigiano dell’anno 2012: le mille e una sfumatura di successo dell’uomo che ha creato il “gioiello democratico” di A. Dachan

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COVER STORY

Il personaggio Classe 1948, Lanfranco Beleggia si definisce un personaggio molto volitivo, attaccato alle cose che fa, determinato; per lui non ci sono ostacoli insormontabili, né obiettivi che non si possano raggiungere. Nel mondo delle gioiellerie ha creato i marchi Brosway e S’Agapõ e ha rilevato il brand Rosato; il suo impegno nel turismo l’ha portato a ristrutturare l’Hotel San Paolo e Villa Lattanzi e, nel 2015, lancerà l’Officina del Sole

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avalier Beleggia, il grande pubblico la conosce come patron di Brosway e di altri brand del mondo della gioielleria e dell’hotellerie di lusso: qual è il percorso che l’ha portata al successo? “È una storia che ultimamente mi è capitato spesso di raccontare. Da ragazzo sognavo in grande, immaginavo tante cose guardando ciò che mi circondava e avevo il forte desiderio di ritagliarmi un posto importante nel mondo e creare qualcosa di mio. Sono sempre stato determinato e ambizioso; non mi interessava una crescita economica fine a se stessa, perché il mio primo pensiero è sempre stato questo: “Le cose fatte bene si possono fare meglio”. Ogni volta che mi sono posto un obiettivo l’ho raggiunto, rimettendomi in gioco per conseguirne uno nuovo”. Uno dei punti forti della sua attività imprenditoriale è certamente la comunicazione. Quanto conta per lei? “Quando si ha una grande azienda e il business cresce, bisogna tenere presente che non basta fornire un buon servi-

zio o realizzare un prodotto di qualità: è necessario anzitutto comunicare e farlo a 360°, iniziando dai propri dipendenti, senza tralasciare il territorio e naturalmente proseguendo con tutti gli altri mezzi: TV, stampa, web, sponsorizzazioni, attività ed eventi. Chi mi conosce sa che per me la correttezza e la precisione sono valori imprescindibili, anche nel linguaggio. In base alle necessità, all’andamento dei mercati e alla contingenza del momento, bisogna individuare il canale giusto e procedere tempestivamente. La mia filosofia è di usare un approccio semplice, per ottenere un grande successo: è il mio modo di fare, sono diretto”. Nonostante la situazione di generale crisi, lei ha continuato ad investire e ad intraprendere nuove sfide imprenditoriali: dove trova la forza per farlo? “Sa cosa ha detto di me un competitor quando ho acquisito il marchio Rosato? “È un grande lavoratore che non si ferma quando le cose vanno bene, ma è sempre pronto a guardare oltre prefiggendosi nuovi traguardi”. Negli anni ’70 e ’80

bastava produrre, il mercato era ricco e la richiesta alta. Oggi non è più così, viviamo in un periodo storico in cui non ci sono più evoluzioni epocali, ma solo cambiamenti. Il mondo di domani non sarà uguale a quello di ieri, non ci sarà una ripresa intesa come un ritorno al passato; attualmente il quadro generale è diverso e bisogna prenderne atto”. In tale contesto un ruolo importante potranno averlo le associazioni imprenditoriali. Secondo lei, quale dovrebbe essere l’impegno di Confindustria nell’attuale scenario? “La Confindustria fermana di oggi non è diversa rispetto a quella di ieri … ma c’è un problema di fondo: le aziende stanno soffrendo e le risorse a disposizione dell’associazione di rappresentanza sono limitate. Per supportare efficacemente il tessuto produttivo locale occorrerebbe un’associazione maggiormente strutturata che purtroppo oggi non c’è, non per carenze interne, ma per la debolezza del sistema economico nel suo insieme. Quello che

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COVER STORY

Credo che noi italiani, se ce la mettiamo tutta, siamo imbattibili! manca, purtroppo, è la forza di reagire e un sistema bancario solidale in grado di dare sostegno alle imprese”. Lei parla di “forza di reagire”… E’ un’espressione incisiva. “Sì, è una scelta imprescindibile. Poiché conosciamo i fattori di crollo dell’economia e i fattori di crescita, dobbiamo andare sempre più verso l’economia reale. Proprio da questa consapevolezza deve arrivare l’input per la svolta. Credo che noi italiani, se ce la mettiamo tutta, siamo imbattibili: è vero che non abbiamo risorse minerarie, né materie prime in abbondanza, ma abbiamo la cultura con la “C” maiuscola e una diffusa concezione del bello. Il nostro Paese non ha eguali, le ricchezze naturali, architettoniche, artistiche con cui viviamo ci devono ispirare, è un patrimonio incommensurabile dove il turismo può essere uno dei motori principali”. Possiamo considerare il turismo come il suo nuovo terreno di sfida? “Creo sul territorio strutture adeguate per sfruttare questa nostra grande ri-

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sorsa. Dobbiamo garantire un’offerta intelligente ottimizzando ciò che offre la nostra regione, con la sua particolare conformazione, il suo clima, la sua storia, le sue colline …”.

durante una cena con il mio quarto figlio: l’ho portato in un agriturismo dove si allevano tori e ho scoperto che, a quindici anni, non aveva ancora mai visto animali da fattoria …”.

È in quest’ottica che ha deciso di acquistare Villa Lattanzi, facendone il secondo cinque stelle delle Marche? “Credo che ogni cosa debba essere al suo posto. Quando l’ho vista la prima volta, la struttura era da restaurare completamente, ma ho capito subito quello che sarebbe potuta diventare. Ho voluto riportarla al suo antico splendore: mi sono divertito a farlo e questa scelta mi ha dato grandi soddisfazioni. Sono orgoglioso del risultato e devo ammettere che, quando sto lì, mi sento come se avessi realizzato un sogno. La mia convinzione è che il turista, specie quello che durante l’anno è fortemente stressato dal lavoro, ha bisogno di passare le vacanze in un ambiente sereno e poco affollato che gli permetta di sentirsi come a casa. Ora sto lavorando ad un nuovo progetto, sempre in ambito turistico. L’idea è nata

Ce ne vuole parlare? “Si chiama Officina del Sole, e naturalmente è ubicata a Montegiorgio. Sarà una fattoria didattico-ricettiva perché in grado di offrire tutti servizi di una volta che oggi, per varie ragioni, non ci sono più. Ci saranno colture biologiche, una cantina polivalente, un frantoio, un laboratorio per la frutta, distillati e in ultimo la birra artigianale. Ci saranno animali da cortile e da fattoria. L’Officina si estende su una superficie complessiva di circa quarantadue ettari e si articola in tre complessi ricettivi che sono stati ottenuti ristrutturando vecchi casolari, completamente messi a nuovo. Abbiamo voluto mantenere l’antica anima di questi posti, garantendo, tuttavia, tutti i comfort moderni. Quest’opera di restauro ha portato ad elevati standard qualitativi, ad esempio, le case adiacenti sono state valutate in


classe A. Ci sarà anche un’aula didattica di 250 metri quadri, destinata ad ospitare convegni e congressi. Grande attenzione è stata riservata alle attività sportive: due campi da tennis, un maneggio, delle aree di sosta attrezzate, un laghetto, 5 km di percorsi naturali e infine una beauty farm. Sarà possibile vivere un’esperienza di benessere a 360°. Il progetto prevede inoltre una pista di atterraggio per elicotteri”. Una scelta lungimirante anche quella di facilitare i collegamenti… “La carenza infrastrutturale – mi riferisco soprattutto ai collegamenti stradali, ferroviari ed aerei – è un grave handicap per lo sviluppo turistico della regione. Il sistema aeroportuale in particolare dovrebbe portare molti più turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo. C’è una fascia di clientela abbiente, disposta a spendere, per la quale vanno creati servizi ad hoc. Bisogna garantire trasferimenti e accoglienza adeguata. Siamo grandi lavoratori e abbiamo una buona cultura dell’ospitalità, ma dobbiamo lavorare per

migliorare la comunicazione e per farlo è necessario investire in formazione, garantendo la conoscenza delle lingue e il costante aggiornamento da parte degli operatori del settore. Penso anche che vada alleggerita la pressione fiscale e la burocrazia attraverso un aiuto concreto da parte degli enti preposti, evitando forme di ostruzionismo che spesso ostacolano la realizzazione di un progetto”. Oltre che sotto il profilo del turismo, il suo impegno all’estero va anche all’internazionalizzazione delle sue imprese? “Quella dell’internazionalizzazione è una sfida importante. Certamente vogliamo consolidare e accrescere la nostra presenza all’estero, ma vogliamo farlo mantenendo la nostra identità: se vado in Germania, voglio che si riconosca il nostro essere italiani. Noi vendiamo in sessanta Paesi ma non sono ancora presenze incisive. Non ci interessa limitarci all’esportazione, vogliamo comunicare il nostro know how, il nostro stile, la nostra filosofia”. Come si fa a conquistare e consolidare

un target sempre più eterogeneo? “Come ho già detto, investiamo molto in comunicazione, ma anche in innovazione e ricerca sui materiali e gli stili: siamo riusciti a creare un “gioiello democratico” con Bros Manifatture, vicino ai giovani, non impegnativo, offrendo un’alternativa ai gioielli da indossare solo nelle occasioni. Nella nostra azienda l’età media è dintrentacinque anni, abbiamo menti brillanti e creative. Ci rivolgiamo a un target ampio: la nostra offerta comprende oltre 1.000 prodotti, con un approccio totale che raggiunge consumatori di diverse età. I prodotti comunicano freschezza, identità forte. Anche i brand S’Agapõ e Rosato hanno una propria caratterizzazione, un’identità che sa emergere e si sa distinguere”. Le vostre campagne pubblicitarie hanno lasciato il segno: quanto è stato importante individuare i canali giusti? “Abbiamo operato scelte forti nella comunicazione: all’inizio era importante farsi notare, poi l’esigenza è stata quella di elevare la nostra immagine. Così è avvenuta la scelta di testimonial famose,

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COVER STORY icone di stile e femminilità, prima tra tutte Penelope Cruz. E non ci siamo fermati, siamo andati avanti scegliendo il canale e la campagna ideali in base a quello che era il nostro obiettivo. Per il marchio Brosway, ad esempio, abbiamo organizzato un tour con un set fotografico itinerante nelle migliori discoteche e nei club più esclusivi d’Italia con lo slogan “About you”. Con questa operazione siamo riusciti a comunicare con i giovani portandoli a interagire con noi e aiutandoli a personalizzare il loro modo di vivere il gioiello. In quest’ottica, il web e i social network sono sempre più importanti perché arrivano direttamente al target di riferimento, cosa che la TV o i giornali non riescono a fare in quanto mezzi generalisti”. Se oggi si presentasse a lei una multinazionale, proponendo di acquisire le sue aziende, come reagirebbe? “È già avvenuto… ma è un discorso che non m’interessa. Non sono stanco, non ho necessità di cedere le mie attività (generalmente sono queste le ragioni che spingono un imprenditore a ritirarsi). Posso dire con gioia che ho ancora molta voglia di fare e mi diverto a lavorare”. Ammirevole, davvero! Cavaliere, che messaggio vorrebbe dare ai suoi colleghi e ai nostri lettori? “L’Italia deve lavorare puntando a quella fetta di mercato considerata “top spender”. Dobbiamo creare prodotti di pregio, così saremo primi al mondo e non temeremo alcuna concorrenza. Il nostro deve essere un lavoro serio, che punti al lusso, alla qualità. Abbiamo la cultura di fare bene le cose, ma manca ancora una tensione al risultato, alla fidelizzazione al consumatore. Se il consumatore si trova bene è un vantaggio e questo vantaggio va sfruttato. Come ho già detto, le Marche e in generale l’Italia hanno tutte le carte in regola per essere vincenti”.

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CONTROCOPERTINA

Max Morelli, la Bess Italia è pronta a sbarcare a Londra 26


Nell’elegantissima sede alle porte di Macerata, che fiancheggia la superstrada Civitanova Marche-Foligno, ci accoglie Max Morelli, uno dei soci di Bess Italia, giovane azienda che grazie ad intuito, tenacia ed elevate doti professionali raccoglie consensi a livello internazionale di P.Duranti

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ax, come nasce Bess Italia? “Si può dire che sostanzialmente nasce in più fasi: nella prima – che risale al 2009/2010 – eravamo attivi nella commercializzazione di legnami e parquet. L’azienda, Querqus Italia (tuttora operativa) prende appunto il nome dal tipo di parquet venduto”. Insomma, in piena crisi avete avviato un’attività in un settore delicato, che risente forse più di altri la contrazione dei consumi … “Questo è vero, però le dico in tutta sincerità che sin dall’inizio abbiamo avuto soddisfazioni più che buone”. Secondo Lei perché? “Per una serie di motivi: la scelta dei materiali di qualità molto elevata, l’avere alle spalle ottimi contatti e, ritengo, anche la nostra correttezza e professionalità …”. Poi cosa accadde? “Entrò in società il Centro Accessori Calzature di Monte San Giusto, come socio di capitale. Il suo titolare, Aurelio Castri-

cini, intendeva diversificare le proprie attività e intravide nella nostra azienda una realtà promettente”. Anche Lei se non sbaglio è impegnato su più fronti …? “Si, è vero. L’impegno in Bess Italia rappresenta la mia occupazione principale, alla quale si affiancano una società immobiliare, un’azienda produttrice di parafarmaci e … una scuderia di auto da corsa”. Quando in azienda entrò Castricini eravate già in questa sede? “No. Avevamo un negozio di 45-50 metri quadrati nel centro storico di Macerata, nel quale – come dicevo – commercializzavamo parquet in legno. L’ingresso nei nuovi locali, dove siamo attualmente, è stato il passo successivo, fatto ad inizio 2011”. Poi nella compagine sociale entrarono altri soci. “Però prima vorrei spendere due parole sulle attività di Bess Italia nella fase che precede l’allargamento della so-

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CONTROCOPERTINA

cietà. L’ingresso di un socio di capitale come Castricini ci permise di allargare la gamma dei prodotti in commercio: non soltanto parquet ma anche resine e microcementi per l’arredobagno”. Una parentesi: a cosa servono questi prodotti? “A rinnovare le superfici esistenti senza demolire e in modo intelligente, creando ambienti molto eleganti e minimali”. Torniamo agli sviluppi di Bess Italia. “Nell’estate dell’anno scorso incontrammo due ragazzi di Tolentino – Manuel Passarelli e Roberto Teneriello -, titolari di “Progetto Ceramica”, una vera e propria boutique dell’arredo bagno, con brand di primissima fascia. Tanto per farci un’idea, hanno arredato i bagni della casa londinese del socio del magnate russo Abramovich… Con loro abbiamo poco dopo avviato una proficua collaborazione, che ha permesso a noi di avviare partnership prestigiose e a loro di ampliare la gamma dei prodotti e poter contare su di una struttura consolidata, capace anche di seguire il quotidiano”.

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Cos’è oggi Bess Italia? “E’ una realtà affermata che si sta sviluppando lungo tre direttrici”. In dettaglio, di cosa si tratta? “Il primo filone è rappresentato dalla rivendita di materiali edili ed arredo bagno di medio ed alto livello”. La fascia più bassa non la trattate? “No, se non altro perché si parla di prodotti di qualità discutibile, troppo spesso soggetti a guasti. Vorremmo evitare …”. Il secondo filone di attività? “La progettazione, rivolta sia al professionista che al cliente finale. Grazie ai software oggi in circolazione, possiamo mostrare all’uno e all’altro come sarà realizzato un determinato ambiente e condividere con loro tutti i miglioramenti e gli adattamenti richiesti, anche nei minimi dettagli, facendogli risparmiare tempo e denaro. Tenga presente che oggi siamo in grado di progettare alla perfezione un locale in America per un cliente che vive in Cina, e confrontarci con lui – in pochi istanti – su

qualsiasi aspetto tecnico”. Con i professionisti, in particolare, che rapporto avete? “Si tratta in prevalenza di collaborazioni consulenziali: gli forniamo spesso dei pareri su singoli progetti che loro poi presentano autonomamente ai loro clienti”. La terza tipologia di attività? “E’ quella del contract. Per illustrare cosa facciamo al riguardo dobbiamo prima di tutto dire come è nata l’idea. Più precisamente, nasce da un’attività di assistenza alle aziende già operanti nel settore del contract per i negozi di altissima fascia, come Bulgari, Cartier, ecc. Si tratta di un segmento particolare, un settore di edilizia di nicchia, che richiede servizi non comuni”. In che senso? “Questi negozi sono sempre posizionati in vie centralissime delle varie città, per cui il lavoro dev’essere organizzato molto dettagliatamente: ad esempio, una parte del materiale deve arrivare alle


“Al cliente garantiamo il prodotto finito: dal locale vuoto alla stanza arredata”

quattro del mattino, un’altra parte alle otto, ecc. La sera, eseguite le demolizioni, il materiale viene caricato a mano e si libera dello spazio per le lavorazioni successive. E questo sia perché l’autocarro che lo trasporta può sostare in strada soltanto pochi minuti (trattandosi di aree pedonali o comunque a traffico limitato), sia perché gli spazi all’interno dei locali sono ridottissimi. Si lavora 24 ore su 24 e il fattore costo non esiste oppure ha una rilevanza secondaria. Insomma, una vera e propria catena di montaggio, che se non procede secondo le tempistiche previste può comportare altissime penali …”. E Bess Italia è attiva anche in questo settore? “Siamo partiti tempo fa con un piccolo negozio (Nespresso di Bologna), per poi lavorare a Cartier di Roma e Milano, ed anche altre griffe importanti, anche all’estero. Quello che mi preme sottolineare è peraltro una nostra peculiarità, frutto dell’esperienza acquisita nel settore. Cioè la possibilità - grazie alla squadra che abbiamo messo in piedi - di garan-

tire al cliente il prodotto finito: dal locale vuoto alla stanza arredata. E guardi che questo è un aspetto tutt’altro che secondario”. Perché? “Guardiamo ad un problema classico del cantiere, seppur rarissimo nei nostri lavori: il parquet che si gonfia. Cosa accade abitualmente? Che il fornitore dà la colpa al posatore, mentre quest’ultimo imputa il danno alla scarsa qualità del prodotto utilizzato. Per ovviare a tali seccature, chi ci affida il lavoro sa che avrà di fronte un unico interlocutore, che si assumerà in toto le eventuali responsabilità del caso”. Lei ha accennato alla componente estera: quanto incide sul Vostro fatturato complessivo? “Attualmente per circa il 20 per cento; il 30 per cento riguarda il territorio nazionale – declinato quasi esclusivamente su Roma e Milano - e il restante 50 si riferisce al mercato locale”. Quali sono gli obiettivi di Bess Italia? “Incrementare la quota estera, puntando

principalmente sull’assistenza agli architetti che operano in determinate aree, come ad esempio Londra”. Cosa intende Lei per “assistenza”? “Aiutare il professionista a mantenere un filo diretto con la ricerca e l’innovazione, ad aggiornarsi su nuovi prodotti, sistemi, tecniche, così come sulle nuove richieste del mercato e sulle tendenze di design emergenti. E’ un’esigenza che abbiamo colto e che ci sforziamo quotidianamente di soddisfare”. Come? “Sia tramite la consulenza – come dicevo prima – sia attraverso servizi formativi online, accessibili tramite il nostro sito internet: proponiamo infatti una formazione mirata, personalizzata, creata ad hoc per rispondere a specifici quesiti posti dagli architetti”.

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IL PERSONAGGIO

Gianluca Mei Dalla nautica al web, approdando all’e-commerce È il patron di Cone, pluripremiata azienda specializzata in progetti di business e marketing digitale; tra le sue idee di successo Neronote, che unisce web e sartoria di A. Dachan

G

ianluca Mei, lei oggi è il titolare di Cone, azienda che opera nel settore dello sviluppo d’impresa: qual è il suo percorso formativo? “Sono ingegnere informatico, ma ho presto capito che non avrei mai fatto lo sviluppatore software. Ho iniziato a lavorare come yacht designer in Australia, poi sono tornato ad Ancona lavorando inizialmente in uno studio di progettazione, poi come project manager per la costruzione di maxi yacht a vela in materiali compositi ad elevata tecnologia, e infine fondando una società specializzata nella progettazione di multiscafi a vela. Ma le possibilità che mi si prospettavano, pur se interessanti, non erano compatibili con le mie aspirazioni. Così sono passato al web, che stava diventando invece una frontiera estremamente affascinante”. Quando ha deciso di creare Cone? “Era un progetto a cui pensavo da un po’.

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All’epoca ero passato quindi a lavorare come project manager e consulente per un’azienda che si occupava di sviluppo web, creata da una società di consulenza direzionale di Milano principalmente per servire una grande azienda del Fabrianese. Ma sentivo il desiderio di mettermi in proprio per sviluppare l’ambito della progettualità e per lavorare con le imprese del territorio. Lasciare un lavoro sicuro per dare vita ad una nuova realtà non è stato per niente semplice, ma ci credevo ed ero deciso ad affrontare tutte le difficoltà del caso. Avevo molte idee su cosa fare e alcuni strumenti che abbiamo iniziato a sviluppare nel 2002 oggi sono alla base del nostro successo”.

nel costruire siti, ma nella creazione di un processo di comunicazione online tra aziende e clienti, un vero e proprio progetto di business che talvolta culmina nell’e-commerce. Definiamo con un disegno coerente sia gli aspetti di organizzazione dei contenuti sul sito - tante volte ci capita di vedere siti web molto curati nell’estetica ma assolutamente non efficaci – che della loro espansione nel web, secondo i casi, ad esempio su motori di ricerca, social media ed advertising. La nostra piattaforma tecnolgica ci permette di gestire in modo strettamente integrato una user experience completa, fatta di contenuti strutturati, cataloghi di prodotto e interazioni con gli utenti.”

In cosa consiste il vostro lavoro? “Partiamo dallo studio del caso aziendale che ci viene sottoposto per sviluppare una completa strategia digitale ad hoc: il nostro lavoro, infatti, consiste non solo

Come avete sviluppato il vostro variegato portfolio clienti? “Un passo alla volta, con la consapevolezza che quando abbiamo iniziato eravamo “in anticipo” sui tempi, nel senso che


UN TEAM GIOVANE E … VISIONARIO Alessio: “Operiamo in un contesto molto stimolante; se penso che l’anno scorso ero sui libri universitari e ora sono qui, mi sento davvero motivato a dare sempre del mio meglio. Ho fatto mia la visione che quello che facciamo è di grande utilità economica e commerciale per le aziende” Marta: “Ho studiato lingue internazionali e qui mi sento molto motivata perché riesco a mettere a frutto il mio bagaglio di conoscenze” Laura: “Ho imparato molto di più lavorando qui, che all’università” Valerio: “Scopriamo, esplorando giorno per giorno, tutte le opportunità che ci offre la tecnologia” ancora non c’era la sensibilità sull’importanza strategica dello strumento internet. Le aziende che da subito hanno risposto meglio sono quelle in cui i giovani, che ben conoscono l’importanza del web, sono coinvolti nella governance”. Il vostro impegno e i risultati ottenuti vi sono valsi molti premi: cosa significa per voi? “È certamente bellissimo, ci dà molte soddisfazioni; i riconoscimenti che giungono da realtà di importanza nazionale ci danno una visibilità che va ben al di là dei confini locali. Il progetto che ci ha dato maggiori soddisfazioni è Neronote, per il quale, appunto, abbiamo ricevuto il premio di miglior e-commerce al Premio Web Italia e la nomination al Premio WWW del Sole 24 Ore. Inoltre Neronote è stato inserito in studi e ricerche economiche come best practice e caso di eccellenza nell’innovazione. E sta ri-

scuotendo l’interesse di fondi di Venture Capital che ci stanno contattando”. Ce ne vuole parlare? “Si tratta di una joint venture tra noi, che apportiamo approcci e tecnologie digitali, e la Taccaliti, un’azienda storica di camiceria. Insieme abbiamo creato un modello innovativo per vendere abbigliamento on line, basato sulla mass customization e sulla teoria della coda lunga, secondo cui, al di là dei gusti prevalenti e dei prodotti che piacciono maggiormente, anche le micro nicchie hanno diritto di esistere e di veder soddisfatti i propri gusti e le proprie esigenze; rappresentano spazi nuovi di domanda, con bassa concorrenza e possono arrivare a pesare più della fetta main stream. Su Neronote si creano camicie in uno spazio digitale: l’offerta è davvero enorme, con 20 miliardi di camicie diverse e si riesce ad offrire capi di abbigliamento perfetti perché su

misura per i gusti e per le dimensioni del cliente. Il negozio on line è accessibile su scala globale, e in poco più di un anno di attività ha sviluppato un volume di vendite pari circa a 10 negozi specializzati convenzionali”. La sua azienda è collegata al resto del mondo, ma le vostre radici sono saldamente ancorate al territorio. “Sì, viviamo in una bella zona, dove ci sono un forte spirito imprenditoriale e una gran densità di iniziative. Il mio percorso lavorativo mi ha portato a viaggiare ed è stato certamente molto utile per la mia crescita umana e professionale: è importante capire che il mondo è più grande dell’Italia; sembra un concetto ovvio, persino banale, ma in realtà troppe volte non riusciamo a scostarci dal nostro punto di vista provinciale. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra l’essere legati al territorio e l’ampliare le pro-

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IL PERSONAGGIO

Premi e riconoscimenti 2012 Premio di miglior e-commerce al PWI 2012 Nomination al premio WWW 2012 de Il Sole 24 Ore Cone tra i progettisti innovativi dell’ ItaliaCamp 2012

prie vedute e i propri orizzonti, anche dal punto di vista lavorativo: stare in Italia, ma pensare a come lavorare con il resto del mondo”. Non teme la crisi? “Credo che la crisi, al di là degli squilibri temporanei, sia il risultato di un mutamento di scenario sistemico e destinato a durare. E’ cambiato il mondo, e se resiste ancora l’amore per il bello e per la qualità della manifattura italiana sono tuttavia nuovi i modi per capitalizzarli. Nel nostro settore ci sono due aspetti fondamentali per aspirare a risultati importanti: essere creativi e aperti all’esplorazione, ma presidiando tutte le metriche chiave per capire se si sta

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sperimentando in una buona direzione; poi, capito come muoversi, essere “paranoici” nella precisione di esecuzione. Infine bisogna tenere a mente che gestire un e-commerce globale è come gestire una multinazionale, anche se in piccolo: si ripropongono, infatti, tutte le problematiche, fiscali, doganali, relazionali, di marketing, ecc. Quindi organizzare bene le limitate risorse fa tutta la differenza”. Come vede il futuro suo e della sua azienda? “Vogliamo lavorare su progetti che possono essere sempre più significativi per l’economia del territorio e del Paese. L’idea non è di vendere un sito internet o e-commerce, ma di creare progetti per

sviluppare le potenzialità competitive dei clienti, offrendo loro competenze specifiche e strutture operative all’avanguardia, e offrire cosi il nostro piccolo contributo al territorio. Per il made in Italy questo fronte costituisce una grande opportunità, perché così si può portare la produzione artigianale su scala mondiale”.

Per info: www.cone.it www.neronote.com gianluca.mei@cone.it


I V E R B

RIO DAL TERRITO

L’olio extravergine di oliva 100% marchigiano ha il logo della Politecnica Il Comune di Ancona ha ottenuto un finanziamento di 8,8 milioni di euro concessi dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti nell’ambito del “Piano nazionale delle città”, previsto all’interno del cosiddetto “Decreto sviluppo”, mirato alla valorizzazione urbana e che ha ammesso al finanziamento 28 progetti su 457 proposte delle amministrazioni. Ad essere premiato è stato il progetto “Fronte Mare delle eccellenze”, con una rosa di priorità tra cui il completamento della Pinacoteca e quello della Mole Vanvitelliana.

“Smiling”, ecco il laboratorio per le tecnologie domotiche Sono complessivamente 4.200.000 euro le risorse che il Distretto culturale evoluto delle Marche destina ai progetti di sviluppo locale a traino culturale del territorio regionale, individuando e valorizzando ogni relazione di integrazione e interdipendenza tra pubblico e privato, cultura e impresa, beni, attività culturali e attività produttive ad alto contenuto di cultura e di conoscenza. Il 2013 si apre così avviando un progetto di punta individuato con l’articolo 21 della L.R. 4/2010 che si sviluppa in chiave regionale in coerenza con le direttive dell’Unione europea espresse nel Libro verde “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”.

Riportano in etichetta il logo dell’Università Politecnica delle Marche e sono l’eccezionale risultato di anni di ricerca: dall’olio extravergine di oliva 100% marchigiano i prodotti “Cuore Sano” e “Cresci Sano”, arricchito di aminoacidi, polifenoli e di acidi grassi insaturi il primo, il secondo di acidi grassi insaturi, vitamine e zinco. Disponibili sul mercato da questo mese di febbraio, i due prodotti – unici al mondo e brevettati – sono stati realizzati partendo dal concetto che i grassi saturi sono dannosi; la ricerca – denominata Olivit – è stata condotta dalla Politecnica delle Marche, Dipartimento di Scienze specialistiche ed odontostomatologiche Sezione di Biochimica, Biologia e Fisica in collaborazione con Naturel Srl.

“Piano delle città”, ad Ancona 8,8 milioni: premiato il progetto del Fronte Mare Si chiama “Smiling” ed è un progetto dedicato alle numerose imprese del territorio marchigiano interessate alle tecnologie domotiche. Coordinato dal professor Sauro Longhi, docente di Automatica all’Università Politecnica delle Marche, si tratta di un “laboratorio” per il trasferimento delle conoscenze nel campo in oggetto e che si comporrà di tre unità operative distribuite nel centro-sud Italia (il fulcro nelle Marche, area di Fabriano). Le due Università partner del progetto - Politecnica (capofila) e L’Aquila - metteranno a disposizione le proprie competenze e i risultati delle ricerche.

Distretto culturale evoluto delle Marche, al via il progetto strategico 33


S W E NDAL MONDO USA Il secondo mandato di Barack Obama

Il 19 dicembre 2012 Curiosity, la sonda della Nasa inviata su Marte ad agosto, ha fotografato uno strano oggetto, somigliante ad un fiore. Impossibile stabilire di cosa si tratti realmente, ma il ritrovamento ha scatenato la fantasia di studiosi e ricercatori di tutto il mondo. “La formazione translucida”, ha affermato il portavoce della Nasa, Guy Webster, “è un corpo estraneo alla sonda, ma non è ancora possibile stabilirne la natura esatta”.

Messico Inaugurato l’impianto Volkswagen numero 100

La notizia ha fatto il giro del mondo in pochi minuti: lo scorso 11 febbraio Papa Benedetto XVI ha rassegnato le “dimissioni” con effetto dalle ore 20 del 28 febbraio

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Il 21 gennaio scorso il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ha prestato giuramento al Campidoglio. Il giorno prima, invece, il presidente ha prestato giuramento in forma privata alla Casa Bianca, di fronte al presidente della corte suprema John Roberts. La priorità di Obama sarà l’attuazione di importanti riforme.

Nasa Fotografato il “fiore marziano”?

È stato inaugurato a Silao, in Messico, il nuovo impianto produttivo della ditta automobilistica Volkswagen, il centesimo al mondo. La fabbrica, il cui costo di realizzazione si aggira intorno ai 550 milioni di dollari, produrrà fino a 330 mila unità l’anno. Gli obiettivi commerciali del gruppo puntano a vendere oltre un milione di vetture sul mercato statunitense.

VATICANO La rinuncia di Papa Benedetto XVI


La sera del 15 febbraio scorso è transitato, ad una distanza di soli 27.700 chilometri dalla Terra, l’asteroide 2012 DA14. Le spettacolari immagini del passaggio sono state riprese dal Virtual Telescope e hanno fatto il giro del mondo. L’asteroide è stato scoperto dall’Osservatorio di la Sagra, in Spagna, quando si trovava a una distanza di 2,5 milioni di chilometri dalla Terra.

Russia Credito di un miliardo al Bangladesh per l’acquisto di armi

Il premier russo Vladimir Putin ha annunciato, a seguito del suo incontro con il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, che la Russia concederà un credito di un miliardo di dollari per l’acquisto di armi. Le trattative riguardano l’acquisto di elicotteri, sistemi antimissilistici e forze di terra.

Senza rinunciare all’uso dell’energia nucleare, il Governo giapponese ha annunciato che, entro il 2020, entrerà in funzione un parco eolico composto da 143 turbine. Sarà il più grande al mondo e potrà produrre fino a 1 GW di potenza. Significativo il fatto che il parco sorgerà proprio a Fukushima, dove nel 2011 ebbe luogo un disastro ambientale provocato dall’omonima centrale nucleare.

CINA Arriva il nuovo Titanic

SPAGNA Incontri ravvicinati

Giappone Lanciato il progetto per il più grande parco eolico al mondo

Far arrivare il transatlantico più grande del mondo a New York, anche se con un ritardo di oltre un secolo: è l’idea del miliardario australiano Clive Palmer, che ha commissionato una copia del Titanic. L’imbarcazione, identica a quella varata nel 1912, sarà pronta per il 2016 e alla sua realizzazione stanno lavorando i cinesi dei cantieri Csc Jinling di Nanchino. Se la notizia, di per sé è curiosa, lo è ancora di più il fatto che i biglietti per il viaggio inaugurale sono già esauriti.

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S W E N G N U YO Biennale artisti del Mediterraneo, siglata intesa

Ha conseguito con lode, alla Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, la laurea magistrale in “Scienze economiche e finanziarie, indirizzo: Finanza, Banche e Assicurazioni”. E adesso con quella tesi, dal titolo “Valutazione finanziaria in ipotesi di volatilità stocastica della polizza Gmwb” (relatore: professoressa Pacelli, correlatore: professor Silla), Mariangela Scorrano si è aggiudicata il premio di laurea (Premio Attuariato 2012) bandito dal prestigioso concorso della società Scor (prima società di riassicurazione francese e tra i leader mondiali del settore) per incoraggiare gli studenti ad indirizzare le loro ricerche verso i temi dell’assicurazione e della riassicurazione. La dottoressa, coinvolta negli argomenti di natura assicurativa trattati nella tesi al punto da partecipare al concorso per l’ammissione al dottorato di ricerca in “Assicurazione e Finanza: Matematica e Gestione” all’Università di Trieste, sta ora svolgendo il suo dottorato con borsa di studio finanziata dalla stessa Università.

Giovani in rete, al via lo Sportello informativo regionale

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Firmato il protocollo d’intesa per la Biennale dei giovani artisti del Mediterraneo del 2013 che si terrà ad Ancona, alla Mole Vanvitelliana, dal 6 al 9 giugno prossimi, nell’ambito degli eventi previsti in occasione dei 2.400 anni di fondazione della città. Si tratta di una grande manifestazione internazionale di cooperazione, ricerca culturale e rigenerazione di spazi urbani dedicata all’arte giovane che da 15 edizioni fa emergere le ultime tendenze di varie discipline in una rete di 22 Paesi legati al Mediterraneo. La manifestazione si intitolerà “Mediterranea, giovani artisti alla biennale di Ancona 2013”; la sezione espositiva sarà visitabile gratuitamente per il pubblico fino al 9 luglio. Oltre 200 i giovani artisti internazionali presenti; le discipline artistiche rappresentate quelle delle arti visive e performative, design, cinema, musica, scrittura, danza e teatro.

Laureata in Economia alla Politecnica si aggiudica prestigioso premio

Opportunità di lavoro, bandi e possibilità di accesso a fondi comunitari, sviluppo di idee imprenditoriali, occasioni di svago e di viaggi studio. Al via lo Sportello informativo regionale virtuale, in collaborazione con gli Informagiovani del territorio. A regime in due step, il portale (www.giovani.marche.it), che sperimenta un sistema integrato per assicurare l’accesso alle informazioni, trova articolazione in sei aree tematiche: Lavoro/Professioni, Scuola e Formazione, Ozio creati-costruttivo, Prevenzione/Sicurezza, Fuori da qui-estero, Istituzioni per i giovani. A finanziare il progetto la Regione, che ne cura il coordinamento.


E’ stata scelta al vertice del nuovo consiglio comunale dei ragazzi: si chiama Arianna Marchetti, frequenta la IA della scuola media Soprani ed è la prima ragazzina eletta minisindaco a Castelfidardo, ottenendo142 preferenze di lista. La cerimonia di insediamento del consiglio dei ragazzi –venti i componenti che rimarranno in carica per due anni - si è svolta nel salone degli Stemmi, alla presenza del sindaco “senior” Mirco Soprani che ha accolto la giovane collega. Avvolta dalla fascia tricolore, Arianna ha subito formulato una serie di proposte pratiche per migliorare la propria scuola. All’elezione del consiglio hanno contribuito i 370 alunni delle classi I, II e III della media Soprani.

Internazionali Speaking: tournée in Ucraina e in Russia per la promettente band di Ancona

Primo premio per la sceneggiatura cinematografica: se lo è aggiudicato il Liceo scientifico Volterra di Fabriano in occasione del 49° Convegno multimediale organizzato dal Centro nazionale di studi pirandelliani, tenutosi ad Agrigento. Coinvolti gli allievi delle classi V A e V D, il progetto del Volterra è stato curato dalla professoressa Anna Maria Giorgi in collaborazione con le professoresse Paola Bellucci e Marzia Bambozzi, avvalsesi della collaborazione del consulente artistico Mauro Allegrini.

Arianna Marchetti minisindaco a Castelfidardo

Tournée in Ucraina e in Russia per gli Speaking to the deaf, la giovane band metal-core di Ancona che si affaccia agli scenari schiusi con la recente pubblicazione del loro primo album: “This equipment must be hearted”, un mondo sonoro che è “equilibrio, potenza, sperimentazione”, all’attenzione degli addetti ai lavori per gli spunti di sperimentazione che offre. Il disco, con lancio in Europa, ha ben impressionato (un viaggio che spazia dal melodic death metal all’alternative, dal metal-core al funky senza dimenticare il rock d’oltremanica) e adesso la promettente band (Tommaso Bianchelli voce/chitarra, Giacomo Scortichini chitarra, Lorenzo Mezzalana basso, Michele Vitali batteria) raccoglie i frutti di un impegno capace di coniugare talento e passione. Prima tappa della tournée il 12 marzo a Sumy in Ucraina, e poi una settimana di concerti che in Russia toccheranno anche le città di Mosca e San Pietroburgo.

Gli allievi del Volterra primi in sceneggiatura

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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

Pierino Guzzini Un fascio di ricordi: dal nulla, qualcosa… di A. Dachan

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n tutte le famiglie italiane, nel calore delle loro cucine, c’è almeno un oggetto firmato Guzzini: stoviglie e oggetti di design che ormai fanno parte del nostro patrimonio culturale. Nel 2012 l’azienda ha celebrato il suo centenario e si è reso il dovuto omaggio al fondatore, Pierino Guzzini, (insieme al padre Enrico ed ai fratelli Mariano e Silvio) un pioniere e un creativo, che aveva raccolto pensieri e ricordi nel suo “Memoriale”. Il testo, un racconto affascinante destinato al pubblico, già utilizzato per le ricerche dalla Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, è stato stampato in diverse edizioni e riproposto quest’anno grazie all’impegno della famiglia, in particolare di Elsa (con l’aiuto dei suoi figli Carlo. Silvia e per la grafica Giorgio) della sorella Ines, del professor Lino Palanca per la cura del testo, e del professor Marco Moroni per l’analisi storico-economica. La volontà dei discendenti è soprattutto quella di realizzare il desiderio del padre Pierino:

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“Leggetemi”, al fine di divulgare e mantenere vivi la memoria e lo spirito di un uomo che, partendo dal nulla, ha lasciato la sua impronta nella storia. “Volgeva l’anno 1938. Non ricordo in quale mese si presentò a noi F.lli Guzzini, qui in fabbrica, un certo Sig. Del Beccaro Guglielmo, procacciatore di affari della Soc. An. Plexiglass, Sezione della Vetrocoke di Porto Marghera, che ci offrì spezzoni di plexiglass, materiale novissimo in lastre di vari spezzoni (e anche in tubi e bastoni) e incolore e quindi in perfetta trasparenza. Tale offerta, con prezzo medio di circa 50 lire al Kg, era accompagnata dal suggerimento di usare tale novissimo materiale per fabbricarne posate per insalata. (…) Fine anno 1939. In un primo tempo facemmo in plexiglass tutto quanto facevamo prima in corno. Dappoi si pensò di farne dei contenitori, ma ci trovammo di fronte alla difficoltà di stampaggio senza nuocere alle superfici lucenti del materiale

stesso. (…) Ma non tardò ad apparirmi la felice soluzione e cioè usando aria compressa. Feci subito una prova con mezzi di fortuna e il risultato fu ottimo. Presi una pentola qualsiasi e posai un disco di plexiglass riscaldato (a 200 gradi centigradi circa) sull’orificio della pentola stessa e poi sopra il disco un robusto coperchio di legno con un foro al centro per il passaggio di aria compressa, poi strinsi subito il tutto sotto torchietto copialettere e aprii il flusso dell’aria che gonfiò il molle ed elastico plexiglass fino a farlo aderire a tutto l’interno della pentola e ne venne fuori una pentola in plexiglass”. Questo metodo di stampaggio con aria compressa, ideato da Pierino Guzzini, fu coronato da un “brevetto”, dal momento che non era ancora conosciuto né in Italia né in Europa. Il ricordo della nipote Barbara Comini “Il nonno era molto legato alla famiglia e tutte le domeniche convocava figli e nipoti per portarci in montagna; diceva


“Dalla dettagliata e diligente esposizione di fatti che si susseguono e intersecano, chiaramente emerge e appare quanto sia arduo e difficile il cammino di chi si accinge a creare ex novo e pressoché dal nulla una fantomatica mini industriola come quella in oggetto che non ha parametri per potersi ispirare e confrontare. Senza una eccezionale super molla che con prepotenza spinga a tuffarsi a occhi chiusi o magari spalancati nell’ignoto, pregno di mille incognite e irto d’imponderabili difficoltà, nessuno, dico nessuno, si accingerebbe a intraprendere una tanto rischiosa iniziativa. Di super molle ne ho avute due e tutte e due formidabili: prima la povertà assoluta e poi tante bocche da sfamare specie nella mia famiglia (10 figli) alla quale vanno aggiunte quelle dei miei fratelli, nonché quelle degli operai verso i quali siamo stati particolarmente sensibili. Debbo inoltre confessare una mia particolare debolezza. Ho sempre sentito il bisogno di porre la mia fiducia in quel Grande Sconosciuto del “piano di sopra” e mai ne sono stato deluso. Da ultimo ritengo che sia più che opportuno che la libera iniziativa venga ovunque favorita e incoraggiata e mai mortificata in quanto da essa nasce il progresso” Pierino Guzzini, Memoriale – 10 giugno 1976

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LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE

Pierino Guzzini racconta la casa di Le Grazie “La F.lli Guzzini si può dire che abbia avuto il suo primo lento inizio nel lontano 1911 e precisamente quando nostro padre Enrico ritornò da Buenos Aires (aveva anni 48), per dove era partito 5 anni prima, per avventurarsi in qualsiasi lavoro pur di poter mandare quanto prima un po’ di denaro a nostra madre (Annunziata), rimasta qui in attesa che piovesse dal cielo qualcosa per sfamare i suoi quattro marmocchi dei quali io ero il più grande, con anni 6 e mezzo circa. Dopo qualche mese arrivò una prima piccola rimessa alla quale man mano ne seguirono altre, che tutte insieme ci salvarono dalla precaria situazione. Prima del suo ritorno, nostro padre doveva avere da suo fratello Giuseppe (fabbricante di pipe in legno) una somma, per lavoro prestato, che si aggirava sulle novemila lire. Tale suo fratello, invece di dare a nostro padre la somma dovuta, (che molto probabilmente non aveva disponibile), gli cedette, con regolare atto notarile, la casa di sua proprietà sita qui in Le Grazie dove noi abbiamo sempre abitato, con annesso campicello (appezzamento di circa 1/3 di ettaro) ”

sempre: “Un viaggio vale più di ogni altra cosa; vado dove mi porta la macchina”. Non aveva mai una meta, si lasciava portare dal momento. Ricordo, in particolare, il giorno di Natale: ci ritrovavamo tutti nella casa a Recanati, eravamo anche più di sessanta persone. C’era un grande albero e sotto l’albero c’erano i regali per ognuno di noi. Uno zio leggeva tutti i biglietti scritti dal nonno. La nonna, invece, era solita farci due regali a testa: uno comprato, l’altro confezionato con le sue mani. Nonno era una figura molto presente e importante in famiglia”. Le parole delle figlie, Elsa e Ines “Siamo dieci fratelli, quattro maschi e sei femmine. Papà e mamma erano persone molto religiose, ma povere e avevano fatto tesoro di un insegnamento importante di nonna Annunziata: “La Provvidenza chiude una finestra e apre un portone”. Nostro padre è stato vice40

sindaco del Comune di Recanati (non ha mai voluto diventare sindaco, nonostante più volte gli fosse stato proposto). Lo ha fatto con il massimo impegno: grazie a lui, sono state portate nella campagna di Recanati l’energia elettrica, l’acquedotto, e la linea telefonica (secondo la ricerca fatta da Fernando Foschi, suo genero, negli archivi del Comune di Recanati). Di nostro padre amiamo raccontare, in particolare, un aneddoto: un giorno si presentò a lui una famiglia in gravi difficoltà; prese talmente a cuore la loro storia, da decidere di prendere in affidamento uno dei loro dieci figli, che venne accolto in casa nostra come uno di noi. La bambina, però, volle tornare a casa sua: papà rimase commosso dalla sua dignità. Era un uomo di cuore, aveva un rapporto personale con tutti e conosceva tutti i suoi operai e le loro storie. Godeva della stima dei dipendenti, dei fornitori, dei colleghi e dei cittadini re-

canatesi. Una volta eravamo a Sassari e quando ci presentammo come le figlie di Pierino Guzzini, il cliente si tolse il cappello in segno di rispetto e riverenza. Era molto scrupoloso in tutto quello che faceva e prima di immettere sul mercato un oggetto, lo sperimentava in casa per mesi e mesi. Ha tramandato a tutti noi il culto della qualità e del bello e di questa sua sensibilità ne davano atto tutti. Non è un caso, infatti, che il primo ordine venne evaso da Richard Ginori. Il grande successo a livello internazionale di oggi poggia senza dubbio sulle basi di serietà e solidità delle origini”.


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ALTO ARTIGIANATO

“Quando devi assumere un ragazzo e insegnargli il mestiere parti con la consapevolezza che non si finisce mai di imparare”

Studio A Tre, dove le geometrie diventano gioielli L’arte orafa fanese è famosa in Italia e all’estero per l’unicità delle sue creazioni, che coniugano astrazione e rigore. Abbiamo incontrato due emblemi di questa tradizione, Daniele Gaudenzi e Mauro Longhini, recentemente nominati Maestri artigiani di A. Dachan

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o Studio A Tre è una bottega orafa che vanta circa quarant’anni di storia alle spalle: com’è iniziata la vostra avventura professionale? “L’idea di avviare una nostra attività ci è venuta frequentando l’Istituto d’arte di Fano, che all’epoca era molto gettonato. Abbiamo avuto la grande opportunità di studiare nella Scuola di oreficeria aperta dall’artista Mannucci Edgardo, dalla quale sono usciti numerosi orafi che hanno poi acquisito fama e notorietà, come Alberto Giorgi e Giorgio Facchini, considerati capostipiti dell’arte orafa fanese, che si distingue per le sue forme astratte e geometriche. Terminati gli studi, abbiamo deciso di aprire un nostro laboratorio, nel 1974; eravamo giovani e all’epoca era piuttosto insolito che due ragazzi si mettessero in proprio, ma, passo dopo passo, abbiamo iniziato a lavorare e ottenere risultati incoraggianti. Un ruolo decisivo lo hanno le mostre: abbiamo iniziato prima a livello locale, poi anche a livello nazionale e all’estero, fino a raggiungere, con delle

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collettive, Londra, New York e Los Angeles”. La vostra arte e la qualità delle lavorazioni hanno ottenuto riconoscimenti importanti: ce ne volete parlare? “Tre anni fa abbiamo ottenuto il marchio Marche Eccellenza Artigiana, che certifica l’origine e la qualità delle produzioni e il rispetto di specifici disciplinari di produzione. Quest’anno, invece, abbiamo ricevuto la nomina di “Maestro artigiano”, un riconoscimento istituito dalla Regione Marche nell’ambito della manifestazione “Settimana europea delle piccole e medie imprese 2012”e che va ai professionisti che hanno almeno vent’anni di esperienza alle spalle e che implica la possibilità di aprire una bottega-scuola per accogliere giovani e insegnare loro il mestiere. È certamente un riconoscimento che ci fa piacere e ci sprona a continuare al meglio il nostro lavoro”. In merito alla possibilità di aprire una bottega-scuola, secondo voi, quello del-

la progressiva scomparsa dell’arte artigiana è un rischio concreto? “Quando devi assumere un ragazzo e insegnargli il mestiere parti con la consapevolezza che non si finisce mai di imparare e che solo l’esperienza diretta ti forma veramente. Un artigiano dovrebbe, quindi, passare molte ore con il suo apprendista, ma questo significherebbe che dovrebbe sottrarre tempo al suo lavoro e non è sempre possibile. Ci vorrebbe una formazione di base forte, che dovrebbe essere garantita da scuole specializzate. Solo così si potrebbe davvero salvaguardare il patrimonio di conoscenze che abbiamo”. Creare gioielli artigianalmente significa ideare e produrre oggetti unici: come nasce un prezioso? “Si parte dal progetto, disegnato a tavolo


con carta e penna; dagli schizzi si procede con la lavorazione vera e propria. Privilegiamo le forme geometriche, come la tradizione orafa fanese ci insegna e le nostre creazioni si distinguono per la lavorazione a lastra, usando la tecnica della fusione con osso di seppia, che ha la caratteristica di essere refrattario. Impreziosiamo le nostre creazioni con delle pietre come topazi, agate, ambre, diamanti ecc.. Oltre al laboratorio, abbiamo anche la parte del negozio, dedicata alla vendita, in cui ci interfacciamo con i clienti. Capita che vengano da noi con delle idee ben precise, che su carta sembrano realizzabili e la cui realizzazione, invece, richiede tecniche molto difficili. Cerchiamo di fare il possibile per andargli incontro e realizzare il gioiello, così come ci viene chiesto. In questi tempi capita anche che il

cliente arrivi da noi con dell’oro usato; noi riusciamo a purificarlo e a farne gioielli nuovi”. Chi di voi due è la mente e chi il braccio? “Diciamo che ci compensiamo e ci alterniamo: siamo entrambi creativi e lavoriamo in sintonia. Io (Daniele) mi dedico soprattutto alla creazione di anelli, mentre Mauro è specializzato nella realizzazione delle catenine, che richiedono una gran dose di pazienza”.

passione, andando incontro alle esigenze del cliente e per fortuna le occasioni per scegliere di acquistare un prezioso non mancano, come matrimoni, cresime, anniversari, ecc.”

Qual è l’opera di cui andate più fieri? “Senza dubbio il calice in oro e ulivo che abbiamo realizzato e donato a Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Fano”. Come vedete il futuro della vostra attività? “In questo particolare momento la gente non ha grandi possibilità di comprare gioielli, anzi, come dicevamo si registra la tendenza a vendere l’oro che si ha in casa. Noi continuiamo a lavorare con

Per info: Studio A Tre snc Via Garibaldi, 32 - 61032 Fano (PU) Tel: 0721 800363 Fax: 0721 839154 e-mail: studioatre@libero.it www.studioatre.net

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BORSA

Il firmamento delle marchigiane quotate In questa pagina presentiamo l’andamento di Borsa delle società marchigiane quotate

ELICA

Biesse Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

-24,50% +3,18%

Il titolo BIESSE mostra un segnato aumento rispetto alle rilevazioni Gennaio, facendo registrare un +3,2 % su base mensile. In termini di Performance sul Ftse All-Share, si registra una variazione positiva del +0,77% sulla giornata di borsa del 11/02/2013. Il titolo ha fatto meglio della media di mercato. I Volumi sono risultati pari a 27.830 pezzi scambiati, valore superiore alla seduta e alla media settimanale. Ipotesi di Trend al rialzo, fase di Volatilità elevata.

+38,96% -4,67%

Il corso INDESIT COMPANY ha avuto un buon incremento rispetto alle rilevazioni di fine 2012. mentre il mese di Febbraio 2013, ha fatto registrare un calo di circa il -4,67% rispetto a Gennaio; Tuttavia in termini di Performance sul Ftse All-Share, si ha un +3,51 % sulla giornata di borsa del 11/02/2013, il titolo ha fatto meglio del mercato. I Volumi sono risultati pari a 364.834 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione del mercato è intensa. fase a Volatilità elevata. Trend di breve al rialzo

Cresce e supera ampiamente la soglia di un euro, l’azione ELICA, facendo registrare un +8,68 % sul mese precedente. A sostegno del buon momento, anche la Performance sul Ftse All-Share, (+0,446%), sulla giornata del 11/02/2013. Il titolo ha fatto meglio del mercato. I Volumi tuttavia sono risultati pari a 15.886 pezzi scambiati, segno di una partecipazione decrescente da parte degli operatori. Fase a Volatilità ridotta. trend di breve incerto.

Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

+39,81% +3,49%

Ascesa interessante quella del titolo TOD’S, che sedimenta un ulteriore incremento sul mese di Gennaio, (+3,5%), portando il titolo a lambire quota 100 euro. Tuttavia, in termini di Performance sul Ftse All-Share, si registra una variazione negativa del -1,36% sulla giornata del 11/02/2013. I Volumi sono risultati pari a 160.840 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione del mercato si sta intensificando, ed è probabile l’avvio di una fase ad alta Volatilità. Trend incerto. 44

+12,01% -0,86%

In crescita il titolo POLTRONA FRAU, che rispetto a Gennaio 2013 fa segnare un netto aumento dei prezzi (ca +12,3% su Dicembre 2012) per poi mantenere pressoché invariati tali valori nel mese di Febbraio 2013 (-0,86% su Gennaio 2013). la Performance relativa rispetto all’indice Ftse All-Share, fa registrare un -0,614 % sulla giornata di borsa del 11/02/2013, segno che purtroppo l’azione si è mossa peggio della media di mercato. I Volumi sono risultati pari a 70.648 pezzi scambiati, valore superiore alla seduta precedente ma inferiore alla media della settimana. C’è comunque attenzione intorno al titolo. Trend di breve al rialzo.

TOD’S Segmento: Blue Chip Performance 1 anno: Performance 1 mese:

+25,33% +8,68%

Poltrona FRAU

Indesit Ord. Segmento: MTA Performance 1 anno: Performance 1 mese:

Segmento: Star Performance 1 anno: Performance 1 mese:

Rubrica a cura di Michele Sasso Divisione Strategia e Finanza di Impresa – Gruppo Sida m.sasso@sidagroup.com Tel. 071.28521


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VITA DA MANAGER

Stefano Uggeri Classe 1970, milanese di nascita, marchigiano d’adozione: è il general manager di Aethra Telecommunications. “La mia sfida? Rilanciare la sete di formazione” di A. Dachan

V

uole raccontarci il suo percorso professionale? “Sono arrivato nelle Marche cogliendo l’opportunità che mi era stata offerta dal Gruppo AB Medica, primo azionista della Aethra Telecommunications, al fine di raccogliere quella che era l’eredità dell’azienda, operante nelle telecomunicazioni, che all’epoca era in fallimento. Abbiamo deciso di mantenere in vita il brand commerciale, dando però un nuovo spirito ed una nuova direzione alle attività produttive. Si trattava, per me, di una sfida importante, perché mi trovavo a tutti gli effetti a dirigere una start-up e, non avendo un background specifico né a livello di studi, né di precedenti esperienze lavorative, mi sono rimesso totalmente in gioco. Allo stesso tempo ho potuto concretizzare il mio desiderio di tornare in Italia, dopo alcune esperienze professionali all’estero. Con le Marche ho legami a più livelli, sia dal punto di vista familiare (mio suocero è di

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Ancona e mia madre è originaria del Pesarese), sia perché apprezzo la tenacia e l’impegno dei marchigiani”. Quali sono i principali ambiti operativi della Aethra Telecommunications? “L’ambito in cui operiamo è legato alle telecomunicazioni e ha un carattere prettamente tecnico-ingegneristico. La lungimiranza che ci deve distinguere è legata alla scelta di voler costruire un’azienda indipendente, che aiuti il gruppo AB Medica nel processo di diversificazione che è in atto. Cerchiamo di spingere molto nel settore della telemedicina, che costituisce un’importante opportunità per il futuro e puntiamo a consolidare e massimizzare le opportunità di mercato in Italia e all’estero. In due anni abbiamo affrontato grandi cambiamenti, puntando ad una governance più moderna e scegliendo per noi una nuova sede di proprietà, che offre spazi lavorativi qualificati ed idonei alle nostre esigenze.

Devo sottolineare che la realtà di Aethra Telecommunications è un po’ distonica: oggi l’azienda non si appoggia agli ammortizzatori sociali, è assolutamente autonoma e, negli ultimi 24 mesi, ha triplicato i suoi utili. Il nostro organico comprende 70 persone circa e, in controtendenza con i dati del settore, stiamo assumendo”. Cosa implica gestire un portfolio clienti variegato e ricco come il vostro? “Abbiamo fatto una segmentazione netta del portfolio clienti ereditato, cercando di capire le peculiarità, puntando a individuare quelli che sono i clienti direzionali e quelli che si orientano sul mondo della distribuzione. I primi hanno una struttura organizzativa complessa e necessitano di un supporto quotidiano con un time to market molto lungo. Per il canale distributori, invece, il business è molto rapido, con un alto tasso di volatilità. Segmentare il portfolio ha significa-


Ritratto di manager 12/10 ad oggi General Manager in Aethra Telecommunications 11/09 – 11/10 Country Manager in Global Blue Portugal ex Global Refund 6/04 – 11/09 Sales Director in Global Blue Italia 06/03 - 08/04 Business Development Manager Food Service in Huhtamaki 11/01- 06/03 Business Development Manager in Compass Group Italia Spa 2000-2001 Area Manager in Gruppo Onama Spa 1998-2000 District Manager in Lidl Italia Spa 1996–1998 Key Account Manager in Nuova Orsa Maggiore/Le Pronte Specialità 1995-1996 Sales Manager Assistant in Groupama Spa

to, per noi, l’individuazione di figure professionali interne ed esterne altamente specializzate e adatte a seguire le due tipologie di clienti, con le loro rispettive esigenze”. In base alla sua esperienza, quanto conta una buona comunicazione per il successo di un’azienda? E avvalersi delle nuove tecnologie? “Mi sono battuto sin dall’inizio riguardo alla necessità di comunicare internamente, per condividere le sfide ed i risultati e affinché tutti abbiano la consapevolezza di cosa accade. Oggi l’azienda comunica i propri risultati anche pubblicamente, definendo gli obiettivi su base annuale e li comunica attraverso Key Perfomance Indicator con i quali, cerchiamo di monitorare i trend per ogni singola area. Il risultato più importante è che oggi ogni dipendente ha la percezione di come va l’azienda; c’è una tensione positiva nel voler essere informa-

ti, che rafforza il lavoro di squadra e il senso di appartenenza. Abbiamo creato dei comitati ad hoc (tecnico, direzionale, commerciale, produttivo) per individuare e informare, di volta in volta, sulle scelte strategiche. Nel nostro settore bisogna assolutamente essere lungimiranti, perché per vedere gli spazi e le opportunità commerciali di un singolo prodotto, spesso bisogna attendere fino a 18 mesi. Per questo è fondamentale una continua concertazione a tutti i livelli”. Steve Jobs diceva: “Investire nella pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano”; concorda? “Non potrei dissentire dal pensiero di un visionario come Steve Jobs, ma in questo caso mi permetto di guardare la situazione contingente e definire che oggi un investimento deve essere contestualizzato rispetto agli obiettivi ed in tal senso i nostri obiettivi di breve periodo

sono diametralmente opposti a quelli di Apple! Il nostro settore non necessita della pubblicità tradizionale, ma ci obbliga ad investire sulle nuove tecnologie e sulle nostre risorse interne: consideri che il 10% circa del costo del personale viene dedicato all’area formativa. Puntiamo molto sulla formazione del nostro team ed anche all’inserimento di “Green talent”, ovvero giovani che necessariamente entreranno nel nostro team”. Cosa ha significato per lei l’assegnazione del Premio Valore Lavoro 2012? “Sicuramente è stata una grande soddisfazione per me e per tutti i miei collaboratori. Devo ammettere che all’inizio ero titubante, essendo noi un’azienda giovane, ma mi ha spronato il fatto che il sistema esterno ci potesse valutare alla luce del nostro operato. Un altro riconoscimento importante a livello umano e professionale è stato che le rappresentanze sindacali ci hanno riconosciu-

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VITA DA MANAGER

“Il destino di un’azienda non dipende da una singola persona, ma da un insieme di menti e di profili diversi che lavorano in sinergia”

to che siamo una delle poche realtà che hanno rispettato gli impegni presi e genera nuovo lavoro”. Quanto conta il lavoro in team e garantire un buon clima aziendale? “Una cosa a cui tendo a puntare è coinvolgere emotivamente le persone con cui lavoro. Devo dire che nelle Marche ho trovato un ottimo livello operativo, ma poche persone hanno metabolizzato l’esigenza che è alla base del successo aziendale, ovvero come il clima lavorativo sia la diretta conseguenza del coinvolgimento di tutte le risorse. Il destino di un’azienda non dipende da una singola persona, ma da un insieme di menti e di profili che lavorano in sinergia. È un punto molto importante di cui bisogna sempre tenere conto, perché se, ad esempio, si inserisce un giovane senza creare in lui una motivazione e una visione trasversale, si rischia di bruciare la sua creatività e il suo entusiasmo”. A proposito di giovani, cosa consiglie-

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rebbe ad un ragazzo desideroso di fare carriera? “Rispondo citando i capisaldi che Beppe Severgnini elenca nel suo libro “Gli italiani di domani”: Talento, Tenacia, Tempismo, Tolleranza, Totem, Tenerezza, Tema e Testo. Leggetelo, ci sono ottimi spunti che fanno riflettere! Aggiungo un mio personale suggerimento: cercate di definire chi siete, cosa volete e poi agite di conseguenza”. Nel tempo libero, a cosa le piace dedicarsi? “Amo correre e mi sto preparando per un’altra maratona. È un modo per ritrovare me stesso, riflettere e vivere sensazioni forti. Superare i diversi allenamenti significa superare i propri limiti; la goccia di sudore ti dà la soddisfazione di essere riuscito, sia nel tempo libero, che nella vita professionale”. Vuole raccontarci una sua giornata tipo? “Mi sveglio presto e mi dedico in maniera totalizzante al lavoro. Dopo aver letto

la rassegna stampa inizio con le varie riunioni di aggiornamento. Non mancano visite ai clienti, per avere da loro feedback sull’andamento del mercato ed incontri con i fornitori strategici”. Come definirebbe la sua vita da manager? “Mi definisco una persona fortunata, che ha voglia di imparare, che vive le opportunità come un’occasione per rilanciarsi e rimettersi in gioco. La mia vita da manager ha, come priorità, quella di rilanciare la sete di formazione che ora arriva dai miei stessi collaboratori. Faccio del mio lato emotivo un mio punto di forza: vorrei trasmettere al team sensazioni positive e questo, sono sicuro, è un ottimo viatico per scrivere una storia di successo aziendale”.


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CONSULENZA

Legge di Stabilità 2013 Numerose le novità per cittadini, imprese e professionisti di P. Duranti

PRIVATI Interessa sia persone fisiche che non agiscono nell’esercizio d’impresa, sia società semplici ed enti non commerciali, la possibilità di rivalutare terreni e partecipazioni sociali posseduti al 1° gennaio 2013. In particolare, l’operazione può riguardare i terreni agricoli per i quali si prevede l’edificabilità o la cessione prima del quinquennio, le aree edificabili e le partecipazioni in società di ogni tipo, escluse quelle quotate in borsa. A tal fine, entro il 1° luglio 2013 occorre presentare la perizia di un professionista abilitato, nonché versare un’imposta sostitutiva (del 4 per cento per i terreni le e partecipazioni qualificate e del 2 per cento per le partecipazioni non qualificate) entro il 1° luglio 2013 o in due o tre rate uguali (di cui la prima entro la predetta data). Per i periodi d’imposta 2013, 2014 e 2015, ai soli fini delle imposte sui redditi i redditi dominicale e agrario de-

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vono essere rivalutati del 15 per cento (5 per cento per i terreni agricoli e i terreni non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola). Si applica dal 2012 e non dal 2011 l’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (Ivie), a qualsiasi uso destinati dalle persone fisiche residenti in Italia. L’aliquota ridotta dello 0,4 per cento per l’immobile adibito ad abitazione principale e per le relative pertinenze, prima limitata ai soggetti che lavorano all’estero per lo Stato oppure un ente locale italiano o presso organizzazioni internazionali, è stata estesa erga omnes. I versamenti effettuati per il 2011 si considerano eseguiti in acconto per il 2012. La sospensione dei contributi previsti per interventi conservativi sui beni culturali è sospesa dal 15 agosto 2012 fino al pagamento dei contributi già concessi alla medesima data del 15 agosto

2012 e non ancora erogati ai beneficiari. Per i procedimenti iniziati dal 30 gennaio 2013, quando l’impugnazione (anche incidentale) è respinta integralmente o è dichiarata inammissibile o improcedibile, la parte che l’ha proposta è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale. Cambiano inoltre le misure del contributo stesso. A decorrere dal 1º luglio 2013, l’aliquota Iva del 21 per cento passerà al 22 per cento. Dal 1º gennaio 2013 la detrazione per ciascun figlio a carico è pari a 950 euro; la detrazione è aumentata a 1.220 euro per ciascun figlio sotto i tre anni. Tali importi sono aumentati di 400 euro per ogni figlio portatore di handicap. Dal 1° gennaio vengono assoggettati ad Iva i corrispettivi relativi alla gestione individuale di portafogli titoli. Analogamente a quanto visto per l’Ivie, si applica dal 2012 e non dal 2011


l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero da persone fisiche residenti in Italia, ma i versamenti effettuati per il 2011 si considerano eseguiti in acconto per il 2012. Estese al 2013 le detrazioni per carichi di famiglia spettanti ai soggetti non residenti. Introdotta la detraibilità delle erogazioni liberali in denaro al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, effettuate mediante versamento bancario o postale. La Manovra 2013 introduce poi la tassazione sul trasferimento della proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi di cui all’art. 2346, comma 6, del Codice civile, emessi da società residenti in Italia. La Legge di Stabilità prevede inoltre l’assoggettamento a tassazione delle operazioni effettuate su strumenti derivati, ed introduce un’imposta sulle negoziazioni ad “alta frequenza” per le operazioni effettuate sul mercato finanziario italiano su strumenti finanziari

derivati che abbiano come sottostante prevalentemente azioni o strumenti finanziari partecipativi e le operazioni sui valori immobiliari che permettano di acquisire o di vendere prevalentemente azioni o strumenti finanziari partecipativi. Seguirà un provvedimento attuativo. A decorrere dal 2013, gli enti previdenziali rendono disponibile il CUD in modalità telematica, fatta salva la possibilità per il contribuente di chiedere l’invio in forma cartacea. Introdotti nuovi criteri per il monitoraggio da parte dell’Inps delle domande di pensionamento; per il 2014 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici non sarà riconosciuta con riferimento alle fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a sei volte il trattamento minimo dell’Inps. Per il medesimo anno non verrà riconosciuta la rivalutazione automatica, ove prevista, dei vitalizi percepiti da coloro che hanno ricoperto o ricoprono cariche

elettive regionali e nazionali. Introdotta l’imposta di bollo sui certificati penali. Imprese e professionisti Oltre alla proroga della rivalutazione di terreni e partecipazioni (per la quale si veda alla pagina precedente), si segnala la riduzione dal 27,5 al 20 per cento della misura della detrazione prevista per gli autoveicoli utilizzati da imprese e professionisti (non dagli agenti). In sede di determinazione degli acconti dovuti per il periodo d’imposta 2013, si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando la nuova percentuale. La novità non si applica al regime dei minimi, né ai veicoli utilizzati ad uso pubblico (come i taxi) o da imprese di noleggio, leasing o autoscuole. Debutta la fattura “semplificata” per le operazioni fino a 100 euro e in caso di fattura rettificativa. Dal 1° gennaio, poi, la fattura deve contenere

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CONSULENZA

la partita Iva del committente o il codice fiscale. E’ possibile effettuare la fattura “differita” anche per le prestazioni di servizi. Inoltre viene esteso l’obbligo di fatturazione per le operazioni effettuate fuori dall’Unione europea e per le operazioni – diverse da quelle esenti di cui all’art. 10, comma 1, numeri da 1 a 4 e 9, del decreto Iva, effettuate nei confronti di soggetti passivi debitori d’imposta in altri Paesi Ue. Per le cessioni intracomunitarie e per le prestazioni di servizi generiche rese a soggetti passivi non stabiliti in Italia, il termine di fatturazione slitta al giorno 15 del mese successivo. Numerose le novità in materia di Irap, con effetto a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013: la misura della deduzione per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo di imposta viene elevata da 4.600 a 7.500 euro. L’importo è aumentato a

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13.500 per le lavoratrici e per i lavoratori (di ambo i sessi) sotto i 35 anni. La deduzione è pari rispettivamente a 15.000 e 21.000 euro per i lavoratori impiegati nel Mezzogiorno. Inoltre sono deducibili, fino a concorrenza, i seguenti importi: 8.000 euro se la base imponibile non supera 180.759,91 euro; 6.000 euro se la base imponibile supera 180.759,91 ma non 180.839,91 euro; 4.000 euro se la base imponibile supera 180.839,91 ma non 180.919,91 euro; 2.000 euro se la base imponibile supera 180.919,91 ma non 180.999,91 euro. Per società di persone, commercianti, artisti e professionisti, tali importi sono aumentati, rispettivamente, di 2.500, 1.875, 1.250 e 625 euro. Prevista l’istituzione dal 2013 di un fondo per la concessione di un credito di imposta per sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese, nonché per la riduzione del cuneo fisca-

le. Tale fondo è riservato ad imprese e reti d’impresa che affidano ad università, enti pubblici di ricerca o organismi di ricerca o realizzano direttamente investimenti in attività di ricerca e sviluppo. Novità anche in materia di giochi: vengono infatti introdotte precisazioni in merito alla definizione di apparecchi e congegni per il gioco lecito. Prevista la riduzione del 5 per cento dei consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nelle coltivazioni sotto serra ai fini dell’applicazione delle aliquote ridotte o dell’esenzione dall’accisa. Per il 2013 i consumi medi standardizzati sono ridotti del 10 per cento. In materia sono state introdotte novità anche per l’uso degli oli minerali in lavori agricoli, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura a nella florovivaistica. Dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31


dicembre 2012 non sarà più possibile per le società di persone, le Srl e le cooperative che rivestono la qualifica di società agricola optare per il regime fiscale di cui all’art. 32 del D.P.R. 917/1986. Ai fini dell’acconto dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2012, si tiene conto delle nuove disposizioni. Per le operazioni effettuate sulla base di contratti stipulati dopo il 31 dicembre 2013 è stata soppressa l’aliquota Iva del 4 per cento per le prestazioni socio-sanitarie ed educative rese da cooperative e loro consorzi, sia direttamente che in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale. Prevista (ma solo dal 2014) l’istituzione di un fondo finalizzato ad escludere dall’Irap le persone fisiche esercenti attività commerciali di cui all’art. 55 del Tuir, nonché artisti e professionisti, purchè non si avvalgano di lavoratori dipendenti o assimilati ed impieghino, anche me-

diante locazione, beni strumentali il cui ammontare massimo sarà determinato da un apposito decreto ministeriale. La percentuale dell’imposta dovuta dai soggetti che esercitano attività assicurativa è aumentata allo 0,50 per cento per il periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2012, e allo 0,45 per cento a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2012. Pubblica Amministrazione A decorrere dal 1° gennaio 2014, per l’acquisto di immobili da parte della P.a. il responsabile del procedimento dovrà attestare l’indispensabilità e l’indilazionabilità dell’operazione, mentre la valutazione circa la congruità del corrispettivo è demandata all’Agenzia del demanio. Gli stessi criteri valgono per gli acquisti da parte degli enti territoriali e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale. Istituito

inoltre un fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo Stato ad uno o più fondi immobiliari. Nell’acquisto di beni e servizi la Pubblica Amministrazione potrà stipulare convenzioni con una o più imprese soltanto se il bando di gara lo prevede espressamente. Le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi di consulenza in materia informatica soltanto in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi informatici.

Per saperne di più: L. 24 dicembre 2012, n. 228

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CONSULENZA

Anche fiori e pentole nel nuovo redditometro Partirà a marzo il nuovo redditometro, lo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate per determinare il reddito di persone e famiglie (non però di aziende o professionisti, per i quali si applicano gli studi di settore) sulla base di determinati elementi indicativi della capacità contributiva a cura della Redazione

I

l contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva viene determinato sulla base della spesa media risultante dall’analisi annuale Istat, effettuata su campioni appartenenti a 11 tipologie di nuclei familiari (si veda il quadro 1), distribuite in cinque aree territoriali. In presenza di spese comprese in un apposito elenco (si veda il Quadro

2) si considera l’ammontare più elevato tra quelli disponibili (quindi anche se lo scontrino conservato dal contribuente indica un importo inferiore). Il redditometro comunque - applicabile ai redditi relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2009 - scatta per gli scollamenti superiori al 20 per cento tra entrate ufficiali ed entrate stimate. E’ comunque

Quadro 1 – Tipologie familiari Persona sola con meno di 35 anni Persona sola tra 35 e 64 anni Persona sola con 65 anni o più Monogenitore con uno o più figli Coppia con meno di 35 anni senza figli e/o altri familiari Coppia di età tra 35 a 64 anni senza figli Coppia con 64 anni o più senza figli e/o altri familiari Coppia con un figlio Coppia con due figli Coppia con tre o più figli Tutte le altre tipologie che non rientrano nelle ipotesi di cui sopra

Quadro 2 - Tabella delle voci Elenco dei beni per i quali, se più elevato, si adotta il valore indicato dalla spesa media Istat in base alla tipologia del nucleo familiare di appartenenza Alimentari e bevande Abbigliamento e calzature

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sempre ammessa la prova contraria: il contribuente può infatti dimostrare che le spese che il Fisco gli attribuisce sono state fatte con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, oppure esclusi correttamente dalla base imponibile o, infine, grazie ad interventi di terzi.

Fitto figurativo (si moltiplica il valore del fitto figurativo mensile al mq in base ai dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare) Acqua e condominio Manutenzione ordinaria della casa riscaldamento centralizzato Elettrodomestici e arredi Biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni Medicinali e visite mediche Pezzi di ricambio, carburanti, manutenzione veicoli terrestri Pezzi di ricambio, carburanti, manutenzione, ormeggio natanti Pezzi di ricambio, carburanti, manutenzione, hangar aeromobili Tram, autobus, taxi ed altri trasporti Acquisto apparecchi per telefonia Spese per telefono Libri scolastici, tasse, rette e simili Giochi, radio, tv, hi-fi. Libri, giornali, dischi, cancelleria Cavalli Animali domestici e spese veterinarie Barbiere, parrucchiere ed istituti di bellezza Prodotti per la cura della persona Argenteria, gioielleria, bigiotteria, orologi Borse e valigie Onorari liberi professionisti Alberghi e viaggi organizzati Pasti e consumazioni fuori casa


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(cod 010) . Vendesi capannone con annessi uffici della superficie complessiva coperta di mq. 6.500, insistente su un’area completamente pianeggiante e recintata della superficie di mq. 17.560 situata in ottima posizione fronte autostrada a 5 Km. dal casello di Porto Recanati. Possibilità di ampliamento di ulteriori mq. 1.400. Le destinazioni d’uso: attività produttive, commercio all’ingrosso, deposito per il rimessaggio imbarcazioni, direzionale, stazioni di servizio e distribuzione carburanti.

SENIGALLIA – An

Camerano – An (cod 012) Vendesi area edificabile della superficie di mq. 18.400 con indice UF 0,45 ed H.max mt. 13,50, accesso su primaria via di comunicazione a 2 Km. dal casello autostradale di Ancona Sud. Destinazioni d’uso previste: commerciale-direzionale-produttivo.

(cod 013) Cedesi o affittasi ramo di azienda affermata, specializzata nella gastronomia e rosticceria di pesce di ALTA QUALITA’ e con ampia base di clientela.

SENIGALLIA – An (cod 014) Affittasi ramo di azienda con attività di ALTA RISTORAZIONE, in posizione strategica. Si richiede buona preparazione nella gestione della ristorazione e dell’arte culinaria.

ASCOLI SATRIANO (FG) – Puglia

Fano – PU (cod 015) Nel pieno centro di Fano, in posizione strategica, vendesi avviata attività di PESCHERIA completamente nuova e ben strutturata. Possibilità di sviluppo e di collegare alla stessa un’attività di gastronomia/rosticceria di pesce. PREZZO INTERESSANTE.

(cod 016) Complesso immobiliare località Giarnera Grande Z.I., (FG), realizzato su un’area di mq. 96.000 suddiviso su tre livelli: piano terra con destinazione laboratorio industriale della superficie di mq. 16.600, piano 1° e 2° adibiti ad uffici per mq. 2.500 e show room della superficie di mq. 800 oltre a soppalco interno di mq. 500 e servizi esterni di mq. 900. Dotato di ampia corte di mq. 77.400 destinata parte a verde, parcheggi e spazi di manovra. Vendesi/affittasi in blocco o frazionabile.

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ACQUISTO FARMACIA (Cod 017) Importante investitore del settore valuta acquisto di attività di farmacia situata nel territorio delle regioni Marche o Emilia Romagna.

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CREDITO

Tutelarsi dal rischio di insolvenza dei crediti: il primo passo per la crescita Secondo un recente studio, nel 2012 i mancati pagamenti delle aziende italiane sono aumentati del 30 per cento rispetto all’anno precedente. E, dato forse ancor più allarmante, l’inizio del 2013 non fa intravedere nulla di positivo nel breve periodo a cura di L. Osmani

S

econdo altre autorevoli analisi, si prevede che si attesti attorno al 70,5 per cento l’indice di rischio insolvenza (su scala da 0 a 100) delle imprese italiane: ciò non accadeva da dieci anni. In altre parole: per le nostre aziende – soprattutto micro, piccole e medie – il rischio default sta crescendo a ritmi piuttosto intensi, complice la difficile situazione relativa all’accesso al credito. Se è vero che a livello internazionale le immissioni di liquidità effettuate dalla Banca centrale europea tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 hanno affievolito i rischi per la stabilità finanziaria dell’area euro, è altrettanto vero che la situazione rimane estremamente delicata. Ecco perché – dati alla mano - il tema dell’esigenza di tutelarsi dal rischio di insolvenza e di rendere efficiente la gestione del portafoglio, è sempre più sentito dalle aziende: la raccolta premi relativa a contratti di assicurazione su crediti è infatti in continua ascesa. Sarebbero sufficienti questi indicatori per confermare l’importanza e la strettissima attualità dei temi che saranno affrontati nel corso dell’evento gratuito organizzato da Sida Group ed Euler

56

***

riportate si nota l’incremento della percentuale della “frequenza” (cioè del numero) dei mancati pagamenti registrato nel 2012 rispetto all’anno precedente (+69 per cento). Diminuisce invece del 4 per cento la cosiddetta “severità” (cioè l’importo medio) dei mancati pagamenti. Relativamente ai settori, si conferma il trend negativo dell’edilizia (con un +29 per cento che va ad aggravare una situazione già molto delicata), mentre risalta il 89 per cento rilevato nel settore energetico. Alcuni comparti tradizionalmente forti in regione non soffrono in egual misura: mentre sostanzialmente tiene il legno-arredamento (avendo nel 2012 registrato “soltanto” un +2 per cento dei mancati pagamenti rispetto al 2011), il settore calzaturiero ha chiuso l’anno con un +39 per cento – risentendo del ridotto potere d’acquisto delle famiglie italiane e il tessile-maglieria addirittura migliora (-11 per cento).

Alcuni recenti dati ci aiutano a comprendere meglio i contorni del fenomeno, con un’analisi differenziata per regioni e per settore merceologico. In particolare, per quanto riguarda le Marche, dalle tabelle

Per informazioni ed iscrizioni: 071 -2133500 workshop@sidagroup.com

Hermes Italia (società del gruppo Allianz) leader nell’assicurazione crediti, in programma nella splendida cornice dell’Hotel 5 stelle Villa Lattanzi di Torre di Palme – nel Fermano - il prossimo 26 febbraio (con replica nel mese di marzo a Pesaro). L’evento, che vedrà in veste di relatori alcuni esperti di primissimo piano, è destinato prevalentemente ad imprenditori, direttori finanziari, professionisti e consulenti ed intende focalizzare l’attenzione sull’importanza di una corretta pianificazione finanziaria e tutela del credito, che non possono mai prescindere, oggi più di ieri, da un’efficace copertura dei rischi di insolvenza dei propri clienti. Tutelarsi meglio sul fronte del credito può rappresentare altresì il primo passo in un’ottica di sviluppo innovativo così come della propria rete commerciale.


Mancati Pagamenti REGIONI Frequenza

Mancati Pagamenti REGIONI Severità

Frequenza

2011*

2012**

2011*

2012**

Valle d’Aosta

+25%

+60%

+100%

-70%

Piemonte

+34%

+31%

+50%

Lombardia

+38%

+36%

Trentino Alto Adige

+29%

Veneto

Severità

2011*

2012**

2011*

2012**

Umbria

+100%

+27%

+52%

-23%

+16%

Lazio

+48%

+14%

+25%

-49%

+29%

+15%

Abruzzo

+15%

+50%

-39%

+36%

0%

+5%

+35%

Molise

+26%

+36%

+100%

+100%

+20%

+12%

+3%

-2%

Campania

+48%

+15%

-3%

-6%

Friuli Venezia Giulia

+53%

-5%

+12%

-14%

Puglia

+24%

+25%

+16%

+3%

Liguria

+74%

+61%

-22%

+22%

Basilicata

+3%

+39%

+100%

-69%

Emilia Romagna

+69%

+18%

+33%

+64%

Calabria

+74%

+5%

+27%

+37%

Toscana

+51%

+29%

+36%

-13%

Sicilia

+45%

+37%

+27%

-9%

Marche

+37%

+69%

+2%

-4%

Sardegna

+8%

+37%

-48%

-17%

Mancati Pagamenti REGIONI DOMESTIC

EXPORT

Frequenza

Severità

Frequenza

Severità

2011*

2012**

2011*

2012**

2011*

2012**

2011*

2012**

Cuoio e Pellame

+17%

-11%

-27%

+53%

-11%

-19%

+74%

-33%

Edilizia

+70%

+29%

+17%

+5%

+10%

+8%

-8%

0%

Energia

-39%

+89%

-75%

+100%

-100%

0%

0%

0%

Meccanica

+31%

+23%

+38%

-4%

+13%

-7%

+88%

-54%

Legno e Arredamento

+36%

+2%

+19%

-32%

+20%

+15%

+13%

+63%

Chimico

+82%

-5%

-34%

+34%

+28%

+4%

-44%

+100%

Calzature

+33%

+39%

-6%

+67%

-42%

-13%

-24%

+100%

Carta

-13%

+34%

+100%

-4%

+64%

+27%

+21%

+54%

Tessile e Maglieria

+100%

-11%

+20%

-52%

-9%

+11%

+19%

-24%

Abbigliamento

+69%

+23%

-10%

-9%

-13%

-6%

-16%

+34%

Siderurgia

+43%

+33%

+42%

-45%

-40%

+19%

-40%

+100%

Agroalimentare

+66%

+29%

+20%

+44%

+8%

+22%

+7%

+7%

Fonte: Ufficio Studi Euler Hermes Italia

* gen-dic 2011 vs gen-dic 2010

** gen-set 2012 vs gen-set 2011

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INNOVAZIONE

“Il segreto? Far crescere le persone e rispondere al cambiamento” Michele Luconi, presidente di e-xtrategy - internet company con sede a Monsano - ci racconta la sua esperienza di imprenditore giovane ed appassionato di sport di Fabio Lo Savio

I

n un mondo come quello di internet, nel quale tutto corre estremamente veloce, sentir parlare di metodo e di valore delle persone per chi si occupa di digital strategy e sviluppo web richiede un indispensabile approfondimento ed eccoci quindi ad incontrare Michele Luconi, 36 anni, jesino, a capo di e-xtrategy (rigorosamente con la “e” minuscola), un’azienda con sede a Monsano e che , attiva nel settore tecnologie dal 1995, vanta un portfolio di clienti da top class: Edison, Lube, Prometeia, Varnelli. La vastità dell’argomento quasi spaventa: presidente Luconi, proviamo a mettere dei confini. “Mica facile. Diciamo che l’evoluzione di internet e delle tecnologie ha creato un nuovo modo di concepire ed utilizzare la rete, che oggi non è più solo luogo di presenza come qualche anno fa, ma anche punto d’incontro, di aggregazione, di condivisione. Un luogo dove ogni relazione è costruita sulla logica dello scambio

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e della partecipazione: è proprio questa la base del nostro modo di fare azienda. In questo segmento e-xtrategy opera grazie alla passione di quattro soci che non hanno mai smesso di cavalcare un’idea che negli anni si evolve, sempre sul filone internet e nuove tecnologie”. Come si è avvicinato a questo settore? “Le potenzialità e la curiosità per la rete mi hanno accompagnato fin dai tempi della scuola, quando si trattava di un progetto che in Italia era agli albori e quindi ancora tutto da sviluppare. La prima esperienza professionale alla Camera Work di Jesi, quando avevo appena 18 anni, mi ha consentito di fare di una passione un lavoro, e di conoscere ragazzi diventati prima amici e quindi soci, con i quali condivido ancora un percorso che non sappiamo davvero dove ci porterà”. e-xtrategy si occupa di digital strategy: in altre parole? “Svolgiamo attività consulenziale per le

aziende che parte dagli obiettivi che il cliente si pone per definire insieme una strategia di presenza e posizionamento nella rete attraverso i social media, ma anche di realizzazione di applicazioni web e mobile. Definito il percorso, scegliamo gli strumenti più adatti - penso a Facebook ma non solo - e portiamo avanti il rapporto utilizzando un metodo agile: collaborazione continua con il cliente, alla base di tutto”. In questo settore la concorrenza è molto agguerrita. La crisi si fa sentire? “Indubbiamente vi sono molte aziende e professionisti che operano in questo settore. Il nostro approccio è votato alla collaborazione anche con chi offre servizi simili ai nostri per molti motivi. Per noi non esistono concorrenti ma solo potenziali collaboratori: chi vuole confrontarsi con noi, studiare soluzioni insieme, offrire qualcosa di diverso ai propri clienti trova in noi sempre un partner pronto. Faccio un esempio. “Ideato” è un’azien-


da di Cesena che si occupa di sviluppo web. Sulla carta potremmo considerarla una nostra concorrente e loro potrebbero fare altrettanto con noi ed invece stiamo portando avanti insieme dei progetti estremamente interessanti come una community per una grande azienda italiana del settore automobili ed altri progetti che riguardano in maniera specifica le start-up. In sintesi, cerchiamo di unire competenze e professionalità per fare la differenza, con chi condivide metodo e valori. Per quanto concerne la crisi, il nostro fatturato è stato in crescita anche nel 2012 di un altro 10 per cento, dopo l’incremento a due cifre degli ultimi tre anni, ma è solo perché lavoriamo con un panel ampio di clienti e differenziamo la nostra offerta tenendo sempre gli occhi ben aperti sul mondo”. Che cos’è Smartitaly? “Lo scorso anno ho avviato una nuova esperienza imprenditoriale che porta per l’appunto questo nome, votata alla

promozione e alla crescita delle start-up innovative con una particolare attenzione al nostro territorio. Una di queste si chiama “Unicavox”, che è il progetto di una community dove si parla di politica dal basso, secondo noi una straordinaria intuizione che tuttavia non ha trovato finora finanziamenti nonostante l’apparente disponibilità di alcuni interlocutori. Ma guardiamo avanti e continuiamo il nostro percorso. Dal 21 al 24 gennaio siamo stati a Berlino, che oggi è probabilmente la capitale delle start-up in Europa, per una manifestazione che si chiama “The Europas”, straordinaria occasione di confronto e conoscenza per chi avvia aziende innovative e cerca investitori”. In un mercato globalizzato come il vostro ha ancora senso parlare di territorio? “Per noi ne ha molto, soprattutto perché nel percorso valoriale che abbiamo intrapreso e che perseguiamo, grazie

anche alla formazione continua e al coaching che portiamo avanti con due maestri come Paolo Manocchi e Jacopo Romei, l’attenzione e la passione per la nostra terra sono al centro del progetto. Lo scorso anno abbiamo cambiato sede e per scegliere il posto idoneo abbiamo valutato dove vivono le persone: per raggiungere il posto di lavoro ci mettiamo al massimo 15 minuti, significa più tempo libero a disposizione, un valore enorme per ciascuno di noi. Le persone che lavorano con noi - siamo ormai 13 tra dipendenti e soci - condividono questo percorso e, con spirito estremamente propositivo, si fanno promotori di progetti e di gruppi di confronto attraverso i quali ci apriamo a nuovi mondi, come ad esempio il progetto “Adamo” che fa riferimento alla domotica e lo “XP user group” dove ci confrontiamo sulle metodologie agili”. Nei ritagli di tempo riesce ad essere anche presidente di una squadra di nuoto.

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INNOVAZIONE E’ un incarico formale? “Altro che formale. Sono presidente del Team Marche Master, è vero, ma sono anche uno degli atleti della squadra con all’attivo tre partecipazioni ai campionati del mondo. Il nuoto è una passione mai sopita che mi porto fin da bambino. Negli anni l’ho riscoperta, ho ritrovato vecchi amici, abbiamo creato una squadra che ha ramificazioni in quattro città della regione dato che il Team Marche Master è di nascita jesina ma racchiude quasi cento atleti di tutte le età che nuotano nelle piscine di Moie, Falconara, Fabriano e San Severino Marche. Vogliamo crescere e far sentire la forza dei numeri di uno sport diverso dal calcio ma che incarna i valori sani dello sport”. Obiettivi 2013, dato che è appena iniziato? “Ne ho molti sia a livello personale che come azienda. Ritengo che siamo sulla strada giusta e che il posizionamento sul mercato e a livello personale ci stia premiando. Nel 2013 lavoreremo ancora di più su fare cultura e formazione, a partire dalle realtà con cui già collaboro come docente: Università Politecnica delle Marche, Università di Macerata, Luiss – Libera Università degli Studi Sociali Guido Carli di Roma, Camera di Commercio di Ancona. Ci sono quattro valori, bene in vista all’interno della sede di e-xtrategy, che indicano la via, sia personale che aziendale: persone e relazioni, consegna di valore, risposta al cambiamento, crescita personale. Al di là delle competenze, sono queste le cose che faranno, a mio avviso, sempre di più la differenza, tra chi aspetta che le cose accadano e chi si attiva per farle accadere”. “Per noi non esistono concorrenti ma solo potenziali collaboratori: chi vuole confrontarsi con noi, studiare soluzioni insieme, offrire qualcosa di diverso ai propri clienti trova in noi sempre un partner pronto”.

Michele Luconi

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Placement 92%

Da oltre vent’anni al fianco delle imprese e dei neolaureati. Ogni giorno immaginiamo il mondo di domani e perseguiamo l’eccellenza attraverso innovazione strategica, sviluppo organizzativo, gestione delle risorse, formazione. Tra le aziende partner: Febal, Pershing, Banca Marche, Fornarina, TreValli Cooperlat, Nero Giardini, Banca popolare di Ancona, Colussi, Clementoni, Bontempi casa, Eden Viaggi, Fiam, Faber, Banca di Credito Cooperativo Federazione Marchigiana, F.lli Monaldi, Togni, Zeis Excelsa, Panatta Sport, Teuco, Prink, Berloni, Albini & Fontanot.

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Sono aperte le iscrizioni per l’ammissione ai corsi. Leggi il bando per accedere alle borse di studio a copertura totale e pareziale

Web Marketing Master in International Business Development

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D come design 62


IMPRESE

Brugiatelli design “Design, per noi, significa dare forma alle emozioni, comunicare, risolvere problemi e migliorare, per quanto possibile la qualità della vita, anche nel rapporto tra l’uomo e il prodotto d’uso quotidiano.”

Il team Brugiatelli design è un piccolo ma consolidato gruppo di lavoro, i cui componenti, accomunati dalla giovane età e dalla passione per il design, si distinguono per le esperienze formative e professionali e credono nella ricerca e nel confronto come continuo stimolo alla crescita professionale. Nato nel 2005, Brugiatelli design si occupa sia di industrial che di visual design: è l’unione delle diverse professionalità che consente allo studio di spaziare dal design di prodotto alla comunicazione, attività che, nel quotidiano, si integrano e contaminano a vicenda.

lizzazione di disegni tecnici, modelli 3D e rendering sino alla definizione delle matematiche finali utili per le attrezzature produttive. Nell’ambito del visual design segue la comunicazione di aziende ed enti, dalla progettazione del marchio istituzionale o del brand, allo sviluppo dell’intera identità aziendale, dalla realizzazione di brochure e cataloghi, allo sviluppo di packaging e di campagne promozionali, instaurando una vera sinergia di crescita con i propri clienti, nella convinzione che dietro ogni buon progetto ci sia una grande capacità di relazionarsi agli altri.

Nell’ambito dell’industrial design si occupa della progettazione di articoli per la casa, complementi d’arredo, accessori e articoli per la tavola, curando ogni fase del progetto, dall’idea alla realizzazione del prototipo. L’attività di progettazione comprende lo sviluppo di concept per nuovi prodotti, il restyling di articoli già in commercio, la rea63


“Un nostro punto di forza? Non ci accontentiamo mai di un obiettivo raggiunto.� Michele Capitani, 35 anni, amministratore unico della Capitani Minuterie Metalliche

www.capitaniminuterie.com

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IMPRESE

Capitani

Minuterie Metalliche Oltre quaranta anni di progressi per un’azienda alla seconda generazione che affronta il futuro con solide basi e un pizzico di ottimismo.

La Capitani Minuterie Metalliche ha mosso i suoi primi passi nel 1969, come piccola impresa a conduzione familiare, che produceva esclusivamente dadi, con l’ausilio di due torni e di una filettatrice. Oggi è una moderna azienda specializzata nella produzione di minuterie metalliche di precisione a disegno, che si rivolge principalmente ai settori dell’elettronica, elettrotecnica, automotive, agricoltura e che si avvale della collaborazione di 10 addetti specializzati. La capacità di porsi sempre nuovi obiettivi è il motore trainante di quest’azienda che, nei suoi oltre 40 anni di attività è cresciuta in modo costante. La sede odierna, di 2000 metri quadrati coperti e 2000 scoperti, situata nella nuova zona industriale di Serra de’ Conti, in provincia di Ancona, e il moderno parco macchine sono la testimonianza di una solidità che è frutto della grande competenza maturata in anni di lavoro sul campo, da parte prima dello stesso fondatore, Eraclio Capitani, e successivamente anche di suo figlio Michele, che oggi dirige l’azienda. L’azienda ha il grande merito di avere conservato, e di utilizzare ancora, i macchinari tradizionali, che le consentono la produzione di lotti personalizzati e di pre-serie con prezzi molto competitivi.

In questo modo riesce a rispondere alle esigenze più particolari dei propri clienti: un connubio tra passato e presente che la rende un ottimo partner nel settore delle minuterie tornite di precisione. L’industria moderna d’altro canto richiede, ora più che mai, una costante attenzione agli sviluppi tecnologici dei macchinari di produzione. Essere all’avanguardia è una necessità per un’azienda che vuole garantire prodotti di ottima qualità e tempi di consegna ridotti. Capitani Minuterie Metalliche risponde a questa esigenza con un moderno parco macchine composto da torni a testa fissa e a fantina mobile a CNC (come la Citizen L(7)20-VIII, la Citizen C32-VIII, la Citizen K16E-VII, la Gildemeister GD20 e la Gildemeister MSL42-7), troncatrici, macchine per la filettatura e la punzonatura. La qualità del prodotto finito è garantita da controlli scrupolosi effettuati durante tutte le fasi di lavorazione. Ma non è tutto: per Capitani Minuterie Metalliche parlare di qualità significa anche offrire il miglior servizio possibile. Flessibilità, puntualità e rapidità nelle consegne sono elementi di fondamentale importanza nella costruzione del rapporto con i propri clienti, alcuni dei quali hanno scelto e continuano a scegliere Capitani ormai da più di quarant’anni.

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IMPRESE

Ossigeno per le start up innovative È un eredità del Governo Monti: infatti, tra le pieghe del “Decreto Sviluppo 2.0” (D.L. 18 ottobre 2012, n. 179) sono state introdotte diverse norme che hanno l’obiettivo di introdurre una disciplina di favore, sotto vari punti di vista, per le start up che si contraddistinguono nel campo dello sviluppo tecnologico

D

a evidenziare, comunque, che alcune agevolazioni, come quelle di carattere fiscale, attendono il parere favorevole dell’Unione europea e l’emanazione di un decreto ministeriale attuativo. Il primo passo consiste nell’individuare quali sono le aziende agevolabili: si tratta di società di capitali residenti in Italia, non quotate su mercati regolamentati, il cui controllo sia detenuto da persone fisiche, che siano di nuova costituzione o costituite da meno di 48 mesi, che non distribuiscano e che non abbiano distribuito utili e che non siano il frutto di un’operazione straordinaria. L’oggetto sociale deve riguardare lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Dal secondo anno di attività devono essere rispettati anche precisi limiti dimensionali, che consistono in un valore della produzione non superiore ai 5 milioni di euro. Oltre a questi re66

quisiti, da considerare tassativi, le start up devono possedere almeno una delle seguenti caratteristiche: 1. spese in ricerca e sviluppo almeno pari al 30 per cento del maggior valore tra costi e valore della produzione; 2. almeno un terzo della forza lavorativa deve possedere un dottorato di ricerca, oppure aver svolto un dottorato di ricerca o essere in possesso di laurea, ed aver svolto per almeno tre anni attività di ricerca; 3. la società dev’essere titolare di una privativa per un’invenzione industriale o biotecnologica, per una topografica di prodotto a semiconduttori o per una nuova varietà vegetale. Agevolazioni civilistiche Dal punto di vista civilistico sono state introdotte: 1. la possibilità per le Srl di creare quote fornite di diritti differenti; 2. la possibilità di acquistare quote proprie se tale acquisto è connesso a piani di in-

centivazione a dipendenti e collaboratori; 3. per le Srl, la possibilità di effettuare offerte al pubblico tramite portali online; 4. per perdite superiori ad un terzo del capitale sociale ma che non intaccano il minimo legale, la convocazione dell’assemblea per la riduzione del capitale viene posticipata al secondo esercizio successivo; 5. qualora le perdite intacchino il minimo legale, l’assemblea può posticipare la riduzione del capitale e l’aumento al minimo legale alla data di chiusura dell’esercizio successivo; 6. l’esclusione dalla disciplina delle società di comodo e delle società in perdita sistematica; 7. l’eventuale assoggettamento alla procedura della crisi da sovraindebitamento ma non anche alle altre procedure concorsuali. Remunerazioni con strumenti finanziari La legge ammette la possibilità di emet-


tere strumenti finanziari che attribuiscano diritti patrimoniali e/o amministrativi, ad esclusione del diritto di voto. Non concorrono al reddito imponibile, ai fini sia fiscali che contributivi, l’assegnazione di tali strumenti finanziari a dipendenti, amministratori o collaboratori. La disciplina dei rapporti di lavoro Norme più elastiche sono previste per le assunzioni con contratti a termine: 1. nel contratto non è necessario indicare le causali d’assunzione; 2. la durata minima è pari a 6 mesi, quella massima di 36, estendibile fino a 48 mesi con un ultimo contratto stipulato presso la Direzione territoriale del Lavoro; 3. non vi è l’obbligo del rispetto dei cosiddetti “stacchi obbligatori”; 4. introdotta infine la possibilità di stabilire tramite la contrattazione collettiva minimi retributivi specifici e criteri per la definizione della retribuzione variabile, legata a redditività

e produttività. Incentivi all’investimento Le persone fisiche che investono nel capitale di una start up innovativa hanno diritto alla detrazione del 19 per cento (elevata al 25 per cento per investimenti in start up a vocazione sociale e per quelle che operano nel settore energetico). Il massimo dell’investimento agevolabile è pari a 500mila euro. Anche le società che investono in start up innovative hanno diritto ad una detassazione pari al 20 per cento di quanto investito (misura elevata al 27 per cento per gli investimenti in start up a vocazione sociale e per quelle che operano nel settore energetico). Il limite massimo di investimento consentito è pari a 1.800.000 euro. L’agevolazione spetta per il triennio 2013-2014-2015. Le agevolazioni previste nel decreto spettano a condizione che le start up siano iscritte in una sezione speciale

del registro delle imprese (esenzione da imposta di bollo e diritti di segreteria ed esonero dal pagamento del diritto annuale nel limite massimo di quattro anni). Il regime agevolativo ha una durata massima di quattro anni, che si riduce per le società già operanti e si interrompe in caso di perdita dei requisiti previsti. Ora l’interrogativo che rimane è questo: entreranno mai in regime queste norme? Si attendono l’ok dell’Unione europea e l’emanazione di un decreto ministeriale. In piena compagna elettorale, forse, significa pretendere troppo.

Roberto Antonella Area Fiscale Gruppo Sida Tel. 071.28521 r.antonella@sidagroup.it

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LE MARCHE CHE SPICCANO

Il settore vitivinicolo marchigiano: in excellentia veritas A partire dagli anni ’90, il comparto è stato investito da straordinari processi di internazionalizzazione dei flussi commerciali e della governance della produzione, con importanti conseguenze. Dal punto di vista macroeconomico, nel corso del tempo sono comparsi sulla scena nuovi attori concorrenti sempre più competitivi, come Australia, Stati Uniti e Cile, a fianco dei tradizionali Paesi vinicoli europei

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al punto di vista microeconomico si delinea un’arena competitiva complessa, dove sono presenti diverse tipologie di imprese, dalle grandi aziende vitivinicole alle multinazionali delle bevande, fino alle piccole imprese, alle quali si affiancano strategie mirate e complesse di identificazione dei prodotti (vini con caratteristiche territoriali, vini di marca e vini varietali). Di fronte a questo quadro introduttivo d’insieme, è possibile affermare che il settore del vino sta attraversando oggi, assieme ad altri comparti dell’agricoltura, un momento di transizione, dove solo chi effettivamente riuscirà nei prossimi anni a mantenere una produzione di elevata qualità potrà effettivamente mantenere, se non incrementare, le proprie quote di mercato; senza dimenticare poi l’aspetto più prettamente aziendalistico, ossia quello che va dall’organizzazione azien-

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dale al marketing, dalla formazione del management al controllo di gestione, strumenti oramai indispensabili per ottenere buoni risultati in questo mercato. L’anno che si è appena concluso è stato caratterizzato dalla vendemmia italiana più povera dal 1950, con 40,3 milioni di ettolitri di vino, una quantità inferiore del 5,6 per cento rispetto al 2011, e del 10 per cento rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. La causa non è solo strutturale, ossia legata ai fenomeni come le estirpazioni con premio, l’abbandono del terreno o la vendemmia verde, bensì è da ricondursi alle condizioni meteorologiche e climatiche, come la quasi assenza di piogge e il registrarsi di temperature elevate. Tutto ciò se da un lato non ha permesso una buona maturazione dell’uva, dall’altro non ne ha però intaccato la qualità, da sempre elemento distintivo del prodotto italiano. Il caldo

secco ha protetto le uve dalla diffusione di malattie, garantendo così un prodotto sano e di qualità. Più di 300mila operatori professionali (dati 2011) sono presenti in tutta Italia, distribuiti lungo tutta la filiera produttiva: 240mila aziende viticole, 66mila cantine per la trasformazione dell’uva e 13mila imbottigliatori. Nel 2010, le regioni che hanno avuto un peso preponderante nel contesto vitivinicolo sono il Veneto (con una produzione di 8,3 milioni di ettolitri), la Puglia (con 7,2 milioni) e l’Emilia Romagna (con 6,6 milioni); segue la Sicilia con 5,6 milioni di ettolitri di vino prodotto. E le Marche? I dati nazionali pressoché definitivi registrano, per il 2012, un sostanziale mantenimento della produzione rispetto all’anno precedente, pari a 741mila hl tra vino e mosti, a differenza di quanto verificatosi nel biennio 20102011 (-20 per cento).


Fonte: I numeri del vino.it - Aggiornamento Federdoc 2010

I vini marchigiani sono noti per la loro eccellente qualità, grazie alle uve caratterizzate dall’essenza zuccherina e profumata; ogni zona della regione - che annovera 15 Doc, 5 Docg e una sola Igt - ha un vino proprio. Dal punto di vista della produzione, tra il 2009 e il 2010 si registra un aumento delle quantità, con la provincia di Ascoli che primeggia tra le cinque province. Andando più nel dettaglio, in base ai dati emersi dall’analisi del campione preso in considerazione, è possibile definire con buona approssimazione quale sia l’assetto societario delle aziende vitivinicole. Il tessuto imprenditoriale è composto da: aziende cooperative per il 20 per cento (con un fatturato medio di 3,6 milioni di euro); srl per il 68 per cento (con un fatturato medio di 796mila euro); spa per il restante 12 per cento, che conseguono un fatturato medio pari a 13

milioni di euro. Dal punto di vista degli indicatori patrimoniali, economici e finanziari di bilancio, nel 2011 si evidenzia per le spa e le srl una redditività delle vendite (Ros) pari allo 0,5 per cento, con una diminuzione rispetto al dato 2010 (1,4 per cento); la redditività del capitale (Roe) presenta un valore negativo (-4,6 per cento), peggiorando la performance del 2010 (pari a -2,2 per cento). A dimostrazione del momento storico che stiamo attraversando, si evidenzia anche l’elevata quota di debiti commerciali, che nel 2011 si aggira mediamente attorno al 22 per cento sul totale delle passività e che frena la crescita e il consolidamento del settore. 1: Produzione vino per provincia (hl/1000) Il settore vitivinicolo marchigiano presenta, alla luce anche delle considera-

zioni emerse, diversi punti di forza sui quali sarà possibile costruire le strategie per il futuro, ai quali si contrappongono punti di debolezza strutturali che ne minacciano il successo e le performance. In particolare, è emersa una forte integrazione con il territorio e la conseguente diffusione delle coltivazioni a carattere autoctono; la grande dimensione è pressoché assente, a conferma del tessuto imprenditoriale marchigiano fortemente atomizzato, caratterizzato da imprese artigianali a conduzione familiare. Benché ogni anno si registrino produzioni di elevata qualità riconosciuta anche a livello mondiale (come confermato dai numerosi e prestigiosi premi ricevuti, come “Bibenda - Cinque Grappoli” e “Vini d’Italia - tre Bicchieri”), il settore vitivinicolo marchigiano non è ancora supportato da forte managerialità. A questo fenomeno si affianca la necessità di una

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LE MARCHE CHE SPICCANO

sempre più efficace gestione delle politiche di marketing e di prezzo, nonché di una scelta centrata dei canali distributivi rispetto alla elevata redditività del prodotto. Nel 2012 il vino marchigiano ha registrato un record storico con 50 milioni di euro di vendite verso l’estero (dati Istat), nonostante le nostre aziende non si caratterizzino per un’elevata propensione all’export. Occorre ora puntare sull’aggregazione dell’offerta, mettendo in campo politiche adeguate che rendano i nostri prodotti in grado di affermarsi ancora di più nei mercati esteri. Il settore del vino è un fiore all’occhiello per la nostra regione: la strategia da seguire sarà quella di valorizzare le tipicità 70

del territorio, permettendone l’espansione e la crescita nei mercati nazionali e stranieri, andando ad eliminare progressivamente tutte quelle diseconomie e mancanze strutturali di efficienza ed efficacia che ne ostacolano lo sviluppo. In questa prospettiva, ricoprirà un ruolo cruciale la possibilità di costituire vere e proprie reti d’impresa, consorzi e sodalizi commerciali, capaci di alimentare la forza dei singoli sul mercato, e di accrescere le potenzialità del settore, anche nella prospettiva dell’internazionalizzazione. A supporto di ciò sono presenti strumenti agevolativi, come quelli offerti da Simest e Sace, a copertura di operazioni commerciali e produttive ver-

so l’estero. Infine è opportuno citare il successo ottenuto dalla Toscana con il “Consorzio del Vino Brunello di Montalcino”, nato nel 1967, e dal sodalizio lucano “Qui Vulture”, che unisce aziende di medie-grandi dimensioni, privilegiando genuinità e qualità dei prodotti tipici, a dimostrazione delle potenzialità insite nell’aggregazione di imprese.

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Come avere clienti all’estero e dare lavoro in Italia Se stilassimo una classifica delle imprese marchigiane che lavorano praticamente in tutti i continenti del pianeta, sicuramente la Emmedue di Fano occuperebbe le primissime posizioni. Ma ciò che incuriosisce maggiormente è che, pur essendo realizzato all’estero gran parte del fatturato, di delocalizzare non ne vogliono sentir parlare … di P. Duranti

P

roprio così, perché la Emmedue produce in Italia e vende in tutto il mondo i macchinari e gli impianti per la produzione di pannelli modulari per l’edilizia, come ci spiega Valeria Candiracci, figlia del fondatore ed Amministratore Delegato dell’azienda fanese: “Gran parte del nostro fatturato proviene dai Paesi emergenti, dell’Oriente, dell’America Latina e, recentemente, di vaste aree del continente africano”. Se il mercato africano si sta affacciando ora, quello latino-americano vi vede protagonisti di primo piano da molti anni … “Sono quasi trent’anni che lavoriamo lì”. Perché le Vostre costruzioni sono adatte più a questi mercati che ad altri? “Stiamo parlando di Paesi i cui gli elevati deficit abitativi permettono, ad un sistema costruttivo industrializzato come il nostro, di raggiungere performance, in termini di tempo e di qualità della costruzione, altrimenti impensabili con sistemi tradizionali. Oltretutto, in questi paesi, gli stessi Governi hanno adottato politiche residenziali di ampio respiro, intervenendo finanziariamente per garantire un’abitazione dignitosa a migliaia di famiglie. Di qui l’attuazione di pro-

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grammi per l’edificazione di case sociali che vedono utilizzare i nostri pannelli ormai da tempo”. In Sud America siete presenti un po’ ovunque o in qualche Paese in particolare? “Soprattutto in Argentina - dove tra l’altro venne installato il primo impianto di produzione dei pannelli all’estero, all’inizio degli anni Ottanta -, Colombia, Ecuador e Venezuela. Anche il Brasile è un mercato importante, con uno sviluppo significativo, ma che nel nostro settore deve fare i conti con una normativa molto complessa, che finisce per rappresentare una barriera all’ingresso non irrilevante”. Quali sono i vantaggi di questo tipo di costruzioni? “Il poter disporre di un edificio di altissima qualità – anche sotto i profili dell’isolamento termico, dell’efficienza energetica e della resistenza ai terremoti – a costi competitivi ed in tempi ragionevolmente brevi, neppure paragonabili con quelli richiesti per le costruzioni tradizionali”. Considerato che ormai da tempo in Italia l’edilizia sta subendo una contrazione molto forte, perché non si cerca di ri-

mettere in moto il settore incentivando questa tipologia alternativa? “In effetti la normativa comunitaria di settore incoraggia sistemi alternativi che rispondano a precisi requisiti tecnici. Ritengo che sia questa la strada giusta anche in Italia. Per lungo tempo, prodotti come i nostri non si sono mai sviluppati appieno in mercati considerati “maturi”, ma speriamo che in futuro non sia più così …”. Per ora, comunque, in Italia avete la sede e lo stabilimento, ma i prodotti sono destinati esclusivamente all’estero? “In sostanza si. Recentemente, in occasione del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nello scorso mese di maggio, abbiamo ricevuto una commessa per la realizzazione di tre scuole. Però sono lavori conseguenti a disgrazie che colpiscono famiglie e persone come noi … quindi c’è anche molta tristezza”. Non avete mai avuto la tentazione di delocalizzare, magari in Paesi che Vi affidano commesse importanti? “Sinceramente no. Come mio padre ci ricorda sempre, siamo prima di tutto italiani, e qui continueremo ad investire e dare lavoro”.


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MARE NOSTRUM

Accademia Mediterranea, passaggio ad Est L’attenzione è rivolta a 21 Paesi del bacino. Al ruolo forte che si profila per il fianco sud dell’Europa, agli orizzonti di uno sviluppo che passa attraverso un deciso percorso di integrazione. Al giro di boa dei dieci anni, una realtà che contribuisce a valorizzare la vocazione di questa regione nella sua posizione transfrontaliera. E che con le sue proposte ne sottolinea la fisionomia di civiltà aperta. La presidente Giuliana Calogiuri Consales, un impegno improntato a stringere le maglie di una storia antica di relazioni con i popoli dell’altra sponda: “Reciproca conoscenza e collaborazione per l’edificazione di un’area di pace e di prosperità condivisa” di S. Coricelli

P Giuliana Calogiuri Consales, presidente dell’Accademia Mediterranea

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rogramma 2013 ricco. Dai precisi risvolti sociali e culturali. Lo ha presentato l’Accademia Mediterranea nel tradizionale incontro d’inizio anno. Conferenze, iniziative di beneficenza, viaggio-ponte con un Paese dell’altra sponda, tessuto di relazioni con il territorio in proiezione tutta mediterranea. Ribadita la vocazione di una realtà in straordinaria sintonia con questa regione nella sua posizione transfrontaliera e che si offre con le sue proposte nell’alveo della stessa e della sua fisionomia di civiltà aperta, in prima linea sul fronte della cooperazione internazionale e con ruolo di rilievo nella costruzione della Macroregione adriatico ionica. Al giro di boa dei dieci anni, l’ “Accademia per lo studio della civiltà mediterranea dall’Adriatico agli stretti” conferma un impegno improntato a stringere le maglie – con il contributo delle proprie iniziative - di una storia antica di relazioni con i Paesi dirimpettai. “Apporto all’edificazione di un’area di pace e di prosperità condivisa – sottolinea la presidente dell’Accademia, Giuliana Calogiuri Consales -, difendendo un’identità che ha matrice nel mare nostrum, il Mediterraneo veicolo di scambi e di cultura”. All’insegna dell’unità e nel rispetto delle differenze, divulgazione dei variegati aspetti delle società civili che si affacciano sullo stesso specchio d’acqua, promuovendo la reciproca conoscenza e la collaborazione. Attenzione rivolta a 21 Paesi del bacino (in Montenegro il viaggio di quest’anno), il Mediterraneo non

confine ma frontiera, cuore di un’Europa in cerca dell’unione. “Cercheremo di raccontare la complessità del nostro presente – spiega la presidente Calogiuri -, ben consapevoli delle difficoltà che vive il complesso iter per un effettivo compiersi dell’unione europea”. Un processo con cui si intersecano finalità e obiettivi dell’Accademia – nata ad Ancona nel 2001, l’Iniziativa adriatico ionica (Iai) era stata avviata poco prima – nel contribuire a profilare una precisa linea direttrice per il nostro territorio negli scenari geopolitici in cui determinante si prospetta il ruolo giocato dal fianco sud dell’Europa agli orizzonti di uno sviluppo che passa attraverso un deciso percorso di integrazione. Primo appuntamento nell’agenda 2013 dell’Accademia Mediterranea, la presentazione del libro “Tacuinum Mediterraneo”, di Vincenzo G. G. Mennella, già professore ordinario all’Università di Perugia, conoscitore delle civiltà e delle tradizioni dei popoli mediterranei: un viaggio accattivante nel gusto e nella cucina d’altri tempi, alle radici di un’evoluzione culturale che ha un’unica radice e che costituisce una parte non trascurabile del patrimonio d’arte e di cultura del popolo mediterraneo.


CARRIERE E POLTRONE

Chi entra e... chi esce In questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email scrivici@mlmagazine.it

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Sanità: Paolo Galassi nominato presidente del Coordinamento enti servizio sanitario

Paolo Galassi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti, è stato nominato presidente del Coordinamento degli enti del servizio sanitario regionale, nuovo soggetto dell’organizzazione gestionale della sanità marchigiana, di cui fanno parte il direttore generale dell’Asur Piero Ciccarelli, il direttore generale di Marche Nord Aldo Ricci, il direttore dell’Inrca Giuseppe Zuccatelli. Lo ha deciso la Giunta regionale.

Gramillano sceglie Rodolfo Giampieri alla presidenza dell’Autorità portuale

Il sindaco dimissionario di Ancona, Fiorello Gramillano, ha trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e agli altri soggetti interessati una lettera in cui esprime la candidatura del Comune di Ancona alla nomina del presidente dell’Autorità portuale. La scelta è caduta su Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio, Industria e Artigianato.

La Gala nuovo questore di Pesaro

“Ringraziamo sentitamente Italo D’Angelo per la professionalità, la disponibilità e il grande lavoro a tutela del territorio provinciale”. Così il presidente della Provincia di Pesaro Matteo Ricci ha salutato il questore uscente, prima di dare il benvenuto a Felice La Gala: “Al nuovo questore – aggiunge - auguriamo buon lavoro e assicuriamo fin da ora la massima collaborazione”.

Matteo Ricci entra nell’ufficio di presidenza dell’Unione Province d’Italia

Il presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci entra nell’ufficio di presidenza dell’Unione Province d’Italia. La nomina è stata resa nota dal presidente Antonio Saitta. Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino subentra a Nicola Zingaretti, ex presidente della Provincia di Roma. Appena designato, ha lanciato l’allarme nazionale sulle manutenzioni durante il lancio del Manifesto programmatico dell’Upi per la prossima legislatura.

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CONTRIBUTI E BANDI MARCHE >ITALIA LAVORO

”Agevolazioni per il trasferimento d’azienda” “Il bando ha l’obiettivo di favorire il rinnovo del tessuto dell’imprenditoria di tradizione. L’avviso è infatti finalizzato a rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali supportando la creazione, nei comparti produttivi della tradizione italiana, di nuova imprenditoria per il trasferimento d’azienda da imprenditori con età superiore ai 55 anni a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni non compiuti. I contributi vanno da € 5.000 ad € 10.000. Le domande possono essere presentate a partire dla 20/02/2013. SCADENZA: 31/12/2013 >ITALIA LAVORO

“Agevolazioni per le assunzioni di apprendisti” Sono stati prorogati i termini previsti per l’erogazione di agevolazioni per le assunzioni di apprendisti effettuate a partire dal 30/11/2011. In particolare sono agevolati i contratti di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale e i contratti di apprendistato professionalizzante. I contributi vanno da € 4.700 ad € 5.500. SCADENZA: 31/03/2013 >PROVINCIA DI ANCONA

“Incentivi all’occupazione” La provincia di Ancona sostiene la stabilizzazione dei contratti di lavoro e le nuove assunzioni. Il bando eroga contributi fino ad € 7.000 per la stabilizzazionie di contratti di lavoro. Ogni singola impresa può beneficiare del contributo fino ad un massimo di n.5 assunzioni/stabilizzazioni.

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SCADENZA: 31/05/2013 >INAIL “Incentivi per la sicurezza sul lavoro”

Emanato il bando che prevede finanziamenti alle PMI per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. È previsto un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto, con un minimo di € 5.000 e un massimo di € 100.000. Sarà possibile precaricare le domande tra il 15 gennaio ed il 14 marzo 2013; dall’8 aprile 2013 sarà possibile inviare le domande.

si di internazionalizzazione; conoscenza di almeno una lingua straniera. Le imprese che intendono partecipare al successivo bando, dovranno presentare progetti inerenti il supporto delle funzioni di internazionalizzazione e prevedere l’assunzione a tempo indeterminato (part-time o full time) o determinato (solo full time) di almeno un soggetto presente all’interno dell’elenco. L’entità dell’incentivo è pari al 50% del costo salariale lordo annuo fino ad un massimo di 20.000 euro annui in caso di assunzione a tempo indeterminato. SCADENZA: 1° marzo 2013

SCADENZA: 14/03/2013 >REGIONE MARCHE

“Elenco regionale dei giovani laureati e diplomati in possesso di esperienza specifica nei processi di internazionalizzazione” Possono chiedere l’iscrizione all’elenco i soggetti: con età fino a 35 anni; disoccupati, inoccupati, beneficiari di ammortizzatori sociali, oppure occupati al momento dell’invio della domanda; residenti o domiciliati da almeno un anno nelle Marche; laureati (vecchio e nuovo ordinamento, laurea triennale) in materie giuridico-economiche dal cui piano di studi risulti il superamento di esami attinenti ai processi di internazionalizzazione, oppure in qualsiasi disciplina ma in possesso di specializzazione o qualifica post laurea o master o comprovata esperienza lavorativa (di almeno due anni) nei processi di internazionalizzazione alle imprese; diplomati di scuola superiore con attestato di qualifica o comprovata esperienza lavorativa (di almeno tre anni) nei proces-

EMILIA ROMAGNA >REGIONE EMILIA ROMA-

GNA “Servizi strategici per la crescita di start-up giovanili innovative e creative”

La Regione Emilia Romagna mette a disposizione delle imprese giovanili con sede nel territorio regionale per favorirne la crescita, rafforzarne il posizionamento competitivo e il consolidamento. Il contributo massimo erogabile, per progetti di importo minimo di € 10.000,00, può raggiungere la quota di € 24.000,00. SCADENZA: 08/03/2013 >REGIONE EMILIA ROMAGNA “Prestiti agevolati alle imprese agricole in Emilia”

La Regione Emilia Romagna mette a disposizione delle imprese agricole risorse fino a 1 milione e 600 mila euro: sarà possibile richiedere prestiti da 6mila a 150mila euro, aiuti nel regime “de minimis”, sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione. Potranno fare richiesta tutte le

imprese agricole, ed in particolare quelle che hanno subito i danni a causa della siccità nell’estate 2012. SCADENZA: 15/03/2013 >INAIL “Incentivi per la sicurezza sul lavoro”

Emanato il bando che prevede finanziamenti alle PMI per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. È previsto un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto, con un minimo di € 5.000 e un massimo di € 100.000. Sarà possibile precaricare le domande tra il 15 gennaio ed il 14 marzo 2013; dall’8 aprile 2013 sarà possibile inviare le domande. SCADENZA: 14/03/2013 >MIUR “Programmi regionali per le attività produttive e la ricerca - periodo 2012-2015” In via di pubblicazione il Programma regionale per le attività produttive (crescita, sviluppo e internazionalizzazione delle imprese) e il Programma regionale per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico, che prevedono interventi a favpre delle aziende per oltre 170 mln € nel triennio 2012-2015.

BANDO APERTO >INVITALIA - Agenzia per lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti “Incentivi per lo sviluppo del turismo”

Contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per sostenere progetti di creazione d’impresa o l’ampliamento di aziende già esistenti e riguardanti la fornitu-


da realizzare, e/o contributi a fondo perduto fino ad un massimo del 50% per un importo non superiore ad € 5.164,57 per le nuove attività costituite da giovani imprenditori.

ra di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo. La copertura per gli investimenti previsti finanziabili può raggiungere la somma di € 516.000.

hanno intenzione di rientrare nel territorio regionale. Il finanziamento, pari all’80% dell’investimento previsto, può raggiungere la soglia massima di € 20.000,00.

sivi, infatti, saranno finanziati i progetti avviati da Reti e Consorzi di imprese.

BANDO APERTO

SCADENZA: 30/05/2013

UMBRIA >POR FESR 2007-2013

>REGIONE UMBRIA “Sostegno alle nuove PMI innovative”

>REGIONE UMBRIA SCADENZA: 31 marzo e 30 “Bandi anti crisi per le PMI in settembre di ogni anno Umbria” >INVITALIA - Agenzia per lo La Regione Umbria renderà sviluppo e l’attrazione degli ufficiali a breve i nuovi inter- investimenti venti a favore delle imprese “Incentivi per lo sviluppo del locali, misure che metteran- turismo” no a disposizione del sistema economico risorse per 24 mi- Contributi a fondo perduto e lioni e mezzo di euro. I nuovi finanziamenti a tasso agevoprovvedimenti riguardano la lato per sostenere progetti di valorizzazione della ricerca, creazione d’impresa o l’amdell’innovazione e la promo- pliamento di aziende già esizione della green economy stenti e riguardanti la fornitusul territorio, sia in materia ra di servizi nei settori della di energia e sostenibilità am- fruizione dei beni culturali, del bientale sia del rafforzamen- turismo. La copertura per gli to delle funzioni di gestione investimenti previsti finanziad’impresa. bili può raggiungere la somma di € 516.000. BANDO DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE BANDO APERTO

“Attività di stimolo e di accompagnamento all’innovazione” Incentivi per le PMI del settore dell’industria, dei servizi, artigianato, commercio e turismo per il finanziamento di progetti riguardanti certificazioni, anche integrate di qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale. L’importo finanziato è pari al 50% dell’investimento ammissibile, pari ad € 100.000. SCADENZA: 27/03/2013 >REGIONE UMBRIA “Incentivi per il sostegno del settore del vino””

Incentivi per il sostegno del settore vitivinicolo: possono beneficiare degli aiuti le imprese agricole singole o associate, le associazioni d’imprese, le PMI la cui attività ricomprende la produzione di mosto d’uve, la produzione di vino, l’affinamento o il confezionamento del vino. Il contributo, pari al 40% dell’investimento, è concesso per investimenti minimi di € 25.000,00.

Incentivi per le start-up ad alto contenuto tecnologico, spin-off di natura industriale, spin-off accademici ad elevate competenze scientifiche. Il finanziamento in conto impianti e/o in conto esercizio, sono pari al 40% della spesa ammissibile, fino ad un massimo di € 200.000,00. SCADENZA: 31/12/2013 >INAIL “Incentivi per la sicurezza sul lavoro”

Emanato il bando che prevede finanziamenti alle PMI per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. È previsto un contributo in conto capitale nella misura del 50% dei costi del progetto, con un minimo di € 5.000 e un massimo di € 100.000. Sarà possibile precaricare le domande tra il 15 gennaio ed il 14 marzo 2013; dall’8 aprile 2013 sarà possibile inviare le domande. SCADENZA: 14/03/2013

SCADENZA: 28/02/2013

>REGIONE UMBRIA “Fondo per l’internazionalizzazione”

>REGIONE UMBRIA “Incentivi allo start-up d’impresa o di lavoro autonomo” Incentivi per la creazione di impresa o di lavoro autonomo rivolti, in particolare, agli emigrati di origine umbra che

Dalla Regione Umbria arrivano nuove risorse a sostegno dei progetti di internazionalizzazione delle imprese, soprattutto mirati a potenziare l’esportazione nei mercati esteri: attraverso un plafond di 2 milioni di euro comples-

BANDO DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE

>REGIONE UMBRIA ”Contributi a giovani agricoltori”

Di prossima pubblicazione il bando che prevede contributi a favore dei giovani agricoltori attivi nel territorio, e che si sono insediati a partire dal 1°gennaio al 31 dicembre 2011. Il bando concede finanziamenti fino a 70.000 €, dei quali il 50% a fondo perduto e 50% in conto interessi, a giovani che promuoveranno nuovi investimenti.

>MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO - UNIONCAMERE “Agevolazioni alle imprese per favorire la registrazione di marchi comunitari e internazionali”

BANDO DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE

Lo strumento prevede agevolazioni da € 4.000 fino ad un massimo di € 15.000 per favorire la registrazione di marchi comunitari presso l’UAMI (Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno) e/o presso l’OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) attraverso l’acquisto di servizi specialistici.

>REGIONE UMBRIA “Nuova Imprenditoria Giovanile”

BANDO APERTO FINO AD ESAURIMENTO RISORSE

Finanziamento a tasso zero fino ad un massimo dell’80% dell’investimento complessivo

A cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Gruppo Sida T 071.28521 finanza@sidagroup.com

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

BENESSERE IN AZIENDA 78


SPECIALE Benessere in azienda

“L’abitudine al lavoro modera ogni eccesso, induce il bisogno, il gusto dell’ordine; dall’ordine materiale si risale al morale: quindi può considerarsi il lavoro come uno dei migliori ausiliari dell’educazione”

Massimo D’Azeglio

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Il benessere in azienda

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assiamo oltre metà della nostra vita al lavoro: il nostro percorso professionale va di pari passo con quello umano e spesso ne determina significativi cambiamenti. Il lavoro ci completa, ci gratifica, ci rende indipendenti e se siamo tra i fortunati che amano quello che fanno, la linea di confine tra la vita privata e quella professionale finisce per affievolirsi, fino a sparire. È sempre più importante, come documentano recenti studi e ricerche sul tema, che l’ambiente in cui operiamo sia stimolante, confortevole, sano sotto tutti i profili, perché il posto di lavoro diventa a tutti gli effetti una seconda casa. Ciò si traduce, dal punto di vista logistico, nel garantire ai collaboratori spazi adeguati, con le giuste condizioni di luce, postazioni che uniscano funzionalità e comfort, aree relax dove poter scambiare quattro chiacchiere e prendersi un caffè e così via. Molte aziende hanno fatto di questa esigenza una priorità, con significativi investimenti per garantire le

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migliori condizioni ai propri dipendenti; investimenti che vengono certamente ripagati con benefici sulla qualità del lavoro, ma anche con gratificazioni e riscontri che arrivano dall’esterno, come premi e segnalazioni varie. Ne abbiamo parlato con le aziende marchigiane che quest’anno hanno ricevuto l’ambito premio “Valore Lavoro”. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, è un riconoscimento della “buona imprenditoria marchigiana” e vede l’impegno diretto della Regione Marche, del Fondo Sociale Europeo e della Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia. Ne sono emerse realtà di grande interesse, che operano in ambiti diversi, ma che hanno in comune la centralità del lavoro e del valore umano e professionale dei collaboratori. Ne è emerso anche che sempre più spesso una buona tazza di caffè sorseggiata con i colleghi è più efficace di mille parole.


SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Rapporto uomo-lavoro, se ne occupano anche le leggi Adattare il più possibile l’ambiente e le condizioni di lavoro alle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e psicologiche delle persone: è uno dei compiti che le legislazioni moderne affidano al datore di lavoro. E anche in Italia sono state introdotte norme precise in tal senso a cura della Redazione

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ra le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori viene sancito anche “il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo”. Lo dispone l’articolo 15 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro). Ai sensi del successivo articolo 28, la “valutazione dei rischi” – adempimento obbligatorio a carico del datore di lavoro – deve riguardare, anche per quanto attiene alla scelta delle attrezzature e nella sistemazione dei luoghi di lavoro, tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli riguardanti gruppi esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere,

all’età … A tal fine, tra i criteri di riferimento adottabili dal datore vi sono non soltanto le cosiddette “buone prassi” ma anche le norme tecniche, quali l’Iso. Sotto questo punto di vista, ad esempio, risultano importanti le regole dettate con riferimento all’uso dei videoterminali (facilità di utilizzo da parte del lavoratore, rispetto dei principi ergonomici), all’esposizione al rumore negli ambienti di lavoro, alla scelta di attrezzature adeguate, alla funzionalità degli arredi, alla superficie dei locali, alla dislocazione delle attrezzature, ecc. Nello specifico, poi, l’Iso 159 si preoccupa di definire taluni principi con riferimento alla progettazione ergonomica, al carico di lavoro mentale, ai dispositivi di illuminazione, all’antropometria, ai dispositivi di controllo, ai segnali di pericolo, agli ambienti termici, alla qualità dell’aria. Per un elenco aggiornato delle norme tecniche ergonomiche nei vari settori, si rinvia al sito http:/www.sicurezzaonline. itnortec/unierg/unierg.htm.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

“È necessaria una rivalutazione etica del lavoro” Marco Luchetti, assessore al Lavoro, Istruzione e Formazione, illustra l’impegno della Regione per diffondere le buone prassi e sostenere la crescita delle imprese di A. Dachan

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uali sono le iniziative dell’Assessorato da lei guidato per favorire l’innalzamento della qualità dei luoghi di lavoro? “La Regione Marche ha avviato progetti specifici relativi alla responsabilità d’impresa. Abbiamo promosso, ad esempio, il progetto I. Re.M. Imprese Responsabili delle Marche, una sorta di cruscotto di buone pratiche che ogni impresa deve seguire per ottenere uno stato migliore e innalzare la qualità degli ambienti. Il progetto è a disposizione delle aziende che lo vogliono provare; già una trentina lo hanno adottato e alla fine del percorso hanno riscontrato buone performance e risultati incoraggianti sia per quanto riguarda i cicli produttivi, che i fatturati. La nostra ambizione è che le aziende abbiano così uno strumento distintivo, che favorisca la loro competitività e ne accresca la visibilità”. Quanto conta, in quest’ottica, la sinergia tra pubblico e privato? “È assolutamente fondamentale. La di-

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stinzione tra pubblico e privato sta gradualmente perdendo la sua tradizionale funzione: questa dicotomia deve evolversi in una cultura della sussidiarietà come prevede la Costituzione. Per la crescita delle imprese e, quindi, dell’Italia, è invece necessario l’impegno e il contributo di tutti. Bisogna investire su capitale umano e sui giovani e farlo con iniziative mirate e congiunte: è in quest’ottica che sono stati promossi ottanta dottorati di ricerca, grazie ad un’iniziativa sinergica tra imprese, Università e Regione”. Esistono parametri per certificare il livello di benessere sul lavoro? “Più che parlare di parametri, bisogna partire dall’idea che il benessere nei posti di lavoro è un concetto che va sviluppato trasversalmente. Il lavoro permette alle persone di emanciparsi, di essere libere; in passato questo era un valore condiviso, fortemente sentito, ma oggi sembra che si sia affievolito. È importante, invece, che nella cultura sociale si

riscopra la centralità e l’importanza del lavoro, che ci si impegni con passione in ciò che si fa, anche quando la professione che si svolge non è attinente con il nostro percorso di studi. È necessaria una rivalutazione etica del lavoro, come strumento che permette l’evoluzione di ogni attività umana”. Come si traduce questo concetto all’interno delle realtà aziendali? “All’interno delle aziende il valore del benessere è legato alla relazionalità; un buon rapporto tra colleghi, tra dipendenti e titolari, in un clima dove si condividono le sfide e i successi, è certamente alla base del buon funzionamento e della crescita della stessa impresa”. Sul territorio regionale si registrano reazioni differenti rispetto al momento di crisi: di fronte a decine di aziende che chiudono, altre riescono a raddoppiare il proprio business. Secondo lei, a cosa si deve? “Essenzialmente il fenomeno non è da


addebitare solo alle questioni finanziarie: c’è un mutamento del mercato produttivo mondiale. I paesi che crescono oggi vedono il manifatturiero come settore di traino e molte nostre produzioni tipiche si fanno in quei paesi. Dobbiamo cercare nuove produzioni, lavorare su qualità, innovazione e ricerca. Il manifatturiero, che è sempre stato trainante per il made in Italy e il made in Marche, non deve più essere statico, ma orientarsi verso nuovi orizzonti, come la domotica, la green economy e l’innovazione in generale. Il capitale umano è fondamentale in quest’ottica: la creatività, la fantasia e la formazione possono fare la differenza. Per questo è necessario dare ai giovani gli strumenti per crescere e riuscire a tirar fuori tutto il potenziale che hanno”. La Regione ha promosso, anche quest’anno, il premio Valore Lavoro: ce ne vuole parlare? “È un riconoscimento alla buona im-

prenditoria marchigiana, che viene assegnato in occasione della Giornata delle Marche. “Valore Lavoro”, giunto alla sua sesta edizione, è il premio per l’impegno e il genio delle imprese marchigiane. Veniamo da una tradizione importante, che è riuscita nel difficile passaggio dall’agricoltura all’industria in maniera formidabile. Molte imprese marchigiane continuano a fare scuola e a distinguersi, anche a livello internazionale, per la loro capacità di eccellere”.

Il progetto Imprese responsabili delle Marche – I.Re.M. è stato avviato dalla Regione Marche al fine di sensibilizzare le imprese del territorio sui temi della responsabilità sociale d’impresa, diffondere le buone prassi e fornire strumenti utili alla rendicontazione delle performance di sostenibilità. Attraverso il progetto e le attività di assistenza relative, è stata offerta alle aziende la possibilità di: accrescere la propria visibilità come azienda sostenibile, migliorare la qualità della vita della comunità territoriale, rafforzare il legame con clienti e fornitori, consolidare il rapporto con gli istituti finanziari, identificare le opportunità di innovazione

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

La sicurezza: un imperativo categorico Parlando di benessere in azienda, sono molte le tematiche che emergono e di cui bisogna tenere conto. Ne parliamo con l’opinion leader Amilcare Brugni, presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia di A. Siria

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a sicurezza sul lavoro è un tema che sta particolarmente a cuore alla Federazione dei Maestri del Lavoro, di cui lei è presidente: in che termini si traduce il vostro impegno? “La sicurezza sul lavoro, come suggerisce la domanda, è un punto focale della nostra Federazione. Fra gli impegni prioritari vi è quello statutario di favorire l’insediamento umano delle giovani leve nel mondo del lavoro, aiutandole nella loro formazione e nelle scelte professionali. A tale scopo abbiamo costituito un’apposita Commissione Scuola/Lavoro, il cui referente è il Maestro del Lavoro marchigiano Fausto Spegni, giornalista già redattore e direttore regionale Rai. È al vaglio una proposta di istituire una “Commissione Sicurezza”, in attesa di istituzionalizzarla da parte del Consiglio Nazionale. Detta commissione coordina l’impegno di tutti i nostri Consolati per gli incontri con i giovani presso le scuole. Di frequente agli incontri seguono visite aziendali, dove i giovani toccano con mano la realtà del lavoro. Il problema della sicurezza è nella scaletta dei nostri interventi in aula. Negli incontri con le aziende, queste mettono a disposizione i loro tecnici che ampliamente lo illustrano. Ma il nostro apporto si allarga anche alla legalità ed all’educazione

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sulla sicurezza. Come esempio evidenzio il bando del concorso “Rivalutare la Sicurezza” indetto dal Consolato di Napoli in collaborazione con l’I.T.I. Galileo Ferraris. Detto bando ha particolare valenza, considerato che l’Istituto Ferraris ha sede nel cuore del quartiere Scampia di Napoli”. Ogni anno dedicate un premio alle aziende che si sono distinte per significative misure di sicurezza sul lavoro: quali sono i criteri di cui tenete conto? “Nella nostra Regione i Consolati provinciali, coordinati dal Consolato Regionale, hanno istituito, di concerto con l’Ente Regione Marche, un premio sulla Sicurezza del Lavoro, che viene assegnato annualmente ad una ditta per ogni provincia. La giuria, formata dai Consoli e da dirigenti della regione, valuta tutti i programmi e le iniziative adottate e realizzate delle ditte candidate. Il premio viene consegnato contestualmente a quello regionale Valore /Lavoro e si registra che viene assegnato quasi sempre a notorie società; è un riconoscimento particolarmente ambito”. La Federazione gioca un ruolo importante nel favorire l’incontro e lo scambio tra i giovani e il mondo del lavoro: quali sono i valori che vi preme mag-

giormente di trasmettere? “Noi Maestri del Lavoro ci riteniamo soddisfatti perché il lavoro ci ha appagato: con la tranquillità economica e con il gratificante riconoscimento a testimonianza dei meriti acquisiti. La nostra Federazione non è composta da pensionati rispettabilissimi che passano il loro tempo nei giardini pubblici, ma da persone attive che hanno incontrato ripetutamente in occasione di brevi corsi, quasi 60 mila studenti. Questo ci porta a conoscere i giovanissimi molto più di altre realtà e ci dice che possiamo essere un vero e proprio movimento nella società, non con scopi politici, ma di servizio, come semplici indicazioni di temi, problemi e di soluzioni degli stessi. La Federazione è articolata in Consolati Provinciali e Regionali. Quelli Provinciali sono in pratica la nostra vetrina con le attività nel campo sociale, culturale e, soprattutto, nel progetto Scuola/Lavoro. Ritengo i Maestri del Lavoro un patrimonio della società, in quanto trasmettono la propria esperienza ai giovani che cercano di entrare nel mondo del lavoro. Di questo ne abbiamo fatto un impegno prioritario e vincente. Ricordo che abbiamo stipulato un protocollo d’intesa col Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca). Abbiamo bandito borse di studio anche in accordo con la Crui


(Conferenza dei Rettori delle Università Italiane). Stiamo avendo contatti con le Forze dell’ordine per parlare nelle scuole anche di sicurezza e legalità. In tale attività, prettamente volontaristica e disinteressata, sono coinvolti centinaia di “docenti” che si configurano come testimoni attivi, intervenendo nel percorso formativo dei giovani studenti attraverso incontri nelle scuole e manifestazioni collegate, concordate ed organizzate con i vertici delle strutture scolastiche”. In base alla vostra esperienza, quanto si può attingere dalla creatività e dalle intuizioni dei giovani, per migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro? “Constatiamo che quando siamo a contatto con i giovani e costoro odono parole da chi ha avuto un percorso lavorativo più che positivo (tanto da meritare un’onorificenza) e porta esperienza, consigli, suggerimenti alla loro conoscenza, ci seguono con molta attenzione e interesse. Inoltre, li invitiamo a smentire chi li sottovaluta e a non deludere chi li stima, ad avere talento che deve corrispondere alla loro passione, ad essere tenaci, abili ad identificare un obiettivo ed inseguirlo; capaci di tener duro; di abituarsi alla fatica. Perché, ricordiamo, al talento deve appunto unirsi la tenacia. Tra

una persona talentuosa senza tenacia e un’altra tenace, ma con meno talento, sarà quasi sempre quest’ultima ad ottenere i risultati migliori. Quando li accompagniamo presso gli opifici, constatiamo che captano ogni notizia tecnica e informale, tanto che qualche studente ha scritto: “Ho appreso più in un giorno come questo che in un anno di studio”. Parafrasando il detto latino: “Mens sana, in corpore sano”, si può dire: “Azienda sana, in un ambiente sano?” “Sì. Abbiamo, infatti, avuto esempi clamorosi di danni irreversibili arrecati da una mancata attenzione alla sicurezza ed alle varie forme di inquinamento. Vedi i casi Ilva, Eternit, ecc. Il lavoro in ambiente “sicuro” è propedeutico per ottenere dal lavoratore un rendimento migliore, perché lo fa sentire più tranquillo, quindi ne beneficia di conseguenza la produzione in tutti i suoi aspetti: rendimento, qualità e costi. I benefici sono anche a favore della collettività che non deve assumersi oneri e costi derivanti da lavorazioni “non sane””. Che suggerimenti darebbe ad un imprenditore che volesse impegnarsi per migliorare il clima all’interno della sua azienda? “Un imprenditore evoluto non avreb-

be necessità di suggerimenti. Le Ditte all’avanguardia hanno nella struttura professionisti addetti esclusivamente alla sicurezza. Di recente una grossa ditta multinazionale di elettrodomestici, nel forlivese, con circa 8.500 dipendenti, ostentava un record raggiunto: 100 giorni lavorativi senza incidenti di nessun genere e si prefiggeva nell’anno in corso di raddoppiare il record. Nel corso di una conferenza sulla sicurezza in Campania, il direttore Inail regionale ha lamentato la scarsa sensibilizzazione ed attenzione delle aziende al problema. Di contro, ho portato l’esempio di cui sopra e soprattutto del premio che i Maestri del Lavoro delle Marche hanno istituito con l’Ente Regione, sulla sicurezza. Il funzionario compresa l’importanza, mi assicurava che lo avrebbe segnalato ai vertici del suo Istituto. La sensibilità della nostra Federazione è stata valutata positivamente anche ad alto livello, infatti, la Commissione Sicurezza del Senato ci ha invitato ai suoi convegni, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Inoltre, ha in programma di organizzare insieme a noi ed all’Inail una conferenza nazionale sul tema, coinvolgendo le associazioni imprenditoriali e sindacali”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

“Bisogna puntare sulla formazione” È la ricetta di Moreno Menotti, direttore del Centro per l’impiego di Jesi, realtà che si è aggiudicata anche quest’anno il premio Valore Lavoro di L. Ciaccafava

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a vostra realtà è impegnata direttamente per facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro: come si traduce questo impegno? “Il Centro per l’impiego è un’agenzia pubblica di servizio e si occupa di lavoro, orientamento, formazione ai lavoratori e servizi alle aziende. Dal lato delle imprese rispondiamo alla richiesta di mano d’opera, segnalando lavoratori che abbiano i requisiti e le qualifiche necessarie e il cui status possa, allo stesso tempo, facilitare per chi assume l’ottenimento di sgravi fiscali. È un servizio gratuito e celere (spesso riusciamo a rispondere anche in giornata). Offriamo anche servizi di consulenza per start-up. Per quanto riguarda le persone che cercano un impiego, invece, va anzitutto detto che la pressione della disoccupazione è cresciuta dell’80,6% rispetto al 2007. Di fronte a questo aumento della domanda, purtroppo, le risorse strumentali sono invece diminuite, così come la richiesta di mano d’opera. La legge Fornero prevede che il lavoratore che si iscrive al Centro per l’impiego segua un percorso formativo di almeno due settimane, che gli permetta di riqualificarsi, ma spesso mancano le risorse per strutturare tali corsi. Per questo le Regioni hanno chiesto allo Stato di predisporre delle risorse ad hoc”.

Qual è l’iter che di solito adottate quando si presenta un candidato? “Al lavoratore offriamo un ventaglio di opportunità, facendo un colloquio di orientamento iniziale per capire le sue potenzialità e propensioni. Si compila una scheda professionale dove si inseriscono i dati e le qualifiche e poi si procede, incrociando la domanda e l’offerta attraverso il nostro database. Operiamo in rete con il territorio. Nel 2007 abbiamo creato un protocollo d’intesa con gli ambiti territoriali, i Comuni, le Asur, il Ministero di Grazie e Giustizia e l’Unione europea, che prevede interventi e servizi mirati; nel protocollo abbiamo inserito anche i rappresentanti delle cooperative sociali che ci aiutano ad inserire i lavoratori svantaggiati”. Cosa chiedono, di solito, i giovani che si rivolgono a voi? “Cercano fondamentalmente un aiuto per orientarsi nel mondo del lavoro; il sistema prevede che i giovani siano proattivi e informati sulle tecniche di ricerca. Noi diamo le indicazioni necessarie e portiamo alla loro conoscenza i progetti e i servizi disponibili, come il servizio Eures ad esempio, dedicato alla mobilità dei lavoratori in ambito europeo”. Anche quest’anno vi è stato assegnato

il premio Valore Lavoro: come lo avete accolto? “L’abbiamo accolto con gioia, soprattutto perché è la seconda volta in due anni ed è un evento singolare, che ci lusinga e ci stimola a lavorare di più. Di fronte a questo momento così difficile, è un riconoscimento con un alto valore simbolico”. Come definireste il concetto di benessere sul lavoro? “È anzitutto una questione relazionale e si traduce nella creazione di situazioni utili a far emergere le potenzialità, a motivare, a incoraggiare il lavoratore a dare sempre il meglio di sé. Un corretto approccio psicologico si traduce in un vero investimento per l’azienda; è un valore a cui noi teniamo molto”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

I servizi di Simam si fondano sui valori della trasparenza, soddisfazione dei bisogni del cliente, tutela ambientale e promozione della cultura, della salute e sicurezza sul lavoro. Simam coniuga esigenze di sviluppo e sostenibilità ambientale, con una crescita intelligente e virtuosa

“Senza i rapporti umani il lavoro di squadra sarebbe impossibile” Sandro Rossi, amministratore delegato della Simam, azienda che opera nel settore dei servizi manageriali ambientali, spiega così la sua idea di benessere in azienda di L. Osmani

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uali sono, secondo lei, i punti chiave per garantire un buon clima lavorativo? “In primo luogo la stabilizzazione. Io credo che il buon clima aziendale non possa prescindere da una condizione di precarietà e di instabilità del lavoro che si riflette poi sulla vita di tutti i giorni. E’ per questo che abbiamo operato un processo di consolidamento della base occupazionale, aumentando i contratti di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, abbiamo investito in formazione, promuovendo percorsi di crescita professionale. Lo scorso anno il 90% del personale è stato coinvolto in corsi di formazione interna. Per favorire lo scambio e la socializzazione cerchiamo di promuovere la comunicazione a tutti i livelli. La porta dell’amministratore delegato è sempre aperta e questo vale anche per i dirigenti, così che anche l’ultimo arrivato possa sentirsi libero di esprimersi nell’orga-

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nizzazione, contribuendovi propositivamente”.

emozionale, al modo in cui le persone vivono e rappresentano l’organizzazione”.

Parliamo di benessere in azienda: come lo definirebbe? “Il benessere in azienda è il modo in cui una persona vive la relazione con l’organizzazione in cui lavora. Valori, pratiche e linguaggi sono ambiti di condivisione che permettono a un lavoratore di sentirsi parte integrante dell’azienda, così da trovare motivazione e significato in ciò che fa. Investire nel benessere in azienda equivale all’attuazione di strategie di innovazione o di differenziazione di prodotti e servizi. Nella living company si realizzano processi creativi, di comunicazione, motivazionali e di promozione dello spirito di gruppo che permettono all’azienda di far fronte alle trasformazioni e di prevenire e superare le conflittualità. Oggi è quanto mai necessario sviluppare competenze legate alla dimensione

La sede in cui operate rispecchia questa vostra filosofia? “Certamente sì. Gli uffici sono stati pensati e curati per essere luoghi di lavoro sicuri e confortevoli. Ad esempio, gli spazi sono stati progettati per sfruttare al massimo la luce solare. Le luci artificiali invece sono state studiate in modo tale da permettere un’illuminazione confortevole. La nostra struttura ha aree relax per pause caffè, ma anche spazi per la socializzazione tra dipendenti. Recentemente abbiamo creato uno spazio dedicato alla lettura di riviste specializzate e di settore. Si tratta di una piccola emeroteca, all’interno della sala riservata ai corsi di formazione, a cui tutti i dipendenti hanno accesso”. In questo quadro, che importanza han-


no i rapporti umani? “I rapporti umani sono il cardine dell’organizzazione lavorativa. Senza il lavoro di squadra sarebbe impossibile. Non si potrebbe realizzare, insieme, la missione aziendale. Lo sviluppo economico non può prescindere da solide fondamenta valoriali che mettono al centro l’uomo, il dialogo e lo scambio. Credo fortemente che il valore di un’azienda sia nelle risorse umane, nei suoi dipendenti. I nostri dipendenti sono la principale risorsa di Simam.Ecco perché formazione, informazione, sicurezza e rispetto sono fondamentali anche per raggiungere l’efficienza lavorativa”. Un tema particolarmente importante è quello della sicurezza sul lavoro: come rispondete a questa esigenza? “Abbiamo implementato, certificato e attuato un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro conforme allo stan-

dard Ohsas 18001:2007. Contestualmente abbiamo adottato un modello organizzativo di gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/01 e s.m.i., nel periodo 2010, 2012. A questi due percorsi, abbiamo affiancato una serie di azioni finalizzate al miglioramento continuo della salute e sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento ai cantieri operativi di gestione impianti e costruzione. Significativi sono stati gli investimenti sui lavoratori in materia di salute e sicurezza”. Cosa ha significato per voi l’assegnazione, anche quest’anno, del Premio Valore Lavoro? “Ricevere il premio Valore Lavoro è motivo di doppia soddisfazione, considerando che i contenuti del Premio coincidono con i valori che muovono la Simam, fin dalla sua nascita e sono alla base della politica e del Codice etico aziendali. Il premio, istituito dalla Regione Marche, riconosce

alle aziende la funzione di creare valore in termini di innovazione, competitività, qualità, ma anche e soprattutto di creare valore nel Lavoro. Per Simam la crescita economica non deve essere disgiunta dall’integrazione sociale e dall’attenzione al territorio in cui l’impresa stessa opera. Il territorio è un sistema in cui diversi stakeholder si confrontano con le aziende e tra di loro, in un insieme relazionale complesso, che acquista valore aggiunto da comportamenti collaborativi reciproci. Il fatto che questo impegno ci sia riconosciuto è, soprattutto, elemento di stimolo per continuare nella strada intrapresa e comunicare il nostro essere azienda verso l’esterno. Cioè il nostro essere Simam”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Un “Libro verde” per scrivere il cambiamento È l’idea di Gioietta Fibbi, direttore tecnico-commerciale e legale rappresentante di Record Data: uno strumento condiviso per consigliare, mettere in evidenza i problemi e risolverli di A. Monticelli

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ottoressa Fibbi, come definirebbe il concetto del benessere in azienda? “Il benessere in azienda è fatto di tante cose: un clima generale positivo, il rispetto della persona e del lavoro; un’organizzazione trasparente; strumenti spazi e tempi per la partecipazione, informazioni diffuse, una comunicazione interattiva. E ancora: un’organizzazione del lavoro e dei processi ove responsabilità, mansioni, competenze, procedure, tempi e programmazione delle attività lavorative siano note; una struttura ove alle persone siano assegnati compiti che, per conoscenza, capacità e abilità dei singoli lavoratori, formazione, possano essere affrontati senza causare stress. È importante, inoltre, sapere che le difficoltà che si incontrano possono essere risolte con l’aiuto di altri è importante, inoltre, dare l’opportunità di formarsi e specializzarsi in azienda e la possibilità di avere prospettive di crescita professionale riconosciuta. Il rispetto dei tempi della vita privata e, quindi, rispetto degli spazi personali; luoghi e attrezzature confortevoli e sicuri, momenti e spazi ricreativi, orari ela-

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stici, informalità dei rapporti”. Come si traduce questo impegno nella vostra realtà? “In Record Data camminiamo insieme su questa strada, mettendo in essere modi di lavorare e di vivere la vita professionale, ispirati a ciò, consapevoli che strumenti e modalità vanno continuamente corretti. E’ il metodo del Sistema Qualità che fa parte integrante della nostra organizzazione: si acquisiscono input e requisiti, si analizza, si progetta, si esegue un riesame, si approntano gli strumenti, si testano, si mettono in pratica, si verificano i risultati. Sistema Qualità che investe appunto anche l’area benessere – motivazione – partecipazione. Innanzitutto qualsiasi tipo di mansione è considerata con rispetto, fatto derivante anche dalla storia stessa di Record Data, ove da sempre i soci hanno svolto qualsiasi lavoro fosse necessario: da caricare il materiale sul furgone presso i clienti, alla preparazione di un progetto tecnicoinformatico. Ogni mansione è valutata dal punto di vista del riconoscimento del valore, ma anche retributivo: si valuta in base alle conoscenze, alla cultura, alle

capacità professionali, alla responsabilità affidata, alla fatica fisica e mentale; diversi sono poi i contratti che godono di surplus retributivi rispetto al CCNL per il riconoscimento dell’impegno e delle responsabilità assunte. Nessuna forma di discriminazione viene operata nei confronti dei lavoratori; cosa dovuta, ma nei fatti non scontata. In Record data le diversità sono una risorsa e non un limite: età, sesso, nazionalità, religione, idee politiche; Record Data è un piccolo mondo dove operano molte donne, lavoratori di nazionalità straniera, molti giovani, ma dove non sono precluse assunzioni anche di persone ultra quarantenni, cinquantenni”. Che ruolo gioca, in questo quadro, la comunicazione? “La comunicazione è un nodo fondamentale nel sistema Record Data: comunicazione che favorisce aggiornamento, efficienza, ma anche partecipazione e motivazione. Al suo ingresso in azienda il lavoratore viene informato sulla struttura dell’organizzazione, sui referenti, sul contratto, sui diritti e doveri, sui regolamenti e


su tutti gli strumenti di comunicazione e della documentazione digitale a sua disposizione (in qualsiasi momento) dalla propria postazione. E’ in essere un sistema di pubblicazione interna di notizie tecniche organizzative top-bottom, che ciascun operatore ha a disposizione in formato digitale in uno spazio da consultare quotidianamente. E’ a disposizione un “libro verde” ove ciascun lavoratore può suggerire, consigliare, mettere in evidenza problemi da risolvere; registro che viene consultato settimanalmente dalla direzione e a cui dà risposta, colloquiando e discutendo insieme delle idee e dei problemi. Il libro verde nasce dall’esigenza di far rimanere scritte e non dimenticare le note dei lavoratori e tale strumento ha valorizzato molto il loro contributo. Mensilmente viene pubblicato il piano lavoro con gli obiettivi e le scadenze di ciascun settore: ognuno conosce il percorso per rispettare gli impegni assunti con i clienti e fa presente al responsabile della produzione eventuali problemi che possono causare ritardi”. Anche la formazione risulta determi-

nante? “Sì. All’ingresso del lavoratore in azienda e una volta l’anno vengono svolti internamente i seguenti corsi: sicurezza, privacy, sistema qualità. Vengono coinvolti tutti i lavoratori con incontri collettivi e di settore per informarli dei progetti aziendali, dell’andamento dell’azienda, delle gratifiche che l’azienda riceve e che costituiscono orgoglio di tutti, delle problematiche da affrontare. È richiesto loro un intervento creativo attraverso l’annotazione di idee, suggerimenti che vengono poi analizzati, discussi e se ritenuti validi messi in essere. Viene favorita la collaborazione tra i settori, facendo periodicamente riunioni con i coordinatori ove, discusse le problematiche di ciascun settore, si trovano soluzioni di volta in volta per l’utilizzo e lo scambio di risorse. Oltre alla direzione c’è una figura dedicata all’organizzazione del personale e della produzione che cura non solo il controllo della produzione e l’organizzazione delle risorse, ma anche gli strumenti e i momenti di trade union tra i settori. L’orario per tutti i lavoratori, tranne i

pochi di cui per esigenze specifiche è necessaria la presenza a ore definite ( front-office, operatori di scanner ad alta produzione) è flessibile e intermittente: significa che le otto ore possono essere svolte nell’arco dell’orario di apertura dell’azienda dalle 8 del mattino alle 19 di sera e il lavoratore può assentarsi per brevi periodi, al bisogno. Particolare attenzione nell’organizzazione delle ferie, che, pubblicate le regole, vengono decise sempre dai lavoratori stessi e tra le regole c’è la considerazione delle esigenze delle lavoratrici-madri. Vengono organizzati con la collaborazione di enti di formazione fuori e in azienda corsi professionali di base e avanzati; l’anno scorso, ad esempio, sono stati coinvolti due gruppi di lavoratori: un gruppo ha frequentato un corso di comunicazione-front-office, un altro gruppo un corso su alcuni linguaggi di sviluppo software. L’azienda, in collaborazione con alcuni lavoratori attivi nella promozione e organizzazione degli eventi, prepara momenti di socializzazione e ricreativi comuni: la torta dell’8 marzo, la cena sociale di Natale, ma anche il Choco-party del 23

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

“Il premio Valore Lavoro rinnovato alla nostra azienda nel 2012 e gli altri riconoscimenti ricevuti costituiscono una gratificazione per l’impegno a livello di azienda, ma anche il riconoscimento del valore di ciascun lavoratore. E’un prestigio, un motivo di orgoglio personale e di tutta l’organizzazione”

gennaio, per avere tutti l’energia che serve per la inaugurazione del nuovo ramo aziendale di Digital Signage. E’ in preparazione il “party del castagnolo”: aperitivo e castagnole fatte in casa in un bar della nostra città. In azienda sono messi a disposizione spazi ricreativi per festeggiare durante le pause i compleanni e poi c’è l’area caffè dove a turno, a loro discrezione, i lavoratori prendono pause dal lavoro. L’informalità dei rapporti che non pregiudica il rispetto e l’autorevolezza, favorisce sicuramente il clima positivo tra i lavoratori e tra i lavoratori e l’azienda, azienda che, scusate la ripetizione, è formata da soci lavoratori”.

procedure atte ad ottenere un basso impatto, sia energetico, che nella gestione dei rifiuti: l’azienda effettua, infatti, la raccolta differenziata e mette a disposizione dei dipendenti un’area ecologica attrezzata. Anche la sicurezza è un elemento che genera fiducia e tranquillità durante la vita lavorativa: tutte le strumentazioni a norma, il mantenimento a dovere di tutti i presidi previsti per la sicurezza ambientale; la fornitura ove necessario (ma anche ove non dovuto, ma preferito), di scarpe e cinture per i lavoratori del magazzino; la manutenzione settimanale dei mezzi di trasporto; l’aggiornamento dei lavoratori attraverso corsi tenuti periodicamente”.

Quanto incide, in questo quadro, l’aspetto più legato alla logistica? “Il benessere è anche frutto di uno spazio lavorativo confortevole: è garantita a ciascuno una postazione e uno spazio adeguato; sistemi di condizionamento, ricambio aria, luci adatte, sedie ergonomiche, pareti colorate, pulizia, bagni efficenti. Fondamentale il rispetto per l’ambiente, sia sul luogo di lavoro, con l’adozione di

In ambito lavorativo, quanto conta la cura dei rapporti umani? “Riteniamo che la cura del benessere e dei rapporti umani porti profitto sicuramente per l’efficienza lavorativa: è impossibile ottenere impegno ed efficienza sena motivazione, una motivazione personale che nasce dallo stare bene in azienda, dalla partecipazione La strada per il benessere è impegnativa ma indispensabile e le difficoltà per

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le imprese in questo momento di crisi sono molte: tagli indiscriminati, regole del rapporto di lavoro obsolete, tortuose e che mettono in difficoltà le imprese, il pubblico che tarda i pagamenti, le banche che restringono il credito e aumentano gli interessi. Solo insieme e con la collaborazione e la motivazione di tutti si può guardare al futuro in modo positivo, pensare in grande, costruire lavoro e occupazione”.


SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Aria nuova in azienda, aria di benessere Innovare, aprire le porte all’arte e comunicare: Francesco Casoli, patron di Elica, illustra i punti di forza della sua azienda, che nel 2012 ha ottenuto il premio Valore Lavoro, il premio Imprese per l’innovazione, il Premio dei Premi della Presidenza della Repubblica, il premio Top Employers (per il quarto anno consecutivo) e il Great Place to Work 2012 in Italia tra le grandi imprese (per il secondo anno consecutivo)

E-Straordinario La Fondazione Ermanno Casoli ha ideato un progetto di formazione che porta l’arte contemporanea nel mondo industriale: attraverso un ciclo di incontri teorici e di workshop, artisti di fama internazionale lavorano ad un progetto artistico con i dipendenti di un’azienda

di A. Dachan

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ual è la sua definizione di benessere in azienda? “Per noi il benessere in azienda si traduce nel garantire un luogo di lavoro produttivo e sereno per tutti. I valori in cui crediamo molto sono certamente quello della comunicazione, su tutti i livelli e quello della condivisione degli obiettivi e dei progetti. Ciò che conta nei rapporti interpersonali all’interno di un team è l’aspetto caratteriale di ogni persona; è importante riuscire a trovare uno spazio dove confrontarsi con chiare gerarchie, che siano aperte ai bisogni di tutti. Tramite la Fondazione Ermanno Casoli, inoltre, coinvolgiamo i dipendenti in attività extra, stimolando la loro parte creativa. Attraverso le diverse attività della Fondazione emergono risultati molto interessanti, che finiscono comunque per avere un effetto benefico sull’ambiente di lavoro e per creare nuovi stimoli all’innovazione. Per migliorare ulteriormente il clima lavorativo abbiamo messo in essere diverse iniziative, come ad esempio la creazione di una palestra interna e la promozione di vacanze-studio per i figli dei dipendenti. Il nostro principale obiettivo è la sicurez-

za e su questo investiamo molto: non è un caso, infatti, che abbiamo raggiunto il traguardo di due anni senza infortuni. Questo è un punto fondamentale per noi e costituisce un elemento di serenità per l’intera azienda”. Come commenta l’assegnazione, anche quest’anno, di tanti prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Valore Lavoro 2012? “Ho una mia frase: ciò che è successo è successo! Ogni volta che otteniamo un premio significa che abbiamo fatto le cose nel modo giusto, ma questo non garantisce nulla, bisogna continuare a dare sempre il massimo e puntare sulla qualità. In questo momento di ristrettezze ci si trova spesso a dover prendere delle decisioni e fare delle scelte importanti, anche se difficili. Orientarsi correttamente significa scegliere ciò che è meglio per continuare ad eccellere ed essere competitivi”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Valore Lavoro: premio alla Provincia di Pesaro Urbino È tra le realtà che quest’anno hanno ottenuto il prezioso riconoscimento in occasione della Giornata delle Marche; parla Massimo Seri, assessore al Lavoro e alla Formazione di A. Monticelli

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uali sono le iniziative da voi promosse per favorire la domanda e l’offerta di lavoro? “La Provincia di Pesaro e Urbino si è dotata già dal 2000 di un sistema a “rete” di servizi per l’impiego, con tre Centri per l’impiego, l’orientamento e la formazione a Pesaro, Fano e Urbino e sette Punti InformaLavoro nelle aree interne. Prima del 2009 questo territorio aveva un tasso di disoccupazione del 3,5%, molto più basso della media regionale e nazionale. Con la crisi economica che ha pesantemente colpito anche la provincia di Pesaro e Urbino, la situazione è radicalmente cambiata. Le imprese sono in difficoltà e la nostra attività si sta incentrando anche sulla riqualificazione del personale (attraverso corsi mirati) e sull’orientamento dei giovani rispetto alle tendenze del mercato del lavoro ed ai nuovi settori emergenti: green economy, domotica, bioedilizia, nuove tecnologie. Proprio per facilitare l’ingresso

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nel mondo del lavoro, abbiamo avviato di recente un progetto che prevede, per le classi quinte di alcuni istituti tecnici, una serie di lezioni direttamente nelle aziende, a contatto con moderni macchinari, per un’esperienza teorico – pratica importante nella successiva ricerca di un’occupazione. Da anni inoltre, grazie ai contributi del Fondo Sociale Europeo, assegniamo a laureati borse per progetti di ricerca all’interno delle imprese ed incentiviamo la nascita di nuove attività imprenditoriali, in particolare giovanili e femminili, grazie ai fondi per il sostegno alla creazione d’impresa. Va però detto che la leva più importante per uscire dalla crisi resta la formazione professionale: per il biennio 2012 – 2013 abbiamo promosso oltre 300 corsi completamente gratuiti, rivolti a disoccupati, occupati e imprese, destinando oltre 3 milioni di euro del Fondo Sociale europeo. Le competenze cambiano, i lavori muoiono e nascono, è quindi necessario modula-

re l’offerta formativa e creare opportunità sia per quanti cercano lavoro, sia per coloro che lo hanno perduto. Dal 2010, circa l’80% delle risorse Fse sono state vincolate agli ammortizzatori sociali in deroga. Ora, con queste risorse, verranno formate 7.119 persone. Se si aggiungono i corsi per quanti sono in cassa integrazione in deroga, in mobilità e per gli apprendisti, in due anni verranno formate, di fatto, 25mila persone”. In riconoscimento del vostro ruolo, quest’anno vi è stato assegnato il premio Valore Lavoro: come l’avete accolto? “Gli organizzatori hanno voluto premiare il nostro impegno nel diffondere l’iniziativa tra le aziende del territorio provinciale e soprattutto il fatto di aver segnalato un rilevante numero di imprese meritevoli di candidatura: nella nostra provincia stanno crescendo, infatti, le realtà produttive che si caratterizzano per buone pratiche aziendali a favore delle risorse umane”.


“Il benessere sul lavoro è legato al livello di civiltà di un territorio, che si misura anche in base ai diritti che ci sono per i lavoratori”

Qual è l’iter che di solito adottate quando si presenta un candidato? “Gli operatori offrono un primo servizio di accoglienza/informazione per comprendere le esigenze dell’utente, per poi avviarlo ai vari sportelli: ufficio preselezione per l’incrocio domanda/offerta di lavoro, oppure servizio di orientamento, servizio tirocini, ufficio relativo ai corsi di formazione per disoccupati e occupati, ecc. Va ricordato che ogni nostro servizio è completamente gratuito per gli utenti”. Cosa chiedono, in particolare, i giovani che si rivolgono a voi? “Se in passato i giovani venivano al Centro per l’impiego per trovare un lavoro rispondente al loro percorso di studi, o per migliorare la loro situazione occupazionale, oggi chiedono qualsiasi lavoro. C’è grande sconforto e spesso il nostro personale deve offrire anche un supporto psicologico: è frustrante restare per mesi, a volte anni, senza trovare un lavo-

ro. Aumenta anche nel nostro territorio il numero di coloro che nemmeno cercano più un’occupazione: non studiano, non lavorano e non cercano. Per contro, molti si stanno rivolgendo al nostro sportello Eures per opportunità di lavoro all’estero, un’esperienza che può essere importante anche per approfondire una straniera lingua e tornare con un curriculum più ricco ed un bagaglio di conoscenza che può risultare utile”. Come definireste il concetto di Benessere sul lavoro? “Il benessere sul lavoro è legato al livello di civiltà di un territorio, che si misura anche in base ai diritti che ci sono per i lavoratori ed in particolare per quelli più deboli. La sicurezza è uno di questi diritti, sui quali non si può risparmiare, nemmeno in tempi di crisi. Benessere sul lavoro è anche veder garantita, soprattutto per le donne, la possibilità di conciliare famiglia e occupazione, con maggiore

flessibilità degli orari e organizzazione del lavoro (part-time reversibile, telelavoro e lavoro a domicilio, banca delle ore, orario flessibile in entrata o uscita, sui turni e sedi diverse, orario concentrato), programmi e azioni per reinserire lavoratrici e lavoratori dopo un periodo di congedo parentale, interventi e servizi innovativi per la conciliazione, anche attraverso “reti” tra enti territoriali, aziende e parti sociali. Al riguardo, già da qualche anno abbiamo firmato con la Regione Marche ed altri enti un protocollo d’intesa per favorire queste azioni, emanando anche appositi bandi”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Enrico Loccioni, l’imprenditore che ha adottato un fiume “Dopo l’esondazione del 1990, quando l’Esino ha allagato anche la nostra struttura, e dopo la piena del 2010 che ci ha fatto stare con il fiato sospeso, abbiamo deciso di “adottare” i due chilometri di fiume che costeggiano la nostra sede. Abbiamo preso una topografia di cinquant’anni fa e, chiamando esperti del settore, è stato creato un team per “curare” il fiume. È un investimento a lungo termine, ma con un ritorno immediato sulla sicurezza del lavoro delle persone e dell’ambiente. Il fiume è una risorsa storica, culturale ed energetica per tutto il territorio”

Le buone idee vengono giocando Maria Paola Palermi, responsabile comunicazione del Gruppo Loccioni: “Per il benessere sul lavoro abbiamo ideato la Play factory perché, come dice Isao Hosoe, è nel gioco che l’essere umano esprime la sua intelligenza” di A. Dachan

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osa significa, per voi, benessere sul lavoro? “Benessere significa riuscire a trasmettere, all’interno dell’impresa, l’idea di dare un senso alla propria vita attraverso il lavoro. In Loccioni, le persone si aggregano intorno ad un progetto, tramite il quale realizzano il proprio io e il senso del gruppo. È fondamentale, quindi, aprirsi, incontrarsi, partire insieme per raggiungere l’obiettivo e coronare un sogno”. Come si traduce questo sogno in realtà? “Puntiamo molto sulla formazione, organizzando iniziative di stampo olivettiano, volte alla diffusione della cultura in sen-

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so ampio. Per rafforzare il senso d’appartenenza la nostra impresa è aperta sette giorni su sette e permette ai collaboratori di usufruire degli spazi disponibili con le proprie famiglie, di creare eventi e iniziative per condividere anche momenti di svago. Sempre pensando all’estensione del senso del benessere anche al di fuori delle mura dell’impresa, d’estate allestiamo l’english camp, aperto ai figli dei collaboratori e l’ecoday, per sensibilizzare sull’importanza del tema dell’ecologia. Abbiamo promosso, inoltre, il progetto “Resident engineer”, dando la possibilità a chi, nel nostro team, desideri stare un anno all’estero da un nostro cliente, partner, centro di ricerca,

per poter così vivere un’esperienza altamente formativa, sotto diverse luci”. L’attenzione ai dettagli si traduce anche nelle vostre scelte legate alla logistica… “Sì, la nostra sede è creata per garantire una profonda sensazione di benessere e di armonia: dai pavoni che passeggiano liberi nel giardino al fatto che in tutti gli uffici ci siano ampie finestre, che offrono il suggestivo alternarsi tra il verde delle campagne circostanti e l’azzurro del cielo; dagli spazi offerti dalla casa colonica, interamente ristrutturata, fino al confort della struttura, completamente automatizzata ed eco-sostenibile. In ogni momento della giornata, grazie ai sensori


installati ovunque, abbiamo la misura di quanto siamo autonomi e di quanto, invece, stiamo impattando”. Di fronte a noi ci sono una palla colorata e quattro mazzi di carte: a cosa servono? “Il nostro approccio è basato sul modello Play factory perché come dice Isao Hosoe ingegnere e designer giapponese, “è nel gioco che l’essere umano esprime il massimo della sua intelligenza”. Il gioco porta a sfidarsi, a tirare fuori la grinta e le idee migliori, a mettere in campo competenze, ad essere rapidi nel problem solving. Si conosce più una persona con un’ora di gioco che con un anno di lavoro”.

quanto conta la fiducia in quest’ottica? “Noi lavoriamo per progetti che coinvolgono anche il territorio e ognuno di noi pensa alle onde che scaturiscono dal sasso lanciato avanti nel futuro. Quando vengono da noi i clienti, non abbiamo una linea di produzione da mostrare loro, ma facciamo vedere le facce delle persone che seguiranno e svilupperanno i progetti, lavorando come “stilisti tecnologici” per creare soluzioni su misura. La fiducia divento un elemento fondamentale”.

Progetto LOV Lands of Values: ciò che abbiamo intorno è un asset di competitività. Promuovere anche il territorio significa trasferire un valore extra al cliente, portandolo a scoprire le meraviglie e le unicità di cui siamo circondati

Voi lavorate con idee che si tradurranno solo in futuro in qualcosa di concreto:

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

“All’interno di un’azienda ci sono delle regole condivise, degli obiettivi comuni e se ognuno conosce il suo ruolo e svolge la sua parte, ne beneficia il lavoro di squadra e i risultati sono migliori per tutti”

“In Bufarini voglio solo i migliori” Tenacia, capacità imprenditoriale e attaccamento ai valori: è la ricetta di Luciana Bufarini per vincere nella vita e sul lavoro di I. Antognazzi

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ommendatore, il 2012 si è chiuso per lei con due nuovi importanti riconoscimenti: ce ne vuole par-

lare? “Il primo è l’essere diventata socia dell’Aidda, l’Associazione Imprenditrici Donne e Dirigenti d’Azienda. L’altro è il premio Valore Lavoro: l’ho sentito mio sin dall’inizio; lo rincorrevo da tanto, con la consapevolezza di essere stata pioniera con la mia azienda, da oltre 32 anni”. Quali sono segreti del suo successo? “Il mio segreto è chiedere ai dipendenti qual è il loro sogno nel cassetto: chi ha un obiettivo chiaro significa che dà il giusto valore al lavoro, che ce l’ha nel sangue, quindi ha i requisiti adatti per lavorare nel mio team”. Che cos’è per lei il lavoro? “Il lavoro è l’essenza della vita. L’attaccamento al lavoro significa tirare fuori tutto il meglio di ciò che si ha dentro e puntare ad essere sempre vincenti. Ai miei collaboratori chiedo ordine, rispetto, dinamicità e disciplina, anche nel loro modo di presentarsi; da come ci si veste, infatti, si capiscono molte cose. Lo so, posso sembrare della vecchia guardia, ma da certi valori non si può prescindere. All’interno di un’azienda ci sono delle regole condivise, degli obiettivi comuni e se ognuno conosce il suo ruolo e svolge la sua parte, ne beneficia il lavoro di squadra e i risultati sono migliori per tutti. Devo ammettere che oggi molti valori si sono persi, anche in ambiente lavorativo e le conseguenze si

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vedono. Invece in Bufarini le cose funzionano proprio perché abbiamo tenuti saldi i nostri valori. All’interno della nostra struttura abbiamo ideato spazi per parlare, per godersi qualche momento di svago, per dare modo ai collaboratori la possibilità di prendere respiro. Voglio continuare ad essere leader, voglio diventare famosa in Italia e nel mondo, per i meriti miei e della mia azienda”. Quanto conta per voi la ricerca? “Per noi la ricerca e la formazione sono punti focali. Investire in nuove tecnologie per migliorare i risultati e abbattere i costi è una sfida importante, che noi vogliamo assolutamente vincere. Per questo, per il 2013, abbiamo avviato una convenzione con l’Università Federico II di Napoli: verranno dei ricercatori altamente specializzati che qui troveranno il contesto ideale per mettere a frutto le loro competenze e la loro formazione. In Bufarini voglio solo i migliori”. Quali sono i suoi progetti per il futuro? “In programma, per il futuro, vorrei ampliare la sede e creare uno spazio ricreativo, con tanto di palestra. Vorrei inoltre aumentare le presenze femminili, avere nel mio team donne che hanno voglia di dirigere in campo, che oltre ad avere una laurea e, quindi, una formazione, siano anche disposte a mettersi la tuta e conoscere in maniera profonda ciò che fanno. Voglio continuare a investire e creare intorno a me una squadra anche all’esterno, con aziende inerenti al settore. ”.


SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

Ricette di benessere in azienda “La terra e il cielo” per vivere bene il lavoro È la ricetta di Bruno Sebastianelli, presidente dell’azienda agricola biologica di Senigallia

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bbiamo costruito una sede basandoci sui parametri della bio edilizia e della bio energia, impiegando solo materiali naturali, che rilasciano energia positiva. Siamo stati i primi in Italia ad operare questa scelta. Dalla sistemazione delle scrivanie all’organizzazione del magazzino, tutto è

studiato per garantire un ambiente sano per i lavoratori e per conservare al meglio i prodotti. Anche la sicurezza è un cardine per il benessere sul lavoro. Essendo noi una cooperativa, trasmettiamo questo concetto di benessere anche ai nostri soci, applicando la politica del prezzo giusto, per venirsi incontro gli uni

con gli altri, rimanendo competitivi. Non si impiegano sostanze nocive e, quindi, dalla terra alla tavola, il percorso è sano e di qualità”.

Premio Valore Lavoro 2012 Premio Ethical Consumer dall’Alternative Consumer Organisation

Un castello sopra una sorgente di energia È la peculiarità dell’Antica Bottega Amanuense, dove opera il maestro Malleus

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nrico Ragni, in arte Màlleus ha ottenuto, anche quest’anno, il premio Valore Lavoro. Un riconoscimento meritato, soprattutto se si considera la particolarità e l’unicità del suo lavoro e della sede che ospita la bottega. Tutto è studiato e progettato nel minino dettaglio, per garantire al massimo il benessere per chi lavora all’interno dello scriptorium. Dalla scelta della sede, nel cuore delle colline recanatesi, avvolti dalla tranquillità e dalla calma, fino all’orientamento 21 gradi ad est dell’intera struttura, ogni dettaglio rispecchia quel-

la che è la geometria sacra e garantisce la perfezione delle condizioni di luce e di aria, in ogni momento della giornata. Il progetto finale del castello, è stato definito dall’ingegner Alfonso Rubino da Padova. Gli ambienti sono ideati per garantire uno spazio accogliente, familiare, che permette a chi presta la sua opera di sentirsi bene e di potersi esprimere al meglio nel lavoro, un lavoro che richiede concentrazione, precisione, ma anche serenità e cura. “I rapporti umani sono fondamentali nel nostro lavoro – spiega il maestro Màlleus – perché ciò che

facciamo non è mai meccanico, né ripetitivo e chiede un coinvolgimento totale della persona. I nostri collaboratori sono novantatre, lavorano sette ore, vengono pagati per otto e hanno due momenti di break in cui stanno insieme, chiacchierano, mangiano. Inoltre all’interno del castello c’è uno spazio, fortemente voluto da Silvana Astrologo, mia moglie, dedicato alle discipline olistiche, dove si svolgono periodicamente corsi, tenuti da councelor di fama internazionale, per aiutare la persona a stare bene, a vincere le paure, a conoscere meglio se stessa”.

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SPECIALE: BENESSERE IN AZIENDA

BIOAESIS s.r.l. È un’azienda innovativa fondata nel 2004, con una struttura polifunzionale che opera nel settore delle biotecnologie. BioAesis è altamente specializzata nell’attività di ricerca e di analisi nel campo agroalimentare e zootecnico mediante l’utilizzo di metodiche di Biologia molecolare

“È importante avere ben chiaro il proprio ruolo e il contributo che si può dare” Daniela Bianchi, direttore responsabile di BioAesis, azienda jesina che opera nel settore delle biotecnologie, commenta così l’assegnazione del premio Valore Lavoro 2012 di A. Siria

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ome definirebbe il benessere in azienda? “Quando ognuno ha ben chiaro il suo ruolo ed il fondamentale contributo che con il proprio lavoro offre alla crescita dell’azienda. Ciò genera certamente un ambiente positivo in cui tutti condividono obiettivi e strategie. Noi ci occupiamo di biotecnologie, di medicina molecolare, argomenti particolarmente affascinanti per chiunque, soprattutto per noi biologi che abbiamo la fortuna di trattare tematiche sempre nuove, prestigiose che qualificano la nostra professione”. Quali sono le iniziative da voi promosse per garantire un buon clima aziendale? “Abbiamo l’abitudine di confrontarci spesso con i nostri collaboratori, anche durante la pausa caffè che per noi è momento di relax mentale, ma anche opportunità per rafforzare i rapporti interpersonali. Facciamo riunioni anche”lampo”

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che hanno il fine di mettere a punto nuovi processi, oppure trovare le possibili soluzioni per risolvere o migliorare un aspetto critico del nostro lavoro”. Anche la parte legata alla logistica ha un suo ruolo in questo senso? “Abbiamo la fortuna di stare nella nuova sede, di proprietà e completamente ristrutturata in cui si sono curati non solo gli spazi, ma anche i colori e la dotazione ergonomica dei vari ambienti, per rendere maggiormente confortevoli i luoghi di lavoro”. Quanto conta, per l’efficienza lavorativa, prendersi cura anche dei rapporti umani? “E’ fondamentale, come dicevo la pausa caffè, momenti di relax comuni e le nostre “cene aziendali” sono opportunità di conoscenza personale, che va oltre quella prettamente professionale”. Che tipo di azioni avete promosso per

rispondere all’esigenza della sicurezza sul lavoro? “I locali sono nuovissimi ci siamo trasferiti a maggio 2012 e rispondono a tutte le attuali normative sulla sicurezza degli ambienti di lavoro. Anche i macchinari utilizzati sono di ultima generazione e come tali tutelano la salute di chi li usa”. La vostra Azienda ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Valore Lavoro: cosa significa per voi? “La conferma che la strada prescelta e che stiamo percorrendo con dedizione sacrificio e grande voglia di innovare è quella giusta. Significa che tutti i nostri collaboratori sono consapevoli che la continua formazione e innovazione tecnologica sono l’arma vincente per mantenersi competitivi sul mercato e sopravvivere in un contesto congiunturale sfavorevole come quello che sta attraversando l’economia in questi ultimi anni”.


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Sulle strade del mondo Attrazione degli investimenti e internazionalizzazione:

exit strategy dalla crisi

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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

“Noi, pionieri in Cina” Catturare investimenti, proseguendo lungo la strada intrapresa. Un impegno ribadito dal presidente Gian Mario Spacca nell’alveo di quella che da sempre è una delle priorità del governo regionale: l’apertura all’estero. Significativi i rapporti con il gigante asiatico: una rete di relazioni intessuta ormai da molti anni e che riconsegna risultati precisi in termini di partnership e di investimenti, appunto, nelle Marche. “Ora la strategia si perfeziona, con il potenziamento dell’azione di attrazione” di S. Coricelli

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ttrazione degli investimenti: è una delle tre linee direttrici che il governo regionale si è dato per il 2013. Quali strade saranno battute? “L’internazionalizzazione è da sempre una delle priorità del governo regionale. E’ solo con l’apertura all’estero, e in particolare ai Paesi con elevati ritmi di crescita, che è possibile affrontare la pesante crisi economica che stiamo ancora vivendo, e puntare ad un rilancio che guardi con fiducia al futuro. Sinora la strada seguita nelle Marche è stata soprattutto quella della promozione delle imprese e del sistema economico-produttivo all’estero, attraverso un’azione di accompagnamento e assistenza tecnica sui mercati in maggiore espansione ma non sempre semplici da affrontare. Ora la strategia si perfeziona, con il potenziamento dell’azione di attrazione degli investimenti nelle Marche. Tra le misure che la Regione sta avviando in questa direzione, si può ricordare la costituzione di un albo di professionisti (urbanisti, ingegneri gestionali, architetti, ecc.) specializzati nell’assistenza tecnica e commerciale gratuita ai potenziali investitori,

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in particolare a sostegno delle attività propedeutiche agli investimenti esteri in entrata. In base ai requisiti definiti dalla Regione, vengono individuate e ufficialmente accreditate figure professionali in grado di supportare lo start-up di progetti da insediare nelle Marche. Sarà costituito un ‘Fondo per la valorizzazione degli investimenti produttivi ed occupazionali sul territorio’, con una dotazione finanziaria per 1,5 milioni di euro, per la erogazione di voucher, con copertura pubblica fino al 50 per cento dell’importo, ai professionisti iscritti all’albo. Le Marche stanno riscuotendo una sempre crescente attenzione da parte degli investitori esteri: cinesi, dell’area del Golfo, israeliani, argentini, ecc. Ed è su questa strada che vogliamo proseguire con sempre maggiore convinzione”. Significativi i rapporti con la Cina, che hanno visto le Marche pioniere quando lei era ancora assessore all’Industria e la Cina un posto remoto del mondo: il tessuto di relazioni costruito in questi anni quali risvolti presenta in termini di partnership e di investimenti nella no-

stra regione? “La trama delle relazioni tra le Marche e la Cina è stata in effetti tessuta in anni ed anni di contatti e collaborazioni, suggellati dalla sottoscrizione di accordi di partnership con Regioni e Province cinesi. Possiamo affermare che le Marche sono state pioniere tra le Regioni italiane in questo percorso. Basti ricordare che il primo accordo – con la Provincia dello Shandong – risale addirittura al 1992. Il tempo e i fatti hanno premiato questa nostra azione di avvicinamento ad un gigante economico come la Cina. La recente crisi che ha minacciato tutte le economie del mondo ci ha insegnato che si può continuare a crescere solo collaborando, mettendo insieme le nostre migliori virtù su progetti qualificati, rispettosi dei cittadini e dell’ambiente in cui viviamo. E’ quanto abbiamo fatto con il Far East. Un esempio lampante è la recente acquisizione di quote del Gruppo Ferretti da parte di Weichai Group, originario proprio dello Shandong. Si tratta del maggior investimento cinese mai realizzato in Europa. Un investimento che ha consentito il rilancio dei cantieri e la


Il governatore Spacca con il presidente del Weichai Group, Tan Xuguang

tenuta dell’occupazione. La fiducia che negli anni si è creata tra questa provincia della Cina e la nostra regione ritengo abbia contribuito al raggiungimento di questo importante risultato, sancito proprio recentemente dal varo del più grande yacht mai costruito ad Ancona, l’80 metri Chopi Chopi realizzato per la famiglia del primo ministro libanese”. In occasione dell’ultima edizione della Giornata delle Marche, il Premio speciale del Presidente è stato assegnato a Tan Xuguang, timoniere del Weichai Group: questo riconoscimento che cosa racconta? “Racconta l’amicizia tra le Marche e lo Shandong, da cui Tan proviene. Racconta il ringraziamento del popolo marchigiano nei confronti di una persona che ha saputo riconoscere le nostre virtù di coraggio, intraprendenza, sguardo sicuro verso il futuro, decidendo di acquisire uno dei marchi di punta del made in Marche e offrendo così un contributo decisivo alla soluzione di un problema occupazionale. Lo stesso Tan, partecipando al varo del megayacht dei cantieri

Crn, si è detto felice di essere ad Ancona con i suoi ‘amici’, impegnandosi a fare il massimo per lo sviluppo del Gruppo Ferretti e di Crn e per la valorizzazione di questa impresa storica”. Padre Matteo Ricci ambasciatore in Cina: la sua testimonianza quali eredità ha lasciato? “Ha lasciato eredità molto significative. Il Progetto Padre Matteo Ricci, realizzato a partire dal 2009 dalla Regione, ha voluto arricchire i rapporti tra la nostra terra e la Cina attraverso la cultura, ampliando quindi lo sguardo oltre le relazioni istituzionali ed economiche. Evento di punta di questo progetto è stata sicuramente la mostra itinerante ‘Padre Matteo Ricci, incontro di civiltà nella Cina dei Ming’, allestita a Pechino, Shanghai, Nanchino e Macao. Una mostra realizzata dalla Regione Marche e che è stata visitata da oltre 700 mila persone. La Regione ha scelto Matteo Ricci quale ‘testimonial’ delle Marche in Cina, perché consapevole del ruolo, del prestigio e dell’affetto di cui questa straordinaria figura gode in Oriente. Matteo Ricci fu un marchigia-

no che portò lo spirito della sua terra in Cina e le Marche hanno voluto, a distanza di 600 anni dalla sua morte, ripercorrere virtualmente lo stesso viaggio del missionario maceratese per rinnovare lo spirito di amicizia tra il nostro popolo e quello cinese. La cultura è uno straordinario volàno per relazioni istituzionali ed economiche”. Nelle sue recenti visite a Pechino e nella provincia dello Shandong oggetto di confronto è stato lo sviluppo di alcuni settori innovativi e tecnologicamente avanzati: quali sono i progetti di maggiore interesse? “La recente missione istituzionale ed economica in Cina ha contribuito a rafforzare la penetrazione del sistema regionale in quel Paese. Dopo la municipalità di Shanghai negli anni Novanta e, in tempi più recenti, le province dello Jangsu, Hunan e Liaoling, si è consolidato il legame con la provincia dello Shandong. Una realtà dinamica, con oltre 96 milioni di abitanti, che vanta un Pil in crescita annua del 9,5 per cento e un aumento del reddito pro capite an-

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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

Firma dell’accordo con il governatore della Provincia dello Shandong, Jiang Daming

nuo del 10 per cento. La missione è stata fortemente business oriented, finalizzata all’attrazione degli investimenti e indirizzata alle aziende marchigiane, in particolare dei settori dell’agroalimentare, abbigliamento, calzature, fashion, accessori, total look, turismo, meccanica, componentistica, arredamento, cantieristica navale. Ho sottoscritto in quell’occasione un importante accordo di partenariato con il governatore della Provincia, Jiang Daming. L’accordo prevede un rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali ed una serie di impegni reciproci per l’avvenire. Diversi gli ambiti di interesse: universitario, della ricerca tecnologica e dell’innovazione, del turismo e della cultura, urbanistico e della valorizzazione ambientale, formativo. La Regione, inoltre, potrà contare d’ora in avanti su uno stabile punto di assistenza tecnica alle imprese, ospitato presso la Camera di Commercio di Jinan: avrà il compito di accompagnare le piccole e medie imprese marchigiane nei loro processi di crescita e di sviluppo in questi territori”.

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Domotica, housing sociale, longevità attiva: sono assi di un impegno preciso. Quali basi sono state costruite e quali orizzonti, a riguardo, si profilano? “La longevità attiva è un tema centrale dell’azione di governo della Regione Marche, perché contribuisce alla crescita e alla coesione di una comunità che vanta l’aspettativa di vita più lunga in Italia ed in Europa. Si tratta di una strategia a 360 gradi, che chiama in causa modelli di vita, servizi, housing sociale. Il mercato c’è e attende solo di essere attivato. Longevità attiva, casa intelligente, edilizia abitativa e housing sociale sono leve su cui concentrare idee e fondi per creare nuovo sviluppo e occupazione. L’attuazione della strategia procede: si è chiuso il bando per la selezione di proposte progettuali finalizzate alla creazione di oggetti (smartobject) e piattaforme di integrazione dedicati alla longevità attiva e all’ambient assisted living per una vita indipendente e sostenibile dell’anziano, iniziativa che rientra nell’ambito del progetto ‘Casa intelligente per una longevità attiva ed indipendente dell’anziano’, affidato all’Inrca. Tra i punti di

forza della nostra programmazione, c’è la costituzione del ‘Fondo per l’accesso popolare alla casa e la riqualificazione urbana’, destinato all’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e di altre tipologie da privilegiare, nonché al sostegno di progetti integrati di riqualificazione dei centri abitati. Il Fondo agirà secondo un meccanismo di rotazione per consentire un effetto leva e sarà costituito grazie alla convergenza di risorse derivanti da diverse fonti: dotazione regionale per l’housing sociale e l’edilizia convenzionata, iniziativa comunitaria ‘Jessica - Joint europeansupport for sustainableinvestment in city areas’, programma Domotica, iniziative aggiuntive per il sostegno alle giovani coppie per l’accesso alla prima abitazione”. Lei ha anche recentemente ribadito che nel mondo sono molti gli amici che credono in noi e che vogliono collaborare con noi. Quali fronti sono aperti? “Relazioni sono state intessute nel tempo non solo con la Cina, ma anche con altri Paesi di grande interesse perché caratterizzati da un elevato ritmo di cre-


Il presidente Spacca con il primo ministro degli Eau, Al Maktoum, e con il ministro dell’Economia, Al Mansouri

scita e sviluppo. Tra questi sicuramente la Russia, con la quale esistono stretti rapporti consolidati negli anni, grazie alla forte volontà del governo regionale e alle relazioni economiche tra i rispettivi sistemi imprenditoriali. I rapporti con questo Paese sono basati sul rispetto e sulla profonda stima reciproca, che hanno portato la Regione Marche a siglare numerosi accordi e intese con le Repubbliche russe a partire dall’ottobre 1998, quando ad Ancona si svolse un importante convegno intitolato ‘Quale Russia nel nostro futuro?’, con ben 12 governatori ed una nutrita delegazione di imprenditori, economisti ed esperti russi. Nell’ottobre scorso le Marche hanno ospitato la XXI Sessione della Task force italo-russa, occasione di altissimo livello per le istituzioni e soprattutto per le imprese italiane e marchigiane, allo scopo di approfondire gli storici rapporti con uno dei mercati di maggiore interesse e solidità a livello mondiale. Particolarmente solidi, e destinati a rafforzarsi ulteriormente, sono poi i rapporti con un’altra forza dell’economia mondiale, gli Emirati Arabi Uniti. In questo senso

ha contribuito a porre le basi per partnership tra nostre imprese e imprese degli Eau ‘Marche Endurance Lifestyle’, che si è svolto nel giugno del 2012 e che sarà replicato anche quest’anno. La presenza all’evento del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Al Maktoum, è il segno dell’attenzione che quell’area del Golfo rivolge verso le Marche. Tre le altre aree, infine, cito solamente il Sud America, con il Brasile e l’Argentina su tutti”. Lavoro: è una priorità del suo governo anche quest’anno. Qual è la situazione occupazionale nelle Marche e quali previsioni può fare, soprattutto con riferimento ai giovani? “Nonostante cinque anni di crisi durissima, le Marche hanno chiuso il 2012 sostanzialmente con lo stesso numero di occupati del 2008. La regione riesce a conservare il suo profilo imprenditoriale, con 101 imprese attive ogni mille abitanti. Anche il Pil pro capite è di fatto uguale a quello di cinque anni fa. Questo, però, non significa che la crisi sia alle spalle. Anzi, riprendendo un vecchio detto, la

coda è sempre la più dura da scorticare. Anche per la crisi economico finanziaria sarà così: ci aspetta un altro anno difficilissimo, e questi primi mesi del 2013 saranno i più complessi. La giunta regionale ha cercato di governare la crisi e garantire la coesione sociale con misure mirate alla tenuta sociale della comunità e continuerà a farlo, guardando in particolare ai giovani. Tra le prime misure del 2013 che abbiamo varato, ci sono infatti, quelle rivolte alle nuove generazioni. Penso ad esempio al bando per la creazione degli elenchi di giovani laureati da cui le imprese potranno attingere per le assunzioni di figure professionali legate all’internazionalizzazione. Le Marche sono valutate, del resto, come la regione italiana più ‘Youth friendly’, cioè la più attrattiva in assoluto per i giovani secondo un indicatore che misura il potenziale di attrattività per gli under 30 in base a: mercato del lavoro, imprenditoria, istruzione, demografia e aspetti socioeconomici, dinamica della crisi 2008-2010. Un profilo che vogliamo continuare a mantenere”.

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LAB81 - Ph. Lucia Giacani


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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

Quadro delle relazioni Marche - Cina Alcune tappe importanti nel processo di avvicinamento alla Cina 1992 Accordo con la Provincia dello Shandong 1999 - Avviamento e inaugurazione “Progetto Città Italiana” - Shanghai - Missione istituzionale dell’allora assessore alle Attività produttive della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nello Shandong 2000 - Apertura ufficio Antenna a Shanghai - Missione istituzionale dell’allora presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, nello Shandong 2001 Missione di operatori della Provincia dello Shandong nelle Marche (plurisettoriale) 2002 - Convegno “Cina - Olimpiadi 2008: opportunità o illusione. Studi, valutazioni, prospettive” - Convegno “Opportunità in Cina” in occasione della Fiera Cartacanta - Missione economico - istituzionale (giugno) 2006 - 2007 - 2008 - Partecipazione al Comitato governativo Italia Cina (2007-2008) - Missione incoming imprenditori cinesi della calzatura nelle Marche(2008) - Visita istituzionale nelle Marche dell’ambasciatore Sun Yuxi (2008) - Missione Regione - Confindustria Marche (2008) 2009 Accordo di partenariato con la Provincia dello Jiangsu 2010 - Progetto Padre Matteo Ricci - Missione istituzionale ed economica (giugno) - Mostra itinerante “Matteo Ricci. Incontro di Civiltà nella Cina dei Ming” (Pechino, Shanghai, Nanchino, Macao) - Partecipazione a Shanghai World Expo 2010 2011 - Missione economica regionale in Cina - Provincia dell’Hunan e Municipalità di Dalian 2012 - Inaugurazione P.A.T. Regione Marche a Changsha - Roadshow itinerante dedicato alla promozione del vino marchigiano - Firma dell’accordo di cooperazione con la Changsha National Economic Development Zone - Forum sulla Sicurezza alimentare - Fiera CIGF Dalian e inaugurazione P.A.T Dalian - Forum economico Marche – Shandong e inaugurazione P.A.T. Jinan Cooperazione turistica - Iniziative promozionali in Cina - Educational tour di operatori turistici cinesi - Progetto Travel

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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

Cleto Sagripanti (a destra) a Shanghai durante la firma dell’accordo

E il Micam approda a Shanghai E’ stata inserita ufficialmente nel calendario della Fashion Week 2013. Cleto Sagripanti: “Motivo di orgoglio essere riconosciuti come unica fiera estera partner per il comparto moda calzature”. Riflettori accesi dal 9 all’11 aprile: una vetrina importante, trampolino di lancio per l’intera area asiatica e medio orientale. “Un traguardo da cui ripartire per portare sempre alta la bandiera del made in Italy nel mondo”

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l presidente di Anci Cleto Sagripanti ha firmato a Shanghai insieme al segretario generale della Shanghai Fashion Week Organizing Committee, Mr Feng Shao, e a Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano Spa, l’accordo che inserisce ufficialmente “theMicamShanghai” all’interno della Shanghai Fashion Week 2013. “É per noi vero motivo di orgoglio - afferma Sagripanti - essere riconosciuti come unica fiera estera partner per il comparto moda calzature ed essere inseriti all’interno del calendario ufficiale di una manifestazione così importante in Cina, reale piattaforma di business che attira migliaia di operatori del fashion system provenienti da un’area che da anni rappresenta un mercato in cui il made in

Italy calzaturiero è sempre più richiesto e apprezzato. Questa è una conferma ulteriore di quanto gli sforzi fatti finora stiano portando i risultati attesi: un traguardo da cui però ripartire e andare avanti per portare sempre alta la bandiera del made in Italy nel mondo. L’inserimento all’interno del calendario ufficiale ci darà la possibilità di una copertura sui media e verso gli operatori di altissimo livello, per poter mirare ad un deciso sviluppo all’interno del mercato cinese, trampolino di lancio per l’intera area asiatica e medio-orientale”. “theMicam” è l’unica fiera internazionale che, nell’ambito del progetto “theMicam nel Mondo” e in partnership con Fiera Milano, organizza autonomamente una manifestazione all’estero dedicata alla

calzatura. E sceglie come prima tappa la Cina con “theMicamShanghai”, che si terrà dal 9 all’11 aprile 2013 all’interno dello Shanghai Exhibition Center, centro fieristico situato nel cuore della città. “Aver fatto di ‘theMicam’ il partner esclusivo di Shanghai Fashion Week è un successo per il made in Italy che premia un ottimo lavoro di squadra: nostro e di Anci, ma anche del Consolato, dell’Ice, del ministero dello Sviluppo economico. Fiera Milano – sottolinea Pazzali - ha partecipato con entusiasmo all’ideazione e alla realizzazione di questa importante iniziativa, che dimostra concretamente i vantaggi di una presenza ormai consolidata come la nostra sui nuovi grandi mercati, divenuti il motore dell’economia mondiale”. 109


FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

Un gigante del mare, gioiello di Crn e del made in Italy

È il più grande megayacht costruito dal cantiere dorico nei suoi cinquant’anni di storia. Uno dei maggiori mai realizzati nel nostro Paese. Ad Ancona tremila persone hanno festeggiato il varo dell’80 metri Chopi Chopi: cerimonia dai toni internazionali per la nave dei record di S. Coricelli

E’

la più grande nave mai realizzata da Crn nei suoi cinquant’anni di storia. Un gigante di 80 metri in acciaio e alluminio, da record anche in Italia. Chopi Chopi, quasi un lemma infantile in quel vezzeggiativo usato - sembra- dalla nonna, la fisrt lady libanese, con i nipotini. A loro è affidato il tradizionale lancio della bottiglia di champagne: scivola nell’acqua con la sua eleganza sobria questo gioiello della nautica di lusso, un vanto del made in Italy che ha il battesimo del mare di Ancona. Il giorno dell’orgoglio per la città: in tremila allo spettacolare varo del megayacht commissionato dalla famiglia del primo mi-

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nistro libanese Najib Mikati al cantiere dorico. E’ lo scafo numero 129 di Crn, 660 mila ore di lavoro e un valore che supera gli 80 milioni di euro. “Un’opera straordinaria di ingegno e creatività”, così l’ha definita il governatore Gian Mario Spacca durante il suo saluto, banchina fitta di autorità per una cerimonia dai toni internazionali: presente Mikati, sia pur in forma privata; presenti l’ambasciatore cinese in Italia Ding Wei e il presidente del Gruppo Ferretti e di Weichai Group, Tan Xuguang. Sull’impegno per “far sviluppare Ferretti e Crn” l’accento di quest’ultimo. D’altra parte, ha sottolineato da parte sua l’ambasciatore, “una

nave così poteva nascere solo in questa città e in questo Paese”. Fiero il presidente e amministratore delegato di Crn, Lamberto Tacoli: una giornata simbolica per “l’azienda e i suoi lavoratori ma anche – l’inciso - per tutta la nautica italiana e la nostra industria in generale”. E la crème dell’imprenditoria italiana non ha voluto mancare alla festa: numerosi i nomi di rilievo (da Brunello Cucinelli signore indiscusso del cachemire ai galleristi Contini, a Dino Tabacchi della Salmoiraghi & Viganò), capitanati dal presidente di Ucina-Confindustria nautica, Anton Francesco Albertoni. “La realizzazione di quello che è a tutti gli effetti un


La nuova ammiraglia, opera d’ingegno e creatività Una mole imponente coniugata a linee morbide. Circa 2.400 tonnellate di stazza, Chopi Chopi si distingue per i grandi volumi, l’ariosità degli spazi, le forme slanciate. Oltre che per l’attenzione ai dettagli e per il benessere a bordo, cercando un legame diretto con il mare. Sono caratteristiche non così scontate per un’imbarcazione di queste dimensioni. E le soluzioni sono state pensate ad hoc: come il beach club di poppa di oltre 100 mq, con il portellone che scende a pelo d’acqua, o le grandi vetrate per un costante contatto visivo con l’acqua e l’effetto di una straordinaria luminosità agli spazi interni. Scafo dislocante in acciaio e alluminio, la nuova ammiraglia del polo nautico di Ancona nasce da un mix di competenze che ha visto una proficua collaborazione tra il team di Crn Engeneering, che

si è occupato dell’architettura navale, e lo Studio Zuccon International Project, che ha curato le linee esterne e la compartimentazione degli interni. Gli arredi interni sono stati progettati, su richiesta dell’armatore stesso, dall’interior designer Laura Sessa e realizzati da Zago, l’azienda del Gruppo Ferretti specializzata nei lavori di falegnameria su megayacht. Espressione massima dei punti di forza del marchio, l’ultimo megayacht di Crn risponde ad un progetto ad hoc per l’accoglienza dei suoi ospiti: cinque cabine e una suite armatoriale, per un totale di 12 persone; ben 33 le persone che andranno a formare l’equipaggio. Chopi Chopi è dotato di due motori Caterpillar 3516B-C che spingono la nave ad una velocità di crociera di 15 nodi e una massima di 16 nodi.

Il varo di Chopi Chopi

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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

Il cantiere Crn di Ancona

pezzo unico come Chopi Chopi è la prova concreta che quando si intrecciano competenze e professionalità, quando creatività, tecnologia e artigianalità si incontrano si possono raggiungere livelli di assoluta eccellenza. Sono prodotti come questo – ha ribadito Tacoli - che qualificano il made in Italy nel mondo e che manterranno il nostro Paese ai vertici mondiali in questo settore”. Pochi mesi sono trascorsi dall’ingresso della cinese Weichai nel Gruppo Ferretti: forte credo da parte del nuovo azionista in quella che rappresenta un’eccellenza italiana, ha ricordato l’Ad del Gruppo Ferruccio Rossi. La cornice è quella della fitta rete di

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relazioni che le Marche hanno instaurato con la Cina ormai da vent’anni; “Rapporti sempre più forti di amicizia e crescente collaborazione”, ha detto il presidente Spacca. Rapporti che si vogliono sempre più stretti: di “grande vantaggio”, ha rimarcato l’ambasciatore Ding Wei, “per la Cina e per le imprese italiane”. Chopi Chopi dopo il varo resta ancora in cantiere: nei mesi successivi effettuerà i test in mare e sarà completato negli allestimenti interni. La consegna definitiva all’armatore è prevista entro maggio; la prima crociera sarà in Adriatico.


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FOCUS SULLE STRADE DEL MONDO

“Impegno e passione”: Crn avanti tutta

Un prestigioso polo della nautica di lusso intenzionato a mantenere il proprio posizionamento nell’élite della cantieristica mondiale e a conquistare ulteriori fette di mercato. Lamberto Tacoli, presidente e amministratore delegato: “Proseguire nella fase di crescita”. Il perno, sui due elementi fondamentali dell’azienda: attenzione al cliente e cura per il prodotto di S. Coricelli

“I

l giorno dell’orgoglio”: Crn ha varato la nave più grande della sua storia, a pochi mesi dall’ingresso del cinese Weichai Group in maggioranza. Quali scenari si prospettano per il cantiere di Ancona? “Crn guarda sempre avanti, ai traguardi successivi, restando ben focalizzata sui due elementi fondamentali per l’azienda: il cliente e il prodotto. Così può continuare la sua crescita e mantenere il posizionamento nell’élite della cantieristica mondiale. Da parte nostra impegno e passione non mancano: il varo di Chopi Chopi rimarrà una tappa storica, ma sicuramente non un punto di arrivo. Quest’anno avremo appuntamenti importanti come il nostro cinquantesimo compleanno, altri due vari previsti in stagione, un 60 metri e un 43 metri, e soprattutto il Monaco Boat Show di settembre, dove presenteremo Chopi Chopi insieme al 60 metri J’Ade. Per tutto questo siamo orgogliosi e ottimisti sulle prospettive future”.

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Un momento storico che testimonia la solidità dell’azienda, che pure si muove in un mercato molto complesso: quali sono i vostri punti di forza? “Creatività, design, tecnologia, artigianalità, attenzione al cliente, anche in termini di anticipare le sue esigenze, qualità del rapporto con lo stesso: Chopi Chopi ha dimostrato che tutti questi elementi possono fondersi armonicamente per raggiungere livelli di assoluta eccellenza. E sono prodotti come questo che manterranno l’Italia ai vertici mondiali nel settore”. Un polo mondiale della nautica di lusso nella cornice di un distretto industriale del mare: ci sono, a suo modo di vedere, potenzialità che andrebbero sviluppate? “Le potenzialità di questo territorio sono enormi, sia dal punto di vista nautico che puramente turistico, anche se i due settori sono naturalmente collegati. I cantieri che operano nelle Marche hanno un know how e una capacità creativa note-

voli; certo, la crisi generale della nautica ha colpito duramente anche qui, ma le possibilità per ripartire ci sono. Per quanto riguarda Ancona, il discorso è simile; speriamo che le amministrazioni sfruttino al meglio i punti di forza che la città offre, e ci credano di più. Il punto di partenza ideale, secondo me, è sempre la riqualificazione del waterfront, e quello che è stato fatto a Genova resta un bel modello da seguire; noi siamo a disposizione per portare il nostro contributo, per quello che possiamo fare”. I prodotti che create qualificano il made in Italy e rendono onore all’ingegno delle vostre maestranze: quali sono i mercati più promettenti e a quali traguardi guardate? “Crediamo che Crn debba mantenere le posizioni conquistate in anni di buon lavoro svolto in Europa e Middle East, aree che ci hanno dato notevoli soddisfazioni, e aprirsi maggiormente verso le Americhe, intendendo sia Nord che Sud, e


“Creatività, design, tecnologia, artigianalità: Chopi Chopi ha dimostrato che tutti questi elementi possono fondersi armonicamente per raggiungere livelli di assoluta eccellenza”

l’Asia Pacific. Crn è ormai collocato stabilmente nell’élite mondiale della cantieristica di altissimo livello, ma resta molto da fare per conquistare ancora fette di mercato e proseguire nella fase di crescita”. Quante navi da diporto a marchio Crn sono attualmente in costruzione nel cantiere di Ancona? “Nel cantiere di Ancona sono attualmente in costruzione sette navi da diporto a marchio Crn: si tratta in particolare di sei megayacht in acciaio e alluminio – Crn 125 60 mt J’Ade, varato a novembre 2012 e che sarà consegnato all’armatore in primavera, Crn 129 80 mt Chopi Chopi varato lo scorso 12 gennaio, in consegna alla fine di maggio, Crn 131 74 mt (tutti disegnati da Zuccon International Project), Crn 132 73 mt (disegnato da Omega Architects), Crn 133 60 mt (disegnato da Francesco Paszkowski Design), Crn 134 55 mt (disegnato da Nuvolari & Lenard) – e una Crn Navetta 43 di 43 mt in

composito, sempre disegnata da Zuccon International Project. Il 60 metri J’Ade fra l’altro continua il successo dei precedenti megayacht realizzati con la piattaforma navale 10,20 metri di larghezza, che ha portato alla costruzione di imbarcazioni quali Ability, Maraya, Romance, Blue Eyes, Mimtee e Darlings Danama. A queste navi Crn, nel cantiere di Ancona si aggiungono cinque maxiyacht a marchio Custom Line (due CL 124’, due CL Navetta 33 Crescendo e un CL 112’ Next) e un Riva 122’ Mythos in alluminio, tutte in costruzione. Si tratta di numeri davvero imponenti, soprattutto in considerazione delle dimensioni e del prestigio di queste navi da diporto, che confermano l’importanza del cantiere navale di Ancona a livello internazionale”. Crn al cospetto di una ricorrenza importante: il suo cinquantesimo compleanno. Come festeggerete? “Crediamo che i cinquant’anni di Crn, così come il varo di Chopi Chopi, siano

una ricorrenza importante per l’azienda ma anche per la città. Stiamo studiando iniziative ad hoc per questo bel compleanno; non possiamo anticipare nulla, ma di sicuro possiamo ribadire che il nostro radicamento nel territorio è fortissimo, e il mondo che ruota intorno a Crn – mi riferisco a fornitori, collaboratori, partner ecc., quasi tutti in settori chiave – è in gran parte marchigiano. Crn opera in un settore, quello della nautica di lusso, che ha visto marchi importanti e cantieri storici, autori di prodotti di altissimo livello, ridursi significativamente o addirittura sparire. Nella nostra storia abbiamo vissuto anche noi momenti davvero difficili, ma se siamo riusciti a superarli e arrivati a varare un megayacht come Chopi Chopi significa che ad Ancona ci sono risorse di grandissimo valore. Sta a noi ricordarcelo sempre e continuare a valorizzarle”.

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dossier ENERGIA E AMBIENTE “Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città”

Eliel Saarinen Architetto finlandese

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

ENERGIA, AMBIENTE, BENESSERE Economia del Limite. Sarebbe da consacrare a “termine tecnico” per farne materia di discussione in ogni possibile luogo di incontro delle idee, delle competenze e delle culture. Perché è di questo che stiamo parlando: il futuro è fatto di limiti che fino a pochissimo tempo fa erano considerati dalla massa e dal comportamento comune come lontanissimi (o inesistenti), ma che invece sono più che conclamati e in fase di raggiungimento avanzata dal nostro tessuto sociale e produttivo

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e aumenta la popolazione, aumenta verosimilmente in modo proporzionale la domanda e di conseguenza deve aumentare l’offerta. Se occorre essere leader nel prezzo, occorre abbassare i margini ed aumentare il volume prodotto e commercializzato. Se occorre espandersi, occorre costruire. Semplice. Ma poniamo il caso che l’energia a costi accessibili non sia infinita (o che abbia costi non direttamente visibili, come quelli ambientali, insostenibili oltre una certa soglia), o che il territorio non abbia capienza indefinita (o utilizzi alternativi migliori), o che le capacità produttive abbiano un qualche tipo di vincolo inoltre-

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passabile, o che l’ambiente non riesca più ad ammortizzare l’impatto antropico. In quel caso, che fare? La vera e unica sfida di domani, ma forse anche quella di stamane, si trova proprio in come e quando si darà una risposta convincente, coerente ed effettiva a questa domanda. Risparmiare energia, produrre meno scarti, sprecare di meno dovrebbero essere le direttrici chiave di questo processo evolutivo, ma pare che si tratti di compiti un po’ troppo impegnativi, almeno questa è la sensazione che i fatti comunicano in modo incontrovertibile. Quindi occorre suddividere il problema nelle sue dinamiche di breve e di medio-

lungo periodo per approntare strumenti e soluzioni adeguate. Su orizzonti temporali più lontani si potrebbe agire sulla cultura, insegnando a tutti i livelli come si “vive bene ma responsabilmente”, e si tratta di un investimento di danaro e di tempo (più il secondo che il primo) piuttosto considerevole, per il quale, comunque, non si deve più indugiare. E non mi si venga a dire che lo si sta già facendo: per favore, lasciamoci almeno la dignità di considerarci persone intelligenti. Più nell’immediato, però, occorre far fronte al problema della cogenerazione e della generazione da fonti rinnovabili o comunque ecologicamente sostenibili. E


in questo caso la sostenibilità non è solo un concetto collegato alle emissioni di CO2 equivalente in atmosfera, ma anche (e forse soprattutto) alla sua reperibilità e ai suoi costi. Esistono le tecnologie e le soluzioni operative, ma fino ad ora il nostro mercato si è spostato in massa in base ai contributi presenti (cioè, abbiamo fatto della questione ambientale un fatto di speculazione? No, dai, incredibile! E chi lo avrebbe mai detto…), dimenticandosi di progettualità molto più profonde ed intelligenti, con ottiche più vaste ed implicazioni strategiche di ampio respiro. Il nostro territorio ci può ancora riservare delle ricchezze immense, a patto che

si stringa con esso un sodalizio in cui noi non siamo più i suoi dominatori incontrastati (deposti per manifesta incapacità, si direbbe), ma piuttosto simbionti, operatori focalizzati sulla ricerca di sinergie e non sullo sfruttamento sconsiderato. Un ambiente migliore riduce i costi di prevenzione da eventi climatici estremi (siccità, inondazioni, mareggiate e gelate non sono più un evento eccezionale, ma la regolare ciclicità dei nostri ultimi anni), e ancor di più va a ridurre i costi di ricostruzione, in effetti molto più frequenti di quelli di tutela preventiva. Un ambiente migliore migliora a sua volta la qualità della vita e questo aumenta il benessere generale. Una società che

sta meglio e ha meno paure ha più risorse intellettuali e fisiche da dedicare allo sviluppo imprenditoriale, economico e culturale. So perfettamente che un simile passaggio logico va oltre i confini del fastidio, visto che è banale e scontato. Ma a guardare la nostra attuale situazione, forse uno scrupolo di coscienza dovrebbe venire.

Michele Barchiesi Gruppo Sida Tel. 071.28521 m.barchiesi@sidasrl.it

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

“LE LINEE Guida: RISPARMIO ENERGETICO, RINNOVABILI ED EFFICIENZA” Per fare il quadro dell’attuale situazione in regione e delle prospettive future, abbiamo sentito Andrea Bordoni, funzionario dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche di P. Duranti

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ottore, a livello nazionale quali sono i principali problemi nel settore energetico? “Principalmente tre: prezzi dell’energia per imprese e famiglie superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei, mancanza di sicurezza di approvvigionamento e difficoltà economico-finanziarie in cui versano alcuni operatori del settore”. Gli obiettivi? “Ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto Clima-Energia 2020, migliorare la nostra sicurezza di approvvigionamento, nonché favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico”.

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Cosa prevede il Protocollo di Kyoto in materia di fonti rinnovabili? “A livello nazionale è stata fissata al 17 per cento la quota-obiettivo di consumi da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020. Tale quota è stata “differenziata” a livello regionale con il decreto ministeriale 15 marzo 2012 (cosiddetto decreto “Burden Sharing). In particolare, per la regione Marche è stata fissata al 15,4 per cento la quota minima di consumo di energia da fonti rinnovabili al 2020”. Tutto questo cosa significa? “Tradotto in parole povere, per la nostra regione significa, indicativamente: un incremento del 124 per cento del consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, passando da 60 Ktep a 134 Ktep (FER E), un incremento del 1.095 per cento del

consumo di energia termica da fonti rinnovabili, passando da 34 a 406 Ktep (FER C), una riduzione dei consumi finali lordi del 3 per cento, passando da 3.622 Ktep a 3.513 Ktep (CFL)”. Come sarà possibile raggiungere questi risultati? “La strategia approvata a livello nazionale prevede al riguardo sette priorità nel breve-medio periodo (cioè entro il 2020). Più precisamente: efficienza energetica; promozione di un mercato del gas competitivo (HUB gas europeo); sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili oltre gli obiettivi europei; sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo; ristrutturazione della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti; sviluppo sostenibile della


Le STRATEGIE del PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE Bioedilizia e obbligo di pannelli solari termici RISPARMIO ENERGETICO

Incentivazione con i certificati bianchi (titoli di efficienza energetica) Promozione dell’impiego di biodiesel Incentivazione delle biomasse da filiera

ENERGIE RINNOVABILI

Predisposizione della regione per l’eolico (diversi siti senza vincoli paesaggistici e naturalistici) Solare fotovoltaico integrato sui tetti Promozione dell’energia diffusa (tanti piccoli impianti)

EFFICIENZA ENERGETICA

Co- e trigenerazione Teleriscaldamento

PRODOTTI di ORIGINE BIOLOGICA

LEGNO-ENERGIA

SRF Short Rotazion Forestry (arboree: pioppo, salice, robinia, erbacee: miscanto, panico, cardo) Sottoporodotti forestali

BIOGAS-ENERGIA

Sottoprodotti agricoli e agroalimentari, colture dedicate per permettere rotazioni colturali

OLIO-ENERGIA

Girasole, colza (nuove varietà)

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

produzione nazionale di idrocarburi; modernizzazione del sistema di governante. Teniamo presente inoltre che le misure di incremento sopra indicate costituiscono una mera linea d’indirizzo, in quanto il decreto “Burden Sharing” vincola la Regione esclusivamente al perseguimento dell’obiettivo del 15,4 per cento e attribuisce alla pianificazione regionale in materia di energia, in quanto materia concorrente Stato-Regioni, la competenza all’individuazione e all’articolazione delle singole componenti”. Di fronte a tali obiettivi il Piano Energetico Ambientale della Regione Marche cosa prevede? “Uno sviluppo fondato sull’incremento della quota di risparmio energetico, di energie rinnovabili e di efficienza energetica. In tale contesto si inserisce anche l’individuazione di aree idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici e a bio-

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massa. Il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) contiene invece diverse misure inerenti la promozione delle agro energie”. Sono stati predisposti anche obiettivi a lungo periodo? “L’Italia condivide lo spirito della “Roadmap europea 2050”, di sostanziale decarbonizzazione dell’economia, che punta ad un abbattimento fino all’80 per cento delle emissioni. Ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas”.

“Occorre ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal Pacchetto ClimaEnergia 2020, migliorare la nostra sicurezza di approvvigionamento, nonché favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico”


DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

SFIDA AI COLOSSI DELL’ENERGIA Da marzo arriva Goldenergy, la nuova società marchigiana che offre le tariffe più basse d’Italia per gas e luce. Alle spalle la solidità e l’esperienza di Goldengas, Eurogas e Geas a cura della Redazione

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cco come risparmiare sulle bollette del gas e della luce: le Marche sfidano i colossi dell’energia nel mercato libero. Nel mese di marzo arriva Goldenergy, società che nasce a Senigallia, in provincia di Ancona, dall’esperienza di chi lavora da anni con gas puliti e non inquinanti. Tre le aziende che hanno unito le forze per questa nuova avventura vi sono Goldengas, gruppo presente per la vendita di Gpl combustione nell’80 per cento del territorio italiano, Eurogas, società che commercializza Gpl, e Geas, operatore dell’energia elettrica e del metano. Le tre realtà, a partire dalla Goldengas che ha quasi cinquant’anni di storia, hanno creduto e credono nello sviluppo del gas pulito e hanno basato la loro forza sullo stretto contatto con il territorio. Dall’installazione di serbatoi e bombole alla realizzazione di reti canalizzate per Gpl adatte al rifornimento di paesi, frazioni e quartieri, ai distributori stradali

per l’autotrazione, il gruppo dei tre operatori vanta circa ottantamila utenti finali in tutta Italia, di cui 12mila nelle Marche. Questi clienti, acquisiti negli anni, hanno un contatto diretto con l’azienda e con la rete commerciale, composta da 80 persone, che li assiste costantemente. Proprio gli agenti diffusi nelle varie regioni italiane hanno un rapporto familiare con gli utenti finali, arrivando ad essere per alcuni di loro dei “family manager” che consigliano e guidano le persone verso una scelta che fa risparmiare. E Goldenergy punta, fin da subito, ad offrire le tariffe più basse d’Italia per gas ed energia elettrica. Oltre a garantire un risparmio economico, il nuovo gruppo concentra la sua forza verso le persone instaurando un rapporto - come per le tre aziende originarie - che si fonda su trasparenza, serietà e semplicità. Questo contatto capillare con il territorio permette anche di fornire un’ottima as-

sistenza commerciale senza l’utilizzo di call center, che molto stesso complica le gestioni di richieste o disservizi. In poche parole, l’azienda “ci mette la faccia”: per informazioni o chiarimenti, il cliente avrà sempre a disposizione il contatto con un dipendente della società. Importante anche la ricaduta economica sul territorio della nuova società. Infatti, in un momento di prolungata crisi come quello attuale, Goldengas, Eurogas e Geas vanno controcorrente ed investono fortemente sul proprio personale, valorizzandolo, con la formazione necessaria per la nuova esperienza. In realtà, il business plan è più ambizioso e nell’arco di tre anni si prevedono anche 25-30 nuove assunzioni.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Verso un nuovo modello di sviluppo sociale Per Flavio Guidi (Gruppo Sida) “occorre accrescere la consapevolezza di una visione capace di mobilitare le migliori energie per affrontare le sfide future, spingendo su una maggiore coesione tra il mondo politico, i rappresentanti delle istituzioni e dell’economia” di P. Duranti

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ei auspica una maggiore sinergia nel settore energetico. Ma a che fine? “Per essere più efficienti sul terreno dell’innovazione, della conoscenza, della valorizzazione del territorio nonché dei sistemi produttivi tipici della piccola impresa. Qualità, innovazione, ecoefficienza, rispetto dell’ambiente: sono queste le chiavi strategiche per essere più competitivi sul piano internazionale. Dobbiamo essere capaci di coniugare nuovi valori etici che abbiano il pregio di accrescere la coesione tra i territori”. In questo contesto anche l’aggregazione tra le aziende potrà avere un ruolo importante? “La coesione di cui parlavo prima mira a sviluppare l’aggregazione di piccole e medie aziende, con l’obiettivo di sviluppare economie di scala, configurando sempre più un vero e proprio “labora-

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torio” verde dell’Italia futura. Tra l’altro, un vestito che ben si addice alla nostra vocazione, cultura e carattere. In altre parole: la maggiore sostenibilità ambientale dovrebbe coniugarsi ad una maggiore innovazione ed efficienza”. Quelli che ha delineato sono i propositi. Ma la situazione com’è? “Dati alla mano, il descritto comportamento di ecoefficienza è un processo in forte crescita. Negli ultimi tre anni un’impresa su quattro ha realizzato investimenti in prodotti o tecnologie che assicurano un maggior risparmio energetico e un minor impatto ambientale. Teniamo presente, poi, che la “strada verde” è battuta anche da una elevata percentuale di start-up”. In quali settori? “I campi dove queste nuove realtà trovano maggiore applicazione sono il

manifatturiero, l’agricolo, il terziario e il turistico. Ma stiamo parlando di una tendenza che sta permeando i comportamenti e le scelte dell’intero sistema economico e sociale”. E all’estero? “All’estero il modello green è ad uno stadio molto più avanzato. Anche nei settori urbanistico, della mobilità urbana, dei trasporti locali e nazionali, delle infrastrutture. Tutto questo è possibile grazie a una cultura e a un orientamento pressante verso il modello delle “green economy”, accompagnato da comportamenti “ecoconvergenti””. Torniamo sul discorso delle aggregazioni tra imprese. “Lo sviluppo di comportamenti virtuosi nel campo delle green economy conduce all’utilizzo della rete d’impresa come strumento per favorire aggregazioni di


successo, in quanto perseguono progettualità comuni, secondo logiche di integrazione a filiera e di network. Nella realizzazione di 458 contratti di rete in Italia, ben 85 trovano un loro ruolo nella green economy. Un settore economico in cui questo nuovo fenomeno gioca un ruolo di forte cambiamento è il manifatturiero, con le attività ad esso connesse. Da notare, inoltre, che le aziende che hanno introdotto questo nuovo modello di comportamento rilevano una maggiore propensione all’innovazione e all’esportazione”. Cioè? “Energia, prodotti petroliferi, utilities, gomma, plastica, lavorazione di minerali, carta, stampa, meccanica, mezzi di trasporto, elettronica, strumenti di precisione. In questi settori gli investimenti green superano il 27 per cento; nel settore chimico-farmaceutico la per-

centuale è al di sopra del 41 per cento. In questo processo è presente anche il terziario, con investimenti green che si avvicinano al 22 per cento”. Quali sono le regioni italiane più virtuose? “La Lombardia (dove 69mila imprese investono in green), il Veneto (34mila) e il Lazio (33mila). Seguono Emilia Romagna, Campania, Toscana, Piemonte, Sicilia, Puglia e Marche”.

denziare una tendenza ad assumere nei prossimi mesi. Perciò ritengo che per le giovani generazioni, la green economy rappresenti un settore sul quale orientare formazione e sviluppo professionale: un campo di lavoro con sostenuto tasso di crescita. E il discorso vale anche per chi nel settore voglia intraprendere un’attività imprenditoriale o l’esercizio della libera professione”.

Dal punto di vista occupazionale il settore della green economy può rappresentare un’opportunità? “Il settore sembra essere quello che tiene meglio la situazione di depressione. Delle nuove assunzioni effettuate dalle imprese italiane, circa il 40 per cento riguarda aziende del settore green economy. Queste aziende, da recenti sondaggi effettuati, sono le uniche ad evi-

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Europa: il Programma Quadro come strumento per lo sviluppo A partire dall’Atto Unico Europeo, la politica comunitaria in materia di RTD (Ricerca e Sviluppo Tecnologico) si è proposta di creare un contesto favorevole, rafforzando le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria europea e sostenendone la competitività a livello internazionale

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l Programma Quadro multi-annuale costituisce il principale strumento di politica comunitaria in materia di RTD e identifica gli obiettivi, le priorità e l’ammontare del finanziamento per un periodo pluriennale (in genere cinque o sette anni). In particolare, il Settimo Programma Quadro 2007-2013 mira a consolidare lo spazio europeo della ricerca, prevedendo un aumento del bilancio annuale dell’Unione europea destinato alla ricerca e incentivando in questo modo gli investimenti nazionali e privati. Il 7PQ è stato notevolmente semplificato rispetto ai precedenti, al fine di essere più efficace e accessibile ai ricercatori; usufruisce di uno stanziamento di bilancio che supera i 50 mld di euro, beneficiando

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di un notevole aumento rispetto ai programmi precedenti. La maggior parte di questi fondi sono erogati sotto forma di sovvenzioni a ricercatori in Europa e altrove, e sono utilizzati per cofinanziare la ricerca. I progetti finanziati dalla Comunità europea in questo ambito coinvolgono sia enti quali le università, i centri di ricerca, le imprese, sia i ricercatori dei vari Stati membri, di Stati associati all’UE e di Paesi terzi. Tra i diversi programmi specifici che costituiscono le colonne portanti del progetto, assume grande rilievo quello della Cooperazione, che beneficia dei due terzi dello stanziamento globale di bilancio: questo programma promuove la ricerca sia in Europa, sia in altri Paesi partner, attraverso progetti di consorzi

transnazionali tra l’industria e l’università. Tra le tematiche affrontate, assumono grande rilievo temi quali energia, ambiente (compresi i cambiamenti climatici), prodotti alimentari, agricoltura, pesca e biotecnologie. In particolare, si fa riferimento all’utilizzo sostenibile e alla gestione delle terre e dei mari, alla protezione dei cittadini dai rischi ambientali (come quello elettromagnetico o i disastri naturali), alla corretta gestione dei rifiuti industriali e civili, anche al fine di promuovere una filiera virtuosa, che possa sfruttare al meglio l’attività del riciclaggio di materiali di scarto e rifiuti, attraverso il loro riutilizzo o rigenerazione. La conoscenza dell’ambiente, delle interazioni con gli individui, nonchè dei riflessi negativi conseguenti a un non


corretto utilizzo delle risorse, è la base dello sviluppo delle attività previste dal Programma Quadro. La percentuale italiana di finanziamento sul budget generale si attesta al 7,89 per cento, pari a circa 86,4 milioni di euro in negoziazione, subito dietro a Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. È infine in fase di delineazione il nuovo Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, con il quale l’Unione europea si pone l’obiettivo di riorientare la politica di R&D ed Innovazione in funzione delle sfide che si pongono alla nostra società, come il cambiamento climatico, l’uso efficiente delle risorse e delle energie, la salute e il cambiamento demografico. Tra le finalità del nuovo Programma Quadro ritroviamo il raffor-

zamento della pianificazione congiunta tra gli Stati membri e gli enti sub-statali, nonché il miglioramento del contesto generale per l’innovazione nelle imprese. Parallelamente, dovrà essere potenziato e sviluppato ulteriormente il ruolo pro-innovazione degli strumenti dell’Unione (fondi strutturali, fondi di sviluppo rurale, programma quadro di R&S, CIP, piano SET, ecc.), anche mediante una più stretta collaborazione con la Bei. È prevista infine l’introduzione di meccanismi di incentivazione innovativi, destinati a coloro che migliorano più rapidamente la promozione di partenariati per la conoscenza e il rafforzamento dei legami tra istruzione, imprese, ricerca ed innovazione. Informazioni riguardanti il Programma

Quadro possono essere reperite rivolgendosi al Punto di Contatto Nazionale (PCN) - che ha il compito di consigliare i potenziali partecipanti ai finanziamenti comunitari per la ricerca - oppure consultando i siti web istituzionali dell’Unione europea relativi a queste tematiche.

Nicasio Riggio Sida Group n.riggio@sidagroup.com Tel. 071.28521

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Quale ruolo per l’azienda agricola? L’Europa ha sempre creduto nella positiva azione svolta dalle biomasse come risorse energetiche, sia per mitigare gli effetti degli squilibri ambientali, contribuendo a migliorare i bilanci delle emissioni climalteranti, sia per diversificare la produzione agricola, rafforzando il ruolo del settore anche nel no-food

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presupposti per la pianificazione e il decollo del loro utilizzo si sono avuti a partire dagli anni ‘80, nell’ambito di disposizioni di politica comunitaria volte a contrastare l’abbandono delle aree rurali e rispondere a crescenti domande in energia delle medesime. Negli anni a seguire gli interventi normativi - indirizzati specificatamente al settore delle energie rinnovabili, con disposizioni per il potenziamento della produzione di energia elettrica, termica e biocombustibili da rinnovabili in generale e da biomasse in particolare - hanno contribuito ad accentuare la funzione del settore agricolo quale ambito privilegiato per la produzione di risorse rinnovabili. Dal “lato agricolo” tale progettualità è stata interpretata in termini di multifunzionalità dell’attività agricola, concetto riaffermato e sostenuto nei processi di riforma della Politica Agricola Comune (PAC) - secondo il quale il settore ha numerosi ruoli tra cui la salvaguardia del territorio e dell’ambiente - e che ha trovato, tra le diverse applicazioni, anche ri-

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svolti in termini di produzione di biomassa ad utilizzo energetico. Le disposizioni normative e le incentivazioni ad esse collegate hanno favorito, a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso, soprattutto l’avvio di attività legate alle rinnovabili in campo industriale, dove sono nate numerose iniziative per la cogenerazione di energia elettrica e termica da biomassa ed impianti per la produzione di biodiesel. Il coinvolgimento dell’agricoltura nazionale è stato, per i primi periodi, insignificante; infatti, le materie prime utilizzate sono state soprattutto di origine residuale e, se dedicate, prevalentemente di importazione. Solo in tempi più recenti, altri strumenti normativi, indirizzati allo specifico settore agricolo, sono stati perfezionati con lo scopo di favorire un maggior coinvolgimento delle aziende nell’attività agro energetica. Tale sviluppo ha quindi visto definirsi due tipologie di contributo da parte delle aziende agricole: l’azienda fornitrice di materia prima, trasformata in prodotto

energetico da terzi, che nulla modifica nelle proprie attività ed organizzazione produttive; l’azienda, o il gruppo di aziende, al cui interno viene effettuata la produzione energetica vera e propria. Nel primo caso, le problematiche aziendali si legano essenzialmente a tutti gli aspetti caratteristici dell’agricoltura tradizionale, prevalentemente di tipo estensivo, e il cambiamento più evidente è legato, quasi sempre, alla destinazione d’uso del prodotato immesso sul mercato. Tale considerazione parte dalla constatazione delle specie utilizzate in Italia a scopo energetico: girasole, colza, sorgo, mais. Si discostano da quest’affermazione, invece, le coltivazioni utilizzate per la produzione di biomassa ligno-cellulosica, dove si inseriscono particolari colture (sorgo da fibra) o organizzazioni produttive (coltivazioni legnose a breve o medio ciclo) che necessitano sia di meccanizzazione dedicata e non ancora diffusa, sia un maggiore approfondimento nelle tecniche di coltivazione. Fondamentali per l’attivazione e il fun-


zionamento della filiera sono gli aspetti di tipo contrattuale (contratti di fornitura pluriennali, sulla cui base vengono definiti prezzo e caratteristiche del materiale conferito), organizzativi (trasporti, stoccaggi) e di mercato. Nel caso del coinvolgimento diretto del settore agricolo nella trasformazione della biomassa in prodotto energetico, si distingue tra filiera incentrata sulla singola azienda agricola o su aziende agricole aggregate (con l’espressione “filiera basata su aziende agricole aggregate” si intende indicare una filiera alla cui produzione concorrono più aziende aventi, solitamente, un ruolo differente nell’ambito delle fasi produttive). Comunque sia l’organizzazione, gli aspetti da considerare nella produzione di energia sono numerosi e di ordine differente: dalla fattibilità tecnica della produzione - anche in relazione a limiti strutturali, quale ad esempio il limite fondiario – alla sostenibilità economica dell’intera filiera di produzione, fino all’adeguamento culturale degli attori della nuova attività.

Nonostante la possibilità teorica di applicare in modo generalizzato i principali modelli di filiera agroenergetica, i risultati ottenuti da verifiche tecnico-economiche delle attività produttive impongono di operare tenendo conto della redditività delle trasformazioni. Perciò è opportuno individuare sia le dimensioni minime limite in termini di capacità di lavoro per gli impianti di prima trasformazione e/o di lavorazione della materia prima, sia la potenza degli impianti di trasformazione energetica. Ciò comporta stabilire la quantità di biomassa da processare per produzioni economicamente sostenibili e, in ultima analisi, di superfici dedicate. Un altro aspetto di particolare rilievo è dato dall’utilizzazione dei sottoprodotti. Attualmente gli output dei processi di trasformazione hanno un utilizzo e/o un mercato nello stesso settore agricolo (riutilizzo agronomico, zootecnico); un’attenta organizzazione permette di trarre valori aggiunti interessanti e, spesso, decisivi per il successo dell’attività. Le filiere agro-energetiche di interesse e

ad oggi applicabili all’agricoltura italiana sono state circoscritte a: trasformazione di materiale ligno-cellulosico residuale e/o ottenuto da coltivazioni dedicate in energia termica e, dove tecnicamente possibile, in energia elettrica; produzione di energia elettrica e termica in cogenerazione a partire da residui di produzioni e lavorazioni zootecniche diverse, in miscela con coltivazioni dedicate (biogas). Nella destinazione delle superfici per la produzione di biomassa da destinare alle attività agro-energetiche, la corretta utilizzazione dei fondi dovrebbe essere teoricamente controllata sia dalla concorrenza di mercato con altre tipologie di produzione, sia dalla corretta gestione agronomica che richiede di operare una corretta rotazione delle colture.

Ester Foppa Pedretti Docente all’Università Politecnica delle Marche Dipartimento D3A

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Energia? Dal legno e dalle biomasse Il legno e le biomasse in generale rappresentano la più antica fonte di energia disponibile ed utilizzabile dall’uomo. Fin dalla preistoria si utilizza il legno per riscaldare gli ambienti in cui viviamo o come fonte di calore per la cottura del cibo. Tuttavia, nei tempi più recenti, la comparsa di combustibili fossili a basso prezzo ha ridotto fortemente il consumo di risorse legnose

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olo dagli anni Settanta dello scorso secolo, quando sono stati evidenti i limiti tecnici, economici ed ambientali dei prodotti fossili, è tornato a crescere l’interesse per il legno e le biomasse in generale come fonte energetica alternativa. Tuttavia, per favorirne la diffusione è stato necessario superare alcuni ostacoli che rendevano le biomasse meno competitive con le fonti fossili. L’economicità delle operazioni di trasporto e stoccaggio del biocombustibile, l’automatizzazione e l’efficienza degli impianti termici, sono apparse come le principali criticità da affrontare. Una risposta a queste esigenze è stata trovata nella produzione del pellet di legno. Trattasi

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di un prodotto con caratteristiche omogenee, di dimensioni contenute e forma cilindrica, ottenuto dalla pressatura di un materiale polverulento (es. segatura di legno) che ne conferisce una elevata densità energetica. Gli investimenti nello sviluppo di sistemi domestici di riscaldamento alimentati a pellet, hanno contribuito a diffonderlo in maniera capillare, rendendo di fatto possibile il consumo di un combustibile a legna anche in località distanti dalle aree di approvvigionamento. Diffusosi dapprima nei Paesi del centro e nord Europa, oggi il pellet di legno è largamente presente anche sul mercato italiano. Stime recenti sostengono che

in Italia vengono consumate circa 1,5 milioni di tonnellate di pellet all’anno, con prospettive di ulteriore crescita nei prossimi anni. Lo sviluppo di standard di riferimento relativi alle caratteristiche tecnologiche del prodotto e dei sistemi di combustione ha giocato un ruolo determinante nella sua espansione. In particolare, negli ultimi anni è incrementata l’esigenza di disporre di pellet di legno di elevata qualità e, quindi, di strumenti per riconoscere le sue proprietà. In ambito europeo questa necessità ha portato nel 2011 alla pubblicazione di una norma che definisce le caratteristiche di qualità del pellet, la UNI EN 14961-2, sostituendo le singole norme nazionali esistenti. Que-


sta norma stabilisce tre classi di qualità del prodotto: la migliore, definita A1, destinata agli apparecchi domestici di piccola e media potenza, e la A2 e la B di interesse per gli impianti di maggiore potenza termica o di tipo industriale. In aggiunta, il mercato propone anche pellet certificati. Un esempio è il sistema volontario di certificazione EN plus, che mira a garantire la qualità del prodotto immesso sul mercato da una specifica azienda produttrice, attraverso un sistema di tracciabilità della produzione e di gestione della qualità aziendale, basato sulla EN ISO 9001 e sulla UN EN 15234-2. Le opportunità che il processo di pellettizzazione riesce a conferire al legno,

oggi si inizia a pensare di trasferirle anche sulle biomasse solide residuali del settore agricolo e agroindustriale. Questo prodotto è comunemente noto con il termine di “agropellet”, ad evidenziarne la provenienza e l’origine della materia prima. L’Italia dispone di grandi quantità di agro-residui, le quali trasformate in pellet contribuirebbero ad aumentare l’offerta di biocombustibili solidi. Allo stato attuale questo tipo di produzione è ancora circoscritto nell’ambito di rari e particolari contesti produttivi e vede coinvolte biomasse quali le potature di vite e le paglie residuali dei cereali. La spinta allo sviluppo di sistemi di combustione ancora più innovativi e l’intro-

duzione di appositi strumenti normativi possono consentire, com’è stato nel caso del pellet di legno, una maggiore diffusione di questo nuovo tipo di biocombustibile.

Giuseppe Toscano Dipartimento D3A Responsabile tecnico del Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche - Socio fondatore dello spin-off accademico SIBE srl (Sistemi Innovativi Biomasse Energetiche) - Referente Tecnico per la qualifica IAFR di alcuni impianti alimentati ad oli vegetali Membro di alcuni gruppi di lavoro del Comitato Termotecnico Italiano

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Le prospettive delle filiere agroenergetiche Le filiere agroenergetiche si basano sostanzialmente sull’impiego delle biomasse per fini energetici attraverso filiere di produzione, trattamento e utilizzo, più o meno articolate e sviluppate spazialmente in dipendenza dei casi. Per esempio, la filiera della trasformazione del legno in pellet combustibile è idonea anche per iniziative diffuse sul territorio, mentre la produzione di biogas da sottoprodotti (ad esempio, deiezioni animali) per la trasformazione in elettricità può essere circoscritta anche nell’ambito della singola azienda agricola

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e filiere agroenergetiche, a cui sono interessate le imprese agricole che vogliono diversificare la loro produzione e le organizzazioni specializzate nella produzione di energia, sono molteplici e le diverse soluzioni si sono commercialmente sviluppate, in tempi diversi, sulla base degli incentivi disponibili per la produzione di energia rinnovabile. Per esempio, la realizzazione di centrali elettriche a biomassa solida ha avuto una certa diffusione intorno al 2000 ed è stata favorita dalla valorizzazione dell’energia elettrica prevista dal provvedimento CIP 6 prima e dei certificati verdi poi. Grazie ai certificati verdi sono state sviluppate anche le centrali a oli vegetali, quasi sempre basate sull’impiego di gruppi elettrogeni con motori diesel. Il notevole sviluppo del biogas, che ha

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portato all’installazione di oltre 500 unità per circa 350 MWe, è dovuto invece alla tariffa omnicomprensiva (sempre per l’elettricità) avviata solo da pochi anni. Le centrali a biomassa solida e liquida (di norma oli vegetali e sostanze grasse in genere) di potenza ridotta (inferiore a 1 MWe) sono state invece sviluppate in numero molto inferiore. Il settore dei biocarburanti (prodotti sostitutivi del gasolio e della benzina per autotrazione), dal canto suo, pur debuttando in ambito agricolo con piccole produzioni, si è molto internazionalizzato e costituisce ormai un settore ad alta tecnologia non alla portata del mondo rurale nazionale che nelle condizioni migliori potrebbe costituire un fornitore della materia prima. Altro e ultimo caso è quello delle centrali di teleriscaldamento a biomassa che sino ad oggi sono state sviluppate

sulla base di agevolazioni finanziarie e/o fiscali e non sull’energia prodotta. Come evidente, a parte i casi dei biocarburanti e delle centrali a teleriscaldamento, lo sviluppo delle agroenergie è da attribuire soprattutto alla possibilità di poter riversare l’energia elettrica prodotta nella rete pubblica, a fronte di premi di produzione il cui onere è distribuito su tutte le utenze elettriche. Da un punto di vista generale, il sistema di incentivazione ha portato, peraltro, al notevole sviluppo del fotovoltaico che ormai incide per circa 6,5 Mld di euro l’anno sulle bollette elettriche dei consumatori. Tale trend di spesa, a partire dal 2011 è stato ritenuto eccessivo, con il risultato di mettere a fuoco, in termini di prospettiva e includendo anche la possibilità di prelievi sulle bollette del gas, un tetto massimo di spesa di 12 Mld di euro


l’anno. Ciò ha portato alla definizione di un quadro incentivante meno generoso e più selettivo nelle scelte impiantistiche, soprattutto con riferimento alle potenze massime installabili, termiche comprese. I nuovi disposti legislativi di riferimento per gli impianti qui menzionati sono il D.M. 6 luglio 2012 e il recente D.M. 2 gennaio 2013. Il primo si riferisce alla produzione di energia elettrica (eventualmente in cogenerazione con calore), il secondo alla produzione di energia termica, anche con piccoli apparecchi, come le stufe a pellet. L’attuale quadro ha validità fino al 2015. Quali quindi le prospettive delle agroenergie per il breve termine? Facendo riferimento ai nuovi progetti (da quest’anno) e non considerando il completamento di quelli avviati negli anni

precedenti, gli impianti e le soluzioni di riferimento sono le seguenti: filiera legno-energia per la produzione di calore in tutte le sue espressioni, anche senza incentivi sull’energia prodotta; filiera legno-energia basata sulla piccola produzione di calore incentivata; filiera del biogas con potenze elettriche inferiori ai 100 kW (il riferimento precedente era 1 MWe). Conseguentemente, sembrerebbe confermato il carattere soprattutto integrativo delle agroenergie al reddito agricolo. Da un punto di vista generale, infine, è anche possibile pensare ad iniziative di ditte specializzate ma che dovrebbero basarsi su numeri di installazioni significativi, eventualmente integrate con altre fonti energetiche, come ad esempio il solare termico, microelico, ecc.. Quello che bisognerà verificare in tem-

pi brevi è se le attuali condizioni incentivanti siano sufficienti o meno per potenziare nel concreto il mercato, fare fronte agli obiettivi delle fonti rinnovabili e correggere le anomalie del passato. In ogni caso la chiave di successo sembra chiara: occorrono certamente soluzioni rinnovabili ma anche economiche.

Giovanni Riva Professore Ordinario in Meccanica Agraria (campo di preminente interesse: produzione ed utilizzo dell’energia) dal 1996 presso l’Università di Ancona ora Politecnica delle Marche. Conta oltre 250 pubblicazioni, in italiano e in inglese.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Sogenus Spa, come smaltire l’eternit in assoluta sicurezza Sentiamo parlare spesso e con enfasi eccessiva dell’amianto, della necessità di bonificare siti dove si sono prodotti per tanti anni materiali contenenti cemento-amianto noti come “eternit”, per la copertura dei tetti, per la costruzione di serbatoi, condotte e tubazioni

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uesto materiale tanto versatile ed economico è stato ampiamente utilizzato nel settore dell’edilizia per molti decenni in tutto il mondo. Solo nei primi anni ’90 del secolo scorso, si è avuta l’evidenza scientifica che l’amianto - chiamato anche “asbesto” - è causa dell’insorgenza di un particolare tipo di tumore, definito “mesotelioma”, che colpisce le pleuri e di altre gravi patologie polmonari. Dal 1992 la legge italiana, oltre ad aver messo uno stop definitivo alla produzione dell’eternit, ha imposto l’obbligo di procedere alle bonifiche dei siti che vedono la presenza di questi materiali e al successivo smaltimento in discarica controllata con particolari procedure di

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sicurezza. L’amianto è nocivo per la salute dell’uomo se vengono respirate le fibre di amianto che si liberano da esso, ma non è pericoloso né per contatto, né per ingestione. I più pericolosi sono i materiali friabili che possono liberare fibre spontaneamente se sottoposti a vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni d’acqua o se danneggiati nel corso di interventi di manutenzione. Tuttavia dobbiamo ricordare che invece l’amianto compatto, per sua natura, non tende a liberare fibre e diventa pericoloso solo se segato o abraso. Ai sensi dell’art. 12, comma 5, della Legge 257/92, presso le Unità Sanitarie Locali è istituito un registro nel quale è indicata la localizzazione dell’amianto

floccato o in matrice friabile presente negli edifici. I proprietari degli immobili devono comunicare alle Autorità Sanitarie Locali i dati relativi alla presenza di tali materiali. Anche l’Ente Pubblico deve provvedere all’individuazione della presenza di amianto nelle strutture di propria competenza. Il vero problema, in questo momento, è la mancata bonifica dei siti dove sono presenti in grande quantità lastre di eternit, che ancora ricoprono edifici di grandi dimensioni, soggetti all’usura del tempo e delle intemperie, con il rischio che queste vaste superfici possano liberare fibre di amianto che si disperdono nell’aria con il rischio che possano essere inalate.


Ovviamente il rischio aumenta con la quantità e il tempo di esposizione a tali fibre libere che possono giungere fino agli alveoli polmonari e provocare a lungo termine le gravi patologie di cui abbiamo fatto cenno. Tutte le operazioni di bonifica già eseguite e in corso di esecuzione sono realizzate da ditte specializzate ed autorizzate a questa delicata attività sotto la supervisione degli organi di controllo preposti. I materiali contenenti amianto, rimossi dal loro sito, con particolari cautele e metodologie, vengono quindi opportunamente trattati con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, costituendo una pellicola di protezione sulla superficie esposta.

Le lastre di eternit, di norma, vengono invece confezionate con teli di plastica molto robusti, sigillati con nastro adesivo in modo da evitare qualsiasi possibilità di dispersione di fibra. Altri materiali contenenti amianto, tipo terreni o altri miscugli, vengono confezionati in sacconi di plastica robusta, a tenuta stagna. Queste confezioni, chiuse e sigillate in condizioni di totale sicurezza, vengono poi portate nelle discariche autorizzate allo scopo, per essere smaltite senza rischi. Nelle Marche questi materiali contenenti amianto si possono smaltire correttamente in condizione di totale sicurezza per i lavoratori e per l’ambiente presso la discarica per rifiuti speciali, gestita dalla Sogenus Spa, a Moie di Maiolati Spontini.

La Sogenus Spa, da molti anni, è impegnata nella più corretta e rigorosa gestione di questa particolare tipologia di rifiuti. Molte aziende marchigiane specializzate nelle bonifiche di amianto conferiscono regolarmente i rifiuti contenenti amianto nel rispetto scrupoloso delle procedure gestionali previste dal sistema di gestione ambientale e qualunque azienda o cittadino interessato può rivolgersi alla Sogenus Spa per il suo prezioso servizio a tutela dell’ambiente e della salute delle persone.

Mauro Ragaini Direttore Generale di Sogenus Spa

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

PERCORSI DIDATTICI, API, PIANTE E FIORI PER UN PROGETTO INNOVATIVO Università, istituzioni, imprese, alleate nella tutela del territorio di T. Costantini

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stato presentato sabato 5 novembre 2011, nella biblioteca “La Fornace” di Moie di Maiolati, il nuovo progetto di miglioramento della qualità ambientale e della biodiversità nell’area della discarica in fase di post-operativa, gestita dalla SOGENUS SPA, a Moie di Maiolati Spontini. Parti della superficie della vecchia discarica saranno trasformate in “orto botanico”, altre in luogo dove recuperare la biodiversità e svolgere percorsi didattici ed educativi. Un progetto pensato per i comparti già esauriti e ricoperti, dopo la fase di smaltimento che vuole sfidare e ridurre le opinioni comuni sulle discariche e rispondere, allo stesso tempo, alle recenti polemiche legate all’ampliamento del comparto “rifiuti speciali”. L’iniziativa ha visto in prima fila la SOGENUS SPA e il Comune di Maiolati Spontini e tanti cittadini, amministratori pubblici ed altre Autorità. Il progetto presentato dal Sindaco Giancarlo Carbini e dalla Presidente Eddi Cecca-

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relli è finalizzato a realizzare nuovi interventi di miglioramento, i quali saranno realizzati dai ricercatori e collaboratori del Prof. Edoardo Biondi della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche che da anni sono impegnati in un interessante lavoro di ricerca scientifica applicata e monitoraggio ambientale, sia all’interno che all’esterno delle aree destinate allo smaltimento dei rifiuti. Le relazioni presentate negli anni passati dai vari professori e ricercatori coordinati dal Prof. Edoardo Biondi hanno permesso di evidenziare l’ottimo inserimento delle aree gestite dalla SOGENUS SPA nel contesto del territorio agricolo, in assenza di interferenze pericolose e di fenomeni di inquinamento che sono stati esclusi peraltro da ogni controllo specifico e monitoraggio ambientale, eseguiti nel tempo con la massima attenzione e costanza. Il prof. Edoardo Biondi, coordinatore e responsabile scientifico del progetto, nella sua esposizione ha spiegato

che il lavoro di ricerca applicata, che sarà svolto nei prossimi 5 anni, prevede il recupero qualificato delle superfici ma anche un recupero della biodiversità locale attraverso la piantumazione di specie arbustive, ormai scarsamente presenti in un territorio sacrificato all’agricoltura intensiva e meccanizzata. Il progetto ha anche un risvolto didattico ed educativo e costituirà un nuovo punto di riferimento e di interesse per le tante scolaresche che, ogni anno, visitano l’impianto ma anche per tutti coloro, studiosi e privati cittadini, che sono interessati ai progetti per la riqualificazione del territorio ed il recupero della biodiversità locale. Il progetto, che sarà realizzato dal Centro Interdipartimentale della Orto Botanico della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, ha raccolto unanime apprezzamento e destato molta curiosità.


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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

Astea per l’ambiente, impegno a tutto campo Risparmio energetico, raccolta differenziata, tutela della risorsa idrica. Sostanzioso il pacchetto di progetti presentato dalla multiutility per il 2013. Il presidente Giancarlo Mengoni: “Sfide che affrontiamo con la forza di una realtà storica”. Tra le novità, il porta a porta a Numana e l’avvio dei lavori per la realizzazione della cabina primaria dell’energia elettrica a Recanati di S. Coricelli

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antenimento dello standard qualitativo dei servizi e dei costi. Ribadito l’impegno per la qualità dell’ambiente, cifra degli interventi sui fronti del risparmio energetico, della raccolta differenziata, della tutela della risorsa idrica. Il Gruppo Astea si affaccia al 2013 con un sostanzioso pacchetto di progetti: sistema porta a porta per la raccolta dei rifiuti a Numana, avanzamento dell’opera di adeguamento del sistema fognario nel territorio comunale di Osimo, avvio dei lavori per la realizzazione della cabina primaria dell’energia elettrica nel comune di Recanati. “Sfide che affrontiamo con la forza di una realtà storica”, commenta Giancarlo Mengoni,

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presidente della multiutility: una realtà radicata nel territorio e in costante crescita, con blocco-clienti pari a un quinto nel panorama regionale. “Il numero dei cittadini che utilizzano i nostri servizi è passato dai 129.690 del 2008 ai 143.011 del 2012”; alto profilo dell’offerta e conti a posto (fatturato di 84 milioni e 800 mila euro nel 2011), 218 dipendenti (che sfiorano i 300 considerato l’indotto) e presenza capillare garantita attraverso le sedi di Osimo e Recanati e nove sportelli clienti, Astea, continua il presidente, si prepara al nuovo ponendo attenzione alle rinnovabili. Significativa la partecipazione al parco eolico di Licodia Eubea, in Sicilia (uno tra i più grandi in Italia),

impegno riguardo al parco in progettazione ai Sibillini. Sul versante del fotovoltaico, la realizzazione dell’impianto nella sede di Recanati e l’iniziativa presentata con riferimento agli acquedotti durante il recente convegno Astea sulle ‘città intelligenti’. “Andare verso sistemi di sostenibilità ambientale è una strada obbligata”, inciso di Mengoni: il 2013 vedrà svilupparsi il progetto per la mobilità elettrica, con l’installazione di colonnine di ricarica nelle sedi di Osimo e Recanati; proseguirà inoltre l’impegno del Gruppo sul fronte dell’educazione ambientale, con iniziative che coinvolgeranno i bambini della scuola dell’infanzia e delle scuole medie e percorsi didattici


al Parco Verde Energia di Campocavallo di Osimo. ‘Smart City’ e ‘Smart Grid’: saranno avviati quest’anno nel comune di Recanati i lavori (conclusione nel 2015, investimento complessivo pari a 3 milioni di euro) per la realizzazione di una cabina primaria dell’energia elettrica che garantirà una migliore qualità e continuità del servizio. Sul fronte del servizio idrico, proseguirà il piano complessivo di investimenti che Astea sta realizzando per collegare gli scarichi provenienti dal versante nord e versante ovest di Osimo sino al depuratore di Castelfidardo: valore dell’opera, 7 milioni di euro. Venendo al sistema porta a porta per la raccolta dei rifiuti a Nu-

mana, esso prenderà il via il 4 marzo e verrà gestito dal Gruppo Astea che si è aggiudicato il bando di gara indetto dal Consorzio Conero Ambiente, forte dei risultati molto positivi ottenuti in altri comuni. Con il nuovo servizio, si punta a portare la raccolta differenziata dagli attuali livelli del 46% al 65%. Ad Osimo verrà ampliata l’isola ecologica e sarà realizzata una nuova isola a servizio della zona sud-ovest; verrà inoltre potenziato l’impianto di trattamento di San Biagio, con interventi che si concluderanno nel 2014 per un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro.

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DOSSIER: ENERGIA E AMBIENTE

FIERE ED EVENTI Il settore energetico è uno di quelli più interconnessi e maggiormente soggetti ad evoluzioni e cambiamenti: nuove scoperte, nuovi filoni di investimento, nuove normative comportano la necessità di un aggiornamento continuo. Segnaliamo alcuni degli eventi fieristici ed espositivi più importanti in Italia e all’estero

In Italia... DENOMINAZIONE

DESCRIZIONE

LUOGO

DATA

INFO

OMC, Offshore Mediterranean Conference

Energia globale

Ravenna

20-22 marzo 2013

www.omc.it

Expoedilizia

Riqualificazione energetica degli edifici

Roma

21-24 marzo 2013

www.expo-edilizia.it

Termoidraulica Clima

Ecoenergie

Padova

10-13 aprile 2013

www.senaf.it/fiera. asp?fieraid=76

Microgen III

Microgeneration and Related Technologies

Napoli

15-17 aprile 2013

www.microgen3.eu

Le giornate dell’energia

Live expo dedicata al mondo dell’energia

Città dello Sport di Fabriano (AN)

18-20 aprile 2013

www.legiornatedellenergia.it

SidExpo 2013

Design edilizia e sostenibilità ambientale

Messina Italia

19-21 aprile 2013

www.sicilfiere.it

Nextbuilding

Efficienza energetica e costruire intelligente

Fiera Milano

8-10 maggio 2013

www.nextbuilding.innovationcloud-expo.com/ita

Solarexpo

Energie rinnovabili e alternative

Fiera Milano

8-10 maggio 2013

www.solarexpo.com

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...e all’estero DENOMINAZIONE

DESCRIZIONE

LUOGO

DATA

INFO

FC Expo

Energie rinnovabili, soluzioni tecnologiche

Tokyo

20-22 marzo 2013

www.omc.it

Giappone

27 febbraio – 1 marzo 2013

www.fcexpo.jp/en/

21-24 marzo 2013

www.expo-edilizia.it

ECO Build

Design Sostenibile

Londra, Gran Bretagna

5-7 marzo 2013

www.ecobuild.co.uk

ISH

Ingegneria edile e tecnologia di climatizzazione

Francoforte, Germania

12-16 marzo 2013

www.ish.messefrankfurt.com

New Energy Husum

Utilizzo Fonti energia rinnovabile

Husum, Germania

21-24 marzo 2013

http://www.new-energy.de

CPV9

Sistema Fotovoltaico

Miyazaki Giappone

15-17 aprile 2013

www.cpv-9.org

Polymers in Photovoltaics 2013

Materiali Fotovoltaici

Cologne Germania

16-18 aprile 2013

www.amiplastics.com

SNEC 2013

Fotovoltaico

Shangai Cina

Energy Fair

Energie rinnovabili

Custer, Wisconsin USA

www.guidaenergia.it/ www.snec.org.cn

21-23 giugno 2013

http://www.the-mrea.org/ energy_fair.php

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INCHIESTA

Energia e gas: la Robin Tax è pagata dai consumatori? “È ragionevole supporre che, a seguito dell’introduzione dell’addizionale Ires, gli operatori recuperino la redditività sottratta dal maggior onere fiscale, aumentando il differenziale tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita” a cura della Redazione

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arole dell’Autorità per l’energia e per il gas, messe nero su bianco nella Relazione sulla cosiddetta “Robin Hood Tax”, presentata di recente in Parlamento. Cosa significa? Che per quest’organo di vigilanza non poche aziende energetiche che pagano tale tributo, “caricherebbero” la tassa sulle bollette, violando la legge. E quindi sui consumatori. In particolare sono state segnalate 199 imprese (105 per energia e gas e 94 petrolifere) su 476 controlli, per un totale di 1,6 miliardi di euro. Com’è noto, l’Authority non ha poteri sanzionatori, ma può segnalare eventuali situazioni sospette. Si legge infatti nella Relazione che “è possibile affermare che anche per il 2010 una parte significativa dei soggetti vigilati appartenenti al settore energia elettrica e gas, a seguito dell’introduzione del divieto di traslazione, ha adottato politiche di prezzo che hanno incrementato il margine di contribuzione dovuto all’effetto prezzo, determinando uno svantaggio per i consumatori finali”. Tra i 199 casi “sospetti” vi sono anche aziende operanti nelle Marche? ML intende approfondire l’argomento: nel prossimo numero e sul sito www.mlmagazine.it pubblicheremo le risposte ai nostri dubbi.


SPECIALE

LE MARCHE PROTAGONISTE ALLA BIT 2013 Gian Mario Spacca: “Mai come quest’anno la nostra offerta turistica ha registrato l’interesse dei buyer internazionali”

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a partecipazione della Regione Marche alla Bit (Borsa internazionale del turismo) 2013 a Milano si è chiusa domenica 17 febbraio con un bilancio assolutamente positivo. Offerta per club di prodotto (enogastronomia, termalismo, mare, montagna, cultura, spiritualità, natura e borghi) e potenziamento del web attraverso il nuovo sito dedicato, www.turismo.marche.it e le nuove app per Android e iPhone, per collegare il mondo alle Marche. Questa la nuova strategia regionale illustrata dal presidente e assessore regionale al Turismo, Gian Mario Spacca, nella giornata di giovedì 14, in occasione dell’evento di apertura dello stand marchigiano, alla presenza di Massimiliano Polacco (direttore Confcommercio Marche), Guido Guidi (Consorzio Marche Ma-

raviglia) e Josep Eiarque (amministratore delegato di Four Tourism). Lo stand della Regione Marche, 400 mq di superficie, dove predominava il colore bianco, ha rappresentato uno spazio e un territorio aperto all’accoglienza e punteggiato da diverse aree di eccellenza. Molti i nomi illustri che si sono alternati durante le quattro giornate, tra cui Gianmarco Tognazzi, Serena Autieri, Pippo Baudo e Giovanni Allevi. La Bit è stata l’occasione per lanciare alcuni importantissimi eventi in calendario, come la seconda edizione di Marche Endurance lifestyle, l’ORC International World Championship, che si svolgeranno entrambi nello scenario incantevole della Riviera del Conero, e il Festival dell’Appennino, che porterà alla scoperta dei tesori dei Sibillini. Tra le città marchigiane protagoniste, Urbino, candidata a

capitale europea della cultura, e con essa tutte le Marche per il 2019, occupava uno spazio di grande rilievo. Nonostante la congiuntura sfavorevole e il momento di generale crisi, che ha colpito inevitabilmente anche il comparto fieristico e la stessa Bit, con presenze in calo sia tra gli espositori, che tra i visitatori, le Marche si sono presentate con grinta e sono state in grado di catalizzare l’attenzione degli operatori e dei buyer italiani e stranieri. L’immagine che ne è emersa è quella di una “terra di tendenza”, sempre più meta di un turismo che fa status. “Mai come quest’anno – ha affermato Gian Mario Spacca, tracciando un primo bilancio dei quattro giorni di manifestazione - abbiamo registrato interesse concreto da parte dei buyer italiani e internazionali. Nonostante la crisi, nello stand delle Mar-

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SPECIALE

“Da Rubens a Maratta”

Osimo (AN) dal 20 aprile

al 10 novembre 2013 Museo Civico, Palazzo Campana, Centro attività culturali di San Silvestro

La mostra, promossa dalla Regione Marche e dal Comune di Osimo, è curata da Vittorio Sgarbi e rientra nel progetto “ Il Barocco nelle Marche”, nell’ambito del quale è già stato realizzato il primo grande evento con la fortunata mostra del 2010. Attraverso l’esposizione di importanti dipinti, arazzi, sculture ed oreficerie sacre, la mostra si propone di indagare sull’intensa attività artistica che nel corso del Seicento ha interessato la realtà di Osimo e la Marca di Ancona Per info: www.comune.osimo.an.it Tel. (+39) 071 72491

che si sono registrate presenze record ai tavoli di incontro tra operatori turistici marchigiani e stranieri. Anche la stampa nazionale e i media in genere hanno manifestato un’attenzione lusinghiera. La Bit è anche questo: non solo un palcoscenico di prestigio per promuovere le bellezze della nostra regione e i pacchetti per network di prodotto - il mare, la montagna, la cultura, l’enogastronomia, il termalismo, il turismo di meditazione, i borghi, la natura, ecc. - ma anche per far incontrare domanda e offerta e mettere a disposizione dei nostri operatori una vetrina importante. Il bilancio è più che positivo, su entrambi i fronti. Durante le giornate Bit lo stand Marche, con le numerose iniziative tutte di elevata qualità, è stato tra i più visitati del padiglione Italia e lo spazio BtoB tra i più affollati. Viene così premiata la rinnovata strategia turistica regionale, basata sui network di prodotto e sull’utilizzo mas144

siccio dei social network. Questa edizione della Bit è stato un termometro reale dell’interesse per la nostra regione e per la nostra comunità, che ci permette di affrontare con ottimismo il 2013”.

Numeri vincenti per la Regione alla Bit 200 contatti registrati con buyer stranieri 10 mila visitatori allo stand della Regione Marche 28 eventi 300 nuovi iscritti alle newsletter dei social media 350 richieste di iscrizione alle newsletter del Servizio Turismo

Nelle Marche nasce la “filiera” del turismo La Bit è stata l’occasione per la presentazione del Consorzio Marche Maraviglia, che ufficialmente vedrà la luce nelle prossime settimane. Ne ha parlato Guido Guidi: come di un nuovo soggetto finalizzato ad organizzare e promuovere l’offerta turistica regionale quale sistema qualificato, diversificato, attrattivo. Ne fanno parte alcuni TO marchigiani, strutture alberghiere e ristorative, e altri operatori marchigiani del settore turistico


SPECIALE

Endurance Lifestyle, lo sceicco sceglie ancora le Marche L’edizione 2012 ha prodotto risultati straordinari, non solo in termini di presenze turistiche, ma anche dal punto di vista economico. E dal 13 al 16 giugno si replica: presentate alla Bit le carte vincenti di una manifestazione che continuerà a tenere i riflettori accesi sulla regione

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romozione del territorio, turismo, sport, business e incontri internazionali ‘legati’ dal cavallo. Sono questi gli elementi vincenti di Marche Endurance Lifestyle, in programma, alla sua seconda edizione, dal 13 al 16 giugno prossimi nella Riviera del Conero e presentato alla Bit di Milano nel corso di un talk show condotto da Luca Panerai e trasmesso in diretta su Class Horse Tv, al quale hanno preso parte il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca; Gianluca Laliscia, amministratore unico di sistemaeventi.it e campione del mondo di endurance; Mohamed Salama, responsabile della comunicazione dell’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia, e la campionessa europea young rider in carica Mara Feola. L’evento terrà accese le luci della ribalta sulle sinergie Italia-Emirati Arabi Uniti e sulle Marche, grazie a una potenzialità espressa già in maniera tangibile nell’edizione dello

scorso anno, che ha generato 5 milioni di euro di giro d’affari e richiamato 100 mila spettatori, facendo registrare nelle strutture ricettive una permanenza media stimata in 2.5 notti e un totale di circa 15 mila notti in alberghi a 4 e 3 stelle, residence e agriturismi. “Marche Endurance Lifestyle – ha detto il presidente Spacca – è uno dei focus della nostra strategia di valorizzazione del turismo, che la Regione considera come economia integrata che passa attraverso asset diversi, in cui ambiente, agricoltura, beni culturali, natura si integrano tra loro. E’ un evento che nasce da un’amicizia, quella delle Marche con il primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohammed bin Rashid Al Maktoum, e con il ministro dell’Economia Al Mansouri. L’edizione 2012 ha prodotto risultati straordinari, non solo in termini di presenze turistiche ma anche dal punto di vista

economico, grazie al Forum Italia-Eau e ai BtoB tra imprese italiane, marchigiane in particolare, ed emiratine. L’avviso apparso sulla stampa in questi giorni di una società di Dubai interessata a investire nelle Marche, nel settore agroalimentare, e sviluppare una strategia comune con un’impresa marchigiana, è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo. E’ forte, infatti, la componente economica dell’evento. Nell’edizione 2012 sono nate diverse ipotesi di collaborazione tra imprese marchigiane e degli Emirati Arabi Uniti, ipotesi che si stanno coltivando con grande concretezza. Turismo, energia, agroalimentare, manifatturiero: sono i settori di interesse, sui quali sono già nate sinergie. Del resto Dubai rappresenta una straordinaria piattaforma logistica non solo verso la Russia e l’Oriente, ma anche verso l’Africa”. 145


SPECIALE

Il Campionato Mondiale di Vela al Conero ORC ORC International International World World Championship: Championship: nelle nelle Marche Marche un un avvenimento avvenimento di di rilevanza rilevanza mondiale. mondiale. Sport Sport ee cultura cultura del del mare: mare: presentato presentato alla alla Bit Bit l’evento l’evento che che vedrà vedrà Ancona Ancona ee la la Riviera Riviera sotto sotto ii riflettori riflettori internazionali internazionali dal dal 21 21 al al 29 29 giugno giugno prossimi prossimi

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mmaginare uno scenario migliore per presentare il Campionato Mondiale di Vela d’Altura ORC World Championship 2013 era davvero difficile. Un evento di rilevanza mondiale, appuntamento immancabile dell’estate marchigiana in programma ad Ancona, dal 21 al 29 giugno. Sport, turismo, internazionalizzazione e promozione: declinati, nel corso di un vivace talk show all’interno dello stand della Regione, i tanti elementi di particolarità di una manifestazione sportiva che convoglierà sulla Riviera del Conero, come ha sottolineato il presidente Gian Mario Spacca, l’attenzione del mondo della vela e della cultura del mare. “Il Conero sarà protagonista come asset fondamentale per valorizzare un’offerta turistica regionale che stiamo presentando in maniera organica alla Bit. Siamo sicuri – ha aggiunto Spacca - che la capacità propositiva

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di ORC, che parte dalle Marche verso il mondo, segnerà un importante successo e diventerà un potente strumento di comunicazione e promozione dell’immagine della nostra regione”. Moderatore il giornalista Rai Paolo Notari, ospiti il presidente di Marina Dorica, organizzatore del Campionato, Moreno Clementi; Alberto Rossi, pluricampione mondiale in gare anche quest’anno e presidente del Comitato organizzatore, e Tommaso Chieffi, vera leggenda della vela italiana e tattico al fianco proprio di Alberto Rossi. Scandagliati tutti gli aspetti di questo prossimo mondiale che si presenta come un’occasione unica per tutto il territorio marchigiano di essere conosciuto ed apprezzato. Basti, infatti, pensare che ben 130 saranno le barche in gara, rappresentanti di 13 Paesi e di ben 3 continenti. Scenario mozzafiato sarà anche quello offerto dai due campi di regata, soprat-

tutto quello del Passetto: unica la possibilità per gli spettatori di seguire la gara da una tribuna naturale che nessun altro ha la possibilità di garantire. Oltre a luoghi naturali meravigliosi, a “fare la differenza”, ha detto Chieffi, sarà anche “l’accoglienza, che il popolo marchigiano ha nel suo Dna”. Turismo e sport, con “forte propulsione in un momento economico che ha bisogno di essere scosso”: sono state le parole con cui Clementi ha salutato l’arrivo del Campionato Mondiale ad Ancona, assicurando che tutto lo staff di Marina Dorica lavorerà per creare un evento in grado di lasciare nei regatanti e negli ospiti – si prevedono circa 2 mila presenze – un ricordo indelebile.


SPECIALE

“URBINO E LE MARCHE“ CANDIDATA A CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019 “U

rbino, non solo la storia ma anche il futuro: la culla di una nuova utopia, simbolo del nuovo Rinascimento europeo”. Parola di Jack Lang, già ministro della Cultura francese, presidente del Comitato promotore di Urbino Capitale europea della cultura 2019. Del progetto Lang ha parlato in un video che tanto successo ha riscosso nella giornata di apertura della Bit, proiettato allo stand Marche nel corso di un incontro al quale hanno partecipato il presidente della Regione e assessore al Turismo Gian Mario Spacca, l’assessore al Turismo della Provincia di Pesaro Urbino, Renato Claudio Minardi, e il dirigente del servizio Turismo Cultura della Regione, Raimondo Orsetti. La candidatura di Urbino si sta rafforzando, grazie al coinvolgimento nel Comitato promotore di personalità di livello mondia-

le come l’ex primo ministro tedesco Gerhard Schroder, Umberto Eco e premi Nobel. Urbino e, con essa, tutte le Marche. Il progetto Capitale europea della cultura, ha infatti sottolineato il presidente Spacca, coinvolge tutto il territorio regionale: “Jack Lang ha condiviso e sposato completamente questo progetto, tanto da avere accettato di presiedere il Comitato promotore. Abbiamo le carte in regola perché Urbino diventi la Capitale europea 2019: la nostra identità regionale, la ricchezza culturale delle nostre città, l’immagine che Lang proietta su questo progetto ci consentiranno, se saremo uniti, di arrivare al 2015, quando ci sarà la selezione, con un progetto forte e convincente e di avere poi quattro anni per concretizzarlo”. In Italia sono 22 le città che concorrono. La domanda di partecipazione alla selezione va presentata en-

tro ottobre, con una proposta delineata in tutti i suoi aspetti. A sostenere la candidatura di Urbino è arrivato alla Bit anche il sindaco Franco Corbucci, che incontrando il presidente Spacca ha ringraziato la Regione per il credo nel progetto. La candidatura vuole celebrare e valorizzare la centralità culturale della città marchigiana, dal 1998 Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sede del ducato dei Montefeltro, con Federico (duca dal 1444 al 1482) Urbino assurse al ruolo di centro propulsivo della cultura e dell’arte italiana ed europea, grazie alle figure di Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e tanti altri artisti.

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SPECIALE

Il Social Media Team gestisce i seguenti social network per la promozione turistica delle Marche: Facebook (Marche tourism fan page 13.232 fan – Discovery Marche fan page 1.629 amici e 480.000 visualizzazioni), Pinterest (1327 foto), Instagram (oltre 4000 foto sull’hastag #sestosensomarche), Google+, Youtube (7200 visualizzazioni), Fickr (728 foto), Issuu (47 documenti), Twitter (Marche tourism 13.382 follower – Discovery Marche 6.015 follower), Foursquare, Panoramio (401 foto)

Il volto social e web del turismo made in Marche Rafforzamento della presenza in rete per raggiungere anche i mercati più lontani. Piattaforma multimediale e un’innovativa app di prodotto dedicata al mare

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ra le importanti novità con cui si è presentata quest’anno la Regione Marche alla Bit c’è sicuramente il rafforzamento della presenza sul web per raggiungere anche i turisti più lontani. “Il mercato globale diventa il nostro mercato di riferimento – ha sottolineato il presidente Gian Mario Spacca - e quindi ogni turista, anche il più lontano, diventa il nostro target. Grazie al web, dal nuovo sito del turismo (www. turismo.marche.it) ai numerosi social network sui quali siamo presenti, possiamo raggiungere chiunque, soprattutto i mercati ad alto valore aggiunto”. La comunicazione e promozione dell’offerta turistica si affidano al potenziamento del web marketing grazie alla realizzazione della piattaforma multicanale Dms (Destination Management System) e a un’innovativa app di prodotto dedicata al mare: “Le Marche in blu” per sistema Android e presto anche per iPhone. L’ap-

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plicazione permetterà di trovare tutte le informazioni utili e conoscere la molteplicità di attrattive che un soggiorno nelle spiagge marchigiane può riservare. Dalle indicazioni su come arrivare a dove dormire o mangiare, agli itinerari e alle visite, agli eventi principali, al divertimento. Grande successo è stato riscontrato dalla mostra legata al concorso fotografico“#sestosensomarche lanciato dalla Regione proprio in occasione della Bit, che ha registrato l’invio di 4mila fotografie in solo quattro settimane con il progetto innovativo del Social Media Team Marche e dalla community Instagramers Italia. Con questo “challenge” fotografico, promosso dal 2 al 30 gennaio scorsi, le Marche hanno coinvolto direttamente gli appassionati di Instagram, un social network e un’applicazione gratuita per smartphone che permette di scattare foto, applicare filtri e condividerle istantaneamente sul web. I 150

scatti selezionati dalla giuria sono stati esposti per tutta la durata dell’evento e sono stati votati dai visitatori e dai giornalisti, che hanno assegnato rispettivamente un premio del pubblico e un premio della critica. La giuria del concorso ha decretato tre vincitori: primo classificato @amepiacecosì”, con la foto “This is Urbino”, per l’istante di contemplazione della città dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco, candidata a città europea della cultura 2019. Il secondo classificato è “@stenovelli”, con uno scorcio di Ascoli Piceno. Il terzo vincitore è “@ lallaweb” per il punto di vista originale e i colori accesi di angoli ameni e nascosti delle spiagge marchigiane.

L’ App disponibile su GooglePlay


SPECIALE

“LE MARCHE CON STILE” ALLA BIT 2013 In concomitanza con il prestigioso appuntamento fieristico, GGF Group ha presentato il suo volume dedicato alle eccellenze del territorio: in doppia lingua, una guida agile ed esaustiva alla scoperta di una regione dai tanti “turismi”

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rovare a raccontare un sogno chiamato Marche: nasce così, tre anni fa, “Le Marche con Stile”, una pubblicazione firmata GGF Group dedicata alla celebrazione delle bellezze e delle eccellenze di questa regione. Da manuale del lusso, com’era stato pensato e ideato nella sua prima edizione, quest’anno “Le Marche con Stile” è diventata una vera e propria guida turistica ed è stata proposta, in anteprima assoluta a Milano, in occasione della Bit. Grande come un iPad, ricco di foto, informazioni e approfondimenti, il volume è in doppia lingua, italiano e inglese, ed è destinato ad un target di turisti di nicchia, in Italia e all’estero. Sarà distribuito in ventimila copie attraverso i circuiti del lusso, della moda e del turismo. Pagina dopo pagina, il lettore vie-

ne condotto alla scoperta di un territorio unico per le sue bellezze e per la varietà dei suoi paesaggi, con l’alternanza del mare e delle colline, dei borghi medievali e delle città del Rinascimento. La guida si apre con una panoramica ampia e dettagliata sulle regione, offrendo una visuale privilegiata di quelle che sono le perle naturali, culturali ed enogastronomiche del territorio, nonché gli eventi più significativi. Si prosegue con sei itinerari geografici che portano alla scoperta della regione, con focus sui monumenti, le chiese, i musei e gli itinerari di maggior suggestione. Particolarmente interessante e innovativa la sessione “turismi”, che indica le possibili declinazioni attraverso cui vivere la propria esperienza nella regione: un viaggio tra sapori e colori, una piacevole im-

mersione tra le boutique e i factory store, una parentesi per tuffarsi nella natura incontaminata, un momento dedicato alla spiritualità o per rigenerarsi alle terme e, infine, un nuovo modo di fare meeting, conciliando lavoro e piacere. Continuando a seguire il file rouge del sogno marchigiano, la guida offre, in chiusura, una selezione di quelle che sono le migliori realtà dedicate all’accoglienza, alla ristorazione e allo shopping. La scelta è stata molto accurata, ancorché difficile, considerate le tante realtà di punta, proprio per offrire una garanzia di qualità. E se le pagine della guida finiscono, il sogno e l’avventura proseguono, con novità, aggiornamenti e proposte sul sito dedicato: www.lemarcheconstile.com.

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LUCI DELLA RIBALTA

La forza della suggestione “Madama Butterfly”, un titolo del grande repertorio dopo il dittico d’apertura. Di Arnaud Bernard la firma dei due nuovi allestimenti nel cartellone lirico delle Muse. “Estetica minimalista, non a detrimento del coinvolgimento emotivo”. Cifra stilistica d’impatto forte, la carriera del regista d’opera percorsa con l’anima del musicista di S. Coricelli

M Arnaud Bernard

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usica di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel testo “tragedia giapponese”, la prima ebbe luogo alla Scala di Milano nel 1904. Una caduta clamorosa, che renderà necessaria un’accurata revisione. Con entusiastici riscontri appena tre mesi dopo. Affascinato dalla cultura orientale, Puccini si era impegnato in un laborioso lavoro di ricerca prima di accingersi alla sua sesta opera: la scelta del soggetto dopo aver assistito a Londra, nel luglio del 1900, all’omonima tragedia in un atto di David Belasco, tratta da un racconto dell’americano John Luther Long. “Madama Butterfly”, un titolo del grande repertorio che alle Muse di Ancona ebbe il tributo di otto minuti di applausi finali dal pubblico della Stagione inaugurale del teatro. E che a distanza di dieci anni il Massimo dorico ha riproposto, con non minore successo, nel nuovo allestimento della Fondazione Muse, a firma Arnaud Bernard. Alla guida dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana e del Coro lirico “Vincenzo Bellini” Renato Palumbo, oggi come nel 2002: una direzione capace di trovare momenti espres-

sivi alti. Al fianco di Palumbo, nella Stagione 2012 -2013, il francese Bernard: suoi la regia, le scene, i costumi e le luci di una Butterfly che ha emozionato il teatro, interpretata dall’applauditissima Elena Popovskaya, soprano dagli accenti sublimi. Nel cast, i bravi Anna Malavasi (Suzuki), Luciano Ganci (Pinkerton), Gianfranco Montresor (Sharpless). La carriera del regista d’opera percorsa con l’anima del musicista (lo studio del violino intrapreso a solo sei anni), Arnaud Bernard ha nel suo attivo artistico una lunga carrellata di allestimenti in luoghi prestigiosi. Solo tra gli ultimi progetti: “Tosca” a Caracalla per l’Opera di Roma, ripresa di “La bohème” all’Arena di Verona, “Carmen” a San Pietroburgo, “Romeo e Giulietta” a Marsiglia, Bilbao e Liegi, “Falstaff” a Losanna, “Otello” al Bolshoi. Alle Muse di Ancona ha già lavorato nel 2008 mettendo in scena “La traviata”: nessuna concessione oleografica, uno spettacolo caratterizzato dalla raffinatezza dell’essenzialità. In questa Stagione lirica, di Bernard anche la firma del dittico con cui si è aperto il cartellone: “L’enfant prodigue” di Debussy e “Cavalleria rusticana” di Mascagni, para-


“Madama Butterfly“, di Bernard la regia, le scene, i costumi e le luci

bola del “figliol prodigo” la prima - tratta dal Vangelo di Luca -, opera italiana profondamente viscerale la seconda, in cui l’unità di tempo, il giorno di Pasqua – resurrezione di Gesù, domina per importanza simbolica tutta la vicenda. Debutto con successo: un allestimento ricco di pathos, apprezzato per le stilizzazioni e i continui rimandi sulla scena dallo sfondo imponente per forza allusiva. “Nell’alveo dell’aspetto religioso che domina i due testi, sia pur sotto aspetti molto diversi, ho innanzitutto cercato di dare al dittico il trait d’union della coerenza: visiva ed estetica”. Per “Madama Butterfly” si può parlare di uno spettacolo nel segno della tradizione? “Lo spettatore è proiettato in Giappone: un allestimento in questo senso tradizionale, ma improntato ad un’estetica minimalista. D’impatto l’impianto scenico: banditi ridondanze floreali e i cliché più abituali, cercando la suggestione nel-

la purezza visiva e nel coinvolgimento emotivo”. Il ruolo della luce nel gioco delle proiezioni psicologiche. “E’ un ruolo forte. Cio-Cio-San vive in un sogno dopo l’incontro con l’ufficiale americano e ha cresciuto il figlio con la speranza ossessiva del ritorno del padre: le immagini sono la produzione visiva di questo stato d’animo”. Come ha costruito il personaggio di CioCio-San? “Rifuggendo ogni forma di manicheismo: la tendenza a vedere tutto il male solo da una parte, tutto il bene solo dall’altra. L’animo umano è ben più sfaccettato: anche Pinkerton, nell’immaginario scolpito come il freddo approfittatore, anche lui alla fine è un uomo. Non mi piacciono gli spettacoli costruiti su una tesi: questa costruzione è dello spettatore, sta a lui decidere il gioco delle parti per il tramite dell’immedesimazione”. Per lei si è trattato di un ritorno alle

Muse: che cosa pensa di questo teatro? “Che è un posto miracoloso per la sua compagine professionale e umana: una squadra tecnica di persone animate da competenza e passione, come non si trovano più nei teatri di queste dimensioni. Nessuno ha mai contato le ore di lavoro, e i miei complimenti vanno anche alle masse artistiche: il Coro è eccezionale (maestro Pasquale Veleno, ndr.), non si raggiungono certi risultati quando il palcoscenico delle prove sta in piedi sette giorni, come nel caso del dittico che ha aperto la Stagione. Anche la Filarmonica Marchigiana è in ottima forma: già solo dopo poche ore di prove la musica di Debussy aveva la pienezza di un suono veramente bello, drammatico”. Quali sono adesso i suoi progetti? “Le cose che vorrei fare sono davvero tante, ad esempio il terzo ‘Falstaff’ (il primo segna il debutto di Bernard, ventinovenne, a Charleston, negli Usa, ndr.) o ‘La fanciulla del West’ di Puccini. Però ce n’è una su tutte: il ‘Macbeth’, assolutamente”.

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LUCI DELLA RIBALTA “What the body does not remember” (foto di Matthias Zölle)

Muse, luogo del contemporaneo Abitare lo spazio teatrale con possibilità di sperimentare linguaggi diversi. Cartellone pop alla seconda edizione, la novità del microfestival dedicato alla danza: video, conferenze e lezioni tuttoin1giorno. Centralità nello spettacolo capolavoro del celebrato coreografo belga Wim Vandekeybus di S. Coricelli

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ttraversare lo spazio teatrale per abitarlo con suggestioni che intercettano dinamiche positive di innovazione e di rilancio. Il Massimo di Ancona centro propulsore di attività culturali, con possibilità di sperimentare la contemporaneità di linguaggi diversi. Tutto in un giorno l’originale progetto di microfestival dedicato alla danza che ogni luogo delle Muse ha percorso con la sua proposta di artisti di punta, giovani promesse, rassegne di video, conferenze e lezioni e che ha avuto centralità nello spettacolo capolavoro di creazione degli ultimi 25 anni, exploit del celebrato coreografo belga Wim Vandekeybus. Il primo tuttoin1giorno danza festival è andato di scena lo scorso 22 febbraio: perno del progetto (voluto dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ancona e Fondazione Muse in collaborazione con Amat e Inteatro), “What the body does not remember” (Ciò che il corpo non ricorda), che per la straordinaria energia conquistò negli Stati Uniti il pre-

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stigioso Bessie Award. Sul palco Ricardo Ambrozio, Damien Chapelle, Tanja Marín Friðjónsdóttir, Zebastián Méndez Marín, Aymara Parola, Maria Kolegova, Livia Balazova, Eddie Oroyan, Pavel Masek. Musica originale: Thierry De Mey & Peter Vermeersch. Un’occasione unica per vedere di nuovo ad Ancona, come ha sottolineato il direttore della Fondazione Muse Velia Papa, lo spettacolo che fu creato nel 1987 proprio a Polverigi, nel corso di tre mesi di residenza, e che segnò il futuro di Inteatro come centro internazionale di produzione. Fitto il programma del festival tuttoin1giorno, “un progetto bellissimo – ha spiegato il direttore dell’Amat, Gilberto Santini – che solo in un teatro polifunzionale come le Muse si poteva realizzare”. Da segnalare l’iniziativa “Liebe Pina”, incontro con il mondo di Pina Bausch; al Musecaffé inaugurazione della mostra fotografica di Ninni Romeo dedicata alla grande coreografa. Della compagnia marchigiana “7-8 chili” è stato proposto

“Replay”; finale nel Salone delle feste con “Spic & Span” della Compagnia Foscarin Nardin Dagostin. Al suo secondo anno alle Muse il cartellone PopMusicMuse, inaugurato con Ludovico Einaudi, nome di primo piano della musica d’autore contemporanea. A seguire il Grupo Compay Segundo (da Buena Vista Social Club) il 6 marzo, Mannarino il 16 marzo, Baustelle il 23 marzo, mentre il 13 aprile sarà la volta di Renzo Arbore – in concerto alle Muse con la sua Orchestra italiana – e il 24 aprile di Francesco De Gregori. Un carnet che amplia l’offerta del Massimo di Ancona come valore aggiunto per la città, grazie ad una nuova modalità organizzativa che dimostra capacità di interlocuzione degli enti con i privati.

Per info: Biglietteria Muse tel. 071 52525 biglietteria@teatrodellemuse.org Info: www.teatrodellemuse.org


CULTURA

Macerata a tutto jazz Protagonisti della tromba e della chitarra al Lauro Rossi

P

rima data del 2013 (10 febbraio) con il quintetto tutto americano di Jeremy Pelt nel progetto Macktet. Un nome di punta della scena contemporanea, acclamato dal grande pubblico statunitense e votato “Rising Star” della tromba negli ultimi quattro anni dalla prestigiosa rivista Downbeat. La storica rassegna del jazz al Teatro Lauro Rossi di Macerata dispiega un calendario di tutto rilievo: attenzione ai protagonisti della tromba, Fabrizio Bosso sarà in concerto il 16 marzo in duo con l’italo-inglese Julian Oliver Mazzariello, giovane stella del pianismo jazz. Prima, il 23 febbraio, appuntamento con il chitarrista maceratese Filippo Gallo che presenterà il suo primo lavoro discografico da leader, “September Waiting”. Il quartetto è composto da alcuni dei jazzisti marchigiani più affermati: Andrea Morandi alla

batteria, Ludovico Carmenati al contrabbasso e Marco Postacchini al sax tenore; ospite d’eccezione il trombettista Marco Tamburini. Il secondo set vedrà di scena il chitarrista Alessandro Usai, vincitore nel 2010 del Premio internazionale Massimo Urbani: con il suo Spare Time Trio presenterà a Macerata il disco “Reload”, con la presenza del grande sassofonista Emanuele Cisi. Il 23 marzo sarà la volta degli Opus 5, il quintetto all-stars americano che proporrà l’ultimo lavoro discografico. Una poderosa frontline formata dal sassofonista tenore Seamus Blake e dal trombettista Alex Sipiagin, accompagnata da una ritmica eccezionale che vede al piano David Kikoski, al contrabbasso Boris Kozlov e alla batteria Donald Edwards. Il 7 aprile concerto di chiusura con l’incontro unico tra la marchigiana Colours Jazz Orche-

a Jeremy

Il musicist

Pelt

stra e la cantante Barbara Casini; visione orchestrale di Paolo Silvestri, “Agora Tá” il titolo di un progetto orientato verso il Brasile e in generale verso il Sud America: uno sguardo non rivolto ai classici della bossa nova o ai grandi maestri, ma una scelta di canzoni e autori meno frequentati, da Ary Barroso a Milton Nascimento, passando per Sergio Natureza, Jacob do Bandolim, l’uruguaiano Jaime Roos e Pedro Caetano.

Per info: Biglietteria dei Teatri tel. 0733/230735

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Dalla locandina della mostra

CULTURA

Ghergo,tocco glamour Fotografie dal 1930 al 1959 nella mostra di Montefano di S. Coricelli

U

n inno alla bellezza, un tempio del talento innalzato all’eleganza. L’attimo ghermito con stile impeccabile: il famoso “tocco Ghergo”, fascinazione che sperimenta su tessuto classico. Carrellata di un centinaio di scatti nella mostra che celebra un pioniere della fotografia di moda in Italia, il mago della composizione e delle luci: l’omaggio di Montefano (Mc) ad Arturo Ghergo creatore di icone, il figlio nato all’alba di un secolo che immortalerà con chiave glamour sullo sfondo degli anni ’30, ’40 e ’50 e avrà i nomi altisonanti delle stelle del cinema, di rampolli di casate nobili e di esponenti dell’alta borghesia, della cronaca mondana e artistica che impazzò con l’exploit internazionale di Cinecit-

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tà. Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sylva Koscina, Sophia Loren. E un Vittorio Gassman in versione Al Capone, giovanissimo come Marella Caracciolo, tra le modelle del fotografo marchigiano che da Montefano, dove nacque nel 1901, si trasferì a Roma ventottenne per aprire il celebre studio di via Condotti. Un archivio debordante, significativo lo spaccato che si offre con l’esposizione allestita al Teatro “La Rondinella”: foto dal 1930 al 1959, tra i ritratti del primo decennio quelli di Papa Pio XII, di Edda Ciano Mussolini, Irene Brin, Leonor Fini, e poi una sequenza di nobildonne e rampanti blasonati romani, ma anche personaggi illustri di passaggio nella capitale. E’ il caso dell’anonimo ambasciatore della

Cina (1935-40) con cilindro e guanti bianchi, del principe Hussein di Giordania con la kefiah (1951-52 ca.) e dell’aviatrice canadese Miss Piguet (1945). La mostra di Montefano, voluta dal Comune e con il sostegno della Regione, è a cura di Cristina Ghergo; apertura fino al 1° aprile.

Per info: Comune di Montefano tel. 0733 852930 - 0733 852846


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P A L A Z Z O D A L L A CASAPICCOLA 156


A CASA DI

I

l Palazzo Dalla Casapiccola è stato costruito tra il Seicento ed il Settecento per ospitare alti prelati che si recavano in pellegrinaggio al vicino Santuario di Loreto. Molti stemmi nel cortile e nello scalone interno ne testimoniano il passaggio. A metà dell’Ottocento, Domenico Dalla Casapiccola, trisnonno dell’attuale proprietaria che risiedeva a Vienna, si trasferì con la famiglia a Recanati dove acquistò il Palazzo. Pur rimanendo assolutamente integro nella sua struttura originaria e nelle sue decorazioni di arredamento, è stato dotato di ogni comfort. I soffitti dei saloni del piano nobile hanno importanti affreschi del Settecento e Ottocento rappresentanti scene mitologiche e grottesche. Le ampie cantine del Cinquecento e Seicento hanno mantenuto la loro struttura originaria con mattoni a vista e volte a vela e a botte: fino ad un recente passato venivano utilizzate per lo stoccaggio dei cereali e per la produzione di olio e di vino. Medievali sono invece le lunghe grotte sottostanti che collegavano il Palazzo ad altri edifici e servivano da vie di fuga. Il giardino “all’italiana” risale all’epoca della costruzione del Palazzo e, orientato verso occidente, guarda il “Colle dell’infinito”

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A CASA DI

di leopardiana memoria e gli Appennini al di là delle valli marchigiane. Il giardino con le aiuole piene di fiori e circondate da siepi di bosso è delimitato da un muro di pietra che faceva parte delle mura di cinta della città. Il Palazzo Dalla Casapiccola a Recanati, dimora storica del ‘600/’700, è aperto agli ospiti che potranno così godere dell’esclusività offerta da questo genere di alloggio. Al centro della regione Marche, con il caratteristico aspetto dei piccoli borghi raccolti sulle dorsali collinari, Recanati, città d’arte e di poesia, è circondata dalla dolce campagna marchigiana e si trova a pochi chilometri dal mare.

Per Info: Palazzo Dalla Casapiccola Piazzola Vincenzo Gioberti 2 62019 Recanati (MC) Tel: 071/7574818 Mob: 3381380055 www. palazzodallacasapiccola.it

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VIAGGI

A cura di Maraviglia viaggi www.maravigliaviaggi.it

PER STACCARE LA SPINA

SOLUZIONI MID BREAK

SOLUZIONI LONG BREAK

Fuerteventura Isole Canarie

PUNTA CANA Repubblica Dominicana

L’isola è come un’immensa duna che emerge da un mare trasparente e turchese. Si avverte subito la vicinanza con l’Africa e si respira il profumo del deserto, in un clima sempre mite, tutto l’anno. Le vacanze a Fuerteventura vi daranno la sensazione di vivere in un mondo a parte: la meno conosciuta e meno mondana delle Canarie, sospesa fra oceano e deserto offre un mix perfetto di spiagge lunghissime, vita di mare e tranquilli villaggi situati in piccoli porti, dove gustare l’eccellente cucina locale a base di pesce.

L’Iberostar Punta Cana è parte del rinomato complesso alberghiero Iberostar Bavaro Golf & Spa Resort, situato direttamente su un tratto di costa tra i più belli dell’isola sia per la meravigliosa spiaggia tropicale protetta dalla barriera corallina che per le numerose opportunità di divertimento presenti nella zona. Gli ospiti potranno scegliere di godere initerrottamente del sole e del mare, coccolati dai tanti servizi del resort oppure andare alla scoperta dell’isola attraverso tour tra valli, campi e montagne, piantagioni di canna da zucchero, cacao e banane o escursioni sottomarine con la possibilità di ammirare spettacolari coralli e scogliere, squali ed altre specie marine

Partenze in marzo da Milano, Bologna, Verona, Bergamo, Roma a partire da €860 a persona Il pacchetto comprende: volo charter + 7 notti in all inclusive c/o Suite Hotel Atlantis Fuerteventura Resort Be Live situato nel Parco Nazionale delle Dune, a 1,5 km dalla vivace Corralejo

Partenze in marzo da Milano a partire da €1808 a persona Il pacchetto comprende: volo charter + 7 notti in all inclusive c/o Iberostar Punta Cana

info su: www.maravigliaviaggi.it Tel. 071 206402

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v

LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA Weekend…a casa dello scienziato Una proposta ideale per gli spiriti più curiosi e per le giovani famiglie con bambini, che potranno stimolare la propria curiosità nel Museo della Scienza del Balì e divertirsi nei diversi percorsi interattivi, dalla sala delle illusioni alla sala delle onde magnetiche. Il tutto in una villa storica di grande fascino, a contatto con la natura e con i sapori genuini di Cartoceto, a 18 km da Fano. Il pacchetto comprende: • 2 notti a Villa San Martino Dimora Storica • ricca colazione all’italiana con torte fatte in casa, mieli, marmellate e frutta fresca • 1 ingresso al Museo del Balì. Da non perdere come soluzione di soggiorno in occasione del Carnevale di Fano, 3 e 10 febbraio 95 euro a persona, Cartoceto (PU) www.maravigliatravel.it/pacchetto/42/a-casa-dello-scienziato

Benessere per la coppia Un soggiorno all’insegna delle cose semplici e autentiche nella romantica cornice di Rocca D’Ajello, a Camerino: questo è quanto può offrirvi la Locanda dell’Istrice con i suoi 700 libri a disposizione degli ospiti. E per completare l’atmosfera, un day Spa d’eccezione alla Kimben Spa di Borgo Lanciano, tra acque rigeneranti e massaggi, da concludere con un gustosissimo aperitivo. Il pacchetto comprende: • 1 notte con prima colazione in appartamento con angolo cottura presso la Locanda dell’Istrice • 1 percorso olistico alla Kimben SPA con sauna, bagno turco, piscina riscaldata, idromassaggio, nuoto controcorrente • 1 massaggio viso o corpo parziale 30’ • 1 aperitivo. 105 euro a persona, Camerino (MC) www.maravigliatravel.it/pacchetto/26/benessere-per-la-coppia

Charme & Benessere nel Borgo Marinaro Nella splendida location del borgo marinaro di Civitanova, un intimo rifugio dal design esclusivo. L’utilizzo di materiali puri e pregiati crea un’atmosfera elegante e garantisce massimo comfort nell’antico cuore della città. Stesso livello di comfort e benessere sono alla base del percorso relax all’antico Uliveto, dove abbandonarsi a note di piacere puro. Il pacchetto comprende: • 1 notte in Standard Room presso B&B Santomaro Sea-Loft • Ricco buffet di prima colazione • 1 massaggio parziale corpo 30’ e 1 percorso olistico con piscina, idromassaggio, Kneipp, sauna bagno turco, bagno romano stanza del sale, presso Centro Benessere Shusa l’Antico Uliveto. 105 euro a persona, Civitanova Marche (MC) www.maravigliatravel.it/pacchetto/22/charme-e-benessere-nel-borgo-marinaro

Bagno di petali tra 100 torri Un affascinante borgo medievale scolpito nel travertino, un percorso tra antichi ponti romani e stupefacenti palazzi storici. Una dimora di charme immersa nel fascino di cento torri e un profumato bagno di petali in una magica e intima atmosfera. Il pacchetto comprende: • 1 notte in Suite con prima colazione presso Residenza 100 Torri****, nel centro storico di Ascoli • Aperitivo afrodisiaco all’arrivo • Atmosfera speciale in camera con composizione floreale e bagno di fiori in idromassaggio • 1 cena a lume di candele in villa storica • Posto auto riservato • Consumazioni del frigobar incluse • Omaggio alla partenza. 227 euro a persona, Ascoli Piceno (AP) http://www.maravigliatravel.it/pacchetto/6/un-bagno-di-petali

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VIAGGI

I VIAGGI DI MICHELA M

iei cari lettori, con molto piacere dedico questo itinerario ad un grande personaggio marchigiano che molto ha realizzato nel territorio maceratese e di tutta la regione per promuovere la cultura e il turismo culturale: Roberto Scocco. La sua recente scomparsa, che ha gettato chiunque lo conoscesse nello sgomento, lascia comunque nei nostri cuori un piacevole ricordo della sua squisita persona. E allora voglio qui ricordarlo in un viaggio che racconta del mio primo incontro con lui e con il suo amato Castello di Pallotta, la grande eredità che lascia a tutti noi come una creatura da continuare a far vivere. Era una domenica mattina d’inverno, una di quelle in cui ti va di affrontare il freddo della stagione e di partire in esplorazione di “qualche bel dove” con gli amici. La giornata ci giocava a favore, con il cielo che si era appena aperto regalandoci dei caldi e avvolgenti raggi di sole. “Michela, programma tu l’itinerario!”. Detto, fatto: “Oggi vi porto a vedere il Castello di Caldarola. Prima, però, fermiamoci a pranzo in un posticino che mi sembra niente male, la locanda Pappafò a Camerino”. Approvazione unanime. Partiamo! Ci immergiamo nel bel saliscendi delle colline che avvolgono il comprensorio di Camerino, lasciando alle spalle il profilo fiero e solitario dell’antica Rocca di

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Varano. La Rocca sorge a dominio della Valle del Chienti, a circa otto km dal centro della città ducale, aggrappata ad un aspro sperone roccioso da cui sembra fuoriuscire in continuità di materia. Strategica fortezza difensiva dei Da Varano, signori di Camerino, la Rocca divenne nel tempo una vera e propria fonte di guadagno, grazie ai pedaggi imposti nella sottostante strada di collegamento tra Roma e l’Adriatico. Tutt’oggi la sua posizione dominante, nonostante i segni laceranti del tempo, continua ad esercitare grande fascino e suggestione. Saliamo quindi verso il centro cittadino seguendo le sinuose curve dei crinali. Il verde brillante dell’erba risplende sotto i raggi del sole e ci accoglie come uno smagliante sorriso. Arrivati in cima e appena lambito il centro storico, riprendiamo in discesa verso Castelraimondo godendo di un superbo panorama sulla catena appenninica. Un’ultima collina da risalire a finalmente siamo arrivati alla nostra locanda, un bel casolare di campagna che ci accoglie all’interno con un’atmosfera fresca e giovane e con una superba veduta. Il locale non è proprio economico, ma se siete in cerca di “piatti d’autore”, di accostamenti un po’ inusuali e di un ambiente di charme, allora Pappafò è quello che fa per voi. Mangiamo risotto di zucca gialla con quaglia e pinoli, saccottino di maiale con noci, stracchino e sapa su letto di cavolo rosso, e molte altre delizie ancora. Fieri

di una bella mangiata, che si prolunga con tutta calma grazie anche all’ausilio della bella vista, ripartiamo seguendo la tabella di marcia alla volta del nostro sospirato Castello di Pallotta. Il Castello sorge nel punto più alto e panoramico del paese e offre un contesto meraviglioso dove è possibile rivivere suggestioni e ricordi del passato, tra gli oggetti curiosi e originali che si scoprono nel percorso, dall’antica cucina medievale alla sala del consiglio, dalla sala delle carrozze a quella degli stemmi. Suoniamo al singolare campanello d’ingresso ed entriamo subito nell’androne di attesa da cui si aprono i percorsi a piedi nel circostante parco e i begli affacci sul borgo dalle antiche mura merlate. Siamo arrivati un po’ tardino e questa è l’ultima visita del pomeriggio. A farci strada nel percorso guidato è proprio Roberto Scocco, che ci riempie di aneddoti e curiosità e battute scherzose. Lo sapevate ad esempio di un registro simile ad una tabella di battaglia navale per mezzo del quale il maggiordomo organizzava le mansioni della servitù? Sulla colonna verticale erano elencate le cose da fare (A- cambi lenzuola da preparare, B- rifornimento pane, C- coperti da apparecchiare per la cena, ecc.), ciascuna associata allo specifico addetto, mentre sulla riga orizzontale erano indicate le quantità (1, 2, 3, 4, ecc.). Dall’angolo in alto della tabella una serie di aghi pen-


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Ristorante Pappafò Via Montagnano 98, Camerino (MC) T. 0737.630794 www.pappafo.com

DOVE MANGIARE: Ristorante del Castello Via Cassero 2, Caldarola (MC) T. 0733.657620 www.castellopallotta.it

Osteria L’Eremo Loc. Bistocco 3, Caldarola (MC) T. 0733.905409 www.osteriaeremo.it

Ristorante Rocca del Borgia P.le. Marconi 1, Camerino (MC) T. 0737.636769 www.roccadelborgia.it

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Il Picciolo di Rame Loc. Castello di Vestignano, Caldarola (MC) T. 348.3316588 www.picciolodirame.com

Borgo Lanciano Relais benessere 4* Località Lanciano 5, Castelraimondo (MC) T. 0737.642844 www.borgolanciano.it

DOVE DORMIRE: Villa Fornari Residenza d’Epoca Loc. le Calvie 2, Camerino (MC) T. 0737.637646 www.villafornari.it

denti appesi con filo serviva per indicare l’esatto punto di incrocio tra colonna e riga al quale corrispondeva l’istruzione. Così, ad esempio, A3 significava preparare 3 cambi di lenzuola. Geniale, pratico e eco-friendly, senza spreco di carta! Per non parlare poi dell’urna delle votazioni, un’urna ‘sì modellata da poterci infilare la mano senza lasciar capire se si stava votando per il Sì o per il No’, o del fantasma di Maddalena Pallotta, che abita i meandri de castello e può regalare inaspettate comparse ai visitatori... Vi sono molte altre curiosità che ci ha raccontato Roberto, ma non voglio togliervi il gusto di scoprirle da soli. Lasciandovi dunque con le suggestioni di un tramonto, nel calar della notte su queste valli ricche di storia e di leggende, vi auguro una bella esperienza al Castello di Pallotta e ringrazio Roberto Scocco per il gioiello che ha creato. Buona avventura e alla prossima!

Scrivi a: m.rossi@maravigliatravel.it I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.

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ITINERARI DEL GUSTO

ITINERARI DEL GUSTO La Canonica Via Borgata, 20 – Casteldimezzo (PU) Tel. 0721209.017 Cel. 328.7653.998 info@ristorantelacanonica.it L’ambiente è caldo e rustico con camino e mattoni faccia a vista, ideale d’inverno, ma ottimo anche d’estate grazie ad un gradevole spazio all’aperto. Il menu è caratterizzato da due proposte che variano ogni 15-20 giorni, la prima icentrata sulla pesca locale e l’altra sui prodotti dell’entroterra. Il tutto condito con ottimo vino e spiegato fin nel dettaglio. Il locale si trova nel piccolo borgo di Casteldimezzo, all’interno del Parco Naturale del Monte San Bartolo. Ideale per visitare la zona con una bella passeggiata lungo la strada panoramica che va da Pesaro a Gabicce con splendidi scorci a picco sul mare contornati da una natura rigogliosa.

La Rimessa Piazza Risorgimento 31 - Amandola (FM) Tel 0736847915 info@larimessa.com Il locale è ristorante, pub e pizzeria nel centro del paese di Amandola e offre un menù ricchissimo che va dalla pizza alle proposte di cucina tipica, mantenendo ottimi prezzi e ottima qualità del servito. La pizza, sottile, croccante e leggera è strepitosa ed è un piacere gustarla in piazza con vista sull’animata vita cittadina, durante l’estate. Ideale come punto di partenza per una passeggiata alla scoperta degli splendidi panorami dei Sibillini.

Vintora Via Circonvallazione 23 - San Marcello (AN) Tel. 0731267473 Un locale nato per far conoscere i prodotti delle aziende agricole marchigiane che hanno accettato di sottoporsi ad un disciplinare di garanzia diventandone socie. Qui si cucina su ricette tradizionali dal pane al dessert ed il menù cambia ad ogni stagione. Il locale è ricavato in quelle che anticamente erano le mura difensive di San Marcello, restaurato esaltandone le suggestive caratteristiche. Il cibo è scelto e preparato con cura, con ingredienti a km zero. Ottimi i salumi e la crescia, da provare i primi e i secondi annaffiati con buon vino e ottima birra.

Re Squarchio Via Largo tre Archi, 4/5 - Petritoli (Fermo) Tel. 0734 658649 www.ristoranteresquarchio.it Originale la location sulla Piazzetta dei Tre Archi nel cuore di Petritoli, centro storico di origine medievale posto sopra una ridente collina che domina la vallata dell’Aso ed offre uno stupendo paesaggio che spazia dai Monti Sibillini alla costa adriatica ricco di olivi, gelsi e colline verdeggianti. La cucina è regionale con olio, salumi, formaggi, pasta, carni scelti con cura e rielaborati in cucina. Il locale è intimo e la cortesia immancabile. Vi consigliamo di prenotare specie nel fine settimana.

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TURISMO

Ciao, Alessandra di G. Guidi

L

a memoria è suadente: un setaccio che distilla nella filigrana del tempo sospeso solo ciò che è piacevole, che fa bello il ricordo. Ma un mese è un tempo troppo corto per spiegare così questo senso di te: una figura incisa nella bellezza. Quella della dignità, della schiena sempre dritta. Dell’umanità che è stata cifra di una vita e stoffa della competenza nel lavoro. Ciao Alessandra, troppo corto anche il tempo della condivisione: quattro anni fa, un incontro sulle strade della professione, tu il direttore d’hotel, io a coadiuvarti nel marketing e nella comunicazione al cospetto di un’apertura importante, a 5 stelle. Sullo sfondo il lusso che ancora una volta avevi interpretato nella sua quintessenza: l’eleganza che raccontava subito la donna, la sobrietà nel fasto che è tale quando trasferisce in un ambiente l’anima di chi lo pensa. Come uno scenografo sul set: la cura è nel dettaglio, ma del suo passaggio non ti accorgi perché crea, non ostenta. Proprio come te: la forza dell’autorevolezza che non ha abbandonato mai la prima linea e ha sempre allacciato tutte le maglie che compongono il risultato finale. E’ questa l’accoglienza: il mettere gli altri al centro. Lo insegnavi anche da noi, nel periodo del-

la nostra collaborazione. Un battito di ciglia, ma l’esempio si è stagliato subito con la limpidezza dei suoi contorni: la bravura della professionista, un curriculum fitto delle direzioni inanellate in alberghi di prestigio in giro per il mondo. Tu che del vociare del mondo filtravi la sostanza della parola consapevole, portandoti con quel passo lieve che qualifica l’ospitalità stessa. Turismo di charme, l’impegno in comune, la ‘passionaccia’ delle notti a lavorare tutti insieme, il mestiere condiviso tra le quinte di una terra che merita le luci della ribalta per la sua magnificenza. Piemontese, passaggio nella Toscana delle copertine patinate, le Marche ti avevano conquistata con la loro riservatezza appesa ad un’idea di poesia da declamare – era il tuo credo – con l’arte del sorriso. L’apertura del mare è stato l’orizzonte di consulenze ispirate, di un pensiero affinato sui libri, i tanti e tanti libri della tua amata collezione che adesso arricchisce la biblioteca di Loreto. Quel tanto di te che è diventato seme di nuova cultura, un tributo di bellezza col profilo della donna che tanto somiglia a questa nostra terra: le movenze di un innato garbo, il punto di vista più alto che la distinzione del fare ha sempre preferito – con gusto squisito- al giudizio.

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TURISMO

Missione Israele Le Marche all’International Mediterranean Tourism Market di Tel Aviv di I. Antognozzi

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e Marche guardano al mondo e il mondo guarda alle Marche. È con questa consapevolezza che una delegazione marchigiana, guidata da Pietro Talarico, dirigente del Servizio Turismo della Regione Marche, ha partecipato, dal 4 al 7 febbraio, all’International Mediterranean Tourism Market di Tel Aviv. Una missione, negli intenti originari, solo “esplorativa” che ha invece avuto un riscontro immediatamente concreto e “produttivo”. È stato, infatti, un viaggio con dei risvolti particolarmente interessanti, che prospetta l’apertura di nuovi scenari per il turismo incoming nelle Marche. La delegazione, composta da Massimiliano Polacco (Confcommercio Marche, Federalberghi Marche e Camera di Commercio Ancona), Guido Guidi

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(Consorzio Marche Maraviglia – neo costituito organismo che unisce gli operatori turistici regionali - ), ha potuto conoscere da vicino la natura e le esigenze dei turisti israeliani alla ricerca di nuove destinazioni e ha presentato ai maggiori Tour Operator israeliani pacchetti di viaggio nelle cinque province marchigiane coerenti, immediatamente apprezzati e, oggi sappiamo, già immessi nel mercato nazionale. Le incertezze politiche che oggi avvolgono la Turchia, già meta privilegiata dei viaggiatori israeliani, stanno, infatti, spingendo i turisti del Paese mediorientale a guardare altrove, in cerca di località che rispondano a requisiti considerati primari: mari puliti, paesaggi incontami-

nati e soprattutto un’offerta culturale di qualità. Le Marche, in questo senso, risultano assolutamente attrattive: soddisfano ampiamente queste richieste, grazie ai 180 km di costa premiati con ben 16 Bandiere Blu, colline e monti di rara bellezza, con borghi incantati che anche nel 2012 hanno fatto sventolare sulla regione 17 Bandiere Arancioni e con un ventaglio di proposte culturali davvero ampio, con stagioni liriche, concerti, calendari teatrali di grande rilievo. Questi fattori di richiamo fanno delle Marche una destinazione ideale, sia per i gruppi, che per viaggi individuali o di coppia. Un altro elemento di forte interesse per i turisti israeliani è legato allo shopping, con una predilezione per il circuito regionale degli outlet: per la qualità dei


prodotti e i costi ribassati; per le realtà in cui si possano conciliare qualità e risparmio. Anche sotto questo profilo le Marche risultano molto appetibili, tanto da proporsi sempre di più come terra dello shopping. L’attenzione e la vocazione a puntare su preparazioni di qualità, anche sotto il profilo eno-gastronomico, fanno delle Marche una possibile meta anche per i turisti (una vera nicchia), che puntano esclusivamente ad itinerari con cucina kosher. Sul territorio, infatti, è possibile rispondere a tutte le esigenze che questa particolare dieta richiede. Un punto fondamentale su cui bisogna puntare per permettere l’incoming dei turisti israeliani sul territorio marchigiano è certamente quello dei collegamenti

diretti: sono diversi, infatti, i tour operator specializzati nell’outgoing che hanno espresso interesse ad attivare voli sulle Marche, come hanno già fatto con altre regioni d’Italia. Per rendere possibile questa apertura la Regione Marche ha rimarcato il proprio interesse e garantito il proprio appoggio ai i TO israeliani sulla base di termini di collaborazione assolutamente vantaggiosi. Il quadro che è emerso dalla missione, complessivamente, è molto positivo e stimolante: da un lato ci sono turisti desiderosi di visitare nuove terre e scoprirne il patrimonio paesaggistico, culturale ed artistico, dall’altro c’è un territorio, le Marche, che è sempre più consapevole delle sue potenzialità e si sta impegnando per far emergere le sue ricchezze e le

sue eccellenze, che sono assolutamente in grado di soddisfare anche i gusti più esigenti e difficili. Siamo di fronte ad una nuova scommessa che, grazie alla sinergia tra la Regione e gli operatori del settore turistico, le Marche hanno tutta l’intenzione di vincere. Destinazione Marche Una delegazione marchiana all’IMTM di Tel Aviv per conquistare i turisti israeliani. La nuova frontiera del turismo incoming guarda verso Israele

Anagrafe del mercato turistico israeliano POPOLAZIONE

7.863.300 (dicembre 2011)

STRUTTURA DEMOGRAFICA (QUOTA %)

0-14 anni: 27,9% - 15-64 anni: 62% - over 65 anni: 9,8%

ETÀ MEDIA

33 anni

PIL (BN.$)

238.8*

PIL PRO-CAPITE

32.226*

Nel corso del 2011 il turismo israeliano outgoing ha fatto registrare 4.387.300 partenze per l’estero, con un incremento del 3 per cento circa rispetto al 2010. La spesa effettuata dagli israeliani all’estero nel 2011 si stima sia stata intorno ai 3 miliardi di dollari. A seconda delle fasce di età e del sesso, i turisti israeliani sono così distribuiti: 677.100 - di cui il 51 per cento maschi nella fascia da 0 a 19 anni; 309.800 - di cui il 48 per cento maschi - nella fascia da 20 a 24 anni; 2.646.100 - di cui il 59 per cento maschi - nella fascia da 25 a 59 anni; 304.400 - di cui il 56 per cento maschi – nella fascia da 60 a 64 anni; 413.800 - di cui il 55 per cento maschi oltre i 65 anni. Le principali destinazioni scelte dagli israeliani sono l’Europa per

il 60% circa, quindi il Nord America e l’Asia per il 20 per cento rispettivamente. Anche nel 2011 l`Italia è stata una delle mete europee privilegiate dal turismo israeliano, con un traffico complessivo stimato in più di 400.000 presenze. Le mete preferite in Italia sono, tradizionalmente, le città d`arte, i laghi e le principali località sciistiche e balneari. La propensione del pubblico israeliano verso il nostro paese nasce da vari fattori: l`ammirazione verso la cultura, l`arte, la lingua e la gastronomia italiana; la vicinanza geografica; l`eredita` culturale dell`ebraismo italiano; la percezione dell`Italia come uno dei paesi più amici sulla scena internazionale. Le destinazioni preferite in Italia rimangono le città d`arte (76 per cento), seguite

da quelle minori (8 per cento); le località balneari (2 per cento); i laghi (2 per cento); i centri prevalentemente commerciali (4 per cento), la montagna (4 per cento) e le località termali (2 per cento). Destano anche un certo interesse le oasi naturalistiche (2 per cento). E’ recentemente emersa la domanda di turismo sportivo, in particolare sci-ciclismo-golf, nonché di turismo enogastronomico. Secondo l’Associazione Israeliana dei Tour Operator il 79 per cento degli israeliani ha viaggiato all’estero negli ultimi tre anni: il 20 per cento per lavoro, il resto per turismo. L`80 per cento di coloro che viaggiano all`estero utilizzano un`agenzia di viaggi, mentre il 30 per cento si avvale di pacchetti organizzati.

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APPUNTI IN AGENDA

Cosa facciamo di bello stasera? Quante volte vi sarete posti questa domanda… ML ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

Ravel e Stravinskij

Form: tappe a Pesaro, Ancona e Fabriano Due capolavori che hanno segnato la storia del Novecento musicale: il “Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore” di Ravel, limpido e perfetto quanto estroso e trascinante, e la suite da “L’oiseau de feu” (“L’uccello di fuoco”) di Stravinskij, fra i più alti esempi di pittura musicale in stile ‘fauve’. Appuntamento atteso nell’ambito della Stagione sinfonica dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana: tre date, 1° marzo Teatro Rossini di Pesaro (in collaborazione con l’Ente Concerti), 2 marzo Teatro delle Muse di Ancona (in collaborazione con gli Amici della Musica), 3 marzo Teatro Gentile di Fabriano. Al pianoforte Roberto Cominati, artista italiano fra i più acclamati in campo internazionale; sul podio, Donato Renzetti, direttore principale e artistico della Form. Per info: www.filarmonicamarchigiana.com

Musella il misantropo

Il 21 marzo a Civitanova Marche Prima italiana al Teatro Pergolesi di Jesi al termine di una residenza di allestimento, “Il misantropo” a firma del giovane regista marchigiano Antonio Mingarelli sarà proposto il 21 marzo al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche. Nel ruolo di protagonista uno straordinario Lino Musella, a confronto con un testo che è testimonianza autentica del Molière uomo e poeta. L’opera affronta impietosamente i temi essenziali del vivere: il rapporto con gli altri, con la società, con il mondo, con la donna amata. L’esigenza di assoluto di Alceste, il giovane protagonista nemico dei compromessi e dei capricci dell’alta società, si scontra non soltanto con le ipocrisie e i vizi, ma anche con le debolezze innocenti, con i necessari galatei del convivere. Per info: www.amatmarche.net

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Tristano e Isotta, il mito in un musical

Teatro Dell’Aquila di Fermo, 24 marzo La prossima tappa sarà il 24 marzo a Fermo con “Tristano e Isotta il musical”, accattivante proposta nel calendario della X edizione dei Concerti del Resto del Carlino – direzione artistica Deborah Vico - progetto di solidarietà e cultura a favore della Fondazione Salesi di Ancona. Sul palcoscenico del Teatro Dell’Aquila (ore 17.30), lo spettacolo di musica, teatro e poesia nato da una “visione” del cantautore fanese Stefano Fucili che ha reinterpretare il mito di Tristano e Isotta. Regia di Fabrizio Bartolucci, nell’opera versi in rima e ballate melodiche, con accompagnamento dal vivo del gruppo celtico Musicaparole e del percussionista Marco Pacassoni. Uno dei brani dello spettacolo – cui partecipa anche il Coro Polifonico Malatestiano di Fano – ha la firma di Lucio Dalla. Per info: www.ilrestodelcarlino.it/concerti_carlino

Fortuna Opera Festival: “Falstaff” di scena

Fano, 22 e 24 marzo Due le opere prodotte dalla Fondazione, dopo “Don Giovanni” è la volta di “Falstaff”, di scena al Teatro della Fortuna di Fano il 22 e 24 marzo con i vincitori del II Concorso internazionale di canto “Marcello Giordani”. Tutti interessanti gli appuntamenti nel calendario del Fortuna Opera Festival, il 6 aprile in programma un concerto con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini guidata da Roberto Parmeggiani e con due solisti d’eccezione: Alberto Maria Ruta, violino, e Simonide Braconi, prima viola dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Per info: tel. 0721.800750 - botteghino@teatrodellafortuna.it.

La Medusa di Bernini ad Ancona

Mostra dossier in Pinacoteca Fino al 28 aprile la Pinacoteca civica di Ancona riapre al pubblico alcuni dei suoi nuovi spazi per ospitare la mostra “Medusa tra luce ed emozione”, un affascinante percorso attorno al celebre Busto di Medusa, lo straordinario marmo di Gian Lorenzo Bernini. La mostra dossier, appositamente studiata per il museo da ComunicaMente con la curatela della direttrice della Pinacoteca Costanza Costanzi e il supporto di Giovanni C.F. Villa, e promossa da Scuderie del Quirinale e Musei Capitolini di Roma nell’ambito del progetto territoriale “Tiziano Grand Tour”, è resa possibile grazie a uno scambio culturale tra la Pinacoteca di Ancona, che ha concesso in prestito alle Scuderie del Quirinale due importanti opere di Tiziano, e i Musei Capitolini di Roma, custodi del capolavoro del Bernini. Per info: 071.2225041 – pinacoteca@comune.ancona.it

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à porter

r e t r o àp di G. Baiocco

SPA-GLAM

Cosa indossare in un centro benessere

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n buon soggiorno, in un centro benessere, è senza dubbio una breve e rilassante vacanza tra i nostri mille impegni di lavoro. In questi centri si attuano programmi personalizzati per una remise en forme generale, con prevalenti finalità estetiche e di benessere psicofisico. Se per caso vi accingete per la prima volta a questo tipo di piacevole avventura, potrebbero esservi utili dei semplici e “semiseri” consigli. Innanzitutto occorre sempre informarsi prima dell’arrivo in struttura se la “beauty farm” o, per usare un termine moderno, “Spa”, sia attrezzata di asciugamani o accappatoi per i propri clienti, necessari per il relax e per muoversi all’interno dei vari percorsi. Un consiglio, comunque, è quello di procurarvi un bellissimo e comodissimo accappatoio di spugna o meglio ancora di ciniglia. Portatevi un buon libro, un lettore mp3, una bibita di riserva, un frutto e delle creme super idratanti. Per questo corredo optate sempre per colori tenui e in tinta unita: a

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nessuno fa piacere vedere stampe floreali “anni 50” o cuffie in gomma con “margherite applicate” mentre ci si rilassa nella sauna; tantomeno va usato l’accappatoio preso con i punti del supermercato, con tanto di logo pubblicitario. Per le più audaci e per chi vuole essere originale in tutti i modi, procurarsi un “kimono” di lino, bianco o nero, per spostarsi da un ambiente all’altro: è molto più chic e raffinato della spugna. Oppure grandi teli di cotone/lino chiamati: pestemal (o peshtemal), negli hamma orientali. Nei paesi dell’Europa settentrionale e centrale, giù fino alla Germania e all’Austria, è normale fare la sauna nudi. Fin da bambini si viene abituati alla nudità comune, che in sè non ha nulla di sconveniente o riprovevole: l’imbarazzo è semplicemente dovuto all’educazione ricevuta. In Italia la mentalità prevalente è ben diversa e solo alcune regioni, grazie alle influenze austriache, hanno una diffusa cultura della sauna. Purtroppo nel nostro Paese molti centri benessere sono semplicemente luoghi di svago


cachemire o cotone, con pantayoga… e comode sneakers: non è molto elegante mangiare con qualcuno sudato, oliato e semibagnato al proprio fianco. In queste strutture è facile incontrare Vip, quindi, per la sera sobri trucchi e look altrettanto semplici; ricordatevi sempre che siete in relax e non in televisione. Una Spa richiede molta attenzione al look e alle maniere, anche per noi uomini. Lasciate il telefono in camera e sfoggiate anche voi teli di lino o di spugna; condite il tutto con sguardi magnetici. Ci sono molte signore e signorine che vanno sole nelle Spa e generalmente, in quanto sole, sono molto più tenere e timide, specialmente se sono senza trucco e senza vestiti… quindi è una buona occasione per far conoscenza, ma guai alle “tamarrate”, come infradito personali ai piedi con logo brasiliano. Lasciamole comunque fuori da ogni cabina Sauna o Bagno turco, perchè intralciano

il passaggio e portano sporcizia. Spesso sono le stesse ciabatte che vengono usate in palestra, in casa e per gettare l’immondizia di casa. Sotto le suole raccolgono tante impurità da scriverci una tesi di laurea. E’ vero che la sauna uccide i germi, ma non è un buon motivo per portarli dentro. Quindi evitate tali eccessi e siate solo voi stessi il lino e con il vostro “appeal”. Comunque ricordarsi sempre che si è in vacanza-riposo, quindi il vostro look deve rispondere al vostro stato d’animo: comodo, che permetta movimenti rilassanti come il vostro soggiorno. Buon relax, allora.

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e divertimento e la sauna viene usata in modo del tutto improprio e scorretto. Sappiate, inoltre, che dopo la sauna viene un appetito da dinosauri, quindi, attenti a non esagerare: molti credono che sudare faccia dimagrire. Un consiglio: le acque termali possono rovinare anche le migliori lycre; preferite, invece, costumi in cotone e tinte unite, un bel costume intero, bianco o nero, rispetto al bikini con frange e stampe leopardate… eliminerete in questo modo l’effetto “tigre nella Savana con la nebbia”. Per coloro che non abbandonano mai i propri gioielli e diamanti sappiate che ci sono degli armadietti non proprio sicuri come la vostra banca svizzera, quindi, potete lasciare le vostre gioie tranquillamente nella cassaforte di casa. Nel momento della pausa pranzo, in molte Spa è permesso pranzare in accappatoio; io consiglio di andare in camera a profumarsi, togliersi gli oli da massaggio e sfoggiare una bella tuta in

Scrivi a: giampaolo@mlmagazine.it Le lettere più belle, saranno pubblicate! 171


tendenze

Ci vediamo in ufficio a cura di

SG life style

La progettazione degli spazi dedicati al lavoro ha, negli ultimi tempi, preso una strada ben precisa. Provo a definirla con una serie di parole – guida:

Comfort Flessibilità Eco sostenibilità Privacy Integrazione Comunicabilità

S

e consideriamo che la maggior parte del tempo quotidiano viene dedicato al lavoro, può aver senso per un imprenditore investire nella gradevolezza e confort dello spazio lavorativo per i propri dipendenti. Analizzando ad una ad una le parole-guida, il maggior comfort si traduce in situazioni professionali più easy, dove la differenza gerarchica non sia enfatizzata dalla divisione delle aree o dalla differenziazione degli arredi, ma sia concretamente legittimata dal proprio operato e responsabilità. In sedute e scrivanie più ergonomiche, in uffici meno ingessati, in colori più morbidi, gradevoli e differenziati. Pensare a come arredare gli uffici si avvicina, quindi, un po’ di più a come arredare una casa, con concetti meno standardizzati e piatti. Soprattutto nelle aziende o funzioni in cui è fondamentale l’apporto creativo, un maggior comfort contribuisce a lasciare più libertà alla mente e

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al pensiero. I nuovi strumenti di lavoro, come il wireless network, la video conference, skype e la necessità di maggiore flessibilità, ci stanno portando verso ambiti lavorativi più informali. Perché, quindi, non adottare in alcuni casi sedute o poltrone più rilassanti o piani di appoggio meno consueti: del resto siamo abituati anche a casa ad usare il pc tenendolo sulle ginocchia, piuttosto che appoggiato ad un side-table. Gli spazi lavorativi devono rispettare una maggiore dinamicità e collaborazione, per fronteggiare meglio i continui cambiamenti di mercato: gruppi di lavoro per progetto, postazioni libere per le trasferte, riorganizzazioni funzionali; viene dunque richiesta una maggiore flessibilità, che in termini di arredo può tradursi in divisioni di uffici e postazioni che, da un giorno all’altro, possono modificarsi senza interventi strutturali. Spesso le superfici industriali sono lasciate “grezze” con gli impianti

a vista, come un contenitore dentro cui poi vengono inserite le suddivisioni degli uffici, organizzati in zone semiaperte protette da paraventi modulari colorati per funzione, o in veri e propri cubi che creano la differenziazione più che visibile tra spazi comuni, sale riunioni e isole di lavoro identificate per funzionalità. Altra parola d’ordine oggi è garantire una maggiore eco sostenibilità, perché le nuove generazioni sono molto più sensibili di un tempo a questa problematica. C’è, quindi, maggiore attenzione alla scelta dei materiali costruttivi e di arredo, sempre più spesso riciclabili o lasciati al naturale; che non abbiano impatti negativi sulla salute dei dipendenti: ad esempio il compensato ecologico, i pallet di legno o il cartone pressato da usare come scaffalature; le scrivanie costruite in stile piani di lavoro da carpenteria; la plastica colorata mixata al legno, imbottiture soft e colorate e il su-


ghero che favorisce una maggiore insonorizzazione degli spazi. Il design di ufficio più aggiornato tende, infatti, a creare anche un senso maggiore di privacy, a garantire conversazioni private senza necessariamente dover creare uffici completamente chiusi. Il senso del privato si accompagna, senza reali contrasti, all’aumento delle aree comuni; sono molte le aziende che inseriscono al loro interno bar, piccoli ristoranti e zone per l’attività fisica. Spazi comuni da utilizzare per il break o anche fuori dalle ore lavorative tendono a favorire integrazione e comunicabilità tra i dipendenti, anche di culture differenti, in un clima più informale e con un’atmosfera più intima e meno spersonalizzata; un maggiore senso di appartenenza fa diminuire la percentuale di turn over dei dipendenti. In generale oggi si tende a sostenere che un ambiente di lavoro piacevole, rilassante, ecosostenibile

non necessariamente vada contro i criteri di efficienza ed efficacia di chi ci lavora. Dipendente soddisfatto e rilassato = prestazione di qualità superiore. Aree dedicate al relax, alla lettura, al ristoro, alla forma psicofisica, non implicano un rendimento inferiore, semmai un minor stress. Questo citano alcuni studi specializzati nella progettazione degli spazi lavorativi, riferendosi a studi di settore un po’ vaghi, o forse solo per avere una giustificazione a questa nuova tendenza. La nuova sede di Google a Londra e quella di Microsoft a Vienna sono un esempio aggiornato di come si possa concepire gli uffici, coniugando architettura sostenibile con un ambiente di lavoro comunque produttivo. Il nuovo quartier generale Google a Londra è un’assoluta novità in termini di originalità ed eco sostenibilità, progettato con materiali totalmente privi di sostanze con residui chimici pericolosi. Al loro interno esistono: un

bar, una palestra, un’area yoga e perfino uno spazio verde sul tetto per l’orto, in cui i dipendenti possono coltivarsi le loro verdure. Nella nuova sede di Microsoft a Vienna, gli spazi sono decorati con motivi molto colorati, volti ad enfatizzare lo spirito più giocoso e creativo dei giovani dipendenti. Sono presenti giardini verticali, uno scivolo e un’area coperta dove parcheggiare le biciclette. E’ chiaro che queste due aziende, per le loro dimensioni e per la loro tipologia di attività di ricerca innovativa, possono “permettersi” di sperimentare per prime nuove strade e dedicare cospicui investimenti al rinnovamento delle sedi di lavoro. Seguire l’esempio, però, sempre con le dovute e prudenti proporzioni, è comunque uno dei modi possibili per investire nella propria azienda. Il classico elenco di pro e contro è sicuramente un primo strumento base per verificare se e come innovarsi in questo ambito.

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SALUTE E BENESSERE

Telethon e malattie rare Telethon non è solo un charity-show; dietro l’impressionante macchina e battage televisivo ci sono il lavoro e la dedizione di una fondazione che fa del proprio scopo lo studio delle malattie rare di Mario Timio

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roprio perché poco diffuse, queste vengono scarsamente considerate e rimangono neglette nella considerazione e soprattutto nella terapia, poiché l’industria farmaceutica non trova conveniente investire nelle ricerca per la scarsa ricaduta economica che ne deriva (farmaci “orfani”). Tutto ciò fino a quando non è scesa in campo Telethon, che ha avuto il merito non solo di finanziare la ricerca, ma anche e soprattutto di sensibilizzare l’opinione pubblica, che comincia a disbrigarsi meglio nel vasto campo delle malattie rare. Forse sulla scia dell’iniziativa Telethon, anche le istituzioni si son date da fare. Una tappa importante è rappresentata dal decreto ministeriale 279/2001, cha ha riconosciuto le malattie rare assistibili dal Servizio Sanitario Nazionale. Ma che cosa sono queste malattie rare, si chiede l’opinione pubblica la quale, peraltro, ha contribuito tramite Telethon a farle conoscere meglio? Le chiamano rare poiché interessano meno di cinque persone su diecimila. Apparentemente poche, ma messe tutte insieme sono circa seimila,

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coinvolgendo almeno due milioni di persone in Italia. Per esse Telethon ha destinato dal 1999 ad oggi oltre 370 milioni di euro, finanziando 2.431 progetti, cioè il 16-18 per cento delle domande che la fondazione riceve. A garanzia che i nostri interventi tramite sms siano utilizzati in modo proficuo, Telethon, rifiutando le logiche di spartizione, buoniste ma inefficaci, finanzia gli studi sulle malattie rare applicando un modello che si basa su una valutazione della ricerca fatta al momento dell’erogazione, e non a posteriori. Tutto ciò per superare, insieme agli interventi istituzionali, gli ostacoli incontrati dai malati e loro familiari in termini di difficoltà di diagnosi, carenza di farmaci, burocrazia esasperante e mancanza di informazioni, che portano a pietosi viaggi della speranza all’estero. Le malattie rare note sono oltre 7.000, ma l’elenco si allunga sempre di più con i progressi diagnostici della medicina. Tali malattie nella maggior parte sono genetiche, anche se possono conseguire ad esposizione ambientale intra ed extrauterina. Recentemente è stata pre-

sentata la prima bozza del Piano nazionale per le malattie rare, con l’obiettivo di delineare le strategie e definire i compiti delle istituzioni coinvolte (Ministero delle Salute, Regioni, Asl, aziende ospedaliere). Tra i problemi emergenti vi sono l’organizzazione della rete nazionale, il sistema di monitoraggio, le banche dati, le innovazioni curative (ponendo attenzione ai farmaci “orfani”) e il ruolo delle associazioni. Insomma, si tratta di un salto di qualità nell’assistenza e nell’incentivazione della ricerca tramite defiscalizzazione delle aziende farmaceutiche. Tra queste, quelle interessate allo studio di farmaci per malattie rare oggi sono Shire, collegata a Telethon, GlaxoSmithKline e Novartis. La multinazionale del farmaco Shire è stata l’ultima ad entrare (2012) nell’universo malattie rare, siglando un accordo con Telethon che prevede un finanziamento quinquiennale di 17 milioni di euro, a favore dell’Istituto Tigem di Napoli, per potenziare la ricerca genetica su diverse patologie neurodegenerative (che includono la maggior parte delle malattie rare). A significare


Le ricerche italiane promosse da Telethon sono talmente all’avanguardia che anche l’industria farmaceutica si è lasciata convincere a finanziare studi su malattie scarsamente diffuse

che le ricerche italiane promosse dalla Telethon sono talmente all’avanguardia che anche l’industria farmaceutica si è lasciata convincere a finanziare studi su malattie scarsamente diffuse. Anche se - come spiega Paola Castellani, direttore di ricerca di Novartis - tali farmaci, considerati orfani, “possono trovare applicazioni per patologie più diffuse, in modo che se ne possa ammortizzare il costo e renderli più accessibili”. Non solo. Lo studio sulle patologie rare sta aprendo strade di grande valore scientifico. Un recente articolo apparso sulla prestigiosa rivista Nature ha confermato che l’approccio al meccanismo patologico è spesso “dal letto al topo”, cioè l’opposto di quanto è stato fatto finora: prima si cerca la risposta in laboratorio, poi si trasferisce in corsia. Per inciso, una malattia rara ha contribuito a spiegare la funzione e alcune patologie del rene. Qual è oggi lo stato dell’arte sulle malattie rare? In altre parole, come si fa a sapere se un bambino o un adolescente è affetto da una tale malattia e che cosa si deve fare? Per i bambini delle regio-

ni Marche, Umbria e Toscana, nulla, nel senso che un campione di sangue di ogni neonato viene inviato “d’ufficio” al centro di riferimento regionale che per le Marche è l’Ospedale Salesi di Ancona e per le altre due regioni è l’Ospedale pediatrico Mayer di Firenze. Una volta posta la diagnosi di malattia rara in regime di esenzione, si provvede alla formulazione del piano terapeutico appropriato con prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza cent (LEA), sempre da parte di medici dei centri di riferimento regionali. Per la diagnosi e cura di malattie rare nell’età evolutiva e adulta si fa riferimento alle medesime strutture (per le Marche all’ospedale Torrette), seguendo per intero l’iter tracciato nei neonati. Anche le numerose associazioni di pazienti con malattie rare svolgono un ruolo determinante per il confronto e lo scambio di esperienze tra malati e loro famiglie a livello regionale e nazionale. Anche in questo settore la regione Marche è molto attiva nella diffusione della cultura di tali malattie. Recentemente, anche con il supporto di associazioni

del settore, è stato organizzato a Fermo un convegno su: “Le malattie rare nelle Marche: dai dati del registro alla costruzione della rete”. Le tematiche trattate sono state molteplici: dai risultati del registro regionale alle indicazioni per accedere al centro di riferimento, dagli esempi di diagnosi precoce o di esordi inconsueti alle testimonianze di trattamento e di supporto delle istituzioni. Sì, perché malattia rara non è solo questione di cura medica ma anche di prendersi cura del paziente e della sua famiglia. Quindi dall’intervento terapeutico si scivola verso il welfare, che talvolta è più complesso della ricetta medica. Ma anche in questo settore la Regione Marche è ben posizionata classificandosi tra le prime in Italia.

Per informazioni sui centri di riferimento si consiglia di consultare la normativa regionale o visitare la sezione dedicata ai siti di diagnosi e cura del Centro Nazionale Malattie Rare (www. orphanet-Italia.it) o chiamare il telefono verde al numero 800.89.69.49.

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CHEF

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ome è avvenuto il suo incontro con la cucina? “Non posso parlare di un vero e proprio incontro, perché io, in cucina, ci sono nato. Mia madre ha sempre lavorato come cuoca e io stavo sempre con lei; ero la mascotte del ristorante, giravo tra i tavoli e i fuochi e la mia è stata una scelta naturale”. Quanto ha significato per lei essere figlio d’arte e quanto conta lavorare con persone di famiglia? “Per me essere figlio d’arte è un vanto, un orgoglio, un piacere, un’eredità che mi è stata lasciata e che, porto avanti con passione. Una cosa molto piacevole è quando i clienti di una vita mi dicono che a volte hanno nostalgia della cucina di mia madre… Ormai sono 19 anni che gestisco il ristorante, ma lo spirito è rimasto quello di un tempo.

DANILO BEI “Sono come un pittore che si lascia ispirare al momento: i miei “colori” sono gli ingredienti freschi che trovo, mentre il resto è frutto della mia fantasia ” di A. Dachan

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Quali sono gli insegnamenti e i segreti della cucina dei suoi genitori che ha mantenuto nel suo lavoro? “Anzitutto l’uso della materia prima di altissima qualità e avere un rapporto di fiducia con i fornitori. Bisogna usare i prodotti in modo semplice; il 99% degli ingredienti che uso proviene dal territorio: è un modo per valorizzare ciò che abbiamo e celebrare le eccellenze di cui siamo circondati”. Quali sono state, invece, le novità che ha introdotto? “Ho voluto sostanzialmente mantenere immutata l’anima del ristorante e le novità che ho introdotto sono legate in maniera specifica al tempo in cui viviamo. Sono stati fatti significativi passi avanti nell’ambito della ricerca e oggi c’è maggiore consapevolezza e attenzione rispetto al passato al tema dei cibi biologici e


alle tecniche di cottura che consentono di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche dei prodotti. Come chef tengo a questi valori e quando cucino ci metto tutta la mia sensibilità e passione”. Una delle caratteristiche del suo ristorante è il connubio tra la buona ristorazione e l’arte: ce ne vuole parlare? “Questo connubio è dovuto, principalmente, alla creatività di mio padre. È sempre stato appassionato d’arte e aveva molti amici pittori. Dietro ad ogni quadro c’è una storia, c’è un rapporto diretto con chi l’ha realizzato. Lo stesso vale per la collezione di bottiglie, che sono state disegnate e colorate appositamente per lui. Io e i miei fratelli abbiamo respirato quest’aria densa di cultura e quest’atmosfera poetica. Per me queste storie vissute e raccontate sono una fonte di ispirazione continua”. Ha citato diverse volte la sua famiglia: quanto conta il lavoro di squadra? “Moltissimo, dà una carica e una motivazione forte, anche quando ci sono diversità di vedute o divergenze. Oltre ami miei genitori e a me nel ristorante lavora mio fratello Osvaldo, che si occupa della cantina, mio fratello Roberto, che ha ereditato la passione per l’arte ed è responsabile della sala e mia cognata Laura, che prepara i dolci. Lo spirito di squadra lo condividiamo anche con i nostri collaboratori, che entrano a tutti gli effetti nella famiglia”. Nel suo ristorante sono passati molti personaggi importanti: chi ricorda con più emozione? “Un pittore di Civitanova, Arnoldo Ciarrocchi, che ha ispirato mio padre. È un artista con grandi vedute e ideologie, con

una sensibilità accentuata, che ha lasciato la sua impronta nelle nostre anime; è una persona buona, che sa essere spiritosa e concreta allo stesso tempo”. Qual è il suo piatto forte? “Il piatto forte è senza dubbio la frittura di pesce di mia madre, che ha un merito ed una bravura speciale nel dosare gli ingredienti e seguire la cottura. Per quanto riguarda le mie preparazioni, invece, devo dire che per me ogni piatto ha un’anima, una storia, devo sentirlo dentro, altrimenti non riesco a crearlo. La clientela, in genere ama particolarmente i miei cannelloni ripieni di crostacei in salsa di zucchine”. Se volesse sorprendere una persona con un menù speciale, cosa cucinerebbe? “Devo dirle che su questo punto sono una persona, come dire… particolare! Amo vivere la cucina giorno per giorno; sono come un pittore che si trova davanti un foglio bianco e i colori e si lascia ispirare al momento. I miei “colori” sono gli ingredienti freschi che trovo, mentre il resto è frutto della mia fantasia e di ciò che sento in quel momento. Dentro di me c’è un database di sapori che conosco profondamente e una serie di abbinamenti che si valorizzano l’uno con l’altro. A volte capita che i clienti mi chiedano un menù per una data a venire, magari in occasione di qualche ricorrenza, ma io il menù lo faccio al momento; chi mi conosce si fida e si lascia sorprendere volentieri”.

Ristorante Emilio – dal 1965 Per info: Via Girardi Andreottino, 1 63023 Fermo Tel:0734 640365 www.ristoranteemilio.it

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> RESPONSABILE INDUSTRIALIZZAZIONE E TEMPI E METODI Azienda operante nel settore elettrodomestici per potenziare la struttura tecnica ricerca: RESPONSABILE INDUSTRIALIZZAZIONE E TEMPI E METODI Rif. TM\AP il ruolo prevede la responsabilità della gestione tecnica degli impianti e delle tecnologie produttive , la ricerca della mas-

sima efficienza organizzativa e tecnologica , l’adeguamento dei sistemi produttivi alle necessità del mercato. E’ richiesta una esperienza analoga maturata in contesti produttivi moderni e orientati alla ricerca continua del miglioramento e dell’efficienza produttiva. Sede di lavoro provincia di Ancona. Se interessati inviare cv a risorse.umane@sidagroup.com > RESPONSABILE Engineering Azienda operante nel settore elettrodomestici per potenziare la struttura tecnica ricerca: RESPONSABILE Engineering Rif. PA\RE Al quale affidare le seguenti aree: progettazione e sviluppo prodotti, industrializzazione, assicurazione qualità, tempi e metodi E’ richiesta una esperienza analoga maturata in contesti produttivi moderni e orientati alla ricerca continua del miglioramento e dell’efficienza produttiva. Sede di lavoro provincia di Ancona > Importante azienda operante nel settore alimentare con sedi in Italia e all’estero, per ampliamento del proprio organico ricerca: RIF: GC/MO CAPO UFFICIO CONTABILE Il nuovo collaboratore sarà in-

serito nell’area amministrativa e si occuperà in autonomia e responsabilità della gestione di tutte le pratiche legate alla predisposizione e controllo del bilancio di gruppo. Nello specifico si occuperà di: • Gestire e coordinare procedure contabili e amministrative • Predisporre e redigere, in collaborazione con i colleghi di ufficio, il bilancio civilistico e consolidato della Casamadre • Coordinare, organizzare, controllare e rielaborare i reports periodici delle controllate • Gestire la contrattualistica intercompany • Supervisionare gli adempimenti fiscali Il candidato ideale ha un’età compresa tra i 35-45 anni ed ha già maturato almeno 5 anni di esperienza nel ruolo; conosce la lingua inglese ed ha dimestichezza con i sistemi informatici. Saranno valutate positivamente figure di assistenti di Direzioni Amministrative provenienti da gruppi di medie e grandi dimensioni. Capacità di analisi, pianificazione, autonomia decisionale e competenze organizzative completano il profilo ricercato. La sede di lavoro è nelle Marche I candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell’autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 D.Lgs. 196/03) all’indirizzo ricercaeselezione@sidagroup.com indicando il riferimento dell’annuncio, oppure iscriversi al sito Sida ed inserire il proprio cv.

Gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: SIDA S.r.l. Via I° Maggio - 60131 Ancona - Fax 071/2852245 - info@sidasrl.it - www.sidasrl.it Consenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla Ricerca e Selezione del personale in corso, ai sensi del D.Lgs. 276/03. I candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla Privacy (D. Lgs. 196/03).

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