Galleria 2.0

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Politecnico di Milano

Milano – Galleria 2.0 Interazione sociale e rinascita urbana

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MMXII press


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a cura di Alessandro Rocca Dipartimento di architettura e studi urbani Politecnico di Milano via Bonardi, 3 I - 20133 Milano T +39 02 2399 5475 C +39 347 601 2322


Politecnico di Milano Scuola di Architettura e societĂ a.a. 2012-13 Corso di laurea in Architettura ambientale LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3

Milano – Galleria 2.0 Interazione sociale e rinascita urbana docenti proff. archh. Alessandro Rocca, Matteo Aimini, Matteo Clementi tutor archh. Alessandro Altini, Leonardo Belladelli, Maria Feller, Marta Geroldi, Matteo Roveda, Edoardo Ticcozzi gruppi di progettazione degli studenti Beretta, Carnovali, Zonca Biraghi, Fanzago, Pitasi Bonini, Gimigliano, Scarpellini Bonvini, Castoldi, Spadoni Busi, Semeraro, Valenti Busnelli, Mauri Carrasso, Conni, Soci Casirati, Luinetti, Suardi Crespi Crespi, De Bernardi Cristofori, Farina, Rota Elli Farina, Savio, Zangari Lazzarini, Longhi, Prandolini Magnani, Palmitessa, Pelucchi Maj, Modelli Micheli, Peci, Zanicotti Parzani, Pompameo, Tomasini

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Stop al consumo di suolo di Alessandro Rocca

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Le parole d’ordine del decennio trascorso, “nonluoghi”, “modernità liquida”, “junk space”, si riferivano a un mondo in cui sviluppo e dissipazione erano legati da un rapporto quasi virtuoso e dove sembrava che fossero il consumo e la spesa stessa a creare ricchezza. Oggi, a partire dalla “decrescita felice” di Serge Latouche, e soprattutto dalla feroce crisi economica, siamo chiamati a registrarci su parametri completamente diversi e a immaginare un’architettura che non serve solo a muovere capitali ma anche a salvare, riparare e rigenerare le parti di città investite da processi di obsolescenza e dismissione, e a cogliere nuove opportunità di sviluppo dolce e sostenibile. Fermare ogni nuova costruzione: questa è un’idea, ed è anche uno slogan molto efficace, che segna l’indirizzo prevalente dell’urbanistica consapevole nella gestione dello sviluppo urbano. Sarà la fine dell’architettura? Sicuramente è la fine, o almeno dovrebbe esserlo, dei grandi progetti calati dall’alto che si impossessano di aree estese, le bonificano, magari eliminando ogni traccia di quello che c’era prima, e insediano nuovi complessi, intere parti di città omogenee al proprio interno e slegate da quello che le circonda. Gli esempi recenti e in corso, a Milano, sono numerosi, dai quartieri localizzati sulle aree dismesse, come i Piani di recupero urbano (Rubattino, Porta Vittoria, Porta Romana, Marelli, ecc.) e come le operazioni di Santa Giulia, e come gli sviluppi downtown di Citylife e Porta Garibaldi. Non sono convinto che questo sistema fosse sbagliato, o perlomeno non sempre, ma oggi queste strade appaiono sempre meno percorribili innanzitutto per ragioni economiche, perché i


grandi investimenti richiedono grandi impegni finanziari, tempi lunghi, prospettive di commercializzazione rassicuranti. In questi ultimi anni, in base a queste considerazioni, abbiamo sviluppato laboratori di progettazione intesi a riqualificare edifici esistenti o a inserirsi in complessi già densamente urbanizzati, accettando quindi un’ipotesi di sviluppo “debole”, basato sulla gradualità, sulla molteplicità di attori, sulla considerazione del fattore temporale e della compatibilità sociale come i parametri fondamentali della trasformazione urbana.

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Localizzazione del mercato ortofrutticolo e delle carni nell’Est milanese. (fonte: Alad)


Un laboratorio di sperimentazioni urbane di Matteo Aimini

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Quest’area di 150.000 mq, faraway so close, per parafrasare un celebre film di W.Wenders, così lontana per la sua inaccessibilità ma così vicina al cuore della città in termini di prossimità spaziale è stata dal 2006 l’oggetto dei nostri studi strategici e progettuali. Coinvolti in una specie di cronistoria impazzita, dalla Città del Gusto e del Benessere, figlia dell’ottimismo pre crisi e di una Expo poco generosa nei confronti della città consolidata, allo scampato pericolo ligrestiano che delineava i tratti emaciati di una cubatura illimitata dai caratteri somatici simil acciaio e vetro. Fino ad approdare allo scenario quotidiano, frammentato e aggredito per parti, talvolta da permanenze (in)stabili ma poco pertinenti alla vocazione del luogo, come il deposito giudiziario dei motori rubati o sequestrati. Insomma, un brandello di anarco-città che lotta per mantenere alcune piccole funzioni attive ma che per il 90 per cento è lasciato alla crescita spontanea di un numero non precisato di graminacee, arbusti e nuova fauna...uno scenario quasi post qualcosa. Per assurdo questa particolare fragilità dovuta ad un contesto instabile ed indeterminato puo’ in qualche maniera stimolare un nuovo modus operandi nell’area, certo siamo consapevoli della sua dimensione e vastità che non si puo’ certamente risolvere con un programma ideologico, semplificato e mirato esplicitamente al ricavo oneroso, come si è visto già molte altre volte in interventi arcinoti degli ultimi dieci anni a Milano. Forse questa crisi economica nello specifico ci sta insegnando qualcosa, o meglio, si ritorna a pensare la città non solo in pianta ad un scala quasi satellitare ed omnicomprensiva, ma ad azioni di piccolo medio taglio che coinvolgano parti mirate e circoscritte dove la partecipazione sociale non è più vista come un standard


numerico obbligatorio ma come un attore indispensabile per la vita dei luoghi. Certo che scoperta....no gente no vita, ma non è quello il punto, il nodo della questione è un programma sufficientemente solido che concentri più possibilità in solo luogo, una sorta di entropia eterotopica deflagrante. Siamo di fronte ad una caso studio che si potrebbe definire quasi classico, negli ultimi vent’anni i macelli d’Italia e d’europa per citarne alcuni : Venezia con l’università, Roma con il museo d’arte contemporanea o la Villette di Parigi con il celeberrimo progetto firmato da B.Tschumi od meno noto caso di Amburgo, hanno dimostrato come è possibile avviare processi di riconversione efficaci. L’unica via possibile è il ridisegno di una polarità alla scala urbana e cioè di quartiere, selettiva, flessibile e con un certo grado di instabilità, capace di mantenere gli edifici che reputa salvabili, come nel caso delle palazzine liberty o della galleria delle carni e proporre per il rimanente 90% un programma capace di attivare nuove dinamiche spaziali anche sperimentali. Una specie di laboratorio di ricette urbane che alterna processi di ritorno economico a situazioni di responsabilità sociale finalizzate all’irrigazione del territorio di potenzialità future ora latenti. Perchè non ricominciare da Calvairate-Molise, dalle migliaia di lavoratori del Mercato ortofrutticolo, dal nuovo quartiere che rapidamente sale nell’ex area di Porta Vittoria, dai mercati temporanei, dalla necessità di incrociare i nuovi bisogni delle popolazioni più giovani in cerca di nuovi spazi di lavoro ecc. ecc. Codificati in una speciale miscela di neo-contestualismo e possibili attitudini germinali che Milano ha da sempre dentro di sè...

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Il macello di Milano

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II Macello, istituzione datata 1863, nacque in seguito a una legge che imponeva controlli sanitari su tutte le carni commerciate a Milano, a seguito delle frodi, della scarsa igiene rilevata e dell’obbrobrio creato nei vicini dai molti macelli privati che si trovavano in tutta la citta. La macellazione della carne fu confinata nei cinque ettari che si trovano tra le vie Calco e Olona, dove si trovava un macello comunale ritenuto all’avanguardia (tra i migliori d’Europa) e che contava centodiciassette macellai. A lato di esso, appena fuori dalle mura spagnole (i Bastioni) , si venne a creare il cosiddetto “Scalo del Bestiame” (attuale Parco Solari) , da dove Ie carni, arrivate sulla strada ferrata , venivano introdotte nel macello tramite un corridoio ricavato nelle mura. Nel 1929 il Macello è trasferito in viale Molise 62. In origine qui si vendeva bestiame vivo, si macellavano bovini, equini ed ovini, con attenzione anche a tecniche di macellazione legate alle varie religioni (ebraica e islamica). Vi si tenevano inoltre corsi per “mattatori”. Successivamente, il mercato fu solo di bestiame macellato, il che ha portato a cambiare la definizione da Mercato del Bestiame a Mercato delle Carni. (fonte: Alad)


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Veduta della Galleria del mattatoio in attivitĂ (fonte Sogemi).


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L’architettura della Galleria e degli edifici circostanti.


La sezione della galleria delle carni

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Nel 2012-13 il nostro laboratorio ha affrontato il tema del recupero della galleria delle carni, situata all’interno del complesso di capannoni e spazi aperti dell’ex mattatoio di Milano, 14 ettari di area densamente edificata con costruzioni che, nella maggior parte dei casi, appaiono difficilmente recuperabili. Alle spalle delle cosiddette “palazzine liberty”, un complesso allineato lungo viale Molise che appare facilmente convertivile a usi pubblici o privati, si estende la teoria dei capannoni abbandonati, ammucchiati secondo un ordine che oggi non è più comprensibile e chiaramente poco adatti a ospitare qualsiasi attività, almeno nel rispetto delle normative vigenti, a causa di caratteristiche ambientali incompatibili, a incominciare dalla presenza di amianto per finire all’insufficiente isolamento di pavimenti e pareti. Il progetto richiesto agli studenti riguarda quindi la missione quasi impossibile di conferire una possibilità di vita alla Galleria, immaginando usi e processi di trasformazione rispettosi dell’esistente e generalmente improntati a strategie low cost e low tech. Si è quindi accettata come un dato di fatto la struttura della Galleria che, sia per le pareti che per la copertura, si è intesa come un manufatto modificabile ma non eliminabile. A partire da questo vincolo, i gruppi di progettazione hanno


cercato di introdurre le funzioni più diverse, commerciali, produttive, residenziali, cercando sempre di mescolare gli usi e gli interpreti di quello spazio, e tenendo come un riferimento costante la possibilità che alcune parti degli spazi circostanti, sia aperti che coperti, potessero accogliere attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento. In questa logica, è diventata estremamente importante la comprensione della struttura edilizia della Galleria che è stata studiata soprattutto attraverso la sezione trasversale, considerata la vera invariante e il vero elemento distintivo della struttura. Perciò il confronto tra la sezione dello stato di fatto e la sezione di progetto è stato scelto come il vero punto di snodo tra analisi e progetto, e come ragion d’essere dell’intervento che, a prescindere dalle funzioni prefigurate, doveva avere una coerenza e una logica trasformativa convincente prima di tutto dal punto di vista architettonico e strutturale. (A.R.)

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0 0,5

15,005

0,50

9,455

12,96

3,175

0,40

2,72

0,50

2,72

0,50

SEZIONE A1-A1 progetto

SEZIONE A-A comparazione

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Sezione trasversale Progetto 1:100

Progetto

Sezione B - B' Sara Mauri - Federico Busnelli

Sezione trasversale Progetto 1:100 Magnani Palmitessa Pelucchi


A

15 B

0 0,5 A

0,50

B

B

0,50

0,50

SEZIONE A3-A3 progetto

SEZIONE A3-A3 progetto

0 0,5

0,50

SEZIONE A2-A2 progetto

B


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Stop al consumo di suolo i progetti per la galleria 2.0

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Veduta zenitale della Galleria con gli edifici circostanti e il margine del lotto lungo via Lombroso.


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Giardino botanico + co-working

Beretta, Carnovali, Zonca


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cook sharing

piano terra: scala elicoidale

centro ricerca

centro ricerca: rampa “panoramica�

plastico 1:50: cook sharing

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viste 3D - schizzi di progetto - plastico (1:50)


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Orti urbani + parco pubblico + mercato

Biraghi, Fanzago, Pitasi


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Ristorazione + vendita + parco

Bonini, Gimigliano, Scarpellini


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Sezione A - A in scala 1:2000

CONCEPT PROGETTUALE:

Planimetria del piano terra in scala 1:500

Aggiunte

A Inquadramento territoriale in scala 1:2000

Tolto Alzata Base

Modello Percorso

Viale Lombroso

Viale Lombroso

Il concetto prevalente del nostro progetto è quello di interrompere la continuità e monotonia delle pareti della galleria tramite l'uso di pilastrature a diverse altezze e “bucando” la muratura tramite un gioco di sfondati per mettere questo spazio direttamente in relazione con il contesto. Questo permette di creare un unico spazio tra interno ed esterno facendo entrare la vegetazione nella galleria e creando una continuità dal punto di vista architettonico all'esterno della stessa. Il parco è stato progettato pensandolo come una cerniera tra l'organismo architettonico e il resto della città rappresentato dall'affaccio su via Lombroso; La morfologia del percorso esterno riprende concettualmente la logica distributiva dell'interno della galleria richiamandone le linee guida e le principali direttrici. In particolare siamo partiti da un modello di aggregazione basato su moduli di 10m x 10m cercando di comporre i diversi volumi in maniera coerente alle funzioni in essi presenti. Questi diversi volumi sono poi stati inglobati nell'architettura esistente e collegati con un sistema di rampe (con inclinazione del 8%) e diversi elevatori localizzati strategicamente in modo da consentire l'uso dell'intera struttura anche a persone affette da disabilità motorie. L'intervento cerca di considerare l'intero lotto come un unico organismo architettonico coerente e funzionale; sono predisposte inoltre delle vasche per la raccolta e il trattamento delle acque piovane, all'interno esse raccolgono l'acqua attraverso canaline provenienti dalla copertura e all'esterno grazie ad una pendenza naturale del terreno. Nelle vasche poste all'interno della galleria avviene il processo di fitodepurazione compiuta da diverse essenze vegetali preposte a questa funzione. Questo sistema di raccolta delle acque piovane viene utilizzato anche per le serre che sono state progettate in modo da utilizzare un sistema di coltura idroponica a causa dei numerosi vantaggi che essa offre. B

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A

A

B

Sezione A - A dello SDF in scala 1:100

A

Sezione B - B dello SDF in scala 1:100

TAV. 01

Politecnico di Milano | Facoltà di Architettura e Società | Corso di Laurea in Architettura Ambientale | A. A. 2012 - 2013 Laboratorio di progettazione Architettonica 03 | Prof: Matteo Aimini - Alessandro Rocca - Matteo Clementi Studenti: Tommaso Castoldi 726684 | Stefano Bonvini 746412 | Federico Spadoni 760727

Parco urbano + serre + mercato + aree espositive

Bonvini, Castoldi, Spadoni


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D

D E

E

E

E D

Sezione D - D in scala 1:100

D

+9m

+9m

+ 3,8 m +3m

+0m

Sezione E - E in scala 1:200

Prospetto SUD in scala 1:200

TAV. 04

Politecnico di Milano | FacoltĂ di Architettura e SocietĂ | Corso di Laurea in Architettura Ambientale | A. A. 2012 - 2013 Laboratorio di progettazione Architettonica 03 | Prof: Matteo Aimini - Alessandro Rocca - Matteo Clementi Studenti: Tommaso Castoldi 726684 | Stefano Bonvini 746412 | Federico Spadoni 760727


Soggettiva dall’interno del punto ristoro il 21/6 alle 14:00

B

Nel periodo estivo viene sfruttato l’effetto camino che viene a crearsi all’interno delle serre in modo tale che l’aria scaldata all’interno venga espulsa nella parte alta grazie ad un condotto che la incanala

A

Sezione A- A Bioclimatica dell’interno del punto ristoro

B

Sezione B - B Bioclimatica dell’interno delle serre

A

Nel periodo invernale le serre rimangono chiuse dall’esterno (saltuariamente aperte per il ricircolo dell’aria) e viene sfruttato l’effetto camino con l’interno dei padiglioni: l’aria calda e viziata delle serre viene convogliata nelle aree adiacenti previa depurazione e deumidificazione DEUMIDO ELECTRONIC E20 (Vortice) • Deumidificatore a comando elettronico dotato di display digitale. • 2 velocità. • Possibilità di selezionare la soglia di umidità ammessa nell'ambiente. • Pannello comandi dal design esclusivo. • Timer 24h. • Indicatore tanica piena con avviso sonoro. • Tanica estraibile. • Filtro aria lavabile. • Termostato antigelo. • Sistema di scarico continuo. • Limitato impatto ambientale

Soggettiva dall’interno del punto ristoro il 21/12 alle 14:00

Sezione B - B Bioclimatica dell’interno delle serre

Sezione A- A Bioclimatica dell’interno del punto ristoro

B

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A

COLTIVAZIONE IDROPONICA:

VANTAGGI

SVANTAGGI

NUTRIMENTO

VORTRONIC 200T (Vortice) • Forte azione depurante grazie alla cella elettrostatica che riesce a depurare l'aria da particelle anche microscopiche, trattenendole al suo interno come una calamita. • Elimina efficacemente gli odori mediante il filtro ai carboni attivi (da sostituire periodicamente); è dotato di un filtro supplementare al carbone attivo granulare. • Silenzioso: grazie alle sue 3 velocità di depurazione, questo apparecchio può essere utilizzato anche durante le ore notturne. • Sicuro: si arresta automaticamente, qualora si apra lo sportello dei filtri o in caso di filtri saturi (spia filtri saturi).

A

B

Particolare in Scala 1:10 dei Pannelli Fotovoltaici

SISTEMI APERTI

SISTEMI CHIUSI

- Il nutrimento viene somministrato continuamente alla pianta. - Adatto anche per la coltivazione con acqua di rubinetto dura (EC di 0,75 o superiore).

- Non è necessario il drenaggio. - Molta aria per le radici.

- Maggiore perdita di acqua e nutrimento. - La soluzione nutritiva in eccesso (drenaggio) deve essere eliminata.

- Le malattie si possono trasmettere attraverso la soluzione nutritiva in tutto il sistema. - I valori pH e EC nel nutrimento devono essere maggiormente controllati.

CANNA Substra

30° INVERTER SOLARMAX 15MT2

CANNA Aqua

Le vasche interne hanno la doppia funzione di raccolta acqua piovana (dalla copertura) tramite gronde e di FITODEPURAZIONE; la vasca esterna ha la sola funzione di raccolta acqua, tramite la pendenza del terreno che verrà riutilizzata (previa depurazione e filtraggio) all’interno delle serre. INVERNO

Gli inverter di stringa della serie SolarMax MT convertono la corrente continua (DC) di un generatore fotovoltaico in corrente alternata (AC) conforme alla rete. La conversione avviene tramite uno schema di collegamento bifase senza trasformatore. L’allacciamento e l’immissione sincrona della corrente convertita nella rete elettrica pubblica avvengono sempre per mezzo di linee trifase. Il funzionamento dell’inverter avviene in modo completamente automatico ed è in funzione della potenza fornita dai moduli fotovoltaici. Se la potenza presente è sufficiente, l’inverter passa al funzionamento a rete e la immette nella rete elettrica. Se il generatore FV non fornisce una potenza sufficiente, l’inverter si stacca dalla rete elettrica e si spegne.

La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche. All'uscita si ottiene esclusivamente acqua depurata a norma di legge, senza alcuna produzione di fanghi. La depurazione avviene mediante l'azione combinata tra substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti. All'interno del letto di ghiaia, al passaggio delle acque reflue, si formano microrganismi che mettono in atto reazioni biochimiche di degradazione delle sostanze inquinanti. Le piante, oltre a partecipare attivamente all'eliminazione degli inquinanti, forniscono l'ossigeno necessario alle reazioni trasportandolo dall'apparato foliare a quello radicale.

PRIMAVERA

ESTATE

AUTUNNO

INVERNO

Soggettiva dall’interno del punto ristoro il 21/6 alle 14:00

B

Nel periodo estivo viene sfruttato l’effetto camino che viene a crearsi all’interno delle serre in modo tale che l’aria scaldata all’interno venga espulsa nella parte alta grazie ad un condotto che la incanala

A

Sezione A- A Bioclimatica dell’interno del punto ristoro

Sezione B - B Bioclimatica dell’interno delle serre

EQUINOZIO PRIMAVERILE ED AUTUNNALE 9:00

12:00

15:00

9:00

SOLSTIZIO ESTIVO ED INVERNALE 12:00

15:00

9:00

12:00

15:00

9:00

12:00

15:00

BRISE SOLEIL (sistema di oscuramento del punto ristoro) | Esploso assonometrico e soggettiva B

Il sistema di oscuramento del punto ristoro è stato studiato in modo da garantire il comfort termico sia estivo sia invernale. Infatti il Brise Soleil prevede un sistema automatizzato che ne regola l’inclinazione durante tutto il periodo annuale; in tal modo le lamelle possono assumere tutte le inclinazioni necessarie per schermare la luce solare in Estate oppure permettere alla radiazione di entrare e riscaldare nel periodo invernale.

A

Per quanto riguarda la schermatura delle serre si è deciso di utilizzare delle tende schermanti che possano riparare dalla radiazione solare nei periodi caldi e che, automatizzate, permettano l’irraggiamento nei periodi invernali contribuendo al surriscaldamento dell’ambiente interno.

PROSPETTO SUD DEL PUNTO RISTORAZIONE (con Brise Soleil) E DELLA SERRA (con i tendaggi interni)

MATERIALI: I pannelli del Brise Soleil sono in legno trattato per esterni; in tal modo si riesce in parte ad ovviare al problema del surriscaldamento della facciata. Il legno utilizzato è legno di Iroko impregnato e trattato per esterni.

Barra per la regolazione dell’inclinazione

Montanti

Brise Soleil

Nel periodo invernale le serre rimangono chiuse dall’esterno (saltuariamente aperte per il ricircolo dell’aria) e viene sfruttato l’effetto camino con l’interno dei padiglioni: l’aria calda e viziata delle serre viene convogliata nelle aree adiacenti previa depurazione e deumidificazione

Sistema di appoggio

DEUMIDO ELECTRONIC E20 (Vortice) • Deumidificatore a comando elettronico dotato di display digitale. • 2 velocità. • Possibilità di selezionare la soglia di umidità ammessa nell'ambiente. • Pannello comandi dal design esclusivo. • Timer 24h. • Indicatore tanica piena con avviso sonoro. • Tanica estraibile. • Filtro aria lavabile. • Termostato antigelo. • Sistema di scarico continuo. • Limitato impatto ambientale

Per quanto riguarda la manutenzione del Brise Soleil è stato studiato un sistema che consenta di smontare e sostituirne i singoli componenti in modo agevole senza la necessità dell’intervento di operai specializzati.

Soggettiva dall’interno del punto ristoro il 21/12 alle 14:00

SISTEMI DI OSCURAMENTO

Le specie arboree di nuovo impianto sono state pensate in modo da garantire la schermatura naturale dei padiglioni nel corso del tempo. In questa rappresentazione schematica viene evidenziata l crescita delle piante nella scansione temporale dei 30 anni, in particolare si evidenzia il rapporto costruito/vegetazione nella zona del punto ristoro. B

Tutte le specie vegetali inserite nel progetto sono caducifoglie; in tal modo possiamo garantire una schermatura naturale nei periodi estivi ed un sufficiente irraggiamento nei periodi invernali.

A

Sezione B - B Bioclimatica dell’interno delle serre

Sezione A- A Bioclimatica dell’interno del punto ristoro

TAV. 05

VORTRONIC 200T (Vortice) • Forte azione depurante grazie alla cella elettrostatica che riesce a depurare l'aria da particelle anche microscopiche, trattenendole al suo interno come una calamita. • Elimina efficacemente gli odori mediante il filtro ai carboni attivi (da sostituire periodicamente); è dotato di un filtro supplementare al carbone attivo granulare. • Silenzioso: grazie alle sue 3 velocità di depurazione, questo apparecchio può essere utilizzato anche durante le ore notturne. • Sicuro: si arresta automaticamente, qualora si apra lo sportello dei filtri o in caso di filtri saturi (spia filtri saturi).

Politecnico di Milano | Facoltà di Architettura e Società | Corso di Laurea in Architettura Ambientale | A. A. 2012 - 2013 Laboratorio di progettazione Architettonica 03 | Prof: Matteo Aimini - Alessandro Rocca - Matteo Clementi Studenti: Tommaso Castoldi 726684 | Stefano Bonvini 746412 | Federico Spadoni 760727

B

A

COLTIVAZIONE IDROPONICA:

VANTAGGI

SVANTAGGI

NUTRIMENTO

SISTEMI APERTI

SISTEMI CHIUSI

- Il nutrimento viene somministrato continuamente alla pianta. - Adatto anche per la coltivazione con acqua di rubinetto dura (EC di 0,75 o superiore).

- Non è necessario il drenaggio. - Molta aria per le radici.

- Maggiore perdita di acqua e nutrimento. - La soluzione nutritiva in eccesso (drenaggio) deve essere eliminata.

- Le malattie si possono trasmettere attraverso la soluzione nutritiva in tutto il sistema. - I valori pH e EC nel nutrimento devono essere maggiormente controllati.

CANNA Substra

Particolare in Scala 1:10 dei Pannelli Fotovoltaici

30° INVERTER SOLARMAX 15MT2

CANNA Aqua

La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche. All'uscita si ottiene esclusivamente acqua depurata a norma di legge, senza alcuna produzione di fanghi. La depurazione avviene mediante l'azione combinata tra substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti. All'interno del letto di ghiaia, al passaggio delle acque reflue, si formano microrganismi che mettono in atto reazioni biochimiche di degradazione delle sostanze inquinanti. Le piante, oltre a partecipare attivamente

Gli inverter di stringa della serie SolarMax MT convertono la corrente continua (DC) di un generatore fotovoltaico in corrente alternata (AC) conforme alla rete. La conversione avviene tramite uno schema di collegamento bifase senza trasformatore. L’allacciamento e l’immissione sincrona della corrente convertita nella rete elettrica pubblica avvengono sempre per mezzo di linee trifase. Il funzionamento dell’inverter avviene in modo completamente automatico ed è in funzione della potenza fornita


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Co-working + spazi espositivi + giardino

Busi, Semeraro, Valenti


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Urban Fa m Inquadramento urbano

Scala 1:2000

Sitop a

Inquadramento della galleria nel sistema delle aree verdi di Milano

Tav. 1 Inquadramento urbano - masterplan

Riflessioni progettuali

Programma funzionale

Masterplan

Fattoria urbana + co-working

Busnelli, Mauri

Scala 1:500

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Sitop a

Tav. 2

Piante - sezione longitudinale

Urban Fa m


GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

MAGGIO

APRILE

LUGLIO

GIUGNO

SETTEMBRE

AGOSTO

OTTOBRE

NOVEMBRE

2

1

DICEMBRE

3

5

4

6

8

7

9

10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 21 giugno

IPOTESI SUDDIVISIONE DELLE COLTIVAZIONI

Programmazione attività A A'

Pianta piano terra

Scala 1:500

AVVICENDAMENTO DELLE COLTURE NELL'ORTO PRIMAVERA - ESTATE

Radiazione solare diffusa

AUTUNNO - INVERNO

L'illuminazione zenitale • • • • • •essere considerata una soluzione integrativa all'illuminazione laterale.

Adacquatrice Colatore

Aglio 0,00 m Ravanello

Pannelli solari: La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente in energia elettrica l'energia associata alla radiazione solare. I modulo selezionati per il progetto sono in silicio monocristallino e permettono di ottenere un'efficienza del 15%.

Acqua Superficie del terreno

1,00 m

Piano orizzontale

Sezione A - A'

Il terreno che ospita la coltivazione degli ortaggi • •dotato di una pendenza creata artificialmente mediante opportuna sistemazione che permette di attuare una strategia d'irrigazione a • •• • ••• • con • • • •conseguente •• minor spreco di risorse. Tale strategia • •l'irrigazione a scorrimento ad ala semplice. L'acqua si riversa sul terreno in pendenza grazie ad un fossetto adduttore perfettamente orizzontale, denominato adaquatrice, posto nella parte superiore, e scorre sulla superficie da irrigare infiltrandosi nel terreno. Una volta raggiunto il grado desiderato di saturazione del terreno, l'acqua continua a ruscellare in superficie raggiungendo altre coltivazioni. L'acqua eventualmente in eccesso viene raccolta al termine della pendenza mediante un fossetto colatore.

Ventilazione passiva tramite effetto camino: Una volta all'interno della galleria l'aria fredda tende a scaldarsi e a salire. Grazie alle aperture poste in copertura l'aria viene estratta favorendo un costante ricambio d'aria.

Torre di climatizzazione per espulsione tramite effetto camino dell'aria riscaldata e viziata

Radiazione solare diretta

Zona soggetta a climatizzazione

Aperture home - automation

Zona non soggetta a climatizzazione

B

A

B'

A'

Tenda esterna parasole: Le tende costituiscono un sistema a diffusione luminosa che rendono la distribuzione del livello d'illuminamento e della luminanza di un locale uniforme. La tenda parasole risulta particolarmente efficace a livello energetico offrendo una protezione dall'irraggiamrnto in quanto intercetta i raggi solari prima che questi impattino sulle vetrate impedendo il riscaldamento dell'ambiente interno. Luce indiretta

Bocchette esterne di captazione dell'aria

Pianta piano terra

Scala 1:200

Sezione A - A' Scala 1:100 Schema dell'irraggiamento solare. 21 giugno - ore 15.00, orario critico in quanto la temperatura dell'aria raggiunge il valore massimo della giornata.

Scala 1:200

Scala 1:200 LEGENDA

Tubo a serpentina

LEGENDA

Sezione B - B'

Scala 1:100

Schema della ventilazione.

21 DICEMBRE

LAVORI NELL'ORTO INVERNO Stagione Lavori Le giornate sono E' il periodo in cui l'orto • • corte e le meno attivo. L'orto si temperature deve presentare con il basse. • •• • • terreno • ben pulito, libero avanza l'inverno, da residui di vegetazione • •• • le • • giornate si e da radici. Una volta allungano. libero dalle colture dell'anno precedente, si procede con la distribuzione del letame e, se il terreno non • • particolarmente gelato, si •••••• iniziare la preparazione del letto di semina con la vangatura. Si deve innaffiare poco. Si possono pianificare i lavori della primavera e raccogliere i semi.

PRIMAVERA Trapianti Raccolta Lavori Semina Semenzaio Stagione Le giornate sono Le piante Si possono seminare: Sedano, cipolla, All'inizio della Bietola da costa, abbastanza crescono bietole da costa, aglio, lattuga, porro e primavera: sedano, cavolo, porro, cavolfiore, lunghe, ma • •• • •rapidamente. • sedano, spinacio, piselli, ortaggi estivi in cipolla, ancora il rischio Occorre lattuga, rapa, patata, un luogo cavolo, bietola pisello, fava, di gelate tardive sorvegliare da costa e rapa, ravanello, barbabietola, protetto. porro, che potrebbero l'irrigazione, i rucola, prezzemolo, lattuga. A • • •• • •barbabietola •• e danneggiare le parassiti e le cicoria, valeriana, primavera si carota. Si piante. infestanti. ravanelli, carota. possono inizieranno a Legare ai Quando non • •• • ••••• • •il• trapiantare gli raccogliere ortaggi estivi. supporti e rischio di gelate, si • • • • • • ortaggi a ciclo potare. iniziare a seminare corto: lattuga, ortaggi estivi: zucca, ravanello, rucola, mais, cetriolo, peperoni, valeriana, melanzane, fagiolini, cicoria. pomodori, melone, cocomero.

Trapianti Raccolta Semina Semenzaio Non • • Se il clima • • Non • • Cavolfiore, consigliabile mite, si • • • • •consigliabile • verza, porro, seminare in preparare il realizzare cicorie, rape. questi mesi. Alla semenzaio trapianti fino alla fine dell'inverno, protetto per fine dell'inverno, a partire da cipolla, lattuga e quando • • •• • • • • febbraio, si barbabietola. possibile possono trapiantare la seminare aglio, bietola da costa, cipolla, spinaci, la cipolla e la piselli, fave, lattuga. rape, patate, ravanelli, rucola e carote. Se il clima • • mite, a basso rischio di gelate, si • • • • anticipare •• la semina.

Inverted umbrella

ESTATE Lavori Stagione E' il periodo Sorvegliare dell'anno con le l'irrigazione, temperature • •• • •parassiti • e elevate e con la infestanti. maggior Legare evaporazione. supporti potare.

Trapianti Raccolta Semina Semenzaio Si seminano Si preparano le Fino a luglio • • E' il periodo della i ortaggi estivi: piantine di possibile raccolta di le mais, fagiolo, ortaggi che eseguire gli ultimi numerosi ortaggi: zucca o melone. verranno trapianti di bietola, sedano, cipolla, lattuga, ai • •• • ••••• •• • •• • •• • • coltivate • • • • • • • • • • • • • in • • ortaggi estivi. e o fine agosto, autunno: lattuga, ravanello, rucola; e ortaggi estivi: quando le scarola, cipolla, zucchina, temperature cavolo, cetriolo, scendono, si cavolfiore, pomodoro. iniziano a finocchi e bietola seminare ortaggi da costa. autunnali: bietola da costa, songino, ravanello, rucola, carota.

AUTUNNO Trapianti Lavori Semina Semenzaio Stagione Le giornate si Sorvegliare Bietola da costa, Bietola da costa, Bietola da costa, accorciano, le l'irrigazione, i spinaci, piselli, cipolla, cavolo, cavolo, scarola, temperature parassiti e le fave, songino, cavolfiore, lattuga, finocchi, sono • •• • •fredde • infestanti. ravanello, rucola, scarola, lattuga porro. e il tempo • • Eliminare le carota. invernale, variabile. A • • •• • •piante •• estive, il barbabietola. autunno si cui ciclo •• possono terminato, e verificare le preparare l'orto prime gelate. per le semine autunnali. Aggiungere compost.

Raccolta All'inizio di ottobre, ultime raccolte di peperoni, pomodori e altre verdure estive. Si raccoglieranno cipolla fresca, cavolo, cavolfiore, scarola, piselli, lattuga, rapa, ravanello e carota.

Programmazione attività

cisterne per la raccolta dell'acqua piovana

Radiazione solare diffusa

L'illuminazione zenitale • • • • • •essere considerata una soluzione integrativa all'illuminazione laterale.

A

Inverted Umbrella sono delle strutture che si ripiegano come degli ombrelli, ma che quando vengono aperti hanno la • • • • • ••• • •di• •raccogliere •••• l'acqua. L'idea • •semplice: prendere una forma comune, come quella di un ombrello e capovolgerlo. Esteticamente si presentano come una membrana con una forma a tulipano e sono l'esemplificazione di come un elemento funzionale si possa trasformare in un elemento architettonico. L'idea di raccogliere l'acqua piovana da una struttura in tessuto • • sempre • •• • •comune • e se fatta convergere all'interno di cisterne o bacini di raccolta • • • • essere •• agevolmente utilizzata per l'irrigazione dei terreni agricoli circostanti.

Pannelli solari: La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente in energia elettrica l'energia associata alla radiazione solare. I modulo selezionati per il progetto sono in silicio monocristallino e permettono di ottenere un'efficienza del 15%.

Il funzionamento bioclimatico risulta essere il medesimo nell'altro parte di edificio climatizzato posto al termine del percorso didattico.

Concept

Zona soggetta a climatizzazione

La tenda durante il periodo invernale viene avvolta in modo da permettere il passaggio della radiazione solare diretta all'interno della galleria allo scopo di riscaldare l'ambiente circostante.

A'

Zona non soggetta a climatizzazione B

Scala 1:500

A

Pianta piano terra

Radiazione solare diretta

Livello 1

Ghiaia

Bocchette esterne di captazione dell'aria

Fontanella Sezione A - A' Schema dell'irraggiamento solare. 21 dicembre - ore 13.00, orario caratterizzato dal maggior irraggiamento solare.

A'

B'

Tubo perforato

Pianta piano terra

Livello 0

Scala 1:100 Tubo a serpentina

Scala 1:200

Giardino verticale Fosse settiche cemento

Sezione B - B' Schema della ventilazione.

Vetrata strutturale sospesa

Scala 1:100

di

Approfondimento su sistemi e strategie

Giardino verticale Tubo di collegamento tra le cisterne

Schizzo in soggettiva

SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DEI LUCERNARI

Livello -1

Pannello per copertura non coibentato

Capriata esistente

Tenda parasole esterna

Tondo armato

di

Travi con profilo a doppia T

cemento Struttura Inverted Umbrella

Lucernari

Scala 1:50 Radiazione solare diretta

Riempimento sopra e intorno ai serbatoi Sezione A - A'

Scala 1:50

Pianta

Luce indiretta

Prospetto

Scala 1:20

Scala 1:100 VETRATA STRUTTURALE SOSPESA Pannello sandwichcon isolamento

A'

A

A'

A

Capriata esistente

Travi con profilo a doppia T

Sottostruttura metallica

A

Lucernari

Squadrette metalliche

A'

Viti a incasso

Giunto elastico

Pianta livello -1

Scala 1:50

Pianta livello 0

Scala 1:50

Pianta livello 1

Scala 1:50 Configurazione giardino verticale

Tav. 2

Scala 1:50

Riferimento pogettuale: AMPHORAE water collection and distribution system

Scala 1:100

Sitop a

Urban Fa m

365 giorni

Tav. 1

24 ore

Urban Fa m

Urban Fa m

Sitop a

Scala 1:100

Sezione stato di fatto C - C'

Scala 1:100

Sezione stato di fatto D - D'

Scala 1:100

Sezione stato di fatto E - E'

Scala 1:100

Sezione stato di fatto F - F'

Scala 1:100

Sezione di progetto B - B'

Scala 1:100

Sezione di progetto C - C'

Scala 1:100

Sezione di progetto D - D'

Scala 1:100

Sezione di progetto E - E'

Scala 1:100

Sezione di progetto F - F'

Scala 1:100

Sitop a

Tav. 3 Sezioni

Sezione stato di fatto B - B'

Pianta piano terra

Scala 1:500

Schizzo in soggettiva del percorso con le cisterne per la raccolta dell'acqua piovana.

Fotomontaggio con modellino. Prospetto esterno ovest stato di fatto

Prospetto esterno est stato di fatto

Scala 1:100

Prospetto esterno ovest progetto

Prospetto esterno est progetto

Scala 1:100

Foto 1

Fotomontaggio con modellino.

Foto 2

Schizzo in soggettiva del foyer.

Foto 3

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Co-working + biblioteca + serra + orti urbani

Carrasso, Conni, Soci


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Co-working + parco urbano

Casirati, Luinetti, Suardi


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Pianta piano terra Spazi esterni

Bosco Urbano La realizzazione di interventi di f orestazione urbana, coincide spesso con il recupero ambientale di aree degradate da un punto di vista ecologico, nonch••paesaggistico. Il Bosco Urbano, in questo senso riveste un ruolo molto importante poich••••in grado di riqualif icare gli ambienti degradati of f rendo f unzioni ludico-culturali; si colloca normalmente a margine dei centri abitati, occupando ampie superf ici, f ormando cinture verdi, aree ricreative, f aunistiche, naturalistiche, didattiche, paesaggistiche connesse col tessuto agroambientale circostante, oppure si sviluppa su superf ici pi• •piccole all'interno del tessuto cittadino consolidato, rappresentando cos••un nuovo modello di parco urbano, meno studiato e controllato e pi• •libero e naturale. Attualmente le popolazioni delle citt••sono proprio alla ricerca di questa naturalit••che risulta sempre pi• •lontana dalla vita cittadina caotica e inquinata. La presenza di questo verde all'interno delle citt••pu• •rappresentare un polmone verde non solo per le persone, ma anche per gli animali che, in essi possono vivere e riprodursi, specie se non si tratta di interventi isolati, ma di interventi dif f usi e f requenti all'interno del tessuto urbano, come di f atto sembrerebbe stia accadendo nella zona di progetto, con un sistema verde abbastanza esteso nella zona di Porta Vittoria e limitrof i. Agli elementi naturali si associa una struttura organizzata, parcheggi, servizi, attrezzature, che consentono di svolgere attivit••ricreative e sportive. La f unzione prevalente del Bosco Urbano ••di permette lo svolgimento di attivit••ricreative a contatto con la natura, rispondendo ad un'esigenza sempre crescente degli abitanti delle f asce urbane. Se viene progettato con macchie ampie di vegetazione eterogenea il Bosco Urbano pu• •diventare un valido habitat per la nidif icazione e il rif ugio della f auna. Il Bosco Urbano ••per la maggior parte molto permeabile, ma pu• •avere una f unzione f rangivento nelle zone in cui la vegetazione ••maggiormente compatta, come previsto nella zona a nord del lotto, dove il bosco di conif ere ef f ettua una f unzione f rangivento dai venti f reddi provenienti da nord.

Scala 1:200 0,00 m Sezione a 2,00 m

Bosco urbano

Bosco urbano di conifere

Il progetto Il progetto prevede la piantumazione di diverse specie arboree. In particolare verso sud si prevede la piantumazione di caducif oglia, che schermino il sole nei periodi estivi quando hanno la chioma rigogliosa e permettano a questi ultimi di f iltrare durante l'inverno quando sono spogli, in modo da migliorare le condizioni climatiche della galleria e degli spazi esterni. Verso Nord, invece si prevede un bosco di conif ere, che possano schermare i venti f reddi con le loro f itte chiome, provenienti da nord. Inoltre, come indicato nella tavola e a seguito, si ••scelto di piantumare specie caratterizzate da diverse altezze, in modo da creare delle quinte arboree ai conf ini della macchia verde principale; questo dettato anche dall'esigenza di avere delle macchie di piante ornamentali, trattandosi di un bosco urbano e non ti una f oresta.

Legenda Piante di altezza compresa tra i 0,5 e i 2 m Piante di altezza compresa tra i 2 e i 5 m Piante di altezza compresa tra i 5 e i 10 m Spazio espositivo Spazio espositivo

Edifici esistenti

Piante di altezza compresa tra i 10 e i 15 m

Conifere schermano il vento invernale proveniente da sud

Piante ornamentali (magnolia, ciliegio selvatico, azalea, forsizia, ecc)

Latifoglie schermano il sole estivo verso sud

Bosco urbano di latifoglie Il progetto, vista dalla strada di accesso

B

C

Spazio espositivo

D

E

Panchine

Guardaroba Magazzino

Bagni

Vano tecnico

Vano tecnico

Magazzino

Magazzino

Foyer distributivo 0,00 m

A Esposizione grandi opere 0,00 m

A' Biglietteria/Reception

Esposizione scultura h. 3,40 m

Zona servizi h. 3,40 m

Esposizione grandi opere 0,00 m

Esposizione minore

Bookshop

Bar/caffetteria

Spazio espositivo

Conifere presenti

Latifoglie presenti B'

C'

Spazio espositivo

D'

E'

Lampioni Parcheggio biciclette

Abete bianco, Abete rosso, Cedro, Larice, Tasso

Frassino, Acero, Carpino, Betulla Castagno, Tiglio, Quercia

Piastre per l'esposizione delle opere

Spazio espositivo

Potatura Ogni due anni •••••••• necessaria una pulizia degli spazi verdi, come ad esempio la rimozione di rami secchi o caduti per mantenere in sicurezza l'area. Ogni 10 anni circa •••••••• necessaria la potatura degli alberi che altrimenti andrebbero a interferire con le funzioni svolte nell'area e con gli edifici.

Bosco urbano di latifoglie Spazio espositivo

Area di sosta

Illuminazione notturna esterna All'esterno •• possibile creare spazi espositivi fruibili anche la notte, ottenendo fra gli alberi e le opere d'arte atmosfere suggestive. Si sono scelti lampioni di ultima generazione con pannelli fotovoltaici integrati per la produzione di energia elettrica necessaria durante il giorno e accumulata per essere disponibile la notte col buio.

Parcheggio biciclette

Ingresso Marciapiede Panchine in legno con struttura in acciaio zincato

Via Cesare Lombroso scala 1:100

1

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA PIANTA PIANO TERRA E SPAZI ESTERNI

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Stefano Crespi 761636

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

54 Inquadramento urbano e collegamenti Altro tema affrontato • •stato quello del collegamento dell'area alla citt• •. Infatti tale spazio di tredici ettari si presenta come una porzione urbana strappata alla citt• •e isolata da essa tramite un alto muro. Per quanto riguarda la porzione limitata sulla quale si interviene si • •cercato di aprire tale spazio verso la vita cittadina, quindi verso le strade dalle quali i futuri potenziali visitatori della galleria e fruitori dell'area arriveranno. Ricordando che l'accesso principale dell'ex mercato carni era posto al centro della galleria e si affacciava su Via Cesare Lombroso, si • •scelto di creare proprio in corrispondenza di questo il nuovo ingresso. Per fare ci• •• •stata necessaria la demolizione degli edifici confinanti con la galleria verso sud e cos••facendo si • •aperto un varco verso la strada. Questo ha anche permesso di liberare la maggior parte della facciata sud, esposizione migliore, e permettere ai raggi del sole e alla luce di entrare all'interno dei nostri spazi espositivi. E' stato inoltre demolito un edificio verso nord per permettere il collegamento, attraverso la galleria, tra strada e parti interne dell'area da recuperare.

Concept costitutivo e formale

Tecniche costruttivi e concept distributivo

Lo spazio della galleria • •uno spazio enorme e monumentale, dotato di un forte carattere, all'interno del quale non • •facile lavorare e intervenire rispettandolo e completandolo rispettandone canoni estetici e formali. Qualunque intervento sembra una entit• •aliena, un corpo aggiunto in contrasto con il forte carattere dell'edificio esistente. Partendo da questo presupposto, si • •voluto ancor pi• •enfatizzare questo fatto e creare delle strutture completamente isolate dalle pareti esistenti, in modo da tagliare qualunque relazione queste possano avere con l'edificio. La nuova struttura si articola su 3 livelli e si costituisce di profili d'acciaio e solette in calcestruzzo: uno stile forte, come forte • •quello gi• •esistente, ma anche rispettoso non entrando mai in contatto. Le colorazioni sono cr omaticamente opposte, ovver o molto chiare per l'esistente, molto scure per le nuove strutture. L'intervento ha seguito varie fasi di sviluppo che a seguito verranno brevemente descritte e si costituisce fondamentalmente di piastre sospese per l'esposizione delle opere e rampe di collegamento per la fruizione di queste. Sono presenti inoltre ascensori e scale di servizio e di sicurezza. Come accennato prima, il tutto nell' ottica di creare un percorso che permetta al visitatore di spostarsi fra le opere e osservarle da punti di vista differenti.

La nuova struttura sar• •realizzata in acciaio ed esattamente costituita di profili HE in acciaio di altezza variabile per i pilastri e travi IPE per le travi, sia per le primarie, che le secondarie. Il piano di calpestio sar• •realizzato in calcestruzzo armato gettato in opera e gli impianti elettrici posizionati in apposite tubazioni appese all'intradosso dei solai. Le ringhiere protettive per piastre e rampe saranno in acciaio. Sar• •predisposta una opportuna illuminazione ar tif iciale per illuminar e le opere di cui a seguito si mostra la disposizione. La luce naturale entrer• •invece dalle finestre sulle pareti e sulla copertura opportunamente isolate e schermate.

• • • •• • • •• • • •• • • • • •• •• ••••• •• • • • ••• •• ••• • •• • •• •••• •• • •• ••• •• • • ••• •••• ••• • • • ••••• • • ••• •• •• ••• • •• ••• • • • • •• • • •• •• •• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Particolare costruttivo dell'attacco a terra della struttura e plinto di fondazione Scala 1:20

Area di intervento e strade principali con ingresso all'ex mercato da Via Molise

Particolare costruttivo del nodo pilastro-trave/solaio Scala 1:50

Pianta piano terra

Pianta piano primo

Grandi opere

Scultura

Foier distributivo

Riferimenti progettuali: MACRO - Roma

Servizi

Installazioni luminose Fotografia

Scultura

Ingresso principale di Via Cesare Lombroso - Stato di fatto Pianta piano secondo

Pittura Pannelli

Arte tessile Piccoli oggetti

Viale Molise

Distribuzione opere d'arte

Galleria centrale

Via Cesare Lombroso

Demolizioni effettuate Scala 1:2000

02

INQUADRAMENTO URBANO, CONCEPT COMPOSITIVO E FORMALE

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Percorso espositivo

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

Stefano Crespi 761636

Grandi opere


Inquadramento storico L'ex Macello, Mercato e Scalo bestiame di Viale Molise (zona 4 della citt• •milanese) fu realizzato a partire dal settembre del 1914. In realt• •la sua realizzazione era gi• •stata prevista diversi anni prima, come si pu• •ben vedere da alcune carte storiche della citt• •sulle quali l'area era gi• •segnata con questa destinazione d'uso. Nel giro di vent'anni, di fatto, il mercato tra Via Molise e Via Lombroso • •completato ed entra in funzione. All'epoca si scelse questa zona, che oggi giorno pare insolita per una attivit• •di questo genere, in quanto all'inizio del secolo scorso l'area era all'estrema periferia est della citt• •ma vicina allo scalo ferroviario di Porta Vittoria, gi• • utilizzato dal vicino mercato ortofrutticolo ormai scomparso e rimpiazzato da un parco pubblico. Il Macello era servito da un binario esclusivo che partendo dal suddetto scalo penetrava fin dentro all'area tra le funzioni del macello/mercato. Questa fu sicuramente una delle pi• •grandi opere pubbliche realizzate dalla citt• •di Milano all'inizio del novecento, sia per la grandiosit• •dell'opera, sia per il costo della sua realizzazione. Fu un'opera necessaria per motivi tecnici e logistici, e soprattutto per motivi igienici; i mercati della carne erano infatti originariamente collocati a Porta Magenta, ormai zona troppo centrale per questa attivit•• che necessitava di edifici pi• •grandi. Presso la zona quattro venne cos••realizzato un complesso di edifici capaci di affrontare i nuovi bisogni dell'attivit• •di macellazione cittadina; questo si snodava attorno a una lunga galleria centrale e monumentale e vedeva il proprio centro operativo nelle palazzine liberty lungo via Molise.

Localizzazione e stato di fatto

Concept funzionale

L'ex Macello e Mercato carni, si trova nella zona 4 della citt• •di Milano, nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Vittoria e degli attuali mercati cittadini gestiti dalla societ• •Sogemi, all'incrocio tra Viale Molise e Via Lombroso. Il complesso risulta oggi dismesso e in parte occupato abusivamente. Volge in uno stato di degrado avanzato che ha portato alcuni edifici all'inagibilit• •. Il complesso comprende cinque palazzine liberty di importante interesse storico e architettonico, cinque gallerie di macellazione, tettoie per il bestiame, celle frigorifere, spazi per il mercato carni, una piccola fabbrica per il ghiaccio, uffici e locali tenici, il tutto svolto attorno a una grande galleria centrale che fungeva da centro nel quale convogliavano funzioni e prodotti del macello/mercato. Molti di questi edifici non presentano significativi aspetti per i quali sia opportuna una ristrutturazioe, altri invece, come le palazzine liberty o la galleria centrale, della quale noi ci occuperemo, sono architettonicamente piacevoli e interessanti dal punto di vista storico perch• •realizzate con un particolare stile risalente all'epoca di costruzione. Di tutta l'area che occupa il mercato, circa 13 ettari, porremo l'attenzione su un edificio in particolare, come detto pocanzi, ovvero la galleria centrale, che con le sue testate lavorate e piene di aperture e il suo svolgimento in lunghezza per oltre 200 metri, risulta assai suggestiva, a guisa di antiche cattedrali gotiche. Prenderemo in c ons i der az i one anc he l 'ar ea c i r cos tante la suddett a gal ler i a per i nsedi ar v i l e f unz i oni p r ev i s te.

Come gi• •detto in precedenza di tutti gli edifici presenti nell'area dell'ex macello noi interverremo solo su alcuni. Esattamente procederemo alla ristrutturazione della galleria centrale e all'abbattimento di 2 edifici ad essa addossati, che volgono in un avanzato stato di degr ado e non pr esentano nessuna caratteristica architettonicamente rilevante tale per cui risulti obbligata la scelta di una loro riqualifica. Sar• •invece riqualificata l'area sulla quale insistevano gli edifici abbattuti e sar• •utilizzata per ospitare alcune funzioni del piano di destinazione d'uso a seguito descritto e illustrato con fotografie esemplificative. La scelta per la destinazione d'uso degli spazi da riqualificare • •caduta sull'arte. Pi• •precisamente su tutte quelle forme d'arte che sempre pi• •prendono piede nel terzo millennio e che vedono la commistione di stili, materiali e tecniche. Si • •quindi deciso di creare uno spazio per nuova arte di nuovi artisti che, spesso ghettizzati o non considerati, hanno bisogno di esporre e mostrare al pubblico le loro opere. Sar• •quindi questo un luogo libero, ma opportunamente gestito da un ente preposto per permettere agli artisti di esporre le proprie opere d'arte, siano essi di fama internazionale o semplicemente sconosciuti. Uno spazio quindi aperto a tutti, anche a tutti quei giovani che scelgono l'arte come mezzo per esprimere le proprie emozioni ma che non hanno un luogo per farlo e danno origine a quei fenomeni di degrado urbano come i graffiti sulle facciate dei palazzi o i fumetti sui cartelli stradali. La riqualificazione prevede l'insediamento di varie funzioni all'interno dell'area, ma solo alcune andranno a far parte del progetto e si posizioneranno nella galleria e negli spazi antistanti all'aperto. Lo schema seguente raff igura il piano di riqualif icazione e in rosso sono indicate le attivit• •coinvolte nel progetto attuale. FOTOGRAFIA Mostre temporanee e spettacoli in orario diurno e serale negli spazi interni ed esterni

VIDEO ARTE ARTE DI STRADA

DISEGNO PITTURA

MUSICA

ARTE TESSILE

SCULTURA

SPETTACOLO

INSTALLAZIONI TECNOLOGICHE

Arte Spazio e visibilità per nuovi artisti

• • •• • • • ••• •• •• • •• • •• •• • • ••• • • •• • ••• •• •••• •• ••• ••• • • •• • ••• •• • • ••• ••• • ••• •• • • • • •• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • L'area del macello in una recente foto aerea

• •••• ••• •• •• • • • ••• •••••••••••••••••••• supporto

SERVIZI

Viale Molise

Galleria centrale

4

Via Cesare Lombroso

Stato di fatto della galleria e dell'area circostante Scala 1:2000

Carta di Milano del 1937. In alto a sinistra si nota il Duomo e segnati in rosso gli edifici del nuovo macello e mercato carni

Cono ottico 1

Palazzine Liberty lungo Viale Molise in una foto d'epoca

Il complesso del mercato carni e macello in una foto d'epoca

01

INQUADRAMENTO STORICO E DESTINAZIONE D'USO

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Cono ottico 3

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

Cono ottico 4

Cono ottico 2

Stefano Crespi 761636

Centro d’arte + esposizioni + laboratori + attività commerciali

Stefano Crespi

CORSI D'ARTE

SPAZIO STUDENTI

55

3 2

SPAZI VERDI

ATELIER LABORATORI

OFFICINE

Fotopiano dell'area con indicato l'ingrandimento sotto riportato

1

PERCORSI PEDONALI

AREE DI SOSTA

Spazio di lavoro per creazione di opere d'arte, laboratori, corsi

Carta di Milano del 1910. In alto a sinistra si nota il Duomo e segnata in rosso l'area destinata ai nuovi mercati carne

BOOKSHOP

BAR CAFFETTERIA

BOTTEGHE ARTIGIANE


B

C

D

E

Foyer distributivo 0,00 m Magazzino

Magazzino

Esposizione 3,90 m

A

A' Esposizione grandi opere 0,00 m

Esposizione grandi opere 0,00 m

Esposizione installazioni tecnologiche/luminose h. 3,40 m 3,90 m Esposizione scultura e installazioni h. 3,40 m 3,90 m

Pianta piano primo 3,60 m Sezione effettuata a 6,00 m Scala 1:200

B'

C'

D'

E'

Esposizione a tutta altezza Rampa sorretta da pilastrini 20x20

Tiranti in acciaio (vedi Macro, Roma) Tiranti in acciaio (vedi Macro Roma)

B

C

D

E

Foyer distributivo 0,00 m Magazzino

A

A' Esposizione quadri, fotografia, pannelli, arte tessile

Esposizione grandi opere 0,00 m

7,80 m

Esposizione grandi opere 0,00 m

Esposizione quadri, fotografia, pannelli 7,80 m

Pianta piano secondo 7,20 m Sezione effettuata a 8,50 m Scala 1:200

B'

C'

D'

E'

Tiranti in acciaio (vedi Macro Roma)

Trave in acciaio per la sospensione delle passerelle

Tiranti in acciaio (vedi Macro Roma)

B

C

D

E

A

A'

B'

2

C'

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA PIANTA PRIMO E SECONDO LIVELLO E PIANTA COPERTURA

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

D'

Pianta copertura Scala 1:200

E'

Stefano Crespi 761636

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

56 Prospetto sud

Stato di fatto (filo strada) Scala 1:200

Stato di progetto (filo strada) Scala 1:200

Stato di progetto Scala 1:200

Larghezza sporti parasole 120 cm 100 cm 80 cm 50 cm

Sporti parasole

Prospetto nord

Stato di progetto Scala 1:200

Prospetto ovest

Prospetto est

Stato di progetto Scala 1:200

3

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA PROSPETTI

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Stato di progetto Scala 1:200

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

Stefano Crespi 761636


Trave in acciaio per la sospensione delle passerelle Tiranti in acciaio (vedi Macro Roma)

Rampe

Sezione B-B' STATO DI FATTO Scala 1:100

Sezione B-B' STATO DI PROGETTO Scala 1:100

Riferimenti progettuali: MACRO - Roma - Odile Decq

Piastre che permettono di osservare le opere da punti di vista differenti Espositori (vedi Fondazione Pomodoro) con illuminazione integrata Struttura portante

Sezione C-C' STATO DI FATTO Scala 1:100

Sezione C-C' STATO DI PROGETTO Scala 1:100

Sezione D-D' STATO DI FATTO Scala 1:100

Riferimenti progettuali: Fondazione Arnaldo Pomodoro -Milano- Cerri e associati

Sezione E-E' STATO DI FATTO Scala 1:100

Sezione D-D' STATO DI PROGETTO Scala 1:100

Sezione E-E' STATO DI PROGETTO Scala 1:100

Sezione A-A' STATO DI PROGETTO Scala 1:200

4

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA SEZIONI

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Stefano Crespi 761636

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

57

L'acqua piovana viene raccolta in cisterne interrate e l'acqua utilizzata per i bagni e l'irrigazione del parco antistante la galleria I vetri dei serramenti della copertura sono opachi, quindi filtrano i raggi del sole che entrano DIFFUSI all'interno della galleria, illuminando le opere d'arte senza essere fastidiosa

L'orologio centrale è quello attualmente esistente

Tende avvolgibili elettriche per interno. E' presente un sensore fotocaptatore che, quando la quantità di luce supera un certo valore preimpostato, aziona un motore elettrico che avvolge o srotola la tenda. Nel periodo invernale è fondamentale l'isolamento delle superfici trasparenti. Per il progetto si è scelto un triplo vetro con telaio in pvc con trasmittanza pari a 0,76 W/mqK

Luci per espositori orizzontali e ambienti

Luci per espositori verticali

Espositori Espositori a pannelli, due misure: 4m x 4m h.2m 2m x 2m h.2m

Particolari costruttivi Scala 1:50 Pompe di calore ad assorbimento ROBUR a gas metano. Per confronto con un impianto simile della stessa casa produttrice si è ottenuto: numero pompe di calore: 3; Potenza termica nominale: 60 KW; Potenza frigorifera nominale: 27 KW; Altre energie utilizzate: energia rinnovabile aerotermica.

Espositori a blocchi 2m x 2m h.1,5m

5

Gli espositori hanno tre formati, due per le opere da appendere in verticale e uno per le opere da posizionare in orizzontale. Gli espositori sono normalmente riposti nei magazzini presenti su ogni piano.

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA PARTICOLARI COSTRUTTIVI

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Le pompe sono posizionate sulla copertura dell'edif icio esistente posto a nord d ella g all eria. Le tubazioni scendono a terra all'interno del vecchio edif icio e a quota 0 metri entrano nella galleria e viaggiando al di sotto d ella pavimentazione, raggiungono tutti i terminali. 1 Terminali di fuoriuscita dell'aria calda e fredda

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

2 Pompe di calore dell'impianto

Particolare costruttivo dell'attacco a terra della struttura e plinto di fondazione Scala 1:20

Stefano Crespi 761636


MILANO latitudine:45°,456827nord longitudine:9°,226220est Altitudine:115m slm Scansione temporale (h)

21 GIUGNO

01

02

03

04

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09

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11

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14

15

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18

19

20

21

22

23

24

Temperature (C°)

17

17

17

17,5

18

18,5

19

20

21

22

23

24

25

26

27

26

25

24

23

21,5

20

18,5

17,5

17

Altezza solare (°)

0

0

0

0

2,6

12,3

22,4

33

43,3

53,3

58,4

62,6

61,5

56

47,2

37,2

21,2

16,3

6,2

0

0

0

0

0

Attività

Galleria chiusa durante la notte

Dalle 9.00 alle 22.00 la galleria è aperta al pubblico

Dopo la chiusura si effettuano le attività di manutenzione e pulizia

Irraggiamento solare: 6,24 KWh/mq

Ore 12.00: I raggi solari hanno una inclinazione di 62,6°. Le finestre sono protette dagli aggetti come in sezione. I vetri dei serramenti della copertura sono opachi.

All'alba i raggi del sole sono bassi e schermati dagli edifici attorno alla galleria e dagli sporti previsti da progetto come in sezione

Le luci interne rimangono spente in orario di chiusura

Illuminazione notturna esterna Si sono scelti lampioni di ultima generazione con pannelli fotovoltaici integrati.

Temperature interna (C°)

17

17

17

Ventilazione naturale e condizionamento per il mantenimento della temperatura interna

17,5

Luci per espositori verticali

18

18,5

19

20

21

22

23

24

24

24

Luci per espositori orizzontali e ambienti

24

24

24

24

23

21,5

20

18,5

17,5

Finestre chiuse

17

Finestre chiuse

Alberi

58

Al tramonto i raggi del sole sono bassi e schermati dagli edifici attorno alla galleria e dagli sporti previsti da progetto come in sezione

Le luci interne rimangono spente in orario di chiusura

Illuminazione

Finestre aperte per il passaggio dell'aria

7

I vetri dei serramenti della copertura sono opachi, quindi filtrano i raggi del sole che entrano DIFFUSI all'interno della galleria, illuminando le opere d'arte senza essere fastidiosa

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA SVILUPPO DEL PROGETTO NELLE 24 ORE: 21 GIUGNO

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Per garantire la temperatura ideale all'interno della galleria, nelle ore più calde è necessaria l'accensione dell'aria condizionata

Terminali dell'aria condizionata e del riscaldamento

Finestre aperte per il passaggio dell'aria

Stefano Crespi 761636

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

MILANO latitudine:45°,456827nord longitudine:9°,226220est Altitudine:115m slm Scansione temporale (h)

21 DICEMBRE

01

02

03

04

05

06

07

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09

10

11

12

13

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19

20

21

22

23

24

Temperature (C°)

-1

-1

-0,5

-0,5

-0,5

0

0

0

0,5

0,5

1

1,5

13,5

2

2

1,5

1,5

1

1

0,5

0,5

0

0

-1

Altezza solare (°)

0

0

0

0

0

0

0

0,2

8,3

15

19,3

21,4

20,6

17,4

12,1

4,5

0

0

0

0

0

0

0

0

Attività

Galleria chiusa durante la notte

Dalle 9.00 alle 19.00 la galleria è aperta al pubblico

Dopo la chiusura si effettuano le attività di manutenzione e pulizia

Irraggiamento solare: 1,21 KWh/mq

Nel periodo invernale è fondamentale l'isolamento delle superfici trasparenti. Per il progetto si è scelto un triplo vetro con telaio in pvc con trasmittanza pari a 0,76 W/mqK

Ore 12.00: I raggi solari hanno una inclinazione di 21,4°. Gli aggetti non sono sufficientemente sporgenti per impedire l'ingresso dei raggi luminosi. Questo consente di avere APPORTI SOLARI GRATUITI. I raggi sono comunque filtrati da tende interne per non abbagliare i visitatori.

Tende avvolgibili elettriche per interno. E' presente un sensore fotocaptatore che, quando la quantità di luce supera un certo valore preimpostato, aziona un motore elettrico che avvolge o srotola la tenda.

Le luci interne rimangono spente in orario di chiusura

Illuminazione

Le luci interne rimangono spente in orario di chiusura

Illuminazione notturna esterna Si sono scelti lampioni di ultima generazione con pannelli fotovoltaici integrati. Temperature interna (C°)

16

15,5

15

14,5

15

Luci per espositori verticali 16

17

18

19

19

19

19

19

19

19

19

19

19

19

18,5

Luci per espositori orizzontali e ambienti

18

17,5

17

16,5

1 Terminali di fuoriuscita dell'aria calda e fredda 2 Pompe di caloredell'impianto di riscaldamento/raffrescamento

Sistema di riscaldamento

Spento

Spento

Pompe di calore ad assorbimento ROBUR a gas metano. Per confronto con un impianto simile della stessa casa produttrice si è ottenuto: numero pompe di calore: 3; Potenza termica nominale: 60 KW; Potenza frigorifera nominale: 27 KW; Altre energie utilizzate: energia rinnovabile aerotermica.

Sistema di riscaldamento acceso. Impianto ad aria con terminali posizionati alla base della galleria, sui due lati, ogni 10 metri

Le pompe sono posizionate sulla copertura dell'edif icio esistente posto a nord d ella g alleria. Le tubazioni scendono a terra all'interno del vecchio edif icio e a quota 0 metri entrano nella galleria e viaggiando al di sotto d ella pavimentazione, raggiungono tutti i terminali.

Alberi Gli abeti nella zona a nord della galleria proteggono l'area dai venti freddi invernali 1 Terminali di fuoriuscita dell'aria calda e fredda

8

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA SVILUPPO DEL PROGETTO NELLE 24 ORE: 21 DICEMBRE

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

2 Pompe di calore dell'impianto

Stefano Crespi 761636


6

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA AMBIENTAZIONE E FOTO MODELLO

Stefano Crespi 761636

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

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MILANO latitudine:45°,456827nord longitudine:9°,226220est Altitudine:115m slm Scansione temporale (mesi)

gennaio

12 MESI

febbraio

marzo

aprile

maggio

giugno

agosto

luglio

settembre

ottobre

novembre

dicembre

Temperature media mensile (C°)

1

4

8,2

13

17,2

21,7

24,4

23,2

19,4

13,1

6,7

2,6

Pluviometria media (mm)

53

40

73

83

104

85

72

80

87

120

106

75

Irraggiamento solare medio mensile KWh/mq

1,52

2,39

3,73

4,76

5,63

6,24

6,26

5,33

4,01

2,65

1,66

1,21

Riscaldamento

••

••

••

••

x

x

x

x

x

••

••

••

Condizionamento

x

x

x

x

x

••

••

••

x

x

x

x

Espositori a pannelli, due misure: 4m x 4m h.2m 2m x 2m h.2m

Espositori

L'acqua piovana viene raccolta in cisterne interrate e l'acqua utilizzata per i bagni e l'irrigazione del parco antistante la galleria

Gli espositori hanno tre formati, due per le opere da appendere in verticale e uno per le opere da posizionare in orizzontale. Gli espositori sono normalmente riposti nei magazzini presenti su ogni piano.

Espositori a blocchi 2m x 2m h.1,5m

Crescita erba Erba bassa

Scansione temporale (anni)

2

4

5

6

7

8

9

10

11

12

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Galleria centrale

Via Cesare Lombroso

15

16

17

18

19

20

21

Nel corso degli anni la riqualificazione dell'area continuerà e quindi anche le demolizioni. Attività: Mostre temporanee (fotografia, video arte, arte di strada, disegno, pittura, musica, arte tessile, scultura, installazioni tecnologche, botteghe artigiane, atelier, corsi d'arte; Attività di supporto (bar caffetteria, bookshop, servizi igienici, aree di sosta, spazi verdi. Consumo di suolo: in diminuzione

22

23

I serramenti in pvc non subiscono particolari degradi, infatti è prerogativa di questo materiale durare a lungo nel tempo

24

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Galleria centrale

Via Cesare Lombroso

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27

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29

30

Nel corso degli anni la riqualificazione dell'area continuerà e quindi anche le demolizioni. Attività: Mostre temporanee (fotografia, video arte, arte di strada, disegno, pittura, musica, arte tessile, scultura, installazioni tecnologche, botteghe artigiane, atelier, corsi d'arte, laboratori, officine, spazio studenti, Attività di supporto (bar caffetteria, bookshop, servizi igienici, aree di sosta, spazi verdi. Consumo di suolo: in diminuzione

Dopo 10 anni il legno delle schermature, in assenza di manutanzione, sarà altamente degradato e marciscente e dovrà quindi essere rimosso. Nel frattempo le piante saranno cresciute e assolveranno alla funzione di ombreggiare le sedute, al posto delle schermature in legno che non dovranno essere così sostituite

Per le schermature si utilizza legno riciclato economico, in quanto saranno necessario solo per 10 anni.

Panchine e para sole Scala 1:100 Nel periodo estivo le panchine devono essere schermate. All'anno 1 gli alberi appena piantati non sono in grado di assolvere a tale funzione, quindi sono necessari dei parasole in legno.

Le strutture portanti in acciaio non subiranno degrado nei primi 30 anni, sia perchè perfettamente trattati con vernici, sia perchè non sono presenti fonti di degrado all'interno della galleria

13

Viale Molise

Come da progetto sono previste alcune demolizioni e il riuso della galleria. Attività: Mostre temporanee (fotografia, video arte, arte di strada, disegno, pittura, musica, arte tessile, scultura, installazioni tecnologche; Attività di supporto (bar caffetteria, bookshop, servizi igienici, aree di sosta, spazi verdi. Consumo di suolo: l'area che attualmente è quasi completamente coperta da cemento viene liberata con opportune demolizioni, quindi il consumo di suolo diminuisce

Viale Molise

Degrado dei materiali

3

Galleria centrale

Via Cesare Lombroso

Parasole per le panchine

Taglio erba

Erba molto alta

30 ANNI 1

Viale Molise

Sviluppo dell' area

Erba bassa

Erba alta

L'intonaco dopo 30 anni presenterà macchie dovute al ruscellamento di acqua e allo smog cittadino

La pavimentazione esterna in calcestruzzo a 30 anni avrà assunto diverse colorazioni e sarà macchiata

La copertura in acciaio a 30 anni inizierà a subire danni dovuti dalla ruggine causata dalla presenza di acqua

Le panchine esterne hanno le sedute in lamelle di legno che a 30 anni dovranno essere riverniciate

Dalla 2° potatura, essa si ripeterà ogni 15 anni circa Crescita degli alberi e potatura La 1° potatura avviene a 20 anni dall'impianto

9

PROGETTO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA GALLERIA SVILUPPO DEL PROGETTO NEI 365 GIORNI E NEI 30 ANNI

PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE DI UNA PORZIONE DELL'EX MACELLO IN VIA MOLISE

Politecnico di Milano Corso di laurea in Architettura Ambientale Laboratorio di progettazione architettonica III a.a. 2012/2013

Stefano Crespi 761636


60


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Centro d’arte e artigianato + esposizioni + laboratori + formazione

Crespi, De Bernardi


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Galleria d’arte + co-working

Cristofori, Farina, Rota


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69

Centro enogastronomico + mercato

Farina, Savio, Zangari


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71


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73

Agricoltura urbana + playground

Lazzarini, Longhi, Prandolini


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75


76


77


78


79

Piazza + serra + foresta

Magnani, Palmitessa, Pelucchi


80


81


82


83

Giardino + moschea

Maj, Modelli


84


85


86


87

Centro sociale + servizi culturali + spazio espositivo

Micheli, Peci, Zanicotti


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Co-working + parco pubblico

Parzani, Pompameo, Tomasini


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