SUL FONDO - Poesie all'ombra dell'anima - 1^raccolta

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Sul fondo Poesie all’ombra dell’anima - prima raccolta -

di Andrea Ranghino



Sul fondo Poesie all’ombra dell’anima - prima raccolta -

poesie e disegni di Andrea Ranghino


Q

uando si osserva l’uomo e le sue creature a volte non si nota quello che nell’ombra vive. Una parte di vita nascosta, non detta o non compresa, neppure dal proprio creatore. In quel luogo io arrivo e li mi fermo a guardare. E scrivo. Descrivo quello che sento. Per questo libricino ho scelto alcune poesie di anni diversi, momenti lontani, viaggi continui tra la natura delle anime e il buio che le cela. Momenti vivi mai dimenticati. A.R.

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ttatore

Il traghe Â

i o pensier rasportav di anime, nti e lineame ettatore gh a tr e m ne. perchĂŠ co destinazio la o v e c s o n ne co

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La città degli

uomini

o o sono un gatt tte no lla ne do e ve di voi no nu gli occhi di og a vi che spingono . il tempo ntamente E mi muovo le a città st ue q osservando etallo m e ce lu fatta di gno ma mio era il so o m uo di vivere da non da gatto.

I

sul suolo La pioggia cade i di cristallo ch ec sp formando alliscia e il mio pelo si bambino all’ombra di un ro lasciato libe ielo sotto il grigio c ricordi. i r pe o it costru Mi allontano ioso dal luogo silenz o, per vedere altr ere in altro, per poter cred ma il mio è solo giare ag vi uo in nt un co senza meta, senza fine ani. fra sguardi lont

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Camm sulla cit ino leggero s ul tetto e passo tà , ma il c inosservato ie tra gli il cielo lo, uomini, ...

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anti

Viand

corvo ome un loro pensieri i beccavo , lì o n a ed er , fermi, e zampe chini sull rti. quasi mo li ardando corpi gu i a tr i a Pass terreno. iversi da lati d ro sfioravano il mentre lo ccorsi Poi, mi a ano presagio: di uno str deforme la bimba iava il vetro g schiaffeg enziava id v o e la che . fare altr potendo cia del viandante n o n a m c a r b a le pianse tr

C

.

Andai via

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Ora pensiero mune ogo co u l il mio l e u nq corre i sciai, l e v do a bimba, a ecchio a quell i me nello sp nti. parte d oi occhi luce u e nei s

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ssassino

a dell’a La stanz

i vuota nza orma sino. n una sta prigionato l’assas giaceva im ggire ertà nel fu Ma di lib a non avev urla e sguardi i d è h c r pe ue mura. erano le s tanza, cambiò s i occhi, o d n a u q uo E ella ed i s vuota la c erso iv nulla fu d biti grigi a li g n o angue se n orchi di s cchie. p s iù p n o a n i fredde m ma solo d nte ne sono ta igioni ce sini r p i d a M per assas e non solo , o furfanti er chi p e h c n a ma sapere a z vive sen orrere il sangue sc come far ie vene. r p o r p nelle

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Lettera a

l giornal

e

S

i accasciò con il cuo al suolo re tra le m contemp ani, la spegners ndo il suo sogno i con lei e fu il vu oto dietro qu egl’occhi spenti. e fu il vu oto dentro la mia testa ...

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ro

llo d’o

Ane

nello con l’a oi pensieri, a v a c u s io i a i e b n eb sa immer nella fitta n a t a d n . sprofo vive dentro e l e h c tinnio E il tin unghie, e sotto l piro di Dio i strapparle o s l e i s va deciso d e che av rte. p una a ghe, su pie e h g e i P aia sotto, to: vecchi a l l a d t più so i cancellati ch c o i l g ano a sost v piano reale, terra, l a i l l e e r d t . ol ro mmino l respi oltre i semplice ca l oltre i . tempo ’è più cio di luce c n o N r he sco Qualc . e poi.. . via . mo via Andia

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Oltre

i fiori

ui. ’è luce q mura ie ig sta Le gr me in fe o c o n o risplend

C

ma te festa non esis ro, né per noi né per lo iamo fiori. t che por ato ore Sono st quelle foto, riste a fissare i, elodia t m lt a o v ll e i qu que ndomi a dondola ferma, nell’aria do i ricordi, n osserva ire in essa, r a p m o sc ento ndo il v agna. e v o u m p s o accom che tutt

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Lo

scambio

U

na corrida sopra la te rra, un uomo coperto di fuoco, un toro bendato d alla tristez za. Sta ritto. Guarda l’u o trafiggerlo mo p ma non si iù volte, m non reagis uove, ce. I suoi occ

hi guardan

Non ci son o tra gli spe sorrisi ttatori, solo odio e sd per quell’a egno nimale che muore nel silenzio . “Che spett a rise il toro colo!” .

o altrove.

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i in fiera

Palloncin

mini sistono uo lzarsi a o n n a che s ili im s o r lo i ecchi, sopra a getti già v g o i d li u m u lto, con c salire in a utili solo a vivere r dove pote i con pazzia n io z a s le sen icata d iu g e r . e sp controllata in frenesia

E

ono, E si muov i, os onduland ni falsi, g o s nei lori ghe, e loro dro ll a d creati lo ie el loro c immersi n lori. o privo di c , E salgono fremito on c o n o lg sa cidi, lu i ed occh . ti n a li g abba

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il cielo resti: Guardo ro vedo solo i ma di lo plosi nell’aria, s alcuni e mi i r lt a i tra i ra era. t a li ig v aggro lloncini in fi a come p

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Sore

lle

Â

D

isegn le si ate con pote u v Com n cuore. a rappre senta e tra una re linea innamor ati: che c cont in u una, rva piÚ ua volte due, sullo stess tre v o lat olte, o: e po i uno s L’est pigolo ap remo p final untito. e. Le s i pot eva d con u i allor n cuore segnare solo, a.

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’incisore

I ferri dell

nsione a loro este o di carne. an m era una no anima Infondeva ’argento. d nei solchi illi? cato. Chiodi o sp un mestiere dimenti i d i z z Attre croce per alcuna ti sa u o n Non furo e bende, ir né per cuc incidere vita. r e p lo so ma fu staccato L’uomo gli utazione netta. p con un’am o. quel giorn Morirono

L

A vederli, che hanno vissuto. e non direst A vederli, hiodi o spilli. c sembrano

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io

Il Piffera

musica ento della tro laggiù, e v dal quel ssanti, ferma i pa assanti, e h c a ic s ip mu e trascina musica ch e gioca musica ch di carne. ti tra i solda ifferaio ioia del p g la è ta s Que leganza che con e gni luogo o appare in gli uomini stolti. a tr a n o e su to di me. Si è accor

S

iosa. Un cenno esenza è già silenz r p a e la su

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o

l corte

a de La cod

riose, cichi, li stras e nuvole vitto : e ll di que imi a passar re, gli ult funeb furono er la marcia come p no il carro bassa, a seguiv andosi a testa trascin erra ella gu za dei morti, d e s e ien com la cosc fossero za, speran ere, la e s e n ia g com arsi a p i첫. m r e f i p d istesse non es rteo no il co ielo a v e d c hiu Loro c ando lo stesso re t ie s r e r e lp gu ca nuvole che le o solcato avevan ta gloria. con tan

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tario

Il soli

ivare hio idi arr to più vecc a il sold o sud. trem olezza dall’es sapev n o c a con l ternativa. inava l Camm aver altra a n o n di rcava, osa ce icerca. c o t a c sua r menti Ha di andonato la ha abb torno, ano at r i g i l ig I corv ode. e l l su c trae. si con L’aria ci, e radi u s to, e l l A ha vis i h , c e i s d appe le anime o ci son ina con sé. c s a r t e a nuvol lo. È una nte nel cie a t e m co za. ifferen d ’è c Non . i nota Non s

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nestra

lla fi omo a

L’u

sso dal ba rrivai lì, ed era estra, ndo, la fin a quel ardava il fo che gu re nero un ma n ritorno. dal no a antasm etro. f n u nv Era o su u dipint rso. rito pe i p s o n Era u re n dolo Era u nel vuoto. spento re n pad Era u figlia. senza aluto: ai un s ldilà d n a Gli m ose dall’a nno. e p mi ris macabro c n u n co

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rdo

o L’ing

o o lett i el ner vano sogn a t o nu e. erson deri e d e si tinaia di p di cen lore, dal ca scurità i t l o c o Rac iati dall’ mang sosta. senza

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cchi

I suoi o

, o scorto ieri d’ombra t n e tra i s , o lt o v del suo i cristallo d infusi sa, ente ter i, g r o s a di quell ta dagli uomin celesti. e a trascur dalle creatur a t a r e n ve giche, inutili lo i d o li g Spo dormirò i ogni lacrima o. d ai piedi done il cammin n a t s arre

H

rto, Ho sco ieri d’ombra t e s tra i n olto, v o u s del amo. i di chi h c c o li g

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lia ia fig

a

Silvi

M

iusa acch iava tracc ide morb linee ntando do. n racco il suo mo o t tut io cerch lche stelle. a u lio. Q e sue in un fog l r e p o ivers L’un

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to

Il Vuo

rma ero ane n utevole fo m dalla n esistere. a no sembr ce e inve tutto. A volt a divorare sembr

C

e A volt a fuggire. r b m e s e . A volt a immobile r semb re. e. A volt a non esiste r b sem e.

A volt

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Afric

imo a, pr

o

scatt

sola. inare to m r e m s a e c d n un na bimba ente. r u o i d m vi e agra Era m olto. a il v a male. ale. v i r p Si co le le facev faceva m Il so omaco le Lo st o. tro. un al mpo. ontan Ero l ano nel te o di qualc Lont el ricord Ero n anca ciò st a coperta le s a c c Si a endo un quel so do, chied oprirsi da ssa al mon per c aveva me la pelle. ’ che l bruciava e Dio che l di un o d r o el ric . rdare Ero n tto a gua vita breve e r a t cos po di un il tem

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In Borges bi che conob , el giovane ore per la sua terra m a l’ i a ammir n senso bbe dato u che gli avre nella morte. nella vita e eraviglie delle sue m re o li g a b l Ma ne io, l’angolo bu so si celava, io che silenz va a riguardare e lo costring che amiamo, a in b m a la b fiori. a campi di d ta a li g e v litario specchio so In lui, uno rte o taceva la m e la vita trovare l’altro. senza mai riflettesse e u d i e d i ch Aires va Buenos nsieri: Contempla ndola con intimi pe a n accompag iorno e nella notte, elli. lg e n te ille fard n a m a tura dai m a re c e il b a instanc . disturbarla Ma senza dola dolcemente. n Accarezza mini...”, za degli uo n re fe if d in ’ l’ Mi disse: “E reserva”. p la io D “...e si. ”, gli rispo “In segreto ”, aggiunse ro “Nel miste al tormento. si o d n lascia

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in ordo

ic

Un r

a

pietr

lpii e, a sco di lei ch r t e i n p ricordo quel i alla luce a, z str dinan ella fine i stanche u n q a hi di a le m si gli occ v a z l r a opri per c manti. lacri orte lla m ata e d o nt ev Il ve ebbe soll , r a v i a l’ sabb come ma etra be in pi ussereb , m li s o e g o n icord gli an solo done il r ei tempi. pulen nebbia d dalla

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nia

Cerimo

ngeli no o salutar straziato, n a to il suo m me di carta, o. con piu giorno soltant per un Uno solo.

A

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nto

Sm

me arri

to,

ri mar tità iden luogo s . a i a m uesto tempo q è in etre del i p e tra l hi. tanc s i h cc are Ho o so ripos te? s t o s an P olo i un s o, Cert on qui, n a a r m anco . non

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Indice ettatore 3 Il tragh degli uomini tà 4 La cit nti 7 Vianda za dell’assassino n ta s a L 9 ale a al giorn 11 Letter d’oro 13 Anello fiori i 15 Oltre mbio a c s o L 7 1

ra cini in fie 18 Pallon e 21 Sorell dell’incisore r r 23 I fe i raio 25 Il Piffe o a del corte 27 La cod rio ta 29 Il soli alla finestra o m o ’u L 1 3 rdo o g n 33 L’i occhi 35 I suoi a Silvia gli fi 37 Mia to o u V 39 Il catto , primo s a ic fr A 41 ges 43 In Bor rdo in pietra o ic r n 45 U onia 47 Cerim ento im r 49 Smar


Q

uando si osserva l’uomo e le sue creature a volte non si nota quello che nell’ombra vive. Una parte di vita nascosta, non detta o non compresa, neppure dal proprio creatore...


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