the Mag 8

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FRANKIE HI-NRG «A SANREMO DA INDIPENDENTE»

MOTEL CONNECTION

The Mag n.8

Mastro Lucha Signorelli

I’VE GOT THE POWER

protagonista a Città di Castello

MICHELE BRAVI

CALIBRO FESTIVAL

«HO LOTTATO PER QUELLO CHE SONO»

volume two

MICHELE ROSSI libri venite a me

Arredare con i Colori GIULIA MERCATI MODA: PASSIONE GENETICA

GRAZIANO SCARABICCHI

Vietato fermarsi

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N

on è facile neanche fare un giornale. Diciamocelo. In tempi dove quasi tutto nel mondo della comunicazione viene de-strutturato a favore dell’etere, lavorare per tramandare notizie in carta non è affatto scontato. Questo progetto sta superando l’anno di vita. 14 mesi, 8 numeri nei quali, con cadenza bimestrale, cerchiamo di raccontare qualcosa di bello: esperienze, idee vincenti, eventi, talenti. Insomma, gente che sogna. Appunto. In questa edizione, che c’inoltra nel 2014, frughiamo nel cassetto dei sogni altrui. Il sogno di Eva che si racconta, ma solo in una serie di immagini alter ego... da sfogliare con gli occhi. Il sogno già diventato realtà per un ragazzo di 19 anni come Michele Bravi che dalla grande macchina della tv ne è uscito con l’X Factor. Il sogno, ben strutturato, di Frankie Hi-Nrg che sfida Sanremo con due canzoni, (rigorosamente nella scuderia di un’etichetta indipendente) e si ritaglia il suo spazio con un nuovo attesissimo lavoro. Il sogno di Giulia Mercati che trasforma la sua fantasia in abiti; quello letterario di Michele Rossi, editor della Rizzoli... c’è lui dietro a molti libri di successo degli ultimi anni e noi lo abbiamo stanato. Un posto anche per il sogno di Graziano Scarabicchi, volto tra i più noti delle pubblicità in tv che si racconta in un’intervista firmata da Sandra Biscarini. Infine, ma non per importanza: il sogno della seconda edizione di Calibro Festival, la rassegna di libri e letteratura finalista del bando «Che fare», quindi in lizza per un bel finanziamento. Ricordatevi di votarlo. Alla nostra maniera, vi offriamo dunque questi piccoli segnali, nel tentativo di iniziare bene perché chi ben comincia è a metà dell’opera, chi si ferma è perduto e, al di là di ogni proverbiale retorica letteraria, chi smette di sognare fa un oltraggio alla natura umana. E anche alla fantasia.

I

t’s not easy putting together a newspaper. Let’s be honest, we live in a time where communication has become ‘deconstructed’ in favour of messages in the ether. Putting news onto paper cannot be taken for granted. This project is more than a year old now: that’s 14 months with 8 editions every two months. We try to talk about something interesting; experiences, successful ideas, events and talent. Basically, about people who have a dream. In fact with the first of 2014’s editions we portray Eva’s dream with a series of photos of her alter ego, then a dream that has already come true for the 19 year old Michele Bravi on XFactor. Then there’s the well structured dream of Frankie HI Nrg and the independent record company who are going up against Sanremo with two of his songs and a new record. We speak to Giulia Mercati whose dream was to turn her designs into clothes, and to Michele Rossi ,the Editor for Rizzoli and the man behind many of the successful books of the last few years, of his literary dreams. We have an interview with Graziano Scarabicchi, well known for his TV ads, and finally there’s the second edition of CaLibro Festival; a literature exhibition that is among the finalists for ‘Che fare’, where they could potentially win some substantial funding for their project. (don’t forget to vote for it). In our own way we try to offer you these small tokens to get the New Year off to a good start. Starting well is half the work done. Who stops is lost, and who stops dreaming goes against human nature and our imaginations.

A DREAM IS POSSIBLE

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Giulia Mercati

MODA Passione genetica Marco Polchi

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Our Home

Arredare con i colori* Marco Polchi

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Calibro Festival volume two

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Graziano Scarabicchi Vietato fermarsi Sandra Biscarini

Michele Bravi

“Ho lottato per quello che sono” Cristina Crisci

Eleonora Mariucci

Marco Polchi & Giovanna Rossi

Cristina Crisci

Laura Bellanti

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UP and Down

Kimberleigh Russell Welply

Simona 389 05 24 099 Giovanna 389 05 24 126 info@the-mag.org www.the-mag.org

I’ve got the POWER

A Sanremo da indipendente

Mastro Luca Signorelli Protagonista a Città di Castello

Info e contatti:

Motel Connection

Frankie HI-NRG

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42 Eva Santucci

www.the-mag.org

EVA contro EVA Cristina Crisci

*Ristrutturazione a cura di

Per maggiori informazioni e tanti altri eventi visita www.the-mag.org for more information and events go to www.the-mag.org Data pubblicazione: Febbraio 2014 - rivista bimestrale - N° 8 Grafica, fotografia e impaginazione: Moka comunicazione, via S. Antonio, 7 - Città di Castello (PG) P. IVA 02967110541 mokacomunicazione.it Stampa: Grafiche Polidori, via G. Sorel, 9 - 06012 Città di Castello (PG) - P. IVA 0312146541 Editore e Proprietario: Moka comunicazione Direttore Responsabile: Cristina Crisci Responsabile di Redazione: Marco Polchi Traduzioni: Helena Palazzoli Iscrizione al Tribunale di Perugia: n. 20/12 del 27/11/2012.

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di Marco Polchi

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uella che una volta era una chiesa, ora è una casa. E non è una novità per il comprensorio altotiberino, frastagliato di Pievi, caratterizzato dalla presenza di tanti luoghi non più di culto, ristrutturati e tramutati in abitazione. È il caso di questo Our Home: un edificio ecclesiastico risalente addirittura al 1200, piena epoca medievale quindi, situato lungo la Via Francigena di San Francesco – per questo ancora oggi meta di pellegrini – che è stato completamente ristrutturato, sia dentro le mura che nella parte esterna. Internamente la storicità dell’edificio, testimoniata dal pavimento in cotto originale, presente nel bagno a piano terra e in cucina, e dalle travi di legno a vista, si fonde con la ricchezza e la modernità

L’occhio del Curioso: La casa mantiene ancora un originale spazio consacrato – accessibile dal corridoio che porta alla zona notte – una cappella vera e propria con altare, leggio e capriate originali.

degli elementi di arredo: cucina iper moderna, uso di colori forti e di elementi in vetro e acciaio. L’attenta cura delle tinteggiature verticali rende le pareti parte integrante dell’arredamento, arricchito dalla presenza di componenti dal design creativo. La sezione esterna cerca di armonizzarsi completamente con gli ambienti living space ad uso abitativo. Il giardino è allestito con piante tipiche della macchia mediterranea, le tonalità della vegetazione si innestano ai livelli

cromatici delle pietre e dei suoi riflessi. Il tutto mostra una casa in cui si uniscono senza paura e con classe radici storiche e spunti d’avanguardia.

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by Marco Polchi

Furnish with Colours

hat once was a church is now a home. This is nothing new in the Upper Tiber valley area, which is dotted with renovated properties, now homes and often a far cry from their previous functions. 12


A note to the curious: The house still has a chapel complete with altar and other original features! 13


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This issue’s featured house was formerly a medieval church building from 1200 CE, situated on “Via Francigena di San Francesco”, and is still a place of pilgrimage. It’s been completely renovated from the inside to the outside, but retains its original terracotta floors in the downstairs bathroom and kitchen, as well as its wooden beams. This is in contrast with the very modern kitchen, strong colours, and the use of glass and stainless steel. Coloured vertical stripes on the walls and other creative elements of modern design integrate with the furnishings. The outside completely harmonises with the living space. The colours of the Mediterranean planting in the garden contrast well with the colours of the stone. This house demonstrates how beautifully one can blend the very old with the modern, with a touch of flair.

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di Eleonora Mariucci

CALIBRO FESTIVAL

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VOLUME TWO

n bilancio positivo spinge a continuare un’esperienza con maggiore entusiasmo. Parte così CaLibro 2014 (27-30 Marzo), con un bagaglio di buone aspettative ed uno slancio ancora più forte rispetto a un anno fa. The Mag ha chiesto a tre degli organizzatori di parlare della manifestazione rispondendo a due domande ciascuno. 19


Annalisa, da intervistatrice esterna ad “attivista” di CaLibro: come si impara ad organizzare un festival? «Una ricetta non c’è. Nella prima edizione ho fatto parte del gruppo che ha curato l’incontro con Chiara Frugoni. Una bella esperienza, da cui è nata un’amicizia coi ragazzi del Fondino, e quando si è parlato di una seconda edizione, sono stata felice di mettermi a disposizione. Abbiamo cercato di dividerci gli impegni seguendo le nostre attitudini, con un grande entusiasmo e la consapevolezza di far parte di un progetto che riunisce la passione per i libri, l’arte e la nostra bella città». Ecco, la città. CaLibro s’inserisce nella comunità non solo con il festival, ma anche tramite altri progetti. Un esempio? «Teniamo molto all’integrazione con il contesto locale. Quest’anno ci confronteremo con le scuole della città, presentando ai ragazzi un’esperienza originale di “attivismo”, legata alla diffusione della lettura: quella dei Piccoli Maestri. Il progetto coinvolge scrittori e non scrittori, che vanno nelle scuole pubbliche a raccontare un libro: ognuno di loro ne sceglie uno che ama e lo racconta. Ci sono “sedi” di Piccoli Maestri in varie città e a CaLibro 2014 lanceremo il gruppo tifernate». Andrea, parlaci della coinvolgente campagna di crowdfunding. «Anche quest’anno ci siamo affidati a questa modalità, tramite la piattaforma produzionidalbasso.com, ma c’è una novità: “RicariCaLibro”! Con l’intento di ringraziare i nostri sostenitori, abbiamo ideato un catalogo dove molte persone hanno 20

messo a disposizione una propria competenza da offrire a chi compra una o più quote. L’iniziativa sta andando bene e ha creato tanto entusiasmo, nostro vero obbiettivo. Dura fino al 28 Febbraio, siete ancora in tempo per darci una mano!» Avete anche partecipato al bando CheFare! Com’è andata? «Abbiamo avuto la grande fortuna di essere stati selezionati tra i migliori 40 progetti culturali, a partecipare sono stati in 600! È un bando molto importante, organizzato dall’associazione culturale Doppiozero. In questa fase andranno avanti nella selezione solo gli 8 progetti più votati sul sito web del concorso. Alla fine vincerà il finanziamento di 100.000 euro soltanto un progetto. Per CaLibro sarebbe importante vincere, per crescere e mettere in campo nuovi progetti. Ma non voglio annoiarvi, vi chiedo solo di votarci a questo link http://www. che-fare.com/progetti-approvati/il-fondino-calibro/». Saverio, a te il compito di darci delle indiscrezioni e toglierci qualche curiosità sul programma. «Come lo scorso anno, abbiamo pensato a un Festival coinvolgente ed eclettico. Buona parte degli incontri sarà moderata da persone vicine alla produzione letteraria degli autori invitati e potranno dialogare con loro. Riguardo il programma, siamo ancora in attesa di alcune conferme. Per ora posso dirti che avremo l’onore di ospitare Michele Mari, Tiziano Scarpa, Vanni Santoni e Raffaele Cantone; stiamo inoltre organizzando un incontro dedicato al rapporto tra calcio e pagina scritta».

Abbiamo un bel ricordo di eventi particolari: Occupy Poesia, il Poetry Slam e la serata conclusiva con la Festa Spritzgerald. Cosa vedremo quest’anno? «Stiamo pensando al progetto Manifesti lettorali: al posto dei tradizionali cartelli elettorali compariranno in piazza Matteotti dei poster, ognuno con un celebre incipit, accompagnato da un ritratto dell’autore. L’idea nasce da una riflessione sul valore delle elezioni, importante momento civico. Stiamo anche organizzando un progetto espositivo che si snoderà per le vie di Città di Castello: all’interno di alcuni negozi sfitti del centro storico saranno allestiti interventi artistici ispirati a libri. Ci appassionava l’idea che degli spazi del centro, attualmente senza destinazione d’uso, fossero riattivati, coinvolgendo chi si trova a passeggiare per strada. Infine, la festa, ispirata quest’anno a “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e a tutta la scena musicale che scorre in sottofondo al libro di Enrico Brizzi».

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Follow the festival: www.calibrofestival.com Hanno risposto a The-Mag: Annalisa Pierini Andrea Tafini Saverio Verini


by Eleonora Mariucci

CALIBRO FESTIVAL

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VOLUME TWO

fter a previous success, it’s much easier to continue an adventure with a positive attitude.This was certainly the case for this year’s CaLibro (from 27th to 30th March). The Mag caught up with three of the organizers, with a couple of questions for each. 21


Annalisa, from external interviewer to a CaLibro’ activist’; how do you learn how to organize a festival? «There isn’t a ‘recipe’ as such. For the first one, I was in the group who organized the meeting with Chiara Frugoni. It was an amazing experience which ended up with me becoming friends with the guys from the Fondino. When a second festival was mentioned, I was happy to be a part of it again. This time round we tried to divide the commitments up between us, according to our likes. We’re enthusiastic about the festival because we know that we’re part of a project that combines a passion for literature and art with our beautiful town». CaLibro is involving the town not only with the festival but also other projects - can you give us an example? «We think it’s really important to integrate CaLibro with the local area. This year we’re going into the local schools and introducing the students to a new experience involving reading; the “Piccoli Maestri”. The project involves writers and non-writers who go into the schools to talk about one of their favourite books. There are many Piccoli Maestri ‘headquarters’ around Italy and Calibro is launching it here». Andrea, talk to us about the crowdfunding campaign. «We used it again this year to finance the festival, using the web produzionidalbasso.com. But this time there’s something new called ‘RicariCaLibro’. It’s our way of saying thank you to the people who have donated; basically we’ve come up with 22

a catalogue for people who buy one or more shares. It’s going really well and you’ve still got time up until 28th February if you want to give us a hand!» You also took part in the CheFare screening. How did it go? «We were lucky enough to be among the top 40 cultural projects out of the 600 that took part. 8 of us with the highest votes from the website will go through and eventually only one project will win the prize of €100,000. It’s a very important selection process and is organized by the cultural association Doppiozero. Winning would mean that CaLibro could grow and finance new projects. But I don’t want to bore you with all this, you can vote on http:// www.che-fare.com/progetti-approvati/il -fondino-calibro/». Saverio, you‘ve got something new to tell us; some gossip! «Like last year we want the festival to be interactive and eclectic. Many of the meetings will be chaired by those close to the literary production of the authors

invited to take part. We’re still waiting for some confirmations with regards to the schedule, but for now I can confirm that there will be Michele Mari, Tiziano Scarpa, Vanni Santoni and Raffaele Cantone. We’re also organizing a meeting dedicated to the relationship between football and the written page».

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Follow the festival: www.calibrofestival.com replied to The-Mag: Annalisa Pierini Andrea Tafini Saverio Verini

We have good memories of particular events from last year. For example, Occupy Poesia, the Poetry Slam and the closing event La fest Spritzgerald. What has been organised this year? «We’re thinking about a project called Manifesti Lettorali. Instead of the usual election signs in Piazza Matteotti, there will be posters with a picture of the author and the opening lines of their work. We’re also organizing an exhibition that will unfold along the streets of Città di Castello; in various empty shops there will be art inspired by literature. We liked the idea of using empty shops, that for the time being have no use –like rejuvenating them - and involving passers-by. Finally, the party is inspired by the music scene found in the book’ Jack Fruscinante è uscito dal Gruppo’, by Enrico Brizzi».


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Ricerca, tradizione, passione… ZIBÙ nasce dal progetto di restituire ad Umbertide uno spazio storico. ZIBÙ era dove si ballava, ZIBÙ era dove si parlava di sport, dove ci si riuniva per discutere di politica, dove i ragazzi andavano a giocare. Sicuramente sarà difficile oggi far rivivere quelle sensazioni, quegli entusiasmi, ma ci proveremo… e con sincerità, calore, professionalità e una buona tavola cercheremo almeno di strapparvi un sorriso.

Research, tradition, passion... ZIBÙ began as a project to restore a historic place in Umbertide. ZIBÙ was where people used to dance, to talk about sports, to join together to discuss politics, ZIBÙ was where kids used to play. It’s not easy today to feel again those feelings, those enthusiasms, but ZIBÙ will try... and through warmth and good food at least it try to snatch you a smile.

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Photo di/by: JACOPO GENNARI

Uno shooting, tanti protagonisti. Questa volta abbiamo deciso di scattare un servizio diverso dal solito, non con due modelle, ma collaborando con Silvia di Sisley Sansepolcro e il suo gruppo di ragazzi, che già in altre occasioni hanno posato per lei: Eleonora, Martina, Lucrezia, Niccolò, Giulia, Corrado e ancora Martina. Gli alunni della Scuola Bufalini ne hanno curato l’hair style, mentre Michela del centro estetico ‘Non solo Sole’ di Umbertide si è occupata del make-up. A beautiful shooting, a wonderful day!

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di Marco Polchi & Giovanna Rossi

MOTEL CONNECTION

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Dal 2000 formano una delle band electric-rock più influenti d’Italia. Samuel, Pierfunk (rispettivamente voce ed ex-bassista dei Subsonica) e Dj Pisti sono i Motel Connection. Poco altro da aggiungere. Li abbiamo incontrati prima della loro pazzesca data all’Urban di Perugia.

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Domanda semplice ma non scontata, se a rispondere siete voi: come nasce il progetto Motel Connection? «È nato in un momento in cui la musica elettronica aveva preso in qualche modo in consegna la musica rock, ricostruendola in un’altra maniera: una sorta di rivoluzione musicale che ha portato a riutilizzare musiche già esistenti per creare qualcosa di nuovo. Erano gli anni in cui prendevano vita i Chemical Brothers, i Daft Punk, gente che ha fatto di questa attitudine il proprio suono». E voi? «Noi vivevamo quel periodo, chi da musicista chi da dj, rendendoci conto di avere tra le mani gli strumenti di questo cambiamento. Ma al posto di fare come un dj che prende gli elementi e li mescola nelle composizioni, noi l’abbiamo fatto concretamente, suonando sopra le basi che Dj Pisti metteva in piedi mixando i vinili». Cos’è cambiato con il vostro ultimo album, uscito nel 2013? «Con ‘Vivace’ abbiamo lasciato più spazio alle chi-

tarre e ai suoni più aggressivi e rock se vogliamo. In questa versione ci siamo trovati bene sul palco del ‘Primo Maggio’ e così in molti altri palchi estivi all’aperto. Per noi la dimensione live è di fondamentale importanza, anche se la nostra musica nasce nei club». Ecco, dopo decine di esibizioni live, tre album, due colonne sonore, le esibizioni al ‘concertone’ del Primo Maggio e come gruppo di supporto ai Depeche Mode, cosa bolle in pentola? «Sì, diciamo che questi sono i puntini che abbiamo cercato di unire. Tra poco ci ritiriamo nel Chianti, in Toscana, dove abbiamo scritto anche gli altri tre dischi, per cercare di avviare un nuovo progetto: un live dei Motel Connection che sia ancora più veloce, più portato verso la techno, anche per differenziare un po’ le cose che facciamo». Consigliateci un nome da tenere d’occhio nel 2014. «Mount Kimbie, un gruppo inglese eccezionale». Una domanda per Samuel: sappiamo che per motivi professionali conosci Marco Capaccioni e Alberto Brizzi del Sound Studio Service di Città di Castello. Da quanto non torni dalle nostre parti? «Uno dei nostri primi singoli è stato mixato a Città di Castello! È da un po’ che non ci torno e spero di farlo presto, sarebbe bello. Magari per vedere i Musei Burri».


In 2000 one of the most influential electric-rock bands in Italy was formed. Samuel, Pierfunk (respectively singer and ex-bassist of the group Subsonica), and DJ Pisti form Motel Connection - enough said! We caught up with them on their set at ‘Urban’, in Perugia. How was Motel Connection born? «It was born at a time when electronic music was taking over from rock music, rebuilding it in a different way. You could say it was a sort of musical revolution, taking old music and making something new. It was when Chemical Brothers and Daft Punk were becoming popular, for example». And you guys? «We went through that period as either musicians or DJ knows that we had what was needed for this change. Instead of mixing songs as a DJ normally would, we played over the base that DJ Pisti put together». What’s different about your album which came out in 2013? «With ‘Vivace’ we left more room for guitars and more aggressive rock sounds. On stage at ‘Primo Maggio’ among others, we were comfortable with this sound. For us, it’s important to perform live even though our music originates from the club scene..» So after live shows, three albums, two soundtracks and the support group for Depeche Mode what’s next? «Soon, we’ll be going back to Chianti in Tuscany where we wrote all three of our albums - with the hope of start-

ing a new project. We’d like to do another live performance as Motel Connection but a bit different... quicker and more techno». Recommend someone to keep an eye on in 2014. «An amazing English band called Mount Kimbie». A question for Samuel: you know Marco Capaccioni and Alberto Brizzi of the Sound Studio Service, based in Città di Castello. How long has it been since you’ve been in our area? «One of our first singles was mixed at Città di Castello! I haven’t been for a while, I hope to soon though. Maybe to see the Burri exhibition».

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La differenza tra essere ascoltati ed essere capiti.

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di Cristina Crisci Photo di/by: Emanuele Vanni

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Un servizio tutto da vedere: abiti lunghi e atmosfere soffuse, realizzate in luoghi che hanno fatto per anni da cornice alle notti altotiberine.. Del resto l’anno nuovo per Eva si è aperto alla grandissima. È uscito nel canale youtube il suo primo video musicale, girato a Londra da Lorenzo Lombardi, abbinato al singolo “Solo per me”. La canzone sarà inserita nell’album di debutto “Italian Beauty”, al quale Eva sta lavorando e che a sua volta verrà lanciato nei prossimi mesi. Una Londra romantica fa da sfondo al video. Un pezzo molto orecchiabile, che era già stato al centro dell’anteprima londinese. «È una fiaba moderna - dice la cantante - che racconta la caccia al tesoro di due innamorati nella fascinosa capitale inglese...» Nei giorni del set, Eva era a Londra in occasione dell’evento creato attorno a lei da Ruco Line, il brand che l’ha voluta come testimonial della riapertura dello store al centro della capitale inglese. Hanno collaborato Alberto Brizzi e Marco Capaccioni del Sound Studio Service dove il singolo è stato registrato, i musicisti Francesco Bruni, Lino De Rosa, Antonello Migliosi, Pier Paolo Ermanno Ferroni e Stefano Stinchi (che è anche l’autore di musica e testi). Il look che ha lanciato Eva a Londra, molto sofisticato e elegante, è stato invece curato da Joseph Roveto, costumista di fama internazionale che ha lavorato per la Twentieth Century Fox e con alcune importanti star musicali.

video del backstage 44


Dimenticatevi Eva in versione sweet sweet London. Dismessi per un attimo look soft, chignon e mele rosse ,The Mag ha ripensato questa bellezza offrendone una versione speciale, smontando e rimontando la sua immagine, come se fosse un gioco per gli occhi. 45


A must see; long dresses in soft, atmospheric places that tell the story of the night… The New Year has started well for Eva. She is now on YouTube with her first music video (by Lorenzo Lombardi and filmed in London) and her single “Solo per me” will be included on her debut album “Italian Beauty” which she’s currently working on. A romantic London is the background for the video. «It is a modern fairy tale - says Eva - two lovers on a treasure hunt in the fascinating English capital». At the same time as filming Eva was also the star of the event organized by Ruco Line (the brand who wanted her as the face of the reopening of the store at the centre of the UK capital). Alberto Brizzi and Marco Capaccioni also collaborated on the single, recording it at their studio “Sound Studio Service”, alongside Francesco Bruni, Lino De Rosa, Antonello Migliosi, Pier Paolo Ermanno Ferroni and the song writer Stefano Stinchi. Eva’s very sophisticated and elegant style is thanks to the internationally famed stylist Joseph Roveto who has worked for Twentieth Century Fox and various famous singers. 46

Forget the saccharine sweet London version of Eva. Forget about her soft look, the chignon and red apples. ‘The Mag’ has rethought her beauty, disassembling and reassembling her image as if it were a game.


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di Cristina Crisci

FRANKIE HI-NRG

A Sanremo da indipendente Frankie goes to Sanremo 51


Lo abbiamo visto conduttore in televisione con il programma Street Art in onda su Sky Arte; dal 18 al 22 febbraio è al Festival di Sanremo e a fine mese esce il suo nuovo attesissimo album che, a suo dire, «è bellissimo e molto più melodico». Frankie Hi-Nrg Mc, l’artista cresciuto a Città di Castello è lanciatissimo... in barba a tutti quelli che benpensano! L’annuncio della partecipazione di Frankie a Sanremo era stata data a sorpresa da parte del conduttore Fabio Fazio che per lui ha speso parole di questo genere: «È un caposcuola dell’hip hop e un pezzo suo è un capolavoro di ingegneria letteraria». Il rapper, cresciuto a Città di Castello insieme alla famiglia, porta in gara i brani «Pedala» e «Un uomo è vivo». Per Francesco Di Gesù, 44 anni, quello al Festival della Canzone italiana è un ritorno: nel 2008 era già stato in gara con il brano «Rivoluzione», tratto dall’album «DePrimo Maggio». Non solo, nel 2010, Frankie Hi-Nrg partecipò in veste di autore, cofirmando il brano «Meno male», presentato in gara da Simone Cristicchi. Scarni e telegrafici i commenti che il rapper ha fatto prima della sua partecipazione tra i big in gara e tutti affidati a Twitter.

Uno in particolare: «Io al Festival ci vado da indipendente per l’etichetta ‘Materie Prime Circolari’». Ma la kermesse sanremese è solo un passaggio. Altra tappa del suo percorso: il 20 febbraio, data prevista per l’uscita fisica e digitale del suo nuovo album, che si intitola «Essere Umani», preceduto dal lancio di alcuni teaser. Figura di riferimento per la cultura hip hop italiana, Frankie si è prestato anche ad un interessante progetto televisivo: è infatti il conduttore di Street Art (Sky Arte), un viaggio che ripercorre le capitali dell’underground e svela i nomi, le immagini e le suggestioni che negli angoli delle città italiane hanno fatto di muri, pareti, zone dismesse, piccoli musei a cielo aperto. Da Roma, fino a Milano: il viaggio di Frankie passa in rassegna tutti i generi dell’arte di strada, raccontati in diretta dai nomi più noti o dai talenti in ascesa. Un bel lavoro televisivo, che grazie ad una serie di video molto piacevoli da seguire, ha dato vita ad una sorta di documentario che fotografa e racconta il radicarsi e il crescere di un fenomeno profondo e affascinante. 52

Frankie Hi-nrg’s Discography 1992 – Verba manent 1997 – La morte dei miracoli 2003 – Ero un autarchico 2005 – Rap©ital 2008 – DePrimoMaggio 2014 – Essere umani We’ve seen him presenting ‘Street Art’ on Sky Arte, and from 18 to 22 February he’ll be at the Sanremo music festival, finishing the end of the month with the release of his much anticipated album, which he reckons is more melodic and rather good. Fabio Fazio’s surprise announcement of Frankie HiNrg Mc’s entry at Sanremo, was accompanied by his description of the rapper as a master of hip hop and of his lyrics as like literary engineering”. Frankie, 44, aka Francesco di Gesù, grew up in Città di Castello, will be participating with his songs “Pedala” and “Un uomo e viva”. It won’t be the first time he’s been to the festival – in 2008 he participated with “Rivoluzione” from his album “DePrimo Maggio” and in 2010 he was a co-writer on the song “Meno male” sung by Simone Cristicchi. «I go as an independent for my record label ‘Materie Prime Circolari’» as he said on Twitter. He’s seen as a ‘maestro’ within the Italian hip hop culture, and on his TV programme ‘Street Art’ he heads for the main underground music scenes -not to be found in your usual places but rather in more hidden, subtle, urban hideaways. It’s a great piece of television – that thanks to its style, documents the growing, radical hip hop phenomenon.


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“Le Burgne” è un meraviglioso casale di fine ’800 situato sulle colline umbre. Al piano terra un grande salone ricavato dalle vecchie stalle la cucina, la reception, il bar, ed i due bagni di servizio. Il primo piano ospita cinque spaziose camere matrimoniali ed un angolo lettura a disposizione degli ospiti. Su richiesta si organizzano “Fattorie didattiche” per vivere a stretto contatto con gli animali da cortile, imparare a fare il gelato, raccogliere le castagne e cercare i tartufi.

“Le Burgne” is a marvellous farmhouse from the 800’s positioned on the Umbra hillside in an enviable position on the border between Umbria and Tuscany. On the ground floor there is also a kitchen, the reception, a bar and two bathrooms. On the first floor there are five spacious double rooms and a reading corner. On request we organize “Educational farms” to live in close contact with farm animals, learn how to make ice cream, collect chestnuts and truffles.

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Vasco & Piero’s Pavilion Italian Restaurant CARTA DI IDENTITÀ DEI NOSTRI PIATTI: Il nostro cibo si basa sulla cucina Umbra tipica del centro Italia, usando solo due o tre ingredienti per ogni portata. La nostra filosofia è quella di mantenere i piatti semplici e freschi.

Our food is based on Umbrian cuisine from central Italy, using just two or three ingredients for each dish. Our philosophy is to keep the dishes simple & fresh.

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di Marco Polchi

GIULIA MERCATI

MODA: passione genetica 56


V

olere è potere. Il motto di Giulia Mercati, stilista nemmeno trentenne di Sansepolcro, è questo. Per lei creare abiti non è solo una semplice passione, ma una conquista per cui si batte ogni giorno. The Mag l’ha intervistata per raccontare la storia di un giovane cervello che non se n’è andato. Anzi, ha costruito qualcosa.

Facciamola semplice, partiamo dal 2009 e da una t-shirt bianca «Sì, questo è stato il mio primo passo. Ho avuto l’idea di fare questa t-shirt con sù scritto “che fico”, con il frutto sorridente proprio sulla maglietta dal messaggio molto immediato e irriverente, anche a livello pubblicitario. E la cosa, infatti, funzionò. La mia fortuna fu di presentare questa capsule collection ad un importante show-room..» ...di Milano, vero? «Proprio così, allo show-room ‘Spazio Gentili’ di Milano. Mi presentai da Graziano Gentili e gli dissi: “vengo dalla provincia di Arezzo e ho fatto questa collezione, potresti dargli un’occhiata? Vorrei un parere”. Beh, rimase colpito da come gliela presentai, con maxi cartelle contenenti le magliette impacchettate. Tutto fatto da me personalmente. Partii così.» Ma non ti sei fermata alle ma-

gliette? «No, mi hanno chiesto di affiancare a queste qualcosa di originale. Feci allora dei pantaloni modello chino, dalla struttura abbastanza complessa, in dei colori molto luminosi scelti in tintoria, a cui aggiunsi delle fantasie in fondo all’orlo, che erano variabili e che quindi cambiavano a seconda del negozio in cui venivano spediti i capi. L’idea piacque molto, la prima stagione andò bene e fu un successo di vendite». Quando hai capito che volevi disegnare e fare la stilista? «Il primo barlume l’ho avuto da piccola, a 8-9 anni, quando arrivava Carnevale. Disegnavo il vestito che avrei voluto indossare e lo portavo a mia nonna che faceva la sarta. Insieme cercavamo di farlo come me lo ero immaginato. E crescendo questa cosa mi è rimasta, volevo sempre creare qualcosa apposta per me e non solo comprarlo. Quindi credo di avere sempre avuto questa passione». Perché restare a lavorare in Valtiberina? «Sono partita da Sansepolcro per un motivo pratico, avevo degli spazi a disposizione che potevo sfruttare. Qui ho la mia base organizzativa e poi, anche se non sembra, nel nostro comprensorio c’è un substrato di lavoratori della moda altamente seri e capaci, con cui è anche più facile instaurare un vero rapporto. Parte del lavoro comunque lo svolgo anche a Firenze e Prato, dove ci sono le più grandi lavanderie, forniture di tessuti, magazzini dove trovare accessori...» In molti chiudono, tu apri un’attività: scelta azzardata? «Il negozio, o store, è venuto in un secondo momento, grazie alla collaborazione con un’amica che

me lo ha proposto. Non ci ho pensato due volte. Ha una valenza anche logistica, ho un ulteriore punto di riferimento vicino a me». Provocazione: i giovani dovrebbero svegliarsi, eh? Le possibilità ci sono se uno sa coglierle... «Sì, concordo. Anch’io conosco tante persone che non sanno quello che fare e preferiscono non assecondare le proprie passioni, perdendo tempo prezioso. I ragazzi della mia età si devono mettere in testa di ‘provarci’, almeno questo. Ci vuole poi anche fortuna, o meglio una sorta di intuizione fortunata per realizzare le proprie aspirazioni, ma nulla succede per caso, sopratutto in questo periodo». Pullulano una miriade di fashion blog, ne segui qualcuno? «Li controllo più che altro, non li seguo. Anche perché spesso non sono molto utili. Ad esempio quello di Chiara Ferragni, che a suo modo è stata un genio, secondo me ha perso molto. Finché proponeva abiti alla portata poteva avere un senso. Ora, invece, dà pochi spunti interessanti e porta più a spendere che creare.. della Chiara Biasi nemmeno ne parlo!» Ultima domanda a tema libero: vai. «Ok, allora vi spiego il nome: GdueChoice. Per fare questo lavoro e per portarlo avanti ci vuole tanto estro ma anche un certo contatto con la realtà per non perdersi, per questo mi dà una mano anche mio fratello in caso di bisogno. Io mi sento di avere queste due parti, mi divido in due fasi: a scuola mi chiamavano il ‘Generale’. Però ho anche i miei momenti di isolamento quando devo creare qualcosa... quindi: la scelta/delle due parti/di Giulia». 57


by Marco Polchi

GIULIA MERCATI

A familial flair for fashion 58


W

ill power is strength’ This is the motto of Giulia Mercati, a designer of some 30 years from Sanseplocro. Clothing, for her is not merely a passion, but her achievements in the design world are something she works towards every day. ‘The Mag’ met with Giulia to hear her tale. We begin her story in 2009 – with a plain white T-shirt. «Yes, that was the first step. I had the idea of writing the words “Che Fico” on the t-shirt along with a piece of smiling fruit, which had an irreverent and immediate impact. Even at the promotional level… it actually worked! I was then lucky enough to be able to present a capsule collection to an important show room». In Milan, right? «Yeah – at the “Spazio Gentile” show room in Milan. I showed up there and told them I was from the Arezzo area and that I’d made this collection, and would they take a look at it and give me their opinion. They were actually impressed with it as well as the presentation… it was all packed in large, hand-made folders… and everything went from there». But you didn’t stop at just tshirts, did you? «No, then they asked me to come up with something original to go

with them, so I made some chino style trousers in very bright colours. I added patterns to the bottoms which varied according to which shops they went to. It was a popular idea, the first season was successful and sales were good». When did you realise you wanted to be a fashion designer? «The first inkling I had was when I was a child, at about 8 or 9. It was Carnevale time and I drew the dress I wanted to wear and took it to my grandma who was a seamstress. We then tried to make it together, in the way that I’d imagined it. While I was growing up I couldn’t get rid of the idea that I wanted something that I had created, rather than just buying something ready-made. I therefore think that I’ve always had this passion for fashion». What keeps you in the Upper Tiber Valley? «I started in Sansepolcro for pragmatic reasons, in that I had the right kind of work space available. I have my organisational base here, and believe it or not, there’s a really experienced workforce in the area, with whom it’s been easy to establish a good working relationship. Some of the work, however, is done in Prato and Florence, as they have bigger laundries, fabric suppliers and accessory warehouses there». Lots of shops are closing, yet you’ve opened one up – risky? «The shop came about as a second thought, and is thanks to a joint venture with the friend who suggested it. I didn’t have to think about it twice. Logistically it made sense». Ok, a more provocative question. Is it about time that young

people woke up to reality? The opportunities are there if you know how to make the best of them. «I agree. I know lots of people who don’t know what to do, and who would rather not do anything with their talents, but they’re wasting precious time. The people my age should at least get the idea of trying into their heads. After that, you need an element of luck, or even better a kind of lucky intuition, in order to fulfil your dreams. Having said that nothing happens by chance, especially these days». There are a lot of fashion blogs. Are you following any of them? «No, not really. I keep up to date with them, but don’t follow them as such - mainly because I don’t think they’re very useful. For example, Chiara Ferragni’s blog. In the beginning it was brilliant, but now it seems to have lost its way. She was making great suggestions with ideas to suit everyone’s budget, but now, it just encourages people to spend without thinking about it or being creative. And, let’s not even talk about Chiara Biasi!» Last question – what would you like to finish up with? «Ok, I’ll explain my choice of name – “GdueChoic”’. To do this kind of work takes a lot of inspiration but you also have to stay in touch with reality and not lose yourself – my brother is very good at helping me do this! I feel like there are two parts to my personality. At school they called me the General! On the other hand, I also have my solitary moments when I have to create something – hence the name: G= Giulia (of) two (due) Choices!» 59


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di Sandra Biscarini

GRAZIANO SCARABICCHI

VIETATO FERMARSI 61


I

l talento è una benedizione, ma anche la fortuna si nutre di costanza e metodo. Non potrebbe essere diversamente per un giovane partito da Monte Santa Maria Tiberina dopo il diploma di perito tecnico e deciso ad agguantare, con una lucidità dal piglio manageriale, il sogno della vita. «Volevo essere un attore». Ci sono desideri che sembrano titoli di un film. Perché la caparbietà di Graziano Scarabicchi è il fil rouge che ha nutrito il talento con lo studio e la dedizione. Ventinove anni e un inizio da modello, favorito da una fisicità che non passa inosservata. Ma sfilare in passerella a Graziano non bastava; voleva scoprire sé stesso per poter meglio comprendere gli altri. Il mestiere dell’attore, è soprattutto rigore. Il la è un biglietto in prima fila per l’accademia triennale M.A.&S. (Musica Art and Show) di Milano. «Un pulcino in una grande città - ci dice in una lunga conversazione telefonica scandita da un eloquio fluido e da un’autentica immediatezza nel dialogo - ma un pulcino determinato a dimostrare di potercela fare». Un curriculum intenso, il tuo, dove a costanti e fortunate incursioni nell’universo degli spot pubblicitari e delle campagne fotografiche affianchi cinema, 62

teatro e televisione. «Ho appena finito di girare un film, “Beyond Love” per la regia di Silvio Nacucchi. Un film “complesso” dove si affronta il tema dell’amicizia, dell’omosessualità, ma anche dei nuovi canali di comunicazione come le chat line. Il mio ruolo è quello di un ragazzo gay. Film che ha ottime chances di essere presentato a Berlino e che è già stato acquistato da una casa di distribuzione internazionale. Una prova intensa che mi ha segnato molto oltre ad avermi arricchito». Si sta assistendo ad una sorta di osmosi, fino a qualche tempo fa inimmaginabile, tra televisione, teatro e cinema. La tua generazione fotografa il nuovo corso dell’attore: poliedrico e impegnato su più fronti. «Un mio grande maestro diceva che è tanto difficile mostrare credibilità in un minuto (il tempo di uno spot) quanto nelle due ore di un film. Un attore è un attore. È anima e ragione, cuore e metodo, impegno e fantasia. Recitare mette in gioco l’intera sfera emotiva: è un percorso emozionale che inizia a livello intimo e si fortifica nell’interpretazione delle mille varianti dell’essere uomo. Sarà per questo che considero la pubblicità parte integrante del mio lavoro. Nel mio percorso ci sono stati spot importanti girati da registi di primo piano. Da Mantovani che mi ha diretto con Kate Winslet nello spot Longines agli spot Vodafone, Toyota, Replay, Moment, Coca Cola e Peroni (diretto da Gabriele Muccino). Uno spot è un microcosmo che mette in scena una variante. È un po’ come il segmento di un tutto per la composizione del quale sul set si esige massima concentrazione». La valigia dell’attore sempre vicina.. vivi diviso tra Milano e

la Capitale tra impegni sul set, provini, casting e formazione. «Ho iniziato prestissimo perché in questo lavoro è vietato fermarsi. I primi sei mesi, appena arrivato a Milano, furono un incubo. Poi la passione per la recitazione ha vinto paure, titubanze e l’iniziale timidezza che è anche il riflesso della genuinità di che cresce in provincia. Una “sincerità” che devo all’educazione dei miei genitori, al loro modo di starmi vicino e di spronarmi; soprattutto all’avermi insegnato il valore del sacrificio». Radici piantate a terra e sguardo rivolto in alto. Quanto conta il legame con la tua terra di origine? «È vitale. Ho un fratello a cui sono legatissimo. Nonne (pure una bisnonna quasi centenaria) che coccolo, amici e spazi che sono miei e che ritrovo ogni volta mi è possibile. Ci sono i miei cani, le mie passeggiate, lo sport che adoro e che pratico con costanza e il mio sax. È un modo per rigenerarmi e per trarre ispirazione. Ho trascorso Natale e l’ultima notte dell’anno a casa dei miei. Non avevo bisogno di altro». E per altro c’è spazio nella tua vita? «Nel mio cassetto dei desideri un film con Pupi Avati e una produzione che metta insieme i tanti giovani attori umbri magari sotto la guida di un umbro alla regia. Desideri che sono soprattutto obiettivi. Per “altro” ci vuole equilibrio: solo l’equilibrio rende l’amore stupendo nella sua semplicità. Spesso gli impegni, i viaggi, gli orari impossibili rendono difficile conciliare vita privata e slanci professionali. Purtroppo, a pagarne le conseguenze è sempre chi non condivide le tue stesse passioni».


by Sandra Biscarini

GRAZIANO SCARABICCHI

NEVER STOP 63


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alent is a blessing, but even such for tune needs to be nurtured with hard work. It wouldn’t be any different for the young man who left Monte Santa Maria after finishing his high school diploma, clearly determined to follow his life’s dream – «I wanted to be an actor». This determination was the recurrent theme with which he built on his talent through study and dedication.

The 29 year old started out as a model; favoured with a physicality that would be hard not to look at, this was an inevitable first step. But being on the catwalk wasn’t enough for Graziano – he wanted to learn more about himself in order to understand others better. He managed to get on a 3 year course at the Music Art and Show school in Milan, [like an academy for the performing arts]. «I was a little fish in a big pond” he recalled in our lengthy telephone interview, “but a little fish that was determined to show what he could do». You’ve got a great CV, full of consistent work in TV ads, photo campaigns, theatre and Tv: «That’s right. I’ve also just finished a rather complex film called “Beyond Love” by Silvio 64

Nacucchi, about friendship, homosexuality and the whole new way people communicate these days via chat lines etc., and in which I play a gay guy. It was a real test for me and it has left its mark as well as enriched me personally. The film has a good chance of being shown in Berlin and has already been bought by a big distributor». These days we’re seeing changes in the course of an actor’s career that we couldn’t have imagined before; from television, to theatre and to the cinema. Your generation typifies this new multi-tasking actor: «One of my great teachers once said it was as difficult to be credible in one minute, (the time it takes for an advert), as it is to be in 2 hours of film. An actor’s life is about soul and reasoning, heart and method, fantasy and commitment. Acting encompasses the whole emotional range – it’s an emotional journey which begins on an intimate level but then progresses through the thousands of variations in human nature. This is the reason I consider doing advertising as an important part of my work. On my journey I’ve done many important ads with some excellent directors. From Mantovani, who directed me in the Longines ad with Kate Winslet, to Vodafone, Toyota, Replay, Moment, Coca Cola and Peroni, (directed by Gabriele Mucchino). An advert is a microcosm – like a segment of a whole but more concentrated». An actor’s suitcase is always handy. You divide your time between Milan and Rome, and

work commitments, auditions and training: «I started early because in this career you can’t stop. The first six months in Milan was a nightmare, but I overcame my initial shyness and fears through my love of acting. These anxieties were a result of coming from a very small town, but I also have to thank my parents for being close, their pushing me and above all for teaching me the value of sacrifice». Feet planted on the ground, eyes to the stars. How important are your roots? «They’re vital. I have a brother I’m really close to, and I still have both my grandmas and even a great grandma that I like to fuss over. I have friends back there and go back as much as possible. My dogs are there too as well as the walks I like to take, the sport that I love and regularly practice, and my saxophone. It’s a way of revitalising myself and getting inspiration. I was at my parents’ for Christmas and New Year. I didn’t need anything else». Is there room for anything else in your life? «On my wish list I’d like to make a film with Pupi Avati, as well as do some kind of production with an Umbrian director and Umbrian actors. My dreams are my goals. As for ‘anything else’, balance is essential. Commitments, travelling and awkward working hours often make it difficult to reconcile a private life with this career. Unfortunately, the people who pay the price for this are those who don’t share your life’s passion».


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di Cristina Crisci

MICHELE BRAVI

“Ho lottato per quello che sono” “I fight for what I am”

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19 anni compiuti il 19 dicembre si può tranquillamente permettere, e con tutte le ragioni del mondo, di cantare a squarciagola «La vita e la felicità». Michele Bravi, vincitore di X Factor, dopo aver trascorso alcuni giorni tra la fine del 2013 e l’inizio del nuovo anno nella sua Città di Castello assieme a familiari e amici, si è nuovamente tuffato nel lavoro. Partecipazioni a trasmissioni radio e in televisione, talvolta da solo, in altri casi assieme ai finalisti del fortunato show trasmesso da Sky Uno. Ma non è tutto: Bravi sta incidendo il suo primo album, (uscita prevista: in autunno) particolarmente atteso dai tanti fan che lo seguono imperterriti, sulla scia del successo riscontrato dopo la vittoria nello show dei record. Risultato come il migliore tra 60 mila aspiranti cantanti, è stato incoronato nella finale trasmessa in diretta dal forum di Assago (dove c’erano anche una quarantina di sostenitori giunti da Città di Castello e dintorni). Finale che ha registrato un record di ascolti, basti pensare che 5 milioni di persone hanno televotato i concorrenti (4 volte più dell’anno scorso). Le prime parole di Michele subito dopo la vittoria hanno commosso tutti: «Io mi sono presentato senza pretese - aveva detto tra l’emozione - all’inizio rimanevo un po’ distante dalle interpretazioni. Poi la svolta è arrivata quando Morgan mi ha affidato il suo brano (‘Cieli neri’ dei Bluvertigo) e tutto è cambiato. Arrivare fin qui è stato un traguardo importante, io voglio credere che questo sia solo l’inizio. Musica per me è cantare col cuore. Verità. Ho lottato contro la timidezza, ho lottato per quello che sono». Già. È solo l’inizio. E infatti da lì in poi il suo nome si è legato a quello della casa discografica Sony Music che lo sta accompagnando passo dopo passo nel lavoro. C’è già la prima hit nella sua carriera: «La vita e la felicità», l’inedito scritto da Tiziano Ferro per lui che gli ha consentito di fare il grande salto. Tra l’altro proprio il cantautore e il giovane vincitore di X Factor si sono incontrati la sera della finale nel dietro le quinte della trasmissione. In alcune dichiarazioni rilasciate nelle ore successive alla sua vittoria, Michele ha voluto pubblicamente ringraziare «tutte le persone di Città di Castello, e non solo, che mi hanno sostenuto e che hanno reso possibile questo sogno fantastico». Tra i momenti indimenticabili della trasmissione, ha ricordato... «il

giorno in cui mi hanno annunciato che Tiziano Ferro aveva scritto l’inedito per me. Il secondo momento che non dimenticherò mai è quello in cui ho avuto la possibilità di duettare con Giorgia durante la finale: un’emozione grandissima». Nessun dubbio: «A chi dedico la vittoria? A me stesso. Non voglio sembrare egoista, ma ho fatto molti passi, talvolta difficili, lungo questo percorso».

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t 19, Michele Bravi, winner of “The X Factor” 2013, can sing at the top of his voice “La Vita e la felicità” (Life and happiness). After spending a few days at home in Città di Castello at the end of last year, he is now plunging straight back into work - not only with TV and radio interviews but also recording his first album which will be released in the Autumn, and which his fans have been waiting for ever since the Sky Uno competition. Out of the 60,000 aspiring singers, he was the best, winning a final that had record viewings and over 5 million votes cast (more than quadruple that of the previous final). Michele’s first words after winning were moving: «I competed without pretensions and at the beginning I was a bit uninvolved. The turning point came when Morgan gave me his song “Cieli Neri”. Getting here has been an important goal. I like to think that this is only the beginning. Music for me is singing from the heart. The truth. I had to fight my shyness; I fought for who I am». In fact it is only the beginning. He is now signed with Sony Music and has already had his first hit with “La vita e la felicità”, written by Tiziano Ferro. Among the various statements released after his win, he thanked “everyone at Città di Castello, everyone that has supported me and made this amazing dream possible”. Among the memorable moments from the show he recalled “the day they told me Tiziano Ferro had written a song for me”. After that I’ll never forget when I got to duet with Giorgia in the final - it was very emotional for me”. And finally, “To whom do I dedicate this win? Myself! I don’t want to come across as bigheaded but along my sometimes difficult journey... I’ve come a long way’.

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Pasticceria Artigianale e Laboratorio di Cake Design 68

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ichele Rossi, 36 anni, nato a Città di Castello, si avvicina giovanissimo al mondo dell’editoria attraverso un Master e varie collaborazioni, approdando in Rizzoli dove attualmente è il responsabile della narrativa italiana. In una società dove si polemizza sul ricambio generazionale, il suo rappresenta un percorso emblematico e importante; percorso che racconta una storia di successi, di premi e soprattutto di passione. Con piacere siamo riusciti a parlare con lui di fortuna e di trionfi.

gianato d’arte, bisogna sporcarsi le mani, essere umili e addestrarsi ad essere un medium. Questo forse mi ha permesso di essere pronto quando ho avuto la possibilità di portare autori in casa editrice. La fortuna esiste, senza dimenticare la fatica e l’istinto. Poi la formazione deve essere onnivora e vorace, senza ascoltare solo il proprio gusto. Raffaele Crovi parlava di “immaginazione editoriale”. A quella ho puntato».

È stato pubblicato un rapporto sulla promozione della lettura in Italia che fornisce cifre sconfortanti. Solo il 46% degli italiani ha

Hai pubblicato Silvia Avallone, Irene Cao, Abbadessa, Bresciani… credi in qualche modo di influenzare il mercato e, più nello specifico, il gusto, con le tue decisioni? «Credo che i libri di successo intercettino un gusto latente, e forse lo spirito del tempo. Quelli di grande successo spostano baricentro ed equilibri».

La tua è stata una gavetta fulminea; lasciando perdere la fortuna, cosa pensi ti abbia permesso di arrivare a ricoprire un ruolo così importante]? «Sono arrivato in Rizzoli undici anni fa, partendo dalle bozze. Il lavoro editoriale è una sorta di arti-

letto almeno un libro nell’ultimo anno. Perché ci sono così pochi lettori in Italia? È compito delle case editrici sensibilizzare il pubblico? «È compito della scuola, dell’università, dei governi quello di stimolare la lettura che dovrebbe essere

Avete aggiunto al vostro catalogo anche Carofiglio e Giancarlo de Cataldo; altri nomi e novità in programma per il 2014? «A breve usciranno i nuovi romanzi di Sebastiano Vassalli e Andrea Vitali». Essere un editor affermato è per

Il 2013 è stato un anno importante; Walter Siti, autore amato dalla critica, ha vinto il premio Strega con “Resistere non serve a niente”, romanzo complesso e forse non nato per il grande pubblico. Con questa vittoria si è accorciata la distanza fra ciò che viene considerata “letteratura alta” e collettività? «Non credo esista più la collettività, è tutto franto, impalpabile. Siti ha scritto uno dei massimi romanzi dei nostri anni, vincere lo Strega e arrivare per la prima volta al grande pubblico era semplicemente giusto».

attività “normale”. Metà Paese legge, compito degli editori è quello di pubblicare i libri migliori, secondo le proprie specificità. Purtroppo il mercato ha perso quasi il 5% anche nel 2013. Per fortuna la narrativa italiana Rizzoli ha raddoppiato la sua quota di mercato». La crescente alfabetizzazione digitale può aver influenzato questi dati e distratto le persone dalla carta stampata? «Il digitale è e sarà complementare alla carta. Vale il 3% del mercato, se crescerà ci guadagneremo tutti». Senti mai pressione rispetto alle scelte che fai e cosa ti fa dire “questo è il libro giusto”? «È una responsabilità assurda. Ancora quando realizzo non ci dormo la notte».

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te un traguardo o hai in mente di prenderti altri “rischi” e se sì, quali? «Non lo dirò mai...» Pensi mai a qualche progetto che concretamente possa coinvolgere Città di Castello? Che ti riavvicini alle tue origini? «Mi piacerebbe molto. Mi sono commosso quando la città mi ha insignito del premio “Tifernate di talento”. Ha significato molto». Il distacco e la lontananza creano una strana commistione fra malinconia e lucidità; vivi a Milano ormai da molto tempo, c’è qualcosa che ancora e sempre ti piacerà di Città di Castello e qualcosa che vorresti criticare? «Città di Castello è e sarà sempre casa, ci sono le radici e l’identità. Mi piacerebbe sentirla più viva, ma ci sono realtà nuove e vivaci come il Festival CaLibro, organizzato dall’Associazione ‘Il Fondino’». L’idea forse romantica che si ha dei mestieri legati alla letteratura possa resistere ancora nel 2014 e soprattutto ora che ne conosci i meccanismi? «Romantici e cinici, forse ce la faremo». La letteratura può ancora aiutarci a sognare? «Posso non rispondere?»

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ichele Rossi, 36, born in Citta Di Castello, got into the publishing world at a young age, via a Master’s degree and various other ventures, after which he joined Rizzoli where he is now Head of Italian Fiction. In a world where the youth of today is often debated, his journey is one of success, awards and above all, passion. It was a pleasure to speak with him about his success. Let’s not talk about luck! How did you do it? «I came to Rizzoli 11 years ago where I initially worked with draft copies. Publishing is a kind of rough art form, where you need to get your hands dirty, be humble and middle of the road.

I think this prepared me for the opportunity to bring new authors to the company. Luck exists, but we shouldn’t forget the hard work and instincts that are involved. Training then teaches you to be impartial in your selections.


Raffaele Crovi talks about the “editorial imagination”, which is what I aimed to achieve». 2013 was an important year. Walter Siti, author loved by the critics, won the Strega award with ”Resistere non serve niente”, a complex novel, and one not aimed at the general public. Has the distance between what’s considered ‘high’ literature and more everyday writing been reduced with this award? «I don’t believe that everyday writing exists anymore; it’s more shattered, untouchable than that. Siti has written one of the most important novels of our time. For him to win the Stega prize, reaching the general public was just right». There has recently been a report on how many Italians read, with figures that are worrying. Only 46% have read a book in the last year. Why do you think this figure is so low? Is it the publishing houses responsibility to improve this? «It is the responsibility of schools, universities, and governments to stimulate reading activities that should be “normal.” Only half of the country reads, so the publishers’ responsibility is to make the best books available. Unfortunately the market lost almost 5% in 2013, although luckily for Rizzoli Italian fiction has doubled its share of the market». Do you think the digital age may have influenced these figures, distracting people from reading a printed book? «Digital literature should be complementary. It has 3% of the market, if it grows then we all win».

Do you ever feel under pressure when you’re making a decision about whether a book is the ‘right one’? «It’s a massive responsibility. Sometimes when I think about it I can’t sleep at night» You have published the likes of Silvia Avallone, Irene Cao, Abbadessa Bresciani. Do you think that you somehow influence the market with your tastes? «I believe that a successful

Città di Castello? Taking you back to your origins? «I‘d like to a lot. I was moved when the town gave me the prize for “Tifernate di talento”. It meant a lot to me». Living at a distance can cause a strange mixture of both sadness and clarity; you’ve been living in Milan a long while now. Is there anything that you still like about Città di Castello and or anything you would criticise? «Città di Castello is and always will be my home, my roots are here. I’d like to see more life to the place but there are new projects in place like CaLibro by the Associazione Fondino!» Maybe it’s a romantic notion, but can the trades allied to literature still survive in 2014 – do you know what the mechanisms for that would be? «Romantic and cynical ones, hopefully we will manage».

book intercepts a latent taste and, perhaps the spirit of the times. The really successful books, however, shift the centre of gravity and balance».

Can literature still make us dream? «Can I not answer that?»

You have on your books Carofiglio e Giancarlo di Cataldo; any new names for 2014? «Soon we will be releasing novels by Sebatiano Vassalli e Andrea Vitali». Being an established editor is a massive accomplishment for you. Do you have any other ‘risks’ you would like to take? «I would never say….» Have you ever thought of a project that could involve 71


Città di Castello Corso Cavour, 8/D 9-13 / 16-20 Chiuso il Lunedì mattina maurogiuli.cittadicastello

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Umbertide Via Roma 121 9-13 / 16-20 Chiuso il Lunedì mattina maurogiuli.umbertide

Sansepolcro VIA 20 SETTEMBRE 83 9-13 / 16-20 Chiuso il Lunedì mattina


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di Laura Bellanti

MASTRO LUCA SIGNORELLI Protagonista a CittĂ di Castello New takes on an old Master

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copyright: musee du Louvre


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u energico e fecondo il legame tra Luca Signorelli e Città di Castello, che prese forma sotto il manto protettivo dei Vitelli e lo rese protagonista indiscusso della scena artistica tifernate. Fortemente suggestiva è la volontà di sviscerare i particolari di questo rapporto, come propone il volume “Luca Signorelli a Città di Castello La vita, l’opera e la Scuola in Alta Valle del Tevere” (Petruzzi, 2013): gli interventi di Tom Henry, massimo esperto signorelliano, e delle studiose Sara Borsi e Valentina Ricci Vitiani si inoltrano sinuosi nelle vie che hanno portato Mastro Lucha nella nostra città, lasciando traccia del suo estro nei luoghi a cui i cittadini sono più affezionati: basta osservare la Torre Civica, tornare indietro nel tempo e pensare che proprio lì campeggiava un affresco dell’artista cortonese che, a quanto pare, andò a coprire un affresco infamante del ’300. Voluto dall’art director Giuseppe Sterparelli, che ha curato il progetto come ultimo atto del centenario della Pinacoteca Comunale tifernate, il testo accoglie affascinanti ipotesi riguardo a un misterioso volto maschile, quello che Signorelli raffigurò in uno dei capolavori assoluti della ritrattistica rinascimentale, ora a Berlino. L’avvincente pista tracciata dalle due storiche dell’arte porta infatti a identificare quest’uomo con un ricco possidente terriero tifernate, anche lui appoggiato dai Vitelli: Riccomanno Bufalini, una personalità di spicco anche in ambito romano; non a caso fu proprio lui a essere inviato da Città di Castello, in preda a peste e terremoti, alla corte pontificia per richiedere aiuti economici. Tutto questo ribadisce a gran voce il rapporto fortemente esclusivo che Signorelli ebbe con la città umbra e i suoi potenti. D’altra parte furono i Vitelli a garantirgli ospitalità, commissioni ben pagate e assistenza, come dimostra la bella lettera illustrata nel libro. Il volume si pone dunque al centro di un fresco e vivace risveglio di interesse nei confronti del cortonese, un interesse ben deciso a trovare sfogo in ambiti diversi. Giuseppe Sterparelli ci parla infatti di una futura versione e-book e di un video documentario bilingue da distribuire nei cinema dei musei americani, con il coinvolgimento di importanti testimonial: un modo attivo e coerente per promuovere l’Alta Valle del Tevere, da sempre generosa nell’offrire ispirazione. «Signorelli è un autore imperfetto, quasi umorale – nota il curatore – ma certamente uno dei pochi che parla a tutti, con una irriverenza tutta fisica ma anche con la dolcezza di alcune “Natività”. Ancor più di HD, le nuove dinamiche del marketing culturale hanno bisogno di emozioni reali, e queste emozioni i nostri luoghi e i tesori che ospitano sanno ancora regalarle».

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n their new book, ’Luca Signorelli a Città di Castello - La vita, l’opera e la Scuola in Alta Valle del Tevere’*(Petruzzi, 2013), Sara Borsi and Valentina Ricci Vitiani have followed new lines of enquiry in order to look at, among other things, the links between this renowned Renaissance fresco artist from Cortona, and our much loved Citta di Castello. The book, commissioned by Guiseppe Sterparelli, director of the town’s art gallery to mark its centenary, and with contributions from the Signorelli expert Tom Henry, also proposes a fascinating theory linking a mystery male face featured in one of the artist’s, and indeed the Renaissance’s, masterpieces, with the town. (This work can now to be found in Berlin). Through their research they identify him as Riccommano Bufalini, a wealthy landowner, patronised by one of the town’s worthy families, the Vitellis, who was sent to Rome to request financial aid from the church during a period of plague and earthquakes that had devastated the economy. (This link with the town’s worthies is further illustrated with a reproduction of a letter from the family guaranteeing hospitality to Signorelli.) The book has taken a refreshing new stance on the life and works of Signorelli, and it’s hoped will encourage a renewed interest in the Maestro. Sterparelli envisions the possibility of an e-version of the book and has also talked about making it into a bilingual documentary especially for distribution in American museums – a fabulous way of promoting the Upper Tiber Valley and all its treasures. *”Luca Signorelli in Città di Castello – His life, works and school in the Upper Tiber valley”

grafica: Fabrizio Manis

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Enzo Neri

Head Chef in New York foto: Victoria Janashvili

CARPACCIO DI PESCE SPADA, SPICCHI DI ARANCIA, PINOLI TOSTATI E CRUDO DI FINOCCIO SWORDFISH CARPACCIO, ORANGE ZESTS, FENNEL, PINE-NUTS AND CITRUS DRESSING

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80 g pesce spada, 1/2 arancio, 2 g pinoli, 1/2 finocchio, 1 limone, concasse di pomodori, qualche foglia di misticanza olio extra vergine, sale e sepe

80 g swordfish loin, 1/2 orange, 2 g pine-nuts , 1/2 fennel 1 lemon, tomato concasse, mixed leaves, oil, salt and pepper

Con l’aiuto di un coltellino affilato, tagliate via la buccia dell’arancia seguendo la sua sagoma, cercando di non lasciare nessun residuo bianco sulla polpa e di scartarne, allo stesso tempo, il meno possibile. Ponete al di sotto di essa un piatto fondo o una ciotola che raccolga il succo e la polpa, quindi con un coltellino affilato, incidete gli spicchi lungo la parte interna della membrana che li separa. Tagliate gli spicchi a metà e tenete da parte. Spremete il resto dell’arancia con un limone, aggiungete sale e pepe quanto basta e con l’aiuto di una frusta sbattete il succo aggiungendo a filo l’olio extra vergine fino a raggiungere una salsa densa (citronette). Pulire una testa di finocchio e tagliare alcune fettine sottili con l’aiuto di un coltello e condite con sale, pepe e la citronette aggiungendo qualche foglia di misticanza. Tostare i pinoli su una pentola a fuoco vivace per 2 minuti. Tagliare a cubetti il pomodoro. Ricavate delle fette sottili di pesce spada e ponete su un piatto. Condire con la citronette, aggiungere l’arancia, i pinoli, il pomodoro ed infine l’insalatina di finocchio. Il piatto è pronto per essere servito.

Peel an orange. Use half of it. Cut the ends off a seedless orange just far enough to expose the flesh. Place orange cut end down and cut away the peel. Cut away as little of the peel as possible by following the orange’s shape. Using a sharp knife cut along the inside of the membranes that separate the orange segments. Slice only down to the center of the orange. Continue around entire orange cutting out each section, leaving the membrane. To make the dressing, squeeze the rest of the orange and one lemon together and with a whisk mix with extra virgin olive oil adding salt and pepper. Clean up a fennel bulb and slice it finely. Mix it with leaves and dress it up with salt, pepper and the citrus dressing.Toast the pine-nuts with a pan on a high flame for 2 minutes. In the end chop the tomatoes in small cubes. Slice thinly the swordfish and place it onto a plate. Season it with salt and pepper and a drizzle of the dressing. Top it with the fennel and mix leaves, pine-nuts, tomato concasse and the orange segments. Ready to serve.


Il piatto della tradizione dello Chef Patrizio Cesarini.

Baccalà in Agrodolce Sweet and sour salt cod Ingredienti: baccalà dissalato 500 gr., cipolla bianca 2 cipolle medie, uvetta di corinto 100 gr., pepe q.b., brodo del baccalà 2 litri, cavolfiore 500 gr, aceto 3 cucchiai Preparazione Con la pelle del Baccalà fare il brodo o fumetto (brodo molto ristretto e saporito) di Baccalà. Far appassire la cipolla in una casseruola; unirvi il Baccalà, l’uvetta già ammollata, il cavolfiore, il brodo a coprire e infine due cucchiai di aceto bianco. Prima di servire, aggiungere sale e pepe nero a piacere. Voilà!

Ingredient: 500g desalted salt cod (baccalà), 2 medium onions, corinto sultanas (soaked), 2lt baccalà broth, 500g cauliflower, 3tbsp vinegar Method Make a stock with the skin of the salt cod. Soften the onions in a pan, and then add the remaining ingredients and cover with the broth and vinegar. Before serving add salt and pepper to taste. Voilà!

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Il Ristorante Bollicineria Oro è arrivato anche a Città di Castello! Un’ idea realizzata a Bastia Umbra alcuni anni fa, viene portata nell’Alta Valle del Tevere dalla stessa gestione. Manolo e Meri offrono un prodotto enogastronomico raffinato, con proposte ittiche e con eccellenze dal mondo. Ogni 20 giorni circa viene presentato un nuovo menù, per garantire varietà di scelta e materie prime di stagione. La carta dei vini propone etichette dall’Italia e dal mondo, con particolare attenzione alle bollicine e con un’ampia scelta di vini al calice.

The Restaurant “Oro Bollicineria” has now opened in Città di Castello! This restaurant and concept, that came about in Bastia Umbra a few years ago, under the same management has now extended further up the Tiber Valley. Manolo and Meri offer fine food and wine, excellent fish dishes and world cuisine. Every 20 days a new menu is presented to ensure continuous choice and fresh seasonal ingredients. The wine list includes labels from Italy and the world, with particular attention to the champagnes and with a wide choice of wines also offered by the glass.

Aperto anche a pranzo per pasti veloci, il ristorante è chiuso la domenica, il lunedì a cena e il sabato a pranzo.

The restaurant is also open at lunch for a quick meal, and is closed on Sundays all day, Mondays for dinner and Saturdays for lunch.

Via dei tre nonni, Città di Castello - Italy Per info e prenotazioni 075 855 79 19 / 393 45 62 279 80


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Viale Emilia, 2 CittĂ di Castello (pg) Tel: 0758558318 Fax: 0758523757 www.mariottinigarden.it 82


Gardening Giardinaggio

Ilo Mariottini

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Nei prossimi due numeri della rubrica parleremo di piantine Aromatiche, ne esistono di tantissime varietà. In questa puntata parleremo del Basilico, che fa parte delle varietà ‘commestibili’. Il Basilico è una pianta originaria dell’Asia tropicale che attraverso il Medio Oriente si è diffusa in Europa, in particolare in Italia e nel sud della Francia e da questi paesi in tutto il Vecchio continente. In America iniziò a diffondersi con le prime spedizioni in quanto, considerata anche una pianta medicinale, accompagnava sempre i viaggiatori. Le temperature ottimali per una buona riuscita sono tra i 20-25°C, ma con un buon tenore di umidità tollera anche temperature più alte. È una pianta che cresce in pieno sole e può essere coltivata sia in vaso che in piena terra. Temperature al di sotto dei 10 °C non sono ben tollerate. Il rinvaso va effettuato al momento della messa a dimora delle giovani piantine, in primavera. Non è una pianta particolarmente esigente in fatto di terreni, l’importante è che sia un terreno fertile, a ph neutro e ben drenante in quanto non ama i ristagni idrici. Considerando che sono piante che devono essere annaffiate generosamente, è bene utilizzare dei vasi di terracotta che permettono al terreno di respirare. Alle piantine vanno regolarmente cimati gli apici vegetativi per consentire una crescita più rigogliosa. Essendo una pianta annuale con la fioritura e la conseguente fruttificazione termina il suo ciclo colturale, quindi per allungare la sua durata si eliminano i fiori. Se tutto ciò viene fatto regolarmente e se il tempo rimane mite, le piantine possono durare sino al mese di dicembre.

PIANTINE AROMATICHE: IL BASILICO AROMATIC PLANTS: BASIL In our next two columns we going to talk about aromatic plants, of which there are many varieties, and for this month’s issue we’ve chosen basil - one of the edible ones. Originally from Asia, basil spread to Europe via the Middle East - especially into Italy and Southern France, and from there throughout the continent. It then arrived in America with the first shipments due to being considered medicinal by travellers. The optimum temperature for basil to grow is 20-25°, but if there is sufficient humidity it can live in higher temperatures. It’s a plant that grows in direct sunlight and can be cultivated in the ground or in a pot. It doesn’t tolerate temperatures under 10°. Seedlings should be re-potted in the spring. The soil doesn’t need to be anything specific; being fertile, PH neutral and well-drained is sufficient. It doesn’t grow well when waterlogged. Bearing in mind it’s a plant that needs to be well watered, it’s advisable to use terracotta pots which allow the soil to breath. The tips of the plants need to be pruned to allow for growth. As it’s a plant that flowers yearly the flowers should be snipped to prolong life. If this is followed regularly and weather permitting, the plants should live until December.

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The Lawyer’s Corner L’angolo dell’Avvocato

Avvocato

Michele Cancellieri

avv.cancellieri@libero.it

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la pubblicazione di fotografie nel web. to share or not to share…….? (posting photos on-line)

Scattare fotografie con cellulari o fotocamere digitali e pubblicarle nel web, è una delle abitudini oggi più diffuse.

These days, taking photos with mobile phones and digital cameras and putting them on the internet is very common practice.

Tutti i giorni i social network mostrano persone ritratte in ogni genere di situazione, e non sempre la condivisione delle immagini avviene con l’autorizzazione dei soggetti ritratti. In alcuni casi ciò può risultare illecito, in particolare per violazione della legge sul diritto d’autore (n. 633/1941). La regola, infatti, è che per pubblicare l’immagine di una persona occorre la sua autorizzazione (art. 96). Ma non eliminate subito le vostre gallerie su Facebook, perché in alcune ipotesi il consenso non serve: se la persona ritratta è famosa o ricopre un incarico pubblico, se la foto serve per necessità di giustizia o di polizia, per scopi scientifici, didattici o culturali, ovvero se ritrae fatti di interesse collettivo o comunque svoltisi in pubblico. Anche nei casi sopra elencati, tuttavia, la pubblicazione è vietata se lede l’onore, la reputazione o il “decoro” del soggetto. Ulteriori eccezioni sono previste in favore dell’attività giornalistica, a tutela del diritto di cronaca. Invece, se la foto fornisce indicazioni sui dati personali “sensibili”, cioè salute, orientamento politico, religioso o sessuale, oltre ad avere l’autorizzazione del soggetto, in questo caso scritta, si deve anche inviare una comunicazione all’Autorità Garante per la Privacy (D.Lgs. 196/2003). Una precisazione e un consiglio. Tutte queste regole riguardano solo la fase della condivisione e non quella dello scatto, che in assenza di divieti di altra natura, generalmente é sempre lecito. Prima di condividere una foto prestate bene attenzione ai suoi contenuti e usate il buon senso. Nel dubbio, non rischiate, accontentatevi di ammirare lo scatto da soli. Spesso non si tratterà di una grande rinuncia, né di una grave perdita per l’umanità.

Every day we see images on social networks of people doing all sorts of things, and in all kinds of situations, and yet, rarely have the subjects given their permission for us to do so. In some cases this could be illegal, and may violate copyright laws. In fact, the general rule is that if you’re going to publish a person’s photograph you need their authorization; ( Art. 96). However, you won’t have to delete all your pics on Facebook, if, for example, the subject of the photo is famous or a public figure, if the police need it, or if it’s of scientific or cultural interest. Permission in these cases is not required. Having said that, if the images negatively affect the subject’s reputation, publication is illegal. If a photo reveals sensitive personal information such as about their health, sexual, political or religious orientation then you would need both the individuals’ permission as well as writing to the Autorita Garante per la Privacy. (D.Lgs 196/2003). A word of advice; all of these situations apply only to when the photos are shared, and not to the actual taking of the picture, which generally, is legal. So when sharing your photos, be aware and use common sense. If in doubt - don’t risk it. You don’t have to share everything with everyone – it’s not the end of the world!


Anno nuovo, la perfetta occasione per scrutare musicalmente prospettive future e fare un bilancio delle migliori cose dell’anno passato.

The New Year is a great time to look at both the best of last year’s music and what’s yet to come.

Grandi ritorni nel 2013 nel corso del quale oltre Bowie, Pearl Jam ed Arcade Fire la parte del leone l’ha fatta l’adorato re inchiostro Nick Cave che, con i suoi Bad Seeds, ha saputo come sempre magicamente sedurre, frustare, rapire, accarezzare e scuotere con l’album Push The Sky Away, qualità in studio riversate come un tuono sul suo pubblico negli adrenalinici live che rimangono per intensità, qualità e pathos, i migliori concerti ai quali si possa assistere oggi. Iperuranio. Piacevole ed inaspettato il ritorno dei My Bloody Valentine con l’album MBV, un buco spazio temporale con il loro inimitabile suono. Magia più ruvidamente rock per i Queens of the Stone Age con l’album Like A Clocwork, lavoro che zittisce i detrattori, piace ai fan e fa ben sperare gli amanti del genere che non vedono l’ora di rivederli sul palco. Poi ci sono ritorni che suonano come consacrazioni per band anagraficamente giovani, ma con bagagli d’esperienza e qualità da paura: Arctic Monkeys con AM, Vampire Weekend con Modern Vampires of the City, Foals con Holy Fire e soprattutto i più maturi e solidi The National con Trouble Will Find Me. Tra le rivelazioni da segnalare Daughter, Deerhunter, Local Natives e per la serie largo alle quote rosa cazzute le Savages e le Warpaint che sanno graffiare a dovere. Il 2014 strizza subito l’occhio verso imponenti festival musicali europei con cartelloni di grandissimo livello e line up che migliorano di giorno in giorno. In Italia per ora Rock In Idro (a Bologna) e Rock in Roma vantano il maggior numero di stelle... c’è insomma di che sperare poiché riceveremo la visita di molti dei sopracitati artisti nonché di vecchie glorie come Metallica, Iron Maiden, Depeche Mode, Pixies, ZZ Top. Sul versante album in uscita: il ritorno in studio di Morrisey, il nuovo lavoro con tour di Joan As Police Woman e dischi a breve anche per Band of Horses, Beck, Kaiser Chiefs e il postumo di Cash. Con queste premesse non ci resta che aspettare e farsi trovare... pronti!

THE BEST OF... IS YET TO COME In 2013 there were comebacks from Bowie, Pearl Jam and Arcade Fire, the best of which was Nick Cave and his band Bad Seeds. Their album ‘Push the sky away’ was one to magically seduce, frustrate and caress us. The quality of the studio work retained the sense of going to one of their intense, adrenaline-fuelled, struck-by-lightning-bolt feel concerts. There was also a pleasing and unexpected return of My Bloody Valentine with their album ‘MBV’ and their unique sound. The Queens of the Stone Age album, ‘Like a clockwork’, silenced the critics, was liked by the fans and herald the possibility of a live tour. Then of course, there were the bands who, although young have bags of experience, with their hallowed sounds, such as the Artic Monkeys and ’AM’, Vampire weekend with ‘Modern vampires of the city’ , Foals and their ‘Holy Fire’ and especially, The National with ‘trouble will find me’. Amongst last year’s revelations there were Daughter, Deerhunter, Local Natives and, for the bad asses, Savages and Warpaint – who know how to deliver. In 2014 there’ll be eye-catching European festivals with amazing line-ups. In Italy, ‘Rock in Idro’, (Bologna) and ‘Rock in Roma’ will have the best line-ups, and it’s hoped that some of the above-mentioned will tour here, along with Metallica, Iron Maiden, Depeche Mode, Pixies and ZZ Top. There’ll also be albums from Morrissey, Joan as Policewoman (as well as a tour), Band of Horses, Beck, Kaiser Chiefs and Cash. All we can do now is wait – with anticipation. 85


Up

by Kimberleigh Russell Welply

BRASILE Non so dirvi esattamente il motivo, ma c’è un fervore brasiliano nell’aria. Forse a causa dei prossimi Mondiali di calcio, forse è il bisogno di un po’ di sole in questo lungo inverno. Qualunque sia il motivo, c’è qualcosa in questo momento che attrae pericolosamente verso il paese dove la musica è contagiosa, le ragazze indossano solo stupendi bikini e regna una perenne atmosfera carnevalesca. È forse arrivato il momento di prenotare un volo?

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BRAZIL I can’t tell you exactly why but there is a Brazilian buzz in the air. Perhaps it’s the World Cup or perhaps it’s the need for some winter sunshine. Either way there’s something dangerously appealing at the moment about a country where the music is infectious, the girls wear nothing but beautiful bikini’s and there’s always a carnival vibe. Time to book some flights?

BIKER JEANS Quest’anno è il momento giusto per rinnovare la vostra collezione di jeans. Invece di acquistare un modello bello ma “basic”, optate per qualcosa che abbia dei dettagli. Pensate per esempio a qualche cucitura extra ed esagerata, ginocchia imbottite e cerniere alle caviglie. Balmain lo fa già da alcuni anni, ma solo ultimamente questo tipo di jeans si inizia a vedere in giro. H&M ne ha lanciati alcuni modelli assolutamente FAVOLOSI.

BIKER JEANS This is the year to revamp your denim collection. Instead of buying your beautiful but basic jean, go for something with some detail. Think extra seams and exaggerated stitching, padded knees and zipped ankles. Balmain’s been doing it for a few years but now these jeans are hitting the high street. H&M has some wonderful ones.

ELASTICI PER CAPELLI Siete nati negli anni 80? Bene, anche se non lo siete, gli elastici super colorati ed incredibilmente poco eleganti saranno un grande trend per quest’anno. Tirateli fuori dai cassetti o, se li avete buttati, potreste iniziare a cucirli voi stesse!

SCRUNCHIES Were you born in the 80s? Well even if you weren’t, these old school, super coloured and sensationally “uncool” hair ties are going to be HUGE this year. Dig out your old ones or start sewing!

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SCARPE DA GINNASTICA DI TELA Il momento giusto per le scarpe con i lacci, ammettiamolo, è ora e sempre! Ma un nuovo trend sta arrivando. Le scarpe da ginnastica in tela senza lacci. Credetemi, se cercate un nuovo spunto per questa estate allora dovete assolutamente comprarne un paio!

PLIMSOLLS The time for lace-up trainers, well let’s face it, is now and always! But a new trainer trend is upon us. Slip on plimsolls. Trust me if you’re looking for new kicks this summer you need to be buying these.

JARED LETO Dove si era nascosto questo ragazzo? Il suo ritorno sui grandi schermi con il film del 2013 “Dallas Buyers Club” ha coinciso anche con una montagna di nomination… è sempre piacevole vedere una così bella faccia tornare nei nostri cinema.

JARED LETO Where has this boy been for so long? His return to the silver screen for ‘Dallas Buyer’s Club’ has also come with a pile of award nominations ..... It’s always great to have such a pretty face back in our cinemas.


FOTO DEGLI AMICI IN VACANZA Lo so, lo so… quanto siete stanchi di vederli nuotare in un oceano azzurro e cristallino mentre voi siete bloccati tutto il giorno in ufficio? È decisamente arrivato il momento di prendersi una pausa da Instagram!

KANYE WEST! Quest’uomo ha paragonato se stesso a Beethoven, Picasso, Barrack Obama, Steve Jobs, addirittura a Dio e ora si proclama come il “prossimo Nelson Mandela”. Voglio dire….SUL SERIO? Ma chi si crede di essere?

LADY GAGA MUSA DI VERSACE Potrebbe essere un colossale incidente di moda. Credo che dovremo solo stare seduti, aspettare, e osservare il caos deflagrare piano piano.

DISINTOSSICARSI! Molti di noi si sono disintossicati, hanno bevuto succhi, seguito una dieta crudista già da Natale, e tutto questo ci ha devastati. Effettivamente avremmo molti più benefici se la smettessimo con la mania delle diete e adottassimo semplicemente uno stile di vita più salutare in questo 2014. GAMBE NUDE Siamo ancora in inverno, non ingannate voi stesse dicendovi che è glamour uscire mostrando parti del proprio corpo nude. Tutto il mio rispetto per chi indossa micro minigonne o tubini, ma per favore, mettetevi un paio di calze. Fatelo almeno per voi!

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PHOTOS OF YOUR FRIENDS ON HOLIDAY I know, I know - how sick are you of seeing them swimming in a beautiful turquoise ocean when you’re still stuck in the office all day?! It’s definitely time to take a break from Instagram!

KANYE WEST! This man has likened himself to Beethoven, Picasso, Barrack Obama, Steve Jobs, even God and now proclaimed he is the “next Nelson Mandela.” I mean really?! Who does this man think he is.

LADY GAGA AS THE MUSE FOR VERSACE This may be one huge couture car crash waiting to happen. I think we should all just sit back and watch the mayhem unfold.

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DETOXING! So many of us have been detoxing, juicing, going raw, you name it, since Christmas and it’s killing us. Actually we’d do ourselves far more benefit if we stop this fad dieting and just adopt a whole new simple healthier lifestyle in 2014. Keep it simple and keep it clean. BARE FLESH It’s still winter, don’t fool yourselves that it looks glamourous to head out showing off your naked body parts. I respect your right to wear a micro mini or your little black dress with your fabulous legs - but please, put a pair of tights on. If not for anyone else’s sake - at least do it for you own.

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SOCIETÀ AGRICOLA COOPERATIVA

La nostra azienda ha una consolidata esperienza nel settore giardinaggio. Con professionalità e impegno cerchiamo di soddisfare ogni tua esigenza, dalle recinzioni in legno o ferro, staccionate, gazebi e arredamenti per giardini. Le nostre idee al tuo servizio per realizzare un angolo di paradiso che solo tu potrai ammirare. Lo Scoiattolo... per creare l’arte immersa nel verde.

Our company has the most solid reputation in the gardening industry. With our well established professionalism, we can assist with all of your garden’s needs. From fencing in wood or iron, to Gazebos and lawn furniture. We can advise you in all matters related to creating your own green paradise. When your lawns and gardens really matter to you... choose Lo Scoiattolo.

LO SCOIATTOLO

Via Tiberina 3bis, 128 - Pieve Santo Stefano (AR) - Info: 392/941 68 70 - lo_scoiattolo@hotmail.it


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