The Mag 7

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1 YEAR Contrasto Creativo CLAUDIA CARDINALE

FIDANZATA D’ITALIA Paolo Rossi Anche i comici piangono

Città di Castello il mio rifugio - my shelter

Eva Redapple

Voce Made in Italy

#michelebravi Social Factor

Un uomo con qualche capello bianco e più consapevolezza che ha compiuto un lungo percorso in cui si è scoperto e riscoperto, custodendo con fermezza la sua identità.

A man with white hair and a few more that awareness has made a long journey in which it was discovered and rediscovered, steadfastly guarding his identity.


For home-lovers

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presenta

Per gli amanti della casa

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Ci sono posti come la Locanda Appennino dove tutto, dagli ambienti confortevoli all’attento servizio, dalla ricerca delle materie prime al modo di cucinarle, sembra pensato per riconciliare con il piacere e il gusto di mangiare al ristorante. Il merito è di Laura, appassionata proprietaria del locale, che non ha avuto dubbi nel puntare fin da subito alla qualità, a partire dalle materie prime di assoluta eccellenza.

There are places like Locanda Appenino where everything seems designed to reconcile with the pleasure and the taste of eating at the restaurant, starting from the service and the search for raw materials, to the way of cooking. The credit belongs to Laura, passionate owner, who had no hesitation in focusing on quality, expecially with the absolute excellencent of raw materials.

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gradita la prenotazione 075 855 82 80

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alenti che arrivano. Talenti che vanno. Poi ci sono quelli che tornano... nel girotondo di persone che abbraccia il palcoscenico di The Mag stavolta, per una sorta di lieve par condicio di genere, abbiamo scelto per la copertina un uomo! Attore, doppiatore, decisamente bello con alle spalle una storia professionale piuttosto lunga che si rivelerà conosciuta ai più...e che, guarda caso, si intreccia anche con l’Umbria. È Giorgio Borghetti a raccontarsi in un’intervista a tutto tondo che segna il debutto di una nuova ‘firma’, quella di Lorenza Mangioni. Il respiro di The Mag anche stavolta è piuttosto internazionale visto che c’è un bel po’ di Londra. Biglietto andata e ritorno verso la capitale Uk per una nostra delegazione che ha portato a termine una bella missione: da questo mese, grazie alla disponibilità di Vasco del ristorante Vasco and Piero’s Pavillon, la rivista sbarcherà a Londra per esportare l’italian e l’Umbrian style. Destinazione Londra anche per la cantante Eva Redapple, scelta come testimonial da una nota azienda di scarpe e che nella capitale ha presentato i suoi primi due singoli in un evento molto cool. In linea con la nostra mission, abbiamo chiesto di salire sul palcoscenico di The Mag al giornalista Massimo Zangarelli che ci offre in queste pagine una interessante intervista a Claudia Cardinale tornata ad Anghiari per celebrare la Ragazza di Bube. Da leggere anche l’incursione nel mondo del cabaret con un Paolo Rossi senza peli sulla lingua ed un doveroso tributo al talento tifernate Michele Bravi che spopola ad X Factor. Poi moda, life style, rubriche, musica, eventi, tendenze che strizzano l’occhio al nuovo anno. Già perché con questo numero ci congediamo dal 2013 che ha tenuto a battesimo The Mag, pronto a soffiare sulla sua prima candelina. Nell’occasione un pensiero MAGico da condividere con tutti voi che avete contribuito al successo del nostro free press nella speranza che il meglio possa ancora arrivare!

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alents come and talents go. Then there are those that come again. To even things out within the circle of people who embrace The Mag’s stage, this time we’ve chosen a man for the front page! An actor, a dubber, decidedly handsome with a long professional history making him recognised by many… and one which happens to intertwine with Umbria. It is Giorgio Borghetti in his all-around interview with our new ‘name’; Lorenza Mangioni. The Mag’s effect has even gone international. London is included, with a return ticket for our team to the UK capital, who completed an incredible ‘mission’; from this month, thanks to the help of Vasco from Vasco and Piero’s Pavillon restaurant, our magazine will be present in London, exporting Italian and Umbrian style. London was also Eva Redapple’s destination; she has been picked to be the representative for a well-known shoe company, and while she was in the capital she presented her two new singles at an extremely cool event! In keeping with our mission we asked the journalist Massimo Zangarelli to join us on stage, giving us an interesting interview with Claudio Cardinale who is back in Anghiari to celebrate ‘La ragazza di Bube’. A must read is the invasion of the world of cabaret with an outspoken Paolo Rossi and also, a well-deserved tribute to the Tifernate and X Factor talent Michele Bravi. Then we have fashion, life style, headlines, music, events and next year’s trends. In fact with this issue we will be saying goodbye to 2013, the year The Mag began, and we’re ready to blow out our first candle. On this occasion we would like to share a MAGic thought with all of you who have contributed to the success of our free press, hoping that the best is yet to come!

THE MAG, UN PALCOSCENICO SEMPRE APERTO AN ALWAYS OPEN STAGE 1 YEAR

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Stampa di depliant, cataloghi, libri, riviste, manifesti, packaging, stampati fiscali, buste, adesivi, Legatoria - Impaginazione e grafica editoriale

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www.the-mag.org

8 Our Home

Contrasto Creativo - Marco Polchi & Giovanna Rossi

20 Paolo Rossi

Anche i comici Piangono - Cristina Crisci

38 Eva Redapple

Voce made in Italy - Cristina Crisci

42 Giorgio Borghetti

Città di Castello il mio rifugio - Lorenza Mangioni

52 Up & Down

Kimberleigh Russell Welply

56 Claudia Cardinale

La Fidanzata d’Italia - Massimo Zangarelli

72 Michele Bravi

Info e contatti: Simona 389 05 24 099 Giovanna 389 05 24 126 info@the-mag.org www.the-mag.org

Social Factor - Marco Polchi

78 Teatro di Anghiari

Sul palco di Anghiari, tradizione e innovazione - Marco Polchi Per maggiori informazioni e tanti altri eventi visita www.the-mag.org - for more information and events go to www.the-mag.org Data pubblicazione: Dicembre 2013 - rivista bimestrale - N° 7 Grafica, fotografia e impaginazione: Moka comunicazione, via S. Antonio, 7 - Città di Castello (PG) P. IVA 02967110541 mokacomunicazione.it Stampa: Grafiche Polidori, via G. Sorel, 9 - 06012 Città di Castello (PG) - P. IVA 0312146541 Editore e Proprietario: Moka comunicazione Direttore Responsabile: Cristina Crisci Correzione bozze: Lorenza Mangioni Traduzioni: Lingua Più Iscrizione al Tribunale di Perugia: n. 20/12del 27/11/2012 1 YEAR

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Contrasto Creativo di Marco Polchi & Giovanna Rossi

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na coppia, tanto più se giovane, spesso ricerca una casa di facile gestione, rigenerante, un rifugio per poter staccare dal caos quotidiano, per ritrovarvi un’oasi di pace.

L’occhio del Curioso: il camino, in marmo e fatto a mano, è il fulcro della casa, il punto nevralgico di una living room elegante ma, allo stesso tempo, accogliente e informale; fortemente voluto, il focolare rimane l’unico elemento della zona giorno ad avere una decisa forma classica.

È la scelta qui descritta, dove troviamo un’abitazione realizzata su un terreno piuttosto distante dal centro abitato. Costruita da zero, le scelte degli esterni e degli interni sono frutto di una netta divisione dei ruoli. Mentre Lui si è occupato della strutturazione della casa, dei materiali edili, molti dei quali eco-sostenibili - si nota ad esempio un uso corposo del legno -, Lei si è concentrata sull’arredamento e sull’impronta estetica da trasmettere all’appartamento. Gli spazi sono ampi, conviviali, anche se le linee guida appaiono minimali ed essenziali.

L’idea iniziale era quella di un ambiente interno dalle forme classiche, che però si è con il tempo tramutato in un arredo iper-moderno. Lo testimonia il tavolo in cristallo e legno di Porada modello Infinity e la parete attrezzata del soggiorno, un mix di legno laccato e resina di cemento; materiali che rendono il mobile unico e di tendenza. La cucina Modulnova è geometrica, pulita, senza maniglie che spezzano la linearità dell’insieme. Un ambiente funzionale e facile da vivere, perfetto per una famiglia in divenire, moderna ed estroversa. 1 YEAR

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A Creative Contrast by Marco Polchi & Giovanna Rossi

A note to the curious: the hand-made marble fireplace, is the centre of the home, a focal point for the living room, elegant but at the same time, friendly and informal; much sought after. The fireplace is the 12

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only element in the living area to have a strong classical form. 1 YEAR

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couple, especially when young, often search for a house that is easy to manage, that is relaxing and a haven to get away from the daily chaos, an oasis of peace. This is the ideal described here, where there is a house that has been built on land quite far from town. Built from scratch, the design of the interior and exterior are the result of a clear division of roles. While he was involved in the choosing of the structure of the home, building materials, many of which are eco-friendly and can be seen as a robust use of wood. Meanwhile she concentrated on the furniture, the aesthetics, and the ambiance to be created for the apartment. The rooms are spacious, convivial, even if the design brief appears minimal and basic.

The initial idea was one of an indoor environment with classic shapes but over time it transformed with hyper- modern decor. Notice the Porada Infinity model table in glass and wood and the fitted partition wall in the living room, a mixture of lacquered wood and cement resin, materials that render the room unique and trendy. The Modulnova kitchen is geometric, clean, without handles to disturb the linear qualities of the room. A functional environment that is easy to live with, perfect for raising a family, modern and extroverted. 1 YEAR

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NOLEGGIO

SEDE UNICA Via Pier della Francesca, 8 Città di Castello (PG) Zona Stadio Comunale “C. BERNICCHI” 16

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ph: Gioia Casale

di Cristina Crisci

PAOLO ROSSI

Anche i comici piangono

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a 30 anni Paolo Rossi passa dalle atmosfere dei club ai grandi palcoscenici, con un salto a teatro strizzando l’occhio al cabaret. Sono diventate un cult le sue incursioni in televisione mentre lui non disdegna neanche i tendoni del circo. Abbiamo fatto con Paolo Rossi una curiosa chiacchierata al telefono durata circa quindici minuti, intercalata da qualche buona risata, alle 11 di una mattina alla vigilia dello spettacolo «L’amore è un cane blu» che doveva mettere in scena a Città di Castello nell’ambito di Altrocioccolato (spettacolo annullato all’ultimo minuto).

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Fare teatro oggi cosa significa? «Lo scoglio da superare se si vuole affermare il concetto di Teatro popolare è quello del prezzo del biglietto. Io non sono esperto di economia, ma a fare teatro non ci guadagni tanto. Un conto poi è se giri da solo, ma come nel mio caso attuale se vai in tourné con 15 persone, fai teatro impopolare. Il pubblico sta diminuendo». Quindi potrebbe essere una soluzione abbassare il costo del biglietto? «Noi ad esempio nel caso di un concerto a Roma dove la prevendita era stata scarsa abbiamo dimezzato il costo e da 200 venduti si è passati a 2 mila. Un sacco di gente è venuta a dirmi ‘Non ti ho mai visto perché non potevo permetterlo’». In tv hai fatto programmi cult, anche insieme a Celentano tanto che per qualcuno come Santoro eravate una delle coppie più interessati del piccolo schermo. C’è ancora tv nel tuo futuro? «Le televisioni sono tuttora importanti, ma non più come una volta: adesso puoi fare delle cose interessanti diversamente come registrare un video, metterlo nel web e contare 130 mila visualizzazioni». Cosa pensi della tv attuale? «Guardo Rai News per vedere se succede qualcosa, poi ci guardo il calcio e i film in dvd. Ieri l’altro ho visto un film d’amore mi posso commuovere tranquillamente davanti a un film e dopo cambia tutto: io e il mio cane dopo aver visto quel film siamo stati tutta la notte a piangere. Ecco cosa fa un comico di notte: piange». Cosa vuol dire il titolo dello spettacolo ‘L’amore è un cane blu’? «Dovevo partire per il Carso per uno spettacolo e ho fatto il sogno del cane blu. Poi raccogliendo spunti da mitologia e racconti, mi è tornata in mente la fa-

vola di questo cane che ha uno strano rapporto con la Bora e che, invece di indietreggiare, diventa blu... in realtà era una leggenda che mi raccontavano da bambino e che io avevo rimosso. Infatti la mia nonna mi diceva che dopo l’arrivo del cane blu succede qualcosa di molto importante, ma nessuno sa se sarà un evento positivo o negativo». ‘L’amore è un cane blu’ sarà anche un film, è un progetto che sta andando avanti? «Sono appunti per un film: io inizialmente volevo raccontare una storia che chiaramente poi nel corso dei mesi è cambiata e si è trasformata in un western balcanico, comico e grottesco con la colonna sonora live del gruppo musicale ‘I Virtuosi del Carso’ che mai è stata così importante». Oggi sempre più spesso i comici attingono alla situazione politica: tu per esempio, se per assurdo ti trovassi in cima ad una torre con Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, chi butteresti di sotto? «Semplicemente io non salgo sulla torre». Nel tuo curriculum di cantante c’è un inedito di Rino Gaetano, esiste un’altra canzone che ti piacerebbe cantare o

rilanciare? «Sì, ‘Parlare con i limoni’ di Enzo Jannacci».

Che musica ascolti? «Tutta quella che mi capita e reputo interessante, sia italiana che straniera. Da tre anni grazie ad un regista lirico mi sono interessato all’opera di Cimarosa, sono stato al San Carlo di Napoli, mi hanno portato anche a Hong Kong, ho recitato in una lingua cinese improbabile... ovviamente non ho mai pensato di diventare regista lirico». Un mese in un’isola deserta: quale libro metti in valigia? «‘Allucinazioni’ di Oliver Sacks». 1 YEAR

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ph: Gioia Casale

by Cristina Crisci

PAOLO ROSSI

Also Comedians cry

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or 30 years, Paolo Rossi has traveled from the atmosphere of the club to the big stage, with a leap into the theatre, winking at the cabaret. His forays into television have become a cult hit as he does not even mind the circus tents. We had a curious conversation with Paolo Rossi on the phone lasting about fifteen minutes, interspersed with some good laughs, at 11, one morning on the eve of the show “ L’amore è un cane blu” (Love is a blue dog) that was staged in Città di Castello as a part of “Altrocioccolato” (the show has been cancelled at the last minute).

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What does it mean to do theatre today? «The obstacle to overcome if you want to maintain the concept of popular theater is the price of the ticket. I am no expert on economics, but I do not earn a lot in the theatre. For example then if you tour on your own its different but as in my case today I take 15 people with me, so doing theatre becomes unpopular. The public numbers are dwindling». So one solution could be to lower the cost of the ticket ? «For example in the case of a concert in Rome where the movement of presale tickets was poor, we halved the price and sales went from 200 in 2000. A lot of people came to tell me, “I’ve never seen you because I could not afford it». In TV you made cult programs also, together with Celentano, so that for someone like, Santoro, you were one of the most interesting couples on the small screen. Is there still TV in your future? «Television is still important, but no longer as it once was, now you can do some interesting and diverse things, record a video, put it on the web and watch it reach 130.000 hits». What do you think of current TV? «I watch Rai News to see what is happening, then I watch football and movies on DVD. The other day I saw a romantic film, it is possible for me to be touched by a film and then everything changes, my dog and I,​​ after seeing the movie we were up all night crying. That’s what a comedian does at night , weeping».

What does the title of the show “L’amore è un cane blu”’ mean? «I had to leave for il Carso for a show and I had a dream of the blue dog. Then while picking up ideas from mythology and tales, I was reminded of the story of the dog that has a strange relationship with the Bora and that, instead of going backwards the dog turns blue... in reality it was a legend that was told to me as a child and that I had forgotten. In fact, my grandmother told me that after the arrival of the blue dog, something very important happens but no one knows if it will be a good or bad event». L’amore è un cane blu’ will also be on film, it is a project that has been on going? «These are notes for a film, I initially wanted to tell a story that clearly changed over the months and it has become a funny and grotesque west Balkan comedy, like it’s a live soundtrack by the group ‘ I Virtuosi del Carso ‘ that is ever so important».

Today more and more often comedians draw on the political situation. You, for example, if absurdly you were on of a tower with Beppe Grillo and Silvio Berlusconi, who would you throw off? «I simply wouldn’t go up the tower». In your resume as a singer there is a song unreleased by Rino Gaetano, are there any other songs you’d like to sing or re-release? «Yes, ‘ Parlare con i limoni’ (Talking to lemons) by Enzo Jannacci». What music do you listen to? «Anything that I consider interesting, both Italian and foreign. For three years, thanks to an opera director I became interested in the work of Cimarosa, I was at San Carlo in Naples. They took me to Hong Kong, where I performed in a kind of absurd Chinese... of course I never thought of becoming an opera director». For a month on a desert island, which book would you put in your suitcase? «“Hallucinations” by Oliver Sacks». 1 YEAR

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di Cristina Crisci

EVA REDAPPLE

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iondissima, con un look molto sofisticato, è partita con due inediti e tanti sogni in valigia. Così a Londra nel mese di ottobre, nello store della Ruco Line (azienda di calzature molto in voga), è sbarcata Eva Redapple (nome d’arte di Eva Santucci) per dare vita ad un importante appuntamento tutto made in Italy. Eva, giovane cantante di Città di Castello, è stata scelta come testimonial dal brand che attorno a lei ha costruito un mega evento. Ma Londra è solo l’inizio: è pronto il primo album di Eva, ‘Italian Beauty’, che conterrà canzoni in inglese e italiano. «Per me - spiega - tutto questo è un sogno che si realizza, un progetto al quale lavoro da tanto tempo e cui tengo molto. Ora sì, sta finalmente prendendo forma!». Un mood fresco, intriso di sonorità swing, blues, latine e folk sono gli ingredienti dell’album che, in alcune parti, è stato anticipato proprio a Londra. Tutto si è svolto in South Molton Street dove Eva è arrivata a bordo di una Vespa... accompagnata da una delegazione composta da dieci persone tra tecnici, musicisti, curatori del look, che hanno raggiunto la capitale inglese. L’annuncio di questo evento era stato tutto giocato attorno all’eleganza, alla raffinatezza del Made in Italy avvolti in uno stile fuori dal tempo. «Questi sono i valori sui quali abbiamo deciso di puntare - dice l’azienda in una nota - e che legano Ruco Line e la giovane artista Eva Redapple che ha ispirato l’evento di riapertura del nostro punto vendita londinese». Eva si è esibita alla presenza di clienti, giornalisti e bloggers, presentando i suoi due singoli: “Solo per me” e “Snail” incisi e arrangiati a Città di Castello al Sound Studio Service di Alberto Brizzi e Marco Capaccioni (mentre i testi delle canzoni sono stati scritti dal musicista tifernate Stefano Stinchi). Ha fatto parte della delegazione anche Lorenzo Lombardi (Whiterose Pictures), film maker che si è occupato di girare il video musicale. Il look di Eva è stato invece curato da Josef Roveto (costumista di fama internazionale che ha lavorato per la Twentieth Century Fox e con alcune importanti star musicali). «Il videoclip di ‘Solo per me’ - aggiunge infine Eva - è stato girato a Londra e sarà on line a dicembre nel canale Youtube. È una fiaba moderna che racconta la caccia al tesoro di due innamorati nella fascinosa capitale inglese. Questo primo singolo ovviamente è tratto dal mio album di debutto Italian Beauty che verrà presto presentato in un esclusivo evento live!».

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ery blonde with a very sophisticated look, left with two new songs and a suitcase full of dreams. So in London in October, in Ruco Line’s store (an in vogue footwear company), Eve Redapple (born Eve Santucci) arrived to give life to an important appointment, all made ​​in Italy. Eva, a young singer from Città di Castello, was chosen as the brand’s face and the company built this mega event built up around her. But London is just the beginning, the first album by Eva is ready, ‘ Italian Beauty’, which will feature songs in English and Italian. «For me, she explains, all this is a dream come true, a project on which I have worked for a long time and that is very dear to me. Now yes, it is finally taking shape». A fresh style, full of the sounds of swing, blues, Latin and folk are the ingredients of her album is anticipated in some parts of London. Everything happens in South Molton Street, where Eva arrives on a Vespa accompanied by ten staff, technicians, musicians, makeup artists. They emphasis this event around the elegance and refinement of the Made in Italy mark, linked to a timeless style. «These are the values we decided to promote” the company says in a press release, “Values that tie Ruco Line and the young artist Eva Redapple who inspired the opening of our London shop». Eva performed in front of clients, journalists and bloggers, performing her two singles “Solo per me” and “Snail” recorded and arranged in Città di Castello at Sound Studio Service, Alberto Brizzi and Marco Capaccioni. (Lyrics written by the musician from Citta di Castello, Stefano Stinchi). A member of the staff, Lorenzo Lombardi (Whiterose Pictures) a film maker who directed the video. Eva’s look was created Josef Roveto (an international costume maker, who worked for 20th Century Fox and other important stars). «The video of “Solo per me”, Eva says “has been shot in London and will be online on YouTube from December. It is a modern fairy tale about a treasure hunt of two lovers in the charming British capital”. This single is obviously taken from my debut album, “Italian Beauty” that will be promoted in an exclusive live event». 1 YEAR

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di Lorenza Mangioni

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Città di Castello

Il mio rifugio

Nel 1982 la Universal Pictures distribuisce E.T. l’Extra-Terrestre per la regia di Steven Spielberg, pellicola destinata a diventare un vero e proprio cult, tutta incentrata sull’amicizia che il piccolo alieno riesce a stabilire con Elliot, un bambino di 9 anni. Legame che diventa grande al di là degli impedimenti linguistici, della provenienza e nel nome di quell’incoscienza mista a fiducia che è peculiare dell’infanzia. 44

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In Italia abbiamo conosciuto la storia anche attraverso Giorgio Borghetti che a soli 11 anni si ritrovò a doppiare Elliot, dando voce al percorso di scoper ta del diverso che Spielberg ci ha raccontato. Da allora ne ha doppiati altri, di film impor tanti, come L’attimo fuggente, Stand by me – ricordo di un’estate, A beautiful mind, fino ad arrivare alla recitazione nelle sue varie declinazioni; la televisione con fiction come Carabinieri, Incantesimo, Elisa di Rivombrosa, Un Matrimonio, miniserie firmata da Pupi Avati di prossima uscita e il musical con Bulli e Pupe dove ricopriva il ruolo che al cinema fu di Marlon Brando, senza mai perdere la curiosità e quel desiderio di rinnovamento che spesso hanno le persone più sensibili. Oggi Giorgio è un giovane uomo con qualche capello bianco e più consapevolezza, che ha compiuto un lungo percorso in cui si è scoper to e riscoper to, mescolando esperienze personali e lavoro senza mai cadere nella trappola del manierismo, custodendo con fermezza la sua identità. Lo incontriamo in un giorno piovoso, durante una pausa fra i suoi impegni, sorridente, disponibile, pronto a raccontare se stesso con semplicità. Anzi, per quanto naturale possa essere la dimestichezza con la finzione, colpisce la sua autenticità e la voglia di immediatezza nel dialogo.


Cosa ricordi dell’esperienza di E.T.? «Me la ricordo come un sogno ad occhi aperti; quale bambino non vorrebbe incontrare un alieno e con lui vivere un’avventura? Lì è iniziata per me l’avventura della mia vita, del mio lavoro, di quello che tuttora vivo». Già intuivi che sarebbe diventata per te una professione e ti avrebbe avvicinato alla recitazione? «Ero troppo piccolo per avere una chiara consapevolezza, non mi facevo domande sul futuro; giorno dopo giorno è diventata la mia vita perché non ho mai smesso di doppiare». Doppiare richiede tempismo e immedesimazione, sono caratteristiche che ti hanno aiutato poi da attore? «Nel doppiaggio è fondamentale l’immediatezza, non c’è trasposizione fisica, si deve dar voce alle emozioni che in quel momento qualcun altro sta vivendo, recitare invece coinvolge anche il corpo e tutta la sfera emotiva, quindi c’è un approccio molto differente. Ciò che sicuramente mi ha aiutato è stato imparare il rigore, la precisione, la costanza e l’attenzione, tutti aspetti fondamentali per vivere il set». Nella tua vita c’è stato un momento in cui ti sei trasferito da Roma a Bologna, hai cambiato in toto il tuo modo di vivere e di avvicinarti al lavoro. Credi che si possano sempre conciliare scelte personali e carriera? «È molto difficile in un mestiere come questo: ci vuole equilibrio perché spesso si è fuori casa, costretti da orari davvero complessi da gestire e da impegni improvvisi a cui dire di no non sempre è possibile. Ne paga, le conseguenze, involontariamente, chi ci sta vicino. Diventa fondamentale bilanciare le priorità». Ricordi il momento preciso in cui hai capito che andare oltre la sala di doppiaggio, quindi recitare, era il tuo sogno? «A 25 anni ho avuto un momento di svolta; volevo lasciare tutto e diventare maestro di sci, altra mia grande passione. Poi ho incontrato quello che ora posso definire il mio maestro, Riccardo de Torrebruna, che mi ha aiutato a capire come dare corpo alla voce e come gestire le emozioni. Da quel momento ho imparato ad amare la recitazione per la sua completezza, per la forza con cui si può rappresentare l’esperienza umana». A gennaio ti vedremo in tv in “Un Matrimonio” per la regia di Pupi Avati, da molti considerato un maestro; com’è stato lavorare con lui? «Davvero è un grande maestro! Un uomo dall’aspetto burbero in apparenza, ma in realtà buonissimo e

capace di interagire con tutta la troupe. Ho cercato di “rubare” il più possibile sul set, guardavo come sistemava le macchine, come dirigeva noi attori, con quale affabilità e fermezza si rivolgeva a tutti. La sua instancabile passione». Tu sei stato sposato, hai poi avuto una storia importante e un bellissimo bambino, quanto di te hai messo in questo progetto con Avati? «In realtà porto sempre la mia esperienza personale sul set, non si può prescindere da ciò che si è; è un lavoro emozionale, in cui inevitabilmente si toccano corde sensibili. È anche importante l’immedesimazione per dare credibilità al progetto, ma in questo caso specifico è stato semplice; l’ambiente era di per sé familiare e raccontare la storia di un matrimonio lungo 50 anni attraverso dinamiche domestiche ha permesso un coinvolgimento maggiore». Si può dire che da anni frequenti Città di Castello grazie ad alcuni rapporti di amicizia ormai consolidati; cosa ti piace di qui? «In una parola: la quiete. I ritmi della capitale sono davvero faticosi, Roma è una città meravigliosa e spietata allo stesso tempo, quando vengo qui è un rigenerarsi. Il silenzio, la calma e sicuramente il buon mangiare! I miei impegni non mi permetterebbero, almeno ora, di allontanarmi dalla città, ma avere un approdo tranquillo è sicuramente importante per decomprimere tensioni e stress». Sei direttore di doppiaggio, impegnato in un prossimo progetto a teatro, ti vedremo inoltre anche nel cast di Centovetrine: pensi di poter fare già un bilancio o preferisci aspettare di vedere cosa riserva il futuro? «Il bilancio è assolutamente positivo. Senza presunzione, mi reputo un uomo pienamente realizzato: sono contento del lavoro, ho dei rapporti importanti che mi arricchiscono sempre, ma soprattutto ho un figlio che amo e che mi ha assolutamente cambiato in meglio. Ovviamente questo non toglie che c’è il desiderio di migliorare e di raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono prefissato». In un ambiente competitivo come quello dello spettacolo non sempre è facile per un giovane trovare la propria strada ed emergere, cosa consiglieresti? «Di pensarci molto molto molto bene (sorride). È una strada davvero difficile, dura, a volte passione e talento possono non bastare. Ci vuole fortuna ovvio, ma anche capacità di sacrificio e umiltà per non pensare di dover mai smettere di studiare e crescere. In fondo è quello che chiede anche la vita, no?» 1 YEAR

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In realtà porto sempre la mia esperienza personale sul set, non si può prescindere da ciò che si è; è un lavoro emozionale, in cui inevitabilmente si toccano corde sensibili.

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In 1982, Universal Pictures released E.T. the Extra - Terrestrial , directed by Steven Spielberg. The film destined to become a real cult, centered on the friendship a little alien establishes with Elliot,

a 9 year-old child. The bond becomes strong beyond the barriers of language, origin and the typical innocent trust that is to be found in childhood.

CittĂ di Castello My Shelter by Lorenza Mangioni

In Italy we have known the story through Giorgio Borghetti who at just 11 years of age dubbed Elliot part, giving voice to the voyage of discovery Spielberg told. Since then he has dubbed others, important films such as Dead Poets Society, Stand by me - I remember one summer, A Beautiful Mind, until getting into various forms of acting; televised fiction in the Carabinieri, Incantesimo, Elisa di Rivombrosa and Un Matrimonio, a miniseries complete by Pupi Avati the forthcoming musical Guys and Dolls where he plays Marlon Brando’s character from the film, without losing the curiosity and desire to 48

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reinvent the character, which is often the way of sensitive people. Today, Giorgio is a young man with a few gray hair and more selfawareness, but above all he has come a long way from when he was discovered and rediscovered, mixing personal experiences and work without ever falling into the trap of imitation but firmly keeping his own identity. We meet on a rainy day, during a break between his commitments, smiling, helpful, ready to simply talk about himself. Indeed, when naturally familiar with fiction, what strikes me is his wish for open and intimacy in the conversation.


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In fact I always bring my own personal experiences to the set, you cannot forget who you are, it is emotional work, which inevitably touches upon sensitive things.

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What do you remember of the experience of E.T. ? «I remember it as a daydream, what kid would not want to meet an alien and have an adventure with him? For me it was the beginning of the adventure of my life and my work and it is still continuing». Had you already foresee that it would be your profession and it would introduce you to acting? «I was too young to have a clear understanding, I didn’t ask myself about the future, by day after day it became my life because I have never stopped dubbing films». Dubbing requires timing and empathy, are these characteristics that have helped you as an actor then? «Dubbing is essentially immediacy, there is no physical movement, relying only on the voice to convey the emotions. Acting instead involves the whole body and the emotional contrast, for which there is a very different approach. What definitely helped me was learning the rigor, accuracy, consistency and attention, all the fundamental aspects for surviving on the set». During your life there was a time when you moved from Rome to Bologna. You’ve changed your whole way of living and are closer to work. Do you think you can always reconcile your personal and career choices? «It is very difficult job as you need to find a balance because you are often out of the house, forced by demanding schedules to manage commitments and saying no is not always possible. The people who are close to us, even unintentionally pay the price. It is fundamental to balance all of life’s priorities».

Do you remember the exact moment when you realized you wanted to go beyond the dubbing room, and that acting was your dream? «At age 25 there was a turning point, I wanted to leave everything and become a ski instructor, my other great passion. Then I met my teacher, Riccardo de Torrebruna, which helped me understand how to give body to the voice and how to convey emotion. Since then I have learned to love acting as a whole, for the strength with which you can represent the human experience».

It has been said that for years you have visited Città di Castello, thanks to some wellestablished friendships, what do you like about it here? «In a word: peace. The pace is really tiring of the capital, Rome is a wonderful city and ruthless at the same time, so I come here to regenerate. The silence, calm and definitely the good food! My schedule does not allow me, at least now, to get away from the city, but I have a quiet haven that is definitely important to relieve tension and stress».

In January, we’ll see you on TV in “Un Matrimonio” directed by Pupi Avati , widely regarded as a master, how was it working with him? «He really is a great master! A gruff looking man, but in reality very good and able to interact with the whole crew. I looked to acquire as much as possible on the set, I watched how to set up the equipment, how he handled the actors and how with affability and strength he managed everyone. His tireless passion.»

You are the dubbing director, engaged in your next project in the theater, and we will see you in the cast of “Centovetrine”. Do you think you can make a comment on that, or do you prefer to wait and see what the future holds? «The balance is absolutely right. without exception, I’m a grown man and happy with the work, I have valuable relationships that always enrich me but mostly I have a son that I love and that has absolutely changed me for the better. Obviously this does not mean that there is less of a desire to improve and achieve all the goals that I have set».

You’ve been married, you then had an well publicised romantic relationship and a beautiful baby, how much of yourself did you put into this project with Avati? «In fact I always bring my own personal experiences to the set, you cannot forget who you are, it is emotional work, which inevitably touches upon sensitive things. It is also important that this identification lends credibility to the project. However, in this particular case it was simple, the environment was familiar to me and allowed for greater commitment in telling the story of a 50 year long marriage through the domestic dynamic».

In a competitive environment like that of performance it is not always easy for a young person to find exposure, what would you recommend ? «Thinking about it very very very hard (smiles). It’s a really hard and difficult road, sometimes passion and talent is not enough. It takes luck of course, but also the necessity for selfsacrifice and modesty, never stop studying and growing. At the end this is a life’s calling, right?» 1 YEAR

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by Kimberleigh Russell Welply

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Se c’è una cosa sulla quale investire in questo inverno è un classico paio di stivaletti Timberland. È tempo di dimenticare le vostre estrose calzature per tornare al classico. Non solo sono i più comodi e pratici stivaletti mai fatti, ma vengono anche indossati dalle celebrità più “cool” in circolazione.

Lo stato civile di Orlando Bloom. Sì lo so, noi tutti siamo terribilmente sconvolti che una così bella coppia abbia deciso di dividersi - ma ammettiamolo - lui è un uomo che siamo più che felici di vedere di nuovo single sul mercato.

Foto “selfie”. Non fatemi credere che non ne avete mai scattata una! La parola stessa quest’anno è stata introdotta nel dizionario di Oxford. Quindi scattate, scattate gente - condividete l’amore #selfie.

Le frange. Bene, molto bene! Sul serio, sembra che non ci annoieremo mai di questo trend.

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If there is one thing that you need to invest in this winter it has got to be a classic pair of Timberland boots. It’s time to forget your fancy footwear and return to a classic. Not only are these the most comfortable and practical boots ever made - they’re now also being worn by just about every über cool celebrity out there.

Orlando Bloom’s martial status. Yes I know, we are all terribly upset that such a beautiful couple have decided to go their separate ways - but let’s face it - that is one man we are more then happy to see back on the single’s market.

Selfie’s. Don’t pretend you’ve never taken one! The word itself has just been crowned the Oxford dictionary’s word of the year. So snap, snap people - share the #selfie love.

Fringing. Well, well of course I would say that. But seriously - it looks as though we are never going to get bored of this trend.

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Uomini che credono che le buone maniere siano un retaggio del passato. Ragazzi, le vostre donne ADORANO quando tenete la porta aperta per loro. Iniziate a farlo e vi giuro che saremo vostre.

I falsi. Ok, l’articolo originale potrebbe costare 100 € di più, ma invece di comprare 10 cose, risparmiate i vostri soldi per un acquisto davvero grandioso. La prova è nella qualità e vi garantisco vi sentirete 10 volte più belli quando lo indosserete. Cappotti invernali su misura. È davvero tempo di dimenticare colletti svolazzanti e cinture in vita! Quindi sì, è necessario avere un buon cappotto invernale nel guardaroba - almeno uno! (io ne ho circa 15….ops!). Se avete deciso di trattarvi bene, senza ombra di dubbio è il momento di investire in un cappotto dal taglio sartoriale e maschile. Non solo è un capo estremamente di tendenza, ma è senza tempo e anche se indossato con con una montagna di maglioni, vi farà risultare comunque sensazionali. Che mi crediate o no, sono dannatamente sexy!! Zara, per inciso, ne ha alcuni davvero stupendi.

Miley Cyrus. Ancora….

Isabel Marant per H&M. Wow, siamo stati tutti estremamente eccitati per questa collaborazione. La realtà però è che ci siamo trasformati in “selvaggi dello shopping”, strappando i vestiti dai manichini, lottando per entrare nei negozi per poi scoprire che ogni capo che desideravamo era già esaurito. Sembrava troppo bello per essere vero? Credo proprio di sì.

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Men that think simple manner’s are a thing of the past. Boys - us girls LOVE it when you hold the door open for us. Jump to it and I promise we’ll be yours.

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Miley Cyrus - still.

Isabel Marant x H&M. Wow - we were all so excited about this collaboration. The reality was simply that we turned into ‘shopping savages,’ stripping shop mannequins of their clothes, battling each other to get into the stores and then discovering that everything we wanted was sold out anyway. Was it all too good to be true? I think it might have been.

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di Massimo Zangarelli

CLAUDIA CARDINALE

Fidanzata d’Italia ”La Ragazza di Bube, svolta fondamentale nella mia carriera ”

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ezzo secolo dopo “La ragazza di Bube” girato ad Anghiari, Claudia Cardinale è tornata sui luoghi del tournage, amabilmente conversando con il pubblico che gremiva il Teatro dei Ricomposti, trionfalmente accolta dagli altotiberini tra i quali tante comparse d’allora che mai hanno dimenticato la diva: proprio in quegli anni lei stava conquistando gli schermi internazionali e il film di Luigi Comencini, tratto dal romanzo di Cassola, diede una spinta fondamentale alla sua irresistibile ascesa.

Signora Cardinale, 50 anni da “La ragazza di Bube”: che ricordo ha di quel film? «È stata un’incredibile emozione rivederlo qui insieme alla gente di Anghiari che mi ha riservato questa straordinaria accoglienza… il personaggio era tosto come ero tosta io, è stato per me il film della svolta anche perché per la prima volta non venivo doppiata e la mia voce era quella che ancora oggi mi caratterizza, rauca perchè da piccola io non parlavo proprio (però facevo a pugni con i maschi…) ed ero come senza voce». Dopo quel film la chiamarono “La fidanzata d’Italia”… «Perché incarnavo i valori di un

certo tipo di ragazza, fedele all’uomo amato oltre ogni avversità». I suoi partners toccarono il loro apice di fama nel film… «Gorge Chakiris l’ho rivisto a Los Angeles dove avevano organizzato una rassegna di miei film che mi attendeva con in mano l’affiche originale de “La ragazza di Bube”; Marc Michel, reincontrato a un festival, non l’avevo neanche riconosciuto… è stato lui a rimettermisi in mente…» Musa per Visconti e anche per Fellini: ha mai saputo che stima avessero l’uno dell’altro? «Non potevano essere più diversi: maniacale sino al dettaglio Visconti, con il quale avevo un rapporto bellissimo: passavo molto tempo a sua casa sua ed era come stare a teatro; improvvisatore senza copione Fellini che mi definiva la sua musa ispiratrice… i rapporti non ottimali tra i due erano anche peggiorati nel periodo in cui giravo contemporaneamente con l’uno (“Il Gattopardo”) e con l’altro (‘8 e ½’) perché ognuno mi voleva per sé…». Lei, una delle poche dive italiane a Hollywood, vi esordì con due star assolute come Rita Hayworth e John Wayne… «Nel film di Hathaway sul mondo circense potei recitare a fianco di Rita Hayworth, sempre da me considerata un mito, ancora straordinariamente affascinante, e di John Wayne che ricordo aveva le mani tre volte più grandi delle mie…». Il suo ricordo di Giuliano Gemma con il quale ha girato “Corleone” e “Il prefetto di ferro” «È terribile perdere persone così care e colleghi così importanti… l’ultima volta che ci siamo visti con Alain Delon lui piangeva nel constatare come fossimo gli ultimi sopravvissuti rispetto a tanti del nostro ambiente, tutti andati via…».

Lei ha fatto teatro sia in Francia che in Italia, ultima esperienza ”Zoo di vetro” portato anche agl’Illuminati di Città di Castello: lo farebbe ancora? «Bello eh Tennessee Willams… ogni tanto mi chiedono di tornare sul palcoscenico ma sono troppo impegnata con i film… come faccio?» A proposito stanno per uscire tre/quattro titoli tutti con registi giovanissimi: una scelta precisa? «Sì se un copione mi piace trovo giusto cercare di aiutare i giovani registi». Lei è stata per anni diva assoluta, definita per oltre un decennio la più bella del mondo, risiede in Francia e dalla Francia ha avuto molte soddisfazioni professionali: sono tutte analogie con Monica Bellucci. Quale giudizio ne dà? «Una volta lei mi ha detto che deve tutto a me, la sua carriera origina dalla sua ammirazione nei miei confronti, ma c’è una differenza… io non mi sono mai spogliata… ma lei è bellissima!» Ambasciatrice UNESCO si batte da sempre per i diritti delle donne: in pieno terzo millennio il femminicidio è ancora una piaga sociale… «È tremenda la frequenza quotidiana di questi delitti…!» Tra una Sophia Loren statuaria nei suoi splendidi anni sapientemente ritoccati e una Brigitte Bardot (con la quale lei girò “Le Pistolere”) che mai ha fatto niente per attutire i danni del tempo lei ha tenuto una sua via… «Mai fatto un lifting… mi mantengo molto attiva e questo trovo sia proprio positivo». 1 YEAR

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di Massimo Zangarelli

CLAUDIA CARDINALE

Italian sweetheart ”La Ragazza di Bube, the fundamental turning point in my career ”

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alf a century after “La Ragazza di Bube“ shot in Anghiari, Claudia Cardinale, has returned to the film locations, chatting amiably with the audience that flooded the Theater Ricomposti, he was triumphantly received by the Upper Tiber Valley including many extras from that time who have never forgotten the star. In those years she was conquering the international silver screens and Luigi Comencini ‘s film, adapted from the novel by Cassola, gave her fundamental, irresistible success a boost too.

Mrs Cardinale, 50 years since “La Ragazza di Bube” what do you remember about the movie ? «It was an incredible thrill to watch it again, here with the people of Anghiari they have given me this extraordinary welcome... the character was tough as I was tough, the film for me was a turning point as for the first time I was not dubbed and my voice was the same one that still characterizes me, hoarse because as a child I did not speak at all (however, I did rough and tumbled with the boys...) and I was without a voice».

Your co-stars reached the peak of their fame in the movie... «Gorge Chakiris I saw him in Los Angeles where they had organized a retrospective of my film. I was met by Gorge Chakiris, with an original poster from “La Ragazza di Bude” in his hand, I met Marc Michele at the festival but didn’t recognize him, it was he who reminded me».

You have done theater both in France and in Italy , the last experience “The Glass Menagerie” also acted in the Teatro degli Illuminati in Citta di Castello: would you do it again? «Beautiful isn’t it, Tennessee Willams... sometimes they ask me to return to the stage but I am too busy with movies... how can I do it?»

You provided inspiration for Visconti and Fellini as well, it has never been understood what feelings they had for each other? «They could not be more different : Visconti obsessed with detail, with whom I had a wonderful relationship and spent a lot of time at his home and it was like being in the theatre. An improviser, unscripted Fellini who called me his inspirational muse... relations between the two was not at its best and worsened during the period when I shot at the same time with one (“ Il Gattopardo”) and the other (“8 ½”) because each of them wanted me for themselves...».

By the way, what about the release of three or four new titles all with young directors: is this a deliberate choice? «Yes, if I like a script I think it is good try to find and help young filmmakers».

You, were one of the few Italian stars in Hollywood when you debuted, accompanied by two absolute stars Rita Hayworth and John Wayne. «In Hathaway’s film, Circus World I acted alongside Rita Hayworth, I always considered this to be a dream, also extraordinary and fascinating, to be beside John Wayne I remember his hands were three times the size of mine».

Your memory of Giuliano Gemma, with whom you filmed “Corleone“ and “ll perfetto di ferro“ After the movie you were known «It’s terrible to lose such dear people and colleagues so important to as “The girlfriend of Italy” ... me... the last time we all met to«Because I portrayed the values​​ gether with Alain Delon he cried of a certain type of girl, faithfully at the thought that we were the last loving her man in spite of any ad- survivors of so many from our era, versity». all gone...».

You have for years been an absolute legend, described for more than a decade as the most beautiful person in the world, living in France and from France you have had much professional satisfaction: these are similar analogies as with Monica Bellucci. What are your thoughts on this? «She once told me that she owes everything to me, her career stems from her admiration for me but there is a difference... I have not ever stripped... but she is beautiful!» Ambassador to UNESCO, you constantly fight for women’s rights: at the start of the third millennium femicide is still a social evil. «It’s terrible the daily occurrence of these crimes!» Between the statuesque Sophia Loren with her expert retouching over the years and Brigitte Bardot (with whom you filmed “Le Pistolere“) who hasn’t done anything to soften the ravages of time, you seem to have kept things their way. «I’ve never had a facelift... I keep very active and I find this keeps me just so». 1 YEAR

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A Christmas Tale Direzione Artistica

Francesco Talamelli

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GIORGIA: abito tartan DENNY ROSE, collant a rete OROBLU (Augusta Abbigliamento), scarpa décolletè GUESS (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. CHIARA: abito con rouches DENNY ROSE (Augusta Abbigliamento), scarpa décolletè VIRGINIA’S STREET(Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. 1 YEAR

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CHIARA: abito in tulle e pizzo H2O, collana DENNY ROSE, collant a pois OROBLU (Augusta Abbigliamento), stivaletto LIU-JO (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. GIORGIA: abito con fantasia cuori DENNY ROSE, cintura elastico (Augusta Abbigliamento), stivale GUESS (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy.

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GIORGIA: camicia tartan, gonna con bulloni, tutto DENNY ROSE (Augusta Abbigliamento), biker TWIN-SET (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. CHIARA: felpa in pizzo DENNY ROSE, leggins (Augusta Abbigliamento), décolletè SCHUTZ (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. 1 YEAR

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CHIARA: abito con colletto in pailettes DENNY ROSE (Augusta Abbigliamento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy.

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GIORGIA: abito lungo con lavorazione sulla schiena DENNY ROSE (Augusta Abbigliamento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy.

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GIORGIA: pantalone plissè, cinta bustier, tshirt con inserti, tutto DENNY ROSE, giacca H2O (Augusta Abbigliamento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy. CHIARA: tuta in pizzo H2O (Augusta Abbigliamento), stivaletto VIRGINIA’S STREET (Novecento), trucco Centro estetico Edonè, capelli Parrucchieria Rosy.

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Via XX Settembre, 106/A e 87 Sansepolcro, (AR) 0575 74 21 09 0575 75 03 40 Via Etruria, 1 - Trestina - 075/854 250

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bbattuto ben presto il muro di 1 milione di spettatori (già a metà competizione, il 15 novembre, i contatti unici sono stati 1.562.953) - circa il 30% in più rispetto alla passata edizione - con picchi di share che sfiorano il 10% sul canale Sky Uno (risultato il più visto della piattaforma a pagamento sia nelle 24 ore che in prima serata): X Factor 2013 non solo è uno dei talent artistici di maggior qualità, ma si è riconfermato nella visibilità e negli ascolti. E ha fatto emergere il talento, purissimo ed elegante, di Michele Bravi. Nato a Città di Castello, 19 anni a fine dicembre, l’ex studente del Liceo Classico tifernate, ha conquistato pubblico e critica praticamente fin dall’inizio della competizione. Attorno a lui si è scatenata una vera e propria ‘mania’, riversatasi sui social network principali. The Mag ve la racconta così.

B

eating the significant point of 1 million viewers (on November 15, halfway through the competition, there were over 1,562,953 viewers) - about 30% more than last year - with peak time share of nearly 10% on Sky One (most impor tant result of a pay per view channel both during the 24 hour period and at peak time viewing): X Factor 2013 has been confirmed as a high quality, reality talent show by the viewing figures and the ratings. Michael Bravi talent has emerged, pure and elegant. Born in Città di Castello, 19 years old at the end of december and a former student of the local Liceo Classico Tifernate and he has won over both audiences and critics since the star t of the competition. A veritable ‘mania’ around him has been unleashed, swamping the main social networks . The Mag continues this.

di Marco Polchi

#MICHELEBRAVI

Social Factor

#TWEETS

Michele Bravi è stato il più twittato in assoluto nella serata del 21 novembre. L’hashtag #Michele è costantemente tra i trending topics del social network.

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Paolo Condò @PaoloCond Michele è così bravo che la Fifa ha riaperto le votazioni un’altra volta #XF7 Ernesto Assante @ernieassa Arianna @ariannachieli Michele ha cervello, non solo voce #XF7 Tutti con #tesorino. Vai #michele #XF7 Giuseppe Cruciani @giucruciani #xf7 michele numero uno assoluto

Chiara @Chiara_Galiazzo Michele stasera più bello e bravo di sempre! Ipnotico Wow

Panorama.it @panorama_it Piace a tutti Michele e @mikasounds sfoggia un congiuntivo da far invidia a molti italiani

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17.400 28 novembre

13.398 21 novembre

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Ven

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5 MEDIA COMMENTI QUOTIDIANI

Tra tutti concorrenti, Michele Bravi è di gran lunga il più seguito sul social network creato da Mark Zuckerberg; con una media di 5 post pubblicati al giorno, la fan page del giovane tifernate risulta molto attiva: si sfiorano

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Michele ha una Fan Page ufficiale, dove i 'like' crescono a centinaia giorno dopo giorno. Il 21 novembre sono 13.398, una settimana dopo i fan sono cresciuti fino a 17.400.

POST PUBBLICATI AL GIORNO

50 quasi sempre i 50 commenti quotidiani, con picchi prima, dopo e durante la diretta del giovedì sera.

Francesca P: Mentre Michele cantava ‘mad world’ hanno inquadrato la mamma. È stato bellissimo vedere l’enorme emozione per il figlio. siete tutti fantastici Rita P: quanto ci dispiace non poterci essere ma tifiamo da casaaa ... forzaaa miki che sei il numero 1 !!!!! Chiara P: è stata la migliore esibizione....emozionante Marta G: Non credo che non basta quell’aggettivo per descriverlo il problema è che non si può descrivere. 1 YEAR

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#themagUK 1

1 The Mag con lo staff del Vasco & Piero’s Pavilion 2 Giovanna Rossi e Simona Polenzani con Vasco Matteucci 3 Marco Polchi, Giovanna Rossi e Simona Polenzani con Bill Nighy 4 London Eye 5 Giovanna Rossi e Francesco Talamelli 6 Convent Garden 7 Il Tamigi 8 Emanuele Vanni

Le pagine di Ottobre-Novembre nel bagaglio. Si parte, con the Mag numero 6 in borsa. Un caldo e assolato venerdì, da una verde striscia di terra tra Assisi e Perugia. La routine dei controlli, le carte d’identità, la pacifica battaglia per accaparrarsi il posto adatto. Ora sì, che si parte davvero: la spinta dei motori cresce, il carrello rientra, siamo tra le nuvole. Scorre qualche pagina di un libro, un sorriso, una parola; c’è chi riposa, c’è chi nasconde il nervosismo di vedere il cielo così vicino. Ma tanto basta poco che si tocca già terra. «Welcome», ci saluta un vento forte ma tiepido, abbiamo superato la Manica. Siamo in Inghilterra, cambia l’ora, cambia la moneta, cambiano le direzioni. Non muta

l’obiettivo. Siamo a Londra, con un unico pensiero. Siamo qui per The Mag. E siamo felici. «Quale autobus prendiamo? Poi dove scendiamo?», facciamo gli esperti ma siamo ingenui. Lasciamo Stansted in direzione Stratford. Poi di corsa verso Victoria Station. Per cena abbiamo un appuntamento; puntuali alle 19.30, si aprono le porte del Vasco & Piero’s Pavillion, un elegante e intimo ristorante in Poland Street, a pochi metri di distanza da Oxford Circus, Soho. Ad aspettarci ci sono Vasco Matteucci, la cui intervista è inserita nel magazine, e il figlio Paul che ci accolgono con affetto. Ci parlano del locale, pochi tavoli, raffinati e familiari, mostrandoci una ‘special room’ per appuntamenti im-

portanti. È una sorta di gemellaggio: la redazione incontra l’intero staff del ristorante, dove spesso si vedono attori, registi e ministri. D’ora in poi si vedrà anche the Mag; ogni numero verrà inviato al Pavillion, Vasco e Paul lo distribuiranno per noi. Good bye, thank you, see you soon.

The pages of October-November are in the suitcase. We leave with The Mag issue 6 in the bag. A warm and sunny Friday by a green strip of land between Assisi and Perugia. The routine checks, identity cards, the battle to grab the best seats. And now yes, we are ready to depart. The engine’s roar increases, the landing gear rises and we are in the clouds. We flick through a few pages of a book, a smile and a word; someone relaxes and there are those who hide their nervousness to see the sky so close. But it takes very little time before you touch the ground again. The welcome that greets us is a strong but warm wind, we have crossed the English Channel and are in England. Change the time, change money and we change 1 YEAR 74

direction but not our goal. We are in London, with a single thought. We are here for The Mag and we’re happy. “ Which bus do we take? Then, how do we get off? “, We pretend to be experts but we’re naive. We leave Stansted heading towards Stratford, then travel to Victoria Station. We have a dinner engagement, promptly at 19.30 they open the doors of Vasco & Piero’s Pavilion, an elegant and intimate restaurant in Poland Street, just meters away from Oxford Circus, Soho. We are waiting for Vasco Matteucci, whose interview is included in the magazine, and his son Paul, who warmly welcome us. They talk about the restaurant, with only a few tables but refined and familiar, then we are shown to a ‘ special room ‘ for impor-

tant meetings. It is a sort of twinning, the editorial team meets the entire staff of the restaurant, where you can often see actors, directors and ministers. From now on you will also be able to see the Mag as every issue will be sent to the Pavillion, Vasco and Paul will distribute it for us. Good bye, thank you, see you soon .


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Vasco & Piero’s Pavilion Italian Restaurant CARTA DI IDENTITÀ DEI NOSTRI PIATTI: Il nostro cibo si basa sulla cucina Umbra tipica del centro Italia, usando solo due o tre ingredienti per ogni portata. La nostra filosofia è quella di mantenere i piatti semplici e freschi.

Our food is based on Umbrian cuisine from central Italy, using just two or three ingredients for each dish. Our philosophy is to keep the dishes simple & fresh.

VASCO & PIERO’S PAVILION RESTAURANT 15 POLAND STREET, LONDON W1F 8QE, UK TEL 0044 0207 437 8774 - PRIVATE ROOM 76

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di Marco Polchi

Sul palco di Anghiari, tradizione e innovazione. On the Anghiari stage, tradition and innovation. Intervista ad Andrea Merendelli, responsabile e direttore artistico del Teatro toscano. An interview with Andrea Merendelli, manager and artistic director of the Theatre of Tuscany. 78

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‘Imparare a mentire la verità’ è lo slogan della scuola di teatro... cosa significa? «Si dice che il Teatro sia il luogo della finzione. Molti italiani pensano (sempre più spesso) che il luogo della finzione sia l’anfiteatro di Montecitorio. Ecco che il confine fra Verità/Menzogna diventa sempre più sottile, e allora, un po’ per gioco e un po’ per studio, si cercherà di capire qual è il confine fra il vero/falso, e come in un grande quiz a risposta secca, chi partecipa avrà la risposta».

‘Learning to twist the truth ‘ is the slogan of the school of theatre... what does this mean? «It is said that the theatre is the place of fiction. Many Italians think (increasingly) the place of fiction is the amphitheatre of Montecitorio, (The Italian Parliament). Here the line between truth and lies becomes ever thinner and then, partly for fun and partly to study, we try to understand the boundary between truth and lies and like a great, quick answer quiz, the participants will eventually find the answer».

Se dico ‘Tovaglia a Quadri’, cucina e teatro vanno di pari passo? «Da sempre, e non l’abbiamo certo scoperto noi. Ma Tovaglia a Quadri, 18 anni fa, ha di sicuro reinventato e reso unico questo connubio gastro-teatrale, rendendolo inscindibile e strettamente legato al luogo dove si svolge e alla vita dei suoi abitanti. Tovaglia a Quadri è più di uno spettacolo con cena: è un’esperienza».

If I say “Tovaglia a quadri” (checked tablecloth), do cooking and theatre go hand in hand? «Forever, it has certainly not been discovered by us but the Tovaglia a quadri, 18 years ago, reinvented for sure this unique blend of gastro-theatrical, making it inseparable and closely linked to the site where it takes place and the lives of its inhabitants. “Tovaglia a quadri” is more than just a show with dinner, it is an experience».

Una caratteristica, direi molto originale, dell’attività del Teatro di Anghiari sono le Pulpito Nites. Da dov’è nata l’idea? «Il Pulpito nasce da sé stesso: tra il ‘700 e l’800, gli accademici recitavano da questo pulpito le loro orazioni accademiche, e facevano piccole performance/concerti in cima al ballatoio. Questo perché il Teatro era freddo da riscaldare d’inverno, e il Pulpito aveva il caminetto. Quella stanza cadeva a pezzi, e scatta l’idea: un Pulpito per artisti, di ogni razza e colore musicale/teatrale/letterario. L’amministrazione ci ha creduto e ci ha messo a disposizione un po’ di manovalanza. Michele Corgnoli ha messo in piedi una prima programmazione e siamo partiti. Ma dietro il Pulpito c’è un mondo. E ogni sera una sorpresa...»

One very original feature, of the Theatre of Anghiari I would say, are the Pulpit Nites. Where did the idea come from? «The pulpit was itself created: between the 17th and 18th century, academics used to recite from this pulpit their academic oration and gave short performances or concerts at the top of the gallery. This is because in the winter the theatre was too cold to heat and the pulpit had a fireplace. That room was falling apart and triggered the idea of a pulpit for the artists, encompassing every race and colour, musical, theatrical and literary. The management agreed and made ​​available some laborers. Michele Corgnoli put together the first program and we were off, there is a world behind the pulpit and every night was a surprise».

Cosa significa essere il direttore artistico di una realtà teatrale così vivace? «Tutto quello che ha generato questo luogo è un qualcosa di unico e irripetibile. Il pubblico ci ha dato sempre soddisfazione. Tenere insieme la “macchina” di questi tempi è durissima. Sembra che in Italia un Teatro aperto, sia considerato più un “lusso” che un “bisogno sociale”. Le amministrazioni municipali arrancano, e noi comprendiamo le difficoltà a garantire i servizi minimi ai cittadini. Ma crediamo altresì che un luogo di benessere psico-fisico, abbia sempre una ricaduta positiva su tutto il tessuto sociale. E non è mai invisibile».

What does it mean to be the artistic director of a lively, theatrical reality? «Everything that has been generated, this place is something unique and unrepeatable. The audience always gave us great satisfaction. All put together, the “machine” these days is very difficult. It seems that in Italy an open theatre, is considered more of a “luxury” that a “pressing social need “. Municipal governments limp along and we understand the difficulties ensuring basic services to citizens. However, we believe also that it is a place of physical and mental wellbeing, it always has a positive effect on the whole social fabric. It is never invisible».

n palcoscenico aperto e vivo diventa un punto di riferimento della comunità, come rispondono Anghiari e il comprensorio circostante? La risposta è molto varia e non sempre corrispondente agli sforzi organizzativi. Capita che un evento di secondo piano catturi il pubblico, così come capita che uno faccia sforzo mostruoso per portare ad Anghiari un grande artista internazionale, e venga ignorato o poco considerato. Non esiste una regola d’oro per riempire un teatro, in provincia così come in un contesto metropolitano, ma se conosci la “tua gente”, e gran parte del tuo pubblico lo chiami per nome, difficilmente ci si sbaglia.

live, open stage becomes a focal point for the community, how do they respond in Anghiari and the surrounding area? The answer is very different and not always corresponding to the organizational efforts. A side event that captures the audience’s imagination, as it takes a massive effort to bring a great international artist to Anghiari and only for them to be ignored or passed up. There is no golden rule to filling a theatre in the provinces or in the metropolitan area but if you know “your people “ and most of your audience by name, you can’t be going wrong.

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Via San Francesco, 2 Città di Castello (PG) /Sacrosantocaffè

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SUCCEDE AL SACROSANTO


Uno degli universi dove lo scorrere del tempo crea i maggiori scompensi e vuoti cosmici è sicuramente quello musicale. Proprio qui il suo incedere ha colpito duramente di recente. No, non mi riferisco soltanto alla scomparsa di uno dei più grandi poeti maledetti del rock, Lou Reed, per il quale non basterebbe un’enciclopedia ad omaggiarlo degnamente. Il ricordo dei più grandi artisti contemporanei e l’eternità della sua musica sono forse il miglior modo per consegnarlo all’immortalità.

One of the universes where the passage of time creates an imbalance in the cosmic void is definitely the musical one. Right now in this respect this has hit hard. No, I am not just referring to the passing of one of the greatest, tormented rock star, poets, Lou Reed, for whom there is not an encyclopaedia big enough to pay worthy homage to. The memory of the greatest artists is perhaps the best way to deliver him into immortality.

LIGHTING BOLT Gli anni, l’inesorabile tic tac delle lancette hanno fatto anche qualcosa di molto più sottile. Non è facile vedere i propri miti morire, ma forse è ancor più difficile accettare o avere il dubbio che siano arrivati ad un punto musicale “critico”; musica discreta certo, ma non vedi e senti più il loro tocco magico che ti faceva emozionare. Mi riferisco ad esempio ai Pearl Jam con il loro ultimo Lighting Bolt. Svestiti i panni del fan che mi porteranno sempre ad amarli, è difficile poter giudicare il loro lavoro se non al massimo un buon album. Sonorità piacevoli, strumenti e voce perfetti ma privi del sangue che si versa al dio del rock. I contenuti morbidi e la mancanza della giusta passione purtroppo lasciano asciutti i cuori degli amanti più puri. Ed Vedder dice giusto quando rammenta che “gli album per un artista sono come i figli di una coppia dove i genitori sono sempre gli stessi ma i figli non sono mai uguali, tu genitore puoi metterci tutto il tuo massimo impegno ma non è detto che vengano al mondo e crescano come vorresti”; discorso che non fa una piega. Ma allora mi domando come ha fatto David Bowie a tornare con un album impeccabile, The Nex Day, uno di quei dischi che si facevano una volta dove tutte le canzoni meritano di essere riascoltate? Domande che rimangono senza risposte, come solo nel rock accade. Ma voi, duri e puri, nonchè nostalgici di suoni grunge-hardrock-punk, date un ascolto alla giovane band canadese dei Metz e al loro omonimo primo album, e soprattutto provateli dal vivo (fantastici), vi assicuro che non rimarrete delusi.

The years, with the relentless tic toc of time, also created something more subtle, it is not easy to see one’s myths die. Perhaps it is even more difficult to accept or not believe that they have reached a “critical” musical point. They are still producing some delicate music, but you can sense that their magical touch does not excite you as it once did. For example I refer to Pearl Jam with their latest album “Lightning Bolt”. Talking not as a fan who will always love them, it is difficult to consider their work more that just a good album. Pleasant sounds, instrumentals and perfect vocals but it lacks the blood of sacrifice that is spilt on the altar of the God of Rock. The music is easy listening but without any real passion, so unfortunately it leaves the purists with empty hearts. Ed Vedder recalled that “albums, for the artist are like a couple’s children, were the parents are always the same but the children are different. You can put in all your parenting skills and the maximum effort but once you put them out into the world, you can only hope for the best”; a situation that is well known. But then I wonder how did David Bowie return with a flawless album, “The Next Day”. One of those albums that once heard deserves to be repeatedly listened to? Questions that remain unanswered. For those hard-core fans, as well as those seeking the nostalgic sounds of hard rock, grunge or punk, listen to the young Canadian band, Metz and their self-titled first album. However, especially when you see them live (they are fantastic), I assure you that you will not be disappointed. 1 YEAR

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Viale Emilia, 2 CittĂ di Castello (pg) Tel: 0758558318 Fax: 0758523757 www.mariottinigarden.it 82

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Gardening Giardinaggio

Ilo Mariottini

gardenmariottini@virgilio.it

ABETI E ORCHIDEE FIR TREES AND ORCHIDS

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I NOSTRI CONSIGLI: tanti lettori mi chiedono consigli per poter mantenere bene le orchidee; vi assicuro che non è così difficile come si pensa. Una sola parola per godersi tutta la fioritura di un Phalaenopsis: la luce! In casa sistematela davanti ad una finestra da ottobre a maggio ma ricordatevi di toglierla in estate perché l’effetto lente brucerebbe le foglie. Non innaffiatele troppo, specialmente nei mesi più freddi, e soprattutto non lasciate mai acqua nei sottovasi. Per evitare possibili rotture dello stelo causate dei troppi fiori, create un sostegno con un piccolo bastoncino. La Phalaenopsis, come tutte le orchidee, predilige spazi stretti. Le radici aeree che in natura le fanno vivere sugli alberi non devono indurre nell’errore più comune di pensare che sia giunta l’ora del trapianto, Ad impedire la fioritura è spesso proprio un vaso troppo grande. Le orchidee hanno bisogno di tanta concimazione tutto l’anno, anche durante la fioritura. Ultimo consiglio: quando la corolla del fiore inizia ad appassire recidetela. Appena lo stelo sarà privo di fiori, iniziate la fase della potatura: misurate con un righello 15 cm dalla base della pianta e tagliatelo in maniera netta. Nel giro di qualche mese nasceranno altre gemme e la nuova fioritura vi terrà compagnia per altri mesi.

OUR TIP: many readers ask me for suggestions on how to keep Orchids in good health, and I assure you that this is not that difficult. Only one word to enjoy the blossoming of a Phalaenopsis: light! After you have taken it home, place it in front of a window (from October to May, but not in summertime because of the magnifying effect of glass will burn the leaves). Do not water too much, mainly during the colder months, and never leave stagnant water in the flowerpot’s saucer. To avoid the possible breaking of the stem, because of the weight of the flowers, add a stick to provide support the flowered arch. Phalaenopsis like all orchids loves tight spaces, and areal roots that in the wild allow it to live on trees, they shouldn’t lead you to think that it is time to repot the plant. This is the most common error that causes plant not to flower: a vase too large. Orchids needs a lot of fertilizer, all the time, also during the blooming period.Last suggestion: when the flowers’ corolla start to wither, cut it. As soon as the main stem is flowerless, start pruning: with a ruler measure 15 cm from the base of the plant and cleanly cut the stem. In few months, new shoots will appear and you will enjoy new blooms for months to come.

’inverno è arrivato, e tutti noi amiamo dicembre per gli addobbi, le luci e i regali. Da noi le tradizioni per fortuna sono ancora rispettate, anche se ogni anno subiscono varianti sempre più cosmopolite. Quello che veramente fa tendenza, come nell’alta moda, sono i colori e le forme degli addobbi. Tre anni fa, in netto anticipo sui tempi, proponemmo il celeste Tiffany sia per i pendenti che per le luci; quest’anno invece il Natale sarà a pois: palline, fiocchi, candele; tutto sarà bianco e rosso come i colori principi del Natale. SUGGERIMENTO: alternate il super chic con il minimalista e aggiungete un tocco di vintage per otternere un risultato favoloso!

inter has arrived and we all love December for Christmas decorations, lights and gifts. Luckily here traditions are still respected, even though every year there are more and more cosmopolitan variations. What is very trendy in the decorations, as in haute couture, are the colours and shapes. Three years ago, well in advance of future trends, we suggested Tiffany Sky Blue both for decorations and lights; this year is a Polka dots Christmas! SUGGESTION: mix glamour and minimalism with a vintage touch for a great result!

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The Lawyer’s Corner L’angolo dell’Avvocato

Avvocato

Michele Cancellieri

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Il Natale è alle porte e per onorare il rito dei “doni” allentando la morsa della crisi economica, può rivelarsi conveniente esplorare il web ed approfittare delle offerte presenti nei tanti negozi virtuali.

Christmas is knocking at the door and to honour the tradition of swapping “gifts” and beat the grip of the economic crisis, it may be convenient to browse the internet and take advantage of the offers available in many online shops.

A tale proposito va ricordato che quando si compra un prodotto online, l’art. 64 del Codice del Consumo (D.Lgs. n. 206 del 2005) permette al “consumatore”, dunque non ai titolari di partita IVA che acquistano con fattura, di esercitare il diritto di recesso, cioè il diritto di pentirsi dell’acquisto ed “annullarlo”, restituendo il prodotto al venditore ed ottenendo il rimborso di quanto pagato. Il recesso si esercita con l’invio al venditore, entro 10 giorni dal ricevimento del prodotto acquistato, di una raccomandata A.R. contenente la manifestazione esplicita della volontà di recedere dal contratto. Non vi è obbligo di fornire alcuna motivazione. Le spese della spedizione “di ritorno” sono a carico del consumatore, per il quale è questa l’unica perdita monetaria, visto che la legge vieta espressamente qualsiasi tipo di penalità a suo carico. Il prodotto deve essere restituito integro. Se è anche sigillato (ad esempio con bollini Siae), non deve essere aperto. La regola vale anche per i software venduti tramite supporti materiali (Dvd, Cd, ecc.). Al momento è invece del tutto incerto, a causa della pessima formulazione letterale delle norme, se valga anche per software e altri contenuti acquistati in formato digitale (per esempio da iTunes, Steam, ecc.). I venditori possono applicare condizioni di recesso più favorevoli di quelle previste dalla legge. Motivo in più, prima di ogni acquisto, per leggere attentamente le condizioni generali di vendita. Questo si, una vera pena per il consumatore.

It is worth remembering that when you buy a product online, Article. 64 of the “Italian Consumer Code” (D.Lgs. n. 206 of 2005) allows the “consumer”, except entrepreneurs, to exercise the right to terminate or to change their mind and ask for a full refund for the amount paid. The consumers must, within 10 days of receiving the purchased product, initiate their right by returning the goods with a registered letter containing a written statement advising that they are returning the goods. There is no obligation to give a reason. The expenses incurred by “returning the goods” are borne by the consumer, for whom this is the only monetary cost, since the law expressly prohibits any kind of penalty against him. The product must be returned undamaged. If it is also sealed (for example with a Siae stamp), it should not be opened. The rule also applies to software sold in a physical format (DVDs, CDs, etc. . ). At the time of writing, the question is unsure, due to the poor wording of the law, whether this also applies to the purchase of software and other content in a digital format (eg iTunes, Steam, etc.). Retailers may apply more favourable terms of termination than those provided by law. Which is all the more reason, before purchasing, to carefully read the terms and conditions of sale. This is a real pain for the consumer.

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La Ricetta dello chef - The Chef’s Recipe

Rollè di Manzo con cavolo nero stufato, pecorino, sesamo e riduzione di miele e vino rosso. Beef Roulade with stewed black leaf kale, pecorino, sesame seeds, honey and a red wine reduction.

Questo piatto mi è venuto in mente stamattina, per noi cuochi è normale inventare o tirare fuori due-tre piatti al giorno. In realtà doveva avere il composto di castagne, la carne è esclusivamente di Chianina perché voglio rispettare il territorio, infatti viene da qui vicino. Ho inserito il cavolo nero perché è una verdura autunnale, cerco sempre di seguire le stagioni. Il vino rosso dà quella punta di acidità mentre il sesamo serve sia per decorare sia per i suoi oli.

This dish came to mind this morning, it is normal for cooks to invent or make up two or three dishes a day. Actually I was meant to have made a chestnut compo. The meat is exclusively Chianina beef out of respect for the area and the fact that it comes from nearby. I included the kale because it is an autumn vegetable, I always try to keep with the seasons. The red wine gives a touch of acidity, while the sesame seeds are used as a decoration and for their oil.

Ingredienti per 4 persone: 300 gr. Noce di Manzo (Chianina), 500 gr. Cavolo Nero, 2 Scalogni, 50 gr. Pecorino a scaglie, 200 ml di Vino Rosso, 300 gr. Miele Millefiori, 50 gr. Sesamo bianco tostato Preparazione Battere il manzo tra due fogli di pellicola ben fine (tipo carpaccio), a parte far stufare il cavolo tagliato molto fine con lo scalogno a fuoco dolce. In un pentolino dai bordi alti far caramellare il miele, raggiunto il colore bruno aggiungere il vino e lasciare sobbollire fino a che si riduce della metà; far raffreddare per raggiungere la giusta densità. Stendere la carne su pellicola, porvi al centro una linea di cavolo e arrotolare, scottare in una padella antiaderente il rotolo così formato. Adagiarlo in un piatto, spolverare con sesamo, condire con la riduzione a filo e, infine, con le scaglie di pecorino. Voilà. 1 YEAR 86

Ingredients (4 people): 300 g. Beef (preferably Chianina), 500 g. Black leaf Kale, 2 Shallots, 50 g. Pecorino shavings, 200 ml of red wine, 300 g. Wildflower Honey, 50 g. Toasted white sesame seeds Preparation Tenderise the beef, sealed between two sheets of cling film (such as carpaccio, thinly sliced raw meat), part braise the black leaf kale with the finely cut shallots on low heat. In a small high sided saucepan caramelise the honey, until it gets a golden brown colour, add the wine and simmer until it is reduced by half, let cool to reach the right consistency . Stretch out the meat on the cling film, put in a line of the kale in the middle and roll up and blanch the rolls in a pan. Place it on a plate, sprinkle with the sesame seeds, drizzle with the wine reduction and finally, top with the shaved pecorino cheese. Voilà.


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400 € + iva

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Fornitura e installazione Possibilità detrazione fiscale o conto energia termico Via Madonna del Vento S.N. Cerbara - Città di Castello (PG) Tel. 075 851 22 43 Fax 075 851 80 65 info@enerbtech.it www.enerbtech.it 88

1 YEAR



SOCIETÀ AGRICOLA COOPERATIVA

La nostra azienda ha una consolidata esperienza nel settore giardinaggio. Con professionalità e impegno cerchiamo di soddisfare ogni tua esigenza, dalle recinzioni in legno o ferro, staccionate, gazebi e arredamenti per giardini. Le nostre idee al tuo servizio per realizzare un angolo di paradiso che solo tu potrai ammirare. Lo Scoiattolo... per creare l’arte immersa nel verde.

Our company has the most solid reputation in the gardening industry. With our well established professionalism, we can assist with all of your garden’s needs. From fencing in wood or iron, to Gazebos and lawn furniture. We can advise you in all matters related to creating your own green paradise. When your lawns and gardens really matter to you... choose Lo Scoiattolo.

LO SCOIATTOLO

Via Tiberina 3bis, 128 - Pieve Santo Stefano (AR) - Info: 392/941 68 70 - lo_scoiattolo@hotmail.it


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